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DirettodaDanieleRodolico VicedirettriceVivianaAstazi Caporedattrice IreneErculei Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano” F ONDATO DA F RANCESCO C ARLETTI , M ARCO C ECILI E G ABRIELE R USSO R USSO Anno VI Numero 2 - Febbraio 2012 Una nevicata storica si abbatte sulla Ciociaria Bianco febbraio italiano Numerosi i disagi per gli abitanti del Frusinate Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR) Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone Viviana Astazi C he bello, finalmente ne- vica! Due giorni a casa a poltrire non ce li toglie nes- suno!. Avevamo pensato que- sto, giovedì 2 febbraio: prima del suono della campanella i professori ci avevano annun- ciato l’arrivo dell’ordinanza del sindaco, almeno per il giorno dopo. Entusiasti, ce ne era- vamo tornati a casa consape- voli che quel pomeriggio non ci avrebbero afflitto né pagine da studiare né compiti scritti. Ebbene, la neve è arrivata, sof- fice e candida, richiamandoci alle finestre di casa per ammi- rare il paesaggio sempre più bianco. Poco a poco sono scomparse le strade, i tetti dei palazzi, i pali della luce; un’at- mosfera magica ha invaso i nostri stessi animi. E venerdì mattina, alzandoci, abbiamo sorriso pensando che, per una volta, il meteo aveva ragione. I paesaggi innevati sono senza dubbio tra i più sugge- stivi: potresti rimanere per ore con i gomiti appoggiati al da- vanzale della finestra ad am- mirare i fiocchi che lentamente si posano a terra, dimenticando completamente Giordano Bruno A P AGINA 5 Il Direttore analizza la figura di Giordano Bruno per il 412° anniversariodelrogo,delineando i caratteri di una delle più controverse figure del panorama filosofico dell’età moderna. il mondo che ti circonda. Speri che prima o poi comincino ad accumularsi sulle strade, in modo da saltare un giorno scolastico. E così è stato: prima un centimetro, poi tre, poi cinque. Pensi che la magia svanirà con l’arrivo della piog- gia, solita guastafeste. Invece no: i centimetri diventano sette, arrivano a dieci, addirit- tura a quindici. Dalla cucina senti tua madre che dice “D’accordo, può bastare così. Magari piovesse!”. Incroci le dita e preghi perché questo non accada: dopo averla sol- tanto sognata per settimane, finalmente la neve è sotto casa e niente ti impedirà di scendere a giocare come quando eri bambino. Trascor- rono le ore e fuori infuria una vera bufera: ti rendi conto che, sì, forse mamma ha ragione, può anche smettere di nevi- care, altrimenti papà non potrà tornare a casa da lavoro. Ma non c’è niente da fare: la neve ha raggiunto e superato i venti centimetri, entrando di diritto tra le nevicate più in- tense della regione. SEGUE A PAG. 2 Sanremo2012 A P AGINA 4 La Caporedattrice ripercorre le giornatedelFestivaldiquest’anno, soffermandosi sulle consuete questioni e polemiche, non solo artistiche. www.giornaleathenaeum.com Vincitore del Concorso “Il giornale nelle scuole” promosso dall’ Ordine dei Giornalisti Siria: ieri e oggi Prof. Francesco Bearzi La situazione. Il dramma del popolo siriano è in continua evoluzione. Mentre scrivo (15.02.12), le forze governative attaccano la città di Hāma. Carri armati sparano sui quar- tieri residenziali, mentre le truppe avanzano verso l’aero- porto. La stessa strategia adot- tata per Homs, che a seguito della massiccia “operazione di pulizia” delle scorse settimane versa in situazioni disperate, come riferisce il Consiglio na- zionale siriano: mancano cibo e medicinali, cecchini mietono vittime nei quartieri residen- ziali. Nel frattempo, l’ONU cerca di uscire dallo stallo risul- tante dalla bocciatura della proposta di risoluzione presen- tata lo scorso 4 febbraio dalla Lega araba e da alcune po- tenze occidentali al Consiglio Generale di Sicurezza. Nono- stante ben 13 voti favorevoli su 15, la risoluzione è stata bloc- cata dal veto di Russia e Cina. I russi non intendono rinunciare al loro unico e importante al- leato in Medio Oriente, cui hanno venduto, nel solo 2010, 529 milioni di euro di arma- menti (nel 2005 la Siria desti- nava oltre il 6% del PIL alla difesa, contro il 4% all’istru- zione). Pure la Cina ha consoli- dati rapporti con il governo siriano, che acquista ingenti quantitativi di armi. Sembra però più preoccupata dalle ri- cadute interne. Il messaggio di un popolo che contesta il re- gime potrebbe produrre peri- colose emulazioni in patria. SEGUE A PAG. 3 A causa dell’improvvisa sospensione didattica, il numero di febbraio 2012 è pubblicato in edizione ridotta . Ci scusiamo con i lettori.

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Page 1: Bianco febbraio italiano Siria: ieri e oggi Prof ... · Vincitore del Concorso “Il giornale nelle scuole” promosso dall’Ordine dei Giornalisti Siria: ieri e oggi Prof. Francesco

DirettodaDanieleRodolicoVicedirettriceVivianaAstaziCaporedattriceIreneErculei

MMeennssiillee rreeddaattttoo ddaaggllii ssttuuddeennttii ddeell LLiicceeoo CCllaassssiiccoo ““LLeeoonniiaannoo””FONDATODA

FFRRAANNCCEESSCCOO CCAARRLLEETTTTII,, MMAARRCCOO CCEECCIILLII EE GGAABBRRIIEELLEE RRUUSSSSOO RRUUSSSSOO

Anno VINumero 2 - Febbraio 2012

Una nevicata storica si abbatte sulla Ciociaria

Bianco febbraio italianoNumerosi i disagi per gli abitanti del Frusinate

Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR)Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone

Viviana Astazi

Che bello, finalmente ne-vica! Due giorni a casa a

poltrire non ce li toglie nes-suno!. Avevamo pensato que-sto, giovedì 2 febbraio: primadel suono della campanella iprofessori ci avevano annun-ciato l’arrivo dell’ordinanza delsindaco, almeno per il giornodopo. Entusiasti, ce ne era-vamo tornati a casa consape-voli che quel pomeriggio nonci avrebbero afflitto né pagineda studiare né compiti scritti.Ebbene, la neve è arrivata, sof-fice e candida, richiamandocialle finestre di casa per ammi-rare il paesaggio sempre piùbianco. Poco a poco sonoscomparse le strade, i tetti deipalazzi, i pali della luce; un’at-mosfera magica ha invaso inostri stessi animi. E venerdìmattina, alzandoci, abbiamosorriso pensando che, per unavolta, il meteo aveva ragione.

I paesaggi innevati sonosenza dubbio tra i più sugge-stivi: potresti rimanere per orecon i gomiti appoggiati al da-vanzale della finestra ad am-mirare i fiocchi chelentamente si posano a terra,dimenticando completamente

Giordano BrunoA PAGINA5

Il Direttore analizza la figura diGiordano Bruno per il 412°anniversario del rogo, delineandoi caratteri di una delle piùcontroverse figure del panoramafilosofico dell’età moderna.

il mondo che ti circonda. Speriche prima o poi comincino adaccumularsi sulle strade, inmodo da saltare un giornoscolastico. E così è stato:prima un centimetro, poi tre,poi cinque. Pensi che la magiasvanirà con l’arrivo della piog-gia, solita guastafeste. Inveceno: i centimetri diventanosette, arrivano a dieci, addirit-tura a quindici. Dalla cucinasenti tua madre che dice“D’accordo, può bastare così.Magari piovesse!”. Incroci ledita e preghi perché questonon accada: dopo averla sol-tanto sognata per settimane,finalmente la neve è sottocasa e niente ti impedirà discendere a giocare comequando eri bambino. Trascor-rono le ore e fuori infuria unavera bufera: ti rendi conto che,sì, forse mamma ha ragione,può anche smettere di nevi-care, altrimenti papà nonpotrà tornare a casa da lavoro.Ma non c’è niente da fare: laneve ha raggiunto e superatoi venti centimetri, entrando didiritto tra le nevicate più in-tense della regione.

SEGUE A PAG. 2

Sanremo 2012A PAGINA 4

La Caporedattrice ripercorre legiornate del Festival di quest’anno,soffermandosi sulle consuetequestioni e polemiche, non soloartistiche.

www.giornaleathenaeum.com

Vincitore del Concorso“Il giornale nelle scuole”

promossodall’Ordine dei Giornalisti

Siria: ieri e oggiProf. Francesco BearziLa situazione. Il dramma delpopolo siriano è in continuaevoluzione. Mentre scrivo(15.02.12), le forze governativeattaccano la città di Hāma.Carri armati sparano sui quar-tieri residenziali, mentre letruppe avanzano verso l’aero-porto. La stessa strategia adot-tata per Homs, che a seguitodella massiccia “operazione dipulizia” delle scorse settimaneversa in situazioni disperate,come riferisce il Consiglio na-zionale siriano: mancano ciboe medicinali, cecchini mietonovittime nei quartieri residen-ziali. Nel frattempo, l’ONUcerca di uscire dallo stallo risul-tante dalla bocciatura dellaproposta di risoluzione presen-tata lo scorso 4 febbraio dallaLega araba e da alcune po-tenze occidentali al ConsiglioGenerale di Sicurezza. Nono-stante ben 13 voti favorevoli su15, la risoluzione è stata bloc-cata dal veto di Russia e Cina. Irussi non intendono rinunciareal loro unico e importante al-leato in Medio Oriente, cuihanno venduto, nel solo 2010,529 milioni di euro di arma-menti (nel 2005 la Siria desti-nava oltre il 6% del PIL alladifesa, contro il 4% all’istru-zione). Pure la Cina ha consoli-dati rapporti con il governosiriano, che acquista ingentiquantitativi di armi. Sembraperò più preoccupata dalle ri-cadute interne. Il messaggio diun popolo che contesta il re-gime potrebbe produrre peri-colose emulazioni in patria.

SEGUE A PAG. 3

A causa dell’improvvisasospensione didattica, ilnumero di febbraio 2012è pubblicato in edizione

ridotta. Ci scusiamo con i lettori.

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2 Attualità febbraio 2012

L a n e v e c o l p i s c e c o p i o s a A n a g n i e pa r a l i z z a l e a t t i v i t à l a v o r a t i v e

Eccezionale atmosfera nella Città dei PapiAl fascino dell’eccezionale evento metereologico si sostituisce l’apprensione per le gravi conseguenze

Anna Lucia Russo Russo

Anche sulla Città dei Papi si è abbat-tuto il flagello della neve che ha tormentato il Basso Lazio e tutta l'Italia.

I primi fiocchi si sono visti già il 31 gen-naio, ma è solo dal 2 febbraio che la cittàha cominciato ad imbiancarsi, con una ra-pidità quasi spaventosa. Una nevicatacosì, dicono, non si vedeva dal '56. Il sin-daco ha chiuso le scuole il venerdì 3 e daallora non si sono più riaperte fino al 20.Anagni, sepolta da mezzo metro di neve,si è riempita di ragazzi che, liberi dall'ob-bligo scolastico, hanno potuto divertirsicon battaglie di palle di neve, pupazzi,slittini o semplici buste di plastica, usateper scivolare. L'iniziale entusiasmo si èperò attenuato man mano che, col pas-sare dei giorni, ci si accorgeva che la si-tuazione era abbastanza grave. Non soloil centro storico era impraticabile con le

macchine, ma parecchi alberi sono cadutisotto il peso della neve e molte personesono rimaste isolate nelle loro case per al-cuni giorni, tanti anche senza acqua, riscal-damento ed energia elettrica. I disagimaggiori però sono stati quelli delle fami-glie che vivono in zone periferiche, impos-sibilitate ad usare la macchina e troppolontane per raggiungere a piedi un super-mercato, una farmacia, l'ospedale. Impen-sabile andare a lavoro. Per una settimanao anche di più Anagni è rimasta paralizzata,irriconoscibile sotto la neve che la coprivae ne intasava le strade. Alcuni si sono la-mentati della lentezza del Comune a con-trastare l'emergenza, ma nonostante laneve fosse stata prevista anticipatamente,nessuno si aspettava una situazione cosìcritica e nessuno poteva immaginarlo, pro-prio qui, dove la neve non è una cosa abi-tuale. Basta pensare al fatto che pochiavevano pale, catene o gomme termiche eche questi articoli si sono ben presto esau-riti nei negozi. Anche il sale ha cominciatoa scarseggiare, ma il problema più grave,almeno nel centro storico era l'enorme

quantità di neve da spostare dalle strade etrasportare via. Per alcuni giorni le stradesono state percorribili ad un solo senso dimarcia e i parcheggi sono stati occupati daicumuli di neve. Ad aggravare la situazione,si è aggiunto il problema del peso dellaneve sui tetti che ne metteva a rischio lastabilità. E sebbene alle nevicate sia se-guito il sole, le temperature basse hannoimpedito che la neve si sciogliesse con larapidità che tutti speravano e sulle strade siè formata una lastra di ghiaccio su cui peròè stato tempestivamente gettato il sale.

Quest'anno la neve ha perso un po' delsuo fascino per quasi tutti, spaventati dal-l'idea che l'acqua o la luce tornino a man-care o stanchi di rimanere chiusi in casa,bloccati dalla neve. Credo però che neiprossimi anni guarderemo di nuovo congioia, incollati alle finestre, i fiocchi di neveche cadono, riempiremo i social network difoto della nostra casa e rimpiangeremo unpo' le tante immagini "da cartolina", chehanno immortalato un'Anagni che (per for-tuna) non si vede tutti i giorni.

Bianco febbraioViviana AstaziSEGUE DALLA PRIMA

Perfino il telegiornale conferma la notizia,affermando che da 27 anni non imper-versava una bufera così. Allora inizi ad al-larmarti e capisci che quella famosaordinanza per la chiusura delle scuoleverrà sicuramente estesa: impossibilecamminare, figuriamoci viaggiare sullestrade sepolte dal gelido manto bianco.A sera arriva la chiamata di tuo padre, chesarà costretto a pernottare sul posto dilavoro; il resto della famiglia si riunisce incucina e mangia nel più completo silen-zio, turbato solo dal vento che bussa conforza contro il vetro delle finestre. Non tiresta che andare a dormire, sperando chesmetta di nevicare durante la notte. Il mattino successivo ti sorprende defini-tivamente: gli strati di neve misurano 60centimetri. Corri al telefono per chiamareun amico, ma ti accorgi che è isolato.Provi ad accendere il computer e a con-netterti su Facebook, ma tua madre tidice che a causa di un danno non c’èelettricità e probabilmente la situazionecritica si protrarrà più a lungo del previ-sto. Non hai contatti con il mondoesterno, la tua vita ruota attorno allepoche ore diurne che separano la matti-nata dal tramonto. Intorno a te non c’èaltro che un mare bianco, freddo, che daportatore di gioia si è trasformato in ca-lamità: ti chiedi se anche i tuoi amici

stanno affrontando le stesse difficoltà esperi che stiano bene. Le città del Frusinate sono rimaste para-lizzate per oltre una settimana ed i disagisono stati notevoli: alle strade impratica-bili si è aggiunta, nelle zone periferiche,la mancanza di acqua, elettricità e riscal-damento. Oltre 20mila famiglie hannovissuto in condizioni precarie aspettandoinutilmente il soccorso della protezionecivile e l’arrivo di spazzaneve; ci si è ritro-vati limitati nelle semplici incombenzequotidiane e si è potuto constatarequanto la tecnologia influenzi costante-mente la nostra vita. Ho sperimentato iostessa questo salto d’epoca, tornando adun clima che ho immaginato esserequello di 70 anni fa: appena il sole si ab-bassava dietro le montagne, ecco spun-tare le prime candele, accese fino allenove di sera, quando, volente o nolente,si era costretti ad andare a dormire. Unicomezzo per tenersi in contatto con il restodel mondo era una radiolina che, appog-giata vicino alla finestra, teneva compa-gnia agli ascoltatori pronti a cenare.La neve di questo 2012 verrà ricordata alungo, soprattutto da chi ha provato inprima persona i disagi che ne sono sca-turiti. E la riflessione non può tardare adarrivare: in futuro sì alla neve, no al peri-colo.

FFoottoo

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3AttualitàAnno VI ·Numero 2

Prof. Francesco BearziSEGUE DALLA PRIMA

Infine, il fronte comune tra le due po-tenze si spiega in funzione oppositiva alpresunto tentativo dell’Occidente di do-minare la scena mondiale, ai timori versol’estremismo islamico (presente in alcunearee del loropaese), al possi-bile pericolo didestabilizzazionedell’intera areamedior ienta leaperto dell’even-tuale caduta delregime siriano.Motivazioni inultima analisi in-teressate, anchese non si può ne-gare che quantomeno alcune potenzeoccidentali coltivino, al di là dell’istanzaumanitaria, anche intenzioni meno nobili.Intanto, i 193 paesi componenti l’Assem-blea Generale dell’ONU lavorano su unaproposta di risoluzione elaborata dai filo-occidentali Qatar e Arabia Saudita, checerca la mediazione rispetto a quella boc-ciata dal ben più importante Consiglio disicurezza. Esigendo la cessazione imme-diata delle violenze governative, essa nonmette però in discussione l’operato delpresidente e rinuncia all’invio di una mis-sione di pace attraverso un corpo di os-servatori congiunto Lega araba – caschiblu ONU. Non va dimenticato, infine, cheil 12 febbraio scorso la Lega araba ha ri-conosciuto ufficialmente il Consiglio na-zionale siriano, autorità politica operantein esilio, costituitasi a seguito della re-pressione delle sommosse del 2011. La storia. Per comprendere bene quantoaccade, è necessario inquadrare il conte-sto storico-geografico e socio-econo-mico. La Repubblica Araba di Siria è unoStato esteso meno dei due terzi dell’Italia,comunque un gigante rispetto ai confi-nanti Israele e Libano. Demografica-mente, la popolazione è di tutto riguardo,oltre 20 milioni di abitanti. La Siria nonpossiede giacimenti petroliferi pari aquelli di altri paesi mediorientali e la suaeconomia non è florida. I Siriani, per piùarabi (86%; etnie minori più rilevanti icurdi, 7%, e gli armeni, 2%), sono perquasi ¾ sunniti, ma con forti minoranze,tra cui quella cristiana (poco più del 5%,per la metà ortodossa, il resto diviso inuna pluralità di riti facenti capo al catto-licesimo) e quella drusa (circa il 3%; que-sta religione esoterista, di derivazionemusulmana, nasce nell’XI sec. acco-gliendo elementi giudaici, cristiani e ad-dirittura induisti). In particolare,necessario tenere bene in conto la mino-

ranza alauita (o alawita; da Alì, genero diMaometto), che si origina già nel X sec. ri-chiamandosi all’operato dell’undicesimoImam, ma non è riconosciuta come musul-mana neppure dagli sciiti. Anche se lestime precise rimangono incerte, si può af-fermare che la minoranza alauita noncopra neppure il 15% della popolazione.

Dopo la prima guerra mon-diale, con la Società delle Na-zioni dominata dagli interessianglo-francesi, che si sparti-scono l’area di influenza me-diorientale, il paese dal 1920al 1946 è, come il Libano,sotto Mandato francese. LaPrima guerra arabo-israeliana(1948) vede le truppe sirianeunite alla coalizione araba che,nonostante le soverchiantiforze, viene sorprendente-

mente sconfitta da Israele. Lo Stato dinome “colui che ha combattuto e vinto”nasce proprio in questo momento. Perquindici anni la Siria è segnata dall’instabi-lità politica, con ben 13 colpi di Stato. Effi-mero il tentativo di una fusione con l’Egittonella Repubblica Araba Unita (1958-1961).Nel 1963 prende il potere il partito Ba’ath,di ispirazione panaraba e socialista-spiri-tuale, che tre anni più tardi, a seguito di uncolpo di Stato, assume una linea filosovie-tica e più vicina al socialismo marxista. Nel1967, con la Seconda guerra arabo-israe-liana (o guerra dei Sei giorni), Israele dilaganei territori egiziani, palestinesi e giordani,occupando in Siria le alture del Golan, al-topiano di grande importanza strategica edi straordinaria bellezza che si estende percirca 1800 km². Ancor oggi non restituitoin sfregio al diritto internazionale, è statoriconquistato dai Siriani solo in minimaparte nel 1973, in occasione della Terzaguerra arabo-israeliana (o del Kippur). Nel1970, un secondo colpo di Stato interno alBa’ath, ordito dall’ala militare, porta al po-tere Hāfiz al-Asad. La repubblica presiden-ziale siriana, di fatto ereditaria, si trasformain una e vera e propria dittatura militarefilo-sovietica, durata un trentennio, carat-terizzata dal culto della personalità del pre-sidente. Hāfiz reprime sistematicamente leopposizioni. Conta su un discreto con-senso, che non risulta solo dai privilegi per-petuati ai militari. Le opere pubbliche(dighe in particolare) consentono al paese,che innalza sensibilmente il tenore di vita,l’autosufficienza energetica. Ma verso lafine degli anni Settanta esplode il dissensodei sunniti ortodossi. Hāfiz infatti concedede facto l’amministrazione dello Stato aglialauiti, minoranza cui appartiene. L’orto-dossia araba sunnita sopporta sempremeno questa sudditanza e la linea politicafilo-sovietica, bollando il presidente come“nemico di Allah”. I fondamentalisti sunniti

e i non fondamentalisti trovano un punto diincontro nella Fratellanza musulmana, orga-nizzazione che predica un approccio di tipopolitico all’Islam, di stampo parlamentarepiù che rivoluzionario. Essa respinge il laici-smo di leader come lo stesso Hāfiz in Siria eNasser e Mubarak in Egitto, l’occidentalizza-zione, ma anche l’estremismo islamico; si ri-chiama ai precetti di solidarietà del Corano,assumendo una posizione che, semplifi-cando, si può definire democratico-sociali-sta. Nel 1980 Hāfiz sfugge miracolosamentea un attentato. Nel 1982 una imponente ri-volta della roccaforte conservatrice sunnita,Hāma (al centro delle vicende allora comeoggi), è repressa nel sangue, senza rispar-miare torture ed esecuzioni di massa. Circa20.000 i cittadini uccisi. Nel 2000, alla mortedi Hāfiz, succede alla guida del paese il se-condogenito Bashār al-Assad. Nonostante ilcauto riformismo iniziale del presidente, cheaveva suscitato molte aspettative nei paesioccidentali, poco muta sul piano della de-mocrazia interna. Gli USA non cancellano laSiria dall’elenco degli “Stati canaglia”, per lasua ostilità nei confronti di Israele e i legamicon le milizie fondamentaliste palestinesi diHamās e gli Hezbollah libanesi. In realtà, talilegami si sono notevolmente allentati du-rante la presidenza di Bashār. L’onda della“Primavera Araba” giunge nel 2011 anche inSiria. Bene ricordare che il motore delle pro-teste e dei cambiamenti istituzionali sono leistanze di maggiore libertà civile e politica,abbattimento della corruzione, cessazionedella violazione dei diritti umani, lotta allapovertà. Per alcuni mesi Bashār cerca difronteggiare la protesta, che trova un im-portante contributo nell’esule Fratellanzamusulmana, attraverso limitate concessionialla democrazia reale. Preso atto del falli-mento di tale linea, si converte presto allastrada di una brutale repressione (del restopreceduta da quella del 2004 contro i curdi),che produce decine di migliaia di vittime,abusi e torture a danno dei civili, anchebambini.Riflessioni. Non poco di quanto ricordatofin qui è per lo più ignoto all’opinione pub-blica media. Si rischia così di non compren-dere adeguatamente: 1. perché i Siriani sioppongono al regime; 2. quali sono le re-sponsabilità storiche e attuali delle potenzein gioco. Resta tuttavia innegabile che inSiria è in atto una rivolta democratica daparte della popolazione inerme, che ha sfi-dato, per lo più con forme di protesta asso-lutamente non-violente, un regimesemi-dittatoriale e il suo esercito. Tale“eroica” istanza comporta una responsabi-lità mondiale. Tutti i paesi sono chiamati aproteggerla. Le ragioni per cui ciò sinoranon è avvenuto sono ascrivibili in primoluogo alle logiche di interesse presenti nelConsiglio Generale di Sicurezza dell’ONU, lacui riforma in senso democratico apparesempre meno procrastinabile.

Siria: ieri e oggi

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4 Attualità Novembre20114 Spettacolo

Si è tenuta dal 14 al 18 febbraio la sessantaduesima ediz ione del Fest ival

Italiani all’unisono con SanremoI l n o t o e v en t o non smen t i s c e l a p r op r i a a t t u a l i t à a r t i s t i c a e so c i a l e

Irene Erculei

Sanremo è da sessantadue anni il piùgrande e seguito festival della can-zone in Italia. Nasce per premiare e

mettere in luce nuovi cantanti e dare lapossibilità anche ai più giovani di farecarriera nel campo della musica. Que-st’anno, come lo scorso, del resto, a con-durre lo show abbiamo trovato il notocantante Gianni Morandi e la sua spallaRocco Papaleo affiancati dalla bellissimaIvana Mrazova. Il festival ha intrattenutogli Italiani per ben cinque serate, ricche diartisti nazionali e internazionali e noti uo-mini e donne dello spettacoloAdrianoCelentano, il duo comico Luca e Paolo,Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis,vallette dello scorso festival, la sketch-co-medy di Francesco Mandelli e FabrizioBiggio, ‘‘I Soliti Idioti’’, la campionessaolimpica Federica Pellegrini, la nota at-trice Sabrina Ferilli, Alessandro Siani at-tore e cabarettista, Cesare Prandelli eFabio Capello, i Cranberries, grande rockband della cantante Dolores O'Riordan, lacomica Geppi Cucciari e il gruppo delmomento: gli One Direction. Il Festival èstato ricco di argomentazioni politicheportate avanti soprattutto da Luca ePaolo, Alessandro Siani, ma anche lostesso Celentano che, sorprendendo tutticon un attacco ai media e con riflessionisulla vita e sulla morte, ha suscitato scal-pore, accusato di violazioni del codiceetico della Rai che l'artista si era impe-gnato a rispettare sottoscrivendo il con-tratto. Siani è stato a dir pocosorprendente: ci ha spiegato come tuttigli italiani siano “sulla stessa barca’’ ecome non dovremmo avere pregiudiziverso i nostri compaesani del nord Italia odel Sud.

Sul palco dell’Ariston erano presenti benventidue sfidanti: quattordici della se-zione Big e otto della sezione giovani.Dopo aver ascoltato tutte le canzoni, lagiuria ha deciso di escludere dalla garaIrene Fornaciari e i Marlene Kunz . Du-rante la terza serata vedono meno la spe-ranza di vittoria Gigi D’Alessio conLoredana Bertè e Pierdavide Carone conLucio Dalla. Vengono ammessi alle sele-zioni finali: Eugenio Finardi, Samuele Ber-sani, Nina Zilli, Dolcenera, Arisa,Francesco Renga, Noemi ed Emma. Tra igiovani che hanno presentato i loro branial pubblico in una gara a coppie ad esclu-sione diretta, i promossi alla finale sonoAlessandro Casillo, Erica Mou, Iohosem-

prevoglia e Marco Guazzone. Vincitori diquesta edizione di Sanremo sono EmmaMarrone con “ Non è l’inferno” e, per la se-zione giovani, il quindicenne AlessandroCasillo con “È vero’’.

Come nella maggior parte degli spetta-coli italiani, lo show porta con sé anchequalche scandalo: il vestito di Belen chedurante la sua entrata ha lasciato intrave-dere qualcosa di troppo. Il ministro del la-voro Fornero esordisce con sdegno neiconfronti della ragazza ed esorta il pub-blico italiano a non guardare la televisioneo cambiare canale poiché poco salutare,poiché offesa dal modo in cui la donna, perdiventare famosa, debba mettere in mostrapiù di quello che dovrebbe. Il ministro haragione. Abbiamo mai visto uomini in mu-tande in televisione? Allora perché noidonne dovremmo scoprirci per essere ap-prezzate? Belen, oltretutto, non avrebbebisogno di mettere in mostra il suo corpoper essere famosa, come afferma MichelleHunziker: “Belen è una bellissima ragazza,

sa ballare e cantare, non ha bisogno dispogliarsi’’.

Nonostante le numerose polemiche San-remo è atteso tutti gli anni dal pubblicoitaliano. L’audience è sempre molto ele-vata: quest’anno c’è stata una frequenzamedia del 47%. Ancora per qualche giornoi giornali scriveranno dei personaggi più invista e dopo scenderà il silenzio fino aquando sarà annunciato chi sarà il presen-tatore o i presentatori del prossimo Festi-val.

È sano avere una tradizione come quelladi uno show dedicato a tutti i più grandicantautori italiani. Anche se tutti non lo re-putano un beneficio e lo sottovalutano, ilfestival di Sanremo aiuta ad unire gli Ita-liani poiché proprio questo appuntamentoanticipa cambiamenti di costumi e tradi-zioni del nostro Paese: basti pensare ai beivestiti sfoggiati dai protagonisti dello showe ai milioni di Italiani coinvolti, intenti aguardare nello stesso momento lo spetta-colo in televisione.

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febbraio 2012

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5CulturaAnno VI ·Numero 2

I l 17 febbraio, i l 412° anniversar io dal rogo del famoso f i losofo di Nola

Bruno: daimoneroico o eretico demonio? Troppo spesso il suo rogo simboleggia istanze divergenti dall’autentico messaggio del Nolano

Daniele Rodolico

Se vi è un rogo che ha continuato a di-vampare per molti anni, dopo esserestato acceso il 17 febbraio del 1600, è

sicuramente quello di Giordano Bruno.Obiettivamente, ha un ruolo considere-vole negli orizzonti storicidell’Inquisizione. Ma nonè paragonabile alla por-tata che ebbe il processo,la condanna e l’abiura diGalilei: solo una prospet-tiva più “laica” ha per-messo di interpretare econtestualizzare i lavoridell’Inquisizione con esitidifferenti rispetto allesuggestioni del passato.Così, la condanna diBruno ha assunto unruolo importante più perquanto concerne la vi-cenda autobiografica delfilosofo di Nola, a diffe-renza di quanto accadutoper Galilei, che subì un processo certo dimaggior rilevanza storica per gli sviluppidel pensiero scientifico e per il dibattitoculturale. La figura di Bruno è divenuta,così, terreno di scontro per le stesse po-sizioni anticlericali e antidogmatiche: lafilosofia del Nolano si è spesso ridotta alsingolo episodio del rogo, oscurandoneil senso complessivo. Fu così che si arrivòad affermare che, senza il rogo, la filoso-fia di Bruno non sarebbe stata rilevante,come invece smentisce l’intera istruttoriadel processo, che testimonia la contro-versa fama del Nolano nel mondo euro-peo e la consapevolezza da parte degliInquisitori di cosa, al di là delle questionisquisitamente dogmatiche, una con-danna o l’assoluzione avrebbero com-portato per l’immagine della Chiesa e delsuo ruolo. Quel rogo significò, dal puntodi vista della Chiesa, ribadire la propriaauctoritas, che Bruno combatté in vita edi cui solo apparentemente potrebbesembrar vittima, se affermò davvero chegli inquisitori avevano più paura nel pro-nunciare la sentenza di quanto lo fosselui a subirne le disposizioni.

Numerosi intellettuali europei del XIXsecolo sostennero un movimento per er-gere una statua di Bruno al centro dipiazza Campo dei Fiori a Roma, luogo diesecuzione del rogo. Il monumento fuinaugurato nel 1889, alla presenza delpresidente Crispi, che appoggiò l’inizia-

tiva in funzione anticlericale. Leone XIII di-chiarò, dopo aver persino minacciato di la-sciare Roma, di aver pregato in ginocchiodavanti alla statua di San Pietro contro «lalotta ad oltranza contro la religione catto-lica». Giovanni Paolo II, nel 2000, si ram-maricò per l’esecuzione di Bruno, pur non

riabilitandone naturalmente leposizioni ideologiche. Posizionimai del tutto chiare poiché losguardo non sa andare oltre loscontro di Bruno col suo tempo:solo un punto di partenza percomprendere la filosofia del No-lano.

Quel monumento, ad operadello scultore Ettore Ferrari, fusimbolo di libertà intellettuale:chi meglio del “martire del liberopensiero” poteva simboleggiarela vittoria contro l’oscurantismoreligioso? Tuttavia, Bruno nonpuò essere definito tout court unpaladino contro l’oscurantismoclericale. Forse meno improprio

è ritenerlo l’anticipatore di una modernitàche Stefano Ulliana definisce propriamente“mancata”. Ma per comprendere queste ra-gioni, dobbiamo tornare a riconsiderare lafilosofia di Bruno oltre gli echi faziosi deipregiudizi filosofici e le istanze politiche,oltre dannosi archetipi e pregiudizi, river-berati nel tempo e fortemente condizio-nanti nella storia della critica.

Il rogo è il fuoco. Il fuoco, per Eraclito,esemplifica l’armonia dei contrari, la guerra(polemos) tra gli opposti, il continuo dive-nire. Un accostamento originale che ci per-mette di ripartire da quel rogo percomprendere la filosofia del Nolano se-condo la chiave più corretta, alla luce deglistudi critici del Novecento.

Il Leitmotiv della filosofia di Bruno è sicu-ramente “la sintesi”, grazie alla quale si rea-lizza l’ideale della tolleranza religiosa.Intrigante è la posizione psicologica del fi-losofo, che si riconosce “Mercurio”, inviatodagli dèi per portare un rinnovamentodopo secoli di decadenza. Egli permetteràdi dare una svolta positiva alla ruota vicis-situdinale del tempo. Intensamente per-suaso di ciò, è il motivo della “prassi” aconcretizzare l’inversione. L’uomo devesaper coniugare laboriosamente mani e in-telletto nella ricomposizione della diver-genza tra essere e apparire. Deve saperriscattarsi da uno statuto ontologico “um-bratile” rispetto all’infinità di Dio, consape-vole dell’irripetibilità del proprio destino.

Ma proprio la sua finitudine gli permette dievitare la Necessità, propria di Dio, e affac-ciarsi agli orizzonti della libertà. Così, a unapedissequa adesione a posizioni etero-nome contrappone la ricerca individuale,pur riservandola a una stretta cerchia dieletti rispetto alla massa, alla quale occorrela religione come strumento per l’educa-zione dei popoli. La civiltà è prodotto delfarsi. Un’operosità che diviene furorequando si cerca di oltrevalicare i limiti co-noscitivi dell’esperienza umana, in una ten-sione costante verso il ricongiungimentoall’Uno e all’identificazione con la natura:universale e individuale coincidono. Datutto ciò deriva la possibilità di controver-tere la vicissitudine in giustizia, la fortuna inProvvidenza. Alla base, vi è, dunque, il me-rito umano.

Queste istanze etiche, antropologiche,politiche, si configurano all’interno dellatradizione ermetica, ben analizzata neglistudi di Frances Yates. Non si comprendeBruno senza la saldatura tra la sua conce-zione vitalistico-panteistica e l’ermetismoe, anche, senza i rapporti con la tradizionefilosofica presocratica e soprattutto neo-platonica. Questi ultimi aspetti sono es-senziali, ma spesso sottovaluti.L’importante è riconoscere che la que-stione teologica, in Bruno, è assente finchéla contingenza religiosa non impediscel’operato di “Mercurio”. Ma non va dimen-ticato che il Nolano espresse non di radoposizioni di vicinanza verso il mondo cat-tolico, nel quale era stato educato. Più cri-tico contro i pedanti, ovvero i riformati, perla predestinazione che esautorava il meritoumano nello sviluppo della civiltà.

Il rogo di Bruno è espressione di coerenzaintellettuale, come per Socrate, ma anchedi un’incomprensione, di una mancata sal-datura nel contesto sociale. Rivela un falli-mento, l’impossibilità “pratica” diproseguire. Ma rimane affascinante il per-corso dell’indagine bruniana, ossia il per-corso di un uomo la cui vita rivela lacoincidenza tra ethos e daimon del notoframmento eracliteo. Si guarda al tempodell’uomo con lirismo e determinazione. Siritorna al naturalismo e all’ontologia deipresocratici, che pongono le basi della fe-licità degli individui, i quali trovano il sensodella loro vita nell’Essere e si liberano dallecatene aberranti dell’egoismo, di cui sonoaltrimenti emarginati prigionieri. Dunque,una prospettiva certo incompatibile con ilcattolicesimo del tempo, ma non conquello attuale e con lo spirito cristiano.

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febbraio 2012

AAAAtttthhhheeeennnnaaaaeeeeuuuummmm ccccoooonnnnssssiiiigggglllliiiiaaaa............ iiiillll lllliiiibbbbrrrroooo ddddeeeellll mmmmeeeesssseeeeGGiiaannmmaarrccoo MMoorroo recensisce ““IIll bbaarroonnee rraammppaannttee””

Cari lettori,se sieteparticolarmenteappassionati deiracconti fantastici evolete allo stessotempo riflettere sutematicheesistenziali, ecco unlibro che fa per voi.Tratto dalla trilogia“I nostri antenati” diItalo Calvino, “Il barone rampante”, cosìcome “Il visconte dimezzato” e “Ilcavaliere inesistente” (gli altri due libriche compongono la trilogia), gode dientrambe le caratteristiche, suscitandosin dai primi capitoli la curiosità dellettore.All’età di dodici anni il giovane baroneCosimo Piovasco di Rondò decide diarrampicarsi sugli alberi dei boschi diOmbrosa (tenuta fantastica situata sullariviera ligure), promettendo a sé stesso dinon mettere mai più piede sulla terra: ilragazzo, infatti, proviene da una famiglianobiliare aspirante al titolo di Duca e nonaccetta la rigida disciplina impostagli daisuoi genitori né tanto meno le ferreecondizioni previste dalla vita araldica. Lospirito ribelle e la sua grande passionenei confronti della natura lo portanoquindi alla disobbedienza e Cosimo èfermamente convinto a vivere la propriavita nel modo che più lo soddisfa. Neiprimi mesi il giovane barone vieneaiutato ad adattarsi alla vita sugli alberi

da suo fratello Biagio che costituisceanche la voce narrante del libro: è propriolui, infatti, a procurargli il cibo, le copertee i passatempi. Molto presto, però,Cosimo comincia ad abituarsi all’ideadella sua scelta, instaurando ancherapporti con altre persone della tenutapur non vivendo sulla terra. In modoparticolare il ragazzo conosce Viola, lafiglia di alcuni Marchesi con i quali la suafamiglia è in continua lotta per motivifeudali. I due si perdono di vista a causadella partenza di lei ma, quando siritrovano da adulti, tra loro scoppiaun’intensa passione: proprio questaintensa passione, dominata soprattuttodalla gelosia di entrambi, riesce adallontanarli. Cosimo però non vive soloesperienze amorose (nonostante il suostile di vita, avrà altre relazioni con molteragazze, tra cui Ursula, la figlia di alcuniprincipi spagnoli esiliati dal re) ma sidedica anche ad esperienze di caccia e adesperienze politiche: riesce, infatti, aduccidere dei lupi che terrorizzano gliabitanti di Ombrosa e a domare alcuniincendi verificatisi nei boschi dove ormaiè padrone.La vicenda è ambientata tra la secondametà del Settecento e la primadell’Ottocento: per tale ragione Cosimopuò partecipare, se pur indirettamente,alle campagne napoleoniche, mostrandouna certa simpatia per la Francia e perNapoleone Bonaparte con cui ha mododi scambiare una breve ma importanteconversazione all’epilogo della vicendasui valori essenziali della Rivoluzione esulla politica ideale.Cosimo è ormai sessantacinquenne: hatrascorso un’intera vita sugli alberi,prestando fede al giuramento fattoquando aveva dodici anni. In punto dimorte decide di salire su una mongolfierache lo porterà verso il mare: in questomodo non dà né agli abitanti di Ombrosané tantomeno a suo fratello (i genitorierano ormai morti) la soddisfazione di

vederlo toccare terra.Il linguaggio risulta alquanto semplice escorrevole. Il lessico, invece, è integratocon espressioni tipiche della lingua diCosimo e con alcune frasi in linguaFrancese, Inglese, Spagnola e Russa chepotrebbero dare al lettore qualchedifficoltà.Appassionante, divertente ma anchecurioso e allo stesso tempo “complesso”,“Il barone rampante”, così come l’interatrilogia (di cui consiglio vivamente lalettura!), rappresenta senz’altro uno deicapolavori della letteratura di Calvino.Credo sia molto piacevole per un buonlettore trarre degli insegnamenti da unlibro in cui prevale lo stile fantastico enotevolmente irreale: l’intento dell’autore,infatti, è proprio quello di lasciare unamorale implicita che deve essere appuntoscovata dal lettore tenendo conto delfatto che l’autodeterminazione, ilcoraggio di trasferire nella realtà i propridesideri, lo spirito della disobbedienza, ilcoraggio di affrontare ogni situazioneche la vita ci pone davanti… sono tuttitemi che si trovano nel libro e a maggiorragione nelle avventure che Cosimoaffronta nel corso della sua vita. Uninsegnamento che non puòassolutamente sfuggire agli occhi di unbuon lettore è possibile trovarlonell’epilogo della vicenda: si tratta delmantenimento delle promesse che sitraduce non solo con un coraggiomateriale (spirito di sopravvivenza) maanche con un coraggio morale, quelcoraggio che ha avuto Cosimo sin dallatenera età e che potete scoprire megliosolo se leggerete appassionatamentequesto libro.

Titolo Il barone rampante

Autore Italo Calvino

Editore Mondadori

Collana Oscar opere di I. CalvinoPagine 272Prezzo € 9,50

Fiuggi Fonte - Via Fonte Anticolana, 35Tel. 0775/515196 - [email protected]

3 Rubriche

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7RubricheAnno VI ·Numero 2

Titolo: Blade Run-ner (Director’s cut)Genere: fanta-scienzaAnno: 1982Casa di produ-zione: TandemProductionsRegia: Ridley ScottSceneggiatura:Hampton Fancher,

David Webb PeoplesFotografia: Jordan CronenwethMontaggio: Terry RawlingsMusica: VangelisScenografia: Jordan CronenwethEffetti speciali: Douglas TrumbullInterpreti: Harrison Ford, Rutger Hauer,Sean Young, Daryl Hannah, William San-dersontratto da un romanzo di Philip K. DickLos Angeles, 2019. La Tyrell Corporation,l’azienda più importante nel settore del-l’ingegneria genetica, è in grado di pro-durre artificialmente degli esseri identici intutto e per tutto agli esseri umani, i “repli-canti”. I replicanti, in particolar modo il loroultimo modello, Nexus 6, sono dotati dicapacità fisiche e intellettive superiori aquelle degli umani; vengono impiegatisolo nelle colonie “extramondo”, cioè sualtri pianeti, come degli schiavi, ma sonorigorosamente proibiti sulla Terra. Tuttaviai replicanti, pur nella loro perfezione artifi-ciale, sono stati creati con una “data di ter-minazione” che impedisce loro di vivereoltre i quattro anni. Rick Deckard (HarrisonFord) è un blade runner, un poliziotto che,sulla terra, va a caccia di replicanti in fugacon un unico scopo: “ritirarli”, cioè ucci-derli. Blade Runner è forse uno dei film più af-fascinanti del regista inglese Ridley Scott,

rubrica dedicata ai grandi classici del cinema italiano e straniero di ogni tempoideata e curata da EEuuggeenniiaa SSaallvvaaddoorrii

nella cui straordinaria carriera cinemato-grafica si possono annoverare titoli famo-sissimi tra cui Alien (1979), Thelma&Louise(1991), il Gladiatore (2000), le Crociate(2005), Robin Hood (2010). Quando si guarda Blade Runner, ciò checolpisce maggiormente lo spettatore non ètanto l’intreccio delle vicende narrate o lacaratterizzazione dei personaggi, ma leparticolari atmosfere: una cupa Los Ange-les multietnica appare confusa nel pulvi-scolo e battuta da una pioggia incessanteprodotta dall’inquinamento, pioggia chebagna un panorama d’acciaio e microchip.Le ambientazioni sono sempre caotiche, atestimoniare il sovraffollamento di un’im-mensa metropoli, e retrò, come se il filmnon si svolgesse nel futuro ma negli anni’40 (tecnica questa impiegata con successogià nei fumetti di Flash Gordon e Batman).Anche le luci sono utilizzate, nella maggiorparte delle scene, con un taglio radenteche conferisce agli interni colori caldi eopachi, e agli esterni colori freddi e ta-glienti. Blade Runner affronta con chiarezza e ori-ginalità il tema del diverso e dell’alieno, in-carnato dalle figure dei replicanti, che sonosimili agli uomini, ma profondamente dif-ferenti. I replicanti, prodotti artificialmentesullo stampo degli umani, oltre ad essereuguali a loro fisicamente lo sono anche in-tellettualmente ed emotivamente. L’indu-stria genetica fornisce loro addirittura deiricordi fittizi attraverso i quali ricostruisceartificialmente il loro passato e la loro sto-ria. Saranno infatti proprio le emozioni e ildesiderio di una vita normale a spingerenel film sei replicanti a fuggire e a cercaredi ricostruirsi una nuova esistenza sullaTerra. Umano, troppo umano… verrebbe dadire: l’ingegneria genetica ha varcato unconfine etico molto, molto delicato e ora irisultati sfuggono al controllo della scienza:i replicanti sono macchine, robot, da ter-minare quando non servono più, o sonoesseri umani, con tutti i diritti? Nel film essi

vengono descritti in tutta la loro umanitàe fragilità, ed è forse questo uno degliaspetti più originali ed affascinanti. InBlade Runner non c’è mai una netta lineadi demarcazione che separi “i buoni” da “icattivi”, come avviene nella maggior partedei film di fantascienza; qui il bene si con-fonde col male e viceversa o, meglio, è ildesiderio di sopravvivenza e di normalitàche prevale sull’umanità e la stronca inevi-tabilmente con la violenza e la vendetta.Deckard, protagonista della storia che permestiere “ritira i replicanti”, osserva da vi-cino l’umanità di questi esseri a metà tra ilreale e la finzione, e ne rimane profonda-mente colpito, in particolar modo attra-verso il legame affettivo che si crea tra luie Rachael, una dolcissima replicante che èconvinta di essere umana.«…Ho visto cose che voi umani non potre-ste immaginarvi. Navi da combattimentoin fiamme al largo dei bastioni di Orione. Eho visto i raggi B balenare nel buio vicinoalle porte di Tannhauser. E tutti quei mo-menti andranno perduti nel tempo, comelacrime nella pioggia. È tempo…di morire. »(le ultime parole di Roy Batty, replicanteNexus 6)

FFFFoooottttooooggggrrrraaaammmmmmmmiiii

PPPPeeeerrrr vvvvoooocccceeee ssssoooollllaaaa............ CristalliTappetodi cristallo,scricchiolail terreno pavimentodi gelo,ricoperto dalacrime immobilicome un mantello,una mattina d’inverno.Dalla coltre opaca,il silenzio è rotto all’improvviso:un taciturno punto nero,innocuo, massiccio, opprimente,indifferenteincombe attonitosulla distratta confusione.Intorno, come un rumore d’ovatta,tutto è deridente.Tutto è un chiaroscuro,prima che la notti sfumiin grigio e in bianco.E filtri ilbuongiorno.

una poesia di DDaanniieellee RRooddoolliiccoo

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CCCCrrrruuuucccciiiivvvveeeerrrrbbbbaaaa

DIRETTOREDaniele RodolicoVICEDIRETTRICE caporedattriceViviana Astazi Irene ErculeiFONDATORI E DIRETTORI ONORARIFrancesco Carletti, Marco Cecili e Gabriele Russo Russo

COLLABORATORI DI REDAZIONELuigi Fracassa, Aurelio Scascitelli, Alessia Recine, Viviana Cianca,Michela Caciolo, Anna Lucia Russo Russo, Sara Ciaralli, GiacomoMinori, Giacomo Polce, Gianmarco Moro, Grazia Caciolo, IreneErculei, Maria Vittoria Bigliardo, Angela Buonpane, LorenzoCellitti, Giulia Geraci, Eugenia Salvadori, Ludovico Celesti, FilippoCerrato, Prof.ssa Claudia Fantini, Prof. Francesco Bearzi, Prof.ssaMaria Laura Alessandroni.

Chiuso in Redazione il 26/02/2012 Stampato esente da autorizzazione - C.M. n° 242 del 02/09/1988

La follia di scambiare un paradosso per una scoperta, una metafora per una prova, un torrente di paroleper una fonte di verità capitali e se stesso per un oracolo, è innata in noi.

09/03 Giulia Geraci 18

“ Simone Tasca 16

26/03 Enrico Valeri 18

“ Pietro Coladarci 19

CCCCoooommmmpppplllleeeeaaaannnnnnnniiii

OORRIIZZZZOONNTTAALLII:: 11.. Fine della corsa - 33.. Sca-rabocchio - 99.. Tennis Club - 1111.. Holding pub-blica (sigla) - 1133.. Tutt’altro che profondità -1144.. Ha un alto valore nutritivo - 1166.. Un co-mando ai militi - 1188.. Una polbere fine - 1199..Fantastici - 2200.. Contano cinque dita - 2211..Percorsi circolari - 2222.. Gara - 2244.. Un grossocervo - 2255.. Si festeggia il 25 aprile - 2277.. Vabene - 2288.. Mettere i finimenti - 2299.. Piatto ailati - 3300.. Numerate progressivamente - 3311..Prefisso che raddoppia - 3322.. Frate eretico delTrecento - 3333.. Precede i nomi sul calendario- 3344.. Reggia moscovita - 3366.. Eventualità -3377.. Era “d’inverno” quello di un film di Rick-man - 3388.. Alimento quotidiano - 4400.. Vesteoperaia - 4411.. Non sposati - 4433.. Corona, ghir-landa - 4455.. Una penisola messicana - 4466..Gabbia per polli - 4477.. Grasso epidermico - 4488..Muhammad celebre pugile - 4499.. Al centro delRiad - 5500.. Litigioso - 5511.. Non qui.VVEERRTTIICCAALLII:: 11.. Il regno di Ayutthaya - 22.. Un-ghia adunca - 44.. Uncini - 55.. Coltivazioni do-mestiche - 66.. Colpevoli - 77.. Capoluogo pugliese(sigla) - 88.. Lodare entusiasticamente - 99..Contrazione volontaria - 1100.. Disordine pri-migenio - 1122.. La fauna subacquea - 1155.. Am-polle sui tavoli - 1177.. L’Irlanda repubblicana -1188.. Un maglione bucherellato - 2200.. Propriodella vita terrena - 2222.. Antipasti - 2233.. An-tica lingua - 2244.. Carne in gelatina - 2255.. Sta-bilita, ufficializzata - 2266.. Animali come lepecore - 2288.. Lessato - 3300.. Elabora informa-zioni - 3311.. Un gioco sul diamante - 3322.. Nonmancini - 3333.. La assicurano medici e infer-mieri - 3355.. Sono pari nell’armo - 3366.. Piccolainsenatura - 3388.. Un fiume nei film western -3399.. Li rodono i cani - 4411.. Un solido - 4422.. Ce-taceo di fiume - 4444.. Lettera greca - 4455.. Sì aLondra - 4477.. Sua Santità.

PPPPeeeerrrrllllaaaa ddddiiii ssssaaaaggggggggeeeezzzzzzzzaaaa

RRRReeeeddddaaaazzzziiiioooonnnneeee www.giornaleathenaeum.comPaul Valery