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Bollettino mensile del Santuario - Anno 76 - N° 6 - Luglio 2008 - 00134 Roma - Divino Amore Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 - DCB - Roma Bollettino mensile del Santuario - Anno 76 - N° 6 - Luglio 2008 - 00134 Roma - Divino Amore Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 - DCB - Roma ll Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e il Sindaco di Roma Gianni Alemanno al Santuario nel 64° anniversario del voto dei romani e della liberazione di Roma. Un evento straordinario nella vita del Santuario

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Bollettino mensile del Santuario - Anno 76 - N° 6 - Luglio 2008 - 00134 Roma - Divino AmorePoste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 - DCB - RomaBollettino mensile del Santuario - Anno 76 - N° 6 - Luglio 2008 - 00134 Roma - Divino AmorePoste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 - DCB - Roma

ll Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e il Sindaco di Roma Gianni Alemanno

al Santuario nel 64° anniversario del voto dei romani e della liberazione di Roma. Un evento straordinario nella vita del Santuario

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APERTURA DEL SANTUARIO Giorni feriali 6.30 - 20 Giorni festivi 6 - 20 (ora legale 5 - 21)

UFFICIO PARROCCHIALETutti i giorni 9-12 e 16 -19

ORARIO SANTE MESSE Antico SantuarioFeriale 7- 8-9 (in diretta su Sat 2000 ed emittenticattoliche locali) -10 -11-12-17-18 (ora legale 18 -19)Festivo 6-7-13-19 (ora legale 20)

Nuovo SantuarioSabato 17-18 (ora legale 18 -19)Festivo (ore 5 dalla seconda domenica di Pasquaall’ultima di ottobre)8 - 9 -10-11-12-16 -17-18 (ora legale anche ore19)

Cappella dello Spirito SantoFestivo Battesimi 11.30 e 16.30 (ora legale 17.30)

Cappella della Sacra FamigliaFestivo ore 10 per bambini e ragazzi della Parrocchia

LITURGIA DELLE OREGiorni feriali 7.30 Lodi mattutine, 19.45 Vespri Giorni festivi 9.15 Lodi mattutine, 12.15 Ora Sesta,15.00 Adorazione Eucaristica eUfficio delle Letture, 17.15 Vespri

ALTRE FORME DI PREGHIERAGiorni feriali 16.00 (ora legale 17.00) Rosario eAdorazione EucaristicaGiorni festivi 10.15, 11.15, 16.15 Santo Rosario12.00 Angelus e Coroncina alla Madonna19.00 Processione Eucaristica

CONFESSIONI Giorni feriali 6.45 -12.45 e 15.30 -19.45 Giorni festivi 5.45 -13 e 15.30 - 20

BENEDIZIONI Tutti i giorni 8 -13 e 15.30 -19.45

PELLEGRINAGGIO NOTTURNO A PIEDI Ogni sabato da Pasqua alla fine di Ottobre.Partenza ore 24 da Roma, Piazza di Porta Capena.Arrivo alle ore 5 della domenica e Santa Messa nel Santuario.

VEGLIA Dl PREGHIERA PER LE VOCAZIONI Dalle ore 21 di ogni giovedì alle ore 6 del venerdì.

ORARIO SANTE MESSE Antico SantuarioFeriale 7-8-9 -10-11-12-17 (sospesa nell’ora legale) 18 -19; Festivo 6-7-13-19 (ora legale 20)Nuovo SantuarioSabato 17-18 (ora legale 18-19)Festivo (ore 5 dalla domenica dopo Pasqua all’ultima di ottobre)8-9-10-11-12-16-17-18 (ora legale anche ore 19)Cappella dello Spirito SantoFestivo Battesimi 11.30 e 16.30 (ora legale 17.30)Chiesa della Santa FamigliaFestivo ore 10 per bambini e ragazzi della Parrocchia

UFFICIO PARROCCHIALE 9-12 e 16-19

LITURGIA DELLE OREGiorni feriali 7.30 Lodi mattutine, 19.45 Vespri Giorni festivi 9.15 Lodi mattutine, 12.15 Ora Sesta,15.00 Adorazione Eucaristica e Ufficio delle Letture,17.15 Vespri

ALTRE FORME DI PREGHIERANuovo Santuario - Cappella del SantissimoAdorazione Eucaristica perpetua - giorno e notteDomenica ore 19 Processione EucaristicaAntico SantuarioGiorni feriali 16 (ora legale 17) Rosario e Adorazione EucaristicaGiorni festivi 10.15, 11.15, 16.15 Santo Rosario12 Ora media, Angelus e Coroncina alla Madonna

CONFESSIONI Cappella antico SantuarioGiorni feriali ore 6.45-12.45 eore 15.30-19.30 Giorni festivi ore 5.45-12.45 e ore 15.30-19.45CONFESSIONI Cappella nuovo SantuarioSabato ore 16-18.45 (ora legale19.45)

Giorni festivi ore 7.45 -12.45 e ore 15.30-18.45

(ora legale19.45)

BENEDIZIONI 8.30-12.45 e 15.30-19.45

PELLEGRINAGGIO NOTTURNO A PIEDIOgni sabato dal 1° dopo Pasqua all’ultimo di Ottobre.Partenza ore 24 da Roma, Piazza di Porta Capena.Arrivo alle ore 5 della domenica e Santa Messa nel Santuario.

VEGLIA Dl PREGHIERA PER LE VOCAZIONI Dalle ore 21 di ogni giovedì alle ore 6 del venerdì.

Per la preghiera personale, la meditazione e momenti di silenzio, sono sempre disponibili le cappelle del Santuario e spazi all'aperto

Direttore responsabileDaminelli GiuseppeAutorizzazioniTrib. di Roma n.56 del 17.2.1987

Editrice ASSOCIAZIONE “DIVINO AMORE” ONLUSdel Santuario della Madonna del Divino AmoreN. 46479 - 07-06-06 - CF 97423150586Via del Santuario, 10 - 00134 RomaTel . 06 713518 - Fax 06 71353304C/C Postale N. 76711894

Redazione Oblati e Suore “Figli della Madonna del Divino Amore”Stampa Interstampa s.r.l.Via Barbana, 33 - 00142 RomaGrafica Tanya GuglielmiFoto Fotostudio Roma di Piero ZabeoAbbonamento Spedizione gratuita ai soci

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DIVINO AMOREVia del Santuario, 10 - 00134 Roma - Italy

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NUMERI DI TELEFONOSANTUARIO Tel. 06.713518 - Fax 06.71353304www.santuariodivinoamore.itE-mail:[email protected]:[email protected]

HOTEL DIVINO AMORE CASA DEL PELLEGRINOTel. 06.713519 - Fax 06.71351515http://xoomer.virgilio.it/casadelpellegrinodivinoamoreE-mail:[email protected]

SUORE: Congregazione delle Figlie della Madonna del Divino AmoreTel. 06.71355121SEMINARIO OBLATITel. e Fax 06.71351244http://xoomer.virgilio.it/seminariomdaCOLLEGAMENTO NAZIONALE SANTUARI (CNS)Tel. 06.713518 - diretto 06.71351328

RECAPITI DEL SANTUARIO IN CITTÀ Vicolo del Divino Amore, 12 Tel. 06.6873640 Piazza S.Giovanni in Laterano, 4 Tel. 06.69886313

PER RAGGIUNGERE IL DIVINO AMOREUscita 24 del Grande Raccordo Anulare Autobus 218 da S. Giovanni in Laterano Autobus 702 dalla Stazione Laurentina Autobus 044 dalla Stazione Laurentina

PER OFFERTE (SS. Messe, opere di carità)Associazione Divino Amore, OnlusC/C Postale n.76711894

Banca di Credito Cooperativo di Roma Agenzia 119

L.go Giuseppe Montanari, 13/14/15 - Castel Di LevaC/C n. 389 - Cod. ABI 08327 - CAB 03241IT03 M083 2703 2410 0000 0000 389

Banca Popolare del Lazio Agenzia Santa Palomba (Roma) C/C n.50500 - Cod. ABI G 05104 - CAB 22000 IT19 I051 0422 000C C016 0050 500

C/C Postale n.721001 intestato alSantuario Divino Amore - 00134 Roma

APERTURA DEL SANTUARIO Giorni feriali 6.30-20 Giorni festivi 6-20 (ora legale 5-21)

MM

La Madonna del Divino AmoreLa Madonna del Divino Amore

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BOLLETTINO N.6 - LUGLIO 2008 1

Lettera del RettoreIL NOME DI MARIA!

Carissimi amici e devoti del Santuario,

le nostre suore “Figlie della Madonna del Divino Amore” prima di fare la profes-sione religiosa assumono anche il nome di Maria che premettono al proprio nomedi battesimo: Suor Maria… Disse Giovanni Paolo II nella sua prima visita al San-tuario il 1° maggio 1979: “Quale dolce sapore il tuo nome nella nostra bocca, qua-le soave armonia nelle nostre orecchie, quale ebbrezza nel nostro cuore!”.

Non posso non fare riferimento al nostro caro Don Umberto, che tante volte miha affascinato quando ci parlava del nome di Maria. In esso scopriva le meraviglieoperate dallo Spirito Santo al momento dell’Annunciazione ed applicava a noi, im-pegnati nel realizzare le opere della Madonna, l’atteggiamento di Maria.

Seguiamo Don Umberto in alcuni brani della sua predica del 12 settembre 1967nella Casa Madonna: “Come appunto la Madonna al momento dell’annunciazione,nella sua divina maternità, stava lì, attonita, a sentire che cosa voleva Iddio da Lei.Da Lei, Vergine, voleva la divina maternità, di questo Salvatore, di questo Messia,che sarebbe stato grandioso nel mondo, e il cui regno non avrebbe avuto mai fine, ea cui sarebbe stato possibile tutto.Sfido... Dio, perché a Dio niente èimpossibile. E la Madonna stava lì asentire, quasi a vedere, in questospettacolo profetico, che cosa Essadoveva compiere, ma strumental-mente, senza nemmeno renderseneconto, quasi, della grandiosità diquello che stava facendo, Iddio conLei, e Iddio per mezzo di Lei. E taledeve essere la nostra posizione neiriguardi, Figli cari, delle Opere dellaMadonna del Divino Amore. Sì, il Si-gnore vi ha chiamato, voi suore, ciha chiamato noi Sacerdoti, noiOblati della Madonna, a compiere leopere del Divino Amore, a realizzar-le materialmente. «Come avverràtutto questo?», noi però non ce lodobbiamo più far spiegare perché losappiamo, le Opere della Madonnaavvengono col Divino Amore, con la

Don Umberto 30 ottobre 1969giorno del suo 69° compleanno

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2 BOLLETTINO N.6 - LUGLIO 2008

Tantissimi fedeli, pellegrini e parrocchiani,

hanno partecipato al 64° anniversario

del voto alla Madonna.

Vostro nel Divino AmoreDon Pasquale Silla

Rettore-Parroco

grazia dello Spirito Santo. Ma guardate, il vostro nome è gioiache s’avanza e penetra, così dev’essere il vostro volto, così do-vrebbe essere la vostra veste. Mi viene in mente la vostra ve-ste di colore diciamo solito, tradizionale della suora, ma seavesse qualche cosa direi di variopinto, del colorato, di vivo,quasi direi di sgargiante, di moderno, forse chissà che nonporterebbe ancora più serenamente il sorriso delle anime vo-stre, e il sorriso della Madonna, il sorriso dell’angelo, nelleanime a cui voi indirizzate le vostre fatiche pastorali e i vostrilavori nelle Parrocchie! E’ una domanda che pongo io, il Si-gnore la benedica questa domanda, la faccia fruttare.

E terminiamo, perché altrimenti non la finiamo più di par-lare della Madonna, con la santa invocazione al nome santodi Maria che quel grande amante suo, S. Bernardo, nel suogrande discorso, diceva che questo nome è come una stellasul mare in tempesta, e chiunque capisce di essere nella tem-pesta di questo povero mondo guardi a questa stella e l’invo-chi, stia tranquillo, che sarà rasserenato l’animo suo. «Nei pe-ricoli, nelle angustie, nei dubbi, pensa a Maria, invocala, equesto nome Maria non si allontani mai dalle tue labbra, mapiù che altro non manchi mai nel tuo cuore, affinché tu pos-sa impetrare sempre il suo aiuto».

Non dimenticarti mai del suo esempio. Tienila bene permano, seguila, e non sbagli mai strada, pregala, non saraimai disperato. Se essa ti tiene per mano, non cadi, se ti pro-tegge non devi avere nessun timore, se essa è la tua guidanemmeno ti stanchi, anche camminando tanto, lavorandotanto, se essa ti è propizia arrivi di sicuro e allora esperimen-terai veramente quanto meritevolmente l’angelo ha detto alei: Non temere Maria, neanche tu temerai col nome santosuo, andrai avanti sempre nella serenità, nella pace e nellagioia spirituale”.

Questa meditazione ci fa intuire il grande amore di DonUmberto per la Madonna del Divino Amore e per le opere dalui fondate al Santuario, con l’entusiasmo che non venivamai meno anche nelle grandi difficoltà che incontrava per leincomprensioni, per gli ostacoli, per la mancanza di mezzi.Il suo esempio ci incoraggi ad avere sempre la speranza vivanel cuore, attraverso l’invocazione del nome di Maria.

Ave Maria!

LETTERA DEL RETTOREp. 1/2

LA PREGHIERA DELL’AVE MARIAp. 3

PER RIFLETTERE E PREGAREp. 4

PROGRAMMA PASTORALE2007/2008

p. 5/7

CARDINALE RUINI XXV° DI EPISCOPATO

p. 8/9

64° DEL VOTO DEI ROMANIE DELLA LIBERAZIONE

DI ROMA CON IL SEGRETARIODI STATO BERTONE

E IL SINDACO DI ROMA ALEMANNO

p. 10/14

SUPPLICHEp. 16/III

SOMMARIO

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Il 24 febbraio 1858 a Lourdes, l’Imma-colata Madre del Signore, nella sua ottavaapparizione, dice e ripete una parola nuo-va: “Penitenza. Pregate per la conversionedei peccatori”. Obbediente all’invito diMaria, Bernardetta si sentirà votata al ser-vizio dei peccatori nel corpo di Cristo. Og-gi, nel 150° anniversario di quella esorta-zione materna di Maria, noi vogliamo ac-cogliere, personalmente e comunitaria-mente, il messaggio del-la santa Madre di Dio ea lei rivolgiamo la nostramoltiplicata e fervorosainvocazione: “Prega pernoi peccatori”.

Prega per noi.Occorre anzitutto

notare che la preghieradell’Ave Maria, comequella del Padre nostro,è formulata in primapersona plurale. Nondiciamo: ”Padre mio,dammi oggi il mio panequotidiano”.... Parimen-ti, anche nell’Ave Marianon diciamo “prega perme” peccatore. Dicia-mo invece: “prega per noi peccatori”. Ciòsta a significare che Maria, madre dellaChiesa, ricorda a noi che “la Chiesa uni-versale si presenta come un popolo adu-nato nell’unità del Padre, del Figlio e delloSpirito Santo” (LG 4). Ricorda a noi che “icredenti in Cristo ... costituiscono una stir-pe eletta, un sacerdozio regale, una gentesanta, un popolo tratto in salvo. Quelloche un tempo non era neppure popolo,ora invece è popolo di Dio” (LG 9.). Ricor-da ancora che “questo popolo messianico

ha per capo Cristo; per condizione la di-gnità e libertà dei figli di Dio; per legge ilnuovo precetto di amare come lo stessoCristo ci ha amati, e per fine il Regno diDio” (LG 9). Maria, quindi, ci ricorda “ilsapiente disegno di Dio, il quale ha collo-cato nella sua Famiglia - la Chiesa, comein ogni focolare domestico, la figura di unadonna, che nascostamente e in spirito diservizio veglia per essa e benignamente ne

protegge il camminoverso la patria.” (PaoloVI, Marialis cultus).

Prega per noi pecca-tori... Nella preghieradel Signore noi diciamo:“rimetti a noi i nostri de-biti, come noi li rimettia-mo ai nostri debitori; enon ci indurre in tenta-zione, ma liberaci dalmale”.

Nell’Ave Maria chie-diamo alla santa Madredi Dio che ci aiuti a vive-re fedelmente la voca-zione alla santità.

La nostra vita - scriveGiovanni Paolo II nella

Redemptoris Mater- “è una svolta inces-sante e continua tra il cadere e il risollevar-si, tra l’uomo del peccato e l’uomo dellagrazia e della giustizia”. Maria è la soccori-trice del popolo cristiano nell’incessantelotta tra il bene e il male, perché “non ca-da” o, caduto, “risorga”. Per questo noil’invochiamo “Rifugio sicuro dei peccato-ri”: “O alma Madre del Redentore, portasempre aperta del cielo e stella del mare,soccorri il tuo popolo, che cade, ma puranela a risorgere”.

BOLLETTINO N.6 - LUGLIO 2008 3

LA PREGHIERA DELL’AVE MARIA(commento di p. Alberto Rum)

VII: Prega per noi peccatori

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4 BOLLETTINO N.6 - LUGLIO 2008

PER RIFLETTERE E PREGARE- Santo nome di Maria -

LA DOLCEZZA DEL SUO NOME

I fedeli sperimentano, nel-l’invocarla, «la dolcezza del suonome»; il popolo cristiano, sullecui labbra risuona di frequente ilnome di Maria, la invoca comeMadre, guarda a lei come fulgi-da stella nei pericoli e ricorre alei come a sicuro rifugio. La me-moria del Nome di Maria, vienecelebrata il 12 settembre pressonumerose Chiese particolari epresso numerosi Istituti religiosi,con un formulario pressochéidentico. In questa Messa si ren-de gloria a Dio Padre innanzi-tutto per il «Nome di Gesù»,cioè per la «persona del Figliosuo» e per la sua potenza e mis-sione di salvezza: nel suo nomeè tutta la nostra salvezza, davan-ti a Lui si piega ogni ginocchio incielo, in terra e sotto terra. DioPadre viene glorificato per il«Nome di Maria», cioè per lapersona della Madre del Cristoe per la sua missione nella storiadella salvezza.

Nella preghiera dell’AveMaria salutiamo e preghiamola Beata Vergine nominandodue volte il suo santo nome:Ave Maria! Santa Maria! Alcentro di questa preghiera c’èil nome di Gesù. L’importanzadel nome di Maria deriva pro-prio dal nome di Gesù. Forsel’Ave Maria è la preghiera piùrecitata dai fedeli. Migliaia divolte si nomina il nome di Ma-ria! Lei certamente ascolta e cisorride.

Ave Maria (tre volte)Madre del Divino Amore, prega per noi.

LA PREGHIERANELLA MESSA

O Dio, il cui unico Figlio, morente sulla croce,ha voluto darci come nostra Madre la Vergine Mariaeletta come sua Madre,concedi a noi che ci affidiamo alla sua protezione,di sperimentare la forza e la dolcezza del suo nome.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli.(Dalla Messa mariana n. 21 del Santo nome di Maria).

ACCOGLIAMO L’INVITO ALLA GIOIA

Rallegrati piena di grazia,il Signore è con Te! Beata co-lei che ha creduto nell’adem-pimento delle parole del Si-gnore.

Benedetta sei Tu, VergineMaria, dal Signore Dio, l’Al-tissimo, più di tutte le donnesulla terra; egli ha tanto esal-tato il tuo nome, che sullabocca di tutti sarà sempre latua lode. (Cfr Gdt 13,23.25)

La gioia in Maria derivadalla sua unione con Dio,dalla sua vicinanza con il Si-gnore: il Signore è con te! Leiè beata perché ha creduto edè benedetta, perché è bene-detto il frutto del suo seno.

Impariamo a cercare inDio la gioia e ad accoglierlacome Maria, nella semplicitàe nell’umiltà, riconoscendo

che tutto è dono gratuito delSignore.

Ave Maria (tre volte)Madre del Divino Amore, prega per noi.

DALLA LITURGIA: PREFAZIO

Il nome di Maria segno di benedizione

Nel nome di Cristo nostroSignore è tutta la nostra sal-vezza: davanti a Lui si piegaogni ginocchio in cielo, in ter-ra e sotto terra.

Nella tua provvidenza haivoluto che risuoni sulla boccadei fedeli anche il nome diMaria; il popolo cristianoguarda a Lei come fulgidastella, la invoca come Madree nei pericoli ricorre a lei co-me a sicuro rifugio.

E noi, con tutti gli angelidel cielo, innalziamo a Te ilnostro canto di lode e di rin-graziamento.

Non siamo degni di unirciagli angeli e ai santi per loda-re Dio, ma la nostra piccolalode non arricchisce la gran-dezza di Dio, non aumenta lasua gloria.

Lui accetta con amore diPadre i nostri inni di ringra-ziamento, anche se sono ele-vati con voci sommesse.

Ave Maria (tre volte)Madre del Divino Amore, prega per noi.

(Per concludere recitare la preghiera accanto)

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PREGHIERA Salve o Madre, Regi-na del mondo, Tu seila Madre del bell’A-more, Tu sei la Madredi Gesù, fonte di ognigrazia, il profumo diogni virtù, lo spec-chio di ogni purezza.Tu sei gioia nel pian-to, vittoria nella bat-taglia, spe ranza nellamorte. Quale dolcesapore il tuo nomenella nostra bocca,quale soave armonianelle nostre orec-chie, quale ebbrezzanel nostro cuore! Tu sei la felicità dei sofferenti la coro-na dei martiri, la bellezza delle vergini. Ti supplichiamo,guidaci dopo questo esilio, al possesso del tuo Figlio Ge-sù. Amen.

(Giovanni Paolo II - 1° maggio 1979)

BOLLETTINO N.6 - LUGLIO 2008 5

P R O G R A M M A PA S T O R A L E 2 0 0 7 – 2 0 0 8

GESÙ È RISORTO! EDUCARE ALLA SPERANZA

NELLA PREGHIERA, NELL’AZIONE, NELLASOFFERENZA

TESTIMONIANZESULLA SPERANZA

di Luigi Accàttoli

(9 giugno 2008)

Marilivia Diotallevi,che muore a 26 anni nel2004 per un tumore del si-stema linfatico, mentreprepara la testi in Inge-gneria elettronica a Roma3. In un’intervista televisi-va Marilivia racconta d’a-ver affrontato la sua prova“con tanta forza, con tantafede, con tanta fiducia”avvertendo di non essere“sola” nell’impresa per-ché “Lui – dice confiden-zialmente del Cristo soffe-rente, come fosse un fi-danzato – è sempre conme, con mia madre, conmio fratello: Lui ci deveaiutare, Lui ci aiuta io loso, ci parlo ma non chie-do, perché lo sa quello dicui ho bisogno”.

Don Andrea Santoro.“Intanto una buona noti-zia: domenica, cioè tradue giorni, battezzeremoun bambino di 3 anni emezzo, mamma cristiana-georgiana, papà cristia-no-armeno (...) Anche lo-ro riceveranno il battesi-mo al termine del cammi-no che hanno iniziato. Ilfiglio apre loro la strada.Il battesimo del piccoloImanuel è un avvenimentoper noi. Il primo battesi-mo per me in questi cin-que anni di permanenza inTurchia”.

Vittorio Bachelet, te-stimone egli della speran-

Nella luce di Gesù risor-to dai morti possiamo dun-que comprendere le veredimensioni della fede cri-stiana, come “speranza chetrasforma e sorregge la no-stra vita” (Enciclica Spe salvi,10), liberandoci da quegliequivoci e da quelle falsealternative che nel corso deisecoli hanno ristretto e in-debolito il respiro della no-stra speranza. In concreto,la speranza di chi crede nelDio che ha risuscitato Gesùdai morti si protende con

tutta se stessa verso quellafelicità e quella gioia pienae totale che noi chiamiamovita eterna.

Sarebbe insensato nega-re o minimizzare l’enormecontributo delle scienze etecnologie alla trasformazio-ne del mondo e delle nostreconcrete condizioni di vita,ma sarebbe altrettanto mio-pe ignorare che i loro pro-gressi mettono nelle manidell’uomo anche abissalipossibilità di male e che, in

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ogni caso, non sono lescienze e le tecnologie a po-ter dare un senso alla nostravita e a poterci insegnare adistinguere il bene dal male.Perciò, come ho scritto nel-la Spe salvi, non è la scienzama l’amore a redimere l’uo-mo e questo vale anche nel-l’ambito terreno e intra-mondano (n. 26).

La nostra civiltà e la no-stra cultura, che pure han-no incontrato Cristo ormaida duemila anni e special-mente qui a Roma sarebbe-ro irriconoscibili senza lasua presenza, tendono tut-tavia troppo spesso a met-tere Dio tra parentesi, adorganizzare senza di Lui lavita personale e sociale, edanche a ritenere che di Dionon si possa conoscere nul-la, o perfino a negare la suaesistenza.

Ma quando Dio è lascia-to da parte nessuna dellecose che veramente ci pre-mono può trovare una sta-bile collocazione, tutte lenostre grandi e piccole spe-ranze poggiano sul vuoto.

I luoghi della speranza

Tra questi luoghi trovaposto anzitutto la preghie-ra, con la quale ci apriamoe ci rivolgiamo a Colui cheè l’origine e il fondamentodella nostra speranza. Lapersona che prega non èmai totalmente sola perchéDio è l’unico che, in ognisituazione e in qualunqueprova, è sempre in grado diascoltarla e di aiutarla. E’dunque l’opposto di una

fuga dalle nostre responsa-bilità verso il prossimo. Alcontrario, attraverso la pre-ghiera impariamo a tenereil mondo aperto a Dio e adiventare ministri della spe-ranza per gli altri.

Perché parlando conDio vediamo tutta la comu-nità della Chiesa, comunitàumana, tutti i fratelli, e im-pariamo così la responsabi-lità per gli altri e anche lasperanza che Dio ci aiutanel nostro cammino.

Educare alla preghiera,apprendere “l’arte dellapreghiera” dalle labbra delMaestro divino, come i pri-mi discepoli che gli chiede-vano “Signore, insegnaci apregare!” (Lc 11,1), è per-tanto un compito essenzia-le. Imparando la preghiera,impariamo a vivere e dob-biamo sempre con la Chie-sa e con il Signore in cam-mino pregare meglio per vi-ver meglio.

Come ci ricordava l’a-mato Servo di Dio GiovanniPaolo II nella Lettera apo-stolica Novo millennio ine-unte, “le nostre comunitàcristiane devono diventareautentiche «scuole» di pre-ghiera, dove l’incontro conCristo non si esprime soltan-to in implorazione di aiuto,ma anche in rendimento digrazie, lode, adorazione,contemplazione, ascolto,ardore di affetti, fino ad unvero «invaghimento» delcuore” (n. 33): così la spe-ranza cristiana crescerà innoi. E crescerà con la spe-ranza l’amore di Dio e delprossimo.

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za che cresce nell’azione. “Ogni cristiano che,

pur fatto segno di ostilitàe di odio, dà la vita per ifratelli nell’amore e nellapace, partecipa in qual-che modo al sacrificio re-dentore di Cristo. Per es-sere gioia del mondo nondobbiamo chiedere al Si-gnore di scendere dallacroce ma di salirvi conlui”.

Ernesta Blasi, sposa emadre, insegnante e cate-chista, dirigente di Azionecattolica: “Spero nel Si-gnore” scrive quando sco-pre di avere un tumore echiede la forza di “spalan-care le braccia in pienaofferta sulla croce, tuttaprotesa alla risurrezione,alla vita eterna: questa èla mia fede, questa la miasperanza, fammi crescerein esse fino al mio ultimorespiro”.

Luigi Della Torre è ilquinto testimone da mechiamato a parlarvi dellasperanza, quella dell’atte-sa serena e mansueta del-l’incontro con il Signoredopo un serio interventoal cuore. “Vivo ora con ri-conoscenza al Signore chemi mantiene nella speran-za di incontrare lui ve-niente, e che nella fede enella carità mi offre l’op-portunità di vivere con pa-ce gli ultimi anni di vita,tra affetti che accolgo co-me doni”.

Paolo Giuntella, il crea-tivo, festoso, cristianissimocollega quirinalista del TG1,

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Nell’Enciclica Spe salviho scritto: “Ogni agire se-rio e retto dell’uomo èsperanza in atto” (n. 35).Come discepoli di Gesùpartecipiamo dunque congioia allo sforzo per renderepiù bello, più umano e fra-terno il volto di questa no-stra città, per rinvigorire lasua speranza e la gioia diun’appartenenza comune.Cari fratelli e sorelle, pro-prio la consapevolezza acu-ta e diffusa dei mali e deiproblemi che Roma portadentro di sé sta risvegliandola volontà di un tale sforzocomune: è nostro compitodarvi il nostro specifico con-tributo, a cominciare daquello snodo decisivo che èl’educazione e la formazio-ne della persona, ma affron-tando con spirito costruttivoanche i molti altri problemiconcreti che rendono spes-so faticosa la vita di chi abi-ta in questa città. Cerchere-mo, in particolare, di pro-muovere una cultura eun’organizzazione socialepiù favorevoli alla famiglia eall’accoglienza della vita, ol-tre che alla valorizzazionedelle persone anziane, tan-to numerose tra la popola-zione di Roma. Lavoreremoper dare risposta a quei bi-sogni primari che sono il la-voro e la casa, soprattuttoper i giovani. Condividere-mo l’impegno per renderela nostra città più sicura e“vivibile”, ma opereremoperché essa lo sia per tutti,in particolare per i più po-veri, e perché non sia esclu-so l’immigrato che viene tranoi con l’intenzione di tro-

vare uno spazio di vita nelrispetto delle nostre leggi.

La speranza cristianavive anche nella sofferen-za, anzi, che proprio la sof-ferenza educa e fortifica atitolo speciale la nostra spe-ranza. Dobbiamo certa-mente “fare tutto il possibileper diminuire la sofferenza:impedire, per quanto possi-bile, la sofferenza degli in-nocenti; calmare i dolori;aiutare a superare le soffe-renze psichiche” (Spe salvi,36) e grandi progressi sonostati effettivamente compiu-ti, in particolare nella lottacontro il dolore fisico. Nonpossiamo però eliminaredel tutto la sofferenza dalmondo, perché non è in no-stro potere prosciugare lesue fonti: la finitezza del no-stro essere e il potere delmale e della colpa.

Alla fede cristiana spettaquesto merito storico, diaver suscitato nell’uomo, inmaniera nuova e a una pro-fondità nuova, la capacità dicondividere anche interior-mente la sofferenza dell’al-tro, che così non è più solonella sua sofferenza, e anchedi soffrire per amore del be-ne, della verità e della giusti-zia: tutto questo sta molto aldi sopra delle nostre forze,ma diventa possibile a parti-re dal com-patire di Dio peramore dell’uomo nella pas-sione di Cristo.

Pensieri dal Discorso di Benedetto XVI

nella Basilica di San Giovanni in Laterano

Lunedì, 9 giugno 2008

che ci ha lasciati il 22 mag-gio, portato via a 61 anni daun tumore allo stomaco epoi al polmone.

Lo convoco qui come te-stimone – sulla scia di Ba-chelet – della speranza checresce nell’azione. Gli eranomorte di tumore due sorellein un anno ed era arrivata in-sieme la sua malattia, chechiamava “lieve problemadi salute”.

“Io credo che il dolore,la morte, l’ingiustizia sub-ita dagli innocenti sianoun immenso, infinito depo-sito di speranza, una for-midabile pretesa di riscat-to (…).

Ecco, se te lo dovessidire fino in fondo, sonoproprio le persone strazia-te, scavate, stuprate daldolore; sono proprio lepersone morte nell’ingiu-stizia che pretendono, nel-la mia testa, una liberazio-ne, un regno, una città fu-tura (…) è più irrazionale,più incredibile, meno ra-gionevole credere nel nul-la che credere in Dio”.

Luigi Accattoli: diròuna parola dell’influenzache ebbe su di me la per-sona che – accanto a me –un giorno si addormentònella speranza della risur-rezione e del ruolo chevenne ad avere – nella no-stra famiglia, restata tem-poraneamente senza lamamma – la preghieramariana della Salve Regi-na “madre di misericor-dia, vita dolcezza e spe-ranza nostra”.

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CARDINALE RUINI XXV° DI EPISCOPATO: CON LA FORTEZZA E L’AMORENO ALLA TENTAZIONE DELLA SFIDUCIA

«Dio continua ad attirare asé in modo speciale questa no-stra Chiesa e Città di Roma, co-me tante volte in questi anni hopotuto toccare con mano». Loha detto il Cardinale Vicario Ca-millo Ruini, nell’Omelia dellaMessa sabato 21 giugno, nellaBasilica di San Giovanni in Late-rano, per il suo 25° anniversariodi episcopato. Ecco alcuni brani.

“Il ministero del Vescovo chia-ramente non è fatto so lo di corag-gio: in concreto è molte cose, maanzitutto è «amoris officium» !mar-na (S. Agostino, In EvangeIium Io-hannis tractatus, 113,5), compito edovere di amore.

Questa sera, piuttosto che delpoco amore che ho dato, vorreiparlare del grande amore che horicevuto dalla Chiesa e dalla Cittàdi Roma, in concreto da tante per-sone da me conosciute o ancheche direttamente non conoscevo.È questo un aiuto immenso, unimmenso sostegno, che dobbia -mo saper vedere. È più facile, in-

fatti, fermarsi alle ostilità, o sempli-cemente alle tensioni, che nonpos sono mancare, e non vedereabbastanza tutto il bene di cui unVescovo è fatto oggetto, molto aldi là delle proprie doti e dei meri-te personali, semplicemente per

l’ufficio che ricopre un ufficio che,direi «attira l’amore».

Questo amore si esprime anzi-tutto nella preghiera: voglio diteun grandissimo grazie per tutta lapreghiera che mi ha accompagna-

to e sostenuto in questi anni! Masi esprime anche nella solidarietàe nella collaborazione: ne ho avu-ta tanta da molte parti.

Il piccolo testamento che vor-rei lasciare alla Diocesi di Roma èdunque questo: guardiamo allagrande sfida che aggi dobbiamoaffrontare, rendiamocene conto,non nascondiamoci davanti a dei,cerchiamo di, coglierla nella suaforza, spessore, pervasività, capa-cità di Penetrazione, quella capa-cità e quell’attrattiva che essaesercita specialmente verso lenuove generazioni.

Ma guardiamola con occhiodisincan tato e a sua volta pene-trante, con l’occhio della fede,che è necessariamente diverso eanche più penetran te rispetto auno sguardo soltanto umano. Conla luce della fede possiamo intuireinfatti la realtà profonda dell’uo-mo, in cui Dio è presente perattira re a sé ed orientare a Cristo lepersone e la storia.

Oso dire che Dio continua adattirare a sé in modo speciale que-sta nostra Chiesa e Città di Roma,come tante volte in questi anni hopotuto toccare conmano. Nel miopiccolo, se il Signore lo permette-rà, vorrei continuare a lavorare, inuna forma diversa, perché i roma-ni e gli italiani di oggi sappianoguar dare al mondo e alla vita conl’occhio della fede, e così non siaffliggano «come gli altri die nonhanno speranza» (1 Tess 4,13).Ma, molto al di là di quello checiascuno di noi può fare è questala preghiera che ora insieme rivol-giamo al Dio amico dell‘uomo”.

Cardinale Camillo Ruini

Nelle foto, il Cardinale Ruini all’inaugurazione della nuova sededel Seminario del Divino Amore

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SALUTO A NOME DEL CLERO ROMANOA SUA EMINENZA IL CARDINALE VICARIO CAMILLO RUINI

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LE RUINI XXV° DI EPISCOPATO: CON LA FORTEZZA E L’AMORE,NO ALLA TENTAZIONE DELLA SFIDUCIA

Eminenza Reverendissima,Nell’ultima cena Gesù fece

sgorgare dal suo cuore cose gran-di: l’Eucaristia, il Sacerdozio e ilcomandamento del servizio. Alcentro di tutti quei doni, c’è il sa-cerdote, dono lui stesso e, a suavolta, dispensatore dei doni.

Il suo sacerdozio, Eminenza, ei 25 anni di episcopato lascianouna traccia luminosa nella Chiesae in particolare nella Chiesa diRoma.

Noi sacerdoti romani siamo itestimoni più vicini del suo pre-zioso lavoro pastorale, ecclesialee culturale; vorremmo essere ca-paci di conservare le tracce dellasua capacità di scrutare con acu-to discernimento le situazioni nel-la Chiesa e nella cultura moder-na, con la piena fedeltà alla fedee al Magistero e con la benevola

attenzione alle istanze profondedel mondo contemporaneo.

Lei ha affermato che la cultu-ra secolaristica non è stata capa-ce di rispondere alle domandefondamentali e ineludibili sul sen-so e la direzione della nostra esi-stenza. Anche per questo la no-stra epoca non è più quella dellamorte di Dio ma quella della re-vanche de Dieu, pur tra ambigui-tà e difficoltà.

Da Lei, Eminenza, e dagliUffici della Diocesi, noi sacer-doti e i nostri collaboratori, ab-biamo sempre ricevuto indica-zioni precise di contenuto e dimetodo per attuare, ogni anno,ricchi programmi pastorali.

Voglia gradire il nostro più vi-vo ringraziamento per quanto hafatto per noi e per la nostra Dio-cesi. Desidero ringraziarla anche

a nome dell’Opera del DivinoAmore, per aver valorizzato ilSantuario mariano della Diocesi,autorizzando, con coraggio, lacostruzione del nuovo, progettolungamente agognato dal Servodi Dio Don Umberto Terenzi, acompimento del voto fatto dairomani, per l’incolumità della Cit-tà di Roma.

Ed ora ci consenta, Eminen-za, di affidarla, con tutto il nostroaffetto e con la nostra preghiera,alla Madre della Chiesa e Reginadegli Apostoli, perché continui amanifestarle la sua tenerezza ma-terna, specialmente quando lasolitudine tentasse di affacciarsialla porta del suo cuore. Tanti au-guri!

Roma, 21 giugno 2008Mons. Pasquale Silla

Rettore Parroco

Il Cardinale accolto dai fedeli nella festa diocesana della famiglia

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Domenica, 1° giugno 2008,Omelia del CardinaleCari fratelli e sorelle,

“Non chiunque mi dice: Si-gnore, Signore, entrerà nel re-gno dei cieli, ma colui che fa lavolontà del Padre mio che è neicieli”. Molto chiara è la parola diGesù: per essere veri suoi disce-poli, per entrare nel Regno deicieli, non basta moltiplicare lepratiche devozionali, non bastaripetere meccanicamente for-mule di preghiere tradizionali oliturgiche, non basta nemmenol’osservanza meramente esterio-re dei suoi comandamenti eprecetti. Occorre ben altro: oc-corre fare la sua volontà.

Abbiamo ascoltato poco faquest’affermazione del Signorenel brano evangelico che sanMatteo pone al termine del pri-mo dei cinque discorsi di Gesù,il cosiddetto Discorso dellaMontagna. E’ una lunga serie di

insegnamenti che occupanoben 3 capitoli del Vangelo diMatteo. Alla fine del Sermonedella Montagna, Gesù afferma:

“Chiunque ascolta questemie parole e le mette in pratica,è simile a un uomo saggio cheha costruito la sua casa sullaroccia”. La pioggia, il vento im-petuoso, persino il terremotonon la smuovono perché ap-punto è fondata sulla roccia.Diversa invece è la situazione dichi la costruisce sulla sabbia,dove basta un leggero straripa-mento delle acque per minarnela consistenza e la casa crolla.Dobbiamo dunque costruirel’edificio spirituale della nostravita su Cristo, roccia della nostrasalvezza: questo è il messaggioche il Vangelo ci rinnova que-st’oggi. Non esiste d’altronde al-tra strada per chi intende essereautentico seguace di Gesù chequesta: abbandonare tutto, ab-

bracciare ogni giorno la propriacroce e camminare decisamen-te sulle orme del divino Mae-stro. Ci è chiesta una fede chenon si nutra di sole parole.

Fatti e non parole. Quantevolte anche oggi si esige la co-erenza da parte dei credenti traquel che predicano e quel chepraticano! Lo ricordava già ilPapa Paolo VI: affermava que-sto grande Pontefice, del qualericorre quest’anno il 30° dellamorte, che gli uomini del nostrotempo ascoltano più volentieri itestimoni che i maestri, e seprestano attenzione ai maestrilo fanno perché essi sono altempo stesso testimoni.

Beato è chi ascolta la Paroladi Dio e la mette in pratica. Co-me non pensare subito alla Ver-gine Maria, serva docile del Si-gnore, sempre pronta all’ascol-to della Parola del Signore? Lacontempliamo così nell’umile

64° DEL VOTO DEI ROMANI E DELLA LIBERAZIONE DI ROMA CON IL SEGRETARIO DI STATO, BERTONE

E IL SINDACO DI ROMA ALEMANNO

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Il Rettore-Parroco Mons. Silla accoglie cordialmente il Segretario di Stato il Cardinale Tarcisio Bertone

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dimora di Nazaret, nella disa-dorna grotta di Betlemme e sulCalvario nell’ora della più gran-de sofferenza e del più grandeabbandono; La contempliamocosì ancora all’alba del giornodella Risurrezione e nel Cena-colo attorniata dagli Apostoli inpreghiera. Maria continua adessere fulgido esempio di fedeper la Chiesa pellegrina neltempo. Sulla sua scia si snodauna innumerevole schiera disanti, autentici fari di luce e disperanza che illuminano il cam-mino dell’umanità. La santità èfede che si esprime nell’amore,è questione di amore. Lo abbia-mo ascoltato nel canto al Van-gelo: “Se uno mi ama, osserve-rà la mia parola, dice il Signore,e il Padre mio l’amerà e noi ver-remo a lui”.

Madonna del Divino Amo-re: così si venera Maria in que-sto Santuario, meta di tanti pel-legrinaggi e tempio marianosingolarmente caro alla pietàdei Romani, come tra pocoavrò modo di sottolineare. Co-me tutti i santuari è per eccel-lenza casa di preghiera, una

“clinica” dello spirito per pelle-grini e fedeli desiderosi di de-positare ai piedi del Signore leloro sofferenze e angustie e dichiedere grazie per se stessi eper i propri cari; è pure una pri-vilegiata oasi di devozione ma-riana dove si viene a incontrareMaria, la Madre che dal Cieloveglia su tutti i suoi figli, per ot-tenere da Lei conforto e soste-gno in questa “valle di lacrime”che è spesso il mondo. Qui, co-me canta un vostro inno tradi-zionale, “la Madonna fa le gra-zie a tutte le ore”.

E che la fede dei devoti ven-ga ampiamente esaudita dallaVergine Santa lo testimonia lamole di ex voto custoditi accan-to al santuario antico e nella sa-la degli ex voto, letteralmentetappezzata di cuori d’argento edi altri oggetti lasciati a prova digrazie ricevute.

Anche l’odierna celebrazio-ne costituisce un corale gesto digratitudine a Maria, nel ricordodi un memorabile prodigio daLei compiuto: ricorre infattil’anniversario del voto che i Ro-mani fecero il 4 giugno 1944

dinanzi all’immagine della Ma-donna del Divino Amore, espo-sta nella chiesa di sant’Ignazio,nel cuore della Città. Su sugge-rimento del Servo di Dio, il Pa-pa Pio XII, i romani promiserosolennemente che se alla loroCittà fossero stati risparmiati gliorrori distruttivi della guerra, es-si si sarebbero impegnati a cor-reggere la propria condotta mo-rale, a rinnovare il santuario delDivino Amore e a realizzareun’opera di carità a Castel diLeva. Come la storia ha registra-to, la preghiera dei romani ven-ne accolta dalla Madonna e sicompì il prodigio, tanto implo-rato, della salvezza di Roma.Vale la pena riascoltare le paro-le di gratitudine alla Madonnadel Divino Amore che pronun-ciò Pio XII l’11 giugno nellachiesa di sant’Ignazio: “Noi og-gi siamo qui – egli disse - nonsolo per chiedere i suoi celestifavori, ma innanzitutto per rin-graziarla di ciò che é accaduto,contro le umane previsioni nelsupremo interesse della Cittàeterna e dei suoi abitanti. Lanostra Madre Immacolata an-

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L’ingresso del Cardinale Tarcisio Bertone per la Santa Messa di ringraziamento

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cora una volta ha salvato Romada gravissimi imminenti perico-li...ha ispirato, a chi ne aveva inmano la sorte, particolari sensidi riverenza e di moderazione”.

Sono passati più di 60 annida quel giorno, ma immutataresta la gratitudine dei romani,che ogni anno, in questa parti-colare circostanza, si danno quiideale appuntamento per rin-novare il loro grazie a Maria.Ho accettato molto volentieri diunirmi quest’oggi a tale atto diomaggio mariano e con affettovi saluto tutti. Vorrei assicurarvi,in primo luogo, la spirituale vici-nanza e la benedizione di SuaSantità, Benedetto XVI, il qualeè già venuto di persona a prega-re ai piedi della Madonna delDivino Amore. Un ringrazia-mento speciale lo debbo al Ret-tore, Mons. Pasquale Silla, e agliOblati Figli della Madonna delDivino Amore che, insieme alle

suore Figlie della Madonna delDivino Amore, si occupano congrande zelo del Santuario e del-le opere annesse. Un salutocordiale rivolgo alle autorità ealle personalità presenti, soprat-tutto al neo eletto Sindaco diRoma,Gianni Alemanno, venu-to ad offrire il tradizionale cali-ce votivo, accompagnato dal-l’omaggio floreale dei Vigili Ur-bani, quale dono della Città aMaria.

Il pensiero va poi natural-mente a don Umberto Terenzi,primo rettore- parroco che haspeso la sua vita per il Santuarioed ora qui riposa sotto lo sguar-do benedicente della “sua” ca-ra Madonna. Al termine dellaSanta Messa, presso il monu-mento che ne commemoral’ingente lavoro compiuto, so-steremo per recitare la preghie-ra alla Madonna del DivinoAmore composta nel 1949 da

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Il Cardinale Bertone mentre tiene l’omelia

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Pio XII. Con le stesse parole delPontefice domanderemo a Leidi dissipare gli errori del cuore edella mente, di correggere i co-stumi e suscitare l’amore dellavirtù e la passione del bene. E“perché la comunità sia felice,di ottenere ad ognuno il santotimor di Dio, la fede viva nelleopere, la speranza dei beni chenon passano, la carità che sieterna con Dio”.

“La fede viva nelle opere ela carità che si eterna con Dio”.Cari fratelli e sorelle, torniamocosì alla pagina evangelica, checi esorta a coltivare una fedecarica di opere e non di solaappartenenza formalistica; unafede che si esprima nell’amore.Chiediamo a Maria, Vergine fe-dele, che ci ottenga la grazia dirimanere sempre nella comu-nione con Dio, pronti a respin-gere ogni possibile tentazionedi costruire un’esistenza indi-pendentemente da Lui o peg-gio, contro di Lui. Ci ottenga

una salda fedeltà a Cristo e alsuo Vangelo che si traduca inun’esistenza ricca di opere dibene al servizio dei fratelli.

Vivere in maniera cristianavuol dire collaborare con le no-

stre opere umane alla indispen-sabile azione divina; significacooperare a rendere semprepiù “umano” il mondo nel qua-le viviamo perché si costruiscauna convivenza sociale ispirata

Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha offerto il calice votivo alla Madonna e ha deposto l’omaggio floreale ai piedi dell’altare. Accanto a lui Pasquale Calzetta Presidente del XII Municipio

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ai principi della giustizia, dellasolidarietà e della pace.

Santa Madre di Dio, Ma-donna del Divino Amore, cu-stodisci in noi il gran dono del-la fede e dell’amore divino; fa’che possiamo produrre frutti dibontà, di carità, di umiltà, di fe-deltà e di operosità efficace e si-lenziosa animati sempre dalloSpirito di Cristo. Aiutaci, sostie-nici e proteggici! Veglia con ma-terna sollecitudine specialmen-te sulle nostre famiglie, sulle no-stre parrocchie e comunità, sul-la nostra Città. Possano i roma-ni, memori del voto che oggicommemoriamo, ispirarsi co-stantemente a sani principi dicondotta morale. Continui laluce del Vangelo a brillare suRoma! Per questo ti preghiamo,come Pio XII, “Madre degli esu-li erranti quaggiù: loro vita, lorodolcezza, loro speranza”.

Amen!

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Il Cardinale accoglie l’icona della Madonna

Little Tony era presente nell’anniversario del voto dei romani alla Madonna

Alemanno depone una corona d’alloro presso il monumento che ricorda Don Umberto

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LA FIACCOLATA DI FINE MAGGIO

Davanti alla grotta di Lourdes ha avuto inizio la fiaccolata con l’animazione dei misteri del Rosario

O bella Vergine, Immacolata

Maria, Madre di Dio e Madre

nostra, o Madonna del Divino

Amore, a te rivolgiamo la nostra

fiduciosa preghiera per le grazie

di cui abbiamo bisogno. Tutto tu

ci puoi ottenere, tu che meritasti

di sentir ti salutare dall'angelo di

Dio: Ave, gratia piena!

Sì, o Maria, veramente tu sei

piena di grazia, per ché il tuo ce-

leste Sposo, lo Spirito Santo, col

suo Divino Amore, fin dalla tua

concezione è venuto in te, ti ha

preservata dalla colpa e conser-

vata im macolata; è ritornato so-

pra di te nell'Annunciazio ne e

l'ha resa Madre di Gesù lascian-

do intatta la tua verginità; su te

si è posato ancora nel giorno

della Pentecoste, riempiendoti

dei suoi sette doni, sicché Tu sei

tesoriera e fonte delle divine

grazie.

Tu, dunque, Madre dolcissi-

ma del Divino Amore, ascolta le

nostre suppliche: grazia Ma-

donna! Assicura all'Italia e al

mondo la pace, fa trionfare il

tuo amore, proteggi il Papa, ra-

duna nell'unità perfetta voluta

dal tuo divin Figlio tutti i cristia-

ni, illumina con la luce del San-

to Vangelo coloro che ancora

non credono, converti a Dio i

poveri peccatori, dona anche a

noi la forza per piangere i nostri

peccati e vincere d'ora in poi le

tentazioni, rischia raci la mente

per seguire sempre la via del be-

ne, aprici alfine, o Maria, quan-

do Dio ci chiamerà, la porta del

cielo.

Dalla preghiera alla Madonna del Divino Amore

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Suppliche e RingraziamentiAte, dolce Maria, una picco-

la preghiera che viene dalprofondo del mio cuore. TuMaria, mi porti nel cuore e dol-cemente ti curi di me; la miapreghiera rivolgo a te e la miavita piena di gioia sarà. Nelleferite del mio cuore, volgi il tuosguardo, Madre di Dio, tu seiun raggio di luce nell’animamia e ogni mia paura esisterenon dovrà. Tu sei sempre vicina, così dolcee paziente, e mi hai sempredato la forza di affrontare tuttele difficoltà che si sono presen-tate nel mio cammino. ll tuo sguardo d’amore mi do-na la pace, e so che con te vi-cino nulla devo temere se milascio guidare dal tuo cuore. Ate, Maria, affido la mia vita equalla di mio figlio. Dolce Madre mia.

Rina

***

Madre dolcissima del Divi-no Amore, ti ringrazio per

aver ascoltato le nostre pre-ghiere, e aver guarito Mattia, ilnostro bellissimo nipotino di 5anni. Di averlo guarito da unaterribile malattia, la meningite, edi aver dato a tutti noi lo spiritodi conversione. Grazie, Madremia dolcissima, di tutto. Ma tiprego: dona a Mattia, per favo-re, anche la guarigione dell’info-gioma .Ti prego, o Madre, chie-dilo al Cuore del tuo DivinoAmore, Gesù, di benedire Mat-tia e i suoi genitori, e donagli laserenità di una famiglia a somi-glianza della Santa Famiglia diNazareth. Grazie, grazie di tan-ta bontà.

I nonni Lilla e Franco

OMadonnina del DivinoAmore, ti chiedo umil-

mente di proteggere la mia fa-miglia, di sostenerci nei mo-menti difficili, di donarci la se-renità e la pazienza quotidia-namente. Sostieni anche me nella miaprofessione, donami forza e at-tenzione nello svolgimento delmio lavoro. Ti ringrazio.

Laila

***

Cara Madonnina del DivinoAmore, ti ringrazio per

tutto quello che hai fatto perme e la mia bellissima casa,che spero tu e il nostro Signo-re, ma anche tutti i Santi cheogni giorno prego, possiatebenedire dall’alto. Grazie, grazie ancora. Ti pre-go affinchè il mio desideriopiù grande si possa esaudire.Proteggi tutte le persone checonosco e che amo. Ti vogliobene.

Helen

***

Io chiedo alla Madonna delDivino Amore che quando

andremo in Romania, di avereun viaggio sereno. E vorrei chei miei nonni facessero pacecon mia madre. Grazie.

Claudia (di anni 12)

***

Madonnina del DivinoAmore ogni tanto ti ve-

niamo a trovare io, mio mari-to e mio figlio che ora ha 16anni. Avevo chiesto a te lagrazia che arrivasse e tu ce lohai concesso. Non smetteròmai di ringraziarti Ti prego,

continua sempre a proteggerela nostra famiglia.

Antonella

***

Madre Santissima, non tichiedo cose materiali, ma

con tutto il cuore ti prego di ve-gliare su mia figlia Sara e soste-nerla con fede. È un pò provata da tutto quel-lo che sta succedendo, speroche tu voglia fare in modo chela sua salute migliori e che nonci siano conseguenze. Forse so-no stata un pò insolente, sperodi no, ma ti sto scrivendo damadre a Madre. Ti ringrazio perchè so che ascol-ti tutti.

Una mamma

***

Madonnina mia, Madre diGesù, ascolta le parole di

una figlia bisognosa di aiuto.Parla con tuo Figlio che solo ate ascolta, aiutami a sorridere,aiutami a camminare con lemie gambe, aiutami ad affron-tare i miei problemi, ma so-prattutto aiutami a guarirmi dalmale che ho. Grazie, Madre diGesù.

Cristina

***

Cara Madonnina del DivinoAmore, perdonami se an-

cora una volta ti chiedo aiutoper la mia mamma che si chia-ma Maria come te. Madonninasanta, ti chiedo con tutto il miocuore di figlia di pregare perlei, che deve affrontare due in-terventi molto rischiosi. Con tutto il mio amore.

Agnese

16 BOLLETTINO N.6 - LUGLIO 2008

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Cara Madonnina del Divi-no Amore, vorrei affidare

alle tue preghiere e al tuocuore di Mamma la piccolaMargherita che non è ancoravenuta al mondo e già sa co-s’è la sofferenza. Tu la conosci, sai tutto di lei,quello che ti chiedo, o dolceMadre, è di proteggerla e, setu vorrai, che ella abbia unapossibilità di vita normale. Grazie, so che tu mi ascolterai.

***

Bella Madonnina mia nelringraziarti ancora una

volta per il secondo angiolet-to che ci hai donato, ti chie-do di stargli sempre accantoe di renderle sane e libere. Ti supplico di starmi vicino inquesto momento, ribadendosempre la priorità per Sofia eVirginia, per il mio lavoro que-sto benedetto taxi, il mio so-gno. Grazie, ti voglio bene.

Daniele

***

Aiuta, o Maria, Fabrizio eCinzia ad avere il loro

bimbo, che sta crescendo nelsuo grembo. Ti chiedo umilmente di aiuta-re questo esserino che si staformando, di riuscire a venireal mondo dopo che è statotanto desiderato e cercato pertanti anni. Ti ringrazio di aver-mi solo ascoltato.

Anna

***

Chiedo la grazia di riusciread uscire da questo tun-

nel della tossicodipendanzauna volta per tutte, e di po-

ter condurre una vita felice.Grazie Madonnina.

Daniele

***

Ti ringrazio, o Madre san-tissima, per la grazia che

ho ricevuto con il mio inter-vento, Ti prego, o MadreSantissima, di aiutare a supe-rare le difficoltà di mia figliae di proteggere mia nipote emio figlio. Una richiesta particolare permia moglie, che superi benela sua malattia. Grazie.

***

Ti affido, o Maria e pongonelle tue mani la mia vita

e la mia vocazione. Aiutaminel rapporto con Gesù, tuoFiglio. Fammi sentire il tuosguardo su di me, che possaaccorgermi che "tutti i capel-li del mio capo sono contati". Grazie Maria.

Antonella

***

Ti chiedo, o Maria, di aiu-tare Giuly a guarire com-

pletamente dalla terribilemalattia che l'ha colpita. L'o-perazione di asportazionedel tumore deve andare be-ne, deve riuscire... Lei si deve salvare e conti-nuare a vivere bene. Poi, se ti rimane una pre-ghiera, cerca di aiutare an-che noi per il lavoro, l'amoree la salute. Farò un fiorettomolto grosso per questo.Smettere di fumare.Grazie Madonnina, aiutaci tiprego.

Donaci o Maria, la salutea tutti noi. Aiutaci a su-

perare tutti i momenti diffici-li, fà che mio figlio sia nega-tivo alle analisi e che stia be-ne. Aiutami a superare le cri-si di panico. Per questo ti prego.

Donatella

***

Dolcissima Madonnina delDivino Amore, ti supplico

di aiutare mia sorella Marta,che dovrà sostenere un esamedal quale dipenderà la sua vi-ta. Aiutala sostienila e sem-pre, cosicchè mio padre, cheè molto malato, possa avereuna bella notizia. Ti voglio tanto bene.

Annalisa

***

Madonnina mia, ti prego,come sempre, di farmi la

grazia che più desidero... fam-mi diventare papà. Fà che mia sorella superi tut-to e possa anche lei diventa-re mamma. Proteggici tutti eveglia su mamma e papà.

***

Cara Madonnina mia, michiamo Giorgia e ho 20

anni, ho un bambino di 2anni e mezzo di nome Sa-muel e un marito che pur-troppo ha preso la stradadella droga. Le abbiamo pro-vate tutte, ma nulla da fare.Io ti supplico Madonninamia, fai qualcosa per lui eper noi, mettilo sulla tua stra-da. Un abbraccio da

Giorgia, Samuel e Aldo

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Informazioni Ufficio ParrocchialeTel. 06/713518 (ore 9-12 e 16-19)

PARROCCHIA S. Maria del DIVINO AMORE

I bambini che hanno partecipato alla processione del Corpus Domini

ORATORIO……D’ESTATEa San Luca 20,21,22 giugno

(Guarcino-FR)Ritiro per il dopo cresima

Al Divino Amore - Campo scuolaper i bambini dai 3 ai 14 annidal 23 giugno all’8 agosto 2008

(orario 8-16.30)Servizio per sette settimane alle famigliedella Parrocchia che non hanno potutoiscrivere i loro bambini ai Centri Estivi.

Lo scopo dell’Oratorio d’estate, oltre alle at-tività ricreative e creative, di teatro, di campoe di laboratorio, è quello di offrire ai bambinila possibilità di scoprire la vera figura di Gesù,vero uomo nato da Maria e vero Dio fattosiuomo. I bambini hanno il diritto di sapere cheGesù non è un mito, non è una favola.

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