bollettino parrocchiale - locarno n 2 2014

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CAMMINIAMO INSIEME CAMMINIAMO INSIEME BOLLETTINO PARROCCHIALE DI LOCARNO Anno 106 - N. 2 - ESTATE 2014

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Bollettino Locarno Camminiamo Insieme Parrocchia Cattolica Collegiata Sant'Antonio abate Locarno - TI

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Anno 106 - N. 2 - ESTATE 2014

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CAMMINIAMO INSIEME ORARIO DELLE CELEBRAZIONI

T In lingua tedesca.

I SACERDOTI DELLA CITTÀ

• don Carmelo Andreatta, Arciprete, Vicolo Collegiata 5 tel. 091 751 3853

• don Lukasz Janus, Vicario, Vicolo Collegiata 5 tel. 091 751 3853

• don Andrea Gentili, Vicario, Via Balestra 48 tel. 091 752 10 14

• don Filippo Arcari, Vicario, Via Balestra 48 tel. 091 752 10 14

• don Bruno Martignoni, Parroco, Solduno tel. 091 751 05 13

• don Francesco Sandrin, Capp. Osp. La Carità, Vicolo Collegiata 5 tel. 091 751 38 53

• don Matias Hungulu, Parroco S. Francesco, Via Cittadella 20 tel. 091 751 84 14

COMUNITÀ RELIGIOSE

• Carmelo San Giuseppe, Via Fregera 10 tel. 091 751 49 44

• Monastero Santa Caterina, Via S. Caterina 2 tel. 091 752 19 82

• Figlie di Santa Maria di Leuca, via Balestra 48 tel. 091 756 87 55

CONTO CORRENTE POSTALE

Parrocchia cattolica di Locarno CCP 65-3762-0

Sabato Domenica Feriali

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI IN CITTÀ

Collegiata S. Antonio 17.30 9.00 10.30 20.00 7.00Sacra Famiglia 20.00 10.30 18.00Santa Caterina 17.00 11.00 17.00San Francesco 18.00T 10.00T

Monti della SS. Trinità 18.00Chiesa Nuova 9.00

Solduno 17.30 9.00 10.30 LU 8.30MA-VE 17.30

Muralto 17.30 10.00 17.30 19.30Madonna del Sasso 17.00 7.15 10.00 11.00 T 17.00 7.00 - 17.00Carmelo S. Giuseppe 8.00 7.30

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Copertina: i partecipanti a “Estate Oratorio 2014”

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Carissimi parrocchiani,

UN “GRAZIE!” SINCERO E FRATERNOLo scorso mese di giugno, con la Festa del Corpus Domini e l’inizio delle vacanze scolastiche, ter-

minava l’anno pastorale 2013-2014. Il tempo corre veloce e tra qualche giorno, con il nuovo anno sco-lastico, riprenderà gradualmente anche l’attività della Parrocchia per l’anno pastorale 2014-2015.

Credo doveroso allora, anche dalle pagine di questo numero di “Camminiamo insieme”,ringraziare cordialmente ciascuno di voi. La vostra costante compagnia, il vostro affetto fraternoe la generosità di molti nel rispondere alle esigenze e ai bisogni più diversi della famiglia parroc-chiale è stato ed è, per me e per i miei confratelli sacerdoti, una testimonianza commovente chesempre sostiene e sprona ad andare avanti, anche nei momenti di difficoltà. Personalmente ho sem-pre toccato con mano, ancora una volta, il miracolo della Comunione fraterna: vita condivisa che sacostruire rapporti nuovi, rinsaldando quelli più datati. “Comunione fraterna” che mi auguro conti-nui ad essere l’anima della nostra opera e testimonianza cristiana.

SI RIPRENDE!Dopo il periodo di vacanza - spero vivamente che tutti abbiano potuto in un modo o in un altro

trascorrere qualche giorno di riposo -, sempre occasione propizia per un momento di sosta, di ri-creazione, lontano dal solito “tran tran” quotidiano, eccoci nuovamente… “a Casa”.

Sì, sentire che la Comunità parrocchiale, Famiglia di famiglie, è nostra “Casa comune” dove spe-rimentare “vita di famiglia”, questo è il desiderio più forte che mi porto nel Cuore e che sempre hoaffidato al Signore, soprattutto all’inizio di ogni anno pastorale. Un bisogno insopprimibile, quellodi fraternità e di famiglia, che è proprio di ogni persona, a ogni età, poiché tutti siamo stati creatiper amore e per vivere relazioni buone, belle e vere.

AVERE CURA DI SE STESSI!Da dove iniziare dunque questo nuovo anno? Vi invito a non pensare anzitutto al “fare”, anche

se tante saranno le iniziative e le attività che ci aspettano per mantenere vivo lo spirito di famigliae per “camminare insieme”. Penso qui alla prossima festa del Quartiere, alla Sacra Famiglia; allafesta d’inizio dell’anno parrocchiale il 21 settembre, al Bosco della Bolla grande; e ancora all’in-contro con il Vescovo Valerio sul monte Tamaro il prossimo 20 settembre. Questo numero del bol-lettino vi indica i tanti appuntamenti che ci aspettano. Leggetelo con attenzione!

Ciò che penso sia di primaria importanza però è imparare a prendersi un po’ più cura di sestessi, condizione essenziale per prenderci maggior cura degli altri, pronti ad ascoltare, ad acco-gliere, pronti al servizio e a dare il meglio per istaurare rapporti più autentici.

“Prendersi cura di sé” è una tensione dell’Anima che abbisogna di tempo, di pazienza, di saper-ci “rinnovare” ogni giorno, senza sosta.

Mentre nella Società odierna il “prendersi cura di sé” spinge gli individui a guardare prevalen-temente al proprio aspetto fisico, all’apparire, al consumare emozioni e prodotti, i più vari, per ritro-

LETTERA CAMMINIAMO INSIEME

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CAMMINIAMO INSIEME LETTERA

vare la forma fisica o per un certo appagamento dei più diversi appetiti, per il Cristiano significaprimariamente interrogare il “Cuore”, gettare uno sguardo sulla propria vita interiore, fare qualco-sa per “ritrovare le ragioni del Cuore”…

LA VITA NELLO SPIRITO!La spiritualità cristiana, rispetto alla mentalità dominante, mette in luce anzitutto la dimen-

sione più profonda della persona, il suo bisogno insopprimibile di quella Pienezza e Felicità che l’uo-mo, da solo, non si potrà mai dare. Parte da quella “vita del Cuore” che ha forte ripercussione eimpatto sulla nostra dimensione fisica, psichica e intellettuale fino a influire sulle nostre scelte chea loro volta orientano tutto l’agire nel quotidiano e l’intera vita personale, famigliare, ecclesiale esociale.

GESÙ CI INVITA ALLA VERA “CURA DI SE STESSI”.

Lo stesso nostro Maestro, il SignoreGesù, quotidianamente, “al mattino, quandoera ancora buio, si ritirava in un luogo deser-to e là pregava”. A colloquio con il Padre.

Importante questo “stare davanti alPadre”, ogni giorno! Un atteggiamento chedice come il vero e proprio “prendersi cura disé” abbia inizio proprio dal nostro rapporto pri-mario ed essenziale con il Signore della Vita, ecome la familiarità con il Signore ci aiuti a col-tivare la qualità e la profondità della vita e ditutti gli altri nostri rapporti.

Non si tratta allora di un semplice starcenein silenzio, in un luogo solitario a riflettere,

ripiegati su noi stessi. Si tratta piuttosto di “lasciarci fare” da Colui che ci conosce davvero e ci amaimmensamente imparando ad affidarci a Lui in tutto e per tutto, in ascolto della Sua Parola.

Del resto, carissimi, è il nostro Vescovo Valerio a ricordarci, a più riprese, quanto sia importan-te ritrovare la nostra vera identità, in una Società che invita alla dispersione, nello spirito di fami-liarità con il Signore e tra di noi.

BUONA RIPRESA A TUTTI!Ecco il programma per il nuovo anno! Prenderci cura della nostra vita interiore e occuparci a

“vivere famiglia”! Ci riusciremo, anche attraverso tutte le difficoltà del cammino?! Lo spero viva-mente! Vi aspetto allora, assieme a tutti i miei Confratelli e collaboratori più stretti, pronto per con-tinuare a camminare con voi in questo nuovo anno pastorale.

don Carmelo Andreatta

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RIFLESSIONE CAMMINIAMO INSIEME

IL SENSO CRISTIANO DELLE VACANZE E DEL RIPOSOLa pausa estiva e le vacanze in genere come occasione

per curare corpo e spirito

L’estate è un tempo di riposo in cui normalmente si rallentano o si abbandonano del tutto quel-le attività che ci hanno accompagnato nel corso dell’intero anno. Il riposo spesso diventa sinonimodi ozio e di accidia. La nostra società ci ha abituato a seguire ritmi frenetici alternati a momenti diassoluto lassismo nei tempi di vacanza.

È proficuo domandarsi qual è il senso cristiano del riposo. Questa domanda, apparentementebanale e scontata, rivela la verità del nostro spirito. Infatti, concepire il riposo come assenza tota-le di impegni, come rifiuto di pensare ai vari problemi della vita, è una maniera poco rilassante diconcepire la pausa estiva. Anche se gli sforzi della propria professione vengono accantonati, resta-no gli impegni della vita familiare. La famiglia non va mai in vacanza: essere madre e padre è unmestiere che non conosce tramonto.

Del resto Gesù, durante la sua vita terrena, non si prendeva periodi di vacanze dai suoi discepolie nemmeno dalle persone che accorrevano a Lui per essere guarite o rincuorate.

Gli unici momenti di vero riposo per Gesù erano quelli della preghiera, dove trovava ristoro dellapropria anima nell’ascolto e nel dialogo con il Padre. Questo tempo che Lui dedicava alla preghie-ra costituiva per Gesù un attingere quella forza spirituale per essere sempre pronto al servizio delprossimo e poter così adempiere la sua missione affidatagli dal Padre.

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CAMMINIAMO INSIEME RIFLESSIONE

L’esempio di Gesù è di grande insegnamento per tutti noi. Il vero riposo cristiano nasce da treelementi; avere momenti di intimità con il Signore, offrire il servizio della carità al prossimo, vive-re la speranza come compimento della promessa di Dio.

� L’intimità con il Padre è opera dello Spirito Santo che vuole condurre la nostra anima dal-l’arsura del deserto del mondo all’oasi di pace dell’orazione a Dio, perché vuole dissetare le nostreinquietudini con la brezza della sua ispirazione e della sua consolazione. Come il corpo cerca refri-gerio durante questa calura estiva, così l’anima arde trovare una brezza di consiglio divino per esse-re guidata nelle proprie decisioni e confermata nelle proprie intenzioni.

� Aprirsi verso il prossimo come logica conseguenza del colloquio con Dio. Quante volte duran-te l’anno non si è avuto un tempo adeguato per parlare tra moglie e marito, per raccontarsi i propristati d’animo; quante volte non è stato possibile condividere le preoccupazioni su alcuni compor-tamenti dei figli, quante volte si è tralasciato di comunicare quelle vicende che hanno lasciato unaferita nelle relazioni familiari; quante volte si è persa l’occasione di ascoltare silenziosamente i figlisenza stare sempre ad esasperarli con tante richieste.

L’altro senso cristiano del riposo è il servizio della carità. Normalmente si pensa che dedicare leproprie energie, spendersi totalmente per l’altro, produce stanchezze che non ripagano gli sforzifatti. Chi ha avuto la fede e il coraggio di rimanere vicino ad un familiare malato, essere vicino adun figlio colpito da grave incapacità motoria o psichica, sopportare con amore le inquietudini di unfiglio ribelle, ha sperimentato le parole del Signore Gesù riportate dall’Apostolo Paolo: Vi è più gioianel dare che nel ricevere (At 20, 35). In un mondo che spende tutta una vita per accumulare sem-pre più ricchezze, accrescere il potere lavorativo, politico e finanziario, il Vangelo di Gesù ridimen-siona queste ambizioni mondane e richiama all’umiltà della carità verso il prossimo.

� Ed infine vi è l’ultimo elemento del riposo cristiano: vivere la speranza come compimentodella promessa di Dio. La speranza è il motore del riposo cristiano. La stanchezza spirituale nascespesso dalla sfiducia e della scoraggiamento che derivano dalle vicende della propria vita. La pre-carietà del posto di lavoro, una malattia silente che può aggravarsi con rapidità, l’inquietudine perle sorti del matrimonio di parenti o amici, sono preoccupazioni che affliggono il cuore dell’uomoportando un senso di affaticamento spirituale. Confidare nella speranza di un Dio che vuole com-piere la sua promessa di salvezza attraverso la nostra storia personale, dona grande pace al cuore,perché ripone le proprie agitazioni e le proprie aspirazioni tra le braccia amorose di Dio.

Per concludere, il senso cristiano del riposo sorpassa il significato di assenza di lavoro o del rilas-samento fisico e mentale. Il vero riposo è quello che abbraccia l’anima e il corpo nella relazione conDio, nel servizio al prossimo e nella speranza della realizzazione delle promesse di Dio che vuoledonare una pace che supera i travagli di questa vita. Per questo il riposo cristiano trova il suo com-pimento nella vita eterna, dove nutriamo la speranza di essere invitati al banchetto celeste per esse-re serviti (Lc 12, 37) e vivere il riposo di stare per sempre con Dio ed intercedere a favore di colo-ro che sono pellegrini sulla terra.

Osvaldo Rinaldi

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DAL MONASTERO SANTA CATERINA CAMMINIAMO INSIEME

Volentieri pubblichiamo un contributo delle Monache Agostiniane diSanta Caterina. È un segno bello di Comunione che ci aiuta a sentirciuniti nel quotidiano, con vocazioni e contributi diversi, e tutti al servi-zio della Chiesa e dell’Umanità.

LA PREGHIERALa quarta parte del Catechismo della Chiesa Cattolica è dedicata alla preghiera. Essa si apre cer-

cando di dare una definizione dell’orazione. La disposizione necessaria per ricevere il dono della pre-ghiera è l’umiltà, perché – e qui si cita Sant’Agostino – “l’uomo è un mendicante di Dio” (n. 2559).

I Salmi costituiscono il “capolavoro della preghiera dell’Antico Testamento” (n. 2596) e “resta-no essenziali per la preghiera della Chiesa” (n. 2586). Gesù si ritirava spesso in disparte per prega-re, e c’insegna a fare altrettanto oggi. L’Eucaristia è il culmine della preghiera cristiana ed è il piùgrande sacrificio di lode.

Alla tradizione orientale è cara la preghiera del cuore: “Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietàdi me peccatore”. Questa preghiera, precisa il Catechismo, “è pos-sibile in ogni tempo, perché non è un’occupazione accanto adun’altra, ma è l’unica occupazione, quella di amare Dio che animae trasfigura ogni azione in Cristo Gesù” (n. 2668). Nei Racconti diun pellegrino russo, testo ascetico scritto tra il 1853 e il 1861 daun anonimo russo, il pellegrino, protagonista dell’opera, affermache ogni volta che recitiamo la preghiera di Gesù, è come se egli cirispondesse “Io ti perdono!”.

In occidente la bella devozione del rosario si è sviluppata nelMedioevo.

La serva di Dio, Suor Consolata Betrone, clarissa cappuccinadel monastero di Torino Borgo Po, e in seguito, del monastero delSacro Cuore di Moncalieri (TO), “apostola dell’incessante atto d’a-more”, vissuta tra il 1903 e il 1946, diffuse la preghiera insegnata-le da Gesù: “Gesù, Maria, vi amo, salvate anime” e incoraggiava arecitarla con frequenza. Così le ispirava Gesù: “Mentre tu reclina-ta sul mio Cuore, mi ami, io brucio tutti i tuoi difetti. L’amore faràscomparire tutte le tue deficienze”. E ancora: “Vuoi amarmi tanto?

Con l’atto di amore mi si ama tanto (…) amami e sarai felice, più mi amerai e più sarai felice”.Sant’Agostino si definiva un “filo d’erba assetato” (del Signore). La nostra anima è inquieta perchéha sete di Dio e solo in Lui si può placare la sua arsura. Spesso durante la giornata rivolgiamo brevipreghiere, come piccole frecce verso il cielo (di qui il nome di “giaculatoria” da “prece iaculatoria”),prece lanciata verso il cielo; esse saranno nostre buone compagne di viaggio.

Suor Sandra, Monastero Santa Caterina

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CAMMINIAMO INSIEME CALENDARIO LITURGICO

AGOSTO

15 VENERDÌ ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA – Solennità

Le SS. Messe sono previste come segue:

08.00 Monastero San Giuseppe – Locarno Monti09.00 Chiesa Nuova10.30 Chiesa Sacra Famiglia11.00 Al Pizzo Trosa

in caso di pioggia la S. Messa sarà celebrata alla stessa ora nella cappella di Colmanicchionon c’è Messa alle ore 10.30 in Collegiata

10 DOMENICA XIX DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

17 DOMENICA XX DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

24 DOMENICA XXI DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

31 DOMENICA XXII DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

10.30 Chiesa Sacra Famiglia: S. Messa solenne Commiato da Suor Alba Redulla e saluto di benvenuto a Suor Cleofe Panoga

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CALENDARIO LITURGICO CAMMINIAMO INSIEME

sabato 30 e domenica 31 agostoFESTA DEL QUARTIERE SACRA FAMIGLIA

(vedi programma particolareggiato a pag. 16)

SETTEMBRE

1 LUNEDÌ BEATA VERGINE MARIA DEL SASSO – Festa liturgica

7 DOMENICA XXIII DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

14 DOMENICA ESALTAZIONE DELLA S. CROCE – festa – orario festivo

21 DOMENICA XXV DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

FESTA FEDERALE DI RINGRAZIAMENTOFESTA DELL’AMICIZIA E DELLE FAMIGLIEINIZIO UFFICIALE DELL’ANNO PASTORALE IN PARROCCHIA(consultare il programma particolareggiato a pag. 17)Non c’è Messa alle ore 10.30 in Collegiata

25 GIOVEDÌ S. NICOLAO DELLA FLÜE, EREMITA, OPERATORE DI PACE E PATRONO DELLA SVIZZERA– Solennità – orario feriale

28 DOMENICA XXVI DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

OTTOBRE Mese missionario e del Santo RosarioOgni sera del mese di ottobre, da lunedì a venerdì, in Colleggiata, ore 20.00: recita del Santo Rosario

4 SABATO SAN FRANCESCO D’ASSISI – memoria – orario feriale

09.30 Basilica del S. Cuore a Lugano, ORDINAZIONI PRESBITERALI per l’imposizione delle mani di Mons. Vescovo Valerio Lazzeri. Siamo tutti invitati a parteciparvi, accompagnando il nostro vicario parrocchiale don Filippo all’ordinazione presbiterale.(seguiranno informazioni più precise)

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5 DOMENICA XXVII DEL TEMPO ORDINARIO – ORARIO FESTIVO

10.30 Chiesa Sacra Famiglia: S. Messa solenne presieduta da don Andrea Gentili che prende commiato dalla Comunità parrocchiale per assumere un nuovo incarico pastorale.

7 MARTEDÌ B.V. MARIA DEL ROSARIO – orario feriale

20.00 Chiesa Sacra Famiglia: tutta la Comunità parrocchialeè invitata alla preghiera del S. Rosario preparandosi inoltre alla Prima Santa Messa di don Filippo Arcari.

12 DOMENICA XXVIII DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

10.30 Collegiata: PRIMA SANTA MESSA DI DON FILIPPO ARCARI.Seguirà l’aperitivo in Piazza Sant’Antonio e il pranzo Comunitario al Centro Sacra Famiglia.

Attenzione!!! Per dare a tutti la possibilità di partecipare alla prima S. Messa di don Filippo gli oraridelle celebrazioni subiranno la seguente modifica:

08.00 Monastero San Giuseppe08.00 Collegiata 09.00 Chiesa Sacra Famiglia 10.30 Collegiata 20.00 Collegiata

19 DOMENICA XIX DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE Oggi si raccolgono le offerte a favore dell’Evangelizzazione dei popoli.

10.30 Chiesa Sacra Famiglia: Celebrazione eucaristica presieduta da don Filippo Arcari e benvenuto del Quartiere nuovo al neo Presbitero.

Triduo di preparazione alla festa parrocchialedella B.V. Maria della divina Grazia

CAMMINIAMO INSIEME CALENDARIO LITURGICO

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23 GIOVEDÌ

20.00 Collegiata: recita del S. Rosario e benedizione eucaristica

24 VENERDÌ

20.00 Collegiata: in un clima di preghiera catechesi sul significato del Culto mariano della Chiesa

25 SABATO

10.00 Collegiata: adorazione eucaristica fino alle 16.30 e SS. Confessioni dalle 14.00 alle 16.30

26 DOMENICA XXX DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

Festa parrocchiale della B.V. Maria Madre della divina Grazia

Attenzione!!!La festa della B.V. Maria della divina Grazia vuole coinvolgere tutta la Comunità parrocchiale. Per questo motivo l’orario delle celebrazioni subirà il seguente cambiamento:

08.00 Monastero S. Giuseppe: S. Messa08.00 Collegiata: S. Messa09.00 Chiesa Sacra Famiglia: S. Messa10.30 Collegiata: S. MESSA SOLENNE

E PREGHIERA DI AFFIDAMENTO ALLA VERGINE MARIA

17.00 Collegiata: S. Vespri e benedizione eucaristica20.00 Collegiata: S. Messa

Alla Sacra Famiglia la S. Messa è anticipata alle ore 09.00 per tutti coloroche sono impossibilitati a salire in Collegiata.

CALENDARIO LITURGICO CAMMINIAMO INSIEME

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IL SACRAMENTO DELLA PENITENZAIn preparazione alla Festa dei Santi e al Giorno dei Morti

Martedì 28 ottobre – ore 20.00 – in Collegiata Sant’AntonioCELEBRAZIONE COMUNITARIA(saranno presenti alcuni Sacerdoti)

Venerdì 31 ottobre – dalle 14.30 alle 16.30 – in CollegiataCELEBRAZIONE INDIVIDUALE

31 VENERDÌ FERIA DELLA XXX SETTIMANA ORDINARIA – orario festivo

Non c’è Messa prefestiva alle 18.00 ai Monti della Trinità

20.00 Collegiata: “CONCERTO DEI SANTI”Preghiere – meditazioni – canti – brani musicali

NOVEMBRE

1 SABATO TUTTI I SANTI – Solennità – orario festivo

Le SS. Messe della Solennità sono previste come segue:08.00 Monastero San Giuseppe – Locarno Monti09.00 Collegiata Sant’Antonio10.30 Collegiata Sant’Antonio10.30 Chiesa Sacra Famiglia14.30 Collegiata Sant’Antonio: S. Vespri della Solennità15.00 Processione al Cimitero e preghiera per i Defunti

Non c’è Messa: alle 17.30 in Collegiata alle 18.00 ai Monti della Trinitàalle 20.00 alla Sacra Famiglia

CAMMINIAMO INSIEME CALENDARIO LITURGICO

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2 DOMENICA COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI – orario festivo

08.00 Monastero San Giuseppe – Locarno Monti09.00 in Cimitero10.30 Collegiata Sant’Antonio10.30 Chiesa Sacra Famiglia15.00 in Cimitero: preghiera del S. Rosario per tutti i defunti.20.00 Collegiata

Nell’OTTAVARIO DEI DEFUNTI (dal sabato 1 al sabato 8 novembre)

l’unica intenzione di ogni S. Messa sarà quella del ricordo e della preghiera

PER TUTTI I NOSTRI DEFUNTI.

9 DOMENICA DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE – orario festivo

16.00 Centro parrocchiale Sant’Antonio - a conclusione dell’Ottavario di preghiera per i Defunti: - Recita della Corona del Santo Rosario- Tradizionale castagnata

16 DOMENICA XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

23 DOMENICA XXXIV DEL TEMPO ORDINARIO – orario festivo

CRISTO RE DELL’UNIVERSO – SOLENNITÀ09.00 Chiesa Nuova: Santa Messa10.00 Collegiata Sant’Antonio:

celebrazione solenne dell’Eucaristia e SACRAMENTO DELLA CRESIMA PER 34 NOSTRI RAGAZZE E RAGAZZI

CALENDARIO LITURGICO CAMMINIAMO INSIEME

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SABATO 29 NOVEMBRE

TERMINA L’ANNO LITURGICO, L’ANNO DELLA CHIESA,E CON LA PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

SI APRE UN ANNO NUOVO

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CAMMINIAMO INSIEME CALENDARIO LITURGICO

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VENERDÌ 15 AGOSTO 2014

Solennità dell’Assunzione della B.V. Mariaore 11.00

Santa Messa al Pizzo Trosa

in caso di brutto tempo la S. Messa sarà celebratasempre alle ore 11.00nella cappella di Colmanicchio

in prevendita in Casa parrocchiale e alla chiesa Sacra Famiglia sono disponibili i biglietti per gli impianti di risalita

al prezzo speciale di frs. 20.— (adulti) e frs. 10.— (bambini)

CALENDARIO LITURGICO CAMMINIAMO INSIEME

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CAMMINIAMO INSIEME CALENDARIO LITURGICO

sabato 30 e domenica 31 agosto 2014

XXXIII edizione FESTA DEL QUARTIERE SACRA FAMIGLIA

Programma delle giornate

Sabato 30 agosto

14.00 GIOCHI per tutti i giovanissimi del Quartiere

18.30 GRIGLIATA popolare e MUSICArisotto, insalate, carni alla griglia…

La festa è allietata dagli “SCACCIAPENSIERI”

Domenica 31 agosto

10.30 SANTA MESSA nella Chiesa della Sacra FamigliaSaluto a Suor Alba e benvenuto a Suor Cleofe

18.30 GRIGLIATA popolare e MUSICACarni alla griglia, insalate…

20.00 TOMBOLA CON RICCHI PREMI

In caso di cattivo tempo la festa si svolgerà nel Centro Sacra Famiglia

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CALENDARIO LITURGICO CAMMINIAMO INSIEME

domenica 21 settembre 2014 AL BOSCO DELLA BOLLA GRANDEQUARTIERE SACRA FAMIGLIA

Festa dell’amicizia e delle famiglienella Festa federale di ringraziamento inizio dell’anno pastorale parrocchiale

Programma

ore 10.30 S. MESSAore 12.00 PRANZO IN COMUNE (con possibilità di grigliare)ore 14.00 TOMBOLA e inizio GIOCHI PER TUTTI I BAMBINI

In caso di cattivo tempo la festa si svolgerà nel Centro Sacra Famiglia

IN COLLEGIATA SANT’ANTONIO, PER L’OCCASIONE, È SOSPESA LA S. MESSA DELLE ORE 10.30

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CAMMINIAMO INSIEME MESSAGGIO DEI VESCOVI

MESSAGGIO DEI VESCOVI SVIZZERI PER IL 1° DI AGOSTO

Mi è sembrato opportuno pubblicare sul nostro “Camminiamo insieme” il messaggio deiVescovi svizzeri in occasione della festa nazionale 2014.

È stato redatto, a nome dei Vescovi svizzeri, dal nostro Vescovo emerito Mons. Pier GiacomoGrampa. Un messaggio ben articolato; una riflessione precisa, lucida, ponderata e nello stessotempo decisa e ricca di positive provocazioni.

Rileggerla ci aiuterà, come Cittadini e come Cristiani, a collocarci con maggior consapevo-lezza, solidamente radicati nella Storia del nostro Paese, in questa nostra Società “globalizzata”in continuo mutamento; situazione che ci chiama ad assumere con coraggio, speranza e volon-tà di operare, le sfide del presente e del futuro.

Mons. Markus Büchel – Vescovo di San GalloMons. Charles Morerod – Vescovo di Losanna, Ginevra e FriborgoMons. Denis Theurillad – Vescovo ausiliare di CoiraMons. Norbert Brunner – Vescovo di SionMons. Vitus Huonder – Vescovo di CoiraMons. Felix Grmür – Vescovo di BasileaMons. Valerio Lazzeri – Vescovo di LuganoMons. Pierre Farine – Vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e FriborgoMons. Martin Gächter – Vescovo ausiliare di BasileaMons. Marian Eleganti – Vescovo ausiliare di CoiraMons. Alain de Raemy – Vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e FriborgoMons. Joseph Roduit – Abate di Saint MauriceMons. Urban Federer – Abate di Einsiedeln

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MESSAGGIO DEI VESCOVI CAMMINIAMO INSIEME

SU IDENTITÀ, CONVIVENZA, ESCLUSIONE.

Mezzo anno dopo l'iniziativa "contro l'immigrazione dimassa" e qualche mese prima dell'iniziativa "Ecopop" occor-re riflettere su quel che fa l'"identità" della Svizzera, sul rap-porto che intratteniamo con lo "straniero" e come ci imma-giniamo la convivenza nel nostro Paese. Il 1° agosto si situaidealmente tra queste due date importanti. Un motivo di piùper dedicare al tema il messaggio 2014 dei vescovi svizzeri.

Il punto di partenza della nostra riflessione è la parola diGesù "ero straniero e mi avete accolto" (Mt 25, 35). Vogliamoquindi avvicinarci al tema dell'"identità della popolazionesvizzera" soffermandoci su tre aspetti:

l'identità di popolo, il popolo svizzero, che nasce sovra-no;�l'identità cristiana, profondamente radicata nella storia e nella tradizione del popolo svizzero,che suscita un sentimento di comunità e di appartenenza; l'identità dell’altro, dalla quale non sipuò prescindere in rapporto alla convivenza.

1. Identità del popolo svizzeroAll’origine della convivenza plurisecolare del popolo svizzero vi sono valori condivisi. Questi pos-

sono trasformarsi in modelli per una rinnovata convivenza.- La Svizzera nasce da un’esigenza di autonomia e di autodeterminazione. Sono questi i valo-

ri fondanti che hanno permesso nella sua storia di mettere insieme gruppi etnici diversi traloro per lingua, confessione religiosa, cultura e tradizioni. Da qui nasce la convinzione chela Svizzera sia una “nazione per volontà” (una Willensnation) piuttosto che una nazione fon-data sulla discendenza e aggrappata al sangue (ius sanguinis).

- La diversità è parte integrante dell’identità del popolo svizzero. Politicamente, la “formulamagica” ne è l’esempio più evidente perché ha saputo mettere insieme nell’opera di governodel Paese le varie culture politiche liberale, socialista, cattolica, riformata, cittadina o agraria.

- Importante è l’approccio pragmatico e non ideologico alle questioni. È attraverso un processodi mediazione che si cerca un denominatore comune, anche minimo, per trovare una rispo-sta condivisa.�- Il popolo è sempre il riferimento ultimo. Chi cerca una soluzione alle que-stioni deve sempre smussare gli estremismi perché sa già in partenza che dovrà fare i conticon il popolo e con la democrazia diretta.

- Il rapporto dello Svizzero, della Svizzera con il suo Paese va ricondotto a due modelli: Heimat(terra dove si è nati e cresciuti) e Vaterland (la terra dei padri). In questo senso il cittadinosvizzero vive “identità multiple”: nasce in un luogo, vive e lavora in un altro, ma potrebbeavere il riferimento alla terra dei padri pur vivendo “altrove”.

- L’aiuto reciproco. Che è caratteristica dei Cantoni primitivi fin dalle origini ma che si allar-ga alla grande tradizione umanitaria di accoglienza, solidarietà e soccorso.

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2. Identità cristianaNon si può negare che i valori biblici e cristiani sono profondamente radicati nel popolo svizze-

ro. Ma la comunità cristiana deve recuperare questi valori e prenderne coscienza. Deve pure ricon-durre questi valori alle esigenze odierne. Non basta richiamarli e ribadirli. Occorre interpretarli,spiegarli nel loro significato ma soprattutto nella loro applicazione pratica.

Oggi questi valori sono troppo spesso sbandierati e proclamati da chi strumentalmente vuolebrandirli contro un nemico (l'altro, lo straniero, il musulmano). Se da parte delle Chiese, dellacomunità cristiana, questi valori si limitano ad essere ripetuti e non interpretati, si rischia di crea-re un effetto identificativo tra il credente e coloro che usano questi valori per “difendere le nostretradizioni cristiane”, senza comprenderle e soprattutto senza viverle. Avremo alla fine un sacco dibuoni cristiani convinti che per difendere il cristianesimo bisogna limitare l’accesso agli stranieri,impedire loro alcuni diritti, costruire muri e barriere.

Mi permetto di richiamare qualche passo delle Scritture che offrono la base per una riflessionecristiana nei confronti degli stranieri.

Per la Torah – gli insegnamenti del Vecchio Testamento –, il tema sorge assai presto. Bisognatener presente Deuteronomio 24,17-22, in cui lo straniero viene assimilato alle altre categorie dipersone (orfano e vedova) bisognose di particolare protezione e, soprattutto, Levitico 19,33-34(Codice di Santità), dove si comanda che lo straniero debba essere amato «come se stesso».

Anche nel Nuovo Testamento non mancano i richiami all’accoglienza dell’altro, all’aperturaverso il diverso, all’impegno per la giustizia, il perdono, la comprensione e la fraternità. I versettidel Vangelo secondo Matteo sono decisivi (leggi Mt. 25,34-40). Vi troviamo una descrizione profeti-ca dell’ultimo giudizio, dove la condotta degli uomini verrà sanzionata in base alle opere esercita-te verso coloro che si trovavano nel bisogno.

3. Identità dell’altro�La Svizzera è dopo il Lussemburgo il paese in Europa con il più alto tasso di stranieri. Quasi il 25%

della popolazione presente in Svizzera è straniera. In Francia sono appena 6%, in Germania un po' piùdi 8%. E' vero che questi dati statistici sono difficilmente comparabili, perché da noi le clausole appo-ste all'immigrazione sono più numerose che nella maggior parte dei Paesi dell'UE. Detto questo però,il semplice dato statistico la dice lunga sul modello di integrazione dello straniero da parte dellaSvizzera: la conflittualità legata alla presenza straniera in paesi europei a noi vicini è di gran lungasuperiore a quella riscontrata nel nostro Paese, anche se quei Paesi annoverano meno stranieri.

La prima riflessione che si impone è però legata all’identità dello straniero, che è identità al plu-rale: vi sono molteplici identità legate al paese di origine o all’etnia, alla religione. È impossibiledefinire una matrice comune. Ma è indispensabile prendere coscienza che il popolo svizzero (conuna propria "identità") si trova confrontato con una molteplicità di altre identità che rendono dif-ficile l’approccio, provocando così generalizzazioni e semplificazioni che separano e allontanano,invece di unire e avvicinare.

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Non si può poi ignorare che all’interno dello stesso gruppo etnico vi siano diverse identità dovu-te alla diversa presenza sul territorio svizzero: un conto è l’immigrato che ha lasciato il suo paese eper motivi di lavoro o sopravvivenza si è trasferito in Svizzera; un altro è chi appartiene alla secon-da generazione, cresciuta scolasticamente e culturalmente in Svizzera, arricchendosi di tradizionie di riferimenti valoriali che poco hanno a che fare col paese d’origine dei genitori. Ci troviamo cosìdi fronte a diverse identità all’interno della stessa famiglia, oltre che all’interno della stessa etnia.Un giovane kosovaro o cingalese, nato e cresciuto in Svizzera, si sentirà di condividere maggior-mente l’identità delle origini o l’identità vissuta nella comunità vitale?

La novità (che viene vista come minaccia) è legata all’identità religiosa. Attualmente, gran partedegli immigrati continua a far parte di una Chiesa cristiana, ma è pur vero che si aggiungono sem-pre di più persone con un'altra religione, soprattutto musulmani. Un motivo di paura in più per l'i-dentità della Svizzera...

4. ConvivenzaLa convivenza si fonda su valori, norme e comportamenti condivisi. Occorre individuarli. Ma

occorre anche accogliere e rendere negoziabili le differenze. Le differenze non servono solo per divi-dere, ma possono anche essere occasioni di confronto.�Incontrare la persona e non la “categoria”alla quale appartiene, è l’impegno che deve vederci attivi per aiutare gli stranieri che bussano allanostra porta a conoscere le nostre lingue, la nostra storia, le nostre istituzioni, le nostre leggi.

Se si pensa di poter costruire una società integrata è indispensabile promuovere un dialogo e unconfronto positivo, perché si riconosca un nucleo di valori comuni sui quali costruire la reciprocaintegrazione. E bisognerà evitare tutti quei fenomeni che tendono a creare comunità separate perla presunzione di sentirsi ciascuna superiore alle altre. Perchè si possa realizzare una pacifica con-vivenza occorre evitare alcune posizioni errate, tanto di paura, come di lotta o semplicemente diindifferenza.

Assumiamo il fatto che tra di noi vivano stranieri. Occorre evitare la noncuranza, il disinteres-se per il fenomeno degli stranieri tra noi, ritenendoli una presenza marginale, insignificante, mapure lo zelo disinformato che per alcuni si trasforma in lotta, opposizione, paura verso queste nuovepresenze. In altri invece porta a propugnare l’uguaglianza di tutte le fedi, facendo di ogni erba unfascio, senza distinguerle nella loro specificità.

In particolare soprattutto verso le componenti di religione islamica occorre preoccuparsi per-ché si sappia accettare una distinzione tra dimensione religiosa e civile, tra credenze di fede e leggistatali. Tocca a noi adoperarci perché comprendano il nostro cammino di secolarizzazione e impa-rino a distinguere tra religione, fede e società. Per realizzare una positiva convivenza occorre col-tivare questo atteggiamento criticamente positivo, attento e serio.

Se consideriamo che quasi un quarto della popolazione del nostro piccolo Paese è straniero, dob-biamo ammettere che il tradizionale spirito di ospitalità che caratterizza la Svizzera non è venutomeno nei secoli.�Ci sono certo dei fenomeni negativi che vanno denunciati e combattuti. Pensiamoa quelle donne, provenienti in prevalenza dall’Est, che vengono adescate con promesse di lavoro eche invece sono spinte nel vortice della prostituzione. Questa piaga disonora il nostro Paese e le suetradizioni. Un’altra piaga è il salario ridotto pagato al lavoratore straniero. Si è giunti al punto da

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privare del lavoro nostri operai, per sostituirli con mano d’opera estera retribuita con salari risibi-li. Questa vergogna va combattuta ed eliminata, imponendo per i diversi settori un salario minimo.Malgrado il suo netto rifiuto in occasione dell'ultimo verdetto popolare, il problema rimane acuto.

Occorre anche prestare attenzione alla possibilità dei subappalti, perché non si affidi a terzi unlavoro che sarà onorato con prezzo troppo più basso, a scapito anche della qualità. Va da sé che l’o-peraio svizzero posto in disoccupazione si sentirà umiliato e ferito da una situazione ingiusta che siè creata sul mercato del lavoro, si pensi al Ticino. In questo caso non si parlerà di xenofobia, ma diflagrante ingiustizia nei confronti del mondo del lavoro.

Per una maggiore giustizia sociale

Mai a sufficienza ribadiremo il principio sancito dalla nostra Costituzione nel suo prologo: “Laforza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri”. Il nostro pensiero quisi estende non solo agli stranieri, ma anche a tutti coloro che sono poveri, malati, anziani. Le nostreleggi vanno applicate con coraggio per favorire i più deboli.

Si pensi all’anziano al quale la famiglia non può più provvedere. Se di fatto non si trova per luiuna sistemazione valida in una casa di cura, egli si sente umiliato e negletto ed avverte che la suapersona è diventata un peso per la società.

Dobbiamo riconoscere che una legislazione più o meno corretta cambia la vita di una persona.Quando noi ospitiamo degli stranieri che chiedono asilo da noi e offriamo loro un pur modesto lavo-ro, essi si impegnano e concorrono al bene di tutta la comunità. Quando sono condannati all’ozio,delinquono proprio perché posti in una situazione disumana.

Più noi ci caliamo nei loro drammi e più cerchiamo di risolverli con intelligenza e umanità.

5. EsclusioneTra svizzeri e stranieri vi sono valori diversi e in competizione. La reazione istintiva e immedia-

ta è l’esclusione. Anzi, la preclusione. Cioè una chiusura previa, anticipata rispetto alla conoscen-za. Il primo sentimento che porta alla preclusione è la paura. Sentimento legittimo e naturale. Mache, proprio perché istintivo e irrazionale, va superato.

Negare la paura è negare la realtà. Affermare genericamente che “non occorre aver paura” deglistranieri significa dare una risposta insoddisfacente. La risposta adeguata è invece una rispostarazionale, che invita alla conoscenza dell’altro, a vincere l’ignoranza dello sconosciuto. La regoladel “guardare negli occhi una persona” quando si fa l’elemosina vale anche per quando si incontrauna persona che non si conosce. In questo caso lo straniero. Si apre una prospettiva diversa se c’èvolontà di conoscere l’altro.

Non inganniamoci: il frontaliere, l'artigiano o la piccola impresa straniera che arriva a sussiste-re grazie a lavori fatti in Svizzera, ma anche il richiedente l’asilo sono persone con le quali si puòparlare, ci si può confrontare, che si possono conoscere.�Gli stranieri di cui aver paura veramente(e di cui stranamente non si parla mai in termini di minaccia) sono altri. Sono gli stranieri “invisi-bili”, senza volto. Sono quelli impossibili da incontrare, ma che condizionano la nostra vita e sonoreali minacce alla nostra convivenza. Sono società finanziarie internazionali che fanno crollare inte-

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ri sistemi economici solo spostando ricchezza, senza crearla. Sono i clan malavitosi che compranoa man bassa locali e negozi, riciclando denaro attraverso società di trasferimento internazionale ogestiscono centri di massaggio dietro i quali si pratica la prostituzione.

Lo straniero che incontriamo (l’impiegato frontaliere, la cameriera d'Europa orientale, il pro-fugo nigeriano...) hanno un nome e un cognome, un volto, un sorriso, un sogno, un dolore, una spe-ranza alla quale agganciarsi per meglio conoscerli e avanzare con loro.�Lo straniero pericoloso (lafinanziaria che ricicla, il clan che schiavizza i connazionali) è invece una Società letteralmenteAnonima, senza volto, senza cuore, senza anima; col solo scopo di fare denaro non importa come.Con questo straniero non possiamo parlare, non lo possiamo guardare in faccia, non si può instau-rare un dialogo. Non si può neppure litigare. D’altra parte, non ci dà così fastidio perché non formacolonne in autostrada e non ruba nelle nostre case. Ma ci conquista in modo ancor più invadente esubdolo. Rubandoci coscienza e cultura.

La minaccia dell’invasione migratoria è minaccia ricorrente. L’ “inforestieramento” dellaSvizzera è temuto regolarmente soprattutto a partire dall’inizio del secolo scorso. Ma, pur essendopresente in modo irrazionale nella coscienza di una frangia della popolazione strumentalizzata dapartiti nazionali e movimenti locali, è una minaccia che va ridimensionata. Il tempo e le politichedi concordanza l’hanno sempre riassorbita.

L’ultima vicenda in ordine temporale (il voto del 9 febbraio 2014 sull’iniziativa popolare “control’immigrazione di massa”) va poi interpretata correttamente, prima di essere liquidata come un votocontro lo straniero. E soprattutto va contestualizzata all’interno di una dimensione europea dovel’eliminazione delle frontiere e la libera circolazione delle persone hanno provocato una irraziona-le e indistinta reazione in molti popoli europei.

In questo senso la Svizzera ha solo palesato e anticipato un sentimento che è diffuso tra le popo-lazioni europee. E che in Europa potrà scaturire in due opposti scenari: un riassorbimento neltempo, attraverso nuove generazioni di cittadini (“europei” prima che tedeschi, portoghesi, ingle-si, greci, spagnoli o francesi); oppure un prevalere dei movimenti nazionalisti ed euroscettici cheporteranno ad un ridimensionamento dell’elefante europeo.

Infine, parlare di esclusione significa però anche parlare dell’auto-esclusione dello straniero neiconfronti dello svizzero. Molti i motivi: anche qui la paura, il timore di essere giudicato. Ma anchela lingua spesso incomprensibile. Senza lingua c’è incomunicabilità. E ancora: la solitudine dellostraniero, dell’immigrato, del rifugiato. È un atteggiamento che porta a rinchiudersi in se stesso oancor peggio in un gruppo che si auto-esclude.

6. Verso una fraternità universaleTutti gli uomini sono fratelli, perché figli dell’unico Padre dei cieli (Matteo 23,9). L’unico

Creatore illumina con la luce del Verbo tutti i suoi figli (Giovanni 1, 1-9). Il genio proprio di ognipopolo e di ogni cultura indica la varietà e la bellezza del creato.�Noi sappiamo che l’emigrazione èun fenomeno doloroso, che viene dall’indigenza e obbliga l’uomo a cercare altrove lavoro e casa.L’esperienza che compiono oggi popoli sfavoriti ha colpito anche noi in generazioni relativamentea noi vicine. La volontà di Dio è per una distribuzione equa della ricchezza, così che la famiglia

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umana goda in ogni suo componente di benessere e di pace. Il simbolo della manna, equamente dis-tribuita, è indice della volontà del Padre che gli uomini vivano in fraternità (Esodo 16, 17-21).

La pressione dei popoli affamati non si combatte con le armi o erigendo muri sempre più alti,ma con la ridistribuzione di quei beni che l’avidità e la cupidigia hanno tolto a tanti Paesi del mondo.Le nostre Diocesi svizzere vivono da decenni una realtà che non va scordata. Si sono creati nei varicontinenti dei centri di impegno civico e di evangelizzazione. Sono nate delle micro realizzazioniche promuovono l’agricoltura, l’artigianato, l’igiene, l'istruzione. Da queste zone non viene nessu-no da noi, se non qualche operaio che si specializza in un determinato settore per tornare a inse-gnare una nuova attività ai suoi conterranei. Creando condizioni di armonico sviluppo, si pongonole basi per una pace duratura. La pace non si è mai costruita e mai si costruirà con le armi, ma conla condivisione dei beni.

Recentemente, la Svizzera ha iniziato a far luce su un capitolo oscuro della sua storia sociale,alzando il velo sulle vicende tristi di bambini, ragazzi e giovani vittime di misure coercitive a scopodi assistenza o di affidi extrafamiliari. Sono fatti che riguardavano bambini assegnati d’ufficio oadottati di forza, persone internate per decisioni amministrative in istituti chiusi come prigioni,persone che si sono viste negare il diritto alla riproduzione per sterilizzazioni forzate o aborti impo-sti. E non sono mancati abusi e repressioni versi i nomadi. Mentre si sta sensibilizzando la societàcivile perché si faccia chiarezza su questi eventi negativi e si predispongano pure sussidi riparato-ri per i casi più gravi, per i torti e gli abusi subiti, non si commettano altre ingiustizie e non si pro-vochino sofferenze per egoismo o paure ingiustificate.

Il male che ci uccide è il nostro egoismo. Più apriamo mente e cuore alla fraternità, più noi poniamo le basi per la nascita di un mondo migliore. Se il nostro Paese si impegna a prendere sulserio il suo motto “Uno per tutti e tutti per uno”, estenderà al mondo intero la sua esperienza di fraternità.

Nella pienezza dalla vita “Dio sarà tutto in tutti” (1 Corinti 15,28). Più noi ci radichiamo nell’a-more e più percepiamo che la nostra vita realizza una fraternità universale che è per tutti chiave difelicità.

Questo auspichiamo possa avvenire proprio nella fedeltà autentica alla nostra identità civile,sociale, culturale e religiosa.

A nome dei vescovi svizzeri:�Mons. Pier Giacomo Grampa,

Vescovo emerito di Lugano

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CRONACA PARROCCHIALE CAMMINIAMO INSIEME

CRONACA PARROCCHIALEDei mesi scorsi scegliamo gli eventi più significativi per una breve carrellata di vita parroc-

chiale. Giusto per ricordare e per ringraziare. Infatti, ogni momento di vita della Comunità è undono sempre grande che abbisogna dell’apporto di tutti per essere organizzato, vissuto e coltiva-to perché porti buon frutto.

Domenica 9 marzo: la consegna della Bibbia ai bambini della Prima Comunione.

Mercoledì 12 marzo: i bambini della Prima Comunione si riuniscono per una Catechesi sulsenso della Quaresima e per il rito delle Ceneri.

Martedì 11 marzo: Primo incontro vicariale di Quaresima al Centro Sacra Famiglia sul tema“Aggiungi un posto a tavola”. Riflessioni sul drappo quaresimale e forte testimonianza di vitadi Jean Pierre e Marisa, famiglia affidataria.

Domenica 16 marzo: consegna del Vangelo ai ragazzi e alla ragazze cresimandi e pranzoComunitario di Quaresima al Centro Sant’Antonio.

Martedì 25 marzo: Secondo incontro vicariale di Quaresima all’Oratorio San Giovanni Boscodi Tenero sul tema “Il mio vestito mi chiama a riflettere” con l’animatrice di Sacrificio qua-resimale signora Daria Lepori.

Martedì 1° aprile: Terza serata vicariale di Quaresima. Sacra rappresentazione nella chie-sa di Quartino: “Testimoni oculari”, un classico del teatro sacro di Angelo Franchini.

Sabato 5 aprile: Sacra rappresentazione in Collegiata con la partecipazione del Gruppo tea-trale della Parrocchia del Sacro Cuore di Bellinzona. È stata rappresentata la “parabola delPadre misericordioso” (o del “figlio prodigo”) così come potrebbe essere riformulata ai gior-ni nostri.

Martedì 8 aprile: Quarta serata vicariale. Tema: “La gioia del Vangelo”, la missionarietà dellaChiesa nella “Evangelii Gaudium” di papa Francesco, presentato da don Italo Molinaro.

dal 13 al 20 aprile: La Comunità parrocchiale cammina verso la Pasqua!

dal 21 al 26 aprile: Splendido pellegrinaggio parrocchiale in Polonia sulle orme di SanGiovanni Paolo II, papa.

Domenica 4 maggio: S. Messa di Prima Comunione alla Sacra Famiglia.

Domenica 11 maggio: S. Messa di Prima Comunione in Collegiata Sant’Antonio.

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CAMMINIAMO INSIEME CRONACA PAROCCHIALE

Domenica 18 maggio: S. Messa di Prima Comunione nella chiesa del Collegio Sant’Eugenio.

Mercoledì 30 aprile: Assemblea parrocchiale ordinaria al Centro Sant’Antonio.

Nel mese di maggio: S. Rosario in diverse famiglie e in particolare tre momenti intensi dipreghiera per tutta la Comunità in Collegiata, in Chiesa Sacra Famiglia e in Chiesa S. MariaAssunta.

Mercoledì 28 maggio: Pellegrinaggio dei Cresimandi al Santuario della Madonna del Sasso.

Sabato 31 maggio: Processione votiva dei Locarnesi al Santuario della Madonna del Sasso.Particolarmente numerosi quest’anno i pellegrini e molto raccolta, sentita e partecipata laSanta Messa in Santuario. Vi abbiamo ricordato in modo speciale Gianfranco Perazzi. Graziea tutti!

Sabato 7 giugno: Veglia di Pentecoste in Collegiata. È sempre una vera gioia e rivelazionequesto tempo prolungato e vissuto nell’invocazione dello Spirito Santo.

Lunedì 9 giugno: Pellegrinaggio diocesano a Sachseln presieduto da S.E. Mons. ValerioLazzeri. Una cinquantina i partecipanti dalla nostra Parrocchia che si sono aggiunti agli altri800 pellegrini di altre Comunità parrocchiali della Diocesi.

Domenica 15 giugno: Dopo la Santa Messa delle 10.30, in Piazza Sant’Antonio il Gruppo fami-glie della Parrocchia ha offerto un ricco aperitivo per segnare la fine dell’anno pastorale.

Giovedì 19 giugno: dopo le SS. Quarant’Ore in Chiesa Nuova, celebrazione della Solennitàdel Corpus Domini. Alla S. Messa delle ore 20.00 è seguita la Processione eucaristica che que-st’anno ha legato le tre Parrocchie cittadine – SS. Antonio abate e Vittore martire, SanFrancesco e San Giovanni Battista -, ha attraversato tutta via Vallemaggia e si è conclusa sulsagrato della Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Solduno.

1° agosto: Festa nazionale. Celebrazione della S. Messa nella cappella di Colmanicchio. Iltempo instabile non ci ha permesso di pregare e ringraziare il Signore alla Croce di Cardada.È stato comunque un momento di preghiera, nel ricordo del natale della Patria, ben fre-quentato e vissuto. Un “Grazie!” speciale al signor Francesco Segrada, sempre solerte nel-l’organizzare questi eventi, e a tutti i suoi collaboratori.

Domenica 10 agosto: Culto ecumenico. Anche quest’anno, nell’ambito della 67ma edizionedel Festival del Film, è stato ben partecipato e seguito il Culto ecumenico, celebrato nellabella Chiesa di Santa Maria Assunta in via Cittadella e giunto al suo 25° anniversario!Apprezzata, tra l’altro, la bella Omelia del Pastore della Chiesa Battista Angelo Reginato sulcapito quindicesimo del Vangelo di Luca.

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ALCUNI FLASH FOTOGRAFICI CAMMINIAMO INSIEME

La "cena dell'agnello" coi bambini della Prima Comunione. La "Via Crucis" animata dai Cresimandi coi loro trasparenti.

Pellegrinaggio parrocchiale in Polonia. La sosta a Wadowice.

La Prima Comunione in Collegiata:

Alex Bonsignore, Andrea Caroni, Gaia Frey, Natan Frigerio, William Nicoletti, Rebecca Petruccelli, Lara Ribeiro Rodrigues, Veronica Ortani,

Uriel Prioni, Shamiran Quarta, Sabrina Monteiro, Athos Romerio, Venus Iten, Elisa Natali, Davide Cuevas.

Pellegrinaggio diocesano a Sachseln con gli 800 pellegrini.

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Anche quest’anno i nostri bambini/e di S. Antonio e della Sacra Famiglia hanno devoluto i lororisparmi, raccolti durante il periodo quaresimale, circa 700 fr., a un ente benefico, il “Caipi Club”:Cooperazione Amicizia Interculturalità Progettualità Interazione. Pubblichiamo più avanti la rispo-sta e il ringraziamento del “Caipi Club”.

CAMMINIAMO INSIEME ALCUNI FLASH FOTOGRAFICI

La Prima Comunione alla Sacra Famiglia:

Payel Bozzoli, Josip Cvitkusic, André Donnelly, Martina Miraglia, Anto Mutapcic, Valeria Plati, Sofia Ribeiro Marques,

Rita Tornincasa, Nicole Postizzi.

La Prima Comunione a Sant'Eugenio:

Rebecca Avanti, Aline Bianda, Elena Bonacina, Jeremy Bossi, Sebastian Branca, Leonardo Correia, Davide Ganna, Luca Gomes, Dina Fulisano,

Kristian Juric, Federico Juric, Noah Kayar, Kevin Machado, Gianluca Madeira, Alessandra Monti, Elia Mühlethaler,

Arianna Peralta, Claudia Pedrolini, Asia Regazzi, Nora Scalzi, Filipe Serra, Ayni Yacelga.

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ALCUNI FLASH FOTOGRAFICI CAMMINIAMO INSIEME

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“ESTATE ORATORIO”: GRAZIE A TUTTI PER QUESTA ESPERIENZA INDIMENTICABILE!

Anche quest’anno, per tutto il mese di luglio, si è tenuto l’Oratorio estivo al Centro SacraFamiglia. Giunto ormai alla sua settima edizione la proposta continua a riscuotere un notevole suc-cesso e a rispondere alle esigenze delle famiglie coinvolte. “Benvenuti – Oratorio estivo”: questala scritta che ha capeggiato sopra l’entrata del Centro. • 50 bambini e bambine iscritti.• 6 ragazzi e ragazze, cresimati e cresimandi, che hanno messo a frutto il loro impegno etestimonianza nella Chiesa attraverso il servizio come aiuto-animatori. • 15 adulti responsabili dell’OE: le tre Suore del Centro, due Vicari della Parrocchia, unDiacono, un seminarista, due giovani adulti, tre cuoche, e tre mamme sempre disponibili pervari servizi… • altri genitori e adulti che si sono alternati nella presenza e nell’aiuto.• 4 le uscite programmate e realizzate: al Seminario San Carlo di Lugano, a Cevio, alSantuario della Madonna del Sasso e la visita al Monastero S. Giuseppe delle Carmelitanescalze.• innumerevoli giochi di squadra o quelli lasciati alla creatività dei singoli.• il tema di fondo che ha guidato tutto lo svolgimento dell’Estate Oratorio: “il piano terra –la casa”. Il tema, spiegato e meditato sapientemente di giorno in giorno da don Lukasz, hadato modo di pensare e di vivere la ricchezza della realtà, della casa, della famiglia in parti-colare, nella prospettiva cristiana. Dio si è fatto uomo e ha vissuto al “piano-terra”, è nato inuna famiglia e ha vissuto la casa… elevando e santificando con la sua presenza, la sua paro-la e la sua opera tutta l’attività e gli ambienti del vivere umano.

Un mese intenso, ricco di impegni per bambini e adulti, genuino, vivace e quindi divertente. Hadato modo ai bambini di vivere parte della vacanza estiva gustando la ricchezza che scaturisce daldialogo, dall’aiuto scambievole, dal gioco di squadra, dal vivere il Gruppo, dalla Comunione frater-na, quando sono radicati nell’Amicizia con Cristo.

Grazie a tutti allora per aver contribuito anche quest’anno allo splendido evento. All’anno pros-simo con nuove idee, progetti e voglia di “costruire e camminare insieme”.

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VITA DELLA COMUNITÀ CAMMINIAMO INSIEME

MOMENTI DI VITA ALL’ORATORIO ESTIVO…

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

C’È CHI PARTE E C’È CHI ARRIVA!In una Comunità come la nostra, di tanto in tanto, dobbiamo aspettarci dei cambiamenti. Lo sap-

piamo: i giovani Sacerdoti che giungono in Parrocchia, dopo qualche anno di servizio (la Comunitàdi Locarno è davvero un buon inizio per l’apprendimento pastorale), possono essere chiamati altro-ve, secondo le indicazioni del Vescovo.

Quest’anno, come già annunciato lo scorso mese di giugno, sarà don Andrea Gentili alasciarci. Don Andrea che nei suoi cinque anni di ministero in mezzo a noi abbiamo avuto modo diconoscere, di apprezzare e di stimare molto, intrecciando con lui un bel dialogo, colmo di cristianae fraterna amicizia, ci lascerà per una “missione” in Romania. I responsabili del Cammino neo-cate-cumenale, esperienza ecclesiale a cui lui partecipa e nella quale ha maturato la sua vocazione cri-stiana e presbiterale, hanno chiesto e ottenuto dal nostro Vescovo Valerio la disponibilità a lasciarpartire don Andrea perché possa assumersi, per un certo numero di anni, l’incarico di Rettore delSeminario “Redemptoris Mater” a Satu Mare, al nord ovest della Romania, al confine con l’Ungheria,seguendo e incrementando la formazione al presbiterato di un gruppo di giovani seminaristi delCammino.

Prenderà il suo posto quale Vicario dellaParrocchia di Sant’Antonio, residente al CentroSacra Famiglia, l’attuale Diacono Filippo Arcariche in parte già conosciamo perché da qualchemese è in mezzo a noi, seppur dedito a concluderei suoi studi teologici.Il Diacono Filippo sarà ordinato Presbitero

sabato 4 ottobre, festa di San Francescod’Assisi.

Romania: in giallo, il Distretto di Satu Mare.

La Domenica 5 ottobre, alla Chiesa Sacra Famiglia, durante la Santa Messa saluteremo eringrazieremo ufficialmente don Andrea Gentili che nei giorni seguenti partirà per la“nuova missione”.

La Domenica 12 ottobre, invece, don Filippo celebrerà la sua prima S. Eucaristia nellaCollegiata di Locarno.

Daremo comunque a tempo opportuno tutte le informazioni necessarie riguardanti l’or-dinazione sacerdotale e la prima S. Messa a Locarno di don Filippo e il saluto a donAndrea.

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VITA DELLA COMUNITÀ CAMMINIAMO INSIEME

Un’altra imminente partenza dalla nostra Comunità, si tratta di Suor Alba Redulla. Dopoquattro anni di vita e prezioso servizio in mezzo a noi, alla Chiesa e Centro Sacra Famiglia, è statachiamata ad un altro incarico presso l’Asilo nido di Chiasso (“Casa Sorriso”), sempre gestito dallaComunità delle Suore di Santa Maria di Leuca.

Saluteremo e ringrazieremo Suor Alba domenica 31 agosto, nel contesto della Festa delQuartiere della Sacra Famiglia, durante la Santa Messa delle ore 10.30.

A Suor Alba che sempre si è prodigata in diversi modi per il bene e la crescita della Comunitàparrocchiale e dei giovani in particolare, vada già sin d’ora tutta la nostra fraterna e sentita rico-noscenza. “Grazie Suor Alba per la sua testimonianza di fede: che il Signore l’accompagni e l’as-sista nel suo nuovo compito. Anche noi la ricorderemo sempre con affetto e gratitudine.”

A Suor Alba succederà Suor Cleofe Panaga. Da trentaquattro anni educatrice a CasaSorriso di Chiasso, Suor Cleofe è già tra noi, mandata dalla sua Superiora a occupare il posto di SuorAlba. Benvenuta nella Parrocchia di Locarno! Auguriamo già sin d’ora alla cara Sorella che possa,assieme alle sue consorelle, essere testimonianza viva della presenza del Signore nel QuartiereNuovo in particolare e in tutta la Comunità parrocchiale.

Accoglieremo ufficialmente Suor Cleofe, sempre domenica 31 agosto, alla S. Messa delleore 10.30 alla Sacra Famiglia.

Suor Alba ha voluto lasciare un saluto e un pensiero all’indirizzo della Comunità:

UNA BELLA ESPERIENZA VISSUTA A LOCARNO

Dopo quattro anni vissuti con voi, rinnovo il mio “Sì” entusiasta e “riccodi sogni” per continuare a vivere l’affascinante sequela di Gesù in un’al-tra cittadina del Ticino, Chiasso. Volgendo lo sguardo e l’attenzione aquesti quattro anni non posso non esprimere il mio grazie a voi tutti.Sono tanti i motivi di gratitudine: la squisita accoglienza, la cordialitàdei rapporti, la ricchezza dei momenti condivisi, la discreta generosità,… il mio “grazie” si estende a tutti!Non è facile lasciare questa bella Parrocchia ma l’obbedienza è l’ultimatestimonianza, l’ultimo regalo che una Suora può donare “lasciando” ilsuo posto per una nuova destinazione.Vi porterò con me nel pensiero e nelle mie preghiere.Vi ringrazio del bene che mi avete voluto in questi anni. Un abbraccio atutti e a ciascuno. Pregate per me.

Suor Alba Redulladelle Figlie di S. Maria di Leuca

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CAMMINIAMO INSIEME AGENDA PARROCCHIALE

ALCUNI APPUNTAMENTI DA ANNOTARESabato 30 e Domenica 31 agosto: FESTA DEL QUARTIERE SACRA FAMIGLIA.

E COMMIATO DA SUOR ALBA REDULLA che termina il suo servizio a Locarno.

Lunedì 1° settembre: 20.00 in Collegiata, PAROLA DI VITA DEL MESE DISETTEMBRE E PREGHIERA PER LA PACE.

Domenica 6 settembre: 10.30 in Collegiata e alla Sacra Famiglia, S. MESSA PER GLI SCOLARI, GLI INSEGNANTI E TUTTE LE FAMIGLIE all’inizio dell’anno scolastico.

Sabato 20 settembre: RADUNO DEL TAMARO CON MONS. VESCOVO per i giovani e le famiglie.

Domenica 21 settembre: FESTA DELL’AMICIZIA E DELLE FAMIGLIE ALBOSCO DELLA BOLLA GRANDE (quartiere Sacra Famiglia)INIZIO DELL’ANNO PASTORALE.

Mercoledì 24 settembre: 20.00 in Chiesa Sacra Famiglia, PREGHIERA MENSILE PER GLI SPOSI E I FIDANZATI promossa dal Vicariato del Locarnese.

Mercoledì 1° ottobre: 20.15 ASSEMBLEA PASTORALE PARROCCHIALE

Giovedì 2 ottobre: 20.30 al Centro Sant’Antonio, PAROLA DI VITA DEL MESE DI OTTOBRE.

Sabato 4 ottobre: a Lugano, ORDINAZIONE PRESBITERALE.

Domenica 5 ottobre: 10.30 in Chiesa Sacra Famiglia, S. MESSA PRESIEDUTADA DON ANDREA GENTILI che prende commiato dalla Comunità parrocchiale per assumereun nuovo servizio pastorale.

Domenica 12 ottobre: 10.30 in Collegiata, PRIMA SANTA MESSA DI DON FILIPPO ARCARI,nuovo Vicario della nostra Parrocchia,

Domenica 19 ottobre: GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE. Le offerte alle SS. Messe sono raccolte a favore dell’Evangelizzazione dei Popoli.

Domenica 19 ottobre: PRIMO INCONTRO POST-MATRIMONIALE ALLA SACRA FAMIGLIA,promosso dal Vicariato del Locarnese.

Mercoledì 29 ottobre: 20.00 in Chiesa Sacra Famiglia, PREGHIERA MENSILE PER GLI SPOSI E I FIDANZATI promossa dal Vicariato del Locarnese.

Lunedì 3 novembre: 20.00 in Collegiata, PAROLA DI VITA DEL MESE DINOVEMBRE E PREGHIERA PER LA PACE.

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INVITO DEL CORO CAMMINIAMO INSIEME

Invito del Coro “Unione Armonia”

Settembre è vicino e il Coro Unione Armonia incomincia un nuovo annocanoro. La ripresa dell’attività dopo la pausa estiva è prevista con la

prima prova dell’annogiovedì 4 settembrealle ore 20.15presso il

Centro Parrocchiale S. Antonio

Perché non ci provi anche tu?Si tratta di vivere una serata con noi per conoscere, ascoltare e decidere!

Ne vale davvero la pena!

Aspettiamo sempre nuove voci per condividere il piacere di cantare.

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

C’È BISOGNO DI TE!

Sono in molti a domandarsi: “Ma cosa fa un prete tutto il giorno?” Infatti, sembra che il prete– sarebbe più giusto chiamarlo “presbitero” (che vuol dire anziano) – lavori soltanto la domenicaquando celebra la Santa Messa per tutta la Comunità. Ebbene, carissimi, per tentare di aiutarvi ascoprire la missione e gli impegni del presbitero in una Parrocchia, prendo ad esempio la vita difamiglia.

1) Chi sono il papà e la mamma? Sono persone di riferimento essenziali per la crescita dei figli e per tante persone che ruo-tano attorno al nucleo famigliare. Grazie a loro i figli sono educati a vivere bene, animati dauna testimonianza irrinunciabile che è quella della Comunione di amore e di vita.

2) I momenti importanti della vita di famiglia.Alcuni sono indispensabili. Per esempio: il ritrovo quotidiano attorno alla tavola per i pasti;il tempo della ricreazione; il periodo delle vacanze; l’incontro per decisioni importanti daprendere insieme o per momenti celebrativi diversi. Ci metterei pure, ricordandolo comun-que, il tempo della preghiera famigliare.

3) La famiglia è aperta sull’intera Società.Non solo perché papà e mamma e pure i figli vivono a stretto contatto con altre famiglie ocomunità di persone e in ambiti diversi (Quartiere, Lavoro, Scuola, Luoghi ricreativi e spor-tivi, la Parrocchia e altre istanze educative in strutture varie…) ma anche per il fatto che lafamiglia è chiamata ad aprirsi alla Società a esserne cellula vitale, propositiva e costruttiva.

1) Il presbitero è chiamato, come pastore della Comunità che gli è affidata, a essere punto diriferimento, segno vivo di unità per tutti e, con la parola e le opere, testimonianza di Carità,annuncio di Vangelo. Il suo primo compito è quindi quello di vivere una costante vita nelloSpirito, una Comunione profonda con il Signore Gesù, attraverso la preghiera personale d’in-tercessione per sè e per i suoi fratelli, l’ascolto continuo della Parola, lo studio e la vita diComunione con i suoi confratelli presbiteri, vita in grado di consentirgli, sull’esempio delBuon Pastore, di guidare tutta la sua Comunità nel cammino della fede, verso la Vita eterna.

2) Il presbitero è chiamato con l’annuncio della Parola e con i Sacramenti a santificare i fra-telli e le sorelle che gli sono affidati. Tutto questo suo servizio (ministero) è racchiuso soprat-tutto nella realtà della santa Liturgia che il prete celebra quotidianamente, soprattutto laDomenica, il Giorno del Signore. Ascolto della Parola e celebrazione dei Sacramenti sonofonte e culmine della vita di una Comunità parrocchiale, Famiglia di famiglie. Parola eSacramenti sono indispensabili e privilegiati mezzi d’incontro con il Signore Gesù, nutri-mento fondamentale per la crescita nell’amicizia con Cristo e nella fraternità cristiana.

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VITA DELLA COMUNITÀ CAMMINIAMO INSIEME

3) Il presbitero è chiamato a vivere, caratteristica irrinunciabile del suo sacerdozio, una con-tinua tensione missionaria. L’annuncio di Cristo non deve essere relegato alla sfera privata,in chiesa e in sacrestia, ma è annuncio per tutti e dovunque, perché tutti i fratelli e le sorel-le, tutti gli uomini e le donne di buona volontà, tutti!, credenti e non, sono destinatari delVangelo. Ecco allora il senso delle molte attività che il presbitero propone nella e per la suaComunità. È la fede che si fa opera, testimonianza tangibile.

A ogni compito del presbitero corrispondono quindi tempi, momenti, incontri, preparazioni,celebrazioni, verifiche, aggiornamenti, studio… Proprio come succede nella vita di una famiglia.E questo sull’arco di tutta una giornata, per tutta la settimana, non solo la domenica. Anzi: la pre-parazione della domenica, per il coscienzioso presbitero, comincia già il lunedì.

Il presbitero è chiamato dalla Chiesa, nella grazia del Signore, a servire la sua Comunità eser-citando così il Sacerdozio ministeriale ricevuto nel Sacramento dell’Ordine, realizzandolo inComunione con il suo Vescovo e nella sua Parrocchia in Comunione con tutti coloro che il Vescovogli ha affidato. Ma per il Sacerdozio comune o battesimale, ricevuto dai cristiani nel Sacramentodel Battesimo, tutti i membri della Comunità sono chiamati a collaborare con il presbitero e a sen-tirsi corresponsabili della vita della Comunità, della vita della Chiesa, ciascuno secondo la propriavocazione.

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CAMMINIAMO INSIEME VITA DELLA COMUNITÀ

C’È QUINDI BISOGNO DI TE!

Anzitutto è necessario crescere nella fede, prepararsi e formarsi bene. Ecco il senso dell’ascolto della Parola, degli insegnamenti e delle Catechesi proposte durante

l’anno, nei Tempi forti ma anche negli inviti alla formazione, settimanali o mensili. Le catechesi,inoltre, sono indirizzate a tutte le età: bambini, ragazzi, giovani e adulti! È necessario ritagliarsi iltempo per colmare la nostra ignoranza nella fede e per crescere nella conoscenza del Signore e dellaChiesa.

Poi la Comunità ha devvero bisogno di te:

- Come CATECHISTA, capace di introdurre alla fede i bambini e i ragazzi.

- Come ANIMATORE NELLA LITURGIA (lettore, cantore, …).

- Come ANIMATORE di un gruppo di bambini o di ragazzi nel dopo Prima Comunione o neldopo Cresima.

- Come RESPONSABILE del Piccolo Coro della Collegiata o della Sacra Famiglia.

- Come SERVIZIO al Gruppo Anziani o alle persone sole o malate della Comunità (visita aglianziani, ai malati, ministri straordinari dell’Eucaristia).

- Come ANIMATORE del Gruppo Famiglie o del Corso per fidanzati.

- Come fratelli e sorelle capaci di ACCOGLIERE in ogni momento i nuovi arrivi nellaParrocchia.

- Come ORGANIZZATORE dei vari incontri o proposte della Comunità (pellegrinaggi, uscite della parrocchia, momenti ricreativi…).

- Come OPERATORE disposto a mantenere puliti e in ordine i Centri della Parrocchia.

- Come aiuto REDATTORE del bollettino parrocchiale o di altre possibili pubblicazioni.

- Come animatore in un GRUPPO MISSIONARIO, di CARITAS o della Comunità FEDE E LUCE

- ………………

Non mancano quindi modi e possibilità diverse per sentirsi ancor più partecipi della vita dellaComunità, per renderla più bella e accogliente, espressione sempre più tangibile della presenza edell’Amore di Cristo.

La mia proposta è proprio quella di invitarvi a entrare nel vivo della Comunità parrocchiale. Sequalcuno avesse intenzione di mettere a disposizioni i suoi talenti, per l’uno o per l’altro servizio èpregato di annunciarsi al Parroco della Comunità. Potremo così incontrarci e dialogare per anzi-tutto conoscerci e per capire meglio le esigenze della Parrocchia e possibilità di ciascuno.

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ASSEMBLEA CAMMINIAMO INSIEME

Tutti sono invitati all’Assemblea pastorale parrocchiale

fissata per

mercoledì 1° ottobre 2014Centro parrocchiale sant’Antonio

dalle 20.15 alle 22.00

CAMBIAMENTI D'INDIRIZZO

Per�favorire�un'aggiornata�gestione�dell'indirizzario�del�bollettino�parrocchiale,�lefamiglie�che�desiderano�ancora�ricevere�"Camminiamo insieme" al�nuovo�indi-rizzo�sono�pregate�di�darne�rapido�avviso�alla�Parrocchia�di�Locarno.

Chi� si� fosse� appena� trasferito� a� Locarno�e�desiderasse� ricevere� il� bollettino�parrocchiale�potrà�annunciarsi�presso�la�casa�parrocchiale�(tel. no 091 751 38 53)

Il bollettino parrocchiale è consultabile anche sul sito della parrocchia all’indirizzo www.parrocchialocarno.ch

all’interno del quale potrete trovare altre informazioni utili.

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CAMMINIAMO INSIEME IL DOPO-PRIMA COMUNIONE

Per permettere ai nostri bambine e bambine che hanno fatto la Prima Comunione (e anche adaltri bambini/e che lo desiderassero) di non interrompere il loro cammino di crescita nella fede,ma di rimanere uniti alla Comunità parrocchiale abbiamo pensato di proporre tre possibili attività,alle quali potranno iscriversi ritornando il tagliando con la loro scelta, in Casa parrocchiale,vicolo Collegiata 5, 6600 Locarno.

Desidero iscrivermi e/o ricevere informazioni sul PICCOLO CORO☐ COLLEGIATA ☐ SACRA FAMIGLIA

Nome e Cognome:

Via: Nr tel.:

Firma dei Genitori:

Desidero iscrivermi e/o ricevere informazioni sul GRUPPO CHIRICHETTI ☐ COLLEGIATA ☐ SACRA FAMIGLIA

Nome e Cognome:

Via: Nr tel.:

Firma dei Genitori:

Desidero iscrivermi e/o informazioni sull’attività del MERCOLEDÌ DEI BAMBINI

☐ CENTRO SANT’ANTONIO ☐ CENTRO SACRA FAMIGLIA

Nome e Cognome:

Via: Nr tel.:

Firma dei Genitori:

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UN CARO RICORDO CAMMINIAMO INSIEME

SEI SEMPRE CON NOI!Un particolare pensiero e ricordo lo vogliamo riservare a

Gianfranco che lo scorso 16 aprile è nato al Cielo dopo un breveperiodo di malattia.

Gli abbiamo dato l’ultimo saluto terreno il sabato 19 apri-le nella “sua” Collegiata: c’erano tutti! Tutta la sua Locarno etutti noi che con lui abbiamo camminato per tanti anni comeComunità cristiana, uniti nell’amicizia e nell’unica fede.

Desidero riproporre l’omelia pronunciata quel SabatoSanto. È un parziale riassunto di ciò che è stato per noi questouomo, questo fratello e questo amico carissimo.

È tornato anche per Gian Franco il “padrone” della parabola, il Signore della Vita. Mercoledìscorso, attorniato dall’affetto e dalla compagnia dei suoi cari, carico di anni, questo nostro fratelloè stato chiamato a rimettere tutta la sua esistenza nelle mani di Colui che ottantun anni fa gliel’a-veva donata attraverso i suoi cari genitori, mamma Claudina Anna e papà Giovanni Battista. Tutti,di questa nuova vita hanno gioito: i suoi cari anzitutto, attorno ai quali oggi desideriamo stringerci,condividendo il dolore per il vuoto che Gian Franco ha lasciato nei loro cuori e nella loro famiglia.Ma anche tutti noi abbiamo gioito della presenza e dell’opera di Gian Franco che abbiamo incon-trato in modi e tempi diversi, da subito stimandolo e volendogli bene. Un bene che scaturiva quasinaturalmente come risposta al suo bene che egli sapeva seminare attorno a sé, con la sua fedele eattiva presenza, col quel suo sorriso discreto, inconfondibile e amico che qualche volta fioriva nellasua tipica, allegra risata.

Di talenti Gian Franco ne ha ricevuti molti, e lui, sapientemente, non senza fatiche e sacrifici,li ha saputi “trafficare” cercando di operare positivamente, in ogni situazione, suscitando iniziati-ve, fermenti di vita, passione per la vita stessa, cercando soluzioni e consensi capaci di costruirequalcosa di bello per tutti. La vostra presenza a questo momento di commiato, carissimi, è il segnoevidente delle sue non comuni capacità e della profonda traccia che egli ha lasciato nei nostri cuori,nella nostra memoria e nella vita concreta di ogni giorno. Non è cosa facile pensare a tutto quantoquesto fratello ha fatto nell’arco della sua vita, perché innumerevoli, palesi e nascosti, sono stati isegni del suo “servire”. Ma più ancora è difficile esprimere con compiutezza cosa egli abbia signifi-cato per la vita di ciascuno di noi, della nostra Città e di questa Comunità Cristiana da lui appas-sionatamente servita fino a un anno fa, quale primo Presidente del Consiglio parrocchiale istituitonel lontano 1992.

Mi piace comunque pensare con voi che Gian Franco, con la semplicità che lo contraddistin-gueva, avrà ridonato la sua vita al Padre, carica di frutti, i frutti della fede che lui viveva in modoschietto, essenziale, sentendosi dire al pari dei primi due servi della parabola: “Bene, servo buonoe fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo Signore.”

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CAMMINIAMO INSIEME UN CARO RICORDO

La vita, carissimi, è essa stessa un dono, un talento straordinario che al pari del fratello GianFranco, tutti noi abbiamo ricevuto. Il Signore ce l’ha consegnata affinché, nella potenza dello Spiritoche Egli stesso ha riversato nei nostri Cuori il giorno del nostro Battesimo, potesse farsi dono gra-tuito, instancabile, senza pretese e condizioni, fedele e gioioso, al servizio e per amore di quella por-zione di Umanità affidata alle nostre cure. Donare la vita gratuitamente, non è cosa semplice, soprat-tutto oggi! Ma è il giusto modo per viverla davvero anche se questo comporta rischi e sofferenze. Bence lo ricorda il nostro Signore Gesù in questi giorni santi! Ma è dal morire a noi stessi, al nostro orgo-glio, alla nostra superbia, alla nostra pusillanimità di fronte al bene da compiere, che noi, come GianFranco, possiamo rendere grazie al Signore della vita e della Storia e alla fine del nostro breve olungo percorso “entrare con gioia nella Gioia del Signore” con tutti i fratelli e le sorelle che abbia-mo servito e coi quali abbiamo condiviso questa Giornata terrena.

Grazie Gian Franco per il dono che hai saputo fare di te stesso a tutti noi, nei diversi ambiti dellaCittà e della Chiesa. Lo hai fatto con animo appassionato, non lesinando le tue forze, anche quan-do la sofferenza ti ha molto provato, ispirato, animato e sorretto dall’ideale evangelico che hai respi-rato fin dalla giovinezza.

Resterai per noi un riferimento e un esempio. Ma tu continua a farci compagnia, a seguirci, adaiutarci nella novità di vita che ora vivi nel Signore risorto. Continua ad accompagnarci con il tuoinconfondibile “Tranquilli! Ci penso io!” che si tradurrà in un’intercessione continua presso ilSignore a cui va tutto il nostro Grazie per averti donato a noi!

Ai famigliari, ai parenti, agli amici di Gian Franco, anche a nome dei fratelli presbiteri presen-ti, e a nome di tutta la Comunità parrocchiale, formulo le più vive e sincere condoglianze, carichedella Speranza cristiana che non delude.

UN’INIZIATIVA IN MEMORIA DI GIANFRANCO

È sempre aperta la sottoscrizione per la fondazione di un Legato in memoria di GianfrancoPerazzi come segno di affetto a riconoscenza a questo nostro caro fratello.Con il “Legato”si intende far celebrare ogni anno, per venticinque anni, una S. Messa il giorno della nasci-ta al Cielo del fratello che si desidera ricordare nella preghiera.

L’offerta globale per “accendere il Legato” è di fr. 1'000.--

Abbiamo già raggiunto la somma di frs. 730.--. Chi volesse ancora contribuire è pregato dirivolgersi al Parroco don Carmelo Andreatta, in Casa parrocchiale.

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CONTO ECONOMICO CAMMINIAMO INSIEME

Di seguito pubblichiamo i conti consuntivi della Parrocchia per l’anno 2013 che chiudono conuna perdita d’esercizio di frs. 372,32 e che sono stati approvati dall’Assemblea parrocchiale ordi-naria tenutasi lo scorso 30 aprile 2014 al Centro parrocchiale Sant’Antonio.

CONTO D’ESERCIZIO 2013 ENTRATE USCITE

Offerte domenicali 41'532.05Offerte manuali 19'190.65Offerte per opere parrocchiali 35'867.00Lumini e bussole 53'276.50Obolo di S. Antonio 27'643.80Azione mattone 0.00Rimborsi di Enti 387'138.61Interessi sui Prestiti 4'486.80Interessi attivi 143.01Spese di culto 6'883.10Sacerdoti e collaboratori 378'558.40Attività parrocchiali 26'557.45Gestione casa parr. e spese Collegiata 37'731.45Amministrazione 17'960.50Assicurazioni 22'274.30Pulmino 3'348.65Bollettino parrocchiale 19'917.50Centro S. Antonio 31'408.30Centro Sacra Famiglia 96'458.09

640'725.42 641'097.74Perdita d’esercizio 372.32

641'097.74 641'097.74

Diverse offerte domenicali spedite alla Curia 10'700.00Sacrificio quaresimale 10'000.00

Carissimi parrocchiani, come ben potete costatare da questa semplice tabella, anche per l’an-no 2013 abbiamo davvero cercato di contenere le spese a tal punto da chiudere il conto d’eserciziocon un leggero disavanzo. Vi assicuriamo che, nonostante la diminuzione delle entrate, continue-remo a vigilare affinché la Parrocchia possa proseguire la sua vita e la sua opera senza gravi preoc-cupazioni finanziarie. Resta il fatto che siete voi, coi vostri generosi contributi, il pilastro principa-le su cui poggia la solidità dell’economia parrocchiale. Grazie, dunque! Di vero cuore! L’invito ècomunque sempre quello di sostenere la nostra/vostra Comunità perché possa continuare nel tempola sua preziosa opera di fede, educativa e di solidarietà verso tutti.

Il Consiglio parrocchiale

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G.A.B. 6600 Locarno

Ritorni:

Parrocchia S. Antonio

6600 LOCARNO

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