basilicata laraia e palumboconsiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/31/32/... · tesi...

4
56 Territori e Realismi. Due collocazioni apparente- mente concrete per due espressioni artistiche con- temporanee. Entrambe al femminile. Entrambe gio- cate sul corpo e sull’immagine. O meglio, sulle dif- ferenti allusioni, filtrate da una radice “concettuale” non comune. Elisa Laraia, 30 anni, potentina e Mo- nica Palumbo, 31 anni, materana. Sono le uniche artiste luca- ne invitate alla XIV Quadriennale di Roma, per la prima volta a Napoli, per l’Anteprima ospitata a Palazzo Reale dal 15 no- vembre 2003 all’11 gennaio 2004. Tra i 96 selezionati dalle re- gioni del centro sud, tra i giovani talenti in evidenza con mostre personali tenute dopo il 1990, la commissione composta dai critici Mariantonietta Picone Petrusa, Massimo Bignardi, Vital- do Conte, Riccardo Notte e Vincenzo Trione, ha individuato, in Basilicata, questi due esempi di “nuove tendenze” dell’arte di ricerca. In mostra un’opera a testa. “La donna di picche è il joker - IV”, stampata su un foglio di pvc di 21 metri quadri, da Elisa Laraia. “Fate di me quello che vo- lete”, un’ installazione con un tavolo imbandito per sei, dove le pietanze si consumano in piatti con fondi stampati a caldo, ri- producenti fotografie di parti del corpo di Monica Palumbo. Il gioco delle carte, lo scambio di identità, la sfera delle tentazio- ni nel prato verde su cui è distesa la “megera” potentina, da un lato. Il prolungamento di altre offerte alimentari e frammenti di disvelamenti corporali, made in Matera, dall’altro. The continuity and the choices made by the advanced point of women’s contemporary artistic production have been rewarded by critics. Two Lucanian women who mostly put their image and body under discussion emerged among 96 young talents. During the Neapolitan preview of the Quadriennal of Rome, two conceptual works by Elisa Laraia and Monica Palumbo use the interference of the languages of painting, photography and installation. Laraia e Palumbo la Quadriennale “fa per noi” t PIERO RAGONE ELISA LARAIA, LA DONNA DI PICCHE È IL JOKER

Upload: vodung

Post on 19-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

56

BASILICATAM NDO

57

Territori e Realismi. Due collocazioni apparente-mente concrete per due espressioni artistiche con-temporanee. Entrambe al femminile. Entrambe gio-cate sul corpo e sull’immagine. O meglio, sulle dif-ferenti allusioni, filtrate da una radice “concettuale” non comune. Elisa Laraia, 30 anni, potentina e Mo-

nica Palumbo, 31 anni, materana. Sono le uniche artiste luca-ne invitate alla XIV Quadriennale di Roma, per la prima volta a Napoli, per l’Anteprima ospitata a Palazzo Reale dal 15 no-vembre 2003 all’11 gennaio 2004. Tra i 96 selezionati dalle re-gioni del centro sud, tra i giovani talenti in evidenza con mostre personali tenute dopo il 1990, la commissione composta dai critici Mariantonietta Picone Petrusa, Massimo Bignardi, Vital-do Conte, Riccardo Notte e Vincenzo Trione, ha individuato, in Basilicata, questi due esempi di “nuove tendenze” dell’arte di ricerca. In mostra un’opera a testa.

“La donna di picche è il joker - IV”, stampata su un foglio di pvc di 21 metri quadri, da Elisa Laraia. “Fate di me quello che vo-lete”, un’ installazione con un tavolo imbandito per sei, dove le pietanze si consumano in piatti con fondi stampati a caldo, ri-producenti fotografie di parti del corpo di Monica Palumbo. Il gioco delle carte, lo scambio di identità, la sfera delle tentazio-ni nel prato verde su cui è distesa la “megera” potentina, da un lato. Il prolungamento di altre offerte alimentari e frammenti di disvelamenti corporali, made in Matera, dall’altro.

The continuity and the choices made by the advanced point of women’s contemporary artistic production have been rewarded by critics. Two Lucanian women who mostly put their image and body under discussion emerged among 96 young talents. During the Neapolitan preview of the Quadriennal of Rome, two conceptual works by Elisa Laraia and Monica Palumbo use the interference of the languages of painting, photography and installation.

Laraia e Palumbo la Quadriennale “fa per noi”

t

PIERO RAGONE

ELISA LARAIA, LA DONNA DI PICCHE È IL JOKER

56

BASILICATAM NDO

57

In entrambi i casi, una messa in discussione di se stessi, to-tale, senza mediazioni, a partire dal proprio essere, dalla perce-zione di se, da come si può essere visti o immaginati e di quan-to si può osare nel “mostrare” o nel “sembrare”, intervenendo sulla propria riconoscibilità o sulla non-evidenza. Temi distinti, non sovrapponibili, trattati differentemente, affrontati secondo la propria indagine e inclinazione. Temi attuali, pregnanti, appar-tenenti ad un vissuto personale “ribaltato” alla collettività. Ed è interessante, in questa ipotesi di lettura parallela, vedere quan-to divergenti siano le influenze assimilate dalle due artiste di-plomate all’Accademia di Belle Arti di Bologna (in scenografia, la Laraia) e di Bari (in pittura, la Palumbo).

Le loro opere non si avvalgono solo dell’ausilio della foto-grafia. C’è la commistione di pittura, scenografia, performance, video, tecnologie digitali. Nei percorsi individuali è ampiamente documentata l’iniziativa e la partecipazione a momenti creativi di ampio respiro. Nazionali e internazionali per Laraia, in con-corsi, rassegne ed esposizioni commissionate da enti (vedi sito www.elisa.laraia.it). Principalmente tra Puglia e Basilicata, con il sostegno della critica e in collaborazione con l’associazione Arterìa la Palumbo.

Nei curricula la motivazione della selezione alla Quadrien-nale, tesa alla scoperta e alla segnalazione di interpretazioni va-lide sotto il profilo estetico, culturale, poetico. Gli stessi rag-gruppamenti suggeriti da Anteprima - insieme a Territori e Realismi, figuravano nell’allestimento partenopeo anche Per-manenze e Relazioni – non avevano carattere di confinamen-to o imbrigliamento in sezioni e categorie predefinite. Tentava-no piuttosto un’aggregazione di analogie, corrispondenze, ma anche dissonanze di significati e di intenzioni coltivate e prati-cate dagli artisti.

Sia nel confronto tradizione-innovazione, tra archetipi, sim-boli, codici formali e linguistici in contrasto con interattività e capacità connettive, sollecitazioni psichiche e dispersioni icono-

grafiche. Sia nella visionarietà-contaminazione, tra seduzioni del reale, comunicazione pubblicitaria, sublimazione consumistiche, distinte da ambiguità natura-artificialità, sdoppiamenti, spaesa-menti, immaterialità. Le due lucane, approdate alla Quadrienna-le anche per merito della continuità nella ricerca.

Per Elisa Laraia, il tema dell’identità è già apparso nella sua tesi del 2001 “La morte dello scambio di identità nell’arte”. È pro-seguito con le quattro edizioni di “La donna di picche è il joker” a cui ha partecipato anche Silvio Giordano, premiata nel festi-val bolognese Iceberg 2003 e acquisita in Corporarte, una rete museale di arte contemporanea promossa da aziende matera-ne e pugliesi, curata da Antonella Marino.

Una ricerca sviluppata con altri linguaggi, con mostre, instal-lazioni, performances, contaminazioni legate alla memoria e ai “non luoghi”. Un complesso itinerario mentale e artistico, ol-tre che geografico, consumato tra Bologna e Londra, Parigi, Sa-rajevo e Urbino.

Così come il corpo (in special modo il suo) è diventa-to terreno di analisi e rivisitazione del quotidiano da parte di Monica Palumbo. Lo è stato quale soggetto principale di alcu-ni video degli ultimi anni Novanta girati e montati con Mario Raele: “Riferimenti sensoriali”, “Magnetiche risonanze”, “Primi pia-ni”. Seguiti da studi alimentari e fotografici come “Polpa di don-na”, “Mangiami”, “Mi do in pasto”, un provocatorio scandaglio di flussi e ciclicità femminili, intuizioni dissacratorie, voglia di in-frangere pudori e negazioni di una società di uomini onnivori e donne spaventate.

In questo itinerario di citazioni, lontano da intenti compara-tivi, per due giovani artiste che operano in contesti così diver-sificati, e per giunta amiche, un’altra coincidenza mi pare singo-lare. Entrambe si sono fatte carico della gestione di uno spazio destinato ad incontri ed esposizioni. La Palumbo, dal 2001, ha aperto negli antichi rioni dei Sassi il Momart. Mentre la Laraia ha inaugurato a gennaio, a Bologna, l’”Orfeo Hotel”. =

MONICA PALUMBO, FATE DI ME QUEL CHE VOLETE

58

BASILICATAM NDO

59

ARTEflash• Fino al 2 maggio, su iniziativa della Provincia di Potenza, presso il Polo della Cultura, è aperta una mostra di pittori e scultori del potentino. La commissione, composta dallo storico dell’arte Stefano Fugazza, dal critico Laura Gavioli e dal giornalista Franco Corrado, esaminati i curricula e la documentazione presentata dagli aspiranti al concorso, ha ammesso gli artisti: Pietro Basentini, Alfonso Bavusi, Pasquale Belmonte, Alfredo Borghini, Amedeo Brogli, Cosimo Budetta, Michele Cancro, Luigi Cervone, Pasquale Ciliento, Vito Vincenzo Claps, Salvatore Comminiello, Maria Di Taranto, Federica Falabella, Anna Faraone, Antonio Genovese, Gaetano Ligrani, Donato Linzalata, Luciano Longo, Angela Manieri, Angelo Vito Masi, Antonio Masini, Arcangelo Moles, Cristiano Montesano, Vito Palladino, Minerva Ramirez, Gianvito Saladino, Mario Vasta, Enza Viceconte.

• Presso i saloni del Pontificio Seminario Minore di Potenza, in viale Marconi, 140, fino al I° maggio, si può visitare la mostra, curata da don Vito Telesca, “Rosarium Virginis Mariae - Via pulchritudinis”. Sono 71 gli artisti invitati e 85 le opere pittoriche e scultoree dedicate al Rosario, alla preghiera, alla contemplazione della bellezza e alla riflessione sui temi della pace, della luce, del dolore, della gioia, della gloria. Partecipano alla rassegna i lucani: Antonietta Acierno, Natale Addamiano,

La nostra finestra aperta sulle produzioni artistiche inter-nazionali, riconducibili a lucani o loro familiari, comincia a crea-re altre eco. Dopo l’articolo su Josè Carlos Langone, dall’Ar-gentina, ci giunge una nuova segnalazione. Via internet ci sono arrivate le immagini di alcuni quadri di una giovane artista di La Plata, in provincia di Buenos Aires. L’autrice ha 26 anni, è nata ad Alberti, (Buenos Aires), ma il suo bisnonno Michele era un lucano di Tricarico (Matera). La nonna Luisa ha avuto un unico figlio, Raul, sposato con Marta, di origini piemontesi. Da que-sta unione sono nati Yanina e Fernando. A dipingere è proprio Yanina Vanesa Russo, laureata in pittura, arti plastiche e storia dell’arte, presso la facoltà delle Belle Arti all’Università nazio-nale di La Plata, che ha mantenuto la cittadinanza italiana.

Rimanendo nel solco dell’interesse per le donne impegna-te in campo artistico, (purtroppo ancora una minoranza nel-lo sfaccettato scenario della creatività detenuto dagli uomini), dopo le affermazioni di Laraia e Palumbo alla Quadriennale, raccogliamo volentieri la possibilità di presentare ai lettori di “Mondo Basilicata” la storia di Yanina.

Dopo aver vissuto a Bragado, a circa 300 chilometri dal-la capitale argentina, dove i Russo avevano messo radici, Yani-na si è traferita a La Plata per frequentare l’università. Ha fatto la baby sitter, la commessa, l’insegnante in corsi di formazione professionale. Oltre allo spagnolo, conosce l’italiano e lo scrive correntemente. Ma la sua vera passione è per l’illustrazione e per i colori. Ha lavorato anche come cartellonista. La sua attivi-tà espositiva è cominciata nel 1999 con dipinti ad olio, per poi spostarsi sull’uso più immediato degli acrilici su tela e legno.

Yanina Russo cercare dentro per vedere lontano

Yanina Russo’s dream to go back to Italy will probably become true in May. In the meantime, by e-mail from Argentina, she talks about her grandfather from Tricarico and makes us aware of her paintings. Prizes and awards boost her curiosity for the elaboration of microscope magnifications, which become landscapes of irrational thought and fantastic worlds playing with colours.

PASQUALE BELMONTE, MARINA

58

BASILICATAM NDO

59

Numerosissime sono le mostre tenute principalmente a La Plata. Con partecipazioni agli “Incontri d’arte giovanile in Municipio”, le selezioni del “premio Philips per giovani talen-ti”, gli interventi di disegno, murales, architettura, incisioni orga-nizzate dall’Associazione di Artisti della Provincia di Buenos Ai-res e dall’Università. Tra le personali quelle al Grafikar, Espacio Creativo, al Banco del Sol, al Collegio de Psicòlogos, alla Casa della Cultura, a La Moneda. Ha ottenuto molte segnalazioni e apprezzamenti. È stata premiata a La Plata con la Prima Men-zione Salon Estimolo di pittura nel 2000 e con la Menzione nel Salon di Maggio nel 2002.

Numerosi i corsi di aggiornamento frequentati su: linguag-gio visuale e sociale dei murales, trucco artistico, conserva-zione del patrimonio architettonico, prevenzione del degrado ambientale, saponi artigianali. Nell’ultimo anno ha seguito un corso di lingua e cultura italiana della Società Dante Alighie-ri in Italia, un seminario di conservazione dei beni culturali e un forum su “I giovani artisti costruiscono Nostra Identità”. A maggio, spera di tornare in Italia per frequentare un master or-ganizzato dalla Regione Basilicata.

Le immagini che Yanina Russo ci ha inviato per e-mail sono solo un esempio della sua elaborazione pittorica. Gli interven-ti più recenti riguardano alcuni ingrandimenti ottenuti al mi-croscopio elettronico. Su questo tema, sulla possibilità di zoo-mare all’interno della materia, ha prodotto una serie di varia-zioni grafiche e cromatiche. I dettagli, sulla tela, sono diventati dei labirinti iperreali da animare col gioco dei chiaroscuri, del-le ombre e delle sfumature di colore. Con dominanti verdi, az-

zurre, viola, orientando e dosando luci, stratificando i fondi, ha dato corpo a scansioni dall’effetto tridimensionale. Stringendo e diradando le trame, il sipario dei filamenti pare separare le immagini reali da quelle astratte. Sensibilità ed emozioni sono chiamate a partecipare al mistero delle cose e della loro com-posizione che, nel caso di Yanina, va ben oltre la scientificità del processo di struttura e metamorfosi fisica. Le consistenze, so-lide o liquide che siano, nelle sue opere, paiono evocare, tutta-via, il rapimento del sogno. Un sogno diverso da quello ad oc-chi aperti che il suo ricordo del viaggio italiano ha voluto, co-munque, trasferire sulla tela. =

Pasquale Belmonte, Giovanni Cafarelli, Salvatore Comminiello, Gerardo Corrado D’Amico, Gerardo Cosenza, Luigi Lapetina, Cinzia Leone, Donato Linzalata, Felice Lovisco, Tarcisio Manta, Vito Masi, Antonio Masini, Arcangelo Moles, Donato Pace, Maurizio Restivo, Gianvito Saladino, Roberto Santomassimo, Marco Santoro, Giovanni Spinazzola, Nino Tricarico, Mario Vasta. Tra gli artisti di fuori regione: Floriano Bodini, Ennio Calabria, Bruno Ceccobelli, Omar Galliani, Minerva Ramirez, Giovanni Vangi.

• Dopo Bernalda e Padova (all’Arte Fiera), la mostra “La Magna Grecia e le manifestazioni del sacro, esempi di arte contemporanea” si sposta a Lerici (La Spezia). L’apertura è in programma nel mese di maggio. All’esposizione, organizzata dalla Pinacoteca Comunale di Arte Moderna Bernalda-Metaponto partecipano gli artisti: Corrado Lorenzo, Salvatore Sebaste, Giulio Orioli, Giuseppe Filardi, Marilena Troiano e Anna Bruno.

• Da giugno ad ottobre prossimi, a Matera, a Palazzo Lanfranchi, si potrà visitare la mostra “La scultura lignea in Basilicata dalla fine del XII secolo alla prima metà

La redazione sollecita segnalazioni di scadenze e partecipazioni a manifestazioni artistiche di rilievo di lucani che vivono fuori regione e all’estero. Le segnalazioni vanno inviate via fax al numero 0971 447182 oppure all’indirizzo e-mail [email protected]

YANINA RUSSO, FINESTRA DUCALE

del XVI”. L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoantropologico della Basilicata e dall’Università lucana. Saranno esposte 50 sculture in legno restaurate con finanziamenti della Regione Basilicata e della Banca Carime.

• Con l’opera Metamorfosi, il trentaduenne potentino Marco Corrado ha partecipato all’”Artexpo 2004” di New York. Proposto dalla galleria Alba di Ferrara, dal 26 febbraio al 1 marzo, ha partecipato all’allestimento internazionale che ha ospitato 2000 artisti, presso lo “Javits convention center”. (P.R.)