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PROGRAMMA 9,30 Saluti di benvenuto a cura dell’Ing. Umberto Dalla Costa Presidente del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Introduce e coordina Ing. Marco Battocchio Collegio degli Ingegneri della Provincia di Vicenza 9,50 Il collaudo delle reti fognarie Andrea Iannì e Francesco Zanovello – Studio Altieri 10,30 Le tubazioni: nuove soluzioni per la tenuta idraulica Enrico Bennati – Faraplan 10,50 -11,10 Coffee break 11,10 I pozzetti in calcestruzzo a tenuta idraulica e ad altissima resistenza ai solfati Gianmarco Simioni – V.M.C. 11,30 Interventi di ripristino Diego Niero- BASF 11,50 ETRA: l’esperienza di successo di un ente gestore Loris Pavanetto – ETRA 12,15 Conclusione dei lavori A seguire colazione di lavoro con il patrocinio dell’Ordine degli ingegneri di Vicenza INCONTRO TECNICO – IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE 25 Ottobre 2012

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PRESENTAZIONE IN ITALIANO

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Page 1: BTEpresentazioni

PROGRAMMA

9,30 Saluti di benvenuto a cura dell’Ing. Umberto Dalla Costa Presidente del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Vicenza

Introduce e coordina Ing. Marco BattocchioCollegio degli Ingegneri della Provincia di Vicenza

9,50 Il collaudo delle reti fognarieAndrea Iannì e Francesco Zanovello – Studio Altieri

10,30 Le tubazioni: nuove soluzioni per la tenuta idraulicaEnrico Bennati – Faraplan

10,50 -11,10 Co�ee break

11,10 I pozzetti in calcestruzzo a tenuta idraulica e ad altissima resistenza ai solfatiGianmarco Simioni – V.M.C.

11,30 Interventi di ripristinoDiego Niero- BASF

11,50 ETRA: l’esperienza di successo di un ente gestoreLoris Pavanetto – ETRA

12,15 Conclusione dei lavori

A seguire colazione di lavoro

con il patrocinio dell’Ordine degli ingegneri di Vicenza

INCONTRO TECNICO – IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

25 Ottobre 2012

Page 2: BTEpresentazioni

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Studio Altieri S.p.A

Relatore: Ing.Andrea Iannì

Page 3: BTEpresentazioni

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Normativa di riferimento

Metodologie di esecuzione

Esempi pratici

Problematiche più comuni

Page 4: BTEpresentazioni

PROGETTO

CHE COS’E’ LA FOGNATURA?• un sistema complesso di condotte e pozzetti per il

convogliamento delle acque in grado di sfruttare almassimo la situazione altimetrica locale;

• un sistema conforme alla UNI EN 1610 Costruzione ecollaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura;

• il diametro e la pendenza sono condizioni che determinanol’efficienza idraulica;

• i materiali (PVC, PEAD, GHISA, CLS, PRFV, GRES) secondostandard del committente ed in base alle disponibilità;

• rinterri e ripristini stradali funzione del tipo di strada.

Page 5: BTEpresentazioni

PROGETTO

QUALCHE SUGGERIMENTO• L’utilizzo di tubazioni con pochi giunti riduce il rischio di

perdite. Le tubazioni risultano di difficile movimentazionein caso di profondità elevate e presenza di sottoservizi;

• L’utilizzo di tubazioni rigide riduce la problematica delcorretto reinterro. Le tubazioni rigide possono essere lacausa di fratture in corrispondenza dei pozzetti;

• L’utilizzo di tubazioni corte facilita la movimentazione eposa in opera;

• A garanzia della tenuta idraulica è preferibile l’utilizzo dipozzetti monolitici privi di prolunghe.

Page 6: BTEpresentazioni

PLANIMETRIA DI POSA (1:500)RILIEVO DELLE INTERFERENZE

NODI SPECIFICI

PROGETTO

Page 7: BTEpresentazioni

PROFILO DI POSA (1:1000/100)RILIEVO DELLE ITERFERENZE

NODI SPECIFICI

PROGETTO

Page 8: BTEpresentazioni

NODI DI DETTAGLIO (1:100)PIANTE (1:10)

SEZIONI (1:10)PARTICOLARI COSTRUTTIVI

PROGETTO

Page 9: BTEpresentazioni

SEZIONI TIPO SCAVO (1:20)SEZIONI CONTABILI

PROGETTO

Page 10: BTEpresentazioni

ELABORATI CONTRATTUALI (art. 137 DPR.207/2011)

1. Sono parte integrante del contratto e devono in esso essere richiamati:

• Capitolato Generale, se menzionato nel bando o nell’invito;• Capitolato Speciale d’Appalto• Gli elaborati grafici progettuali e le relazioni;• Elenco dei prezzi unitari;• Piano di Sicurezza e Coordinamento• Il cronoprogramma;• Le polizze di garanzia;

2. Sono esclusi dal contratto tutti gli elaborati progettuali diversi da quelli elencati al comma 1.

3…4…

L’APPALTO

Page 11: BTEpresentazioni

SCHEMA DI CONTRATTO (art. 43 DPR.207/2011)

1 Lo schema di contratto contiene,…, le clausole dirette a regolare il rapporto tra stazione appaltante ed esecutore,…:

a)…b)…c)d) ONERI A CARICO DELL’ESECUTOREe)…f)…g) CONTROLLI(Tutte i controlli disposti dal direttore dei lavori a garanzia della corretta esecuzionedelle opere secondo elaborati progettuali e normativa di settore)(Tutti i controlli richiesti dal collaudatore durante e a fine lavori)

h) SPECIFICHE MODALITÀ E TERMINI DI COLLAUDO(Certificato Regolare Esecuzione o Certificato di Collaudo; Tempi)i)…

SCHEMA E CAPITOLATO SPECIALE

Page 12: BTEpresentazioni

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO (art. 43 DPR.207/2011)

CARATTERISTICHE DEI MATERIALIEs. Le tubazioni in PVC e le guarnizioni per reti di fognatura a deflusso libero devono rispondere alla norma UNI EN 1401 con rigidità anulare SN8…MODALITA’ DI ESECUZIONEEs. L’accoppiamento delle tubazioni dovrà avvenire mediante preventivo inserimento della guarnizione a collare adeguatamente lubrificata e mediante l’utilizzo del TIR FOR o secondo le modalità previste dal fornitore.…MODALITA’ DI VERIFICA E COLLAUDOEs. Prova di tenuta ad aria/acqua secondo norma UNI EN 1601-99Videoispezione con report sull’andamento altimetrico di condotta

SCHEMA E CAPITOLATO SPECIALE

Page 13: BTEpresentazioni

UFFICIO DELLA DIREZIONE LAVORI

ART. 147 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):

1. …2. L’ufficio di direzione lavori è preposto alla direzione ed al controllo tecnico,

contabile ed amministrativo dell’esecuzione dell’intervento secondo ledisposizioni che seguono e nel rispetto degli impegni contrattuali.

DIRETTORE DEI LAVORI

ART. 148 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):1. …2. …3. Il direttore dei lavori ha la specifica responsabilità dell’accettazione dei materiali…4. …

LA DIREZIONE LAVORI

Page 14: BTEpresentazioni

ACCETTAZIONE, QUALITA’ ED IMPIEGO DEI MATERIALI

ART. 167 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):1. I materiali e i componenti devono corrispondere alle prescrizioni del capitolato

speciale ed essere della migliore qualità: possono essere messi in opere solamentedopo l’accettazione del direttore dei lavori…

2.…Il direttore dei lavori può rifiutare in qualunque tempo i materiali…che per qualsiasicausa non fossero conformi alle caratteristiche tecniche risultanti dai documentiallegati al contratto;…

3.….

4.…

5.…

6.…

7.Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche obbligatorie, ovverospecificatamente previsti in CSA, sono disposte dalla DL o dall’organo di collaudo,imputando le spese a carico delle somme a disposizione accantonate a tale titolo nelquadro economico….

LA DIREZIONE LAVORI

Page 15: BTEpresentazioni

CERTIFICAZIONE CELa Marcatura CE è una dichiarazione di conformità di un prodotto che attesta che lostesso sia conforme a una norma tecnica armonizzata europea e soddisfi i requisitiessenziali di sicurezza stabiliti.

La Marcatura CE deve essere apposta, sotto la responsabilità del fabbricante o del suomandatario, sul prodotto o sull’imballaggio o sui documenti commerciali diaccompagnamento. Tutti i prodotti muniti del Marchio CE possono circolareliberamente su tutto il territorio comunitario, quindi anche all’interno del singolopaese e nessuno Stato membro può limitare o impedire la loro immissione sulmercato.

Con l’approvazione del 30 aprile 2005 del “Testo unico per i materiali da costruzione”viene sancito in modo inequivocabile che tutti i prodotti impiegati in opere edili nonpossono essere più venduti nei paesi della comunita’ europea privi del marchio CE,pena le sanzioni previste dal DL n° 256/’93.

LA DIREZIONE LAVORI

Page 16: BTEpresentazioni

Collettore DN250 in PVC ALVEOLARE SN16 EN13476 l=6m

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 17: BTEpresentazioni

Collettore DN800 in GHISA UNI EN 598 l=6m

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 18: BTEpresentazioni

Collettore DN1600 in CLS DIN 4035 l=3m

Collettore DN1000 in GRES UNI EN 295 l=2.5

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 19: BTEpresentazioni

Collettore DN900 in GHISA UNI EN 598 l=6m

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 20: BTEpresentazioni

Collettore DN1000 in PEAD SPIRALATO SN4 EN13476 l=6-12m

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 21: BTEpresentazioni

Collettore DN800 in GHISA UNI EN 598 l=6m

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 22: BTEpresentazioni

Pozzetti DN 1200 per collettori DN800 in GHISA . Guarnizione UNI 4920 e DIN 4060EN 681.1

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 23: BTEpresentazioni

Pozzetti DN 1200 per collettori DN800 in GHISA

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 24: BTEpresentazioni

Pozzetti DN 1200 per Collettori DN800 in GHISAS = 1.1m2

50’000N

L’ESECUZIONE - LA DIREZIONE LAVORI

Page 25: BTEpresentazioni

CHE COS’È?ART. 215 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):

1. Il collaudo ha lo scopo di verificare e certificare che l’operao il lavoro siano stati eseguiti a regola d’arte, secondo ilprogetto approvato e le relative prescrizioni tecniche, nonchéle eventuali perizie di variante, in conformità del contratto edegli eventuali atti di sottomissione o aggiuntivi debitamenteapprovati. Il collaudo ha altresì lo scopo di verificare…laqualità dei materiali. Il collaudo comprende altresì tutte leverifiche tecniche previste dalle leggi di settore.

IL COLLAUDO

Page 26: BTEpresentazioni

QUANDO ?ART. 141 D.Lgs 163/2006 (Codice Contratti):

1. … 2. …

3. Per tutti i lavori oggetto del codice è redatto un certificatodi collaudo secondo le modalità previste dalRegolamento…Nel caso di lavori di importo inferiore sino a500’000 euro il cert.to di collaudo è sostituito dal quello diregolare esecuzione; per lavori di importo superiore,ma noneccedente il milione di euro, è di facoltà del soggettoappaltante di sostituire il cert.to collaudo con CRE.

IL COLLAUDO

Page 27: BTEpresentazioni

QUANDO ? ART. 1665 Codice Civile:

1. Il committente, prima di ricevere la consegna, ha il dirittodi verificare l’opera compiuta. La verifica deve essere fattadal committente appena l’appaltatore lo mette incondizioni di poterla eseguire. Se, nonostante l’invitofattogli dall’appaltatore, il committente tralascia diprocedere alle verifica senza giusti motivi, ovvero non necomunica il risultato.., l’opera si considera accettata.

IL COLLAUDO

Page 28: BTEpresentazioni

CHI ?ART. 216 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):

1….2…3. Costituiscono requisito abilitante…l’essere laureato in

ingegneria, architettura…, l’iscrizione da almeno 5 anniall’albo professionale.

4…5…6…7. Non possono essere affidati incarichi di collaudo:a)…b) a coloro che nel trienno antecedente hanno avuto rapporti

di lavoro…con l’esecutore o i subappaltatori…

IL COLLAUDO

Page 29: BTEpresentazioni

CHI ? ART. 216 DPR 207/2010 (Regolamento LL.PP):

c) a coloro che hanno comunque svolto o svolgono, attività dicontrollo, progettazione, approvazione, autorizzazione,vigilanza o DL dei lavori da collaudare;

d)…e)…8)…9) …il collaudatore…, deve essere in possesso dei requisiti

specifici, richiesti per l’intervento da collaudare ed avere iltitolo professionale…:

- Da almeno 10 anni Imp.>5’000’000 Euro- Da almeno 5 anni Imp.< 5’000’000 Euro

IL COLLAUDO

Page 30: BTEpresentazioni

Collaudo tecnico Norma UNI EN 1610 novembre 1999:

Cap. 12 Ispezione e/o collaudo finale delle tubazioni e dei pozzetti dopo il riempimento

12.1 Collaudo Visivo (ottenibile con videoispezione)

• Tracciato ed altimetria• Giunzioni• Danni e deformazioni• Raccordi• Rivestimenti e ricoprimenti

IL COLLAUDO

Page 31: BTEpresentazioni

Collaudo tecnico Norma UNI EN 1610 novembre 1999:

Cap. 12 Ispezione e/o collaudo finale delle tubazioni e dei pozzetti dopo il riempimento

12.2 Tenuta all’acqua

Si deve collaudare la tenuta all’acqua della tubazione, compresi raccordi, pozzetti, ecamere di ispezione, in conformità a 13 o a 14 a seconda dei casi

IL COLLAUDO

Page 32: BTEpresentazioni

Norma UNI EN 1610 novembre 1999:

Cap. 13 Procedimenti e requisiti per il collaudo delle tubazioni con scorrimento a gravità.

Il collaudo della tenuta delle tubazioni, dei pozzetti e delle camere di ispezione deve essere effettuato con aria (metodo L) oppure con acqua (metodo W) come le figure 6 e 7.

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA

Page 33: BTEpresentazioni

“Metodo L” ad aria UNI EN 1610

I tempi di prova per le tubazioni, esclusi i pozzetti e le camere di ispezione, variano inrelazione alle dimensioni del tubo e ai metodi di prova (LA; LB; LC; LD).

È bene che le condizioni di prova siano indicate dall'estensore del progetto. Sidevono usare chiusure adatte a tenuta d'aria al fine di evitare errori derivanti dalleapparecchiature di prova. In fase di collaudo, per motivi di sicurezza è necessarioprestare particolare attenzione ai tubi di grande diametro.

Il collaudo di pozzetti e camere di ispezione con aria è difficile da attuare in pratica.

Nota 1 Finché non vi sarà esperienza sufficiente di collaudo di pozzetti e camere diispezione con aria, si può usare un tempo di prova pari alla metà di quello per unatubazione di diametro equivalente.

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA

Page 34: BTEpresentazioni

“Metodo L” ad aria UNI EN 1610

In primo luogo, si deve mantenere per circa 5 min una pressione iniziale maggiore dicirca il 10% della pressione di prova richiesta, po. Si deve poi adeguare la pressione allapressione di prova indicata nel prospetto 3 e relativa al metodo di collaudo LA, LB, LC oLD.

Se la perdita di pressione misurata dopo il tempo di prova è minore del Dp indicato nelprospetto 3, la tubazione è conforme.

Nota 2 Nella presente norma europea non vengono forniti i requisiti di prova per ilcollaudo a pressione d'aria negativa poiché attualmente l'esperienza con questometodo è insufficiente.

L'apparecchiatura usata per misurare la caduta di pressione deve consentire unamisurazione del Dp con una precisione del 10%. La precisione di misura del tempodeve essere di 5 s.

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA

Page 35: BTEpresentazioni

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA“METODO L” ad aria UNI EN 1610

Page 36: BTEpresentazioni

Schema collaudo ad aria “METODO L”

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO L” ad aria UNI EN 1610

Page 37: BTEpresentazioni

APPARECCHIATURE

Pallone otturatore Pallone con by-pass

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO L - METODO W” UNI EN 1610

Page 38: BTEpresentazioni

Rapporto di collaudo ad aria “METODO L”

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO L” ad aria UNI EN 1610

ASSESTAMETOt = 5minp = PP +10 %

PROVAp = PPT = metodo tab. 3 UNI 1610

Page 39: BTEpresentazioni

CABINA DI CONTROLLO VIDEOISPEZIONI E COLLAUDO IN PRESSIONE

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO L - METODO W” UNI EN 1610

Page 40: BTEpresentazioni

“Metodo W” ad acqua UNI EN 1610La pressione di prova è la pressione equivalente o risultante dal riempimento dellasezione di prova fino al livello del terreno in corrispondenza dei pozzetti a valle o amonte, a seconda dei casi, con una pressione massima di 50 kPa (0.5 bar – 5m c.a. suDN250 2500kN) e una pressione minima di 10 kPa misurata sulla generatricesuperiore del tubo. Si possono prescrivere pressioni di prova più elevate per tubazioniprogettate per operare sotto sovraccarico permanente o temporaneo (vedere prEN805).

Dopo che le tubazioni e/o i pozzetti sono stati riempiti ed è stata applicata la pressione di prova richiesta, può essere necessario considerare l'impregnamento.

Nota Generalmente è sufficiente 1 h. Può essere necessario un periodo più lungo, per esempio in condizioni climatiche secche nel caso di tubi di calcestruzzo.

Il tempo di prova deve essere di (30 ± 1) min

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO W” ad acqua UNI EN 1610

Page 41: BTEpresentazioni

“Metodo W” ad acqua UNI EN 1610

Requisiti di prova

Si deve mantenere la pressione entro 1 kPa (0.1 m c.a.) della pressione di provarabboccando con acqua (volume iniziale minimo su 25m di DN250 = 5m3).

Si deve misurare e registrare la quantità totale di acqua aggiunta durante la prova per

soddisfare questo requisito al fine di mantenere il livello dell'acqua che corrispondealla pressione di prova richiesta.

Il requisito di prova è soddisfatto se la quantità di acqua aggiunta non è maggiore di:

- 0,15 l/m2 nel tempo di 30 min per le tubazioni (su 25m di DN250 S = 20m23m3)

- 0,20 l/m2 nel tempo di 30 min per le tubazioni che comprendono anche i pozzetti;

- 0,40 l/m2 nel tempo di 30 min per i pozzetti e le camere di ispezione.

Nota I m2 si riferiscono alla superficie interna bagnata.

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO W” ad acqua UNI EN 1610

Page 42: BTEpresentazioni

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO W” ad acqua UNI EN 1610

Schema collaudo ad acqua “METODO W”(vedi video www.nuovacontec.com)

Cavalletti reggispinta

Page 43: BTEpresentazioni

Schema collaudo ad acqua “METODO W”Svantaggi:• maggior tempo di esecuzione;•difficoltà nel reperire e scaricare l’acqua;•maggior complessità nel creare e mantenere il carico idraulico;•maggior complessità di esecuzione;•difficoltà nello spurgo dell’aria;

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO W” ad acqua UNI EN 1610

Page 44: BTEpresentazioni

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO W” ad acqua UNI EN 1610

Schema collaudo ad acqua “METODO W”

Page 45: BTEpresentazioni

UNI EN 1610

Collaudo di singoli giunti

Se non viene specificato altrimenti, si può accettare il collaudo di singoli giunti invecedel collaudo dell'intera tubazione per le tubazioni generalmente più grandi di DN 1000.Per i singoli giunti dei tubi da collaudare, la superficie di riferimento per la prova "W"corrisponde a quella di un tratto di tubo lungo 1 m, se non viene specificato altrimenti.I requisiti di prova devono essere quelli forniti in precedenza con una pressione di 50kPa in corrispondenza della generatrice superiore interna.

Le condizioni per la prova "L" devono seguire i principi forniti in precedenza ed essereoggetto di una specifica particolare.

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA “METODO L - METODO W” UNI EN 1610

Page 46: BTEpresentazioni

VIDEOISPEZIONE

LA VIDEOSISPEZIONE CONSENTE:

• DI ISPEZIONARE CONDOTTE FOGNARIE INACCESSIBILI;

• DI INDIVIDUARE SINGOLARITÀ E DEFINIRE L’ANDAMENTO ALTIMETRICO DELLALINEA.

IL REPORT CONSISTE IN:

• RICOSTRUZIONE PLANIMETRICA DELLA LINEA;

• INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DELLE SINGOLARITÀ;

• RICOSTRUZIONE DEL PROFILO ALTIMETRICO.

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

Page 47: BTEpresentazioni

VIDEOISPEZIONE

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

Page 48: BTEpresentazioni

Report dalla videispezione: profilo e planimetria

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

Page 49: BTEpresentazioni

Report profilo

IL COLLAUDO TECNICO – LA TENUTA IDRAULICA VIDEOISPEZIONE UNI EN 1610

Pendenza = 0.9%

Pendenza = - 0.001%

Page 50: BTEpresentazioni

Cause di non collaudabilità

MANCANZA DI TENUTA IDRAULICA PER:Assenza di guarnizione

Crepe e rotture delle tubazioniDisallineamento

Cedimento del pozzettoCollassi della tubazione

ANDAMENTO ALTIMENTRICO NON COMPATIBILE:Errore di esecuzione delle livelletta

Presenza di ostacoli vincolanti

IL COLLAUDO TECNICO

Page 51: BTEpresentazioni

Cause di non collaudabilità

IL COLLAUDO TECNICO

Page 52: BTEpresentazioni

Cause di non collaudabilità

IL COLLAUDO TECNICO

Page 53: BTEpresentazioni

Cause di non collaudabilità

IL COLLAUDO TECNICO

Page 54: BTEpresentazioni

Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI

Page 55: BTEpresentazioni

Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI

Page 56: BTEpresentazioni

Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI

Page 57: BTEpresentazioni

Risanamenti localizzati

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI

Page 58: BTEpresentazioni

Risanamenti diffusi

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI

Page 59: BTEpresentazioni

IL COLLAUDO TECNICO -RISANAMENTI

Rifacimento della linea

Page 60: BTEpresentazioni

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Studio Altieri S.p.A

Page 61: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

IL COLLAUDO DELLE RETI FOGNARIE

Studio Altieri S.p.A

Relatore: Ing.Francesco Zanovello

Page 62: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

PROGETTO INTEGRATO FUSINA

Realizzazionedella rete di condotte

a servizio del nuovo impiantodi depurazione di Fusina

e della condotta di scarico a mare

Page 63: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

MARGHERA

PORTO MARGHERA

LAGUNA

PETROLCHIMICO

FUSINAVENEZIA

INQUADRAMENTO

Page 64: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

A causa della sua posizione tra il bacino scolante di terraferma ed il mare, la laguna è stata soggetta a importanti scarichi di inquinanti e nutrienti antropogenici, che sono aumentati in maniera significativa con il crescente sviluppo delle attività industriali ed agricole.

La Regione Veneto, allo scopo di coordinare gli interventi di riduzione dell’inquinamento della laguna, ha avviato nel 2000 il “Piano per la prevenzione dell'inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia” (Piano Direttore 2000),che ha previsto come intervento cardine la realizzazione delProgetto Integrato Fusina, primo esempio in Italia di un approccio integratoad un problema ambientale di depurazione e al primo posto in Europaper le sue dimensioni.

INQUADRAMENTO

Page 65: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

PREMIO PIANETA ACQUA 2011

Page 66: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

Trasformazione dell'attuale impianto di depurazione di Fusina in una «piattaforma polifunzionale» per il trattamento di:

• scarichi civili• acque di prima pioggia• scarichi industriali• acque di falda inquinate

Il nuovo assetto dell’impianto di depurazione di Fusina separa il collettamento delle acque reflue, secondo la classificazione seguente:

• reflui di tipo A: acque civili acque urbane e meteoriche di Mestre, Marghera e dei 17 comuni facenti parte del comprensorio del Mirese (circa 350.000 abitanti equivalenti);

• reflui di tipo B1: effluenti industriali del bacino di Porto Marghera;• reflui di tipo B2: acque di pioggia e di dilavamento;• reflui di tipo B3: acque di falda contaminate.

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE

Page 67: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

Le acque di tipo A, previo trattamento biologico a membrana, vengono sottoposte ad un ulteriore affinamento nell’area di fitodepurazione denominata “cassa di colmata A”, un’area di circa 150 ettari riqualificata dal punto di vista ambientale con percorsi naturalistici, ciclabili e pedonali, in mezzo a distese di ninfee e altre piante che metabolizzano ed eliminano le sostanze inquinanti.

L'acqua depurata viene immessa in una rete di riuso a servizio del sistema industriale locale e degli impianti di raffreddamento del petrolchimico, con un risparmio idrico stimato in 75’000 m³/giorno, attualmente derivati dal fiume Sile.

A valle dei trattamenti in impianto, tette le acque di tipo B e le acque di tipo A eccedenti la capacità di riuso, vengono inviate allo scarico finale in mare tramite una condotta DN 1400/1600 lunga circa 20 km.

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE

Page 68: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

Opere realizzate e gestite da VERITAS

Opere realizzate e gestite da SIFA

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE

Page 69: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

Trattamenti terziari reflui A (civili):Qmed = 5200 mc/h , Qmax

= 7750 mc/h

Post trattamenti per trasformazione reflui A (civili) in acque riuso ind.:Qmed = 3125 mc/h , Qmax

= 4000 mc/h

Post trattamenti reflui B (industriali):Qmed = 2000 mc/h , Qmax

= 3800 mc/h

Trattamento reflui B3 (acque falda):Qmax = 250 mc/h

LA PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE

Page 70: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

NUOVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI FUSINA

Rete collettamento reflui afferente al nuovo impianto ID

Rete distribuzione acque di riuso dal nuovo ID

Condotte di collegamento tra ID e cassa di colmata per fitodepurazione

Condotta di scarico a mare

CASSA DI COLMATA FITODEPURAZIONE

PORTO MARGHERA

LAGUNA DI VENEZIA

VERSO IL MARE

1

2

3

4

1

2

3

4

LE RETI DI CONDOTTE

Page 71: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

linee fognatura (reflui di falda + reflui di processo + acque di dilavamento)

• Q media al depuratore: 3'110 mc/h• funzionamento: a gravità / in pressione• sviluppo: 51,6 km (14,5 km a carico presente progetto)• diametri: DN 315 ÷ 1000 mm• materiale: PEAD PE 100 PN 6÷16

linea acquedotto (riuso industriale)

• Q media periodo estivo: 3'125 mc/h• funzionamento: in pressione• sviluppo: 11 km• diametri: DN 355 ÷ 1000 mm• materiale: PEAD PE 100 PN 6÷16

1

2

LE RETI DI CONDOTTE

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linee collegamento tra ID e fitodepurazione

• Q max: 8'000 mc/h• funzionamento: in pressione (andata) /a gravità (ritorno)• sviluppo: 4 km• diametro: 1400 mm• materiale: PRFV SN 5000

linea scarico a mare

• Q max: 8'500 mc/h• funzionamento: a gravità / in pressione• sviluppo: 20 km• diametri: DN 1400÷1600 mm• materiale: PRFV SN 5000 | PRFV+C.A. | acciaio

3

4

LE RETI DI CONDOTTE

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Importo opere complessivo:

178 M€(93 M€ a carico Regione Veneto + 85 M€ project financing concessionario SIFA)

di cui:

10,4 M€rete collettamento dei reflui e rete distribuzione acque di riuso

4,3 M€condotte di collegamento tra ID e cassa di colmata per fitodepurazione

63,1 M€condotta di scarico a mare

IL PROJECT FINANCING

1 2

3

4

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UNI EN 1610:1999 “Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura”

• par. 13: collaudo idraulico per tubi a gravità di qualsiasi materiale• par. 14: rimanda alla UNI EN 805:2002 per il collaudo idraulico per tubi in

pressione di qualsiasi materiale

UNI EN 805:2002 “Approvvigionamento di acqua - Requisiti per sistemi e componenti all'esterno di edifici”

• par. 11: collaudo idraulico per tubi in pressione di qualsiasi materiale

UNI EN 11149:2005 “Posa in opera e collaudo di sistemi di tubazioni di polietilene per il trasporto di liquidi in pressione”

• par. 15: collaudo idraulico per tubi in pressione in PEAD

COLLAUDO TUBAZIONI

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PPEAD IN PRESSIONE

ADIN PRESSIONE

UNI EN 11149:2005

UNI EN 11149:2005

COLLAUDO TUBAZIONI

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD IN PRESSIONE – UNI EN 11149:2005

“La pressione di prova (STP) è calcolata sulla base della pressione massima di progetto (MDP) che è uguale alla pressione massima operativa del sistema (MOP) fissata dal progettista. In tale calcolo non vi è la necessità di tenere in considerazione il valore del colpo d’ariete. Quindi: STP = 1,5 × MOP. Comunque il valore di STP non deve essere minore di 600 kPa (6 bar)”

Nella rete di progetto risulta sempre STP = 1,5 × MOP < 6 bar;la Direzione Lavori, in rispetto della normativa vigente, fissa una pressione di prova pari a 6 bar, corrispondente in questo caso alla pressione nominale delle condotte oggetto di collaudo

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD IN PRESSIONE – UNI EN 11149:2005

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD IN PRESSIONE – UNI EN 11149:2005

POSA IN TRINCEA

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD IN PRESSIONE – UNI EN 11149:2005

• PIATTO CIECO CON ATTACCO FILETTATO

• MANOMETRO A LANCETTA

• MANOMETRO REGISTRATORE SU DISCO

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD IN PRESSIONE – UNI EN 11149:2005

QUALCHE SUGGERIMENTO

• tratte non superiori a 800 m

• espulsione completa dell’aria dal punto più alto

• adeguato fondo scala del manometro registratore su disco e a lancetta

• stabilizzazione condotta piena per minimo 6÷12 ore

• certificato di conformità del manometro registratore(taratura max 6 mesi)

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD IN PRESSIONE – UNI EN 11149:2005

POSA IN T.O.C.

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD IN PRESSIONE – UNI EN 11149:2005

PRECOLLAUDO AD ARIA FUORI TERRA

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COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD – VERIFICHE VISIVE

No

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No

COLLAUDO TUBAZIONI – PEAD – VERIFICHE VISIVE

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COLLAUDO TUBAZIONI

PRFVIN PRESSIONE

UNI EN 805:2002PRFV

IN PRESSIONE

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Per tutte le tubazioni la pressione di prova del sistema (STP) deve essere calcolata a partire dalla pressione massima di progetto (MDP) nel modo seguente:

• nel caso di pressione del colpo d'ariete calcolata:STP = MDPc + 100 kPa

• nel caso di pressione del colpo d'ariete non calcolata:minor valore tra: STP = MDPa × 1,5 oppure STP = MDPa + 500 kPa

La tolleranza fissa per la pressione del colpo d'ariete inclusa in MDPa non deve essere minore di 200 kPa.

In circostanze normali il punto di installazione per l'apparecchiatura di prova deve essere il punto più basso della sezione di prova.

COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV IN PRESSIONE – UNI EN 805:2002

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COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV IN PRESSIONE – UNI EN 805:2002

1) METODO DELLA PERDITA D’ACQUA

Il collaudo è positivo se, al termine della prima ora di prova, la perdita d’acqua non supera il valore:

(vedi diapositiva seguente)

Page 88: BTEpresentazioni

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Il collaudo è da ritenersi positivo se, al termine della prima ora di prova, la perdita di pressione ∆p mostra una tendenza regressiva e non supera il valore:

• 20 kPa (0,2 bar) per “tubi quali tubi di ghisa sferoidale con o senza rivestimento in malta di cemento, tubi di acciaio con o senza rivestimento in malta di cemento, tubi di calcestruzzo con barra di acciaio, tubi di plastica”

• 40 kPa (0,4 bar) per “tubi quali tubi di fibrocemento e tubi in calcestruzzo non cilindrici

• “per tubi di fibrocemento, dove il progettista accetti che esistano condizioni di eccessivo assorbimento, la perdita di pressione può essere aumentata da 40 kPa a 60 kPa (0,6 bar)”

COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV IN PRESSIONE – UNI EN 805:2002

2) METODO DELLA PERDITA DI PRESSIONE

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COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV IN PRESSIONE – UNI EN 805:2002

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COLLAUDO TUBAZIONI

PRFVA GRAVITA’

UNI EN 1610:1999

Page 91: BTEpresentazioni

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Pressione di provaLa pressione di prova è la pressione equivalente o risultante dal riempimento della sezione di prova fino al livello del terreno in corrispondenza dei pozzetti a valle o a monte, a seconda dei casi, con una pressione massima di 50 kPa e una pressione minima di 10 kPa misurata sulla generatrice superiore del tubo.

Si possono prescrivere pressioni di prova più elevate per tubazioni progettate per operare sotto sovraccarico permanente o temporaneo (vedi UNI EN 805:2002).

Tempo di impregnamentoDopo che le tubazioni e/o i pozzetti sono stati riempiti ed è stata applicata la pressione di prova richiesta, può essere necessario considerare l'impregnamento. Generalmente è sufficiente 1 ora. Può essere necessario un periodo più lungo, per esempio in condizioni climatiche secche nel caso di tubi di calcestruzzo.

COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV A GRAVITA’ – UNI EN 1610:1999

COLLAUDO CON ACQUA (METODO “W”)

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Tempo di provaIl tempo di prova deve essere di (30 ± 1) minuti.

Requisiti di provaSi deve mantenere la pressione entro 1 kPa (10 cm di colonna d’acqua) della pressione di prova rabboccando con acqua.Si deve misurare e registrare la quantità totale di acqua aggiunta durante la prova per soddisfare questo requisito al fine di mantenere il livello dell'acqua che corrisponde alla pressione di prova richiesta.Il requisito di prova è soddisfatto se la quantità di acqua aggiunta non è maggiore di:

• 0,15 l/m² nel tempo di 30 min per le tubazioni;• 0,20 l/m² nel tempo di 30 min per le tubazioni che comprendono anche i

pozzetti;• 0,40 l/m² nel tempo di 30 min per i pozzetti e le camere di ispezione.

(nota: i m² si riferiscono alla superficie interna bagnata)

COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV A GRAVITA’ – UNI EN 1610:1999

COLLAUDO CON ACQUA (METODO “W”)

Page 93: BTEpresentazioni

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COLLAUDO TUBAZIONI – AWWA

UNI EN 1610:1999 è poco cautelativa

precollaudo di tutti i giunti a bicchiere con doppio O-ring e nippolo di prova+

Linee guida AWWA (American Water Works Association)Manual of water supply practice

(caso di condotte con guarnizioni dei giunti in elastomero)

Il collaudo è da ritenersi positivo se, al termine del periodo di prova T, la pressione iniziale viene ripristinata pompando una quantità d’acqua V non superiore al valore:

TLD0,0001V

V = quantità d’acqua (litri) D = diametro tubazione (mm)L = lunghezza della linea (m) T = tempo (ore)

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COLLAUDO TUBAZIONI – AWWA – ESEMPIO

dati condottaD (m) 1.40perimetro (m) 4.40L (m) 200.00sup. interna (m2) 879.65sezione liquida (m2) 1.54volume liquido interno (m3) 307.88volume liquido interno (litri) 307'876

normativa UNI EN 1610:1999 perdita max ammissibile in 30 minuti (litri/m2) 0.15perdita max ammissibile in 30 minuti (litri) 131.95

0.04% del volume totale

linee guida AWWAD (mm) 1'400L (m) 200.00T (ore) 6perdita max ammissibile V nel tempo T (litri) 168

0.05% del volume totale

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COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV A GRAVITA’ – UNI EN 1610:1999

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COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV A GRAVITA’ – UNI EN 1610:1999

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COLLAUDO TUBAZIONI – PRFV A GRAVITA’ – UNI EN 1610:1999

LIVELLO INIZIALE

LIVELLO FINALE

p

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ID FUSINA

impianto di depurazione e stazione di sollevamentoQmed = 1.4 m³/sQmax = 2.3 m³/s

attraversamento Canale S.Leonardo-Marghera

posa in laguna 10 kmPRFV DN 1600

attraversamento Canale Malamocco

pozzetto anti colpo d’ariete

attraversamento Isola del Lido

posa in mare 10 kmACCIAIO DN 1400

scarico con diffusori L = 300 mserie DN 300profondità –20 m s.m.m.

ID

1

2

3

ID1

2

35

6

7

VENEZIA

ISOLA DEL LIDO

MARE

LAGUNA

4

5

7

6

4

CONDOTTA DI SCARICO A MARE

Page 99: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE

Page 100: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE

MICROTUNNELISOLA DEL LIDO

PRFV CENTRIFUGATO

collaudo 5 bar

lunghezza: 360 mprofondità: – 6 m s.m.m.diametro: int 1564 mm,

est 1720 mm

Page 101: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

• GIUNTI A MANICOTTO

• GUARNIZIONE EPDM

• SN 140’000 N/m²

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

Page 103: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

Page 104: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

Page 105: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

Page 106: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

Page 107: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL ISOLA DEL LIDO

Page 108: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE

MICROTUNNELCANALE S.LEONARDO-MARGHERA

PRFV + C.A. doppia guarnizione

collaudo 5 bar

lunghezza: 430 mprofondità: – 30 m s.m.m.

diametro: int 1400 mm, est 1720 mm

Page 109: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL S. LEONARDO - MARGHERA

DOPPIA GUARNIZIONE

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL S. LEONARDO-MARGHERA

TEST IDRAULICO IN STABILIMENTO CON CONCI INCLINATI

Page 111: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL S.LEONARDO-MARGHERA

Page 112: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL S.LEONARDO-MARGHERA

Page 113: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – MICROTUNNEL S.LEONARDO-MARGHERA

TEST IDRAULICO IN OPERA SU TUTTI I GIUNTI

Page 114: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE

POSA IN LAGUNAPRFV ANTISFILAMENTO

collaudo 5 bar

lunghezza: 10 kmprofondità: – 4 m s.m.m.

diametro: 1600 mm

Page 115: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – TRATTO IN LAGUNA

• GIUNTI A BICCHIERE CON DOPPIO O-RING E NIPPOLO DI PROVA

• INSERTO ANTISFILAMENTO

• POSA IN CONTINUO DA PONTONE

Page 116: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – TRATTO IN LAGUNA

Page 117: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – TRATTO IN LAGUNA

Page 118: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – TRATTO IN LAGUNA

Page 119: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE

POSA IN MAREACCIAIO SALDATO RIVESTITO

collaudo 5 bar

lunghezza: 10 kmprofondità: fino – 20 m s.m.m.

diametro: 1400 mm

Page 120: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – TRATTO IN MARE

TUBI ACCIAIO SPIRALATO S355JR SPESSORE 12 mmRIVESTITO INTERNAMENTE ED ESTERNAMENTE

Page 121: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE – TRATTO IN MARE

Page 122: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

CONDOTTA DI SCARICO A MARE – TRATTO IN MARE – DIFFUSORI

Page 123: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – STAZIONE DI SOLLEVAMENTO

• 5+1 pompe centrifughe a frequenza variabile

• funzionamento sia a gravità (Q<2’500 m³/h)sia in pressione (Q fino 8’500 m³/h)

• sistema anti colpo d’ariete con by-pass di aspirazione in vasca e valvola di non ritorno

STAZIONE DI SOLLEVAMENTO

Page 124: BTEpresentazioni

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CONDOTTA DI SCARICO A MARE – STAZIONE DI SOLLEVAMENTO

Page 125: BTEpresentazioni

ing. Francesco Zanovello – Studio Altieri S.p.A.

PROGETTO INTEGRATO FUSINA

Page 126: BTEpresentazioni

Relatore : ing. Enrico Bennati

LE TUBAZIONI:NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

Page 127: BTEpresentazioni

ARGOMENTI

1. Focus sulle tubazioni, le problematiche più frequenti

- Scelta della tipologia di tubazione

- La sezione di posa

- La cura nella posa

- Il sistema di giunzione

2. Nuove soluzioni per la tenuta idraulica : la proposta di FARAPLAN

3. Confronto economico tra tutte le tipologie di tubazioni per fognatura a gravità

Page 128: BTEpresentazioni

PUNTI DEBOLI :

LE PROBLEMATICHE PIU’ FREQUENTI

GIUNZIONE TUBO-TUBO GIUNZIONE TUBO-POZZETTO

PROVA TENUTA IN PRESSIONECOLLAUDO FOGNATURA

Page 129: BTEpresentazioni

COLLAUDO DISATTESO – CAUSE PIU’ FREQUENTI :

PROVA PRESSIONE DISATTESA

Rotture

ERRATA

PROBLEMI

Cedimenti SEZIONEDI POSA

NON CORRETTASCELTA DELLATUBAZIONE

POSA INOPERA

RELATIVI ALLAGUARNIZIONE O

SALDATURA

oschiacciamento

eccessivo

Problemi al

differenziali

sistema digiunzione

POCO CURATA

LE PROBLEMATICHE PIU’ FREQUENTI

Page 130: BTEpresentazioni

TUBI PER FOGNATURA

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 131: BTEpresentazioni

SCELTA DELLA TUBAZIONE

LE TUBAZIONI POSSONO ESSERE CLASSIFICATE IN DUE CATEGORIE :

CLS

GRES

GHISA

PVC

PEAD

PP

PRFV

Page 132: BTEpresentazioni

TUBAZIONE RIGIDA

GRES a norma EN 295

Verifica statica Confronto tra i carichi

Classe 200 KN/m2DN 400 mm

FN = DN · Classe

1.000= 80 KN/m

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 133: BTEpresentazioni

YX

100(%)D

edeflession X

TUBAZIONE FLESSIBILE

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 134: BTEpresentazioni

Cos’è la Rigidità Anulare ?

E’ una grandezza meccanica che indica la capacità del tubo di opporsi

allo schiacciamento.

Unità di Misura : [SN] = KN/m2

Da cosa dipende?

E · e3

12·(dn-e)3SN =

e

dn

E = Modulo elastico del materiale

EPVC = 3.000 MPa

SCELTA DELLA TUBAZIONE

TUBAZIONE FLESSIBILE

Page 135: BTEpresentazioni

F

F

SN 8 KN/m2 SN 4 KN/m2 SN 2 KN/m2

SN : RIGIDITA’ ANULARE

F

SCELTA DELLA TUBAZIONE

TUBAZIONE FLESSIBILE

Page 136: BTEpresentazioni

TED

eE

Qyx

0915.0

125,03

Δx Δy sono le deformazioni del tubo;

Q è il carico agente sulla generatrice superiore

della condotta (Kg/m);

E è il modulo di elasticità del materiale che

costituisce la condotta;

ET è il modulo elastico del terreno circostante;

e è lo spessore della condotta che per il tubo in

esame;

D è il diametro della condotta.

Formula di Spangler

Rigidità anulare Deflessione istantanea Deflessione a 2 anni dall’installazione

SN 2 < 5% dn < 8% dn

SN4 < 8% dn < 10% dn

SN8 < 8% dn < 10% dn

ISO / TR / 7073

Recommended

techniques for the

installation of

unplasticized poly vinil

chloride (PVC-U) buried

drains and sewers

SCELTA DELLA TUBAZIONE

TUBAZIONE FLESSIBILE

Page 137: BTEpresentazioni

ISO TR 7073

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 138: BTEpresentazioni

ISO TR 7073

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 139: BTEpresentazioni

ISO TR 7073

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 140: BTEpresentazioni

SCELTA DELLA TUBAZIONE

UNI ENV 1046

Page 141: BTEpresentazioni

UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 142: BTEpresentazioni

UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 143: BTEpresentazioni

UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 144: BTEpresentazioni

UNI ENV 1046

SCELTA DELLA TUBAZIONE

Page 145: BTEpresentazioni

Trincea stretta Trincea larga

B ≤ 3 DB ≤ H/2

3 D < B < 10 DB ≤ H/2

ISO TR 7073

SEZIONE DI POSA

B = larghezza alla basedella trincea

Page 146: BTEpresentazioni

Terrapieno – Posizione Negativa Terrapieno – Posizione Positiva

B ≥ 10 DB ≥ H/2

ISO TR 7073

SEZIONE DI POSA

B = larghezza alla basedella trincea

Page 147: BTEpresentazioni

Profondità della trincea

H ≥ 1 m

H ≥ 1,5 D

Sotto traffico stradale o sotto terrapieno

H ≥ 0,5 m

H ≥ 1,5 D

Altri casi

ISO TR 7073

SEZIONE DI POSA

D = diametro del tubo

Page 148: BTEpresentazioni

B = D + 0,5

Per D ≤ 400 mmB = 2 D

Per D ≥ 500 mm

Larghezza della trinceaISO TR 7073

SEZIONE DI POSA

D = diametro del tubo

Page 149: BTEpresentazioni

Il materiale più adatto è ghiaia o

pietrisco con diametro 10-15 mm,

Oppure ghiaia mista sabbia, con

diametro massimo di 20 mm.

Granulometria ottimale

Il letto va realizzato previa

stabilizzazione del fondo. L’altezza

minima del letto è 10 cm oppure

D/10.

ISO TR 7073

Letto di posa

SEZIONE DI POSA

Page 150: BTEpresentazioni

Strato L1 Sino a metà tubo.

Deve essere utilizzato lo stesso

materiale del letto di posa.

Compattazione ogni 20-30 cm.

Verifica continua che non rimangano

zone vuote sotto il tubo.

Strato L2 Fino a completa copertura del tubo.

Deve essere utilizzato lo stesso

materiale del letto di posa.

Compattazione ogni 20-30 cm.

Compattazione con grande cura.

Strato L3 Spessore 15 cm.

Deve essere utilizzato lo stesso

materiale del letto di posa.

Compattazione solamente laterale.

Strati L4 e L5

Può essere utilizzato il materiale di scavo,

depurato dagli elementi con diametro

superiore a 10 cm e dai frammenti vegetali

ed animali. Sono da scartare terre

difficilmente comprimibili (torbe, argille).

Compattazione ogni 30 cm fino a

raggiungere l’indice Proctor previsto dal

progettista.

ISO TR 7073

SEZIONE DI POSA

Page 151: BTEpresentazioni

ISO TR 7073

CURA NELLA POSA IN OPERA

• Guarnizione montata correttamente

• Guarnizione montata fuori trincea

DURANTE LA POSA IN OPEERA E’ NECESSARIO FARE IN MODO CHE LA GUARNIZIONE NON ESCA DALLA SUA SEDE

Page 152: BTEpresentazioni

ISO TR 7073

CURA NELLA POSA IN OPERA

• Accurata pulizia del bicchiere e del codolo

• Smussatura del codolo

•Lubrificante sulla guarnizione e sul codolo

• Lubrificante non siliconico in resine a base acquosa

• Marcatore della massima profondità di infilaggio

Page 153: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

IL TUBO PIU’ DIFFUSO IN ITALIA PER LA REALIZZAZIONE DI

FOGNATURE A GRAVITA ?

PVC-U UNI EN 1401

Page 154: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

PVC57%

PP13%

PEAD30%

TRASFORMAZIONE RESINE PER TUBI FOGNATURAanno 2011

Page 155: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

Tubi in PVC-U

per fognatura

Page 156: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

UNI EN 1401 UNI EN ISO 1452

Presenza di riempitivo Carbonato di Calcio : 20% in massa (25 % in massa se il riempitivo rispetta alcune condizioni)

Bassissima presenza di riempitivo Carbonato di Calcio : 2-3 % in massa

1. MESCOLA PVC-U

Comportamento maggiormente DUTTILE !

Page 157: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

UNI EN 1401

2. SPESSORI

Spessori minori Spessori maggiori

Rigidità anulare SN maggiore !SN 16 KN/m2 SN 32 KN/m2 SN 61 KN/m2SN 2 KN/m2 SN 4 KN/m2 SN 8 KN/m2

UNI EN ISO 1452

Page 158: BTEpresentazioni

UNI EN 1401

3. SISTEMA DI GIUNZIONE

Progettata per resistere a 0,5 bar Progettata per resistere alla PN del tubo

La pressione di collaudoP = 0,5 bar

risulta ampiamente VERIFICATA

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

UNI EN ISO 1452

Page 159: BTEpresentazioni

UNI EN 1401

3. SISTEMA DI GIUNZIONE

Guarnizione Inamovibilepre-inserita meccanicamente a caldo

Guarnizione Amovibile

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

UNI EN ISO 1452

Page 160: BTEpresentazioni

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

Page 161: BTEpresentazioni

GUARNIZIONE INAMOVIBILENon si formano ERNIE nella fase di infilaggio :

SERENITA’ E RAPIDITA’ PER IL POSATORE

GARANZIA DI TENUTA PER LA COMMITTENZA

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

Page 162: BTEpresentazioni

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

Page 163: BTEpresentazioni

IL SISTEMA DI GIUNZIONE

SCHIACCIAMENTODEL CODOLO

Page 164: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

PER FOGNATURA IN

PRESSIONEPER FOGNATURA A

GRAVITA’

TUBO A NORMA UNI EN ISO 1452

TUBO A NORMA UNI EN 1401

DUE DIFFERENTI TUBAZIONI PER DUE DIVERSI UTILIZZI

LA PROPOSTA DI FARAPLAN

Page 165: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

PER FOGNATURA IN

PRESSIONEPER FOGNATURA A

GRAVITA’

LA PROPOSTA DI FARAPLAN

TUBO A NORMA UNI EN ISO 1452TUBO A NORMA UNI EN ISO 1452

Page 166: BTEpresentazioni

NUOVE SOLUZIONI PER LA TENUTA IDRAULICA

VANTAGGI :

SN elevato Elevati spessoriGiunzione per Guarnizione

sistema pressione pre-inserita

Collaudo OK Economia di Economiagestione nella posa

No inquinamentofalda

SERENITA’ dell’impresaed ente appaltante

Resistenza apressione negativa

(test report)

Tenutaidraulica

Tubo robustoRidotta

ovalizzazione

Ridotto rischiodi rotture

Tenuta a P = 0,5 bar

ampiamenteverificata

Alta qualità mescola

Duttilità

Guarnizioneinamovibile

Rapidità di posaOttimocomportamento

in falda

Page 167: BTEpresentazioni

?

CONFRONTO ECONOMICO

Page 168: BTEpresentazioni

€/m

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

PEAD 13476-3

SN8

PP 13476-3

SN8

PVC 13476-1

SN8

PEAD 13476-3

SN16

PVC 1401 SN8

PP 13476-2

SN8

PVC 13476-1

SN16

PVC 1452 SN16

PEAD 12201 SN16

GRES EN295 CL240

PRFV SN 10

GHISA DIN 598

K7

CONFRONTO ECONOMICO DI TUBI PER FOGNATURA(basato su prezzi di mercato ottobre 2012 : Øi 300 mm / Øe 315 mm)

CONFRONTO ECONOMICO

Page 169: BTEpresentazioni

CONFRONTO ECONOMICO

Aumento costo pari a circa il 3 %a fronte di performancenettamente superiori !

24,70

283,93

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO : REALIZZAZIONE DI CONDOTTA FOGNARIA IN PVC-U DN 315

lung. larg. alt. prezzo unitario Totale

Fresatura e scarifica

manto di usura 1,00 7,00 3 (€ / mq cm) 0,98 20,58

bynder 1,00 2,10 7 (€ / mq cm) 0,8 11,76

strato di base 1,00 2,10 15 (€ / mq cm) 0,8 25,2

Scavo 1,00 1,10 1,70 (€ / mc) 7,50 14,03

Sostegno dello scavo 1,00 2,00 1,70 (€ / mq) 10,00 34,00

Indennità discarica 1,00 1,10 1,70 (€ / mc) 15,00 28,05

Fornitura tubazione DN 315 UNI EN 1401 1,00 (€ / m) 15,42 15,42

Posa tubazione 1,00 (€ / m) 9,00 9,00

Rinterro con ghiaino 1,00 1,10 1,20 (€ / mc) 21,50 28,38

Fondazione stradale misto cls 1,00 1,10 0,50 (€ / mc) 39,00 21,45

Strato di base (10cm) 1,00 2,10 (€ / mq) 9,10 19,11

Bynder (7cm) 1,00 2,10 7 (€ / mq) 1,10 16,17

Manto d'usura (3cm) 1,00 7,00 (€ / mq) 4,50 31,50

TOTALE (€ / m) 274,65

Page 170: BTEpresentazioni

PRESCRIZIONE

VOCE DI CAPITOLATO :

Fornitura e posa in opera di tubazioni in PVC-U rigido non plastificato, per adduzione d’acqua e per fognature escarichi in pressione, conformi alla norma UNI EN ISO 1452. Le tubazioni dovranno essere conformi inoltre aidecreti ministeriali : D.M. del 21/03/1973 (fluidi alimentari), al D.M. n° 174 del 06/05/2004. I tubi dovrannoessere estrusi con miscele a base di policloruro di vinile prive di plastificanti, con la sola aggiunta di stabilizzantiorganici OBS privi di metalli pesanti e di componenti quali fluidificanti ed altri additivi necessari per ottenereun’appropriata fabbricazione del prodotto, in conformità a quanto previsto dalla UNI EN 1452-1. Sistema digiunzione a bicchiere con guarnizione pre-inserita meccanicamente a caldo durante la fase di formazione delbicchiere, composta da un elemento di tenuta in elastomero EPDM (rispondente alla norma UNI EN 681)accoppiato ad anello di rinforzo in polipropilene e privo di elementi metallici. ll sistema di giunzione deve esserein grado di sopportare la pressione negativa di -0,8 bar anche in condizioni di stress quali: deformazionediametrale del 10% e deformazione angolare di 3°, tali performance devono essere comprovate da test-reporteseguito da laboratorio certificato. I tubi saranno forniti in barre della lunghezza di 3 metri e dovranno essereposati a regola d’arte attenendosi scrupolosamente a quanto previsto dai requisiti della norma UNI EN ISO 1452-6 : “Guida per l’istallazione”. I collaudi delle tubazioni saranno effettuati in cantiere in presenza della DirezioneLavori, in osservanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dallanorma UNI EN 805. I tubi dovranno essere inoltre prodotti da aziende operanti in regime di Sistema QualitàAziendale conforme alla norma UNI EN ISO 9001 rilasciata secondo la UNI CEI EN 45012 da enti terzi o societàriconosciuti e accreditati Accredia. L’intera fornitura dovrà essere supportata da idoneo certificato di conformitàprodotto rilasciato secondo la UNI CEI EN 45011 da enti terzi o società riconosciuti e accreditati Accredia.

DN ____ PN ____ SN ____ €/m ____

www.blutechevolution.it

Page 171: BTEpresentazioni

I POZZETTI IN CALCESTRUZZO A TENUTA IDRAULICA E AD ALTISSIMA RESISTENZA AI SOLFATI

Relatore : GianMarco Simioni

Page 172: BTEpresentazioni

L’ispezione nella rete fognaria

Come elemento di ispezione della condotta fognaria

Come elemento di allacciamento delle utenze

Come cambio di direzione del flusso fognario

Come elemento di innesto di condotte laterali

Come salto di quota della linea

I POZZETTI D’ISPEZIONE NELLE FOGNATURE

Il diametro del pozzetto è condizionato dalle dimensioni della condotta da

innestare (Es. Pozzetto DN800 può sopportare una condotta max. DN400, in

quanto i bicchieri di innesto per la tubazione richiedono una profondità minima,

mentre un DN1000 può innestare una condotta fino al DN600). Un altro

elemento che condiziona la scelta del diametro è lo spazio disponibile in

cantiere, legato all’occupazione di altri sottoservizi presenti nella sede stradale.

Page 173: BTEpresentazioni

L’ispezione nella rete fognaria

Circolare in Polietilene

Rettangolare in Calcestruzzo vibrato con predisposizioni per gli innesti da adattare in cantiere a cura dell’impresa

Circolare in Calcestruzzo vibrato e trattamento sul fondo con resina epossidica

Circolare in Calcestruzzo vibrato e rivestimento del fondo in materiale plastico

Circolare e Ovale in Calcestruzzo autocompattante SCC

COSA OFFRE IL MERCATO

Page 174: BTEpresentazioni

La connessione tubo-pozzetto

Predisposizione degli innesti secondo le specifiche fornite dal

cliente, in base al diametro e la tipologia delle tubazioni (Gres,

Ghisa, PVC, CLS, PP, PRFV, ecc.)

Tutti gli innesti sono creati nella parete del pozzetto con sagome calibrate in

analogia ai bicchieri di innesto dei tubi (con le stesse tolleranze dimensionali

delle tubazioni da innestare) questa soluzione elimina così l’inserimento di

corpi estranei (bicchieri in materiale sintetico o metallico) che possono

presentare problemi di aggrappaggio e quindi di infiltrazioni tra il bicchiere e

il corpo del pozzetto. Le guarnizioni in gomma in conformità alla

UNI EN 681-1, qualora previste, sono incorporate nella sede.

Questo sistema garantisce inoltre che la guarnizione abbia solo la funzione di garantire la

tenuta idraulica prevista dalla norma UNI EN 1917 (tenuta 0.5 bar) evitando che la

compressione dei tubi faccia deformare oltre il 25% le guarnizioni, punto limite di

deformabilità delle guarnizioni in gomma, oltre il quale generalmente le guarnizioni tendono

a plasticizzare.

Page 175: BTEpresentazioni

Flessibilità nella costruzione

Possibilità di definire in fase di costruzione le

inclinazioni del canale, l’eventuale angolatura per il

cambio di direzione, la quota di scorrimento relativa ai

vari spessori delle tubazioni da innestare per garantire

la perfetta continuità di flusso, evitando gradini tra il

tubo e il pozzetto sia positivi o negativi.

Possibilità di creare i salti di quota.

L’ottimale raccordo tra i vari canali di innesto con

l’orientamento dei flussi verso valle, permette

un’idraulica perfetta nel convogliamento e

deviazione delle acque di scarico, garantendo inoltre

l’autopulizia del pozzetto.

Page 176: BTEpresentazioni

Flessibilità nella costruzioneLa base del pozzetto può essere eseguita da un’altezza

minima di 50 cm fino ad un’altezza massima di 150 cm.

Questa altezza abbinata all’altezza massima del tronco

cono di 150 cm, consente di raggiungere quote di

scorrimento superiori ai 3,00 m solamente con due

elementi monolitici e quindi con un solo giunto in

verticale.

La fornitura dei pozzetti può avvenire nelle

48 ore successive all’ordine, risolvendo molti

problemi dovuti alle emergenze dettate dal

cantiere, quali modifiche in corso d’opera

per cambi di direzione, nuovi inserimenti e/o

allacci non preventivati.

Page 177: BTEpresentazioni

La connessione fondo-conoLa connessione tra base e tronco conoavviene mediante incastro maschio-femmina ottenuto in fase difabbricazione da fondelli in acciaio,questo permette la certezza del profilo equindi l’installazione della guarnizioneincorporata.

Page 178: BTEpresentazioni

Le caratteristiche del calcestruzzo

Calcestruzzo autocompattante SCC in accordo allaUNI-EN 206-1, in classe di esposizioneXC4 Corrosione delle armature da carbonatazione

XD3 Corrosione delle armature indotta dai cloruri

XA3 Attacco chimico del calcestruzzo (UNI 11104),classe di resistenza C 60/75 (RcK 75 N/mm2)con Cemento pozzolanico ad Altissima Resistenzaai Solfati (AARS) (UNI 9156).

Aggregati a basso contenuto di carbonati

Aggiunta di microsilice (Ø 50-100 volte inferiore al cemento)

Superfluidificanti per contenere il rapporto a/c

Trattamento superficiale alla base di silicati

Page 179: BTEpresentazioni

Le caratteristiche del calcestruzzo

La fabbricazione avviene in un unico getto, il canale e le banchine non sono unarealizzazione successiva, la stessa qualità è presente su tutto il prodotto, sia nellaparte interna a contatto con i reflui, sia all’esterno con i terreni e relative sostanzeaggressive presenti.

La finitura superficiale risulta liscia in quanto il calcestruzzo è molto compatto.

Page 180: BTEpresentazioni

Le caratteristiche del calcestruzzoLa qualità del calcestruzzo comporta

l’assenza di porosità e la superficie liscia,

in questo modo non servono verniciature

interne, l’impermeabilità è garantita dalla

natura del materiale.

Il trattamento ai silicati che viene fatto

sulla base del pozzetto, non crea uno

strato superficiale ma serve a saturare

quelle micro-porosità impercettibili alla

vista, in questo modo si rende ancora più

resistente e impermeabile alle

aggressioni chimiche il manufatto.

Page 181: BTEpresentazioni

La posa in cantiere

La movimentazione avviene mediante

l’utilizzo di appositi maniglioni che si

agganciano a dei chiodi annegati

precedentemente nel manufatto, sia nel

fondo che nel tronco cono.

Ogni pozzetto è contrassegnato da

un’etichetta adesiva dove sono inseriti i

dati di progettazione, la numerazione

attribuita e il marchio .

Page 182: BTEpresentazioni

La posa in cantiere

Il tubo viene inserito nella sede del

bicchiere predisposto in modo che

non si formino gradini tra lo

scorrimento della tubazione e il

canale del pozzetto, garantendo la

perfetta continuità del flusso.

Page 183: BTEpresentazioni

La posa in cantiere

L’elemento di prolunga viene posizionatodopo aver lubrificato a pennello laguarnizione sul cono e il maschio sullabase, le perfette geometrie permettono laposa senza poi dover stuccare e sigillare,garantendo la perfetta tenuta idraulicafino a 0,5 bar.

Page 184: BTEpresentazioni

La posa in cantiereNelle aree urbane dove gli spazi perl’installazione dei pozzetti sono limitati,con la forma OVALE (800x1200) si consenteuna grande ispezionabilità del pozzetto euna ridotta occupazione degli spazilaterali.

Page 185: BTEpresentazioni

La posa in cantiere

Page 186: BTEpresentazioni

La posa in cantiere

Page 187: BTEpresentazioni

La Norma UNI EN 1917

La Norma di riferimento per la marcatura dei pozzetti e prolunghe

è la UNI EN 1917:2004 , congiuntamente alla Norma nazionale UNI 11385

La UNI EN 1917: “Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato,rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali”

La UNI 11385 : “Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato,rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali”Requisiti e metodi di prova complementari alla UNI EN 1917

La norma specifica i requisiti prestazionali e descrive i metodi di prova per elementi dicalcestruzzo prefabbricati per camere di ispezione dove l’impiego previsto è di consentirel’accesso e l’aerazione dei sistemi di scarico o di fognature, di acque meteoriche e acquesuperficiali per gravità o occasionalmente in pressione bassa.

Page 188: BTEpresentazioni

Requisiti generali UNI EN 1917

MATERIALI: Cemento, aggregati, acqua d’impasto, aggiunte, fibre d’acciaio, acciaio d’armatura, guarnizioni (EN 681-1).

CALCESTRUZZO: Materiali, resistenza del calcestruzzo, qualità, contenuto d’acqua, contenuto di cemento, contenuto di cloruro, assorbimento d’acqua.

ELEMENTI: Finitura, caratteristiche geometriche, durabilità dei giunti, resistenza allo schiacciamento, gradini pre-montati, tenuta all’acqua, durabilità.

METODI di PROVA: Profilo dei giunti, armatura, resistenza allo schiacciamento, resistenza verticale, tenuta all’acqua, assorbimento d’acqua, resistenza del calcestruzzo, gradini pre-montati.

VALUTAZIONE di

CONFORMITA’: Prove iniziali di tipo, controllo di produzione in fabbrica, ulteriori prove su campioni prelevati in fabbrica, compiti organismo di certificazione.

MARCATURA CE: Identificazione simbolo, informazioni necessarie sull’etichetta.

Page 189: BTEpresentazioni

Dichiarazione di conformità

L’APPENDICE ZA della Norma UNI EN 1917 indica che ottenuta la conformità del

prodotto, il fabbricante deve preparare e conservare (e consegnare su richiesta) la

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’(ZA.2.2) che autorizza il fabbricante ad apporre la

Marcatura

La dichiarazione deve includere:

Nome, indirizzo del fabbricante e luogo di produzione

Descrizione del prodotto (tipo, identificazione, impiego) e una copia delle

informazioni che accompagnano la marcatura

Disposizioni a cui il prodotto è conforme (per esempio appendice ZA della

presente norma)

Condizioni particolari applicabili all’impiego del prodotto

Nome e qualifica della persona incaricata di firmare la dichiarazione

Page 190: BTEpresentazioni

Marcatura CE

L’APPENDICE ZA.3 indica le informazioni che devono essere contenute nell’etichetta

con il simbolo che accompagnano il prodotto

Ultime due cifre dell’anno in cui è stata applicata la marcatura

Nome e tipo del prodotto

Il nome del fabbricante, il marchio commerciale, il luogo di produzione

Il numero della presente norma UNI EN 1917

Identificazione del materiale dell’elemento e impiego previsto

Dimensioni in millimetri e forma

Resistenza meccanica

Capacità di portata di eventuali gradini pre-montati

Tenuta all’acqua

Durabilità – condizioni di esercizio appropriate all’impiego previsto

Page 191: BTEpresentazioni

Marcatura CE e Dichiarazione

Page 192: BTEpresentazioni

Relatore : Diego Niero

INTERVENTI DI RIPRISTINO

Page 193: BTEpresentazioni

Prodotti chimici per le costruzioni

Sistemi per il calcestruzzo Sistemi per le costruzioni

Nuove costruzioni Ripristino Restauro

BASF NEL MONDO DELLE COSTRUZIONI

Page 194: BTEpresentazioni

Segmenti di mercato

Rivenditori & Distributori

Progettisti

Imprese e applicatori

Committenti pubblici e privati

Industria edile

Prodotti

Malte speciali

Sistemi di riparazione e

consolidamento del cls

Adesivi per piastrelle

Adesivi e iniezioni in resina

Pavimentazioni in resina

Superfici sportive

Impermeabilizzanti

Sigillanti

Rivestimenti per superfici

architettoniche , sistemi EIFS

Protezione del legno

SISTEMI PER LE COSTRUZIONI

Page 195: BTEpresentazioni

Segmenti di mercato

Calcestruzzo Preconfezionato

Prefabbricazione pesante

Prefabbricazione leggera in terra umida

Imprese di costruzione

Tunneling

Miniere

Additivi per refrattari, malte

premiscelate, intonaci

Prodotti

Superfluidificanti

Fluidificanti

Ritardanti

Acceleranti

Additivi Antigelo

Aeranti

Stagionanti

Disarmanti

Prodotti speciali per le

costruzioni in Sotterraneo

Agenti Espansivi

SISTEMI PER IL CALCESTRUZZO

Page 196: BTEpresentazioni

IL DEGRADO DEL CALCESTRUZZO

Le strutture in calcestruzzo di un sistema dicaptazione, adduzione e trattamento delle acque nereabbisognano normalmente di interventi di:

Ripristino

Impermeabilizzazione

Ciò è valido sia per i manufatti realizzati in opera cheper gli elementi prefabbricati di vecchia concezionedopo un certo numero di anni di servizio

Page 197: BTEpresentazioni

COLLETTORI FOGNARI

Page 198: BTEpresentazioni

POZZI

Page 199: BTEpresentazioni

STAZIONI DI POMPAGGIO

Page 200: BTEpresentazioni

BACINI DI ESPANSIONE

Page 201: BTEpresentazioni

L’AGGRESSIONE CHIMICACORROSIONE MICROBIOLOGICAMENTE INDOTTA

• In ambiente anaerobico i batteri presentinell’acqua fognaria producono gas di H2S (acidosolfidrico)

• H2S dipende da:

– Tipo di acqua (contenuto organico).

– Profondità (più è profondo maggiore è la reazione anaerobica.

– Quantità di aria.

• Acido solfidrico (H2S) si trasforma in acidosolforico (H2SO4) a causa del batterio aerobicoThiobacillus che cresce sulla superficie del calcestruzzo sopra il livello dell’acqua fognaria.

• Anche una bassa concentrazione di H2S puòcausare una elevatissima concentrazionepuntuale acida di acido solforico pH 1 - 2.

S2- ↔ HS- ↔ H2S

H2S + H2O + O2 → H2SO4

SAnaerobica

Aerobica

Page 202: BTEpresentazioni

IL RIPRISTINO

11

Una importante guida al ripristino delle strutture in c.a è oggi a disposizione di tutti i

progettisti e committenti ed è rappresentata dalla UNI EN 1504 „Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo:Definizioni, requisiti, controllo di qualità e valutazione della conformità. Principi generali per l’uso dei prodotti e dei sistemi“

Norma UNI EN 1504

Page 203: BTEpresentazioni

IL RIPRISTINO

Page 204: BTEpresentazioni

RIPRISTINO

Page 205: BTEpresentazioni

IMPERMEABILIZZAZIONE

Page 206: BTEpresentazioni

IMPERMEABILIZZAZIONE

Page 207: BTEpresentazioni

GLI INTERVENTI DI RECUPERO

Riparazione del c.a.

Sigillatura dei giunti

Impermeabilizzazione e protezione delle strutture

Page 208: BTEpresentazioni

RIPARAZIONE DEL C.A.

RASATURACon malte cementizie polimero modificate

MANUALE O SPRUZZOCon malte tixotropiche

COLAGGIOCon malte fluide o superfluide

INCAMICIATURA, COLAGGIOCon betoncini o clscolabilisuperfluidi

LIEVE DEGRADO (ripristino millimetrico)

MEDIO DEGRADO (ripristino centimetrico)

ELEVATO DEGRADO (ripristino decimetrico)

- EMACO FORMULA REODINAMICO B1- MACFLOW- MACFLOW FIBER- MACFLOW SCC

- EMACO FORMULA TIXO- EMACO FORMULA TIXOFIBER

- EMACO FORMULA REODINAMICO M1- EMACO FORMULA FLOWFIBER

-EMACO FORMULA RASATURA

Page 209: BTEpresentazioni

SIGILLATURA DEI GIUNTITutte le strutture si muovono. Se i giunti sono studiati correttamente, i movimenti si verificheranno nei punti individuati e la funzionalità della struttura non ne sarà danneggiata.I movimenti possono essere la conseguenzadi assestamenti, carichi, vibrazioni, impatti o di molte altre cause. Anche i migliorisigillanti per giunti, applicati da operai esperti, sono destinati a cedere se i giunti non sono stati progettati correttamente.

Page 210: BTEpresentazioni

IMPERMEABILIZZAZIONE

Page 212: BTEpresentazioni

IL PERCHE’ DI UNA SCELTA

Relatore: Ing. Loris Pavanetto

Page 213: BTEpresentazioni

IL CONTESTO IN CUI OPERA ETRA

Testo (calibri 24-30)Venezia

Provincia di

Venezia

Provincia di Treviso

Padova

Vicenza

Trento

Milano

Il 73% dei Comuni Etra ha meno di 10.000 abitanti

72 Comuni su un territorio pari a circa 1.700 km2

34% in area montana, il 14% in area collinare, il 52% in pianura.

Page 214: BTEpresentazioni

PROFILO AZIENDALERifiutiServizio idrico Energie

alternativeRiqualificazione energetica e generazione energia rinnovabile

Installazione di impianti fotovoltaici sui tetti di edifici comunali

Servizi per le impreseGestione rifiuti speciali

Impianti di biogas per i reflui zootecnici e biomasse vegetali

Page 215: BTEpresentazioni

I NUMERI DI ETRA

I dati più importanti del Servizio Idrico Integrato,relativo al solo servizio fognario sono:

- reflui immessi in rete 25.482.157 mc- reflui depurati 47.071.572 mc- sollevamenti gestiti 777- sollevamenti telecontrollati 530- lunghezza reti fognatura 2.342 km

Page 216: BTEpresentazioni

MATERIALI USATI NELLA FOGNATURA

KM % KM % KM %

CA 433.72 20% 6.23 5% 439.95 19%

CLS 320.89 15% - 0% 320.89 14%

GH 186.41 8% 69.32 51% 255.73 11%

GRES 660.92 30% - 0% 660.92 28%

PVC 405.13 18% 7.11 5% 412.24 18%

ALTRI MATERIALI

(ACC, PE, FC …)199.65 9% 52.84 39% 252.49 11%

2 206.72 100% 135.50 100% 2 342.22 100%TOTALE

LUNGHEZZA

TUBAZIONI A

GRAVITA'

LUNGHEZZA

TUBAZIONI IN

PRESSIONE E

DEPRESSIONE

LUNGHEZZA TOTALE

MATERIALE

Page 217: BTEpresentazioni

TUBAZIONI A GRAVITA’

Per le tubazioni a gravità ci affidiamo a tre tipi di materiale: PVC PN 16 UNI EN 1452, GHISA e GRES. Il prezzo del tubo incide tra il 10%-15% sul costo di realizzazione di una rete fognaria e, quindi, abbiamo preferito scegliere quelli che hanno dimostrato affidabilità nel tempo. A seconda delle condizioni del terreno, della falda e dei carichi stradali scegliamo il tipo di materiale.Per quanto riguarda il PVC già prima del 2000 usavamo le tubazione in pressioni PN 10, con l’avvento della norma UNI EN 1452 siamo passati al PN 16 (ex PN 12.5).

Page 218: BTEpresentazioni

I MOTIVI DI UNA SCELTA

CERCAVAMO UN TUBO RESISTENTE ALLO SCHIACCIAMENTO ED ALLE RADICI PER I PICCOLI DIAMETRI (DN 250 mm – 315 mm)

CERCAVAMO UN TUBO FACILE DA POSARE, SOPPRATTUTTO IN PRESENZA DI FALDA E PER PROFONDITA’ SUPERIORI A 2 m

Page 219: BTEpresentazioni

I MOTIVI DI UNA SCELTA

CERCAVAMO UN TUBO IN MATERIALE PLASTICO AFFIDABILE NEL TEMPO

CERCAVAMO UN TUBO RESISTENTE AI TERRENI AGGRESSIVI

GHISA DN 250 mm:

GRES DN 250 mm:

PVC DN 250 mm:

54 €/m (PREZZI LISTINO RV)

41 €/m (PREZZI LISTINO RV)

36€/m (PREZZI LISTINO RV)

CERCAVAMO UN TUBO CHE COME COSTO FOSSE INFERIORE ALLA GHISA ED AL GRES

Page 220: BTEpresentazioni

LA VIDEOISPEZIONE

Già nel 1997 il Consorzio Tergola, ora ETRA, aveva allestito un mezzo e istruito una squadra per la videispezione delle condotte nuove ed in esercizio. In questa scelta le motivioni sono:

1. Verificare con proprio personale le condotte realizzate dalle ditte Appaltatrice e dai Lottizzanti;

2. Individuare i motivi di intasamento delle condotte in esercizio;

3. Verificare lo stato delle condotte ed in particolare l’infiltrazione da acque parassite (falda, pioggia)

Page 221: BTEpresentazioni

LA VIDEOISPEZIONE

IL FURGONE LA CABINA REGISTRAZIONE

I CARRI ED IL CAVO DI TRASMISSIONE I CARRI E LA TELECAMERA A SPINTA

Page 222: BTEpresentazioni

DUE TUBAZIONI A CONFRONTO

deformazione-

creparottura -crollo

danno su

superfice-

corrosione-

rivestimento

mancate

allaccio

sporgente o

difettoso

giunzioni o

sigillatura

difettose

Ostruzioni

diverse

livvelletta

errata-

materiali e

diametri

difformi

Rovolon I maggio 2 0 0 0 0 0 0 200 498.00 1401Bassano Due Santi 2 2 2 0 0 0 0 200/160 50.00 1401Torreglia S. Daniele 0 0 0 0 0 0 0 160 100.00 1401Lusiana valli di sotto 3 0 0 0 0 0 200 320.00 1401Schiavon Europa 0 0 0 0 0 0 0 200 50.00 1401Mestrino fuà 4 2 0 0 0 0 3 200 120.00 1401Tezze sul Brenta IV Novembre 2 0 0 0 0 0 0 160 100.00 1401Cadoneghe Matteotti 0 0 0 0 0 0 2 300 30.00 1452Bassano Dante 0 0 0 2 2 0 0 200 100.00 1452Limena Breda 0 0 0 0 1 0 0 250/200 250.00 1452Marostica Anconetta 0 0 0 0 0 0 3 250 540.00 1452Battaglia Terme V.tto Veneto 0 0 0 0 0 0 0 250 120.00 1452Valstagna Rialto 0 0 0 0 0 0 0 200 100.00 1452Saonara Foscolo 0 0 0 0 0 0 0 200/160 60.00 1452Borgoricco P.TTA Ruzzante 0 0 0 0 0 0 0 250/160 60.00 1452Montrgrotto G. Fasolo 0 0 0 0 0 0 0 250/160 250.00 1452Cadoneghe Manin 0 0 0 0 0 0 0 250/160 100.00 1452Selvazzano Timavo 0 0 0 0 0 0 0 250/160 260.00 1452Selvazzano Timavo 0 0 0 0 0 0 0 250/160 150.00 1452Galzignano Verdi 0 0 0 0 0 0 0 250 170.00 1452Marostica M. Del Lavoro 0 0 0 0 0 0 0 250 60.00 1452Vigonza Paradisi 0 0 0 0 0 0 0 250 200.00 1452Cassola Paolo VI 0 0 0 0 0 0 0 250 1 000.00 1452Villa del conte Dell'Artigianato 0 0 0 0 0 0 0 250 600.00 1452Resana Boscalto 0 0 0 0 0 0 0 200 20.00 1452Villa del conte dell'artigianato 0 0 0 0 0 0 0 250 520.00 1452Curtarolo Valsugana 0 0 0 0 0 0 0 200 160.00 1452

diametro (mm) METRI

TIPOLOGIA (UNI

EN 1401 (SN8-

SN4) - UNI EN

1452

(PRESSIONE))

Comune via

DIFETTO RISCONTRATO

Page 223: BTEpresentazioni

DUE TUBAZIONI A CONFRONTOUNI EN 1401 UNI EN 1452