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Brochure 2006 Circolo Nautico Alazzurra

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Page 1: Brochure 2006
Page 2: Brochure 2006

Come sempre ci sarebbero millecose da dire, e come sempre,quando giunge il momento discrivere queste poche righe lamente si svuota, lasciandoapparire solamente dei “flash”di un’intera stagione nautica esociale allo stesso tempo.

Comincerei con il ricordarel’ampia partecipazione a tutte le manifestazioni organizzate nel 2005, iniziandodai quattro giorni in montagna in Austria trascorsi tra sciate e bagni termali, itre giorni all’Argentario purtroppo caraterizzati dal maltempo, la settimanaalle Isole Eolie dove al contrario il bel tempo e il mare calmo l’hanno fatta dapadrone, la decima edizione di solidarietà con i ragazzi dell’ANFFAS ailaghi di Mantova, senza scordare tutte le altre “gite e manifestazioni minori”che ci hanno accompagnato per tutto l’anno.

Degna di menzione anche la prima esperienza promozionale del CircoloAlazzurra, con la partecipazione con un nostro piccolo stand alla Fiera diModena e fiera della Fioritura di Vignola, con tanti contatti speriamo di futurisoci, il tutto grazie ai nostri sponsor, che preferirei definire amici, NauticaMontorsi Sport e Nautica Gibellini Wiler.

IL GOMMOPENSIERO DELPRESIDENTE.

Page 3: Brochure 2006

Nell’anno appena trascorso abbiamo visto crescere, nel vero senso della parola,la nuova struttura muraria della Polisportiva San Donnino e finalmente a fineanno siamo entrati nella nuova sede, abbandonando il “glorioso“ prefabbricatoche ci ha visto crescere.Questo mi dà l’occasione per ringraziare tutti i soci che con la loro sottoscrizionehanno fatto si che il Circolo Nautico Alazzurra contribuisse ancheeconomicamente alla costruzione della nuova sede.

Per il 2006 il calendario delle manifestazioni non sarà da meno di quellodell’anno passato, anzi a mio modesto parere lo potrei giudicare uno deimigliori degli ultimi anni, ritorneremo in Liguria e all’isola d’Elba, la gita“lunga” ci vedrà solcare le acque greche di Corfù, sconfineremo in Svizzera sullago di Lugano e come sempre tante altre uscite e ritrovi di contorno dovespiccherà l’11^ edizione della navigazione con i ragazzi diversamente abili.Concludo il discorso del programma 2006 con un piccolo rammarico condito daun pizzico di polemica, mettendo a confronto la sempre ampia partecipazione atutte le manifestazioni con la scarsa partecipazione dei Soci alle 4 seratededicate alla stesura del calendario 2006.

Infine è doveroso, anche se ripetitivo, ricordare le finalità della nostro circolo;il Circolo Nautico Alazzurra è un’associazione apolitica senza scopo di lucro eche l’unica finalità che persegue è quella di riunire tutti gli appassionati dinautica da diporto, nel rispetto totale della persona, della natura percondividere insieme le emozioni, le soddisfazioni e, perché no, le delusioni che ilturismo nautico può dare.

……..e come tutti gli anni, BUON MARE A TUTTI.

Massimo Marchi

Page 4: Brochure 2006

La Nostra sedeCircolo Nautico ALAZZURRAc/o Polisportiva San Donnino

Via Genziana 18San Donnino (MO)tel. 333 - 6971447fax. 059 - 547955

e-mail: [email protected]

Consiglio Direttivo 2004 - 2006Presidente: Massimo MarchiVice-Presidente: Isauro ChiossiSegreteria: Mauro Manicardi

Giancarlo ReggianiConsiglieri: Maurizio Ferraresi

Franco BarbieriCesare NeriGiuseppe BursiTino Montagnani

Quote Associative anno 2006Socio Comandante € 75,00Socio Comandante residente fuori Provincia € 52,00Socio Sostenitore € 52,00Socio Sostenitore famigliare € 25,00

Hanno contribuito alla realizzazioneEmma P. - Mauro M. - Massimo M. – Giovanna F.

Cesare N. - Giancarlo R. – Beppe B. – Tino M. – Barbara P.

In copertinaPo di Volano 2005

“Visti da poppa”(Foto di Cesare Neri)

Page 5: Brochure 2006

PROGRAMMA NAUTICO (e non)

2006

19 febbraio GITA SULLA NEVE (org. Bulgarelli-Manicardi)

19 marzo INVERNALE IN LIGURIA (org. Il Consiglio)

23 aprile PRANZO DI “APERTURA” (org. Il Consiglio)

29 apr-1 mag ISOLA D’ELBA (org. Bursi-Reggiani-Moka)

14 maggio IN BARCA CON I DISABILI (org. Marchi)

27 mag-4 giu GRECIA – CORFU’ (org. Manicardi – Marchi)

24- 25 giugno LAGO DI LUGANO (org. Catellani-Manicardi-Neri)

09 luglio FOCI DEL PO (org. Reggiani-Neri)

10 settembre LAGO DI GARDA (org. Gelosini-Barbieri A.)

23 settembre TIGELLATA in SEDE (org. Il Consiglio)

15 ottobre PESCA ALLO SGOMBRO (org. Zoboli)

03 dicembre PRANZO SOCIALE (org. Il Consiglio)

Notizie più particolareggiate, verranno comunicate prima dello svolgersi di ogni manifestazione,ricordando anche che gli organizzatori di ogni uscita in programma avranno a disposizione pertutta la settimana antecedente il telefono cellulare del Circolo (333 - 6971447) per informazioni ancorapiù dettagliate.In caso di pessime condizioni meteo o per cause di forza maggiore ( mancanza di partecipanti,elezioni varie, ecc), il programma presentato potrà essere oggetto di variazioni in ogni sua parte adiscrezione degli organizzatori in accordo con il Consiglio Direttivo.

Page 6: Brochure 2006

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..............ovviamente, prima di ogni escursioneprogrammata, verrà distribuito un opuscolo connotizie più dettagliate relative all’uscita stessa.Resta comunque sempre inteso che ilComandante di ogni imbarcazione si impegna persé e per il suo equipaggio, per i suoi collaboratori edelegati, a sollevare da ogni responsabilità ilCircolo Nautico Alazzurra, gli organizzatori e oquanti sono interessati all’organizzazione dellemanifestazioni per eventuali danni e/o rischi chepotranno derivare a lui, ai componenti del suoequipaggio, ai suoi collaboratori delegati o terzepersone.Detto tutto questo, buona navigazione a tutti.

il Presidente

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Page 7: Brochure 2006

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Page 8: Brochure 2006

Poesia del Gommonauta

GOMMONAUTI NEL MERIGGIO GRECO(Sami - Cephalonia 2005)

Scagliati come dardiscoccati da antichi eroi

sfrecciano volando sulla scia spumeggiante,gareggiando coi flutti,

o solcando pittoresche distese marine.In lotta contro il vento,

impavidi e statuari,conducono il loro destrierocavalcando con maestriaa ridosso di antiche terre

o nel ribollir di onde selvagge.A corona stanno le montagne,

assonnate nell'ora tarda,mentre il cielo terso e frastagliate rocce accolgono la loro sagoma.

Intanto gorgogliano le acque al loro passaggio,è un attimo…

già i gommoni sfumano nell'orizzonte lontanomaterializzando la loro leggenda

sintonizzata verso l'infinito.

Polly

Page 9: Brochure 2006

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Page 10: Brochure 2006

VADEMECUM PER I GOMMONAUTI(edizione 2006)

(Estratto dalla rivista “NAUTICA” in collaborazione con le Capitanerie di porto)

Il codice della nautica da diporto, entrato in vigore il 15/9/2005, non ha apportatosostanziali modifiche alla normativa dei gommoni, ma qualcosa come vedremo ècambiato.

RACCOMANDAZIONI GENERALIIl mare è patrimonio dell’intera umanità, quindi rispettiamolo. Quando ci avviciniamo al mare,dobbiamo ricordare di: Avere assoluto rispetto per l’ambiente che ci circonda, quindi nonlasciare sulla spiaggia o gettare in mare avanzi di cibo o altri rifiuti; Evitare rumori molesti,sono un grave limite alla libertà altrui di godersi in pace le bellezze del mare; Essere sempremolto prudenti, il mare e amico, ma il pericolo è sempre in agguato e ricorda che la sicurezzadella barca e delle persone a bordo inizia in banchina, prima della partenza.

PRIMA DI PARTIRE CONTROLLA:La sufficiente disponibilità del carburante per il viaggio di andata e ritorno, tenendo presenteche in mare gli imprevisti non mancano mai. Le attrezzature di sicurezza e le dotazioni dibordo. Indipendentemente dalla distanza dalla costa in cui si va a navigare è prudente averea bordo i remi, i razzi di segnalazione, un mezzo di esaurimento (una banale sassola), i cavidi ormeggio, un salvagente anulare (ciambella), cinture di salvataggio per ogni personapresente a bordo un piccolo kit di riparazione (attrezzi). Lo stato della carica delle batterie e ilregolare funzionamento dell’eventuale VHF. Non imbarcare mai un numero di personesuperiore a quello per cui la barca è abilitata. Per una migliore stabilità, distribuisci bene lepersone e gli altri pesi a bordo. Non partire con il motore acceso vicino alla spiaggia, eosserva le norme per la circolazione negli specchi acquei riservati ai bagnati indicate nelleordinanze delle autorità marittime locali. Accertati delle condizioni meteo-marine e delrepentino cambiamento del tempo nel luogo; Chiedi agli esperti locali (i pescatori sono imigliori) se ci sono secche o scogli non segnalati che potrebbero compromettere la sicurezzadel gommone e delle persone a bordo; Informa sempre i famigliari (o amici) in merito allanavigazione programmata indicando anche l’ora del previsto rientro. Il telefonino a bordo nonè vietato (sempre che ci sia sufficiente copertura di rete), ma quando si naviga a distanzasuperiore alle sei miglia dalla costa è obbligatorio avere l’apparato VHF.

LA NUOVA CLASSIFICAZIONEIl codice della nautica da diporto, approvato con decreto legislativo n. 171 del 2005, non hamodificato la categoria delle unità da diporto: in relazione alla lunghezza, si suddividono,senza tener conto del tipo di propulsione, in natanti se di lunghezza fino a 10,00(dieci) metri(anche se gommone), imbarcazioni se di lunghezza compresa tra i 10,00 e i 24 metri e navise di lunghezza maggiore.

IL NUMERO DELLE PERSONE TRASPORTABILIPer i gommoni con marchio CE, il numero delle persone è indicato nel “manuale delproprietario”, che non è più obbligatorio tenere a bordo e nella targhetta CE applicata algommone, tenendo presente che il calcolo delle persone trasportabili lo si trae dal pesomassimo consentito calcolando il peso medio di una persona in 80 kg.

Page 11: Brochure 2006

Per i gommoni senza marchio CE il regolamento di sicurezza distingue le unità in prototipo edi tipo omologato. I gommoni di tipo non omologati (prototipi), in relazione alla lunghezza,possono trasportare: a) fino a mt. 3,50 n. 3 persone; b) da mt. 3,51 a 4,50 n. 4 persone;c) da mt. 4,51 a 6,00 n. 5 persone; d) da mt. 6,00 a 7,50 n. 6 persone; e) per lunghezzesuperiori a mt. 7,50 un massimo di 7 persone. Per i gommoni di tipo omologato, il numerodelle persone trasportabili è indicato nel certificato di omologazione rilasciato dall’ex Entetecnico che, unitamente alla dichiarazione di conformità, deve essere tenuta a bordo inoriginale o in copia autenticata, quando il numero delle persone trasportate è superiore aquello stabilito dal regolamento.

DOCUMENTI DA TENERE A BORDO DEI NATANTII gommoni (e gli altri natanti diversi da quelli da spiaggia), devono avere a bordo i seguentidocumenti:a) dichiarazione di potenza del motore (il certificato d’uso è stato soppresso). I certificatirilasciati continuano ad avere validità. In tali documenti sono indicati la potenza in kW e lacilindrata. Nel caso di sostituzione, il nuovo motore non deve superare il peso e la potenzastabiliti dal costruttore.b) Polizza di assicurazione per responsabilità civile (è obbligatoria per tutte le unità a motore,indipendentemente dalla potenza, la deroga per i 3 (tre) cavalli fiscali è stata soppressa). Illimite di garanzia minimo è stato fissato in 774.685 €uro.c) Per navigare fino a 12 miglia dalla costa: per le unità omologate, il certificato diomologazione da quale risulta l’abilitazione senza limiti dalla costa corredato dalladichiarazione di conformità; per i prototipi, l’attestazione di idoneità.d) La patente nautica, quando il motore installato a bordo sia di potenza superiore allecilindrate prescritte o a 40,8 CV (o 30kW) e, in ogni caso quando si naviga a distanzasuperiore alle sei miglia dalla costa. Negli altri casi è consigliabile avere a bordo undocumento di riconoscimento. I documenti del gommone nel corso della navigazione tra portinazionali possono essere tenuti in copia autenticata.e) Licenza di esercizio Rtf quando si ha un VHF a bordo. L’apparato è obbligatorio per lanavigazione oltre le sei miglia dalla costa.f) Certificato limitato di Rtf (operatore a bordo). E’ obbligatorio quando si ha a bordo unapparecchio VHF. Si consegue senza esame.

ABILITAZIONE ALLA NAVIGAZIONE E DISTANZA DALLA COSTAI gommoni senza “Marchio CE” e i natanti diversi da quelli da spiaggia possono navigare:entro 6 miglia dalla costa, se prototipi; entro 12 miglia dalla costa se costruiti in serie e abilitatialla navigazione senza limite. Queste unità quando navigano a distanza superiore alle 6miglia devono avere a bordo il certificato di omologazione e la dichiarazione di conformità.Quelli con “Marchi CE”, nello spirito del codice della nautica, possono navigare a qualsiasidistanza dalla costa, purché nel corso della navigazione vengano rispettati i limiti dellecondizioni meteo-marine stabilite per ciascuna categoria di unità. In relazione alla categoria diprogettazione le unità CE si suddividono in quattro categorie, distinte con le lettere A, B, C eD e sono abilitate a navigare:senza nessun limite, se appartenenti alla categoria “A”; con vento fino a forza 8 (burrascamoderata) e onde di altezza fino a 4 metri (mare agitato), se di categoria “B”; con vento fino aforza 6 (vento fresco) e onde di altezza significativa fino a 2 metri (mare molto mosso) se dicategoria “C”; per la navigazione nelle acque protette, con vento forza 4 (vento moderato) eonde di altezza significativa fino a 0,3 metri per quelle di categoria “D”.Rientra nella responsabilità del conduttore utilizzare il mezzo nautico nei limiti della categoriadi progettazione. Considerato che i requisiti di sicurezza di costruzione sono commisurati allacategoria di progettazione è prudente accertarsi prima di partire delle condizioni meteo-marine, le previsioni nelle successive 12 ore nonché il tempo necessario per un rapido rientroin porto nei casi di emergenza o di improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche.

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In merito alla possibilità di navigare con i natanti oltre le 12 miglia dalla costa, si evidenzia chela Convenzione Internazionale delle Nazioni Unite di Montego Bay del 1982, recepita con lalegge n.689 del 1994, prevede che le unità che navigano fuori dalle acque territoriali devonocomprovare, con i documenti di bordo, la bandiera di appartenenza. I natanti, non essendoiscritti nei registri, sono sprovvisti di licenza di navigazione, che rappresenta il documento cheattribuisce la nazionalità, e pertanto non sono autorizzati a navigare fuori dalle acqueterritoriali (con partenza dall’Italia).

DOTAZIONI DI SICUREZZA E MEZZI DI SALVATAGGIOVedi tabella allegata.

BANDIERALa bandiera per le unità non iscritte nei registri è facoltativa, è sempre una buona cosaesporla e all’estero è una cortesia.

ETA’ PER CONDURRE (DA SOLI) I NATANTIPer la condotta dei gommoni con motore di potenza fino a 40,8 CV (pari a 30 kW – 1 kW =1,36 CV) la persona deve avere compiuto i 16 anni, mentre nel caso che il mezzo nauticoproceda solo a remi non è prevista alcuna età se la navigazione si svolge entro un migliodalla costa; per maggiori distanze è necessario aver compiuto i 14 anni di età. Per condurregli acquascooter è obbligatorio avere la patente nautica.

LA PATENTE NAUTICALa patente nautica è obbligatoria quando a bordo dell’unità sia stato installato un motore dipotenza superiore a 40,8 CV (30 kW) o abbia una cilindrata: superiore a 750 cc se acarburazione a 2 tempi; superiore a 1000 cc se a carburazione a 4 tempi fb; superiore a 1300cc se a carburazione a 4 tempi eb; superiore a 2000 cc se diesel. E’ inoltre obbligatoria,indipendentemente dalla potenza del motore, quando la navigazione si svolge a distanzasuperiore alle 6 miglia dalla costa. Le patenti hanno una validità di 10 anni dalla data delrilascio. Il periodo è ridotto a 5 anni per coloro che al momento del rilascio o del rinnovoabbiano superato il 60° anno di età. Condurre un’unità da diporto senza patente (quandoobbligatoria) comporta una sanzione amministrativa che va da 2066 a 8263 €uro nonché lasospensione dell’utilizzo del mezzo per un periodo di 30 giorni. Per la condotta con la patentescaduta nella validità la sanzione va da 207 a 1330 €uro.

REGOLE PER L’ESERCIZIO DELLO SCI NAUTICOLe modalità per esercitare lo sci nautico sono indicate nell’ordinanza dell’Autorità marittimalocale, che si consiglia di consultare prima di iniziare l’attività. Le norme generalmentestabiliscono che lo sci nautico è consentito nelle ore diurne e in condizioni meteo-marinebuone e, nelle zone antistanti le spiagge, a una distanza superiore ai 200 metri dalla lineabatimetrica (profondità del mare) di mt 1,60 e oltre 100 metri dalle coste a picco sul mare.Durante l’esercizio dello sci nautico devono essere osservate le seguenti regole: a) Ilconduttore deve essere munito della patente nautica anche se la potenza del motore non lorichiede; b) A bordo, oltre al conduttore, deve esservi altra personaesperta di nuoto; c) La distanza tra lo sciatore e il natante non deve esser inferiore a 12 metri(quindi il cavo di traino deve essere di lunghezza adeguata); d) L’unità deve avere le dotazionidi sicurezza regolamentari in relazione alla distanza dalla costa ove si svolge la navigazione,nonché la cassetta di pronto soccorso; e) L’unità inoltre deve essere munita dell’appositogancio di rimorchio e di un ampio specchio retrovisore convesso (non è previstal’omologazione).

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NAVIGAZIONE NEGLI SPECCHI ACQUEI O SOTTOCOSTALa circolazione delle unità da diporto lungo la fascia costiera è disciplinata con ordinanzadella Capitaneria di Porto. Il provvedimento stabilisce le zone riservate alla balneazione entrole quali è vietata la navigazione con mezzi nautici a motore. I divieti generalmente riguardanola navigazione entro la fascia dei 200-300 metri dalla costa (o oltre maggiori distanze comenelle zone adriatiche) tra le ore 08,30 e le 19,30 in cui, per ragioni di sicurezza dei bagnanti, èconsentita la navigazione solo se a remi. Nella fascia dei 1000 metri dalla costa, la velocitàdelle unità da diporto non deve superare i 10 nodi. La partenza e l’atterraggio sono consentitialle seguenti condizioni: a) Nei corridoi di atterraggio (in cui è severamente vietata labalneazione). Il mezzo deve attraversare il corridoio a lento moto ( la velocità, comeall’interno dei porti, non deve superare i 3 nodi); b) Nelle zone senza corridoi, non frequentateda bagnanti (indicate nelle ordinanze), bisogna procedere a lento moto perpendicolarmentealla spiaggia adottando tutte quelle precauzioni atte ad evitare incidenti. Le unità di lunghezzasuperiore ai 7 metri, quando sono alla fonda devono mostrare dove è meglio visibile unpallone nero di diametro adeguato.

NAVIGAZIONE IN ACQUE STRANIEREI natanti, per recarsi all’estero non hanno bisogno di alcuna autorizzazione. Nell’ambito deiPaesi dell’U.E. non esiste una normativa che regola la navigazione nelle acque comunitarieper cui si fa riferimento al diritto internazionale che garantisce alle navi di qualsiasi tipo(comprese le unità da diporto), la libertà di navigazione nelle acque territoriali, ma per dettenavi deve sussistere uno stretto collegamento tra l’unità e lo Stato di bandiera, comprovatodai documenti di bordo. Le regole valgono per tutti, per cui quando si naviga fuori dalle acqueterritoriali l’unità e soggetta alle leggi dello Stato di cui inalbera la bandiera. Ma se il discorsoè valido per le unità munite di licenza di navigazione, non lo è invece per i natanti (ecco unbuon motivo per mostrare la nostra bandiera all’estero anche se come natanti non neabbiamo l’obbligo). Queste unità non hanno requisiti omogenei per tutti i paesi dell’U.E. Visono paesi in cui la lunghezza si ferma a 10 metri, come il nostro, altri con lunghezzamaggiore o minore, variabile da Paese a Paese, comunque nei limiti dei 24 metri oltre i qualirientriamo nel segmento standard delle navi da diporto. Anche i documenti di bordo sonodiversi, poiché mancano regole comunitarie o accordi internazionali in tal senso. Le tensioniinternazionali, le minacce terroristiche e gli sbarchi di clandestini, hanno indotto i Paesirivieraschi a costituire una rete di sorveglianza per contrastare i traffici illeciti, estendendo ilcontrollo anche al riconoscimento di bandiera delle unità da diporto. Nel passato, i natantiitaliani sono stati fermati nelle acque territoriali francesi e sottoposti a controllo. Secondo leautorità d’oltralpe tali mezzi nautici non potevano navigare poiché sprovvisti di documenti chene attestavano la nazionalità. La questione si è risolta con un accordo tra il ComandoGenerale delle Capitanerie di Porto e l’Addetto Doganale dell’Ambasciata di Francia, cheprevede che i possessori di natanti italiani che navigano nelle acque francesi devono avere abordo la polizza di assicurazione dell’unità contenente il nominativo del suo proprietario. Oveil mezzo nautico venga utilizzato da un soggetto diverso, questi deve avere a bordoun’apposita dichiarazione a firma del proprietario (in lingua italiana e francesa). Nell’altoAdriatico (ex Yugoslavia), zona di frontiera tra il mercato comune e quello extra-comunitario, icontrolli invece sono diretti a contrastare anche i traffici illeciti di beni, tra cui le barche,sprovvisti del relativo marchio CE. In proposito, si ricorda che l’acquisto di un natante non CEda un paese terzo, verrà respinto alla frontiera, l’ingresso artificioso di un mezzo non CE èconsiderato, invece, contrabbando e come tale è punito con pene severe. Per poter navigarein Croazia, oltre il pagamento della tassa di navigazione, dall’estate scorsa bisognapresentare in capitaneria la lista dei passeggeri; questo per contrastare l’illecito per il noleggioe il charter. Nessun documento particolare per navigare in acque greche e iberiche.Infine i controlli in genere in acque straniere possono estendersi anche alla valuta tenuta abordo all’uscita o al rientro dell’unità nelle acque territoriali. Avere una somma superiore ai12.500 €uro, senza aver presentato la prescritta dichiarazione, costituisce un’infrazione allanormativa valutaria, punita con pesanti sanzioni amministrative.

Page 14: Brochure 2006

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28 Maggio – 5 Giugno

EOLIE DA SOGNO !Quando a metà novembre, in sede di consiglio, si decise quale gita mettere in cantiere per lasettimana del 2 giugno, qualcuno commentò: “ma chi volete che venga alle Eolie, sono cosìlontane !”. Fatto sta che all’alba del 27 maggio, 13 autovetture, 11 gommoni e 52 personepartivano alla volta di Napoli per imbarcarsi alle 21,00 sulla nave PALLADIO della SIREMAR,rotta Lipari.

Quando le compagnie di traghetti cambiano i loro piani di partenza e arrivo, capita che la gita delcircolo si trasformi in un anticipo delle ferie estive, 10 giorni alle isole Eolie dichiarate“patrimonio dell’umanità” ma che, a fine maggio – inizio giugno, sono in realtà patrimonio dichi ha la fortuna di poterle vivere, con i colori e i profumi di una vegetazione ancora rigogliosa ela bellezza di spiagge, calette, porticcioli e paesi ancora oasi di pace, lontani dall’affollamentoun po’ chiassoso e caotico che caratterizza l’alta stagione turistica.

Partire dal porto di Napoli è sempre un’avventura. Per arrivare al punto di imbarco ognuno siarrangia a trovare la via migliore, qualcuno passa attraverso parcheggi e qualcuno abbatteparacarri, ma al momento della partenza tutti i gommoni sono miracolosamente in fila.Se raggiungere l’imbarco presenta qualche superabile difficoltà, partire di sera dal porto diNapoli è sempre affascinante. L’ombra scura del Vesuvio, le mille luci della città , inaspettatifuochi artificiali ed ancora le luci di Sorrento, alimentano ancor più l’entusiasmo che sempre siprova quando si parte per una vacanza con nelle narici l’inconfondibile profumo del mare.

Usciti dal golfo di Napoli costeggiamo la bella Capri e pare quasi di percepire il profumo dimondanità mentre attraverso il buio, che ormai è padrone del mare, si intravedono le forme delporto e le luci del paese incastonato nella montagna.

Il servizio sui traghetti SIREMAR non è proprio di quelli che lasciano entusiasti, al nostroPresidente viene assegnata, per cabina, il magazzino ( gli incauti operatori della compagnia nonsapevano con chi avevano a che fare!!), il self service costringe, prima dell’apertura, ad unalunga attesa che si potrebbe anche perdonare se poi non accadesse che solo i primi riescono ad

avere un pasto caldo che, affinchérimanga effettivamente caldo, deveessere consumato durante ilpercorso che porta alla cassa. La“forza” dei soci del circolo,tuttavia, è che prevale sempre lavoglia di divertirsi, nonostante lepiccole difficoltà, al motto “ a samin ferie”.

Alla mattina di sabato 28 maggio,già dal traghetto, le isole,bellissime sotto un cielo limpido eimmerse in un mare che è unatavolozza con tutte le sfumature

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dell’azzurro, promettono di non deludere le aspettative.Lipari ci accoglie con un sole splendido e qualche nuvoletta bianca che veloce corre verso laCalabria, il mare è di un blu splendido e schifosamente piatto, e sarà così per dieci giorni.

L’arrivo è movimentato, si aspettavano gommoni e non le mezze navi che ormai ci portiamo aspasso, ma la gentilezza degli isolani porta a sistemare tutto nel migliore dei modi ed undoveroso e sentito “ GRAZIE” lo dobbiamo ad Anna Spinella di Canneto che, oltre ad affittarcidegli splendidi appartamenti, ci ha dato una mano a prenotare la gru di Enzo a Lipari porto, iposti barca ed il nolo di un gommone , per il nuovo socio Gianni, da Enrico al Pignataro.La logistica è “mitica” , gli appartamenti, con balconi comunicanti vista mare e con sullo sfondoPanarea e Stromboli, consentono anche di organizzare ( quando si tratta di far baldoria non ciferma proprio nulla) alcune cene a base di tigelle , salami e formaggi ( nostrani e isolani) pasta,dolci vino e vino ecc., insomma la solita scorta di calorie sufficienti per poter poi sopravviverealmeno un mese a digiuno. I gommoni sono ormeggiati in un porticciolo che, oltre alla comodità,offre anche tutte le garanzie di sicurezza. Massimo può tirare il primo sospiro di sollievo eraccogliere il plauso di chi ha compreso l’impegno che, ancora una volta, il presidente ha messoper organizzare al meglio la “ grande gita”.

Le Eolie consentono di programmare ogni giorno gite diverse e sorprendere sempre conspettacoli, sensazioni ed emozioni nuove.

Domenica 29 maggio facciamo rotta verso Alicudi e Filicudi lasciandoci a dritta i faraglioni diLipari e sulla sinistra l’isola di Vulcano con le sue fumarole attive .Alicudi, piccola e preziosa, trasmette subito una sensazione di pace . Un minuscolo porticcioloconsente, in qualche modo, l’attracco a tutte le imbarcazioni e, spenti i motori, apprezziamosubito la quiete del paesino percorso da una sola strada di poche decine di metri , utilizzatadall’unico automezzo presente: il furgoncino del proprietario del ristorante. Vale la pena , primadi una buona granita e di un ancor più buon piatto di spaghetti al sugo di pesce, percorrere isentieri del paesino che si inerpicano sulla montagna. La fatica è ricompensata da un panoramabellissimo, dal simpatico incontro con i veri mezzi di trasporto di Alicudi: i muli e dallapossibilità di scambiare due chiacchiere con gli abitanti dell’isola.Mentre gli amici di Milano ( i Ringo –Boys) vengono invitati a visitare una bellissima villa ,creazione e rifugio di una coppia di architetti del continente, altri acquistano, per una cifrasproporzionata,sassolini colorati econchiglie mezze rotte,da una bimbettaricompensata per la suaintraprendenza esimpatia. Altri ancoraascoltano racconti degliisolani come la storiadell’ufficio postalerealizzato dopo unlungo periodo didifficoltà e del nuovoufficiale postale inviatodal continente, talmentegrosso da costringere adun nuovo interventoedilizio per allargare laporta di ingresso del fabbricato, qualcuno, in fine, non si muove proprio dal ristorante…Il pomeriggio è dedicato al periplo dell’isola e alla visita delle bellezze di Filicudi: la famosacanna che, vista da certe angolazioni assomiglia anche ad una statua della Madonna, la grotta

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con i magnifici giochi di colore delle acque, l’arco naturale e le pareti dell’isola letteralmentericoperte di cespugli coloratissimi.Alicudi e Filicudi sono chiamate le “sorelle minori” ma offrono sensazioni diverse e uniche chesolo lì si possono provare; quindi un consiglio per chi si reca alle Eolie è, senza dubbio, di nonlimitarsi a visitare le più blasonate perché, in realtà ,ogni isola è uno scrigno che nascondegioielli da scoprire e apprezzare.

La seconda meta è Stromboli, lunedì 30 maggio costeggiamo le rocce scoscese dell’isola diPanarea e Basiluzzo, un angolo di paradiso marino che si mostra nella sua veste migliore, iltempo di qualche ripresa e fotografia poi si avviano nuovamente i motori.Prima di tutto ci fermiamo a Strombolicchio , un isolotto con alla sommità un faro. La vista chesi può godere da Strombolicchio merita la salita di tutto rispetto che si deve affrontare e cheporta Valentina, sbuffando, a domandarsi come famo noi adulti – leggi anzianotti- a reggere cosìbene queste fatiche. In cima al faro si gode una bellissima vista: di fronte Stromboli e, inlontananza, nelle giornate più limpide, Panarea , Salina e Lipari. Dall’alto , piccoli piccoli, sonobellissimi anche i nostri gommoni e le scie bianche che lasciano sull’acqua , disegni astratti edevanescenti che spariscono velocemente come velocemente sono stati disegnati.

Se Alicudi e Filicudi sono la “pace” Stromboli è “emozione”. Appena arrivati in questa isola cisi rammenta subito che GAIA, la nostra terra, è veramente un pianeta vivo. I cartelli sullaspiaggia che avvisano i bagnanti di allontanarsi velocemente al suono della sirena, ricordano che“un colpo di vita” più consistente del solito si è manifestato anche non molto tempo fa. I duepiccoli paesi, Stromboli e l’incantevole Ginostra con il suo porto famoso per essere il più piccolodel mondo, sono sicuramente una doverosa meta , ma è la “ sciara del fuoco” che rappresenta lavera attrazione di questa isola.Da una altezza di oltre 900 mt, dal cratere del vulcano si tuffa in mare un ripido, inquietante eaffascinante pendio di polvere grigia e sassi; periodicamente un sordo boato annuncia che ilvulcano sta eruttando. Di giorno non sono visibili fontane di fuoco o colate di lava, mal’impressione è comunquenotevole.Fermati i gommoni ad unacerta distanza iniziamo avedere alcuni sporadicisassi che appaionoimprovvisi e rotolanoveloci lungo il pendiotracciando, sulla cenere,linee che sembranodisegnate da una manoinvisibile.Nel volgere di pochi istantii sassi aumentano dinumero e dimensione in uncrescendo che cattura unaammirata e un po’ tesaattenzione, anche il rumore si fa sempre più forte e massi sempre più numerosi accelerano lacorsa pazza verso il mare alzando nuvole grigie di polvere lungo il pendio e fontane d’acquasempre più alte una volta raggiunto il mare. Lo spettacolo è mozzafiato e, in un primo momento,mette anche un po’ di soggezione e qualcuno consiglia di allontanare i gommoni. Certo essereraggiunti da uno di quei “sassetti” caldi , che da vicino non devono poi essere tanto piccoli,sarebbe una esperienza poco simpatica da raccontare a anche i più spericolati si tengono adistanza di sicurezza.Quando anche gli ultimi sassi hanno terminato la corsa si percepisce distintamente uno stranorumore che all’inizio pare quasi acqua che bolle. Vuoi vedere che ci stiamo sciogliendo !!!!

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In realtà non è rumore d’acqua ma di milioni e milioni di piccoli sassi che nel pendio della sciarasi stanno assestando.Il vulcano tace, ma per poco perchè si sta già preparando per il prossimo spettacolo che,instancabilmente, mette in scena ogni mezza ora circa.Dopo una giornata così piena di emozionanti bellezze ci sta proprio bene una cena a base dipesce in un ristorante sulle montagne di Lipari ; scimmiottando una nota pubblicità vien da dire“ e che cosa vuoi di più dalla vita…….”

Martedì 31 maggio si resta in tema e la meta è l’isola di Vulcano. Vicinissima a Lipari siraggiunge dopo una breve navigazione; questa isola offre, a chi lo desidera, un momento di relaxalle terme con i bagni nelle acque calde e nei fanghi curativi. L’acqua calda è un piacere, solo lafamiglia Zampini non perde neppure qui l’ occasione di un bagno anche nell’acqua gelidaalimentando il sospetto di aver in corso un allenamento per una battuta di pesca , in apnea esenza muta, nei mari del nord.Alcuni progettano una battuta di pesca e il “grosso” del gruppo non si sottrae alla scalata delvulcano. Il percorso, in un primo tratto, inghiaiato costringe a fare tre passi in salita e due indiscesa e la gita si presenta più faticosa del previsto, anche perché c’è un bellissimo sole e ilcaldo si fa sentire, ma nessuno dei coraggiosi soci Alazzurra demorde. Neppure Silvana che,avuto l’incarico da Cesare che ha optato per la pesca, di scattare delle foto, arranca brontolandofino alla vetta e trova la forza anche di fotografare - se non è amore questo! –Una volta raggiunto il cratere di fare foto e riprese ci si stanca , la vista dei due porti di Vulcano,di Lipari con i suoi faraglioni, del cratere e delle numerose fumarole gialle di zolfo, offre spunticontinui per bellissime immagini. Qualcuno, ammirato lo spettacolo, si siede a mangiare unpiatto di pasta fredda al motto “ a vol magnee!” e non occorre certo specificare di chi si tratta.Altri percorrono il periplo del cratere e si avventurano tra le fumarole di zolfo che,periodicamente, aumentano la quantità di fumo che viene anche accelerato dal vento. Se sicapita in uno di questi momenti si perde l’orientamento ed è come fumarsi in pochi secondi unintero pacchetto di nazionali senza filtro – l’effetto per bronchi e polmoni è analogo.In discesa si sa che “ tutti i Santi aiutano” e , giunti alla base, si ritorna con piacere sui gommoniperun riposante e rinfrescante periplo dell’isola alla scoperta di baie e grotte.

Salina è tra tutte le isole la più “dolce” ed è una gioia visitarla sia navigando lungo le sue costeche percorrendo le strade che l’attraversano. Praticamente tutti i sensi vengono appagati; la vistaha , senza dubbio, la parte migliore ma anche l’olfatto viene piacevolmente colpito dai profumidella ricca vegetazione di fiori e cespugli che a maggio, ancora nel pieno della fioritura,rivestono interi pendii. In questa stagione è possibile ammirare anche gli sgargianti, gialli fioridei fichi d’india . Da ultimo ma non ultimo ( e quando mai nel circolo Alazzurra) il gusto è

appagato dagli ottimicapperi, dai cucunci : i fruttidei capperi da gustare conl’aperitivo, e dai dolcetti alsesamo da intingere nelmeraviglioso Malvasia .Mercoledì 1° Giugno siamosbarcati a Salina porto eMassimo, seguito da alcunifedelissimi, non si è lasciatoscappare una spedizioneenogastronomia presso unabottega di un piccolo paesetra le montagne che forniscel’eccellenza in fatto di “veri”prodotti di Salina. Come

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In realtà non è rumore d’acqua ma di milioni e milioni di piccoli sassi che nel pendio della sciarasi stanno assestando.Il vulcano tace, ma per poco perchè si sta già preparando per il prossimo spettacolo che,instancabilmente, mette in scena ogni mezza ora circa.Dopo una giornata così piena di emozionanti bellezze ci sta proprio bene una cena a base dipesce in un ristorante sulle montagne di Lipari ; scimmiottando una nota pubblicità vien da dire“ e che cosa vuoi di più dalla vita…….”

Martedì 31 maggio si resta in tema e la meta è l’isola di Vulcano. Vicinissima a Lipari siraggiunge dopo una breve navigazione; questa isola offre, a chi lo desidera, un momento di relaxalle terme con i bagni nelle acque calde e nei fanghi curativi. L’acqua calda è un piacere, solo lafamiglia Zampini non perde neppure qui l’ occasione di un bagno anche nell’acqua gelidaalimentando il sospetto di aver in corso un allenamento per una battuta di pesca , in apnea esenza muta, nei mari del nord.Alcuni progettano una battuta di pesca e il “grosso” del gruppo non si sottrae alla scalata delvulcano. Il percorso, in un primo tratto, inghiaiato costringe a fare tre passi in salita e due indiscesa e la gita si presenta più faticosa del previsto, anche perché c’è un bellissimo sole e ilcaldo si fa sentire, ma nessuno dei coraggiosi soci Alazzurra demorde. Neppure Silvana che,avuto l’incarico da Cesare che ha optato per la pesca, di scattare delle foto, arranca brontolandofino alla vetta e trova la forza anche di fotografare - se non è amore questo! –Una volta raggiunto il cratere di fare foto e riprese ci si stanca , la vista dei due porti di Vulcano,di Lipari con i suoi faraglioni, del cratere e delle numerose fumarole gialle di zolfo, offre spunticontinui per bellissime immagini. Qualcuno, ammirato lo spettacolo, si siede a mangiare unpiatto di pasta fredda al motto “ a vol magnee!” e non occorre certo specificare di chi si tratta.Altri percorrono il periplo del cratere e si avventurano tra le fumarole di zolfo che,periodicamente, aumentano la quantità di fumo che viene anche accelerato dal vento. Se sicapita in uno di questi momenti si perde l’orientamento ed è come fumarsi in pochi secondi unintero pacchetto di nazionali senza filtro – l’effetto per bronchi e polmoni è analogo.In discesa si sa che “ tutti i Santi aiutano” e , giunti alla base, si ritorna con piacere sui gommoniperun riposante e rinfrescante periplo dell’isola alla scoperta di baie e grotte.

Salina è tra tutte le isole la più “dolce” ed è una gioia visitarla sia navigando lungo le sue costeche percorrendo le strade che l’attraversano. Praticamente tutti i sensi vengono appagati; la vistaha , senza dubbio, la parte migliore ma anche l’olfatto viene piacevolmente colpito dai profumidella ricca vegetazione di fiori e cespugli che a maggio, ancora nel pieno della fioritura,rivestono interi pendii. In questa stagione è possibile ammirare anche gli sgargianti, gialli fioridei fichi d’india . Da ultimo ma non ultimo ( e quando mai nel circolo Alazzurra) il gusto è

appagato dagli ottimicapperi, dai cucunci : i fruttidei capperi da gustare conl’aperitivo, e dai dolcetti alsesamo da intingere nelmeraviglioso Malvasia .Mercoledì 1° Giugno siamosbarcati a Salina porto eMassimo, seguito da alcunifedelissimi, non si è lasciatoscappare una spedizioneenogastronomia presso unabottega di un piccolo paesetra le montagne che forniscel’eccellenza in fatto di “veri”prodotti di Salina. Come

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abbia fatto il nostro caro presidente a sopravvivere ad una micidiale macchinetta a tre ruote +due ruotini dalla quale rischia più volte di sparare via la “first lady” e Moca che obbliga alsacrificio l’impagabile Valentina, non siamo ancora riusciti a capirlo………abilità di presidentee di babbo!!!…..Gli altri , per l’esplorazione dell’isola, optano per i più banali ma rassicuranti motorini.Una doverosa fermata in un belvedere , che mai come in questa isola ha un nome appropriato, ciregala anche la vista dei delfini. Valentina commenta che una volta il nostro circolo era nautico….Elena ribatte, con l’arguzia che la contraddistingue, che “ sono capaci tutti di cercare i delfinial mare, noi invece per vedere i delfini veniamo in montagna!”Tra pendii verdissimi, cascatelle, scorci stupendi di mare che appaiono all’improvvisoraggiungiamo Pollara e capiamo subito perché questo posto sia stato scelto per girare uno deifilm più poetici degli ultimi anni “ Il Postino” con l’indimenticabile Massimo Troisi. Il paese èsu un terrazzo verdissimo a strapiombo sul mare.Pollara merita anche di essere vista dal mare e la raggiungiamo con i gommoni durante il periplodell’isola. La baia, che deriva dal cratere di un vulcano, mostra una spiaggia contornata da ripidepareti che scendono verso un promontorio dove le antiche case, incastonate tra gli scogli,evocano immagini di paesi lontani. Il vento ha disegnato bizzarre rocce che , se per un attimo silascia correre la fantasia, ricordano la Cappadocia. Pollara è uno di quei posti che si fatica adescrivere rendendo anche l’emozione che trasmette.Salina lascia nel cuore una forte nostalgia, la voglia di tornare, il dispiacere di lasciare un mondoche pare quasi irreale tanto è bello. Forse i vacanzieri di agosto non proveranno le stesseemozioni, ma si sa che nulla rovina di più un ambiente dell’invasione pacifica ma devastante delturismo di massa.

Giovedì 2 giugno il mare continua ad essere calmo e a consentirci il pieno rispetto delprogramma così raggiungiamo Panarea.L’isola ci incanta subito per i paesaggi dove il colore dei fiori spontanei si aggiunge e confondecon quello dei numerosi e curatissimi giardini che sembrano allestiti per una gara florovivaistca,e per la bellezza delle case eville dove prevale il bianco ,quasi un richiamo alleabbaglianti scogliere di “liscabianca” che rendono unico ilpanorama che si gode dallezone più alte dell’isola.Neppure una giornata conqualche nuvola riesce arovinare l’incanto.Passeggiando per il paese,mentre fervono i lavori per gliultimi preparativi in vista dellaapertura stagionale e ladiscoteca Raja ancora tace ,avvertiamo già l’inconfondibile “profumo” di soldi e di mondanità e si può intuire la bellissimabaia presa d’assalto da numerose superbarche di facoltosi turisti ( meno male che siamo venuti inmaggio –giugno e l’isola è praticamente nostra!).Panarea è ancora vivibile e talmente bella che qualcuno “rimasto incantato” ha provato ascendere a terra con il gommone salvo accorgersi ben presto che i gommoni sono e restanomezzi di mare e non di terra. In realtà il porto è piccolo e disturbato da una forte risacca cherende poco agevole l’approdo. La vera bellezza di questa isola però la si apprezza dal mare,grazie ai nostri gommoni facciamo il periplo e incontriamo famose spiagge e baie ancora desertee qualcuno si gode un bagno a Lisca bianca dove le rocce bianchissime si specchiano in mareregalando immagini incantevoli, poco lontano sorgenti di acqua calda diffondono bollicine el’inconfondibile odore di zolfo.

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Rientriamo a Lipari per salutare i primi equipaggi che , a malincuore, devono rientrare.Salutiamo Kalespulo e Ognitempo e rimaniamo solo ( si fa per dire) 51 persone e dieciimbarcazioni.

Venerdì 3 giugno seguiamo le orme di Montalbano e ci facciamo una “Gita a Tindari”. Unmare stupendo e “piatto” ci consente di arrivare in poco tempo alle coste Siciliane , lasciamo igommoni nel marina di Portorose e grazie a Manuela troviamo un ormai insperato passaggio perraggiungere Tindari. Alcuni intraprendenti giovani ci raggiungono con le loro macchine eorganizzano un perfetto servizio taxi completo di informazioni turistiche lungo il tragitto.Sabrina ci racconta la leggenda della particolarissima lingua di sabbia che si protende in mareformando al suo interno i laghi salati. Si racconta che dopo il salvataggio miracoloso di unabimbetta caduta dalla rupe si formò questa penisola di sabbia che, dall’alto, un tempo aveva lachiara forma della Madonna che poi il mare ha modificato.Il Santuario che accoglie la famosa Madonna nera è un barocco moderno decisamente “triste”ma ci consoliamo con la visita agli scavi. Visitiamo il teatro greco del IV secolo a.c., che sialterna con quello di Taormina per gli spettacoli estivi, e le rovine della antica città. Plinio ilVecchio racconta che alla fine del 1° secolo a.c. un terremoto fece precipitare la città in maredeterminando la definitiva decadenza di Tindari.Scesi nuovamente al mare raggiungiamo i laghi salati e qualcuno si concede un bagno.Continuiamo poi con una piccola esplorazione alla bella costa siciliana fino al paesino di Pisanidove apprendiamo che , nel pomeriggio, i Rigo Boys rimasti al mare, hanno fatto irruzione inuna casa privata ordinando anche un caffè.

Gli equipaggi di Barney, Celestino e Swell ci devono lasciare sabato 4 giugno e le superstiti 6imbarcazioni con 35 persone fanno ritorno ad Alicudi perché tutti concordano sulla necessità dirichiamare nuovamente alla memoria il gusto degli spaghetti al sugo di pesce.

A Stromboli By Night., si decide di andare tutti in compagnia noleggiando una barchetta sullaquale comprendiamo il significato letterale di”guidare con i piedi”. Il rumore del motore èassordante tanto che Beppe, che voleva intrattenerci con qualche canzone, mette in un angolo lachitarra e finisce per dimenticarla e Gian Carlo che incautamente si addormenta in cabina, poi sifa operare entrambe le orecchie.Ma lo spettacolo che ci aspetta ci ripaga , il vulcano mantiene la promessa e ci mostra unabellissima fontana di fuoco; unico rammarico è che il tempo che possiamo trattenerci è poco.

Domenica 5 giugno la dedichiamo a Lipari che è la più attrezzata delle isole, la cittadinaomonima offre l’opportunità ( che Bursi non si è lasciato certo scappare) di una gita culturale

alla Rocca e alla Basilica… euna gita più “frivola” tra inegozietti. Canneto , stretta elunga, non è certo il paesepiù caratteristico maconsente , a maggio- giugno,di trovare appartamenti aprezzi decenti . L’isola diLipari si trova poi in unaposizione strategica comebase di partenza per la visitaalle altre isole. Sarebbecomunque sbagliato pensareche Lipari non offra ancheopportunità di bellissime giteper mare e per terra .

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Quasi obbligata la navigazione sotto le cave di pomice dove il bianco si tuffa e raggiungel’azzurro dell’acqua formando incredibili sfumature di colore .Il periplo dell’isola impone una sosta ai faraglioni nel punto in cui Lipari e vulcano,all’orizzonte, paiono quasi toccarsi.I faraglioni si possono fotografare anche dall’alto percorrendo la stradina che porta alle cave diCaolino. A lipari, un tempo, erano attive anche delle terme sorte presso quelle antiche risalentiall’epoca romana di cui oggi restano ancora testimonianze : la vasca in cui sgorga acqua calda ela grotta usata per la sauna . Oggi le terme sono in disuso e chiuse ma due intraprendenti epoliglotti abitanti del posto si improvvisano ciceroni e “pagando” ci conducono ad una visitaguidata grazie ad una apertura praticata ad arte nella recinzione. Il nostro “Bel Paese” èveramente incredibile e non smette mai di stupire.

Chi si è riposato alle Eolie è il gruppo “PIGA”, la logistica e il numero dei partecipanti rendeimpossibile organizzare il pranzo inoltre, la sera, la qualità dei ristoranti delle isole porta tutti aconcordare sulla opportunità di concedersi abbuffate di pesce. Unico a protestare è Saverio chesi verde costretto a riportare a casa del vino ma la sua consueta disponibilità e generosità ècomunque apprezzata da tutti.

Lunedì 6 Giugno sulla PALLADIO si ricordano di noi e noi di loro tanto che, per garantirci unpasto caldo ci mettiamo subito in fila per la cena. La colazione poi è premio solo per i piùmattinieri…ma questa è un’altra storia.Durante il viaggio si commentano le avventure e tutti concordano poi sull’apprezzamento per inuovi soci che hanno subito capito lo spirito del circolo integrandosi perfettamente.Il golfo di Napoli è sempre affascinante ma, al ritorno, ci appare più triste. Abbiamo ancora tuttinegli occhi ricordi bellissimi e non possiamo fare a meno di guardare con gratitudine il cielo checi ha regalato bellissime giornate di sole, il mare sempre calmo e il nostro Presidente –organizzatore che, questa volta, ha superato se stesso.

Per chi ha avuto la costanza e pazienza di arrivare sin qui un grazie , forse potevo essere piùsintetica, ma una gita così è difficile raccontarla in poche righe……… Giovanna.

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11 Settembre 2005

Mantova e basso corso del Minciocon gli amici dell’

A.N.F.F.A.S.Organizzazione Tutina (Isauro)

La giornata non comincia sotto i migliori auspici, il tempo nonpromette nulla di buono ed alcuni comandanti sono dell’avviso dirimandare, ma a prendere la decisione finale sono proprio i ragazzidell’A.N.F.F.A.S.Sono già partiti incuranti delle condizioni meteo.Questa loro determinazione fa si che la “macchina” Alazzurra simetta in movimento e che i comandanti vincano i loro dubbimettendosi tutti in strada con gommone al seguito.

Autostrada A14 Modena-Brennero e in meno diun’oretta ci si ritrova al portodi Mantova dove a darcil’appoggio logistico c’è ilcircolo nautico Mantovano,che con poca spesa e tantaprofessionalità ci mette adisposizione gru, ormeggio e ilparcheggio per auto erimorchi.

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Espletate le manovre di varo carichiamo i nostri amici e usciamo peruna prima gita sul lago di mezzo che costeggia la città dal lato Est.La navigazione è tranquilla (perché la velocità max consentita è di 3nodi), nel frattempo è uscito un tiepido sole e la giornata che nonsembrava delle migliori si è tramutata in “una splendida giornata”.Percorriamo (sempre a 3 nodi ) tutto il perimetro del lago cogliendodalle sue sponde immagini suggestive fatte di prati verdissimi cheterminano ai piedi dell’acqua, intrecci di alberi e diversi uccelliacquatici tra i quali molti cigni.Il tempo passa ed il mezzo giorno è alle porte risvegliando l’istintoinsito in ogni socio “ Alazzurra “ , l’appetito che, traducendolo ingergo ”cipollinese” è “a mezdè a vol magnee”.

Rientriamo in porto e facciamo scendere a terra i nostri amici chehanno già il ristorante prenotato in darsena, mentre noi dopo averormeggiato in porto, apriamo le cambuse ed è subito una festa nellafesta sotto uno splendido sole. Dai cestini merenda spunta di tutto,dal salame al salmone, dalla pasta fredda alle verdure grigliate, alletorte salate a quelle dolci per non parlare della varietà dei vini, ma ilpiù saggio alla fine si dimostra Massimo (il nostro Presidente) che insordina si fa recapitare un piattone di Tortelloni di zucca fumanti,lasciando a bocca aperta tutti i partecipanti che si erano organizzatiper un pranzo al “sacco”.Alle due in punto abbiamo già ricaricato i nostri ospiti e ripartiamoper esplorare il lago di sotto e il basso corso del Fiume Mincio .

Sempre a 3 nodi percorriamo il lago per imboccare il canale che ciporta nel fiume lungo il quale la natura ci mostra il meglio di sé.

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Ad incorniciare le tantissime specie di uccelli presenti ci sono ninfeedai coloratissimi fiori, alberi che appoggiano le loro frondesull’acqua.

Tutto questo idilliaco e tranquillo andare dura fino al pontedell’autostrada che è il punto in cui decade il limite di velocità Da quiin poi tutto il silenzio e l’incanto del luogo si trasforma .

All’inizio quasi timidamente si aumenta un po’ il passo, poi traun’ansa e l’altra del fiume ci si ritrova con la manetta abbassata e senon fosse per il timore di spaventare i ragazzi (i quali si sonodimostrati essere ottimi marinai ben sopportando ogni tipo diandatura) o per le ingiurie dei pescatori lungo le rive ci si farebbeprendere la mano.

E’ ormai giuntoil momento dirientrare, ancheil sole stasparendo perlasciare il postoad alcunenuvole che nonfanno bensperare, perfortuna iltragitto diritorno è brevee riusciamo ariportare i

ragazzi al porto prima che qualche goccia di pioggia possa bagnarli.

Cadono le prime gocce quando noi comandanti aliamo leimbarcazioni, salutiamo i ragazzi e le loro famiglie con la ripromessadi incontrarci nuovamente l’anno prossimo, ringraziamo di nuovo ilcircolo nautico Mantovano per il supporto logistico e la cortesiaoffertaci .

Una nota di merito vorremo farla a Dino e Lallo, che hanno terminatola gita navigando nonostante la loro imbarcazione avesse un tubolaretagliato (e noi che avevamo paura di un po’ di pioggia…) !!!!!

Cesare Neri

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Senzaalcunlimite

Entro 50miglia

Entro 12miglia

Entro 6miglia

Entro 3miglia

Entro 1miglio

Entro300metri

Fiumi, torrenti,corsi d’acqua

Zattera di salvataggio (a) * *

Apparecchi galleggianti (a) *

Cinture di salvataggio (b) * * * * * * *

Salvagente anulare con cima * (1) * (1) * (1) * (1) * (1) * (1) * (1)

Boetta luminosa * (1) * (1) * (1) * (1)

Boetta fumogena * (3) *(2) *(2) *(2) *(1)

Bussola e tabelle di deviazione * * *

Orologio * *

Barometro * *

Binocolo * *

Carte nautiche * *

Fuochi a mano a luce rossa * (4) * (3) * (2) * (2) * (2)

Razzi a paracadute a luce rossa * (4) * (3) * (2) * (2)

Cassetta pronto soccorso (c) * *

Fanali regolamentari (d) * * * * *

Apparecchi segnalazione sonora (e) * * * * *

Loran - Gps * *

Apparato Vhf * * *

Riflettore radar * *

Epirb *

** Pompa di esaurimento o simili * * * * * *

** Estintore (f) * * * * * *

TUTTO CIO’ CHE OCCORREAVERE A BORDO

Dotazioni di sicurezza per le unità da diporto (con o senza marcatura CE)

Legenda: (a) per tutte le persone a bordo; (b) una per ogni persona a bordo; (c) secondo la tabella "D" del DM 279/88; (d) in caso dinavigazione diurna fino a 12 miglia dalla costa, i fanali possono essere sostituiti con una torcia a luce bianca; (e) per le unità superioriai 12 metri anche fischio e campana; (f) i natanti (indipendentemente dalla potenza del motore) possono avere a bordo un soloestintore; ** previste solo per le unità non marcate CE. I numeri tra parentesi indicano le quantità.