calendario mezzaghese 2013 grazie! - … · potremmo rifarci a cavour: il tessitore. ha ereditato...

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ANNO 16 NUMERO 2 NOVEMBRE 2012 GLI EROI CHE CI DANNO SPERANZA Il Corriere della sera di sabato uno settembre ha pubblicato l’ultima intervista del cardinale Martini, scomparso dolorosamente .... Due tematiche toccate nell’intervista, nelle intenzioni del Cardinale devono essere affrontate dentro la Chiesa ma, al tempo stesso, secondo lo spirito di questa figura, non possono essere tralasciate nella riflessione laica, nella società civile e, perché no, nella politica. La prima è la tematica del ritardo.., e l’altra è la tematica delle figure eroiche. Su entrambe rivolgiamo alcune domande al nostro Sindaco affinché risponda con parole di rassicurazione o, almeno, di speranza per la comunità in questi giorni in cui tutti abbiamo bisogno di qualche certezza. Gentilissimo signor Sindaco, mi rivolgo a Lei citando la severa affermazioni del Cardinale Martini, “La Chiesa è indietro di 200 anni”… senza trionfalismo, perché in questa nostra attualità, purtroppo, se la Chiesa è in ritardo, la politica, o i politici che ci governano, non brillano per celerità e lungimiranza nelle decisioni. A suo parere, quali potrebbero essere attualmente le decisioni più urgenti e vicine ai problemi della politica locale? In questi anni di amministrazione ho spesso trovato una comunità forte, con una tradizione viva e ricca di umanità. Ho incontrato persone pronte al dialogo con un’apertura culturale e spirituale che anche gli accadimenti avversi di questi anni non sono riusciti a sradicare. Oggi, leggendo i giornali, si è portati a pensare che si stia sprofondando sempre più in basso. L’immoralità è dilagante, a tutti i livelli della società; la disattenzione verso la politica è crescente ed è aumentata la voglia di “dire la propria”. Dovremmo però purificare lo sguardo, magari aiutati da mezzi di comunicazione più coraggiosi. I cambiamenti avvenuti sono tanti, ma vanno letti in modo accorto: il progressivo impoverimento delle famiglie ma, al tempo stesso, l’aumento della pratica della solidarietà; il peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani ma, insieme, le accresciute opportunità formative e culturali; l’aumento della ricchezza per pochi, l’indebitamento crescente per molti. I deboli oggi sono gli anziani, le persone sole, gli immigrati, le famiglie che faticano ad avere le risorse SENTITAMENTE GRAZIE! Dopo averla guidata per nove anni, Antonio Solcia ha lasciato la Presidenza dell’Associazione Volontari di Mezzago, per sopraggiunti impegni di famiglia. Non intendiamo limitarci ad un elenco, più o meno lungo di cose fatte: ma, soprattutto far conoscere le modalità con cui ha svolto questo ruolo. Se volessimo dare una definizione potremmo rifarci a Cavour: il tessitore. Ha ereditato un’associazione in pieno sviluppo, impegnata su vari fronti, basata sull’entusiasmo di un gruppo di “giovani” (più per l’entusiasmo che per l’anagrafe), e ne ha, a sua volta guidato la crescita, e la diffusione sul territorio. In questo percorso ha dovuto prestare particolare attenzione a controllare gli entusiasmi e l’esuberanza dei volontari, cercando, nello stesso tempo, di favorire l’inserimento dei nuovi arrivati e l’affiatamento con i “vecchi” (ovviamente per l’anzianità di iscrizione e non per l’anagrafe). Per garantire un servizio e un servizio fatto bene, infatti, non sempre è sufficiente dire di sì: occorre anche verificare le risorse disponibili, organizzare le persone tenendo conto delle loro qualità e disponibilità, tenendo tuttavia presenti anche gli aspetti di rispetto delle normative, e di correttezza per quanto riguarda la parte amministrativa e quella economica, ma soprattutto delle necessità degli utenti per far si che si instaurasse un rapporto di amicizia tra i volontari e gli utenti stessi: non solo quindi utenti di un servizio ma anche amici che si danno una mano. Per questo Antonio Solcia ha svolto, questo ruolo di tessitore, senza particolari protagonismi, ma con tutta la propria disponibilità, assicurando il coordinamento dei volontari dentro l’associazione e il collegamento tra l’associazione, le istituzioni e la popolazione, garantendo tutte le premesse per poter effettuare i servizi che venivano richiesti all’associazione. Va, infatti, tenuto presente che gli utenti di molti dei servizi svolti dall’Associazione sono in modo (segue in ultima pagina) (segue in ultima pagina) Copertina Calendario Mezzaghese 2013 CALENDARIO MEZZAGHESE 2013 A Dicembre verrà distribuito da persone autorizzate il calendario 2013 Il tema del calendario sarà il Centenario dell'Asilo Ferrario Antonio Solcia

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Page 1: CALENDARIO MEZZAGHESE 2013 GRAZIE! - … · potremmo rifarci a Cavour: il tessitore. Ha ereditato un’associazione in pieno sviluppo, impegnata su vari fronti, basata sull’entusiasmo

Anno 16numero 2 novembre 2012

GLI EROI CHE CI DANNO SPERANZAIl Corriere della sera di sabato uno settembre ha pubblicato l’ultima intervista del cardinale Martini, scomparso dolorosamente .... Due tematiche toccate nell’intervista, nelle intenzioni del Cardinale devono essere affrontate dentro la Chiesa ma, al tempo stesso, secondo lo spirito di questa figura, non possono essere tralasciate nella riflessione laica, nella società civile e, perché no, nella politica. La prima è la tematica del ritardo.., e l’altra è la tematica delle figure eroiche. Su entrambe rivolgiamo alcune domande al nostro Sindaco affinché risponda con parole di rassicurazione o, almeno, di speranza per la comunità in questi giorni in cui tutti abbiamo bisogno di qualche certezza. Gentilissimo signor Sindaco, mi rivolgo a Lei citando la severa affermazioni del Cardinale Martini, “La Chiesa è indietro di 200 anni”… senza trionfalismo, perché in questa nostra attualità, purtroppo, se la Chiesa è in ritardo, la politica, o i politici che ci governano, non brillano per celerità e lungimiranza nelle decisioni. A suo parere, quali potrebbero essere attualmente le decisioni più urgenti e

vicine ai problemi della politica locale?In questi anni di amministrazione ho spesso trovato una comunità forte, con una tradizione viva e ricca di umanità. Ho incontrato persone pronte al dialogo con un’apertura culturale e spirituale che anche gli accadimenti avversi di questi anni non sono riusciti a sradicare. Oggi, leggendo i giornali, si è portati a pensare che si stia sprofondando sempre più in basso. L’immoralità è dilagante, a tutti i livelli della società; la disattenzione verso la politica è crescente ed è aumentata la voglia di “dire la propria”. Dovremmo però purificare lo sguardo, magari aiutati da mezzi di comunicazione più coraggiosi. I cambiamenti avvenuti sono tanti, ma vanno letti in modo accorto: il progressivo impoverimento delle famiglie ma, al tempo stesso, l’aumento della pratica della solidarietà; il peggioramento delle prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani ma, insieme, le accresciute opportunità formative e culturali; l’aumento della ricchezza per pochi, l’indebitamento crescente per molti. I deboli oggi sono gli anziani, le persone sole, gli immigrati, le famiglie che faticano ad avere le risorse

SENTITAMENTEGRAZIE!

Dopo averla guidata per nove anni, Antonio Solcia ha lasciato la Presidenza dell’Associazione Volontari di Mezzago, per sopraggiunti impegni di famiglia. Non intendiamo limitarci ad un elenco, più o meno lungo di cose fatte: ma, soprattutto far conoscere le modalità con cui ha svolto questo ruolo. Se volessimo dare una definizione potremmo rifarci a Cavour: il tessitore.Ha ereditato un’associazione in pieno sviluppo, impegnata su vari fronti, basata sull’entusiasmo di un gruppo di “giovani” (più per l’entusiasmo che per l’anagrafe), e ne ha, a sua volta guidato la crescita, e la diffusione sul territorio.In questo percorso ha dovuto prestare particolare attenzione a controllare gli entusiasmi e l’esuberanza dei volontari, cercando, nello stesso tempo, di favorire l’inserimento dei nuovi arrivati e l’affiatamento con i “vecchi” (ovviamente per l’anzianità di iscrizione e non per l’anagrafe).Per garantire un servizio e un servizio fatto bene, infatti, non sempre è sufficiente dire di sì: occorre anche verificare le risorse disponibili, organizzare le persone tenendo conto delle loro qualità e disponibilità, tenendo tuttavia presenti anche gli aspetti di rispetto delle normative, e di correttezza per quanto riguarda la parte amministrativa e quella economica, ma soprattutto delle necessità degli utenti per far si che si instaurasse un rapporto di amicizia tra i volontari e gli utenti stessi: non solo quindi utenti di un servizio ma anche amici che si danno una mano.Per questo Antonio Solcia ha svolto, questo ruolo di tessitore, senza particolari protagonismi, ma con tutta la propria disponibilità, assicurando il coordinamento dei volontari dentro l’associazione e il collegamento tra l’associazione, le istituzioni e la popolazione, garantendo tutte le premesse per poter effettuare i servizi che venivano richiesti all’associazione. Va, infatti, tenuto presente che gli utenti di molti dei servizi svolti dall’Associazione sono in modo (segue in ultima pagina) (segue in ultima pagina)

Copertina Calendario Mezzaghese 2013

CALENDARIO MEZZAGHESE 2013A Dicembre verrà distribuito da persone autorizzate il calendario 2013Il tema del calendario sarà il Centenario dell'Asilo Ferrario

Antonio Solcia

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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI

Il 5 agosto una delegazione mezzaghese ha fatto visita al Comune di Camposanto, in provincia di Modena. Camposanto si trova nella zona più colpita dai sismi del maggio scorso, con danni tutt’oggi visibili e con ancora alcune decine di persone accolte nella tendopoli della Protezione Civile. I contatti con l’Amministrazione Comunale di Camposanto sono nati quasi per caso all’interno di una assemblea tra le associazioni mezzaghesi, e subito ci siamo interessati alla campagna di raccolta fondi per ricostruire il polo scolastico del paese, dopo che i due terremoti hanno pesantemente compromesso il vecchio edificio delle scuole. Il Sindaco, signora Antonella Baldini dopo averci raccontato di quei giorni e di come si è dovuta confrontare con l’emergenza e con un’esperienza tanto nuova quanto drammatica, ha tenuto a sottolineare l’importanza di ripartire dalle scuole e dai bambini, per tornare alla normalità e alla serenità.Alcune associazioni e realtà mezzaghesi hanno subito dimostrato la loro solidarietà destinando alcune risorse a questo progetto, durante la nostra visita abbiamo anche messo a disposizione del Sindaco Antonella Baldini l’esperienza di Mezzago sulla bioarchitettura, dato che la ricostruzione delle scuole seguirà questa impostazione

Per chi volesse contribuire alla campagna di raccolta fondi, ecco le modalità:Bonifico intestato a: Comune di CamposantoCausale: ADOTTIAMO LE SCUOLEIBAN: IT 76 Q 05652 66680 CC0020130368

BEATI GLI ULTIMI… !! FORSE ANCHE I PRIMI.

Basta un confronto con i Comuni a noi vicini per capire dove stanno gli ultimi e i primi.Ultimi nell’aver realizzato un’isola ecologica degna di questo nome.Ultimi nell’aver realizzato una quasi circonvallazione esterna al paese per altro senza una pista ciclopedonale.Ultimi nell’avere un camposanto strutturato in maniera decente nonostante gli ultimi interminabili interventi e con vasche di acqua stagnante con pesci (poveri animali) che dovrebbero ovviare all’inconveniente delle zanzare, ma forse le troppo zanzare si sono mangiati i pesci.Ultimi ad avere un servizio di vigilanza sottodimensionato di personale, con grande difficoltà per chi svolge ora questo servizio indispensabile per la comunità.Ultimi ad avere indirizzi e laboratori tecnologici nella scuola, senza considerare un mondo del lavoro che cambia per i nostri giovani, perché musica e giornalismo risulteranno essere il futuro di pochi, la maggioranza dei nostri giovani sarà sicuramente indirizzata su temi diversi.Primi nel devolvere soldi delle tasse dei cittadini alle solite associazioni delle quali sono in pochi a beneficiarne.Primi nel verde pubblico, sì, quello sui marciapiedi, che a volte nasconde le troppe buche e c’è anche il verde nelle aiuole che nasconde la vista a chi viaggia in automobile.Primi nell’avere una viabilità a dir poco sconvolgente con strade dissestate e con evidente carenza di parcheggi.Primi nell’avere un elevato numero di incidenti in così poco tempo sulla nuova circonvallazione considerata pericolosa da molti cittadini.Buona fortuna a tutti i cittadini, ne abbiamo veramente bisogno, perché in qualche cosa bisognerà pur cambiare.

I consiglieri PDL-LEGA

Un aiuto concreto ai terremotati dell'Emilia

CAMPOSANTO, COMUNE IN PROVINCIA DI MODENA, VUOLE RIPARTIRE DALLE SCUOLEIncontro con gli Amministratori Comunali

A luglio il decreto legge n° 95/2012, meglio conosciuto come SPENDING REVIEW, ha determinato un taglio ai trasferimenti che, unito al meccanismo di compensazione tra introiti IMU e Fondo Sperimentale di Riequilibrio, comporta minori entrate per circa 97.000 euro sul bilancio di previsione già approvato.Questo taglio non può sommarsi all’azione di contenimento della spesa che da anni abbiamo messo in campo, senza avere conseguenze importanti sull’erogazione dei servizi; specialmente perché ci costringe a tagliare sull’anno in corso, con impegni già assunti e servizi già operativi. L’Amministrazione non intende fare ulteriori tagli alla scuola e ai servizi sociali che riguardano principalmente i minori e gli anziani; vuole mantenere l’impegno con le associazioni culturali e sportive e con il Centro di Aggregazione Giovanile che svolgono un ruolo importante per i giovani mezzaghesi e le loro famiglie; vuole confermare l’importanza della Biblioteca come luogo di cultura e aggregazione sociale.Al momento del “taglio” il Governo aveva già consegnato ai Comuni lo strumento con cui poter ovviare alla riduzione dei servizi: l’aumento delle aliquote IMU, consentito fino al 31 ottobre 2012. La scelta che abbiamo assunto è stata quella di aumentare fino al 5 per mille l’aliquota IMU sull’abitazione principale, perché secondo noi la categoria “altri fabbricati” è già stata pesantemente colpita (l’imposta è più che raddoppiata rispetto al 2011), e perché in molti casi il sistema delle detrazioni sull’abitazione principale azzera l’imposta dovuta. In termini generali con l’aumento approvato il gettito dell’IMU sulle abitazioni principali sarà uguale al gettito della vecchia ICI sulla prima casa dell’anno 2007.Alcuni esempi ricavati da casi reali aiutano a capire l’entità dello sforzo che richiediamo ai cittadini:

- immobile di categoria catastale A7 classe 2 (abitazione in villini) con rendita catastale di 540,00 € senza figli paga su base annua 287,20 € al posto di 189,76 €, un aumento pari a quindi 97,44 € l’anno;- immobile di categoria catastale A2 classe 2 (abitazioni di tipo civile) con rendita catastale di 500,00 € senza figli paga su base annua 253,60 € al posto di 162,88 €, un aumento pari a quindi 90,72 € l’anno;- immobile di categoria catastale A3 classe 3 (abitazione di tipo economico) con rendita catastale di 302,00 € senza figli paga su base annua 83,92 € al posto di 27.13 €, un aumento pari a quindi 56.78 € l’anno;- immobile di categoria catastale A4 classe 2 (abitazione di tipo popolare) con rendita catastale di 188,51€ senza figli non ha dovuto pagare niente con la vecchia aliquota e continuerà a non pagare.Il quadro di incertezza economica e le nuove misure che saranno introdotte dal Governo anche per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, (applicazione del Patto di Stabilità, riduzione della possibilità di indebitamento, obbligo di accorpamento delle funzioni, ulteriore riduzione dei trasferimenti, ecc..) renderanno l’azione di governo dei piccoli Comuni ancora più difficoltosa e in sostanza priva di qualsiasi autonomia nelle scelte amministrative. Sarà quindi sempre più difficile in uno scenario privo di risorse programmare investimenti in nuove opere o in manutenzioni straordinarie.Nel futuro il lavoro dell’Amministrazione sarà rivolto a garantire i servizi ai cittadini; le priorità e le nostre attenzioni saranno poste soprattutto verso la scuola, i servizi sociali agli anziani e all’utenza più fragile, all’impegno verso i giovani e verso le associazioni presenti sul territorio.

Giorgio Monti

SPENDING REVIEW e AUMENTO IMULe ragioni di scelte impopolari

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Cosa ha spinto Mario e Fabiana Rusconi ad ospitare per un anno una ragazza di Hong Kong che ha frequentato il liceo linguistico Vanoni a Vimercate, mentre la loro figlia Alessia, studentessa del liceo sociopsicopedagogico è stata un anno in Brasile, a Porto Alegre? Le ragazze stesse ci spiegano con entusiasmo le finalità di Intercultura, l’associazione a cui hanno aderito per realizzare questa esperienza, che ha già costituito una tappa importante della loro vita. Le incontriamo presso la Comunità famiglia di villa Brasca , abitazione di Alessia, e ancora per qualche giorno anche di Helena, prima che ritorni ad Hong Kong. Helena, nata nel 1995,qui in Italia non ha frequentato la terza, ma la seconda ed ha avuto un programma adattato alle sue esigenze e alla sua limitata conoscenza dell’italiano, a cui ha dovuto dedicare molto tempo. Ora lo capisce bene e lo parla, con qualche incertezza: “ Io sono una ragazza timida, questa esperienza mi ha reso più sicura, ho più iniziativa, sono più coraggiosa”. La didattica è stata molto impegnativa per lei, ma a scuola si è trovata molto bene, soprattutto con gli studenti, “attraverso il Centro di Monza ho conosciuto anche altri ragazzi ospiti qui di Intercultura: tedeschi, svizzeri e anche brasiliani e dominicani”. Alessia è più estroversa, esprime con entusiasmo gli aspetti positivi di questa esperienza:”Conosco la cultura brasiliana, parlo portoghese, ho acquisito maggiore apertura mentale, vedo il mondo più piccolo”. Il cambio di famiglia ha significato per lei anche apprendere alcune competenze pratiche come le pulizie di casa o lavare i piatti. Per Helena venire a Mezzago ha significato entrare in una dimensione in cui la vita ha ritmi più lenti e le persone sono molto

più tranquille: ”Hong Kong e più veloce ed è tutta di cemento, qui ho assaporato il rapporto con la natura”. Alessia ha fatto meno riferimento al Centro locale di Intercultura, inoltre ha approfittato di una visita dei suoi genitori, ed ha visitato con loro Rio de Janeiro, Iguassu e ha toccato anche L’Argentina e il Paraguay. Mentre arriva un gruppo di ragazze a salutare la tranquilla e composta Helena, la comunità si appresta ad una grigliata di commiato in giardino in suo onore.

Intercultura, movimento internazionale di volontariato di circa 3000 Soci Volontari, riuniti in 130 Centri Locali (tra cui quello di Monza), è un’associazione culturale, (nata nel

1955) riconosciuta “Ente Morale” con decreto del Presidente della Repubblica n. 578 del 23.7.1985 e posta sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri.L’Associazione organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento sugli scambi culturali per presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni.Inoltre ha ideato per prima gli scambi scolastici con l’estero per studenti delle scuole medie superiori e da più di cinquant’anni manda ogni anno oltre 2000 ragazzi italiani a vivere presso una famiglia e a studiare in un altro Paese ed accoglie in famiglie italiane circa 600 giovani di tutto il mondo. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo, infatti la mission di Intercultura è contribuire alla pace nel mondo favorendo la conoscenza fra giovani di culture diverse.

AA

INTERCULTURA, UN’OCCASIONE DI CRESCITAStudenti viaggiano e studiano ospiti in famiglia

COMITATO GENITORI MEZZAGOIl Comitato Genitori di Mezzago impegnato nella collaborazione con la scuola.

L’anno che si è chiuso a giugno é stato un anno impegnativo per tutti: corpo docente, genitori, lavoratori della scuola, studenti,

tutti messi alla prova dai continui tagli perpetrati da più parti; ormai è sempre più difficile poter offrire ai nostri figli un’istruzione di qualità, la scuola pubblica è in debito d’ossigeno e le previsioni sono tutt’altro che positive.Il Comitato Genitori, da parte sua, ha cercato e cercherà nei prossimi anni – se ci verrà ancora consentito – sia con offerte culturali che con campagne informative, di coinvolgere genitori e studenti in attività che possano in qualche modo integrarsi con il Piano di Offerta Formativa della nostra scuola.Il percorso “LEGALITÀ e DINTORNI” realizzato nell’anno scolastico 2011-2012 ha permesso ai nostri studenti e, in alcune occasioni, anche a noi genitori, di incontrare personalità di rilievo quali l’ex magistrato Gherardo Colombo, Don Gino Rigoldi, Nando Dalla Chiesa, gli scrittori e giornalisti Anna Sarfatti, Alex Corlazzoli, Alessandro Robecchi, Luigi Garlando e molti altri. Tutto ciò è stato possibile grazie ad un lavoro di rete che il Comitato Genitori ha voluto ed è riuscito a realizzare solo grazie alla collaborazione di realtà quali la Biblioteca, il Bloom ed il prezioso sostegno e contributo del Comune di Mezzago senza il quale nulla sarebbe stato possibile: il percorso non ha infatti avuto alcun costo né per la scuola né per i genitori ma il suo

valore crediamo sia da ritenere considerevole.Non meno importante ci sembra sia stata la campagna informativa relativa alle prove Invalsi, indipendentemente dall’opinione che ognuno ne abbia: come sempre abbiamo sostenuto, il nostro obiettivo è fornire un’informazione corretta affinché i genitori possano decidere liberamente quale scelta assumere; per tale ragione ci auguriamo che in futuro, in caso di opinioni divergenti, si scelga la via del dialogo e del confronto che certamente risulterà essere più costruttiva e propositiva per tutta la scuola (genitori, studenti, docenti, dirigenza). Certi del buon riscontro del percorso “Legalità e Dintorni” il Comitato Genitori di Mezzago sta

già lavorando ad un nuovo progetto per questo anno scolastico che avrà come tema conduttore “Le Passioni”: ancora una volta sarà un lavoro realizzato in rete, con il coinvolgimento e la collaborazione di tutte le realtà locali che vorranno partecipare e dare il loro contributo. Mezzago è un paese ricco di associazioni e di persone desiderose di partecipare e di esserci: il Comitato Genitori, quindi, Vi aspetta per organizzare insieme iniziative o anche solo perché siate presenti.Indirizzo mailing list: [email protected]

COMITATO GENITORI MEZZAGO

Alessia Rusconi ed Helena Cheung

Hanno collaboratoAssociazione Mondo a colori, Alice Filippelli, Andrea Brambilla, Alberto Baldrighi, Anne Colette Ricciardi, Davide Ravanelli, Francesca Cicogna, Giancarlo Brioschi, Gianenrico Passoni, Giorgio Iannucci, Giorgio Monti, Giulia Fumagalli, Lorenzo Oggionni, Luca Vitali, Maria Mesh, Marta Carzaniga, Matteo Gironi, Maurizio Salamana, Michele Bonanomi, Roberta Brioschi, Rosa Bavetta, Sonia Riva, Tiziano Favalli, Ivan Fedeli e i Mezzaghini.

Direttore responsabileAntonio Colombo Capo redattoreAlberto Aquili

Registrazione al Tribunale di Monza N°1805 del 23/05/2005

Consulente informatico Nick RadaelliFotografieStudio Giudicianni & BiffiProgetto grafico e StampaTipolitografia Riva Villasanta

 

Gherardo Colombo con i rappresentati del Comitato Genitori e l'Assessore all'Istruzione Roberta Brioschi

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Un traguardo importante per l’amministrazione comunale, per CEM Ambiente e per tutti i cittadini di Mezzago che possono ora disporre a pieno titolo di un servizio essenziale per una corretta e efficace gestione dei rifiuti.

Grazie alla nuova struttura, organizzata, pulita ed efficiente, sarà infatti possibile conferire con semplicità le diverse tipologie di rifiuti / materiali che troveranno nuova vita grazie al riciclo o che potranno essere smaltiti in tutta sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. Fondamentale come sempre la collaborazione dei cittadini che dovranno conferire le frazioni di rifiuti suddividendoli per tipologia ed utilizzando gli appositi contenitori, provvedendo in maniera autonoma alle operazioni di scarico ed attenendosi alle indicazioni fornite dal personale.

Realizzata da CEM Ambiente SpA su 1.740 metri quadrati di superficie, di cui 163 adibiti a tettoie per la raccolta dei rifiuti urbani pericolosi, la piattaforma è di proprietà CEM Ambiente che ne curerà anche la gestione. Costata 381.000 euro è la quarantaduesima di 43 piattaforme ecologiche CEM.

A Mezzago si potranno depositare sino a 19 tipologie di rifiuti compresi i RUP (rifiuti urbani pericolosi) e i RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche ). Ecco in dettaglio l’elenco dei materiali da portare in piattaforma:· Carta e cartone,· Vetro (bottiglie e lastre)· Plastica dura (arredi e materiali da giardino, cassette della frutta, giocattoli, ecc…)· Polistirolo espanso e polietilene· Rottami ferrosi e metallici· Pile scariche e batterie per moto e autovetture· Televisori e lampade al neon· Componenti elettrolitici ed elettronici· Cartucce e toner per stampanti e fotocopiatrici (con alcune limitazioni)· Rifiuti chimici domestici (contenitori per collanti, vernici, T o F, ecc…)· Residui vegetali (erba, fogliame, ramaglie)· Oli e grassi vegetali e animali· Oli e grassi minerali· Medicinali scaduti· Siringhe usate· Rifiuti domestici ingombranti· Elettrodomestici in genere, frigoriferi, frigocongelatori e simili· Inerti - macerie - (con alcune limitazioni)· Legno.

Orari di apertura

martedì giovedì sabatoorario estivo

1/04 - 30/09 9.30 - 12.30 15.00 - 19.009.30 - 12.30

15.00 - 19.00

orario invernale1/10 - 31/03 9.30 - 12.30 15.00 - 19.00

9.30 - 12.3013.00 - 17.00

L’accesso in piattaforma è regolamentato e consentito solo ai cittadini residenti a Mezzago e più precisamente:- a tutte le utenze domestiche - alle utenze non domestiche quali le aziende artigianali, commerciali o produttive di servizi e provenienti da insediamenti civili in genere (fabbricati con destinazione abitativa) intendendosi per tali: “edifici che non rientrano nel settore degli impianti industriali”.Attualmente la verifica della residenza e la registrazione degli ingressi è affidata al personale addetto alla piattaforma. È in programma, entro la fine del 2012, la messa in funzione di un controllo automatico degli ingressi mediante l’utilizzo della Carta Regionale dei Servizi (tessera sanitaria) per le utenze domestiche o della CEM Card per le utenze non domestiche. In dettaglio le norme per l’accesso e l’utilizzo della piattaforma sono descritte nell’apposito regolamento disponibile in municipio e sul sito web comunale.Con l’apertura della nuova piattaforma ecologica non sarà più possibile conferire alcuna tipologia di rifiuto presso il vecchio centro ingombranti di via Pace o presso la stazione ecologica di Bellusco. Con l’occasione segnaliamo un ulteriore piccolo ma innovativo servizio a supporto della raccolta differenziata, il DIZIONARIO DEI RIFIUTI, uno strumento gratuito che permette di consultare l’elenco dei rifiuti del proprio Comune; un sito e un’applicazione per smartphone che risolve ogni dubbio sul corretto conferimento dei rifiuti. Ci si collega (www.dizionariodeirifiuti.it) si inseriscono due dati e in un attimo si è geolocalizzati, si digita il nome del materiale da riciclare (quelli che ci si ostina a chiamare rifiuti) e viene subito indicato come dove e quando conferirlo.ll Dizionario dei Rifiuti contiene ad oggi più di 1000 tipologie di materiale ed è valido in tutta Italia avendo raccolto la catalogazione dei rifiuti delle principali aziende di raccolta rifiuti italiane. Mezzago è uno dei primissimi comuni in Lombardia a sperimentare tale strumento. I riferimenti si trovano alla home page del sito comunale.

Michele BonanomiAssessore a Territorio, Ambiente e Sostenibilità

TAGLIO DEL NASTRO PER LA NUOVA PIATTAFORMA ECOLOGICA DI VIA XXV APRILE.

I cittadini partecipano all’inaugurazione Il Sindaco Colombo al taglio del nastro con la Presidente del CEM

Servizio fotografico Studio Giudicianni & Biffi

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Il nostro è un comitato che fa riferimento all’associazione Help for children di Cornate d’Adda, associata Anpas (associazione nazionale di pubblica assistenza).Lavoriamo da anni sul territorio di Mezzago per accogliere bambini, provenienti da zone della Bielorussia particolarmente colpite dal disastro di Chernobyl, per dei soggiorni di salute. Il progetto iniziale prevedeva l’accoglienza dei bambini in famiglia con una formula di affido temporaneo. Dal 2010 però abbiamo deciso di ridare vitalità al comitato e all’iniziativa che, piano piano, stava andando scemando: le famiglie che ospitavano i bambini erano sempre meno e i volontari che si occupavano dell’associazione anche. Così grazie all’aiuto consistente del Comune di Mezzago e della Pro Loco siamo riusciti ad organizzare una nuova tipologia di accoglienza: i bambini, provenienti da uno stesso villaggio (Pribor), vengono ospitati per un mese intero tutti insieme all’interno della struttura scolastica mezzaghese, con una loro insegnante di scuola (Irina) e una traduttrice (Olga). Affinchè il progetto funzioni nel migliore dei modi, un gruppo di volontari si incontra durante tutto l’anno all’incirca ogni due settimane per organizzare al meglio ogni dettaglio: iniziative per raccolta fondi, logistica, programma della permanenza estiva, etc.Per quanto riguarda quest’anno in particolare, i bambini che abbiamo ospitato erano 10 (5 maschi e 5 femmine) di età compresa fra gli 8 e i 9 anni. Hanno pernottato nella scuola elementare in due aule adibite a stanzette, con lettini e armadi. Durante la settimana

frequentavano l’oratorio feriale, avendo così la possibilità di intrattenere relazioni anche con i bambini italiani, che incuriositi chiedevano molte informazioni alla traduttrice su come vivano i bambini in Bielorussia. A questo riguardo è importante dire che il nostro progetto vuole puntare soprattutto all’integrazione. Crediamo fortemente che l’accoglienza debba creare soprattutto uno scambio culturale e debba tendere a una maggiore integrazione, qualcosa di fondamentale al giorno d’oggi. A questo scopo organizziamo incontri nelle classi elementari e medie di Mezzago per spiegare ai bambini cosa sia stato il disastro di Chernobyl, come si possano aiutare i nostri ospiti, come si possa comunicare con loro nonostante l’ostacolo della lingua. Durante in periodo di permanenza dei bambini bielorussi inoltre programmiamo attività di ogni tipo nei week end aperte a tutta la cittadinanza e rivolte soprattutto alle classi elementari (equitazione, gita a Leolandiapark, attività di manipolazione a scuola, etc.). Per quanto riguarda gli aspetti logistici ci affidiamo alle strutture presenti sul territorio di Mezzago. Quest’anno i bambini pranzavano alla mensa comunale (gli anni precedenti in oratorio invece) e cenavano a palazzo Archinti, dove un gruppo affiatato di volontari della Pro Loco ci ha dato un aiuto molto consistente, non solo cucinando per i bambini ma anche creando un ambiente gioioso e accogliente. Altra iniziativa importante sono state le visite mediche: i bambini hanno avuto la possibilità

di essere visitati da un dentista ma soprattutto da medici pediatrici del San Gerardo di Monza.

Andrea Brambilla

I BAMBINI BIELORUSSI ANCORA UNA VOLTA A MEZZAGOUn progetto che si consolida grazie al volontà e all'aiuto dei mezzaghesi

Palazzo Archinti : cena organizzata dai volontari della Pro Loco

I bambini Bielorussi con le accompagnatrici Irina, Olga e col “genitore” italiano di cui Olga è stata ospite per diversi anni

Domenica 23 settembre Il BLOOM, all’interno del ciclo di incontri dal titolo ”Restiamo umani” ha invitato il sindaco di Riace, Domenico Lucano,per presentare un modello atipico di governo locale e di accoglienza nei confronti degli immigrati. Al tavolo dei relatori erano presenti il Sindaco di Mezzago e il presidente provinciale di ”Libera”. Numerosa la partecipazione di cittadini. Presenti tra il pubblico anche i sindaci di Carnate e di Ronco Briantino. L’associazione interculturale Mondo a Colori di Bernareggio, aveva divulgato l’esperienza di Riace già nel febbraio 2011, proiettando il film “Il volo” di Wim Wenders, che ben rappresenta lo spirito che anima Domenico Lucano e i suoi concittadini. Riace, piccolo paese della Locride, è conosciuta per i famosi Bronzi, emersi dal profondo del suo mare. Dallo stesso mare sbarcano, nel 1998, i primi profughi curdi. Domenico Lucano non è ancora sindaco, sarà eletto la prima volta nel 2004 . Insieme con i suoi concittadini ritiene che vada data una risposta ai bisogni di queste persone. Fondano un’associazione interculturale e insieme iniziano a lavorare . Riace è un paesino quasi deserto a causa dall’emigrazione dei sui cittadini. Case vuote si affacciano dalla collina che domina il mare. Case abbandonate e cadenti. I pochi cittadini sostengono le proposte di Domenico e, in modo creativo, danno concretezza all’accoglienza. Vengono ristrutturate alcune case vuote col permesso dei loro proprietari emigrati al nord e vengono assegnate ai

profughi; aprono laboratori artigianali recuperando arti e mestieri del passato. Offrono così opportunità di lavoro a giovani locali e a immigrati nella produzione di manufatti e prodotti tipici;aprono la scuola di italiano e, in attesa dei fondi statali a sostegno del loro progetto, stampano cartamoneta per permettere ai nuovi cittadini di acquistare i generi di necessità presso i negozi locali. Domenico Lucano nella sua testimonianza ha spesso ripetuto che per lui e per i suoi cittadini quanto fatto rientra nella normalità della vita. Ora Domenico è sindaco per la seconda volta e l’accoglienza conosce nuove sfide, sollecitata dai continui sbarchi. Una bella storia, che purtroppo si scontra ogni giorno con innumerevoli ostacoli. Lucano e un suo collaboratore hanno dovuto ricorrere allo sciopero della fame per sbloccare i fondi stanziati a sostegno del suo progetto. Ha subito intimidazioni pesanti

da parte della criminalità organizzata, ma non è mai sceso a compromessi. Sulla porta del suo ufficio in municipio si legge: “Il sindaco riceve sempre tutti i cittadini” e, se a qualcuno capiterà di visitare Riace, scoprirà che l’accoglienza è un valore per tutti i suoi cittadini.Grazie Domenico, grazie Riace. Ci state insegnando che la politica, a tutti i livelli, ha un senso alto quando offre ai più deboli la speranza di una vita dignitosa. Avete dato speranza a molte persone e un esempio alle nostre ricche città.

Associazione Interculturale ”Mondo a colori” Bernareggio

IL SINDACO DI RIACE AL BLOOM PER LA RASSEGNA “RESTIAMO UMANI”

Il Sindaco di Riace Domenico Lucano

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Noi ti conosciamo come artista milanese con radici in Brianza, confermi?Non mi sento tanto milanese, al momento forse di via Padova e dintorni, e poi di tanti luoghi – un pò l’alta Franconia e Selb dove sono nata, un pò i luoghi dove ho vissuto tanto o poco. Dopo 11 traslochi penso che le radici vere sono quelle che ci lasciano i luoghi e le persone – infatti sono tornata a Mezzago a distanza di anni e mi sono ritrovata come se i dieci e passa anni trascorsi non fossero poi cosi tanti.Ok, ma le radici artistiche?Vanno di pari passo con la vita

quotidiana, però hai ragione: mentre ho studiato a Milano e fatto piccole cose in spazi occupati poi sono venuta a vivere prima a Osnago poi a Lomagna, gli anni brianzoli se penso a Mezzago, al Bloom, a Osnago dove ho incontrato uno dei miei maestri di vita, Alberto Casiraghy, sono stati anni veramente significativi, mi ricordo Giuseppe Valcamonica, Gigliola Tomasina ma anche Mavi Ferrando, Philopat, Giorgio del Basso e Museo Teo e altri di Milano, conosciuti però a Mezzago. In quegli anni era facile proporre, realizzare... se penso a Gira L’arte con installazioni per tutta Mezzago, ne ho parlato giusto con Teresa durante i lavori dell’installazione. Era una delle prime iniziative in cui ho chiesto patrocinio a un comune, e allora come ora ho trovato un’accoglienza, un’attenzione che fa si’ che poi le cose vengano bene, che è molto molto difficile trovare altrove...E a Milano ora, come va con Pisapia?Aiuto, è una cosa delicata… ma in effetti durante i lavori per la nostra installazione ci ho riflettuto molto, vivendo giornate a Mezzago. Con un bimbo piccolo ti chiedi delle volte se il luogo dove farlo crescere bene sia quello giusto. Sicuramente in via Padova il solo fatto che non ci siano più i militari è un sollievo. In inverno stavano con motore acceso sul marciapiede bloccando le strisce pedonali, e nei giorni di bel tempo controllavano assieme alla polizia i documenti degli adulti, anche mamme con bambini in uscita da scuola al Trotter. E dobbiamo ricordarcelo che quindi va meglio in ogni caso, cambiare una città così grande, con così tanti problemi è impossibile in un anno e mezzo.Mezzago la potrei pensare come luogo ideale per viverci. E il primo pensiero

è quello di dare il merito alla piccola dimensione: come fa una città di oltre un milione di persone a funzionare come una di poco più di tremila: invece non è vero che tutte le cittadine sono cosi’. Quindi è proprio la storia delle persone, del luogo, l’attenzione reciproca a fare di Mezzago un posto speciale. In fondo anche qui in città le cose possono cambiare man manoQuesta esperienza di fornire a tutti gli strumenti per esprimersi, l’hai sperimentata a Mezzago per la prima volta?Poi ti racconto delle installazioni, ma prima... Vuoi testimoniare tu, Alberto, come si sente un’autore?Beh, è bellissima questa situazione in cui l’artista vero ti passa il testimone e ti dice:”Vai, adesso puoi farlo anche tu, che cos’hai da dire?”, tra l’altro io ho un forte legame con Spazio Giovani, oltreché con Mezzago, e mi ha molto emozionato lasciare una traccia sul muro, ti devo proprio ringraziare....Ora continua tu....…prima del 2000 mi avevano commissionato un’installazione all’Ufa Fabrik di Berlino, sculture realizzate in accordo/collaborazione/condivisione con coloro che abitavano e vivevano quegli spazi. Poco dopo ho realizzato un’installazione in Cascina Autogestita Torchiera, analoga, ma già con un‘impronta importante di Luigi Zedda, che partecipando alla colata l’installazione finale l’ha resa “nostra”, e una parte dei lavori erano parte integrante della facciata della sua abitazione. Nel 2001 per la nuova sede dell’Naga - Har, centro per rifugiati politici e vittime della tortura invece sono stati una parte di frequentatori a mettersi in proprio, inizialmente davano una mano per l‘armatura e la colata, dopo poco erano loro a realizzare le proprie sculture per il loro luogo. A Gorgonzola già l’incarico iniziale era quello di realizzare l‘installazione per l’auditorium intergenerazionale assieme ai cittadini, e presi dall’entusiasmo, abbiamo realizzato alcune più piccole per l’asilo nido e la biblioteca, su richiesta dei partecipanti. Ora a Mezzago, oltre alla partecipazione intensa e numerosa, nella situazione di reciproco aiuto dovuto all’alto numero di sculture, si è creato un vero guerrilla sculpturing team (courtesy La Biblioteca), un gruppo di persone che inizialmente mi ha assistito, volontari e volontari della Pro Loco, ma poi abbiamo veramente lavorato assieme, affinché l’installazione fosse realizzata. Quindi se anni fa ero partita io dalla Brianza, da Mezzago, stavolta potrebbe essere che da Mezzago ripartiamo in gruppo per realizzare installazioni condivise, grazie alla collaborazione di Adriano Solcia, Chiara Mente, Dario Biffi, Enea Testa, Enrico Giudicianni, Ernesto Vitali, Iannucci Francesco, Gianmaria Monti, Monti Giorgio, Piera Biffi, Vincenzo Caramuscia.

Maria Mesch

UN’INTERVISTA CONDIVISAAlberto Aquili e Maria Mesch

MURI PIÙ BELLI CON LA “GUERRILLA SCULPTURING”!Fino a qualche mese fa chi osservava i locali di Spazio Giovani, della Sala prove, della Pro Loco, o di Pollicino non poteva che trovarli un pò grigi. Scattava automatico il paragone con i locali più nobili della biblioteca e subito si arrivava alla conclusione: “In fondo sono i locali dove vanno soprattutto i giovani, e loro li preferiscono così..”e si pensava che quei muri sarebbero sempre stati così. Poi, a sorpresa, l’Amministrazione ha deciso di abbellire il retro-biblioteca facendo ricorso, in tempo di crisi, a una legge che prevede che il 20% dei costi degli edifici vadano al loro abbellimento estetico. Ora potete ammirare il corridoio semi-interrato che brilla di colori vivaci ed è una piccola galleria di installazioni murali. Il lavoro è stato completato realizzando il progetto “Ci siamo” dell’artista Maria Mesh. Si tratta di un progetto di “arte condivisa” in cui

il ruolo dell’artista è quello di coordinare tutti coloro che vogliono partecipare per lasciare un semplice segno e contribuire a rendere più accogliente lo spazio che quotidianamente vivono. Lo strumento lo fornisce l’artista, che spiega come utilizzare gli attrezzi che servono per creare, in questo caso, una piccola scultura murale in cemento armato. Oltre cinquanta persone hanno accettato l’invito di Maria a realizzare le sculture e quattro volontari hanno lavorato per quasi un mese per allestire l’installazione. L’obiettivo dichiarato dell’Amministrazione era proprio quello che i cittadini e gli utenti dei servizi apprezzassero, anche esteticamente, il lavoro svolto, e provassero piacere a stare in un ambiente che hanno contribuito a rinnovare. Ora tutta la struttura appare più omogenea e chi passa è piacevolmente sorpreso dalla vivacità dei colori.

Servizio fotografico Studio Giudicianni & Biffi

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Le opere di Mario Bacchiocchi in Biblioteca

ESPOSIZIONE DI.... QUADRI “SENZA TITOLO”

IL GIALLO A MEZZAGO

Nel mese di aprile la Biblioteca di Mezzago ha ospitato una mostra di pittura di Mario Bacchiocchi, cittadino mezzaghese ed artista polivalente che aveva affiancato Sergio De La Pierre nelle interviste da cui è stato tratto il materiale per il libro su Mezzago: anche le riprese in video costituiscono un documento importante della società mezzaghese.Come è nata la sua passione per la pittura? In verità già da giovane mi ero dedicato alla pittura. Io ho origini milanesi e alla fine degli anni 60 avevo partecipato ad una collettiva a Milano in via Spaventa. Questa mia passione è stata alimentata in quegli anni dalla frequentazione di Umberto Croce, una cara persona, collezionista, amante dell’arte, pittore e amico di grandi pittori. Intorno ai 33 anni ho frequentato per due anni il liceo artistico serale, che però ho dovuto abbandonare con grande rammarico per gli impegni di lavoro e con la famiglia. Di recente la mia collaborazione con l’associazione culturale HEART di Vimercate e la frequentazione di artisti del nostro territorio, ma non solo, hanno risvegliato in me questa vecchia passione e quindi:

eccomi “pittore”.Nella mostra vengono esposti quadri senza titolo..In occasione di una mia mostra nello spazio espositivo che l’amico Antonio Testa tiene nel suo negozio, avevo dato un titolo sia alla mostra sia ai quadri. Durante l’inaugurazione i visitatori guardavano il quadro e leggevano il titolo: in questo modo si facevano un’idea di quello che io volevo esprimere. Questo mi ha fatto riflettere perché non era quello che volevo. La mostra in biblioteca è stato un percorso di sottrazione del segno del materiale e del colore: piano piano, quadro dopo quadro sono arrivato a ottenere , “forse”, quello che in quel momento desideravo e cioè arrivare al bianco. Non c’è colore che meglio si sposi a questa ricerca. A questo punto non serve più un titolo:Esatto, voglio evitare che una forma di riconoscimento del mio lavoro possa inibire le suggestioni che spero di suscitare. Direi quasi che questi quadri sono “ambigui”, perché il visitatore pensa a qualcosa di figurativo, mentre per me rappresentano un lavoro fisico, materico..Si richiama ad artisti che hanno sperimentato una ricerca del colore e della luce, come Monet?Si.., però non esageriamo, non mi sento così importante. Vorrei sottolineare che mi sento vicino agli artisti che ho anche frequentato, quelli del nostro territorio come: Giancarlo Bulli, Armando Fettolini, Gaetano Orazio e Andrea Cereda.

AA

La Biblioteca di Mezzago ha ospitato dal 6 al 27 maggio una mostra intitolata al colore “Giallo”. Esposte opere di autori di diversa cifra stilistica unite dalla capacità di rappresentare i molti volti di questo colore. Fraquelli, Scaccabarozzi, Pardi e Cascella sono alcuni degli autori di cui abbiamo ammirato le opere. La mostra era collegata ad altre cinque, tutte intitolate ad un colore, che nello stesso periodo sono state allestite in diversi comuni del nostro territorio: Vimercate, Osnago, Burago di Molgora, Brivio e Paderno d’Adda. Il

progetto e le esposizioni, organizzate e gestite dall’associazione Heart si sono ispirati alle Olimpiadi svoltesi a Londra a partire dal 27 luglio. I colori dei cinque cerchi hanno suggerito l’idea per questa avventura a più dimensioni con le mostre monocromatiche sui colori degli anelli, con l’aggiunta del bianco, accompagnate da una serie di conferenze e da una mostra fotografica itinerante. Infatti nello stesso pomeriggio dell’inaugurazione della mostra il folto pubblico si è spostato da Via Biffi al Palazzo Archinti, dove ha potuto ammirare le fotografie d’autore sul tema dei colori.

AA

Opera "Senza titolo"

Mostra Colori, “Il giallo”: le opere di Arturo Vermi

Mario Bacchiocchi

Roberta Brioschi presenta un nuovo romanzo

CELEBRATA LA RESISTENZA CON “ LA FIGLIA DEL PARTIGIANO”.

Nella vita di Isa , adolescente in subbuglio, compaiono due belle sorprese: il diario che la nonna, da tempo malata, aveva scritto da adolescente in tempo di guerra, quella contro i tedeschi, e una nuova amica, Salika, di origine indiana. Così nonna Uliana, figlia del partigiano Pablo, diventa due volte protagonista: nel diario ci conduce nei tempi bui e gloriosi della lotta contro i nazifascisti,

mentre nell’attualità sostiene Isa e la giovane Salika nella lotta per il diritto all’autonomia e all’emancipazione. Questa, in sintesi, la trama del romanzo

“La figlia del partigiano”, la seconda opera, dopo “L’acchiappasogni”, che Roberta Brioschi ha presentato ai lettori, mezzaghesi e non. Anche quest’opera ha il pregio di rivolgersi a un pubblico giovane, di trattare temi molto importanti con una scrittura frizzante e coinvolgente.Il libro è stato presentato in sala civica domenica 27 maggio in una simpatica cornice che ha reso onore ai protagonisti della resistenza. Presenti, tra gli altri Patrizia Zocchio, vicepresidente dell’ANPI Monza e Brianza e Francesco Colombo, membro del consiglio di presidenza dell’ANPI.

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Le pagine dei mezzaghini

Barelli JessicaCarbone ElisaBianco GiorgiaCiminello FrancescaScarabelli NicoleScomparin GiuliaCostanzo Giuseppe

Parolini FilippoGironi MatteoLocatelli AlessandroOggioni LorenzoDonnarumma GiacomoGanzerla StefanoStucchi Samuel

Abbiamo intervistato il nostro compagno Giacomo per conoscere la sua esperienza alla Scuola Laboratorio

Carta d’identità: Giacomo Donnarumma nato: il 10/01/1998 a: Vimercateresidenza: Busnago

Passato:Hai sempre frequentato la scuola di Mezzago?Sì.Hai fratelli?Sì, un fratello, Armando e due sorelle gemelle che si chiamano Antonietta e Filomena che sono nate a Vicenza.Come mai le tue sorelle sono nate a Vicenza?Perché mia mamma e mio papà hanno vissuto e si sono conosciuti a Vicenza.Da quanto abiti a Busnago?Da un anno, mi è dispiaciuto andare a vivere a Busnago perché non conoscevo nessuno.Visto che sei il più piccolo, sei sempre stato trattato con più attenzione?Sì, i miei mi viziano.Hai mai pensato di andare a scuola a Busnago?Mia mamma me lo ha proposto ma io ho scelto di venire a Mezzago perché ho fatto anche le elementari e conosco tutti.

Chi ti porta a Mezzago la mattina?Prima andavo in bici e ora mi accompagna mia sorella Antonietta.Hai mai avuto animali domestici?Sì, ho avuto un cane, Bobby, ma ora è morto, ho avuto anche un altro cane, Jhonny, che era il mio preferito ma è morto anche lui, mi commuove ricordare la sua morte. Ora ho due cani, Jerry e un jack russel, Perla.C’è qualcosa del tuo passato che vorresti cambiare?Sì, vorrei che non fosse morto Jhonny.

Presente:Come ti trovi nella scuola laboratorio?Bene, ma qualche volta non mi piace.Che corso frequenti?Nel primo quadrimestre ho frequentato cucina e arte grafica mentre ora frequento elettrico, tipografia, meccanico e teatro.Hai le basi per il tuo futuro lavoro?Sì, sto imparando a cucinare.

Futuro:Che scuola farai l’anno prossimo?Farò la scuola di cuoco all’ ENAIP per tre anni per prendere il diploma.Cucinerai anche per hobby?Sì, cucinerò a torso nudo le crespelle.Cosa vuoi fare da grande?Sono indeciso se diventare cuoco o meccanico.

DUE EROIIl giorno 22 maggio, in occasione del 20°anniversario della strage di Capaci, le lezioni si sono fermate per ricordare e onorare Falcone e Borsellino.La loro lezione è fortemente sentita, soprattutto dopo i fatti di Brindisi, all’ingresso della Scuola Morvillo e Falcone, dopo è stata barbaramente uccisa Melissa

Bassi, una di noi.“La scuola ha il dovere di formare i futuri cittadini” queste le parole del Preside e del Sindaco, intervenuti alla cerimonia di piantumazione dell’ “albero di Falcone”. Hanno preso parte alla cerimonia tutti gli alunni e i docenti dell’Istituto.

Gli allievi hanno letto e simbolicamente deposto dei pensieri ai piedi dell’albero di Falcone. Un gesto semplice e pieno di significato a testimonianza dell’impegno di tutta la scuola e di ciascuno di noi a dire un forte no a ogni tipo di mafia.

Il Gruppo de "I ficcanaso"

INTERVISTA A GIACOMO

Giacomo Donnarumma

“I ficcanaso”, questo il simpatico nome del gruppo di ragazzi che hanno lasciato a giugno la scuola media. I nomi dei ragazzi, partendo dall'alto a sinistra (scendendo in senso orario), sono:

NANDO DALLA CHIESA: LOTTA ALLE CONVERGENZE

Il giorno martedì 15 maggio, alle ore 21, si è tenuto un incontro con il giudice Nando Dalla Chiesa, che è venuto nella Sala Civica della Biblioteca per parlare ai mezzaghesi e ai ragazzi della scuola media, della “convergenza” (su cui ha scritto l’omonimo libro).All’incontro era presente il vicesindaco di Desio, Lucrezia Ricchiuti, che ha raccontato la sua esperienza di Amministratore e dei rapporti tra politica e mafia, proprio in relazione ai fatti accaduti a Desio. Nando Dalla Chiesa ha spiegato cos’è la “convergenza”: l’interesse di molti cittadini a creare rapporti di collusione e di interesse comuni con le mafie. La convergenza, quindi, crea un “humus” dove la mafia cresce e diventa sempre più potente .Ci sono diversi tipi di convergenze, ha proseguito Dalla Chiesa, tutti basati sulla complicità, che costituisce la forza della mafia, anche se i complici sono fuori da essa; questo spiega come gli “ingranaggi mafiosi” continuino a funzionare nonostante i tentativi da parte della giustizia di estirpare questa piaga.Nando Dalla Chiesa ha sottolineato che Falcone,

prima di morire, era la “nuova scuola”, ovvero il nuovo volto della giustizia, nonostane molti, anche all’interno dello Stato, fossero contro di lui e volessero destituirlo dall’incarico di responsabile del pool anti-mafia che lui stesso aveva organizzato.

Nonostante ciò Falcone e Borsellino hanno dato dei colpi alla mafia durante il maxi processo contro la cupola. Anche Nando Dalla Chiesa ha cercato di denunciare l’uccisione del padre, ma “gli hanno detto” di tacere e che non poteva parlare o chiedere giustizia perché “era un orfano”: motivazione incredibile! Così il giudice si è chiesto dove fosse la forza della mafia, rispondendo “nella convergenza”, che è, in realtà, un insieme di convergenze. Ha spiegato che ci sono anche delle convergenze raffinate che vedi “solo se hai l’istinto” , e che riconosci: ”distinguendo senza dividere e unendo senza confondere “. Ha aggiunto che i cittadini devono frantumare le convergenze, fino a lasciare la mafia sola e più vulnerabile.Sono state poste domande alle quali Nando Dalla Chiesa ha risposto distribuendo ai ragazzi un librettino che parlava della mafia. Gli applausi e gli autografi si sono sprecati.

Biblioteca Sala Civica : Nando Dalla Chiesa presenta libro "Le Convergenze"

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Facce note e facce sconosciute di paesani e non, di studenti e non, ci accolsero al nostro ingresso. Stralunate, addormentate e abbuttate, posarono i loro occhi sui nostri sguardi. Persino quelle di Glenda e Maria, letteralmente trasecolate. Quando l’uscio si richiuse alle nostre spalle e il cono di luce sparì, ci ritrovammo immerse nel buio. Intanto la musica continuava assordante, mentre le luci psichedeliche lanciavano sprazzi rossi e blu a ritmo sfrenato. Fu in una di quelle luci momentanee che mi parve di intravedere l’oggetto della nostra incursione. C’era, buttato in un angolo, ma saldamente avvinghiato ad una bionda sottile, niente poco di meno che…lui! Ebbi un sussulto, ma consapevole della necessità di una rapida ripresa, afferrai il braccio di Venia sussurrandole:- Missione compiuta, Sherlock Holmes!-Il ragazzo si staccò dalla tipa e, superato l’attimo di stupore, balzò in piedi. Mi afferrò per un braccio spingendomi verso l’uscita, proferendo un’unica parola:-Fuori!-Nessuno sembrava curarsi di noi mentre, trasparenti come vetro, ci ritrovammo alla porta. Manco il tempo di capire, perlustrare, indagare, che la missione finiva lì, con un fidanzato prontamente ritrovato e un tizio felino che ci spingeva fuori tutti e tre. Anche lui adesso era coi piedi inzuppati nel rigagnolo di salamoia come noi, a respirare a pieni polmoni l’aria densa di salsedine e fetore del porto. Giusto per riprendersi un pò, disse, lo choc a quell’età è vissuto al pari di una tragedia greca, anche quando si possiede una notevole faccia di bronzo. Si sentiva di fottere, chiaro, per essere stato colto in flagrante con un’altra, da una mezza ammaccata come me! Dopo le mille frenate davanti casa mia che erano state più di una promessa! Non mi stavo inventando nulla, funzionava proprio così, uno ti passava davanti casa, ti faceva l’occhiolino, ti lanciava qualche bigliettino, impennava il motorino, frenava, ripartiva sgommando, ritornava più volte ed era cosa fatta! Quindi io ero nel pieno diritto di esigere una spiegazione! Pensieri più veloci della luce attraversavano la mia mente, non sapevo se sbottare o aspettare che iniziasse, ma lui ebbe occhi solo per Venia, solo per trafiggerle lo sguardo e intimarle:-Prendi ‘sta stronza e andatevene via!--Troppo comodo!-disse Venia.

-Troppo comodo!-ripetei con un un’eco che raggiunse la petroliera. Senza scomporsi, cacciò fuori un’incredibile frase da vecchio:-Vi proibisco di interferire nella mia vita privata!-Fu in quel momento che Venia decise saggiamente di allontanarsi, andandosi ad appollaiare sul culo di una barca rovesciata, mentre un sonoro ceffone andava ad interferire con la guancia del mio innamorato perduto.Ebbene sì, lo avevo preso a sberle e tante altre gliene avrei mollate se non avessi incrociato i suoi occhi stranamente lucidi. -Li carti sunnu mali pigghiati, eh?- gli dissi, perché altro non mi veniva da dire.In fondo, si trattava di un perfetto sconosciuto, a rifletterci su, tutta la storia sapeva di ridicolo. Ma per quale motivo, dunque, le nostre barzellette erano così tragiche? Certo, non si poteva negare l’evidenza, lui era con un’altra, mentre io avrei dovuto essere a scuola, io studiavo e lui invece no. Forse era questo il motivo, se studi non puoi pensare all’amore. Pian piano si fece più vicino a me, si lisciò la guancia e il mento per un paio di volte e mi fissò dicendo:-Sei una babba maligna. Io stavo lavorando!-Trattenni a stento una risata e dall’esprimere il mio vero ‘iò, decisa a dare fondo a tutte le mie risorse per fare il punto della situazione:-Io mi metto con uno, tu ti metti con una, noi ci mettiamo insieme l’una con l’altro, poi l’una lo aspetta ma l’altro sparisce perché va con un’altra, e lo ritrova infatti abbracciato alla troia e fumato come una ciminiera, e l’una si riscopre di colpo cornuta! Mi spieghi perché sarei io la maligna?-Lo scioglilingua gli strappò una risata, ma tornò subito serio.-Io lavoro- disse- e volevo scordarmi di te. Che mi mettevo a jettari lu bannu? È un’occasione che non potevo perdere, e tu mi saresti stata d’impiccio.--Lo spacciatore fai?--No no, nessuno osa toccare il regno di Turiddu…è roba seria la mia, ma tu te ne devi andare senza chiedermi niente.--E chi ti chiede niente? Io penso, ascolto e sto zitta.--Tu muta devi stare.--Muta sono, basta che parli tu!--Tu sei intelligente, Imma, parli come un libro stampato- continuò, con tono grave e profondo come chi è in procinto di tirare le cuoia colto da un malore

in crescendo. -Quasi quasi mi commuovo.- ironizzai.Cominciammo a camminare verso il molo, immersi in interminabili minuti di silenzio, mentre si alzava il vento e gli schizzi del mare agitato sembravano volerci afferrare per tirarci giù. Dalla linea dell’orizzonte avanzavano grosse nuvole nere gonfie di pioggia, ma a nessuno dei due sembrava importare. Poi si fermò in un punto preciso, lo guardai fissare attento la burrasca che sbatteva e strappava i cavalloni guarniti di alghe scure, ramoscelli, conchiglie e altro lerciume e pensai: “Adesso si butta giù!”Ma lui non si scompose, quasi leggendomi nel pensiero disse, additando un relitto lontano:-Ecco lo vedi? Io sono quel pezzo di legno nel mare- poi si girò verso la città alta puntando il dito verso il cielo:-Mentre tu sei lassù sulla montagna! Ecco la differenza che c’è fra me e te!-“Quanto sei patetico e ridicolo!” pensai.Ma stavolta i suoi occhi buttarono fuori una goccia quasi obbligata, una lacrima pescata, chissà, forse dal fondo dell’ormai vuoto repertorio di ‘cortese innamoratò e mi morsicai le labbra per non sfotterlo.Lo lasciai lì, su una strada che non si sarebbe mai più incrociata alla mia, sperando che la bionda lo raggiungesse ed insieme decidessero di buttarsi giù. Mi avviai in silenzio verso la mia amica ancora seduta sulla barca a farsi frustare dai marosi, poi mi girai a guardarlo per un istante. Era sempre lì. Continuai a proseguire quasi correndo e, nella fretta che m’era presa, mi scontrai con un uomo che andava nella direzione opposta alla mia. -Mi scusi- feci a fil di fiato, e accelerai il passo.Mi rigirai nuovamente per guardare il punto dove lo avevo lasciato, e vidi lo stesso uomo di prima che lo chiamava agitando la mano mentre si dirigeva verso di lui.Allora mi fermai, curiosa come una capra, a godermi la scena. Li vidi andare l’uno incontro all’altro, avvicinarsi, abbracciarsi, baciarsi…“Pure finocchio?!” pensai sbalordita.No no…non poteva essere! Aguzzai la vista poggiando il bordo delle mani sulla fronte e mettere meglio a fuoco la scena. Ora la visuale era più nitida. Vidi l’uomo allungare le braccia verso di lui e lui baciargli le mani.

Romanzo a puntate di ROSA BAVETTA

ALL’OMBRA DEL GATTOPARDO XIª puntata

LE CASTAGNE DEL POLLICINO SONO PROPRIO BUONE!Anche oggi, tornando a casa Rachele mi ha detto: “Mamma, guarda il mio nido, possiamo vederlo un pò?” E così ci siamo fermate dietro al cancello a guardare.Il giardino, da qualche anno rinnovato e ancora più bello: con l’erba, le piante, i giochi, la casetta e i ricordi dei mille giochi inventati insieme ai compagni.Un giardino che d’inverno era pieno di neve e allora si diceva alle mamme di portare la tuta e guanti così la neve la si poteva schiacciare, toccare, lanciare e persino portare dentro! Un giardino che col sole era pieno di voci, di risate, di divertimento e in estate persino di piscine e allora si diceva alle mamme di portare il costume, la crema da sole e l’asciugamano e si facevano un sacco di bagni, persino alle bambole! Un giardino con una stradina nel mezzo che aveva la giusta pendenza che faceva correre i “cagnolini con le ruote” per fare le gare, o i passeggini con le bambole per giocare a fare le mamme! Uno spazio completato dal portico: riparo per le giornate di troppo sole, soluzione per le giornate di troppa pioggia, teatro di mille laboratori e attività con tavoli e seggiole. Alla fine della stradina si entra, mano nella mano con la mamma, con un pò di emozione, sempre, anche gli ultimi giorni, la porta è pesante, ma non per le mamme. Non è difficile trovare il proprio armadietto perché c’è la nostra foto che lo identifica. Ed è venuto il momento di prepararsi ad entrare, le ultime chiacchiere con la mamma, il buongiorno ai compagni, gli esperimenti di autonomia (le scarpe le tolgo da sola!), il pieno di coccole e i baci, il saluto a fratelli e i mitici “azzurri”, i sovra scarpe che facevano le fini più improbabili!

Siamo pronte, tutte e due, possiamo entrare, oltre la porta ci aspettano le educatrici e tutti i nostri amici: è sempre emozionante ritrovarsi, ma è troppo bello raccontarsi, sorridersi e sedersi insieme nell’angolo morbido.Il saluto alla mamma non è sempre facile, a volte ci viene nostalgia, a volte si fatica a lasciare il suo profumo, a staccare la mano dalla sua, ma al nido ci aiutano tutti: la seggiolina che mi fa stare più alta, quindi posso vedere e salutare la mamma dalla finestra; la finestra stessa che, se non fa troppo freddo, si apre e quindi posso anche toccare la mamma un’ultima volta e poi le educatrici che mi fanno sentire accolta, al sicuro e mi abbracciano anche. Quante cose ci sono al nido! La cucina, le bambole, il cerchio per le canzoni, il trenino con la pista, i libri da leggere sui cuscinoni, i tavolini per disegnare, le scatole di cartone, le stoffe e i cappelli strani per travestirmi, le borse da signora, i teli per i travasi, le tempere, i burattini per il teatrino delle storie …. il bagno, la sala nanna: è proprio come casa mia! Sono tante le occasioni in cui torniamo al nido tutti insieme, con mamma, papà e i fratelli: la festa di Natale, i pomeriggi a tema, le riunioni, la castagnata di ottobre, gli open day, così tutti possono vedere quanto è bello il nostro nido. “Possiamo andare ora Rachele?” “Si però io voglio venire ancora al nido a mangiare le castagne!” Ed è per tutto questo che il 26 ottobre alla castagnata organizzata dal Nido Pollicino c’erano tantissimi bambini (grandi e piccoli) mamme, papà e nonni!Che nostalgia!

Francesca (con Rachele, Giacomo, Camilla e Cecilia)

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Un angolo di mondo Luca Vitali ci descrive le sue emozioni a Londra durante le Olimpiadi.

Se mi fermo un momento a pensare, mi sembra di avvertire nuovamente l’atmosfera d’attesa e d’ecciatzione che era già palesemente palpabile sette anni fa quando mi sono trasferito a Londra. Queste sono alcune delle sensazioni che accarezzo con la mia mente quando, dopo molti mesi di lontanza, mi ritrovo nuovamente nel bel mezzo di Stratford. Questa volta però Stratford non è più il posto che ho chiamato casa per quasi tre anni ma, per un breve periodo, questo quartiere multietnico ad est di Londra è il centro del mondo.

Nonostante la televisione abbia tentato di descrivere l’atmosfera di giubilo, lo spirito di collettività e lo stato di festa che circonda le olimpiadi, l’arrivo al parco olimpico ha colto le mie emozioni ed aspettative di sorpresa: la miriade di persone che mi circonda ha uno straodinario effetto contagioso che non mi fa smettere di sorridere facendomi sentire come un bambino in un negozio di caramelle. Il percorso verso il parco olimpico non poteve essere più piacevole: le orde di volonatari che costeggiano la strada verso il parco olimpico non la smettono di sorridere, di ripetere a chiunque messaggi di benvenuto, di fornire informazioni a quelli che si sentono un pò smarriti e insicuri e di coinvolgere anche i più timidi che, invano, cercano di rimanere un pò in disparte. I quasi settantamila volontari che gli organizzatori dei giochi olimipici (LOCOG) hanno impiegato durante le olimpiadi hanno svolto impeccabilmente il loro lavoro, ricevendo gli elogi degli atleti, del pubblico, della stampa e delle più alte cariche dello stato, tra cui il Primo Ministro David Cameron.

L’arrivo nel parco olimpico mi vede con il morale alle stelle ed un sorriso a "centomila denti": l’atmosfera d’attesa, di festa e trepidazione non dà segni di cedimento: sembra quasi che l’intera folla sia una singola entità che

condivide le stesse emozioni! Ogni angolo, bar, negozio e ristorante pullula di persone che sorregono bandiere di ogni nazione: in un paio di occasioni non ho neppure riconosciuto le bandiere che mi sventolavano sotto il naso, ma non è un problema: il mondo è riversato in un piccolo sobborgo di Londra e nonostante la competitività dei giochi olimpici la folla non sembra avvertire nessuna frontiera!

Dopo essermi ubriacato d’emozioni, mi faccio strada verso l’Aquatics Centre dove i preliminari dei tuffi da dieci metri individuali maschili è in procinto d’iniziare. La sfilata degli atleti prima della gara è stata la conferma che la folla, nonostante tutto, non ha colori: ogni atleta è stato accolto con grandi applausi e grida di entusiasmo anche se, senza sorpresa, i tuffatori Britannici hanno ricevuto ovazioni paragonabili ad una finale di coppa del mondo! Nonostante la gara sia durata quasi tre ore, il pubblico non ha mai perso l’entusiasmo di applaudire e gridare sia per i tuffi di straodinaria eccellenza, sia per tuffi di straodinaria bruttezza!

Uscendo dall’Aquatics Centre non ho potuto fare a meno di ammirare l’armonia che è stata creata fra la natura e le costruzioni artificiali: infatti il parco olimpico è stato ideato su progetti che hanno incessantemente cercato di mantenere l’equilibrio fra quelle parti del parco che erano già riserve naturali per svariate specie e quelle parti che, alla fine, sono diventate il parco olimpico. Sulla via di casa vengo salutato dai volontari che mi augurano un buon viaggio: che grande esperienza! Molti hanno detto che le olimpiadi sono un evento al quale si può prendere parte una volta sola nella vita; quella volta nella vita è capitata a me! Nonostante sia stato seduto a mille miglia di distanza dalla piattaforma dei tuffi, l’esperienza che ho vissuto non è paragonabile con nessun altro evento al quale abbia partecipato!

Luca Vitali

Ingresso al Parco Olimpico

SUCCESSO PER LE INIZIATIVE DELL’ACCADEMIA DI MUSICA “ALBERTO MOZZATI”Sono già a pieno regime le attività dell'Accademia di Musica “Alberto Mozzati”. Oltre alle lezioni del coro, sono ripresi i corsi pluriennali di pianoforte, violino, canto, chitarra, percussioni e batteria, affiancati ai corsi propedeutici di strumento e il corso Giocare con la musica per bambini anche in età prescolare. Ma ripercorriamo insieme le attività appena scorse. Grande successo ed appassionante partecipazione giovanile per la quarta edizione del Corso Estivo di Chitarra Città di Mezzago, coordinata dagli insegnanti Marco Ramelli, Marta Dolzadelli e Tommaso Iannello. La manifestazione, tenutasi nell'Accademia di Musica “Alberto Mozzati” a Palazzo Archinti, ha richiamato un buon numero di giovani chitarristi da tutta la Lombardia. Oltre alle lezioni di chitarra singole e d’orchestra, ai laboratori monografici ed alle attività ludiche, si sono tenute delle lezioni concerto e delle conferenze che hanno visto all’opera interpreti di spicco del panorama musicale come i chitarristi Andrea Dieci, Paolo Pugliese e l’inglese Laura Browne., oltre a Marianna Bettinelli, Stefano Sanzogni, Marco Cristofaro e Matteo Rigotti.Grande successo anche per l'interessantissima rassegna concertistica “Musica in Accademia” svoltasi nell'ambito del Maggio Mezzaghese, sette concerti nei quali abbiamo potuto ascoltare tutte le sonate e le variazioni di Johannes Brahms. Negli applauditissimi concerti, organizzati in collaborazione con l'Istituto Superiore di Studi Musicali Monteverdi di Cremona, si sono

alternati giovani talenti emergenti e musicisti affermati. Il ciclo di concerti è stato l'occasione per iniziare una costruttiva sinergia con l'associazione Spazio Heart di Vimercate, che ha ospitato nei suoi locali due conferenze introduttive alla rassegna. Tra le iniziative organizzate in collaborazione ricordiamo l'evento "Liszt et l'Italie", viaggio attraverso le arti dove il M° Alberto Baldrighi, direttore dell'Accademia, ha illustrato i legami tra alcuni capolavori poetici e delle arti figurative e una scelta di brani pianistici del grande compositore ungherese suonati dal M° Federico Porcelli.Importanti risultati anche per il Coro Polifonico dell'Accademia che in maggio ha collaborato, insieme alla Corale S. Giovanni Battista di Cernusco Lombardone, alle celebrazioni di Padre David Turoldo a Sotto il Monte eseguendo salmi precedentemente incisi in edizione discografica. Sempre in maggio ha tenuto anche un concerto alla Chiesa di Arlate in favore di Amnesty International.Vi aspettiamo numerosi il prossimo 16 dicembre per il Concerto in ricordo di Alberto Mozzati, grande pianista e didatta di cui ricorre il trentennale dalla scomparsa, con la partecipazione dei docenti dell'Accademia: un appuntamento da non perdere. Per informazioni: www.accademiamozzati.it tel. 039 6067098, 3472794475.

Gli Amici della Musica di Mezzago

Luca Vitali

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Comincio questo articolo con la premessa che non vorrei fare una semplice telecronaca della partita, ma piuttosto raccontare le mie sensazioni in prima persona. Per chi non lo sapesse, tutto é nato grazie alla Pro Loco, che con questa iniziativa ha permesso a me e ai miei compagni di squadra di approfondire il rapporto di conoscenza con i ragazzi del paese con cui siamo gemellati, cioè Reilingen, attraverso lo sport che ci piace e ci accomuna: il calcio. Questo, a mio parere, conferma ancora di più una grande verità che al giorno d’oggi sembra aver perso credibilità: il calcio unisce e non divide, purché sia praticato nel rispetto delle regole, dell’avversario e del gioco. Durante la partita da noi disputata, infatti, una cosa che tutti hanno notato, oltre alla superiorità tecnica e fisica dei nostri avversari, è stata la correttezza e il fairplay che ha contraddistinto la nostra squadra e la loro.

Adesso però è arrivato il momento di parlarvi un pò di come sono andate le cose sul campo. Per prima cosa, ci tengo a precisare che non giocavamo contro il Reilingen ma contro una squadra selezionata e di categoria superiore alla nostra, paragonabile alla “nostra” Atalanta, per intenderci.Noi però, pur riconoscendo la superiorità dell’avversario, abbiamo giocato a viso aperto, anche se non mi va di precisare il numero dei gol che abbiamo incassato. In compenso però mi sono tolto la soddisfazione di segnare l’unico gol a favore nostro: il cosiddetto gol della bandiera, che per me ha

avuto un significato particolare… come volesse dire…:”ANCHE NOI C’ERAVAMO!!!”.

Davide Ravanelli

I ragazzi di Mezzago in campo a Reilingen

UNA PARTITA “GEMELLATA”Dalla viva voce di un protagonista

Preoccupazioni dei pescatori e degli ambientalisti per la diminuzione di pesci autoctoni nell’Adda. Le principali cause sono l’inquinamento, i cormorani e l’immissione di nuovi pesci provenienti dall’Asia.Nell’ultimo decennio, nel corso del fiume Adda, la diminuzione di pesci nostrani continua; sono molte le cause che hanno portato all’attuale situazione e, per rimediare, l’aiuto di Legambiente, anche se non appoggiato dalla regione Lombardia, è fondamentale. Per quanto riguarda le componenti chimiche, derivanti da attività umane, in particolare azoto e fosforo, l’inquinamento delle acque è preoccupante, specie nel corso inferiore del fiume. Gravissima la situazione alla confluenza con l’altrettanto inquinatissimo Serio.Eppure basterebbe completare i sistemi di depurazione, eliminare gli scarichi civili, valorizzare le sponde e le golene, per ripulire l’Adda.Molti pesci, infatti, si stanno estinguendo perché hanno bisogno di acqua pulita per riprodursi.Pesci piccoli come arborelle, pighi, vaironi e savette, si sono ormai estinti e

hanno portato alla diminuzione di pesci predatori come lucci, persici, trote, complice anche l’aumento della temperatura che ha costretto i cormorani, uccelli pescivori, a spingersi fino in pianura.Un contributo determinante l’hanno dato anche persone che hanno portato dalla Russia dei pesci siluro che si nutrono esclusivamente di altri pesci.Un siluro, infatti, può mangiare al giorno metà del suo peso (che può arrivare fino a 440 kg.) La situazione sta diventando insostenibile. Ora bisogna agire.Fortunatamente non tutti i fiumi e i laghi sono inquinati: il laghetto artificiale di Mezzago è un perfetto esempio di bioma naturale ancora intatto.A noi, che siamo pescatori, piace molto di più andare a pescare al laghetto di Mezzago che all’Adda, perchè, non essendo inquinato, rispetta l’equilibrio naturale della riproduzione dei pesci.Inoltre la pulizia dell’acqua permette alla carpe di riprodursi e ai pesci più vecchi di sopravvivere a lungo.

Lorenzo Oggionni e Matteo Gironi.

Ambientalisti e pescatori furiosi

I PESCI DELL’ADDA RISCHIANO L’ESTINZIONEFauna acquatica in seria diminuzione

Sabato 12 maggio a Mezzago era in calendario la 1a prova 2012 del trofeo dei Centri Storici Lombardi (TCSL). La gara di C-O, inserita tra le altre manifestazioni della Sagra dell’Asparago, si è svolta nel pomeriggio, per facilitare la partecipazione studentesca. Era organizzata dalla locale A.S.D. PromoSport6, con la collaborazione tecnica di alcuni orientisti. Temperature già estive e forse anche per questo la partecipazione non è stata eccezionale. Tuttavia l’impegno degli agonisti iscritti è stato grande, e alla fine i risultati sono andati sostanzialmente secondo i pronostici. Vincono infatti Eleonora DE FAVARI (Punto Nord) e Francesco MAGENES (Besanese) rispettivamente in W/M16; Cristina ELLI (Unione Lombarda) e

Giuseppe MAGENES (Besanese) in W/M 40; Daniela FRIGERIO (Besanese) e Eugenio PESSINA (Punto Nord) in W/M50 e infine Barbara GIUGAGNINO (CUS Parma) e Christopher GALLO (Monza OK) in W/MA. Per quanto riguarda le scuole medie di Mezzago abbiamo: la prima coppia classificata Carbone, Sandeva, grandi appassionate di questo sport, ed a seguire la seconda e terzo coppia Giovinazzi, Perego e Uali Alami, Zevallos.Premi in natura: vasetto di fiori per i secondi e terzi arrivati, mentre per i primi vincitori confezioni dei famosi Asparagi Rosa di Mezzago.

Giorgio Iannucci

DI NUOVO ORIENTEERING!!

Sport

I giovani calciatori di Mezzago a Reilingen

Giorgio Iannucci in posa con i premiati

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economiche e, purtroppo, i giovani: i giovani sono preoccupati per la mancanza di prospettive serie di lavoro, di famiglia, di stabilità, insomma si sentono “poveri di futuro”. In questo, purtroppo, il Paese è peggiorato. Chi governa dovrebbe avere il coraggio, la forza morale e la determinazione di impostare le manovre che assicurino una vera speranza ai giovani, all’infanzia, alla scuola. Se vogliamo che il futuro del Paese sia migliore, è qui che occorre con priorità indirizzare le energie.Sempre in questa estate che ci ha lasciato siamo stati allietati dalle immagini delle Olimpiadi di Londra, immediatamente seguite dalle Paralimpiadi. In entrambe le manifestazioni, nelle cerimonie di apertura e di chiusura un applauso caloroso ha avvolto e ringraziato le migliaia di volontari che hanno consentito il perfetto funzionamento di tutti gli ingranaggi organizzativi. Allora, tornando alle parole di Martini, saranno gli uomini liberi e vicini al prossimo e le persone piene di generosità che daranno sale a questo presente insipido e al futuro incerto. Lei può confermare che queste parole non sono lontane dallo spirito che aleggia nella nostra comunità grazie proprio alle figure dei volontari? Le parole di Martini, ci esortano a non dimenticare le molte persone che ogni giorno testimoniano la loro passione per il bene comune, per la voglia sincera di servire e migliorare il proprio Comune, il territorio, il Paese. Certamente nella nostra comunità quella tradizione viva e ricca di umanità che ricordavo all’inizio

si ritrova completamente nel lavoro quotidiano svolto dai nostri Volontari. Con la loro naturalezza ed essenzialità sono persone capaci di rendere credibile il rapporto con la gente, di entrare in relazione di ascolto e di comprensione con la comunità locale. La loro presenza nel curare le attenzioni agli anziani, ai malati, ai più deboli, testimonia uno stile di “sobrietà” a cui anche il successore di Martini, il Cardinale Tettamanzi, si raccomandava nel suo incontro con gli amministratori del milanese nel gennaio del 2009: “Immagino la sobrietà come una via privilegiata che ci conduce alla solidarietà, alla condivisione vera e concreta, per vivere secondo la dignità umana… In questo senso una comunità civile si costituisce anzitutto sulla coscienza di questo profondo legame che ci chiama alla responsabilità, cioè a rispondere, con tutto il nostro vivere, a quanti possono avere bisogno di noi”. È proprio questo lo spirito che aleggia nelle persone che si sono dedicate in tutti questi anni a prestare la propria opera di volontariato al servizio della nostra comunità. Voglio spendere l’occasione di queste poche righe sul nostro giornale per ringraziare dell’impegno e della passione profusa il presidente dell’Associazione Volontari Antonio Solcia, che dopo 9 anni ha lasciato l’incarico. Faccio un grande augurio di buon lavoro al nuovo presidente Maurizio Salamana.

AA

PreparazioneMettete sul fuoco un tegame capiente con dell’acqua salata e portatela a bollore. Staccate dalla verza, molto delicatamente, 12 foglie esterne, piuttosto grosse e, senza romperle, eliminate con un coltellino la venatura centrale; fatele sbollentare due minuti, mettendole in pentola una sopra l’altra e scolatele. Prendetele una per volta ed adagiatele in un colapasta. Prelevate dal cuore della verza 150 gr di foglie più tenere e tagliatele finemente. Sgranate la salsiccia e tenetela da parte. Fate sciogliere in un tegame capiente il burro nell’olio e poi aggiungete un trito finissimo di carota, cipolla e sedano. Lasciate appassire a fuoco basso le verdure per almeno 10-15 minuti senza che prendano colore, poi alzate il fuoco, versate all’interno il riso e fatelo tostare per tre minuti. Sfumate con il vino bianco, poi aggiungete

la salsiccia sbriciolata, lasciate che rosoli mescolando e poi unite poco brodo vegetale e 150 gr di verza tagliata finemente. Salate, pepate e cuocete il riso al dente, aggiungete il parmigiano grattugiato ed amalgamate. Prendete una foglia di verza ben aperta, mettete al centro di quest’ultima una bella cucchiaiata di riso, che avrete diviso in 12 cucchiaiate, e chiudete a pacchetto, quindi riponete l’involtino, con la parte ripiegata verso il basso, in una pirofila che avrete precedentemente cosparso con un filo d’olio e mezzo mestolo di brodo vegetale. Riponete tutti gli involtini vicini l’uno con l’altro fino a riempire la pirofila. Cospargete con il burro fuso e il formaggio grattugiato. Infornate in forno già caldo a 200° per circa 15 minuti e poi ultimate la cottura accendendo il grill per 5 minuti. Sfornate gli involtini e serviteli dopo averli fatti riposare per 10 minuti.

Ingredientiper sei persone, cioè dodici involtini:brodo vegetale 1 ltburro 30 grcarote 1, cipolla 1 piccolacavoli verza, 150 gr e 12 foglie grandiolio extravergine di oliva 4 cucchiaiparmigiano Reggiano grattugiato 80 grpepe, sale q.b.riso vialone nano 280 grsalsiccia 350 grsedano 1 costavino bianco 200 ml

L'angolo della cucina

INVOLTINI DI VERZA

particolare soggetti appartenenti alle categorie più sensibili, come, ad esempio, anziani, soggetti fragili, immigrati, persone diversamente abili e persone che necessitano di terapie mediche. Si è anche preoccupato di valorizzare e sostenere, alcune iniziative che si avvalgono dell’abilità e della disponibilità di singoli volontari come, ad esempio, i lavori svolti dalle “donne della terza età” e la visita alle persone alloggiate presso le RSA. Non ha inoltre tralasciato di sensibilizzare e coinvolgere l’associazione, sia come intervento diretto sia come supporto a gruppi e associazioni locali, nel sostegno ad iniziative di solidarietà in paesi del sud del mondo, dove altre persone non hanno le cose basilari per

poter vivere. La quantità ma soprattutto la qualità dell’attività dell’associazione nello svolgimento della sua attività è sotto gli occhi di tutti, così come anche l’entusiasmo dei volontari.L’essere riuscito a mantenere e a sviluppare queste attività è, almeno in parte, anche merito suo: quindi da parte della redazione del mezzaghero, dell’Associazione Volontari e di tutta la popolazione, un sincero grazie. Resta inteso che l’Associazione Volontari avrà ancora bisogno a lungo del suo supporto.

Maurizio Salamana

(segue dalla prima pagina)

(segue dalla prima pagina)

GLI EROI CHE CI DANNO SPERANZA

SENTITAMENTE GRAZIE!

RICHIESTE DI LAVORO - da Marta Carzaniga responsabile del progetto di integrazione culturale “Tessere relazioni”.

La responsabile del progetto si rende disponibile anche come riferimento per offerte di lavoro. Recapito: 338.5746272

Ricordiamo che, grazie al circuito della Caritas, nella bacheca dell'Oratorio vengono affisse numerose richieste di lavoro

• Uomoitalianodi45anni,esperienzaneibareristoranti,anchecome guardia; disponibilità a fare i turni.

Recapito telefonico: 392/8734260

• Signora Egiziana cerca lavoro come baby-sitter, come aiuto perle persone anziane, nelle ditte e nella ristorazione. Esperienze precedenti come centralinista, portineria e custodia.

• Ragazza23anni,rumena,cercalavoroperpulizieaMezzagoenei paesi limitrofi. Patentata e automunita.

Recapito 320.7923608