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INDICE 1. IL PROGETTO “CASA 2 LITRI” 2. GLI STANDARD EUROPEI 3. L’UTILIZZO DELL’ENERGIA 4. I PROCESSI DI SCELTA 5. COSTRUIRE LA CASA DA 2 LITRI 6. LA PAGELLA DELLA ”CASA 2 LITRI”

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INDICE

1. IL PROGETTO “CASA 2 LITRI”

2. GLI STANDARD EUROPEI

3. L’UTILIZZO DELL’ENERGIA

4. I PROCESSI DI SCELTA

5. COSTRUIRE LA CASA DA 2 LITRI

6. LA PAGELLA DELLA ”CASA 2 LITRI”

2

1. IL PROGETTO “CASA 2 LITRI”

3

2. GLI STANDARD EUROPEI

1. GERMANIA: EN EV/PASSIVHAUS

2. SVIZZERA: MINERGIE

3. ITALIA: ° CARUGATE

° CASACLIMA

° DL 192/DL 311

4. ESEMPI: ° CASA 3 LITRI

° CASA VARARLBERG

5. IL FUTURO: CASA 2 LITRI

4

L’EVOLUZIONE:

1974 prima norma francese sul riscaldamento1982 normativa tedesca fissava consumo max di 150 Kw/h/m2 anno1990 stima consumo abitazioni media europea 250 Kwh/m2anno1995 nuova normativa tedesca 100 Kwh/m2anno1999 nuova normativa tedesca 65 Kwh/m2anno1999 programma Minergie – Svizzera per abitazioni 45 Kwh/m2anno (valore medio indicativo)2002 nuova normativa tedesca EnEv standard “Casa Passiva” 30 Kwh/m2anno

ITALIA

1976 Legge 373 Verifica CD in funzione G.G. e S/V1991 Legge 10 Verifica FEN in funzione GG e S/V1993 DPR 412 Zone climatiche T min interne2005 Decreto Legislativo 1922007 Decreto Legislativo 311

(tutti i valori di consumi riportati sono riferiti a riscaldamento)

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FABBISOGNO ENERGETICO UTILE DI RISCALDAMENTO

EVOLUZIONE DEGLI STANDARDS ENERGETICI

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CASA A BASSO CONSUMO ENERGETICO

PRINCIPI CONCETTUALI

Forma compatta

Isolamento termico rinforzato

Limitazione dei ponti termici

Tenuta stagna all’aria

Utilizzo efficace dell’energia solare passiva

Impianto ad alto rendimento e di facile utilizzo

Apparecchi sanitari a economia d’acqua

Apparecchiature elettriche a risparmio energetico

Scelta di materiali da costruzione riciclabili, la cui produzione e messa in opera richiedano poca energia

7

GERMANIA: CONFRONTO TRA I CONSUMI ENERGETICI PER RISCALDAMENTO SECONDO IL TIPO

DI ABITAZIONE, ED EVOLUZIONE IN FUNZIONE DELLE NORMATIVE (in kWh/mq/anno)

Casaunifamiliare

Case a schiera Abitazionicollettive

Parco abitazioni 260 190 160

Normativa tecnica 1982 (valoremassimo) 150 110 90

Normativa tecnica 1995 (valoremassimo)

100 75 65

Case a basso consumo 70 60 55

PERFORMANCE MEDIE DELLE PARETI NELLA CASA A BASSO CONSUMO, DEFINITE CON IL

COEFFICIENTE DI TRASMITTANZA SUPERFICIALE U

Parete esterna in muratura U 0,25 W/mqK(da 12 a 18 cm di isolante)

Parete esterna con ossatura in legno U 0,20 W/mqK(da 20 a 25 cm di isolante)

Tetto U 0,15 W/mqK(da 25 a 30 cm di isolante)

Parete tra zona riscaldata e zona non riscaldata U 0,30 W/mqK(da 8 a 12 cm di isolante)

vetrate U 1,3 W/mqK(doppio vetro isolante con intercapedine con gas rari)

8

MARCHIO MINERGIE

VALORI LIMITE DEL CONSUMO DI RISCALDAMENTO E DI ELETTRICITA’ PER L’OTTENIMENTO DEL

MARCHIO MINERGIE

Consumo di energia per riscaldamento Nuove costruzioni Edifici anteriori al 1990

Abitazioni 45 KWh/mq/anno(160 MJ/mq/anno)

90 KWh/mq/anno(320 MJ/mq/anno)

Uffici 40 KWh/mq/anno(145 MJ/mq/anno)

70 KWh/mq/anno(53 MJ/mq/anno)

Consumo di elettricità Nuove costruzioni Edifici anteriori al 1990

Abitazioni e uffici 15 KWh/mq/anno(53 MJ/mq/anno)

15 KWh/mq/anno(53 MJ/mq/anno)

PERFORMANCE MEDIE DELLE PARETI NELLA CASA MINERGIE, DEFINITE CON IL COEFFICIENTE DI

TRASMITTANZA SUPERFICIALE U

Murature e tetti U 0,20 W/mqK

Pavimento del pianterreno U 0,25 W/mqK

Finestre U 1 W/mqK

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REGOLAMENTO DI CARUGATE

COMUNE DI CARUGATE - PROVINCIA DI MILANO

REGOLAMENTO EDILIZIO

Sezione IV – Requisiti relativi all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e al risparmio energetico.

Articolo 98 – Valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili

1.Per limitare le emissioni di CO2 e di altre sostanze inquinanti e/o nocive nell’ambiente, oltre cheper ridurre i costi di esercizio, negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico è fattoobbligo di soddisfare il fabbisogno energetico degli stessi, per il riscaldamento, il condizionamento,l’illuminazione e la produzione di acqua calda sanitaria, favorendo il ricorso a fonti rinnovabili dienergia o assimilate. In particolare, se non si verificano tali impedimenti, negli edifici di nuovacostruzione l’impiego di fonti rinnovabili è indicato nella misura minima del 20%.

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2. Per gli edifici di proprietà privata, qualunque sia la destinazione d’uso vale il comma 1 delpresente articolo. Negli edifici di nuova costruzione l’impiego di fonti rinnovabili è indicato nellamisura minima del 10%.

3. Gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa dovranno essere disposti aSud-Est, Sud e Sud Ovest, conformemente al loro fabbisogno di sole. Gli spazi che hanno menobisogno di riscaldamento e di illuminazione (box, ripostigli, lavanderie e corridoi) saranno dispostilungo il lato nord e serviranno da cuscinetto fra il fronte più freddo e gli spazi più utilizzati. Leaperture massime saranno collocate a Sud, Sud-Ovest, mentre a Est saranno minori e a Nordsaranno ridotte al minimo indispensabile. È d’obbligo nelle nuove costruzioni l’utilizzo di vetridoppi, con cavità contenente gas a bassa conduttività, per tutte le esposizioni. Nel caso di edificiesistenti, quando è necessaria un’opera di ristrutturazione delle facciate, diventa d’obbligo lasostituzione di serramenti a vetro singoli con vetri doppi.

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4. Sia nelle nuove costruzioni che nell’esistente è consentito prevedere la realizzazione di serre e/osistemi per captazione e lo sfruttamento dell’energia solare passiva secondo quanto indicatoall’art. 56 comma 3. Le serre possono essere applicate sui balconi o integrate nell’organismoedilizio, sia esistente che di nuova costruzione, purché rispettino tutte le seguenti condizioni:a) siano progettate in modo da integrarsi, valorizzandolo, nell’organismo edilizio nuovo oesistente;b) dimostrino, attraverso i necessari calcoli energetici, la loro funzione di riduzione dei consumi dicombustibile fossile per riscaldamento invernale, attraverso lo sfruttamento passivo e/o attivodell’energia solare e/o la funzione di spazio intermedio;c) siano realizzate con serramenti di buona resistenza all’invecchiamento e al degrado estetico efunzionale, con gli elementi trasparenti realizzati in vetro temprato di spessore 5 mm;d) siano separate dall’ambiente retrostante da una parete priva di serramenti apribili cheimpedisca, di fatto, la loro trasformazione in un unico vano con il suddetto ambiente;e) abbiano una profondità non superiore a 1,00 metri e siano dotate di un accesso, per i soli fini dimanutenzione, dall’esterno o da uno spazio comune (ad esempio condominiale).F) i locali retrostanti abbiano comunque un’apertura verso l’esterno, allo scopo di garantire unacorretta ventilazione.

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5. È suggerito l’utilizzo di pannelli radianti integrati nei pavimenti o nelle solette dei locali daclimatizzare.

6. Per i nuovi edifici di uso residenziale e collettivo è resa obbligatoria l’installazione di impianti solaritermici per la produzione di acqua calda a usi sanitari.Si consiglia di prevedere l’installazione di pannelli solari fotovoltaici, allacciati alla rete elettrica didistribuzione, per la produzione di energia elettrica. Da tenere presente nella progettazione edimensionamento dell’impianto il consumo annuo in kWh, calcolato sulla media degli ultimi treanni.

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Articolo 101– Risparmio energetico nel periodo invernale

1. Vanno rispettati tutti i seguenti parametri:a) per gli edifici di nuova costruzione e per quelli ristrutturati, per i quali si applicano i calcoli e leverifiche previste dalla Legge 10/91, le strutture di tamponamento dovranno avere i seguentivalori massimi di trasmittanza termica U:- pareti esterne: 0,35 W/m2°C- coperture (piane e a falde): 0,30 W/m2°C- basamenti su terreno (o cantine): 0,50 W/m2°C- basamenti su pilotis: 0,35 W/m2°C- pareti e solette verso ambienti interni: 0,70 W/m2°C- serramenti (valore medio vetro/telaio): 2,30 W/m2°Cb) per gli edifici esistenti, qualsiasi intervento sulle coperture (anche la semplice sostituzione delmanto di copertura) comporta il rispetto delle norme contenute nel precedente punto.

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2. È consentito l’aumento del volume prodotto dagli aumenti di spessore di murature esternerealizzati per esigenze di isolamento o inerzia termica o per la realizzazione di pareti ventilate finoa 15 cm per gli edifici esistenti e per tutto lo spessore eccedente quello convenzionale minimo di30 cm per quelli di nuova costruzione. Sono fatte salve le norme sulle distanze minime tra edifici edai confini di proprietà.

3. Negli edifici di nuova costruzione e in quelli nei quali è prevista la completa sostituzionedell’impianto di riscaldamento è fatto obbligo l’impiego di caldaie a condensazione nel caso in cui ilvettore energetico utilizzato è il gas naturale.

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REGOLAMENTO CASA CLIMA

Cos’è una CasaClima?

Gli edifici che possiedono un particolare risparmio energetico vengono classificati con latarghetta CasaClima.

Le case con un indice termico al di sotto dei 50 kWh per m2 all’anno ricevono unatarghetta CasaClima B. Se invece l’indice termico si trova al di sotto dei 30 kWh perm2 all’anno, l’edificio riceve una targhetta CasaClima A.

Cos’è una CasaClimapiù?

La denominazione di CasaClimapiù viene data a quegli edifici abitativi che vengono costruitiin modo ecologico e che utilizzano energie rinnovabili per il proprio fabbisogno dicalore. Lo scopo di questa denominazione è di promuovere lo sviluppo di costruzionirealizzate nel pieno rispetto dell’ambiente.

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DATI INERENTI ALL’EDIFICIO

Tipo di edificioAnno di costruzioneComuneUbicazioneProprietario/costruttoreProgettista

Indice termico Categoria di consumo di calore

dell’edificio A HWBNGF 30 kWh/(m2 . a)

calcolato secondo B HWBNGF 50 kWh/(m2 . a)

i dati climatici di C HWBNGF 70 kWh/(m2 . a)

Bolzano D HWBNGF 90 kWh/(m2 . a)

E HWBNGF 120 kWh/(m2 . a)

F HWBNGF 160 kWh/(m2 . a)

G HWBNGF 160 kWh/(m2 . a)

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Dati climatici Altitudine sul livello del mareGiorni di riscaldamento HTTemperatura esterna normalizzata θne

Temperatura interna media θi

Gradi giorno HGTDati dell’edificio Volume lordo riscaldato VB

Superficie dell’involucro dell’edificio AB

Rapporto superficie-volume A/VSuperficie netta dei piani NGFB

Superficie lorda dei piani BGFB

Risultati Coefficiente medio di trasmissione globale dell’involucro dell’edificio Um W/(m2.K)Perdita di calore per trasmissione nel periodo di riscaldamento QT kWh/aPerdita di calore per ventilazione nel periodo di riscaldamento QV kWh/aGuadagni termici solari durante il periodo di riscaldamento x QS kWh/aGuadagni per carichi interni durante il periodo di riscaldamento x Qi kWh/a

Fabbisogno di calore per riscaldamento nel periodo di riscaldamento Qh kWh/a

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Valori indicativi

Casa unifamiliare

CasaClima ACasa da 3 litri

CasaClima BCasa da 5 litri

StandardminimoClasse C

Pareti 0,1 – 0,2 0,15 – 0,25 0,25– 0,4

Tetto 0,1 – 0,2 0,15 – 0,25 0,25– 0,35

Solaio verso la cantina oaderente al suolo

0,2 – 0,3 0,25 – 0,35 0,4– 0,6

Vetrata Ug 1,0 1,2 1,4

Finestra Uw 1,3 1,5 1,6

Ventilazione controllata conrecupero del calore dall’aria

di scarico

Normalmentenecessaria

Nonnecessaria Non necessaria

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Casa plurifamiliare

CasaClima ACasa da 3 litri

CasaClima BCasa da 5 litri

Standard minimoClasse C

Pareti 0,15 – 0,25 0,2 – 0,3 0,3– 0,45

Tetto 0,1 – 0,2 0,15 – 0,25 0,25– 0,4

Solaio verso la cantina oaderente al suolo

0,25 – 0,35 0,3 – 0,5 0,5– 0,7

Vetrata Ug 1,0 1,2 1,4

Finestra Uw 1,3 1,5 1,6

Ventilazione controllata conrecupero del calore dall’aria

di scarico

Normalmentenecessaria

Nonnecessaria Non necessaria

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AANNAALLIISSII EE CCOONNSSIIDDEERRAAZZIIOONNII IINN MMEERRIITTOO AALL

DDEECCRREETTOO LLEEGGIISSLLAATTIIVVOO DDII AATTTTUUAAZZIIOONNEE DDEELLLLAA

DDIIRREETTTTIIVVAA 22000022//9911 DDLL 1199//88//22000055 NN.. 119922

((GG..UU.. 116655 DDEELL 1155//1100//22000055))

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METODO DI CALCOLO DELLE PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI

1° METODO

EDIFICI DI NUOVA COSTRUZIONE, RISTRUTTURAZIONE INTEGRALE DELL’INVOLUCRO O DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE IN

MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI EDIFICI DI S UTILE > 1000 m2

2° METODO

RISTRUTTURAZIONI TOTALI O PARZIALI DELL’INVOLUCRO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI EDIFICI

DI S UTILE < 1000 m2

3° METODO

SOSTITUZIONE (NUOVA INSTALLAZIONE) O RISTRUTTURAZIONE INTEGRALE DEGLI IMPIANTI TERMICI

4° ALTERNATIVA AL 3° METODO

SOSTITUZIONE (NUOVA INSTALLAZIONE) DI GENERATORE CON IMPIANTO DI POTENZA INFERIORE A 100 KW

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1° METODO

Edifici di nuova costruzione, Ristrutturazione integrale dell’involucro o demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria di edificio di S utile > 1000 m2.

A) LIMITE SUL FEP:

calcolo del fabbisogno energetico primario per il periodo invernale relativo al solo riscaldamento degli ambienti. Il valore deve risultare minore di quello limiteindicato dalla tabella specifica di utilizzo e funzione della tipologia di edificio (S/V) e dalla zona climatica (gg).

Il metodo 1 è il solo applicabile nel caso di edifici di categoria E. 8 (industriali).

B) METODO TABELLARE (ALTERNATIVO AD “A”)

Esonero dal calcolo FEP e impiego dei limiti sulle trasmittanze dei componenti dell’involucro e sul rendimento dell’impianto; attribuzione del valore del FEP limitefunzione di S/V e della località.

Allegato C

Rendimento globale medio stagionale

Rendimento globale medio stagionale minimo > (75+3logPn)%

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C) METODO TABELLARE 30% (ALTERNATIVO AD “A” e “B”)

Esonero dal calcolo FEP e impiego dei limiti sulle trasmittanze dei componenti dell’involucro e sul rendimento dell’impianto con queste modifiche:

- maggiorazione fino al 30% della trasmittanza dei componenti opachi verticali (tabella 2)- riduzione corrispondente al 30% della trasmittanza dei componenti finestrati (tabella 4)

Attribuzione del valore del FEP limite funzione di S/V e della località.

Allegato C

Rendimento globale medio stagionale

Rendimento globale medio stagionale minimo > (75+3logPn)%

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PONTI TERMICI

Tutti i valori delle tabelle sono riferiti alla condizione di ponte termico corretto:

AllegatoA

comma

TITOLO DEFINIZIONE

20 Ponte termico È la discontinuità di isolamento termico che si può verificare incorrispondenza agli innesti di elementi strutturali (solai e pareti verticali

o pareti verticali tra loro)

21 Ponte termicocorretto

È quando la trasmittanza termica della parete fittizia (il tratto di pareteesterna in corrispondenza del ponte termico) non supera per più del

15% la trasmittanza termica della parete corrente

Nel caso il ponte termico non sia corretto la trasmittanza media della struttura deve essere minore dei valori in tabella.

Sono presenti nel paragrafo 6 i riferimenti normativi per le valutazioni rigorose dei ponti termici.

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2° METODO

Ristrutturazione totale o parziale e manutenzione straordinaria dell’involucro di edifici con S utile < 1000 m2.

Esonero dal calcolo FEP e impiego dei limiti sulle trasmittanze dei componenti dell’involucro e sul rendimento dell’impianto.

3° METODO

Sostituzione (nuova installazione) o ristrutturazione integrale di tutti gli impianti termici.

Tabella 1 bis: fabbisogno annuo energia primaria invernale per m2 sup. utile:

kWh/m2 anno aumentati del 50% rispetto alla tabella specifica.

ALTERNATIVA AL 3° METODO:

Sostituzione (nuova installazione) di generatore con impianto di potenza inferiore a 100 kW

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DECRETO LEGISLATIVO N. 311 DEL 29 DICEMBRE 2006

“DISPOSIZIONI CORRETTIVE E INTEGRATIVE AL DECRETO LEGISLATIVO

19 AGOSTO 2005, N. 192, RECANTE ATTUAAZIONE DELLA DIRETTIVA

2002/91/CE, RELATIVA AL RENDIMENTO ENERGETICO NELL’EDILIZIA”

27

CONSIDERAZIONI

1. Attestato qualificazione predisposto e assicurato da professionista abilitato. Non necessariamenteestraneo alla proprietà, alla progettazione o realizzazione;

2. indice di prestazione energetica per climatizzazione invernale = EPi ;

3. mantenimento tabella vetri;

4. nel transitorio verifica di:

- EPS- Rendimento- Verifica u- Verifica ponti termici;

5. La struttura separazione u = 0,8;

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6. verifica condense superficiali interstazionali;

7. schermature obbligatorie;

8. ad esclusione zona F I = 290 W/m2

M = 230 Kg/m2

In alternativa = tecniche che permettano di contenereoscillazioni di temperatura ambienti;

9. solare 50 % acqua calda sanitariamax 20% centri storici;

10. utilizzo delle norme UNI – CEN

11. Art. 6 (Certificazione energetica degli edifici). – 1. Entro un anno dalla data di entrata in vigoredel presente decreto, gli edifici di nuova costruzione e quelli di cui all’art. 3, comma 2, lettera a),sono dotati, al termine della costruzione medesima ed a cura del costruttore, di un attestato dicertificazione energetica, redatto secondo i criteri e le metodologie di cui all’art. 4, comma 1.1-bis. Le disposizioni del presente articolo si applicano agli edifici che non ricadono nel campo diapplicazione del comma 1 con la seguente gradualità temporale e con onere a carico delvenditore o, con riferimento al comma 4, del locatore

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LA CASA DA 3 LITRI : 3 LH

Sistema costruttivo sperimentato in Germania utilizzando materiali isolanti in EPS innovativi ed anche sistemi di illuminazione ed impianti adelevata tecnologia

Caratteristiche sistemi costruttivi:

Pareti isolante spessore 20 cm

Tetto isolante spessore 14 cm

Controterreno isolante spessore 6 cm

Serramenti U = 0.8 W/m²K

Consumo medio ottenuto 3 litri gasolio/m²anno

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CASA VORARLBERG

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IL FUTUROLA CASA DA 2 LITRI

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3. L’UTILIZZO DELL’ENEGIA

LIMITARE E RIDURRE I CONSUMI

LIMITARE L’UTILIZZO DI FONTI NON RINNOVABILI

UTILIZZARE IL PIU’ POSSIBILE L’UNICA FONTE GRATUITA E RINNOVABILE:IL SOLE

LIMITARE LA PRODUZIONE DI GAS SERRA E GAS INQUINANTI

ELIMINARE I PONTI TERMICI

VENTILAZIONE INVERNALE/ESTIVA CON SCAMBIATORI/CON TUBAZIONI SOTTERRANEE

GESTIRE IL CICLO DELL’ACQUA

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USO RAZIONALE DELLE FONTI ENERGETICHE

BIO – CLIMATICA

GUADAGNO SOLARE

COMFORT ESTIVO

ISOLAMENTO TERMICO

IMPERMEABILITA’ ARIA

VETRATE INTELLIGENTI E FACCIATE DOPPIA PELLE

SCHERMI ESTERNI

VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA

VENTILAZIONE ESTIVA NATURALE

ILLUMINAZIONE NATURALE AZIMUTALE /POZZI DI LUCE

RIUTILIZZO ACQUE SCARICO

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FONTI RINNOVABILI

SOLARE TERMICO/FOTOVOLTAICO

BIO GAS/FONTE NATURALE

VENTO

CALORE DA FONTE ADIABATICA

COGENERAZIONE

CELLE A COMBUSTIBILE

42

I PARAMETRI CHE DEFINISCONO LE PERFORMANCE ENERGETICHE

Coefficiente di trasmittanza alla superficie delle pareti (coefficiente U in W/mq.K)

Caratterizza il flusso di calore che attraversa una superficie unitaria di 1 mq di parete per una differenza di temperatura di 1 grado Kelvin. L’unità è

il Watt per metro quadrato e grado Kelvin /W/mqK)

Più il coefficiente è basso più sono modeste le dispersioni di calore e più è alta la temperatura della superficie della parete, cosa che aumenta il

comfort. Caratterizzato un tempo dalla lettera K, il coefficiente viene ora chiamato U.

Fattore solare S

Caratterizza la protezione dall’irraggiamento fornita dalle vetrature. E’ definito dal rapporto tra l’energia solare che entranel locale e l’energia solare

che arriva sulla superficie vetrata.

Consumo di energia per unità di superficie riscaldata, in kWh/mq/anno o in MJ/mq/anno.

Definisce le esigenze regolamentari e quelle dei marchi “Minergie” e “Casa passiva”. L’unità è di solito il kilowattora per metro quadrato di

superficie riscaldata e per anno (kWh/mq/anno). In Svizzera si calcola a volte in megajoule per metro quadrato di superficie riscaldata e per anno

(MJ/mq/anno). Un consumo di 200 MJ/mq/anno equivale a circa 5,5 litri equivalenti petrolio per metro quadrato di superficie abitabile riscaldata (1

kWh=3,6 MJ).

43

EVOLUZIONE DEL COEFFICIENTE U DI TRASMITTANZA SUPERFICIALE DELLE PARETI IN FUNZIONE DELLO SPESSORE DELL’ISOLANTE

(LANA MINERALE, SUGHERO, POLISTIRENE)

44

IL MERCATO EUROPEO DEL CONSUMO DI ENERGIA:

CONSUMO DI ENERGIA PER AMBIENTI RISCALDATI IN FUNZIONE DELLA SUPERFICIE E DEI GRADI GIORNO

45

4. I PROCESSI DI SCELTA

L’utente giunge all’acquisto di un prodotto mediante un percorso logico: definizione delle esigenze, verifica della corrispondenza delle

caratteristiche del prodotto alle esigenze, valutazione del prezzo, acquisto.

Le caratteristiche del prodotto vengono evidenziate per mezzo di alcuni elementi che l’utente oggi riconosce come validi:

etichette di prodotto, depliant tecnici, marchi di qualità e di conformità a norme, marchi rivolti al prodotto, alla sede produttiva,

all’ambiente.

A tutela di quanto acquistato vengono in soccorso gli enti e gli istituti che assicurano l’utente su quanto riportato nei documenti relativi alle

caratteristiche tecniche ed alle proprietà nel rispetto di norme e dispositivi legislativi.

Il processo di scelta avviene analizzando sia le prestazioni essenziali che rivestono sempre più il ruolo di prestazione “scontata”

sia le prestazioni secondarie che si stanno dimostrando molto importanti e discrezionali.

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Le prime certificazioni e valutazioni di prodotto secondo le LCA si sono sviluppate per i prodotti industriali: ciò ha dato una forte spinta verso il

miglioramento dei processi produttivi e la riduzione degli impatti ambientali che avviene anche con l’adesione alle procedure inserite negli

strumenti normativi legati a politiche di difesa ambientale indirizzate più al rispetto della qualità territoriale che all’ambiente complessivo.

L’efficacia del marchio o di etichette di rispetto ambientale per prodotti e per i servizi e la diffusione degli stessi è regolamentata da strumenti

normativi. I tanti e diversi marchi ecologici che possiamo ritrovare sui prodotti generici spesso non sono significatamene utilizzabili per i prodotti

edili in quanto gli stessi, analizzati nel processo costruttivo, appartengono ad una categoria di merce variabile a cavallo fra l’essere un prodotto

finito per l’industria, un prodotto base per il settore delle costruzioni e un prodotto “dematerializzato”, ovvero privato delle sue caratteristiche

materiali vere e proprie ma appartenente più ad una categoria funzionale che ad una merceologica. Il prodotto per l’edilizia deve essere

valutato all’interno del sistema di cui farà parte per l’insieme di relazioni che stabilisce, con gli altri prodotti e i sistemi, con l’operatore durante

la costruzione, con l’utente durante le varie fasi del processo. Tali sistemi di etichettatura non descrivono ma “ammettono” il prodotto ad una

lista di prodotti che rispondono a determinati requisiti a volte abbastanza generici, solo alcuni di questi sistemi, ma non tutti, analizzano il

prodotto secondo i criteri della LCA (Life Cycle Assessment), il ciclo di vita considerato come insieme di input e output. Cosa dobbiamo valutare

e quale qualità ambientale dobbiamo considerare ci viene indicato anche dai requisiti ambientali richiesti per l’assegnazione del marchio di

qualità ecologica.

47

FFLLUUSSSSII EEDD EESSIIGGEENNZZEE::

Materie prime

Produzionemateriale

Distribuzionetrasporto

Progettoedilizio

Esigenze

Riciclo

Ri-uso

Rifiuti

Demolizione

Manutenzione

Gestione

Costruzione

Energia,risorse edemissioni inogni fase

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MARCHI AMBIENTALI DI PRODOTTO

Marchio di tipo 1:identificano l’eccellenza esono basati su limitiprestazionali medianteETICHETTE

Marchio di tipo 2: basati suautodichiarazioni dei produttorimediante ASSERZIONI

Marchio di tipo 3: marchi ditipo dichiarativo: nonidentificano l’eccellenzamediante DICHIARAZIONE

Esempio:ecolabeleuropeo

Esempio:riciclabilità

Esempio: dichiarazioniambientali di prodotto

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CONFRONTARE I MATERIALI

I materiali utilizzati nel settore dell’edilizia sono moltissimi, sfruttano materie prime di natura diversa, vengono realizzati con

processi diversificati e vengono utilizzati con modalità imprecisate.

Questo quadro fa si che la situazione legata all’edilizia porti enorme confusione quando viene approcciato il tema della

compatibilità ambientale.

Metodi magici sulla scelta dei prodotti o dei sistemi più “eco – compatibili” purtroppo, per il momento, non sono a nostra

conoscenza ed a nostro uso.

Esistono sistemi che tentano di analizzare nel modo più completo e scientifico possibile le fasi della vita di un prodotto, creando

così un “metodo” che permette di realizzare il confronto anche se non in modo esaustivo. Il confronto può essere basato sulla

quantità di materie prime utilizzate piuttosto che sull’energia consumata piuttosto che sull’emissioni di CO2 in atmosfera. Sono

tutti indici che vengono raggiunti e calcolati mediante metodi che lasciano all’operatore un elevato grado di flessibilità e che

quindi provoca un confronto apparentemente corretto. La vera correttezza risulta dalla comparazione dei metodi di definizione e

di calcolo degli indici piuttosto che dal confronto del dato finale.

Vengono quindi proposti differenti sistemi per comparare i materiali.

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GLI STRUMENTI PER PROGETTARE

LCA – LCC – EPD

Vi sono tre nuovi strumenti da utilizzare nella fase di progettazione di un edificio:

LCA = Life Cycle Assessment

LCC = Life Cycle Costs

EPD = Environmental Product Declarations

LCA

Per stabilire l’impatto ambientale di un prodotto (o servizio, o qualunque attività), è necessario ricorrere a metodicomplessi di analisi che esaminino tutti gli effetti da esso causati.

Questa analisi viene definita Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Analysis – LCA) ed è un sistema di contabilità chetende a determinare il costo ambientale delle attività umane.

La Society of Environmental Toxicology and Chemistry (SETAC) ha impostato le linee guida per redigere una LCA,recepite nella norma ISO 14040, definisce LCA come:

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LCA

Definizione degli scopi edegli obiettivi

Analisi di inventario

Analisi degli impatti

Interpretazionee

miglioramento

LCA

Definizione degli scopi edegli obiettivi

Analisi di inventario

Analisi degli impatti

Interpretazionee

miglioramento

ISO 14041

ISO 14040

ISO 14043

ISO 14042

L’LCA è un procedimento oggettivo di valutazione dei carichi energetici ed ambientalirelativi ad un processo/prodotto. E’ regolato a livello internazionale dalle Norme ISO 14040

52

IL CARICO AMBIENTALE DI UN PRODOTTO/PROCESSO/ATTIVITA’ PUO’ESSERE ESPLICITATO ATTRAVERSO UNA SERIE DI PARAMETRI:

ENERGIA PRIMARIA CONSUMATA (RINNOVABILE/NON RINN.) MATERIE PRIME CONSUMATE (RINNOVABILI/NON RINN.) EMISSIONI IN ARIA REFLUI IN ACQUA RIFIUTI SOLIDI GENERATIo IMPATTI DI TIPO LOCALE (RUMORE, ODORE, OCCUPAZIONE DITERRITORIO, ECC. NON DIRETTAMENTE CONTEMPLATI DA UNA LCA)

SOLO QUANDO SI HA A DISPOSIZIONE IL QUADRO COMPLETO DI UNPROCESSO PRODUTTIVO CON LA QUANTIFICAZIONE DI QUESTI PARAMETRIDALLA CULLA ALLA TOMBA HA SENSO POTER AFFERMARE DI CONOSCERE

L’IMPATTO AMBIENTALE DI UN PRODOTTO/ATTIVITA’.

53

ANALISI LCA

APPLICATA ALLA PRODUZIONE DEL

POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

EPS

54

I Parametri per definire l’EFFICIENZA

energetico-ambientale:

SISTEMI

Sottosistema“produzione dei

granuli di PSespandibile”

Sottosistema “formatura dei prodottiin EPS”

Totale

(%)

Energia diretta

(%)

Trasporto MP e FINITI

(%)

EPS

GER65,7 – 93,7 7,4 – 32,5 0,8 – 3,0

EPS

GWP10049,5 – 86,7 15,2 – 47,2 2,2 – 5,0

55

INDICATORE UNITÀ DIMISURA

EPS MEDIOVALORE/kg

GWP100 kg CO2 4,025

AP mol H+ 1,0

EP g O2 101,1

ODP g CFC11 Trascurabile

POCP g C2H4 3,1

GWP100: effetto serra potenziale a 100 anni. ODP: distruzione dell’ozono stratosferico.

AP: acidificazione potenziale. POCP: formazione di ossidanti fotochimici.

EP: eutrofizzazione potenziale.

56

Interpretazione dei risultati

L’interpretazione dei risultati (energetici e ambientali) viene fatta attraversola presentazione di due parametri considerati rappresentativi per ladescrizione dell’impatto ambientale (carico ambientale) del processoindagato:

•GER (Gross Energy Requirement, l’energia complessivamente utilizzata dalsistema espressa in MJ/kg);

•GWP (Global Warming Potential, la misura dell’effettoserra, espresso in kg di CO2 equivalente per kg diprodotto).

57

N.B.: Il calcolo NON include il trattamento degli scarti di EPS

102,3

89,1

74,7

0

20

40

60

80

100

120

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

% Riciclato

GE

R[M

J/k

g]

-12,9%-27,0%

Miglioramento del GER:

58

Miglioramento del GWP:

N.B.: Il calcolo NON include il trattamento degli scarti di EPS

1,957

3,038

4,032

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

% Riciclato

GW

P[k

gC

O2-

eq.

/kg

]

-24,6%

-51,5%

59

ANALISI E VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA DI FINESTRE IN PVC ED IN ALLUMINIO

SERRAMENTI: UNITA’ FUNZIONALI

• LA SCELTA DELL’UNITA’ FUNZIONALE DEVE ESSERE EFFETTUATA IN MODO CHE IPRODOTTI IN ANALISI SIANO CONFRONTABILI OSSIA ABBIANO UGUALEPRESTAZIONE:SERRAMENTO CON LUCE ARCHITETTONICA 1,2 m x 1,20 m:– IN PVC (con rinforzo in metallo)– IN ALLUMINIO SENZA “TAGLIO TERMICO”– IN ALLUMINIO CON “TAGLIO TERMICO”

• NELL’ANALISI NON SONO CONSIDERATE LE VETRAZIONI E TUTTI GLIACCESSORI CHE SI IPOTIZZANO UGUALI PER TUTTI I SERRAMENTI ESAMINATI

• SI E’ IPOTIZZATA UNA VITA IN ESERCIZIO DI 30 ANNI INDIPENDENTEMENTEDAL MATERIALE

60

SERRAMENTI: ANALISI DI FINE VITA ALTERNATIVI

SONO STATI ESAMINATI E CONFRONTATI DUE SCENARI DI FINEVITA:

• SITUAZIONE ITALIANA ATTUALE:– SERRAMENTO IN PVC: 100% DISCARICA– SERRAMENTI IN ALLUMINIO: 90% RICICLO / 10%

DISCARICA• POSSIBILE SCENARIO FUTURO:

– SERRAMENTI IN PVC: 50% DISCARICA / 45% RICICLO /5% TERMOVALORIZZAZIONE

– SERRAMENTI IN ALLUMINIO: 99% RICICLO

61

Impatto ambientale complessivo (dalla culla alla tomba) dell’unità funzionale finestra in PVC ed in Alluminio con e

senza taglio termico, con scenario di fine vita corrispondente alla situazione attuale di smaltimento in Italia

Categoria Unità di sostanza Unità funzionale di finestra

equivalente PVC ALLUMINIO

senza taglio con tagliotermico termico

fine vita: fine vita: fine vita:100% 90% riciclo 90% riciclo

discarica 10% discarica 10% discarica

Consumo di risorse kg Sb eq 5,45 13,5 5,89

Cambiamentoclimatico kg CO2 eq 596 1500 655(tempo 100 anni)

62

LCCLIFE CYCLE COST

Gli edifici e le costruzioni in genere presentano un lungo periodo di vita a serviziodell’utenza.

Gli aspetti più interessanti sono legati al rapporto costo-prestazione delle singoleparti dell’edificio e maggiormente vengono ad essere evidenti tanto più questisono sottoposti ad uso continuo e prolungato.

Oggi non viene mai considerata e realizzata la pianificazione della durata e deicosti di manutenzione di alcune parti di edificio che invece influenzano in modomarcato i costi gestionali totali.

63

LCCLife Cycle Cost

Rappresenta il costo totale di un edificio durante la sua vita includendo i costi diPianificazione delle opere di progettazione, di acquisto, di costruzione, di mantenimento, didemolizione, meno il valore residuo dello stesso.

LCC Life Cycle Costing

Rappresenta le tecniche adottate per giungere alla definizione del valore dell’LCC secondoquanto descritto in ISO 15686

64

Similitudini e differenze fra LCC e LCA

Similitudini

° quantità e proprietà dei materiali usati

° la vita utile dei materiali

° la manutenzione necessaria durante l’utilizzo

° riciclo e smaltimento dei materiali

° la vita utile dei materiali è un parametro variabile in funzione del contesto in cui vengono utilizzati

Differente

° LCC non tiene conto dei processi per fabbricare un prodotto come avviene per LCA

° nell’ LCC si considera il costo di mercato del materiale di base per realizzare un componente.

65

Processo di valutazione dell’intero costo della vita di un edificiodeve comprendere le seguenti fasi:

• acquisto

• costruzione

• manutenzione

• sostituzione di parti

• demolizione e smaltimento

66

EEPPDD == EENNVVIIRROONNMMEENNTTAALL PPRROODDUUCCTTDDEECCLLAARRAATTIIOONN

La Direttiva Prodotti da costruzione mediante i Requisiti Essenziali indica che gli aspettiambientali diventino parte importante dei requisiti tecnici delle specifiche riportate nelle Norme

Europee.Gli aspetti ambientali devono essere contenuti nelle informazioni che vengono fornite daiproduttori di materiali e prodotti per l’edilizia.

L’industria produttrice di materiali per l’edilizia ha utilizzato da alcuni anni l’analisi LCA perevidenziare il relativo impatto ambientale.Ogni stato membro della CE purtroppo ha messo a punto sistemi di calcolo di LCA basandosisu schemi con differenze notevoli ottenendo risultati finali non confrontabili.

L’EPD dovrà essere sviluppato invece, su norma CEN mediante un sistema comune ericonosciuto dagli stati in modo da non creare barriere commerciali.

67

ITACA

Istituto per la trasparenza l’aggiornamento e la certificazione degli appalti

Gruppo di lavoro interregionale in materia di edilizia sostenibile

“PROTOCOLLO ITACA A 12 SCHEDE”

per la valutazione della qualità energetica ed ambientale di un edificio

68

Modalità di applicazione del sistema di valutazione

Il sistema permette di stimare il livello di qualità energetico ambientale di un edificio valutando la sua prestazione rispetto a 12 criteri suddivisi in 2categorie, secondo lo schema seguente:

1. Risparmio risorse

1.1 isolamento termico

1.2 sistemi solari passivi

1.3 produzione acqua sanitaria

1.4 energia elettrica

1.5 consumo acqua potabile

1.6 uso materiali di recupero

1.7 illuminazione naturale

1.8 inerzia termica

2. Miglioramento qualità ambientale

2.1 emissione di CO2

2.2 rifiuti liquidi

2.3 area centralizzata per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi

2.4 permeabilità aree scoperte

69

In particolare la scala di valutazione utilizzata è così composta:

-2 Rappresenta una prestazione fortemente inferiore allo standard industriale e alla praticaaccettata. Rappresenta anche il punteggio attribuito a un requisito nel caso in cui non sia statoverificato.

-1 Rappresenta una prestazione inferiore allo standard industriale e alla pratica accettata.

0 Rappresenta la prestazione minima accettabile definita da leggi o regolamenti vigenti nellaregione, o in caso non vi siano regolamenti di riferimento rappresenta la pratica comune.

1 Rappresenta un moderato miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e allapratica comune.

2 Rappresenta un miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e alla praticacomune.

3 Rappresenta un significativo miglioramento della prestazione rispetto ai regolamenti vigenti e allapratica comune. E’ da considerarsi come la pratica corrente migliore.

4 Rappresenta un moderato incremento della pratica migliore.

5 Rappresenta una prestazione considerevolmente avanzata rispetto alla pratica corrente, di caratteresperimentale e dotata di prerogative di carattere scientifico.

70

I pesi delle categorie e dei relativi criteri sono i seguenti:

1. Risparmio delle risorse 60%

1.1 isolamento termico 15%

1.2 produzione acqua sanitaria 10%

1.4 energia elettrica 15%

1.5 consumo di acqua potabile 15%

1.6 uso di materiali di recupero 10%

1.7 illuminazione naturale 10%

1.8 inerzia termica 10%

TOTALE 100 %

2. Miglioramento qualità ambientale 40%

2.1 emissione di CO2 35%

2.2 rifiuti liquidi 30%

2.3 area centralizzata per la

raccolta differenziata dei

rifiuti solidi 20%

2.4 permeabilità aree scoperte 15%

TOTALE 100%

71

5. COSTRUIRE LA CASA DA 2 LITRI

I parametri principali da analizzare:

A. L’influenza del clima

B. Elementi costruttivi: le pareti e il tetto

C. Elementi costruttivi: le finestre

D. Elementi costruttivi: impianti di ventilazione

E. Elementi costruttivi: impianto di riscaldamento e acqua calda sanitaria

F. Elementi costruttivi: energia elettrica

G. Elementi costruttivi: il ciclo dell’acqua

H. Elementi costruttivi: illuminamento naturale

I. Elementi costruttivi: isolamento acustico

72

A) L’INFLUENZA DEL CLIMA: ESPOSIZIONE E DISPOSIZIONE

Il clima dell’Europa centrale cui il clima della nostra penisola presentano differenze sostanziali che determinano

l’impossibilità di trasferire “tout-court” la tecnologia costruttiva centro-europea all’Italia.

Il D.P.R. 412/93 suddivide l’Italia in 6 zone climatiche prevalenti, basandosi sul valore dei gradi giorno e sul

numero di giornate di riscaldamento in un anno. Analizzando i dati presenti nell’allegato A al DPR, che per ogni

comune delle province italiane attribuisce una zona climatica, dalla “A” alla “F”, risulta evidente come la nostra

penisola, rispetto alla maggior uniformità delle caratteristiche climatiche centro-europee, presenti forti differenze

sia stagionali per lo stesso luogo, sia territoriali dato che l’Italia si sviluppa dal Nord, con aree tipicamente alpine, al

Sud, con aree molto vicine alla situazione Nord-Africana e all’interno di stesse regioni presenta aree costiere,

pianeggianti, collinari e montagnose, diversificate tra loro.

ZONA GRADI GIORNO PERIODO DI RISCALDAMENTO NUMERO GIORNIABCDEF

600600 – 900900 – 14001400 – 21002100 – 3000

3000

1.12 – 15.31.12 – 31.315.11 – 31.31.11 – 15.415.10 – 15.45.10 – 22.4

105121137166183200

73

La prima evidente e fondamentale considerazione è che per le aree centroeuropee si evidenzia la prevalente necessità di proteggersiper la maggior parte dell’anno da basse temperature, mentre i dati delle località italiane indicano periodi più limitati di temperature“fredde” e introducono un fattore tipicamente mediterraneo: la necessità di gestire il surriscaldamento primaverile ed estivo, cheraggiunge anche i 28 ° C di media, contenendo i consumi energetici per il raffrescamento. Le figure riportate dall’Atlante europeo dellaradiazione solare globale giornaliera media annua sul piano orizzontale in Italia (somma tra radiazione solare diretta e radiazionesolare diffusa) e in due mesi significativi, che costituisce un parametro climatico importante, perché indica la potenza della radiazionesolare riferita ad una unità di tempo che si decide di considerare, su una superficie. Tale valore ci indica quanto in quel luogo sia utilelo sfruttamento di guadagni solari passivi e attivi ed inoltre influenza direttamente la temperatura dell’aria. Per le località dell’Europacentrale analizzate, la radiazione solare media annua si scosta di piccole quantità tra i diversi luoghi, variando tra i 1000 ed i 1100Kwh/m2/anno, aumentando man mano che si scende da Nord a Sud, con significative variazioni. La tabella seguente riporta i dati tipicidi una delle località dell’Europa Centrale, dati rappresentativi per tutte queste esperienze dato che i valori non si scostano in modosignificativo (latitudine e situazioni orografiche sono simili), confrontate con quelle di Milano, Roma e Palermo che evidenziano invecesostanziali differenze, sottolineando le favorevoli condizioni italiane. Il centro – sud Italia raggiunge valori minimi a giugno pari aivalori medi annuali del centro - Europa (3,0 – 3,6 Kwh/m2/giorno), con valori massimi che raggiungono i 9,0 – 9,5 Kwh/m2/giorno). Ivalori massimi di dicembre per il centro – sud Italia si attestano intorno ai 2,5 – 3,0 Kwh/m2/giorno.

74

L’edificio viene orientato in modo che in inverno, dato che il sole sorge a sud-est e tramonta a sud – ovest, sia garantita alla facciatasud radiazione solare continua per tutto il giorno. In questa stagione la posizione del sole è “bassa” e la radiazione incide sulla facciataSud quasi perpendicolarmente, così le finestre fanno penetrare i raggi solari nelle profondità delle stanze. Ciò significa che il lato Suddell’edificio riceve il massimo di radiazioni proprio in inverno, quando è più richiesto, mentre in estate, quando la posizione del sole èalta e i suoi raggi incidono a mezzogiorno in un angolo acuto, ne riceve meno. In primavera e in autunno gli apporti solari sonodistribuiti in misura quasi uguale su tutte le superfici verticali, ad eccezione di quelle orientate verso Nord che ricevono sole solo perpochi giorni in estate.

Schema esplicativo dell’inclinazione del raggio solare in inverno ed in estate

75

Gli edifici evidenziano come in una situazione di iperisolamento il flusso termico attraverso le parti opache diventa pressoché nullo e gli

scambi energetici fra interno ed esterno si concentrano sulle finestre. Alla ricerca del massimo guadagno solare possibile, si

contrappone l’esigenza di difendersi dal surriscaldamento estivo.

Aggetti di tetti, gronde, balconi sono studiati nelle forme e nelle dimensioni insieme a frangisole e tende a lamelle regolabili per

proteggere dall’irraggiamento estivo.

La disposizione dei locali risponde ai concetti logici di sfruttamento del calore dovuto all’irraggiamento solare (guadagni solari). I locali

a maggior esigenza di riscaldamento (soggiorno e stanze da letto) sono disposti prevalentemente lungo il lato Sud e quelli a minor

esigenza di riscaldamento (bagni, locali di servizio) lungo il lato nord.

Analizzando i dati climatici della nostra penisola, è chiaro come l’Italia goda di una situazione diversa rispetto al centro Europa con

temperature medie più alte, per periodi di tempo più prolungati, intensità solare notevolmente più abbondante e continua.

E’ necessario, vista l’abbondanza di radiazione solare presente, lo sfruttamento dei guadagni solari invernali. Ciò si traduce nella

predisposizione in fase di progettazione di abbondanti finestrature sulle facciate colpite dal sole. Chiaramente, come i dati climatici

indicano, la primavera e l’estate prolungate a temperature che soprattutto in determinate zone climatiche raggiungono picchi di 35-38

°C, obbligano un attento studio della protezione dal sole in determinati periodi dell’anno.

76

Anche nella parte più vicina all’Europa, nella zona pedemontana ai piedi delle Alpi, si presentano caratteri climatici più complessi, in

quanto oltre ad inverni relativamente rigidi, le estati sono molto calde e non sono presenti le brezze mitiganti delle località più

propriamente mediterranee. Il raffrescamento estivo va coniugato con il guadagno termico invernale, operazione non semplice.

Le differenze di altezza del sole tra le stagioni permette di studiare schermature solari che “regolano” l’irraggiamento; occorre studiare

soluzioni adeguate al mutare delle situazioni, i pannelli fotovoltaici fungono da schermatura al sole per i periodi di maggior incidenza o

dove la protezione è data da un tetto appositamente progettato e costruito (ombra passiva) e con elementi ombreggianti motorizzati

(ombra attiva).

Un connubio quindi di soluzioni “tradizionali” già sperimentati dai nostri antenati e poi perse, rivedute ed aggiornate, con soluzioni

“moderne” dettate da materiali innovativi e in continua evoluzione.

E’ chiaro che le condizioni estreme del centro – sud - Italia comporteranno un inversione del problema che lo standard “Edificio

Passivo” affronta, non più bloccare il freddo in entrata nell’edificio, ma bloccare il caldo e garantire condizioni igrotermiche ottimali

interne.

In queste aree è ipotizzabile la prevalenza di finestrature di dimensioni meno generose, per difendersi dal surriscaldamento. Vecchi

edifici come i trulli dimostrano come in questi ambienti le aperture siano limitate al massimo, dato che la luce presente in forte

intensità riesce a penetrare anche in piccole aperture, ma limitando l’ingresso del calore.

77

B) Elementi costruttivi = Le pareti e il tetto

L’involucro è uno degli elementi fondamentali dell’edificio, esso costituisce infatti la “pelle” della costruzione e quindi ha il difficile

compito di limitare gli scambi termici tra interno ed esterno, preservando il calore interno d’inverno ed evitando surriscaldamenti estivi.

I valori medi di trasmittanza dell’involucro si aggirano tra i 0,12 W/m2K e 0,20 W/m2K .

Caratteristiche sono la presenza di spessori di materiale coibente notevoli e l’attenta cura posta nell’evitare qualsiasi “ponte termico”

possibile. Metodi costruttivi tradizionali possono essere sostituiti da tecnologie più adeguate con spessori medi di materiale isolante di

10 – 15 cm . L’EPS rappresenta il materiale che ottimizza il valore di conduttività termica (vedi tabella) con la possibilità di realizzare

strutture adeguate a costi sostenibili. Anche le pareti realizzate con elementi industrializzati permettono di ottenere quanto ricercato.

MATERIALE VALORI MEDI W/mK

PUR 0.030

XPS 0.035

EPS 0.035

VETRO CELLULARE 0.05

MW – GW 0.045

PAGLIA 0.09

LEGNO MINERALIZZATO 0.09

COCCO 0.05

SUGHERO 0.05

78

C) Elementi costruttivi: Le finestre

Gli edifici evidenziano come in una situazione di iperisolamento tipica degli edifici passivi, il flusso termico attraverso le parti opache

diventa pressoché nullo e gli scambi energetici fra interno ed esterno si concentrano sulle finestre. Ciò significa che è dalle finestre che

durante la notte e nei giorni senza sole si rischia di perdere più calore di quello guadagnato durante il giorno. L’Utilizzo di finestre

speciali a bassissima trasmittanza totale inferiore a 1,0 W/m2K, garantisce che i guadagni di calore diurni e le perdite notturne si

equilibrino. Il sistema di vetrata che ricorre con maggior frequenza è composta da tre lastre di vetro termico da 4 mm di spessore

molto trasparente, al fine di permettere il passaggio di almeno il 60% della luce incidente (valore g 0,6), intervallate da due

intercapedini riempite con gas nobile – argon o Krypton – che permettono alla vetrata di raggiungere valori U 0,7 W/m2K. Con

queste caratteristiche si ottengono apporti che equilibrano le perdite di calore e inoltre la temperatura superficiale si mantiene

permanentemente, anche nei periodi più freddi, piuttosto alta garantendo un ottimo comfort interno. I serramenti in PVC

rappresentano oggi il sistema che permette di raggiungere gli obiettivi necessari ad un elevato isolamento ed elevate prestazioni nelle

differenti situazioni climatiche incorporando ove necessario i sistemi più avanzati di vetrature e schermature.

79

D) Elementi COSTRUTTIVI: Impianti di ventilazione

L’edificio per poter “funzionare” deve evitare ogni spreco di inutile energia, adotta, quindi, al fine dei ricambi d’aria interni, sistemi di

ventilazione meccanici, in modo da limitare al minimo l’apertura delle finestre. Il sistema di ventilazione deve presentare un doppio

flusso, che preleva aria fresca dall’esterno immettendola, attraverso griglie di sbocco a soffietto o a pavimento, nei locali

soggiorno/sala da pranzo o nelle camere, mentre viene espulsa quanto esausta dai locali bagno e cucina, per evitare che i cattivi odori

possano diffondersi per la casa. Il passaggio dell’aria tra gli ambienti avviene tra le fessure pavimento-porte o da elementi regolanti il

flusso in base a parametri ambientali. In tal modo si ottiene un flusso d’aria lineare che comincia dalla zona di entrata dell’aria,

passando per le zone intermedie fino all’uscita. Tutti gli edifici sono dotati di scambiatori di calore che attraverso l’incrocio delle

intercapedini fra aria in uscita e aria fresca in entrata recuperano parte del calore esistente all’interno dei locali, in genere la rendita

deve almeno raggiungere il 75%.

Il comfort estivo è legato ad una adeguata ventilazione. L’utilizzo di tubazioni interrate in PVC permette per ogni 100 m di tubointerrato di raffreddare l’aria esterna di 7 ° C

80

E) Elementi costruzioni: Impianto di Riscaldamento e acqua calda sanitaria

L’edificio richiede una ridottissima quantità di energia per essere riscaldato, quindi gli impianti che permettono di soddisfare tale

bisogno si differenziano dai tradizionali e si prestano all’uso di energie rinnovabili, che con installazioni a costi accettabili coprono

questa esigua necessità. Per la produzione di acqua calda la strategia attuata al fine di limitare il consumo energetico utilizza la pompa

di calore a collettori solari integrati. Particolare attenzione è riposta nell’evitare perdite di calore dell’acqua riscaldata, tubazioni e

serbatoi sono posti all’interno dell’involucro termico degli edifici e particolare cura è posta nell’isolamento delle tubature.

Riscaldamento a pannelli radianti posti a pavimento, a parete e a soffitto permettono di condizionare l’intero edificio abbinandoli a

caldaia ad elevato rendimento.

Il riscaldamento o meglio il condizionamento di nuova generazione utilizza fonti di calore adiabatiche quali terra, mare, lago.

Si utilizzano pompe di calore che sfruttano il calore della terra e di grandi masse di acqua che in pratica non mutano la propria

temperatura lungo tutto l’arco dell’anno. La superficie a vista di pavimenti e di superfici viene realizzata con pannelli in PVC onde

realizzare ambienti lavabili igienici, sicuri e con interventi rapidi in casi di sostituzione e di manutenzione.

81

F) Elementi costruttivi: Energia Elettrica

Gli impianti di ventilazione e riscaldamento prima analizzati, si alimentano prevalentemente mediante energia elettrica, richiedendone

limitati quantitativi,anche perché spesso integrati ad altri sistemi (collettori solari, scambiatori interrati di calore…).

Elettrodomestici e impianto di illuminazione divengono i principali consumatori di energia elettrica. Proprio per questo si utilizzano

elettrodomestici e lampadine a basso consumo energetico.

Pannelli fotovoltaici sono impiegati per sopperire alle richieste di energia elettrica degli impianti di ventilazione e di illuminazione.

G) Elementi costruttivi: il ciclo dell’acqua

Impianto importante e complesso da realizzare e da gestire: raccogliere l’acqua piovana, stoccarla insieme alle acque bianche di

scarico per l’utilizzo distribuito nel tempo per esigenze diverse quale ad esempio l’irrigazione delle aree verdi.

Elementi di raccolta realizzati con tubi, gronde, membrane in PVC con durata decennale e bassa manutenzione permettono di ottenere

sistemi con elevate prestazioni.

82

H) Elementi costruttivi: illuminamento naturale

L’utilizzo di luce naturale in ogni locale è un obiettivo dell’edificio. Trasportare la luce non è così semplice come trasportare acqua ma

gli elementi sono gli stessi: tubazioni in PVC rivestiti all’interno con superfici riflettenti permettono di realizzare condotte di luce dal

tetto alla cantina.

I) Elementi costruttivi: isolamento acustico

L’isolamento acustico non è secondario a quello termico, i concetti sono paralleli sia per la scelta dei materiali sia per la loro posa in

opera. L’impermeabilità all’aria dell’intero edificio deve essere garantita se si deve ottenere un buon isolamento acustico. Quindi

l’edificio viene costruito interamente con bassa permeabilità, i giunti sono realizzati in modo da evitare infiltrazioni indesiderate. Gli

scarichi sono realizzati con tubazioni innovative in PVC a bassa trasmissione di rumore. I pavimenti realizzati con pannelli in PVC

resilienti agli impatti ed ai rumori impulsivi.

83

6. LA PAGELLA ENERGETICA – AMBIENTALE DELLA CASA DA 2 LITRI

ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA

Tipo di edificio ResidenzaAnno di costruzione 2006Ubicazione/Località OzzanoProprietario/costruttore Cooperativa CertezzaProgettista Studio Arkit

Classe di consumo Classe Fabbisogno di Energia Primaria

Basso consumo

A 30 kWh/(m2 . a)

B 50 kWh/(m2 . a)

C 70 kWh/(m2 . a)

D 90 kWh/(m2 . a)

E 120 kWh/(m2 . a)

F 160 kWh/(m2 . a)

G 180 kWh/(m2 . a)

Energia primaria specifica per produzione acqua calda 5 kWh/(m2 . a)Energia primaria specifica per usi termici (fabbisogno energetico specifico per riscaldamento 15 kWh/(m2 . a)Energia primaria specifica globale (comprende energia per riscaldamento, produzione acqua calda) 20 kWh/(m2 . a)

A 20

Attestato N…………Data………………….

A 20

84

ITACA

ISTITUTO PER LA TRASPARENZA L’AGGIORNAMENTO E LA CERTIFICAZIONE DEGLI APPALTI

GRUPPO DI LAVORO INTERREGIONALE IN MATERIA DI BIOEDILIZIA

PROTOCOLLO ITACA A 12 SCHEDE PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ ENERGETICA ED AMBIENTALE DI UN

EDIFICIO

85

Esempio scheda:

Requisito: 1.1 – ISOLAMENTO TERMICO

Area di Valutazione: 1 – Consumo di risorse

Esigenza: ridurre i consumi Indicatore di prestazione: trasmittanza termicaenergetici per il riscaldamento Unità di misura: W/m2 °Cdell’edificioMetodo e strumenti di verifica:

- calcolo della trasmittanza termica dei componenti dell’involucro (pareti, pavimenti, coperture, serramenti) secondoquanto previsto dalla normativa UNI 7357. Le proprietà dei materiali vanno desunte dalla norma UNI 10351 o UNI10355;

- verifica del livello di soddisfacimento del requisito confrontando le trasmittanze dei componenti d’involucro con quelleriportate nella scala di prestazione. Il punteggio ottenuto dall’edificio è quello corrispondente al soddisfacimento di tuttii valori di trasmittanza riportati.

Strategie di riferimento:Per quanto riguarda i componenti di involucro opachi è raccomandabile:

- definire una strategia complessiva di isolamento termico;- scegliere il materiale isolante e il relativo spessore, tenendo conto delle caratteristiche di conduttività termica,

permeabilità al vapore e compatibilità ambientale(in termini di emissioni di prodotti volatili e fibre, possibilità dismaltimento, ecc.). In tal caso si raccomanda l’impiego di isolanti costituiti da materie prime rinnovabili o riciclabili;

- verificare la possibilità di condensa interstiziale e posizionare se necessario una barriera al vapore.Per quanto riguarda i componenti vetrati è raccomandabile:

- impiegare vetrate isolanti, se possibile basso emissive;- utilizzare telai in metallo con taglio termico, in PVC, in legno.

86

Scala di prestazione

Trasmittanza paretiTrasmittanza pavimentiTrasmittanza coperture

Trasmittanza media vetri

Punteggio Punteggioraggiunto

(*)

> 0,50> 0,50> 0,40> 2,9

- 2

- 1

0,45 ÷ 0,500,45 ÷ 0,500,32 ÷ 0,402,4 ÷ 2,9

0

1

2

0,40 ÷ 0,450,40 ÷ 0,450,25 ÷ 0,321,8 ÷ 2,4

3

4

< 0,40< 0,40< 0,25< 1,8

5

* Giustificare il punteggio raggiunto con idonee motivazioni e/o documentazioni da allegare.

87

Lo schema d’attribuzione dei punteggi è il seguente:

1. Risparmio delle risorsePeso Punteggio

Punteggio, % PesatoPunteggio, Peso %

1.1.Isolamento termico 15 5 0,15 0,751.2 Sistemi solari passivi 15 3 0,15 0,451.3 Produzione di acqua sanitaria 10 5 0,10 0,501.4 Energia elettrica (fonti non rinnovabili) 15 3 0,15 0,451.5 Consumo di acqua potabile 15 1 0,15 0,451.6 Utilizzo di materiali di recupero 10 2 0,10 0,201.7 Illuminazione naturale 10 3 0,10 0,301.8 Inerzia termica 10 2 0,10 0,20

3,30 x 0,60 = 1,98Totale 1. Risparmio delle risorse 100 0,00 60 0,00

2. Miglioramento qualità ambientalePeso Punteggio

Punteggio, % PesatoPunteggio, Peso %

2.1. Emissione di CO2 35 2 0,35 0,702.2 Rifiuti liquidi 30 1 0,30 0,302.3 Area centr.per la raccolta diff.dei rifiuti solidi 20 3 0,20 0,602.4 Permeabilità delle aree scoperte 15 1 0,15 0,15

1,75 x 0,40 = 0,70Totale 2. Miglioramento qualità ambientale 100 0,00 40 0,00

PUNTEGGIO EDIFICIO 0,00 2,68