certificare i gas serra, i consumi idrici e gli impatti ambientali nelle filiere agroalimentari
DESCRIPTION
Verrà presentata una nuova certificazione per la valutazione dell’impatto ambientale dei prodotti agroalimentari: alle aziende interessate saranno fornite indicazioni precise su come ottimizzare i processi produttivi e ai consumatori un nuovo criterio di scelta per l’acquisto dei prodotti. CCPB Srl in questo modo propone, grazie ai suoi partners scientifici, un innovativo modello di valutazione, incentrato su due standard tecnici, per il calcolo dell’impatto ambientale dei prodotti della filiera agroenergetica e agroalimentare. Concetta Rau Economista NOMISMA SpA - Bologna “Energie rinnovabili e cambiamento climatico: quali sfide per le imprese” Giuseppe Garcea Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto CCPB srl - Bologna “La Certificazione degli Impatti Ambientali a supporto del Comparto Agroalimentare” Simona Bosco Land Lab Scuola Superiore di S. Anna - Pisa “Gli indicatori per la valutazione degli impatti ambientali nei prodotti agroalimentari” Nicola Di Virgilio CNR - Ibimet - Bologna “Metodologia LCA per il supporto decisionale nel settore agricolo” Francesca Falconi LCA Lab - Spin off ENEA - Bologna “Approccio LCA nel settore zootecnico: aspetti rilevanti e modalità di raccolta dati”TRANSCRIPT
Energie rinnovabili e cambiamento climatico: quali sfide per le imprese
Fiera Sana 2012
Concetta Rau
8 Settembre 2012
La dir. 2009/28/CE: dove siamo
2
ITALIA 2010 OBIETTIVO 2020
TOTALE 10,1% 17%
Fonte: GSE
12,5
5,1
13,8
9,2
22,2
11,0
24,3
5,5
9,2
13,8 12,9
10,1
4,8
32,6
19,7
2,8
8,7
0,4
3,8
30,1
9,4
24,6
23,4 19,8
9,8
32,2
47,9
3,2
20,0
13,0
16,0
13,0
30,0
18,0
25,0
16,0 18,0
20,0
23,0
17,0
13,0
40,0
23,0
11,0 13,0
10,0
14,0
34,0
15,0
31,0
24,0 25,0
14,0
38,0
49,0
15,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
Va
lori
%
Quota di energia rinnovabili sui consumi lordi finali 2010 2020
Fonte: Eurostat
Crescita rilevante negli ultimi anni
3
Impianti a fonte rinnovabili in Italia - anni dal 2008-2011
Potenza Efficiente Lorda (MW) 2008 2009 2010 2011
Idraulica 17.623 17.721 17.876 18.092
Eolica 3.538 4.898 5.814 6.936
Solare 432 1.144 3.470 12.773
Geotermica 711 737 772 772
Bioenergie 1.555 2.019 2.352 2.825
Totale FER 23.859 26.519 30.284 41.399
Produzione Lorda (GWh) 2008 2009 2010 2011
Idraulica 41.623 49.137 51.117 45.823
Eolica 4.861 6.543 9.126 9.856
Solare 193 676 1.906 10.796
Geotermica 5.520 5.342 5.376 5.654
Bioenergie 5.966 7.557 9.440 10.832
Totale FER 58.163 69.255 76.965 82.961
Consumo Interno Lordo CIL (GWh) 353.560 333.296 342.933 346.368
FER/CIL % 16 21 22 24
Fonte: dati TERNA/GSE
PAN: stima capacità installata, produzione lorda di elettricità
4
2005 2015 2020 MW GWh MW GWh MW GWh
Idroelettrica 15.466 43.768 17.190 42.070 17.800 42.000 <1 MV 391 1.851 547 2.009 650 2.281
1 MW - 10 MW 1.947 7.391 2.750 8.627 3.250 9.796
> 10 MV 13.128 34.525 13.893 31.434 13.900 29.923 Di cui pompaggio 1.334 1.268 2.499 2.734 2.600 2.730 Geotermica 711 5.325 837 6.191 920 6.750 Solare 34 31 5.562 6.292 8.600 11.350
fotovoltaico 34 31 5.500 6.122 8.000 9.650 a concentrazione - - 62 170 500 1.700
Maree e moto ondoso - - 0 1 3 5
Eolica 1.639 2.558 9.068 13.652 12.680 20.000 Onshore 1.639 2.558 8.900 13.199 12.000 18.000 Offshore 0 0 168 453 680 2.000
Biomassa 937 4.675 2.869 13.712 3.820 18.780 Solida 653 3.477 1.333 6.329 1.640 7.900
Biogas 284 1.198 826 4.074 1.200 6.020 Bioliquidi 0 0 710 3.309 980 4.860
Totale 18.787 56.356 35.526 81.918 43.823 98.885
382 2.388 710 4.275 1.000
5.855 Di cui cogenerazione
Fonte: Piano d’azione nazionale per le energie rinnovabili
Criticità dello sviluppo delle FER (1)
5
L’Autorità per l’Energia stima l’aumento dell’impatto in bolletta dell’incentivazione alle rinnovabili tra le più profittevoli d’Europa 2012 in 9,4 miliardi di euro, di cui 8,7 coperti tramite la componente A3
Provvedimento CIP n. 6/92 1,2 miliardi di euro (0,52 FER; 0,70 assimilate
CV (costo obbligo di ritiro GSE) dl 28/11 azzera il sistema entro 2015
1.349 milioni di euro
Tariffa onnicomprensiva 440,8 milioni di euro (stima)
Fotovoltaico 4 miliardi di euro (stima)
Nel 2011 i costi ripartiti per strumento sono:
Stima 2012 del Fotovoltaico 6 miliardi di euro
La crescita delle FER ha implicato costi rilevanti che servivano a compensare DISECONOMIA DI SISTEMA
Criticità dello sviluppo delle FER/2
6
Scarsa chiarezza delle procedure autorizzative dovute alla mancanza di omogeneità nelle regole regionali che ha determinato contesti normativi profondamente differenti gli uni dagli altri, che hanno generato contenziosi e tempi di concessione delle autorizzazioni decisamente molto lunghi rispetto agli altri Paesi Europei. Per sette anni mancanza delle linee guida numerose Sentenze della Corte Costituzionale es. regioni Basilicata, Toscana, Puglia, Calabria
Inadeguatezza delle reti elettriche (in particolare in un’area compresa tra la Puglia settentrionale e la Campania), che hanno costretto a limitare la produzione da rinnovabili, remunerando gli imprenditori ai quali non è stata ritirata l’energia, sempre a scapito dei costi delle bollette dei consumatori; la stima sul 2009 in termini di mancata produzione è di 14.434 MWh, +77% rispetto al 2008.
Continui stop and go nel regime degli incentivi, assenza di un quadro chiaro di medio lungo termine
Non si è data sufficiente attenzione alle ricadute di sistema – filiere tecnologiche e manifatturiere, ricerca, ecc.
Ultimi anni passaggi programmatici e regolamentari importanti
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Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili;
DLgs 28/2011
Linee guida nazionali per lo svolgimento del processo autorizzativo;
Conto Energia
Decreto 6 Luglio 2012
Piano di sviluppo infrastrutturale della rete elettrica ;
Decreto sul burden sharing
• Manca un Piano Energetico nazionale • Monitoraggio nuove regole ed eventuali correttivi
• Devono essere definiti diversi decreti attuativi per le rinnovabili termiche (meccanismi semplici; stabilità nel tempo; remunerazione adeguata)
• Azione decisa su risparmio e efficienza energetica
MA…
Nuovi incentivi
8
Decreto 6 Luglio 2012 provvedimento attuativo del DLgs 28/2011 nuovo regime
di sostegno alla produzione di FER diversi dal Fotovoltaico
- A parte alcuni casi, si applica agli impianti che entreranno in esercizio dal 1/1/2013 - Previste incentivazioni diverse non solo rispetto alla fonte rinnovabile, ma anche alla tipologia di impianto e alla potenza in KW - Tariffa suddivisa in base e premio - Contingente massimo annuo di finanziamenti -Costo indicativo cumulato per tutte le tipologie di FER ad eccezione del FV 5,8 Mld di euro annui – disponibilità per il triennio 2 Mld - Tre casistiche per accedere ai meccanismi di finanziamento: impianti che accedono direttamente ai meccanismi di incentivazione; impianti soggetti all’iscrizione al registro; impianti soggetti alla partecipazione a procedure competitive di aste al ribasso.
Nuovi incentivi: le deroghe
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Coefficienti moltiplicativi per i CV e le tariffe omnicomprensive
FONTE 31/12/2012 GEN. FEB. MAR. APR.
Coefficiente
Rifiuti biodegradabili, biomasse diverse da quelle di cui al punto successivo
1,3 1,26 1,22 1,19 1,15
Biomasse e biogas prodotti da attività agricola, allevamento e forestale da filiera corta
1,8 1,75 1,69 1,64 1,59
Entità della Tariffa (Eur cent/kWh)
Biogas e biomasse, esclusi i biocombustibili liquidi ad eccezione degli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previstot dal Reg. (Ce) n. 73/2009 del Consiglio del 19 gennaio 2009
28 27,16 26,34 25,55 24,78
Impianti che accedono direttamente agli incentivi
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Impianti che accedono direttamente agli incentivi
TIPOLOGIA DI IMPIANTO POTENZA
Impianti eolici e alimentati dalla fonte oceanica fino a 60 Kw
Impianti idroelettrici potenza nominale di concessione fino a 50 kW
Impianti idroelettrici se rientrano in una delle seguenti casistiche: - i. realizzati su canali o condotte esistenti, senza incremento di portata derivata; - ii. Che utilizzano acque di restituzioni o di scarico; - iii. Che utilizzano il deflusso minimo vitale al netto della quota destinata alla scala di risalita, senza sottensione di alveo naturale
potenza nominale di concessione fino a 250 kW
Impianti alimentati a biomassa (da prodotti biologici e sottoprodotti) fino a 200 kW
Impianti alimentati a biogas fino a 100 kW
Impianti previsti dai progetti di riconversione del settore bieticolo-saccarifero
qualsiasi
Incentivi per impianti biogas
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TIPOLOGIA POTENZA
(KW)
TARIFFA BASE
(€/MWH)
PREMI TOT. TARIFFA
BASE + PREMI MIN-MAX (€/MWH) CHP
(€/MWH)
N - IN ALTERNATIVA
N - 40%
(€/MWH)
N -30% CHP
N -60% CHP (€/MWH)
a) prodotti di origine biologica;
1 < P ≤ 300 180 40 15 20 30 235-250
300 < P ≤ 600 160 40 15 20 30 215-230
600 < P ≤ 1.000 140 40 30 210
1.000 < P ≤ 5.000 104 40 30 174
P < 5.000 91 40 30 161
b) sottoprodotti di origine biologica di cui alla tab. 1A, e rifiuti diversi da quelli di cui alla lett. c)
1 < P ≤ 300 236 10 15 20 30 261-276
300 < P ≤ 600 206 10 15 20 30 231-246
600 < P ≤ 1.000 178 10 30 218
1.000 < P ≤ 5.000 125 10 30 165
P < 5.000 101 10 30 141
c) rifiuti per i quali la frazione biodegradabile è determinata forfettariamente
1 < P ≤ 1.000 216 10 30 256
1.000 < P ≤ 5.000 109 10 30 149
P < 5.000 85 10 30 225
Incentivi per impianti biomasse
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TIPOLOGIA POTENZA
(KW)
TARIFFA BASE
(€/MWH)
PREMI
TOT. TARIFFA BASE +
PREMI MIN-MAX
(€/MWH)
CHP IN ALTERNATIVA GAS
SERRA (€/MWH)
FILIERA 1 B
(€/MWH)
RIDUZ. EMISS.
(€/MWH) SENZA
TELERISC. (€/MWH)
CON TELERISC.
a) prodotti di origine biologica;
1 < P ≤ 300 229 40 30 299
300 < P ≤ 1.000 180 40 30 250
1.000 < P ≤ 5.000 133 40 10 20 30 233
P < 5.000 122 40 30 192
b) sottoprodotti di origine biologica di cui alla tab. 1A, e rifiuti diversi da quelli di cui alla lett. c)
1 < P ≤ 300 257 10 40 30 297-327
300 < P ≤ 1.000 209 10 40 30 249-279
1.000 < P ≤ 5.000 161 10 40 10 20 30 231-261
P < 5.000 145 10 40 30 185-215
c) rifiuti per i quali la frazione biodegradabile è determinata forfettariamente
1 < P ≤ 5.000 174 10 184
P < 5.000 125 10 135
13
Le opportunità per le imprese
- Maggiore attenzione rispetto agli impatti ambientali - Meccanismi orientati a privilegiare impianti di piccola taglia (es. semplificazione per accedere ai bonus premiali nel caso di abbattimento dell’azoto per impianti di potenza inferiore ai 600 kW)
- Esonero dall’obbligo di iscrizione al registro per gli impianti a biogas di taglia fino a 100 kW e per quelli alimentati a biomassa fino a 200 kW
- Obbligo di iscrizione al registro stabilisce priorità a favore degli impianti gestiti dalle imprese agricole - 1° posto impianti agricoli di potenza inferiore ai 600 kW; 2° posto impianti agricoli che impiegano sottoprodotti e rifiuti biodegradabili
- Incentivi privilegiano chi utilizza la materia 1° di propria disponibilità -Cumulo degli incentivi per impianti di potenza fino a 1 MW, di proprietà di aziende agricole, agroalimentari , di allevamento alimentati da biogas, biomasse e bioliquidi sostenibili
Gli indicatori per la valutazione
degli impatti ambientali nei
prodotti agroalimentari
Simona Bosco, Giorgio Ragaglini, Enrico Bonari
Land Lab
Istituto di Scienze della Vita
Scuola Superiore Sant’Anna
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari"
Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Analisi del ciclo di vita (LCA)
• Life Cycle Assessment (LCA) è una metodologia di analisi per la stima e la valutazione degli impatti ambientali legati al ciclo di vita di un sistema o di un prodotto.
• Nasce come metodologia applicata a sistemi industriali ma negli ultimi anni è sempre più utilizzata ai sistemi agricoli.
• E’ uno strumento molto utile per effettuare analisi multicriteriali su diversi step delle filiere produttive, può rappresentare uno strumento molto utile per fornire indicazioni e confrontare filiere diverse.
Con analisi del ciclo di vita si intende la valutazione di tutti gli
impatti generati dalla produzione delle materie prime e
dell’energia utilizzata allo smaltimento dei rifiuti prodotti.
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Fasi dell’analisi del ciclo di vita
Definizione di: ◦ Confini del sistema ◦ Unità funzionale ◦ Categorie di impatto
Analisi di inventario (LCI)
Analisi degli impatti (LCIA)
Interpretazione dei risultati
E’ necessario stabilire confini del sistema uguali per poter confrontare due sistemi con
uguale funzione
Fase di raccolta dei dati
Risultati dell’analisi per categoria di impatto
ambientale
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Origine dei dati
• Importanza della qualità dei dati, misurati o raccolti tramite interviste, riferiti all’area geografica e all’anno dell’analisi;
Unità funzionale
• E’l’unità di prodotto a cui fanno riferimento i risultati:
• Nei sistemi agricoli possono essere analizzati usando come unità funzionale l’ettaro o il kg di prodotto;
Confini del sistema
• Solo la fase agricola nel caso di confronto gestione colturale;
• Intera filiera dal campo alla distribuzione e smaltimento rifiuti;
Allocazione
• Importante se la filiera origina prodotti secondari es. per il frumento grano e paglia (importante nelle bioenergie);
Categorie di impatto
• Ci sono molte indicatori di impatto sull’ambiente e sull’uomo, tra le quali le emissioni di gas serra, la water footprint, l’uso del suolo, la biodiversità, il potenziale di eutrofizzazione o di acidificazione…
Caratteristiche dell’analisi
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Dati primari ◦ Input materiali: ◦ Energia:
Dati secondari ◦ Dati per la produzione di materiali
e di energia; ◦ Dati di database riconosciuti a
livello internazionale.
Fertilizzanti
Pesticidi
Diesel
Energia elettrica...
Produzione energia
elettrica
Raffinazione petrolio per
produzione diesel
Produzione fertilizzanti
Qualità dei dati Origine dei dati
Ha, kg o GJ? Unità funzionale
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
• Effetto della resa
Per ogni fase:
INPUT:
Materiali grezzi (dall’estrazione alla lavorazione)
Energia (produzione e in fase di uso)
OUTPUT:
prodotti, co-prodotti
rifiuti e emissioni dirette e indirette
Trasporti:
Da una fase all’altra
Dei materiali in input
Dei rifiuti da smaltire
Confini del
sistema
Azienda
agricola
Azienda
agricola
Azienda
agricola
Trasformazione
Confezionamento
Distribuzione Distribuzione
Smaltimento
rifiuti
Confini del sistema
Allocazione Prodotti, co-prodotti o rifiuti?
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Categorie di impatto
Esistono molte categorie di impatto:
◦ Sull’ambiente
◦ Sull’uomo
◦ Sulle risorse
Molti metodi per la loro valutazione
◦ CML 2002
◦ Ecoindicator99
◦ Recipe
◦ EDIP
◦ IMPACT 2002+
Indicatori di impatto ambientale considerati:
• Emissioni GHG;
• Efficienza energetica e utilizzo energia rinnovabile;
• Potenziale eutrofizzazione;
• Potenziale acidificazione;
• Assottigliamento strato d’ozono;
• Formazione ossidanti fotochimici;
• Ecotossicità in acqua dolce e nel suolo;
• Affezioni respiratorie da sostanze inorganiche;
• Quantità di acqua utilizzata;
• Suolo utilizzato;
Categorie di impatto
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Gas serra, efficienza
energetica e % energia
rinnovabile Global Warming Potential
(GWP) è misurato in kg CO2eq
Emissioni di gas serra secondo i coefficienti di conversione IPCC 2006
Includono il suolo
L’analisi energetica è misurata in MJ o GJ
Sono registrati il consumo di energia in input
Il contenuto energetico in output
La percentuale di energia rinnovabile sull’energia complessiva utilizzata
Categorie di impatto
Barilla Center for Food & Nutrition
Assottigliamento dello strato di
ozono
Ozone Layer Depletion Potential (ODP) è misurato in kg CFC-11 eq;
Categorie di impatto
Phochemical Ozone Creation Potential (POCP) è misurato C2H4 eq;
Formazione ossidanti
fotochimici
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Emissioni che danneggiano lo strato di ozono stratosferico (composti del cloro e del fluoro)
Emissioni che vanno ad aumentare la formazione dell’ozono troposferico Es. Produzione di Composti Organici Volatili (VOC)
nella combustione e nella produzione di pesticidi e fertilizzanti.
Potenziale di
eutrofizzazione Categorie di impatto
Potenziale di
acidificazione
Eutrophication Potential (EP), misurato in kg PO4-3 eq;
Acidification Potential (AP), misurato in kg SO2 eq;
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Emissioni di nutrienti nell’ambiente che possono incrementare l’eutrofizzazione delle acque.
Produzione e utilizzo di fertilizzanti
Emissioni che vanno ad aumentare il rischio di acidificazione delle piogge (SOx e NOx)
Trasporti
Quantità di acqua utilizzata Categorie di impatto
Suolo utilizzato
Consumo di acqua, misurato in litri.
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Consumo di acqua, include sia l’irrigazione che tutta l’acqua necessaria a produrre input e energia.
L’agricoltura è responsabile del 60-70% dei consumi idrici in Italia.
Consumo di suolo, misurato in ha.
Consumo di suolo, include il suolo che è stato necessario per produrre un determinato bene.
Indirect Land Use
Barilla Center for Food & Nutrition
Ecotossicità nell’acqua e nel
suolo Categorie di impatto
Affezioni respiratorie da sostanze inorganiche
Le emissioni in acqua e suolo sono misurate in kg 1,4-
diclorobenzene eq.
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Le principali sostanze fanno riferimento ai metalli pesanti e alle sostanze chimiche di sintesi.
Particolarmente importante in agricoltura (insetticidi, erbicidi, fungicidi..)
Modello Pest LCI
Danni derivati alla salute umana per emissioni atmosfera di
sostanze dannose
Svariati modelli per il calcolo, il più riconosciuto è USEtox.
Conclusioni
Esistono molteplici indicatori da scegliere in funzione della filiera studiata e degli obiettivi dell’analisi
L’uso di un unico indicatore può nascondere gli effetti ambientali complessivi
Si possono a loro volta raccogliere in un unico o alcuni macroindicatori
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Grazie per l’attenzione Simona Bosco
Convegno "Certificare Gas Serra, Consumi idrici ed Impatti ambientali nelle filiere agroalimentari" Bologna, Fiera Sana,08-09-2012
Metodologia LCA per il supporto decisionale nel
settore agricolo
Agricoltura ed impatto ambientale
LCA in agricoltura
Strumento di supporto decisionale a scala aziendale
Strumento di supporto decisionale a scala territoriale
Conclusioni
Nicola Di Virgilio [email protected]
08 settembre 2012
SANA -Bologna
Agricoltura > intensificazione
Da attività di sussistenza basata sulla disponibilità delle risorse naturali ad attività ad - alto contenuto tecnologico - commerciale - industriale - aumento della produttività per unità di superficie - aumento delle produzioni in generale
• Miglioramento della tecnologia nella meccanizzazione • Miglioramento genetico • Aumento delle terre coltivate • Ecc.
• Aumento dell’intensità degli input di coltivazione (fertilizzanti, uso di prodotti chimici, lavorazione del terreno, irrigazione, ecc.)
> forte richiesta di risorse naturali
Consumo di fertilizzanti (tonn). Dati FAO-stat
ELEVATA PRESSIONE sull’AMBIENTE:
MODELLO di PRODUZIONE SOSTENIBILE ?
Principali problemi ambientali associati all’agricoltura:
Compatibilità ambientale
I prodotti che ne derivano devono sempre più essere “neutrali” in termini di impatto ambientale e non contribuire al cambiamento climatico ed al peggioramento delle condizioni della Terra.
La sostenibilità in agricoltura inizia a prendere importanza solo recentemente.
La valutazione del livello di sostenibilità è un concetto ancora elusivo e di difficile definizione.
Misura della compatibilità ambientale
LCA – Analisi del ciclo di vita di un prodotto o servizio
Uno strumento che analizza le implicazioni ambientali di un prodotto, servizio, lungo tutte le fasi del ciclo di vita (approccio olistico nell’ambito dei confini di sitema definiti).
Fotografia dei processi e dei prodotti che ne derivano.
Dirette applicazioni: sviluppo di prodotto e miglioramento, pianificazione strategica, politica, marketing
LCA – Analisi del ciclo di vita
STRUMENTO DECISIONALE utile sia nel settore pubblico che privato:
• Ecodesign: è la progettazione di prodotti ecocompatibili. La
LCA è attuata generalmente all’interno di un’azienda, ed è
particolarmente curata la comunicazione dei risultati.
• Ecolabel: è l’assegnazione di un marchio ecologico ai prodotti
ecocompatibili, il che permette alle aziende di usare la LCA per
aumentare il vantaggio competitivo e consente ai consumatori di
scegliere prodotti verdi (EU ecolabel, EPD).
• Green procurement: una politica di “acquisto verde” (green
purchasing) che può essere attuata sia nel settore pubblico che
privato. La LCA può contribuire all’identificazione di prodotti
ecocompatibili.
Comunità europea considera LCA in diverse direttive, ruolo importante nella politica ambientale
Tra gli aspetti decisionali (aspetti tecnici, ambientali,
economici e sociali),
LCA fornisce risultati ambientali
STRUMENTO di SUPPORTO DECISIONALE nel SETTORE AGRICOLO
Ecodesign: la progettazione di prodotti ecocompatibili.
A scala aziendale
- Identificazione dell’operazione colturale più impattante - miglioramento della tecnica colturale
- Scelta della tecnica agronomica meno impattante - Scelta della coltura meno impattante
- Scelta del principio attivo meno impattante
A scala territoriale
- Identificazione delle rotazioni e sistemi colturali a minore impatto - Pianificazione sostenibile dell’uso del suolo rurale
Azienda agricola
Associazioni di produttori, consorzi, trasformatori
Consumatore Politico
LCA e Agricoltura – Articoli scientifici
Life cycle assessment of sunflower and rapeseed as energy crops under Chilean conditions
Assessment of environmental effects, animal welfare and milk quality among organic dairy farms
Accounting for water use in Australian red meat production
Comparative life cycle assessment of rapeseed oil and palm oil
Life Cycle Assessment of biogas production by monofermentation of energy crops and injection into the
natural gas grid
Life cycle inventory modelling of land use induced by crop consumption
Assessing the ecological soundness of organic and conventional agriculture by means of life cycle
assessment (LCA) A case study of leek production
Life Cycle Assessment of biomass production in a Mediterranean greenhouse using different water
sources: Groundwater, treated wastewater and desalinated seawater
Supply chain integrated LCA approach environmental impacts of food production to assess in Finland
Comparison of environmental impact and external cost assessment methods
A decision support tool for modifications in crop cultivation method based on life cycle assessment: a
case study on greenhouse gas emission reduction in Taiwanese sugarcane cultivation
… …
Specie agricola > filiera di coltivazione > Specifiche pratiche
agronomiche > Specifico impatto
Uso di minerali Uso della risorsa acqua Uso di carburanti fossili Uso di composti chimici
… …
Impatti: Emissioni di minerali
Qualità delle acque (Eutrofizzazione ...)
Emissione di CO2
Emissione di sostanze chimiche Peggioramento del suolo
(erosione del suolo…)
Biodiversità Tossicità umana ...
FilieraFiliera didi produzioneproduzione•• ImpiantoImpianto•• LavorazioniLavorazioni•• ConcimazioniConcimazioni•• IrrigazioniIrrigazioni•• RaccoltaRaccolta
Materiali di consumo, PianteAcqua
Elementi mineraliCarburante
etc.
CO2 e gas serra, sostanze chimiche, eutrofizzanti, etc.
INP
UT
SO
UT
PU
TSO
UT
PU
TS
AtmosferaAtmosfera SuoloSuolo
AcquaAcqua UomoUomo
Prodotti per ilconsumatore
Scarti
Riu
so/
rici
clo
Smal
tim
ento
ValutazioneValutazione deglidegli impattiimpatti
FilieraFiliera didi produzioneproduzione•• ImpiantoImpianto•• LavorazioniLavorazioni•• ConcimazioniConcimazioni•• IrrigazioniIrrigazioni•• RaccoltaRaccolta
Materiali di consumo, PianteAcqua
Elementi mineraliCarburante
etc.
CO2 e gas serra, sostanze chimiche, eutrofizzanti, etc.
INP
UT
SO
UT
PU
TSO
UT
PU
TS
AtmosferaAtmosfera SuoloSuolo
AcquaAcqua UomoUomo
Prodotti per ilconsumatore
Scarti
Riu
so/
rici
clo
Smal
tim
ento
ValutazioneValutazione deglidegli impattiimpatti
Inventario di tutti gli input e output per ogni operazione colturale
Ortica per la produzione di fibra, fino al cancello aziendale
Ecodesign
Ecoinvent Unit / LCA Food - Recipe
Produzione di 1 kg di Cotone
The inventory includes the processes of soil
cultivation, sowing, weed control, fertilisation, pest
and pathogen control, irrigation, harvest and
ginning. Machine infrastructure and a shed for
machine sheltering is included. Inputs of fertilisers,
pesticides and seed as well as their transports to
the farm are considered. The direct emissions on
the field are also included. The system boundary is
at the farm gate. Raw cotton is separated into
cotton fibres and cottonseed.
Remark: Inventory refers to the production of 1 kg
cotton fibre respectively cottonseed, both with a
moisture content of 6%. Fresh matter yield at 6%
moisture: 775 kg/ha cotton fibre and 1144 kg/ha
cottonseed. The multioutput-process 'cotton, at
farm' delivers the co-products 'cotton fibre, at farm'
and 'cottonseed, at farm'. Economic allocation with
allocation factor of 87.2% to fibre (exceptions see
report).; Geography: Refers to an average
production in the USA
Technology: Conventional production typical for
the country. Water for irrigation is pumped from 48
meter depth by electric pumps.
Time period: The yield data have been collected
for the years 2001-2006.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
Contributo di ogni singola operazione ai diversi indicatori di impatto
Cultivation of corn in the USA
including use of diesel, machines,
fertilizers, and pesticides.
Remark: The inventory for the
cultivation of corn in the USA is
modelled with data from literature.
Transports are modelled with
standard distances.
The functional unit is 1 kg corn
grains (fresh mass with a water
content of 14 %). Carbon content:
0.375 kg/kg fresh mass.
Biomass energy content: 15.9
MJ/kg fresh mass. Yield: 9315
kg/ha.
The emissions of N2O and NH3 to
air are calculated with emission
factors from NREL 2006. The
emission of nitrate to water is
calculated with a nitrogen loss
factor of 32%.;
Geography: The inventory is
modelled for the USA
Ecodesign
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
Cultivation of sugar beets IP, at
farm
The inventory includes the processes
of soil cultivation, sowing, weed
control, fertilisation, pest and
pathogen control and harvest.
Machine infrastructure and a shed for
machine sheltering is included. Inputs
of fertilisers, pesticides and seed as
well as their transports to the farm
(1km) are considered. The direct
emissions on the field are also
included.
Remark: Inventory refers to the
production of 1 kg sugar beets IP, at
farm with a moisture content of 77%.
Fresh matter yield/ha at 77% moisture
is 72310kg.; Geography: Refers to an
average production in the Swiss
lowlands.
Technology: Integrated production
Time period: The yield data have been
collected for the years 1996-2003.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
Processo di irrigazione
The inventory takes into account electricity and diesel
fuel consumption, the amount of agricultural machinery,
of the shed and the further infrastructure like pump or
water hose, etc., which has to be attributed to the
irrigation.
Also taken into consideration is the amount of
emissions to the air from combustion and the emission
to the soil from tyre abrasion during the work process.
The following activities where considered part of the
work process: preliminary work at the farm, like
attaching the adequate machine to the tractor; transfer
to field (with an assumed distance of 1 km); field work
(for a parcel of land of 1 ha surface); transfer to farm
and concluding work, like uncoupling the machine.
The overlapping during the field work is considered. The
amount of water irrigated is taken into account. Remark:
Overhead watering of one ha during one year (4 times
300 m3 water). Mobile sprinkler system, with fix
installed pump (30 m3/h, 7-8 bar, 22 kW), water pipe
and hydrant, turbine propulsion, 300 m water hose,
exterior diameter 75 mm. Water amount of 1200 m3 per
ha and year included.;
Geography: The inventories are based on expert
estimation made by the FAT, in Switzerland and
literature values from Germany and Austria.
Time period: Measurements were made in the last few
years (1999-2001).
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
Coltivazione della Patata
Biologico vs Convenzionale
• Colture annuali
Colza Girasole Sorgo da fibra
oleainose lignocellulosiche
• Colture poliennali
Panico Cardo Canna comune
Miscanto
Colture ligno-cellulosiche
• Alimentari
Mais Grano
• Benefici ambientali (scelat tra molte specie, bassi input colturali, ecc.)
Environmental benefits Socio-Economic benefits
Bassi fabbisogni di acqua,
ferilizzanti, principi chimici, ecc.
nuovi materiali (e.s. biofuels
e bio-products);
riduzione dell'erosione del
suolo, nel caso delle poliennali
nuove possibilità di reddito
per le aziende e di lavoro
basse emissioni di Gas Serra aumento della biodiversità
Fitorimediodiminuzione della quota
energetica importata
uso di territori marginali
habitat per specie selvatiche
• Uso alternativo del suolo per aumentare la sostenibilità
Confronto tra colture per la produzione di energia
Impatto di colture dedicate in ordine di impatto, dal maggiore al minore
FWT
1,4-DC eq.
(kg ha-1)
EU
PO43- eq. (kg
ha-1)
HUMT
1,4-DC eq.
(kg ha-1)
Total
impact
index
maize maize maize maize
f sorghum rapeseed f sorghum f sorghum
rapeseed sunflower wheat repeseed
wheat f sorghum repeseed wheat
sunflower wheat sunflower sunflower
miscanthus cynara cynara cynara
cynara miscanthus miscanthus miscanthus
giant reed giant reed giant reed giant reed
switchgrass switchgrass switchgrass switchgrass
* Monti, A., S. Fazio, et al. (2009). "Cradle-to-farm gate life cycle assessment in perennial energy crops." European Journal of Agronomy 31(2): 77-84.
Tossicità acque dolci
Eutrofizza- zione
Tossicità umana
Any system or computer based methodology for
capturing, storing, editing, analyzing, managing, querying,
displaying
geo-referred data (data of the earth surface)
and
associated attributes
in order to answer to specific questions
Vector and raster data
Remote sensing data
G.I.S. Geographical Information System (Sistemi Informativi Territoriali)
Life Cycle Assessment (LCA) ISO 14040-43 Governments and customers expect that companies pay attention to the environmental properties of all products. Life cycle thinking is the basis for environmental policy development
• Ecobalance of a product
• Contains the amounts of all inputs and outputs of processes that occur during the life cycle of a product. 1) Goal and scope definition. 2) Life cycle inventory. 3) Life cycle impact assessment. 4) Normalization. 5) Evaluation. 6) Improvement analysis.
• Assembles impacts on Categories (resource depletion, greenhouse effect, Ozone layer reduction, …)
Strumento integrato LCA-GIS
Supporto alle decisioni a scala territoriale
LCA - Life Cycle Assessment (the interaction between a crop and the
environment)
Coltura
Indicatori di Impatto
Mappe di vulnerabilità
GIS
Vulnerabilità del territorio nei confronti di una specifica tipologia di impatto
Strumento integrato LCA-GIS di supporto alle decisioni
Valutazione dell’impatto della
coltura (LCA)
Definizione delle mappe di
vulnerabilità
Integrazione tra indicatori di impatto e vulnerabilità
(calcolo del rischio di allocazione)
Migliore allocazione delle
colture in termini di
sostenibilità ambientale
Colture meno impattanti nelle aree più vulnerabili
e vice versa
“The environmental benefits resulting from this approach can be maximized if several impact indicators appraisable with LCA are considered. “
grano
miscanto Canna comune
panico
girasole cardo
mais sorgo da fibra
colza
Rischio di allocazione
per coltura
moderata: canna comune, miscanto, panico e cardo
alta: canna comune, miscanto e panico
Vulnerabilità bassa: tutte le colture considerate
Distribuzione ottimale delle colture per la minimizzazione del rischio di eutrofizzazione
Sostenibilità dell’uso del suolo
Mappe di vulnerabilità
Mappe dell’uso del suolo
La possibilità di capire se ed il quale porzione, delle colutre molto impattanti sono correntemente coltivate in aree ad alta vulnerabilità, e conseguentemente, se possibile, riorganizzare l’uso del suolo attraverso la pianificazione territoriale per la minimizzazione degli impatti ambientali. Come regola generale: le colture ad impatto maggiore nelle aree meno vulnerabili
“there could be lot of political and economic constraints which hinders this principle, and of course this principle is more ease to implement in a developing area respect to regions with a well established agriculture.” “However, in a context in which sustainability is recognized and driven by fiscal policy, this principle may also assume an economic value, as well as social and environmental.”
“This hypothesis is not so far given the increasing socio-political perceptions towards environmental issues.”
Availability of detailed maps of crop locations is limited: - low resolution - aggregation based on crop categories - aggregation base on administrative borders
Land Use map (2008)
COLT project (crop classification through remote sensing) Regional Environmental Agency (ARPA)
Department of Agriculture of Emilia-Romagna region
Statistical data (ISTAT)
In giallo, (a) colture erbacee estive e (b) autunno-vernine, localizzate nelle aree classificate ad alta vulnerabilità
a) b)
Colture erbacee estive e Colture erbacee autunno-vernine) nella pianura bolognase (data source: elaborazione dati progetto COLT - 2010).
e.g. wheat presence in Imola could be reduced in order to minimize the impact
Porzioni % di territorio comunale di aree a vulnerabilità alta, moderata e bassa e presenza di grano e mais (% sul totale sei seminabili).
Elaborazione dati: progetto COLT e 5° Censimento ISTAT dell’agricoltura 2005.
E.g. among municipalities, Bazzano, Casalecchio, Dozza, Imola and San Lazzaro presented almost all winter sowable areas in highly vulnerable zones
% of wheat ranged from 43.16 % in Bazzano to 71.57 % in Imola
low moderate highwheat
%low moderate high
maize
%
ANZOLA DELL'EMILIA 0.00 80.07 19.93 88.86 0.00 83.66 16.34 18.11
ARGELATO 0.35 71.31 28.33 70.01 0.66 72.94 26.40 17.44
BARICELLA 93.80 6.20 0.00 76.23 94.28 5.72 0.00 23.96
BAZZANO 0.00 0.00 100.00 43.16 0.00 0.00 100.00 39.56
BENTIVOGLIO 74.29 25.70 0.01 72.23 76.83 23.10 0.08 26.13
BOLOGNA 0.00 44.94 55.06 68.48 0.00 41.72 58.28 15.31
BORGO TOSSIGNANO 41.36 46.05 12.59 22.76 26.48 73.52 0.00 5.89
BUDRIO 0.59 92.70 6.71 74.07 0.63 95.09 4.27 14.80
CALDERARA DI RENO 0.00 48.98 51.02 78.83 0.00 44.23 55.77 20.83
CASALECCHIO DI RENO 0.00 0.00 100.00 48.82 0.00 0.00 100.00 0.37
CASALFIUMANESE 0.00 0.82 99.18 51.13 - - - -
CASTEL GUELFO DI BOLOGNA 0.61 89.89 9.50 82.44 0.51 89.63 9.86 6.36
CASTEL MAGGIORE 0.76 28.63 70.61 77.58 0.05 30.05 69.90 20.32
CASTEL SAN PIETRO TERME 14.27 74.26 11.47 58.47 24.40 68.31 7.29 9.84
CASTELLO D'ARGILE 0.00 99.87 0.13 77.98 0.00 99.14 0.86 39.38
CASTELLO DI SERRAVALLE 0.00 73.67 26.33 74.56 0.00 11.64 88.36 1.53
CASTENASO 0.00 57.77 42.23 76.91 0.00 61.86 38.14 10.30
CRESPELLANO 0.00 45.49 54.51 77.65 0.00 43.38 56.62 29.89
CREVALCORE 71.39 28.54 0.07 83.77 76.21 23.79 0.00 43.63
DOZZA 0.00 0.74 99.26 57.33 0.00 0.00 100.00 17.95
GALLIERA 0.00 99.64 0.36 82.25 0.00 99.97 0.03 35.23
GRANAROLO DELL'EMILIA 0.48 70.59 28.94 69.62 1.93 66.78 31.29 14.70
IMOLA 0.00 8.54 91.46 71.57 0.00 9.41 90.59 10.87
MALALBERGO 8.42 90.90 0.68 74.45 9.05 90.20 0.75 23.56
MEDICINA 66.83 30.92 2.25 81.67 68.86 29.30 1.84 5.59
MINERBIO 2.51 93.32 4.17 77.21 2.03 94.97 3.00 16.60
MOLINELLA 64.23 35.54 0.23 69.28 68.08 31.81 0.11 20.44
MONTE SAN PIETRO 0.00 15.91 84.09 54.24 - - - -
MONTEVEGLIO 0.00 32.70 67.30 65.88 0.00 21.34 78.66 12.87
MORDANO 0.00 91.22 8.78 74.32 0.00 89.63 10.37 12.42
OZZANO DELL'EMILIA 0.00 34.23 65.77 71.57 0.03 25.50 74.48 7.65
PIANORO 0.00 58.21 41.79 49.78 - - - -
PIEVE DI CENTO 0.00 65.76 34.24 74.07 0.00 61.72 38.28 58.60
SALA BOLOGNESE 0.00 88.31 11.69 78.26 0.00 91.99 8.01 18.92
SAN GIORGIO DI PIANO 9.52 89.89 0.60 67.72 12.33 85.13 2.55 32.75
SAN GIOVANNI IN PERSICETO 0.00 99.79 0.21 75.47 0.00 99.81 0.19 32.81
SAN LAZZARO DI SAVENA 0.00 3.49 96.51 60.80 0.00 4.37 95.63 5.17
SAN PIETRO IN CASALE 2.71 97.17 0.12 73.64 4.83 95.10 0.07 28.13
SANT'AGATA BOLOGNESE 0.00 99.74 0.26 77.63 0.00 99.85 0.15 18.01
ZOLA PREDOSA 0.00 49.70 50.30 77.03 0.00 35.48 64.52 9.93
Total (%) 20.55 58.49 20.96 72.74 26.25 57.90 15.85 20.84
Municipality
% Eagc - sowable winter crops in
vulnerable lands and % of wheat
% EEee - sowable summer crops in
vulnerable lands and % of maize
Colture erbacee
autunno – vernine
(tra cui grano)
Colture erbacee
estiva
(tra cui mais) comune
bassa moderata alta bassa moderata alta grano
%
mais
%
15.85 % (49340.62 ha) of summer sowable areas in the plains of Bologna (of which 20.84 % cultivated with maize, 9386.83 ha) in areas where maize showed an high allocation risk. These areas are mainly concentrated in the towns of Bazzano, Casalecchio, Dozza, Imola and San Lazzaro.
In municipalities where high vulnerable areas are prevalent, maize presence should be reduced. This is the case for example of Bazzano, where even if the whole territory is classified as highly vulnerable, 39,56 % of summer crop extensions are on maize.
49340.62 ha of summer sowable areas in the plains of Bologna (of which 20.84 % cultivated with maize, 9386.83 ha) are grown in areas where maize showed an high allocation risk.
This land portion can be substituted with some grasses to increase sustainability
Conclusioni LCA in agricoltura:
Ecodesing dei prodotti agricoli (miglioramento delle pratiche agricole verso pratiche ambientalmente meno impattanti) Identificazione colture alternative/usi alternativi del suolo per massimizzare il beneficio ambientale
I sistemi di supporto decisionale moderni devono considerare la maggior parte degli aspetti possibili (economici, sociali ed ambientali), includendo variabili economiche, sociali, di produttività, ma anche ambientali.
Integrato con l’analisi del territorio e con modelli economici, la valutazione degli impatti tramite l’approccio LCA diventa un importante strumento di supporto alle decisioni nel ripensare le pratiche agricole e la pianificazione territoriale,
con attenzione anche verso l’ambiente, e riportare l’agricoltura a rappresentare in pieno un’attività il più possibile integrata con il
territorio, volta allo al soddisfacimento sia delle esigenze produttive che della sostenibilità ambientale.
stimolo legislativo
che premiasse l’adozione
delle scelte meno impattanti
Sistema agricolo >>> Agro-eco sistema
Metodologia LCA per il supporto decisionale nel
settore agricolo
Agricoltura ed impatto ambientale
LCA in agricoltura
Strumento di supporto decisionale a scala aziendale
Strumento di supporto decisionale a scala territoriale
Conclusioni
Nicola Di Virgilio [email protected]
08 settembre 2012
SANA -Bologna
Grazie per l’attenzione
Cultivation of potatoes, organic, at
farm
The inventory includes the processes of
soil cultivation, sowing, weed control,
fertilisation, pest and pathogen control
and harvest.
Machine infrastructure and a shed for
machine sheltering is included. Inputs of
fertilisers, pesticides and seed as well
as their transports to the farm (1km) are
considered.
The direct emissions on the field are
also included.
Remark: Inventory refers to the
production of 1 kg potatoes organic, at
farm with a moisture content of 78%.
Fresh matter yield/ha at 78% moisture
is 22908kg.;
Geography: Refers to an average
production in the Swiss lowlands.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
Cultivation of soybeans in the USA
including use of diesel, machines, fertilizers, and
pesticides.
Remark: The inventory for the cultivation of
soybeans in the USA is modelled with data from
literature. Some data are extrapolated from Europe
(production of fertilizers and pesticides) or
Switzerland, (machine use). Some transports are
modelled with standard distances.
The functional unit is 1 kg soybeans (fresh mass
with a water content of 11 %).
Carbon content: 0.388 kg/kg fresh mass. Biomass
energy content: 20.45 MJ/kg fresh mass. Yield: 2641
kg/ha. The emissions of N2O and NH3 to air are
calculated standard factors for mineral fertilizers
from Nemecek et al. 2004 and standard factors for
the emission from the crop residue from Ostermayer
2002. The emission of nitrate to water is calculated
with a nitrogen loss factor of 30%.; Geography: The
inventory is modelled for the USA. Some data are
extrapolated from Europe or Switzerland.
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
Produzione di 1 Kg di uova
Ecoinvent Unit / LCA Food - CML2 Baseline 2000
Sustainability of current land use
Baseline principles
LCA-GIS approach design
Main aspects
Applications Main
conclusions
Municipality low moderate high
EEee (ha)
from COLT
project
EEee (ha)
from
ISTAT
2000
maize
(ha) from
ISTAT
2000
maize
%
ANZOLA DELL'EMILIA - 886.03 173.11 1059.14 657.49 119.09 18.11
ARGELATO 7.64 849.90 307.60 1165.14 934.54 163.03 17.44
BARICELLA 1134.69 68.88 - 1203.58 1295.77 310.51 23.96
BAZZANO - - 163.46 163.46 113.94 45.07 39.56
BENTIVOGLIO 831.09 249.88 0.82 1081.79 1024.33 267.7 26.13
BOLOGNA 358.46 500.73 859.19 1368.02 209.39 15.31
BORGO TOSSIGNANO - 3.88 - 5.28 102.33 6.03 5.89
BUDRIO 23.66 3545.10 159.31 3728.08 3719.08 550.57 14.80
CALDERARA DI RENO - 400.01 504.43 904.44 1017.09 211.88 20.83
CASALECCHIO DI RENO - - 4.21 4.21 54.72 0.2 0.37
CASTEL GUELFO DI BOLOGNA 4.43 771.96 84.90 861.28 915.57 58.26 6.36
CASTEL MAGGIORE 0.39 223.14 519.07 742.60 688.54 139.93 20.32
CASTEL SAN PIETRO TERME 343.84 962.37 102.72 1408.93 1816.52 178.7 9.84
CASTELLO D'ARGILE - 721.10 6.23 727.33 998.11 393.1 39.38
CASTELLO DI SERRAVALLE - 0.24 1.81 2.04 116.03 1.77 1.53
CASTENASO - 470.59 290.15 760.74 814.11 83.86 10.30
CRESPELLANO - 262.25 342.27 604.52 860.36 257.2 29.89
CREVALCORE 3311.20 1033.77 0.07 4345.05 3299.38 1439.4 43.63
DOZZA - - 176.90 176.90 222.88 40 17.95
GALLIERA - 1528.84 0.41 1529.25 670.84 236.37 35.23
GRANAROLO DELL'EMILIA 20.54 711.21 333.23 1064.98 957.96 140.79 14.70
IMOLA - 275.97 2655.82 2931.79 2632.18 286.08 10.87
MALALBERGO 136.76 1362.44 11.29 1510.49 1068.81 251.78 23.56
MEDICINA 3430.91 1459.96 91.89 4982.75 3872.21 216.61 5.59
MINERBIO 31.69 1480.84 46.74 1559.27 1066.49 177.08 16.60
MOLINELLA 3471.30 1622.07 5.52 5098.88 3505.79 716.64 20.44
MONTEVEGLIO - 4.47 16.48 20.95 90.16 11.6 12.87
MORDANO - 256.40 29.66 286.06 259.24 32.19 12.42
OZZANO DELL'EMILIA 0.17 160.19 467.93 628.29 1152.76 88.24 7.65
PIEVE DI CENTO - 350.69 217.46 568.15 575.79 337.41 58.60
SALA BOLOGNESE - 1490.73 129.81 1620.53 960.33 181.73 18.92
SAN GIORGIO DI PIANO 77.25 533.49 15.97 626.71 689.52 225.79 32.75
SAN GIOVANNI IN PERSICETO - 3145.48 6.04 3151.52 3285.34 1077.87 32.81
SAN LAZZARO DI SAVENA - 13.50 295.56 309.06 444.96 22.99 5.17
SAN PIETRO IN CASALE 123.77 2436.77 1.78 2562.32 2529.36 711.49 28.13
SANT'AGATA BOLOGNESE - 842.59 1.24 843.83 880.25 158.52 18.01
ZOLA PREDOSA - 85.90 156.20 242.11 382.23 37.96 9.93
EEee Totale 12950.72 28569.10 7820.80 49340.62 45043.03 9386.83 20.84
Hectares of winter sowable lands (EAgc) each municipality and their values in lands with low, moderate and high allocation risk to maize. Comparison of EAgc values from COLT project with values calculated from the 5° ISTAT Census on Agriculture.
10867.27 ha of arable winter crops (including wheat) are grown in areas classified as highly vulnerable The municipality of Imola for example reported the highest number of hectares of sowable land in high-risk areas (8054.45 ha).
Wheat is present in the 32.88 % of Imola’s sowable lands, impact can be compared to maize when considering multiple impact indicators,
it could be effectively thought to partially substitute wheat with lower impacting crop in order to minimize environmental impacts
49340.62 ha of summer sowable areas in the plains of Bologna (of which 20.84 % cultivated with maize, 9386.83 ha) are grown in areas where maize showed an high allocation risk.
This land portion can be substituted with some grasses to increase sustainability
CERTIFICARE GAS SERRA, CONSUMI
IDRICI ED IMPATTI AMBIENTALI NELLE
FILIERE AGROALIMENTARI
La domanda di maggiore naturalità nei processi produttivi
agroalimentari non è una novità. SANA rappresenta il salone
per eccellenza di questa domanda e nel tempo ha cercato di
dare uno spazio espositivo al meglio del nostro sistema
agroalimentare in materia di compatibilità ambientale.
Il biologico è cresciuto alla luce di questa esigenza che si è
tradotta in una domanda di mercato in crescita, talvolta
anche vorticosa, sul piano internazionale negli ultimi
vent’anni. Una tendenza confermata anche in quest’ultimo
periodo non certo incoraggiante sotto il profilo del mercato e
dell’economia dei Paesi ad economia sviluppata.
Oggi vi è la necessità di rispondere alla domanda di
sostenibilità che travalica la sola “compatibilità” ambientale
ed introduce la necessità di rendere ancor più ambientali i
processi produttivi, e fra questi anche il biologico. I prodotti
che ne derivano devono sempre più essere “neutrali” in
termini di impatto ambientale e non contribuire al
cambiamento climatico ed al peggioramento delle condizioni
della Terra.
Per questo come CCPB abbiamo messo a punto un sistema
di valutazione e di certificazione di dieci categorie di impatto
fra cui i gas serra, i consumi idrici, l’uso del suolo, il
potenziale acidificante ed eutrofizzante dell’acqua e la
produzione in ossidanti fotochimici. Uno strumento che
consente prima di tutto di fotografare il processo e i prodotti
che ne derivano, di applicare poi pratiche meno impattanti e
di giungere infine agli appuntamenti internazionali (dal
protocollo di Kyoto in avanti), in linea con le esigenze di una
collettività sempre più attenta alla tematica della
sostenibilità.
PARTECIPANO
Concetta Rau
Economista NOMISMA SpA - Bologna
“Energie rinnovabili e cambiamento climatico: quali
sfide per le imprese”
Giuseppe Garcea
Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto CCPB srl -
Bologna
“La Certificazione degli Impatti Ambientali a supporto
del Comparto Agroalimentare”
Simona Bosco
Land Lab Scuola Superiore di S. Anna - Pisa
“Gli indicatori per la valutazione degli impatti ambientali
nei prodotti agroalimentari”
Nicola Di Virgilio
CNR - Ibimet - Bologna
“Metodologia LCA per il supporto decisionale nel
settore agricolo”
Francesca Falconi
LCA Lab - Spin off ENEA - Bologna
“Approccio LCA nel settore zootecnico: aspetti rilevanti
e modalità di raccolta dati”
DIBATTITO
Seguirà aperitivo biologico
MODERA
Michela Lugli
Giornalista AGRONOTIZIE - IMAGELINE
Tre set di categorie d’impatto:
baseline (A), specifiche (B) e di
definizione (C). Le categorie
d’impatto del gruppo A sono:
� Abiotic depletion
� Land use
� Climate change
� Ozone depletion
� Human toxicity
� Ecotoxicity (3x)
� Smog formation
� Acidification
� Eutrophication
In agricltura spesso si rimane in
mid point,
perché si vedono i diversi impatti
Problema dell’allocazione degli impatti trai diversi prodotti e coprodotti
LCA Food DK
Una conclusione che conferma la
maggiore sostenibilità ambientale
del biologico rispetto al
convenzionale, rappresentata ad
esempio da un maggior
stoccaggio di carbonio nel
terreno, da un minor utilizzo di
acqua e in generale da un minor
impatto sul suolo, sulla flora e
fauna che caratterizzano un
ecosistema agricolo complesso.
Baseline principles
LCA-GIS approach design
Main aspects
Applications Main
conclusions
Data source
Geographical Data Catalogue of the Province of Bologna
Plan of protection of waters
http://cst.provincia.bologna.it:81/catalogo/
Land use map 2008 The legend includes more than 80 land classifications, which the minimum
represented area, basing on the chosen scale 1.25 000, is of 1.5 ha
Data homogenization in terms of reference system and resolution
ISTAT Census on Agriculture (2000 and 2010) http://www.census.istat.it/index_agricoltura.htm
http://www.regione.emilia-romagna.it/temi/territorio/cartografia-regionale/vedi-anche/uso-del-suolo
http://serviziambiente.regione.emilia-romagna.it/PTA/servlet/AdapterHTTP?ACTION_NAME=SCARICA_CARTOGRAFIA_ACTION
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
IMPATTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITÁ ZOOTECNICHE
EFFETTO POTENZIALMENTE INQUINANTE PER ARIA, ACQUA
E TERRENO DOVUTO ALLE EMISSIONI NELL’AMBIENTE DI
VARIE SOSTANZE (in particolare contenute nelle deieizioni)
L’impatto ambientale, negli ultimi decenni, è
diventato un fattore di primaria importanza per gli allevamenti!
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
Quali sono le emissioni?
LE EMISSIONI DI GHG DEL SETTORE AGRICOLO e ZOOTECNICO
N2O
NH3 CH4
CH4
N2O NH3 CO2
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FORAGGI E ALIMENTI PRODOTTI NELL’AZIENDA AGRICOLA
LEGAME ALLEVAMENTO-SUPERFICIE AGRICOLA
ALIMENTAZIONE ANIMALI
DEIEZIONI
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GHG
EMISSIONI DA GESTIONE DELLE DEIEZIONI (CH4 e N2O)
→ rimozione rapida, copertura stoccaggi liquame/letame
EMISSIONI ENTERICHE (CH4)
→ miglioramento dieta
EMISSIONI DA SUOLI AGRICOLI (N2O)
→ bilanciamento fertilizzazione
EMISSIONI DA USO ENERGIA (CO2)
→ fonti rinnovabili, risparmio energetico
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
MONITORAGGIO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
NECESSITÁ DI UN APPROCCIO INTEGRATO
VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI
per singolo inquinante
per segmento di filiera
per corpo recettore
possibili trasferimenti dell’inquinamento
importanti punti critici
APPROCCIO OLISTICO
ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA) UNI EN ISO 14040:2006 UNI EN ISO 14044:2006
IMPRONTA DEL CARBONIO
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
MONITORAGGIO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
APPROCCIO LCA
UNITÁ FUNZIONALE
CONFINI DEL SISTEMA
QUALITÁ DEI DATI
Prodotti di origine animale: l’esempio del latte
1 litro di latte
Questionari per raccolta dati sul campo (dati primari)
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
LA NORMA MESSA A PUNTO DAL CCPB PREVEDE LA COMPILAZIONE DI APPOSITI
QUESTIONARI PER LA DESCRIZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI E PER LA
RACCOLTA DEI DATI NECESSARI ALL’ELABORAZIONE LCA E CONSEGUENTE
QUANTIFICAZIONE DELLA CO2eq.
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
fase di PRODUZIONE (ALLEVAMENTO)
fase di TRASFORMAZIONE
fase di CONFEZIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
per ciascuna fase viene predisposto un QUESTIONARIO SPECIFICO
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QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
INFORMAZIONI COMUNI ALLE TRE FASI
Ragione Sociale
Indirizzo della Sede Legale
Indirizzo della Sede Operativa
Persona/e di riferimento
Telefono e fax
→ Informazioni generali sul produttore
ANNO DI RIFERIMENTO
UNITÁ FUNZIONALE DI RIFERIMENTO 1 kg 1 litro 1 ton
→ Riferimenti della raccolta dati
unità di massa o di
volume
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QUESTIONARI PER LA RACCOLTA DATI SUL CAMPO
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO
CONSUMI DI RISORSE
MATERIALI IN ENTRATA
MATERIALI IN USCITA
TRASPORTI CONNESSI
UNITÁ DI PRODOTTO,
RIFERIMENTO PER LA QUANTIFICAZIONE DEI
FLUSSI
- UNITÁ FUNZIONALE -
ANNO DI RIFERIMENTO
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1. INFORMAZIONI SULLA PRODUZIONE COMPLESSIVA DELL’AZIENDA
TIPOLOGIA DEL CAPO ALLEVATO (SPECIE/RAZZA)
CONSISTENZA DEI CAPI ALLEVATI Classe Numero Età
SISTEMA DI ALLEVAMENTO
TIPOLOGIA DI ALLEVAMENTO
PRODOTTO INVIATO ALLA FASE SUCCESSIVA O ALLA VENDITA
Tipologia di prodotto Quantità
FASE DI ALLEVAMENTO
UNITÁ FUNZIONALE DI RIFERIMENTO PER LA QUANTIFICAZIONE DEI FLUSSI
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2. CONSUMI TOTALI DELL’AZIENDA
CONSUMI DI GASOLIO (litri)
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA (kWh)
CONSUMI DI GAS METANO (m3)
CONSUMO GPL (litri)
CONSUMO OLIO COMBUSTIBILE (litri)
POTENZA DELLA CALDAIA/E
CONSUMI IDRICI Pozzo privato Acquedotto
CONSUMO ENERGIA AUTOPRODOTTA (nel caso in cui l’azienda produce energia da fonti rinnovabili, specificare se autoconsumata o venduta)
Fonte kWh
QUANTITÁ DI ENERGIA ELETTRICA VENDUTA IN RETE (KWh)
FASE DI ALLEVAMENTO
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
3. CONSUMI ENERGETICI PER L’ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI
TIPO DI OPERAZIONI
MACCHINARIO UTILIZZATO
POTENZA MACCHINA
(kW o CV)
TEMPO TOTALE DI LAVORO MACCHINA
TIPOLOGIA DI ENERGIA UTILIZZATA
QUANTITÁ
Raffrescamento Ventilatore 0,75 kW 8 ore Energia elettrica
=0,75kW*8h=6 kWh
CONSUMO GIORNALIERO
Specificare UNITÁ DI MISURA : kWh, litri, m3,
ecc. e RIFERIMENTO TEMPORALE (anno, giorno, mese, ecc.)
CONSUMO AGGREGATO ANNUALE
FASE DI ALLEVAMENTO
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
4. MATERIALI IN ENTRATA PER LE OPERAZIONI COLTURALI E DI ALLEVAMENTO
FASE DI ALLEVAMENTO
TIPOLOGIA QUANTITÁ DISTANZA DAL FORNITORE E
MODALITÁ DI CARICO
TIPOLOGIA DI IMBALLAGGIO CON
IL QUALE VIENE TRASPORTATO (MATERIALE,
CAPACITÁ E PESO)
LATTE RICOSTITUITO
MANGIMI/ CONCENTRATI
FIENO (pascolo)
SALI MINERALI E INTEGRATORI
FERTILIZZANTI (organici e non)
ANTIPARASSITARI
PRODOTTI PER LA PULIZIA
ALTRO (lettiera, farmaci, ecc.)
DETERGENTE PER PULIZIA SALA MUNGITURA
690 litri all’anno CAMION da 3,5 ton
DISTANZA: 70 km
TANICHE DA 5 litri
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
5. MATERIALI IN USCITA (COPRODOTTI E RIFIUTI) DALLA FASE DI ALLEVAMENTO
DESTINAZIONE AGRONOMICA
FASE DI ALLEVAMENTO
QUANTITÁ DESTINAZIONE FINALE: RIUSO O
TIPOLOGIA DI SMALTIMENTO
IMBALLAGGI DEI MATERIALI IN ENTRATA
LETAME/LIQUAME
FANGHI DI DEPURAZIONE
ALTRO (ex teloni di plastica)
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
DOCUMENTI DI CONTROLLO a supporto della raccolta dati
Visure catastali
Registro e fatture acquisto mezzi tecnici
Dichiarazione AGEA per acquisto gasolio agevolato
Fatture dei consumi energetici e idrici
Fatture per la produzione energia
Dati costruttivi dei ricoveri zootecnici
Fatture di acquisto
Bolle di acquisto
Registro dei rifiuti speciali
Fatture per smaltimento rifiuti speciali o rifiuti solidi urbani
FASE DI ALLEVAMENTO
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FASE DI TRASFORMAZIONE
1. INFORMAZIONI SULLA MACELLAZIONE:
CATEGORIA ANIMALI
NUMERO ANIMALI MACELLATI
UNITÁ FUNZIONALE DI RIFERIMENTO PER LA QUANTIFICAZIONE DEI FLUSSI
2. CONSUMI DI RISORSE:
GASOLIO
ENERGIA ELETTRICA
GAS METANO
ACQUA
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FASE DI TRASFORMAZIONE
3. MATERIALI/CAPI IN ENTRATA
TIPOLOGIA QUANTITÁ DISTANZA DAL FORNITORE E
MODALITÁ DI CARICO
TIPOLOGIA DI IMBALLAGGIO CON
IL QUALE VIENE TRASPORTATO (MATERIALE,
CAPACITÁ E PESO)
CAPI IN ENTRATA
PRODOTTI PER LA PULIZIA
PRODOTTI ANTIPARASSITARI PER GLI AMBIENTI DI LAVORO
PRODOTTI DI SUPPORTO
ESCHE E PRODOTTI PER LA GESTIONE HACCP
CONTENITORI
ALTRO (lettiera, farmaci, ecc.)
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FASE DI TRASFORMAZIONE
4. MATERIALI IN USCITA (COPRODOTTI E RIFIUTI)
QUANTITÁ DESTINAZIONE FINALE: RIUSO O
TIPOLOGIA DI SMALTIMENTO
RIFIUTI DI MACELLAZIONE
IMBALLAGGI
ACQUE REFLUE
ALTRO
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FASE DI TRASFORMAZIONE
5. TRASPORTO DEL PRODOTTO MACELLATO/TRASFORMATO
FORMATO NEL QUALE VIENE
TRASPORTATO IL
PRODOTTO
DISTANZA MEDIA (KM)
TIPO DI CAMION
UTILIZZATI E CAPACITÀ DI
CARICO (T/CAMION)
N° BANCALI TRASPORTATI
% MEDIA DI PRODOTTO SUL CARICO
TOTALE
TRASPORTO PRODOTTO FASE SUCCESSIVA
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FASE DI CONFEZIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
CONFEZIONAMENTO DEL PRODOTTO
FORMATO DI VENDITA: PESO DEL
VUOTO E CAPACITÁ
FORMATO CON CUI ARRIVA ALLA PIATTAFORMA
DI DISTRIBUZIONE: PESO DEL VUOTO E CAPACITÁ
→ PACKAGING PRIMARIO
SECONDARIO E TERZIARIO
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FASE DI CONFEZIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
1. CONSUMI DI RISORSE: LINEE DI CONFEZIONAMENTO, TRATTAMENTI
TERMICI, TRATTAMENTI SANITARI TRASPORTI INTERNI (MULETTI), ECC.
2. MATERIALI IN ENTRATA: CONTENITORI, PRODOTTI PER LA PULIZIA,
PRODOTTI PER HACCP, ADDITIVI, CONSERVANTI, ECC.
3. MATERIALI IN USCITA: ACQUE REFLUE, SFRIDI, IMBALLAGGI MATERIALI IN
ENTRATA, ECC.
→ PACKAGING
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
FASE DI CONFEZIONAMENTO E DISTRIBUZIONE
4. TRASPORTO DEL PRODOTTO (SIA ALLA PIATTAFORMA CHE AL PUNTO
VENDITA:
FORMATO NEL QUALE VIENE
TRASPORTATO IL PRODOTTO
DISTANZA MEDIA (KM)
TIPO DI MEZZO UTILIZZATO E CAPACITÀ DI
CARICO
NUMERO BANCALI TRASPORTATI
% MEDIA DI PRODOTTO SUL CARICO TOTALE
TRASPORTO ALLA PIATTAFORMA
TRASPORTO AL PUNTO VENDITA
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
ACCURATEZZA NELLA RACCOLTA DATI → fondamentale per le
analisi successive.
IMPORTANTI:
- le unità di prodotto a cui i dati fanno riferimento;
- il riferimento temporale del dato;
- la correlazione fra prodotti in entrata e in uscita nelle varie fasi e
le conseguenti allocazioni.
CONCLUSIONI
F. Falconi, 8.09.2012 SANA, Bologna
La Certificazione degli Impatti
Ambientali a supporto del Comparto
Agroalimentare
Giuseppe Garcea
Responsabile Ambiente
Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto
CCPB srl Bologna
E mail: [email protected]
Fiera SANA 2012
Scenario Generale
Le problematiche legate alla tutela dell’ambiente, delle risorse naturali e alla lotta ai cambiamenti climatici hanno spostato l’attenzione dell’opinione pubblica sugli impatti che le diverse attività economiche possono determinare
Al fine di comprendere quanto i prodotti che giornalmente acquistiamo siano compatibili con il concetto di sostenibilità, si è sviluppato l’interesse verso strumenti e metodologie in grado di valutare gli impatti ambientali ad essi collegati
La metodologia che sta alla base di questo tipo di valutazione è
l’Analisi del Ciclo di Vita o Life Cycle Assessment (LCA)
E’ un metodo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed
ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto «dalla culla
alla tomba»
LCA in un’ottica di filiera
L’applicazione dell’ LCA (Life Cycle Assessment) nella valutazione degli impatti ambientali generati dall’intero ciclo di vita del prodotto, risulta particolarmente complessa laddove i processi di produzione risultino eterogenei e condizionati da fattori a volte difficilmente standardizzabili
Se a livello della produzione industriale l’applicazione di uno studio LCA risulta essere standardizzata ciò non si può dire per le fasi di produzione primaria dove è presente una elevata variabilità climatica e agronomica anche in contesti produttivi molto simili
Il nostro Percorso
Al fine di offrire una risposta più esaustiva, in linea con le attuali e future
aspettative sia della produzione primaria che della trasformazione, il
CCPB ha promosso più di tre anni fa un specifico Gruppo di Lavoro il
quale ha visto il coinvolgimento di istituzioni scientifiche, centri
sperimentali e realtà imprenditoriali
Lo Schema di Certificazione che in questa occasione presentiamo, è
appunto frutto di un progetto nato dalla condivisione di temi ed approcci
presenti all’interno di un Gruppo di Lavoro,
Schema di Certificazione
DTP06
Valutazione degli Impatti Ambientali e delle Energie
Rinnovabili nel Ciclo di Vita dei Prodotti
Agroalimentari
Scopo e Campo di Applicazione
Il documento tecnico DTP 06 definisce i requisiti che le Organizzazioni
devono soddisfare al fine di valutare specifici indicatori corrispondenti alle
categorie di impatto ambientale associate ai prodotti e dell’eventuale
Energia da Fonti Rinnovabili utilizzata in un’ottica di filiera
I contenuti del Documento Tecnico sono applicabili per tutte le
Organizzazioni, singole o associate
Principali Norme di Riferimento
ISO 14025:2006 Etichette e Dichiarazioni Ambientali di Prodotto
ISO 14040:2006 LCA (Life Cycle Assessment) - Principi e Struttura
ISO 14044:2006 LCA (Life Cycle Assessment) - Requisiti e Linee Guida
ISO 14064:2006 Specifiche per la Quantificazione e Rendicontazione dei Gas Serra
BSI PAS 2050:2008 Specifiche per la valutazione dei Gas Serra di prodotti e servizi mediante LCA
UNFCCC 1998 Protocollo di Kyoto – Convenzione sui Cambiamenti Climatici
IPCC 2006 Linee Guida per l’Inventario Nazionale di Gas Serra
I Documenti di Sistema
- Domanda per la Certificazione
- Questionari per la raccolta dati specifici per la filiera interessata
- Regolamento
- Contratto con i Fornitori
Compilazione del Questionario
Ogni tecnico dell’Organizzazione dovrà scegliere il questionario in base
alla tipologia di filiera (vegetale, animale) ed il suo posizionamento (fase
agricola, stoccaggio, trasformazione)
L’accuratezza nella raccolta dati è fondamentale per le analisi LCA e per
questo motivo è molto importante definire nel modo più puntuale
possibile:
- le unità di prodotto a cui i dati fanno riferimento
- il riferimento temporale del dato
- la correlazione fra prodotti in entrata e in uscita nelle varie fasi
Processamento dei Dati e loro validazione
I dati inviati dal CCPB, saranno processati dalle unità operative preposte al calcolo: Land lab - Scuola Superiore S.Anna di Pisa LCA-lab - Spin off di ENEA Le unità operative produrranno un Report contenente la metodologia di calcolo utilizzata e la valutazione completa degli indicatori ambientali valutati riferiti all’unità di prodotto
Attività di Verifica
L’ attività di verifica ha una frequenza annuale ed ha lo scopo di:
- Valutare l’adeguatezza dell’Organizzazione e del suo sistema di
gestione al Documento Tecnico
- Valutare la veridicità dei processi e i prodotti oggetto della
Certificazione
- Valutare l’eventuale estensione a nuovi processi/prodotti
Iter di Certificazione
Primo anno - Sottoscrizione dei documenti contrattuali - Valutazione iniziale utile alla definizione dello specifico Questionario - Compilazione del questionario da parte dell’Organizzazione - Processamento dei dati e loro validazione - Revisione dei documenti di calcolo e di verifica - Decisione della certificazione ed emissione del certificato Anni Successivi - Compilazione del questionario da parte dell’Organizzazione - Processamento dei dati e loro validazione - Revisione dei documenti di calcolo e di verifica - Verifica di Sorveglianza - Decisione della certificazione ed emissione del certificato
Validità del Certificato e dell’Analisi
Il Certificato ha una validità annuale
La validità dell’analisi e della raccolta dati è riportata nella seguente
tabella:
1º anno Raccolta dati e analisi LCA relativa all’anno precedente
la richiesta di valutazione da parte dell’Organizzazione
2º anno Raccolta dati; rimane valido il risultato dell’analisi del 1º
3º anno Raccolta dati e analisi LCA relativa ai dati medi del
triennio precedente
Fattori di Impatto Ambientale
Gli indicatori ambientali che possono essere valutati e certificati sono:
- Emissioni di Gas Serra (Kg CO2 eq/unità funzionale)
- Consumo di acqua (l H2O/unità funzionale)
- Potere Eutrofizzante (Kg PO4/unità funzionale)
- Potere Acidificante (Kg SO2 /unità funzionale)
- Tossicità dell’acqua dolce e del suolo (Kg 1,4-DB eq/unità funzionale)
- Land Use (m2 SAU/unità funzionale)
- Affezioni respiratorie da sostanze inorganiche (Kg PM 2,5eq/unità
funzionale)
- Assottigliamento dello strato di ozono (Kg CFC-11eq/unità funzionale)
- Formazione di ossidanti fotochimici (Kg C2H4 eq/unità funzionale)
Viene eventualmente valutata l’Energia da Fonti Rinnovabili
Modalità di Comunicazione
L’attività di certificazione prevede le seguenti modalità di comunicazione:
- un Marchio dotato di uno specifico regolamento da apporre direttamente
sul prodotto, sull’imballaggio e/o sul sito internet
- una Dichiarazione Ambientale di Prodotto contenente la descrizione del
prodotto e i processi utilizzati , delle modalità con cui sono stati effettuati i
calcoli, il periodo di validità ed altre informazioni utili dell’azienda
richiedente la certificazione
A chi è rivolta
- A tutti i prodotti di origine animale o vegetale destinati alle filiere
agroalimentari
- A tutti i livelli della trasformazione industriale
- A prodotti coltivati/trasformati sia in Italia che all’estero
- A tutti i canali della GDO
Prodotto finito Business to consumer rivolta
ai distributori/consumatori
Conclusioni
L’obiettivo attuale e futuro del nostro lavoro è quello di offrire una gamma
completa di servizi focalizzati esclusivamente sulle filiere agroalimentari
Servizi di certificazione che offrono alle aziende la possibilità di conoscere
il posizionamento del prodotto sul mercato e di valutarne i possibili
miglioramenti in termini di prestazioni ambientali
Grazie per l’attenzione