case study ecoluxury resort alila villas uluwatu

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Alila Villas Uluwatu, Bali, Indonesia coordinate (DD): lat -8.845489N; long 115.137243 E Descrizione e concept Il resort progettato dagli architetti WOHA, si colloca a cavallo tra le bianche scogliere calcaree e l’arida savana della penisola di Uluwatu di Bali, Indonesia. L’insieme delle costruzioni dal profilo basso delle suite e delle ville, si configurano come un piccolo villaggio che domina l’Oceano Indiano dall’alto delle scogliere a strapiombo. Esse combinano la freschezza e il dettaglio delle linee contemporanee con i materiali tradizionali dell'architettura spontanea locale. Il cuore del resort è costituito dagli edifici che ospitano i servizi comuni, quali: reception, spa, boutique, palestra, libreria e ristoranti. Da qui si può andare verso le scogliere, dove si trovano le 5 grandi ville con cabana sull’Oceano, oppure sulla collina, dove sorgono le 59 suite d’albergo e le 23 ville immerse nel verde, tutte con piscina privata e vista sull’oceano. Le suite sono progettate come padiglioni collegati da ponti su giardini d’acqua; esse sono incastonate nella collina come terrazze e il giardino di ciascuna costituisce la vista verde in primo piano della villa retrostante posta a una quota superiore.

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Eco-luxury resort case study

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Page 1: CASE STUDY Ecoluxury Resort Alila Villas Uluwatu

Alila Villas Uluwatu, Bali, Indonesia coordinate (DD): lat -8.845489N; long 115.137243 E

Descrizione e concept

Il resort progettato dagli architetti WOHA, si colloca a cavallo tra le bianche scogliere calcaree e l’arida

savana della penisola di Uluwatu di Bali, Indonesia. L’insieme delle costruzioni dal profilo basso delle suite e

delle ville, si configurano come un piccolo villaggio che domina l’Oceano Indiano dall’alto delle scogliere a

strapiombo. Esse combinano la freschezza e il dettaglio delle linee contemporanee con i materiali

tradizionali dell'architettura spontanea locale.

Il cuore del resort è costituito dagli edifici che ospitano i servizi comuni, quali: reception, spa, boutique,

palestra, libreria e ristoranti. Da qui si può andare verso le scogliere, dove si trovano le 5 grandi ville con

cabana sull’Oceano, oppure sulla collina, dove sorgono le 59 suite d’albergo e le 23 ville immerse nel verde,

tutte con piscina privata e vista sull’oceano. Le suite sono progettate come padiglioni collegati da ponti su

giardini d’acqua; esse sono incastonate nella collina come terrazze e il giardino di ciascuna costituisce la

vista verde in primo piano della villa retrostante posta a una quota superiore.

Page 2: CASE STUDY Ecoluxury Resort Alila Villas Uluwatu

Basso impatto ambientale

Sostenibilità stand-alone

Progettato e realizzato secondo gli standard del Green Globe 21, Alila Villas Uluwatu dimostra come la

sostenibilità ambientale possa essere conseguita con tecnologie semplici e a basso costo (anche in fase di

gestione) con edifici stand-alone che privilegiano un design passivo piuttosto che soluzioni high-tech

importate (con conseguenti operazioni di manutenzione specializzata proveniente da altre regioni). Essi

sono orientati per consentire il passaggio di luce naturale filtrata, minimizzando contemporaneamente il

guadagno di calore nelle ore diurne: le coperture aggettanti, i sistemi di schermatura regolabili degli infissi

assicurano l’ombreggiamento di muri e finestre; la vegetazione circostante riduce l’effetto albedo del sole

equatoriale, oltre a riflettere il calore, mentre i colori sobri degli interni, incrementano e diffondono la luce.

I brise de soleil regolabili delle finestre e i fronti apribili delle facciate di suite e ville, consentono la

ventilazione naturale, agevolata dalla organizzazione a pianta aperta degli ambienti; la composizione degli

spazi di vita intorno a piscine e cortili, invece, incoraggia il movimento di aria fresca.

Gli alloggi non necessitano di aria condizionata, dal momento che le brezze oceaniche vengono sfruttate,

raffrescandole nel passaggio sulle piscine di acqua salata (che mantiene l’acqua fresca), per ventilare

naturalmente gli interni, limitando alle sole notti più calde l’uso degli split nelle camere da letto.

Per quel che concerne il recupero e il riuso dell’acqua piovana, questa è raccolta sulla copertura di ciascuna

villa (rallentando gli effetti dei temporali e raffrescando gli edifici al contempo) e viene convogliata in una

cisterna posta a valle di ogni unità per il successivo impiego negli scarichi o nell’irrigatura dei giardini. Il

sistema di bioswales (fosse livellari) e di giardini d’acqua mantengono umido il terreno e fungono da riserva

idrica.

La strategia di approvvigionamento energetico è stata condotta su due fronti: se da un lato sono stati

ridotti i consumi, minimizzando gli spazi indoor e massimizzando illuminazione e ventilazione naturale,

dall’altro sono state previste fonti sostenibili per la fornitura energetica, optando per un generatore a

biocarburante di una compagnia indonesiana, pompe di calore per l’acqua calda sanitaria, per il buon

rendimento a lungo termine(buona efficienza per un periodo superiore a 10 anni), infine, la possibilità di

utilizzare energia proveniente da un campo eolico posto a 2 Km di distanza.

Page 3: CASE STUDY Ecoluxury Resort Alila Villas Uluwatu

Dispositivi digitali sono stati installati per consentire il monitoraggio dell’energia utilizzata nelle differenti

sezioni del resort, per una ottimizzazione dei consumi in fase di gestione.

Impiego di risorse locali

In linea con quanto afferma l’International Ecotourism Standard (IES) che definisce l’ecoturismo come:

turismo ecologicamente sostenibile con un interesse primario sulle esperienze in aree

naturali che promuovono la comprensione degli ambienti e delle culture, lo apprezzano e

lo conservano

i progettisti hanno considerato appieno la questione locale sotto aspetti diversi. Dice l’archietto Richard

Hassel del gruppo WOHA in una intervista condotta dal designer e ricercatore Ross McLead:

“Il nostro progetto per Alila Villas Uluwatu attinge a molti aspetti della cultura di Bali, di

Uluwatu, e li concilia con le nostre esperienze professionali. L’orizzontalità si riferisce al

grande cielo e alle scogliere di Bukit. I livelli a gradoni si riferiscono ai campi terrazzati sulle

rocce dei contadini. La scalinata sulla collina è una metafora della scalata teatrale al

tempio di Besakin. Le lavorazioni della pietra hanno la stessa consistenza delle lavorazioni

dei mattoni di Carlo Scarpa. Le tonalità di beige e nero richiamano le prime opere d’arte

balinesi in inchiostro nero su sfondo giallo. Le sottili colonne in metallo che sorreggono le

coperture in pietra lavica fanno riferimento alle sottili colonne balinesi che sorreggono i

voluminosi tetti in paglia. La planimetria della villa sperimenta una mediazione tra i

propositi di composizione spaziale delle case con giardino di Mies Van der Rohe e così via

[…]. L’architettura non è un manifesto, nemmeno una polemica, non asserisce di essere

balinese, o di essere il futuro dell’architettura balinese. Essa è semplicemente un dialogo

tra gli WOHA ed alcuni aspetti dell’architettura e delle arti visive balinesi, una cultura di cui

conosciamo qualcosa ma non molto, tra alcuni aspetti dell’architettura moderna, di cui

conosciamo diverse cose, tra alcuni aspetti della nostra ricerca progettuale in ambienti

tropicali, che abbiamo avuto modo di esplorare per diversi anni, e tra alcuni aspetti di

questo sito, questa cultura, questa economia. Essa è prima di tutto un’architettura che

accresce l’esperienza del posto”.

E ancora, nell’articolo della rivista Architecture Australia (2010, n.5 pag. 85):

“Volevamo ricercare un linguaggio architettonico che fosse riconosciuto a livello globale, e

condividere le conoscenze locali. È una mediazione di ciò che è l’architettura balinese e

l’architettura globale - per esempio tra l’architettura di Carlo Scarpa e quella dell’antico

regno Majapahit (dell’isola di Giava), tra Mies e i padiglioni balinesi – e noi lavoriamo per

interfacciarle”.

I materiali impiegati, così come la manifattura artigiana, sono del luogo. Il legno, se non è stato riciclato,

proviene da foreste sostenibili. Ampio uso è stato fatto del bamboo, per il rivestimento dei soffitti.

Tutela dei luoghi

Per quanto attiene alla tutela dei luoghi, il masterplan prevedeva il rispetto dei dislivelli per evitare scavi e

riempimenti. tutti gli alberi secolari furono mantenuti o ripiantati. La vegetazione locale è stata censita e

mappata, e con queste specie è stato avviato localmente un vivaio per la successiva collocazione del

paesaggio delle piantine. Esse, essendo locali, si adattano al clima secco della savana e resistono bene alla

stagione calda richiedendo meno acqua e incoraggiano gli uccelli e gli animali del posto a rimanere nell’area

del resort.

Page 4: CASE STUDY Ecoluxury Resort Alila Villas Uluwatu

Architettura Organica

Per la singolarità paesaggistica del sito del resort, arroccato sulle scogliere a strapiombo sull’oceano,

l’intezione primaria dei progettisti era quella di relazionare intimamente gli edifici del resort con l’ambiente

circostante. Le ville si inseriscono nel profilo del paesaggio e ciascuna è dotata di piscina privata e cabina

con vista sull’oceano. La più importante di queste, la Sunset Cabana, location di eventi come matrimoni,

sporge dalla sua piscina infinita che collima con l’orizzonte.

I confini tra gli spazi esterni ed interni si smaterializzano (gli stessi interni sono stati progettati come giardini

abitabili) e le passerelle che collegano gli edifici sui giardini d’acqua incorniciano scorci di paesaggio come

cartoline.

Lusso

Le suite e le ville sono dotate di tutti i comfort (Wi-Fi, TV Sat, computer…) e l’ampia gamma di tipologie si

adatta a soddisfare le esigenze della clientela, potendo disporre di una o tre camere da letto per una

superficie che va dai 150 ai 700 fino ai 3000 mq.

Tra i servizi offerti, sono previsti: sessioni quotidiane di yoga (collettive o private nella cabana della propria

villa); sedute nelle Spa che utilizzano avanzate tecniche salutistiche asiatiche con prodotti freschi, naturali e

di qualità; l’uso di una palestra superaccessoriata aperta 24h al giorno; una galleria con pezzi d’arte e di

artigianato (alcuni dei quali disponibili per la vendita); un servizio di autista privato. Infine sono presenti

due ristoranti: il Cire (pronunciato “Seer”) decorato con stampe balinesi e opere d’arte disposte come

separé per ricreare salette da pranzo private, che offre la contemporanea cucina occidentale preparata con

prodotti locali; oppure il Warung che propone piatti tradizionali della cucina indonesiana e balinese serviti

nei grandi tavoli comuni (un occasione per socializzare con gli altri clienti del resort) o nei più riservati tavoli

nel locale.

Page 5: CASE STUDY Ecoluxury Resort Alila Villas Uluwatu

Bibliografia Resort Design, Michelle Galindo, 2012, ed. Braun, pagg. 184-189

Articoli riviste

Alila Villas Uluwatu – Bali – Woha, in: Architecture Australia, 2010 Sept.-Oct., v.99, n.5, p.84-85

Alila Villas Uluwatu Woha, in: C3 Korea, 2010 Agosto., n.312, p.194-201

Fusing the tropical and the modernist - Alila Villas Uluwatu, Bali, Indonesia in: Architecture &

design, 2012 Aug., v.29, n.8, p.80-88

Articoli web

Alila Villas Uluwatu in Bali, in: http://www.vidafine.com/blog/2010/05/alila-villas-uluwatu-in-bali/

Exquisite Alila Villas Uluwatu is the Ultimate Eco-Resort in Bali in: http://inhabitat.com/exquisite-

alila-villas-uluwatu-is-the-ultimate-eco-resort-in-bali/

Alila Villas Uluwatu, Bali in: http://www.alilahotels.com/uluwatu

Articoli pdf on line

Blue-sky thinking in:

http://www.airah.org.au/imis15_prod/Content_Files/EcoLibrium/2011/September2011/2011_09_

F05.pdf

Alila Villas Uluwatu, Bali Indonesia in:

http://www.rossmcleod.com/design%20life/RICHARD%20HASSELL.pdf

Alila Villas in:

http://alilahotels.com/documents/alila_villas_uluwatu/alilavillas_residence_brochure.pdf