bimestrale di attualitÀ, cronaca, cultura e politica -...

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1 ANNO XX N. 116 - OTTOBRE 2014 Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN Foto Michele Galli

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ANNO XX N. 116 - OTTOBRE 2014

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BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN

Foto Michele Galli

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sommarioDIRETTORE RESPONSABILE

Andrea Dal Prato

CAPO REDATTORE

Graziano Pelizzaro

REDAZIONEGiulia AvanziLaura LeoratiFrancesca LugoboniElodio PeraniSandra TosiPaolo Zani

COLLABORATORIGiorgio ArientiSante BardiniAnnalisa CappaMichele GalliLuca GhizziDaniele GuerraMarta LealiDonatella LusentiFrancesca PesciLuca PiazzaAntonio QuiriMarisa RodighieroMariavittoria SpinaGiulia StuaniDavide TruzziGiovanni Zangobbi

PROGETTO GRAFICO

Claudia Dal Prato

EDITORECentro Culturale “San Lorenzo”via Virgilio, 2546040 Guidizzolo (MN)Tel. 348 3115232e-mail: [email protected] Sito internet:www.lanotiziaguidizzolo.com

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995

Stampa:Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanaturae spedizione postale:Coop Service s.c.r.l.Virle Treponti (BS)

COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 38 € 40,002 moduli orizzontali:mm 60 x 82 € 70,004 moduli orizzontali:mm 60 x 170 € 120,001/2 pagina:mm 124 x 170 € 200,00Pagina intera:mm 277 x 170 € 300,00

3 Editoriale4 Intervista al presidente della Pro Loco di Volta 6 Appunti di viaggio8 Cronaca16 Una vita così: Oriele Antonelli17 Astri e civiltà18 Due teorie fondamentali... (Elodio Perani)19 De Gasperi... (Gilberto Quiri)20 Arte e dintorni Letteratura21 Arte e dintorni La nostra storia22 Arte e dintorni Cinema 24 Ricette25 Quattro bagole26 Pensioni e dintorni28 Ente filarmonico29 Gruppo Micologico Naturalistico30 Notizie dall'Amministrazioneo30 La Polizia Locale32 Eventi Teatro e Biblioteca33 Stagione di Prosa 2014-201534 Nozze d'oro e di diamante35 Numeri utili

Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche, problemi o situazioni che siano di interesse generale.

In copertina: AutunnoFoto, Michele Galli

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editorialeGraziano Pelizzaro

Tu di dove sei?Il referendum per l’indipendenza della Scozia ha sancito la volontà della maggioranza degli scozzesi di rimanere nel Regno Unito. Più che di vittoria o di sconfitta di una o dell’altra parte, è stata certamente una vittoria della democrazia: gli scozzesi hanno potuto liberamente decidere la loro sorte. D’altro canto, la democrazia inglese ha una tradizione secolare davvero invidiabile.Non è certo la prima divisione di un Paese, ma se avesse vinto il “SI” si sarebbe tratta-to della prima indipendenza ottenuta tramite referendum popolare.Ora, in giro per l’Europa ci sono tanti altri popoli che aspirano all’indipendenza, ma non possono contare sullo stesso potere decisionale.Ma saranno sempre e solo ragioni economiche o generiche aspirazioni alla libertà oppure l’insofferenza di uno Stato centralista le loro motivazioni?E poi, ha senso restringere i confini delle strutture amministrative, quali gli Stati, mentre è ancora in atto il potenziamento dell’Unione Europea? O forse è proprio per-ché l’Europa Unita è ancora e solo una unione economica e bancaria e non un’unione di popoli?Secondo il dizionario un popolo è “il complesso dei cittadini di un Paese aventi origini, lingua, ordinamenti comuni”.Ora, al di là della lingua e degli ordinamenti, fondamentali per definire un popolo sono le origini comuni, ovvero l’ambiente, il territorio, la gente che l’hanno cresciuto e for-mato.Ed è questo un valore che rimane sedimentato in fondo all’anima di ciascuno, ovunque lo portino le vicende della vita. Uno non scorda più il paese dove ha trascorso la propria infanzia e la giovinezza.Quanti sono ad esempio i guidizzolesi che per i motivi più disparati hanno dovuto tra-sferirsi altrove? Tanti. E tanti sono quelli che hanno Guidizzolo ancora nel cuore. Senza voler fare della sociologia spicciola, basta vedere quanti sono i guidizzolesi, diverse centinaia, che chiedono di continuare a ricevere “La Notizia” per mantenere in questo modo un legame con quello che anche dopo tanti anni continuano a considerare il loro paese.Naturalmente questo è un sentimento radicato non solo da noi.Basta vedere anche il successo che hanno avuto su Facebook i gruppi “Sei di….” Ovve-ro “Sei di Guidizzolo se…” oppure Sei di Mantova, o di Medole, o di Goito, ecc.Certo, non tutti hanno accesso a Facebook, specie gli anziani. Però è un grande stru-mento di partecipazione e di condivisione, che può essere ad un tempo uno straordi-nario mezzo di democrazia e di informazione, ma anche di disinformazione e strumen-talizzazione.Tornando al “Sei di….”, questi gruppi hanno ovunque riscontrato un grosso successo di partecipazione, come fossero una piazza ideale in cui ritrovarsi a rievocare memorie ed esperienze comuni, una rimpatriata virtuale tra vecchi amici, un “filos” telematico.Più di seicento partecipanti al gruppo è il segnale che avere origini comuni è ancora un valore per tanta gente. E vedere che tra questi vi sono anche ragazzi, le cui memorie arrivano all’altrieri, è quasi commovente. Poi, come in ogni gruppo, c’è sempre la voce stonata, fuori dal coro. Ma questa è un’al-tra storia.

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INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA

Pro Loco Volta Mantovana

Come valuta la situazione del vostro paese, vista con gli oc-chi della Pro Loco?La situazione attuale, con fa-miglie a casa senza lavoro, fa pensare ad azioni del volonta-riato rivolte più al sociale che all’organizzazione di spettacoli o manifestazioni. D’altra parte proporre eventi di promozione

turistica, oltre che portare per-sone a Volta e quindi entrate economiche, possono dare un po’ di svago a basso costo per i residenti.

Alle Pro Loco è sempre più ri-chiesto di autofinanziarsi, non potendo più contare su contri-buti a fondo perduto del Co-mune. Come vedete il vostro futuro?Vista la mancanza di contribu-ti pubblici e il sempre minor

numero di privati disposti a collaborare economicamente ci vediamo costretti a propor-re iniziative di volta in volta, in base all’andamento degli eventi precedenti. Questo ren-de, ovviamente, più difficolto-sa la programmazione a lunga scadenza mettendo a rischio anche gli eventi che da anni ci contraddistinguono (Carnevale del Capunsel, Mostra vini pas-siti, Convivium, A volta per star bene)

La sala per la lezione di degustazione dei “Vini passiti e da meditazione”

La galleria del Castello di Volta Man-tovana

Da alcuni anni la crisi economica ha imposto restrizioni per tutte le Associazioni di volontariato che hanno sempre avuto un forte appoggio economico dalle Am-ministrazioni Comunali. Oggi vengono dati contributi solo su progetti concreti che sappiano coinvolgere e promuovere il territorio. Le Pro Loco sono le Associazioni che maggiormente hanno “subito” questa nuova realtà. Abbiamo chiesto a Mauro Segna, da oltre trent’anni dinamico presidente della Pro Loco di Volta Mantovana di spiegarci come ha affrontato le nuove regole.

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Quale grado di collaborazione ha la vostra Pro Loco con il Co-mune?I rapporti con l’Amministrazio-ne Comunale sono da sempre molto buoni, si è creata una sinergia per quanto riguarda la promozione del territorio, la gestione degli spazi rivolti ai turisti e le manifestazioni. L’approvazione e l’appoggio dell’Amministrazione ci per-mettono di operare con mag-gior tranquillità e sicurezza.

Come risponde il territorio alle vostre iniziative?Gli operatori economici del territorio riconoscono i nostri sforzi per incentivare il turi-smo e quindi permettere loro un ritorno economico,nota è la collaborazione con ristoranti e agriturismi, in occasione dei principali eventi, con menù a prezzi convenzionati; più in ge-nerale le varie attività commer-ciali o contribuiscono economi-camente o collaborano nella preparazione degli eventi. I cittadini, forse, vorrebbero più eventi rivolti al pubblico locale,

rimane comun-que prioritaria la promozione del territorio verso l’esterno.

Quale ritiene debba essere il ruolo della Pro Loco nei rapporti con le altre asso-ciazioni del terri-torio?La collaborazione fra le varie asso-ciazioni del ter-ritorio direi che è buona per quan-to riguarda sia la preparazio-ne che la gestione di eventi. Ogni gruppo mantiene la pro-pria identità, organizza i propri eventi, senza sovrapposizioni; in caso di bisogno persone, at-trezzature, esperienza vengono messe a disposizione. Nel no-stro caso particolare avendo la Pro Loco in gestione gli spazi abitualmente usati per le feste cerchiamo di coordinare, più che altro a livello logistico, le attività delle varie associazioni

Quali sono i rapporti con le Pro Loco dei paesi vicini?I rapporti con le Pro Loco limi-trofe sono buoni sia per quanto riguarda scambi di esperienze, che per prestiti di attrezzatu-re o personale. Si cerca anche di impostare i calendari degli eventi in modo che non ci sia-no sovrapposizioni o in qualche caso gli eventi vengono fatti in collaborazione (Festa dei fiori e Passiti, Calici di stelle).

Avete in programma nuove ini-ziative?Il prossimo evento è “A Volta per star bene” che si terrà il 15-16 novembre negli spazi di Palazzo Gonzaga.Le altre programmate sono le classiche che già citavo prima, qualche idea nuova c’è legata a EXPO e al centenario della Grande Guerra, ma l’incertez-za economica ci tiene un po’ a freno.Due membri dell’Accademia Gonza-

ghesca degli Scalchi: il maestro cuoco Gola e il maestro masalìn Roverato

Cena a Palazzo, nei giardini di Palazzo Cavriani

Mauro Segna e il segretario dell’Ac-cademia Gonzaghesca degli Scalchi, Cornelio Marini

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Circondata da campi di girasoli e coltivazioni di tabacco, Anghiari sorge su uno sperone della Valtiberina toscana, in provincia di Arezzo. Con i suoi palazzi rinascimentali e le sue case medievali affacciati su ripidi vicoli, è tra i Borghi più belli d’Italia. Il nome del paese evoca la celebre battaglia del 1440, vinta dai fiorentini alleati con la Santa Sede contro le milizie milanesi del duca Visconti e oggetto della misteriosa opera

di Leonardo “La battaglia di Anghiari”.Il borgo mostra ancora intatto il suo passato. Le possenti mura, le particolari pavimentazioni e le lontane tradizioni sono, infatti, indiscusse testimoni degli antichi tempi medievali. Ne è un esempio il Palazzo della Battaglia che ospita il Museo delle Memorie e del Paesaggio. Nella medesima piazza si trova anche palazzo Taglieschi, dimora di una facoltosa famiglia anghiarese e che

oggi ospita il Museo dell’Arte e delle Tradizioni Popolari della Valtiberina. Da non perdere la chiesa di Santa Maria delle Grazie, al cui interno si può osservare la Madonna della Misericordia di Andrea della Robbia. Singolare anche il Museo della Confraternita, nata nel 1348 per seppellire i morti di peste e per accompagnare i condannati a morte. Il museo ospita stampe ottocentesche, archivi, carri, e lettighe che servivano per trasportare gli

Passando per Anghiari

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ammalati. Poco distante dal centro, sulla strada che conduce ad Arezzo, sorge il Castello di Sorci, famoso per la leggenda del fantasma del condottiero Baldaccio Bruni che, si racconta, si aggiri ancora per la sua antica dimora. A pochi passi dal castello c’è la locanda dove si possono assaggiare piatti freschi e genuini: dalla pasta fatta a mano al vino di produzione propria.A questo punto non resta che andare alla scoperta dei segreti di questo magnifico villaggio toscano che mantiene un cuore medievale praticamente intatto, immerso in un territorio da gustare con lentezza, tra citazioni francescane e leonardesche.

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28 anni di amiciziaNell’ormai lontano 1986, un gruppo di amici Gui-dizzolesi decideva di ritrovarsi, dopo il lavoro, nei giorni di Lunedì e Venerdì, in un campetto di calcio a sette, all’aperto, per trascorrervi qual-che ora insieme tirando due calci ad un pallo-ne dopo aver brevemente commentato le partite della domenica. Numerosi i tornei ai quali hanno partecipato e tante le mitiche partite, una su tut-te quella svolta al Martelli di Mantova contro gli arbitri allora capeggiati dall’internazionale Gen-naro Borriello che comprendeva anche il mitico Bobo Boninsegna e Mirko Benevelli e conclusasi con un ritrovo conviviale. Ebbene, dopo 28 anni, il solido gruppo, che nel tempo ha visto alter-narsi e transitare intere generazioni di ragazzi e giovani non obbligatoriamente del luogo (se ne contano almeno 300), si ritrovano ancora con lo stesso entusiasmo, la stessa voglia di tirare due calci ad un pallone, con il giusto, sano e modera-to agonismo, in estate ed in inverno, con pioggia, neve, nebbia e caldo asfissiante, terminando di tanto in tanto le sfide davanti ad una pizza. “L’u-niversità del calcio”, così bonariamente nomi-nata, ha svolto e svolge ancora un ruolo sociale molto importante; difatti i ragazzi che si sono nel tempo contrapposti e che ancora oggi partecipa-no, si sfidano e si amalgamano con gli “anzia-ni”, provengono da almeno tre diversi continenti (Africa, America ed Asia) e questo permette loro una sana integrazione nell’ormai multietnica so-

cietà. Merito di questa irripetibile storia di ami-cizia sono ancora il capitano Dino Azzini (suocero dell’indimenticabile capitano del Mantova Mattia Notari), Marco Pedroni, Mario Fierro già coman-dante della Stazione CC di Guidizzolo, Ettore Toso, Nicolò Di Marzo attuale comandante del-la Stazione CC di Castel Goffredo, Felice Teora, Enzo Grassi, Simone Dal Prato, Flavio Terreni, Silvano Massaro, Giacomo Santoro, Cristian Pra-ti, Alessandro Frangione, Fabio e Matteo Rocca, Michele Guarnieri, Constantino, Robert, Steve, senza dimenticare gli ex Pietro Gialdini attuale vice Sindaco di Guidizzolo, Angelo Iannone ex co-mandante della Stazione CC di Castel Goffredo, Angelo Covino, Giuliano Ponti, la mascotte Lino Fezzardi, Peppe Veneruso, Giorgio Keber, Anto-nio Tommasi e tantissimi altri amici, alcuni dei quali purtroppo ci hanno prematuramente la-sciato nonostante la loro giovane età: Marco Pa-roni e Cristian Ghirardi.

Virtus tamburello sempre più “A”Dopo aver raggiunto lo scorso anno l’importante traguardo di avere riportato il tamburello guidiz-zolese in serie “A”, dopo trentaquattro anni, gli atleti della Virtus hanno ottenuto la salvezza, con tanto impegno e volontà, offrendo ai tifosi di que-sto sport bellissime emozioni. La società guida-ta dal presidente Emanuele Menossi si impegna per la prossima stagione a rinforzare la squadra inserendo nel gruppo atleti prestigiosi, con no-tevole esperienza e capacità, in modo da poter svolgere un campionato di tutto rispetto e poter regalare soddisfazioni a tutti gli sportivi guidiz-zolesi. Va ricordato anche che la Virtus quest’an-no era impegnata anche con il campionato di se-rie C maschile ed anche ai loro componenti va un sentito elogio e ringraziamento.

Se la Virtus Guidizzolo è riuscita a svolgere que-sto campionato incontrando non poche difficoltà, è stato grazie al contributo dei sempre generosi sponsor, pur in un momento così difficile come l’attuale e grazie a tutti i soci e simpatizzanti,

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sempre presenti nel dare un aiuto importante nel sostenere la società impegnata a ben figura-re e tenere alto il nome e il prestigio del nostro paese. Ph Giancarlo Grandi

Finali dei campionati studenteschi Le strutture del Centro Sportivo comunale di Guidizzolo sono state ancora una volta al centro dell’attività tamburellistica. Dopo aver ospitato i primi Campionati del Mondo di palla tamburello, è stata la volta dei Campionati regionali lombardi

studenteschi. Centinaia di ragazzi, accompagna-ti dal Coordinatore scolastico dei giochi Sergio Vernizzi, sono stati accolti da Renato Pasini, re-ferente comunale per lo sport, in una delle strut-ture d’avanguardia della provincia di Mantova. E tutti si son dati battaglia in questo sport, il tam-burello indoor, che sta acquistando sempre più appassionati. L’open è da sempre molto seguito nelle nostre zone ma all’indoor bisogna guar-dare con sempre maggior attenzione in quanto rappresenta sicuramente una fetta importante nel futuro del tamburello. Gioco veloce ed im-mediato ospitato nei palazzetti dello sport e di grande impatto. E così lo hanno interpretato e vissuto anche tutti i ragazzi a Guidizzolo dando vita ad incontri di livello che hanno appassionato i presenti. Mantova, Bergamo, Brescia e Varese le province, peraltro forti di tradizione, che han-no portato studenti a questa fase finale dove i ra-

gazzi mantovani hanno fatto segnare una buona supremazia. Questi i risultati finali: Categoria Cadette: 1° Istituto Comprensivo San Macario (VA), 2° IC Castel Goffredo (MN), 3° IN Canonica d’Adda (BG), 4° IC Azzano Mella (BS). Categoria Cadetti: 1° IC Volta Mantovana (MN), 2° IC San Macario (VA), 3° IC Canonica d’Adda (BG), 4° IC Azzano Mella (BS). Categoria Allieve: Istituto Superiore Enrico Fermi (MN) su IS Oberdan Tre-viglio (BG). Categoria Allievi: 1° IS Enrico Fermi (MN) su IS S. Riva Sarnico (BG). Complimenti ai partecipanti, all’organizzazione ed alla struttura ospitante sono venuti da Emilio Crosato e Enzo Cartapati, rispettivamente presidente nazionale e regionale della Federazione Palla Tamburello.Ph Giancarlo Grandi

Inaugurato il nuovo bar del MASeCIl 30 agosto è stato inaugurato ‘Black & White’ il nuovo bar presso la struttura polivalente MA-SeC, quest’ultima fruibile ed ampiamente utiliz-zata dal primo gennaio scorso. ‘Con l’apertura di questo bar, ha detto il sindaco Sergio Desi-derati prima di procedere al taglio del nastro, si completano di fatto le strutture pensate già anni or sono per rivitalizzare tutta questa zona del nostro Comune. Qui accanto a noi c’è il parco Barriera e questa struttura, MASeC e bar, è in mezzo tra la nuova scuola dell’infanzia, le scuole primaria e secondaria di primo grado e l’ufficio postale; un’area tutta dedicata ad alcuni tra i ser-vizi principali per la nostra cittadinanza. Marica e Stefano, i gestori del bar, hanno partecipato e vinto l’apposito bando predisposto dal Comune che affida loro anche la tenuta e valorizzazione del parco’. Chiudeva lasciando la parola al vice sindaco Pietro Gialdini il quale ha esposto più nel dettaglio le linee guida del bando che tra le sue finalità principali ha avuto quella di creare un’o-asi per quanti, giovani ma non solo, intendano trascorrere alcune ore in serenità, senza nulla togliere agli altri esercizi pubblici. ‘Con Stefano, con il quale si è subito instaurata un’ottima con-divisione di intenti -aggiungeva Gialdini-, si sono già valutate alcune possibilità di utilizzo anche

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del parco, del quale il gestore avrà possibilità di utilizzo per 200 mq vicini al bar, così da rendere sempre più frequentato questo luogo. In futuro vi potrà anche essere la possibilità di chiudere il parco stesso così da renderlo ulteriormente pro-tetto durante le ore notturne’. E dopo aver sotto-lineato il nome del bar ricordando la propria fede calcistica il sindaco Desiderati ha chiamato vici-no all’ingresso il presidente della Pro Loco Silvio Tarchini, il rappresentante dell’Ente Filarmonico Guidizzolo Antonio Malagutti, il capo gruppo Al-pini Angiolino Pozzi e, soprattutto, i ragazzi pre-senti invitandoli a tagliare insieme il nastro per un luogo, ha detto, ‘…che è vostro, delle vostre nuove generazioni alle quali è dedicato’. E’ se-guito il brindisi di rito. Il sommergibile Atlantico “Morosini”Parafrasando Manzoni, ci si potrebbe chiedere: “Angelo Pezzati, chi era costui?”A Guidizzolo solo i più anziani si ricordano di lui, la famiglia è estinta da tempo, l’antico palazzo di famiglia nella seconda metà del Novecento ven-ne ceduto a terzi, con conseguente dispersione di quanto conteneva, soprattutto dell’eventuale archivio; non esistono vie a lui intitolate; il qua-dretto con foto, diploma e medaglie presente presso la Sede Municipale è introvabile.A tutto questo cerca di sopperire la recente “fa-tica” di Gianfranco Ruffoni che, con puntigliosa

caparbietà ci fa capire chi sia stato nella vita.È la storia di un uomo, nato a Gui-dizzolo nel 1911, da una delle più rilevanti e ragguar-devoli famiglie del paese, arruolato nella Marina Mili-tare Italiana e pe-rito tragicamente, con l’intero equi-paggio, nelle ac-que dell’Atlantico nell’estate de 1942, in seguito all’affondamento del sommergibile Morosini, nel compimento del proprio dovere.Il Nostro ripercorre fatti, esamina documenti, ci propone foto e biografie di personaggi storici, ci fa capire cosa e come fosse un sommergibile at-lantico, cita testi di altri autori, elenca nomi ma, soprattutto fa emergere lo stretto rapporto, qua-si la simbiosi tra un Uomo (Angelo Pezzati) e il Suo sommergibile (il Morosini).Rimane l’amarezza per la scarsità e dispersione delle fonti che l’Autore, comunque, non dispe-ra di ritrovare, almeno in parte, in futuro, e che hanno impedito un ulteriore approfondimento di una luminosa figura di Guidizzolese sconosciu-ta ai più e che solo l’interesse e le ricerche di Gianfranco Ruffoni hanno fatto riemergere dalle tenebre dell’oblio.

Gita a Parma con l’AuserDomenica 7 settembre. Una calda giornata di fine estate “quel tanto che basta a mantenere il buonumore”. L’aristocratica e signorile Par-ma ha ricevuto i gitanti dell’AUSER di Guidizzo-lo con un bel sole. I numerosi partecipanti alla gita hanno così potuto ammirare le bellezze di questa città senza la preoccupazione di aprire ombrelli. Con una bravissima guida hanno vi-sitato la stupenda Cattedrale con affreschi del Parmigianino, lo straordinario Battistero, e poi

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la camera di S. Paolo con i dipinti del Correggio e la chiesa di Santa Maria della Steccata. Essen-do poi la prima domenica del mese, hanno po-tuto vedere gratuitamente i musei statali, come la galleria nazionale, dentro il palazzo della Pi-lotta e lo spettacolare Teatro Farnese. La pausa pranzo è stata un’ottima occasione per stringe-re nuove amicizie, divertirsi e svagarsi mentre gnocchi fritti in abbondanza con ottimi salumi parmensi sparivano velocemente dai piatti. Così come tortelli, tagliatelle al ragù, spalla cotta, ar-rosto e montagne di patatine e insalata, faceva-no da contorno a risate, barzellette soprattutto dopo aver …assaggiato un buon lambrusco doc dell’Emilia. Nel pomeriggio visita alla casa nata-le di Verdi e poi Busseto dove ognuno ha scelto di rilassarsi come meglio voleva. Una gita AU-SER riuscita perfettamente. Mentre ci si saluta-va, molti chiedevano già quale sarebbe stata la prossima meta.

3ª Festa della birraAnche quest'anno la 3ª edizione della Festa del-la birra, organizzata dalla Pro Loco, è stata un

successo. Nelle tre sere, migliaia di giovani e intere famiglie hanno partecipato divertendosi con amici e famigliari. Gustosi risotti, spiedi, pa-tatine fritte, panini e piadine hanno soddisfatto e calmato l’appetito, mentre le varie birre bion-de, rosse e scure hanno placato la sete. Acqua, bevande analcoliche e gelati hanno resi felici i bambini. I contorni di questa manifestazione sono stati: le varie esibizioni canore, dal tributo ai “Dire Straits” dei Movie Makers, al Dj Mari-no con lo spettacolo Remember Sayonara e al Funky Road live e un torneo di calcio sapona-to sia maschile che femminile. Per tutte le tre serate ragazzi e ragazze correndo, scivolando, divertendosi, hanno dato il meglio di se stessi, sprigionando tutti i loro ormoni e dando vita ad una gara di gioia, allegria ed amicizia. Hanno aderito e lavorato anche i volontari della Croce Rossa, dell' Avis, Aido ed Abeo. Le forze dell'or-dine hanno svolto un ottimo servizio. Un vero successo d’intelligenza e di coscienza. Un orgo-glio soprattutto per i giovani della Pro Loco che hanno lavorato instancabilmente per il successo di questo evento.

Rally virgiliano Vespa club MantovaUn caldo sole di fine estate, sbucato all’im-provviso da un cielo blu cobalto che prometteva pioggia, ha permesso lo svolgimento del 4° rally virgiliano organizzato dal Vespa club di Mantova lo scorso 31 agosto. Una delle cinque tappe del campionato Lombardo di regolarità. Grazie al continuo e instancabile impegno della Pro Loco, Guidizzolo è diventata una platea interregionale di questo sport ed è entrato ormai di diritto nel circuito lombardo delle manifestazioni vespisti-che. Quest’anno, sul piazzale Falcone e Borsel-lino, sono stati settanta gli iscritti alle prove di regolarità. I concorrenti provenivano non solo da quasi tutte le province lombarde, ma anche dal Trentino e dall’Emilia Romagna. Più che i risul-tati finali, naturalmente importanti per i vespi-sti, quello che si è potuto ammirare sono stati l’amicizia, il sano antagonismo e l’allegria tra i concorrenti. La Pro Loco ha offerto un genero-

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sissimo buffet di panini bene imbottiti di salame mantovano, schiacciate e pizzette doc di Guidiz-zolo. Il tutto innaffiato da buon vino delle nostre colline. Al termine della manifestazione una nu-trita rappresentanza del Vespa club Mantova si è trasferita presso l’Oratorio di San Lorenzo, aper-to per l’occasione. Dopo aver ammirato gli affre-schi, hanno posato davanti alla chiesetta per la classica foto ricordo.

Tesseramento per gli amici di RebeccoA conclusione di un intenso anno di attività gli “Amici di Rebecco” sono chiamati a raccolta in occasione del tesseramento annuale. I vecchi soci sanno bene come funziona: a chi dà o rinno-va l’adesione all’Associazione Amici di Rebecco, per la quota di 10 euro, viene data in omaggio una abbondante porzione di spiedo con polenta. Un’idea originale che ha avuto un grande suc-cesso. Quest’anno il tesseramento si terrà nella mattinata di domenica 2 novembre 2014, dalle ore 11.30 alle ore 12.30, presso la sede dell’As-sociazione in via Oratorio 19. E’ obbligatoria, però, la prenotazione, telefonando al numero 331.3279682. L’Associazione “Amici di Rebecco” è ormai una realtà importante del nostro terri-torio, grazie alle numerose iniziative poste in es-sere. Anche in questo anno numerose sono state le manifestazioni organizzate, oltre alla “Festa d’Estate” che richiama sempre tanta gente: dalla Befana col “buriel” al “Sant’Antone chisuler”, dal 25 aprile alla Festa degli Sparis, alla Festa del Ringraziamento, per finire con la Festa di Santa Lucia.

Un saluto a suor PierannaLa chiesa parrocchiale si presentava qualche domenica fa più gremita del solito alla celebra-zione eucaristica delle 10,30: diversi chierichetti, un gruppo di giovani ai canti, molte persone nei banchi (più di una con gli occhi lucidi). L’appunta-mento era, naturalmente, per la partecipazione alla S. Messa domenicale al termine della quale la comunità ha salutato Suor Pieranna destina-ta ad altra sede. Le suore Operaie della Santa Casa di Nazareth di Botticino sono a Guidizzolo da tantissimi anni; collaboratrici nelle attività parrocchiali e poi, da quando la scuola materna parrocchiale chiuse, sempre pronte a lavorare sul territorio. Suor Pieranna arrivò a Guidizzolo 11 anni fa; la materna non era più in funzione già da anni e la piccola comunità di suore era di tre, quattro religiose: lei la più giovane. Piano piano, ma con grande disponibilità, iniziò a portare un contributo importante alle attività soprattutto verso i giovani, al termine della giornata di lavo-ro in fabbrica. Dopo alcuni anni si assentò per un breve periodo mettendosi a disposizione, al suo ritorno, delle attività diocesane per la pastorale giovanile affiancata al lavoro a Casa della Rosa, la residenza della Caritas per donne in difficol-tà. A Guidizzolo suor Pieranna lascia un ricordo fortissimo testimoniato anche il giorno del salu-to dalle parole del parroco don Libero e dall’ab-braccio di tutta la Comunità. Lei ha ringraziato di tanto affetto e di quanto Guidizzolo ha lasciato e le lascerà.

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Fondato il Milan Club Guidizzolo 1985Non è certo una delle epoche migliori quella che sta vivendo il Milan in questi anni, ma forse pro-prio per questo i veri tifosi sentono di più il biso-gno di ritrovarsi e stringersi attorno alla propria squadra del cuore. Dopo i fasti vissuti negli anni ’80 e ’90, che avevano visto nascere e crescere il Milan Club Guidizzolo, fondato nel 1985 con sede presso il Ristorante Alla Torre ed arrivato allo-ra a superare i mille iscritti, ora in molti amici guidizzolesi si è avvertita la voglia di far ripartire quella bella esperienza.È così che alcuni giorni fa si sono ritrovati vec-chi e giovani supporters milanisti, chiamando a raccolta tutti coloro che si riconoscono nei colori rossoneri. La risposta è stata a dir poco entu-siastica: in occasione della serata per il tesse-ramento organizzata presso la nuova sede, Agri-turismo Corte Fienili, si è arrivati a superare 170 adesioni , proseguite poi ulteriormente nei giorni successivi. Un risultato che in altri lidi e su altri fronti non è nemmeno immaginabile!Con la formalizzazione dell’adesione alla Asso-ciazione Milan Club sono stati nominati gli organi statutari con la acclamazione a presidente di An-drea Dal Prato, vice Simone Giubelli, segretario Graziano Pelizzaro, addetta stampa e pubbliche relazioni Chiara Grassi, Trattenimenti Musicali Marco Grandelli. Rapporti con i Giovani: Mattia Gandini, Matteo Cappa. Consiglieri: Annamaria Adami, Germano De Giuli, Giancarlo Garzani-ti, Francesco Procopio, Mario Vignali. Probiviri: Renato Fumagalli, Gianluigi Grandelli, Massimo Grassi. Ricco il programma delle attività e delle iniziative, di cui verrà puntualmente data notizia sulla pagina Facebook “Milan Club Guidizzolo”, che si aggiunge al sito web http://www.aimc.eu/guidizzolo1985.Questi i principali contenuti del programma:Presso la sede “Agriturismo Corte Fienili” sarà possibile la visione delle partite: a scelta, ogni singolo iscritto, potrà decidere se: - vedere semplicemente la partita, senza alcun obbligo di consumazione, in un clima ROSSONE-RO

- vedere la partita e pagare quello che desidera consumare - prenotare la “CENA ROSSONERA”, con un menù particolare (che sarà pubblicato su face-book) al costo di E 10 Verrà programmato un viaggio a “CASA MILAN” Per quanto riguarda le trasferte in pullman a San Siro, la frammentazione del calendario in giorni ed orari diversi ne rende assai ardua la program-mazione, ma sarà possibile collaborare a questo scopo con il Milan Club Castel Goffredo tel. Pre-sidente, Vezzoni Mauro, 347 9064444.Biglietti, è possibile la prenotazione attraverso il Club o direttamente presso la Banca “BPM” in via Rodella a Guidizzolo.Un impegno notevole, ma adeguato alla passione dei tanti, tantissimi tifosi milanisti, con l’auspicio di tornare presto ad innalzare sul pennone più alto la gloriosa bandiera rossonera.

Per la partita Milan- Udinese del 30 no-vembre 2014 è previsto un pullman con ingresso gratuito per i bimbi fino a 14 anni.Iscrizioni presso Grassi Massimo (calza-ture) via V. Veneto tel. 339 7560076

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Se vuoi soddisfare la tua esigenza di prodotti freschi e genuini ecco dove devi rifornirti: presso lo spaccio di Pezzini Danilo in via Selvarizzo 12 in Guidizzolo.

Il giovane Danilo, titolare dell’Azienda Agricola Suinicola Pezzini a conduzione famigliare, svolge attività di allevamento, trasformazione e vendita diretta dei propri prodotti. Segue personalmente tutte le fasi, dalla coltivazione di quanto serve per la nutrizione dei suini, che gli permette di garantire genuinità e qualità.I suini, nutriti con mais, orzo, soia e crusca vengono macellati ad un peso superiore ai 160 Kg. In questo modo forniscono una carne di maggior pregio in quanto più “matura” mentre la freschezza del prodotto è garantita dalle macellazioni settimanali.Il metodo di allevamento e di lavorazione è quello tradizionale facendo tesoro delle esperienze tramandate di generazione in generazione e affinate con nozioni più moderne che Danilo ha integrato frequentando un corso di norcineria.

I prodotti spaziano dal fresco come i vari tagli di carne, salamelle, cotechini agli stagionati tra i quali il salame mantovano, coppa, pancetta, lonzino, pancetta salamata. Tutti gli insaccati sono genuini dato che non contengono alcun tipo di antiossidanti, coloranti, zuccheri o farine di vario tipo. L’unico prodotto conservante impiegato è il salnitro.

Pezzini DaniloAzienda Agricola Suinicola

Danilo è disponibile per sod-disfare ogni Vostra richiesta compresa la preparazione di porchette e vendita di mez-zene per far scorta di carne o produrre a casa il proprio salame.

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AZZINIUna nuova avventura attende Angelo Azzini, hairstylist del negozio “Trend by Angelo”, ed Erika Magnabosco, sua abile assistente: entrambi prenderanno parte alla competizione annuale indetta dall’azienda Goldwell. L’argomento che costituisce il fil rouge delle creazioni di quest’anno è la commistione tra realtà e illusione, denominata “Reallusion”.In un abile gioco di percezioni chi può distinguere tra ciò che esiste in natura e ciò che viene creato artificialmente? L’illusione ottica evidenzia l’abilità tecnica e creativa di chi è in grado di realizzarla, la grande sicurezza nella

qualità del proprio lavoro e la precisione nell’utilizzo del colore.Colore e taglio danno vita a un effetto di dinamismo unico e singolare.I lavori proposti da Angelo ed Erika per il concorso sono affascinanti e intraprendenti pur mantenendo un’aura di sofisticatezza che non guasta mai.Un caloroso ‘in bocca al lupo’ a entrambi!Si ringraziano per la stimata collaborazione le modelle Valeria Minelli e Debora Trivini, per il bellissimo trucco “ESTETICA EMOTION” e per le meravigliose fotografie Stefano Bacchi.

T r e n d b y A n g e l o Seguici su Facebook

Valeria MinelliDebora Trivini

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Una vita vissuta per regalare altre nuove vite. È questo ciò che si potrebbe dire di Oriele Antonelli, ostetrica dal 1943 al 1983. Una gen-tile, sorridente e simpatica signora che sicuramente non dimostra asso-lutamente i suoi 93 anni. Attiva, ancora

energica e senza fare un minimo sforzo nel ricordare il suo passa-to (magari anch’io po-tessi ricor-dare così bene, penso mentre la intervisto !). Inizia a rac-

con-t a re del-l a s u a vita tra-

scorsa e ricorda tutte le vicende successe nel suo primo paese di montagna, in Val Camonica a 1200 metri di altezza. Negli anni ’50 le stagioni erano vere stagioni con autunni freddi e piovosi e inverni con la neve che arrivava alle ginocchia. Senza strade asfaltate od ospedali vi-cini. Non c’erano orari per lei. In qualsiasi momento dove-va essere pronta a partire con neve od acqua, raggiungere la partoriente anche di notte (al-lora tutte le mamme facevano nascere i loro figli in casa) e na-turalmente con lei vicina le neo mamme si sentivano più sicure. Mentre ricorda, mi sembra di rivedere i bellissimi film di Don Camillo quando viene “esiliato” in montagna in mezzo al freddo, alla pioggia ed alla neve. Oppu-re i film di De Sica con la figura dell’ostetrica tra le persone più importanti del paese, insieme al maresciallo, al sindaco, al prete e al dottore. Ricorda be-nissimo un episodio che la vide scontrarsi con le “mammane” (così le chiama Oriele) del pa-ese. Voleva portare una parto-riente in ospedale perché aveva capito subito che il bambino che stava per nascere era in perico-lo, mentre le altre donne che erano presenti si rifiutavano di seguire il suo consiglio. Decisa come sempre, prese allora la sua macchina, caricò la mam-ma e la portò di corsa al più

vicino ospedale, dove i medici furono costretti ad un taglio ce-sareo per salvare la piccola. La mamma, per la riconoscenza e la gratitudine di aver salvato la vita alla sua bambina, le mise il nome di Oriele. Arrivò poi a Guidizzolo dove ebbe la con-dotta per vent’anni. Tra gli al-tri, ricorda di aver fatto nascere anche un bambino che sarebbe diventato in seguito il suo sin-daco. È stata insignita di molte onorificenze, medaglie ed atte-stati. Tra gli altri ricorda le di-mostrazioni di affetto del parro-co e del commissario prefettizio del comune di Saviore, oppure della onorificenza “Paul Harris” rilasciata dal Rotary Internatio-nal od ancora delle medaglie che il Comune di Guidizzolo le ha rilasciato quando è andata in pensione. “Quando si diventa adulti, a volte si ha paura del tempo che passa. E’ una cosa difficile da spiegare , ma più si cresce più il tempo accelera e sembra che si consumi più velocemente. E’ questa la cosa che fa paura”. Non nel caso di Oriele che con il suo sorriso ed i suoi occhi sprizzanti energia positiva non sembra preoccuparsi assolu-tamente del tempo che passa, anche perché è una donna che ha sempre pensato e vissuto per la vita.Una vita così, come tante, ma tutta da raccontare.

Una vita così: Oriele Antonelli

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Da tempi immemori il calen-dario consente ai membri di una comunità di misurare lo scorrere del tempo e di tene-re conto delle ricorrenze sulla base di fenomeni astronomici osservabili ciclicamente come equinozi, solstizi e fasi luna-ri. Lo studio dei calendari, veri e propri compendi di tecnica e cultura, fa emergere affinità e divergenze tra gli usi e costu-mi vigenti presso civiltà diver-se, anche molto distanti nel tempo e nello spazio. A volte, le scoperte relative ad antichi calendari giungono perfino ad influenzare la quotidianità: chi non ricorda il clamore suscita-to negli scorsi anni dalla mol-teplicità di studi sul calendario Maya, che sembrava annuncia-re eventi epocali in concomitan-za con l’inizio di una nuova era? Pochi invece forse ricorderanno che proprio a Guidizzolo è sta-to rinvenuto il frammento di un antico calendario romano. Per quanto modesto d’aspetto, un laterizio quadrangolare di cir-ca sedici centimetri per lato, il reperto apre uno spiraglio sulla vita nella nostra località ai pri-mi tempi della Roma imperiale.Sul frammento, probabilmente l’angolo di una tegula di oltre quaranta centimetri, si distin-guono gli ultimi dodici giorni del mese di novembre e gli ultimi quattordici del mese di dicem-bre, mentre le feste dell’ultimo

semestre dell’anno compaiono a parte. Quest’ultima sezione, detta feriale, risulta di partico-lare interesse: mancano le fe-stività introdotte dagli impera-tori successivi ad Augusto, ele-mento che, insieme alla men-zione del mese di Augustus, circoscrive la datazione del re-perto all’età augustea. Inoltre, presentando feste tradizionali romane accanto ad una festività di derivazione celtica, il feriale costituisce un compendio unico nel suo genere, sul quale varrà la pena soffermarsi in un ap-profondimento successivo. Quanto alla storia moderna del reperto, le sue vicende dopo il ritrovamento rappresentano un esempio di piccolo mistero fit-to di inspiegabili dimenticanze. Rinvenuto nel 1891, in locali-tà San Martino di Guidizzolo, il reperto fu subi-to riconosciuto come un fram-mento di un ca-lendario romano, e quindi inserito nei corpora di riferimento con il nome di Fasti Guidizzolenses; scomparso dalla collezione priva-ta del Conte Ita-lo Rizzini, entrò a far parte delle collezioni civi-

che di Brescia nel 1938, in oc-casione delle celebrazioni per il Bimillenario Augusteo, come dono del Cavalier Antonio Bel-pietro, del quale si hanno ben poche notizie. Dal Museo Ro-mano, nel 1998 venne trasferito ai Musei di Santa Giulia, dove è sempre stato esposto nella sezione dedicata ai culti di età romana in territorio bresciano. Poiché il calco del reperto ori-ginale, che nel 1961 il Prof. Alessandro Dal Prato chiese di poter fare eseguire per esporlo all’interno del museo didatti-co della Scuola d’Arte, è anda-to distrutto, l’Amministrazione Comunale ne ha commissiona-to una nuova copia, che a breve potremo vedere esposta presso la Biblioteca Comunale.

Il calendario romano di Guidizzolo

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Due teorie fondamentali su nascita, vita e morte dell’universo In un precedente argo-mento abbiamo conosciuto la teoria del Big Bang secondo cui 15 miliardi di anni fa un’esplo-sione cosmica di inimmagina-bili proporzioni, definite come IPOTESI DELL’ATOMO PRIMITI-VO, ha lanciato nello spazio e nel tempo, parti di materia poi trasformatasi in pianeti, stelle e galassie o ammassi stellari. Per Albert EINSTEIN, secondo cui E=mc2 (l’energia è uguale alla massa per ve-locità della luce al quadrato), l’universo primordiale proviene

invece da un’espansione espo-nenziale spazio-temporale di materia eterna, composta di particelle elementari, ad una velocità superiore a quella del-la luce, che si fondono per for-mare, come per il Big Bang, pianeti, stelle e galassie che a loro volta si allontanano fra loro creando ONDE GRAVITAZIONA-LI o RADIAZIONI ELETTROMA-GNETICHE che si propagano nello spazio orientandosi e po-larizzandosi in varie direzioni e creando UNIVERSI PARALLELI, uniformi da qualsiasi direzione

li si guardino. Aumenta così l’INFLA-ZIONE COSMOLOGICA che tuttora continua ma a velocità molto inferiore trasformando la materia in quelle PROPORZIONI QUANTISTICHE da cui tutto ha avuto origine. I BUCHI NERI si pos-sono definire cimiteri che inghiottono pianeti, stelle e galassie con la loro luce, quando muo-iono, producendo getti di

gas per cui la nostra galassia è nebulosa, per questo si chiama via lattea. Questi corpi vengono compressi ad un miliardo di tonnellate per cm3, una mas-sa superiore a quella del sole, ruotando su se stessi mille vol-te al secondo e con le loro onde gravitazionali, costituite da ra-diazioni elettromagnetiche, il cui campo è così forte che nien-te può uscire, possono passare uno spessore di piombo solido alla velocità della luce (300.000 Km/sec.) senza lasciare alcun segno. Questi buchi neri sono gli unici elementi dell’universo che non possono essere studia-ti perché non emettono alcun tipo di radiazione e vengono chiamati anche STELLE NERE. Si può solo immaginar-li attraverso quella teoria della relatività di EINSTEIN che ave-va anche dimostrato come la forza delle onde gravitazionali influenzi persino la luce.

Elodio Perani

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MULTIMARCA

De Gasperi, l’inutile strage e l’etica della responsabilitàIl 19 agosto del 1954, sessan-tanni fa, scomparve Alcide De Gasperi, sicuramente uno dei più avveduti ed importanti po-litici italiani che traghettò l’I-talia fuori dalle secche in cui era sprofondata con la seconda guerra mondiale ed il venten-nio fascista. Abbiamo raccolto un commento del guidizzolese Gilberto Quiri, segretario del PD locale. ‘Sembra che alcune crisi geopolitiche degli ultimi vent’anni, in parte ancora aper-te rimandino a nodi che, con un secolo di peso in più sulle spal-le, è la Grande guerra ad aver posto sul tappeto. Sempre più l’anniversario della morte di Al-cide De Gasperi è occasione per una riflessione più storica che politica. Non è possibile e non è giusto infatti trascinare una fi-gura di tale spessore nell’attua-lità della politica italiana dopo che sono trascorsi sessant’anni tanto densi. Il contesto storico oggi è veramente molto diver-so. Restano certamente di De Gasperi alcune lezioni per molti aspetti trascendenti un punto storico: il senso dello stato, l’i-dea di stato democratico, il mo-dello di repubblica parlamen-tare, l’invenzione dell’Europa politica, il ruolo di mediazione geografica dell’Italia fra Medi-

terraneo ed Europa, l’ancorag-gio occidentale, un’economia liberal-sociale, il principio di laicità eticamente non agnosti-ca. Per capire completamente il De Gasperi politico è utile un richiamo al Max Weber del-la distinzione fra l’“etica della convinzione” e l’“etica della re-sponsabilità”. La prima è quella che guida i religiosi e i rivolu-zionari, la seconda è quella che dovrebbe guidare gli uomini politici. Etica della responsabi-lità significa capacità di valuta-re i dati della realtà, fattibilità delle scelte, conseguenze del-le scelte. De Gasperi riteneva che il maggiore male politico ereditato dall’ottocento fosse il nazionali-smo, virus p o l i t i c o foriero di instabilità p e r m a -nente, di sedimen-tazione di odio e in-cubazione di vendet-ta. Ma vi è una ragio-ne politi-ca che sta alla base

della sua avversione a ogni for-ma di nazionalismo. Pensava, infatti, che ogni nazionalismo (tedesco, italiano o slavo) fosse un serio pericolo per la pace. Le minoranze vanno tutelate con la politica dei diritti e non con i territori: questa fondamental-mente la posizione di De Ga-speri. Etica della responsabili-tà. E la storia si incaricherà poi di distribuire torti e ragioni di chi allora aveva posizioni diver-se, anche tra i cattolici italiani. Etica della responsabilità che animò e condusse tutta la sua vita politica nella quale sempre a tutto antepose il bene comu-ne’.

Gilberto Quiri

Pieve Tesino 3 aprile 1881 – Borgo Valsugana 19 agosto 1954.

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arte &dintorni Ci sono momenti particolari,

paesaggi particolari che a vol-te ci lasciano col fiato sospeso. Ci pervade quella sensazione di riuscire a veder le cose più in profondità e, al tempo stes-so, la sensazione che le cose ci tocchino più in profondità. Sono attimi magari, ma sono tanto preziosi perché lì ci si sente un po’ più vivi.La sera, l’imbrunire, per la sua caratteristica di transitorietà, è uno di quei momenti che può creare suggestioni poetiche.Foscolo, sofferente e sensibile, dedica un sonetto (“Alla sera”, 1803) a questo momento della giornata in cui i contorni del-la realtà sfumano nel buio e le certezze delle cose concre-te iniziano a dileguarsi (non a caso, la prima parola della poesia è un vago e sfuggente “Forse”).La sera è molto cara al poeta perché è vista come l’immagine della “fatal quiete”, cioè, sem-plificando un po’, della morte.Sia quando è accompagnata da nuvole estive e venti leggeri, sia quando è foriera di atmosfere tenebrose e invernali, la sera è “invocata” dal poeta perché essa gli ispira i più intimi pen-sieri e sa raggiungere dolce-

mente le zone più segrete del suo cuore.Il sopraggiungere della sera è un momento desiderato dal poeta perché lo induce a me-ditare sulla vita e sulla morte, sul “nulla eterno”, quell’an-nullamento totale e definitivo della vita che Foscolo, avendo abbracciato il pensiero illumi-nista e materialista, prevedeva dopo la vita terrena.E mentre pensa a questo nulla, il tempo presente, per lui dolo-roso, fugge via e porta via con sé tutti gli affanni. Così, in que-sto momento, la sua anima tor-mentata per un attimo si placa.La poesia lascia trasparire un’aspirazione struggente e mai appagata all’infinito, un at-teggiamento di inquietudine e nostalgia. Foscolo, come già detto in altre occasioni, nella sua ricerca del significa-to dell’esistenza umana è combattuto tra la sua con-vinzione razionale e ma-terialistica che la morte annulli ogni cosa e, dall’al-tra parte, l’aspirazione in-sopprimibile a superare i ristretti limiti temporali dell’esistenza terrena.Una ricerca assurda, im-

possibile (ma pur sempre vita-le) di felicità.Un conflitto paradossale e drammatico, a pensarci bene: nutrire una speranza, negar-sela continuamente senza però potervi mai rinunciare.Una poesia piena, che sa fare una sintesi perfetta tra sugge-stioni poetiche e riflessioni filo-sofiche ed esistenziali. Questo sonetto affascina e cattura per il suo linguaggio, fatto di im-magini contrastanti che creano suggestivi chiaroscuri, e per la provocazione del suo messag-gio. Un messaggio sofferen-te, lontano da una prospettiva di fede o anche solo di fiducia nella Vita, ma molto umano (e quindi condivisibile) per la sua ricerca di Senso.

La sera: un approdo nostalgico per un’anima inquietaFoscolo e la riflessione sul “nulla eterno”

“Il tramonto” Caspar David Friedrich

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L’anno 1848 segna un punto di svolta nell’ordine costituito dal Congresso di Vienna. In tutta Europa, a partire dalla Francia, meglio ancora da Parigi, si accese un fuoco rivoluzionario che finì per coinvolgere le principali città e capitali del continente, come Berlino, Vienna, Budapest e Praga. L’Italia, che non esisteva ancora come stato essendo divisa in numerosi stati, vide anch’essa agitazioni che, iniziate a Palermo il 12 gennaio, si estesero a Napoli e, via via, fino a Torino; tanto che i rispettivi sovrani furono costretti a concedere gli Statuti.Il 17 marzo 1848, Venezia si sollevò contro gli austriaci e lo stesso fece Milano il 18 marzo. Il maresciallo Radetzky si ritirò con le sue truppe nelle fortezze del Quadrilatero (Mantova, Peschiera, Verona e Legnago). Il 23 marzo il governo di Torino dichiarò guerra all’Austria. Rinforzi all’esercito sabaudo vennero dalla Toscana, dallo Stato Pontificio e dal Regno delle Due Sicilie. Iniziava quella che venne chiamata la Prima Guerra d’Indipendenza, la cui prima fase si sarebbe conclusa con la sconfitta di Custoza e nel 1849 con quella definitiva delle truppe piemontesi a Novara; che portò all’abdicazione di re Carlo Alberto che lasciò il trono al figlio Vittorio Emanuele II.Falco Verna, in un’agile pubblicazione di una novantina di pagine ci offre una sintesi di questi avvenimenti. Il titolo non deve trarre in inganno, il testo dedica alle battaglie di Goito, la prima l’8 aprile e la seconda il 30 maggio, solo una parte dell’affresco storico che parte dal contesto per poi dilatarsi alle diverse battaglie del conflitto.Il nostro territorio, anche per le fortezze del Quadrilatero, ha vissuto da protagonista quegli eventi che sono ricordati dai monumenti sparsi sul territorio, da Goito e Volta fino a Curtatone e Montanara.

L’Autore, dopo essere partito da un’inquadratura del contesto europeo, ci presenta gli eserciti in campo: da una parte “L’Armata Austriaca in Italia contava circa 70.000 uomini superbamente addestrati dal suo comandante, Feldmaresciallo Radetzky von Radetz. Essa era portata ad esempio in tutta Europa, persino in Prussia, per l’eccellenza dei suoi Quadri, per la disciplina e per la capacità tattica e di manovra”. Radetzky aveva 82 anni e “Con costante cura ed addestramento egli riuscì a mantenere alto il morale e le capacità combattive”.Dall’altra parte, l’Armata Sarda contava, grosso modo, il medesimo numero di soldati, devoti, come gli ufficiali, al Re e a Casa Savoia. Il materiale bellico era relativamente nuovo. “Generali ed ufficiali, però, erano carenti di esperienza bellica e di elasticità mentale. Per anni il principale compito dell’Armata era stato il mantenimento dell’ordine pubblico, e le croniche ristrettezze di bilancio avevano impedito lo svolgimento di esercitazioni in grande stile. I generali e gli ufficiali più anziani potevano vantare una esperienza maturata nella Grande Armée napoleonica, ma al massimo nel grado di capitano: nessuno quindi aveva esperienza nel condurre

in battaglia una brigata o una divisione. Rispetto all’Armata austriaca, quindi, quella sarda aveva una capacità di comando o controllo inferiore, aggravata dalla completa insufficienza del servizio topografico e cartografico”.Ci viene fatto capire che, nonostante i diversi successi delle truppe di re Carlo Alberto, alla fine prevalsero l’esperienza austrica e, in modo particolare, la caparbietà e fermezza del maresciallo Radetzky.In conclusione, non rimane che il giudizio sulla vittoria di Goito del 30 maggio che appare come non decisiva e che, per certi aspetti, prelude al panico che si diffuse nell’estate del 1848, dopo Custoza e Volta. Vennero ricercate le responsabilità di una conclusione così drammatica della guerra che può essere attribuita all’inesperienza, più che all’incapacità.Chiudono la pubblicazione alcuni versi tratti dalla poesia “Piemonte” di Giosuè Carducci, le schede biografiche del re Carlo Alberto e del Feldmaresciallo Radetzky, la Lista delle abbreviazioni, la Bibliografia e i Ringraziamenti. Numerose fotografie dei luoghi, di quadri, di fatti storici, di cartine topografiche degli schieramenti degli eserciti, corredano il testo e lo rendono, se possibile, ancor più interessante.Uniche note negative di un libro degno di nota sono: la mancanza di un indice degli argomenti, la dimensione molto ridotta dei caratteri delle note, che non ne agevola la lettura, e alcune incongruenze del testo (pag. 23, “la marcia in avanti, dal 23 marzo (superamento del Mincio)”; pag. 29, “Le prime avanguardie sabaude varcarono il Ticino il pomeriggio del 24 marzo”.

La battaglia di Goito 1848

Falco Verna,La battaglia di Goito 1848, edizioni Chillemi

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Venezia 71Scrivere un articolo sulla Mo-stra del Cinema di Venezia è, da sempre, ardua impresa.In primo luogo, per ragioni temporali: il Festival si svolge tra la fine di agosto e i primi di settembre, e ciò che voi vi ap-prestate a leggere non è altro che la cronaca di un evento ormai passato e archiviato. In secondo luogo, per ragioni em-patiche: raccontare le emozioni di un Festival è come raccon-tare le emozioni di un viaggio. Solamente chi ha visto le stes-se cose che noi abbiamo visto può capire, appieno, la nostra esperienza.Quest’anno sono sbarcato al Lido con quattro compagni al seguito: Valter Dalprato, uno dei due Highlander del grup-po, assieme al sottoscritto (“ne

resterà soltanto uno”). Luca Ghizzi, la gloriosa penna cer-longhese. Mauro Moriconi, il giovane cinefilo arilicense. E, infine, Attilio Mazzalini, il “cit-tadino” in cerca di nuove emo-zioni.La 71esima edizione del Fe-stival del Cinema di Venezia, come ricorderete, si è conclu-sa con la consegna del Leone D’Oro al film “A pigeon sat on a branch reflecting on existen-ce” (“Un piccione si posò su un ramo per riflettere sull’e-sistenza”) del regista svedese Roy Andersson, storia del viag-gio di un venditore e di un ma-lato mentale. L’Italia si è dovuta accontentare delle due Coppe Volpi, assegnate, per la mi-glior interpretazione maschile e femminile, ai protagonisti di “Hungry Hearts”, film di amori e ossessioni di Saverio Costan-zo.Durante la nostra permanenza, abbiamo assistito alla proie-zione di cinque dei venti film in concorso.“Birdman”, di Alejandro Gon-zalez Inarritu, narra la messa

in scena, con tutte le difficoltà e gli imprevisti, di uno spetta-colo teatrale a Broadway. Stra-ordinaria la prova dei due attori protagonisti, Michael Keaton e Edward Norton. Il primo è un attore in declino, famoso per aver interpretato un fantoma-tico supereroe alato e in cerca di riscatto. Il secondo è invece un attore affermato, deciso a rubargli la scena.“Ghessea” (“Tales”) (Premio per la migliore sceneggia-tura), della regista iraniana Rakhshan Bani-Etemad, è ri-masto occultato per ben otto anni, a causa dalla censura di Ahmadinejad. Il film, oggi fi-nalmente visibile a tutti, mette a fuoco storie d’affetto e amore tra madri e figli, mariti e mogli o fidanzati, in un’opera molto intensa e profonda.“La rancon de la gloire”, di Xavier Beauvois, è uno degli omaggi più delicati e poetici, mai dedicati alla figura di Char-lie Chaplin. La vicenda trae spunto da un fatto realmente accaduto: il furto della salma del grande comico, in un pic-

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colo cimitero svizzero, da parte di due balordi e il successivo tentativo di estorsione, ai dan-ni della famiglia. Il fantasma di Chaplin riuscirà a vegliare su questi due derelitti e a cambia-re favorevolmente il corso delle loro esistenze. “The look of silence” (Gran Premio della Giuria), di Joshua Oppenheimer, rievoca le effe-rate stragi di massa perpetrate negli anni 70, quando il genera-le Suharto scatenò una caccia ai comunisti che provocò circa un milione di morti. In realtà, l’esercito ne uscì pulito, facen-do compiere l’orrendo massa-cro alla popolazione locale. Gli autori di quegli orrendi crimini vivono tutt’ora indisturbati tra i parenti di coloro che hanno trucidato. Il fratello di una del-le vittime, a distanza di anni, si reca da loro per capire fino a dove si può spingere la mo-struosità del male.“Anime nere”, di Francesco Munzi, liberamente tratto

dall’omonimo romanzo di Gio-acchino Criaco, narra la storia di tre fratelli appartenenti ad una famiglia della malavita ca-labrese. L’azione parte dai porti di Amsterdam per spostarsi, poi, nel cuore dell’Aspromonte. E’ un film buio, noir, bellissimo che riesce a tenere altissima la

tensione fino all’ultima inqua-dratura.Permettetemi un’ultima consi-derazione: certo è curioso as-segnare il Leone D’Oro ad un “Piccione” e, per di più, a Ve-nezia.

Ph: Valter Dal Prato

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Procedimento

Unire tutti gli ingredienti per l’infusione e posarvi la carne tagliata a pezzi e lasciare riposare per 24 ore.Soffriggere la cipolla con burro e olio, dopodichè aggiungere la carne e farla rosolare per bene insieme al liquido d’infusione dal quale estrarre gli aromi e porli in un sacchetto di garza per evitarne la dispersione.Cuocere lentamente, circa 3 ore o più, finchè il sugo si sarà addensato e la carne divenuta molto morbida. Tenere la pentola coperta per mantenere il vapore e non far asciugare troppo in fretta il liquido, in caso di bisogno aggiungere brodo vegetale.

Vini consigliati: Cabernet dei Colli Morenici Merlot Az. Agricola Dondino di Cattani Corrado

Ingredienti per 4 persone

1 kg di carne di cavallo 1 cipolla100 g burro100 g olio extravergine Per l’infusione:1lt di vino rosso2 foglie di alloro sale e pepe q.b.4-5 bacche di ginepro 4-5 chiodi di garofano 1 spicchio di aglio

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Quattro bagole

- Ciao!- Ah, ciao… la sai l’ultima?- Cos’è, una barzelletta?- No… cioè sì… forse…- Sarebbe?- Per aumentare il PIL adesso contano anche i proventi delle attività illegali…- Cos’è il PIL?- Il prodotto interno lordo, cioè il valore di tutte le attività che si svolgono in Italia…- E a cosa serve?- Per capire se un Paese è ricco o povero…- Ah beh, allora se contiamo le attività illegali, l’Italia è un Paese ricco, ricchissimo!- Ma non si contano mica tutte…- Ah no?- Solo la prostituzione, la droga e il contrabbando di sigarette…- E il resto? Non conta?- Così ha stabilito l’Europa…- Io non so quante sigarette contrabbandino in Germania, ma qui da noi ce ne sono di attività illegali…- Cioè?- I vucumprà…! Hanno la licenza? Pagano le tas-se? E tutti i laboratori cinesi? E il pizzo che fa pa-gare la mafia? E il falso Made in Italy? E il gioco d’azzardo? Vuoi che continui?- No, ma vedi… si tiene conto che comunque, se anche tu prendi dei soldi da attività illegali, poi li spendi… e allora crei ricchezza…!- Scusa, ma… allora non sarebbe più giusto fargli pagare anche le tasse?- E come fai?- Semplice! prendi ad esempio la prostituzione… in altri Paesi la considerano un’attività di utilità sociale…

- Ah sì?- Come no…!?!? In Germania, in Austria, in Olan-da… quelle che vogliono vendere le proprie pre-stazioni si mettono in regola…- Si iscrivono alla Camera di Commercio o chie-dono la licenza al Comune?- Non lo so, però se ci pensi… perché no?- Ma e… il problema morale?- Quale problema morale? Che differenza c’è tra chi vende una certa parte del proprio corpo piut-tosto che un’altra o chi vende il proprio cervello?- Non ti seguo…- Prendi ad esempio un bracciante: si guadagna da vivere con i suoi muscoli…- È vero…- E un giornalista? Non vende il lavoro del suo cervello? … E un calciatore? Prende milioni per correre dietro a un pallone… È morale questo?- Beh, no…- Vedi che mi dai ragione? Io uso quello che è mio per guadagnarmi da vivere… Perché non posso mettermi in regola? Ci pago le tasse, ogni tanto mi controllano i medici, non rischio la sa-lute mia e dei clienti….- Scusa ma… questo cosa c’entra con Guidizzo-lo?- Beh, hai presente la vecchia sede del Comune? Non si vuole recuperare per un uso sociale?- Mi sembra, ma… vorresti mettere le signorine in vetrina?- Eh…- Te salude!

menù di lavoro € 9,00

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Pensioni di reversibilità: una norma “antibadanti”L’anziano che sposa la badan-te, più o meno giovane, non rappresenta più una novità! Si calcola, infatti, che ogni anno siano circa 3.000 i matrimoni contratti da arzilli nonnetti di età compresa tra i 70 e gli 85 anni e che il numero di questi matrimoni si aggiri, fino ad ora, intorno ai 30.000.Meno rilevante, per non dire inesistente, è, invece, il feno-meno a parti inverse perché le nonne che sposano il “badan-te” sono davvero assai poche.Per qualcuno queste nozze sono un’emergenza sociale, per molte famiglie, invece, rap-presentano una fonte infinita di guai che finiscono con guerre a colpi di carta bollata nelle aule di tribunale per difendere pa-trimoni ed eredità. Anche l’INPS è, però, coinvolta, suo malgrado, in queste beghe. Nel caso di decesso del “don Giovanni” dai capelli bianchi, la pensione di reversibilità spetta alla novella sposa senza tener conto della durata delle noz-ze. Le conseguenze sono ov-vie: l’ente di previdenza corre il concreto rischio di pagare per moltissimi anni un trattamento pensionistico per un matrimo-nio durato molto poco.Per far fronte all’aggravio dei

costi che il diffondersi di questo fenomeno avrebbe comportato alle dissestate casse dei nostri enti previdenziali, la Legge n° 111 del 2011 ha introdotto un “correttivo” alla disciplina del-le pensioni di reversibilità che è stato subito definito “norma anti badanti”.Secondo questo correttivo, dal 1° gennaio del 2012 (o, meglio, a partire dalle pensioni che sono state liquidate per la prima volta da quell’anno), l’importo della pensione di reversibilità è ridotto quando il coniuge de-ceduto aveva contratto il matri-monio in un’età superiore ai 70 anni e la differenza di età con il coniuge superstite era supe-riore ai 20 anni.Così, ad esempio, nel caso in cui l’anziano abbia contrat-to le nozze a 71 anni con una “badante” di 40 anni (la regola vale, però, anche per chi ba-dante non è), ecco che scatta la tagliola della legge, visto che il matrimonio è stato contratto oltre il 70° anno e che la diffe-renza di età al momento delle nozze era superiore ai due de-cenni. Non è prevista, invece, alcuna penalizzazione nel caso in cui, ad esempio, il nostro amico ultra 70enne transitato nel mondo dei più, abbia spo-

sato una coetanea oppure una donna con una differenza di età inferiore ai 20 anni.L’abbattimento non opera più se, però, il matrimonio dura per più di dieci anni. Esso, in-fatti è pari al 10 per cento per ogni anno di matrimonio man-cante al 10° e nel caso di fra-zione d’anno la riduzione per-centuale è proporzionalmente rideterminata.Continuando negli esempi, ri-torniamo al caso del nostro arzillo nonnino che ha sposa-to una 40enne e che decide di passare a miglior vita dopo 6 anni di matrimonio. In questo caso la pensione di reversibili-tà che spetta alla vedova invece di essere pari al 60 per cen-to della pensione riscossa dal defunto sarà del 36 per cento. Nella tabella è riportata la per-centuale che spetta alla vedova in rapporto alla durata del ma-trimonio.C’è, però, su questo argomento anche un’altra particolarità: la disposizione di cui stiamo par-lando non si applica nei casi di presenza di figli di minore età, studenti, ovvero inabili.

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Legenda: I numeri indicati nelle colonne rappresentano la percentuale della pensione del dante cau-sa spettante come reversibilità in relazione agli anni e mesi di matrimonio.

Ma non è finita qui! Qualora la vedova sia titolare, in aggiunta alla reversibilità, anche di un reddito personale superiore a 3 volte l’importo annuo del

“minimo” (per il 2014 pari a € 19.553,82 ) la sua pensione ai superstiti subirà l’ulteriore trattenuta prevista dall’artico-lo 1, comma 41, della legge 8

agosto 1995, n. 335 in tema di cumulo delle pensioni ai su-perstiti con i redditi del bene-ficiario.

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Una realtà viva ed in continuo fermento

ENTE FILARMONICONotiziario a cura dell’Ente Filarmonico Guidizzolo

Terminata la breve pausa estiva ecco che l’E.F.G. è già ripartito alla grande con nuovi impegni ed appuntamenti.Nella settimana dall’1 al 6 set-tembre si è tenuto, come già era avvenuto l’anno scorso, il CAMPUS MUSICALE 2014 pres-so il Salone Moe’s alla Casa di Beniamino di Cavriana.Il Campus ha visto la parteci-pazione di più di 30 ragazzi e ragazzi del nostro Ente, di età compresa tra i 9 e i 15-16 anni. I giovani hanno avuto la possi-bilità di suonare insieme, ap-profondendo lo studio del pro-prio strumento e accostandosi a brani piacevoli e coinvolgen-ti. In questo sono stati affian-cati dagli abili ed instancabili maestri della nostra Scuola di Musica: Lorena Saraceni, Ni-cola Montagnoli, Paolo Degiuli, Francesco Palmas, Tiziano Re-venoldi, Nicola Gandellini, Mar-co Gottardi, Antonio Malagutti e la sottoscritta Alessia Ghizzi.Inoltre i ragazzi con alcuni in-segnanti, durante questa set-timana, hanno vissuto l’espe-rienza del campeggio.Le serate sono state un’occa-sione ulteriore per i ragazzi e gli insegnanti di stare insieme divertendosi; una di queste è

stata allietata dalla mu-sica dei maestri Paolo Degiuli e Francesco Pal-mas, con la partecipazio-ne di un componente del noto gruppo dialettale di Castelgoffredo “Dì ndel nas”, che hanno alla fine coinvolto i presenti in una fantastica perfor-mance “corale”. E’ stata veramente un’esperien-za emozionante!Con l’inizio dell’anno scolastico è partito an-che l’indirizzo musicale alla Scuola Secondaria di Guidizzolo. L’E.F.G., come da accordi prece-denti, fornisce alla Scuo-la gli strumenti musicali e collabora attivamente con essa. Ci auguriamo che questa collaborazione prose-gua e sia proficua!Anche la banda musicale nei mesi di settembre e ottobre è stata impegnata in diverse oc-casioni: sabato 13 settembre si è esibita in un concerto per l’Arma dei Carabinieri a Calvi-sano (BS); il 28 settembre ha solennizzato l’inaugurazione del nuovo monumento agli al-pini a Guidizzolo e il 12 ottobre ha partecipato ad un raduno di

bande ad Acquafredda (BS). In-somma, come si suol dire: “non si dorme sugli allori!!!”Segnaliamo infine che sono ini-ziati i vari corsi di canto e stru-mento nelle Scuole di Musica del nostro Ente Filarmonico, che hanno sede a Guidizzo-lo, Cavriana, Volta Mantovana, Pozzolengo, Monzambano e, da quest’anno anche a Solferino.L’Ente Filarmonico Guidizzolo è vivo più che mai ed in continuo fermento!!!

Alessia Ghizzi

Via Solferino, 66 Guidizzolo MN

Apertura:dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00domenica 16.00 - 22.00

Lunedì chiuso

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Gli amanti dei funghi ne hanno potuto raccogliere in quantità, soprattutto “finferle”, “chiodi-ni”, “porcini” e altri. Al rientro dalla zona di raccolta gli esperti Boccazzi (presidente) e Arienti (micologo) hanno po-tuto, con “lezioni” improvvisate, dare ragguagli a tutto campo sul raccolto. La soddisfazione era lampante e tutti avevano qualcosa da raccontare sul loro “bottino”e per un attimo hanno dimenticato la naturale riserva-tezza nel tenere segreto il pun-to di raccolta.Un altro gruppo, con a disposi-zione il pullman (e autista aste-mio), ha visitato: cantine tradi-zionali di spumanti millesimati e spumanti di mele, caseifici con formaggi del Trentino, ace-

tifici, macellerie e produttori di salumi tipici, distillerie e altro ancora, tutto naturalmente con assaggi e degustazioni come la tradizione vuole. Sabato matti-na, alzataccia naturalistica per recarsi a visitare il Muse: Mu-seo della Scienza e della Tecni-ca a Trento che sarà, prossima-mente, oggetto di un servizio particolareggiato.Il tempo, ha permesso splen-dide passeggiate immerse nel-la natura per gustare il tiepido sole autunnale e la ricchezza di colori propri di questa stagione. Non meno affascinante la pas-seggiata al passo Sores (1250 mt) “im-mersi” nel-le nubi che si m u o v e v a n o velocemente, dando l’im-pressione di essere nelle nebbie padane quando vedi il sole ma non riesci a vedere a pochi metri da te.

Altro importante momento di gioiosa compagnia è quello se-rale, con i fratelli Bicelli, che intrattengono con musica da ballo e Karaoke tutti i presenti.La riuscita di questa gita, che si ripete da oltre 10 anni ed ha avuto oltre 120 partecipanti, è tutta da ascrivere all’infaticabi-le presidente Franco Boccazzi che ha trovato il modo di dare a tutti (raccoglitori e naturalisti) la possibilità di trascorrere al-cuni giorni in compagnia con un programma flessibile.

Andrea Dal Prato

“COLLI MORENICI”GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO

Sede operativa: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN A cura di Giorgio Arienti

Per gli appassionati della natura l’autunno è un “momento” tutto da godere. Un’occa-sione, sfruttata in modo completo, è stata offerta dalla tradizionale gita di tre giorni.

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Polizia Locale: una Polizia in continua evoluzione

Loris Pasqualotto, 26 anni, mantovano, è il nuovo Agente Scelto della Polizia Locale di Guidizzolo. Laureando in Scienze Politiche e Relazioni Inter-nazionali, Istruttore di tiro operativo, sette anni di esperienza alle spalle e due Encomi solenni, dopo aver ottenuto il trasferimento, in data 1° maggio 2014 ha preso servizio nel nostro paese, subentrando alla figura dell’Assistente Chiara Parmeggiani. La sua carriera ebbe inizio nell’anno 2008 presso la Polizia Locale del Comune di Marmirolo, pro-seguendo poi negli anni successivi in territorio veronese. Qui prestò servizio nei Corpi di Poli-zia dell’Unione di Comuni di San Martino Buon Albergo e Lavagno e dell’Unione di Comuni Ve-rona-Est tra i Comuni di Belfiore, Caldiero, Colo-

gnola ai Colli, Illasi e Mezzane di Sotto. “L’esperienza nel veronese è stata un’ottima palestra - dichiara - in questa provincia i turni notturni sono all’ordine del giorno e la lotta alla criminalità non da tregua. Servizi da 12/13 ore consecutive non erano di certo una rarità ma si sa, nel nostro lavoro si conosce l’ora di inizio ma mai l’ora di fine. Proprio di recente a Guidizzolo, dopo aver portato a termine un arresto, finim-mo di lavorare alle 3 della mattina per essere di nuovo in servizio alle 7 per tradurre l’arrestato in Tribunale per il rito direttissimo.” Un’esperienza lavorativa tutt’altro che statica quella del nuovo Poliziotto che, alla luce di una Società in continua evoluzione, porterà sicura-mente un valido contributo al Comando della Polizia Locale di Guidizzolo. “Desidero - continua - ringraziare in modo par-ticolare il Presidente dell’Unione Verona-Est Giovanni Molinaroli, il suo predecessore Cav. Alberto Martelletto unitamente al Comandante Graziano Lovato per la vicinanza e l’attenzione che hanno sempre dimostrato nei confronti del Corpo di Polizia a cui appartenevo.” Una nuova Polizia Locale quella di Guidizzolo che con i suoi Ufficiali, il Comandante Bonfioli e il Vice Commissario Ranzato ed i tre Agenti, Pa-squalotto, Varoli e Zambello è pronta ad affron-tare la sfide che la realtà guidizzolese gli pone dinnanzi; fra tutte ricordiamo la tematica dei furti e dei veicoli che circolano senza assicura-zione.

Dopo l’arrivo del Comandante Bonfioli, un nuovo Agente di Polizia è entrato a far parte dell’organico.

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“Ci siamo già attivati - parla il Comandante - con il potenziamento dei servizi serali che hanno già dato i loro frutti, portando all’arresto in flagran-za di reato di un soggetto con diversi preceden-ti penali, al sequestro di parecchi veicoli senza assicurazione, al ritiro di numerose patenti, ma soprattutto ad un calo significativo dei furti sul nostro territorio. In ultima analisi ma non per importanza sono stati effettuati controlli, anche in borghese, per contrastare i fenomeni legati alle deiezioni canine ed all’abbandono incondi-zionato di rifiuti su suolo pubblico. Tra le prio-rità della Polizia Locale di Guidizzolo rientrano sicuramente il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico. L’amministrazione comunale rappre-sentata dal Sindaco Sergio Desiderati ha sem-pre dimostrato piena collaborazione, in modo particolare sulla tematica legata alla sicurezza, permettendo così al nuovo Comando di Polizia di prevenire e reprimere in modo più efficace i vari ostacoli che quotidianamente si presentano”. Esperienza e figure professionali valide non mancano di certo nella Polizia Locale di Guidiz-zolo, non ci resta che augurare all’Agente Scelto Pasqualotto ed a tutto il Comando un buon pro-seguimento di attività.

Individuati due parcheggi ”rosa”L’ultima delibera approvata dalla Giunta comu-nale risale al maggio scorso ma già se ne parla-va da un po’ di tempo e così, dopo alcuni confron-ti diretti con le attività che gravitano nell’area, su Piazzale Marconi è stata istituita una zona di parcheggi con disco orario, risistemati i luoghi riservati ai disabili ed individuati due ‘parcheg-gi rosa’. “Questi ultimi, ci dice il sindaco Sergio Desiderati, sono due luoghi di sosta che la cor-tesia degli automobilisti si spera lasci liberi per le donne incinte o con bambini piccoli. E’ un’ac-cortezza che riteniamo importante. Qui il codice non prevede sanzioni per chi li occupa, diciamo, senza essere nelle condizioni a cui si accenna-va, tuttavia riteniamo sia un atto di buon senso lasciarli a disposizione. Uno è collocato davanti all’ingresso del Municipio e l’altro vicino al nego-

zio di alimentari”. “Una piccola rivoluzione che intende rendere un servizio migliore a chi deve fermarsi sulla piazza dove gravitano diverse at-tività ed alcuni bar, ci dice l’assessore Matteo Robba. Fino ad ora tutti i parcheggi erano li-beri ed essendo la piazza luogo di fermata per i pullman erano diverse le vetture che rimane-vano ferme dal mattino alla sera pregiudicando la possibilità di sosta per chi, ad esempio ave-va bisogno di poco tempo solo per la spesa. Per quanti hanno necessità di sostare per lunghi pe-riodi già da tempo è disponibile il parcheggio che si trova dietro il Teatro Comunale, giusto a venti metri dalla piazza”. Nell’occasione è stata crea-ta anche una corsia pedonale su via Filzi e viene data indicazione ai disabili che si devono recare in Comune di parcheggiare nel cortile interno da dove parte l’ascensore per raggiungere tutti i piani. In definitiva: la parte centrale della piazza, 12 parcheggi, rimane libera mentre gli altri 49 diventano a zona disco ad un’ora, dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 20 in modo tale che chi si deve fermare per consumare il pranzo o il caffè in uno dei locali lo possa fare liberamente. “In questi primi giorni, conclude il comandante della Po-lizia Locale Federico Bonfioli, faremo in modo di ‘accompagnare’ chi si ferma sul Piazzale; certo è che l’ordinanza esiste e va fatta rispettare”.

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Gen. Feb. Nov. Dic. dalle 8 alle 17Marzo e Ottobre dalle 8 alle 19da Aprile a Settembre dalle 8 alle 20

ORATORIO SAN LORENZOORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA

Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406

Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30

GUIDIZZOLO estate invernoFestivi: 8 - 10.30 8 - 10.30 Prefestivi: 19 18Feriali: Lun. Merc. Giov. 19 18BIRBESI Festivi 9.30 9.30 Feriali: venerdì 8.30 8.30REBECCO Prefestivi 18 17

Anagrafe - Stato Civile - Elettorale: Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30sabato: reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979

Segreteria - Ragioneria - Tributi - Ufficio tecnico Scuola - Teatro - Segretariato sociale:lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30 mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30

Assistente sociale:mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00

Polizia Locale:mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 11.00

Municipio (centralino) - tel. 0376 819201Vigili Urbani - tel. 0376 840241Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428P.E.C.: [email protected]

ASSOCIAZIONI

Pro Loco - tel. 0376 1620426Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 338 4597404AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382Amici di Rebecco - tel. 331 3279682Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 339 3538192Canile Comunale - tel. 0376 819716

Protezione Civile - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059Istituto Statale d’Arte - tel. 0376 819023Corpo Bandistico - tel. 0376 840090Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847352CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052

GUARDIA MEDICA - 118

CARABINIERI - 112 - 0376819006

VIGILI DEL FUOCO - 115

FUGHE GAS - 800901313

EMERGENZE

BIBLIOTECAtel. 0376 840435 estate inverno

lunedì 9-12 / 15-19 9-12 / 14.30-18.30 martedì 9-12 14.30-18.30giovedì 15-19 14.30-18.30 mercoledì venerdì 9-12 9-12 sabato 9-12

Page 36: BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - …lanotiziaguidizzolo.com/archivio/116.pdf · 2020. 5. 15. · di impostare i calendari degli eventi in modo che non ci sia-no

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