berchidda monumenti aperti 2012

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La guida ai siti di Berchidda Monumenti Aperti 2012.

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20 21 Ottobre 2012

BerchiddaMonumenti Aperti

COMUNE DI BERCHIDDA

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Gruppo Locale di Coordinamento BerchiddaComune di OlmedoDott.ssa Lucia ContiniAssessore Pubblica Istruzione, Sport e Sanità

Dr. Mario CorriasResponsabile area socio culturale

Dott. Giovanni Biddau

Dott.ssa M. Carmela Caria

Dr. Diego Corraine

Sig.ra M. Leonarda Correddu

Prof. Giuseppe Delitala

Dott.ssa Elena Fenu

Dr. Umberto Graziano

Sig. Luca Marsala

Prof. Marco Milanese

Dr. Luciano Sanna

Sig.ra Silvia Sanna

Dott.ssa Angela Simula

Dott.ssa Silvia Tilocca

Prof.ssa Barbara Wilkens

Sebastiano SannituSindaco Monda ApedduAssessore alla Cultura, Spettacolo e Pubblica Istruzione Antonio Rossi Responsabile settore Finanziario Luca NiedduAssociazione Time in Jazz Bastianina Calvia Associazione Eredi Pietro Casu Giuseppe Casu Banda musicale Bernardo Demuro Chiara Colomaiu Istituto Comprensivo G. Elia Lutzu

Mu Luciana - Stefania Scattolin Scuola dell’Infanzia Sacro Cuore

Mauro Pinna Tourism Sardinia

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Il territorio di Berchidda è ricco di attrattive turistiche meritevoli di essere scoperte, visitate e valorizzate:

dallo straordinario patrimonio naturalistico con i suoi paesaggi da cartolina ai siti storico-archeologici, dagli appuntamenti culturali all’enogastronomia e alla carat-teristica cordialità e ospitalità berchiddese.Visitare Berchidda significa intraprendere un viaggio magnifico tra rocce di straordinaria bellezza e dalle for-me più insolite, cespugli di mirto, cisto, ginestra e cor-bezzolo, attraverso boschi di lecci, sughere e ginepri. Significa respirare la storia antica, dei nostri avi, pas-sando tra i dolmen, i menhir, i tafoni e le antiche rovine del Monte Acuto, sospesi tra mito e leggenda. Il viaggio prosegue, tra misticismo e tradizione, visi-tando le chiese campestri, come Sant’Andrea e Santa Caterina, San Michele e San Marco, e al centro del paese la chiesa parrocchiale di San Sebastiano con il magnifico altare ligneo di inestimabile valore. Il viaggiatore, sensibile agli odori, ai suoni ed ai sapori, potrà poi iniziare un itinerario dei sensi che dagli splen-didi vigneti del Vermentino di Gallura, porta al Museo del Vino e alla cucine di Casa Meloni, dove è possibile assaporare, tra antiche anfore, torchi, tini e botti, i nostri deliziosi vini, accompagnati dai piatti e dai prodotti tipici della tradizione berchiddese. Potrà gustare il cibo tra le note jazz dei tanti musicisti che da sempre si esibisco-no durante il festival internazionale “Time in Jazz“ ed in altre innumerevoli occasioni o di quelle allegre della centenaria Banda musicale Bernardo Demuro, oppure ascoltando le parole delle meravigliose canzoni di Na-tale del Canonico Pietro Casu, riscoprendo, attraverso memorie fotografiche, reperti e racconti, la cultura e la tradizione di Berchidda. Il viaggiatore potrà ammirare tutte le attrattive che rendono particolarmente interessante e affascinante il nostro territorio e che per la prima volta, grazie a Mo-numenti Aperti, saranno visibili a tutti contemporanea-mente, e vivibili da chiunque abbia voglia di tuffarsi in quel clima familiare fatto di colori, sapori e profumi cha da sempre contraddistingue il nostro paese.

Sebastiano Sannitu Sindaco del Comune di Berchidda

Monda ApedduAssessore alla Cultura del Comune di Berchidda

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Il ComitatoScientifico Regionale Consiglio Regionale della Sardegna Claudia Lombardo Maria Santucciu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Luigi Crisponi Artigianato e Commercio

Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sergio Milia Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

Direzione Regionale per i Beni Culturali Maria Assunta Lorrai e Paesaggistici della Sardegna Sandra Violante

M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Enrico Tocco per la Sardegna Rosalba Crobu

Comune di Cagliari Massimo Zedda Enrica Puggioni

Provincia di Cagliari Angela Maria Quaquero

Ufficio Regionale Francesco Tamponi Beni Culturali Ecclesiastici

UPI Sardegna Francesco Putzu

ANCI Sardegna Cristiano Erriu Umberto Oppus

Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Università degli Studi di Sassari Attilio Mastino Pinuccia Simbula

Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri

Consorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu Giuseppe Murru

Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Alessandro Piludu Nicoletta Manai

Confesercenti Regione Sardegna Marco Sulis Confcommercio Sardegna Gavino Sini

Agenzia Nazionale Gianpiero Liori Sviluppo Autonomia Scolastica

Sardegna Solidale Roberto Copparoni Centro Servizi per il volontariato

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Turismo, identità e cultura, una combinazione ideale per una terra depositaria di tradizioni millenarie. Oltre che da

spiagge bianche e mare cristallino, i viaggiatori sono sempre più attratti da manifestazioni e itinerari culturali e da località d’arte della Sardegna. Una recente indagine conferma il trend, nel primo semestre 2011 nell’Isola è cresciuta del 20% la frequentazione di luoghi di interesse storico - artistico, un dato con pochi confronti in Italia. Fra le motivazioni alla vacanza, spiccano le visite al patrimonio artistico e monumentale: ‘uno scrigno di tesori’ composto in Sardegna da antichi palazzi e castelli, basiliche e musei, parchi minerari e archeologici, e disseminato sull’in-tero territorio. Un patrimonio da preservare innanzitutto, poi da riscoprire per i sardi e, nel contempo, da condividere con i visitatori con l’accoglienza della quale l’Isola è capace. Da condividere con itinerari culturali, come appunto Monumenti aperti, evento che suscita suggestioni ed emozioni uniche. La domanda turistica è orientata alla ‘memoria’ e alla cultu-ra, perciò la Regione Sardegna promuove l’architettura stori-co - artistica, simbolo di identità, così da assecondare anche il profilo moderno dei nostri visitatori, culturalmente preparati, rispettosi e desiderosi, oltre che di ‘vivere’ l’unicità di paesaggi incantevoli, anche di conoscere beni culturali e manifestazioni tradizionali.

Luigi CrisponiAssessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio

Anno dopo anno, Monumenti Aperti rappresenta un mo-mento importante che va oltre la semplice manifestazio-

ne culturale. È la condivisione della conoscenza del nostro patrimonio di cultura, di memoria e di storia condivisa. È la consapevolezza che i beni culturali rappresentano veramente noi stessi, la nostra espressione artistica e creativa, interprete dell’epoca che li ha visti nascere. È la testimonianza di quanto la cultura non sia un bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto, esposto, valorizzato, divulgato, fruito.Con Monumenti Aperti si vive un momento popolare e di festa dove un pubblico sempre più attento e consapevole delle po-tenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico, diven-ta protagonista della storia della nostra Isola. La promozione del nostro grande patrimonio culturale si è trasformata nel corso degli anni, proprio grazie a questa manifestazione, in un momento festoso e popolare che raduna giovani e meno giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e volontari culturali. Tutti ugualmente coinvolti in un’attesa op-portunità di arricchimento storico e culturale dove il nostro passato e il nostro presente si fondono per dare a tutti la con-sapevolezza che dobbiamo tramandarlo gelosamente, nel migliore dei modi, alle generazioni future. Sergio MiliaAssessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

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Informazioni utili

I monumenti saranno aperti sabato 20 ottobre dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e domenica dalle ore 9-00 alle ore 13.00, e dalle 14.00 alle 20.00.All’apertura e alla chiusura della manifestazione si esibirà la Banda B. Demuro.

Nella chiesa parrocchiale verranno sospese le visite durante le funzioni religiose.

Escursione Monte AcutoL’escursione prevede la partecipazione di 15 persone, par-tenza sabato ore 15,00 dalla Piazza del Popolo, su preno-tazione. Si consiglia abbigliamento sportivo e calzature adeguate.In caso di maltempo l’escursione potrebbe essere annullata.

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Gusta la città

Ristoranti – Pizzerie – Piatti velociIL BELVEDERE Ristorante Pizzerialoc. S’Alvara - 07022 Berchidda, tel. 079 704691www.berchiddabelvedere.com – [email protected] LIMBARA Ristorantevicolo Coghinas, 1 - 07022 Berchidda, tel. 079 704165 cell. 3336434171www.nuovolimbara.it - [email protected] MURETTOpiazza del Popolo, 20 - 07022 Berchidda, cell. 3332163398GENIPABU’ Pizzeria, grigleria, trattoria a menù fissoVia Logudoro, 3 - 07022 tel. 079 703068 – cell. 3397603717JAZZ PUB Birreria, piatti composti e paninotecaVia Regina Elena - 07022 Berchidda – cell. 3661540972SOS CHELVOS da Tore Pizzeriavia Anglona, 3 - 07022 Berchidda, tel. 3407703261JOLLY CAFÉ Piazza Fonte NuovaPAPPA&CICCIA Pizzeria da asporto, paninoteca, creperiaVia Roma ang. p.zza - 07022 Berchidda – cell. 3398949694ROYAL PIZZA di Gaias Sandro & c. snc PizzaVia Pietro Casu, 13 - 07022 Berchidda, cell. 3387416303

Bed and breakfastDOMO DE RESTEBLAS loc. Restelias - 07022 Berchidda, tel. 079 704781 – cell. 339 8576830 [email protected]. 3408208482, [email protected]&B San Michele Loc. S. Michele - Tonino Taras cell. [email protected]

Camping – Camper serviceTANCARE’ camping, camper service, piscina e bar Sas Melas Chidonzas - 07022 Berchidda, cell. 333 [email protected]

HotelNUOVO LIMBARA Ristorantevicolo Coghinas, 1 - 07022 Berchiddatel. 079 704165, fax 079 705030, cell. 3336464171www.nuovolimbara.it - [email protected] CHELVOS via Logudoro, 3 07022 Berchidda - tel. 079 704935

AgriturismoSA CORONA (solo camere e prima colazione) km. 11.40 da Berchiddaloc. Badu Deraiga - 07020 Berchidda - cell. 339 1511886 - 333 [email protected] TENUTA LOCHIRI cell. 339.1197266 - 335.404362www.tenutalochiri.com; [email protected]

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Museo del VinoVisita guidata e laboratori

sabato 20 ottobre1° ore 16.30 - 2° ore 18.00domenica 21 ottobre1° ore 10.00 - 2° ore 11.30 - 3° ore 16.30 - 4° ore 18.00

Percorso n° 1 Laboratorio ragazziConoscenza della cultura del vino e dell’uva attraverso i co-lori e i profumi della frutta. Visita guidata percorso museale accompagnati dagli studenti dell’Istituto Comprensivo G. Elia Lussu Oschiri-Berchidda.Durata 1 ora

Percorso n° 2 Laboratorio adulti/genitoriConoscenza della cultura del vino attraverso la degustazione guidata di un vino bianco e un vino rosso. Percorso senso-riale. Visita al museo accompagnati dagli studenti dell’Istituto Comprensivo G. Elia Lussu Oschiri-Berchidda

Mostra Piccolo vino in mostra Disegni dei bambini 3-5 anni Scuola dell’Infanzia Paritaria Sacro CuoreMaestre: Luciana Mu e Stefania Scattolin

Casa Meloni Sanna, ambienti cucine ingresso sotto la piaz-za del Popolo

domenica 21 ottobre1° ore 10.302° ore 12.00

Laboratorio degustazione e assaggio Zuppa Berchiddese, Max 15 pax a turno

(ambienti abitazione ingresso p.zza del Popolo) sabato dalle 16.30 alle 20.00 domenica dalle ore 10,00 alle ore 20,00??

Mostra/degustazione prodotti tipici di Berchidda.Il visitatore potrà conoscere le realtà produttive attraverso un percorso guidato dei vini della Cantina Giogantinu, Unmare-divino, Castello Monteacuto, i distillati e infusi di Lucrezio

Eventi collaterali

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R., i dolci di Rau Arte Dolciaria, Artigianpasta di Francesca Piga, Antiche Tradizioni di Francesco Sini & C, l’olio dell’O-leificio coop., i formaggi della Nuova Casearia di Salvatore Piga e Su Senabrinu sas di Casu R., i salumi dei F.lli Soggiu & C.

L’allestimento del percorso enogastronomico sarà abbinato alla mostra realizzata dalla Banda Musicale Bernardo De-muro, negli ambienti di Casa Meloni.

Laboratorio dell’Olio. Cucine Casa Meloni, a cura dell’O-leificio Gallura.sabato 20 ottobre1° ore 16.30 (durata 1 ora)2° ore 18.00 (durata 1 ora)

domenica 21 ottobre1° ore 16.30 (durata 1 ora)2° ore 18.00 (durata 1 ora)Max 15 pax a turno

Info e prenotazioni: Museo del Vino – Enoteca Regionale Ber-chidda tel/fax [email protected] – www.muvisardegna.it

rif. Promotrice culturale Antonella Usai - 3356469576

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Berchiddae il suo territorio

Berchidda è un paesino di poco meno di 3.000 abitanti, inca-stonato in un ambiente di pianura, collina e montagna, con unterritorio che si estende per 20.188 ettari. Ricca è la flora, tipicamente mediterranea, che la caratterizza. L’economia è costituita principalmente dall’allevamento del bestiame (ovini e bovini) e dall’agricoltura (in particolare vite e olivo) che con-sentono importanti attività nel settore lattiero-caseario e viti-vinicolo, dall’artigianato e dal commercio. Numerose sono le testimonianze storiche risalenti al periodo prenuragico e nura-gico: dolmen, menihir e nuraghi. Risalgono invece al periodo medievale i resti del Castello di Monte Acuto, chiamato dagli abitanti “Casteddu”. Anticamente, il paese sorgeva ai piedi del Monte Ruinas, fino a quando, in seguito ad una frana e ad una violenta pestilenza, gli abitanti furono costretti a spostarsi al di là del “Rio Zocculu” e a ricostruirlo dove si trova attual-mente. Caratteristica è la Piazza del Popolo, recentemente ristrutturata, che, oltre ad offrire un bellissimo panorama che spazia sul territorio circostante, vedeva affacciarsi, caso unico in Sardegna, tre chiese, una delle quali ormai sconsacrata. Da alcune cronache parrocchiali, risalenti alla fine del ‘700, sap-piamo che i berchiddesi erano un popolo molto laborioso, ma poco istruito e, purtroppo, dedito alla violenzae alla vendetta, piaghe che contribuivano fortemente ad alimentare la pover-tà; ma, fortunatamente, con l’istruzione e la civilizzazione le cose cambiarono, tanto che il paese ha raggiunto, nel corso degli anni, un discreto benessere sia economico che socia-le. Numerose sono le chiese campestri presenti nel territorio: Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Andrea e San Michele, situate a est del paese e risalenti, probabilmente, tutte allo stesso periodo, il ‘600, e tutte di costruzione povera e grezza;San Marco, a ovest, è stata invece arricchita (probabilmente essendo vicina al Monte Acuto), con alcuni capitelli, con un prezioso Retablo e con una bellissima e preziosa statua, a grandezza naturale, del Santo; pochissimi sono i ruderi, inve-ce, delle chiese di San Pietro e San Gavino; si hanno inoltre notizia della chiesa di Santa Barbara, che pare sorgesse nei pressi dell’attuale scuola media e che fu demolita per costruire un’abitazione privata. Tra i personaggi che hanno dato lustro al paese vanno ricordati Francesco Alvaro Mannu, il sacerdo-te Giuliano Fresu. Figura di spicco fu, tra i politici, Giangiorgio Casu, assessore all’agricoltura nella prima Giunta regionale. Sicuramente la figura più illustre è quella del Canonico Pietro Casu. Tra i personaggi di quest’ultimo periodo vanno ricordati Antonio Rossi, stimato poeta e vincitore di numerosi premi in ambito regionale e nazionale e Paolo Fresu, musicista jazz di fama internazionale, ideatore e direttore artistico del rinomato Festival Time in Jazz.

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Museo del Vino Enoteca Regionale BerchiddaIl Museo del Vino Enoteca Regionale della Sardegna, bene culturale Patrimonio della Regione Sardegna, è dedicato alla promozione e valorizzazione della cultura e tradizione del vino della nostra Isola. La struttura si sviluppa in due percorsi attraverso i quali si racconta l’evoluzione dell’enologia negli anni: esposizione museale iniziano la nostra storia le an-fore vinarie, si prosegue con attrezzatura più recente, come gli aratri in legno e in ferro per la preparazione della terra che ospita il vigneto, su laccu la vasca in trachite per la prima pigiatura con i piedi (ritrovati nei nuraghi e riutilizzati in epoca romana); il torchio con base in granito, struttura in legno e uti-lizzato per la pressatura delle uve; In questo settore troviamo anche l’esposizione di alcune delle bottiglie di vino del mer-cato sardo risalenti agli anni ‘50, ’60 e ’70. Data l’importanza che il tappo di sughero riveste nella conservazione del vino, l’ultima parte del percorso museale è dedicata al sughero e alla sua lavorazione.Enoteca regionale in esposizione numerose bottiglie rap-presentano la variegata produzione vitivinicola della Sardegna. È possibile acquistare e degustare i vini, abbinati ai prodotti dell’agroalimentare, creando delle armonie gustative. Inoltre è presente una selezione di infusi, distillati, dolci e miele.

Museo del Vino

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Chiesa campestre di

S. Caterina D’Alessandria

La chiesa campestre di S. Caterina d’Alessan-dria, martire della chiesa bizantina del IV secolo, è situata nel territorio a Nord-Est di Berchidda a circa 4,5 Km dall’abitato (partendo dalla Piazza del Popolo, passando per il cimitero e proseguendo

verso la strada per Calangianus). Sorge sul colle della tanca omonima in una zona protetta dal monte Limbara, favorita quindi da condizioni climatiche adatte agli insediamenti umani fin dai tempi più remoti . La natura, ricca di flora mediterranea, un tempo abbondava di greggi, coltivazioni, selvaggina e ar-nie di api. Attorno alla chiesa, fanno ancora buona sentinella gli olivastri secolari, sotto i quali si apparecchiano i tavoli il giorno della festa popolare (il primo sabato di Giugno). Que-sto territorio viene definito “zona di interesse archeologico” per la presenza di dolmen: “tavola di pietra” e “allèe couverte” (in francese corridoio coperto), tombe risalenti alla religione neolitica recente e megalitica (3000 a.C.). Altra traccia impor-tante dell’ Epoca antica sarda, relativa alla Sardegna romana (238 a.C.-476 d.C.), è il ritrovamento, in regione “Sa Contriz-zola”, del tesoro “su siddadu”, consistente in circa 1400 an-tiche monete romane. Tale tesoro è stato scoperto dai fratelli Demuro nel 1918, durante i lavori di aratura.Dopo un periodo di relativa prosperità vissuta nell’isola nei primi secoli del secondo millennio, tra la fine del XIV e la prima metà del XV secolo, si evidenzia l’ abbandono di numerosi centri abitati. Scompare così la maggior parte dei centri rura-li. Secondo la tesi di laurea della dottoressa A. Maria Taras, “I centri scomparsi del Monte Acuto”, di questi insediamenti sono rimaste solo le chiese attorno alle quali si svolgeva la vita religiosa; tra queste Santa Caterina, Sant’Andrea, San Michele, ristrutturate negli anni ottanta e aperte per le rispetti-ve feste; mentre restano scarsi ruderi di S. Pietro e S. Gavino.Di Santa Caterina d’Alessandria, (festa liturgica il 25 Novem-bre), la Passio greca del VI – VIII secolo narra il suo rifiuto a compiere sacrifici agli dei, secondo quanto impartito dall’ im-peratore Massenzio( o Massimino); fu condannata al supplizio della ruota dentata che però gli angeli riuscirono a spezzare e fu uccisa pertanto con la spada. È stata dipinta dai più grandi pittori: Raffaello, Tiziano, Correggio. Un’associazione, il cui presidente viene eletto ogni tre anni, organizza la relativa festa campestre con una messa e un pranzo offerto a tutti i partecipanti.

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Centro Laber

Il Centro Laber è un centro polifunzionale di produzione per lo spettacolo e le arti visive, musicali e performative. Il complesso, con oltre 3000 mq di spazi utilizzabili distribuiti su quattro livelli, è un luogo di lavoro, creazione e ricerca, versatile, attrezzato e polivalente, per la realizzazione di spet-tacoli teatrali, musicali e coreutici e di tutto ciò che ad essi è connesso (scenografie, costumi, colonne sonore, ecc.).Nato dalla riconversione, tuttora in corso, di un’imponente e suggestiva struttura industriale dismessa (l’ex-Caseificio la Berchiddese) il centro, acquisito dal Comune di Berchidda e gestito dall’associazione Time in Jazz, ospita dal 2009 com-pagnie nazionali ed internazionali di danza e teatro, residenze artistiche, concerti, mostre, stage e rassegne cinematografi-che, all’interno di un unico progetto di sperimentazione, divul-gazione e promozione culturale in continua evoluzione. Il fermento e l’attenzione nati in pochi anni attorno al centro, le produzioni realizzate, la partecipazione del pubblico alle attivi-tà promosse, dimostrano come il Laber trovi in Berchidda e nel territorio circostante l’ambiente ideale in cui operare e con cui interagire. In questo senso il radicamento di Time in Jazz nel territorio ed il suo essere contemporaneamente un vei-colo di promozione culturale internazionalmente riconosciuto, rappresentano uno dei punti di forza del centro e una delle ragioni della sua unicità.

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Banda musicale

La Banda Musicale “Ber-nardo Demuro” nasce nell’estate del 1913 grazie all’allora parroco Don Pietro Casu che riunì alcuni suo-natori del luogo. La Banda assunse da subito il nome del famoso tenore Bernar-do Demuro, illustre cittadi-no tempiese, affermatosi nei maggiori teatri italiani e stranieri, in particolare in

quelli spagnoli e sudamericani. La Banda esordì in pubbli-co nel 1914 con il Maestro Nuvoli di Bosa. Storicamente ha partecipato all’Inaugurazione dell’Ippodromo di Chilivani il 27 maggio del 1921 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III; al Giubileo del 2000 in cui la Banda si esibì in concerto all’An-gelus a Castelgandolfo, a cui seguì un incontro con Giovanni Paolo II e con il Segretario di Stato Angelo Sodano; al bi-centenario della Diocesi di Ozieri, nel 2003, dove incontrò, nell’Aula Nervi in Vaticano, Giovanni Paolo II.Diversi sono i Maestri che si sono succeduti alla Direzione: Nuvoli (il primo Maestro), De Biasi, Bezzi, Casu, Pinna, Busel-lu, Don Ruju, Campus, Piga, Fais, Grixoni, Demuru, Meloni e l’attuale Direttore Lucio Sebastiano Demuru. Tra i personaggi nati e cresciuti in Banda, non si può non citare Paolo Fresu, che ha iniziato la sua attività bandistica all’età di 11 anni “suo-nando musiche strane senza senso” (così dicono i bandisti un po’ avanti con gli anni e che lo hanno visto crescere) e che, ogniqualvolta rientra in paese, non perde occasione per suonare con la sua banda.La Banda ha partecipato e partecipa a diverse manifestazioni civili, religiose, raduni e concerti, non solo a Berchidda, ma anche in diversi centri della Sardegna e dell’Italia (nel 1989 a Folgaria, in Trentino, nel 1992 a Sella Nevea, in Friuli, nel 2002 a La Tour D’Aigues, in Francia); nel 2009 ha partecipato al programma televisivo su Rai2 Sereno Variabile condotto da Alberto Bevilacqua; ogni anno, partecipa attivamente, con un concerto, al Festival “Time in Jazz”. Attualmente la Banda è composta da circa 40 musicisti, la cui età varia dagli 11 agli ….81 anni. Ogni anno vengono or-ganizzati dei corsi, finanziati dalla Regione Sardegna, dalla Provincia di Olbia - Tempio e dal Comune di Berchidda, che permettono l’inserimento in organico di nuovi soci e il perfe-zionamento degli stessi associati, avviando alla musica molti giovani e garantendone una continua partecipazione.

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Mostra

Pietro Casu

Pietro Casu è nato a Berchidda il 13 Aprile 1878. Divenne parroco di Oschiri e poi di Berchidda, dove rimase fino alla morte avvenuta il 20 Gennaio del 1954. È stato teologo, filo-sofo, scrittore e ha insegnato lettere presso i seminari di Ozieri e Sassari. È stato sicuramente uno dei personaggi più im-portanti del primo Novecento sardo. Fu profondo conoscitore ed amante della Lingua Sarda che usò spesso anche nei di-scorsi ufficiali e nelle sue prediche; prediche che avevano un grande effetto sui fedeli sia per l’ottimo uso della lingua sarda che per le citazioni “classiche”che era solito fare e che sono state raccolte e pubblicate nel 1979 nel volume “Preigas”. Ha scritto anche diverse poesie e romanzi in Italiano, come “Aurora Sarda”, “La Voragine”, “Notte Sarda”considerato il suo capolavoro, “Ghermita al core”. Pietro Casu ha studia-to ed effettuato ricerche sul Sardo Logudorese, realizzando un’opera manoscritta di oltre mille fogli, stampata nel 2002, il “Vocabolario Sardo Logudorese- Italiano”. Ha anche tradotto in sardo poesie italiane e straniere e ha curato la traduzione in Lingua Sarda Logudorese della Divina Commedia, pubblicata nel 1929 con il titolo “Sa Divina Cumedia de Dante in limba salda”. In suo onore si svolge, con cadenza biennale, da oltre vent’anni, grazie all’Associazione “Eredi Pietro Casu” e in col-laborazione con il Comune di Berchidda, il Premio di poesia a lui intitolato, rivolto a tutti i poeti che possono partecipare con elaborati in lingua sarda nelle sue diverse varianti.

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Monte Acuto

Berchidda conserva ancora dei luoghi e delle tradizioni che meritano di essere scoperte e visitate. Dai siti archeologici, ai fantastici paesaggi mozzafiato, dall’enogastronomia alla tipi-ca accoglienza del luogo.Uno dei siti più interessanti è sicuramente il Monte Acuto. Evocatore di miti e leggende, parte essenziale della tradizione orale berchiddese. In questo monte tanto decantato, trova dimora e ospitalità un importante insediamento archeologico, che attraversa il tempo e la storia, per presentarsi a noi in veste mistica.La recente scoperta di un dolmen, di numerosissimi tafoni e ripari sotto roccia, il rinvenimento per tutto il colle di oggetti d’uso, di frammenti di ossidiana, di cocci di ceramica varia-mente lavorata, di una matrice di fusione per metalli e di un bracciale di epoca nuragica, riportano ad una arco cronolo-gico esteso dagli insediamenti più antichi, preistorici, ad altri più recenti, di epoca storica, antica o medioevale. La fortezza appartenne ad Adelasia di Torres e al marito Ubaldo Viscon-ti, poi ai Doria e ai Malaspina ed infine ai giudici di Arborea. Rimangono, in rovina, tratti di mura, resti di una torre e una cisterna. Il sentiero che porta alla cima del monte riproduce perfettamente li temporali sopra descritte, dal periodo nura-gico al periodo medioevale del quale oggi rimangono i ruderi del castello, la fortezza del Monte Acuto. Il tutto contornato fa forti emozioni paesaggistiche e naturalistiche, con una visuale a trecentosessanta gradi sull’intero territorio.

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Chiesa di San SebastianoAltare ligneo e Chiesetta del Rosario

In Piazza del Popolo si affacciavano, caso unico in Sarde-gna, tre chiese: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Se-bastiano, la chiesa di Nostra Signora del Rosario e la chiesa di Santa Croce, ormai sconsacrata e trasformata in cinema teatro. Intorno alla seconda metà del ‘600, i berchiddesi abbandonarono il culto di San Sisto (sino ad allora patrono del paese), la cui chiesa, che sorgeva alle pendici del Monte Ruinas, fu smantellata e le pietre recuperate per realizzare la chiesa di San Sebastiano e la chiesetta del Rosario. Il culto di San Sisto fu così sostituito con quello di San Sebastiano, protettore delle popolazioni contro le epidemie della peste, proprio in occasione della fine della devastante epidemia di peste del 1652 che, oltre ad aver decimato la popolazione, aveva provocato lo spostamento del paese dalla zona intorno al Monte Ruinas a quella attuale. Una leggenda, tramandata oralmente, narra che la nuova chiesa fu edificata nel punto esatto in cui si fermarono i buoi che trasportavano la statua del Santo. La chiesa era leggermente più lunga, più larga e più alta dell’adiacente chiesetta del Rosario e vi si accedeva tramite due ingressi; all’interno, ai lati , erano presenti alcune cappelle. La vecchia chiesa fu demolita nel 1976 e ricostruita in stile moderno: è un edificio ampio, con grandi vetrate isto-riate e conserva al suo interno numerose opere di artisti locali e un importante monumento artistico e storico, l’Altare Ligneo del ‘700, solo recentemente restituito alla parrocchia. Si tratta di un Altare Ligneo policromo, pare commissionato da una facoltosa famiglia del luogo e realizzato, probabilmente nella prima metà del ‘700, da un esperto artigiano sassarese di cui non si conosce il nome. Nel corso degli anni, ha subito di-verse fasi di restauro sia di consolidamento strutturale che di

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carattere estetico. Nelle tre nicchie sono collocate, a sinistra, la statua di San Sebastiano, a destra, la statua di Santa Lucia e al centro il Cristo Risorto. Il quadro che sormonta l’altare raffigura il Padreterno; nel paramento centrale è collocata la Croce dell’Ordine di Malta. A fianco della chiesa parrocchiale, si trova la Chiesetta del Rosario, un edificio dalle belle linee seicentesche, sottoposta qualche anno fa a operazioni di restauro. Al suo interno, sono custodite alcune delle statue, tra le meglio conservate, delle vecchie cappelle; tra queste, il trittico formato dalla Madonna del Rosario, San Domeni-co e Santa Caterina, e la preziosa statua di San Marco. Vi sono inoltre conservate le campane della vecchia chiesa e il Crocifisso snodabile, utilizzato nei riti della Settimana Santa, portato in processione e deposto al termine nella chiesetta.

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Partecipano alla manifestazione

Comune di BerchiddaAssociazione Time in JazzAssociazione Eredi Pietro CasuBanda musicale Bernardo DemuroMuseo del Vino-Enoteca regionale della SardegnaSoc. Coop. Enoturistika

Istituto Comprensivo “G. Elia Lutzu” Scuola Primaria classi:Classe II A Ins. Rosamaria Casu- Annalisa AchenzaClasse III A Ins. Chiara Colomaiu- Pianezzi AgneseClasse IV A Ins. Giuseppina SannituClasse IV B Ins. Giovanna CrastaClasse V A Ins. Antonella PigaScuola Secondaria di I grado:Classi II A-B Ins. Ludovica PianezziClasse III a Ins. Salvatore Nieddu

Scuola dell’Infanzia “Sacro Cuore”: tutti i bambini accompagnati dalle Insegnanti Luciana Mu e Stefania Scattolin

Dott. ssa Anna Maria Taras Oleificio Coop. GalluraParrocchia San SebastianoI.S.R.E. – Istituto Superiore Regionale Etnografico NuoroDirettore Generale, Dott. Paolo PiqueredduILISSO EdizioniArchivio di Stato - Sassari Mauro Pinna, Tourism Sardinia

Comitato Santa Caterina, Presidente Paolo Apeddu

Cantina Giogantinu - Unmaredivino - Castello Montea-cuto - Lucrezio R. - Rau Arte Dolciaria - Artigianpasta di Francesca Piga - Nuova Casearia di Salvatore Piga - Su Senabrinu di Casu Rita - F.lli Soggiu & c.

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