biotecnologie farmacologiche lezione 7 proteine terapeutiche corso di laurea specialistica in...
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BIOTECNOLOGIE FARMACOLOGICHE
LEZIONE 7Proteine terapeutiche
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN BIOTECNOLOGIE DEL FARMACO
Adriana Maggi
Proteine terapeutiche
• Il numero di proteine terapeutiche attualmente in commercio supera i 250.
• I farmaci biotecnologici che vengono utilizzati per 384 indicazioni di cui 200 sono nuove terapie
• Attualmente ci sono più di 400 prodotti terapeutici biotecnologici in trial clinici. I farmaci in studio sono per la terapia di diversi tipi di neoplasie, Alzheimer, malattie cardiovascolari, diabete, sclerosi multipla, AIDS e artrite. Biotechnology Industry Organization (BIO)
Proteine terapeutiche
Proteine di I generazione identiche alle proteine endogene umane
Proteine di II generazione modificate al fine di:
-Migliorarne le caratteristiche farmacocinetica (diminuire la biodegradabilità, aumentare la penetrazione cellulare, ecc)-Generare prodotti innvativi con funzioni diverse da quelle originarie-Generare dei prodotti più stabili facilitandone la conservazione
Biosimilari
Proteine terapeutiche - Svantaggi
1.nuove metodologie di produzione2. riproducibilità nella produzione3.purificazione della macromolecola di
sintesi4.contaminanti nella purificazione5.stabilità del prodotto finito6.vie di somministrazione e
farmacocinetica
Proteine terapeutiche – Vantaggi
1.Generalmente esercitano una attività estremamente mirata e specifica2.Data la loro specificità hanno limitati effetti collaterali indesiderati3.Data la loro alta specificità ed essendo di origine umana sono generalmente ben tollerati4.Possono sopperire a un difetto genetico – nuovi bersagli terapeutici5.Il tempo di approvazione da parte delle autorità regolatorie è significativamente inferiore a quello di molecole di sintesi (1 anno per 33 proteine/ 294 piccole molecole approvate tra 1980 e 2002 )6.La protezione brevettuale può essere più lunga di altri composti per le difficoltà di ottenere prodotti biosimilari
RICERCA PRECLINICA E FARMACI BIOTEC
DRUG DISCOVERY:- scelta del bersaglio biologico- scelta dell’origine della molecola a potenziale
attivita’ farmacologica (lead compound)- identificazione della molecola attiva sul
bersaglio mediante opportuno screening
FORMULAZIONE FARMACEUTICA
FARMACOCINETICA E METABOLISMOFARMACOLOGIA GENERALE
TOSSICOLOGIA
FORMULAZIONE DEL DOSSIER PER INIZIO SPERIMENTAZIONE CLINICA
A fronte di un mercato farmaceutico in crescita del 7% rispetto al 2006, il mercato dei farmaci biotecnologici è cresciuto del 17.9% e oggi è pari a 65 miliardi di dollari (circa il 10% del mercato dei farmaci globale), inoltre due prodotti Biotech, Aranesp e Enbrel, sono state tra i primi dieci farmaci più venduti nel mondo nel 2006.
Farmaci biotecnologici
INSULINA
INSULINAormone polipeptico prodotto dalle cellule del pancreas
PREPROINSULINA
aa 51
catena B(30aa)
catena A(21aa)
RETICOLO ENDOPLASMATICO
PROINSULINAGRANULI DI SECREZIONE DEL GOLGI
SINTESI E MATURAZIONE DELL’INSULINA
peptide segnale
peptide C
PRODUZIONE DI INSULINA
PANCREAS DI MAIALE
ESTRAZIONE E PURIFICAZIONE
insulina
A 8 A 10 B 30
umana Thr Ile Thr
suina Thr Ile Ala
bovina Ala Val Ala
1921-Scoperta dell’insulina (Banting e Best) e sua produzione per estrazione dal pancreas bovino o porcino
PRODUZIONE DI INSULINA
Zn++
Zn++
DIMERI DI INSULINA
ESAMERO DI INSULINA
1921- 1980: Aumento stabilità chimica delle
preparazioni di insulina con Zn++ e con formulazioni neutre (in ambiente acido avvengono reazioni di deamidazione)
Ottimizzazione tecniche estrattive e di purificazione (cromatografie)
PRODUZIONE DI INSULINA
catena B
Prodotto di
digestione+
SE
FA
DE
XDigestione con tripsina pH7.5 Gly23 e Arg22
Octapeptide C-terminale
insulina umana sintetizzato
chimicamente
Conversione enzimatica insulina SUINA in UMANA
da 10g di insulina suina ne vengono
prodotti 7 di umana
PRODUZIONE DI INSULINA
GENE INSULINA UMANA
PLASMIDE D’ESPRESSIONE
E.COLI
ESTRAZIONE E PURIFICAZIONE
19821982DNA RICOMBINANTEDNA RICOMBINANTE
VANTAGGI
REAZIONI IMMUNITARIE
ELIMINAZIONE USO ANIMALI
PRODUZIONE DI INSULINA
GENENTECHGENENTECH: produzione in E.Coli di catene A e B separate e poi incubate in ambiente ossidativo per formare i ponti disolfuro
E.COLI
A B
PRODUZIONE DI INSULINA
ELYLILLYELYLILLY
FERMENTAZIONE
PROINSULINA CRUDA
PROINSULINA PARZIALMENTE PURIFICATA
INSULINA CRUDA
INSULINA PURIFICATA
INSULINA ALTAMENTE PURIFICATA
recupero delle cellule
cristallizzazione
proteolisi
enzimatica
colonne di scambio ionico gel filtrazione
RP-HPLC
MODIFICAZIONI DELL’ INSULINA
l’inserzione di un aa carico promuove la
repulsione fra monomeri (fast acting
insulin aspart)
la conversione di HisB10 in Glu aumenta
l’attività di 5 volte
Residui aa che interagiscono con il recettore e importanti per la
dimerizzazione:
A1,A4,A5,A19,A21B12,B16,B23,B24,B25,B26
STRATEGIE INNOVATIVE DELL’INSULINA
INSULINA GLARGINA
L’aumento del punto isoelettrico dell’insulina da 5.4 verso la neutralità (due arginine vengono aggiunte all’N-term. di B), causando la precipitazione nel sito d’iniezione, provoca un ritardo nell’assorbimento ed un prolungamento dell’effetto
INSULINA DETEMIR
L’acilazione covalente della LysB29 promuove il legame reversibile dell’insulina all’albumina ritardandone la distribuzione e il trasporto transendoteliale
TISSUEPLASMINOGEN
ACTIVATOR: t-PA
Di solito l’infarto e’ dovuto ad occlusione di arterie coronarie causata dalla formazione di un trombo di una placca aterosclerotica.Studi clinici hanno dimostrato che la lisi dei trombi con attivatori del plasminogeno diminuisce la mortalita’.
FARMACI USATI PER AMI:•STREPTOCHINASI•ANISTREPLASI•UROCHINASI•T-PA
L’INFARTO ACUTO AL MIOCARDIO (AMI) E ’LA PIU’ COMUNE CAUSA DI MORTE NEGLI STATI UNITI
lumeplacca
FARMACI TROMBOLITICI
La terapia con farmaci trombolitici tende a dissolvere i trombi e i depositi di fibrina nei siti dove è avvenuto un danno vascolare.Ovviamente tutti questi farmaci sono altamente tossici perché provocano emorragie.
NONOSTANTE L’IMPIEGO DEGLI AGENTI TROMBOLITICI ATTUALMENTE DISPONIBILI IL 45% DEI PAZIENTI NON PRESENTA DOPO 90’ UN RIPRISTINO COMPLETO DEL FLUSSO CORONARICO A CAUSA:
•COMPLESSITA’ STRUTTURALE DELLA PLACCA ATEROSCLEROTICA SU CUI SI FORMA IL TROMBO CORONARICO OCCLUDENTE
•REGIME TERAPEUTICO
LIMITI DEL TRATTAMENTO
INCAPACITA’ DI LISARE UNA SIGNIFICATIVA PROPORZIONE DI TROMBI CORONARICI
COMPLICANZE EMORRAGICHE
LA COAGULAZIONE
PLASMINOGENO (proenzima)
PLASMINA(enzima fibrinolitico)
FIBRINA PRODOTTI DEGRADATI
t-PA
LA FIBRINOLISI
PAI-1 E PAI-2
2-ANTIPLASMINA
trombo
Cellule endoteliali
Plasminogeno legato alla fibrina
Plasmina legata alla fibrina
Degradazione fibrina
t-PA
Il t-PA viene prodotto dalle cellule endoteliali e attiva il plasminogeno con
taglio enzimatico all’Arg560
STRUTTURA t-PA
•SERIN PROTEASI
•aa 527 (64kD)
•17 PONTI DISOLFURO
•4 N-GLICOSILAZIONI
•2 FORME (CON/SENZA GLICOSILAZIONE ASP184)
Viene scisso legame Arg275-Ile276
catena pesante N-terminale responsabile del legame alla fibrina •DOMINIO FINGER•DOMINIO EGF-LIKE•DUE KRINGLE
catena leggera C-terminale responabile dell’attività catalitica
•DOMINIO SERIN PROTEASI
His-Asp-Ser che taglia il plasminogeno
Nel corso della fibrinolisi la FIBRINA depositata nel
coagulolega il t-PA e lo attiva
FINGER
KRINGLE SERINPROTEASE
TAGLIO
NomeNome AlteplaseAlteplase AlteplaseAlteplase ReteplaseReteplase TeneTene
cteplasecteplase
Nome Nome
CommercialCommercialee
ActivaseActivase CatfhloCatfhlo
ActivasActivasee
RatavasRatavasee
TNKaseTNKase
Casa Casa
ProduttriceProduttriceGenentechGenentech GenentecGenentec
hhBoehringeBoehringe
rr
MannheimMannheim
GenentechGenentech
Uso Uso
terapeuticoterapeutico
InfartoInfarto
acuto del acuto del miocardiomiocardio
(AMI) (AMI)
Ripristino Ripristino della della
funzionalitàfunzionalità
cateteri cateteri vascolarivascolari
Infarto acuto Infarto acuto del miocardio del miocardio
(AMI) con (AMI) con aumento aumento
della della funzione funzione
ventricolare ventricolare in seguito in seguito all’eventoall’evento
Riduzione Riduzione della della
mortalità mortalità associata associata
all’infarto del all’infarto del miocardio miocardio acuto(AMI)acuto(AMI)
PRODOTTI COMMERCIALIZZATI
ALTEPLASE
IDENTICO ALL’ENDOGENO t-PA
UMANO
PRODOTTO A UNA O DUE CATENE IN CHO
EMIVITA <5MIN
LA CLEARANCE EPATICA E’ RECETTORE MEDIATA: LE CELLULE DEL KUPPFER E ENDOTELIALI ATTRAVERSO IL RECETTORE DEL MANNOSIO, GLI EPATOCITI CON UN RECETTORE CARBOIDRATO INDIPENDENTE
SOMMINISTRAZIONE I.V. DOSE RACCOMANDATA: 0.9 mg/kg PER INFUSIONE DI 60’, IL 10% DI FARMACO DEVE ESSERE INIETTATO IN BOLO IN 1’
RETEPLASE (2a generazione)
MUTANTE DI DELEZIONE (MANCA KRINGLE 1 , FINGER E EGFLIKE DOMAINS) NON GLICOSILATO
AUMENTA L’EMIVITA (15 MIN)
DIMINUISCE IL LEGAME CON LA FIBRINA
PRODOTTO IN E.COLI
SOSTITUZIONI AMINOACIDICHE IN DUE PUNTI DEL KRINGLE 1 AUMENTANO LA SPECIFICITA’ CON LA FIBRINA E DIMINUISCONO LA CLEARANCE PLASMATICA PROLUNGANDO L’EMIVITA (17 min)
GLY PER ASN 117
ASN PER THR A 103
ALA-ALA-ALA-ALA PER LYS-HIS-ARG-ARG A 296-299
TENECTEPLASE
QUATTRO SOSTITUZIONI AMINOACIDICHE NEL SITO CATALITICO AUMENTANO RESISTENZA AL PAI-1 E
AUMENTANO LA SPECIFICITA’ CON LA FIBRINA
NUOVE PROSPETTIVE: LANOTEPLASE
PRODOTTO IN CHO
MUTANTE DI DELEZIONE DEL t-PA NATIVO (MANCA DEL FINGER E EGF LIKE DOMAIN)+MUTAZIONE PUNTIFORME DA ASN117 A GLN
QUESTA MODIFICAZIONE EVITA LA CLEARANCE DA PARTE DEI REC
PER IL MANNOSIO EPATICI PROLUNGANDO L’EMIVITA A 10’
Proteine terapeutiche di I e II generazione: una nuova classificazione
funzionale
Leader et al. Nature Reviews Drug Discovery
7: 21-35, 2008
PROTEINE TERAPEUTICHE –classificazione funzionale
Gruppo I: proteine terapeutiche con attività enzimatica o regolatoria1a che rimpiazzano una proteina deficiente o anormale1b che aumentano attività esistenti1c che danno nuove funzioni/attività
Gruppo II: proteine terapeutiche con bersagli mirati2a che interferiscono con l’attività fisio-patologiche2b che rilasciano un composto terapeutico in un distretto specifico
Gruppo III: vaccini proteici3a che proteggono nei confronti di microorganismi esterni3b per il trattamento di malattie autoimmuni3c per la terapia anti-neoplastica
Gruppo IV proteine con attività diagnostica
Gruppo I
proteine terapeutiche con attività enzimatica o regolatoria
1a che rimpiazzano una proteina deficiente o anormale
1b che aumentano attività esistenti
1c che danno nuove funzioni/attività
Gruppo II proteine terapeutiche con bersagli mirati
2a che interferiscono con l’attività fisio-patologiche
2b che rilasciano un composto terapeutico in un distretto specifico
Da Abbas, Lichtman & Pober: Cellular and Molecular Immunology. W.B. Saunders, 1999
STRUTTURA DELLE IMMUNOGLOBULINE
Reclutamento di funzioni effettrici
Regione cerniera
Riconoscimento antigene
Stabilità
Legame al recettore di
riciclo
Frammento Fc
Riconoscimento antigene
LE IMMUNOGLOBULINE SONO NATURALMENTE SUDDIVISE IN DOMINI FUNZIONALI
Da Abbas, Lichtman & Pober: Cellular and Molecular Immunology. W.B. Saunders, 1999
PRINCIPALI AVANZAMENTI BIOTECNOLOGICI CHE HANNO CONSENTITO LO SVILUPPO DELLA IMMUNOTERAPIA CON
ANTICORPI
1975 George Kohler and Cesar Milstein (Nobel 1984) sviluppano la tecnologia di ibridazione somatica per la produzione di anticorpi monoclonali
PRINCIPALI VANTAGGI:
OMOGENEITA’ DELLE PREPARAZIONI
SEMPLICITA’ DI PREPARAZIONE
Anticorpi Monoclonali MURINI in vivo:
Murino
Umanizzato
Chimerico
Umano
XX
Cellula ES
Inattivazione dei geni endogeni
IgH murina Igk murinaIgH umana Igk umana
Linea trasgenica producente anticorpi umani
Inserimento dei geni esogeni
Fusione sferoplasti contenenti cloni YAC
Linea trasgenica producente anticorpi murini e umani
Linea trasgenica incapace di produrre anticorpi murini
A
B
C
RituximabIl rituximab si lega a CD20, che si trova sulla superficie di uno dei tipi principali di globuli bianchi normali (linfociti B). Questa proteina si trova anche sulla superficie della maggior parte dei linfociti B che causano alcune forme di linfoma non Hodgkin. Il rituximab agisce attaccando sia i linfociti B maligni sia quelli normali; tuttavia, l’organismo è in grado di sostituire rapidamente eventuali globuli bianchi normali danneggiati, riducendo in tal modo sensibilmente il rischio di effetti collaterali.
Quando l’anticorpo monoclonale riconosce la proteina, LA LEGA e in questo modo stimola il sistema immunitario dell’organismo ad aggredire le cellule neoplastiche e può anche indurre le cellule a distruggere se stesse.
Primo anticorpo per terapia oncologica
Il trattamento con rituximab da solo o in combinazione con chemioterapia e’ in grado di dare una significativa risposta clinica (40% vs 10% ) ed un significativo prolungamento di tempo alla ricaduta (27 mesi vs 7 mesi)
> 350.000 pazienti trattati
>80 trial clinici in corso (www.clinical trials.gov)
Rituximab: alcuni dati!!
NOME GENERICO / NOME
COMMERCIALE
TIPO DI ANTICORPO
BERSAGLIOAPPROVAZION
E FDA
Trastuzumab/Herceptin
Umanizzato
Her2R 1998
Bevacizumab/Avastin
VEGF 2004
Cetuximab/Erbitux
Chimerico
EGFR 2004
Blocco del segnaledi crescita
Fc ReceptorAg
Signals blocked by MAb
ComplementC1q
TargetEffector
MAbLigands blocked by MAb
Target
TargetAg
Signals activated by MAb
TargettingA
BlockingB
SignallingC
MAb
Fc ReceptorAg
Signals blocked by MAb
ComplementC1q
TargetEffector
MAbLigands blocked by MAb
Target
TargetAg
Signals activated by MAb
TargettingA
BlockingB
SignallingC
MAb
HER2/EGFR
Altri meccanismi immunologici
Transtuzumab e Cetuximab meccanismo d’azione
Primo anticorpo approvato per terapia tumori solidi
Il trattamento con trastuzumab da solo come prima linea nei tumori metastatici ha dato 26% di risposta ed in combinazione con chemioterapici da’ un significativo prolungamento di tempo medio di risposta
> 100.000 pazienti trattati
Trastuzumab: alcuni dati!!
Herceptin (trastuzumab) the first protein kinase inhibitor to be approved, back in 1998, remains by far the most effective kinase inhibitor for treating any of the common cancers.
Nature Biotechnology, 2006
Gli anticorpi possono agire in vivo meglio di piccole molecole di sintesi?
Trastuzumab
Il trastuzumab (Herceptin() è un anticorpo monoclonale ricombinante umanizzato, con elevata affinità di legame per la proteina Her-2/neu e in grado di inibirne gli effetti sulla trasformazione cellulare maligna a livello dei tessuti epiteliali. HER-2/neu è una proteina di 185 kd, codificata dal gene c-erbB2 appartenente alla famiglia dell'epidermal growth factor receptor ad attività tirosin kinasica di tipo I.
Questo recettore, attraverso il legame con il ligando (Heregulin) e processi di fosforilazione, stimola la proliferazione e il differenziamento cellulare. HER-2/neu è espresso in molti tessuti normali ma è la iperespressione di questo recettore, che consegue a meccanismi del tipo amplificazione genica, ad avere un ruolo determinante nella patogenesi molecolare di alcune neoplasie epiteliali e, in particolare, del cancro mammario. L'iperespressione di HER-2/neu è stata rilevata in circa il 30% dei pazienti con carcinoma mammario metastatico e sembra costituire un fattore prognostico negativo
Il primo agente anti-angiogenico in grado di prolungare la sopravvivenza
Il trattamento con bevacizumab da solo o in combinazione con chemioterapia e’ in grado di dare una significativa risposta clinica in ca. renale (45% vs 35% ) e ca. colon
>> trial clinici in corso (www.clinical trials.gov)
Bevacizumab: alcuni dati!!Umanizzato
Studi in avanzato stato di sviluppo
Attualmente in corso negli USA con anticorpi monoclonali 84 trial clinicidi fase III (www.clinical trials.gov)
35/84 sono per tumori solidi:
3 transtuzumab + chemio
13 bevacizumab + chemio
14 cetuximab + chemio
2 bevacizumab + cetuximab + chemio
5 altri
Panitumomab: alcuni dati!!Umano
anticorpo anti EGFR da topo trasgenico (IgG2)
Studio di fase III randomizzato in 443 pt con ca. Colon metastatico in ripresa di malattia: il trattamento con panitumomab in combinazione con chemio vs chemio e’ in grado di dare una significativo prolungamento del tempo alla progressione (49% vivi vs 30% dopo 32 settimane)
Le risposte correlano con la tossicità cutanea
Si prevede l’approvazione FDA a breve
Ipilimumab: alcuni dati anticorpo anti CTLA-4 da topo
trasgenico (successivamente ingegnerizzato a IgG4 per evitare reclutamento C’ o FcR)
Studi di fase I/II nel melanoma e nel ca. ovarico
Incidenza di autoimmunità (grado III-IV) nel 15-25% dei casi
Meccanismo: modulazione dell’inibizione, adiuvante in vaccinologia, altro (sviluppo di anticorpi anti MICA)
AACR, April 2006:
Umano
TNF, tumor necrosis factor, produced by immuno competent cells, binds to TNF receptors (TNFR) and induces pro-inflammatory cytokine secretion (the NFkB pathway can be involved), increased cell migration to epidermis, activation of keratinocytes
TNF alpha antagonists
Infliximab is a monoclonal antibody. It binds to TNF, and inhibits binding of TNF to cell surface TNF receptors
Etanercept is a fusion protein consisting of an extracellular part of a TNFR linked to the Fc portion of IgG1. Etanercept binds TNF & blocks its interaction with cell surface TNF receptors
Mechanism of action of TNF-α antagonists. The monoclonal antibody (infliximab, adalimumab) and the receptor analog (etanercept) bind to circulating TNF-α and block its interaction with membrane receptor.
ANTAGONISTI DI TNFalfa
Abatacept ( Orencia ) è il capostipite di una nuova classe di farmaci denominati modulatori selettivi della costimolazione delle cellule T.
Abatacept inibisce la funzione delle cellule T, ma non produce deplezione di queste cellule.
Le cellule T attivate sono coinvolte nella cascata infiammatoria, con conseguente infiammazione a livello delle articolazioni e danno strutturale irreversibile. Abatacept è indicato nella riduzione dei segni e dei sintomi dell’artrite reumatoide in forma moderato-grave nei pazienti adulti, con inadeguata risposta ad almeno un farmaco modificante la malattia ( DMARD ).
Abatacept: proteina di fusione tra il dominio extracellulare di CTLA4 e la porzione Fc modificata dell’IG umana G1; inibisce le cellule T legando CD80 e CD86 bloccandone la interazione con CD28 e quindi bloccando la attivazione autoiimune delle cellule T
ENFUVIRTIVE: peptide di 36 aa che blocca l’entrata del virus HIV nella cellula ospite legando la proteina di superficie del virus gp120/gp41
Analoghi del GH : Pegvisomant
Analogo ricombinante di hGH - lys 120 sostituita con una glypreviene la dimerizzazione funzionale del recettore
qualsiasi aminoacido tranne lys o ala in questa posizione:Promotore della crescita Þ antagonista GH
- Pegilazione – coniugazione via i gruppi aminici a 4 - 6catene di polietilen-glicoleAumento di T1/2 (SC) a circa 6 giorniPicco plasmatico 33 - 77 ore
Ridotta immunogenicitàla pegilazione maschera i determinanti antigeniciRidotta affinità di legamealtri otto aminoacidi sostituiti
pegvisomant
Gruppo II proteine terapeutiche con bersagli mirati
2a che interferiscono con l’attività fisio-patologiche
2b che rilasciano un composto terapeutico in un distretto specifico
TOSITUMOMAB
lega l’antigene di superficie CD20 e stimola apoptosi; puo’ essere accoppiato con Iodio radionmarcato per svolgere una attività radiotossica