calendario parrocchiale … · non per realizzare un mio pro-getto, ma come mandato. nello stesso...

16
“Il Castello” - Ottobre 2007 - Aut. Trib. BS N. 13/94 del 14/5/94 - Direttore responsabile: Mons. Antonio Fappani Direzione e redazione: Parrocchia S. G. Battista V. Ventura, 1 Carpenedolo (BS) - Videoimpaginazione: C.G.S. - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS) Battesimi 36. Bazzoli Tommaso di Sergio e Mattei Laura 37. Bellini Melissa di Fabio e Nodari Sara 38. Castelli Greta di Cristian e Bozzola Cristina 39. Asta Alessandro di Maurizio e Bonetti Miriam 40. Cima Giulia di Marco e Bettari Loretta 41. Droghetti Davide di Omar e Bennati Giulia 42. Treccani Giuseppe di Fabio e Fezzardi Mariarosa 43. Bondioli Daniela di Giacomo e Maccarinelli Cherubina 44. Bondioli Devid di Giacomo e Maccarinelli Cherubina 45. Westraitcher Benedetta di Gianfranco e Ziliani Laura 46. Barovelli Sara di Stefano e Valentini Donatella 47. Zamboni Gaia di Luca e Cherubini Michela 48. Ghisleri Mirko di Alberto e Bellandi Elena 49. Bragaglio Greta di Marco e Treccani Michela 50. Mio-Bertolo Sofia di Andrea e Bellini Chiara Matrimoni 14. Zamboni Dario con Astori Claudia 15. Spazzini Demis con Moreni Sara 16. Tarasco Antonio con Morelli Roberta 17. Spaziani Paolo con Berra Maria Cristina 18. Chizzoni Paolo con Tononi Laura 19. Treccani Massimo con Tononi Jenny 20. Bordiga Pierluigi con Berselli Laura 21. Rodella Mauro con Mori Deborah 22. Pinelli Giuseppe con Peri Emanuela 23. Forbiti Gabriele con Vantadori Barbara 24. Bastoni Alberto con Sambinelli Laura 25. Besacchi Stefano con Chioda Sonia 26. Nodari Stefano con Perini Nadia Defunti 53. De Rose Giuseppe di anni 63 54. Redondi Emilio di anni 84 55. Spada Ivo di anni 61 56. Restelli Mercede di anni 94 57. Franzoni Giuseppe di anni 84 58. Firmo Anna di anni 83 59. Peroni Maria di anni 85 60. Bolzoni Amatore di anni 83 61. Sgaggero Mara di anni 32 62. Boselli Guido di anni 79 63. Rossi Aldo di anni 63 64. Fezzardi Lorenzo di anni 78 65. Seghezzi Paola di anni 89 66. Botturi Angela Maria di anni 100 67. Bergamini Antonia Ines di anni 89 68. Zanella Ferdinando di anni 58 69. Greco Settimio di anni 74 70. Bernar Bruno di anni 79 71. Spagna Giuseppe di anni 72 72. Giovanardi Letizia di anni 96 73. Tortelli Teresina di anni 62 74. Marini Luigi di anni 82 75. Treccani Orsola di anni 96 76. Astori Achille di anni 83 77. Beffa Rinaldo di anni 70 78. Betelli Daniele di anni 67 79. Scutari Ernesto di anni 85 80. Costanzi Martina di anni 91 81. Giacomazzi Aldo di anni 65 82. Ferrari Gino di anni 61 83. Braga Livio di anni 40 84. Magri Silva di anni 76 A A N N A A G G R R A A F F E E P P A A R R R R O O C C C C H H I I A A L L E E CALENDARIO PARROCCHIALE Ottobre Lunedì 1 Santa Teresina del Bambin Gesù, patrona delle missioni Giovedì 4 San Francesco d’Assisi - Sante Messe per inizio dell’anno scolastico Venerdì 5 Primo venerdì del mese - Comunioni agli ammalati Sabato 6 Terzo incontro corso prebattesimale iniziato in settembre Domenica 7 Gita pellegrinaggio per i collaboratori al santuario di Oropa Ore 11.45 - Battesimi Ore 14.30 - Incontro per genitori e figli del 1° anno dell’Ini- ziazione Cristiana Domenica 14 Ore 14.30 - Incontro per i genitori del 3° anno dell’Inizia- zione cristiana Domenica 21 GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE DEDICAZIONE DELLA CHIESA PARROCCHIALE Ore 14.30 - Incontro per i genitori del 2° anno dell’Inizia- zione cristiana Ore 16.45 - Battesimi Gita-pellegrinaggio ad Assisi Domenica 28 Memoria di Santa Teresa Eustochio Verzeri fondatrice dell’Ordine delle nostre suore Novembre Giovedì 1 SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI Ore 15.00 - S. Messa al cimitero Venerdì 2 COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI Ore 10.30 e 15.00 - S. Messa al Cimitero Domenica 4 Ore 14.30 - Incontro per genitori e figli del 1° anno dell’Ini- ziazione Cristiana Venerdì 9 Comunioni agli ammalati Sabato 10 Corso prebattesimale Domenica 11 GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO Ore 11.45 - Battesimi Ore 14.30 - Incontro per i genitori del 3° anno dell’Inizia- zione cristiana Sabato 17 Corso prebattesimale Mercoledì 21 Giornata di preghiera per le claustrali Sabato 24 Corso prebattesimale Domenica 25 CRISTO RE DELL’UNIVERSO Ore 16.15 - Battesimi Dicembre Sabato 1 Adorazione e confessioni dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Domenica 2 Prima domenica di Avvento Venerdì 7 Primo venerdì del mese - Comunioni agli ammalati

Upload: lamcong

Post on 17-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

“Il Castello” - Ottobre 2007 - Aut. Trib. BS N. 13/94 del 14/5/94 - Direttore responsabile: Mons. Antonio FappaniDirezione e redazione: Parrocchia S. G. Battista V. Ventura, 1 Carpenedolo (BS) - Videoimpaginazione: C.G.S. - Bagnolo Mella (BS) - Stampa: Grafinpack - Calvisano (BS)

Battesimi36. Bazzoli Tommaso di Sergio e Mattei Laura37. Bellini Melissa di Fabio e Nodari Sara38. Castelli Greta di Cristian e Bozzola Cristina39. Asta Alessandro di Maurizio e Bonetti Miriam40. Cima Giulia di Marco e Bettari Loretta41. Droghetti Davide di Omar e Bennati Giulia42. Treccani Giuseppe di Fabio e Fezzardi Mariarosa43. Bondioli Daniela di Giacomo e Maccarinelli Cherubina44. Bondioli Devid di Giacomo e Maccarinelli Cherubina45. Westraitcher Benedetta di Gianfranco e Ziliani Laura46. Barovelli Sara di Stefano e Valentini Donatella47. Zamboni Gaia di Luca e Cherubini Michela48. Ghisleri Mirko di Alberto e Bellandi Elena49. Bragaglio Greta di Marco e Treccani Michela50. Mio-Bertolo Sofia di Andrea e Bellini Chiara

Matrimoni14. Zamboni Dario con Astori Claudia15. Spazzini Demis con Moreni Sara16. Tarasco Antonio con Morelli Roberta17. Spaziani Paolo con Berra Maria Cristina18. Chizzoni Paolo con Tononi Laura19. Treccani Massimo con Tononi Jenny20. Bordiga Pierluigi con Berselli Laura21. Rodella Mauro con Mori Deborah22. Pinelli Giuseppe con Peri Emanuela23. Forbiti Gabriele con Vantadori Barbara24. Bastoni Alberto con Sambinelli Laura25. Besacchi Stefano con Chioda Sonia26. Nodari Stefano con Perini Nadia

Defunti53. De Rose Giuseppe di anni 6354. Redondi Emilio di anni 8455. Spada Ivo di anni 6156. Restelli Mercede di anni 9457. Franzoni Giuseppe di anni 8458. Firmo Anna di anni 8359. Peroni Maria di anni 8560. Bolzoni Amatore di anni 8361. Sgaggero Mara di anni 3262. Boselli Guido di anni 7963. Rossi Aldo di anni 6364. Fezzardi Lorenzo di anni 7865. Seghezzi Paola di anni 8966. Botturi Angela Maria di anni 10067. Bergamini Antonia Ines di anni 8968. Zanella Ferdinando di anni 5869. Greco Settimio di anni 7470. Bernar Bruno di anni 7971. Spagna Giuseppe di anni 7272. Giovanardi Letizia di anni 9673. Tortelli Teresina di anni 6274. Marini Luigi di anni 8275. Treccani Orsola di anni 9676. Astori Achille di anni 8377. Beffa Rinaldo di anni 7078. Betelli Daniele di anni 6779. Scutari Ernesto di anni 8580. Costanzi Martina di anni 9181. Giacomazzi Aldo di anni 6582. Ferrari Gino di anni 6183. Braga Livio di anni 4084. Magri Silva di anni 76

AAAANNNNAAAAGGGGRRRRAAAAFFFFEEEE PPPPAAAARRRRRRRROOOOCCCCCCCCHHHHIIIIAAAALLLLEEEECALENDARIO PARROCCHIALE

OttobreLunedì 1 Santa Teresina del Bambin Gesù, patrona delle missioni

Giovedì 4 San Francesco d’Assisi - Sante Messe per inizio dell’annoscolastico

Venerdì 5 Primo venerdì del mese - Comunioni agli ammalati

Sabato 6 Terzo incontro corso prebattesimale iniziato in settembre

Domenica 7 Gita pellegrinaggio per i collaboratori al santuario di OropaOre 11.45 - BattesimiOre 14.30 - Incontro per genitori e figli del 1° anno dell’Ini-ziazione Cristiana

Domenica 14 Ore 14.30 - Incontro per i genitori del 3° anno dell’Inizia-zione cristiana

Domenica 21 GIORNATA MISSIONARIA MONDIALEDEDICAZIONE DELLA CHIESA PARROCCHIALEOre 14.30 - Incontro per i genitori del 2° anno dell’Inizia-zione cristianaOre 16.45 - Battesimi Gita-pellegrinaggio ad Assisi

Domenica 28 Memoria di Santa Teresa Eustochio Verzeri fondatricedell’Ordine delle nostre suore

NovembreGiovedì 1 SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Ore 15.00 - S.Messa al cimitero

Venerdì 2 COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI Ore 10.30 e 15.00 - S.Messa al Cimitero

Domenica 4 Ore 14.30 - Incontro per genitori e figli del 1° anno dell’Ini-ziazione Cristiana

Venerdì 9 Comunioni agli ammalati

Sabato 10 Corso prebattesimale

Domenica 11 GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTOOre 11.45 - BattesimiOre 14.30 - Incontro per i genitori del 3° anno dell’Inizia-zione cristiana

Sabato 17 Corso prebattesimale

Mercoledì 21 Giornata di preghiera per le claustrali

Sabato 24 Corso prebattesimale

Domenica 25 CRISTO RE DELL’UNIVERSOOre 16.15 - Battesimi

DicembreSabato 1 Adorazione e confessioni dalle ore 15.00 alle ore

18.00

Domenica 2 Prima domenica di Avvento

Venerdì 7 Primo venerdì del mese - Comunioni agli ammalati

BENVENUTOVESCOVOLUCIANO

Un sogno che diventa realtà

L’ORATORIOcuore della comunità,

guarda al futuro

Il Vescovo venuto da Sassuolo65 anni, prete da 42, dal 2005 è vicepresidente del-

la Cei per il Nord Italia.Il padre Arturo nella sua Sassuolo era meccanico,

la madre Giuliana casalinga.(Segue a pagina 2) (Segue a pagina 5)

IL CASTelloPARROCCHIA DI CARPENEDOLO

IL CASTelloottobre 2007

PASTORALE GIOVANILE E PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DELL’ORATORIO

È finalmente giunto il momento tanto atteso dellapresentazione del progetto di ristrutturazione delCentro Parrocchiale-Ritrovo giovanile. La nuova co-struzione ha un obiettivo preciso, quello di essere ilsimbolo visibile di un progetto educativo, il punto di ri-ferimento per una comunità che desidera riconoscereCristo sul proprio cammino. Alla base di tutto ci sonole indicazioni della Pastorale giovanile che il Consiglioparrocchiale e dell’oratorio hanno sviluppato secondole esigenze e gli impulsi della nostra comunità.

* Il Progetto Pastorale parrocchiale, Pastorale gio-vanile e Oratorio sono, infatti, frutto della missionedella medesima Comunità parrocchiale, a sua voltaporzione della Chiesa diocesana ed universale.

* Il Progetto di Pastorale giovanile, è elaborato sullascia della nostra tradizione carpenedolese che, alla lu-

ILCASTELLO 2

Mons.Luciano Monari è nato il 28 marzo 1942 a Sas-suolo. Il padre Moisè Arturo era meccanico. La madre,Giuliana Ruini, casalinga. Ha compiuto i primi studi nelluogo d’origine, ha frequentato il Liceo Classico “Mura-tori” a Modena negli anni 1955-60 e, conseguita la ma-turità nel 1960, è entrato in Seminario a Reggio Emilia,sua diocesi di appartenenza. In precedenza aveva per-corso l’itinerario formativo nell’oratorio “Don Bosco” diSassuolo, al termine del quale ha maturato gradual-mente la decisione di diventare sacerdote.

IN SEMINARIO NEL 1960. Nel 1960 fa quindi il suoingresso nel seminario reggiano, ma vi resta solo unanno. Con altri due studenti viene inviato a Roma do-ve frequenta per quattro anni i corsi di Teologia e peraltri tre Sacra Scrittura. Dal 1961 al 1965 è all’Univer-sità Gregoriana.

SACERDOTE DAL ’65. Il 20 giugno 1965, il vesco-vo mons. Gilberto Baroni lo ordina sacerdote. Dal1965 al 1968, è di nuovo a Roma: consegue prima lalicenza in Teologia all’Università Gregoriana (1965) epoi al Pontificio Istituto Biblico in Sacra Scrittura(1968). Rientra quindi nella propria diocesi e subito sidedica all’insegnamento in seminario. È titolare dellacattedra di Sacra Scrittura, ma tiene anche corsi diTeologia dogmatica e di Teologia spirituale.

Mons. Monari ha insegnato anche allo STAB, lo Stu-dio Teologico Accademico Bolognese e al SeminarioRegionale di Bologna. Accanto all’impegno nell’inse-gnamento, vi è quello nell’Azione Cattolica. Nel 1968viene nominato vice-assistente diocesano e dal 1970al 1980 è assistente diocesano. Nel 1980 viene nomi-nato direttore spirituale del seminario reggiano. Ha

pubblicato alcuni volumi soprattutto di Sacra Scrittura.VESCOVO NEL 1995. Mons.Monari è stato ordina-

to vescovo dal cardinale Camillo Ruini, presidentedella Conferenza Episcopale Italiana, da monsignorGilberto Baroni, vescovo emerito di Reggio Emilia,deceduto il 14 marzo 1999, e da monsignor Paolo Gi-bertini, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla (emeritodal 1998), il 2 settembre 1995 presso il Palazzetto del-lo Sport di Reggio Emilia. Il giorno 3 settembre ha fat-to l’ingresso nella diocesi di Piacenza-Bobbio.

Durante il governo della diocesi di Piacenza-Bobbioha promosso diverse iniziative pastorali: la Scuoladella Parola in Cattedrale; la visita pastorale alle 428parrocchie della diocesi; numerosi viaggi pastorali(Brasile, Canada, Inghilterra, Albania, Croazia, Ban-gladesh-Sri Lanka ed altri); si è impegnato nella predi-cazione di esercizi spirituali per il clero, per le famiglie,per i giovani e per le associazioni. Nell’anno giubilaredel 2000 ha promosso una grande missione popolarediocesana; ha avviato la riforma territoriale della dio-cesi con l’istituzione di sette vicariati e 39 unità pasto-rali; molti i documenti per guidare l’attività diocesana.

VICEPRESIDENTE DELLA CEI. Nell’ambito degliincarichi extradiocesani, è stato membro della Com-missione Episcopale per la dottrina della fede, l’an-nuncio e la catechesi. A livello regionale è stato ve-scovo incaricato dell’Ufficio Catechistico. Il 30 maggio2005 è stato eletto dalla 54a assemblea generale del-la Conferenza Episcopale Italiana vicepresidente perl’Italia del Nord. Il mandato è quinquennale.

A fine gennaio 2007 insieme ai vescovi della Regio-ne Emilia Romagna è stato ricevuto dal Papa in visitaad limina.

(Segue da pagina 1)

Al presbiterio della Chiesa bresciana insieme con il vescovo Giulio e l’ausiliare Francesco.A tutti i credenti in Cristo della Chiesa di Brescia.

Con gioia e riconoscenza hoaccettato la nomina del Papa avescovo della Chiesa bresciana.Ora prego il Signore che mi aiutia vivere questa scelta come attodi amore. Amore a Lui, anzitutto,perché il servizio pastorale na-sce sempre dall’amore concretoper Gesù. Con le parole di Pietrogli dico: “Signore, tu sai tutto; tusai che, nonostante le mie debo-lezze, e forse ancor più proprioper queste, ti amo”. Mi doni il Si-gnore di vivere il ministero pasto-rale in piena obbedienza a Lui:“Pasci i miei agnelli... le mie pe-core.” So bene che la Chiesa bresciana appartieneal Signore; che Lui è il vero e unico pastore perchéha dato la vita per le sue pecore: di Lui desidero soloessere un piccolo segno trasparente poiché vengo

non per realizzare un mio pro-getto, ma come mandato.

Nello stesso tempo chiedo alSignore che mi doni un autenticoamore per ciascuno di voi, fratellicarissimi, presbiteri, diaconi, re-ligiosi, laici tutti, un amore chesia pronto a servire senza recri-minazioni e senza rimpianti. Ri-peto con convinzione le parole disan Paolo ai Corinzi: “Noi non in-tendiamo fare da padroni sullavostra fede; siamo invece i colla-boratori della vostra gioia, poi-ché nella fede voi siete già saldi”.(2 Cor 1,24) Proprio così. Il Si-gnore mi ha reso partecipe dellasua gioia e mi manda per confer-mare in tutti voi, fratelli carissimi,la consolazione e la speranzache vengono dal suo amore.

Ne abbiamo un bisogno im-menso. Nonostante le apparen-

ze, infatti, fatichiamo anche solo a comprendere checosa sia la gioia e dove la si possa davvero trovare.Inseguiamo chimere, sogniamo piaceri senza limiti,poi si troviamo ad aver bisogno di anestetici che tra-

ILCASTELLO3

discono la nostra tristezza. Vorrei, fratelli carissimi,cercare insieme con voi la gioia che viene non dalpossesso di molte cose, non dalla conquista di postidi prestigio, ma dalla costruzione di relazioni rispet-tose, amicali, fraterne secondo la logica del vange-lo. Se Gesù ha ragione, infatti, la gioia non sta nel li-berarsi da tutti i pesi, ma nel portare i pesi gli uni de-gli altri, nel vivere gli uni per gli altri.

Lascio una Chiesa alla quale sono immensamenteaffezionato: la chiesa piacentina-bobbiese mi ha ac-colto con grande disponibilità dodici anni fa e mi ha in-segnato con pazienza a essere vescovo. Le sono gra-to e porto nel mio cuore una memoria incancellabiledei volti, delle persone, delle esperienze vissute.Ven-go a una Chiesa per me nuova, che conosco però co-me Chiesa di grande tradizione cristiana, la chiesa diPaolo VI. Sono consapevole dei limiti che porto con

me e vengo quindi con un po’ di timore. Ma vengo congrande libertà; non ho fatto nulla per avere questo ser-vizio e posso quindi fare appello alla fedeltà del Signo-re; lui mi manda e sarà lui a guidarmi e a sostenermi.Mi affido alla vostra preghiera e alla vostra bontà. Inparticolare saluto con affetto mons. Sanguineti che inquesti anni ha servito la diocesi con tutto il suo amoree la sua testimonianza di fede. Saluto mons. Beschi,vescovo ausiliare: dovrà proprio aiutarmi a conoscerela Chiesa bresciana. Saluto con rispetto grande il pre-sbiterio, i diaconi, i religiosi e le religiose; so che l’effi-cacia del mio ministero dipende soprattutto da loro.Dio ci benedica e ci doni coraggio nel cammino nonfacile ma entusiasmante che abbiamo davanti.

“La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dioe la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.”

Piacenza, 19 luglio 2007

Nella Messa presieduta a Loreto

Benedetto XVI a 500.000 giovani:“Andate controcorrente”

Loreto, domenica, 2 settem-bre 2007. Benedetto XVI ha in-vitato mezzo milione di giovaniad andare contro la corrente diun mondo che seduce con mo-delli di violenza, prepotenza o“successo ad ogni costo”.

“Di quanti messaggi, che vigiungono soprattutto attraverso imass media, voi siete destinata-ri! Siate vigilanti! Siate critici!”,ha esortato nella concelebrazio-ne eucaristica a conclusionedell’Agorà dei giovani italiani, ce-lebrata nell’immensa piana diMontorso, nei pressi di Loreto.

A pochi chilometri dal santua-rio nazionale dove, secondo latradizione, è stata portata pietrasu pietra la casa di Maria di Na-zareth, il Papa ha spiegato aigiovani che l’umiltà che aveva-no sentito descrivere nel branoevangelico della liturgia della domenica – “Chiunquesi esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” (Lc14,11) – non è “la via della rinuncia ma del coraggio”.

La gran parte dei giovani pellegrini ha trascorso lanotte sotto le stelle o in tende installate nella spianata,dove la sera avevano vissuto un grande incontro di fe-sta e fede. Insieme al Papa hanno concelebrato l’Eu-caristia 150 Vescovi e duemila sacerdoti.

Sotto un sole rovente, il Vescovo di Roma ha lascia-to ai ragazzi e alle ragazze un’idea fondamentale: “Ilmessaggio è questo: non seguite la via dell’orgoglio,bensì quella dell’umiltà”.

“Andate controcorrente: nonascoltate le voci interessate esuadenti che oggi da molteparti propagandano modelli divita improntati all’arroganza ealla violenza, alla prepotenzae al successo ad ogni costo,all’apparire e all’avere, a sca-pito dell’essere”.

Parlando dell’enorme influen-za che vogliono avere i mediasui giovani, ha detto loro: “Nonandate dietro all’onda prodottada questa potente azione dipersuasione”.

“Non abbiate paura, cari ami-ci, di preferire le vie ‘alternati-ve’ indicate dall’amore vero:uno stile di vita sobrio e solida-le; relazioni affettive sincere epure; un impegno onesto nellostudio e nel lavoro; l’interesseprofondo per il bene comune”.

Il Papa ha anche incoraggiato i ragazzi a non avere“paura di apparire diversi e di venire criticati per ciòche può sembrare perdente o fuori moda”.

“I vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmentecoloro che sembrano più lontani dalla mentalità e daivalori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vede-re qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di uma-nità manifestata da Gesù Cristo”, ha assicurato.

“Quella dell’umiltà, cari amici, non è dunque la viadella rinuncia ma del coraggio – ha sottolineato –. Nonè l’esito di una sconfitta ma il risultato di una vittoria del-l’amore sull’egoismo e della grazia sul peccato”.

Quando s’intraprende un’opera impegnativa e ardi-ta, il cuore ondeggia tra la speranza e il timore: la spe-ranza che nasce dal convincimento che l’opera è ne-cessaria ed anela alla felice riuscita: il timore che sorgedalle difficoltà e si preoccupa del modo di superarle.

Carissimi tutti voi forse mi domanderete se sia que-sta la disposizione del mio animo in quest’ora solennenella quale stiamo benedicendo e collocando la primapietra dei nuovi grandi spazi per l’oratorio che arricchi-ranno i preesistenti dando vita al grande Centro par-rocchiale che dovrà qui elevarsi in onore di Paolo VI,io ho la consolazione di rispondervi che in me e neisacerdoti che con me collaborano non c’è l’agitazioneaffannosa, la tensione inquieta dell’incertezza; ognisenso di timore tace nel nostro animo, prevale in essoe avanza la fiducia viva, serena, e, quasi direi, sicurache l’opera impegnativa a cui oggi poniamo manoavrà il suo felice compimento.

Era da lungo tempo che io andavo meditando l’edifi-cazione d’una struttura che diveniva il perno dell’orato-rio pensato per il futuro prossimo accanto al cuore del-l’oratorio che dovrà essere la Chiesa votiva al SacroCuore di Gesù Cristo... Questo pensiero si fece in mepiù vivo un giorno di quattro anni fa di ritorno dal cimi-tero dopo la visita alla tomba di don Annibale Canini,

mio compaesano e apostolo instancabile della gio-ventù carpenedolese per 24 anni.

Avevo pregato che mi ottenesse luce e salii subito do-po al Santuario e osservai a lungo dall’alto l’oratorio edil ritrovo sottostanti e si fece avanti nel pensiero l’idea diunire e far rivivere ciò che da tempo era abbandonato e

ILCASTELLO 4

Tra i 450.000 giovani che sabato 1 e domenica 2 settembre si sono datiappuntamento a Loreto, nella piana di Montorso, per vivere l’esperienzadell’Agorà dei giovani italiani, c’eravamo anche noi, una piccola rappre-sentanza dei giovani di Carpenedolo.

All’ombra della S. Casa di Loreto, abbiamo vissuto la Veglia di preghie-ra con il Papa Benedetto XVI e partecipato alla festa con ospiti illustri (Ba-glioni, Dalla, Le Vibrazioni, Allevi, Bocelli) che ci hanno tenuto compagniafino a notte fonda quando lo spettacolo pirotecnico ha concluso la festalasciando spazio al momento della riflessione condivisa con altri giovaniin appositi spazi detti “fontane di luce”.

Al mattino la preghiera delle Lodi ha aperto la giornata e ha preparatol’incontro con il Papa per la celebrazione della S. Messa. Benedetto XVInell’omelia ci ha invitati a seguire la via dell’umiltà sull’esempio della Vergi-ne Maria, scegliendo uno stile di vita sobrio capace di andare contro la cor-rente di un mondo che seduce con modelli di violenza, prepotenza o suc-cesso ad ogni costo.L’umiltà non è la via della rinuncia ma del coraggio.

Concludendo la Messa il Papa ha invitato i giovani italiani alla GiornataMondiale della Gioventù che si terrà a Sydney in Australia.

Alcuni giovani di Carpenedolo hanno espresso il desiderio di essere pre-senti a questo appuntamento in terra australiana dal 15 al 20 Luglio 2008.

Noi faremo del nostro meglio per prepararci a questo appuntamento.Valentina, Enrico e Alessio

Agorà 2007: a Loreto con Benedetto XVI e i giovani italiani

È importante ricordare chele Giornate Mondiali sono ilvertice di un cammino di fedealla sequela di Cristo che im-pegna i giovani di tutto il mon-do nel corso dell’anno.

Quindi, anche se solo alcunipotranno essere fisicamentepresenti, tutti i giovani, anche diCarpenedolo, potranno viverenel corso di quest’anno unaesperienza di comunione con igiovani cristiani di tutto il mondo.

Il primo appuntamento per igiovani della nostra Diocesi èper MARTEDI’ 9 OTTOBRE aBrescia per la veglia di preghie-ra per il nuovo Vescovo Lucianoche farà il suo ingresso a Bre-scia Sabato 14 ottobre.

I vostri figli saranno domanipietre vive di questo rinnovato oratorio

Nella festa di S. Bartolomeo il vescovo mons. Sanguineti ha posata la prima pietra del nuovo padiglione polivalente dell’oratorio.

In questo cippo sono contenuti: la pergamena di Fonda-zione, il progetto e le monete correnti.

ce delle forti e recenti esperienzedella MISSIONE GIOVANI dellaprimavera 2004 E DELLA GRAN-DE MISSIONE DEL POPOLO del2005 intende descrivere le prioritàe le linee guida dell’impegno edu-cativo della nostra comunità par-rocchiale per i prossimi anni. È im-portante che ad esso ci si riferiscacostantemente e soprattutto in fasedi programmazione e di verifica diogni anno pastorale. Alle mete cheesso indica occorre guardare conentusiasmo ed umiltà, procedendoin un cammino quotidiano carico difiducia e perseveranza.

* La pagina biblica dei discepolidi Emmaus (Lc 24,13-35), costitui-sce l’icona biblica dell’intero Pro-getto Pastorale Parrocchiale,(Camminare con Gesù e ricono-scerlo Maestro e Compagno diviaggio,VIA - VERITA’ - VITA).Gesùci chiede di andare verso Lui, dicamminare con Lui e di partire perLui verso gli altri, con la certezzache Lui è sempre con noi. Non di-mentichiamo il forte richiamo delpapa Giovanni Paolo II ai giovani diBrescia: “ANDATE INCONTRO ACRISTO CHE È LA RISPOSTAUNICA, ULTIMA E DEFINITIVA ATUTTI I PERCHÈ DELL’UOMO”.

Il progetto di pastorale giovaniledella nostra Parrocchia intendeproprio partire da queste “solleci-tazioni evangeliche” per meglioesprimere la nostra fiducia nell’a-zione efficace di Cristo Risorto,presente in mezzo a noi.

Il progetto per il nuovo oratorio ha

uno sguardo al futuro e alle esigen-ze della comunità partendo peròdalla strutture già esistenti e dallerealtà che da anni sono presenti.

Il progetto educativo dell’oratorio

È fondamentale prima dell’analisidel progetto fare questa riflessione:le nuove strutture che si andranno arealizzare cosa devono essere, ache cosa devono servire e per chi.

– Un luogo fortemente educati-vo in cui poter condividere tutte ledimensioni di un cammino di fede:la catechesi, le attività ricreative, ilgioco, lo sport, l’impegno per gli al-tri, il volontariato.

– Un luogo di incontro e di condi-visione tra la famiglia, chiesa do-mestica, e la Parrocchia

– Un luogo di condivisione dellavita comunitaria di una parrocchiaunita.

– I protagonisti sono i ragazzinon più divisi tra maschi e femmi-ne, ma per fasce di età, sono gliadolescenti e i giovani.

– I genitori devono avere un ruo-lo fondamentale perché vivanocon i loro figli il cammino educativonella fede.

Le attuali struttureAttualmente le aree destinate

agli oratori sono distinte in:– Centro Parrocchiale S. Filippo

Neri sede dell’Oratorio con cortilee aule di catechismo .

– Salone-teatro Paolo VI.– Ritrovo giovanile “Don Annibale

Canini” con bar - campo di calcio -piastra in cemento per pallacane-

ILCASTELLO5

creare un nuovo spazio di collega-mento e di completamento, neces-sari ed urgenti per una parrocchiadi 12000 abitanti e con un migliaiodi abituali utenti dell’oratorio ai qualivanno aggiunti i genitori settimanal-mente convocati per gli incontri diformazione della iniziazione cristia-na e tutte le altre richieste di giovanie associazioni e famiglie.

Voglio sperare che voi tutti, con-giungerete alacremente con i mieii vostri sforzi, i vostri sacrifici: voi,avrete il vanto di rendere beneme-rita l’alba del secolo ventunesimo,col dare ai nostri ragazzi e alle vo-stre famiglie ambienti consoni aitempi nuovi.

I Sacerdoti e la popolazione, lepersone che hanno maggiori di-sponibilità , gli uomini del commer-cio, dell’industria e del lavoro, inonni e le mamme, gli stessi fan-ciulli e le fanciulle, tutti garegginodi zelo nel portare la loro pietra alcompimento dell’opera che oggivogliamo benedetta. Oh! vengapresto quel giorno nel quale sor-gano in alto i muri, si elevino le co-lonne, s’incurvino gli archi, si collo-chi la meravigliosa vetrata di padreCostantino Ruggeri e accanto lagrande scultura bronzea raffigu-rante la famiglia, dono di un com-pianto benefattore amico di Adro.Quanto ho sognato e condivisocon amici che hanno collaboratocon l’architetto Mario Abba, esten-sore del progetto a titolo completa-mente gratuito, il desiderio di affi-dare al suolo, colla benedizione dirito, la pietra fondamentale! Vengaquel giorno nel quale qui ci racco-glieremo come oggi, per ringrazia-re Iddio dell’opera compiuta.

Io spero di vederlo quel giorno:spero che non sarà troppo lontano.Me ne assicura la Madonna, che dalsuo Santuario del Castello dolce-mente a noi sorride, e benedice l’o-pera nostra che è diretta al bene del-la comunità e ancor di più alla glorifi-cazione del suo divino Figliuolo.

È con animo riconoscente chechiedo al nostro vescovo Giulio dibenedire la prima pietra del nuovopadiglione polivalente e dei lavoridi riorganizzazione degli spazioratoriani, con il desiderio che si fapreghiera affinché i vostri figli sia-no domani pietre vive di questorinnovato Oratorio.

Don Franco Tortelli

(Segue da pagina 1)

I giovani a colloquio col Vescovo Giulio.

stro/pallavolo.Al primo piano un sa-loncino per conferenze collegatovia radio, segreteria, la sede Avis-Aido e due aule variamente in uso.

– A ciò si aggiungono gli spazidell’ex oratorio femminile da troppianni caduto in disuso e solo di re-cente parzialmente recuperato edestinato a breve ad un totale ripri-stino murario e di attività.

– La chiesa del Sacro Cuore i cuilavori di sistemazione sono già ap-paltati e che sarà destinata ad es-sere inserita, come il cuore, nelcomplesso dell’oratorio soprattut-to come chiesa per i bambini e peri Ritiri spirituali.

Le nuove esigenzeIl progetto di ristrutturazione del

centro Parrocchiale che prevedeun Oratorio unico richiede l’analisidella situazione attuale e la verifi-ca delle nuove esigenze, originatedall’aumento del numero dei ra-gazzi che agli incontri di catechesie formazione vedono settimanal-mente la presenza di un migliaio diunità, compresi gli adolescenti(quest’anno il Grest ha visto la pre-senza di 420 ragazzi con animato-ri e assistenti) e delle attività che lafusione dei due Oratori origina inuna cittadina di 12.000 abitanti.

– La necessità per la catechesidomenicale di oltre 20 aule.

– Un grande spazio polifunzio-nale per circa 500 persone pergrandi raduni o per momenti connotevoli presenze di persone.

– Aule adattabili ad attività parti-colari come la musica, le proiezio-ni video, il canto.

– Spazi al coperto e all’apertodestinati alle attività ricreative e algioco, divisi per fasce di età.

– Un punto di ritrovo permanen-te per i giovani.

– Un luogo di incontro per i genito-ri e le famiglie all’aperto e al coperto.

– Aule da destinare alle attivitàdi organizzazione e di informazio-ne (segreteria, sala stampa).

– Uno spazio per feste, pranzi,momenti di allegria, con annessauna cucina permanente.

– Un luogo adatto alle attività diallestimento e di preparazione dimateriali necessari ad iniziative le-gate al calendario oratoriano comeil carnevale o la festa dell’oratorio.

– Magazzini per per il materialenecessario alla vita oratoriana.

– Aule per le Associazioni, spor-tive e non.

– Ridefinizione degli spazi dedi-cati al bar.

Il filo conduttoreL’idea sviluppata nel progetto è

pensare alla proposta educativasuddivisa su due livelli.

– Il primo da destinare alle atti-vità ricreative, al gioco, allo sport,alla vita comunitaria.

– Il secondo destinato alla cate-chesi, alla preghiera, allo studio,alla riflessione comunitaria.

– I due livelli educativi si fondonoe si uniscono in un grande spaziopolifunzionale a doppia altezza,con gradoni, balconate e un ampiospazio centrale che può diventare,palestra, spazio ricreativo, teatro,piazza coperta, salone congressi,area conviviale.

Gli obiettiviRecupero degli edifici esistenti

con una ristrutturazione globale,con massima attenzione alle nuo-ve esigenze.

Costruzione di un nuovo edificioda collegare agli esistenti, costitui-to da un grande spazio centrale po-lifunzionale, corredato all’internoda piani rialzati su due lati, con 50metri di portici antistanti che colle-gano il ritrovo alla chiesa del SacroCuore .Completano l’edificio i ser-vizi previsti dalla legge, spogliatoi,cucina e altri spazi accessori.

Lo studio di tutto lo spazio aper-to, dei cortili, dei campi da gioco,con la modifica delle attuali desti-nazioni, per un utilizzo più miratoalle esigenze del nuovo oratorio.

Ridefinizione degli spazi e deiluoghi con la riqualificazione di tuttigli edifici, con particolare attenzio-

ILCASTELLO 6

Il parroco Don Franco al Vescovo Giulio presenta il progetto.

L’interno della sala che sarà versatile nell’uso... teatro, sala convegni, per losport, grest, mensa e, alla necessità, anche per funzioni religiose.

ILCASTELLO7

ne alle presenze storiche, come laChiesa del Sacro Cuore, oggetto diuna ristrutturazione in fase di com-pletamento, e l’adeguamento anorma del Salone-teatro Paolo VI.

Revisione dei percorsi e degli in-gressi attuali con una sistemazionepiù idonea alle esigenze dei proget-to, tenendo conto delle esigenze disicurezza e della divisione tra i per-corsi pedonali e veicolari.

Accordi con l’Amministrazionecomunale per un progetto organicodi modifica della via Marconi con laformazione di marciapiedi e di zoneprotette dal traffico generato anchedalle attività oratoriane stesse.

Fasi di realizzazione del progetto

La prima fase prevede la realiz-zazione di alcune opere di comple-tamento della ristrutturazione in at-to della Chiesa del Sacro Cuore edi alcuni lavori che consentono diunire le aree dei due oratori con lademolizione della muraglia di sepa-razione dall’oratorio femminile.

La seconda fase interviene sul-

l’area dell’attuale campo di calcioche troverà diversa collocazionecon erba sintetica.Lì sarà realizzatala grande sala polivalente con relati-vo porticato. Contemporaneamenteviene messo a norma il teatro.

Nella terza fase si prevede il re-cupero del cortile attiguo alle suo-re con relativo teatro e stanze anti-stanti al piano terra da destinare a

gruppi e associazioni accanto aglispazi già in uso con i bambini dellaludoteca.Possibile l’inserimento diun mini alloggio per il custode.

La quarta fase interessa la ri-strutturazione del primo piano del-l’oratorio femminile, il reparto delleex aule di scuola ed il collegamen-to diretto con la Chiesa.

Il parroco d. Franco Tortelli

OGNUNO DI NOI PUO‘ DARE IL SUO CONTRIBUTO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTA IMPORTANTE E GRANDE OPERA

ADOTTANDO UNA DELLE SEGUENTI MODALITA’• Conto Corrente postale

c/c n. 28753697 - ABI 07601 - CAB 11200 - Banco Posta filiale di Carpenedolo• Versamento bancario a favore della Parrocchia S. Giovanni Battista

c/c n. 6099 - ABI 03500 - CAB 54230 - Banco di Brescia Filiale di Carpenedoloc/c n. 01/56 - ABI 08676 - CAB 54230 - BCC del Garda filiale di Carpenedolo

• Vaglia postaleindirizzato a Parrocchia S. Giovanni Battista, V. Ventura 1 - 25013 Carpenedolo

L’Agenzia delle entrate, con laRisoluzione n. 133/E del 14 giu-gno 2007, ha chiarito che le ero-gazioni in denaro effettuate dallepersone fisiche a favore delle par-rocchie per la manutenzione e ilrestauro di beni culturali, sottopo-sti al regime vincolistico, sonoconsiderate detraibili dall’impostalorda calcolata in sede di dichiara-zione dei redditi, per un importopari al 19 per cento del contributo.Per fruire dell’agevolazione, l’ero-gazione dovrà essere fatta avva-lendosi soltanto dei sistemi di pa-gamento bancari o postali previstidal l ’ar t icolo 23 del D.Lgs. n.241/1997, non versata in contanti.Inoltre, l’elargizione dovrà essereeffettuata in base a una conven-zione tra il soggetto erogatore e ilbeneficiario attuatore dell’iniziati-va culturale.

Parrocchia San Giovanni Battista - Via Ventura, 1 - 25013 Carpenedolo (BS)Il sottoscritto Tortelli don Franco Parroco,legale rappresentante dell’Ente Parrocchia San Giovanni Battista, C.F. 94001300170, con sedenel comune di Carpenedolo (Bs) in via Ventura 1, diocesi di Brescia; iscritto nel registro delle per-sone giuridiche del tribunale di Brescia al n° 166 in data 02/12/1989, con finalità esclusiva-mente di CULTO

DICHIARADi ricevere quale erogazione liberale a scopo di beneficenza (ai sensi e per gli effetti degli artt.65, comma secondo e 95 del DPR 22/12/86 n. 917) la somma di € ..................................(Euro ....................................)da ...................................................................................................................................con domicilio/sede in ................................................................... C.A.P. ..........................Via .................................................................................. n. ................. Prov. ..................Codice fiscale/Partita IVA ..................................................................................................Carpenedolo lì, ....................................

.......................................(timbro dell’Ente e firma

del legale rappresentante)Esente da bollo (DPR 26/10/1972 n. 642, allegato B, n. 8, ultimo comma)

Noi e il fiscoPer dedurre

l’aiuto alla Parrocchia

Particolare dell’esterno.

PER LA DETRAZIONE, A PROVA DELL’OFFERTA, SI RICHIEDE ALLA PARROCCHIALA SEGUENTE DICHIARAZIONE SOTTOSCRITTA DAL PARROCO

ILCASTELLO 8

Messa in sicurezza antisismicadella Chiesa Parrocchiale e del Santuario

A seguito del terremoto del 24 novembre 2004 e all’entrata in vi-gore della nuova normativa che prevede la messa in sicurezza ditutti gli edifici pubblici, nel mese di ottobre prenderanno inizio i lavo-ri di consolidamento del sottotetto della Chiesa Parrocchiale e dellearcate sottostanti il museo del Santuario.

Entrambi gli interventi prevedono la realizzazione di opere ingegneristiche quali la creazione di cor-doli in acciaio, la cucitura con barre inghisate e l’irrigidimento della struttura di fondazione.

Tutti gli interventi previsti saranno eseguiti da ditte specializzate direttamente coordinate dalla So-printendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Brescia, Cremona e Mantova.

La spesa prevista è pari a € 250.000,00 per l’intervento della Chiesa e € 64.000,00 per l’interventodel Santuario. Mentre per il primo intervento è prevista l’erogazione di un contributo dalla ProtezioneCivile della Lombardia, per il secondo la cifra è totalmente scoperta.

Particolare del progetto di consolidamentodegli arconi del Santuario.

Sottotetto della Chiesa oggetto dell’intervento.

ILCASTELLO9

Particolare del complesso progetto di messa in sicurezza del sottotetto della Chiesa.

ILCASTELLO 10

Che dire del GREST... unabellissima esperienza che miaccompagna da cinque annidurante l’estate. È un posto difelicità, spensieratezza e diver-timento, dove tutti, grandi e pic-coli, imparano ogni giorno dipiù a voler bene al proprio vici-no senza nessuna discrimina-zione, dove non importa esse-re i più bravi ma essere uniti esolidali con gli altri.

Insomma il GREST è come una famiglia dove ognu-no aiuta l’altro, dove ci si diverte mantenendo sempreil rispetto nei confronti degli altri, comprendendo chele regole aiutano la convivenza.

Anche per noi animatori il Grest è una occasione dicrescita, per questo ringrazio i bambini e gli animatoriche con me hanno vissuto questa esperienza.

Elisa

ESTATE IN ORATORIO, AI CAMPISCUOLA (130 ragazzi e adolescenti)

E IN MISSIONE (13 giovani)

MusicaMaestro...

il Grest 2007

(420 ragazzi e animatori)

Il modo migliore per descrivere la nostra esperien-za con poche parole è sicuramente: breve ma inten-sa!!!

Per motivi di lavoro o di studio la nostra perma-nenza è durata solamente tre settimane, ma nono-stante il poco tempo a disposizione abbiamo avutomodo di entrare e lasciarci coinvolgere da una realtàcomplessa e affascinante come quella del Brasile.

Fin dal nostro arrivo abbiamo potuto osservare ilgrande contrasto tipico di questa città: una moltitudi-ne sconfinata di grattaceli circondata da una mareadi favelas. E proprio l’esperienza diretta all’interno diuna di queste favelas, nel cuore del quartiere più ric-co della città, ci ha messo di fronte alla dura realtà diquesto Paese.

Centomila persone vivono in una situazione di as-soluta povertà, tra fognature a cielo aperto, ammas-

si di cavi elettrici ad altezza uomo e piccoli vicolettiche creano un labirinto da cui è molto difficile uscire.

Nonostante la grande povertà, le persone che ab-biamo incontrato ci hanno mostrato anche la lorogrande ricchezza d’animo; ogni volta, entrando nel-le loro case, ci sentivamo ospiti molto graditi, accoltisempre con calorosi sorrisi. Ci ha molto colpito ve-dere la gioia di queste persone, sapendo bene le dif-ficoltà che affrontano quotidianamente: il lavoro lon-tano da casa, spesso sottopagato, la criminalità or-ganizzata presente in ogni quartiere, da cui deriva-no spaccio di droga, prostituzione, violenza ancheminorile...

Abbiamo passato alcune giornate in un centroper minori, giocando e lavorando con i bambini, no-nostante la nostra scarsissima conoscenza del por-toghese, e imparando a conoscere l’ambiente.

Esperienza in missione presso la Comunità Missionaria

di Villaregia a San Paolo, Brasile

Quest’estate sono partita,con un gruppo di 56 perso-ne, composto da ragazzi edadulti, per vivere un’espe-rienza di volontariato in Ro-mania.

Dopo un lungo viaggio inpullman, siamo arrivati a Si-ghet, una cittadina nel norddel paese, dove abbiamotrascorso i dieci giorni dellanostra permanenza ospitatiin un monastero di suore.

Alcuni componenti del gruppoerano già stati in questa città,mentre altri, me compresa, la visi-tavano per la prima volta; a partiredal 2001, infatti, questo gruppo divolontari sta portando avanti unprogetto per la costruzione di unoratorio destinato ad accogliere ibambini rumeni più bisognosi.

Durante il nostro soggiorno ab-biamo cercato di aiutare, per quan-to possibile in poco più di una sett-imana, la comunità di Sighet attra-verso varie attività:parte della comi-

tiva si occupava di lavori stretta-mente pratici (ad esempio tinteg-giatura di alcuni ambienti, piccole ri-parazioni e costruzioni...), altri tene-vano corsi di italiano, sia per bambi-ni che per gli adulti;altri ancora inve-ce erano impegnati nella gestionedi una sorta di “animazione”per i piùpiccoli che si svolgeva o in unascuola della città o in un villaggiopoco distante dalla stessa.

Io e altri dieci ragazzi abbiamoballato, giocato, fatto lavoretti, co-me semplici aquiloni e colorate

maracas, con un gruppo nu-meroso di bimbi rumeni.

La capacità di questi bam-bini di apprezzare anche lecose più semplici e il calore el’affetto che ci hanno mostra-to rimarrà il ricordo più bellodei giorni passati con loro.

La vicinanza di questepersone, che conduconouna vita molto più povera econ agi minori rispetto allanostra, mi ha fatto capire an-

cora di più il valore delle cose chetante volte, per un motivo o per unaltro, non riesco ad apprezzarecompletamente.

Vivere un momento di volonta-riato può certamente aiutare per-sone più disagiate di te ma soprat-tutto fa crescere ed arricchisce latua persona. Per questo motivo ri-farò questa esperienza, cercandodi non ridurla a dieci giorni estivi,ma tentando di portarla avanti an-che nella vita di tutti i giorni.

Livia

ILCASTELLO11

Qui sono impegnate quattro educatrici, di cui unadirettrice, tutte molto giovani, una assistente socia-le e una cuoca; il loro lavoro è ammirevole e l’affettoche dimostrano ai bambini si respira nell’aria.

Il tempo trascorso a San Paolo ci ha regalato tan-to: incontri significativi, esperienze forti (anche lavo-rative!), emozioni indimenticabili...

Speriamo di essere riusciti a trasmettervi almenoin parte ciò che noi abbiamo vissuto, anche se sap-piamo che spesso le parole non bastano per ren-dersi conto fino in fondo del significato della parolapovertà.

Stefano, Cristina, Valentina

C’è più gioia nel dare che nel ricevere

15 giorni in Africa per cambiare ilmodo di guardare alla vita...

Siamo partiti in 7 avventurieriaccompagnati da 2 padri OMI(Oblati di Maria Immacolata) Gian-paolo e Pippo.

Siamo atterrati a Dakar con un’i-dea in testa:“arriviamo noi a portar-vi aiuto!”.Data la situazione di gran-de disagio e povertà che ci siamotrovati davanti non ci è servito molto

per capire che la nostra presenzanon avrebbe proprio cambiato la vi-ta a nessuno là, al massimo avreb-be potuto rappresentare un simpa-tico diversivo nei momenti passatiin loro compagnia.

Al contrario di ciò che mi ero im-maginata, sono stati il loro modo divivere, di prendersi cura l’uno del-l’altro e di accogliere il diverso chemi hanno lasciato una lezione indi-

Africa... scuola d’amore

ILCASTELLO 12

menticabile e mi hanno insegnatoquali sono i valori davvero impor-tanti nella vita: altruismo e genero-sità sono tutto ciò che serve a loroper essere sereni, e se ci riesconoloro che non hanno neanche l’es-senziale, per noi che abbiamo tan-to di superfluo dovrebbe essere ungioco da ragazzi!

Il popolo Senegalese ci ha sem-pre riservato un trattamento spe-ciale: i grandi applausi per acco-glierci, i posti d’onore sempre ri-servati a noi, i tanti baci, le tantestrette di mano calorose, i sorrisi

che trasmettevano molto più diquanto qualsiasi parola in qual-siasi lingua possa comunicare, mihanno insegnato l’importanza delrispetto per l’altro e la sacralitàdella vita.

Queste persone si davano ungran da fare perché fossimo a no-stro agio, facevano tutto questocon una grande umiltà, senza maipretendere un ringraziamento oqualcosa in cambio, ed alla fineerano ancora loro che ringraziava-no noi. Penso che questo loro mo-do di venire incontro a noi che era-

vamo arrivati con i padri missiona-ri, fosse il loro modo per dimostra-re a questi ultimi quanto apprezza-no il lavoro che svolgono.

Dai racconti di quanti abbiamoincontrato traspare che i padrihanno riacceso in loro la speranzadi credere in un futuro migliore, fat-to di dignità.

Se c’è un obbiettivo che mi so-no posta quando sono tornata èquello di vivere anche qui la co-munione ed il senso di fraternitàsperimentati là.

Maria Chiara

Quest’estate abbiamo parteci-pato ad un pellegrinaggio in Fran-cia sui passi di S. Antonio e ades-so la nostra testa è piena di ricordima anche riflessioni e domande...

Una certezza: siamo contentis-sime di aver preso parte a questaesperienza e senza dubbio, tor-nando indietro, la rifaremmo. Ab-biamo imparato molto: un pellegri-naggio ti insegna ad apprezzare lecose di tutti i giorni, quelle che or-mai diamo per scontato... anchese ti ritrovi a dormire in un granaio,a lavarti in un fiume, a mangiaredove capita e cosa capita ti vienevoglia di ringraziare il Signore perquello che hai trovato o che ti èstato offerto.

Pellegrinaggio = cammino: nonsolo fisico, che non è mancato,ma anche spirituale... Inutile par-tire con la metafora della vita co-me un viaggio, la conoscono giàtutti, ma possiamo assicurarviche non è banale. Noi abbiamocamminato 3 giorni, sapendodov’era la meta ma non il percor-so... camminavamo, un passo do-po l’altro, sentendoli tutti nellegambe e sotto i piedi, conversan-do, ammirando il paesaggio e in-terrogandoci, gli uni gli altri maanche noi stessi... e così ci siamoritrovate a pensare al nostro futu-ro, a cosa faremo da grandi, enuovi orizzonti si sono aperti.

Le risate, i volti, i sorrisi, i pae-saggi, la fatica, la preghiera... tuttoci ha arricchite: è proprio vero cheun’anima che ha vissuto una nuo-va esperienza non ritornerà mai

più alle dimensioni di prima.Siamo partiti con un gruppo di

trenta giovani e tre frati conventua-li, provenienti soprattutto da Pado-va, e dopo la prima notte, trascor-sa a Genova, abbiamo varcato ilconfine francese.

I primi giorni sono stati dedicati al-la conoscenza intergruppo e alla vi-sita di Santuari gestiti da francesca-ni (Narbonne e Brive-la-Gaillard).

Il quarto giorno è cominciato il no-stro cammino che si è concluso aRocamadour, uno dei santuari piùantichi d’Europa, dedicato alla Ma-donna Nera, e che fu meta di un pel-legrinaggio anche per S.Antonio.

Per concludere in bellezza ab-

biamo avuto l’opportunità di visita-re Lourdes partecipando alla fiac-colata aux flambeaux, alla messainternazionale del malato e all’im-mersione nelle “piscine” alimenta-te dall’acqua miracolosa.

Sono stati dieci giorni ricchi dimomenti di festa e condivisione.Era contagiosa, inoltre, la vogliadi vivere trasmessa da tutto ilgruppo con cui siamo rimaste incontatto.

I frati francescani propongonocontinuamente iniziative per ado-lescenti e giovani: se qualcunofosse interessato può consultareil sito www.riparalamiacasa.it

Annarosa e Noemi

Noi, pellegrine nel XXI° secolo...

ILCASTELLO13

Sinceramente cercando discrivere questo testo mi chie-do ancora adesso quale siastata la scintilla che mi ha por-tato a fare un’esperienza divolontariato... Certamente èstato impor tante l’ incontrocon padre Valentino, sacerdo-te francescano eritreo, invita-to a Carpenedolo dal nostroparroco per le confessioni pa-squali e natalizie, su segnala-zione della mia famiglia chegià lo conosceva.

Ho iniziato a pensarci quasiper provocazione contro una so-cietà a tratti opportunista e indivi-dualista, per una delle mie solitestupide lotte ideali, mi chiedevocosa servisse continuare a par-lare di giustizia, di solidarietà dipace se poi l’unica cosa che fa-cevo erano due minuscole ore almese al mercatino dell’“equo esolidale”.

Volevo come tut t i i g iovani“spaccare il mondo”, volevo usci-re dal mio piccolo lembo di terraper vedere cosa ci fosse al di fuo-ri, aiutare il prossimo, cambiarela condizione di qualcuno più“sfortunato” di me... mi illudevoche grazie al mio aiuto e a quellodi mille altri volontari qualcosasarebbe potuto cambiare... ades-so capisco sia un’utopia per laquale vale comunque ancora lapena di lottare...

Non è semplice raccontareun’avventura intera, che biso-gnerebbe fare per capire e chepotrebbe riempire un libro, in co-sì poche righe, comunque, i primicinque giorni ero sperduto inpaesaggi magnifici nelle campa-gne del Guraghe, per dare un in-dicazione ero a 200 km dalla ca-pitale.

Diciamo subito che non è statofacile all’inizio, essere isolati dalmondo e non vedere la “civiltà” omeglio la città non è facile per noieuropei, anche se i sorrisi di queibambini sono qualcosa di inde-scrivibile, sorrisi di stupore mistoad una sorta di felicità per unacaramella o un palloncino che ri-cevevano e che toglievano ognipreoccupazione.

Dopo questi primi giorni deci-demmo di cambiare posto e an-dammo in un orfanotrofio nella

capitale dove ho passato gior-ni stupendi fino alla fine delsoggiorno.

Chiedersi cosa ti lasci unviaggio come questo è difficilecome riconoscere i propri pre-gi o difetti,ma vorrei lasciarviun passo tratto da una rivi-sta,che riassume la mia ideadi volontario:

“Il volontario è quella perso-na che oltre ad accogliere l’in-filtrato esce dal suo recintoper vedere cosa c’è fuori,il vo-

lontario è quella persona che hacapito che chi sta all’interno delrecinto si può permettere il lussodella pace perché altri fanno laguerra per suo conto, il lusso diandare in vacanza perché altriestraggono il petrolio per suoconto, il lusso di comprarsi gioielliperché sono i bambini degli altri acercarli.

Il volontario è colui che ha capi-to che un uomo è uomo dentro ofuori dal recinto, e che un bambi-no è un bambino ovunque.

Il volontario è colui che racco-manda di consumare con intelli-genza, non al comando dei burat-tinai, e di orientare i propri acqui-sti. Il volontario è colui che ri-sponde con il risparmio alla ri-chiesta di consumo.

Il volontario è uno stile di vita,non un uomo che lavora gratis”.

Stefano

In Etiopia... per uscire dal proprio recinto

Quasi tutti quelli che partonoper un campo di lavoro per la pri-ma volta sono pieni di energia ecuriosi, ma nello stesso tempoanche un po’ scettici.

Nel momento in cui si arrivanella Missione e si hanno i primicontatti con i Padri e i ragazzi delCento, ogni dubbio viene cancel-lato dalla loro ospitalità.

Quelle che potevano essere leperplessità incontrate durante lanostra permanenza venivanochiarite e interpretate dai Padrialla luce di ciò che è la mentalitàe le abitudini locali.

Un aspetto che ci ha particolar-mente stupite è la totale responsa-bilizzazione dei figli fin dalla più te-nera età, come dimostra il fattoche i bambini della scuola maternavengono accompagnati a casa daifratelli poco più grandi di loro.

È importante sottolineare chel’idea fondamentale della missio-ne sia la collaborazione tra i vo-lontari, gli abitanti del luogo e ipadri, col desiderio di rendere imozambicani autosufficienti...

Anche per i giovani che fre-quentano il Centro di formazionesi cerca di realizzare questo pro-

getto attraverso corsi di vario ge-nere: dalla tradizione dei ‘batik’all’innovazione dei computer.

Durante questa esperienza so-no stati molti i momenti condivisicon i ragazzi come le feste, la gitasull’oceano e i giochi di gruppo.

Alla fine di questa esperienzala nostra speranza è di poter ungiorno tornare e ritrovare coloroche hanno lasciato in noi un pic-colo ma importante segno di ami-cizia.

Serena Perini Elena Ruffoni

Muhameda Tulumovic

Con il GRIMM in Mozambico

Diverse volte partecipando a momenti di catechesi edi preghiera nei quartieri, la dove la gente vive, ho nota-to una percettibilissima voglia di conoscere e di capire leverità della fede stando insieme. Sia nelle Via Crucische in altri momenti stando con la gente, ascoltando l’in-segnamento offerto e pregando insieme a tutti si perce-piscono le disposizioni d’animo dei fedeli, la gente amaessere accompagnata nel suo cammino di fede dai suoisacerdoti. Nei quartieri, in occasione di eventi program-mati, si nota un incontro naturale tra diverse generazio-ni e si può osservare quel senso di unità e di collabora-zione tra giovani adulti e anziani, che fa pensare a unaChiesa che può di nuovo funzionare bene ed essere ef-ficace, se diventa una cordata di fratelli che vivono insie-me ai loro sacerdoti il mistero dell’amore cristiano, di unamore dono, amore gioia e libertà. Le percezioni de-scritte sopra si confermano quando poi si vede la cor-dialità con cui le famiglie si trattengono in Oratorio o ne-gli ambienti della vita parrocchiale prima e dopo gli in-contri di formazione per gli adulti, mentre i bambini gio-cherellano sul cortile.Un papà facendo delle considera-zioni, mi ha detto che vede muoversi qualcosa di bellonel lavoro della nostra parrocchia e apprezzava lo sfor-

zo di rinnovamento in atto.Evidentemente è necessario avvicinare le famiglie e

in special modo quelle giovani per poter riuscire nell’in-tento di edificare e formare una comunità cristiana viva.

Mi viene spontaneo pensare che con uno stile fami-gliare si potrebbe collaborare per rinnovare le antiche,belle tradizioni. Mi stupisce sempre la creatività dei no-stri antenati nella fede, capaci di dare vita a forme di pre-ghiera, processioni, raduni cattolici...

I giovani e le famiglie si stringevano intorno a i loro sa-cerdoti e viceversa, insieme cercavano un modo per vi-vere la fede, dimostrandola anche pubblicamente.

Amavano stare insieme nelle feste religiose, porresegni di sacro nelle zone del paese con immensi sacri-fici personali. In un recente passato, per un malintesosenso di rinnovamento un po’ ovunque, si diceva con ilnostro parroco don Franco, si è pensato che rinnovarefosse togliere ed eliminare processioni e riti, feste pa-tronali privando le parrocchie di momenti di forte animacomunitaria.Nella nostra parrocchia assistiamo invecealla piacevole constatazione che la ripresa di forme tra-dizionali di incontro o preghiera (es.: Via Crucis neiquartieri, Centri d’ascolto, feste di Quartiere, incontri

per genitori a grande livello dipartecipazione) trova la rispo-sta generosa e soddisfatta dellagente... Nella famigliarità dellaChiesa forse riusciamo a ripro-vare la forza dell’identità cristia-na, per renderla più attraentesenza alcuna imposizione perconsegnare come adulti qual-cosa di bello ai giovani; una Co-munità cristiana più viva!

Don Ivan

ILCASTELLO 14

La “Escola Agricola”:esperienza missionaria in Brasile

La famigliarità,stile di una chiesa che si rinnova

Macapà è una città brasiliana situata sulle spondedel Rio delle Amazzoni.

È una delle zone più povere del Brasile: disoccupa-zione, mancanza di istruzione e situazioni familiari pre-carie sono la causa di un’elevata delinquenza minorile.Da sette anni i padri Piamartini gestiscono una scuola,alla periferia della città, che da istruzione ed il minimosostentamento a quattrocento ragazzi raccolti dallastrada.Ad integrare l’aiuto economico, c’è l’esperienzaestiva di volontariato che tutti gli anni viene proposta achi termina il percorso di studi a Remedello.

Anche noi, abbiamo deciso di affrontare questa espe-rienza e ciò ci ha fatto crescere, anzi maturare molto.

Stando qui in Italia, dove “tutto va bene”, non si rie-

sce a capire bene cosa siano la povertà, la miseria, lafame; ma vedere con i propri occhi queste dure realtàci ha fatto riflettere molto.

Fin dal primo momento in cui siamo arrivati a Ma-capà ci siamo chiesti il perché di tutto ciò ma soprat-tutto ci siamo chiesti: cosa ci possiamo fare noi???

Forse ci sono molte risposte, ma la più realizzabileè darci da fare affinché queste persone possano rice-vere un’istruzione adeguata e venga trasmessa lorola fede in Dio: così potranno capire, sperare nel futuro,migliorare e superare le loro difficoltà.

Non pretendiamo di risolvere tutti i problemi, siamosolo una goccia nel mare... ma almeno ci proviamo!!!

Giuseppe Botturi & Giuseppe Ghirardi

ILCASTELLO15

Carissimo Daniel,è difficile capire per-

ché i l S ignore t i hachiamato così presto,ma lo ringraziamo peraverci dato il privilegiodi conoscerti.

Con il nostro salutovogliamo dire anche ate GRAZIE... Quel gra-zie che tante volte cihai rivolto, ma siamonoi Daniel che ti dob-b iamo r ingraz ia re.Grazie per il sorriso sulle labbra e negli occhi im-possibile da dimenticare che ogni giorno ci offrivientrando nella scuola.

Grazie per la voglia e la gioia di vivere che cihai trasmesso.

Grazie perché sopportando la sofferenza contanta dignità, ci hai fatto capire i veri valori delquotidiano.

Grazie insomma per la lezione di vita che cihai dato, vita la tua breve, ma tanto intensa. Ilvuoto che ci lasci sarà riempito dai ricordi, solobei ricordi...

Sei stato, sei un grande!Ora da lassù mentre vegli su tutti coloro che ti

hanno voluto bene e tu sai che siamo tanti, sorri-dici come tu solo sai fare.

CIAO CAMPIONE!Un bacio da tutti noi...

Daniel ha messo le aliÈ partito per il cielo il 10 giugno consegnando a tutti il suo sorriso

e la grande gioia di vivere

U.I.L.D.M.UNIONE ITALIANALOTTA ALLA DISTROFIA MUSCOLARE

A TUTTA LA COMUNITÀ DI CARPENEDOLOIl ricordo di Daniel sarà sempre vivo nei nostri cuori

e di tutti quelli che lo hanno conosciuto: l’aiuto econo-mico a noi pervenuto non è che la dimostrazione del-l’affetto di tutta la comunità che ha voluto stringersi at-torno alla famiglia e condividere il dolore per la suaperdita.

Con profonda stima e gratitudine.Il Segretario

Cristina Ondelli

Genitori in cordataRiprendono gli incontri

per i genitori degli adolescenti!Dopo i 5 incontri dello scorso maggio e la valuta-zione della positività dell’iniziativa vi proponiamoun nuova serie di 3 appuntamenti di approfondi-mento per genitori condotta dagli stessi coniugi epsicologi Marco Mason e Sandra Perini.L’intenzioe è di andare più approfonditamente nelcuore della materia che riguarda il rapporto geni-tori- figli.Ed ecco i titoli che abbiamo pensato.

Gli incontrisaranno nei tre seguenti martedì

- 6 novembre 2007 ore 20.15 Padri e madri di fronte all’adolescenza: è cosìimportante essere d’accordo?

- 13 novembre 2007Regole e permessi in adolescenza

- 20 novembre 2007 Osservazione, ascolto e dialogo: approccioal disagio psicologico dell’adolescente

Modalità e metodo di conduzione degli incontri

45 minuti esposizione dei relatori45 minuti lavoro di gruppo30 minuti dibattito

La Parrocchia organizza 3 giorni ad

Assisi - La VernaDOMENICA 21 - LUNEDÌ 22

MARTEDÌ 23 OTTOBRE

Quota di partecipazione € 235,00

Iscrizioni all’Ufficio Parrocchiale

Gradita sorpresa dei pellegrini di Carpenedolo in Po-lonia. A Cracovia il commovente incontro con il Cardi-nale Stanislao Dziwisz già segretario personale di Pa-pa Giovanni Paolo II. Nel suo saluto gradito il ricordoanche del Papa bresciano Paolo VI.