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MANUALE DEL SISTEMA DI GESTIONE SOSTENIBILE DEI
PIOPPETI
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia2.0 01/09/2007 integrazioni Visca Giorgi Coscia
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INDICE
INDICE ………………………………………………………………………………… pag. 21. INTRODUZIONE ……………………………………………………………………… pag. 52. SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE E POLITICA …………………………… pag. 53. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI ……………………………………………… pag. 5
1.1. Definizioni ………………………………………………………………………… pag. 51.2. Abbreviazioni …………………………………………………………………… pag. 8
4. RIFERIMENTI NORMATIVI ……………………………………………………… pag. 84.1. Compatibilità del sito di impianto con gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale ………………………………………………… pag. 94.2. Titolo di possesso del terreno ………………………………………………… pag. 104.3. Scelta del materiale di propagazione ………………………………………… pag. 114.4. Coltivazione ……………………………………………………………………… pag 124.5. Danni all’impianto provocati da selvaggina o da attività venatoria ……… pag. 14
5. REGOLAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE …………………………………… pag. 155.1. Generalità
………………………………………………………………………… pag. 155.1.1. Scopo e campo di applicazione …………………………………… pag. 15
5.2. Struttura organizzativa ed operativa …………………………………………… pag. 155.2.1. Gruppo …………………………………………………………………… pag. 155.2.2. Organigramma ………………………………………………………… pag. 165.2.3. Compiti del Capogruppo ……………………………………………… pag. 165.2.4. Compiti del Comitato di Controllo …………………………………… pag. 175.2.5. Compiti dello staff tecnico …………………………………………… pag. 185.2.6. Partecipanti al gruppo ………………………………………………… pag. 185.2.7. PEFC Italia ……………………………………………………………… pag. 195.2.8. Organismo di Certificazione ed Organismo di accreditamento … pag. 20
5.3. Documentazione aziendale ……………………………………………………… pag. 205.4. Istruttoria della pratica e valutazioni preliminari ………………………… pag. 205.5 Concessione della certificazione ……………………………………………… pag. 215.6. Verifiche ispettive e procedure di sorveglianza …………………………… pag. 22
5.6.1. Verifiche ispettive interne al gruppo ……………………………… pag. 22 5.6.1.1. Verifica preliminare ………………………………………… pag. 22 5.6.1.2. Verifiche ispettive periodiche ……………………………… pag. 225.6.2. Verifiche ispettive dell’Organismo di Controllo …………………… pag. 23
5.7 Riesame della direzione…………………………………………………………… pag. 235.8 Non conformità …………………………………………………………………… pag. 24
5.8.1. Tipologie di non conformità ……………………………… … pag. 24 5.8.2. Segnalazione di non conformità ……………………………… pag. 25 5.8.3. Gestione di non conformità ………………………………… pag. 25 5.8.4. Sospensione e revoca della certificazione ………………… pag. 25
5.9. Reclami e loro gestione ………………………………………………………… pag. 265.10. Informazione e formazione …………………………………………………… pag. 27 5.10.1 Informazione e formazione dei partecipanti al GR……… pag. 27 5.10.2 Informazione all’esterno del GR ……………………………… pag. 275.11. Attività successive alla certificazione: uso del certificato, uso del logo PEFC ……………………………………………………………… pag. 28
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6. CRITERI E INDICATORI PER LA CERTIFICAZIONE INDIVIDUALE E DI GRUPPO DI GESTIONE SOSTENIBILE DEI PIOPPETI ………………… pag. 29
6.1. Premessa ………………………………………………………………………… pag. 296.2. Criterio 1 ………………………………………………………………………… pag. 306.3. Criterio 2 ………………………………………………………………………… pag. 346.4. Criterio 3 ………………………………………………………………………… pag. 386.5. Criterio 4 ………………………………………………………………………… pag. 416.6. Criterio 5 ………………………………………………………………………… pag. 446.7. Criterio 6 ………………………………………………………………………… pag. 46
7. ALLEGATI ……………………………………………………………………………… pag. 49Allegato A: Riferimenti normativi…………………………………………………… pag. 50 - Allegato A1: Estratto dai Regolamenti di Polizia Rurale dei Comuni interessati dalla Certificazione della Gestione sostenibile dei pioppeti PEFC Allegato B: Struttura Organizzativa ………………………………………………… pag. 53 - Allegato B1: Organigramma
- Allegato B2: Elenco aziende costituenti il Gruppo e rispettive superfici sottoposte a certificazione
Allegato C: Modelli per visita ispettiva interna preliminare……………………… pag. 57 - Allegato C.1. Check list legislativa
- Allegato C.2. Scheda trattrici e macchinari utilizzati per la coltivazione dei pioppi
- Allegato C.3. Verbale visita ispettiva preliminare interna Allegato D: Modelli per visita ispettiva interna annuale…………………………… pag. 68
- Allegato D.1. Verbale visita ispettiva annuale interna- Allegato D.2. Registro dei reclami - Allegato D.3. Gestione delle non conformità
Allegato E: Modelli di registri aziendali ………………………………………… pag. 72- Allegato E.1. Frontespizio registro interventi colturali - Allegato E.2. Registro lavorazioni- Allegato E.3. Registro Fertilizzazioni - Allegato E.4.Registro Trattamenti- Allegato E.5. Registro dei danni biotici ed abiotici- Allegato E.6. Registro delle vendite di pioppeti- Allegato E.7 Affidamento di incarico a contoterzisti- Allegato E.8 Accettazione di incarico da parte di contoterzisti- Allegato E 9 Nota integrativa ai contratti di vendita.
Allegato F: Schema riepilogativo dei criteri di gestione sostenibile …………… pag. 83Allegato G: Norme tecniche PEFC per la gestione sostenibile dei pioppeti … pag. 88Allegato H: Piano di coltivazione …………………………………………………… pag. 103
- Allegato H.1. Valutazione degli aspetti tecnici, economiciEd ambientali prte-impianto
- Allegato H.2. Piano di coltivazione per aree NON sensibili terreni sciolti - Allegato H.3 Piano di coltivazione per aree NON sensibili
altri terreni - Allegato H.4. Piano di coltivazione per aree sensibili
terreni sciolti
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- Allegato H.5 Piano di coltivazione per aree sensibilialtri terreni
Allegato I: Norme di sicurezza ……………………………………………………… pag. 144 Allegato L: Prevenzione degli incendi nel pioppeto ……………………………… pag. 176
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1. INTRODUZIONE
L’ottenimento della certificazione forestale PEFC per la gestione sostenibile dei pioppeti ha
essenzialmente la finalità di garantire un prodotto di elevata qualità destinato all’industria dello
sfogliato e in subordine di altri prodotti legnosi nel rispetto dell’ambiente e dello spazio naturale.
2. SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE E POLITICA
Il presente documento si applica ai pioppeti ed ai loro proprietari/gestori per una superficie
ed un numero di aziende agricole coinvolte come risulta dall’Allegato A.
Vi è la possibilità di inserire nuovi terreni a pioppeto delle stesse o di altre aziende che ne
facciano richiesta, secondo le modalità e con le norme esplicate al successivo cap. 4.
L’ambito di operatività primario è il controllo per la certificazione PEFC dei prodotti
derivanti dalla coltivazione pioppicola. La certificazione di conformità è rilasciata da ICILA a
seguito di controllo ispettivo diretto, previa verifica della rispondenza della documentazione di
supporto e del rispetto dell’iter procedurale standardizzato.
Il Gruppo Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria si propone di favorire e migliorare
la gestione dei pioppeti in senso di massima sostenibilità ambientale attraverso la promozione del
sistema di certificazione PEFC secondo gli standard del PEFC – Italia.
In particolare l’azione è rivolta a:
a) un uso dei terreni a pioppeto orientato al mantenimento della produttività, della
biodiversità, della fertilità in modo da garantire importanti funzioni ecologiche ed economiche;
b) operare secondo principi etici di serietà e di rispetto dell’ambiente, di tutela della
salute e della sicurezza in accordo con il manuale di gestione sostenibile del pioppeto (GSP);
c) diventare produttori di miglioramenti ambientali, affinando continuamente le
pratiche agronomiche adottate;
d) offrire massima visibilità esterna al sistema di gestione sostenibile adottato, al fine di
soddisfare le crescenti richieste in tal senso da parte dell’industria e divenire promotori presso altri
produttori di tecniche di pioppeto di tipo conservativo e ambientalmente sostenibili.
3. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI
3.1.DEFINIZIONI
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- accreditamento: procedimento con cui un organismo riconosciuto attesta formalmente la
competenza di un organismo o persona a svolgere funzioni specifiche (UNI CEI EN
45020:1998)
- audit: processo sistematico, indipendente e documentato per ottenere evidenze dell’audit e
valutarle con obiettività al fine di stabilire in quale misura i criteri dell’audit sono stati
soddisfatti (UNI EN ISO 19011:2003).
- auditor: soggetto che ha la competenza per effettuare una verifica ispettiva (UNI EN ISO
19011:2003)
- catena di custodia: tutti i cambiamenti di custodia di prodotti di origine forestale e prodotti
derivati, durante le fasi di raccolta, trasporto, trasformazione e distribuzione dalla foresta
all’uso finale.
- certificazione: procedura con cui una terza parte dà assicurazione scritta che un prodotto,
processo o servizio è conforme a requisiti specificati (UNI CEI EN 45020:1998)
- certificazione di gruppo: certificazione richiesta da un'aggregazione di più proprietari
singoli e/o da un'aggregazione di più gestori singoli.
- certificazione individuale: certificazione richiesta da un proprietario singolo o da un
gestore singolo o nel caso di più proprietari che deleghino in maniera totale e
inequivocabile la gestione e l’amministrazione delle piantagioni a pioppo
- conformità: soddisfacimento di un requisito (UNI EN ISO 9000:2000)
- criteri: aspetti considerati importanti e mediante i quali può essere giudicato il successo o il
fallimento di una gestione. Il ruolo dei criteri è di caratterizzare o definire gli elementi
essenziali o una serie di condizioni o processi tramite cui può essere valutata la GSP
- Gestione Sostenibile dei Pioppeti: gestione e uso delle superfici a pioppeto in modo e
misura tali da mantenere la loro biodiversità, produttività ed il loro potenziale per garantire
ora e in futuro importanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale,
nazionale e globale e che non determini danni ad altri ecosistemi.
- gruppo (GR): nel caso della certificazione della GSP, entità che raggruppa più proprietari
singoli e/o più gestori;
- gruppo di audit: uno o più auditor che eseguono un audit supportati, se richiesta, da esperti
tecnici (UNI EN ISO 19011:2003).
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- indicatori: misure quantitative, qualitative o descrittive che, quando periodicamente
determinate e monitorate, indicano la direzione del cambiamento (Seminario
Intergovernativo sui Criteri ed Indicatori per una GFS)
- non conformità: mancato soddisfacimento di un requisito (UNI EN ISO 9000:2000)
- organismo di accreditamento: organismo (in Italia, SINCERT) che dirige e amministra un
sistema di accreditamento e rilascia l'accreditamento (UNI CEI EN 45020:1998)
- organismo di certificazione: organismo che effettua la certificazione di conformità. (UNI
CEI EN 45020:1998)
- parti interessate: un individuo o gruppi di individui con un interesse comune, coinvolti o
influenzati dalle operazioni di un’organizzazione (ISO 14004:1997)
- principi: regole fondamentali che servono come base per ragionamenti e azioni. I principi
sono elementi espliciti di un obiettivo quale la GSP
- proprietario: qualunque soggetto, pubblico e/o privato, proprietario o possessore (anche
gestore con apposite deleghe) in buona fede
- requisito: esigenza o aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente
(UNI EN ISO 9000:2000)
- responsabile del gruppo di audit: un auditor del gruppo di audit è generalmente
denominato responsabile del gruppo (UNI EN ISO 19011:2003)
- revoca: ritiro del certificato ad opera dell'OdC
- richiedente: entità che sottoscrive la domanda di certificazione (proprietario o suo legale
- rappresentante)
- riesame: attività effettuata per riscontrare l'idoneità, l'adeguatezza e l'efficacia di qualcosa
a conseguire gli obiettivi stabiliti (UNI EN ISO 9000: 2000)
- rinuncia: comportamento volontario del richiedente (AZ, GR) o di suoi associati – nel caso
di GR) di non aderire più ad uno schema di certificazione
- segreteria: Segreteria PEFC–Italia
- sospensione: interruzione momentanea dell'iter di certificazione o della validità del
certificato.
- sviluppo sostenibile: il soddisfacimento dei bisogni delle attuali generazioni senza che
siano compromesse le capacità delle generazioni future di soddisfare i propri (ISO/TR
14061: 1998)
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- terza parte: persona o organismo riconosciuto come indipendente dalle parti coinvolte
relativamente all'oggetto in questione (UNI CEI EN 45020:1998)
- Aree sensibili: sono definite tali le aree classificate “Riserva Naturale” all’interno del
Sistema delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Po (L.R. 17 aprile 1990 n. 28 e
s.m.i.), nonché le aree appartenenti alla “Rete Natura 2000”, individuate ai sensi della
Direttiva “Habitat” 92/43/CEE e della direttiva “Uccelli” 79/409/CEE. Attualmente la
"rete" è composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale e i Siti di Importanza
Comunitaria proposti (pSIC).
3.2. ABBREVIAZIONI
AC: azioni correttive
AZ: proprietario (vedasi definizione) che richiede la certificazione individuale
CoC: Chain of Custody (Catena di Custodia)
DT: Documento Tecnico
GR: associazione che richiede la certificazione di gruppo
GSP: Gestione Sostenibile dei Pioppeti
NC: non-conformità
OdC: organismo di certificazione
OA: organismo di accreditamento
PEFC: Programme for Endorsement of Forest Certification schemes
PEFCC: Consiglio del PEFC
4. RIFERIMENTI NORMATIVI
Di seguito verranno riportati sinteticamente i principali riferimenti normativi vigenti che
possono interfacciarsi con il “piano di gestione sostenibile dei pioppeti” e che possono interferire con
la coltivazione in determinati areali o zone sottoposte a determinati vincoli paesaggistici.
Tali riferimenti riprendono ed integrano il lavoro svolto nell’ambito del “Progetto
Ecopioppo”, finanziato dalla Regione Piemonte, a cui si rimanda (www.regione.piemonte.it
/montagna/foreste/arboricoltura/dwd/eco_rel8.doc).
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4.1. COMPATIBILITA’ DEL SITO DI IMPIANTO CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALENormativa di riferimento a) Vincolo Ambito di applicazione Note
Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (Delibera dell’Autorità di Bacino del fiume Po 11 dicembre 1997, n. 26)
Impianto vietato a distanza minima di 10 m dal ciglio di sponda
Fascia A (di deflusso dell’80% della piena con tempo di ritorno di 200 anni) delimitata per i corsi d’acqua di I°, II°, III° ed eccezionalmente IV° ordine del bacino del Po, il cui elenco è allegato al Piano
Il ciglio di sponda è definito come “il punto della sponda dell’alveo inciso a quota più elevata”.Essendo legato al livello idrico non è sempre precisamente individuabile
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Delibera dell’Autorità di bacino del fiume Po 26 aprile 2001, n. 18)
Impianto e reimpianto di pioppeti vietato a) In fascia A limitatamente ai tratti a rischio di asportazione della vegetazione arborea (compresi nell’Allegato 3 alle Norme di attuazione, costituito da una carta in scala 1:500.000 e da un elenco dei corsi d’acqua interessati e dei limiti di ogni tratto)sono interessati il Po e 45 altri corsi d’acqua
I tratti a rischio sono individuati su carta a grande scala -generalmente sono tratti con pendenza intorno all’1 %o; pertanto non possono tenere conto delle situazioni locali
La normativa dell’Autorità di bacino è tuttavia in evoluzione e sono pertanto possibili modifiche alle norme
Normativa di riferimento Vincolo Ambito di applicazione NoteT.U. delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali (Decreto Legislativo 29 ottobre. 1999, n. 490)
Norme in materia di tutela dei beni culturali, ambientali e paesistici (Legge regionale del Piemonte 3 aprile 1990, n. 20)
Divieto trasformazione permanente dell’uso del suolo
Aree sottoposte a vincolo ambientale (tutti i boschi, i terreni in una fascia di 300 m dai laghi e 150 m dai corsi d’acqua classificati acque pubbliche, tutte le aree protette (incluse le zone di protezione esterna) e le zone sottoposte al vincolo da specifici atti e comprese in appositi elenchi
L’autorizzazione è difficilmente concedibile se finalizzata all’impianto di un pioppeto. In pratica l’impianto è eseguibile solo su terreno già a coltura.
Normativa di riferimento a) Vincolo Ambito di applicazione NoteRiordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani (Regio decreto legge 30 dicembre 1923, n. 3267)come recepita dalla seguente legislazione regionaleNuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici (Legge regionale del Piemonte 9 agosto 1989, n. 45)
Circolare esplicativa sull’applicazione della legge regionale 9 agosto 1989, n. 45 (Circolare P.G.R. del Piemonte 31 gennaio 1990, n. 2/AGR)
Divieto di trasformazione dei boschi in altre qualità di coltura e di trasformazione dei terreni saldi in terreni soggetti a periodica lavorazione
Aree sottoposte a vincolo idrogeologico; sono individuate in appositi elenchi e sono riportate dai P.R.G.
L’autorizzazione è difficilmente concedibile se finalizzata all’impianto di un pioppeto, sulla base di considerazioni ambientali.
In pratica l’impianto è eseguibile solo su terreno già a coltura e che non sia stato abbandonato per un tempo tale da fargli acquisire la definizione di bosco ai termini della vigente normativa
Normativa di riferimento b) Vincolo Ambito di applicazione NoteNuove norme in materia di aree protette (Parchi naturali, Riserve naturali, Aree attrezzate, Zone di preparco, Zone di salvaguardia) (Legge regionale del Piemonte
Non vi sono limitazioni di carattere generale all’impianto in base alla legge;La legge tuttavia prevede che l’impianto sia compatibile con lo strumento base di
Aree protette della Regione Piemonte (Parchi naturali, Riserve naturali, Aree attrezzate, Zone di preparco, Zone di salvaguardia) istituite con appositi provvedimenti regionali
Il Piano d’Area costituisce a tutti gli effetti uno stralcio del Piano territoriale e le norme contenute si sostituiscono alle norme in contrasto con esse degli strumenti urbanistici
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24 marzo 1990, n. 12)
Legge quadro sulle aree protette(Legge 6 dicembre 1991, n. 394)
Adeguamento delle norme regionali in materia di aree protette alla legge 8 giugno 1990, n. 142, ed alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge regionale 21 luglio 1992, n. 36)
pianificazione, il Piano d’Area e di conseguenza risulta subordinato alla sussistenza o meno di vincoli nel Piano stesso
vigentiLe indicazioni ed i vincoli del piano d’area sono recepiti dagli strumenti operativi (ove previsti dalle norme istitutive): piano naturalistico, piano di assestamento, piani di intervento
La normativa regionale , in recepimento della legge quadro nazionale chiarisce che il piano d’Area coincide con il Piano del Parco (legge quadro) per le aree istituite a Parco naturale
Regolamento regionale 18 ottobre 2002, n. 9/R. Designazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e relativo programma d'azione
Limitazioni nell’apporto di azoto Zone vulnerabili da nitrati individuate dal regolamento stesso.
Ambito regionale piemontese
DECRETO LEGISLATIVO 8 APRILE 2006 N. 152 (NORME IN MATERIA DI TUTELA DELL’AMBIENTE)
Non sono stati ancora emanati i decreti applicativi
Settori interessati dalla nuova normativa sono i
seguenti:
- rifiuti e bonifiche,
- acqua,
- difesa del suolo,
- inquinamento atmosferico,
- procedure ambientali,
- danno ambientale
4.2. titolo di possesso del terrenoForma di conduzione Norma Vincolo Autorizzazioni Note
Proprietà Non vi sono limitazioni
Affitto Norme sui contratti agrari(Legge 3 maggio 1982, n. 203)
Non vi sono limitazioni anche se la durata del contratto non copre l’intero turno
Anche se non richiesto dalla legge l’assenso del proprietario all’esecuzione dell’impianto è condizione essenziale per accedere a forme di finanziamento comunitarie
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Concessione su pertinenze idriche demaniali
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Delibera dell’Autorità di bacino del fiume Po 26 aprile 2001, n. 18)
L’impianto è vietato senza legittimo titolo di concessione; la concessione per attività produttiva non è rinnovabile né concedibile. Se vi è concessione in essere occorre verificare che la durata copra l’intero turno; diversamente va richiesto il rinnovo; se la concessione non sussiste va richiesta
Concessione e rinnovo da parte del competente Ufficio regionale subordinati al parere di compatibilità dell’Autorità di bacino del fiume Po ed all’inserimentodell’impianto in oggetto in progetti di rinaturalizzazione dell’ambiente fluviale
Competenza per il rilascio ed il rinnovo in capo alle Regioni secondo il D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112
La legge 5 gennaio 1994, n. 37 indica come prioritari per la concessione le domande finalizzate alla realizzazione di aree protette, a interventi di recupero e tutela ambientale, o di titolari di forme di finanziamento comunitarie (all’epoca di emanazione della legge i Reg. CEE 2080/92 e 2078/92), purché accompagnate da progetti di gestione del territorio
4.3. - scelta del materiale di propagazioneNormativa di riferimento a) Vincolo Ambito di applicazione Note
Disciplina della produzione e del commercio di sementi e piante da rimboschimento (Legge 22 maggio 1973, n. 269)Recepimento direttiva CEE 75/445(D.P.R: 10 maggio 1982, n. 494)D.leg.vo 10 novembre 2003 n. 386
b) Possibilità di acquistare sul mercato soltanto materiale di propagazione a norma munito di cartellino del produttore ed accompagnato da certificato di identità clonale
c) L’etichetta o il cartellino per ogni partita omogenea riportano le seguenti formazioni: numero del certificato, nome o codice del fornitore, quantitativo fornito, nome botanico, tipologia di propagazione, se eventuale materiale geneticamente modificato
d)e) Materiale di propagazione diverso può
essere utilizzato ma non commercializzato
f)g) Divieto di accesso ai contributi o ad altre
agevolazioni nel caso di uso di materiale non certificato
h)
Intero territorio nazionale Nella Regione Piemonte l’uso di cloni resistenti ai principali patogeni (Dvina, Ghoy, Lena, Lux, Onda, triplo, Carolina di Santena) determina un maggiore punteggio per la graduatoria di accesso alla misure di finanziamento del P.S.R.Gli impianti monoclonali sono ammessi con limitazioni di superficie (massimo 10 ettari accorpati)Il materiale dovrà essere munito di Passaporto verde, certificato di identità clonale e figlia del registro di carico e scarico del vivaio
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4.4. – coltivazioneImpianto in presenza di ferrovie Normativa di riferimento a) Vincolo Note
Legge 12 novembre 1968, n. 1202 Mantenere le distanze di rispetto; almeno 6 metri dalla rotaia e 2 m dal piede del rilevato ferroviario o ciglio di scarpata ferroviaria se la ferrovia è in trincea
Impianto in presenza di elettrodotti Normativa di riferimento b)Vincolo NoteLegge 28 giugno 1986, n. 339Decreto ministeriale 21/3/88
Mantenere le distanze di rispetto 6-20 m (in base al tipo della linea tensione di esercizio, altezza tralicci, ecc. come stabilito dalla normativa)
Impianto in presenza di strade Normativa di riferimento c) Vincolo NoteCodice della strada (Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285)regolamento di attuazione del Codice della Strada(Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495)
a) Mantenere le distanze di rispetto (dal margine esterno della proprietà stradale) pari almeno alla massima altezza raggiungibile dalla specie e comunque non inferiore a 6 m
b)
Il margine esterno della proprietà stradale è individuato in caso di dubbio come il ciglio esterno del fosso laterale o il limite esterno della scarpata stradale
Impianto in presenza di corsi d’acqua Normativa di riferimento d)Vincolo NoteTesto unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie(Regio Decreto 25 luglio 1904, n. 523)
Mantenere una distanza di rispetto non inferiore a 4 m dal ciglio di sponda o dal piede dell’argine (se la sponda è costituita dall’argine)
Se il corso d’acqua è compreso nell’elenco allegato ai Piani stralcio più sopra citati il limite è elevato a 10 m dal ciglio di sponda
Impianto in presenza di infrastrutture e fabbricati
Normativa di riferimento e) Vincolo NotePiani Regolatori Comunali(Legge regionale del Piemonte 5 dicembre 1977, n. 56)
Mantenere le distanze di rispetto; a) in assenza di indicazioni dei Piani vale la distanza indicata dal Codice civile (3 m)
Impianto in presenza di confini di proprietà Normativa di riferimento f) Vincolo NoteRegolamenti comunali;in assenza Codice civile, art. n. 892-896
Mantenere le distanze di rispetto a) in assenza di indicazioni dei Piani vale la distanza indicata dal Codice civile (3 m);
b) le distanze di rispetto possono essere assai variabili in relazione al tipo di immobile confinante (coltivazione, fabbricato, fosso, ecc.)
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Lavorazioni del suolo Normativa di riferimento g)Vincolo NoteNuove norme in materia di aree protette (Parchi naturali, Riserve naturali, Aree attrezzate, Zone di preparco, Zone di salvaguardia)(Legge regionale del Piemonte 24 marzo 1990, n. 12)
Possibili limitazioni all’epoca delle lavorazioni del suolo negli strumenti pianificatori delle singole aree protette (Piano d’Area)
Le limitazioni potrebbero ad esempio essere introdotte per non arrecare danni alla fauna in riproduzione; consultare l’Ente gestore dell’Area protetta
Trattamento con fitofarmaci Normativa di riferimento h)Vincolo NoteLegge 30 aprile 1962, n. 83D.P.R. 3 agosto 1968, n. 1255D.P.R. 17 marzo 1988, n. 223D.P.R. 5 agosto 1988
Decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475
Impiego esclusivo di prodotti specificamente autorizzati per il pioppo.
Trattamenti da eseguire con le cautele e le attrezzature di protezione previste dalla legge.
I prodotti che necessitano dell’autorizzazione per l’impiego sono quelli classificati molto tossici, tossici e nocivi
Decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194 Possibilità di trattamento con mezzo aereo (non è consentito l’uso del deltaplano) esclusivamente con determinati prodotti ed in casi eccezionali e di dimostrata necessità
Attualmente non sono consentiti sul pioppo, in quanto non vi sono prodotti autorizzati per il trattamento aereo e contemporaneamente per il pioppo;in Piemonte inoltre la Regione tende ad autorizzare soltanto interventi a carattere sperimentale
D.P.R 290/2001
Regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti
Trattamenti antiparassitari in presenza di vegetazione sotto la coltura arborea
Normativa di riferimento i) Vincolo NoteNorme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura in Piemonte(Legge regionale del Piemonte 12 agosto 1998, n. 20)
Divieto di trattamenti durante la fioritura della vegetazione sottostante i pioppi (fino a completo essiccamento dei fiori) , a meno che questa non venga preventivamente sfalciata e totalmente asportata
Questo divieto ha lo scopo di salvaguardare gli insetti pronubi
Interventi di potatura in presenza di elettrodotti Normativa di riferimento j) Vincolo NoteLegge 28 giugno 1986, n. 339Decreto ministeriale 21/3/88
Obbligo di mantenere le distanze di rispetto dei rami -0,3-4,3 (in base al tipo della linea tensione di esercizio, altezza tralicci, ecc.
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come stabilito dalla normativa)4.5. danni all’impianto provocati da selvaggina o da attività venatoria
Normativadi riferimento
Ambitodi applicazione a) Competenze
Legge quadro sulle aree protette(Legge 6 dicembre 1991, n. 394)
Interventi finalizzati a raggiungere e conservare l’equilibrio faunistico nelle aree istituite a Parchi naturali, Riserve naturali e aree attrezzate(Legge regionale del Piemonte 8 giugno 1989, n. 36)
a) Aree istituite dalla Regione Piemonte Secondo la legge quadro l’Ente Parco è tenuto a risarcire i danni causati dalla fauna del ParcoIn Piemonte l’intero iter amministrativo è di competenza della Provincia e la denuncia di danno da parte del conduttore della coltura per ottenere il risarcimento va indirizzata al Presidente della Provincia, entro
Legge quadro sulla caccia (Legge 11 febbraio 1992, n. 157)
Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio(Legge regionale del Piemonte 4 settembre 1996, n. 70)Riordino dell’eserci-zio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca(Legge regionale del Piemonte 8 luglio. 1999, n. 17)
Territorio della Regione Piemonte al di fuori di area protetta a) La legge quadro pone l’onere del risarcimento in capo alle Regioni
b) In Piemonte la denuncia di danno da parte del conduttore della coltura per ottenere il risarcimento va indirizzata agli Ambiti territoriali di Caccia per danni in zone a gestione programmata della caccia; va indirizzata al Presidente della Provincia negli altri casi (inclusi oasi di protezione e zone di ripopolamento e cattura e centri pubblici di riproduzione della fauna selvatica)
Inoltre, si farà riferimento alle seguenti norme:
PEFC: ITA 1001-1; ITA 1003; ITA 1004; ITA 1004-1; Norme tecniche PEFC per la gestione sostenibile dei pioppeti
ICILA: Regolamento per la concessione e il mantenimento della Certificazione della Gestione Forestale secondo le specifiche PEFC;
Nell’ambito dell’attività periodica di riesame sarà verificato anche l’eventuale aggiornamento delle norme legislative interessanti la materia.
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5. REGOLAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE
5.1. GENERALITA’
5.1.1. Scopo e campo di applicazione
Il presente manuale si applica ai pioppeti ed ai loro proprietari/gestori entrambi inseriti nel
Gruppo Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria.
Possono aderire al GR anche nuove aziende. Per poter aderire è condizione necessaria ed
indispensabile che il nuovo richiedente rispetti ognuna delle seguenti condizioni:
a) deve essere associato all’Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria;
b) deve condurre terreni a pioppo in Piemonte e/o in Lombardia;
c) deve condurre una superficie minima a pioppo pari ad almeno 1 ettaro;
d) deve vincolare per tutto il periodo di durata della Certificazione (5 anni) le superfici a
pioppo, rispettando le norme tecniche annualmente prescritte a seconda dell’età del
pioppeto.
Saranno ammessi a certificazione pioppeti di qualsiasi età condotti dai nuovi aderenti,
fermo restando che la certificazione avrà comunque durata quinquennale.
Non è previsto l’obbligo di richiedere la Certificazione PEFC di tutta la superficie
condotta a pioppo; è invece previsto l’obbligo di rispettare l’unitarietà fisica formale degli
appezzamenti a pioppeto.
E’ concessa facoltà a ciascun aderente al GR di richiedere la certificazione anche di altri
pioppeti. Per la certificazione di questi pioppeti aggiuntivi occorre che vengano rispettate le
seguenti disposizioni:
a) i pioppeti devono essere ubicati in Piemonte e/o in Lombardia;
b) le superfici devono essere vincolate per 5 anni;
c) si devono rispettare le norme tecniche annualmente prescritte a seconda
dell’età del pioppeto.
5.2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA ED OPERATIVA
5.2.1. Gruppo
Il progetto di ecocertificazione ed acquisizione di un marchio di qualità ecologica della
selvicoltura è gestito come certificazione di gruppo.
L’Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria, con sede legale in Alessandria, Via
Trotti, 122, risulta Capogruppo. Tale Associazione prevede, tra i suoi organi, l’Assemblea dei
soci, il Comitato di Presidenza, il Consiglio Direttivo ed il Presidente.
Il rappresentante legale è il Sig. Gian Paolo Coscia, presidente.Pagina 16 di 186
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La consulenza tecnico-agronomica è stata affidata alla Società di Servizi per l’Agricoltura
“CE.S.A. srl”, Via Trotti, 122, Alessandria che ha predisposto l’intera documentazione
necessaria alla certificazione e ad essa sono demandate le mansioni di consulenza, controllo e
monitoraggio delle aziende rientranti nel gruppo.
5.2.2. Organigramma
L’organigramma è pertanto formato dai seguenti soggetti (come da schema presente in
Allegato B.1.):
Capogruppo: UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI DI ALESSANDRIA
nella persona del Presidente e legale rappresentante Sig. Gian Paolo Coscia.
Comitato di Controllo: sig. Edoardo Zorgno, Sig. Maurizio Canepa e il sig. Gian Paolo
Coscia.
Staff Tecnico: Società di Servizi per l’Agricoltura “CE.S.A. srl”, Via Trotti, 122,
Alessandria Tel. 0131252826; e-mail: [email protected] nelle persone del dr.
Roberto Giorgi, del dr. Marco Visca e del p.a. Cristina Bagnasco.
Partecipanti al Gruppo: elenco presente in Allegato B.2.
5.2.3. Compiti del Capogruppo
I compiti del Capogruppo sono i seguenti:
a) sostenere (tramite la raccolta di quote fissate per gli associati) il costo della certificazione
di gruppo e del relativo mantenimento;
b) dare il via alla procedura di certificazione dell'organizzazione, incaricando il proprio
legale rappresentante di presentare la domanda di certificazione;
c) Valutare ed accettare le domande di adesione al GR da parte di aziende agricole;
d) predisporre e mantenere aggiornato un Manuale di GSP nel quale sono contenuti gli
elementi pertinenti atti a comprovare la GSP nelle aree oggetto di certificazione;
e) predisporre, aggiornare e distribuire la documentazione, le informazioni e la modulistica
necessarie ai partecipanti del gruppo, al fine di permetterne la partecipazione volontaria al sistema;
f) informare i partecipanti e le parti interessate alla certificazione sui loro diritti e doveri e
mettere in atto procedure che assicurino l’assolvimento ai propri obblighi, facendo particolare
riferimento all'obbligo da parte degli aderenti a rispettare i punti di loro pertinenza, sotto elencati;
g) rispondere alle richieste dell’OdC che verranno poste durante gli audit;
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h) custodire il certificato emesso dall’OdC;
i) presentare domanda formale a PEFC-Italia per l’utilizzo del logo;
l) redigere, aggiornare e conservare le domande di adesione individuale dei partecipanti,
corredate dall’atto di impegno ai requisiti del sistema PEFC-Italia;
m) aggiornare e conservare il registro dei partecipanti (nominativi, ubicazione catastale e
superfici interessate) che aderiscono alla certificazione, trasmettendolo periodicamente al PEFC–
Italia e all’OdC; ogni nuovo aderente all’interno del gruppo potrà essere incluso in certificazione
solo dopo l’audit di sorveglianza interno;
n) consegnare ai partecipanti un attestato di “adesione alla certificazione di gruppo” nel
quale sono indicati il numero ed i termini di validità del certificato di gruppo, le informazioni
rilevanti sul GR che ha ottenuto il certificato e sull’OdC che lo ha rilasciato;
o) informare i partecipanti nel caso in cui siano state riscontrate NC e collaborare alla
definizione delle necessarie AC, organizzando gli eventuali audit supplementari e fornendo loro
l’opportuno supporto;
p) provvedere all’esclusione dei partecipanti che, al termine del periodo concordato, non
abbiano rimediato alle NC, annullando conseguentemente la sottolicenza di utilizzo del logo e
fornirne comunicazione a PEFC-Italia e all’OdC;
q) registrare e trasmettere a PEFC–Italia e all’OdC gli eventuali reclami elevati dalle parti
interessate;
r) organizzare incontri con le “parti interessate” (per esempio agenzie governative,
associazioni di cittadini, organizzazioni ambientaliste, ecc), per dare informazioni sulla
certificazione PEFC e per raccoglierne altre relative alla gestione forestale, che GR dovrà
adeguatamente utilizzare, se pertinenti;
s) rendere pubblica la sintesi dell’attività di audit (per iscritto dall’organismo di
certificazione), che includa un riassunto degli accertamenti sulle conformità con lo standard di
gestione forestale.
t) effettuare azioni di controllo (audit di sorveglianza) sulle aziende partecipanti al GR al
fine di verificare che tutti gli aspetti tecnici vengano adeguatamente applicati.
5.2.4. Compiti del Comitato di Controllo
Il Comitato di Controllo, nominato dal Consiglio Direttivo, deve:
a) effettuare, periodicamente, il riesame dell’attività svolta dal Gruppo;
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b) esaminare ed approvare eventuali proposte di miglioramento e di implementazione del
sistema;
c) esaminare e decidere sugli eventuali reclami giunti dai membri del Gruppo o da terzi
interessati;
d) trasmettere i reclami e le sanzioni adottate all’ICILA e al PEFC Italia;
e) esaminare le non conformità sia documentali sia di campo e predisporre le azioni
correttive;
f) comminare i richiami scritti e decidere sui medesimi;
g) decidere sulle eventuali nuove richieste di adesione esaminando la documentazione
presentata.
5.2.5. Compiti dello Staff Tecnico
Rientrano tra le mansioni dello Staff Tecnico:
a) effettuare audit interni alle aziende per istruire le medesime sulle pratiche agronomiche
corrette e sulla corretta compilazione dei registri aziendali;
b) effettuare, periodicamente, le visite ispettive interne;
c) monitorare l’attività di tutte le aziende costituenti il GR;
d) verificare l’esatto rispetto delle norme tecniche della coltivazione del pioppo;
e) verificare la puntuale messa in atto delle AC richieste dal Comitato di Controllo.
5.2.6. Compiti dei Partecipanti al gruppo
I partecipanti al gruppo sono le aziende agricole inserite nell’elenco dei partecipanti e
presenti nell’allegato A.
Essi devono:
a) porgere richiesta formale di adesione alla Certificazione di Gruppo;
b) avere uno strumento di pianificazione delle attività e degli interventi colturali;
c) pagare la quota associativa di partecipazione al GR (per sostenere economicamente il GR
e le spese di certificazione e del relativo mantenimento);
d) indicare, in forma scritta, al GR le superfici pioppicole e che intendono includere nella
certificazione di gruppo; tutte le aree gestite all’interno del “gruppo” devono essere sottoposte a
certificazione, nella loro interezza;
e) conformarsi ai requisiti del presente schema di certificazione;
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f) dimostrare che le attività siano svolte nel rispetto dei criteri fissati da PEFC-Italia sia da
dipendenti propri che da fornitori (ditte) esterni;
g) rendere disponibile al GR e all'OdC tutti i documenti e le registrazioni necessari per lo
svolgimento degli audit, nelle modalità richieste da GR;
h) confermare l’adesione a GR almeno ogni 5 anni;
i) comunicare l’eventuale rinuncia alla certificazione ed il relativo ritiro dell’adesione a GR
con un anticipo di almeno due mesi in modo da consentire al rappresentante di GR di assolvere alle
obbligazioni nei confronti di OdC e PEFC-Italia
5.2.7. Compiti di PEFC–Italia
PEFC-Italia è l’associazione che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di
certificazione PEFC. La sua composizione, i suoi compiti ed il suo funzionamento rispettano quanto
definito nello Statuto.
Oltre a quanto previsto dallo Statuto, PEFC-Italia:
a) predispone lo sviluppo, l’adozione nonché la modifica delle regole relative al controllo
della certificazione di GSP;
b) predispone lo sviluppo, l’adozione nonché la modifica delle regole relative al controllo
della certificazione della CoC dei prodotti legnosi;
c) stipula con i GR e con i proprietari i contratti per l’utilizzo del logo PEFC.
PEFC Italia opera attraverso la Segreteria. La Segreteria ha il compito di coordinare
l’attività dell’associazione e curare l’esecuzione delle deliberazioni dei suoi organi.
La Segreteria è diretta dal Segretario Generale del PEFC–Italia. In particolare:
a) procede alla revisione della documentazione secondo le indicazioni del PEFC–Italia;
b) comunica ai richiedenti l’elenco degli OdC accreditati (SINCERT in Italia) e l’elenco
degli OdC che hanno presentato domanda di accreditamento (al SINCERT, in Italia);
c) cura la conservazione e l’aggiornamento del registro dei soggetti certificati;
d) cura la conservazione e l’aggiornamento del registro dei proprietari che aderiscono alla
certificazione di gruppo;
e) cura la conservazione e l’aggiornamento del registro degli utilizzatori del logo PEFC,
comunicando i dati al PEFC;
f) offre supporto informativo a tutti i richiedenti (Aziende, GR, OdC, ecc);
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g) rappresenta l’unico soggetto delegato a fornire l’interpretazione autentica dello schema
PEFC Italia, relativamente a questioni inerenti allo schema.
5.2.8. Organismo di certificazione (OdC) e Organismo di accreditamento (OA)
La certificazione è effettuata da ICILA S.r.l, con sede in Lissone (MI), via Braille,5, OdC
indipendente e di terza parte, accreditato da parte di SINCERT, OA nazionale, membro dell’IAF -
International Accreditation Forum, per la certificazione di GSP e della rintracciabilità dei prodotti
legnosi (per le modalità operative vedasi ITA 1003).
5.3. DOCUMENTAZIONE AZIENDALE
Per accedere alla certificazione ogni singola azienda facente parte del gruppo dovrà
produrre la seguente documentazione:
Elenco completo delle particelle catastali che si vogliono inserire in
certificazione;
Estratto dei fogli di mappa:
Planimetrie relative alle superfici dichiarate;
Visure catastali terreni;
Copia del contratto in essere se non si è proprietari dei terreni;
Dichiarazione del proprietario dei terreni di consapevolezza e accettazione
alla partecipazione alla certificazione di gruppo;
Tipologia di cloni utilizzati;
Numero di piante ad ettaro e sesto d’impianto utilizzato;
Elenco delle macchine utilizzate nella coltivazione del pioppo;
Copia di un documento di identità in corso di validità.
5.4. ISTRUTTORIA DELLA PRATICA E VALUTAZIONI PRELIMINARI
L’organismo certificatore acquisisce le richieste del gruppo richiedente l’ingresso al
sistema di certificazione, senza alcuna limitazione o discriminazione, provvede alla valutazione
della documentazione, se corretta dispone la prima visita di avvio. Nel caso la documentazione
fosse incompleta o incongruente, informerà il rappresentante legale del gruppo delle
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integrazioni o degli interventi necessari a superare le non conformità evidenziate, indicando i
tempi ed i termini utili.
Superata la fase procedurale iniziale, ICILA effettuerà la visita ispettiva di avvio che ha
lo scopo di stabilire la conformità degli aspetti operativi, strutturali e gestionale di ogni singola
azienda del gruppo.
Inoltre ICILA identificherà eventuali discrepanze tra il sistema di Gestione Forestale,
comprese le prestazioni della foresta o piantagione ed i requisiti per la certificazione, al fine di
valutare l’idoneità del gruppo richiedente a sostenere le valutazioni successive.
In aggiunta è consentito ad ICILA di raccogliere elementi significativi dell’attività
dell’organizzazione e di meglio programmare l’Audit di certificazione.
La documentazione verrà inserita in un apposito fascicolo che in seguito sarà esaminato
dall’organismo di controllo.
Nel caso di pronunciamento positivo, la singola azienda del gruppo riceverà l’attestato di
idoneità al regime di controllo di ICILA, congiuntamente ai documenti di registrazione previsti
per l’attività in oggetto.
Nel caso di pronunciamento negativo, l’azienda viene informata dell’esito con adeguato
dettaglio sulle motivazioni dello stesso, l’elencazione delle misure correttive necessarie al fine
di superare le difformità ed i tempi di esecuzione per evitare il decadimento della domanda.
Entro la scadenza, l’operatore interessato dovrà inviare una dichiarazione che attesti le azioni
correttive effettuate, che verranno vagliate in occasione della prima visita ispettiva.
5.5. CONCESSIONE DELLA CERTIFICAZIONE
La decisione sulla certificazione è presa dal Comitato di Certificazione di ICILA dopo
aver analizzato la Proposta di Certificazione presentata dal Responsabile Certificazione
Ambientale di ICILA; la Proposta di Certificazione include il Rapporto di Audit, la
documentazione allegata al Rapporto e ogni significativa documentazione relativa all’iter di
certificazione.
In caso di assenza di riscontri di NON CONFORMITA’ ESSENZIALI si procede al
rilascio del certificato.
In caso di presenza di NON CONFORMITA’ IMPORTANTI la certificazione verrà
rilasciata ma il richiedente dovrà attuare correzioni in merito alla non conformità che non
dovranno più essere riscontrate nella visita successiva da parte dell’ente certificante.
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In caso di presenza di NON CONFORMITA’ ESSENZIALI, la certificazione verrà
sospesa finchè non sarà adeguatamente attuata l’azione correttiva richiesta dall’ente certificante.
L’azione correttiva sarà verificata nella visita ispettiva supplementare e in presenza di
conformità sarà rilasciata la certificazione forestale.
5.6. VERIFICHE ISPETTIVE E PROCEDURE DI SORVEGLIANZA
5.6.1. Verifiche ispettive interne al gruppo
5.6.1.1 Verifica preliminare
Preliminarmente lo Staff Tecnico predisporrà una serie di visite ispettive per ogni singola
azienda rientrante nel gruppo atte ad appurare:
o La conformità legislativa in merito a :
compatibilita’ del sito di impianto con gli strumenti di pianificazione e
programmazione territoriale;
titolo di possesso del terreno;
scelta del materiale di propagazione;
coltivazione;
danni all’impianto provocati da selvaggina o da attività venatoria;
o la conformità delle trattrici e delle macchine operatrici utilizzate per la coltivazione
pioppicola e l’eventuale presenza di marchi di conformità CE;
I modelli utilizzati per la visita ispettiva preliminare sono presenti in allegato (C 1 e C 2).
Al termine della visita preliminare verrà predisposto un verbale inerente la visita ispettiva in
cui verranno descritte le eventuali NON CONFORMITA’ riscontrate.
Copia del verbale verrà inviata al Comitato di Controllo del gruppo che avrà il compito di
discutere e prendere provvedimenti in merito.
Il modello di verbale utilizzato è presente in allegato (C 3).
5.6.1.2 verifiche ispettive periodiche
Successivamente al raggiungimento della certificazione e a cadenza annuale il Comitato di
Controllo commissionerà allo Staff Tecnico visite aziendali a campione.
Lo Staff tecnico effettuerà i seguenti controlli ispettivi:
controllo documentale:
registro lavorazioni;
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registro trattamenti fitosanitari;
registro concimazioni;
controllo fatture d’acquisto;
controllo attività di campo:
rispetto del disciplinare tecnico;
rispetto dei vincoli legislativi.
Al termine della visita ispettiva verrà predisposto un verbale inerente la visita stessa in cui
verranno descritte le eventuali NON CONFORMITA’ riscontrate.
Copia del verbale verrà inviata al Comitato di controllo del gruppo che avrà il compito di
discutere e prendere provvedimenti in merito.
Il modello di verbale utilizzato è presente in allegato D 1.
5.6.2. Verifiche ispettive dell’organismo di controllo
ICILA effettua un controllo periodico sull’ Organizzazione certificata mediante visite di
sorveglianza. La visita di sorveglianza ha lo scopo di verificare:
Il mantenimento delle condizioni di conformità della gestione della piantagione ai criteri
ed indicatori di gestione forestale sostenibile PEFC;
Che eventuali non conformità individuate in audit precedenti siano risolte o in corso di
risoluzione secondo il piano di azioni correttive definito dall’organizzazione.
Il corretto uso dei certificati e del logo;
Gestione dei reclami da parte di clienti o altre parti interessate.
Il controllo avviene mediante audit di sorveglianza programmati e decorre con cadenza
annuale. L’organismo di controllo può realizzare visite di sorveglianza supplementari non
programmate, qualora il comitato di certificazione lo ritenga necessario o nel caso di reclami.
5.7 RIESAME DELLA DIREZIONE
Il riesame periodico dell’attività svolta dal GR compete al comitato di controllo, il quale,
almeno una volta all’anno, si riunisce all’uopo appositamente.
In dettaglio saranno oggetto di riesame da parte della direzione:
- esiti delle verifiche ispettive interne;
- istanze e proposte dei singoli partecipanti al GR pervenute;
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- aggiornamenti normativi e legislativi;
- eventuali verifiche delle norme tecniche e loro aggiornamento;
Nella riunione potranno essere approvate e rese operative modifiche al sistema anche a
seguito dell’accoglimento di reclami da parte dei partecipanti al GR o di terzi.
Nella riunione verranno inoltre individuati e discussi settori di possibile miglioramento del
sistema, definendone i migliori percorsi attuativi.
Di tutte le riunioni verrà redatto un verbale, che successivamente verrà portato a conoscenza
di tutti i partecipanti al GR.
5.8. NON CONFORMITÀ
5 .8.1. Tipologie di non conformita’
Le tipologie di NON CONFORMITA’ si possono riassumere in:
Di campo o primarie;
Documentali o secondarie.
Le NON CONFORMITA’ di campo interessano il rispetto del disciplinare tecnico di
produzione, in particolare il rispetto dei disciplinari di prodotti fitosanitari ammessi, la tipologia di
concimi, le dosi utilizzabili e il rispetto delle lavorazioni al terreno e delle pratiche agronomiche di
potatura.
Le NON CONFORMITA’ documentali interessano il corretto utilizzo dei registri aziendali
riguardanti le lavorazioni, i trattamenti fitosanitari, le concimazioni, le fatture d’acquisto.
Rappresenta una NON CONFORMITA’ la mancata registrazione di un trattamento, la
mancanza di una cronologia o la mancanza di un’indicazione dell’operatore che ha svolto il
trattamento.
5.8.2. Segnalazione di non conformita’
Le NON CONFORMITA’ primarie o secondarie possono essere riscontrate e segnalate sia
da un soggetto del Gruppo sia da enti esterni al Gruppo medesimo.
La segnalazione di presunta NON CONFORMITA’ deve essere inviata in forma scritta o
telematica a “CE.S.A. s.r.l.”, organismo tecnico del Gruppo, il quale provvederà a informare il
Comitato di Controllo. Quest’ultimo, in base all’effettiva gravità della segnalazione presentata,
predisporrà una visita ispettiva da parte dello Staff Tecnico.
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5.8.3. G estione di non conformita’
In seguito alla visita ispettiva, riscontrata l’effettiva sussistenza della NON
CONFORMITA’, lo Staff Tecnico invierà i risultati al Comitato di Controllo, il quale deciderà in
merito.
Il Comitato di Controllo, in caso di non conformità essenziale invierà un avviso, con relativa
documentazione, ad ICILA e a PEFC-Italia.
Successivamente invierà un primo richiamo scritto al soggetto interessato informandolo del
riscontro di non conformità e fissando un termine temporale per adempiere le misure correttive
indicate nel richiamo.
Dopo tale periodo verrà predisposta una visita ispettiva per accertare l’applicazione delle
misure correttive. In caso di permanenza della non conformità rilevata, il Comitato di Controllo
invierà un secondo richiamo scritto fissando un nuovo termine, più breve del precedente, per
adempiere le misure correttive richieste.
Se al termine della successiva visita ispettiva la non conformità risultasse ancora in essere, il
Comitato di Controllo provvederà a diffidare l’azienda in oggetto e comunicherà la decisione
all’organismo di controllo competente.
5.8.4. Sospensione e revoca della certificazione
ICILA può sospendere la certificazione quando:
L’organizzazione, senza validi motivi, rifiuti di accogliere gli ispettori o ostacoli
l’attività di verifica;
A seguito di verifiche che individuino non conformità essenziali;
Mancata attuazione da parte dell’organizzazione delle azioni correttive a seguito di non
conformità rilevate nelle precedenti visite aziendali;
Si rilevi un reiterato uso improprio o ingannevole del certificato o dei marchi di
certificazione PEFC;
Non è accettata da parte di ICILA una modifica del sistema di gestione forestale, ritenuta
tale da poter avere influenza negativa sul rispetto dei requisiti di certificazione;
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Si verifichi qualsiasi circostanza che possa compromettere o influire negativamente sul
sistema di gestione forestale dell’organizzazione o sull’uso del logo PEFC e ICILA da parte
dell’organizzazione stessa.
ICILA può revocare la certificazione nei seguenti casi:
Seria non osservanza, conseguente a negligenza grave, degli impegni assunti con la
sottoscrizione del regolamento;
Mancata rimozione, al termine del periodo di sospensione della certificazione, delle
cause che hanno condotto alla sospensione;
Mancata attuazione o inadeguatezza delle azioni intraprese dall’Organizzazione per
evitare usi impropri e non autorizzati del certificato PEFC, dei logo ICILA/PEFC, dei marchi
commerciali e di ogni dichiarazione e messaggio promozionale legato alla certificazione PEFC;
Cessazione delle attività per le quali l’Organizzazione aveva ottenuto la certificazione;
Fallimento o liquidazione dell’Organizzazione;
Mancato versamento delle somme dovute ad ICILA, dopo un mese dall’invio da parte
di ICILA di una lettera raccomandata di diffida.
La decisione di revoca viene comunicata all’Organizzazione mediante lettera raccomandata
A.R. Come conseguenza della revoca della certificazione e dell’autorizzazione all’uso del logo
ICILA, l’Organizzazione è obbligata a:
Restituire l’originale del certificato ICILA/PEFC;
Non utilizzare più il certificato di conformità ed i marchi ICILA/PEFC ed eliminare da
tutti i prodotti e documenti ogni tipo di materiale di carattere promozionale e informativo, ogni
riferimento o marchio connesso alla certificazione ICILA/PEFC e al PEFC.
5.9. RECLAMI E LORO GESTIONE
A seguito di verifiche ispettive effettuate o dall’Ente Certificatore e/o internamente al GR,
possono essere elevati rilievi ai partecipanti al GR stesso.
Il Capogruppo si farà carico di comunicare ad ICILA e PEFC-Italia il reclamo ricevuto, di
verificare ogni segnalazione di eventuali presunte inadempienze commesse dai partecipanti al GR
ricevute da Enti Terzi e di ogni eventuale inadempienza rilevate a carico dei partecipanti del GR da
parte delle Autorità, aprendo una procedura di verifica interna e ordinando una visita ispettiva;
questa visita ispettiva potrebbe portare all’apertura di una NC nei confronti dei partecipanti
interessati, nel qual caso la procedura è quella descritta al paragrafo 5.6.3.2.
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Contro questi rilevi ciascun aderente può appellarsi entro 30 giorni dalla notifica fornendo le
giustificazioni del caso. Eventuali spese sostenute dal GR per la verifica dei reclami saranno poste a
carico dell’azienda interessata qualora si verifichi la fondatezza del reclamo; saranno a carico del
GR qualora sia verificata l’infondatezza del reclamo. Ciascun reclamo verrà annotato su un apposito
registro che dovrà contenere:
a) data del reclamo
b) nominativo del reclamante;
c) nominativo dell’aderente;
d) il motivo del reclamo;
e) gli esiti del giudizio.
Spetta al Comitato di Controllo esaminare il reclamo e deliberare in merito. Il giudizio del
Comitato è inappellabile.
L’”esito del giudizio” riportato nel “registro dei reclami” ha validità di verbale del Comitato
e verrà comunicato in forma scritta al reclamante.
5.10. INFORMAZIONE E FORMAZIONE
5.10.1 Informazione e formazione dei partecipanti al GR
La formazione e l’informazione dei partecipanti al GR avviene in occasione delle riunioni
periodiche (cadenza minima annuale) previste all’interno del GR nonché durante gli incontri fra
direzione e singoli partecipanti nell’ambito delle verifiche ispettive interne, che assumono pertanto
un duplice significato di controllo e di formazione; particolare importanza assumono sotto questo
profilo le visite aziendali che lo staff tecnico svolge periodicamente.
Nel corso di questi momenti i partecipanti vengono informati circa le novità organizzative e
gestionali del GR stesso con esame, discussione e valutazione di eventuali modifiche al
regolamento o alle norme tecniche giustificate da sopravvenute nuove normative o miglioramenti
della tecnica colturale o commerciale.
Vengono poi condivise le esperienze dei singoli ed esaminati gli sviluppi del sistema di
gestione sostenibile del pioppeto al fine di individuare aree e percorsi di miglioramento.
Gli incontri singoli o di gruppo vengono verbalizzati.
5.10.2 Informazione all’esterno del GR.
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All’esterno del GR, per informare le parti interessate verranno utilizzati tutti i mezzi di
comunicazione possibili, in particolare articoli sugli organi di stampa di settore a diffusione locale,
implementazione di informazioni sul sito web del capogruppo, invio di questionari alle parti
interessate in caso di modifiche strutturali sostanziali del sistema; potranno essere anche organizzati
incontri pubblici sul tema.
L’iniziativa verrà, inoltre, costantemente divulgata presso le Ditte operanti nel mercato del
legno di pioppo.
5.11. ATTIVITA’ SUCCESSIVE ALLA CERTIFICAZIONE: USO DEL CERTIFICATO, USO DEL LOGO
PEFC
Le organizzazioni certificate secondo le norme PEFC hanno la possibilità di utilizzare il
certificato, nonché i contrassegni di certificazione rilasciati da ICILA (compresi il nome, il
contrassegno e ogni simbolo e/o sigla identificatrice di ICILA).
Inferiormente al logo potranno essere applicate le seguenti diciture:
- “da foreste gestite in maniera sostenibile”
- “promuoviamo la gestione sostenibile delle foreste”
PEFC-Italia gestisce i diritti per l’uso del logo PEFC; provvede a rilasciare ad aziende o
gruppi una volta certificati e su loro apposita richiesta, una sublicenza per l’uso del logo; i gruppi
possono concedere l’uso del logo ai propri associati, inclusi nella certificazione, che ne fanno
richiesta, tramite un contratto scritto.
ICILA controlla l’uso del logo concesso da PEFC-Italia alle organizzazioni da essa
certificate PEFC. Nel caso di certificazioni di gruppo, il controllo del corretto uso delle sottolicenze
è obbligo degli stessi licenziatari, i quali devono verificare che il regolamento d’uso del logo
inserito nel contratto sia rispettato.
Il logo PEFC può essere usato con o senza dichiarazioni.
Qualora i sublicenziatari desideri apporre accanto al proprio marchio commerciale anche
dichiarazioni PEFC dovranno riprodurlo nel seguente modo:
- PEFCTM , (numero di registrazione) (dichiarazione)
Le dichiarazioni possono essere utilizzate: sul prodotto, sull’etichetta o sulla
documentazione allegata al prodotto.
In caso di grave uso scorretto o improprio del certificato e dei contrassegni di certificazione,
ICILA si riserva la facoltà di intraprendere azioni legali nei confronti dell’organizzazione.
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6. CRITERI E INDICATORI PER LA CERTIFICAZIONE INDIVIDUALE E DI
GRUPPO DI GESTIONE SOSTENIBILE DEI PIOPPETI
6.1. PREMESSA
Il quadro di riferimento comune per verificare la sostenibilità della gestione sostenibile del
settore forestale sono le linee guida operative pan-europee adottate alla quinta riunione preparatoria
a livello di esperti della Conferenza di Lisbona sulla Protezione delle Foreste in Europa, il 27-29
Aprile 1998 a Ginevra-Svizzera.
Le linee guida operative pan-europee formano un quadro comune di raccomandazioni che
possono essere usate su base volontaria e a complemento degli strumenti nazionali e/o regionali per
promuovere ulteriormente la gestione forestale sostenibile a livello di territorio sulle aree forestali
naturali e artificiali in Europa.
Gli indicatori dei 6 Criteri vengono desunti dal documento chiamato “Norme tecniche PEFC
per la buona pratica pioppicola”. I Criteri seguono direttamente i Principi Forestali UNCED che
hanno rinnovato in Europa il concetto della gestione forestale sostenibile. Sono state create
principalmente due linee guide denominate H1 “Linee guida generali per la gestione sostenibile
delle foreste europee” e la risoluzione H2 “Linee guida generali per la conservazione della
biodiversità delle foreste europee”. Le linee guida forniscono un indirizzo di politica generale e un
obiettivo a lungo termine per soddisfare le richieste europee relative alla multifunzionalità dei
boschi e delle piantagioni, in modo coerente con la loro gestione sostenibile e con la conservazione
e l’incremento della loro biodiversità.
E’ stata introdotta una nuova definizione di “gestione forestale sostenibile” che si può così
riassumere: “la gestione corretta e l’uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e a un tasso
di utilizzo tali da mantenere la loro biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità e
una potenzialità che assicuri ora ed in futuro, rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a
livello locale, nazionale e globale e tali da non comportare danni ad altri ecosistemi”.
Le linee guida operative pan-europee sono state elaborate per promuovere la gestione
sostenibile dei boschi e delle piantagioni in Europa, traducendo i principi concordati
internazionalmente a livello di pianificazione e di pratiche di gestione forestale. Le linee guida sono
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basate direttamente sulle risoluzioni H1 e H2 e seguono la struttura dei sei Criteri pan-europei che
sono stati identificati come gli elementi centrali della gestione forestale sostenibile. Esse sono state
divise in “Linee guida per la pianificazione della gestione forestale” e “Linee guida per le attività di
gestione forestale” e, nell’ambito di ciascun Criterio, considerano i requisiti di base di carattere
ecologico, economico e sociale per una gestione sostenibile dei boschi e delle piantagioni.
Si andrà ora ad analizzare, commentare ed implementare ogni singolo criterio generale
cercando di evidenziare ed approfondire tutti i punti inerenti la gestione sostenibile dei pioppeti. Si
eviterà di soffermarsi sugli argomenti di gestione sostenibile che non interessano la coltivazione
pioppicola.
Ogni criterio sarà costituito da tre settori: le linee guida generali, adempimenti e la
documentazione certificante il processo di certificazione.
6.2. CRITERIO 1 - MANTENIMENTO ED APPROPRIATO MIGLIORAMENTO
DELLE RISORSE FORESTALI E LORO CONTRIBUTO AL CICLO GLOBALE DEL
CARBONIO
PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE:
LINEA GUIDA A:
La pianificazione della gestione forestale deve avere lo scopo di mantenere, migliorare ed
incrementare le foreste o altre aree boschive e migliorare la qualità del valore economico,
ecologico, culturale e sociale delle risorse forestali, inclusi il suolo e le acque. Ciò deve essere
conseguito facendo pieno uso di servizi correlati,come la pianificazione dell’uso del suolo e la
conservazione dell’ambiente naturale.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
- dimostrare di tenere in considerazione quanto richiesto dalle disposizioni legislative ed
amministrative previste a livello comunitario, nazionale e regionale in materia di
sostenibilità, ponendo particolare attenzione alle gestione del suolo, delle acque e
dell’ambiente naturale. In particolare si dovrà prestare particolare attenzione al
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TESTO UNICO AMBIENTALE, al Reg. 9/R e a tutte le normative ambientali trattate
a fondo nella relazione generale.
- Per garantire il corretto adempimento di tutte le normative vigenti, sarà necessario
predisporre l’utilizzo di un “quaderno di campagna” dove ogni singolo produttore
dovrà annotare ogni singola pratica colturale effettuata. Il suddetto quaderno di
campagna dovrà essere periodicamente aggiornato e risultare ad ogni controllo
ispettivo effettuato. Dovranno essere riportati sia le lavorazioni sia i trattamenti
fitosanitari e le concimazioni effettuate. Inoltre dovranno essere riportate le dosi e le
modalità di utilizzo.
- riportare eventuali sovvenzioni/contributi richiesti alla Pubblica Amministrazione per
l’impianto/gestione del pioppeto. Indi per cui ogni singolo proprietario che nel corso
degli anni precedenti la certificazione forestale ha ricevuto contributi per l’impianto
del pioppeto in base al Reg.2080 o alla Misura H del PSR 2000-2006 dovrà
comunicarlo prontamente e se richiesto dovrà presentare la documentazione inerente.
DOCUMENTAZIONE
Piano di coltivazione.
LINEA GUIDA B:
L’inventario e la mappatura delle risorse forestali devono essere definiti e mantenuti in
maniera adeguata alle condizioni locali e nazionali ed in linea con quanto descritto in queste linee
guida.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
avere l’inventario e la mappatura dei propri terreni. Sarà obbligatorio per ogni singolo
associato al gruppo richiedente la certificazione possedere e mostrare in caso di sopraluogo
ispettivo le mappe, le visure catastali, i titoli di conduzione, l’elenco degli appezzamenti rientranti
nella certificazione, un passaporto delle piante, una documentazione attestante i cloni utilizzati, il
numero di piante presenti e l’anno di impianto di ogni pioppeto. Tutta questa documentazione dovrà
sempre essere mantenuta aggiornata.
DOCUMENTAZIONE
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Predisposizione di tutta la documentazione inerente i pioppeti certificati: mappe, visure,
titolo di conduzione aggiornati; ogni eventuale cambiamento dovrà essere comunicato
all’amministrazione del gruppo.
LINEA GUIDA C:
I piani di gestione o loro equivalenti, appropriati alle dimensioni ed all’uso dell’area
forestale, devono essere elaborati e periodicamente aggiornati. Essi devono essere basati sulla
legislazione vigente come pure su piani di uso del suolo esistenti sul territorio e includere in modo
adeguato le risorse forestali.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
seguire rigorosamente il piano di coltivazione istituito dal gruppo; in esso sarà descritto tutto
ciò che concerne il gruppo, la regolamentazione tra i vari soci e saranno definite le varie modalità di
gestione sostenibile del pioppeto.
Il protocollo di gestione sostenibile sarà aggiornato annualmente apportando le dovute
variazione in riferimento alla legislazione vigente.
Le norme tecniche PEFC per la gestione sostenibile dei pioppeti riguardano:
- vocazionalità del terreno;
- compatibilità della coltura del pioppo con l’ambiente;
- requisiti qualitativi del materiale vivaistico;
- modalità e densità d’impianto;
- epoche d’impianto;
- fertilizzazione;
- potatura;
- controllo infestanti;
- irrigazione;
- impiego e scelta dei prodotti fitosanitari;
Si rimanda all’allegato A per la descrizione completa del protocollo di gestione sostenibile
approvato.
DOCUMENTAZIONE
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Piano di coltivazione
LINEA GUIDA D:
Periodicamente deve essere eseguito un monitoraggio delle risorse forestali ed una
valutazione della loro gestione i cui risultati devono contribuire al processo di pianificazione.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
registrare cronologicamente ogni intervento effettuato per la gestione sostenibile del
pioppeto all’interno del “registro lavorazioni”. Durante l’attività di riesame, lo staff tecnico
effettuerà una valutazione analitica dei costi/benefici della gestione ed in base ai risultati evidenziati
verranno adottate appropriate azioni correttive per contribuire ad un sostanziale miglioramento del
processo di pianificazione.
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un registro con notifica di precise informazioni cronologiche di tutti gli
interventi eseguiti e loro valutazione.(Allegati E.1. – E.2. – E.3. – E.4. – E.5).
PRATICHE DELLA GESTIONE:
LINEA GUIDA A:
Le pratiche di gestione forestale devono salvaguardare la quantità e la qualità delle risorse
forestali nel medio-lungo periodo, bilanciando il tasso di utilizzazione e di incremento preferendo
le tecniche che minimizzano i danni diretti o indiretti alle risorse forestali, al suolo e alle risorse
idriche.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
rispettare adeguatamente le misure selvicolturali. In particolar modo il rispetto degli schemi
di potatura, avere sempre aggiornato il registro delle lavorazioni, seguire il piano di miglioramento
per la gestione delle infestanti che il reparto tecnico del gruppo predisporrà.
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Inoltre nelle distribuzione dei fitofarmaci è necessario adottare tutte le precauzioni possibili
per ridurre i danni all’operatore e all’ambiente: rispettare i dosaggi dei principi attivi e le
indicazioni relative ai volumi d’acqua, eseguire le irrorazioni in assenza di vento e nelle ore meno
calde della giornata, scegliere i prodotti commerciali a tossicità più bassa tenuto conto della loro
efficacia, eseguire periodicamente interventi di manutenzione sulle attrezzature, indossare
indumenti adatti alla protezione personale.
Per le corrette pratiche agronomiche e per l’elenco di tutti i principi attivi utilizzabili e
consigliati dal settore tecnico per tutti i possibili interventi agronomici si rimanda all’Allegato B.
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un “quaderno di campagna” su cui ogni singolo produttore dovrà sempre inserire
ogni trattamento e/o pratica agronomica apportata al pioppeto. Il registro dovrà sempre essere a
disposizione per le visite ispettive che verranno concordate sia da parte dell’ente certificante sia da
parte del settore tecnico del gruppo.(Allegato E.1. – Allegato E.4.).
LINEA GUIDA B:
Devono essere prese adeguate misure selvicolturali per mantenere crescente la provvigione
delle risorse disponibili o per portarla ad un livello economicamente, ecologicamente e socialmente
desiderabile.
ADEMPIMENTI:
Il proprietario gestore deve:
adottare interventi di potatura rispettanti lo schema di potatura, lavorazioni seguendo le
specifiche inserite nel documento tecnico (Allegato H) opportunamente registrate.
Seguire il piano di miglioramento per la gestione delle infestanti come richiesto per ottenere
la certificazione PEFC.
DOCUMENTAZIONE:
Presenza in azienda di un registro aggiornato delle lavorazioni effettuate. (Allegato E.2.).
LINEA GUIDA C:
Non pertinente
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6.3. CRITERIO 2 - MANTENIMENTO DELLA SALUTE E VITALITA’ DEGLI
ECOSISTEMI FORESTALI
PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
Non pertinente
LINEA GUIDA B:
La salute e vitalità delle foreste devono essere periodicamente monitorate, specialmente in
relazione a fattore biotici e abiotici che possono potenzialmente danneggiare la salute e la vitalità
degli ecosistemi forestali, come ad esempio infestazioni, patologie, eccessivo pascolamento o
utilizzazione di legname, l’incendio e i danni causati da fattori climatici, da inquinanti dell’aria e
da operazioni di gestione forestale.
ADEMPIMENTI:
Il proprietario gestore deve:
- monitorare e registrare a scadenze regolari l’eventuale presenza di danni biotici e/o
abiotici.
DOCUMENTAZIONE:
L’azienda deve mantenere aggiornato e disponibile un registro su cui verranno inseriti i
danni di natura biotica e di natura abiotica riscontrati nelle operazioni periodiche di monitoraggio.
(Allegato E.5.).
LINEA GUIDA C:
I piani di gestione forestale o loro equivalenti devono specificare i modi e i mezzi per
minimizzare i rischi di degrado e danneggiamenti agli ecosistemi forestali. La pianificazione della
gestione forestale deve far uso degli strumenti di politica destinati a sostenere queste attività.
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ADEMPIMENTI:
Il proprietario/gestore deve attenersi al piano di coltivazione che segue linearmente i
requisiti necessari ad ottenere la certificazione sostenibile PEFC (in particolare Allegato I)
DOCUMENTAZIONE:
Il documento di pianificazione gestionale deve essere sempre presente in azienda.
PRATICA DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
Le pratiche di gestione forestale devono far il miglior uso possibile di strutture e processi
naturali e prendere misure biologiche preventive, dove e quando ciò sia economicamente fattibile,
per mantenere e migliorare la salute e la vitalità delle foreste. Deve inoltre essere incoraggiata
un’adeguata diversità genetica, sia di specie che strutturale, per migliorare la stabilità, la vitalità e
la capacità di resistenza delle foreste nei confronti di fattori ambientali avversi e per rinforzare i
meccanismi naturali di autoregolazione.
ADEMPIMENTI:
Il proprietario/gestore deve:
- adottare tecniche di difesa intergrata,
- contenere l’apporto di fertilizzanti minerali
- utilizzare cloni certificati e limitare la costituzione di piantagione monoclinali
- attenersi alle indicazioni dell’Allegato F.
DOCUMENTAZIONE
Mantenere sempre aggiornato il “quaderno di campagna” sezione registro fertilizzazioni.
(Allegato E.3.).
Mantenere tutta la documentazione certificante la provenienza e la varietà delle pioppelle
acquistate.
LINEA GUIDA B:
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Devono essere applicate adeguate pratiche di gestione forestale come l’imboschimento o il
rimboschimento con specie e provenienze adatte alle condizioni stazionali o l’uso di tecniche
colturali, di utilizzazione e trasporto che minimizzino i danni agli alberi e/o suolo. Evitare perdite
di oli minerali durante gli interventi di gestione forestale e l’indiscriminato accumulo di rifiuti di
bosco.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
- attenersi al documento di pianificazione e alle norme tecniche per quanto concerne il
sesto d’impianto, le potature e le lavorazioni del suolo;
- preferibilmente evitare determinate operazioni colturali in condizioni climatiche
avverse (es.entrare nel pioppeto subito dopo precipitazioni atmosferiche);
- inserire nel contratto di vendita l’obbligo da parte di colui che andrà ad esboscare
dell’utilizzo di automezzi per l’esbosco ed il trasporto adatti alle condizioni
pedologiche e utilizzo di lubrificanti biodegradabili. (Allegato E.7. e Allegato E.8.)
DOCUMENTAZIONE:
Inserire nel contratto di vendita del pioppeto una voce riguardante l’utilizzo da parte
dell’esboscatore di automezzi per l’esbosco ed il trasporto adatti alle condizioni pedologiche, che
utilizzino oli lubrificanti biodegradabili ed evitino di lasciare rifiuti non biodegradabili all’interno
del pioppeto.
LINEA GUIDA C:
L’uso prodotti fitosanitari deve essere minimizzato, prendendo in considerazione adeguate
alternative selvicolturali ed altre misure biologiche.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
- indicare i principi attivi utilizzati e le finalità per cui vengono utilizzati
- archiviare e conservare all’interno del “quaderno di campagna” tutti i trattamenti
utilizzati, indicando le dosi, il nome commerciale del prodotto, il principio attivo e
l’avversità per cui si utilizza tale prodotto;
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- conservare le schede di sicurezza dei fitofarmaci acquistati;
- attenersi strettamente ai prodotti e alle dosi specificati nell’Allegato H del disciplinare
delle norme tecniche.
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un registro “quaderno di campagna” su cui il proprietario è tenuto ad apportare
tutti i trattamenti effettuati, il nome commerciale del prodotto utilizzato, il principio attivo di
riferimento e le dosi utilizzate.(Allegato E.4.).
LINEA GUIDA D:
Nel caso si debbano utilizzare fertilizzanti, questi devono essere applicati in modo
controllato e con adeguate attenzioni nei confronti del loro impatto ambientale.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
attenersi all’Allegato H del disciplinare sulle norme tecniche.
Inoltre dovrà specificare tra quelli indicati quale fertilizzante ha utilizzato, registrare la data
di apporto e la finalità, ovvero il momento fenologico in cui si trova la piantagione, il quantitativo.
Preferibilmente redigere una scrittura privata con il contoterzista nel caso il proprietario si
appoggi a terzi per le operazioni colturali. Nella scrittura dovrà specificarsi che il contoterzista si
adeguerà e rispetterà le norme tecniche cui all’Allegato H.
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un registro “quaderno di campagna” aggiornato ed eventualmente di una
scrittura privata con colui che effettua le operazioni colturali per conto del proprietario. (Allegato
E.4.).
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6.4. CRITERIO 3 - MANTENIMENTO E SVILUPPO DELLE FUNZIONI
PRODUTTIVE NELLA GESTIONE FORESTALE
PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
La pianificazione della gestione forestale deve tendere a mantenere la capacità delle foreste
di produrre una gamma di prodotti legnosi e non e di servizi su basi sostenibili.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
orientare la produzione verso i migliori assortimenti ritraibili dal pioppeto al momento della
vendita. Cercare quindi di avere la maggior percentuale possibile di produzione di “trancia di prima
qualità” cercando di contro di ridurre la produzione di legname per segagione e triturazione.
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un documento di pianificazione ovvero una stima oggettiva del valore e della
qualità del pioppeto messo in vendita. Si potrà avere così un valido documento ai fini della
contrattazione ed inoltre esso metterà in evidenza gli eventuali errori di gestione in caso di valore
stimato più basso di quello pianificato. Si potrà in questo modo pianificare eventuali cambiamenti
gestionali per migliorare la qualità dei pioppeti in coltivazione.
LINEA GUIDA B:
La pianificazione della gestione forestale deve mirare a ottenere valide prestazioni
economiche, prendendo in considerazione la possibilità di nuovi mercati e di attività economiche
connesse con tutti i beni e servizi ritraibili dalle foreste.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
individuare in fase di pianificazione i potenziali mercati di sbocco degli assortimenti
ritraibili.
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DOCUMENTAZIONE
Presenza di un documento di pianificazione ovvero una stima oggettiva del valore e della
qualità del pioppeto messo in vendita. Si potrà avere così un valido documento ai fini della
contrattazione ed inoltre esso metterà in evidenza gli eventuali errori di gestione in caso di valore
stimato più basso di quello pianificato. Si potrà in questo modo pianificare eventuali cambiamenti
gestionali per migliorare la qualità dei pioppeti in coltivazione.
Utilizzo di moderni sistemi di comunicazione informatica (sito internet Unione Provinciale
Agricoltori di Alessandria) per avere maggior visibilità sul mercato e possibilità di individuare
possibili sbocchi per i propri prodotti, prioritariamente rivolti all’industria del compensato.
LINEA GUIDA C:
I piani di gestione forestale o loro equivalenti devono considerare i diversi usi o funzioni
dell’area forestale interessata. La pianificazione della gestione forestale deve far uso degli
strumenti politici messi a punto per sostenere la produzione di beni e servizi forestali commerciabili
e non.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
individuare in fase di pianificazione le potenziali fonti di sovvenzionamento per le attività e
gli assortimenti ritraibili dal pioppeto. Mantenersi informati su leggi o provvedimenti specifici
regionali e nazionali; programmi o piani forestali regionali, linee di finanziamento comunitarie,
piano di sviluppo rurale, accordi contrattuali.
PRATICA DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
La qualità delle attività di gestione forestale deve essere garantita, al fine di mantenere e
migliorare le risorse forestali ed incoraggiare una produzione diversificata di beni e servizi nel
lungo periodo.
ADEMPIMENTI
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Il proprietario/gestore deve:
individuare gli assortimenti ottenuti utilizzando il piano di gestione forestale
differenziandoli da quelli non rientranti nella certificazione forestale.
Indicare al momento della vendita i quantitativi ottenuti e in caso di presenza di una stima
deve distinguere i vari assortimenti ritraibili.(Allegato E.6.).
DOCUMENTAZIONE
Presenza di registro aziendale in cui vengono mantenute aggiornate le vendite di pioppeti
con i relativi assortimenti se la vendita non è fatta “a corpo” (Allegato E.6.).
Stime oggettiva del pioppeto messo in vendita per poter avere anche la differenziazione
degli assortimenti ritraibili ottenuti suddivisi in classi qualitative.
LINEA GUIDA B:
Le operazioni colturali, di rinnovazione, di utilizzazione e di trasporto devono essere attuate
nei tempi previsti e in modo da non ridurre la capacità produttiva della stazione, evitando ad
esempio di danneggiare il popolamento residuo, sia per quanto riguarda gli alberi che il suolo,
utilizzando sistemi di lavoro e tecniche adeguate.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve seguire coerentemente le norme tecniche indicate nell’Allegato
A per quanto concerne l’impianto, le spaziature e i sesti.
DOCUMENTAZIONE:
Presenza di un registro su cui devono essere riportati tutti i dati riguardanti l’impianto, le
spaziature, i cloni e tutto quanto concerne il pioppeto.
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6.5. CRITERIO 4 - MANTENIMENTO, CONSERVAZIONE E APPROPRIATO
MIGLIORAMENTO DELLA DIVERSITA’ BIOLOGICA NEGLI ECOSISTEMI
FORESTALI
PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
La pianificazione della gestione forestale deve tendere a conservare e migliorare la
biodiversità dell’ecosistema, sia in termini di specie che a livello genetico, e dove appropriato
anche a livello paesaggistico.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
- Individuare i cloni adatti alle condizioni stazionali del pioppeto
- Registrare i cloni utilizzati in ogni nuovo piantamento, compreso il numero di piante e la
provenienza delle pioppelle.
- Nell’ambito della differenziazione clonale, l’azienda dovrà garantire l’utilizzo di cloni
diversi, in una percentuale stabilita dalle norme di cui all’Allegato B.
DOCUMENTAZIONE
Presenza di una documentazione che evidenzi la tipologia di clone utilizzato e la percentuale
sul totale dell’utilizzo del clone secondario su quello principale.
Presenza del certificato di provenienza delle pioppelle.
LINEA GUIDA B:
La pianificazione della gestione forestale, l’inventario sul terreno e la mappatura delle
risorse forestali devono includere i biotipi forestali ecologicamente importanti, prendendo in
considerazione gli ecosistemi forestali protetti, rari, sensibili o rappresentativi quali aree riparali e
biotipi umidi, aree che ospitano specie endemiche e habitat di specie minacciate, oltre alle risorse
genetiche in situ protette o in via di estinzione.
ADEMPIMENTI
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Il proprietari/gestore deve:
tenere in considerazione i vincoli dovuti alla coltivazione del pioppo in aree sensibili o
rientranti in fasce protette.
In caso di pioppeti rientranti in fasce protette o vincolate dovrà rispettare tutte le restrizioni
date dalle normative vigenti e dovrà comunicare all’amministrazione del gruppo eventuali
cambiamenti che si vorrebbero attuare.
Potrà effettuare cambiamenti esclusivamente dopo aver ricevuto l’autorizzazione
dall’amministrazione del gruppo.
DOCUMENTI
Presenza del documento di gestione generale dove sono inserite tutte le leggi vigenti in
materia.
Presenza degli eventuali aggiornamenti in materia opportunamente inviati
dall’amministrazione del gruppo.
PRATICA DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA B:
Quando possibile, devono essere preferite le specie di origine locale e le provenienze locali
che sono ben adattate alle condizioni della stazione. Si dovranno usare solamente quelle specie i
cui impatti sull’ecosistema siano stati preventivamente valutati.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
utilizzare cloni adatti alle condizioni stazionali, rispettare le percentuali di varietà clonali
differenti che gli verranno attribuite;
acquistare pioppelle certificate e cloni supportati da certificato clonale.
DOCUMENTI
Deve essere presente all’interno della documentazione aziendale, copia del certificato
clonale rilasciato dal vivaio-fornitore.
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LINEA GUIDA E:
Le cure colturali e le operazioni di utilizzazione devono essere condotte in modo tale da non
causare danni permanenti agli ecosistemi. In tutti i casi in cui ciò sia possibile, devono essere prese
misure di carattere pratico per migliorare o mantenere la diversità biologica.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
garantire una differenziazione clonale se la superficie aziendale pioppicola supera i venti
ettari.
DOCUMENTAZIONE
Deve essere presente all’interno della documentazione aziendale, copia del certificato
clonale rilasciato dal vivaio-fornitore.
Presenza di documentazione che attesti il rispetto della diversificazione clonale.
6.6. CRITERIO 5 - MANTENIMENTO E APPROPRIATO MIGLIORAMENTO
DELLE FUNZIONI PROTETTIVE DELLA GESTIONE FORESTALE (CON SPECIFICA
ATTENZIONE ALLA DIFESA DEL SUOLO E ALLA REGIMAZIONE DELLE ACQUE)
PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
La pianificazione della gestione forestale deve mirare a mantenere e accrescere le funzioni
protettive delle foreste nei confronti della collettività, quali la protezione delle infrastrutture, la
protezione dall’erosione del suolo, la protezione delle risorse idriche e devono salvaguardare da
altri fenomeni idrogeologici avversi quali alluvioni o valanghe.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
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- individuare misure ed azioni che consenta una gestione del pioppeto atta a contenere
fenomeni erosivi del suolo e a limitare i danni ad altre colture.
- seguire le specifiche tecniche inserite nel Piano di Coltivazione
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un documento di gestione sostenibile in cui siano chiare le regole da seguire per
limitare problemi agro-ambientali quali l’erosione del suolo.
LINEA GUIDA B:
Le aree che adempiono specifiche e riconosciute funzioni protettive per la collettività,
devono essere registrate e rilevate su mappe e i piani di gestione forestale devono prendere questi
siti in adeguata considerazione.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
segnalare la presenza del proprio pioppeto all’interno di un’area protetta.
Fornire tutta la documentazione necessaria per censire, mappare e contrassegnare l’area in
oggetto.
Seguire le norme tecniche restrittive necessarie per salvaguardare l’area sensibile.
DOCUMENTAZIONE
Presenza in azienda della documentazione cartografica delimitante l’area protetta.
Cartografia 1:10000
Piano gestionale in cui si evidenzi la gestione sostenibile differente per l’area in oggetto
rispetto alle pratiche colturali adottate nei pioppeti in zone non vincolate.
PRATICA DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
Particolare attenzione deve essere prestata alle operazioni selvicolturali su suoli sensibili e
su aree soggette ad erosione così come su aree dove gli interventi potrebbero determinare
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un’eccessiva erosione di suolo nei corsi d’acqua. Tecniche non appropriate come una lavorazione
profonda del suolo e l’uso di macchinari inadatti devono essere evitate in tali aree.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
- mantenere aggiornato il registro delle lavorazioni in ambito delle lavorazioni del
suolo;
- seguire correttamente il disciplinare tecnico riguardante le lavorazioni
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un registro delle lavorazioni aggiornato.
Presenza del manuale con le specifiche tecniche riguardanti le lavorazioni del suolo.
LINEA GUIDA B:
Particolare attenzione deve essere prestata alle attività di gestione forestale su aree con
funzione di protezione delle acque, per evitare effetti negativi sulla qualità e quantità delle risorse
idriche. Deve essere inoltre evitato l’uso inadeguato di prodotti chimici e di altre sostanze nocive o
di pratiche selvicolturali non corrette che potrebbero influenzare la qualità dell’acqua in modo
dannoso.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
definire la frequenza delle operazioni colturali (lavorazioni del suolo, irrigazioni) e le
caratteristiche delle macchine impiegate.
Seguire le specifiche tecniche in materia di lavorazioni, macchine utilizzabili, periodo utile.
DOCUMENTAZIONE
Presenza di un registro “quaderno di campagna” aggiornato sulle lavorazioni effettuate, le
macchine utilizzate e il periodo di intervento.
Presenza del manuale di gestione sostenibile con tutte le specifiche riguardanti le
lavorazioni.
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6.7. CRITERIO 6 - MANTENIMENTO DELLE ALTRE FUNZIONI E DELLE
CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE
PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA B:
I diritti di proprietà e gli accordi per il possesso del territorio devono essere chiaramente
definiti, documentati e stabiliti per le aree forestali pertinenti. In modo analogo, devono essere
chiariti, riconosciuti e rispettati i diritti legali e tradizionali relativi all’ambito forestale.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
dimostrare lo stato di proprietà/possesso del pioppeto e gli eventuali vincoli insistenti.
DOCUMENTAZIONE
Presenza della documentazione necessaria a stabilire i vincoli di possesso, conduzione,
comodato aggiornata e completa in ogni sua parte.
In caso di eventuali cambiamenti o nuovi contratti, una copia della documentazione dovrà
essere inviata all’amministrazione del gruppo.
LINEA GUIDA E:
I gestori di foreste, chi svolge attività in appalto, gli operatori ed i proprietari forestali
devono essere sufficientemente informati ed incoraggiati a mantenersi aggiornati mediante corsi di
formazione continua in relazione alle tematiche della gestione forestale sostenibile.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
- partecipare ai corsi di formazione istituiti dall’amministrazione del gruppo anche in
collaborazione con l’Istituto per la Pioppicoltura o altri enti competenti;
- mantenersi sempre aggiornato sugli sviluppi della gestione sostenibile del pioppeto.
DOCUMENTAZIONE
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Presenza degli attestati dei vari corsi di aggiornamento sulla gestione sostenibile del
pioppeto che sono stati seguiti.
PRATICA DELLA GESTIONE
LINEA GUIDA A:
Le pratiche di gestione forestale devono fare il miglio uso delle esperienze e conoscenze
locali in relazione alla foresta, come quelle delle comunità locali, dei proprietari forestali, delle
organizzazioni non governative e degli abitanti del luogo.
ADEMPIMENTI
Il proprietario/gestore deve:
- dimostrare di adempiere correttamente le pratiche colturali per la gestione sostenibile del
pioppeto.
- Seguire le disposizione in materia fornitegli dal settore tecnico del gruppo, decise in
comunione con l’organismo di controllo.
DOCUMENTAZIONE
Presenza degli attestati di partecipazione ai corsi di informazione e aggiornamento in
materia di gestione sostenibile del pioppeto.
LINEA GUIDA B:
Le condizioni di lavoro devono essere sicure e si deve prevedere la fornitura di guide e di
un’adeguata formazione circa il tema della sicurezza sul lavoro.
ADEMPIMENTI
Il proprietario gestore deve:
dimostrare l’adozione delle misure e le azioni adottate in materia di sicurezza relativamente
alle attività gestionali nel pioppeto;
dimostrare la partecipazione a corsi in materia di sicurezza.
DOCUMENTAZIONE
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Presenza di attestati di partecipazione a corsi di formazione in materia di sicurezza.
Presenza di documentazione attestante la regione dei mezzi meccanici utilizzati nelle
pratiche colturali.
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7. ALLEGATI
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO A
Riferimenti normativi
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia
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1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO A.1.
ALLEGATO A.1.
Estratto dai Regolamenti di polizia rurale dei comuni interessati dalla Certificazione Forestale PEFC
Comune Distanze dai confini Trattamenti fitosanitari
Sanfrè 15 m dal confine di proprietà15 m da strade comunali e vicinali
Nessuna prescrizione
Cella Monte Fondovalle: 6 m dal confine di proprietà3 m da strade comunali Collina:18 m dal confine di proprietà12 m da strade comunali
Nessuna prescrizione
Frassinello M.to 9 m dal confine di proprietà Ammessi accordi scritti tra confinanti
Nessuna prescrizione
Casale M.to 15 m dal confine di proprietà Nessuna prescrizione
Romagnano Sesia 10 m dal confine di proprietà Nessuna prescrizione
Bosco Marengo 3 m (codice civile) Nessuna prescrizione
Gabiano 6 m dal confine di proprietà12 m da strade comunali
Salvaguardia di 100 m
Bozzole 18 m area centro abitato3 m aldilà dell’arginePossibili accordi anche verbali tra confinanti
Nessuna prescrizione
Felizzano 9 m dal confine di proprietà6 m da strade comunali
Salvaguardia di 30 m da abitazioni
Caramagna Piemonte Distanza pari all’altezza massima raggiungibile dalle piante
Nessuna prescrizione
Fubine 12 m dal confine di proprietà Possibili accordi scritti tra confinanti
Salvaguardia di 10 m dal confine di proprietà
Fontanetto Po 12 m dal confine di proprietà se presenza di seminativi10 m dal confine di proprietà se presenza di aie
Nessuna prescrizione
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Frugarolo 4 m dal confine di proprietà Nessuna prescrizione
Piovera Sponda destra fiume Tanaro e argine consortile: 3 m dal confine di proprietàNelle altre zone: 6 m dal confine di proprietà
Nessuna prescrizione
Montecastello 6 m dal confine di proprietà Nessuna prescrizione
Rivarone Collina:12 m dal confine di proprietà5 m da strade interpoderali12 m da strade comunaliArea golenale:3 m (codice civile)Tutto derogabile fra le parti
Vietata la nebulizzazione nei centri abitati.Salvaguardia di almeno 200 m dal centro abitato e da frutteti a maturazione
Sezzadio 3 m (codice civile) Nessuna prescrizione
Verruca Savoia 10 m dal confine di proprietà Salvaguardia di 15 m
Rosignano M.to Collina:14 m dal confine di proprietàFondovalle:9 m dal confine di proprietà
Nessuna prescrizione
Valenza 12 m dal confine3 m zona golenale
Nessuna prescrizione
Alessandria 10 m da confine Nessuna prescrizione
Giarole 9 m dal confine Nessuna prescrizione
Pomaro M.to Varie zone,la distanza varia da zona a zona consultare la cartina
Nessuna prescrizione
Isola S. Antonio 12 m zona A6 m zona B3 m zona C – vedere cartina
Nessuna prescrizione
Coniolo 9 m dai confini Nessuna Prescrizione
Morano sul Po 6 m dai confini Nessuna Prescizione
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia
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1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
ALLEGATO B Struttura Organizzativa
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Allegato B.1. - Organigramma
Rev. data motivazione scritto verificato approvato
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COMITATO DI CONTROLLOGIAN PAOLO COSCIA – EDOARDO ZORGNO –
CANEPA MAURIZIO
STAFF TECNICOCE.S.A. S.R.L.
DR. ROBERTO GIORGI - DR. MARCO VISCA - P.A. CRISTINA BAGNASCO
GIAN PAOLO COSCIA - PRESIDENTE
ABBIATI MARIA BEATRICE E ANDREA S.S.
AZIENDA AGRICOLA TINELLI DI
CESARE E MARCO S.S.
BARAVALLE PIETRO
CANEPA NICOLA, MAURIZIO, EDOARDO E PAOLO S.S.
CAPPA ANTONELLA
CITTA AUGUSTO COGGIOLA GIOVANNI
COGGIOLA GIUSEPPE
IMMOBILIARE MORANESE sas di ZORGNO ENRICO
NORANDO MICHELE
GATTI GIOVANNI
MORLIN MAURIZIO
VERANI LUIGI
CUTTICA ANGELA
RADICE FOSSATI FEDERICO
MONTI GIOVANNI BATTISTA
S.I.A.R. DI ZORGNO EDOARDO E C.
s.a.s.
GARIS MARIO
MONTOBBIO ALDO
CATTANEO ADORNO
GIACOMO
VIOTTI GIUSEPPE PIETRO
ZORGNO EDOARDO
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0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO B.2.Elenco Aziende costituenti il Gruppo e rispettive superfici sottoposte a certificazione
DENOMINAZIONE Totale haABBIATI MARIA BEATRICE E ANDREA S.S. 22,33AZIENDA AGRICOLA TINELLI DI CESARE E MARCO S.S. 6,94BARAVALLE PIETRO 12,43CANEPA NICOLA, MAURIZIO, EDOARDO E PAOLO S.S. 29,13CAPPA ANTONELLA 39,73CATTANEO ADORNO GIACOMO 102,85CITTA AUGUSTO 9,70COGGIOLA GIOVANNI 29,60COGGIOLA GIUSEPPE 5,92CUTTICA ANGELA 1,68GARIS MARIO 7,68GATTI GIOVANNI 3,69IMMOBILIARE MORANESE sas di ZORGNO ENRICO 21,28MONTI GIOVANNI BATTISTA 13,51MONTOBBIO ALDO 4,35MORLIN MAURIZIO 3,30NORANDO MICHELE 0,62RADICE FOSSATI FEDERICO 48,44S.I.A.R. DI ZORGNO EDOARDO E C. S.A.S. 5,71VERANI LUIGI 6,49VIOTTI GIUSEPPE PIETRO 4,99ZORGNO EDOARDO 19,70
TOTALE 400,07
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO CModelli per visita ispettiva interna preliminare
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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Allegato C.1. – Check list legislativa
AZIENDA: ___________________________________
1 - COMPATIBILITA’ DEL SITO DI IMPIANTO CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE
Normativa di riferimento Vincolo Ambito di applicazione Note ConformitàPiano Stralcio delle Fasce Fluviali (Delibera dell’Autorità di Bacino del fiume Po 11 dicembre 1997, n. 26)
Impianto vietato a distanza minima di 10 m dal ciglio di sponda
Fascia A (di deflusso dell’80% della piena con tempo di ritorno di 200 anni) delimitata per i corsi d’acqua di I°, II°, III° ed eccezionalmente IV° ordine del bacino del Po, il cui elenco è allegato al Piano
Il ciglio di sponda è definito come “il punto della sponda dell’alveo inciso a quota più elevata”.Essendo legato al livello idrico non è sempre precisamente individuabile
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Delibera dell’Autorità di bacino del fiume Po 26 aprile 2001, n. 18)
Impianto e reimpianto di pioppeti vietato
b) In fascia A limitatamente ai tratti a rischio di asportazione della vegetazione arborea (compresi nell’Allegato 3 alle Norme di attuazione, costituito da una carta in scala 1:500.000 e da un elenco dei corsi d’acqua interessati e dei limiti di ogni tratto)sono interessati il Po e 45 altri corsi d’acqua
I tratti a rischio sono individuati su carta a grande scala -generalmente sono tratti con pendenza intorno all’1 %o; pertanto non possono tenere conto delle situazioni locali
La normativa dell’Autorità di bacino è tuttavia in evoluzione e sono pertanto possibili modifiche alle norme
Normativa di riferimento Vincolo Ambito di applicazione NoteT.U. delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali (Decreto Legislativo 29 ottobre. 1999, n. 490)
Norme in materia di tutela dei beni culturali, ambientali e paesistici (Legge regionale del Piemonte 3
Divieto trasformazione permanente dell’uso del suolo
Aree sottoposte a vincolo ambientale (tutti i boschi, i terreni in una fascia di 300 m dai laghi e 150 m dai corsi d’acqua classificati acque pubbliche, tutte le aree protette (incluse le zone di protezione esterna) e le zone
L’autorizzazione è difficilmente concedibile se finalizzata all’impianto di un pioppeto. In pratica l’impianto è eseguibile solo su terreno già a coltura.
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aprile 1990, n. 20) sottoposte al vincolo da specifici atti e comprese in appositi elenchi
Normativa di riferimento Vincolo Ambito di applicazione Note ConformitàRiordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani (Regio decreto legge 30 dicembre 1923, n. 3267)come recepita dalla seguente legislazione regionaleNuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici (Legge regionale del Piemonte 9 agosto 1989, n. 45)
Circolare esplicativa sull’applicazione della legge regionale 9 agosto 1989, n. 45 (Circolare P.G.R. del Piemonte 31 gennaio 1990, n. 2/AGR)
Divieto di trasformazione dei boschi in altre qualità di coltura e di trasformazione dei terreni saldi in terreni soggetti a periodica lavorazione
Aree sottoposte a vincolo idrogeologico; sono individuate in appositi elenchi e sono riportate dai P.R.G.
L’autorizzazione è difficilmente concedibile se finalizzata all’impianto di un pioppeto, sulla base di considerazioni ambientali.
In pratica l’impianto è eseguibile solo su terreno già a coltura e che non sia stato abbandonato per un tempo tale da fargli acquisire la definizione di bosco ai termini della vigente normativa
Normativa di riferimento Vincolo Ambito di applicazione Note ConformitàNuove norme in materia di aree protette (Parchi naturali, Riserve naturali, Aree attrezzate, Zone di preparco, Zone di salvaguardia) (Legge regionale del Piemonte 24 marzo 1990, n. 12)
Legge quadro sulle aree protette(Legge 6 dicembre 1991, n. 394)
Adeguamento delle norme regionali in materia di aree protette alla legge 8 giugno 1990, n. 142, ed alla legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge regionale 21 luglio 1992, n. 36)
Non vi sono limitazioni di carattere generale all’impianto in base alla legge;La legge tuttavia prevede che l’impianto sia compatibile con lo strumento base di pianificazione, il Piano d’Area e di conseguenza risulta subordinato alla sussistenza o meno di vincoli nel Piano stesso
Aree protette della Regione Piemonte (Parchi naturali, Riserve naturali, Aree attrezzate, Zone di preparco, Zone di salvaguardia) istituite con appositi provvedimenti regionali
Il Piano d’Area costituisce a tutti gli effetti uno stralcio del Piano territoriale e le norme contenute si sostituiscono alle norme in contrasto con esse degli strumenti urbanistici vigentiLe indicazioni ed i vincoli del piano d’area sono recepiti dagli strumenti operativi (ove previsti dalle norme istitutive): piano naturalistico, piano di assestamento, piani di intervento
La normativa regionale , in recepimento della legge quadro nazionale chiarisce che il piano d’Area coincide con il Piano del Parco (legge quadro) per le aree istituite a Parco naturale
Regolamento regionale 18 Limitazioni nell’apporto di azoto Zone vulnerabili da nitrati Ambito regionale piemontese
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ottobre 2002, n. 9/R. Designazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e relativo programma d'azione
individuate dal regolamento stesso.
DECRETO LEGISLATIVO 8 APRILE 2006 N. 152 (NORME IN MATERIA DI TUTELA DELL’AMBIENTE)
Non sono stati ancora emanati i decreti applicativi
Settori interessati dalla nuova
normativa sono i seguenti:
- rifiuti e bonifiche,
- acqua,
- difesa del suolo,
- inquinamento atmosferico,
- procedure ambientali,
- danno ambientale
2 - TITOLO DI POSSESSO DEL TERRENO
Forma di conduzione Norma Vincolo Autorizzazioni Note ConformitàProprietà Non vi sono limitazioniAffitto Norme sui contratti agrari
(Legge 3 maggio 1982, n. 203)
Non vi sono limitazioni anche se la durata del contratto non copre l’intero turno
Anche se non richiesto dalla legge l’assenso del proprietario all’esecuzione dell’impianto è condizione essenziale per accedere a forme di finanziamento comunitarie
Concessione su pertinenze idriche demaniali
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Delibera dell’Autorità di bacino del fiume Po 26 aprile 2001, n. 18)
L’impianto è vietato senza legittimo titolo di concessione; la concessione per attività produttiva non è rinnovabile né concedibile. Se vi è concessione in essere occorre verificare che la durata copra l’intero
Concessione e rinnovo da parte del competente Ufficio regionale subordinati al parere di compatibilità dell’Autorità di bacino del fiume Po ed all’inserimentodell’impianto in oggetto in progetti di
Competenza per il rilascio ed il rinnovo in capo alle Regioni secondo il D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112
La legge 5 gennaio 1994, n. 37 indica come prioritari per la concessione le domande finalizzate alla realizzazione di aree protette, a interventi
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turno; diversamente va richiesto il rinnovo; se la concessione non sussiste va richiesta
rinaturalizzazione dell’ambiente fluviale
di recupero e tutela ambientale, o di titolari di forme di finanziamento comunitarie (all’epoca di emanazione della legge i Reg. CEE 2080/92 e 2078/92), purché accompagnate da progetti di gestione del territorio
3 - SCELTA DEL MATERIALE DI PROPAGAZIONE
Normativa di riferimento Vincolo Ambito di applicazione Note ConformitàDisciplina della produzione e del commercio di sementi e piante da rimboschimento (Legge 22 maggio 1973, n. 269)Recepimento direttiva CEE 75/445(D.P.R: 10 maggio 1982, n. 494)D.leg.vo 10 novembre 2003 n. 386
a) Possibilità di acquistare sul mercato soltanto materiale di propagazione a norma munito di cartellino del produttore ed accompagnato da certificato di identità clonale
b) L’etichetta o il cartellino per ogni partita omogenea riportano le seguenti formazioni: numero del certificato, nome o codice del fornitore, quantitativo fornito, nome botanico, tipologia di propagazione, se eventuale materiale geneticamente modificato
c) Materiale di propagazione diverso può essere utilizzato ma non commercializzato
d) Divieto di accesso ai contributi o ad altre agevolazioni nel caso di uso di materiale non certificato
Intero territorio nazionale Nella Regione Piemonte l’uso di cloni resistenti ai principali patogeni (Dvina, Ghoy, Lena, Lux, Onda, triplo, Carolina di Santena) determina un maggiore punteggio per la graduatoria di accesso alla misure di finanziamento del P.S.R.Gli impianti monoclonali sono ammessi con limitazioni di superficie (massimo 10 ettari accorpati)Il materiale dovrà essere munito di Passaporto verde, certificato di identità clonale e figlia del registro di carico e scarico del vivaio
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a. – COLTIVAZIONE
Impianto in presenza di ferrovie Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàLegge 12 novembre 1968, n. 1202 Mantenere le distanze di rispetto;
almeno 6 metri dalla rotaia e 2 m dal piede del rilevato ferroviario o ciglio di scarpata ferroviaria se la ferrovia è in trincea
Impianto in presenza di elettrodotti Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàLegge 28 giugno 1986, n. 339Decreto ministeriale 21/3/88
Mantenere le distanze di rispetto 6-20 m (in base al tipo della linea tensione di esercizio, altezza tralicci, ecc. come stabilito dalla normativa)
Impianto in presenza di strade Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàCodice della strada (Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285)regolamento di attuazione del Codice della Strada(Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495)
c) Mantenere le distanze di rispetto (dal margine esterno della proprietà stradale) pari almeno alla massima altezza raggiungibile dalla specie e comunque non inferiore a 6 m
d)
Il margine esterno della proprietà stradale è individuato in caso di dubbio come il ciglio esterno del fosso laterale o il limite esterno della scarpata stradale
Impianto in presenza di corsi d’acqua
Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàTesto unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie(Regio Decreto 25 luglio 1904, n. 523)
Mantenere una distanza di rispetto non inferiore a 4 m dal ciglio di sponda o dal piede dell’argine (se la sponda è costituita dall’argine)
Se il corso d’acqua è compreso nell’elenco allegato ai Piani stralcio più sopra citati il limite è elevato a 10 m dal ciglio di sponda
Impianto in presenza di infrastrutture e fabbricati
Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàPiani Regolatori Comunali(Legge regionale del Piemonte 5 dicembre 1977, n. 56)
Mantenere le distanze di rispetto; b) in assenza di indicazioni dei Piani vale la distanza indicata dal Codice civile (3 m)
Impianto in presenza di confini di proprietà
Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàRegolamenti comunali;in assenza Codice civile, art. n.
Mantenere le distanze di rispetto c) in assenza di indicazioni dei Piani vale la distanza
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892-896 indicata dal Codice civile (3 m);
d) le distanze di rispetto possono essere assai variabili in relazione al tipo di immobile confinante (coltivazione, fabbricato, fosso, ecc.)
Lavorazioni del suolo Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàNuove norme in materia di aree protette (Parchi naturali, Riserve naturali, Aree attrezzate, Zone di preparco, Zone di salvaguardia)(Legge regionale del Piemonte 24 marzo 1990, n. 12)
Possibili limitazioni all’epoca delle lavorazioni del suolo negli strumenti pianificatori delle singole aree protette (Piano d’Area)
Le limitazioni potrebbero ad esempio essere introdotte per non arrecare danni alla fauna in riproduzione; consultare l’Ente gestore dell’Area protetta
Trattamento con fitofarmaci Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàLegge 30 aprile 1962, n. 83D.P.R. 3 agosto 1968, n. 1255D.P.R. 17 marzo 1988, n. 223D.P.R. 5 agosto 1988
Decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475
Impiego esclusivo di prodotti specificamente autorizzati per il pioppo.
Trattamenti da eseguire con le cautele e le attrezzature di protezione previste dalla legge.
I prodotti che necessitano dell’autorizzazione per l’impiego sono quelli classificati molto tossici, tossici e nocivi
Decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194
Possibilità di trattamento con mezzo aereo (non è consentito l’uso del deltaplano) esclusivamente con determinati prodotti ed in casi eccezionali e di dimostrata necessità
Attualmente non sono consentiti sul pioppo, in quanto non vi sono prodotti autorizzati per il trattamento aereo e contemporaneamente per il pioppo;in Piemonte inoltre la Regione tende ad autorizzare soltanto interventi a carattere sperimentale
D.P.R 290/2001 Regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti
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Trattamenti antiparassitari in presenza di vegetazione sotto la coltura arborea
Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàNorme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura in Piemonte(Legge regionale del Piemonte 12 agosto 1998, n. 20)
Divieto di trattamenti durante la fioritura della vegetazione sottostante i pioppi (fino a completo essiccamento dei fiori) , a meno che questa non venga preventivamente sfalciata e totalmente asportata
Questo divieto ha lo scopo di salvaguardare gli insetti pronubi
Interventi di potatura in presenza di elettrodotti
Normativa di riferimento Vincolo Note ConformitàLegge 28 giugno 1986, n. 339Decreto ministeriale 21/3/88
Obbligo di mantenere le distanze di rispetto dei rami -0,3-4,3 (in base al tipo della linea tensione di esercizio, altezza tralicci, ecc. come stabilito dalla normativa)
b. -DANNI ALL’IMPIANTO PROVOCATI DA SELVAGGINA O DA ATTIVITÀ VENATORIA
Normativadi riferimento
Ambitodi applicazione Competenze Conformità
Legge quadro sulle aree protette(Legge 6 dicembre 1991, n. 394)
Interventi finalizzati a raggiungere e conservare l’equilibrio faunistico nelle aree istituite a Parchi naturali, Riserve naturali e aree attrezzate(Legge regionale del Piemonte 8 giugno 1989, n. 36)
b) AAree istituite dalla Regione Piemonte Secondo la legge quadro l’Ente Parco è tenuto a risarcire i danni causati dalla fauna del ParcoIn Piemonte l’intero iter amministrativo è di competenza della Provincia e la denuncia di danno da parte del conduttore della coltura per ottenere il risarcimento va indirizzata al Presidente della Provincia.
Legge quadro sulla caccia (Legge 11 febbraio 1992, n. 157)
Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio
(Legge regionale del Piemonte 4 settembre 1996, n. 70)
Territorio della Regione Piemonte al di fuori di area protetta
a) La legge quadro pone l’onere del risarcimento in capo alle Regioni
b) In Piemonte la denuncia di danno da parte del conduttore della coltura per ottenere il risarcimento va indirizzata agli Ambiti territoriali di Caccia per danni in zone a gestione programmata della caccia;
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Riordino dell’eserci-zio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca(Legge regionale del Piemonte 8 luglio. 1999, n. 17)
va indirizzata al Presidente della Provincia negli altri casi (inclusi oasi di protezione e zone di ripopolamento e cattura e centri pubblici di riproduzione della fauna selvatica)
Luogo e data ____________________________
L’incaricato
__________________
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Allegato C.2Scheda Trattrici e macchinari utilizzati per la coltivazione dei pioppi
ALLEGATO C.2
Azienda:____________________________
SCHEDA TRATTRICI E MACCHINARI UTILIZZATI PER LA COLTIVAZIONE DEI PIOPPI
TIPO MARCA MODELLO CONFORMITA’ CEE
________________, il _____________
L’incaricato Rappresentante aziendale __________________ _____________________
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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Allegato C.3.Verbale Visita Ispettiva Preliminare Interna
ALLEGATO C.3.
Il sottoscritto _________________________ rappresentante dello Staff tecnico “CE.S.A. s.r.l.”,
ricevuto l’incarico dal Comitato di controllo di Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria, in
data ___________ha effettuato la visita ispettiva preliminare presso
l’azienda_____________________
Si elencano i riscontri acquisiti:
CONFORME NON CONFORME
NOTE
Conformità legislativa
Conformità trattrici e macchine operatrici
Comprensione del Disciplinare Tecnico.
L’incaricato Rappresentante aziendale
________________ __________________________
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO DModelli per Visita ispettiva interna annuale
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia
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1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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Allegato D.1. Verbale Visita Ispettiva Annuale Interna
Il sottoscritto _________________________ rappresentante dello Staff tecnico “CE.S.A. s.r.l.”,
ricevuto l’incarico dal Comitato di controllo di Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria, in
data ___________ha effettuato la visita ispettiva annuale presso l’azienda_____________________
Si elencano i riscontri acquisiti:
CONFORME NON CONFORME NOTE
Conformità registro lavorazioni
Conformità registro trattamenti fitosanitari
Conformità registro concimazioni
Conformità fatture d’acquisto
Conformità attività di campo
L’incaricato Rappresentante aziendale
________________ __________________________
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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Allegato D.2. – Registro dei Reclami
Data Nominativo del reclamante Nominativo dell’azienda partecipante
motivo del reclamo esito del giudizio
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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Allegato D. 3 - Gestione delle NON CONFORMITA'
Data Descrizione della Non conformità
Modalità del trattamento Responsabile del trattamento
Data risoluzione
Data verifica
Rev. data motivazione scritto verificato approvato1.0 01/08/06 Prima stesura Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO E - Modelli di Registri Aziendali
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLA PIOPPICOLTURA
ALLEGATO E .1.
DATI ANAGRAFICI DELL'AZIENDA
Cognome o Ragione Sociale timbro aziendale
Nome sessodata di nascita
M F
Comune di nascita Prov.
Codice Fiscale P.IVA
Sede aziendale - Indirizzo e n. civicoPagina 77 di 186
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Comune Prov.
N. patentino fitofarmaci
REGISTRO LAVORAZIONI ALLEGATO E.2.
Data Intervento Appezzamento Note
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REGISTRO FERTILIZZAZIONI
ALLEGATO E.3.
DataIntervent
oQuantità (Kg o l) Prodotto N P K
Superficie/n. piante trattate Appezzamento Note
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REGISTRO TRATTAMENTI FITOSANITARI(D.P.R. 290 del 23/04/2001)
ALLEGATO E.4.INTERVENTI FITOSANITARI
Data
Prodotto
Quantità (Kg o l) Avversità
Fase fenologic
a
Superficie/n.
piante trattate Appezzamento Firma contoterzista
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REGISTRO DANNI BIOTICI ED ABIOTICIALLEGATO E.5.
Data Tipo di danno riscontratoAppezzament
o Intervento
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REGISTRO DELLE VENDITE DI PIOPPETI ALLEGATO E.6.
Data vendita Acquirente Appezzamento Produzione (ton)
Stima (S) o Misura (M) Assortimenti Data esbosco
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AFFIDAMENTO DI INCARICO DA PARTE DI CONTOTERZISTIALLEGATO E.7.
AFFIDAMENTO DI LAVORI AD IMPRESE APPALTATRICI O A LAVORATORI AUTONOMI
Il sottoscritto…………………………………………………………………..…..… Codice fiscale: ………..………………………………………..,
in qualità di titolare legale rappresentante dell’impresa …………..………………………………………………………………………………
dopo averne verificato l’idoneità tecnica professionale, ha affidato alla ditta ………………………..………………………………………………..
Codice fiscale:……..…………………………….., l’esecuzione, nell’ambito della propria azienda dei seguenti lavori: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
DICHIARA DI AVER FORNITO
all’impresa appaltatrice, nella persona del sig……….………………………………………………………………………………………….. al lavoratore autonomo, sig………………………………………………………………………………………………………………………
precise informazioni sui rischi specifici presenti nell’ambiente di lavoro in cui saranno eseguiti i lavori di cui sopra nonché di aver descritto le misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alle attività appaltate.
informazione del fatto che le superfici investite a pioppeto sulle quali si appresta ad eseguire gli interventi sopra descritti sono gestiti nell’ambito del sistema PEFC ITALIA che si prefigge una gestione forestale sostenibile dal punto di vista ambientale;
a questo fine è stata messa a disposizione del sig………………………………………………………………………. la seguente documentazione:- norme tecniche PEFC per l’esecuzione dei lavori appaltati
- ……………………………………………………………………………………………………………………………….
- ……………………………………………………………………………………………………………………………….
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- ……………………………………………………………………………………………………………………………….
di aver promosso la cooperazione all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi di incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto, nonché il coordinamento degli interventi di prevenzione e protezione, realizzato soprattutto tramite informazione reciproca, volti ad eliminare i rischi dovuti all’interferenza tra i lavoratori delle diverse imprese eventualmente coinvolte nell’esecuzione dei suddetti lavori.
In relazione alla verifica congiunta delle problematiche connesse all’esecuzione dei lavori di cui trattasi, sono state definite le seguenti procedure e misure di prevenzione e protezione:……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………,…………. ………………………………………….LUOGO E DATA FIRMA
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ACCETTAZIONE DI INCARICO DA PARTE DI CONTOTERZISTIALLEGATO E.8.
DICHIARAZIONE DELL’IMPRESA APPALTATRICE O DEL LAVORATORE AUTONOMO
Il sottoscritto…………………………………………………… ………………………Codice fiscale:……….………………………………………..,
in qualità di
titolare/legale rappresentante dell’impresa………………………………………………- P. I.V.A. …………………………………………………
lavoratore autonomonell’accettare l’incarico affidatogli dal sig………………………………………………………………………. per l’esecuzione dei seguenti lavori: ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
DICHIARA
possedere idonei requisiti tecnico-professionali per l’esecuzione dei suddetti lavori (iscizione alla CCIAA n………………………………….) e di svolgere l’attività di cui sopra fin dall’anno………; di aver ottemperato alle disposizioni previste dal D. Lgs. 626/1994 per quanto di propria competenza; di essere stato informato sui rischi specifici presenti nell’ambiente di lavoro nel quale saranno eseguite le operazioni commissionate, di essere a conoscenza delle misure di prevenzione e di emergenza adottate e di aver resi edotti delle medesime gli esecutori materiali delle operazioni; di essere stato informato che le superfici investite a pioppeto sulle quali si appresta ad eseguire gli interventi sopra descritti sono gestiti nell’ambito del sistema PEFC ITALIA che si prefigge una gestione forestale sostenibile dal punto di vista ambientale; di aver preso visione della seguente documentazione:
- norme tecniche PEFC per l’esecuzione dei lavori appaltati
- ……………………………………………………………………………………………………………………………….
- ……………………………………………………………………………………………………………………………….
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- ……………………………………………………………………………………………………………………………….
di partecipare alla cooperazione ed all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi di incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto, nonché al coordinamento degli interventi di prevenzione e protezione, realizzato soprattutto tramite informazione reciproca, volti ad eliminare i rischi dovuti all’interferenza tra i lavoratori delle diverse imprese eventualmente coinvolte nell’esecuzione dei suddetti lavori.
In relazione alla verifica congiunta delle problematiche connesse all’esecuzione dei lavori di cui trattasi, sono state definite le seguenti procedure e misure di prevenzione e protezione:………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
………………………,…………. ………………………………………….LUOGO E DATA FIRMA
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ALLEGATO E.8.
INTEGRAZIONE AL CONTRATTO DI VENDITA DI PIOPPETO CERTIFICATO PEFC
L’acquirente dichiara, inoltre di essere a conoscenza:
Delle disposizioni previste dal D. Lgs 81/2008 sulla sicurezza dei lavoratori per quanto di propria competenza;
Dei rischi specifici presenti nell’ambiente di lavoro nel quale saranno eseguite le operazioni commissionate, di essere a conoscenza delle misure di prevenzione e di emergenza adottate e di aver reso edotti delle medesime gli esecutori materiali delle operazioni;
Che i pioppeti sopra descritti sono gestiti nell’ambito del sistema PEFC Italia che si prefigge una gestione sostenibile dal punto di vista ambientale;
L’acquirente dichiara, inoltre, di aver preso visione delle norme tecniche PEFC per l’esecuzione dei lavori e pertanto si impegna a:
Evitare le operazioni di abbattimento in condizioni di scarsa agibilità del terreno; Utilizzare lubrificanti biodegradabili; Gestire correttamente i rifiuti derivanti dall’attività di esbosco.
Il proprietario L’acquirente
_____________________________ ________________________________
Fatto a ______________________, il__________
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ALLEGATO FSCHEMA RIEPILOGATIVO DEI CRITERI DI GESTIONE SOSTENIBILE
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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CRITERIO 1linee guida adempimenti documentazione
mantenere,migliorare pioppeto valore economico,sociale pianificazione uso suolo e conservazione ambiente naturale
seguire disposizioni legislative in materia ambientale testo unico ambientale; utilizzo quaderno di campagna
documento di gestione sostenibile pioppeto
inventario e mappatura pioppeti inventario, mappe, visure, titoli di conduzione e/o possesso anno di impianto certificato identità clonale
documentazione catastale e titoli di conduzione, affitti, comodati, aggiornati e regolari
piani di gestione basati su legislazione vigente seguire il protocollo di gestione sostenibile e le norme tecniche pefc
mantenere in azienda copia del piano gestione sostenibile e seguire gli eventuali aggiornamenti
monitoraggio risorse forestali e valutazione gestione pioppeto
registrazione ogni intervento al pioppeto su “registro lavorazioni”; valutazione costi/benefici
presenza registro lavorazioni aggiornato
utilizzo di tecniche di coltivazione atte a salvaguardare le risorse forestali, del suolo e idriche
rispettare misure selvicolturali seguire le specifiche tecniche pefc
quaderno di campagna aggiornato e disponibile durante le visite ispettive
aumentare il livello delle risorse disponibili rispettare le norme tecniche pefc (potature, lavorazioni, gestione infestanti)
registro lavorazione aggiornato; eventuali proposte miglioramento gestione infestanti
CRITERIO 2monitoraggio risorse del pioppeto, eventuali danni da fattori biotici e/o abiotici e provocati dall’uomo
monitorare pioppeto per segnalare eventuali danni
mantenere aggiornato il registro dei danni
pianificazione gestione sostenibile per minimizzare rischi di danneggiamento e degrado dell’ecosistema
attenersi al piano di gestione pefc presenza in azienda documento di pianificazione gestionale
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utilizzo di misure biologiche ove possibile diversita’ genetica
adottare tecniche difesa integrata; diminuire fertilizzanti minerali; cloni certificati e differenziati
quaderno di campagna aggiornato
utilizzo tecniche colturali che minimizzino danni alberi e/o suolo; evitare perdite oli minerali e accumulo rifiuti
seguire norme tecniche di gestione; evitare operazioni in condizioni climatiche avverse; lubrificanti biodegradabili
clausola nel contratto di vendita che obbliga uso di mezzi idonei l’esbosco e trasporto rifiuti in sede appropriata
minimizzare uso erbicidi e pesticidi seguire disciplinare tecnico; indicare i prodotti utilizzati, i principi attivi, le dosi e il motivo dell’utilizzo del prodotto
quaderno di campagna aggiornato nella sezione trattamenti
minimizzare utilizzo fertilizzanti attenersi al disciplinare norme tecniche pefc; specificare tipo di fertilizzante e dosi apportate
quaderno di campagna aggiornato nella sezione fertilizzanti
CRITERIO 3pianificazione gestione sostenibile deve mantenere capacita’ pioppeti
cercare di ottenere la migliore qualita’ possibile (trancia prima qualita’)
stima pioppeto
ottenere valide prestazioni economiche; ricerca di nuovi sbocchi di mercato
ricercare potenziali nuovi sbocchi di mercato stima pioppeto; sistemi di comunicazione informatica (sito Unione Provinciale Agricoltori di Alessandria)
pianificare l’utilizzo di strumenti politici e fonti di finanziamento
individuare potenziali fonti di finanziamento; mantenersi informati su leggi, provvedimenti e linee di finanziamento
nessuna documentazione
garantire una buona qualita’ indicare alla vendita i quantitativi ottenuti e assortimenti ritraibili
registro vendite; stima pioppeto
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utilizzare metodi di taglio e trasporto che riducano al minimo eventuali danni al pioppeto e al suolo
seguire le norme tecniche registro aziendale
CRITERIO 4conservare e migliorare biodiversita’ ecosistema individuare cloni adatti; differenziazione
clonaleregistrare tipologia di clone utilizzato; certificato di provenienza
considerare nella pianificazione forestale i biotipi ecologicamente importanti
considerare i vincoli di coltivazione in aree sensibili e in fesce protette
documentazione attestante il rispetto dei vincoli in fasce protette e aree sensibili
utilizzare ove possibile specie di origine locale o di provenienza locale che non abbiano impatti negativi su ecosistema
utilizzo di cloni adatti; acquisto di pioppelle certificate
certificato di provenienza clonale
cure colturali devono evitare danni permanenti all’ecosistema
garantire differenziazione clonale copia del certificato clonale; documento attestante il rispetto della differenziazione clonale
CRITERIO 5mantenere e accrescere il rispetto per la protezione del suolo e delle risorse idriche
individuare gestione pioppeto che consenta contenimento erosione suolo e danni agro-ambientali
documento di gestione sostenibile con evidenziato il rispetto dei vincoli agro-ambientali
evidenziare e registrare le aree che hanno funzione protettiva per la collettivita’
segnalare presenza pioppeto in area protetta; seguire le norme tecniche specifiche
documentazione cartografica area protetta; piano gestionale area in oggetto
attenzione alle pratiche selvicolturali su suoli mantenere aggiornato quaderno di campagna registro lavorazioni
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sensibili e in aree soggette ad erosione sezione lavorazioni; seguire disciplinare tecnico
attenzione in aree sensibili a inquinamento acque; evitare uso inadeguato prodotti chimici e sostanze nocive
definire frequenze delle operazioni colturali; seguire specifiche tecniche
quaderno di campagna aggiornato sezione lavorazioni, macchine utilizzate, periodo intervento
CRITERIO 6definire diritti di proprieta’, diritti di possesso e accordi di conduzione
dimostrare lo stato di proprieta’/possesso del pioppeto
documenti validi in merito al possesso o al titolo di conduzione del pioppeto
informazione e aggiornamento in merito alla gestione forestale sostenibile
partecipare a corsi di formazione e aggiornamento
attestati di partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento
ottimizzare le conoscenze in relazione alla gestione sostenibile
seguire le disposizioni tecniche attestati di partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento
condizioni di lavoro sicure e adeguata formazione in materia di sicurezza sul lavoro
eseguire le pratiche agricole rispettando le rigole vigenti in ambito di sicurezza sul lavoro
attestati di partecipazione a corsi di formazione in materia di sicurezza
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO G – NORME TECNICHE PEFC PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DEI PIOPPETI
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA DEL PEFC ITALIA DEL 30 MARZO 2006
Le norme tecniche di Gestione Sostenibile dei Pioppeti (GSP) proposte sono finalizzate principalmente all’ottenimento di un prodotto di elevata qualità destinato all’industria dello sfogliato e in subordine di altri prodotti legnosi (legno per imballaggi, legno di triturazione ecc.).
Il modello proposto è il risultato dell’analisi degli impatti ambientali diretti più significativi provocati dalla coltivazione del pioppo; il modello è integrato da norme specifiche finalizzate ad una gestione ecologicamente disciplinata della pioppicoltura. Le indicazioni riportate sono compatibili con le norme legislative vigenti e sono finalizzate all’individuazione di indicatori di gestione sostenibile dei pioppeti italiani.
1 Vocazionalità
1.1 Il terreno
Le aree golenali e le stazioni con terreni caratterizzati da buona fertilità e disponibilità idrica sono i siti più indicati per la coltivazione del pioppo; la pioppicoltura è, al contrario, sconsigliata nei terreni mediocri, nei quali tutte le operazioni colturali, compresi gli interventi fitosanitari, sono poco efficaci e scarsamente remunerativi.
Per la coltivazione del pioppo sono da preferire i suoli profondi (almeno 50 cm), permeabili, con buona disponibilità idrica (il livello di falda freatica è considerato ottimale a 100-150 cm di profondità), caratterizzati da tessitura sabbio-limosa e sabbio-argillosa, non eccessivamente sciolti o compatti, di profilo uniforme e pH da subacido o moderatamente alcalino. In tali condizioni è possibile limitare gli stress indotti da molti parassiti primari (Marssonina, Melampsora), prevenire i danni causati da parassiti di debolezza (Discosporium populeum, Melanofila, Agrilo) o la comparsa di fisiopatie (‘macchie brune’). Da evitare, al contrario, i terreni ad alto contenuto in calcare attivo (superiore a 10%) e i suoli salsi: concentrazioni di cloruro di sodio di sotto all’uno per mille sono in grado di provocare, soprattutto durante la fase di attecchimento delle pioppelle, fenomeni di fitotossicità sulla maggior parte dei cloni euroamericani.
1.2 Il clima
Le specie di pioppo coltivate sono tendenzialmente eliofile ed igrofile; anche se in grado di adattarsi ai diversi ambienti di coltivazione, necessitano di precipitazioni medie annue superiori a 700 mm o di irrigazioni di soccorso nel periodo estivo; solo i pioppi neri e i pioppi bianchi sono in grado di sopportare brevi periodi di siccità. Le temperature medie annue devono essere comprese tra 8,5 °C e 17 °C.
2 Rapporto pioppo-ambiente
2.1 Compatibilità della coltura del pioppo con l’ambiente
Pur trattandosi di una specie legnosa a chiaro utilizzo industriale, dal punto di vista ambientale la coltivazione del pioppo si può considerare a tutti gli effetti una coltura agronomica, viste le tecniche di coltivazione ed il turno relativamente breve.
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Le motivazioni di questa premessa sono evidenziate sostanzialmente in due punti:
1. il pioppo si può definire una fonte di materia prima rinnovabile dato il rapido e totale rinnovo degli impianti;
2. viste le specifiche caratteristiche richieste dal materiale prodotto, le tecniche necessarie per ottenerlo sono di natura agronomica (preparazione del terreno per l’impianto, impiego di materiali genetici selezionati, cure fitoiatriche, eventuali concimazioni, potature, ecc.).
Le peculiari condizioni di coltivazioni presenti in Italia e l’esperienza acquisita conferiscono al pioppo nazionale caratteristiche qualitative tali da renderlo particolarmente adatto per l’industria della “sfogliatura”.
Pertanto la tradizione e il mercato richiedono l’utilizzo quasi esclusivo di cloni specifici.
Il clone di pioppo da coltivare deve essere scelto in funzione della prevalente destinazione finale del prodotto legnoso (compensati, imballaggi, pannelli, ecc.), dell’ambiente di coltivazione (caratteristiche pedo-climatiche della stazione di impianto) e di eventuali vincoli di natura ambientale. L’impiego di cloni selezionati caratterizzati da maggiore plasticità ambientale e resistenza alle principali avversità, rende possibile lo sviluppo di modelli colturali che, riducendo al minimo gli interventi colturali e quelli di difesa antiparassitaria, consentono di attuare una pioppicoltura ecologicamente disciplinata e più stabile nel tempo.
Inoltre, nel caso di fitopatie di natura parassitaria, è possibile prevenire l’esplosione di vere e proprie epifitie, limitando la costituzione di piantagioni monoclonali. Pertanto, le aziende che hanno una superficie pioppicola superiore a 20 ettari dovranno attuare una diversificazione clonale nell’arco di tempo corrispondente ad un ciclo colturale: il clone principale potrà raggiungere al massimo il 90% della superficie pioppicola aziendale o di gruppo.
3 Materiale vivaistico
3.1 Requisiti qualitativi del materiale vivaistico
E’ ammessa la costituzione di nuovi impianti esclusivamente con materiale vivaistico certificato. I Nuclei di Certificazione e Controllo del Corpo Forestale Regionale e dello Stato o le Autorità territoriali competenti sono gli organismi preposti alla certificazione di "identità clonale” e di “idoneità allacommercializzazione”.
Le pioppelle devono essere ben sviluppate, lignificate, corrette nella forma, ed esenti da parassiti e da lesioni.
4 Modalità e densità di impianto
4.1 Spaziature e sesti
La scelta della spaziatura va effettuata tenendo in considerazione le caratteristiche della stazione (clima, terreno) e del clone; condiziona la durata del turno, la quale aumenta con l’aumentare della distanza di impianto.
Nei pioppeti finalizzati alla produzione di sfogliato, il numero di piante per ettaro può variare da un minimo di 200 (50 m2/pianta) ad un massimo di 330 (30 m2/pianta).
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Sono consigliate densità di impianto non superiori a 250-280 piante per ettaro e sesti di impianto in quadro, a rettangolo o a settonce che, oltre a favorire buoni accrescimenti diametrici, consentono di ridurre al minimo le ovalizzazioni e le curvature del tronco.
4.2 Epoche di impianto in rapporto alle caratteristiche dei cloni
I nuovi impianti devono essere costituiti con pioppelle in condizioni di riposo vegetativo (novembre-marzo), evitando i periodi di gelo più intensi che possono ostacolare l’apertura e una corretta chiusura delle buche.
Nei casi in cui è previsto l’impiego di cloni euroamericani, che sono in genere caratterizzati da elevate capacità di radicamento e di attecchimento, le piantagioni devono essere costituite in pieno inverno (novembre-febbraio). L’impiego di P.deltoides o di cloni fenotipicamente simili a questa specie, quali i “caroliniani”, rende invece indispensabile effettuare l’impianto in epoca più tardiva (febbraio-marzo), perché rispetto agli ibridi precedenti presentano maggiori difficoltà di radicamento e di attecchimento, e si disidratano con maggiore facilità.
In quest’ultimo caso, per facilitare l’attecchimento delle piante e per ottenere una conformazione della chioma più regolare, anziché ricorrere alla cimatura delle pioppelle di due anni di vivaio, è preferibile utilizzare pioppelle di un anno di vivaio, ottenute direttamente da talea o meglio ancora da ceduo.
In ogni caso è buona norma ridurre al minimo il periodo che intercorre tra l’estirpo e la messa a dimora delle piante. Prima dell’impianto si consiglia l’immersione in acqua delle pioppelle (totale o delle porzioni basali da interrare) per almeno una decina di giorni.
4.3 Modalità di impianto in rapporto alle caratteristiche stazionali
Per la messa a dimora del pioppeto è indispensabile un’accurata preparazione del terreno, è ammessa un’aratura fino a 30-50 cm, eventualmente abbinata a una ripuntatura fino a 70-120 cm nei suoli profondi e nelle situazioni in cui occorre evitare il trasporto in superficie di strati di terreno con caratteristiche chimiche o fisiche sfavorevoli.
Per i terreni limoso-argillosi è obbligatorio che il terreno sia preparato in stato di tempera preferibilmente entro la fine del mese di ottobre precedente la messa a dimora del pioppeto.
La messa a dimora delle pioppelle è consigliata essere fatta ad una profondità pari a un quinto della loro altezza (almeno 70 cm per le pioppelle di un anno e 120 cm per quelle di due anni); il diametro della buca di norma deve essere intorno a 30 cm. Nei suoli a tessitura grossolana e con scarsa capacità idrica, si può ricorrere a trivelle con diametri minori (fino a 10 cm), ed è possibile aumentare la profondità di impianto fino ad arrivare alla falda freatica permanente (massimo 300 cm). Nei terreni a tessitura fine o moderatamente fine, per favorire l’attecchimento e l’espansione dell’apparato radicale, è utile aprire buche di oltre 30 cm di diametro. Queste ultime, vanno inoltre aperte nel periodo novembre-dicembre, per permettere agli agenti atmosferici di sgretolare la superficie della parete laterale compattata dall’azione della trivella.
5 Fertilizzazione
5.1 Indicazioni sulla concimazione in pioppeto
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Nelle aree sensibili con buona disponibilità idrica, e caratterizzate frequentemente da suoli sciolti, profondi, freschi, è possibile realizzare buone produzioni legnose limitando l’apporto di fertilizzanti minerali. Indicata è in ogni caso la concimazione organica fatta con letame o sovescio di leguminose.
Per la costituzione di nuovi impianti di estensione superiore a 1 ettaro ed esclusivamente quando sia prevista la concimazione di fondo è richiesta l’analisi chimica del terreno.
La concimazione di fondo, ove prevista, non dovrà comprendere azoto salvo l’apporto dato da fertilizzanti organici (è consigliata la somministrazione di letame o compost). È ammessa soltanto la somministrazione di fosforo (P2O5) e potassio (K2O) che non potrà superare i 175 kg/ha(dosi maggiori sono consentite nel caso di particolari esigenze avvalorate da analisi chimiche rilasciate da laboratori accreditati).
La distribuzione dell’azoto in copertura potrà essere effettuata secondo il seguente schema:
(*) Si definisce superficiale un terreno con franco di coltivazione non superiore a 50 cm
Concimazioni fosfatiche e potassiche sono ammesse in copertura nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento.
Nota esplicativa: tale quantitativo massimo è da considerarsi comprensivo anche dell’apporto di concime distribuito nella fase di preparazione del terreno per l’impianto (concimazione di fondo).
Per i primi 3 anni i concimi potranno essere distribuiti unicamente nel periodo che va dalla seconda metà di maggio, alla prima metà di giugno; per gli anni successivi al 3°, e limitatamente all’azoto, la distribuzione potrà avvenire nei seguenti periodi: da aprile a maggio e da metà giugno a fine luglio.
Non sono ammessi concimi fogliari salvo casi di effettiva necessità dimostrata da analisi del suolo e/o fogliari.
È ammessa per tutta la durata del turno la distribuzione, con successivo interramento, di sostanza organica proveniente da allevamenti animali, fatta esclusione per la prima metà di giugno e i mesi invernali e per le aree sensibili.
Per quanto riguarda le quantità da impiegare, i dosaggi massimi previsti per l’azoto possono essere aumentati del 50% rispetto alla dosi indicate in tabella.
6 Potatura
6.1 Potatura di allevamento e di pulizia del fusto
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La potatura è finalizzata all’ottenimento di toppi da sfogliatura esenti da nodi. L’altezza della potatura è proporzionale alla densità di impianto e alla lunghezza del turno prevista; per spaziature e turni medi, è sufficiente potare fino ad un massimo di 7 metri di altezza per conseguire rendimenti più che soddisfacenti.
In genere, i rami che devono essere eliminati sono soprattutto quelli che si formano sulla parte di fusto della pioppella messa a dimora, e soltanto in minor misura quelli che si differenziano sulla parte di tronco che corrisponde agli incrementi in altezza del primo e secondo anno dopo la messa a dimora.
Per raggiungere la più alta qualità tecnologica del legno vanno eliminati i rami più compromettenti ossia quelli apicali. Nei primi due anni di coltivazione, vanno eliminate tempestivamente le doppie cime e i rami turionali assurgenti (potatura di correzione e formazione); negli anni successivi vanno eliminati gradualmente i rami laterali fino a 5-7 m da terra (potatura di pulizia del fusto).
Le operazioni di potatura vanno di norma effettuate durante il periodo di riposo vegetativo. Solo nel caso di impiego di cloni di P. deltoides, che hanno tendenza a produrre una chioma più disordinata, in terreni molto fertili può essere conveniente anticipare il primo intervento di potatura di formazione nel corso del mese di luglio della prima stagione vegetativa.
6.1.1 Schema di potatura da adottare nel periodo di riposo vegetativo in pioppeti costituiti con pioppelle di un anno di vivaio e finalizzati alla produzione di sfogliato
Anno 1 Eliminare le doppie cime, i rami turionali più vigorosi e tutti i rami fino ad un’altezza di 1,5 metri da terra (questi ultimi possono essere tagliati anche nel corso della stagione vegetativa).
Anno 2 Tagliare i rami turionali più vigorosi del secondo verticillo e sfoltire quelli del primo verticillo asportando quelli di maggiore dimensione; eliminare inoltre tutti i rami fino ad un’altezza di circa 2 metri da terra.
Anno 3 Sfoltire i rami turionali del secondo verticillo eliminando quelli di più grandi e tutti quelli al di sotto del primo verticillo fino ad un’altezza di circa 3 metri da terra.
Anno 4 Sfoltire i rami del secondo verticillo eliminando i più grandi e i più assurgenti.
Anno 5 Eliminare tutti i rami rimasti del secondo verticillo e tutti quelli presenti fino ad un’altezza di circa 6-7 metri.
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6.1.1 - Schema di potatura da adottare nel periodo di riposo vegetativo in pioppeti costituiti con pioppelle di un anno di vivaio e finalizzati alla produzione di sfogliato
6.1.2 Schema di potatura da adottare nel periodo di riposo vegetativo in pioppeti costituiti con pioppelle di due anni di vivaio e finalizzati alla produzione di sfogliatoAnno1 Eliminare le doppie cime, i rami turionali più vigorosi e pulire il fusto fino ad un’altezza di 2 metri da terra (questi ultimi possono essere tagliati anche nel corso della stagione vegetativa).Anno 2 e 3 Sfoltire i rami del primo verticillo eliminando quelli di maggiore dimensione e tutti i rami fino ad un’altezza di 3,5 metri da terra. Nel caso in cui il secondo verticillo si sia formato oltre i 7 metri non occorre intervenire, in caso contrario è necessario correggere la punta.Anno 4 e 5 Eliminare tutti i rami fino ad un’altezza di circa 6-7 metri o, in ogni caso, fino alla porzione di fusto con 12-13 cm di diametro.
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7 Gestione del Suolo
7.1 Piani di intervento per le lavorazioni del terreno in pioppeto
Nella prima metà del turno, per migliorare la struttura e la permeabilità dello strato attivo di terreno e per il controllo delle infestanti, sono di fondamentale importanza le lavorazioni del terreno eseguite con erpici a dischi. Nei terreni pesanti è consentito provvedere fino ad un massimo di due ripuntature con aratro talpa. Le arature a scolmare verso il centro dell’interfila, necessarie per evitare ristagni idrici, devono essere eseguite nel periodo autunnale.
Nella seconda metà del turno non si evidenziano effetti positivi delle lavorazioni sugli accrescimenti delle piante, pertanto possono essere ridotte di numero o sostituite da 1-2 interventi di sfalcio o di trinciatura della vegetazione spontanea, evitando di operare nel mese di maggio (periodo di riproduzione della fauna selvatica). L’inerbimento, controllato con sfalci o triturazione, è consigliato rispetto alle tradizionali erpicature soprattutto in presenza di terreni pesanti ed umidi, per evitare la formazione della suola di lavorazione.
8 Controllo infestanti
Il contenimento della vegetazione spontanea deve essere effettuata con metodi meccanici (con interventi di sfalcio, di erpicatura a dischi o di trinciatura).
Non è ammesso l’uso di diserbanti chimici, ad eccezione dell’intervento chimico localizzato lungo il filare, con i principi attivi e le dosi indicate nella sottostante tabella.
9 Irrigazione
9.1 Fabbisogni idrici del pioppo nelle diverse fasi del ciclo produttivo
Al fine di evitare rallentamenti o arresti di crescita nel periodo di più intensa attività vegetativa, è molto importante assicurare, l’approvvigionamento idrico della pianta, soprattutto nel periodo estivo. In caso di falda non raggiungibile da parte delle radici o nelle situazioni di prolungata siccità è necessario intervenire con irrigazioni di soccorso, possibilmente per scorrimento.
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Un’elevata o scarsa permeabilità del terreno, sono da considerare fattori sfavorevoli nella valutazione dell’idoneità di un terreno all’irrigazione.
Tabella - Indicazioni sui fabbisogni idrici per un pioppeto di media produttività (da ‘Pioppi’, E.N.C.C., 1994)
10 Impiego e scelta dei prodotti fitosanitari10.1 Indirizzi di disciplina fitosanitaria compatibili con la difesa integrataE’ consentito l’impiego dei soli principi attivi indicati nelle tabelle n. 7 e n. 8, limitatamente
alle avversità indicate, salvo specifiche deroghe rilasciate da parte del Servizio Fitosanitario Regionale, che potrà anche autorizzare, in caso di necessità, interventi contro parassiti non previsti. Per ogni specifico trattamento è riservata la possibilità di sostituire i principi attivi indicati nelle tabelle con i prodotti contemplati in applicazione al REG. CEE n. 2092/1990, purché registrati come prodotti fitosanitari in Italia.
Devono essere osservate tutte le norme e le eventuali limitazioni di impiego.Nella distribuzione dei prodotti fitosanitari è necessario adottare tutte le precauzioni
possibili per ridurre i danni all’operatore e all’ambiente: rispettare i dosaggi dei principi attivi e le indicazioni relative ai volumi d’acqua, eseguire le irrorazioni in assenza di vento e nelle ore meno calde della giornata, scegliere i prodotti commerciali a tossicità più bassa tenuto conto della loro efficacia, eseguire periodicamente interventi di manutenzione, sulle attrezzature, utilizzare indumenti di protezione personali.
Difesa integrata del pioppo
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Nota -(1) Il primo trattamento protegge efficacemente la vegetazione per almeno un mese e, alla presenza di condizioni climatiche non particolarmente favorevoli allo sviluppo di nuove infezioni, è in grado di prevenire gli attacchi del parassita per buona parte della stagione vegetativa.La difesa chimica è giustificata solo quando è associata alle pratiche colturali, nelle giovani piantagioni o quando le potenzialità produttive delle piante sono elevate.
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10.2. Prodotti fitosanitari impiegabili nella difesa integrata del pioppoE’ ammesso l’uso dei soli principi attivi indicati in tabella, limitatamente alle avversità
indicate, salvo deroghe specifiche rilasciate dai Servizi fitosanitari regionali e dall’Osservatorio Regionale per le malattie delle piante.
E’ possibile utilizzare esclusivamente prodotti fitosanitari che riportino in etichetta la dicitura ”pioppo” e siano contro una specifica avversità o gruppo di avversità, preferendo, quando possibile i formulati commerciali con minore tossicità possibile.
Il PEFC in collaborazione con l’ISP e i Servizi fitosanitari regionali che si renderanno disponibili, s’impegna ad aggiornare almeno annualmente la lista dei principi attivi e dei dosaggi (tab. 8) in accordo alla legislazione e all’esperienza sperimentale.
I principi guida per la scelta dei prodotti fitosanitari saranno: eliminare quelli a tossicità acuta verso l’operatore; eliminare quelli con problemi di deriva; evitare/eliminare prodotti che possono creare problemi ad organismi non
target; favorire i prodotti a impatto minore a parità di efficacia; favorire l’utilizzo di prodotti a favorevole destino ambientale.
Principi attivi e relative dosi di impiego utilizzabili per la difesa integrata del pioppo
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APPENDICIPrincipali caratteristiche dei cloni di pioppo selezionati in Italia, iscritti al Registro
Nazionale dei Cloni Forestali
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I- Le valutazioni sono aggiornate al 2002 e, quando non diversamente indicato, sono basate su una scala arbitraria a 5 livelli, codificati dai numeri: 0 - sufficiente; 1 - elevato; 2 - molto elevato.
Ai fini di questa classificazione il comportamento verso i parassiti dei cloni non-ospite è stato assimilato a quello dei cloni più resistenti.
II- Le specie parentali sono simbolicamente identificate dalle lettere:"a": Populus alba ; "d": P. deltoides ; "e": P. x canadensis ; "m": P. maximowiczii ; "n": P.
nigra. ? Dato sconosciuto
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Tabella 2 – Principali caratteristiche dei cloni di pioppo selezionati in Italia e iscritti provvisoriamente al Registro Nazionale dei Cloni Forestali (*), e di alcuni cloni di pioppo coltivati in Italia e iscritti al Registro dei Cloni Forestali in almeno un paese europeo
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ALLEGATO HPIANO DI COLTIVAZIONE
Rev. data motivazione scritto verificato approvato0.0 15/05/06 prima stesura Visca Giorgi Coscia1.0 01/08/06 Integrazioni Visca Giorgi Coscia
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ALLEGATO H.1. – Valutazione preliminare degli aspetti tecnici, economici ed ambientali pre-impianto.
IDENTIFICAZIONE DEL SITOIdentificazione geografica e cartografica
Ambiente di coltivazione
Vincoli di natura ambientale
Presenza di aree riparali e biotipi umidi
Presenza di situazioni di dissesto
Conversione di aree agricole abbandonate o aree non boscate (valutazione economico-sociale)
SCELTA CLONALE E MATERIALE VIVAISTICODestinazione finale del prodotto (assortimenti ritraibili)
Potenziali mercati di sbocco
Finanziamenti e sovvenzioni
Identificazione del clone
Diversificazione clonale (clone principale max 90% della superficie del gruppo)
Materiale vivaistico e pioppelle
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ALLEGATO H.2. – Piano di coltivazione per AREE NON SENSIBILI – terreni sciolti
OPERAZIONI IMPIANTO
Disposizioni normative specifiche Verificare le norme comunali sul regolamento di polizia rurale per quanto riguarda le distanze dai confini ele norme di difesa e di diserbo.
Preparazione terreno aratura 30-50 cm, abbinata alla ripuntatura 70-120 cm là dove è possibile
Concimazione di fondo letamica o minerale (fosfatica: 175 unità di P205, potassica: 175 unità di K20)
erpicatura necessaria per l'interramento del concime e per il tracciamento
densità, spaziatura e sesti 200-330 piante per ettaro, 50-30 m2/pianta, quadro,rettangolo, settonce
apertura buche almeno a 70 cm di profondità (pioppelle di 1anno), 120 se di 2 anni, trivelle con 10-30 cm di diametro in base al terreno
epoca novembre-febbraio, per cloni di P.deltoides si consiglia l'impianto più tardivo e di impiegare pioppelle di 1 anno di vivaio
pioppelle
certificate con identità clonale e idoneità alla commercializzazione, scelte sulla base delle caratteristiche agronomiche del siuto d'impianto. Verificare il rispetto della differenziazione colonale nel GRUPPO.
trattamento pioppelle consigliata l'immersione in acqua, eventuale trattamento contro il punteruolo se non eseguito in vivaio
OPERAZIONI 1° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantiSfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura a conclusione o nel corso della stagione vegetativa eliminare doppie cime e i rami turionali più vigorosi e tutti i rami fino a 2 metri da terra
Concimazione
azotata: max 50 unità di azoto per ettaro, localizzata aprile-luglio, Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
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Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
è ammesso un unico intervento insetticida per pioppelle neo-trapiantate. Clorpirifos, dimetoato,fenitrotion, Bacillus thuringensis
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 2° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura tagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7 m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 75 unità di azoto per ettaro, localizzata aprile-luglio.Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
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Punteruolo1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 3° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura tagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 100 unità di azoto per ettaro, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
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Punteruolo
1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 4° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 4 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
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Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 5° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 6-7 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
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Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 6° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
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Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 7° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
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lic. 18-22-04
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 8° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
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lic. 18-22-04
OPERAZIONI 9° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 10° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
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lic. 18-22-04
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non ammessa
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
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ALLEGATO H.3. – Piano di coltivazione per AREE NON SENSIBILI – altri terreni
OPERAZIONI IMPIANTO
Disposizioni normative specifiche Verificare le norme comunali sul regolamento di polizia rurale per quanto riguarda le distanze dai confini ele norme di difesa e di diserbo.
Preparazione terreno Scasso a 70 cm o, in alternativa, aratura 30-50 cm abbinata alla ripuntatura 70-120 cm
Concimazione di fondo letamica o minerale (fosfatica: 175 unità di P205, potassica: 175 unità di K20)
erpicatura necessaria per l'interramento del concime e per il tracciamento
densità, spaziatura e sesti 200-330 piante per ettaro, 50-30 m2/pianta, quadro,rettangolo, settonce
apertura buche almeno a 70 cm di profondità (pioppelle di 1anno), 120 se di 2 anni, trivelle con 10-30 cm di diametro in base al terreno
epoca novembre-febbraio, per cloni di P.deltoides si consiglia l'impianto più tardivo e di impiegare pioppelle di 1 anno di vivaio
pioppelle
certificate con identità clonale e idoneità alla commercializzazione, scelte sulla base delle caratteristiche agronomiche del siuto d'impianto. Verificare il rispetto della differenziazione colonale nel GRUPPO.
trattamento pioppelle consigliata l'immersione in acqua, eventuale trattamento contro il punteruolo se non eseguito in vivaio
OPERAZIONI 1° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno.
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura a conclusione o nel corso della stagione vegetativa eliminare doppie cime e i rami turionali più vigorosi e tutti i rami fino a 2 metri da terra
Concimazione
azotata: max 50 unità di azoto per ettaro, localizzata aprile-luglio, Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
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Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
è ammesso un unico intervento insetticida per pioppelle neo-trapiantate. Clorpirifos, dimetoato,fenitrotion, Bacillus thuringensis
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 2° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura tagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7 m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 75 unità di azoto per ettaro, localizzata aprile-luglio.Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
Saperda maggiore 1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno
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il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 3° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura tagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 100 unità di azoto per ettaro, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
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lic. 18-22-04
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 4° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 4 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori 1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda
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(Hyphantria, ) generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 5° ANNO
Lavorazione del terreno Interventi con erpici a dischi. Sono ammesse arature a scolmare centro interfila soltanto in autunno
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 6-7 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
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lic. 18-22-04
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 6° ANNO Lavorazione del terreno Non consigliata
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
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OPERAZIONI 7° ANNO Lavorazione del terreno Non consigliata
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non consigliata
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamentiOPERAZIONI 8° ANNO Lavorazione del terreno Non consigliata
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non consigliata
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Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 9° ANNO Lavorazione del terreno Non consigliata
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non consigliata
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
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Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 10° ANNO Lavorazione del terreno Non consigliata
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non ammessa
Marssonina (bronzatura) max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole, ditiocarbammati).
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina) Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio) Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum) Non sono ammessi trattamenti
Pagina 131 di 186
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lic. 18-22-04
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria) Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
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lic. 18-22-04
ALLEGATO H.4. – Piano di coltivazione per AREE SENSIBILI – terreni sciolti
OPERAZIONI IMPIANTO
Disposizioni normative specifiche Verificare le norme comunali sul regolamento di polizia rurale per quanto riguarda le distanze dai confini e le norme di difesa e di diserbo.
Preparazione terrenoLa preparazione del terreno per l'impianto deve considerare il rispetto del rischio idrogeologico. Pertanto, è preferibile operare nei mesi estivi con ripuntatura 70-90 cm e erpicature.
Concimazione di fondo letamica o minerale mediante fosfatica: 175 unità di P205, potassica: 175 unità di K20
erpicatura necessaria per l'interramento del concime e per il tracciamentodensità, spaziatura e sesti 200-330 piante per ettaro, 50-30 m2/pianta, quadro,rettangolo, settonce
apertura buchealmeno a 70 cm di profondità (pioppelle di 1anno), 120 se di 2 anni, trivelle con 10-30 cm di diametro in base al terreno
epoca novembre-febbraio, per cloni di P.deltoides si consiglia l'impianto più tardivo e di impiegare pioppelle di 1 anno di vivaio
pioppelle certificate con identità clonale e idoneità alla commercializzazione
trattamento pioppelleconsigliata l'immersione in acqua, eventuale trattamento contro il punteruolo se non eseguito in vivaio
OPERAZIONI 1° ANNO Lavorazione del terreno 2 interventi con erpici a dischi, nei mesi estivi
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura a conclusione o nel corso della stagione vegetativa eliminare doppie cime e i rami turionali più vigorosi e tutti i rami fino a 2 metri da terra
Concimazione
azotata: max 50 unità di azoto, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio.
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lic. 18-22-04
Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoatoDefogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
è ammesso un unico intervento insetticida per pioppelle neo-trapiantate. Clorpirifos, dimetoato,fenitrotion, Bacillus thuringensis
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 2° ANNO Lavorazione del terreno 2 interventi con erpici a dischi, nei mesi estivi
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potaturatagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 75 unità di azoto, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
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lic. 18-22-04
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 3° ANNO Lavorazione del terreno 2 interventi con erpici a dischi, nei mesi estivi
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potaturatagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 100 unità di azoto, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
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lic. 18-22-04
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 4° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 4 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamenti
Pagina 136 di 186
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lic. 18-22-04
GemmaiolaNon sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 5° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 6-7 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 6° ANNO
Pagina 137 di 186
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lic. 18-22-04
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 7° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura
Pagina 138 di 186
Manuale di Gestione Sostenibile dei Pioppeti rev. 2.0
lic. 18-22-04
Concimazione max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 8° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio.
Pagina 139 di 186
Manuale di Gestione Sostenibile dei Pioppeti rev. 2.0
lic. 18-22-04
Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoatoDefogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 9° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
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lic. 18-22-04
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 10° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non ammessa
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
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lic. 18-22-04
ALLEGATO H.5. – Piano di coltivazione per AREE SENSIBILI – altri terreni
OPERAZIONI IMPIANTO
Disposizioni normative specifiche Verificare le norme comunali sul regolamento di polizia rurale per quanto riguarda le distanze dai confini ele norme di difesa e di diserbo.
Preparazione terreno
La preparazione del terreno per l'impianto deve considerare il rispetto del rischio idrogeologico. Pertanto, è preferibile operare nei mesi estivi con ripuntatura 70-120 cm e erpicature. E' ammesso, nei periodi consigliati, anche il ricorso ad un' aratura superficiale successiva alla ripuntatura.
Concimazione di fondo letamica o minerale mediante fosfatica: 175 unità di P205, potassica: 175 unità di K20
erpicatura necessaria per l'interramento del concime e per il tracciamentodensità, spaziatura e sesti 200-330 piante per ettaro, 50-30 m2/pianta, quadro,rettangolo, settonce
apertura buche almeno a 70 cm di profondità (pioppelle di 1anno), 120 se di 2 anni, trivelle con 10-30 cm di diametro in base al terreno
epoca novembre-febbraio, per cloni di P.deltoides si consiglia l'impianto più tardivo e di impiegare pioppelle di 1 anno di vivaio
pioppelle certificate con identità clonale e idoneità alla commercializzazione
trattamento pioppelleconsigliata l'immersione in acqua, eventuale trattamento contro il punteruolo se non eseguito in vivaio
OPERAZIONI 1° ANNO Lavorazione del terreno 2 interventi con erpici a dischi nei mesi estivi
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura a conclusione o nel corso della stagione vegetativa eliminare doppie cime e i rami turionali più vigorosi e tutti i rami fino a 2 metri da terra
Concimazione
azotata: max 50 unità di azoto, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
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Manuale di Gestione Sostenibile dei Pioppeti rev. 2.0
lic. 18-22-04
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
è ammesso un unico intervento insetticida per pioppelle neo-trapiantate. Clorpirifos, dimetoato,fenitrotion, Bacillus thuringensis
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 2° ANNO Lavorazione del terreno 2 interventi con erpici a dischi nei mesi estivi
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potaturatagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 75 unità di azoto, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Pagina 143 di 186
Manuale di Gestione Sostenibile dei Pioppeti rev. 2.0
lic. 18-22-04
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi trattamenti preventiviFitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 3° ANNO Lavorazione del terreno 2 interventi con erpici a dischi nei mesi estivi
controllo infestantisfalci, triciature e/o interventi con erpici a dischi, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potaturatagliare i rami turionali più vigorosi del 2° verticillo, sfoltire quelli del primo, correggere eventualmente la punta se sotto ai 7m, eliminare inoltre tutti i rami fino a 3,5 metri da terra
Concimazione
azotata: max 100 unità di azoto, localizzata aprile-luglio. Qualora non vengano fatte all'impianto sono ammesse concimazioni fosfatiche (P2O5) e potassiche (K2O) nei primi tre anni con dosi massime nel triennio di 175 kg/ha per ciascun elemento
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo1 intervento all'anno bagnando il fusto delle pioppelle con: clorpirifos, clorpirifos metile, clorpirifos metile+cipermetrina, triclorfon, alfametrina, ciflutrina, cipermetrina, deltametrina
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Pagina 144 di 186
Manuale di Gestione Sostenibile dei Pioppeti rev. 2.0
lic. 18-22-04
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 4° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 4 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigero trattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
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Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 5° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
Irrigazione Nel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura eliminare tutti i rami fino a 6-7 metri da terraConcimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiore
1 trattamento all'anno della sola porzione basale del fusto con almeno il 15% di piante infestate. alfametrina, cipermetrina, clorpirifos, clorpirifos-metile, clorpirifos-metile+cipermetrina, deltametrina. In altri casi solo localizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora) Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
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OPERAZIONI 6° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione azotata: max 100 unità di azoto per ettaro frazionabile in 2 interventi
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 7° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
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Potatura
Concimazione Non consigliata.
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 8° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non consigliata.
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
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Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 9° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non consigliata.
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
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Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
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Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
OPERAZIONI 10° ANNO
Lavorazione del terrenoNon consigliata. In caso di andamento siccitoso nei mesi estivi, è opportuna una lavorazione superficiale per interrompere la risalita capillare.
controllo infestantisfalci, triciature, evitando di operare nel mese di maggio, diserbo localizzato al colletto delle piante (glufosinate ammonio 3 l/ha formulato commerciale)
IrrigazioneNel caso di falda non raggiungibile dalle radici o di siccità intervenire con irrigazioni di soccorso per scorrimento
Potatura Concimazione Non ammessa
Marssonina (bronzatura)max due interventi per anno, il 2° entro inizio estate (dodina, esaconazole). No ditiocarbammati in aree sensibili
Punteruolo Non sono ammessi trattamenti
Saperda maggiorelocalizzato per galleria giugno-luglio. Spennellature del foro o spray con beccuccio (propoxur+ciflutrina)
Lepidotteri defogliatori (Hyphantria, )
1 solo trattamento chimico contro ( Hyphantria) la seconda generazione (agosto-settembre). Esaflumuron, triclorfon, Bacillus thuringensis
Afide lanigerotrattamento consentito con infestazione in atto, dopo la metà di maggio. Olio minerale bianco, olio bianco + fenitrotion o dimetoato
Defogliazione primaverile (venturia populina)
Non sono ammessi trattamenti
Ruggini (melampsora)Non sono ammessi interventi preventivi. E' consentito un solo intervento chimico entro fine agosto (esaconazole, tetraconazole).
Fitofagi occasionali (crisomela e sigaraio)
Non sono ammessi trattamenti
Necrosi corticali (discosporium populeum)
Non sono ammessi trattamenti
Marciumi radicali (rosellinia e armillaria)
Non sono ammessi trattamenti
Tarlo vespa Non sono ammessi trattamentiGemmaiola Non sono ammessi trattamenti
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ALLEGATO I NORME DI SICUREZZA
Rev. data motivazione scritto verificato approvato1.0 01/08/06 Prima stesura Visca Giorgi Coscia
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1. PREMESSA
Nell’attività agricola sono insiti particolari rischi a causa delle sue peculiarità: essa si svolge
prevalentemente in ambiente esterno, su terreni spesso assai irregolari; in alcuni periodi dell’anno
impone all’operatore la fatica di giornate lavorative lunghissime e con carichi di lavoro pesanti e
particolarmente pericolosi, perché nel suo svolgimento si fa ampio uso di sostanze chimiche
dannose e per il sempre più diffuso impiego di macchinari che, se non dotati delle opportune
protezioni e non usati con la dovuta cautela, possono causare danni anche molto gravi.
In considerazione del numero degli infortuni sul lavoro del comparto agricolo rispetto agli
altri settori risulta che in agricoltura debbano essere maggiormente estese la cultura e la pratica
della sicurezza in ambiente lavorativo. Dall’analisi dei dati sulla ripartizione degli incidenti si può
riscontrare come questi siano dovuti principalmente all’impiego di macchine non dotate dei
necessari sistemi di sicurezza, all’uso ancora troppo scarso di idonei indumenti e di mezzi personali
di protezione, alla distribuzione di sostanze chimiche dannose per la salute e per l’ambiente eseguita
senza rispettare le indicazioni fornite dalle ditte produttrici.
Le seguenti note e schede di sicurezza sono dedicate all’arboricoltura da legno e sono tratte
dai “quaderni di sicurezza” che la Regione Piemonte ha approntato e pubblicato nell’ambito
dell’iniziativa “sicuri di essere sicuri”.
Il ciclo dell’arboricoltura da legno e della pioppicoltura in particolare può essere
schematizzato nelle fasi sotto elencate:
a) Impianto arboreto
b) Potatura
c) Concimazione
d) Trattamenti antiparassitari
e) Lavorazione del terreno e lotta contro le erbe infestanti
f) Irrigazione
g) Espianto arboreto
In questo manuale si prendono in considerazione solo i principali pericoli connessi allo
svolgimento dei lavori nel pioppeto; non si considerano quelli relativi a fabbricati o pertinenze
dell’azienda agricola, né i rischi “generali” che non siano da riferire all’esclusiva attività
considerata.
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Non si valuteranno altresì i rischi connessi all’espianto del pioppeto, in considerazione del
fatto che tutti lotti in corso di certificazione verranno venduti “in piedi” e le operazioni di
abbattimento, esbosco, e ripristino del terreno saranno eseguite dalle ditte acquirenti alle quali verrà
richiesta al momento della sottoscrizione del contratto di vendita del pioppeto una dichiarazione
relativa alla regolarità dell’impresa in materia di sicurezza del lavoro.
Per ogni fase precedentemente elencata si individueranno:
operazione da svolgere
macchina e/o attrezzi usati
rischi possibili
procedure ed accorgimenti da adottare per evitare infortuni.
A) IMPIANTO ARBORETO
Dopo aver svolto una serie di valutazioni preliminari (scelta dell’ambiente, ovvero clima,
terreno, morfologia del suolo, scelta della specie, della cultivar e del portainnesto) si eseguono le
varie operazioni d’impianto.
- Sistemazione del suolo: In questa fase vengono predisposti gli appezzamenti, le
affossature, la viabilità di servizio ed il sistema di irrigazione, nel caso si adotti quello per
infiltrazione (a solchi o a conche).
Scasso: La rimozione del terreno, sino ad una profondità di 80-120 cm, deve essere eseguita
con terreno in tempera, prevalentemente nella stagione estiva utilizzando l’aratro ripper.
Livellamento: Per le aziende di collina in questa fase sono possibili rischi legati alla stabilità
della trattrice sia gommata sia a cingoli. E' quindi importante eseguire le operazioni utilizzando il
giusto accoppiamento macchina-trattrice, montando le zavorre e prestando attenzione alla
conduzione della trattrice.
Concimazione di impianto: Si somministra letame o concime minerale (perfosfato o solfato
potassico) su terreno nudo utilizzando rispettivamente lo spandiletame, lo spandiconcime centrifugo
o lo spandiconcime interratore.
Tracciamento: Utilizzando uno squadro e delle paline si tracciano il sistema di impianto e le
le distanze di piantagione.
Messa a dimora: Per prima cosa si esegue lo scavo della buca, operazione che può essere
realizzata a macchina, con la trivella azionata dalla presa di potenza o dotata di motore ausiliario.
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Successivamente si distribuisce il concime sul fondo della buca, coprendolo con uno strato
di terra asciutta e frantumata, quindi si pone a dimora l'astone.
SCHEDE MACCHINE:
ARATRO - RIPPER
RISCHI
1 Ribaltamento in caso di terreno in pendenza
2 Emissione polveri
3 Urti contro ostacoli fissi a bordo campo
4 Accoppiamento alla trattrice
5 Stabilità
6 Rimessaggio
SOLUZIONI
1 Trattrice con telaio o cabina o arco di protezione, obbligatorio per trattrici gommate,
consigliato per le trattrici cingolate
2 Trattrice con cabina chiusa
3 Cautela nelle manovre
4 Verificare il funzionamento
5 Verificare la stabilità della trattrice utilizzando, se necessario, apposite zavorre
6 Mai far stazionare la trattrice con l’aratro sollevato - Assicurare la macchina su una base
solida
FRESATRICE
RISCHI
1 Ribaltamento in caso di terreno in pendenza
2 Contatto con l’albero cardanico
3 Emissione di polveri
4 Contatto con gli organi lavoranti
SOLUZIONI
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1 Trattrice con telaio o cabina o arco di sicurezza, obbligatorio per trattrici gommate,
consigliato per le trattrici cingolate
2 Albero cardanico protetto, non utilizzare capi di vestiario che possano restare impigliati
3 Trattrice con cabina chiusa
4 Non permettere ad altre persone di operare in posizione pericolosa - Non eseguire
interventi sulla macchina prima di aver spento la trattrice ed inserito il freno di stazionamento
ERPICE ROTATIVO
RISCHI
1 Ribaltamento in caso di terreno in pendenza
2 Contatto con l’albero cardanico
3 Emissione di polveri
4 Contatto con organi lavoranti
SOLUZIONI
1 Trattrice con telaio o cabina o arco di sicurezza, obbligatorio per trattrici gommate,
consigliate per le trattrici cingolate
2 Albero cardanico protetto, non utilizzare capi di vestiario che possano restare impigliati
3 Trattrice con cabina chiusa
4 Non permettere ad altre persone di operare in posizione pericolosa - Non eseguire
interventi sulla macchina prima di aver spento la trattrice ed inserito il freno di stazionamento
TRIVELLA
RISCHI
1 Contatto con l’organo lavorante
2 Contatto con l’albero cardanico
SOLUZIONI
1 Mantenere le distanzedi sicurezza
2 Albero cardanico protetto, non utilizzare capi di vestiario che possano restare impigliati
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PIANTAPALI
RISCHI
1 Schiacciamento e pizzicamento per spostamento idraulico
2 Caduta pali
3 Manutenzione
SOLUZIONI
1 Attenzione costante
2 Attenzione costante da parte di entrambi gli operatori - Utilizzo di dispositivi di
protezione individuale: (guanti e scarpe) da parte dell’operatore a terra
3 Prima di qualsiasi intervento accertarsi che la trattrice sia spenta ed il freno sia inserito -
Leggere attentamente il manuale
d’uso e manutenzione
SCAVAFOSSI
RISCHI
1 Contatto con l’albero cardanico
2 Emissione di polveri
3 Proiezione di materiali
4 Contatto con il rotore
SOLUZIONI
1 Albero cardanico protetto, non utilizzare capi di vestiario che possano restare impigliati
2 Trattrice con cabina chiusa
3 Mantenere le distanze di sicurezza (50 m)
4 Mantenere le distanze di sicurezza
B) POTATURA
Comprende tutte quelle operazioni atte a controllare il naturale modo di vegetare e di
produrre, consentendo di ottenere il massimo rendimento dalla pianta.
In funzione dello stadio del ciclo di sviluppo in cui si esegue l’intervento, la potatura si
suddivide in:
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a) potatura di impianto (cioè toelette della pioppella) prima della messa a dimora;
b) potatura di correzione (dal I al III anno);
c) potatura di formazione (al IV anno);
d) potatura pr. detta (dopo il IV anno);
e) potatura di pulizia (o scacchiatura) dei succhioni (dal V anno).
Precauzioni nell’impiego di attrezzi ad azionamento manuale:
• Sottoporli ad una idonea e periodica manutenzione
• Quando non vengono impiegati, riporli in un’apposita custodia o assicurarli in modo da
impedirne la caduta
• Usare dispositivi di protezione individuale per mani, piedi, testa ed occhi
FORBICI MANUALI
RISCHI
1 Tagli e abrasioni
2 Infiammazioni tendinee
3 Caduta forbici durante l’uso da parte degli operatori in posizione elevata
SOLUZIONI
1 Attenzione costante - Utilizzare guanti antitaglio almeno per la mano che non usa la
forbice
2 Impugnare correttamente - Scegliere forbici leggere con impugnatura anatomica
3 Non stazionare sotto la scala o il carro raccolta, oppure legare con un lacciolo le forbici
al polso
SEGHETTI
RISCHI
1 Tagli e abrasioni
2 Infiammazioni tendinee
3 Caduta del seghetto durante l’uso da parte degli operatori in posizione elevata
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SOLUZIONI
1 Attenzione costante - Utilizzare guanti antitaglio almeno per la mano che non usa il
seghetto
2 Scegliere seghetti con impugnatura anatomica - Operare con ritmi adeguati e con
intervalli di riposo
3 Non stazionare sotto la scala o la piattaforma, oppure legare con un lacciolo il seghetto al
polso
SVETTATOIO
RISCHI
1 Tagli e abrasioni
2 Infiammazioni tendinee
3 Caduta dell’attrezzo con conseguenti tagli, abrasioni o contusioni
SOLUZIONI
1 Attenzione costante
2 Scegliere attrezzi con impugnatura anatomica - Operare con ritmi adeguati e con
intervalli di riposo
3 Attenzione costante dell’operatore e degli addetti posti nelle immediate vicinanze
FORBICI PNEUMATICHE
(sono alimentate, attraverso un tubo flessibile, con aria compressa fornita da un compressore
comandato dalla p.d.p. della trattrice, o con motore indipendente, o con motore elettrico) Per evitare
di tenere in mano gli attrezzi si possono utilizzare delle cinture da lavoro.
Durante le operazioni di potatura l’operatore deve prestare attenzione a possibili urti contro i
rami ed alla perdita di stabilità durante lo spostamento tra pianta e pianta.
A seconda della tipologia di impianto l’agevolazione della potatura si può attuare mediante
l’uso di:
• Scale a pioli
• Carri elevatori
RISCHI
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1 Comandi
2 Tagli
3 Infiammazioni tendinee
4 Lesioni
5 Vibrazioni
6 Rumore
SOLUZIONI
1 Verificare l’esistenza del dispositivo di comando a “uomo presente”
2 Operare con una sola mano, senza tenere il ramo con l’altra che deve essere utilizzata per
reggersi alla scala o tenuta in tasca - Attenzione costante: l’uso è consentito solo a personale
appositamente addestrato
3 Scegliere forbici con impugnatura anatomica - Alternanza nelle mansioni - Riduzione dei
tempi di lavoro
4 Utilizzare dispositivi di protezione individuale quali caschi con visiera, cuffie, guanti e
calzature
5 Utilizzare forbici costruite con materiali antivibrazioni
6 Utilizzare compressori silenziati o opportuni dispositivi di protezione individuale (cuffie o
tappi auricolari antirumore)
ELEVATORE IDRAULICO
RISCHI
1 Fluidi in pressione
2 Regolazione ed inclinazione elevatore
3 Caduta carichi sospesi
4 Comandi
5 Catena di alzata
6 Pizzicamento arti superiori
7 Capacità di sollevamento e stabilità a riposo
8 Manutenzione e pulizia
SOLUZIONI
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1 Verificare il corretto posizionamento dei tubi idraulici lungo il telaio e l’idoneità delle
guaine di protezione Non toccare i tubi e in caso di ferimento per contatto con i fluidi contattare un
medico
2 Verificare la presenza della valvola di blocco e/o paracadute sul cilindro di alzata
3 Non sostare sotto l’attrezzo - Mantenersi a distanza di sicurezza
MOTOSEGHE E SEGHE PNEUMATICHE A CATENA
Per evitare di tenere in mano gli attrezzi si possono utilizzare delle cinture
da lavoro
Durante le operazioni di potatura l’operatore deve prestare attenzione a possibili
urti contro i rami ed alla perdita di stabilità durante lo spostamento tra pianta
e pianta
A seconda della tipologia di impianto l’agevolazione della potatura si può attuare
mediante l’uso di:
• Scale a pioli
• Carri elevatori
RISCHI
1 Tagli
2 Vibrazioni
3 Rumore e proiezione schegge
SOLUZIONI
1 Attenzione costante: l’uso è consentito solo a personale appositamente addestrato -
Quando si è sulla scala o direttamente sulla pianta, utilizzare cinture di sicurezza - Negli
spostamenti e durante il rimessaggio la lama deve essere protetta da apposita custodia - Utilizzare
idoneo abbigliamento (guanti, tute antitaglio, ecc.)
2 Scegliere motoseghe che abbiano impugnatura anatomica e dispositivi antivibrazione
3 Utilizzare dispositivi di protezione individuale (cuffie, occhiali
Trattamento dei residui della potatura
Possono essere lasciati in campo per eseguire la pacciamatura, oppure trinciati utilizzando la
trinciasermenti e successivamente interrati negli interfilari mediante aratri e zappatrici, oppure
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raccolti da rimorchi ed imballati, o ancora accatastati a fondo campo mediante forcone idraulico
anteriore o posteriore e successivamente bruciati.
MACCHINE IMPIEGATE PER IL TRATTAMENTO DEI RESIDUI DELLA POTATURA
RISCHI
1 Proiezione di materiale
2 Contatto con l’albero cardanico
3 Schiacciamento delle dita o delle mani
4 Contatto degli arti inferiori con gli organi in movimento
5 Emissione di polveri
6 Rumore
7 Perdita di stabilità
8 Ribaltamento durante il rimessaggio
9 Ingolfamenti
10 Manutenzione
SOLUZIONI
1 Mantenere le distanze di sicurezza (50m) - Regolare la velocità di avanzamento
2 Albero cardanico protetto - Non utilizzare capi di vestiario che possano restare impigliati
3 Utilizzare guanti da lavoro dotati di dispositivo antischiacciamento
4 Non rimuovere i carter di protezione - Non permettere ad altre persone di operare in
posizione pericolosa - Non eseguire interventi sulla macchina prima di aver spento la trattrice
5 Trattrice con cabina chiusa o utilizzare maschera antipolvere
6 Utilizzare dispositivi di protezione individuale (cuffie o tappi)
7 Utilizzare trattrici correttamente dimensionate alle caratteristiche della macchina
8 Utilizzare adeguati supporti quali piedi di appoggio e cunei di blocco
9 Non cercare di sbloccare la macchina utilizzando mezzi non idonei
10 Gli interventi di manutenzione vanno eseguiti sempre e solo con trattrice spenta, freno
inserito e macchina poggiata a terra - Leggere attentamente il manuale d’uso e manutenzione della
macchina
C) CONCIMAZIONE
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Comprende i vari interventi diretti ad integrare opportunamente le naturali dotazioni
nutritive del terreno per mezzo della somministrazione di fertilizzanti organici oppure inorganici o
minerali.
Concimazione organica - con letame e liquame
LETAME - LIQUAME
RISCHI
1 Contaminazione personale con microorganismi patogeni
2 Contaminazione ambientale
SOLUZIONI
1 Vaccinazione antitetanica obbligatoria (contattare il medico per altre eventuali
vaccinazioni) - Adottare scrupolose misure
igieniche personali (utilizzo di idonei indumenti separati da abiti civili, lavaggi con idonei
mezzi detergenti disinfettanti)
- Utilizzo di dispositivi di protezione individuale quali guanti, calzature tute e mascherine
- Non assumere cibi o bevande durante le lavorazioni
2 Adozione di misure che riducano la caduta e la propagazione accidentale dei prodotti
- Per l’uso e la distribuzione del liquame rispettare le relative norme regionali
SPANDILIQUAME
RISCHI
1 Contatto con l’albero cardanico
2 Impianto a pressione
3 Lancio di materiali
4 Ribaltamento durante il rimessaggio
5 Manutenzione e pulizia
SOLUZIONI
1 Albero cardanico protetto - Utilizzare capi di vestiario che non possano restare impigliati
2 Non toccare i tubi ed in caso di contatto con i fluidi contattare un medico
3 Mantenere le distanze di sicurezza (50 m)
4 Inserire freno e cunei di blocco prima di scollegare la macchina dalla trattrice
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5 Operare solo a macchina ferma - Rispettare scrupolosamente le indicazioni riportate nel
manuale d’uso e manutenzione
SPANDILETAME
RISCHI
1 Contatto con albero cardanico
2 Schiacciamento arti superiori
3 Trascinamento e lesioni con l’organo spanditore
4 Impigliamento arti negli organi rotanti
5 Lancio di materiale
6 Ribaltamento durante il rimessaggio
7 Manutenzione e pulizia
SOLUZIONI
1 Albero cardanico protetto - Utilizzare capi di vestiario che non si possano impigliare
Concimazione minerale
2 Proteggere i rotori durante il trasporto con griglie, perché non vengano in contatto con
terzi
3 Regolare i deflettori a macchina ferma e sostituire gli stessi quando usurati
4 I carter protettivi di catene e ruote dentate non devono essere rimossi, se non per la
manutenzione
5 Mantenere le distanze di sicurezza (50 m)
6 Inserire freno e cunei di blocco prima di scollegare la macchina dalla trattrice
7 Operare solo a macchina ferma - Rispettare scrupolosamente le indicazioni riportate nel
manuale d’uso e manutenzione
PRODOTTO GRANULARE
RISCHI
1 Ustioni e intossicazioni
2 Esposizione ai preparati chimici
3 Inquinamento ambientale
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SOLUZIONI
1 Leggere attentamente le istruzioni riportate sulle confezioni - Utilizzare mezzi di
protezione individuale (guanti, tuta,
mascherina), se richiesti dalla pericolosità del prodotto
2 Richiedere schede di tossicità
3 Non eccedere nelle dosi
SPANDICONCIME CENTRIFUGO O OSCILLANTE
RISCHI
1 Contatto con l’albero cardanico
2 Contatto con il rimescolatore all’interno della tramoggia
3 Lancio di materiale
4 Perdita di stabilità e ribaltamento durante il rimessaggio
5 Manutenzione e pulizia
SOLUZIONI
1 Albero cardanico protetto - Utilizzare capi di vestiario che non possano restare impigliati
2 Verificare che la tramoggia sia protetta con rete metallica fissa, con maglie di dimensioni
adeguate
3 Mantenere le distanze di sicurezza (50m)
- Verificare che la parte verso la trattrice sia protetta con carter metallico, che non deve
essere rimosso
4 Scollegare lo spandiconcime portato su superfici di lavoro pianeggianti ed in zone di
lavoro libere
5 Operare solo a macchina ferma - Rispettare scrupolosamente le indicazioni riportate nel
manuale d’uso e manutenzione
Carico del materiale:
- MANUALE
RISCHI
1 Movimentazione dei carichi
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2 Apertura sacco
3 Inalazione di polveri
SOLUZIONI
1 Utilizzare se possibile, sacchi di peso inferiore a 30 Kg - La movimentazione di sacchi di
peso pari a 50 Kg va eseguita in due addetti
2 Attenzione all’uso di coltelli: indossare guanti
3 Utilizzare mezzi di protezione individuale (mascherina antipolvere)
-CON SOLLEVATORE
RISCHI
1 Denuncia all’ISPESL
2 Caduta del carico
3 Perdita di stabilità della trattrice
4 Manutenzione
SOLUZIONI
1 Obbligatoria per portate superiori a 200 Kg
2 Non sostare sotto il sollevatore
3 Operare con trattrice in piano,non superando la portata ammessa
4 Eseguirla periodicamente secondo le indicazioni contenute nel libretto d’uso e
manutenzione
D) TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI
Prodotti
Indicazione di pericolo Frasi indicanti la natura dei rischi specifici
Molto tossico (T+) ex I classe Altamente tossico per inalazione
Altamente tossico a contatto con la pelle
Altamente tossico per ingestione
Tossico (T) ex I classe Tossico per inalazione
Tossico a contatto con la pelle
Tossico per ingestione
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Nocivo (Xn) ex II classe Nocivo per inalazione
Nocivo a contatto con la pelle
Nocivo per ingestione
Irritante (Xi) ex III o IV classe Irritante per gli occhi
Irritante per le vie respiratorie
Irritante per la pelle
Non classificato ex III o IV classe Manipolare con prudenza
• Utilizzare solo prodotti antiparassitari autorizzati all’impiego e registrati presso il
Ministero della Sanità
• Acquisire il patentino per i presidi sanitari classificati "molto tossici e tossici" (ex classe I)
e per i presidi sanitari classificati "nocivi" (ex classe II)
• Esaminare preventivamente le schede di sicurezza consegnate al momento dell'acquisto
• Tenere aggiornati i registri di carico e scarico rifiuti tossici e nocivi
• Disporre di un locale di deposito isolato e chiuso, dotato di estintore e cassetta del pronto
soccorso
• Verificare l'integrità delle confezioni
• Acquistare i prodotti solo da rivenditori autorizzati
• Non abbandonare incustoditi i contenitori
• Nel caso si impieghino sacchetti idrosolubili ricordare di non toccarli mai con guanti/mani
bagnate e di introdurre nella botte solo il numero di sacchetti chiusi indicato dalle istruzioni
Trasporto e stoccaggio dei prodotti
• Durante il trasporto evitare promiscuità con passeggeri e derrate alimentari
• Non collocare i contenitori in prossimità di oggetti taglienti o acuminati
• Accatastare correttamente i contenitori (in basso i più pesanti o quelli contenenti liquidi),
anche al fine di evidenziare subito eventuali perdite
• Non caricare mai le confezioni capovolte
• Nel caso una confezione si rompa, ed il contenuto si disperda o contamini l'ambiente,
comunicare l’accaduto all’Agenzia Regionale Protezione Ambientale (ARPA) di competenza
• Il locale di deposito non deve avere collegamenti con la fognatura
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• Nel caso di impiego di sacchetti non idrosolubili, qualora non si utilizzasse tutto il
contenuto, richiudere bene la confezione
Preparazione delle miscele
• Leggere attentamente le istruzioni per l’uso, il dosaggio, il campo di impiego ed il numero
massimo di trattamenti consentiti
• Prendere atto delle nozioni di uso, prevenzione e pronto soccorso
• Effettuare le miscelazioni in ambiente aperto e ben aerato
• Per la miscelazione utilizzare contenitori dedicati unicamente a tale scopo
• Non preparare le miscele in presenza di vento
• Utilizzare mezzi di protezione individuale adeguati (sono importanti soprattutto i guanti,
dato che il 90% dell'esposizione totale riguarda le mani)
• Ultimata l'operazione di preparazione delle miscele lavarsi accuratamente con acqua e
sapone
• Verificare la scadenza dei filtri delle maschere e, se necessario, sostituirli
• Calcolare correttamente le quantità di prodotto da preparare, per evitare inutili sprechi e
contaminazioni ambientali
• Non superare i livelli di riempimento della cisterna per evitare versamenti accidentali
• Chiudere accuratamente le confezioni prima di riporle
• Lasciare i prodotti nelle loro confezioni originali
• Prima della miscelazione, controllare la compatibilità reciproca dei prodotti
• Non far eseguire la miscelazione (anche come aiutanti) da minori di 16 anni, se maschi, e
di 18 se femmine, nonché a gestanti e sino al 7mese dopo il parto
Distribuzione
• La distribuzione dei prodotti “molto tossici, tossici e nocivi” (ex. Classi I, II) dev’essere
effettuata solo da operatori muniti di patentino
• Devono essere rispettate le distanze di sicurezza (l’irrorazione deve essere sospesa a 10
metri dai corsi d’acqua ed a 200 m dai pozzi d’acqua potabile)
• I trattamenti devono essere effettuati utilizzando trattrici con cabina stagna ed aria
condizionata i cui filtri siano correttamente verificati; oppure avendo a disposizione una trattrice
non cabinata, occorre indossare tute e cappucci impermeabili o caschi protettivi
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• Deve essere sempre disponibile una tanica di acqua per lavaggi in caso di contaminazione
• Effettuare i trattamenti nelle ore più fresche
• Non irrorare in presenza di vento o in caso di pioggia
• Indirizzare il getto dall’esterno verso il centro
• Segnalare con un cartello che è stato eseguito un trattamento
• Non trattare piante in fioritura
• Il personale addetto ai trattamenti fitosanitari deve sottoporsi a visite mediche obbligatorie
preventive
• Dopo il trattamento, provvedere al lavaggio degli indumenti e dell’operatore con acqua e
sapone
ATOMIZZATORI SPALLEGGIATI
RISCHI
1 Ergonomia
2 Movimentazione carichi
3 Incendio: uso zolfo
4 Contaminazioni personali
SOLUZIONI
1 Scegliere atomizzatori con spallacci e schienale imbottiti
2 Attenzione: per il caricamento in spalla servirsi di una base di appoggio rialzata
3 Miscelare allo zolfo polvere di calce, in percentuale di circa 10%
4 Utilizzare mezzi di protezione individuale (mascherina antipolvere)
ATOMIZZATORI
RISCHI
1 Contatto con l’albero cardanico
2 Contatto degli arti superiori con gli organi in movimento
3 Azionamento accidentale dei comandi manuali
4 Contaminazioni
5 Filtri
6 Regolazione della pressione
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7 Tubi
8 Otturazioni ugelli
9 Manutenzione
10 Perdita di stabilità
11 Ribaltamento durante il rimessaggio
SOLUZIONI
1 Albero cardanico protetto - Non utilizzare capi di vestiario che possano restare impigliati
2 Verificare la protezione della ventola degli atomizzatori - Non permettere ad altre persone
di operare in posizione pericolosa - Non eseguire interventi sulla macchina prima di aver spento la
trattrice
3 Nel caso non sia presente l’adeguata protezione contro l’azionamento accidentale delle
leve, prestare costantemente attenzione
4 Il coperchio del serbatoio deve essere a tenuta ermetica - Le guarnizioni devono essere
integre, se necessario sostituirle - Valvola di scarico azionabile senza toccare il prodotto - Le barre
di irrorazione devono trovarsi ad almeno 1 metro al disotto del sedile della trattrice
5 Pulizia e sostituzione periodica
6 Manometro ben visibile dal posto di guida - Presenza della valvola di massima pressione
e dell’indicatore di livello
7 Verificare l’integrità, se necessario sostituirli
8 Valvole ed ugelli vanno puliti con mezzi idonei (spilli):non bisogna mai soffiarci dentro
9 Eventuali interventi sulla macchina vanno eseguiti solo a trattrice spenta e dopo aver
scaricato la pressione
- Eseguire accuratamente il lavaggio della macchina dopo il trattamento
10 Utilizzare trattrici correttamente dimensionate
11 Utilizzare adeguati supporti quali piedi di appoggio e cunei di blocco
Smaltimento confezioni
• Lavare il contenitore in cui è stata preparata la miscela con acqua pulita
• Risciacquare i contenitori vuoti, raccoglierli ed avviarli allo smaltimento controllato.I
residui dei trattamenti sono oggi classificati come “rifiuti speciali pericolosi” secondo il D.Lgs
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22/97, pertanto non possono essere raccolti dal servizio pubblico, ma devono essere conferiti a ditte
specializzate perché siano lavorati in impianti adatti al trattamento dei rifiuti pericolosi
• Nel caso di impiego di sacchetti idrosolubili, il rispetto delle norme fa sì che il contenitore
non venga mai a diretto contatto con il prodotto e pertanto lo smaltimento della confezione vuota
non richiede particolari accorgimenti.
Protezione operatore
Operatore: addetto alla preparazione di miscele, trattamenti e pulizia delle attrezzature
• In caso di avvelenamento non tentare cure empiriche, ma ricorrere immediatamente al
pronto soccorso o ad un medico mostrando l’etichetta del prodotto o la scheda di sicurezza
RISCHI
- Intossicazioni acute, sub-acute e croniche - Irritazioni oculari, cutanee e respiratorie
- Sensibilizzazione per inalazione o per contatto con la pelle
- Effetti irreversibili sulla salute
- Riduzione della fertilità
- Danni al feto ed ai bambini in allattamento
SOLUZIONI
- Utilizzare tute che ricoprano tutto il corpo, o se si usano abiti normali munirsi almeno di
un grembiule per proteggere la parte anteriore del corpo - Utilizzare dispositivi di protezione
individuale, quali: berretto, o casco o cappuccio impermeabile, guanti, stivali, occhiali e maschera
- Meglio sarebbe disporre di cabine protettive
- Sottoporsi a visite mediche periodiche
- Durante i trattamenti non bere, non mangiare e non fumare - Interrompere il lavoro, ad
intervalli regolari, per non sudare troppo, avere affanno e favorire l’assorbimento di sostanze
tossiche
- Astensione dalle operazioni di trattamento per le donne in gravidanza e in allattamento,
fino al 7mese dopo il parto
E) LAVORAZIONE DEL TERRENO E LOTTA ALLE ERBE INFESTANTI
Sono qui comprese tutte le operazioni, svolte nel periodo primavera - estate, finalizzate a:
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• somministrare i concimi
• costituire e conservare le naturali riserve idriche
• arieggiare il terreno
• eliminare le erbe infestanti
Macchine per le lavorazioni:
Erpici
Zappatrici rotative
Frangizolle
Vangatrici
Diserbo chimico
Come prodotti si possono utilizzare:
• erbicidi: provocano la morte delle infestanti
• disseccanti (totali o selettivi): eliminano la parte epigea delle infestanti quando questa
potrebbe entrare in competizione con la coltura arborea.
La manipolazione e l'uso dei prodotti chimici richiede di seguire le stesse indicazioni
riportate per i trattamenti antiparassitari.
Per la distribuzione dei prodotti, sono utilizzate macchine irroratrici di cui è importante
verificare l’uniformità e la regolarità nella distribuzione trasversale.
Inerbimento del suolo
Il terreno è occupato da un prato permanente, naturale o artificiale, sfalciato ad intervalli
regolari molto brevi (lasciando sul prato l’erba tagliata), oppure sottoposto a diserbo controllato
(con prodotti disseccanti). E’ meglio seminare specie graminacee (le leguminose potrebbero essere
ospiti di parassiti intermedi).
ERPICI ZAPPATRICI ROTATIVE
FRANGIZOLLE – VANGATRICI
RISCHI
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1 Contatto con l’albero cardanico
2 Impigliamento arti negli organi rotanti
3 Emissioni di polveri
4 Manutenzione e pulizia
SOLUZIONI
1 Albero cardanico protetto - Utilizzare capi di vestiario che non possano restare impigliati
2 I carter non devono essere rimossi, se non per la manutenzione
3 Utilizzare una trattrice munita di cabina o adeguati dispositivi di protezione individuale
4 Operare solo a macchina ferma - Mai eseguire i lavori di manutenzione e controllo
portandosi con il corpo sotto l’attrezzo sospeso alla massima altezza del sollevatore idraulico:è
sufficiente un cedimento o lo sfilamento di un perno di supporto perché l’operatore resti
schiacciato
FALCIATRICI AD ASSE ORIZZONTALE E ROTORE INTERCEPPI
RISCHI
1 Contatto albero cardanico
2 Schiacciamento ed impigliamento arti negli organi rotanti
3 Lancio di materiale
4 Emissione di polveri, rumori e vibrazioni
5 Stabilità a riposo
6 Manutenzione e pulizia
SOLUZIONI
1 Albero cardanico protetto - Utilizzare capi di vestiario che non possano restare impigliati
2 I carter non devono essere rimossi, se non per la manutenzione
3 Mantenere le distanze di sicurezza (50 m)
4 Utilizzare dispositivi di posizione di protezione individuale
5 Scollegare la macchina solo su terreno in piano
6 Operare solo a macchina ferma - Mai eseguire i lavori di manutenzione e controllo
collocandosi sotto l’attrezzo alzato dal sollevatore idraulico:è sufficiente un cedimento o lo
sfilamento di un perno di supporto perché l’operatore resti schiacciato
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DECESPUGLIATORE
RISCHI
1 Lancio di materiale e contatto con gli organi di taglio
2 Vibrazioni
3 Rumore
4 Ustioni, causate dal tubo di scarico
5 Trasporto e rimessaggio
SOLUZIONI
1 Attenzione costante: l’uso è consentito solo a personale appositamente addestrato
- Mantenere le distanze di sicurezza (15 m)
- Indossare dispositivi di protezione individuale (pantaloni lunghi, stivali, elmetto con
visiera e guanti)
2 Utilizzare attrezzi ergonomicamente dimensionati
3 Utilizzare dispositivi di protezione individuale (cuffie antirumore)
4 Verificare lo schermo rigido di protezione
5 Segregare gli organi di taglio con le opportune protezioni
F) IRRIGAZIONE
Richiede la sistemazione del terreno, la pulizia dei fossi, la deviazione dell’acqua e la
sorveglianza.
Sistemi:
• Per infiltrazione a solchi (longitudinali agli interfilari)
• Per infiltrazione a conche (circolari o quadrate)
• Per aspersione o a pioggia (ad alta, media o bassa pressione)
• A goccia
Prestare attenzione alla qualità dell’acqua, a non sprecarne, a non effettuare irrigazioni in
presenza di vento.
Albero Cardanico
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L'albero cardanico è un organo di trasmissione meccanica, che trasmette potenza dalla
trattrice alla macchina operatrice attraverso un moto rotatorio, con velocità di rotazione solitamente
pari a 540, 750 e 1000 giri al minuto.
Si tratta di un dispositivo molto pericoloso, causa di numerosi incidenti con infortuni gravi,
a volte anche mortali. Per questo motivo gli alberi cardanici sono dotati di una serie di accorgimenti
per diminuirne la pericolosità.
Se l'albero cardanico è stato acquistato nuovo dopo il 1gennaio 1995, deve essere
corredato di libretto di uso e manutenzione in italiano, di decalcomanie di sicurezza e deve riportare
la marcatura CE, che comprova il rispetto delle norme vigenti. E' importante constatare la presenza
delle decalcomanie, comprenderne il significato ed adoperarsi affinché esse non vengano
danneggiate e/o asportate, nel qual caso dovranno essere sostituite.
ALBERO CARDANICO
RISCHI
1 Prese scanalate femmina
2 Nottolini di bloccaggio
3 Crociere e giunti omocinetici
4 Dispositivo di sicurezza contro i sovraccarichi
5 Tubi telescopici
6 Cuffie di protezione
7 Catenelle
8 Cuscinetti
9 Rotazione e scorrimento
10 Supporto per l’albero cardanico a riposo
SOLUZIONI
1 Devono essere mantenute in buone condizioni, ben ingrassate e non devono essere usurate
o arrugginite
2 Devono risultare azionabili con facilità, ben ingrassati - In caso di grippaggio non
sbloccarli con martello o mazzuolo, ma utilizzare liquidi sbloccanti
3 Devono risultare integri, non arrugginiti - Sottoporli a costante lubrificazione
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4 Accertarsi che sia funzionante - Se il dispositivo è un bullone per rottura a taglio
sostituirlo con ricambio originale e non montare assolutamente chiodi, perni o bulloni di resistenza
meccanica sconosciuta
5 Utilizzare tubi di lunghezza corretta, con sovrapposizione minima pari ad un terzo della
loro lunghezza, quando l’albero cardanico è alla massima estensione e con luce libera di almeno
10 cm, quando l’albero è nella posizione di minima estensione - Ingrassarli periodicamente -
Verificare che siano esenti da ammaccature, deformazioni o bave che ne limitino lo scorrimento -
Non utilizzare i tubi come punto di appoggio per la salita o la discesa dalla macchina
6 Devono essere quelle originariamente previste dal costruttore - Verificarne l’integrità -
Cambiamenti di colore, screpolature o forature indicano che la protezione ha perso o ridotto le sue
caratteristiche di sicurezza ed è necessario sostituirla con altra originale
7 Collegare le catenelle a parti fisse della trattrice o della macchina operatrice per evitare
la rotazione delle protezioni - Non utilizzarle per scopi impropri
8 Verificarne l’integrità - Ingrassarli periodicamente
9 Eseguire l’ingrassaggio secondo quanto indicato nel manuale di uso e manutenzione
10 Appoggiare l’albero sull’apposito supporto previsto sulla macchina quando è scollegato
dalla trattrice
RISCHI PER L’OPERATORE
RISCHI
1 Impiego
2 Contatto
3 Impigliamento
4 Manutenzione
SOLUZIONI
1 Prima dell’utilizzo, leggere il libretto di uso e manutenzione
2 Spegnere il motore della trattrice prima di intervenire sulla trasmissione e sulla macchina
accoppiata
- Non lasciare avvicinare terzi alla macchina durante la lavorazione
- Quando non utilizzato l’albero di trasmissione della trattrice deve essere sempre coperto
da un’apposita protezione
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3 Indossare abbigliamento idoneo, che non abbia parti che possono restare impigliate,
meglio l’uso di abiti aderenti (es. tute da lavoro con protezioni a polsi e caviglie) - Prestare
attenzione anche alla possibilità che si impiglino i capelli
4 Tutte le operazioni vanno eseguite a trattrice spenta ed albero cardanico scollegato
Movimentazione manuale dei carichi
Gli addetti del settore agricolo sono spesso costretti a movimentare manualmente carichi
(casse, cassette, fusti, sacchi, attrezzi pesanti, ecc.) di vari pesi, dimensioni ed ingombri.
Il maneggio e la movimentazione di oggetti e di carichi pesanti può comportare lesioni ed
incidenti di varia entità.
La parte del corpo più colpita è la schiena: colonna vertebrale e relativi muscoli.
Per ridurre il numero di infortuni è sufficiente un uso corretto della schiena ed il rispetto di
semplici norme di sicurezza ed ergonomia.
Organizzazione del lavoro
• Dove possibile, sostituire la movimentazione manuale con l’uso di mezzi appropriati
(attrezzature meccaniche)
• Quando possibile, utilizzare piani di carico per le attrezzature più pesanti
• Non stoccare prodotti sopra l’altezza delle spalle dell’operatore
• Evitare di immagazzinare carichi pesanti utilizzando scale portatili
• Evitare di movimentare carichi sopra scale fisse non a norma di legge
• Prediligere lo spostamento di carichi nella zona compresa tra l’altezza delle spalle e
l’altezza delle nocche delle mani (misura presa a braccia distese lungo il corpo)
OPERATORE
RISCHI
1 Perdita dell’equilibrio
2 Compressione del disco intervertebrale
3 Sforzo
SOLUZIONI
1 Divaricare gli arti inferiori per ampliare la base di appoggio:va mantenuta una distanza
di circa 50 cm fra i piedi
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- Piegare le gambe per abbassare il centro di gravità
- Accostare bene il carico al corpo, portando il peso a braccia tese verso il basso
- Ampliare il più possibile la superficie di presa
2 Ridurre il peso entro i limiti consigliati: 30 kg per gli uomini 20 kg per le donne
- Mai curvare in avanti la schiena, ma abbassarsi piegando le gambe. Sollevare il carico
distendendo le gambe e raddrizzando la schiena
- Mantenere il carico il più vicino possibile al corpo
- Evitare le torsioni del tronco durante il sollevamento
3 Per la movimentazione di carichi pesanti o ingombranti, lavorare in coppia, a patto di non
superare i limiti personali
- Sfruttare il peso del corpo per spingere o tirare carichi
- La movimentazione manuale non va eseguita da quegli addetti fisicamente non idonei
(lavoratori cardiopatici o sofferenti di ernia)
- È vietata la movimentazione da parte di gestanti (divieto esteso per 7 mesi dopo il parto) e
di lavoratori handicappati fisici o lavoratori così dichiarati dal medico competente
- Qualora l’operazione di movimentazione dei carichi ricada frequentemente e con
continuità nel mansionario di un addetto: sottoporre quest’ultimo a sorveglianza sanitaria a cura
del medico competente
- Durante la movimentazione indossare indumenti comodi
- Calzare scarpe adeguate (non sandali, zoccoli, etc..)
Dispositivi di protezione individuale
In relazione alle mansioni da svolgere in azienda, occorre utilizzare idonei dispositivi di
protezione che possono evitare numerosi incidenti e prevenire malattie.
Protezione delle vie respiratorie
Le polveri in agricoltura contengono particelle vegetali, acari, squame, endotossine, muffe,
principi attivi tossici. Queste polveri provocano febbre, bronchiti croniche, asma, “polmoni del
contadino”.
I dispositivi di protezione contro le sostanze tossiche sono gli apparecchi filtranti da
scegliere in base alle sostanze ed alle particelle da filtrare. Tutti gli equipaggiamenti di protezione
respiratoria, devono essere puliti dopo ogni utilizzo secondo le istruzioni d’uso.
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Protezione degli occhi e del viso
Gli occhi sono molto sensibili e per essi alcuni lavori risultano molto rischiosi poiché
possono causare:
• Danni meccanici (penetrazione di schegge di legno o di ramaglie in lavori di potatura, di
raccolta o di espianto)
• Danni chimici (manipolazione di prodotti antiparassitari, specialmente durante la
miscelazione)
I dispositivi di protezione degli occhi devono soddisfare alcuni criteri:
• ampio angolo di visuale
• resistenza ad urti e graffi
• anti-appannamento
• buona protezione laterale
• montatura confortevole e facilmente adattabile
• agevole pulizia
In agricoltura l’uso di visiera è consigliabile perché protegge sia gli occhi sia la pelle del
viso.
Protezione dell’udito
Se dopo aver falciato o usato la motosega l’operatore ha la sensazione di sentire meno bene
o di udire un fischio significa che è stato esposto ad un livello di rumore troppo alto.
L’esposizione ripetuta al rumore produce danni irreversibili all’udito, sino alla sordità.
I mezzi di protezione per l’udito, a seconda del tipo di esposizione, sono:
• Cabina insonorizzata
• Macchinari che, a parità di prestazioni, abbiano una minore emissione sonora
• Protezioni individuali, tra cui:
- Tamponi auricolari modellabili (devono essere arrotolati e compressi prima
dell’introduzione nei canali uditivi dove poi si dilatano adattandosi; i modelli riutilizzabili devono
essere conservati in appositi contenitori)
- Cuffie di protezione (si indossano e si tolgono rapidamente, isolano meglio dalle alte
frequenze, consentono di comprendere le parole e di comunicare; devono essere applicate in modo
uniforme e non dare fastidio)
Protezione delle mani e della pelle
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In agricoltura, le parti del corpo più frequentemente interessate da infortuni sono le mani che
subiscono ferite, contusioni per il contatto con gli utensili (forbici), rami, macchine (motosega,
decespugliatore, falciatrice), ustioni da contatto con prodotti chimici, punture ed abrasioni. Come
dispositivo di protezione delle mani si utilizzano i guanti (diversi a seconda del lavoro da svolgere)
che devono soddisfare alcuni criteri:
• resistenza all’abrasione, al taglio, alla perforazione, al contatto con sostanze tossiche
• libertà di movimento, presa e manipolazione
• buona traspirazione
I guanti vanno regolarmente sostituiti poiché invecchiando diventano permeabili a tutte le
sostanze. Prima di togliersi i guanti è necessario pulirli accuratamente.
Per evitare che batteri o muffe si impiantino nella fodera interna, conviene rivoltarli per farli
asciugare rapidamente. Occorre eseguire una detersione regolare della pelle, affinché sporcizia e
sostanze nocive non restino su di essa.
E’ comunque importante utilizzare un detergente che non alteri il pH della pelle, meglio se
ipoallergenico.
Dopo la pulizia si dovrebbe applicare una crema curativa o nutriente.
Protezione dei piedi
Danni ai piedi possono essere provocati dall’uso di macchinari (motosega, decespugliatore)
e dalla caduta di materiali vari.
Le calzature per i lavori di frutticoltura devono avere:
• suola antiscivolo con profilo profondo
• tomaia traspirante
• puntale antiurto
• rapido sfilamento
Si ricorda che le scarpe sportive non sono scarpe da lavoro.
Infine è bene ricordare che l’abbigliamento utilizzato in tutti i lavori del ciclo colturale deve
rispondere a requisiti di:
• robustezza
• praticità
• resistenza allo strappo ed al contatto con sostanze diverse
• non avere estremità che potrebbero impigliarsi in organi in movimento
Gli abiti devono essere:
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• Indossati direttamente sulla biancheria intima
• Adatti alla taglia dell’operatore
• Puliti, controllati e riposti separati dagli abiti civili
Scale
Le cadute dalla scala sono una causa frequente di incidenti in agricoltura, con conseguenze
che possono variare dalla semplice slogatura, alla frattura, fino a paralisi o morte.
Le scale non solo devono essere costruite e riparate in conformità ai criteri di sicurezza, ma
devono venire impiegate correttamente.
Le scale devono rispondere ad una serie di requisiti:
Tipologia costruttiva
- Semplici portatili
• Devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolevoli alle
estremità inferiori dei montanti ( punte metalliche di 7 cm di
lunghezza) e di ganci di trattenuta alle estremità superiori
- Ad elementi innestati
• La lunghezza in opera non deve essere superiore ai 15 m, se lunghe più 8 m devono essere
dotate di rompitratta
• Nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale
• Durante l’esecuzione dei lavori occorre che ci sia una persona
a terra che vigili
- Doppie
• Non devono superare l’altezza di 5 m e devono essere dotate di catena che ne impedisca
l’apertura oltre il limite di sicurezza
- Scaloni regolamentari
• Devono essere sempre usati aperti
• Non devono superare l’altezza di 3,5 m, mentre la larghezza, al livello del primo piolo, non
dovrebbe superare i 4/10 dell’altezza
• Devono essere provvisti di catena che ne impedisca l’apertura oltre il limite di sicurezza
REQUISITI
- Solidità dei montanti
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• Per il controllo, la scala viene posta orizzontalmente appoggiandola sulle sue estremità ed
applicando in centro un carico di circa 70 Kg: è tollerabile solo una lieve deformazione
- Stabilità
• Prima dell’utilizzo soffermarsi sui primi pioli facendo ripetutamente pressione con il peso
del corpo per verificare la stabilità ed assestare la scala sul terreno
- Pioli sicuri
• Se di legno non devono mai essere inchiodati ai montanti, ma incastrati ad essi
• Devono essere fissati solidamente nei montanti, senza che possano girare su loro stessi
• La loro superficie non deve essere scivolosa; verificare che non siano imbrattati da foglie,
fango o altro materiale scivoloso
OPERAZIONI
- Deposito
• Devono essere risposte in modo che non si pieghino, sospese ad appositi ganci
• Non vi devono essere appoggiati oggetti pesanti
• Devono essere riposte in un luogo pulito ed al riparo dalle intemperie
- Riparazioni
• Devono essere riparate solo da persone competenti
• Non si deve né inchiodare, né rafforzare impropriamente i montanti
• Dopo ogni riparazione, verificare la solidità dei montanti e dei pioli
- Utilizzo
• Non devono mai essere impiegate da soggetti anziani o che soffrono di vertigini o
svenimenti
• Usare sempre scale sufficientemente lunghe per evitare di dover salire sugli ultimi due
pioli
• Appoggiare la scala solo su rami sufficientemente solidi
• Posizionare la scala in modo che formi con il terreno un angolo di circa 70 gradi,
assicurare in alto i montanti con una corda per impedirne torsioni o scivolamenti laterali
• Su terreni in pendio occorre scavare buchi per infilare la base dei montanti, facendo poi
attenzione a non lasciare sotto la scala gli attrezzi usati (piccone, ganci, ecc.)
• Indossare scarpe chiuse e con suola antiscivolo, è assolutamente vietato salire con gli
zoccoli; prestare particolare attenzione che i lacci delle scarpe non siano slegati
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• La scala deve essere trasportata verticalmente e solo per brevi tratti
• Non salire o scendere con le spalle rivolte alla scala
• Non salire o scendere recando carichi a spalla
• In caso di temporale, non soffermarsi né sulla scala, né al riparo dell’albero
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ALLEGATO L PREVENZIONE DEGLI INCENDI NEL PIOPPETO
Rev. data motivazione scritto verificato approvato1.0 01/08/06 Prima stesura Visca Giorgi Coscia
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In letteratura e nell’esperienza degli operatori del settore il rischio di incendio nel pioppeto
non assume un valore particolarmente elevato in ragione dell’ubicazione abituale dei pioppeti in
zone relativamente umide, alla gestione del sottobosco, mai abbondante o abbandonato ed alla
distanza regolare e significativa fra le singole piante.
Tuttavia al minimizzare il rischio si può prevedere la costituzione ed il mantenimento di
idonee fasce taglia fuoco che possono coincidere con le strade che circondano le piantagioni da
mantenere all’uopo in ottimali dimensioni e condizioni di pulizia, eliminando dai bordi eventuali
accumuli di materiale combustibile.
Altra precauzione può essere la deroga, nei periodi di massima siccità, dalla
raccomandazione di evitare lavorazioni al terreno a partire dal 6° anno dall’impianto, preferendo,
in tali circostanze, una discatura superficiale volta ad interrare la copertura vegetale evitandone il
disseccamento con la conseguente creazione di materiali combustibili pericolosi.
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