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39 Centri di documentazione Biblioteche oggi luglio-agosto 2008 L’emeroteca della moda A Firenze il Centro Matteo Lanzoni di Polimoda mette a disposizione del pubblico una collezione unica di magazine A Firenze, le splendide sale di Vil- la Strozzi ospitano il Centro di do- cumentazione Matteo Lanzoni, “fiore all’occhiello” di Polimoda, il noto istituto di fashion design e marketing. La collezione possedu- ta documenta il fenomeno moda nei suoi più svariati aspetti e con- sta di circa 20.000 monografie, le più importanti testate di moda e poi fotografie, video, look books, 1 cataloghi commerciali. La finalità che il Centro si prefigge è principalmente quella di coadiu- vare gli studenti di Polimoda nel loro percorso formativo (è prima di tutto la biblioteca della scuola) e vuole perciò essere fonte di ispi- razione e realizzazione delle loro collezioni di moda. Aperto nel 1993 anche al pubblico esterno, previo pagamento di una quota, è fre- quentato da studenti di altri istituti e università, designer, addetti ai la- vori in genere, che da oggi avran- no a disposizione anche l’archivio storico dei periodici. Grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il Centro di documentazione apre al pubblico una collezione unica di magazine di moda. Numeri d’epoca con le co- pertine disegnate da grandi illustra- tori; le prime fotografie a colori sul- le cover delle più importanti testate, e poi tutte le novità in fatto di mo- da, costume, tendenze… Circa 150 le testate in abbonamento corrente, oltre 400 il totale di quelle possedu- te, per una copertura cronologi- ca che spazia dalla metà dell’Ottocento a oggi. L’apertura dell’emeroteca al pubblico fa parte di un programma di riorganiz- zazione dei servizi del Centro di documentazio- ne: nel corso degli ultimi cinque anni sono stati messi a punto una serie di strumenti di ricerca e di information retrieval, tra cui l’allestimento del Thesaurus Polimoda, 2 bi- lingue (italiano e inglese), un Virtual Reference Desk pubblicato sul sito di Polimoda, nel quale sono confluiti l’OPAC, una bacheca delle opere di consultazione relative a questo settore e i glos- sari tematici. 3 Scopo di una raccolta è quello di documentare l’elaborazione cultu- rale e la produzione editoriale in un certo ambito disciplinare, ma come scrive Giovanni Solimine: Se volessimo definire oggi la mission cui una biblioteca deve rispondere non potremmo certo identificarla unicamente nella sua funzione di raccolta e immagazzinamento, di ti- po archiviale, ma dovremmo porre l’accento su quella di servizio (…). 4 Non si vuole con ciò sottovalutare l’aspetto conservativo della biblio- teca, ma si vuole altresì sottoli- nearne la funzione d’uso. Proprio per questo motivo è stato molto importante portare avanti il pro- getto relativo all’emeroteca di Polimoda, sebbene si sia trattato e si tratti di un lavoro particolarmen- te oneroso dal punto di vista della gestione fisica di questo tipo di documentazione. La collezione dei periodici, come del resto quella delle monografie, si forma e si arricchisce nel corso degli anni a partire dal 1986, anno di fondazione di Polimoda. Nell’e- conomia della raccolta documen- taria, questa collezione rappresen- ta una fonte primaria per il lavoro dell’utenza di questa biblioteca, sia dal punto di vista della ricerca e dello studio delle tendenze, sia dal punto di vista della ricerca storica. Sebbene la moda sia spesso giudi- cata irrilevante e frivola, essa è in realtà una delle grandi forze motri- ci del gusto; la sua influenza tra- scende le preferenze individuali e plasma il nostro concetto di bello. Marcella Mazzetti Polimoda, Firenze [email protected] Copertina di “Vogue” 15 marzo 1924

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Centri di documentazione

Biblioteche oggi – luglio-agosto 2008

L’emeroteca della modaA Firenze il Centro Matteo Lanzoni di Polimodamette a disposizione del pubblico una collezione unica di magazine

A Firenze, le splendide sale di Vil-la Strozzi ospitano il Centro di do-cumentazione Matteo Lanzoni,“fiore all’occhiello” di Polimoda, ilnoto istituto di fashion design emarketing. La collezione possedu-ta documenta il fenomeno modanei suoi più svariati aspetti e con-sta di circa 20.000 monografie, lepiù importanti testate di moda epoi fotografie, video, look books,1

cataloghi commerciali.La finalità che il Centro si prefiggeè principalmente quella di coadiu-vare gli studenti di Polimoda nelloro percorso formativo (è primadi tutto la biblioteca della scuola)e vuole perciò essere fonte di ispi-razione e realizzazione delle lorocollezioni di moda. Aperto nel 1993

anche al pubblico esterno, previopagamento di una quota, è fre-quentato da studenti di altri istitutie università, designer, addetti ai la-vori in genere, che da oggi avran-no a disposizione anche l’archiviostorico dei periodici.Grazie al contributo dell’Ente Cassadi Risparmio di Firenze, il Centro didocumentazione apre al pubblicouna collezione unica di magazine dimoda. Numeri d’epoca con le co-pertine disegnate da grandi illustra-tori; le prime fotografie a colori sul-le cover delle più importanti testate,e poi tutte le novità in fatto di mo-da, costume, tendenze… Circa 150le testate in abbonamento corrente,oltre 400 il totale di quelle possedu-te, per una copertura cronologi-

ca che spazia dalla metàdell’Ottocento a oggi.L’apertura dell’emerotecaal pubblico fa parte di unprogramma di riorganiz-zazione dei servizi delCentro di documentazio-ne: nel corso degli ultimicinque anni sono statimessi a punto una seriedi strumenti di ricerca edi information retrieval,tra cui l’allestimento delThesaurus Polimoda,2 bi-lingue (italiano e inglese),un Virtual ReferenceDesk pubblicato sul sitodi Polimoda, nel qualesono confluiti l’OPAC,una bacheca delle operedi consultazione relativea questo settore e i glos-sari tematici.3

Scopo di una raccolta è quello didocumentare l’elaborazione cultu-rale e la produzione editoriale inun certo ambito disciplinare, macome scrive Giovanni Solimine:

Se volessimo definire oggi la missioncui una biblioteca deve risponderenon potremmo certo identificarlaunicamente nella sua funzione diraccolta e immagazzinamento, di ti-po archiviale, ma dovremmo porrel’accento su quella di servizio (…).4

Non si vuole con ciò sottovalutarel’aspetto conservativo della biblio-teca, ma si vuole altresì sottoli-nearne la funzione d’uso. Proprioper questo motivo è stato moltoimportante portare avanti il pro-getto relativo all’emeroteca diPolimoda, sebbene si sia trattato esi tratti di un lavoro particolarmen-te oneroso dal punto di vista dellagestione fisica di questo tipo didocumentazione.La collezione dei periodici, comedel resto quella delle monografie,si forma e si arricchisce nel corsodegli anni a partire dal 1986, annodi fondazione di Polimoda. Nell’e-conomia della raccolta documen-taria, questa collezione rappresen-ta una fonte primaria per il lavorodell’utenza di questa biblioteca, siadal punto di vista della ricerca edello studio delle tendenze, sia dalpunto di vista della ricerca storica.Sebbene la moda sia spesso giudi-cata irrilevante e frivola, essa è inrealtà una delle grandi forze motri-ci del gusto; la sua influenza tra-scende le preferenze individuali eplasma il nostro concetto di bello.

Marcella MazzettiPolimoda, Firenze

[email protected]

Copertina di “Vogue” 15 marzo 1924

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È anche una delle grandi forzemotrici dell’economia, si pensi, inquesto caso, alla funzione degli ar-ticoli di moda sui giornali; per es-sere conosciuti e raggiungere la fa-ma, gli stilisti devono essere legit-timati da quanti hanno il potere el’autorità di farlo, come i redattoridelle principali riviste di moda.5

Non occorre ricordare il fenomenomediatico e il dibattito che si è svi-luppato intorno alla pubblicazionedel libro, e poi del film, Il diavoloveste Prada; dibattito ripreso re-centemente anche nella trasmissio-ne Report di Rai Tre. Non si vuo-le dare, questa non è la sede de-putata, un giudizio di merito, oc-corre però sottolineare l’importanzadella consapevolezza dei meccani-smi che ruotano intorno e muovo-no l’editoria della moda, meccani-smi di cui tenere conto anche nel-l’individuazione e nel perseguimen-to dei diversi criteri seguiti dal per-sonale di questo Centro nella scel-ta e nell’acquisizione dei periodici.Il mercato dei giornali specializza-

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ti nella moda femmini-le, rimasto sostanzial-mente concentrato fi-no agli anni Settanta,si è velocemente tra-sformato con lo svi-luppo della moda dimassa, l’esplosione delmercato giovanile e de-gli streetstyle. Di con-seguenza anche le te-state di moda sonoproliferate, sono natepubblicazioni di nic-chia, come “I-D”, “TheFace”, introducendoun rinnovamento del-le formule editoriali.6

La scelta e l’acquisi-zione di questo tipo didocumentazione si rifàanche ad altri criteri,quali l’analisi dei biso-gni, espressi e non,dell’utenza di riferi-mento e la cura della

completezza della raccolta. Granparte della documentazione vieneacquistata attraverso l’attivazionedi abbonamenti con distributori elibrerie specializzate, oltre al repe-rimento in edicola di quelle rivistedi più largo consumo come “Flair”,“Marie Claire”, le diverse edizionidi “Vogue”, “Elle” e altre. Un buonnumero di riviste correnti pervieneper donazione da parte dell’editorestesso; tra queste “Obiettivo Mo-da”, “Colors”, “Mood”.La sistemazione dei periodici pres-so il Centro di documentazione at-traversa tre fasi distinte, quali l’e-sposizione dell’ultimo numero per-venuto, la conservazione dei fasci-coli immediatamente precedenti, ela conservazione definitiva delleannate. I numeri correnti sono ordi-nati in quattro espositori: dai maga-zine di moda femminile quali “Ami-ca”, “Elle”, “Marie Claire”, “Flair”,“Numéro”, “W”, “Harper’s Bazaar”,“Vogue” (nelle edizioni italiana, ingle-se, americana e francese), “Showde-tails”, “Book” e “Collezioni”; le mag-

giori testate di moda maschile, come“Uomo Book”, “L’Uomo Vogue”,“Numéro Homme”, “Vogue HommeInternational”, “Showdetails MenCollections”, “Men’s Non-No”; alleriviste dedicate a particolari tipi diabbigliamento, come quello dasposa, quello per i bambini, losportswear, l’intimo, la maglieria,nonché riviste dedicate agli acces-sori, dalle borse alle calzature finoad arrivare ai gioielli. Eccone alcu-ni esempi: “La Sposa”; “VogueItalia Bambini”, “Divos”; “Sport &Street” e “Sportswear International”;“Linea Intima”, “Plus”; “Maglieria Ita-liana”, “Vogue Knitting Internation-al”; “Vogue Pelle”, “Pellicce Moda”,“Obiettivo Moda”, “Ars Sutoria” e“Arpel” per quanto riguarda tutto ilsettore dedicato alla pelletteria;“Vogue Gioiello”. Seguono poi iperiodici che si occupano di ten-denze moda, generalmente seme-strali, che con largo anticipo illu-strano quelli che saranno i colori,le stoffe, le linee dei capi di abbi-gliamento, i mood delle prossimestagioni; tra le più importanti “View”,“Trends Collezioni”, “Bloom”, “Pro-vider”, “Viewpoint”. Rappresentativedel panorama internazionale delletendenze moda giovanili e deglistreetstyle sono anche “Mood”,“Zoom on Fashion Trends”, “Big”,“Purple”, “Flaunt”, “Jalouse”, “Mixte”,“Nylon”, “Dealer De Luxe”, “Colors”,“I-D”. Infine, alcune riviste che sioccupano di arte e di storia del co-stume come “MCM: la Storia delleCose”, “Art e Dossier”, “Costume”,“Fashion Theory”; di interior de-sign, come “Wallpaper”, “Monitor”,“L’Officiel Design”; periodici di e-conomia sul sistema moda, come“Fashion: il Settimanale della Moda”,“Stores”, “Mark Up,” tecnica dellaconfezione, quali appunto “Tecnicadella Confezione e Confezione”.La collezione si arricchisce anchegrazie alle donazioni che perven-gono da parte di donatori sia isti-tuzionali sia privati, che vedononel Polimoda il luogo ideale per la

Illustrazione di De Chirico per una copertina di“Vogue” del 1935

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conservazione e la fruizione dimagazine di moda; nonché grazieall’acquisto mirato di testate e diannate volte a integrare la raccoltaove lacunosa. Il materiale perve-nuto per donazione viene visiona-to al fine di selezionare i numeriutili ad integrare la raccolta. Le ri-viste scartate sono inviate all’Uffi-cio colore e tessuti della scuola,7

dove vengono sommariamente or-ganizzate in ordine alfabetico ditestata. A differenza di quanto av-viene in biblioteca, dove la con-sultazione è strettamente e neces-sariamente legata alla conservazio-ne del materiale, qui gli studentipossono utilizzare le riviste secon-do le loro necessità.Il Centro di documentazione, dun-que, può vantarsi di possedereun’emeroteca che conta oltre 400testate, per una copertura cronolo-gica che va dalla metà dell’Otto-cento ad oggi. Per quanto riguardal’elenco completo delle testate e laconsistenza delle singole annate sirimanda all’OPAC.Le annate vengono definitivamen-te conservate in archivio; non so-no rilegate ma inserite in raccogli-tori di cartone. Per motivi di spa-zio soltanto una ristretta scelta diperiodici è conservata nelle saledella biblioteca. Dal giugno 2005 èstata avviata, con l’ausilio di unacollaboratrice esterna, la revisionedell’intera raccolta, che è stata por-tata a termine nell’estate del 2007.Ogni singola testata e ogni singolofascicolo è stato controllato al finedi valutarne lo stato di conserva-zione e l’effettivo possesso. Neicasi in cui è stato possibile, gliesemplari particolarmente danneg-giati sono stati sostituiti con alcunimigliori; sono state effettuate le in-tegrazioni con le donazioni ricevu-te, nonché lo scarto di alcune te-state ritenute di scarso interesse ovalore per la collezione. Sono sta-ti anche riorganizzati i magazzinidell’archivio periodici, recuperan-do spazi laddove erano mal sfrut-

tati, con l’allestimento di nuovescaffalature.Scopo finale del progetto era, edè, l’apertura dell’intera emeroteca,e con essa la fruizione da partedell’utenza. Per questo motivo èstato riscritto una parte del Regola-mento del Centro di documenta-zione, tenendo conto delle esigen-ze dell’utenza da una parte, e del-la difficoltà di movimentare taledocumentazione dall’altra. Il para-grafo relativo ai periodici recitaquanto segue:

Il servizio di consultazione dell’e-meroteca si svolge su appuntamen-to, e secondo le seguenti modalità:– la prenotazione va effettuata perle annate pregresse delle rivistecollocate in archivio e non imme-diatamente disponibili (periodiciindicati nel catalogo on-line conACCESSO RISERVATO);– il materiale sarà disponibile ilgiorno successivo alla richiesta;– ogni utente può richiedere fino acinque scatole di periodici al gior-no (per verificarne la perio-dicità si prega di consultareil Catalogo topografico deiperiodici);– non potranno essere tenutesui tavoli più di cinque scato-le contemporaneamente;– la consultazione dell’eme-roteca da parte di studenti edocenti del Polimoda è sub-ordinata alla presentazionedi una lettera del capo di-partimento, dove si illustrilo scopo della ricerca;– la consultazione da partedi studenti di altri istituiti èsubordinata alla presenta-zione di una lettera da par-te del docente, dove si illu-stri lo scopo della ricerca;– le riviste (fanno eccezionequelle collocate in sala) nonpossono essere fotocopiate,ma solo fotografate, e co-munque nel rispetto dellalegge sul diritto d’autore.

Ogni scheda catalograficarelativa ai periodici – co-

me mostra l’esempio di figura 1 –è così strutturata:Dati bibliografici del periodico: ti-tolo, luogo di edizione, editore.Consistenza: l’elenco dei fascicoliposseduti dal Centro di documen-tazione.Collezione: questo campo forniscetre tipi di informazione riguardan-ti la fruizione del periodico, ovve-ro i fascicoli contenuti in ogni sin-gola scatola; la collocazione fisicain biblioteca oppure in archivio; lamodalità di accesso, libero (diret-tamente e immediatamente fruibiledall’utente) e riservato (su appun-tamento).Un sistema di consultazione deiperiodici così elaborato non è cer-tamente ottimale. Si ritiene, tutta-via, che sia la migliore modalitàper aprire al pubblico l’emerotecanella sua interezza. L’allestimentodi tale servizio è in fase di speri-mentazione e sicuramente dovràsubire dei cambiamenti in funzio-ne delle diverse tipologie di ri-

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Biblioteche oggi – luglio-agosto 2008

Fig. 1 – Esempio relativo alla struttura dellascheda catalografica

Flair. - Milano : MondadoriConsistenza:2003, a. I, n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 112004, n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, (9), 10, 11, 122005, n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 132006, n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 122007, n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 122008, n. 1, 2Supplementi:Flair living 2003, n. 1, 5, 6 speciale sfilate, 7, 8, 102004, n. 5, Flair living, 8, 9, 112005, n. 1, 3, 4, 5, 8, 92006, n. 1, 82007, n. 1, 8, 112008, n. 1

Collezione:Anni Collocazione Accesso1 – 5/2003 L18*1 Riservato6 – 10/2003 L18*1 Riservato11/2003 – 5/2004 L18*1 Riservato6 – 11/2004 L18*1 Riservato12/2004 – 4/2005 L18*1 Riservato5 – 10/2005 L18*1 Riservato11/2005 – 3/2006 L18*1 Riservato4 – 8/2006 L18*1 Riservato9 – 12/2006 L18*1 Riservato1-6/2007 L18*1 Riservato7-11/2007 L18*1 Riservato12/2007- Espositore Libero

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chieste: un conto è la ricercasul periodico da parte di unostudente universitario per lastesura di una tesi; tutt’altracosa, con tempi notevolmenteristretti, è la ricerca dello stili-sta per la progettazione dellapropria collezione.L’emeroteca rappresenta ilpunto di forza del Centro didocumentazione insieme allaraccolta monografica. Quest’ul-tima spazia dalla storia del co-stume e della moda al fashiondesign, cercando di documen-tare l’evoluzione storica e stili-stica dell’abbigliamento, dal-l’antichità fino ad oggi, e neidiversi paesi. Non trascura diporre particolare attenzione al-lo studio degli accessori, detta-gli che arricchiscono le diversefogge di vestiario, definendoneed esaltandone gli aspetti co-municativi e sociologici, per cuisi possono trovare opere sulla sto-ria del cappello, della borsa, dellacalzatura, ma anche dell’acconcia-tura e del make-up, fino a giungeread opere sui bottoni, e sugli acces-sori per il cucito. Moda in questaaccezione significa anche conosce-re le tecniche di confezione dell’a-bito, i diversi tessuti, nonché le re-lative tecniche di tintura e stampa;le differenti lavorazioni con i filati,dalla maglieria all’uncinetto fino alricamo e al merletto; significa an-che conoscere le tecniche di realiz-zazione di borse e calzature, equindi i relativi materiali. L’attenzio-ne verso l’opera dei designer, sianoessi stilisti affermati o emergenti,non può e non deve essere in alcunmodo trascurata; insieme al designdell’abbigliamento, la fotografia dimoda; la sezione raggruppa le mo-nografie dei più importanti fotogra-fi, oltre a raccolte di servizi fotogra-fici usciti nelle più importanti rivistedi moda. Infine il connubio fra mo-da, cinema e teatro non poteva nonessere rappresentato attraverso unasezione ad esso dedicata.

“Non bisogna confondere la modacon un settore industriale o con ilcampo degli oggetti per vestire cuinormalmente si applica questa pa-rola nel linguaggio comune”;8 essaè un fenomeno ben più comples-so che non riguarda soltanto l’ab-bigliamento, “da cui pure è nata eda cui ha preso le mosse per con-quistare una forte influenza sull’in-tera società”;9 riguarda anche l’ar-redamento, l’architettura, il dise-gno di manufatti di uso comune,l’estetica e l’arte in generale. Eccoche una sezione della biblioteca ècomposta da opere relative al de-sign di interni, all’industrial design,all’arte e alle sue diverse forme e-spressive, quali la pittura e la scul-tura, le cosiddette arti minori, co-me la gioielleria e l’artigianato, pergiungere al disegno e alla grafica,con il fumetto, la grafica pubblici-taria e il figurino di moda.Certamente lo stretto legame chec’è fra moda e abbigliamento è do-vuto alla capacità di entrambi difarsi interpreti di una serie di signi-ficati sociali e simbolici, che vanno

al di là del principio di utilitàfunzionale. L’antropologia e lapsicologia hanno infatti evi-denziato come fin dall’antichi-tà gli uomini si vestissero perfinalità in parte diverse dal bi-sogno di coprirsi; l’abbiglia-mento diventa in questo modouna forma di comunicazione,e soltanto in seconda istanzasvolge una funzione pratica.Usi, costumi, galateo, folclore,sociologia e psicologia dellamoda possono essere studiatiattraverso le opere dei mag-giori studiosi e critici.La moda poi è legata alla mo-dernità, “sembra pertanto as-secondare il bisogno umanodi essere al passo con i tempi,(…) di saper cogliere le novi-tà e farsene interpreti, di spe-rimentare il nuovo”.10 È ancheun meccanismo di regolazio-ne dei cambiamenti culturali,

in parte organizzato e sfruttato ra-zionalmente, ma per lo più incon-trollato, e almeno in apparenza ir-razionale; l’industria e il commer-cio cercano di sfruttare il ciclo del-le mode a loro favore, coordinan-do l’invecchiamento estetico deiprodotti e la programmazione del-la produzione. Per questo motivo“l’aspetto decisivo delle mode daun punto di vista economico è laloro prevedibilità: capire in antici-po se e quando partirà una certatendenza, e soprattutto quando es-sa rallenterà”.11 Ecco che il mecca-nismo delle tendenze e delle sfila-te delle collezioni acquista il “si-gnificato di marketing degli atteg-giamenti culturali: un tentativo dicontrollare le oscillazioni del gustoanticipandole e regolarizzandole,usando come pretesto il passaggiometeorologico delle stagioni.12 O-pere relative al marketing dellamoda, al forecasting, all’organizza-zione degli eventi moda, al visualmerchandising, alla comunicazionee alla pubblicità fanno parte, quin-di, di quelle discipline che com-

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“L’officiel”, marzo 1958

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pongono la raccolta del Centro didocumentazione di Polimoda, unausilio irrinunciabile per il lavorodello stilista.Allo stesso tempo la moda si rivol-ge al passato solo per farlo diven-tare un oggetto di interesse del pre-sente (revival, vintage), e per rein-terpretarlo con gli occhi dell’attuali-tà.13 Da sempre i designer hannofatto dettagliate ricerche di caratte-re iconografico e storico-artisticoper realizzare le loro collezioni, an-che quest’ultime vere e proprieopere d’arte. Il revival e il citazio-nismo nella moda sono stati ancheoggetto di mostre, come “The his-torical mode” a New York, dove ac-canto all’abito viene mostrata lafonte a cui lo stilista si è ispirato.14

La reinterpretazione di motivi comel’Oriente e in particolar modo delgiapponismo è ricorrente nelle col-lezioni di moda degli stilisti in epo-che diverse.15

Il Centro di documentazione di Po-limoda, dunque, rappresenta unafonte ricchissima, una grande bancadati, indispensabile per tutti coloroche si occupano di moda, dagli stu-denti ai designer, dagli studiosi agliaddetti del settore in genere. È aperto il lunedì dalle 10,00 alle18,00 e dal martedì al venerdì dal-le 8,30 alle 18,00 previo appunta-mento, telefonando al numero 0557399622/40, oppure scrivendo a:[email protected];[email protected]. Per informazioni sulla raccolta e ilcatalogo on-line: <http://www.polimoda.com>.

Note

1 I look books sono materiali fotografi-ci riguardanti le collezioni di stilisti ecase di moda. Hanno una circolazionemolto limitata, spesso ad uso esclusi-vo delle aziende o delle testate di mo-da, che se ne servono per scegliere gliabiti da fotografare e successivamentepubblicare all’interno delle loro rivi-ste. Si differenziano dal catalogo com-

merciale vero e proprio per il caratte-re divulgativo di quest’ultimo.2 La costruzione del thesaurus è stataeffettuata dal personale del Centrocon la supervisione del lavoro affida-ta ad un consulente esterno, PaolaCapitani; la traduzione in inglese del-lo stesso è stata curata da una lau-reanda della Scuola superiore tradut-tori ed interpreti dell’Università di Bo-logna, Susanna Pecora, coordinata dalprofessor Bertaccini. La base di par-tenza per l’allestimento della faccetta“Abbigliamento” è stata la prima ste-sura del Thesaurus Polimoda; per lacostruzione delle altre faccette la fon-te di riferimento è stato l’Art and ar-chitecture thesaurus; per la creazionedella terminologia controllata si è cer-cato di seguire, per quanto possibile,il criterio stabilito dagli standard ISO2788 e ISO 5964; sono stati consultatiglossari specialistici sulla moda con loscopo di chiarire il significato del termi-ne. La nuova edizione del ThesaurusPolimoda è costituita da otto faccette(Abbigliamento, Attività, Attributi fisi-ci, Concetti associati, Materiali, Ogget-ti, Persone, Stili e periodi) e tredici ge-rarchie o suddivisioni delle faccette.Alla fine del lavoro sono stati contaticirca 1.850 descrittori e circa 130 nondescrittori.3 Il VRD è stato pubblicato per la pri-ma volta sul sito di Polimoda nel me-se di settembre 2004. Dalla home pagesi accede alle diverse sezioni del VRD:nel dare il benvenuto all’utenza remo-ta del Centro di documentazione sidescrivono brevemente la natura e icompiti di questo istituto. Si illustrano,poi, i servizi nel dettaglio e le caratte-ristiche della raccolta documentaria. Illink al “Catalogo on-line” collega allahome page del catalogo delle operepossedute dal Centro di documenta-zione: monografie, periodici, non bookmaterial. Due i link sui quali porreparticolare attenzione: uno è la bache-ca virtuale delle opere di consultazio-ne specifiche per il settore moda pos-sedute dal Centro; l’altro riguarda i treglossari sulla moda messi gratuita-mente a disposizione dell’utenza.4 GIOVANNI SOLIMINE, La biblioteca. Sce-nari, culture, pratiche di servizio, Ro-ma-Bari, Laterza, 2004, p. 36.5 YUNIYA KAWAMURA, La moda, Bologna,il Mulino, 2006, p. 110.

6 Il valore della moda. Industria e ser-vizi di un settore guidato dall’innova-zione, a cura di Marco Ricchetti e En-rico Cietta, Milano, Bruno Mondadori,2006, p. 257, nota 20.7 L’accesso a questo archivio è riser-vato ai soli studenti di Polimoda, iquali hanno a disposizione, oltre aiperiodici, una raccolta di 15.000 cam-pioni di tessuto.8 UGO VOLLI, Manuale di semiotica, Ro-ma-Bari, Laterza, 2003, p. 222.9 Ibidem.10 MARIA CRISTINA MARCHETTI, Moda e so-cietà, in Manuale di comunicazione,sociologia e cultura della moda, vol. I,Roma, Meltemi, 2004, p. 10.11 UGO VOLLI, Manuale di semiotica,cit., p. 223.12 Ibidem.13 MARIA CRISTINA MARCHETTI, Moda esocietà, cit., p. 11.14 RICHARD MARTIN – HAROLD KODA, Thehistorical mode, fashion and art in the1980s, New York, Rizzoli Internation-al, 1989.15 La moda. Storia dal XVIII al XX se-colo. Dalla collezione del Kyoto Costu-me Institute, Köln, Taschen, 2003.

Centri di documentazione

Biblioteche oggi – luglio-agosto 2008

Polimoda Documentation Centreis located in Florence, in thebeautiful frame of Villa Strozzi.The library hosts one of thelargest and most important col-lections of international docum-entation on fashion existing inItaly today. It is a primary sourceof information, research andinspiration for anybody interest-ed in fashion.Thanks to the financial contrib-ution of the Ente Cassa diRisparmio di Firenze the entirecollection of fashion magazinesis now available for consultation.Marvellous issues with the co-ver drawn by famous illustratorsand artists, the first fashion pict-ures, and also every kind ofnews about fashion, costumes,trends: 150 current subscrip-tions, more than 400 titles fromthe mid 19th century till today.

Abstract