benaco mensile della comunità parrocchiale di torri...

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Carissimi parrocchiani di Torri e di Pai, in occasione del mio Giubileo sacerdotale desidero rivolgermi a ciascuno di voi con queste semplici parole per rendervi partecipi dei sentimenti che stanno nel mio cuore. "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini"( Mc 1,17): è l'invito che Gesù rivolse un giorno ai primi discepoli incontrati sulla riva del mare di Galilea. Questo stesso messaggio fu diretto nel corso di duemila anni di storia a tanti giovani e uomini di ogni condizione sociale, chiamati a continuare l'opera che Gesù aveva iniziato in Palestina con l’annuncio del Vangelo per portare a tutti salvezza. È questo l'invito che un giorno il Signore fece risuonare nell’intimo del mio cuore, chiamando anche me a seguirlo dicendomi: "Vieni, seguimi. Farò di te un lavoratore nella vigna del Signore". Ogni vita sacerdotale inizia appunto con questa misteriosa chiamata del Signore, per la quale non rimane che ringraziarLo eternamente. Entrato in Seminario subito dopo le Elementari, ho fatto tutto il percorso formativo fino alla Teologia ( 13 anni di formazione). Il 27 giugno del 1965, in una luminosa e soleggiata mattinata d'estate, ricevevo l'ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Verona, per le mani del compianto Vescovo Mons. Giuseppe Carraro, ora servo di Dio, insieme ad altri miei compagni di Seminario. Ed iniziava così il mio lungo percorso di servizio sacerdotale nella santa Chiesa di Dio che è in Verona; dapprima nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Golosine, poi nella Comunità del Seminario Vescovile Maggiore di Verona per la pastorale vocazionale e per la formazione degli studenti di Teologia, quindi per 31 anni al Santuario della Madonna della Corona, infine dopo un breve periodo a Garda nella nostra Parrocchia di Torri e di Pai. Oggi, alla distanza di 50 anni, sono qui ad invitarvi ad elevare un inno di ringraziamento al Signore per il grande dono della vocazione sacerdotale che Egli mi ha fatto. "L'anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore", esclamò Maria nell'incontro con Santa Elisabetta. Ed è questo anche il canto che sgorga spontaneo dal mio cuore unito al vostro in questo giubileo sacerdotale, mentre contemplo la grande bontà e misericordia del Signore che senza nessun mio merito mi ha chiamato in questi cinquant’anni a stare con Lui, Gesù, e mi ha mandato ad annunciare il Vangelo della Divina Misericordia. Ogni vocazione sacerdotale è un grande mistero, è un dono che supera infinitamente l'uomo. Come ogni sacerdote, anch’io l’ho sperimentato chiaramente in tutti questi cinquant’anni. Per questo non mi resta che adorare in silenzio Dio, tre volte santo, prostrandomi dinanzi a Lui e proclamando la sua eterna misericordia, e donare tutta la mia vita per Lui. Nella celebrazione del 50° di ordinazione sacerdotale desidero unirmi intorno al nostro altare con la Comunità di Torri e di Pai per elevare una corale preghiera di lode a Gesù Sommo ed Eterno Sacerdote dicendo: grazie, perdono e confido in Te, unitamente all’atto di affidamento a Maria, Madre sua e Madre nostra . A tutti vada il mio ringraziamento più sincero. Benedite con me il Signore, insieme lodiamo il suo nome, perché grande è il suo amore per noi. Don Giuseppe Luglio 2015 - Anno 17 (n° 200) Mensile della Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco

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Carissimi parrocchiani di Torri e di Pai, in occasione del mio Giubileo sacerdotale desidero rivolgermi a ciascuno di voi con queste semplici parole per rendervi partecipi dei sentimenti che stanno nel mio cuore. "Seguitemi, vi far pescatori di uomini"(Mc 1,17): l'invito che Ges rivolse un giorno ai primi discepoli incontrati sulla riva del mare di Galilea. Questo stesso messaggio fu diretto nel corso di duemila anni di storia a tanti giovani e uomini di ogni condizione sociale, chiamati a continuare l'opera che Ges aveva iniziato in Palestina con lannuncio del Vangelo per portare a tutti salvezza. questo l'invito che un giorno il Signore fece risuonare nellintimo del mio cuore, chiamando anche me a seguirlo dicendomi: "Vieni, seguimi. Far di te un lavoratore nella vigna del Signore". Ogni vita sacerdotale inizia appunto con questa misteriosa chiamata del Signore, per la quale non rimane che ringraziarLo eternamente. Entrato in Seminario subito dopo le Elementari, ho fatto tutto il percorso formativo fino alla Teologia ( 13 anni di formazione). Il 27 giugno del 1965, in una luminosa e soleggiata mattinata d'estate, ricevevo l'ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Verona, per le mani del compianto Vescovo Mons. Giuseppe Carraro, ora servo di Dio, insieme ad altri miei compagni di Seminario. Ed iniziava cos il mio lungo percorso di servizio sacerdotale nella santa Chiesa di Dio che in Verona; dapprima nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Golosine, poi nella Comunit del Seminario Vescovile Maggiore di Verona per la pastorale vocazionale e per la formazione degli studenti di Teologia, quindi per 31 anni al Santuario della

Madonna della Corona, infine dopo un breve periodo a Garda nella nostra Parrocchia di Torri e di Pai. Oggi, alla distanza di 50 anni, sono qui ad invitarvi ad elevare un inno di ringraziamento al Signore per il grande dono della vocazione sacerdotale che Egli mi ha fatto. "L'anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore", esclam Maria nell'incontro con Santa Elisabetta. Ed questo anche il canto che sgorga spontaneo dal mio cuore unito al vostro in questo giubileo sacerdotale, mentre contemplo la grande bont e misericordia del Signore che senza nessun mio merito mi ha chiamato in questi cinquantanni a stare con Lui, Ges, e mi ha mandato ad annunciare il Vangelo della Divina Misericordia. Ogni vocazione sacerdotale un grande mistero, un dono che supera infinitamente l'uomo. Come ogni sacerdote, anchio lho sperimentato chiaramente in tutti questi cinquantanni. Per questo non mi resta che adorare in silenzio Dio, tre volte santo, prostrandomi dinanzi a Lui e proclamando la sua eterna misericordia, e donare tutta la mia vita per Lui. Nella celebrazione del 50 di ordinazione sacerdotale desidero unirmi intorno al nostro altare con la Comunit di Torri e di Pai per elevare una corale preghiera di lode a Ges Sommo ed Eterno Sacerdote dicendo: grazie, perdono e confido in Te, unitamente allatto di affidamento a Maria, Madre sua e Madre nostra . A tutti vada il mio ringraziamento pi sincero. Benedite con me il Signore, insieme lodiamo il suo nome, perch grande il suo amore per noi.

Don Giuseppe

Luglio 2015 - Anno 17 (n 200)

Mensile della Comunit Parrocchiale di Torri del Benaco

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LA FAMIGLIA FRA LA FAMIGLIA FRA LA FAMIGLIA FRA LA FAMIGLIA FRA SOCIET E MERCATOSOCIET E MERCATOSOCIET E MERCATOSOCIET E MERCATO

Pu esistere una societ senza famiglia? La risposta a questa semplice domanda complessa. Per farla in breve potremmo dire che essendo la famiglia la base della societ, questultima non pu esserci se non vi la famiglia quale sua componente primaria. Quindi una sua tutela significa un rafforzamento della societ stessa. Invece, se si vuole modificare la societ sufficiente abbandonare la famiglia e introdurre figure diversificate di famiglia, affermando che non vi una tipologia unica di nucleo familiare e che lamore, quale suo fondamento, pu avere diverse espressioni. Il tutto condito con lolio della tolleranza, e il sale dellapertura e della modernit. Cos,modificando il concetto di famiglia, si giunge ad alterare la societ stessa. Ma quale sarebbe la fisionomia di questa societ? Quale il progetto che vorrebbe perseguire, lidentit in cui si riconoscerebbe? Semplicemente nessun progetto e nessuna identit. Perch la societ si ridurrebbe ad essere un puro mercato. La societ sarebbe composta da individui i quali come scopo della vita hanno quello di consumare e la loro identit sarebbe data dal fatto che sono anzitutto dei consumatori,dei clienti, degli utenti. Questa sarebbe unoperazione molto sottile, condotta agitando la bandiera della libert e del rispetto per la diversit, in realt il suo unico scopo quello di disaggregare lindividuo dalla sua identit e appartenenza per iniettargli una nuova personalit, quella del consumatore felice e divertito il cui compito quello di trascorrere il suo tempo dando il proprio assenso e denaro a tutte le mode che, sapientemente programmate, vengono propinate sul mercato. Innestando il virus del divertimento quale diritto fondamentale dellindividuo lo si svelle dalle sue radici e lo si getta in pasto allidolo delledonismo, dinanzi al quale, privo di ogni difesa educativa, non gli resta che prostrarsi in ammirata adorazione. Poich il bacillo del piacere che gonfia le attese, non trova, n pu trovare, il suo appagamento nelle realt quotidiane ecco offrire in suo aiuto le sostanze stupefacenti che gi

invadono la societ votata al dio piacere. Sono queste che garantiscono il compimento della promessa del massimo godimento possibile. Le leggi che indeboliscono il ruolo pubblico della famiglia, preparano generazioni future a basso tasso di responsabilit. La famiglia la prima scuola di accoglienza, la prima palestra di vita per imparare ad essere buoni cittadini. Il suo rafforzamento, fortifica tutta la societ. Dire no al precariato affettivo, alle sue leggi e alle sue lusinghe significa avviare il vero cambiamento di cui abbiamo bisogno: la rivoluzione educativa. Oggi i genitori fanno pi fatica ad educare, c una generazione di giovanissimi che non riesce a diventare adulta. E, davanti a questi problemi, la risposta della politica solo quella di dare cittadinanza a forme alternative e pi deboli di convivenza. Si indica solo una scorciatoia. Che dal punto di vista educativo corrisponde a premiare una forma minore di responsabilit anche verso i figli: si preferisce incentivare la transitoriet affettiva. Simili provvedimenti firmano la resa educativa, la rinuncia a scommettere sulla famiglia; si cerca di scardinarla per far scordare il suo ruolo sociale che mantiene coeso il Paese attraverso la trasmissione dei valori tra le generazioni. Occorre invertire questa logica e sostenere con coraggio la famiglia, architrave della societ, perch se cresce la famiglia, cresce il Paese.. La famiglia il luogo della trasmissione dei valori morali, religiosi, anche politici di una societ. Snaturarla vuol dire minare il fondamento stesso della societ.

Tarquinio

HANNO RICEVUTO IL BATTESIMO

BIANCA ALLEGRA

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LA TREDICINA DI LA TREDICINA DI LA TREDICINA DI LA TREDICINA DI S. ANTONIOS. ANTONIOS. ANTONIOS. ANTONIO 2015201520152015

La Tredicina di Sant'Antonio, che si snoda dal 1 al 13 giugno, cio fino alla festivit del Santo, ha nella nostra cittadina una tradizione ben consolidata. Ogni anno per sembra rivestirsi di nuovo. Intanto questa pia pratica si pu definire il naturale proseguimento e coronamento della devozione mariana del mese di maggio appena terminato. Ogni sera la Tredicina conserva al suo interno la preghiera di Sant'Antonio dedicata a Maria Vergine. Il nostro non un incontro di persone anziane e rassegnate, che stancamente si sforzano di mantenere in piedi una vecchia usanza. Col passare degli anni, protagonisti sono sempre pi i giovani, bambini e ragazzi, che animano le funzioni. Ad essi affidata, e lo fanno con convinzione quasi in competizione, la lettura delle tredici invocazioni, cos come avviene per la recita del Rosario nel mese di maggio. Noi adulti ci lasciamo trasportare, sorpresi ed affascinati dall'atmosfera serena, gioiosa e coinvolgente, che la loro presenza ci regala. Fa parte integrante della Tredicina anche la lettura di un brano del Vangelo o di un passo del Nuovo Testamento. Segue poi una riflessione sulla vita del Santo, sul suo pensiero, sulla sua catechesi. Don Giuseppe ha messo bene in evidenza che punto di riferimento di ogni pia pratica, devozione o celebrazione e rimane sempre Ges. Sant'Antonio, in sintonia con San Francesco, ci ricorda che l'identit cristiana trova la sua forza in Cristo Ges. La Chiesa, della quale noi tutti facciamo parte, unit d'amore, ha soggiunto ancora il nostro Parroco, ed nostra Madre. Essa rinnova la presenza di Cristo tra gli uomini finch Egli verr. Nel giorno del Santo, come si ama definirlo, la Santa Messa conclude, come sempre, la Tredicina. Ha presieduto quest'anno mons. Callisto Barbolan, vicario vescovile per la vita consacrata. Hanno concelebrato il nostro Parroco e Don Tiziano. Sintetizzo brevemente il contenuto dell'omelia di mons. Callisto. Chi sono i Santi? Cos' la santit? San Paolo chiamava santi tutti i componenti delle comunit da lui fondate, persone

normali, comuni quindi. Noi veniamo santificati con il battesimo. Con il battesimo abita in noi lo Spirito di Dio. Ma il dono del battesimo, per essere efficace e produttivo, come avviene per una qualsiasi pianticella, ha bisogno di essere continuamente alimentato. Questo lo si pu fare in due modi: 1 Ges si fatto cibo per noi e per fare questo ha scelto l'alimento pi semplice e comune: il pane. Per essere cristiani dobbiamo mangiare di questo pane tutte le domeniche: il giorno del Signore. 2 Si deve fare anche il bene; compiere opere buone. Le opere buone di per s non ci fanno santi ma, come un termometro, misurano la nostra capacit di crescere nella santit. Cos il Vicario vescovile ha concluso la sua riflessione: "Per raggiungere la santit dobbiamo lasciarci inondare della presenza di Dio". Una bella festa formata di tante particolarit. Le composizioni floreali e le appropriate interpretazioni della corale Don Leone hanno contribuito ad assicurare solennit alla celebrazione della Santa Messa. Con Essa si concluso un particolare periodo di spiritualit, vissuta proprio in questa suggestiva chiesetta di Sant'Antonio con la partecipazione assidua di molta gente, parrocchiani ed ospiti compresi.

William

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LINEE GENERALI DEL PROGETTO PASTORALE PER LANNO 2015/2016

Una Chiesa eucaristica

convertita alla Misericordia Dopo aver riflettuto nei due anni precedenti sui soggetti protagonisti della trasmissione della fede nel segno della corresponsabilit e sullimportanza dellEucaristia, celebrata e adorata, come lhumus pi fecondo per la sua maturazione, sollecitati dallimminenza dellAnno della Misericordia indetto da Papa Francesco, a grandi linee elaboriamo e proponiamo per la nostra diocesi un progetto, con inizio dall8 dicembre prossimo, focalizzato sullargomento: Una Chiesa eucaristica convertita alla Misericordia. Nel frattempo seguiamo con interesse i due avvenimenti piu significativi che richiameranno lattenzione anche mediatica: il Sinodo sulla famiglia il Convegno di Firenze sullargomento In Gesu Cristo il nuovo umanesimo. Articoliamo il progetto che fa da focus allanno pastorale in quattro parti. 1. Alla riscoperta della Misericordia

di Dio Per penetrare nel cuore stesso della Misericordia di Dio e necessario anzitutto riscoprire i principali testi dellAntico e del Nuovo Testamento che ne costituiscono una sinfonia. Precisando che il termine Misericordia nellAntico Testamento traduce quello di rahmn, termine ebraico che evoca le viscere materne, con tutta la carica di emozioni e di empatia che lo caratterizza: Dio ha per luomo viscere di tenerezza e di empatia; come a dire che non pu stare senza di noi, come una madre nei confronti dei figli.

Segnaliamo alcune citazioni significative da utilizzare soprattutto nei momenti di formazione.

Testi dellAntico Testamento

Avr misericordia di chi vorr avere misericordia. [] Il Signore, Dio misericordioso e pietoso (Es 33, 19; 34, 6). Il Signore Dio tuo e un Dio misericordioso. [] Il Signore usa misericordia fino a mille generazioni (Dt 4, 3; 5, 10). Io sono il Signore che agisce con misericordia. [] Provo per lui profonda tenerezza (Ger 9, 23; 31, 20). Al tempo della misericordia ti ho ascoltato. [] Lo Spirito del Signore e sopra di me; per questo mi ha consacrato con lunzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, [] a proclamare lanno di grazia del Signore (Is 49, 8; 61, 1-2). Amore voglio e non il sacrificio. [] Il mio popolo duro a convertirsi, [] il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Non dar sfogo allardore della mia ira, perche sono Dio e non un uomo (Am 6, 6; 11, 7-9; cf anche 14, 2-9). Ogni tua via e misericordia e verit. [] Benedetto sei Tu, Dio misericordioso. [] User misericordia a tutti voi, [] chi sa che non vi usi misericordia (Tb 3, 2.11; 13, 5.8). Quale la sua grandezza, tale anche la sua misericordia (Sir 2, 18). Abbi piet di me secondo la tua grande misericordia (Ne 13, 22). Ritornate al Signore vostro Dio perche egli misericordioso e pietoso (Gl 2, 13 ss). Qual dio come te che si compiace di usare misericordia (Mi 7, 18 ss). Tu, nostro Dio, tutto governi secondo misericordia (Sap 15, 1). Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore che e da sempre. I peccati della mia giovinezza e

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le mie ribellioni, non ricordare: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bont, Signore (Sal 25, 6-7). Piet di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquit (Sal 51, 3). Mostraci, Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza. [] Amore e giustizia si incontreranno (Sal 85, 8.11). Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca (Sal 86, 5). Misericordioso e pietoso il Signore, lento allira e grande nellamore (Sal 103, 8ss). Eterna la sua misericordia (cf Sal 100; Sal 107; Sal 118; Sal 136). Israele attenda il Signore, perch con il Signore la misericordia e grande con lui la redenzione (Sal 130, 7). Misericordioso e pietoso il Signore, lento allira e grande nellamore. Buono il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature (Sal 145, 8-9).

Testi del Nuovo Testamento Ges e i suoi incontri con i peccatori: Zaccheo, Levi, la peccatrice in casa del fariseo, la peccatrice al tempio, il ladro sulla croce. Gli incontri con la folla e con le persone in genere, verso cui mostra non solo compassione ma viscere materne (al termine compassione che compare nella traduzione dei vangeli, gli evangelisti hanno evidenziato proprio il senso delle viscere materne, espresso dal verbo , che e lequivalente di rahmn). Bastano poche citazioni: Mt 14, 14 - 15, 32; Mc 6, 34 - 8, 2; Lc 7, 13. Agli incontri nei quali emerge la potenza della misericordia di Cristo, vanno aggiunte le parabole che esplicitano il senso del suo essere misericordioso: Lc 10, 29-37 (parabola del buon samaritano); Lc 15 (le tre parabole della misericordia); Mt 18, 23-35 (parabola del servo spietato). Di fatto, Ges la misericordia del Padre. Vanno pure aggiunti i detti di Ges sulla

misericordia: Beati i misericordiosi perch troveranno misericordia (Mt 5, 7); Siate misericordiosi, come il Padre vostro misericordioso (Lc 6, 36). Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti(Rm 11, 32). Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Ges Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione. [] Avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci stata accordata, non ci perdiamo danimo. [] Lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perch in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio (2 Cor 1, 3; 4, 1; 5, 20-21). Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo. Per grazia siete salvati (Ef 2, 4-5). Nella sua grande misericordia ci ha rigenerati. [] Voi ora avete ottenuto misericordia (1 Pt 1,3 - 2,10). La longanimit [] del Signore nostro consideratela come salvezza (2Pt 3, 15). Il giudizio sar senza misericordia contro chi non avr avuto misericordia. La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio (Gc 2, 13). Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso (Eb 2, 17). 2. La Misericordia di Dio scaturisce

per noi dal Mistero pasquale trasmesso a noi per la via sacramentaria

Poich dunque Cristo la Misericordia del Padre, di fatto tale Misericordia giunge a noi attraverso il Mistero pasquale, come fonte inesauribile della Misericordia di Dio. Tutti i Sacramenti ne sono lespressione. Tuttavia ad

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accentuare, per il loro contenuto specifico, la Misericordia di Dio sono soprattutto i sacramenti del Battesimo, dellEucaristia e della Confessione. In questo Anno della Misericordia quanto mai opportuno evidenziarne la dimensione di misericordia che propria ad ognuno dei tre Sacramenti citati. Come a dire che lAnno della Misericordia una occasione quanto mai propizia per una loro ulteriore riscoperta e una loro adeguata valorizzazione. - Concretamente, ogni volta che se ne presenta loccasione sia dato risalto al Sacramento del Battesimo come dono radicale e assolutamente gratuito della Misericordia. Lo si fa durante la preparazione alla celebrazione del Battesimo, ricordando ai genitori, ai padrini e alla comunit, che chi viene battezzato di fatto viene immerso nel grembo dellAmore Misericordioso Trinitario, che si prende cura per sempre della crescita spirituale del battezzato. Lo si fa nella celebrazione stessa. Ma anche nellomiletica e nella catechesi, ricordando che il Battesimo , per cosi dire, la matrice della Misericordia, e il canale originario per cui transita permanentemente la Misericordia a quanti, battezzati, le sono disponibili. - Anche se la riflessione sul senso dellEucaristia, celebrata e adorata, stata oggetto del progetto dellanno pastorale passato, proprio avendo sullorizzonte lAnno della Misericordia, non perdiamo alcuna occasione per rifocalizzare la dimensione della Misericordia propria dellEucaristia, nella quale per fede riconosciamo la presenza reale della Misericordia di Dio fatta Persona e nella quale al massimo grado si compie il Mistero della Misericordia per lumanit intera. - Ma soprattutto ci impegniamo a dare adeguato risalto al Sacramento della Confessione, quale Sacramento specifico dellesperienza diretta dellabbraccio di Dio Misericordia donato alluomo

peccatore che, convertito dal suo Amore, si lascia perdonare e risanare. La Misericordia di Dio, infatti, non opera una sorta di rivestimento esterno alluomo, lasciandolo per nella sua condizione di peccato, cio di lontananza o di opposizione a Dio, ma un risanamento interiore che dato dallincontro da parte di Dio Misericordioso e il penitente che si lascia raggiungere in profondit dalla sua Misericordia, al fine di diventare un uomo nuovo, pronto a vivere da figlio nel Figlio. Si tratta di un Sacramento troppo trascurato, di cui si persa la valenza anche umanizzante, proprio nellessere il Sacramento che libera luomo dal peccato che lo rende infelice. Va riscoperto in tutto il suo dinamismo e in tutto il suo valore. Molto dipender per dalla carica di umanit e di autentica spiritualit, raggiunte a loro volta dalla Misericordia, del celebrante presbitero. Lessere confessore un ministero che va attentamente e accuratamente ripensato, avendo come obiettivo di far sperimentare al penitente il senso della festa di Dio ogni volta che gli consentiamo di entrare nel nostro cuore con la potenza risanatrice della sua Misericordia. Certo tale disponibilit a Dio non facile, spesso lesito del travaglio di un cammino laborioso e non sempre lineare, ed frutto di un atto di umilt. LAnno della Misericordia interpella dunque i presbiteri, perch siano davvero ministri di Misericordia e di consolazione: nessun penitente se ne allontani senza una parola di conforto e senza un affidamento alla Misericordia di Dio anche quando, con grande sofferenza, non stata possibile lassoluzione sacramentale per ragioni oggettive. Ma interpella pure tutti i battezzati perch riconoscano nel Sacramento della Confessione un secondo lavacro di purificazione, non vissuto come tortura e umiliazione, per usare limmagine di

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NATO FRANCESCO.

Congratulazioni alla mamma Elena.

NATA KIMBERLY. Congratulazioni a mamma Cristina

e a pap Nicola.

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Papa Francesco, ma come la riscoperta di Dio Amore Assoluto che altro non desidera se non il bene e la felicit dei suoi figli. Nel peccato, infatti, luomo un infelice. Liberato dal peccato luomo respira aria di liberta interiore e di gioia vera. 3. Il cristiano testimone di

misericordia perch raggiunto dalla Misericordia

Raggiunti dalla Misericordia di Dio, siamo abilitati a testimoniare una misericordia senza frontiere. Una misericordia che accoglie nel proprio cuore, nelle proprie viscere materne, chiunque si trova in condizione di averne necessit, secondo la linea della cultura dellinclusione e non dellesclusione e dello scarto, come evidenzia Papa Francesco. Luomo di oggi ne ha un bisogno estremo. Tutti ne abbiamo bisogno. Ne ha bisogno chi soffre di disabilit fisica, mentale, spirituale; di solitudine e abbandono; di esasperazione e di disperazione; di gravi difficolt economiche; di difetti e vizi dal cui labirinto si fatica a liberarsi. Ne hanno bisogno i familiari e i colleghi che hanno preso le distanze dalla fede, dalla pratica sacramentale, dalla Chiesa. Ne sentiamo tanto pi la necessit in quanto respiriamo una cultura, intrisa di iniquit e di giustizialismo, che nega il diritto di cittadinanza alla compassione misericordiosa. A tale riguardo, giusto riconoscere lopera, altamente civile, della Caritas e della San Vincenzo che traggono ispirazione dalla Misericordia, ma anche di tutto laltro volontariato che d una

splendida testimonianza di un cuore aperto alle miserie degli altri.

4. Attenzioni particolari da monitorare per dare risalto allAnno della Misericordia

LAnno della Misericordia avr effetti salutari se ne terremo vivi gli obiettivi e i valori. A tal fine, suggeriamo cinque attenzioni. - Tenere monitorato tale evento di grazia nella catechesi, nella lectio divina e nellomiletica, in cui far echeggiare testi biblici significativi sulla Misericordia, ma anche pagine particolarmente intense della Dives in Misericordia (Giovanni Paolo II); della Deus Caritas est (Benedetto XVI); della Misericordiae vultus (Bolla di Papa Francesco); degli interventi del Magistero che accompagneranno lo svolgersi dellAnno della Misericordia. - Offrire molte opportunit per una Confessione che rigenera. - Dare concretezza alle opere di misericordia corporali e spirituali, quelle particolarmente pertinenti con il nostro tempo. - Realizzare dei pellegrinaggi nei luoghi indicati dalla Santa Sede, ma anche sul nostro territorio diocesano, in particolare nei santuari mariani dislocati ai quattro punti cardinali della diocesi: Madonna della Corona (nord), Madonna della Salute a Porto Legnago (sud), Madonna della Bassanella a Soave (est), Madonna del Frassino (ovest). In citt segnaliamo anzitutto la Cattedrale, centro e cuore propulsore della vita diocesana; la basilica di San Zeno che custodisce le reliquie del patrono; il Santuario della Madonna di Lourdes; il Santuario di Santa Teresa di Tombetta. Per altri santuari se ne faccia richiesta, previa garanzia di adeguato numero i confessori, limitandone la durata ai tempi forti. - Recitare ogni giorno la preghiera della Salve Regina, madre di misericordia.

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PREGHIERA PER LA NOSPREGHIERA PER LA NOSPREGHIERA PER LA NOSPREGHIERA PER LA NOSTRA TERRATRA TERRATRA TERRATRA TERRA

Dio Onnipotente,

che sei presente in tutto luniverso

e nella pi piccola delle tue creature,

Tu che circondi con la tua tenerezza

tutto quanto esiste,

riversa in noi la forza del tuo amore

affinch ci prendiamo cura

della vita e della bellezza.

Inondaci di pace, perch viviamo come fratelli e sorelle

senza nuocere a nessuno.

O Dio dei poveri,

aiutaci a riscattare gli abbandonati

e i dimenticati di questa terra

che tanto valgono ai tuoi occhi.

Risana la nostra vita,

affinch proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,

affinch seminiamo bellezza

e non inquinamento e distruzione.

Tocca i cuori

di quanti cercano solo vantaggi

a spese dei poveri e della terra.

Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,

a contemplare con stupore,

a riconoscere che siamo profondamente uniti

con tutte le creature

nel nostro cammino verso la tua luce infinita.

Grazie perch sei con noi tutti i giorni.

Sostienici, per favore, nella nostra lotta

per la giustizia, lamore e la pace.

Preghiera cristiana con il creato

Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature,

che sono uscite dalla tua mano potente.

Sono tue, e sono colme della tua presenza

e della tua tenerezza.

D A L L AD A L L AD A L L AD A L L A L E T T E R A L E T T E R A L E T T E R A L E T T E R A E N C I C L I C A E N C I C L I C A E N C I C L I C A E N C I C L I C A

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LAUDATO LAUDATO LAUDATO LAUDATO SI!SI!SI!SI!

Figlio di Dio, Ges,

da te sono state create tutte le cose.

Hai preso forma nel seno materno di Maria,

ti sei fatto parte di questa terra,

e hai guardato questo mondo con occhi umani.

Oggi sei vivo in ogni creatura

con la tua gloria di risorto. Laudato si!

Spirito Santo, che con la tua luce

orienti questo mondo verso lamore del Padre

e accompagni il gemito della creazione,

tu pure vivi nei nostri cuori

per spingerci al bene. Laudato si!

Signore Dio, Uno e Trino,

comunit stupenda di amore infinito,

insegnaci a contemplarti

nella bellezza delluniverso,

dove tutto ci parla di te.

Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine

per ogni essere che hai creato.

Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti

con tutto ci che esiste.

Dio damore, mostraci il nostro posto in questo mondo

come strumenti del tuo affetto

per tutti gli esseri di questa terra,

perch nemmeno uno di essi dimenticato da te.

Illumina i padroni del potere e del denaro

perch non cadano nel peccato dellindifferenza,

amino il bene comune, promuovano i deboli,

e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.

I poveri e la terra stanno gridando:

Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce,

per proteggere ogni vita,

per preparare un futuro migliore,

affinch venga il tuo Regno

di giustizia, di pace, di amore e di bellezza.

Laudato si! Amen.

L A U D A L A U D A L A U D A L A U D A T O ST O ST O ST O S D ID ID ID I P A P AP A P AP A P AP A P A F R A N C E S C OF R A N C E S C OF R A N C E S C OF R A N C E S C O

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MISERICORDIAE VULTUS

BOLLA DI INDIZIONE DEL GIUBILEO

STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA

(terza parte)

Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici. Accogliamo quindi lesortazione dellapostolo: Non tramonti il sole sopra la vostra ira (Ef 4,26). E soprattutto ascoltiamo la parola di Ges che ha posto la misericordia come un ideale di vita e come criterio di credibilit per la nostra fede: Beati i misericordiosi, perch troveranno misericordia (Mt 5,7) la beatitudine a cui ispirarsi con particolare impegno in questo Anno Santo. Come si nota, la misericordia nella Sacra Scrittura la parola-chiave per indicare lagire di Dio verso di noi. Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile. Lamore, daltronde, non potrebbe mai essere una parola astratta. Per sua stessa natura vita concreta: intenzioni, atteggiamenti, comportamenti che si verificano nellagire quotidiano. La misericordia di Dio la sua responsabilit per noi. Lui si sente responsabile, cio desidera il nostro bene e vuole vederci felici, colmi di gioia e sereni. sulla stessa lunghezza donda che si deve orientare lamore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre cos amano i figli. Come misericordioso Lui, cos siamo chiamati ad essere misericordiosi noi, gli uni verso gli altri. 10. Larchitrave che sorregge la vita della Chiesa la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo pu essere privo di misericordia. La credibilit della Chiesa passa attraverso la strada dellamore misericordioso e compassionevole. La Chiesa vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia[8]. Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia. La tentazione, da una parte, di pretendere sempre e solo la

giustizia ha fatto dimenticare che questa il primo passo, necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta pi alta e pi significativa. Dallaltra parte, triste dover vedere come lesperienza del perdono nella nostra cultura si faccia sempre pi diradata. Perfino la parola stessa in alcuni momenti sembra svanire. Senza la testimonianza del perdono, tuttavia, rimane solo una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto desolato. giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dellannuncio gioioso del perdono. il tempo del ritorno allessenziale per farci carico delle debolezze e delle difficolt dei nostri fratelli. Il perdono una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza. 11. Non possiamo dimenticare il grande insegnamento che san Giovanni Paolo II ha offerto con la sua seconda Enciclica Dives in misericordia, che allepoca giunse inaspettata e colse molti di sorpresa per il tema che veniva affrontato. Due espressioni in particolare desidero ricordare. Anzitutto, il santo Papa rilevava la dimenticanza del tema della misericordia nella cultura dei nostri giorni: La mentalit contemporanea, forse pi di quella delluomo del passato, sembra opporsi al Dio di misericordia e tende altres ad emarginare dalla vita e a distogliere dal cuore umano lidea stessa della misericordia. La parola e il concetto di misericordia sembrano porre a disagio luomo, il quale, grazie allenorme sviluppo della scienza e della tecnica, non mai prima conosciuto nella storia, diventato padrone ed ha soggiogato e dominato la terra (cfr Gen 1,28). Tale dominio sulla terra, inteso talvolta unilateralmente e superficialmente, sembra che non lasci spazio alla misericordia Ed per questo che, nellodierna situazione della Chiesa e del mondo, molti uomini e molti ambienti guidati da un vivo senso di fede si rivolgono, direi, quasi spontaneamente alla misericordia di Dio [9].

(terza parte continua)

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16 luglio 16 luglio 16 luglio 16 luglio MADONNA DEL CARMINEMADONNA DEL CARMINEMADONNA DEL CARMINEMADONNA DEL CARMINE

La devozione alla Madonna del Carmine: Che cosa significa

che cosa comporta

La devozione a Maria nel Carmelo - legata alla storia e ai valori spirituali dell'Ordine dei "frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" (Carmelitani) - espressa mediante lo "Scapolare del Carmine" - o "abitino" ed una delle devozioni pi amate tra il popolo di Dio. La grande diffusione sembra doversi ricondurre alla tradizione di una visione della Madonna, documentata almeno alla fine del secolo XIV. una devozione antica, che, tuttavia, conserva tutta la sua validit, se compresa e vissuta nei suoi valori autentici.

Lo Scapolare del Carmine La decisione di affidarsi a Maria deriva da una scelta della volont, mossa dalla fede e dall'amore. quindi un atto intimo, personale, che impegna le facolt dell'anima. Pu tuttavia manifestarsi esternamente per mezzo di un rito o di segni, che cadono sotto l'esperienza dei sensi e possono essere percepiti dagli altri. L'uso di espressioni sensibili pienamente conforme alla natura dell'uomo, che solo attraverso i sensi comunica con il mondo esterno. Viviamo in un mondo fatto di realt materiali piene si simbolismo: la luce, il fuoco, l'acqua..

Nella vita di ogni giorno, esistono anche esperienze di relazioni tra gli esseri umani, che esprimono e simboleggiano cose pi profonde, come il condividere il pasto (segno di amicizia), partecipare ad una manifestazione di massa (segno di solidariet), celebrare insieme un anniversario nazionale (simbolo di identit). Ges il grande dono e il segno dell'amore del Padre. Egli stabil la Chiesa come segno e strumento del suo amore. Nella vita cristiana ci sono anche dei segni. Ges li utilizz: il pane, il vino, l'acqua... per farci comprendere realt superiori che non vediamo e non tocchiamo. Nella celebrazione dell'Eucarestia e dei sacramenti (battesimo, confermazione, riconciliazione, matrimonio, ordine sacerdotale, unzione degli infermi) i simboli (acqua, olio, imposizione delle mani, anelli...) esprimono il loro significato e ci introducono in una comunicazione con Dio, presente attraverso loro. Oltre ai segni liturgici, esistono nella Chiesa altri segni, legati ad un avvenimento, ad una tradizione, ad una persona. Uno di essi lo Scapolare del Carmine. Laffidamento alla Madonna, mediante lo Scapolare, si traduce anzitutto nello sforzo generoso di imitarla. La vera imitazione della Madonna investe tutta la vita, le disposizioni interiori e le relazioni con gli altri, portandoci a fare ogni cosa come Lei l'avrebbe compiuta. "Maria riconosciuta eccellentissimo modello della Chiesa, nell'ordine della fede, della carit e della perfetta unione con Cristo, cio di quella disposizione interiore, con cui la Chiesa, sposa amatissima, strettamente associata al suo Signore, lo invoca, e per mezzo di Lui, rende culto all'eterno Padre" (Paolo VI, Culto mariano, n.16-23). Laffidamento alla Madonna richiede anche di operare in suo onore. Come figli affezionati, i suoi fedeli cercano di farla conoscere ed amare anche dagli altri, e cooperano, con i mezzi suggeriti dalle circostanze, alla diffusione del suo culto. quindi una devozione da viversi in profondit; una devozione che si inserisce

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nel tessuto della vita cristiana, come motivo di speranza e come stimolo ad una maggior fedelt nel servizio di Dio e della Chiesa. Colui che riceve lo Scapolare si impegner nell' ossequio di Cristo e di Maria, come inteso e vissuto secondo il carisma dell'Ordine carmelitano. I membri della Famiglia carmelitana vivono tale loro impegno in diversi modi: nell'intimit de loro rapporto con Dio, nella vita fraterna, nell'apostolato, nella vita sociale. Tale "ossequio" si concretizzer nel * vivere da "fratelli" o "sorelle" di Maria in comunione con il Carmelo. Ci comporta un' impegno per approfondirne lo spirito, viverne gli ideali e la storia, pregare e collaborare con esso, perch nella fedelt al proprio carisma e alla propria vocazione, esso rifletta nel mondo Maria che dona a tutti Ges. E infine un vera devozione non pu che dare a Maria sempre pi spazio nella propria vita, - cercando di vivere nel proprio ambiente la fedelt al Signore con lo spirito della Madonna: - imitando la "Vergine orante" che "custodiva la parola di Dio nel suo cuore" (cf Lc 2, \9.51), e dedicando qualche tempo all'incontro con Dio nella preghiera, partecipando con fede al culto della Chiesa, specialmente nell'Eucaristia, recitando ogni giorno qualche Ora Liturgica o alcuni salmi o il santo rosario. Fare in modo che, nell'attenzione alla presenza del Dio vivo, ogni aspetto della vita diventi una preghiera, pur nella realt degli impegni e del lavoro. Lo Scapolare segno dell'amore di Maria, specchio della bont e della misericordia della SS.ma Trinit. L'impegno di vita risposta a quell'amore, ed frutto delle ricchezze ed energie spirituali riversate nel cuore dei devoti.

Antonella

22 LUGLIO22 LUGLIO22 LUGLIO22 LUGLIO SANTA MARIA MADDALENSANTA MARIA MADDALENSANTA MARIA MADDALENSANTA MARIA MADDALENA, A, A, A, TESTIMONE DELLA MORTTESTIMONE DELLA MORTTESTIMONE DELLA MORTTESTIMONE DELLA MORTE E E E E E E E RESURREZIONE DEL SIGRESURREZIONE DEL SIGRESURREZIONE DEL SIGRESURREZIONE DEL SIGNORENORENORENORE

io ho visto il io ho visto il io ho visto il io ho visto il SSSSignoreignoreignoreignore

La Maddalena della storia ben diversa dalle fantasie di alcuni romanzi. Narra una leggenda che Maria di Magdala, forte del privilegio di essere stata testimone della morte e della Risurrezione di Ges, chiese e ottenne un invito ad un banchetto dato dallimperatore Tiberio. Quando lo incontr, teneva un uovo nelle sue mani ed esclam forte Cristo risorto. Tiberio rise, e disse che la resurrezione dalla morte di Ges Cristo era probabile quanto luovo nella sua mano diventasse rosso mentre lo teneva. Prima che finisse di parlare, luovo divent rosso... e cos lei continu a proclamare il Vangelo senza essere ostacolata. Ecco la spiegazione della tradizione delle uova dipinte (ma non quelle di cioccolato!): risalirebbe proprio a Maria di Magdala. Strano destino il suo. una delle pi belle e significative figure del Vangelo, una vera, totale, appassionata e costante discepola di Cristo, che ha avuto ed ha ancora adesso un culto molto vasto nella Chiesa, eppure il suo nome stato associato a tradizioni e leggende, a fantasie strane e perfino a movimenti stregoneschi. Come se non bastasse la Maddalena diventata anche icona del femminismo moderno e post moderno. Di tutto e di pi. Su di lei una teoria ne tira unaltra, fino alle ultime strampalate, senza serio fondamento storico e biblico, contenute nel romanzo fanta-storico-teologico Il Codice Da Vinci. Gli ingredienti del suo successo sono evidenti: approfittare del trend nella letteratura e nel cinema, condito con buone dosi di anti-cristianesimo, con una spruzzata di esoterismo e soprattutto di erotismo, ingrediente ormai onnipresente in ogni tipo di pubblicit, unito ad una super organizzata macchina pubblicitaria. Il successo? Assicurato e moltiplicato. Puro business non certo ricerca storica. Ha scritto Ernest Renan, razionalista e poco cristiano: La verit triste. Certo che (per chi non credente cristiano) limitarsi alle sole notizie, riguardanti la vita ed il

SONO TORNATI AL PADRE

VITTORINA

BRUNO

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messaggio di Maria di Magdala, contenute nei Vangeli non si solletica la fantasia dei lettori, non si scatena la curiosit o il gossip televisivo e mediatico in generale. C il rischio di lasciarli tristi. Meglio lavorare di fantasia! La Maddalena del Io ho visto il Signore In unaltra leggenda, di stampo medievale (Jacopo da Varagine) afferma che San Pietro affid Maria Maddalena a San Massimino, uno dei 72 discepoli del Signore. E cos Massimino, Maria Maddalena, Lazzaro, Marta (...) furono allontanati in mezzo al mare dagli infedeli per arrivare nel sud della Francia, in Provenza... Intrecciato con questo viaggio la storia del Santo Graal, della dinastia dei Merovingi, e del segreto portato dalla Maddalena, e del Codice ultimo di Da Vinci. Un fiume di pura fantasia. In Francia c comunque stato un forte culto alla santa di Magdala (anche con santuari diventati famosi). Tuttavia certo, comunque, che risalgono a falsi documenti medievali le pretese di luoghi francesi come Veselay e Saint- Maximin di custodire il corpo della santa (Vittorio Messori). Invece secondo unantichissima (e seria) tradizione Maria di Magdala mor e fu sepolta nella citt di Efeso o dintorni (dove visse anche Maria di Nazaret, la Madre di Ges. Maria Maddalena a noi cristiani del terzo millennio d una lezione di autentica fede. La fede s un dono di Dio ma anche ricerca, sforzo, meditazione, confronto, studio, dubbio, fiducia, , insomma, anche opera di tanto lavoro della ragione. E questa ricerca non deve essere superficiale, circoscritta a pochi momenti e a qualche circostanza (momenti esistenziali forti e significativi), ma se autentica sar appassionata, fatta con tutta la mente e con tutto il cuore, insomma con tutto se stessi. Si dice che chi ama cerca. Ma anche chi cerca ama. E in questa ricerca si trova in proporzione allamore che si ha, e al sacrificio che si disposti ad affrontare per perseverare in questa ricerca. E questo perseverare onesto e fiducioso nella ricerca di Dio gi in un certo senso averlo trovato. Non mi cercheresti se non mi avessi gi trovato (SantAgostino). E in questa ricerca non escluso che possiamo rimanere soli, o peggio ancora, possiamo essere insieme ad altri che ostacolano, con parole e opere, la nostra ricerca di fede. Maria di Magdala non si scoraggiata quando Ges fu condannato e abbandonato dai suoi stessi discepoli, quando lo vide morire in croce tra il sarcasmo e lo

scetticismo generale. Attorno a s percepiva molto odio, ma il suo amore stato pi forte, tanta indifferenza e ostilit ma non da farla arrendere in questo suo proposito di seguire Ges, di dirgli il proprio grazie anche compiendo quellultimo atto di amore. Fino a quel mattino benedetto quando si sent chiamare Maria da Ges stesso, non pi il morto che lei cercava ma il Risorto da morte. Strano destino quello della Maddalena con tutti questi equivoci, sovrimpressioni, leggende, teorie varie, fantasie per rendere pi stuzzicante la storia su di lei... cos per non rimanere tristi. Eppure i Vangeli ci dicono poche cose, ma estremamente importanti perch riguardano lei in quanto donna. E gli apostoli ed evangelisti, figli di una cultura e di una tradizione ebraica, che in genere non erano ben disposte verso la donna, forse a denti stretti avranno ammesso in seguito che la prima a vedere il Ges Risorto (a parte Maria di Nazaret) era stata proprio una donna, lei, Maria di Magdala, e che ancora lei, Maria, era presente alla crocifissione di Ges, quando gli altri, loro stessi, cominciando da Pietro, erano fuggiti, pieni di paura. Perch tutto questo? SantAgostino scrisse che quando Pietro e Giovanni se ne tornarono a casa dopo la visita al sepolcro vuoto, Maria rimase l perch non voleva arrendersi di aver perso il suo Rabbun, il suo Maestro buono, voleva cercare ancora, scoprire dove era stato posto, perch aveva un amore pi forte degli altri discepoli (Omelia 121,1). Tanto che Ges stesso la premi non solo facendola la prima testimone della Risurrezione ma anche inviandola ad annunciare agli altri quello che aveva visto, rendendola cio Apostola degli Apostoli. E non poco.

Mario

I discepoli intanto se ne tornarono a casa poi si soggiunge: Maria invece stava allesterno vicino al sepolcro e piangeva (Gv 20,10). In questo fatto dobbiamo considerare quanta forza damore aveva lanima di questa donna, che non si staccava dal sepolcro del Signore, anche dopo che i discepoli se ne erano allontanati. Cercava colui che non aveva trovato, piangeva in questa ricerca... Accadde perci che pot vederlo essa sola che era rimasta per cercarlo...

San Gregorio Magno, Omelia 25

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26 LUGLIO FESTA DEI 26 LUGLIO FESTA DEI 26 LUGLIO FESTA DEI 26 LUGLIO FESTA DEI SANTI SANTI SANTI SANTI GIOACCHINO E ANNAGIOACCHINO E ANNAGIOACCHINO E ANNAGIOACCHINO E ANNA

CARE NONNE E CARI NOCARE NONNE E CARI NOCARE NONNE E CARI NOCARE NONNE E CARI NONNINNINNINNI Chi non ricorda i suoi nonni? Chi pu dimenticare la loro presenza e la loro testimonianza nel focolare domestico? Quanti tra noi ne portano il nome, in segno di continuit e di riconoscenza... Essi per noi si sono donati, si sono sacrificati, in certi casi si sono anche immolati... consuetudine nelle famiglie, dopo la loro dipartita, ricordarne lanniversario con la celebrazione della Messa in loro suffragio, e se possibile con una visita al cimitero... Questi e altri gesti di amore e di fede sono la manifestazione della nostra gratitudine nei loro confronti.... Sono parole calde e affettuose di papa Benedetto XVI, pronunciate in un convegno sulla famiglia cristiana. Un intero discorso dedicato dal Papa al tema piuttosto insolito. I nonni sono un tesoro che non possiamo strappare alle nuove generazioni, soprattutto quando danno testimonianza di fede. Il ruolo dei nonni nella Chiesa Pensando ai nonni, alla loro testimonianza di amore e di fedelt alla vita, vengono in mente le figure bibliche di Abramo e Sara, di Elisabetta e Zaccaria, di Gioacchino e Anna, come pure gli anziani Simeone e Anna: tutti costoro ci ricordano come in ogni et il Signore chiede a ciascuno lapporto dei propri talenti. La Chiesa ha sempre avuto nei riguardi dei nonni unattenzione particolare, riconoscendo loro una grande ricchezza sotto il profilo umano e sociale, come pure sotto quello religioso e spirituale. Sguardo sul passato dei nonni In passato i nonni avevano un ruolo impor-tante nella vita e nella crescita della famiglia. Anche quando let avanzava, essi continuavano a essere presenti con i loro figli, con i nipoti e magari i pronipoti, dando viva testimonianza di premura, di sacrificio, e di un quotidiano donarsi

senza riserve. Erano testimoni di una storia personale e comunitaria, che continuava a vivere nei loro ricordi e nella loro saggezza. I nonni oggi Fino a mezzo secolo fa i nonni erano pochi, contavano poco, e non duravano molto. Erano marginali, di contorno. Oggi le schiere dei nonni sono sempre pi folte, e molti diventano bisnonni. Contribuiscono alla stabilit degli affetti familiari, e sovente anche sul piano economico. Si sentono realizzati. Essere nonno vuol dire arrivare alla terza edizione, riveduta e corretta, della propria autobiografia. Trovano la piena accettazione dei pi interessati, i nipoti: Ogni generazione si ribella contro i padri, e fa amicizia con i nonni. Oggi levoluzione economica e sociale ha portato profonde trasformazioni nella vita delle famiglie. Oggi c anche il rischio di trasformazioni negative e pericolose. Gli anziani, tra cui molti nonni, si sono trovati in una sorta di zona di parcheggio: alcuni si accorgono di essere un peso in famiglia, e preferiscono vivere soli o in case di riposo, con tutte le conseguenze che queste scelte comportano. E i nonni di domani? Avremo nonni sempre pi numerosi, ed efficienti. Sempre pi scrigni di esperienza, esperti in umanit. Vivranno pi a lungo. Il loro influsso sulle future generazioni crescer. Di fronte alla crisi della famiglia, non si potrebbe forse ripartire proprio dalla presenza e dalla testimonianza dei i nonni che hanno una maggiore robustezza di valori e di progetti?. Se i nonni, come spesso e da pi parti si dice, costituiscono una preziosa risorsa, occorre mettere in atto scelte coerenti, che permettano di valorizzarli al meglio. Ritornino i nonni a essere presenza viva nella Chiesa e nella societ... Continuino a essere testimoni di unit, di valori fondati sulla fedelt a un unico amore, che genera la fede e la gioia di vivere.

Enzo

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Il giorno di San Filippo, come ogni anno ormai da 18 anni, lAssociazione Motorri ha organizzato la benedizione per motociclisti e moto. La dada del 26 maggio stata scelta per lattaccamento affettivo di noi torre sani alla festa patronale. La benedizione stata officiata da don Giuseppe Cacciatori, che ci offre sempre un bel momento di riflessione, procedendo poi con la benedizione persona per persona, e a quella delle moto. Anche questanno c stata una bella partecipazione, la piazza occupata da moto di vario tipo e tante persone, motociclisti e non, hanno partecipato volentieri. Terminato il momento spirituale, i biker sono partiti per un breve motogiro nelle zone limitrofe al comune di Torri del Benaco e al loro ritorno abbiamo festeggiato tutti insieme in allegra compagnia. Ci auguriamo di aver regalato un bel momento a tutti quelli che hanno partecipato, e speriamo di ritrovarci anche lanno prossimo sempre pi numerosi.

Daniela Consolini

PIA PRATICA DEI PRIMI 5 SABATI

DEL MESE

da Giugno a Ottobre

OGNI PRIMO SABATO DEL MESE

ore 10.00

S. Messa

in onore

del Cuore

Immacolato

di Maria.

GIOVED 16 LUGLIO

PRESSO IL CAPITELLO

DI ROSSONE-ANZE

FESTEGGEREMO

LA MADONNA DEL CARMELO

Alle ore

20.00

ci sar la

recita del

S. Rosario

a cui seguir,

alle ore

20.30

la S. Messa.

AAAAAAAAPPPPPPPPPPPPPPPPUUUUUUUUNNNNNNNNTTTTTTTTAAAAAAAAMMMMMMMMEEEEEEEENNNNNNNNTTTTTTTTIIIIIIII LLLLLLLLUUUUUUUUGGGGGGGGLLLLLLLLIIIIIIIIOOOOOOOO 22222222000000001111111155555555

OGNI DOMENICA ore 10.00: S. MESSA DELLE FAMIGLIE. ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CANTO DEL VESPERO.

OGNI LUNED ore 11.00-12.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CONFESSIONI.

OGNI GIOVED ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA.

OGNI SABATO ore 15.00 - 17.00: TEMPO PER LE CONFESSIONI.

SABATO 4 1 SABATO DEL MESE

ore 10.00 S. MESSA IN ONORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

MERCOLED 8 ore 20.30: INCONTRO DI PREGHIERA IN ONORE DI S. ANTONIO

SABATO 11 San Benedetto Patrono dEuropa.

GIOVED 16

Madonna del Carmine

ore 10.00 18.00: S. Messa in Parrocchia.

ore 20.30: S. MESSA AL CAPITELLO DELLE ANZE.

DOMENICA 26 Santi Gioacchino e Anna, nonni di Ges

CELEBRAZIONE DELLA LITURGIACELEBRAZIONE DELLA LITURGIACELEBRAZIONE DELLA LITURGIACELEBRAZIONE DELLA LITURGIA

PARROCCHIA DI TORRI

SANTE MESSE FESTIVE

SABATO ore 17.00 19.00

DOMENICA ore 7.00 - 8.30 10.00 11.15 19.00

SANTE MESSE FERIALI ORE 10.00 - 18.00

HEILIGER GOTTESDIENST

AN FESTTAGEN

Am Samstag 17.00 - 19.00 uhr

Am Sonntag 7.00 - 8.30 - 10.00 - 11.15 - 19.00 uhr

AM WERKTAGEN 10.00 - 18.00 uhr

MASSES

FESTIVE MASSES

Saturday 5.00 pm - 7.00 pm

Sunday 7.00 am - 8.30 am - 10.00 am - 11.15 am - 7. 00 pm

WEEK MASSES 10.00 am - 6.00 pm

PARROCCHIA DI PAI

ORARIO FESTIVO

Sabato S. Messa ore 20.00 Domenica S. Messa ore 10.00

HEILIGER GOTTESDIENST

AN FESTTAGEN

Am Samstag 20.00 uhr Am Sonntag 10.00 uhr

MASSES

FESTIVE MASSES

Saturday 8.00 pm Sunday 10.00 am

Bollettino di informazione Parrocchiale stampato in proprio La Redazione: Don Giuseppe Cacciatori Daniela Pippa Addea Cestari - Anna Menapace - Nuccia Renda Rosanna Zanolli - William Baghini. Collaborazione

fotografica: Mario Girardi /Impaginato e stampato da: Daniela Pippa