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2002

Banche di Credito

Cooperativo. Banche

a responsabilità sociale

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Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane

FEDERCASSE

© 2002

È un’iniziativa di

Progetto grafico e impaginazioneStudio Adinolfi - P. Bernacca

Foto: Archivio Federcasse (p. 12, 13, 15, 16, 21, 26, 27, 38, 39, 55, 56)Sie (p.10), J. Feingersh/Sie (p. 18, 23), G.B. Diebold/Sie (p. 19), R. Morsch/Sie (p. 32), R. Sanford/Sie (p. 49), T. Bonaventura/Contrasto (p. 29), A. Turetta/Contrasto (p. 29), Contrasto (p. 36),L. Real/Contrasto (p. 40), E. Ereza/Contrasto(p. 52), A3/Contrasto (p. 54, 56)A.Pizzoli/Contrasto (p. 54)M.Rakusen/Vision (p. 39)

Stampato su carta riciclata Fedrigoni Kendo gr/m2 115

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IndiceIntroduzioneBCC. Banche a responsabilità sociale 7

Perché il Bilancio Sociale e di Missione 9

Il Credito Cooperativo 10Un sistema di banche differenti 12Un sistema di banche in crescita 14Un sistema di banche moderno e strutturato 17Un sistema “a rete” di livello europeo 18Un impegno convinto e crescente nel Mezzogiorno 20Un patrimonio di energie umane 21

I soci 21Protagonismo e responsabilità al femminile 23Crescono i collaboratori 24

Un sistema di banche per lo sviluppo delle comunità 26La promozione della cooperazione e il sostegno al terzo settore 28L’attenzione allo sviluppo sostenibile 30

La Carta dei Valori 32

La contabilità sociale 37Il valore aggiunto prodotto dal Credito Cooperativo 38

Esempi di responsabilità sociale a livello nazionale e locale 40

Il Credito Cooperativo visto da… 50

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BCC. Banche a responsabilità socialel fondamento di ogni impresa è il suo capitale, che rappresenta, insieme, un elemento di garanzia eun fattore di sviluppo. La nozione di capitale dell’impresa si è nel tempo sempre più allargata, fino a comprendere non solole risorse patrimoniali, ma anche quelle umane rappresentate dai soci, dai collaboratori, dai clienti,insomma le energie che l’impresa catalizza. Ma c’è anche un altro capitale, che è il capitale sociale, costruito e alimentato dalla condivisione di unacultura e di valori che favoriscono la reciproca fiducia e la cooperazione e promuovono il rafforza-mento delle reti di relazione e la coesione sociale. Capitale umano e capitale sociale concretizzano il capitale di consenso, frutto della credibilità, dell’af-fidabilità, della coerenza dell’impresa. Che ha un grande valore, soprattutto con riferimento almercato. Il capitale di consenso è fondamentale per le imprese bancarie, che trattano la merce più leggera cheesista: apparentemente il denaro, in realtà la fiducia. Le Banche di Credito Cooperativo nascono dalla fiducia (la fiducia di un nucleo di persone, tra diloro e verso un progetto) e crescono grazie alla fiducia (la fiducia delle comunità locali). Ne siamo consapevoli e di ciò sentiamo piena responsabilità. Per questo teniamo a conservare lanostra identità di banche differenti in quanto non semplicemente banche, ma anche imprese a responsa-bilità sociale, coinvolte nel proprio territorio e con la propria gente. Di questo coinvolgimento e di questa azione globale – creditizia ma non solo – è documento il pre-sente Bilancio Sociale e di Missione del Credito Cooperativo. In oltre cento anni di vita, il Credito Cooperativo ha permesso a milioni di persone - piccoli agricol-tori, artigiani, operai, imprenditori, professionisti, operatori del sociale e alle loro famiglie - di rice-vere fiducia, di ottenere credito, sociale e finanziario, e di migliorare la propria situazione. In oltrecento anni di attività, il Credito Cooperativo ha contribuito a costruire prosperità, a far crescere lecomunità locali e quindi un Paese intero. Non avendo come obiettivo la massimizzazione dei risul-tati a breve, ma lo sviluppo sostenibile, quello che ragiona in un’ottica di lungo periodo e con l’at-tenzione alle generazioni future. Questo patrimonio di esperienze rappresenta non soltanto un repertorio di storie e di numeri da pre-sentare e, doverosamente, rappresentare, ma anche, forse soprattutto, un riferimento importante pernoi stessi, un richiamo costante alla coerenza e un impegno permanente al miglioramento.

Alessandro AzziPresidente Federazione Italiana

delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali

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Perché il Bilancio Sociale e di Missione

I l Bilancio Sociale e di Missione èun documento che esprime lacomplessa attività svolta sulterritorio dalle nostre bancheed è risultato per noi anchestrumento di verifica dellacoerenza della nostra azionerispetto ai nostri valori di rife-rimento.Il presente Bilancio Sociale e diMissione del Credito Cooperativo ècostruito come sintesi deiBilanci Sociali e di Missionedelle singole BCC.Ma perché questo nome?Il Credito Cooperativo haesplicitato i propri valori diriferimento nella Carta deiValori del Credito Coopera-

tivo. Pertanto abbiamo ritenu-to doveroso dare visibilitàall’interno del rendicontosociale alla verifica del rispettoe dell’attuazione dei valori fon-danti nella gestione. Per questoabbiamo definito il nostro rap-porto sociale come Bilancio diMissione.

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Il CreditoCooperativo

Il Credito Cooperativo è un sistema originale di 474 banchelocali presenti sul territorio con 3.061 sportelli: le Banche diCredito Cooperativo (BCC), società cooperative senza finali-tà di lucro. Originariamente, le BCC nascono come CasseRurali nel periodo a cavallo tra la fine dell’800 e il nuovo se-colo, ad opera di cooperatori ispirati dal Magistero socialedella Chiesa che ebbe un ruolo determinante nello stimolarele fasce umili delle popolazioni rurali ad affrancarsi dalla mi-seria e dal fenomeno diffuso dell’usura.

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Le Banche di Credito Coopera-tivo sono:

società cooperative: socie-tà di persone e non di capi-tali, regolate sul principiodel voto capitario (una testaun voto), della “porta aper-ta” (facoltà di ingresso nellasocietà, incentivo alla parte-cipazione), senza scopo dilucro (forti vincoli alla dis-tribuzione dell’utile) e conobiettivi di utilità sociale;mutualistiche: banche deisoci che erogano il creditoprevalentemente ai soci; localistiche: operano in unpreciso territorio e giocanoun ruolo indispensabile nelsostegno alle famiglie e allemicro, piccole e medie im-prese; solidali: promuovono l’aiu-to reciproco dei soci e lacrescita economica, socialee culturale della propria co-munità.

Per tali ragioni le Banche diCredito Cooperativo sono im-prese bancarie differenti:

perché sono espressione diauto-imprenditorialità;perché sono palestre di de-mocrazia economica;perché sono autenticamen-te locali;perché perseguono obiettividi valorizzazione dell’im-presa, ma non di lucro indi-viduale.

Un sistema di banche differenti

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Il localismo assume, nel casodelle Banche di CreditoCooperativo, una pregnanzaparticolare. Esse sono impresedel territorio: nascono e cresco-no grazie alla tenacia e all’inge-gno di persone concrete chedecidono di unire le energie, dicooperare. Sono nel territorio: lo abitanoin via permanente e vi tengononon solo l’operatività, e tuttal’operatività (il 97% degli im-pieghi delle BCC ricade nel lo-ro territorio di competenza),ma anche il potere decisionale:piedi, testa e cuore. Lavorano per il territorio: fa-cendo banca in modo diverso,valorizzando l’attenzione allapersona, la conoscenza e laprossimità reale, l’inclusionenei circuiti economici deglioperatori piccoli e piccolissimi;ma anche favorendo la crescitacivile del territorio.

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La differenza delle Banche diCredito Cooperativo è ricono-sciuta e sottolineata anche dauna normativa peculiare:

il Testo Unico Bancarioprescrive per le BCC unaspecifica disciplina (fissa in200 il numero minimo disoci; fa obbligo di destinareil credito "prevalentemente"a favore dei soci; consentead ogni socio di possederepiù di una azione, ma il va-lore nominale complessivodelle azioni possedute nonpuò superare gli 80 milionidi lire, poco più di 41.000euro; obbliga a destinare al-meno il 70% degli utili nettiannuali alla formazione oall’incremento della riservalegale e il 3% degli utili net-ti restanti ad un appositoFondo mutualistico per lapromozione e lo sviluppo ditutta la cooperazione(Fondosviluppo spa, nell’am-bito di Confcooperative);conferma il vincolo territo-riale all’operatività delleBCC);le BCC hanno un proprioFondo di Garanzia deiDepositanti, che – a diffe-renza di quello interbanca-rio – effettua non solo inter-venti di ultima istanza, maanche di sostegno alle azien-de (in oltre 20 anni di attivi-tà, dieci sono stati gli inter-venti a fondo perduto e 104i finanziamenti di sostegno);le BCC hanno un propriocontratto collettivo nazio-

Un sistema di banche in crescita

nale di lavoro, che ricono-sce le peculiarità delleaziende della categoria;esse hanno, inoltre, un pro-prio Fondo di Sostegno alReddito e all’Occupazione;un sistema di previdenzaintegrativa, gestito in colla-borazione con le organizza-zioni sindacali, riservato alproprio personale dipen-dente, il Fondo PensioneNazionale del CreditoCooperativo;un sistema di copertura sa-nitaria integrativa, semprea favore dei collaboratori,la Cassa Mutua Nazionaleper il personale delleBanche di Credito Coope-rativo.

l Credito Cooperativo – unicosistema di banche locali ita-liano – è una realtà vitale e increscita, con ritmi spesso su-periori al resto dell’industriabancaria:

la raccolta diretta a dicem-bre 2001 ha superato i67.000 milioni di euro(+18% rispetto all’annoprecedente, con una quotadi mercato per le BCC del7,2%);gli impieghi economicihanno oltrepassato i48.500 milioni di euro(+11,6% in dodici mesi,con una quota di mercatodel 5%); gli sportelli (3.061) rap-presentavano il 10,4% del-l’intera rete delle dipenden-ze bancarie. Le BCC sonodirettamente presenti in2.170 comuni italiani ehanno operatività su 4 milacomuni;i clienti, erano oltre 4 mi-lioni, con una forte tenden-za alla crescita negli ultimidue anni.

Questi dati risultano ancorapiù rilevanti se calcolati a livel-lo comunale e segmentati pertipologia di clientela. Infatti leBCC erogano il 18,5% del to-tale dei crediti bancari allepiccole imprese e agli artigia-ni e l’8% del totale dei creditialle famiglie. Considerando ilcaratteristico modello di svi-luppo italiano, nel quale han-no un peso ed un ruolo pecu-liare proprio le piccole e medie

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Dinamica della raccolta diretta delle BCC nel periodo 1998-2001 (in %)

Dinamica degli impieghi alla clientela delle BCC nel periodo 1998-2001 (in %)

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Fonte: Banca d’Italia

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imprese, si può sostenere cheil Credito Cooperativo sia sta-to uno strumento importantenel successo di quel modello enel suo sviluppo.Anche per tali ragioni leBanche di Credito Cooperati-vo sono differenti. Esse fanno“finanza per lo sviluppo” e non“finanza per la finanza”, dan-no credito – e dunque fiducia– all’economia reale, sostengo-no gli investimenti delle fami-glie e del tessuto delle micro,piccole e medie imprese, leforze migliori dell’economia ci-vile e delle comunità. L’importo medio dei fidi delleBanche di Credito Cooperati-vo è pari a circa 37.000 euro1,rispetto a 53.500 euro delle al-tre banche. Anche questo datoconferma l’attenzione specialeriservata dalle BCC ai piccolioperatori, che consente di af-fermare che queste banchesvolgono una naturale funzio-ne antiusura.

1 Il dato è probabilmente sovrastimato in quanto nella matriceil numero dei clienti è segnalato inmodo tale che un cliente (persona fisica o giuridica) che ha più rapportidi credito figura una volta soltanto.Tale circostanza implica, ovviamente, una sovra-stima dell’importo medio erogato.

Dinamica della raccolta indiretta delle BCC

nel periodo 1999-2001 (in %)

Dinamica del patrimonio delle BCC

nel periodo 1996-2001 (in %)

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Fonte: Banca d’Italia

Fonte: Banca d’Italia

* Tale dinamica tiene conto dell’andamento dei mercati e degli orientamenti in materia di investimento della clientela BCC.

* Il coefficiente di solvibilità, secondo la normativa di Vigilanza, è pari all'8%. Nel caso delle BCC esso risulta ampiamente eccedente.

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Un sistema di banche moderno e strutturato

Il Credito Cooperativo è un si-stema sussidiario e solidale.Sussidiario perché fonda lapropria organizzazione sullalogica e sul principio della sus-sidiarietà, che pone al centrola Banca di CreditoCooperativo, al servizio dellaquale sono le diverse società egli organismi di categoria,

“complementi d’operatività”per la singola BCC. Solidaleperché legato da meccanismidi co-responsabilità e di co-operazione interna.

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CREDITO COOPERATIVO

474 Banche di Credito Cooperativo3.100 sportelli

Sistema associativo

15 Federazioni Locali

Federazione Italiana(Federcasse)

Fondo Garanzia Depositanti

SeF Consulting

Fondo Pensione Nazionale

Ecra Editrice

Cassa Mutua Nazionale

Sistema imprenditoriale

Iccrea Holding

Iccrea Banca

Banca Agrileasing

Aureo Gestioni

BCC Vita

BCC Capital

Gruppo Assimoco

Ciscra

Credico Finance

Banca Sviluppo

Banca della Valle d’Aosta

2 Casse Centrali delle CasseRurali di Trento e di Bolzano

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Il Credito Cooperativo è un si-stema “a rete”, ovvero un siste-ma coordinato di autonomie,basato su strutture che opera-no a vari livelli con funzioni di-stinte, ma complementari. Unsistema nel quale il coordina-mento è assicurato da regole emeccanismi condivisi di indi-rizzo strategico. In particolare,esso è:

una rete di valori (la basevaloriale alla quale fannoriferimento le BCC è laCarta dei Valori del CreditoCooperativo);una rete di strategia (la pia-nificazione strategica con-tiene obiettivi e riferimenticomuni); una rete di cultura (sono co-muni l’approccio relaziona-le con i soci e i clienti e le li-nee progettuali riguardantila formazione degli ammi-nistratori, dirigenti e colla-boratori);una rete di comunicazione(una intranet, cioè un’infra-struttura tecnologica pro-

Un sistema “a rete” di livello europeo

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prietaria di categoria, colle-ga tutte le BCC, le societàprodotto e gli organismidella categoria. Inoltreun’intensa vita associativafavorisce la diffusione dellacomunicazione interna);una rete operativa (rappre-sentata dalle BCC e dallesocietà-prodotto di pro-prietà del Credito Coope-rativo che offrono servizi eprodotti competitivi allesingole banche);una rete internazionale (gra-zie all’alleanza e alla part-nership con due importantisistemi della cooperazionedi credito europea: l’olan-dese Rabobank e la tedescaDZ Bank). In Europa, ilCredito Cooperativo signi-fica più di 4.500 banche lo-cali con quasi 51.000 spor-telli, poco meno di 38 mi-lioni di soci e 103 milioni diclienti, circa 527 mila di-pendenti e una quota dimercato che si attesta, inmedia, sul 17% (ma in al-cuni Paesi la quota sale fi-no al 25%).

Attraverso questa rete, il loca-lismo delle Banche di CreditoCooperativo trova una sintesipiù alta e pone la singolaBanca nelle condizioni di com-petere a tutti i livelli.Proprio questa organizzazionedi sistema ha contribuito alladefinizione del rating assegna-to da società internazionalispecializzate ad Iccrea Bancae Banca Agrileasing. L’Istituto

Centrale delle Banche diCredito Cooperativo ha otte-nuto da Standard & Poor’s ilrating “A” sul lungo termine e“A1” sul breve termine conprospettive stabili. All’iniziodel 2000 Banca Agrileasing èstata la prima società di lea-sing italiana a richiedere il giu-dizio di due tra le più impor-tanti agenzie di rating delmondo: Standard & Poor’s eFitch Ratings che hanno una-nimemente attribuito il giudi-zio “A-” nel lungo termine. Asettembre 2001, si è aggiuntoil rating assegnato daMoody’s: “A3” a lungo termi-ne, con prospettive stabili.

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Un impegnoconvinto e crescentenel Mezzogiorno

BANCHE CON SEDE NELL’ITALIA MERIDIONALEoperanti al 30/09/2001

173 = n° totale banche 126 BCC38 Spa9 Banche Popolari

Delle 47 banche “non BCC” operanti nel sud d’Italia risultanonon appartenenti a gruppi bancari:

10 banche 5 Spa5 Banche Popolari

Nel Sud d’Italia le Banche diCredito Cooperativo sono pra-ticamente le ultime banche ri-maste autenticamente locali. Al30 settembre 2001 esse rappre-sentavano il 73% delle bancheaventi sede nel Mezzogiornoed il 93% delle banche con se-de nel Sud non appartenenti agruppi bancari.

A livello nazionale, le BCCrappresentano circa il 93% del-le banche locali non apparte-nenti a gruppi bancari presentisul territorio nazionale. In pra-tica, oltre alle BCC, ci sono inItalia solamente 42 banche acarattere locale e interprovin-ciale, alcune delle quali parteci-pate, anche se non controllate,

da gruppi bancari.Al fine di salvaguardare l’espe-rienza peculiare delle BCC econsentire il superamento dicasi di difficoltà mantenendoall’interno del sistema le quotedi mercato, la categoria hamesso a punto un set originaledi strumenti, oltre al citatoFondo di Garanzia deiDepositanti di categoria cheeffettua interventi di sostegnoin presenza di situazioni didifficoltà temporanea e dibuone prospettive aziendalicomplessive:

numerosi accordi di colla-borazione tra BCC delnord e BCC del sud, conl’obiettivo di trasferireesperienze e competenze.Sono stati nel tempo perfe-zionati accordi tra le se-guenti Banche: BeneVagienna (CN)-Don RizzoAlcamo (TP); Treviglio eGeradadda (BG)-ComuniCilentani (SA); Cantù(CO)-Degli Ulivi Terra diBari (BA); Carugate (MI)-Terra d’Otranto (LE);Basiliano (UD)-Lauren-zana (PZ); Sesto SanGiovanni (MI)-Pachino(SR); Castellana Grotte(BA)-Bari (BA); Roma(RM)- Tuscolo RoccaPriora (RM); Dell’AgroBresciano (BS)-Irpina(AV)- Calvisannio (BN);Romagna Est (RN)-Carlopoli (CZ)-Pianopoli(CZ); Cesena e Ronta(FO)-Ericina (TP);un’azienda bancaria dedi-cata, Bancasviluppo SpA,che ha la finalità di rilevareaziende o rami di aziendein difficoltà con prospettivedi rilancio, procedere al ri-sanamento e alla re-immis-sione sul mercato;la diffusione di una culturaattenta al controllo e dipratiche eccellenti che pos-sano costituire benchmarkdi riferimento.

Fonte: nostre elaborazioni su dati ABI

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I soci hanno una funzione cen-trale all’interno di una BCC,per diversi motivi:

perché sono i primi clienti;perché nell’ambito della vitasocietaria, esercitano un’im-portante funzione di riscon-tro e controllo della gestioneaziendale;perché sono i fornitori dimezzi propri, premessa del-lo sviluppo;perché sono i primi testimonidella vitalità dell’impresa edel suo meritare fiducia.

Molti sono perciò gli strumenti– di carattere economico e

metaeconomico – adottati dalleBanche di Credito Cooperativoper rafforzare il legame socialee promuovere la partecipazioneconcreta e intensa dei soci allavita aziendale. Sotto il primoprofilo, merita citare lo stru-mento del ristorno, la cui appli-cazione è attualmente resa pos-sibile anche nel settore dellacooperazione creditizia inseguito alla definizione dei pro-fili normativi e regolamentariconnessi. Si affermano inoltrenella categoria politiche volte afornire ai soci vantaggi reali intermini di cura della persona, diopportunità legate alla culturae al tempo libero, ovvero nel-l’offerta dei cosiddetti “beni

Un patrimonio di energie umane

Il Credito Cooperativo, bancadi persone per le persone, è so-prattutto un grande patrimo-nio professionale e umano.Esso conta:

oltre 600 mila soci;6 mila e 500 amministratori,liberamente eletti dai soci; oltre 23.000 dipendenti(che diventano 25.000 con-tando i dipendenti dellestrutture di categoria).

I soci

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Crescita del numero dei soci e dei dipendenti delle BCC nel periodo 1996/2001

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relazionali”. La compagine sociale delleBanche di Credito Coopera-tivo risulta in evoluzione e intrasformazione. Negli ultimi cinque anni i socidelle BCC sono aumentatiquasi del 31%. Mentre, perquanto riguarda la composi-zione della base sociale, secon-do un’indagine svolta alla finedegli anni ‘90: cresce la presen-za di persone giuridiche (cherimane però ancora limitata,soprattutto al Sud); tende adabbassarsi lievemente l’etàmedia per i soci persone fisiche(che si attesta a circa 50 anni)e a crescere il livello di istru-zione (nella seconda metà deglianni ‘90 la percentuale di socicon grado di istruzione supe-riore e in possesso del diplomadi laurea aumenta rispettiva-mente del 27,5% e del 56,7%).Per condizione professionale,infine, crescono nelle BCC isoci professionisti, imprendito-ri e dirigenti.

Fonte: Banca d’Italia

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Protagonismoe responsabilitàal femminileNel Credito Cooperativo, di-versamente da quanto accadetradizionalmente nel mondobancario, sono presenti unbuon numero di donne chehanno incarichi di vertice inambito aziendale:

10 Presidenti e Vicepresi-denti di Consiglio diAmministrazione89 Consiglieri di Ammini-strazione 13 Presidenti del CollegioSindacale 193 Componenti delCollegio Sindacale 9 Direttori

Donne ai vertici nelle BCC

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Fonte: Annuario delle Banche di Credito Cooperativo

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Crescono i collaboratoriIn controtendenza rispetto alresto del sistema bancario chesta sensibilmente riducendo gliorganici, il Credito Coopera-tivo ha costantemente cresciu-to negli ultimi anni il numerodegli occupati a supporto diuna costante espansione terri-toriale e di una cura particola-re riservata alla relazione con isoci e i clienti. Esaminando la composizioneper sesso e classi di età, si evi-denzia che, in termini com-plessivi, il 70% dei collabora-tori sono uomini ed il 30%donne, ma la percentuale si in-verte tra gli occupati più gio-vani: nella fascia d’età fino a30 anni, infatti, le donne rap-presentano più della metà(50,6%) degli occupati.L’età media dei collaboratoridelle Banche di CreditoCooperativo è di poco inferio-re ai 39 anni (40,5 per gli uo-mini e 35,3 per le donne).

I COLLABORATORI DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVOComposizione per sesso e classi di età

Uomini Donne Totale

<30 1.446 1.479 2.92531/40 6.889 3.730 10.61941/50 5.429 1.580 7.009>50 2.779 394 3.173Totale 16.543 7.183 23.726

Età media 40,56 35,31 38,93

Dati al 31.03.2002

Fonte: Fondo Pensione Nazionale e Federazione Trentina delle Cooperative

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Personale BCC per sesso e per età (in %)

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Età media del personale BCC

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Investimento nella formazione dei collaboratori (milioni di euro)

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Al personale è dedicata unacrescente attenzione in terminidi formazione.L’investimento al riguardo ècresciuto nell’arco di un anno,tra il 2000 e il 2001, del 7%,raggiungendo circa 10 milionidi euro.La valorizzazione dei collabo-ratori, che hanno un ruolo pri-mario nell’impresa, non è unascoperta recente del CreditoCooperativo.Fin dal 1987 è operativo unFondo Pensione integrativo dicategoria per tutti i dipenden-ti, alimentato con i contributidell’azienda (4% delle retribu-zioni) e dei lavoratori (2%,elevabili facoltativamente finoal 5% della retribuzione). IlFondo Pensione nel 2001 haottenuto un risultato economi-co pari al 4,04% dei saldi medidelle posizioni individuali, net-tamente superiore alla mediadegli altri fondi negoziali, iquali, come risulta dalla rela-zione della Covip per l’anno2001, hanno ottenuto rendi-menti medi dell’1,2% e supe-riore anche al risultato dei fon-di aperti (-2%), nonché al ren-dimento del Tfr (3,2%). Dal 1994 è attiva la CassaMutua Nazionale per ilPersonale delle BCC, che ero-ga prestazioni sanitarie inte-grative e/o sostitutive a quelledel Servizio Sanitario naziona-le a favore degli iscritti (perso-nale dipendente e familiariconviventi). Essa è completa-mente gratuita per i dipenden-

Fonte: Fondo Pensione Nazionale e Federazione Trentina delle Cooperative

Fonte: Federazioni Locali delle Banche di Credito Cooperativo

Fonte: Fondo Pensione Nazionale e Federazione Trentina delle Cooperative

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ti, in quanto il costo dell’iscri-zione è a carico dell’azienda. Afine 2001 gli iscritti raggiunge-vano quota 46.867, le presta-zioni si attestavano a 8,717 mi-lioni di euro e le pratiche evasenell’anno avevano sfiorato lacifra di 62.000.

Particolare attenzione, inoltre,è stata dedicata alla comunica-zione interna, con l’obiettivo difar crescere la condivisione ela partecipazione dei collabo-ratori nell’impresa. Oltre astrumenti propri di ogni azien-da, a livello nazionale sono sta-ti predisposti una rete intranetaccessibile a tutti i collaborato-ri (Federcasse online), un’agen-zia di informazione (Flash) cheha cadenza settimanale e unmensile di categoria (CreditoCooperativo) che ha l’obiettivodi promuovere e condividerecultura e favorire il confrontosulle tematiche di interesse delsistema. Il mensile arriva gratuitamen-te a casa degli amministratori,sindaci, dipendenti delle BCC.

Un sistema di banche per lo sviluppo delle comunità

Banca per la comunità locale econ una “responsabilità socia-le”: le Banche di CreditoCooperativo hanno dato spes-sore a tale identità con nume-rose azioni e iniziative.Nel 2001 le aziende della cate-goria hanno elargito oltre 55milioni di euro (poco meno di108 miliardi di lire) alle comu-nità locali per iniziative di ca-rattere sociale, culturale-arti-stico, assistenziale, sportivo, ditutela dell’ambiente, con unincremento dell’8,8% rispettoall’anno precedente. Le spon-

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Fonte: Federazioni Locali

Elargizioni alle comunità locali (milioni di euro)

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sorizzazioni effettuate sonostate quasi 45.000 (+9%).Particolare e specifica atten-zione dedicano le Banche diCredito Cooperativo alla pro-mozione e alla salvaguardiadella cultura locale. Da un pri-mo censimento effettuato a li-vello nazionale, il catalogo deilibri editati dalle BCC superale 3.000 unità.

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La promozione della cooperazione e il sostegno al terzo settore

Le Banche di CreditoCooperativo destinano perlegge il 3% degli utili (che resi-duano dopo l’attribuzione de-gli stessi alle riserve) aFondosviluppo (Fondo per lapromozione e il sostegno dellacooperazione) costituito pres-so la Confederazione Coope-rative Italiane2.Dal 1992, le BCC hanno favo-rito lo sviluppo dell’intera co-operazione con circa 88 mi-liardi di lire. Nel 2001 (sulla base dei dati2000) le BCC hanno erogato aFondosviluppo 5,3 milioni dieuro (oltre 10 miliardi di lire).Complessivamente, gli inter-venti di Fondosviluppo hannomesso in moto investimentiper quasi 350 miliardi, checomporteranno un incrementodi occupati superiore a 3.500unità.

2 La Federazione delle Cooperativetrentine ha costituito un propriofondo che si chiama Promoco.

Finanziamenti agevolati alle Onlus e cooperative sociali da parte delle BCC (milioni di euro)

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Fonte: Federazioni Locali

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Di particolare rilievo appare ilforte incremento delle relazio-ni con le organizzazioni nonlucrative di utilità sociale. Nel2001 i finanziamenti agevolatialle onlus e alle cooperativesociali da parte delle BCC sisono attestati sui 44,6 milionidi euro (oltre 86 miliardi di li-re), con un incremento del15% rispetto ai dodici mesiprecedenti. Poiché notoria-mente il mondo del nonprofit sioccupa di servizi alla persona,della fornitura di beni relazio-nali, della risposta a bisognireali della gente, l’aver cosìmarcatamente sviluppato que-sta relazione può essere inter-pretato come un altro segnaletangibile della volontà delleBCC di essere al servizio delleproprie comunità locali.

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l’elaborazione di proposteinnovative rivolte agli ope-ratori, agli utenti dei servizifinanziari, ed ai decisoripolitici;la crescita culturale ed ilmiglioramento delle capa-cità professionali tra glioperatori del settore; la promozione del dialogotra i diversi portatori di in-teresse.

Il Forum per la FinanzaSostenibile è il rappresentanteitaliano nello European Forumfor Sustainable and ResponsibleInvestment (EuroSIF), un net-work continentale sostenutodalla Commissione Europea.

L’attenzioneallo svilupposostenibile

L’attenzione delle Banche diCredito Cooperativo ai temidella responsabilità sociale edello sviluppo sostenibile siesprime anche attraverso l’ade-sione ad organismi ed iniziati-ve che perseguono l’obiettivodi diffondere l’informazione ecreare attenzione e condivisio-ne attorno a tali tematiche.In particolare, la categoria delleBCC attraverso Federcasseaderisce al Forum per la FinanzaSostenibile.Il Forum per la FinanzaSostenibile è un’associazionesenza scopo di lucro la cuimissione è la promozione dellacultura dello sviluppo sosteni-bile presso la comunità finan-ziaria italiana. Obiettividell’Associazione sono:

lo studio delle implicazioniderivanti dall’esercizio del-l’attività finanziaria sullasostenibilità dello sviluppo; la diffusione di informazio-ne e di conoscenza;

Sempre attraverso Federcasse,la categoria sostiene l’iniziativadell’AICCON (AssociazioneItaliana per la Promozionedella Cultura della Coope-razione e del Non Profit) delleGiornate di Bertinoro per l’Eco-nomia Civile.

L’AICCON è un’associazionesenza fini di lucro costituitasinell’ambito del corso di Laureain Economia delle ImpreseCooperative e delle Organiz-zazioni Nonprofit dell’Uni-versità degli Studi di Bologna -sede di Forlì, con lo scopo dipromuovere, sostenere orga-nizzare iniziative volte alla pro-mozione della cultura dellasolidarietà con particolareattenzione alle idealità, pro-spettive, attività e problemidelle Organizzazioni Nonprofit edelle Imprese Cooperative.

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Il Credito Cooperativo, insie-me ad alcune organizzazionilegate al mondo dell’imprendi-torialità cooperativa ed all'as-sociazionismo di matrice catto-lica, ha istituito nel 2000 unaonlus, la Fondazione Internazio-nale Tertio Millennio.Essa si prefigge esclusivamen-te scopi benefici ad elevatocontenuto sociale a vantaggiodelle situazioni di bisogno chesi possono determinare all'in-terno delle famiglie, nei con-fronti dei lavoratori (o aspiran-ti tali) e dei giovani impegnatiin una formazione personaleorientata al Magistero socialedella Chiesa. Gli strumentipropri della Fondazione sono:l’erogazione di borse di studio,la promozione di incontri, con-vegni e dibattiti, la concessionedi sussidi, la definizione dipiani di intervento e di stru-menti di assistenza anche nonmonetaria.

Il Credito Cooperativo sostie-ne la Giornata Nazionale dellaFinanza Etica organizzata nelmese di novembre a Bolognadall’AFE (AssociazioneFinanza Etica).

L’AFE ha lo scopo di racco-gliere, analizzare e sviluppareidee ed interazioni tra soggettioperanti nel campo della finan-za etica, della società e dell’eco-nomia civile mediante unosservatorio strutturato comecentro studi. L’AssociazioneFinanza Etica, inoltre, si pro-pone di far crescere la culturadella finanza etica, mettere inrelazione i suoi attori, comuni-care all’esterno le sue potenzia-lità, recepire gli stimoli delmondo dell’associazionismo,dell’imprenditoria sociale, deicittadini solidali.

Federcasse ha promosso il pro-getto di ricerca “Altruismo ereciprocità: rifondare la com-plessità del comportamentoumano” curato dalla Fonda-zione Cardinale GiacomoLercaro Veritatis Splendor. Irisultati della ricerca verrannopubblicati nell’autunno 2002da Il Mulino.La ricerca ha avuto l’obiettivodi sviluppare, teoricamente edempiricamente, le motivazionie la fenomenologia dei com-portamenti umani di tipocooperativo ed ha evidenziatoche nel contesto attuale l’altrui-smo e la reciprocità assumonoun ruolo non solo sociale maanche economico.

Federcasse ha infine aderito, anome del Credito Cooperativo,alla Banca del Clima, un’iniziati-va promossa dal WWF che hal’obiettivo di sensibilizzare isingoli cittadini e le impreseall’adozione di azioni concretein difesa del clima, raggiungen-do la riduzione delle emissionidi gas serra. La Banca del Clima,in sostanza, si propone di pro-muovere la responsabilitàambientale, coinvolgendo atti-vamente le famiglie italiane, glienti locali e le imprese nellariduzione delle emissioni di gasserra attraverso il trasferimen-to di comportamenti utili, ripe-tibili e “virtuosi”. Partner dell’i-niziativa, oltre al CreditoCooperativo, sono primarieaziende (Trenitalia, Erga,Estereco, Eurosolare, Electrolux,Canon, Coop) ed organizza-zioni di rappresentanza d’im-prese (Assovetro, Coreve,Asstra, Federelettrica). Altreadesioni istituzionali si stannoancora raccogliendo.

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Nel 1999 il Credito Cooperativo ha presentato la propriaCarta dei Valori. Da un lato la Carta Costituzionale di riferi-mento; dall’altro, la Carta di orientamento per l’azione delleBCC. La Carta dei Valori è, dunque, al tempo stesso fonda-mento e meta. Esprime i valori sui quali si fonda l’azione delleBCC, la loro strategia e la loro prassi; racchiude le regole dicomportamento e gli impegni. In questo senso, la Carta deiValori è il suggello del Patto tra il Credito Cooperativo e lecomunità locali, e attraverso esse con il Paese.

La Cartadei Valori

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1. Primato e centralità della personaIl Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione della persona.Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le persone.Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano – costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori– per valorizzarlo stabilmente.

2. L’impegno L’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari deisoci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodot-ti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico,sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e “fabbricare” fiducia.Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazione con i soci eclienti, l’approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante perchi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività pro-fessionale.

3. AutonomiaL’autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecon-do solo se coordinato, collegato e integrato nel “sistema” del Credito Cooperativo.

4. Promozione della partecipazioneIl Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei socialla vita della cooperativa.Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privile-giando le famiglie e le piccole imprese; promuove l’accesso al credito, contribuisce alla parificazionedelle opportunità.

5. CooperazioneLo stile cooperativo è il segreto del successo. L’unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisio-ne leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banchecooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per con-servarne l’autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti.

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6. Utilità, servizio e beneficiIl Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che guida lagestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuare la pro-mozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il CreditoCooperativo. Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell’efficienza orga-nizzativa, nonché condizione indispensabile per l’autofinanziamento e lo sviluppo della singola bancacooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve – in misuraalmeno pari a quella indicata dalla legge – e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fondatorie nell’interesse delle generazioni future.I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in propor-zione all’attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa.

7. Promozione dello sviluppo localeIl Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un’alleanza durevole per losviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utilidella gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e cul-turale. Il Credito Cooperativo esplica un’attività imprenditoriale “a responsabilità sociale”, non sol-tanto finanziaria, ed al servizio dell’economia civile.

8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degliamministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale,civile nei soci e nelle comunità locali.

9. SociI soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della bancalavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l’adesione presso la comunità locale edando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i com-ponenti la base sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull’onestà,la trasparenza, la responsabilità sociale, l’altruismo.

10. AmministratoriGli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle deci-sioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedi-care il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professio-nale e formazione permanente.

11. DipendentiI dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacitàdi relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impe-gno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degliobiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano.

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La contabilitàsociale

Il Credito Cooperativo non è soltanto un sistema fondato suivalori, ma anche un sistema che ha prodotto valore.Riclassificando il conto economico della categoria secondo lalogica del valore aggiunto – che emerge come differenza tra ilvalore della produzione e il costo della produzione, ovvero glioneri sostenuti per realizzare la produzione stessa – risulta chenel 2001 le BCC hanno contribuito a creare ricchezza. A favo-re dei soci, dei collaboratori, della comunità locale, dell’interacollettività.

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zione e lo sviluppo della coopera-zione previsto dalla legge59/92 (le Banche di CreditoCooperativo aderiscono aFondosviluppo, espressionedel mondo cooperativo rap-presentato da Confcooperative).Merita ancora sottolineare:

che nel Credito Coope-rativo il valore per il socionon è misurato tanto daldividendo, ma da altri van-taggi di carattere economi-co e soprattutto metaeco-

IL VALORE AGGIUNTO PRODOTTO DAL CREDITO COOPERATIVO

31.12.2000 31.12.2001 Variazione(Mln di euro) (Mln di euro) %

Produzione+ Interessi attivi e proventi assimilati 4.031 4.565 13,25+ Commissioni attive 712 654 -8,15+ Dividendi e altri proventi 18 21 16,67+ Profitti da operazioni finanziarie -13 0 -+ altri proventi di gestione 316 342 8,23Totale produzione lorda (A) 5.065 5.582 10,21

Consumi- Interessi passivi e oneri assimilati 1.482 1.851 24,9- Commissioni passive 98 104 6,12- altri oneri di gestione 30 32 6,67- Spese amministrative 797 856 7,4Totale consumi (B) 2.407 2.843 18,11

VALORE AGGIUNTO LORDO (C = A - B) 2.658 2.739 3,05

Fonte: Archivio dei bilanci delle Banche di Credito Cooperativo

La ripartizione del valore ag-giunto per il sistema BCC ri-specchia la peculiare natura ditali aziende.In particolare, essa è forte-mente condizionata dalla nor-mativa di riferimento delleBCC, soprattutto per quantoriguarda l’obbligo di destina-zione degli utili a riserva, leforti limitazioni alla distribu-zione degli utili ai soci e la de-stinazione del 3% degli utiliresidui al Fondo per la promo-

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nomico a lui riservati, me-glio apprezzabili attraversola descrizione delle attivitàsvolte;che il patrimonio che le ri-serve contribuiscono ad ac-crescere ha nelle BCC unvalore peculiare, vista l’in-disponibilità dello stessoper i singoli e la sua finaliz-zazione, in questo senso,per le generazioni future eper la comunità locale.

Ripartizione del valore aggiunto prodotto dal sistema BCC nel 2001

7

Lo schema di ripartizione rap-presentato nel grafico 7, in so-stanza, è stato costruito sullabase di uno standard di riferi-mento, che, nel caso delleBanche di Credito Cooperati-vo, necessita di una specificaed attenta interpretazione.

Fonte: Bastra 1 - Banca d’Italia

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Esempi di responsabilità sociale a livellonazionale e locale

La migliore certificazione delle affermazioni viene dai fatti. Sonoallora concrete esperienze a fornire riscontro alla qualificazionedi “responsabilità sociale” delle Banche di Credito Cooperativo.Quello che segue è un piccolo repertorio di iniziative realizzatedalla categoria, a livello nazionale e locale. Soltanto un primocensimento, senza pretesa di esaustività. Significativo, però, diuna sensibilità e di una strategia gestionale.

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Euro FacileA lfabetizzare all’euro, perché il changeover non creasse

paure, soprattutto nelle categorie cosiddette svantaggiate(anziani, persone temporaneamente in difficoltà, ecc.): conquesto obiettivo il Credito Cooperativo ha lanciato il progetto“Euro Facile”, in partnership con il movimento di partecipa-zione civica “Cittadinanzattiva”. Il progetto ha coinvolto tutte le banche della categoria che han-no attivato presso ognuno degli oltre 3 mila sportelli del sistemaun “Informatore Euro” incaricato di fornire consulenza, consiglied informazione sulla moneta unica nell’imminenza della sua en-trata in vigore. Il progetto, avviato con l’inizio del 2001, si è poi sviluppato nel-l’intero corso dell’anno grazie ad una serie di iniziative autonomeideate e gestite dalle singole Banche. In particolare, sono state organizzate in tutta Italia, nei piccoli egrandi centri di operatività delle BCC, centinaia di Festedell’Euro e sono stati realizzati oltre 2.000 incontri con i più di-versi pubblici: giovani, anziani, imprenditori, soci. Il Credito Cooperativo, inoltre, è stata la prima realtà bancariaad ottenere il riconoscimento di “Europartner” della BancaCentrale Europea.

Un contributo alla ricerca sul cancroL’ azione di sostegno ad iniziative sociali di alto valore si

è concretizzata anche attraverso la partnership sotto-scritta tra Federcasse e AIRC (Associazione Italiana Ricercasul Cancro) nel corso del 2001 per la partecipazione delleBanche di Credito Cooperativo al progetto “L’ultima buonaazione della lira”. A questo progetto hanno aderito 2.500 sportelli di BCC, fa-vorendo la raccolta delle lire nel periodo di doppia circola-zione lira-euro. I proventi di tale raccolta sono stati destinati al sostegnodelle attività di ricerca proprie dell’Associazione.

Microfinanza e banche cooperative in EcuadorI l Credito Cooperativo sostiene un progetto per lo sviluppo

della cooperazione di credito in Ecuador. L’iniziativa, avviata su impulso di una BCC – la Cassa Padana –coinvolge oggi, attraverso la Federazione Italiana, l’intera cate-goria che si è impegnata a fornire assistenza e supporto aCodesarrollo, una cooperativa che poggia su 800 Casse Ruralilocali, formali e non, nata dall’evoluzione della trentennale atti-vità del Fepp, il Fondo Ecuadoriano Popolorum Progressio, laprincipale organizzazione non governativa di emanazione dellaChiesa cattolica del Paese andino.Codesarrollo è nato per dare un assetto stabile ed efficiente aqueste realtà creditizie locali (alcune riconosciute e con una

3 mila Informatori Euroe migliaia di eventi per accompagnare

gli italiani nel passaggio all’Euro.

2.500 sportelli BCC per sostenere l’AIRC

(Associazione ItalianaRicerca sul Cancro).

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Assistenza e finanziamenti per promuovere, attraverso la cooperazione di credito, lo sviluppo in Ecuador.

propria struttura organizzativa e societaria, altre non ricono-sciute che effettuano microcrediti contando su una dotazioneiniziale di capitale e finanziamenti provenienti dalla stessaCodesarrollo). Esso sta dunque costituendo un sistema finan-ziario etico alternativo in Ecuador, favorendo il miglioramentodelle condizioni di vita dei più poveri, soprattutto indios e cam-pesinos, e trattenendo sul territorio la ricchezza creata, realiz-zando un’economia circolare che crea sviluppo nelle campagnee nelle aree marginali della città ed un’alternativa ai “chulque-ros”, cioè gli usurai. Il sostegno del Credito Cooperativo siesplicita: nel fornire credito a tassi agevolati (è stato messo adisposizione un plafond di 1.210.000 dollari al 4% per tre annida parte di 13 BCC); nel fornire assistenza tecnica; nel pubbli-cizzare lo spirito e i contenuti dell’accordo, anche al fine di su-scitare la sottoscrizione di azioni da parte di altri soggetti. Leazioni “di donazione” sottoscritte da e attraverso il CreditoCooperativo hanno raggiunto i 150.000 dollari. L’ in iz ia t ivacoinvolge altri qualificati partner (CTM Altromercato;Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degliStudi di Brescia; Banca Etica; Cuore Amico; Nomesis).

I “palloni etici”: un calcio all’ingiustizia e allo sfruttamentoO ltre l’80% della produzione dei palloni da calcio è con-

centrata in Pakistan, e precisamente nella zona diSialkot. Qui lavorano oltre 7.000 bambini, con un orariomassacrante: 10 ore al giorno. Il Credito Cooperativo, sensibile agli appelli delle organizza-zioni internazionali, come l ’ILO (OrganizzazioneInternazionale del Lavoro) e l’Unicef, nonché alle sollecitazio-ni della rete del “commercio equo e solidale” ha messo a dispo-sizione la propria rete di sportelli per commercializzare i “pallo-ni etici” (quelli che non hanno comportato – in nessuna delle fa-si realizzative – l’impiego di manodopera minorile), distribuitida CTM con la certificazione di TransFair. Nell’arco di pochi mesi, l’operazione denominata “Un calcioall’ingiustizia ed allo sfruttamento” ha fatto sì che venisserodistribuiti (perché acquistati dalle Banche o dai clienti) oltre10 mila palloni.

Ad8: il mutuo agevolato per le adozioni internazionaliI l mutuo, agevolato nel tasso e nelle condizioni, è destinato

alle famiglie che vogliono adottare bambini all’estero.L’importo finanziabile è di 10.000 euro, elevabile fino a15.000 euro per adozione contestuale di più minori e/o peradozione in Paesi extraeuropei. Non prevede spese di istruttoria e non richiede garanzie, inquanto considera una garanzia implicita il decreto di idoneitàrilasciato dal Tribunale dei minori.L’iniziativa – lanciata dalla Cassa Rurale di Treviglio eGeradadda-Banca di Credito Cooperativo (BG) – è diventatauna proposta nazionale con il logo mutuo ad8.

Oltre 10 mila “palloni etici” per combattere lo sfruttamento minorile e promuovereun commercio equo e solidale.

Un aiuto concreto alle famiglie che vogliono… “allargare la famiglia”.

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Pronta solidarietà nelle calamitàÈ stata estesa fino al 31 dicembre 2001 la disponibilità dell’ul-

tima tranche dei finanziamenti (pari a 8 miliardi) concessi al-le popolazioni dell’Umbria e delle Marche colpite dal terremotodel 26 settembre 1997. Questo ha reso possibile il completamentodell’operazione di insediamento delle famiglie nelle abitazioni ri-strutturate o costruite ex novo. Ed è così che molte persone han-no potuto abbandonare i rifugi di primo soccorso, spesso roulotteo moduli abitativi prefabbricati.In precedenza, Iccrea Banca e Federcasse avevano reso disponi-bile un “Plafond di Pronto Intervento” di 25 miliardi di lire. Esperienze simili il Credito Cooperativo ha sperimentato: • nel caso delle alluvioni che colpirono il Piemonte e la Valle

d’Aosta nel novembre 1994 (un plafond di 57 miliardi dilire destinato a crediti agevolati più 1.064 milioni di liredonati per iniziative di carattere umanitario) e nell’ottobredel 2000 (un plafond di 20 miliardi di lire al tasso fisso del2,50%);

• nel caso dell’alluvione che colpì la Versilia nel giugno 1996(un plafond di 16 miliardi a tasso agevolato);

• nel caso dell’inondazione che distrusse i paesi di Sarno eQuindici nel maggio 1998 (un finanziamento di 30 miliardial tasso del 2%).

La solidarietà non ha confiniÈ stata erogata nel maggio 2001 l’ultima tranche, pari a 42

milioni di lire, a sostegno del Centro di Riabilitazioneinfantile gestito dalla Caritas Italiana nella città di Kiseljak,in Bosnia, dove sono ospitati bambini con problemi di deam-bulazione e di linguaggio, spesso legati alle drammatiche vi-cende della guerra. L’iniziativa, lanciata nel 1992 con lo slogan “Per i bambini diMogadiscio e di Sarajevo”, ha consentito di raccogliere comples-sivamente contributi per oltre un miliardo e 700 milioni di lire. Per quanto riguarda Mogadiscio le offerte, affidate allaCaritas Italiana e all’Unicef, hanno permesso la nascita di un“villaggio rifugio” aperto a decine di orfani e bambini abban-donati e una scuola per 350 alunni. L’SOS Children’s Village,composto da 24 tende, è divenuto un punto di riferimentomolto importante per la popolazione locale: sei tende sono adi-bite ad uso abitativo con servizi igienici e fornite di luce elet-trica, mentre le altre diciotto ospitano delle scuole elementari. In Bosnia, oltre alla citata operazione a favore del Centro diKiseljak, Federcasse ha destinato 100 milioni di lire, gestiticon la collaborazione di tre organizzazioni bosniache: laCaritas cattolica, la Benevolencjia ebraica e la Merhamet isla-mica, a favore della campagna di vaccinazione dei bambini,della distribuzione di alimenti e acqua potabile a quasi duemi-la donne incinte e neonati ed alla fornitura di un kit scolasti-co ad oltre 11 mila bambiniQuesto stesso spirito ha condotto il Credito Cooperativo a

Le emergenze richiedono risposte sollecite. E le BCC

hanno risposto celermente alle esigenzedelle popolazioni colpite

da alcuni eventi calamitosi mettendo

a disposizione plafond di credito dedicati

e somme a fondo perduto.

L’intervento solidaledel Credito

Cooperativo amplia il proprio raggio

di azione. Dove le necessità

hanno nomi comeguerra e povertà.

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finanziare lo scorso anno l’acquisto di un tavolo operatorioper il reparto di neurochirurgia dell’Ospedale Clinico diPronto Soccorso “Sf. Pantelimon” di Bucarest, essenzialestrumento di lavoro per la chirurgia pediatrica della città.

Un aiuto ai “bimbi di strada”e sieropositivi in EtiopiaO ffrire assistenza medica ai “bambini di strada” e soste-

nere un programma di introduzione della terapia antire-trovirale sui bambini sieropositivi ospitati presso il centrodella Congregazione Missionarie della Carità di MadreTeresa di Calcutta, ad Addis Abeba (160, di età compresa daun mese a 14 anni): è questa l’iniziativa assunta dalla Bancadi Credito Cooperativo di Brescia che intende in tal modoesprimere concretamente il proprio orientamento etico. Il progetto, sostenuto anche da altre istituzioni e privati delbresciano, è particolarmente oneroso in quanto per garantireai bambini, per un periodo di cinque anni, la somministrazio-ne del “cocktail” di farmaci utile a contrastare l’infezione daHiv la spesa da affrontare è di 4 milioni e 240 mila euro, oltre8 miliardi e 200 milioni di lire.

Con la Lega del Filo d’oroL e BCC delle Marche hanno devoluto la somma di 52 mi-

lioni di lire, derivante dalla gestione del conto correntepackage per la clientela retail, il Conto Sfera, alla Lega del Filod’Oro, l’organizzazione non lucrativa di utilità sociale con se-de ad Osimo che opera per l’assistenza, la riabilitazione, l’e-ducazione e il reinserimento nella società di persone sordo-cieche e pluriminorate psicosensoriali.

Risparmio e mutuo casa solidaliL a Cassa Rurale di Treviglio e Geradadda – Banca di

Credito Cooperativo ha avviato due iniziative di soli-darietà in collaborazione con l’Unicef. La prima, denominata “Risparmio solidale”, impegna laBanca a versare alla fine del 2002 la somma di 5 euro perogni libretto di risparmio aperto a nome di bambini fino a seianni (libretti sui quali la Banca ha versato all’apertura unasomma pari a 10 euro). Tali somme verranno destinate allavaccinazione di bambini di paesi in via di sviluppo contro lesei malattie principali dell’infanzia (difterite, pertosse, mor-billo, polio, tetano e tbc) che si rivelano purtroppo spessomortali. La seconda iniziativa è un mutuo casa solidale, denominato“Liberiamoli tutti”. Il cliente che lo sottoscrive, oltre ad usufruire di una riduzio-ne dello 0,30% del tasso ordinario, si impegna a versare, a se-conda dell’importo del mutuo richiesto e per un periodo che

Assistenza e cure finanziati dalla BCC di Brescia.

Un sostegno concreto dalle BCCdelle Marche.

Un libretto di risparmioche finanzia la vaccinazione dei bambini contro le sei malattie più pericolose dell’infanziae un mutuo casa che sostiene il progettoUnicef “Iqbal, un bambinopakistano coraggioso” contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

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varia da 3 a 5 anni, un contributo a sostegno del progettoUnicef “Iqbal, un bambino pakistano coraggioso” contro losfruttamento del lavoro minorile.

Pordenone: lezioni di Euro in carcereI nformare tutti, ma proprio tutti, delle novità derivanti dal

passaggio all’euro, e favorire l’inclusione e la partecipazio-ne soprattutto delle categorie svantaggiate. Con questo obiet-tivo la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese ha rea-lizzato un incontro di alfabetizzazione alla nuova moneta coni detenuti del locale carcere. I 25 partecipanti, suddivisi in due sessioni per ragioni di sicu-rezza, si sono dimostrati molto interessati e hanno posto do-mande molto pertinenti sulle modalità di conversione, suitempi e i modi dell’allargamento dell’UE, sia a Est che fuoriEuropa (molti detenuti erano extracomunitari e interessati diconseguenza alle prospettive dei loro Paesi di origine), sullepossibilità reali di un livellamento dei prezzi nei Paesi nell’a-rea euro. Anche un incontro può aiutare a sentirsi dentro, enon fuori, dalla società civile.

Finanza agevolata per gli operai cassintegratiL a BCC di Verolavecchia e la CR di Borgo San

Giacomo hanno messo a punto una forma di finanzia-mento a tasso agevolato (12 mesi al 3,5%) per i dipendenti diun importante gruppo industriale messi in cassa integrazione,con prospettive non troppo positive anche per il futuro. La linea di credito consente così di venire incontro alle con-crete esigenze delle famiglie in una situazione di momentaneadifficoltà.

Contro l’usuraL e Banche di Credito Cooperativo di Cascina e di

Bientina hanno siglato una convenzione con il Centrodi ascolto antiusura delle Misericordie di Siena. L’accordo, realizzato in collaborazione con la RegioneToscana, prevede che le banche che aderiscono al progettoeroghino prestiti agevolati a soggetti a rischio. Tali finanziamenti, per un importo fino a 26 milioni di euro,rimborsabili con rate mensili fino a 5 anni e con un tasso di unpunto inferiore al prime rate, sono garantiti dalle Misericordiedi Siena fino al massimo del 75%.Anche numerose BCC calabresi hanno assunto specificheiniziative per combattere l’usura:

Credito Cooperativo Mediocrati: ha stipulato convenzio-ni con la Fondazione diocesana Don Carlo De Cardona econ Confidi dell’Assoindustria cosentina. BCC dei Due Mari Terranova da Sibari: ha siglato con-

Perché tutti, ma proprio tutti

non si sentano esclusi.

Un aiuto concreto a chipuò avere momentaneedifficoltà dalle BCC diVerolavecchia e Borgo

San Giacomo.

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venzioni con Confidi cosentina per piccole e medie impre-se e con Asconfidi per il commercio. Partecipa inoltre alFondo antiusura promosso dalla Diocesi locale.BCC di Tarsia e BCC di Spezzano Albanese: ha siglatouna convenzione con l’Istituto San Matteo apostolo diCassano allo Jonio. BCC di Scandale, BCC di Isola Capo Rizzuto e BCCMedia Magna Grecia: ha stipulato una convenzione con laFondazione Zaccheo della curia di Crotone (la Fondazionegarantisce al 90% con fondi propri in deposito).BCC di Catanzaro: ha siglato convenzioni con l’associa-zione Santa Maria di Mezzogiorno della Curia diCatanzaro e con i commercianti aderenti a Confidi.BCC di Albidona: è attiva una convenzione con laFondazione San Matteo apostolo di Lauropoli.

La Banca di Credito Cooperativo di Sassano e quella diRoscigno collaborano con una Fondazione antiusura attiva nellazona di Salerno.

Per l’agricoltura biologica e lo sviluppo sostenibileL a Cassa Raiffeisen di Brunico ha promosso due inizia-

tive “ecologiche” a favore dell’ambiente: InvestimentoVerde ed Ecocredito.L’investimento verde è un’obbligazione con interessi superio-ri al tasso di mercato che va a finanziare clienti che chiedonocredito per progetti di sviluppo ecologico e ambientale (eco-credito). Per ogni obbligazione sottoscritta, inoltre, la Cassa devolve10 euro all’iniziativa promossa dall’Alleanza per il coordina-mento Alto Adige di tutela delle foreste pluviali.Le Casse Raiffeisen di Lana, Merano, Brunico, Valle d’’Isarcoe Bolzano propongono certificati di deposito etico nei seguentisettori (vedi anche il sito www.ethicalbanking.it):1) per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Alto Adige (so-

Dare credito per dare fiducia, o restituire speranza. Alcune iniziative specifiche contro l’usura di alcune BCC toscane, calabresi e campane.

Strumenti di investimento perpromuovere lo svilupposocialmente e ambientalmente responsabile dalle Casse Raiffeisendell’Alto Adige.

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no stati finanziati quattro progetti)2) per lo sviluppo del commercio equo e solidale, in collabo-

razione con CTM Altromercato3) per la solidarietà rurale (Bäuerlicher Notstansfonds)4) per il finanziamento della cooperativa sociale Handicar

fondata da portatori di handicap.

SolideaL’ iniziativa, promossa dalle Casse Rurali Trentine, è

frutto della cooperazione con il consorzio delle coope-rative sociali “Consolida” e ha consentito di finanziare nume-rosi progetti a sfondo solidale. In particolare:CTM-Mag di Bolzano per informatizzare il servi-zio di comunicazione tra tutte le botteghe del com-mercio equo e solidale sparse sul territorio nazio-nale; Cooperativa Valle del Bonamico-Locri perla costruzione di un caseificio sociale per la lavo-razione del formaggio; Cooperativa E.Mancipaper un progetto di recupero e di reinserimentodi tossicodipendenti; Cooperativa “Il Canale”,che da anni opera in Ecuador, per finanziare lacostruzione di un campus universitario per ga-rantire un più facile accesso agli studenti piùpoveri e disagiati.

Per l’inclusione finanziariaC’ è chi si è posto il problema dell’integrazione e dell’in-

clusione finanziaria da tempo. Nel 1995, con questasensibilità, la Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativodi Treviglio e Geradadda lanciò un progetto, denominatoProgetto solidarietà, nell’ambito del quale si inseriva un prodot-to specifico rivolto ai lavoratori extracomunitari (Risorsa im-migrazione). Nel pacchetto originale figuravano anche la co-stituzione di un Fondo cooperativo di garanzia presso laCassa Rurale (ora estinto) e un Fondo di solidarietà e svilup-po alimentato da versamenti di soci e clienti, della banca, delcomune di Bergamo e di varie associazioni. Attraverso que-st’ultimo fondo è stata realizzata una piccola rete di CasseRurali in Senegal in collaborazione con Casa Amica Bergamoe Acra, un’organizzazione non governativa operante nelPaese africano.Recentemente Risorsa immigrazione è stato sottoposto ad unrestyling, nel quale sono state coinvolte anche alcune associa-zioni di immigrati, al fine di costruire un pacchetto di serviziveramente rispondente alle esigenze dei destinatari.Il pacchetto, riservato a cittadini stranieri extracomunitariche vivono e lavorano in Italia con regolare permesso di sog-giorno, si compone di diversi elementi.1) Mutuo Risorsa immigrazione. Mutuo ipotecario prima casa

per l’acquisto dell’abitazione a 10-15 anni, a tasso fisso ovariabile agevolato e con facilitazioni sulle spese di istrut-toria. Finanziamento fino al 90 % del valore dell’immobile

Finanza che produceidee di solidarietà:

a favore del commercioequo e solidale,

dello sviluppo dellaLocride, del recupero dei tossicodipendenti

e dell’istruzione inEcuador. Dalle Casse

Rurali trentine.

Non solo prodotti e servizi per gli immigrati,

ma integrazione degli immigrati

tra i soci della Banca:nel Credito CooperativoTrevigiano e nella Cassa

Rurale di Treviglio e Geradadda.

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(eventuale estensione durata 20 anni).2) Prestito personale agevolato per spese famigliari, di ricon-

giungimento famigliare e rientro nel paese d’origine e perl’avvio di attività artigianali o di commercio.

3) Conto Risorsa immigrazione agevolato (80 operazioni gratis espese ridotte).

4) Risorsa immigrazione Estero (rimessa fondi nel paese d’origi-ne a condizioni agevolate e, in più, ricevimento e consegnafondi nel paese d’origine a condizioni agevolate grazie adaccordi specifici con banche locali).

5) Risorsa immigrazione Multimediale (utilizzo gratuito Internet+ libri scolastici e divulgativi tra cui Corso di Italiano perstranieri)

6) Risorsa immigrazione Viaggi (tariffe agevolate per viaggi dirientro).

7) Risorsa immigrazione Servizi (sconti e agevolazioni sui se-guenti prodotti: Polizze Vita e Patrimonio, Cassa AmicaEurop Assistance, Carta di Credito Cooperativo, Cartaprepagata, Bancomat, Money Gram).

Iniziative a favore degli immigrati sono state organizzate an-che dalla Banca di Credito Cooperativo del Trevigiano.Oltre a curare il profilo creditizio (finanziamenti a tassi age-volati per il mutuo prima casa e per l’acquisto dell’automobi-le), la BCC ha anche promosso l’inclusione di alcuni immi-grati nella compagine sociale della banca.Recentemente, inoltre, la banca ha sviluppato una specifica ini-ziativa rivolta ad alcuni argentini di origine italiana approdati nelnostro Paese che si inserisce nell’ambito di un progetto più ampiodenominato: Dare una mano a chi un giorno ci ha dato una mano. Ilprogetto comprende la concessione di mutui a tassi agevolati finoad un valore di 500 mila euro, l’erogazione di contributi per ac-quistare biglietti aerei e la promozione dell’inserimento professio-nale di alcuni giovani. A quest’ultimo riguardo, la stessa BCC, inaccordo con la Provincia di Treviso, ha messo a disposizione 5posti di lavoro, mentre una fabbrica che opera nel territorio dicompetenza di altre BCC locali, ha assunto trentadue lavoratoriargentini.

Le BCC del Reggiano per le donne managerS pazio alle imprenditrici nell’iniziativa sostenuta dalle

BCC del Reggiano riunite in pool. Le Banche diCredito Cooperativo, insieme ad altri istituti di credito, han-no stanziato un finanziamento di oltre 50 milioni di euro a fa-vore delle donne manager impegnate a realizzare progetti im-prenditoriali nei settori dell’industria, dell’artigianato, delcommercio, dei servizi e dell’economia sociale. Le impresepossono avvalersi di questi stanziamenti con un tasso agevo-lato che è compreso tra l’1% e il 3%. Un’iniziativa analoga è stata realizzata dalle BCC del Friuli-Venezia Giulia.

Promozione dell’imprenditorialitàfemminile.

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Il CreditoCooperativovisto da...

Banche di Credito Cooperativo: imprese originali. Con unafunzione specifica e nevralgica nel mercato. Perciò essenzialianche nell’economia globalizzata del terzo millennio. Ad affermarlo, sono autorevoli testimonianze. Che diventanonon soltanto un importante riconoscimento, ma soprattutto unincitamento e uno stimolo per il futuro.

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“Credo che le im-prese cooperativesvolgano un ruo-lo importantissi-mo e contribui-

scano a raggiungere gli obiettivieconomici, sociali e politicidell’Europa. Esse sono inoltre la di-mostrazione che lo spirito di solida-rietà che caratterizza la stessa ragio-ne sociale delle imprese cooperativenon è affatto in contraddizione conlo spirito imprenditoriale e, anzi, lacombinazione genera un circolo vir-tuoso…L’associazione in cooperativa ànco-ra stabilmente l’impresa alle comu-nità locali perché la solidarietà sullaquale si reggono esce dai confinidell’impresa e si allarga alla realtàsociale. In molte zone rurali sono lecooperative che mantengono in vitai servizi locali. Per esempio, in unperiodo in cui molte banche chiudo-no le filiali nelle piccole città e neivillaggi, le banche cooperative re-stano spesso le uniche a fornire unservizio finanziario”.Romano Prodi,Presidente della Commissione UE, 2002

“La struttura stessa delle Banche diCredito Cooperativo, che si fondasu società di persone e non di capi-tali, lascia intendere che obiettivoprimario non è il lucro, ma il soddi-sfacimento di esigenze di utilità so-ciale. Il capillare radicamento nelterritorio, poi, permette ai soci diconoscere le reciproche possibilità ecapacità, come anche di intervenireefficacemente nell’ambito della real-tà locale. Un significativo servizioviene così reso all’armonia e al be-nessere dell’intera società che può

avvalersi diqualità e risorsepersonali, altri-menti espostead essere tra-scurate”.Giovanni Paolo II, 1998

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“Volgendosia valutare ilc o n t r i b u t oche il movi-mento ha of-

ferto alla crescita morale, civile edeconomica di tante regioni d’Italia,può dirsi ampiamente soddisfattol’anelito dal quale i suoi fondatoritrassero ispirazione: migliorare lecondizioni morali e materiali di mi-lioni di cittadini, allontanarli dallapiaga dell’usura, rendere produttiverisorse finanziarie destinate a rima-nere altrimenti inoperose… Comeoltre un secolo fa il sistema delCredito Cooperativo è chiamato asvolgere, in un contesto enorme-mente mutato, fondamentali funzio-ni di sostegno dell’attività degli ope-ratori di piccole dimensioni e di ba-luardo al diffondersi dell’usura… Ilrapporto di collaborazione con il si-stema del Credito Cooperativo haconsentito a tante imprese piccole emedie di crescere a ritmi elevati,contribuendo a sostenere l’occupa-zione; ha permesso loro di superarefasi congiunturali avverse senzacontraccolpi sulla disponibilità di ri-sorse finanziarie; ha facilitato la rea-lizzazione dei programmi di spesadelle famiglie”. Antonio Fazio, Governatore della Banca d’Italia, 2001

“L’affermarsi di gestioni bancarieattente ai profili d’impresa può e de-ve integrarsi con i valori mutualisti-ci. E’ questa la condizione per man-tenere vitale una componente del si-stema bancario – il CreditoCooperativo – che resta essenzialeanche nell’era della globalizzazione;per corrispondere al meglio alle esi-genze delle comunità locali, delleimprese minori, delle famiglie, pri-mo presidio contro l’usura nel solcodi una tradizione più che secolare”.

VincenzoDesario,DirettoreGenerale della Bancad’Italia, 1999

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“““Le Casse Rurali sono isole di indi-pendenza, perché protette dal peri-colo di conquista da parte di grandigruppi della finanza interna ed in-ternazionale… Indipendenza politi-ca non esiste quando non esistonotanti centri di indipendenza econo-mica. Quindi occorre che noi nondimentichiamo che queste organiz-zazioni hanno una funzione sul pia-no sociale e sul piano politico, quel-la di contribuire a mantenere un si-stema nel quale sono garantite le

c o n d i z i o n idell’eserciziodelle libertàindividuali”.Guido Carli,1987

“Le Banche diCredito Coopera-tivo portano i ser-vizi bancari dovealtrimenti non arri-verebbero, sosten-gono iniziative im-prenditoriali indi-viduali, favorisco-no lo sviluppo eco-nomico di nuovecomunità... La

Banca di Credito Cooperativo rima-ne per l’economia, per il sistemabancario e per la Banca d’Italia unaformula pienamente vitale e più chemai necessaria”. Tommaso Padoa-Schioppa,Vicedirettore generale della Bancad’Italia, 1996

“Le Banche diCredito Coopera-tivo sono sulla li-nea del futuro.Sono il contrap-

peso della globalizzazione: il lorocompito è dare ai singoli il gusto disentirsi protagonisti e responsabilidel proprio destino. Credere al va-lore del singolo, ribellarsi al poteredi pochi è la novità che portate.Dovete sapere e far sapere dovevanno i vostri capitali. Siete nati persfidare il mondo con profezia. Levostre cooperative siano elementodi unità e di scambio tra gli uomini.Perché i pensieri di chi governa l’e-conomia vanno oltre l’economia”.Ersilio Tonini,Arcivescovo emerito di Ravenna, 2000

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Largo alle piccole...

Banche di Credito Cooperativo.Piccole fuori, grandi dentro.

BCC. Banche a responsabilità sociale.

Finanza per lo sviluppo, non finanza per la finanza49.000 milioni di euro di crediti all’economia localeIl 18,5% del totale dei crediti alle piccole imprese e agli artigianiL’8% del totale dei crediti alle famiglie

Attenzione crescente al terzo settoreIl 10% del totale dei crediti erogati al nonprofitFinanziamenti agevolati crescenti ad onlus e cooperative sociali (+ 15%)

Valore alle comunità localiOltre 55 milioni di euro donati alle comunità localiQuasi 45.000 iniziative finanziate:

per lo sport, l’arte, la cultura, la sanità, l’ambiente, la protezione civile, le parrocchie, le associazioni

Più spazio alle donneAumenta il numero delle donne in posizione di responsabilità (100 consiglieri d’amministrazione, di cui 10 con incarichi di presidenza)

L’unico sistema di banche locali 470 aziende con 3.100 sportelli diffusi sul territorio

Un patrimonio di energie umane610 mila soci, 25 mila collaboratori, 4 milioni di clienti

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Finito di stampare da Tipar - Romanel mese di settembre 2002