cataloghi una biblioteca senza catalogo non potrebbe definirsi tale: il catalogo infatti è lo...
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Cataloghi Una biblioteca senza catalogo non
potrebbe definirsi tale: il catalogo infatti è lo strumento centrale che la biblioteca utilizza per soddisfare il proprio scopo istituzionale, quello della mediazione fra le informazioni contenute nei documenti raccolti e organizzati e i bisogni informativi dei lettori.
Cataloghi Esso è costituito da un insieme ordinato
di registrazioni, ciascuna delle quali rappresenta un documento fisicamente esistente nella biblioteca. Perché un catalogo possa assolvere alle sue funzioni è indispensabile che ad ogni documento corrisponda almeno una registrazione e che ad ogni registrazione corrisponda almeno un punto di accesso.
CataloghiLe funzioni del catalogo sono1. quella di consentire la localizzazione o
individuazione di un documento presente in biblioteca o comunque accessibile
2. quella che possiamo definire di raggruppamento. Il catalogo mostra cioè quali documenti condividono una caratteristica comune (responsabilità, appartenenza ad una serie/collana, soggetto, etc.)
Cataloghi Il catalogo è in stretto rapporto con i
protagonisti del processo informativo che si attua in biblioteca: le raccolte documentarie, le modalità della loro gestione e i fruitori/lettori.
I cambiamenti che hanno investito questi protagonisti hanno determinato anche l’evoluzione del catalogo.
CataloghiIl catalogo si è evoluto nel
tempo
a) dal punto di vista fisicob) dal punto di vista della sua
organizzazione interna. c) dal punto di vista funzionale
Cataloghi
Evoluzione fisica
Cataloghi a volumeCataloghi a schede mobiliCataloghi on line
CataloghiL’evoluzione strutturale ha interessato:
1. Le tecniche descrittive2. L’organizzazione degli elementi che sono
ritenuti indispensabili a rappresentare i documenti
3. Architettura interna del catalogo
CataloghiLe tecniche descrittive
Nell’era del libro manoscritto era sufficiente l’indicazione del nome dell’autore e del titolo dell’opera, successivamente si impose la necessità di indicare anche dove e quando l’opera era stata pubblicata. Progressivamente, a mano a mano che aumenta e si diversifica la produzione libraria, il cataloghi si adeguano, aumentando il numero di elementi presi in considerazione per descrivere il documento, ma anche il modo di indicarli, cioè la forma con cui dovevano essere espressi. Si evolve anche l’ordine della sequenza, all’interno della quale ciascun elemento tende a collocarsi in un punto fisso.
CataloghiL’organizzazione degli elementi della descrizione
Si evolve anche l’ordine della sequenza, all’interno della quale ciascun elemento tende a collocarsi in un punto fisso.
CataloghiArchitettura del catalogo Un catalogo è il risultato dell’assemblaggio
di una serie di sequenze, ciascuna delle quali corrisponde ad un’unita bibliografica. L’organizzazione di queste sequenze non può essere casuale, ma deve rispondere ad una logica funzionale. Anche all’interno di un ordinamento che può apparire il più semplice, quello alfabetico, è necessario inserire una serie di legami che colleghino informazioni distanti fra loro.
Cataloghi La necessità di creare un sistema
organizzato in grado di rispondere alle domande del lettore ha portato alla moltiplicazione delle schede:
schede principali secondarie di rinvio o rimando schede aperte schede di spoglio.
Cataloghi
Evoluzione funzionale
Da una funzione puramente patrimoniale si è passati ad una funzione di mediazione fra i bisogni informativi dei lettori e le raccolte.
Cataloghi In passato la funzione del catalogo di una
biblioteca era quasi esclusivamente patrimoniale, cioè doveva servire a rappresentare il patrimonio della biblioteca, ad accertare ciò che esisteva nella raccolta. La funzione di mediazione del catalogo non era avvertita come necessaria, o comunque non era fondamentale.
I cataloghi, quindi, delle biblioteche sono in questo momento organizzati quasi esclusivamente in ordine alfabetico, perché questo tipo di ordinamento risponde meglio alla funzione di controllo patrimoniale.
Cataloghi La componente informazionale dei cataloghi
comincia ad emergere dal XVI-XVII secolo, quando le biblioteche più grandi cominciano a stampare il proprio catalogo, ma è un tipo di informazione diretta più all’esterno, che non ai propri utenti: l’esigenza non è tanto quella di creare uno strumento di mediazione fra le proprie raccolte e chi le utilizza, quanto piuttosto quello di far sapere all’esterno ciò che si possiede.
Cataloghi I cambiamenti più importanti si hanno
ovviamente a partire dal XIX secolo: la crescita esponenziale delle pubblicazioni, i progressi scientifici, gli aumentati bisogni informativi spingono verso l’introduzione di meccanismi nuovi di mediazione. In altre parole non è più sufficiente che la biblioteca fornisca registri i libri che possiede, deve anche fornire informazioni su ciò che questi libri contengono: un catalogo unico non basta più, ma è necessario allestire una pluralità di cataloghi, ciascuno dei quali risponda ad esigenze particolari.
Cataloghi Il catalogo alfabetico per autori resta il perno
centrale del sistema catalografico che ogni biblioteca costruisce in funzione delle sue raccolte e dei suoi utenti, ma cambia completamente la sua funzione, viene svincolato da compiti amministrativi e patrimoniali, per assumere via via nel tempo un ruolo di mediazione centrale su cui si appunta la riflessione biblioteconomica per definirne obiettivi e scopi.
Cataloghi
In una biblioteca moderna il sistema catalografico a disposizione degli utenti è composto almeno da tre tipi di catalogo, il catalogo alfabetico per autore e titoli, il catalogo per soggetto e il catalogo sistematico. L’automazione ha riunificato fisicamente questi tre cataloghi, anche se concettualmente restano diversi i modi di interrogazione, a seconda che si cerchino informazioni su un libro o sul contenuto di un libro.
Cataloghi
Altri tipi di catalogo catalogo alfabetico dei periodici catalogo del materiale musicale catalogo delle stampe catalogo degli incunaboli Catalogo dei manoscritti
Cataloghi
Strumenti gestionali
Inventario Catalogo topografico Schedone amministrativo
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico
Differenze rispetto a Creazione della notizia Indicizzazione della notizia Ricerca della notizia Presentazione della notizia
Catalogo tradizionale e catalogo elettronicoCreazione della notizia Nel catalogo tradizionale il numero
degli elementi che vengono presi in considerazione è parzialmente condizionato dalle dimensioni fisiche della scheda; in quello elettronico questo limite non esiste e l’informazione contenuta nella descrizione bibliografica può essere dilatata al massimo.
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico
Catalogo tradizionale
numero di accessi limitato
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico
Catalogo elettronico
ogni elemento della descrizione può costituire un punto di accesso (luogo, editore, etc).
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico Viceversa gli errori di battitura, la
variazione negli spazi e nei segni di punteggiatura, l’uso di maiuscole e minuscole hanno un’importanza fondamentale negli archivi elettronici, perché portano alla duplicazione di una descrizione; un errore nella digitazione di un termine di accesso conduce all’irreperibilità.
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico Indicizzazione della notizia I cataloghi cartacei sono strutturati in modo
diverso da quelli elettronici. I cataloghi cartacei sono divisi (per autori, per soggetto, per classi), con l’unica eccezione del catalogo dizionario che integra due archivi diversi, ma sempre bibliografici. Nel catalogo elettronico possono essere integrati e messi in correlazione archivi di natura diversa (utenti, fornitori, etc.; un utente può controllare se un libro richiesto è arrivato; se un libro che vuole in prestito è disponibile, etc.).
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico Per moltiplicare gli accessi in un
catalogo cartaceo sono costretto a duplicare la scheda completa, corredarla delle diverse intestazioni e poi inserirla al suo posto. Nel catalogo elettronico la descrizione bibliografica è unica e ad essa puntano (sono legati) tutti i termini che costituiscono un accesso.
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico
Altre differenze
Authority control e authority file indispensabili per il buon funzionamento di un catalogo elettronico.
Differenze nell’ordinamento alfabetico.
Catalogo tradizionale e catalogo elettronicoLa ricerca della notizia Nel catalogo cartaceo l’utente ha una
visione d’insieme e può percepire sia l’entità che l’organizzazione dell’archivio.
Nel catalogo elettronico questo non è possibile: ho a disposizione solo un terminale e il numero di notizie che appare sul video (importanza di dichiarare la copertura).
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico
Vantaggi del catalogo elettronico
Quantità di accessi più alta Unificazione del processo di
ricerca (da una sola postazione posso ricercare per autore, per soggetto e per classe).
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico Ricerche possibili in un catalogo
elettronico e non possibili in quello cartaceo:
parola chiave (utile quando non si ricorda il titolo esatto; per i nomi di enti).
I limiti di questa ricerca sono di tipo linguistico (non sostituisce la ricerca per linguaggio controllato, soggetto o thesaurus); può provocare rumore.
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico Operatori boleiani (and, or, not) Troncamento (a sinistra o a destra) La ricerca ipertestuale (a partire da
un termine già trovato, parola significativa del titolo, parola della stringa di soggetto, si cercano altre occorrenze).
Catalogo tradizionale e catalogo elettronico Presentazione della notizia. Normalmente in un catalogo elettronico la
ricerca comincia dagli indici. Questo può portare a schermate intermedie (soprattutto quando la ricerca è fatta a partire da un solo elemento), su cui in alcuni casi si possono introdurre filtri.
Nei cataloghi integrati accanto alla notizia possono comparire dati gestionali (possibilità di prestito; libro già in lettura).