banca del crotonese - bilancio · il di-battito che ne è seguito è orientato a riportare il mondo...

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...insieme per il bene comune Bilancio Sociale e di Missione 2009

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...insieme per il bene comune

BilancioSocialee di Missione

2009Ban

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009

Sede:ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR)Via Tesoro, 19 - Tel. 0962 791 062 - Fax 0962 792 003Sito Internet: www.bancadelcrotonese.it

Filiali:CARIATI MARINA (CS) - Via Salvo D’Acquisto - Tel. 0983 968 722CRUCOLI TORRETTA (KR) - C.so Garibaldi - Tel. 0962 34 110CUTRO (KR) - Via S. Domenico, 13 - Tel. 0962 771 023ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR) - Via Tesoro, 19 - Tel. 0962 791 062LE CASTELLA - Fraz. Isola di Capo Rizzuto (KR) - Via A. Moravia - Tel. 0962 795 474MELISSA Fraz. Torre (KR) - Via Nazionale - Tel. 0962 865 800

...insieme per il bene comune

BilancioSociale

e di Missione2009

Schema di rendicontazione elaborato da Federcasse

Banca del Crotonese

REDAZIONEHanno collaborato:Full Agency

FOTOGRAFIEArchivio fotografico Banca del CrotoneseArchivio fotografico Ciscra

IMPAGINAZIONE, GRAFICA E STAMPACiscra S.p.A., Villanova del Ghebbo (RO)www.ciscra.comEdizione aprile 2010

3

1. Presentazione 5

2. Struttura del Bilancio Sociale e di Missione 8

3. Perché la BCC è una banca “differente” 113.1 Differente per norma 113.2 Differente per relazioni 123.3 Differente per identità 153.4 Differente per storia 163.5 Differente per strategia 203.6 Differente per valori 223.7 Differente per missione 28

4. La strategia e l’organizzazione 314.1 Il sistema del Credito Cooperativo un’architettura “di rete” 314.2 Differente per numeri 33

5. I risultati patrimoniali ed economici della banca 35

6. Le relazioni con i portatori di interessi 396.1 Il valore per i Soci 396.2 Il valore per i Clienti 476.3 Il valore per i Collaboratori 526.4 Il valore per i Fornitori 576.5 Il valore per la Collettività e la Comunità Locale 586.6 Il valore per l’Ambiente 65

7. Il valore economico generato e la sua ripartizione 66

8. Questionario di valutazione del Bilancio Sociale 2009 69

indice

Banca del Crotonese

Bilancio Sociale e di Missione 2009

5

1. Presentazione

Con il Bilancio Sociale e di Missione 2010 la nostra bancasi presenta all’appuntamento con i suoi portatori di interesse– i soci, i dipendenti, i clienti, la collettività, il movimento delCredito Cooperativo – per dar conto della propria attività eper comunicare il valore generato nel territorio di riferi-mento. Un’azienda è inserita in una comunità ed oltre adavere come obiettivo la propria crescita deve, nel contempo,favorire la crescita del contesto in cui opera, secondo una lo-gica di sviluppo sostenibile e responsabile.

Questa nostra convinzione ha trovato nuovi motivi dirafforzamento a seguito della grande crisi finanziaria ed eco-nomica innestata dalla ormai tristemente famosa vicenda deimutui sub-prime. Questa crisi ha fatto emergere la realtà diun sistema finanziario mondiale debole e senza regole, con lacaduta di giganti del credito e della finanza che si erano patologicamente esposti. Il di-battito che ne è seguito è orientato a riportare il mondo della finanza sotto precise re-gole e a coniugare anche nelle imprese cosiddette capitalistiche il profitto con losviluppo sociale.

In questa difficile transizione, in cui gli effetti dello tsunami finanziario si riper-cuotono sull’economia reale, sono le BCC a fornire energia al loro territorio, soste-nendone le esigenze e in molti casi facendosi carico delle emergenze. Infatti, In questomomento delicato della crisi finanziaria la nostra BCC sta moltiplicando le risorse e leenergie per il proprio territorio e per le persone che lo abitano: le famiglie, gli im-prenditori e le persone in momentanea difficoltà. E non si tratta di una solidarietà ge-nerica e di facciata, ma di una solidarietà reale, finalizzata a realizzare il dettato statutarioche all’art. 2 definisce la nostra missione “perseguire il miglioramento delle condizionimorali, culturali ed economici dei soci e del territorio, ... promuovere lo sviluppo dellacooperazione, l’educazione al risparmio ed alla previdenza, la coesione sociale e la cre-scita responsabile e sostenibile del territorio, ... costruire il bene comune”.

Ritenendoci parte integrante di un tessuto sociale, fatto di relazioni e di fiduciadobbiamo dare conto, ai nostri stakeholders, di come queste espressioni diventinoprassi quotidiana offrendo una testimonianza con questo bilancio sociale e di missione.

Il PresidenteOttavio Ing. Rizzuto sopra,

Ottavio Ing. Rizzuto,Presidente di

Banca del Crotonese.

Banca del Crotonese

Si è chiuso un anno difficile cha ha messo a dura provatutte le strutture sociali, penalizzando il mondo del lavoro e diconseguenza generando difficoltà di mercato.

Anno diciamo “horribilis” per avere vissuto una crisi fi-nanziaria senza precedenti che ha generato carenza di liquiditànei sistemi bancari i cui effetti si sono esplicitati in maniera trau-matica anche sull’economia reale di tutto il mondo.

In questa crisi è emerso con decisione il ruolo positivosvolto dalle Banche di Credito Cooperativo. Il nostro modellodi fare credito è stato rivalutato da quel mercato che sino a

qualche anno fa ci considerava un po’ fuori tempo. Certi luoghi comuni sono stati final-mente messi in discussione. E i riconoscimenti non sono mancati. Il Ministro dell’Econo-mia, eminenti studiosi e molte associazioni imprenditoriali hanno pubblicamentericonosciuto il sostegno al territorio, alle famiglie e all’imprenditoria locale. È risultato atutti palese come le BCC abbiano continuato in questi mesi ad erogare credito alle pic-cole e medie imprese, a differenza di quanto fatto dalla generalità delle banche commer-ciali. Gli impieghi all’economia della nostra BCC sono aumentati dell’11,8%, una crescitasuperiore a quella del gruppo BCC calabresi (+9,2%); superiore a quella registrata dal si-stema BCC nazionale (+6,3%) e dal sistema bancario nazionale (+2,2%).

Nel prendere spunto dalla Campagna di Comunicazione 2009 con lo slogan “Unamano per la ripresa”, la nostra banca ha aderito all’accordo sottoscritto fra Associa-zione Bancaria Italiana e il Ministero dell’economia e delle finanze per la sospensione deimutui; ha sottoscritto altri interventi a favore delle imprese e delle famiglie, intensificandola collaborazione con il sistema dei Confidi.

La stessa Banca d’Italia, nelle parole del governatore e di altri membri del Diretto-rio, ha più volte speso parole positive per il modello del Credito Cooperativo. Per non par-lare della sfida rappresentata dalla nuova Banca del Mezzogiorno, che rappresenta unagrossa opportunità per tutte le BCC che operano nel Mezzogiorno, che potranno agirecome sportelli di questa nuova realtà. Certo, come ha osservato il Vice Direttore Gene-rale della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola, all’Assemblea Federcasse, è necessario pre-stare attenzione ad alcune criticità. L’adeguatezza patrimoniale, da sempre uno dei puntidi forza del Movimento, non è il solo presidio di stabilità. Il Patrimonio di Vigilanza della no-stra banca, a fine dicembre 2009, si attesta a circa 20 milioni di euro, mentre l’eccedenzapatrimoniale, a fronte dei rischi sia di 1° che di 2° Pilastro, risulta pari a 12 milioni e 877mila euro (l’eccedenza riguardante il rischio di credito e controparte, di mercato ed ope-rativo – 1° Pilastro – è di oltre 15 milioni di euro).

Il coefficiente patrimoniale complessivo pari al 35% circa è ampiamente superioreal requisito minimo fissato dalla normativa di vigilanza in misura pari all’8%.

La sfida di unamaggiore efficienza

6

sopra,FrancescoDott. Ierullo,Direttore Generale diBanca del Crotonese.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

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Il Vice Direttore Generale, osserva ancora che:“Occorre anche un’organizzazione ben delineata eadeguata al modello di impresa prescelto, con ade-guati sistemi di controllo e di gestione dei rischi”. IlMovimento nei prossimi anni dovrà affrontare la sfidadi conseguire una maggiore efficienza interna, ade-guando per tempo e opportunamente l’organizza-zione interna, i sistemi di controllo, prestandoadeguata attenzione ai rischi.

Una sfida che il nostro Consiglio di Ammini-strazione ha tenuto in debito conto nell’elaborare ilPiano Strategico 2010-2012. Esso rappresenta il puntodi riferimento per le scelte gestionali di medio ter-mine. Da ciò consegue che: ogni futura delibera delCdA avrà come presupposto quanto stabilito nel pre-sente Piano Strategico e nelle sue eventuali revisionied aggiornamenti; l’intera struttura esecutiva orien-terà le proprie decisioni, le proprie azioni operative edi propri comportamenti verso il conseguimento degliobiettivi del Piano. Il Piano Strategico sarà sottopostoa revisione e aggiornamento annualmente, in assenzadi circostanze straordinarie relative all’ambienteesterno o interno che facciano ritenere necessarioprocedere a revisioni nel corso d’anno.

Da un punto di vista generale, obiettivo priori-tario perseguito dai vertici aziendali è quello di man-tenere la Banca un sicuro punto di riferimento per losviluppo dell’economia locale. La strategia aziendaledella banca e le politiche generali di crescita che si in-tendono perseguire nel prossimo triennio, sono di se-guito sintetizzate:● Incremento della massa fiduciaria e degli impieghi a

clientela, in un’ottica di prudente assunzione dei ri-schi;

● Apertura di una filiale nel comune di Isola di C.R.,in chiave strategico/difensiva e di consolidamentodella presenza della Banca nella piazza;

● Apertura di una succursale nella città di Crotone,in considerazione della sua rilevanza strategica ai fi-ni dello sviluppo prospettico della Banca;

● Sviluppo commerciale della Banca, anche attraver-so un aumento della produttività delle filiali e delpersonale;

● Sviluppo della base sociale, in specie nei territori dinuovo insediamento;

● Accrescimento/potenziamento dell’offerta di ser-

vizi alla clientela, in modo da accrescere la redditi-vità del comparto e di fidelizzare la clientela;

● Ampliamento dell’organico e qualificazione delpersonale;

● Creazione di un’unica Banca provinciale, attraver-so la realizzazione di un’operazione di fusione conla BCC di Scandale.

Particolarmente importante riveste, nei pros-simi anni, il conseguimento di guadagni di efficienza edi produttività aziendale, nonché lo sviluppo di ade-guati flussi reddituali attraverso un attento controllodella dinamica dei costi e una più adeguata attività diofferta di servizi alla clientela.

L’attuale dotazione patrimoniale dovrà in futuroessere mantenuta attraverso un’adeguata correla-zione tra evoluzione del patrimonio e aumento del ri-schio aziendale, in particolare di quello creditizio,senza allentare i criteri di massima prudenza nell’atti-vità di erogazione del credito. È intenzione dei verticiaziendali porre in essere un’attenta e prudente stra-tegia di crescita nel prossimo triennio, con l’obiettivodi colmare le criticità rilevate e di perseguire un sanosviluppo delle attività aziendali, in modo da preservarele capacità reddituali prospettiche della Banca e di for-nire un servizio sempre migliore ai propri soci e allapropria clientela.

Particolare attenzione dovrà essere assicurataall’adeguamento degli assetti organizzativi, di governoe di controllo interno, tenuto conto della maggiorecomplessità operativa, dello sviluppo dimensionaleche la Banca intende perseguire e della necessità dicontenere i rischi, anche di natura strategica e repu-tazionale, connessi all’ingresso in nuovi mercati e/o inpiazze non tradizionali.

Presupposto di tali obiettivi è la volontà di con-tinuare ad essere un punto di riferimento e avere unruolo sempre più forte nell’ambito del territorio dicompetenza.

Voglio chiudere queste pagine con il sentito au-gurio che all’orizzonte si possa già intravedere la ri-presa da questa crisi e che la si possa sfruttare eottimizzare nel miglior modo possibile servendocisemplicemente delle nostre qualità di Banca di Cre-dito Cooperativo.

Il Direttore GeneraleFrancesco Dott. Ierullo

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Banca del Crotonese

2. Struttura del BilancioSociale e di MissioneObiettivi e principi di redazionedel bilancio sociale

“Le Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali hanno dimostrato di essereun modello di successo, perché adattabili nel tempo al mutare di alcune condizioni,come il tessuto sociale ed economico della realtà italiana. Ieri come oggi, anche se conmodalità diverse, le BCC-CR svolgono il loro ruolo di banche cooperative mutuali-stiche del territorio, assolvendo ad una funzione specifica – quella di promuovere svi-luppo e non semplice crescita – funzione che deriva dallo loro stessa natura, caratte-rizzata da diversi aspetti peculiari. Non basta più, però, essere; occorre anche sapercomunicare.”

Per la stesura del nostro secondo Bilancio Sociale, abbiamo preso ispirazionedalle parole del Direttore Generale della Federazione Italiana delle Banche di Credi-to Cooperativo: Franco Caleffi, prematuramente scomparso il 19 maggio 2009.

Se negli anni le BCC sono cresciute in qualità ed oggi sono considerate banchesane, attente ai bisogni delle persone e delle comunità locali, capaci di sostenere l’eco-nomia reale in un periodo di crisi lo si deve anche a Caleffi ed al suo lavoro di gran-de professionista, convinto di lavorare ad un progetto, quello cooperativo, non soloeconomico, ma anche di grande valore sociale.

L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di “comunicare” gli aspetti storici, valo-riali, giuridici, economici e organizzativi del nostro sistema e della nostra banca, dallacui conoscenza non può prescindere chi, all’interno di questa realtà, è impegnato aidiversi livelli di responsabilità e di ruolo.

“Tali elementi costituiscono la base del nostro essere banche differenti, soltan-to la loro piena conoscenza permette di trasformare antichi e consolidati valori incomportamenti efficaci per l’agire quotidiano. Il questo modo, si trasmette la specifi-cità di fare banca di Credito Cooperativo - Cassa Rurale, rendendo la storia non unlontano passato ma una logica e coerente premessa del domani.

Per continuare ad essere differenti, per scelta.”

Bilancio Sociale e di Missione 2009

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Nota metodologicaIl Bilancio Sociale della Banca del Crotonese Credito Cooperativo (di seguito

“Banca”) è un processo volontario, non c’è alcuna norma giuridica che obbliga la ban-ca ad elaborarlo, tuttavia la Banca del Crotonese ha ormai consolidato la convinzio-ne che, data la sua “natura” di Banca di Credito Cooperativo e di realtà aziendaleorientata allo sviluppo del territorio di appartenenza, l’obiettivo sia di rendicontare aipropri portatori di interesse gli affetti sociali della propria gestione.

In termini metodologici, abbiamo scelto di adottare dei criteri di redazione“standard” per privilegiare la comparabilità soprattutto a livello settoriale, ma al tem-po stesso abbiamo voluto introdurre delle personalizzazioni utili a rappresentare laspecificità della nostra impresa e, a questo riguardo, ci siamo avvalsi del supporto for-nito da Federcasse.

In particolare, le linee guida della presente rendicontazione, tenendo conto diopportuni adattamenti e personalizzazioni, fanno riferimento a tre tipi di standard in-ternazionali: il Global Reporting Iniziative (GRI-G3), l’Accountability 1000 (Aa 1000)e il Manuale dello Stakeholder Engagement. I primi due standard sono pensati per re-altà imprenditoriali assai diverse dalle nostre (essenzialmente imprese quotate inBorsa).

Il processo di rendicontazione seguito ha pertanto tenuto conto dei seguentiprincipi: ● l’inclusività, ovvero favorire la partecipazione degli stakeholder allo sviluppo e al

raggiungimento di una risposta responsabile e strategica alla sostenibilità; ● la materialità significa determinare la rilevanza di un tema per un’organizzazione

ed i suoi stakeholder. Un tema “materiale” è un tema che influenza le decisioni, leazioni e le performance di un’organizzazione e dei suoi stakeholder;

● la rispondenza è la risposta di un’organizzazione ai temi sollevati dagli stakeholdere che hanno a che fare con la propria performance. Si realizza attraverso decisioni,azioni, risultati, nonché attività di comunicazione con gli stakeholder.

Il documento integrale del Bilancio Sociale è scaricabile dal sito internet della banca: www.bancadelcrotonese.it

Per ulteriori informazioni:

[email protected]

• Via Tesoro, 19 Isola di C.R. (KR)

• Tel. 0962 791062 - Fax 0962 792003

Banca del Crotonese

Bilancio Sociale e di Missione 2009

sopra,la “Torre Vecchia”

a Isola Capo Rizzuto.

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3. Perché la BCC è unabanca “differente”

3.1 Differenteper norma

Le società cooperative in Italia hanno,come le società per azioni, un capitale so-ciale costituito dalle azioni dei soci. Nonhanno però come obiettivo quello di di-stribuire un guadagno sotto forma di divi-dendo, ma piuttosto quello di offrire ai so-ci il proprio prodotto o il proprio servizioa condizioni “vantaggiose”.

La cooperativa è quindi una societàdi persone, che persegue ovviamenteobiettivi di natura economica, dal momen-to che è sul mercato. E nel mercato potrà rimanere solo se è in grado di competere.

Mira a raggiungere il massimo livello di produttività e redditività per assicurare,come obiettivo a lungo termine, la continuità della cooperativa. La differenza rispettoalle altre forme societarie sta nella centralità della persona, nella motivazione socialedel profitto e nel legame con valori di solidarietà, partecipazione, associazionismo.

Il Testo unico Bancario del 1993 stabilisce che l’esercizio dell’attività bancaria,svolto da società cooperative, è riservato alle Banche Popolari e alle Banche di Cre-dito Cooperativo.

Le Banche di Credito Cooperativo devono costituirsi sotto forma di societàcooperative per azioni. La denominazione deve contenere l’espressione “CreditoCooperativo”.

I soci devono essere almeno 200 e, qualora tale numero diminuisca, la compa-gine sociale deve essere reintegrata entro un anno, pena la liquidazione della bancacooperativa. Ciascun socio ha diritto ad un solo voto, a prescindere dall’entità dellapartecipazione posseduta, che non può essere superiore, per valore nominale, a 50mila euro (si vuole impedire che una disparità tra soci possa essere di ostacolo al rag-giungimento degli scopi mutualistici).

Banca del Crotonese

3.2 Differente per relazioniLa centralità della relazione è scritta nel co-

dice genetico delle Banche di Credito Cooperativo- Casse Rurali. Esse, infatti, fondano la loro originee la loro operatività nella continuità e nella qualitàdelle relazioni.

Nascono in base ad una relazione di fiduciatra i soci, si sviluppano grazie ad una relazione direciprocità con gli stessi soci ed il territorio, si qua-lificano in base ad una relazione di prossimità, co-noscenza e confidenza con la clientela e con la co-munità di riferimento. La relazione con i portatoridi interesse assume dunque una valenza particolar-mente strategica per le BCC-CR.

I portatori di interesse sono di due tipi: interni ed esterni.

● Portatori di interesse interni sono i soci, i collaboratori, il “sistema BCC”. ● Portatori di interesse esterni sono i clienti, la comunità locale, il movimento coo-

perativo in generale.

Il localismo della BCCLe BCC-CR sono banche locali, ovvero banche del territorio (i soci sono

espressione del contesto in cui l’azienda opera); per il territorio (il risparmio raccol-to sostiene e finanzia lo sviluppo dell’economia reale); nel territorio (appartengono alcontesto locale al quale sono legate da un rapporto di reciprocità).

Possono diventare soci delle Banche di Credito Cooperativo le persone o leimprese o le associazioni che svolgono la loro attività in via continuativa nella zona dicompetenza della BCC ed i soggetti che vi risiedono o che vi hanno la loro sede.

La zona di competenza comprende i comuni nei quali la banca ha la sede lega-le, le succursali e i comuni limitrofi, in modo che ci sia tra questi contiguità territo-riale. Per i comuni non contigui possono essere istituite sedi distaccate, purchè ven-gano previste all’interno dello statuto; inoltre, per aprire una sede distaccata occor-rono almeno 200 adesioni da parte di nuovi soci.

La maggiore parte (cioè non meno del 95%) delle attività di rischio (prestiti)delle Banche di Credito Cooperativo deve essere effettuata nella zona di competen-za territoriale.

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Bilancio Sociale e di Missione 2009

13

SEDE

FILIALI

MA

RE

JON

IO

TERRITORIODI COMPETENZA

BELCASTRO (Ab. 1.380)CARFIZZI (Ab. 798)CARIATI (Ab. 8.637)CASABONA (Ab. 2.938)CIRÒ (Ab. 3.294)CIRÒ MARINA (Ab.14.821)CROTONE (Ab.61.140)CRUCOLI TORRETTA (Ab. 3.328)CUTRO (Ab.10.172)ISOLA CAPO RIZZUTO (Ab.15.326)

MELISSA (Ab. 3.472)MESORACA (Ab. 6.848)ROCCABERNARDA (Ab. 3.411)S. MAURO M. SATO (Ab. 2.274)S. NICOLA DELL’ALTO (Ab. 966)SCALA COELI (Ab. 1.202)SCANDALE (Ab. 3.276)STRONGOLI (Ab. 6.264)TERRAVECCHIA (Ab. 888)UMBRIATICO (Ab. 961)

POPOLAZIONEDI COMUNI

DI COMPETENZATERRITORIALE

Fonte ISTATGennaio 2009

TOTALEPOPOLAZIONE

N. 151.396

CARIATI

CRUCOLI

MELISSA

CUTRO

LE CASTELLA

ISOLA DICAPO RIZZUTO

TERRAVECCHIAS

CA

LA C

OE

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CIRO’

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Banca del Crotonese

La destinazione degli utiliLe Banche di Credito Cooperativo sono banche mutualistiche, in quanto socie-

tà cooperative che erogano il credito principalmente ai soci. Non perseguono scopidi profitto bensì obiettivi di utilità sociale.

Il principio della prevalenza viene rispettato quando più del 50% delle attività dirischio (prestiti) è destinato ai soci e/o ad attività prive di rischio. La Banca d’Italia,tuttavia, può autorizzare, per periodi determinati, le singole banche ad una operativi-tà prevalente a favore di soggetti diversi dai soci.

Con la riforma del diritto societario (gennaio 2005) il criterio della prevalenza,già precedentemente disposto per le BCC, è diventato un criterio generale per iden-tificare le cosiddette “cooperative a mutualità prevalente”.

Il Testo Unico Bancario del 1993 stabilisce che la Banche di Credito Coopera-tivo devono destinare almeno il 70% degli utili netti a riserva legale: una quota de-gli utili netti annuali deve essere corrisposta ai fondi mutualistici per lapromozione e lo sviluppo della cooperazione in misura pari al 3%; la quotadi utili rimanenti deve essere destinata ai fini di beneficenza o mutualità. La disciplinadegli utili distribuiti ai soci è oggi integrata dalle disposizioni stabilite da nuovo dirit-to societario, che per le BCC-CR in quanto cooperative a mutualità prevalente, sta-bilisce un limite alla distribuzione dei dividendi.

a destra,la Chiesa Madredi Cutro.

14

BANCA

Società dipersone e non di

capitali;democraziaeconomica.

Aiuto reciprocotra i soci eaccesso al

credito dellefasce più deboli.

Erogazione delcredito

prevalentementeai soci.

Non scopi diprofitto bensì

obiettivi di utilitàsociale.

Ruolo disostegno alle

necessitàfinanziarie dellefamiglie e delleimprese in un

ambito territorialeristretto edefinito.

Adesione a unsistema

associativo edimprenditoriale.

Servizi e prodottiin una logica di

economie discala e di una

qualificata offertaalla clientela.

cooperativa a mutualitàprevalente locale appartenente

ad un sistema

3.3 Differente per identitàL’identità della Banca di Credito Cooperativo - Cassa Rurale è contraddistinta

da tre elementi fondamentali:● la partecipazione nel carattere cooperativo della BCC-CR; ● la mutualità, che ha a sua volta tre declinazioni:

➢ interna (nella relazione sociale esiste l’obbligo ad orientare l’attività “prevalente-mente” a favore dei soci e a non perseguire “fini di speculazione privata”);

➢ esterna (nella relazione con gli altri portatori di interesse, ed in particolare la co-munità locale, l’articolo 2 dello statuto sociale stabilisce che la banca “ha lo scopodi favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei ser-vizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed eco-nomiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazioneal risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsa-bile e sostenibile del territorio (intesa come cooperazione di categoria, che im-plica la piena valorizzazione del modello “a rete”);

● La territorialità, che si esprime:➢ nella proprietà dell’impresa (i soci di una BCC-CR debbono essere espressione del

territorio per finanziare lo sviluppo dell’economia reale);➢ nell’appartenenza ad un preciso contesto dal quale le BCC-CR non possono, e non

vogliono comunque, allontanarsi per delocalizzare.Sono queste le ragioni per le quali la Banche di Credito Cooperativo - Casse

Rurali sono intermediari “differenti” nell’ambito dell’industria bancaria.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

15

BCC: differente per identità

I maggiori avvenimenti chehanno segnato la storia ultra-centenaria della cooperazione dicredito si sintetizzano attraversoqueste tappe principali:

1883 nasce la prima Cassa Ru-rale a Loreggia, Padova, adopera di Leone Wollemborg.1888 viene costituita la “Fede-razione fra le Casse Rurali e So-dalizi affini” cui aderiscono 51Casse Rurali.1890 grazie alla operosità di ungiovane sacerdote, don LuigiCerutti, nasce a Gambarare, inprovincia di Venezia, la primaCassa Rurale Cattolica.1891 l’enciclica “Rerum Nova-rum” di papa Leone XIII, solleci-tando i cattolici all’azione sociale,a forme di tipo solidaristico pervincere la solitudine dei più po-veri, diviene il manifesto del-l’ampio, diffuso movimento. 1897 le Casse Rurali sono oltre900, di cui 775 quelle cattoliche;le Federazioni, a carattere dioce-sano, cominciano a darsi una

prima struttura organizzativa.1917 nasce a Roma, dopo di-versi tentativi, la FederazioneItaliana delle Casse Rurali confunzioni di rappresentanza e tu-tela del gruppo, di promozione eperfezionamento delle bancheassociate, con una struttura disupporto alle Casse di tipo sin-dacale, tecnico e finanziario.1919 si verifica la grande scis-sione. Le cooperative cattolichesi staccano dalla Lega delle coo-perative e formano la Confede-razione Cooperative Italiane,alla quale aderisce la FederazioneItaliana delle Casse Rurali. 1926 il regime fascista, chevuole controllare la coopera-zione, crea l’Ente Nazionale Fa-scista della Cooperazione. Lalegge sulla disciplina giuridicadel rapporto di lavoro impone lacostituzione dell’AssociazioneNazionale tra le Casse Rurali edEnti Assimilati con un presidenteper legge di nomina governa-tiva. 1936 nasce l’Ente Nazionale

delle Casse Rurali Agrarie edEnti Ausiliari (Encra). Viene va-rata la Legge Bancaria.1937 entra in vigore il TestoUnico delle Casse Rurali e Ar-tigiane. Il TUCRA non favoriscel’espansione numerica delle Ru-rali che, dopo la caduta del re-gime fascista, risultano notevol-mente diminuite passando da3.540 nel 1922, anno in cui rag-giunsero la massima numero-sità, a 804 nel 1947.1944 viene sciolta la Federa-zione Nazionale delle Casse Ru-rali ed Enti Ausiliari, mentrecontinua ad operare l’Ente Na-zionale delle Casse Rurali.1946 viene ricostituita dai cat-tolici la Confederazione Coo-perative Italiane e dai coope-ratori di altra ispirazione la Leganazionale delle Cooperativee Mutue. 1950 viene ricostituita la Fede-razione Italiana delle CassaRurali e Artigiane.1961 comincia una attività diriorganizzazione e rilancio del

movimento e dell’operativitàdelle Casse. Si ricostituiscono leFederazioni locali e si ristrut-turano quelle esistenti, confe-rendo loro funzioni di rappre-sentanza, tutela ed assistenzatecnica a livello regionale e in-terregionale delle Casse asso-ciate.1963 costituzione dell’Istitutodi Credito delle Casse Rurali eArtigiane (Iccrea) che ha comeobiettivo “rendere più efficace eintensa l’opera delle Casse Ruralie Artigiane, agevolando, coordi-nando e incrementandonel’azione, mediante lo svolgi-mento di funzioni creditizie, diintermediazione tecnica ed assi-stenza finanziaria” (art. 2 sta-tuto Iccrea). Nel corso degli anni‘60, si realizza un progetto di ge-stione integrata del sistema, chepassa prima di tutto per la fun-zione di coordinamento e rap-presentanza che dovranno svol-gere le Federazioni locali.1970 nasce l’Editrice delle CasseRurali e Artigiane, l’Ecra.

Banca del Crotonese

3.4 Differente per storiaLa nostra storia, la storia del Credito Coo-

perativo, è fatta da macrostorie di microcrediti. Le Casse Rurali, esattamente 125 anni fa,

sono nate sulla base di una necessità, di una sol-lecitazione e di un progetto. La necessità era quelladi liberarsi dallo sfruttamento e talvolta dalla piagadell’usura, di rompere le catene del bisogno cheopprimevano anche la dignità delle persone. Lasollecitazione derivava dal Magistero della Chiesa,e in particolare dall’enciclica di papa Leone XIII, laRerum Novarum, che non parlava espressamente dicooperazione, ma indicava l’associazionismo comeil giusto rimedio di fronte alle contraddizioni e alleingiustizie della società di allora: cioè la debolezza

dei più poveri. Il progetto era quello di “migliorare la condizione morale e materiale deisoci fornendo il denaro a ciò necessario”, come si leggeva allora negli statuti delle Casse.

Questa esperienza inizialmente venne guardata con sospetto o con sufficienza.Le previsioni erano tutte contro. Un autorevole studioso le definì “un assurdo econo-mico” e ne profetizzò la rapida scomparsa dal mercato (“l’egoismo e l’opportunismovi seppelliranno”, fu detto). Invece…

Invece, nell’arco di neppure 15 anni dalla nascita della prima Cassa Rurale, le Casse(tra neutre e cattoliche) avevano raggiunto il numero di 904. Nel 1905 ne erano statecostituite 1.386 e alla fine del 1920 il numero era salito a 3.347.

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sopra,interno di unistituto bancarionei primi annidel ‘900.

La Federazione Italiana è tra imembri fondatori dell’Associa-zione delle Banche Cooperativedella Cee, il Groupment desCooperatives d’Epargne et deCrédit, che ha lo scopo di pro-muovere e di tutelare gli inte-ressi della categoria in sede co-munitaria. Federazione e Iccreaaderiscono inoltre all’Unione In-ternazionale Raiffeisen, IRU.1973 nascono le Casse Cen-trali di Bolzano e Trento.1977 nasce Agrileasing, so-cietà che pone le Casse Rurali incondizione di effettuare opera-zioni di leasing immobiliare emobiliare.1978 viene creato il FondoCentrale di Garanzia, primostrumento di tutela dell’industriabancaria italiana. Si tratta diun’iniziativa volontaria delleCasse Rurali, non disposta danormative.1980 su iniziativa della Federa-zione Italiana nasce la ScuolaCentrale del Credito Coope-rativo, organismo per la forma-

zione all’interno del Credito Coo-perativo, l’attuale SEF Consul-ting.1981 adesione della Federa-zione Italiana e di buona partedelle Casse Rurali all’Associa-zione Bancaria Italiana – ABI.1985 Iccrea costituisce una so-cietà per la gestione dei fondicomuni di investimento mobi-liare, la Coogestioni (oggi AureoGestioni), che esordisce sul mer-cato lanciando il fondo “Aureo”.1987 nasce il Fondo di Previ-denza per il Personale delleCasse Rurali e Artigiane, attualeFondo Pensione Nazionale.1993 entra in vigore il TestoUnico delle leggi in materiabancaria e creditizia che con-sente alle Banche di CreditoCooperativo (questa la nuovadenominazione stabilita per vianormativa, con l’eccezione diTrento e Bolzano) di offrire tuttii servizi e i prodotti finanziari alpari delle altre banche.1995 inizia la propria attività lacapogruppo di impresa, Iccrea

Holding Spa, con funzioni di in-dirizzo, coordinamento e con-trollo delle società partecipate.Le principali sono: Iccrea Banca,Banca Agrileasing, Aureo Ge-stioni, BCC Vita.1997 al Fondo Centrale di Ga-ranzia si sostituisce il Fondo diGaranzia dei Depositanti delCredito Cooperativo (FGD),nuovo strumento obbligatoriodi tutela in linea con la direttivadell’Unione Europea, che svolgeanche funzioni di prevenzionedelle crisi, a differenza dell’ana-logo strumento operativo per ilresto dell’industria bancaria.1999 nell’ambito del XII Conve-gno Nazionale di Riva delGarda si approva la definizionedel sistema a rete e si pubblicala Carta dei Valori del CreditoCooperativo.2003 la riforma del diritto so-cietario riconosce e confermaalle BCC-CR la loro natura dicooperative a mutualità pre-valente.2004 nasce il Fondo Garanzia

degli Obbligazionisti (FGO),strumento volontario esclusivodelle Banche di Credito Coope-rativo che tutela i portatori diobbligazioni clienti delle BCC.2005 nell’ambito del XIII Con-vegno Nazionale tenutosi aParma, si registra l’approvazionedel Progetto di qualificazione del“sistema a rete” delle BCC cheprevede la creazione di unaforma di garanzia incrociata aprotezione della clienteladelle BCC e l’approvazione dellaCarta della Coesione.2008 il 25 luglio viene costituitoil Fondo di Garanzia Istituzionale.Obiettivo del Fondo è quello ditutelare la clientela delle BCC/CRsalvaguardando la liquidità e lasolvibilità delle banche aderentiattraverso azioni correttive ed in-terventi di sostegno e preven-zione della crisi. 2009 il 19 maggio scompareprematuramente Il Direttore Ge-nerale Franco Caleffi ideatore efondatore del Fondo di GaranziaIstituzionale.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

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Dallo statuto della Cassa Rurale dei Prestiti di Loreggia(Leone Wollemborg)Per la semplicità somma degli ordinamenti, per i procedimenti patriarcali ad essapropri questa istituzione si addice in tutto alle reali circostanze della popola-zione rurale, e sa veramente conseguire i fini che si propone: pareggiare nel cre-dito ai grandi gl’imprenditori più muniti, recando quell’aiuto potente ai piccolie piccolissimi proprietari coltivatori, ai piccoli e piccolissimi affittaiuoli e redimendoliall’usura; diffondere la moralità, insegnando praticamente alla popolazione il va-lore economico dell’onestà; stimolare le energie morali assopite, ridestando ne-gli animi avviliti la speranza, richiamando forze latenti alla vita.

Da “Spirito controcorrente” (1885) F. W. RaiffeisenSe i principi sui quali le Casse Rurali poggiano si osservano attentamente,è indubbio che le nuove istituzioni avranno un’azione benefica e co’ risul-tati loro alletteranno all’imitazione. Sovratutto è necessario di tenere fer-mo questo, che i denari prestati siano adoprati, conforme alla destinazio-ne loro, a scopi produttivi economici soltanto, non per inutili spese. Per talmodo solamente si può conseguire l’intento, che è lo scopo principale del-le nostre unioni: l’elevamento morale delle popolazioni.

Banca del Crotonese

La storia della nostra BCCUn giorno, eravamo agli inizi del 1962, un giovane medico locale, il Dott. Or-

lando Scaramuzza, incontrò un suo ex compagno di studi il quale lavorava con re-sponsabilità direttive nel movimento cooperativo calabrese e stava realizzando pro-prio in quei giorni un progetto di costituzione di una cassa rurale nella zona di Cro-tone. Fu così che il giovane medico, insieme al fratello Peppino (primo Presidente eprimo Direttore Generale della Banca), chiese al suo amico di valutare l’opportuni-tà di costituire quel progetto di cassa rurale ed artigiana nel comune di Isola di Ca-po Rizzuto. Dopo alcuni giorni gli venne comunicato che adoperandosi nel trovaredelle persone disposte a divenire soci, il progetto di costituzione della cassa ruralesi sarebbe potuto realizzare. Fu una vera avventura, soprattutto, per il Dott. PeppinoScaramuzza trovare delle persone disposte a sottoscrivere ed a versare il capitalenecessario per rendere operativa la C.R.A. Nonostante tutto, riuscì a trovare 36 so-ci i quali investirono un capitale iniziale di Lire 2.185.000 nella nuova iniziativa. E co-sì, quasi per caso e grazie all’intraprendenza dei giovani fratelli, che oggi Isola CapoRizzuto ha una cassa rurale che opera attivamente a favore dell’economia locale.La Cassa Rurale ed Artigiana di Isola Capo Rizzuto fu costituita con atto notarile il28 novembre 1962.

Prima di allora Isola Capo Rizzuto era sprovvista di una Banca e quindi la po-polazione locale incontrava notevoli difficoltà nel realizzare le più semplici operazio-ni bancarie o per poter accedere all’esercizio del credito. Infatti, il comune più vicino

con la presenza di banche è Crotone distante circa 20 Km. La neces-sità era quella di liberarsi dallo sfruttamento e talvolta dalla piaga del-l’usura, di rompere le catene del bisogno che opprimevano finanche ladignità delle persone, soprattutto le più umili che non avevano la pos-sibilità di recarsi nella città di Crotone, primo centro con la presenzadi Banche.

La “Banca di Credito Cooperativo della Media Magna Grecia”società cooperativa per azioni a responsabilità limitata, con sede lega-le in Melissa e sede amministrativa in Crucoli Torretta è nata dall’ope-razione di concentrazione tra la C.R.A. di Crucoli Torretta e la C.R.A.di Melissa.

La fusione è stata sollecitata dagli esponenti responsabili delledue casse non a seguito di un trauma operativo che abbia impostol’operazione ma piuttosto ha rappresentato una anticipazione dei tem-pi in risposta al problema di una sempre più agguerrita concorrenzada parte delle grandi banche nazionali.

La considerazione del fatto che soltanto un’azienda di maggiore dimensione, piùrafforzata patrimonialmente e meglio articolata all’interno, sarebbe stata in grado diaffrontare e risolvere tutte le problematiche aziendali, di recuperare risorse che an-drebbero a coprire settori carenti nell’attività produttiva e di organizzare meglio il

sopra,busto in bronzodel PresidenteScaramuzza.

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settore amministrativo, la segreteria e lesfide esterne, è stata il motivo della fu-sione. L’1 gennaio 1993 è la data a de-correre dalla quale le operazioni delleaziende che si sono fuse sono state im-putate alla nuova BCC della Media Ma-gna Grecia.

La Banca del Crotonese Credito Cooperativo si è costituita il sei ottobre 2003,a seguito della fusione per unione tra le due BCC: l’ex Banca di Credito Cooperati-vo di Isola Capo Rizzuto (la prima Cassa Rurale e Artigiana nella provincia di Catan-zaro) e la Banca di Credito Cooperativo della Media Magna Grecia (la prima CassaRurale e Artigiana nella regione ad essere nata da una fusione di BCC).

La storia delle due banche si identifica molto con i valori e la missione del Cre-dito Cooperativo. In particolare l’obiettivo di migliorare le condizioni morali ed eco-nomiche dei soci e delle comunità locali; e di collaborare tra le BCC e gli altri sogget-ti che fanno parte del sistema del Credito Cooperativo per raggiungere tale scopo.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

sopra,primo bilancio dellaCRA di Isola Capo

Rizzuto del 1963.

più in basso,la Torre Aragonese

a Melissa.

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Banca del Crotonese

3.5 Differente per strategiaLa strategia del Credito Cooperativo in questi ultimi anni ha puntato a rafforzare

la qualità del “fare banca” e del “fare banca mutualistica”.In questa logica, sotto il primo profilo, si è lavorato al:

● rafforzamento della cultura dei controlli;● miglioramento del presidio dei rischi;● miglioramento dell’efficienza, grazie soprattutto all’outsourcing interno;● ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi, valorizzando le fabbriche “di sistema”;● rafforzamento delle garanzie offerte alla clientela, in particolare i piccoli risparmia-

tori clienti delle BCC, attraverso il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti, iniziativaoriginale ed unica nel panorama creditizio.

Sul piano dell’ulteriore qualificazione del “fare Banca Mutualistica”, inoltre, si è:● favorita l’estensione alle BCC-CR della legge sulla revisione cooperativa, che ha per

obiettivo il monitoraggio e la promozione della partecipazione, del protagonismo, delreale coinvolgimento dei soci;

● valorizzata la peculiare missione aziendale scritta nell’articolo 2 dello statuto delleBanche di Credito Cooperativo,

• controllo deirischi;

• efficienza;• efficacia;• reputazione.

• effettività delloscambiomutualistico;

• partecipazione,protagonismo,iniziativa econtrollodemocraticodei soci;

• relazione conla comunità.

• efficienza;• economie

scaladiversificazione;

• circolarità delleinformazioni;

• sussidiarietà.

BuonaCooperativa

BuonaBanca

BuonaRete

sotto,i mercati saracenia Madonna di Mare.

La strategia

● diffusa e rafforzata la partnership con attori dello sviluppo delle comunità locali(rappresentanze delle imprese, enti locali, altre cooperative, mondo dell’associazioni-smo e del volontariato);

● costruito un percorso di formazione identitaria per tutti coloro che operano nelleBCC-CR, ai diversi livelli e nei diversi ruoli (amministratori e collaboratori);

● diffusa la logica e la prassi della rendicontazione sociale.

Passaggio qualificante e discriminante, con effetti di rilievo su entrambi i profili (la“buona banca” e la “buona cooperativa”, è la recente costituzione del Fondo di GaranziaIstituzionale (FGI), che genererà numerosi vantaggi, anche a beneficio della clientela. Il fondo,infatti, offre una tutela “globale” per i risparmiatori clienti delle BCC in relazione a tutti icrediti che questi vantano nei confronti della propria banca. Tutela aggiuntiva a quella, ob-bligatoria per legge per tutte le banche, che garantisce i depositanti fino alla somma di 103mila euro. Inoltre, non saranno solo i risparmiatori e i depositanti, in via diretta, ad ottenerevantaggi dalla costituzione del Fondo, ma anche le comunità locali in senso più ampio. Il FGI,infatti, consentirà di ottenere il beneficio della ponderazione “zero” sulle esposizioni in-terne al network ai fini del calcolo del nuovo coefficiente prudenziale (Basilea 2), consen-tendo alle singole BCC, a fronte dei prestiti interbancari interni, di assorbire menopatrimonio e quindi di assicurare una migliore allocazione dei capitali attraverso una ge-stione più efficiente dei flussi finanziari. Questo consentirà di liberare risorse a vantaggio del-l’attività di intermediazione, a favore di soci e clienti e per il sostegno alle comunità locali.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

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Banca del Crotonese

3.6 Differente per valoriValori e missione

La Banca del Crotonese persegue la missione aziendale orientando i propri com-portamenti verso un sistema di valori che, fondato sul rispetto della persona umana e dellasua integrità, è ispirato dai seguenti documenti:

I valori nei quali il Credito Cooperativo si riconosce, e che derivano dalla suaidentità, sono delineati in tre documenti principali:● il fondamento è l’articolo 2 dello Statuto;● la Carta dei Valori ne è la declinazione riferita alle persone;● la Carta della Coesione è la sintesi dello stile della mutualità riferita alle strutture

del sistema del credito Cooperativo e alle loro relazioni interne.

Da notare, il fatto che le BCC abbiano scritto la “responsabilità sociale” nello Sta-tuto, acquisendo l’impegno ad agire in coerenza con la carta dei valori non solo tra iprincipi, ma a livello statutario.

Quella dell’articolo 2 dello Statuto del Credito Cooperativo è una storia lunga ol-tre 120 anni. È la storia della sua identità, della sua cultura d’impresa, della sua capacitàdi stare sul mercato. In una parola, è la storia della sua differenza.

Tant’è che la formulazione primaria di questo articolo è rimasta pressoché inva-riata nel tempo. Anzi, è andata via via arricchendosi di nuovi elementi. Esso attribuiscealle BCC la finalità di contribuire al miglioramento delle condizioni morali e materialidei soci. Con due varianti a partire dal 1994: il miglioramento delle condizioni morali eculturali dei soci e delle comunità locali. Queste banche perseguono quindi lo sviluppo

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L’articolo 2 dello Statuto afferma“Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamentosociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazioneprivata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità localinelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento dellecondizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppodella cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza nonché lacoesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel qualeopera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta dicostruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Cartadei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate didemocrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci”.

del territorio di cui fanno parte (“mi-glioramento”), in una accezione com-plessiva (il riferimento è alla qualitàdella vita) e più estesa della sola com-pagine sociale. Gli obiettivi economici,in sostanza, non sono mai stati esclu-sivi.

La missione si è estesa nel tem-po: innanzitutto è stato specificatoche le operazioni e i servizi di banca –attività di natura economica, dunque –sono strumentali al conseguimentodello sviluppo di natura sociale. Unosviluppo che si realizza oggi e cheguarda al futuro: i soci usufruisconodei vantaggi economici e meta-econo-mici, piuttosto che dei dividendi, evengono educati al risparmio e allaprevidenza.

È stata poi integrata con una componente “di sistema”: la promozione e lo svi-luppo della cooperazione, quale strumento per svolgere ancora più efficacemente le at-tività al servizio dell’economia reale. Fino al 2005, quando la cooperazione è stata raf-forzata dagli obiettivi di coesione sociale e di crescita responsabile e sostenibile del ter-ritorio.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

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Statuto della Banca di Credito Cooperativo

Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principidella mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha loscopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità localinelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo ilmiglioramento delle condizioni morali, culturali edeconomiche degli stessi e promovendo lo sviluppo dellacooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenzanonché la coesione sociale e la crescita responsabile esostenibile del territorio nel quale opera.La Società si distingue per il proprio orientamento sociale eper la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnataad agire in coerenza con la Carta dei Valori del CreditoCooperativo e a rendere effettivi forme adeguate didemocrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualisticotra i soci”.

Art. 2

DIFFERENZA

CONVENIENZA

BEN-ESSERE(più di ben-avere)

COOPERAZIONE-COESIONE

SVILUPPOSOSTENIBILE

Perché la BCC è differente?

Banca del Crotonese

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La Carta dei Valoridel Credito CooperativoLa Carta dei Valori è il “patto” che lega il Credito Cooperativo alle comunità lo-cali. Definisce le regole di comportamento, i principi cardine e gli impegni della

banca nei confronti del suo pubblico: soci, clienti, collaboratori.

1. Primato e centralità della personaIl Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione della per-sona.Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le per-sone.Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano – costituito dai Soci, dai clienti e dai colla-boratori – per valorizzarlo stabilmente.

2. L’impegno L’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finan-ziari dei Soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienzadei prodotti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, So-ciale e culturale a beneficio dei Soci e della comunità locale e “fabbricare” fiducia.Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazione con i Soci eclienti, l’approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chiamministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività profes-sionale.

3. AutonomiaL’autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale efecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel “sistema” del Credito Cooperativo.

4. Promozione della partecipazioneIl Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quelladei Soci alla vita della cooperativa.Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, pri-vilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l’accesso al credito, contribuisce alla pa-rificazione delle opportunità.

5. CooperazioneLo stile cooperativo è il segreto del successo. L’unione delle forze, il lavoro di gruppo, la con-divisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione trale banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è con-dizione per conservarne l’autonomia e migliorarne il servizio a Soci e clienti.

6. Utilità, servizio e beneficiIl Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che guida la

Bilancio Sociale e di Missione 2009

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gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuarela promozione del benessere dei Soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si poneil Credito Cooperativo.Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell’efficienza organizzativa,nonché condizione indispensabile per l’autofinanziamento e lo sviluppo della singola banca coo-perativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve – in mi-sura almeno pari a quella indicata dalla legge – e ad altre attività di utilità Sociale condivise daiSoci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fon-datori e nell’interesse delle generazioni future.I Soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici inproporzione all’attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa.

7. Promozione dello sviluppo localeIl Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un’alleanza durevole perlo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utilidella gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, Socialee culturale. Il Credito Cooperativo esplica un’attività imprenditoriale “a responsabilità Sociale”,non soltanto finanziaria, ed al servizio dell’economia civile.

8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professiona-lità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura econo-mica, Sociale, civile nei Soci e nelle comunità locali.

9. SociI Soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo dellabanca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l’adesione presso la co-munità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità esolidarietà tra i componenti la base Sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i Soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sul-l’onestà, la trasparenza, la responsabilità Sociale, l’altruismo.

10. AmministratoriGli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alledecisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e Sociale per i Soci e la co-munità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qua-lificazione professionale e formazione permanente.

11. DipendentiI dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria ca-pacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare in-telligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo alraggiungimento degli obiettivi economici e Sociali della banca per la quale lavorano.

Riva del Garda, 12 dicembre 1999

Banca del Crotonese

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La Carta della Coesionedel Credito CooperativoLa Carta della Coesione inserisce la BCC nel sistema del Credito Cooperativo, tradu-cendo i principi della Carta dei Valori in un contesto di “rete”.

1. Principio di autonomiaL’autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo - Cassa Rurale è uno dei principi fonda-mentali del Movimento del Credito Cooperativo. L’autonomia si esprime in modo pieno e fecondose si sviluppa nell’ambito del “sistema” del Credito Cooperativo1. Tutti i soggetti del “sistema”propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell’autonomia della singola coopera-tiva. L’autonomia della singola BCC-CR deve essere compatibile con la stabilità della stessa e conl’interesse generale. Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria so-stanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente e coerente conla propria missione. Esse sono accomunate da una forte omogeneità statutaria e culturale. Il “si-stema” considera un valore prezioso l’esistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e neassicura lo sviluppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività.

2. Principio di cooperazioneLa cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali, regionali, na-zionali e internazionali è condizione per conservarne l’autonomia e la stabilità e migliorare laloro capacità di servizio ai Soci e ai clienti. Il “sistema” del Credito Cooperativo costituisce unfattore competitivo indispensabile per le BCC-CR e consente di ottenere e mantenere un po-sizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili.

3. Principio di mutualità La “mutualità” di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna (cone verso i Soci) ed esterna (con e verso il territorio) previste dalla normativa bancaria e dalloStatuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al per-seguimento di vantaggi bancari e non-bancari a favore della base Sociale, della clientela finale edel territorio* (* Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori del CreditoCooperativo).

4. Principio di solidarietà La solidarietà all’interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio irrinunciabile del Mo-vimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l’operatività e lo sviluppo du-revole delle BCC-CR rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario diciascuna BCC-CR e dell’intero “sistema” del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime ancheattraverso la condivisione di princìpi e idee, l’elaborazione e la partecipazione a progetti e ini-ziative comuni, l’aiuto vicendevole nei casi di necessità.

5. Principio di legame col territorioLa BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si de-dica completamente, in modo indiretto (favorendo i Soci e gli appartenenti alla comunità lo-

1 Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo.2 Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto-tipo delle BCC-CR del 2005.

cale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione Sociale e la crescitaresponsabile e sostenibile del territorio)2.

6. Principio di unità L’unità del “sistema” rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta ade-sione delle BCC-CR alle Federazioni Locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguitacostantemente, pur nel rispetto della volontarietà delle scelte.

7. Principio di democraziaIl principio di democrazia regola sia le relazioni tra i Soci della singola BCC-CR sia le relazionitra le BCC-CR all’interno delle strutture di natura associativa-consortile che nel tempo essesi sono date e si danno.

8. Principio di sussidiarietà Il “sistema” del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta comeun sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni di-stinte ma tra loro complementari3.

9. Principio di efficienzaTutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno esserecaratterizzate da efficienza. L’efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, rela-zionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria.

10. Principio di trasparenzae reciprocità Le iniziative e le relazioni all’interno del“sistema” del Credito Cooperativo sonoimprontate al principio di trasparenza e direciprocità. Trasparenza significa stabilirerelazioni ispirate alla chiarezza e favorirel’accessibilità e la circolazione delle infor-mazioni a tutti i livelli. Reciprocità significache ciascuna componente si impegna, con-cordemente alle altre, a contribuire alle at-tività comuni, nella consapevolezza dellaresponsabilità congiunta e nella prospet-tiva di un mutuo beneficio.

Parma, 10 dicembre 2005

3 Definizione di sistema a rete varata in occasione del 12° Convegno Nazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda 1999.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

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Banca del Crotonese

3.7 Differente per missioneLo statuto “scrive” la missione della Banca di Credito Cooperativo in questi

termini:

● favorire (i soci e le comunità locali). Ovvero, assicurare convenienza; ● perseguire a vantaggio degli stessi un miglioramento complessivo, ma non solo eco-

nomico (culturale, morale, sociale…), definibile come ricerca e diffusione del ben-es-sere;

● promuovere lo sviluppo della cooperazione, ovvero della partecipazione;● incentivare la coesione sociale;● contribuire alla costruzione del bene comune.

pagina a lato,uno scorcio di“Le Cannella” aIsola Capo Rizzuto.

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La missione delle BCC

Essere intermediarie della fiducia dei soci e delle comunità locali,lavorare per la promozione del benessere e dello sviluppo complessivo

assicurando un servizio finanziario conveniente e personalizzatoe favorendo la partecipazione e la coesione

ConvenienzaBenessereCooperazione

Sviluppo sostenibileBene comune Mantenere la scrittamissione seppure variando

la forma

✓✓✓✓✓✓

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Bilancio Sociale e di Missione 2009

Banca del Crotonese

Bilancio Sociale e di Missione 2009

a sinistra,“la Torretta”

a Cirò Marina.

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4. La strategiae l’organizzazione

4.1 Il sistema del Credito Cooperativo:un’architettura “di rete”

Il modello organizzativo del Credito Cooperativo ruota intorno alle 426 BCCcomplessivamente presenti sul territorio nazionale con 4.192 sportelli (il 12,3% deglisportelli bancari italiani), attraverso una presenza diretta in 2.647 Comuni (in 549 Co-muni rappresentano l’unica realtà bancaria) ed in 98 Province. Il Credito Cooperati-vo occupa una posizione di primo piano nel sistema bancario italiano sotto vari pro-fili, collocandosi al terzo posto per numero di sportelli e al quarto posto per am-montare degli impieghi complessivi pari a 123,2 miliardi di euro e per raccolta diret-ta totale pari a circa 145 miliardi di euro (dati al 30 settembre 2009).

Le BCC sono supportate da un lato dal sistema associativo e dall’altro dal si-stema imprenditoriale.

Il primo, composto dal-le Federazioni Regionali edalla Federazione Nazionale(Federcasse), svolge funzionidi coordinamento, assistenzatecnica, consulenza ed ero-gazione di servizi a favoredelle banche associate. Il se-condo si configura come“complemento operativo”della BCC per quanto riguar-da la fornitura di servizi eprodotti.

I due principi che garantiscono l’efficienza del sistema sono la sussidiarietà e lasolidarietà. La sussidiarietà si esercita dalle strutture nazionali e regionali alle banche:le prime svolgono in modo consortile quelle funzioni che sarebbe meno efficienterealizzare sul territorio.

La solidarietà riguarda i rapporti di collaborazione e di corresponsabilità che le-gano le BCC tra loro.

Banca del Crotonese

Attività organizzative della BCC

Valore dell’identitàIl 7 febbraio 2009, le 18 Banche di Credito Cooperativo della Calabria si sono ri-

trovate a Gizzeria (CZ) per affrontare una missione importante: contribuire allo sviluppopartecipato del territorio puntando su valori fondanti come solidarietà e mutualità so-ciale, attraverso, appunto il “Gioco di squadra”. “Obiettivi e strategie del Credito Coo-perativo Calabrese” è stato il tema della prima convention delle BCC Calabresi che havisto sul terreno di gioco circa 600 persone tra collaboratori, direttori e amministratori.

La domanda che ci si è posti inquella sede è stata: “Come riu-scire a superare la crisi econo-mica che presto si potrebbe av-vertire anche in Calabria?”.

È stato il presidente di Fe-dercasse, Alessandro Azzi, a sin-tetizzare i punti fondamentali:«Riscoperta dell’identità; con-sapevolezza che la squadra deveavere un obiettivo comune; esi-genza di una comunicazionecondivisa per la creazione diuna cultura comune senza laquale non si può fare squadravincente; consapevolezza chesquadre come queste vannoguidate con autorevolezza ebuon esempio».

Secondo il Presidente Alessandro Azzi, «bisogna avere la consapevolezza che la no-stra funzione è quella di sviluppare una relazione di lunga durata, basata sull’affidabilità esulla fiducia della gente , avere la consapevolezza che questa relazione deve essere intesaa tutto tondo come comunità locale». Infine, Azzi ha proposto l’istituzione di un Fondodi Garanzia per sostenere “le consorelle” che di fronte alla crisi potrebbero avere delledifficoltà a svolgere pienamente il loro ruolo di banche locali.

E sono state proprio le squadre a presentarsi, con i loro rappresentanti, sul palcodella convention allestito come un campo di calcio (con tanto di palloni da gioco – 18naturalmente – lanciati ognuno dalla “squadra” di ciascuna BCC presente in platea). Perla provincia di Crotone hanno portato la loro testimonianza il nostro presidente Otta-vio Rizzuto e Igino Carvelli presidente della BCC di Scandale.

Da sottolineare l’intervento del direttore della federazione, Pierfilippo Verzaro, il qualeha affermato che: “la nostra vera soddisfazione è quella di fare squadra facendo crescerele nuove generazioni di cooperatori”. Sul “campo verde” allestito per l’occasione si è cosìdiscusso di orgoglio di appartenenza, della necessità di non rimanere “indifferenti” ma di

32

sopra,da sinistra: Antonio Cabrini,PresidenteOttavio Rizzuto, PresidenteIgino Carvelli, Presidente FederazioneTony Bilotta,in fondo, il DirettoreFrancesco Ierullo.

4.2 Differente per numeriIl Credito Cooperativo occupa una posizione di primo piano nel sistema banca-

rio italiano sotto vari profili: la presenza sul territorio, la solidità patrimoniale e finan-ziaria, i volumi intermediati, i ritmi di crescita.

Questi i dati al 30 settembre 2009*:

● gli impieghi economici delle BCC ammontano a 123,2 miliardi di euro (+8,4% an-nuo contro il +1,9% del sistema bancario complessivo);

● il patrimonio ammonta a 18,6 miliardi di euro con una crescita del 8%; ● la raccolta diretta complessiva delle BCC è pari a 144,8 miliardi di euro (+10,7%

annuo contro il +10,4% del sistema bancario complessivo).

Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 17,1% del totale dei cre-diti alle Famiglie produttrici, il 9,5% alle Famiglie consumatrici, l’11,1% del totale dei cre-diti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).

* Informazioni provvisorie – Fonte: Matrici di Vigilanza

porsi al servizio del territorio(“fare squadra con il territorio”)e dell’economia reale, di trovareuna cultura e un linguaggio co-muni e condivisi, di formare, farcrescere e motivare i giovani.

“La motivazione è allabase di tutto”, ha raccontato ilcampione del mondo (Spagna,1982) Antonio Cabrini, anche luipresente a Gizzeria per testi-moniare la forza del gioco disquadra: “il calcio e il mondo delcredito sono accomunati dallamotivazione, che è alla base ditutti i traguardi. Che non sonoraggiungibili se, prima di faresquadra, non si costituisce ungruppo forte e coeso. In gradodi intervenire e di agire nei momenti di difficoltà”. “Le BCC possiedono uno strumentoformidabile per fare squadra – ha concluso il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi –ovvero la cooperazione, la forma più forte di auto-difesa del nostro sistema. Se sapremofare sempre meglio cooperazione, ovvero gioco di squadra a tutti i livelli (nelle banche, coni nostri soci ed i nostri clienti; tra le banche, per mettere insieme esperienze ed eccellenze;nelle federazioni locali, Federcasse, le fabbriche e gli organismi di servizio) ha detto ancoraAzzi – sono certo che la nostra forza sarà ancora maggiore. E anche il nostro successo”.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

33

in alto,dipendenti della

BCC del Crotonesepresenti allaConvention.

Banca del Crotonese

In questa sezione consideriamo la dimensione patrimoniale ed economica.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

35

5. I risultati patrimonialied economici della banca

DATI IN SINTESI

DATI PATRIMONIALI 2009 2008 VARIAZ.

Crediti lordi a clientela 57.049.095 51.014.326 6.034.769

Titoli 61.578.571 52.449.012 9.129.559

Raccolta diretta 109.976.459 110.383.071 –406.612

Raccolta indiretta 8.314.873 10.083.611 –1.768.738

– Fondi Comuni 2.109.180 1.750.408 358.772

– Polizze assicurative 1.196.327 1.235.775 –39.448

– Ricezione/trasmissione ordini 5.009.366 7.097.428 –2.088.062

Patrimonio netto 20.132.323 18.991.373 1.140.950

DATI DI STRUTTURA 2009 2008

Numero sportelli 6 6

Numero medio dei dipendenti 30 30

DATI ECONOMICI 2009 2008 VARIAZ.

Margine di interesse 3.443.245 4.582.965 –1.139.720

Commissioni nette 991.633 914.433 77.200

Margine di intermediazione 5.212.566 5.290.369 –77.803

Costi operativi 3.939.920 4.014.814 –74.894

Risultato netto della gestione finanziaria 4.961.624 5.134.183 –172.559

Utile operatività corrente al lordo imposte 1.019.357 1.119.552 –100.195

Utile di esercizio 834.433 932.687 –98.254

(Comprensivo dell’utile d’esercizio)

Banca del Crotonese

a destra,il Castello Aragonesea Le Castella.

36

INDICI PATRIMONIALI 2009 2008

Patrimonio netto / Impieghi lordi 35,29% 37,23%

Patrimonio netto / Raccolta diretta da clientela 18,31% 17,20%

INDICI DI SOLVIBILITÀ 2009 2008

Patrimonio netto / Crediti netti a clientela 38,72% 41,07%

INDICI DI RISCHIOSITÀ DEL CREDITO 2009 2008

Crediti netti in sofferenza / Crediti netti vs. clientela 5,31% 5,26%

Crediti netti in incaglio / Crediti netti vs. clientela 2,21% 2,54%

Crediti netti scaduti / Crediti netti vs. clientela 1,31% 0,69%

Crediti netti in sofferenza / Patrimonio netto 13,70% 12,82%

INDICI DI REDDITIVITÀ 2009 2008

Margine di interesse / Margine di intermediazione 66,05% 86,64%

Costi operativi / Margine di interesse 114,44% 87,61%

Costi operativi / Margine di intermediazione 75,60% 75,90%

INDICI SIGNIFICATIVI

INDICI DI EFFICIENZA 2009 2008

Impieghi a clientela / Numero dipendenti 1.901.636 1.700.477

Raccolta da clientela / Numero dipendenti 3.943.044 4.015.556

Spese per il personale / Margine di intermediazione 39,80% 38,15%

Margine di intermediazione / Numero dipendenti 173.752 176.346

Utile lordo (ante imposte) / Numero dipendenti 33.979 37.318

(Il patrimonio netto è comprensivo dell’utile d’esercizio)

37

Bilancio Sociale e di Missione 2009

RISPONDENZA AI REQUISITI DEL FONDO DI GARANZIADEI DEPOSITANTI

Esito del Riscontro

parametri del Fondo

risultatobanca

profilo di rischiosità

Regolare <40 2.434 Attenzione 40

osservazione 60

sofferenze nette

patrimonio vigilanza 18.892

regolare

Anomalia 100

12,88

Regolare <6 2.434 Attenzione 6

osservazione 8

sofferenze nette

impieghi netti 46.237

regolare

Anomalia 12

5,26

profilo di solvibilità

Regolare >120 18.892 Attenzione 120

osservazione 100

patrimonio di vigilanzarequisiti

patrimoniali

regolare

Anomalia 80

Regolare >12 18.892 Attenzione 12

osservazione 10

patrimonio di vigilanza

provvista 110.383

regolare

Anomalia 6

17,21

redditività ed efficienza

Regolare <70 3.735 Attenzione 70

osservazione 75

costi di struttura margine di

intermediazione 5.010

osservazione

Anomalia 85

74,55

Regolare <50 156 Attenzione 50

osservazione 60

perdite nette su crediti

risultato lordo di gestione 1.275

regolare

Anomalia 80

12,24

4.782

395,06

Banca del Crotonese

Dati di Bilancio dalla fondazione al 31 dicembre 2009(dati in migliaia di euro)

Gli importi per i primi 40 anni riguardano l’ex Cassa Rurale ed Artigiana/BCC di Isola di C.R.

ANNO PATRIMONIO DEPOSITO IMPIEGHI TITOLI

1963 1 35 22 5

(1° Bilancio)

1972 5 481 289 102

(10° Bilancio)

1982 352 4.324 2.275 1.093

(20° Bilancio)

1992 2.342 22.038 4.695 10.209

(30° Bilancio)

2002 7.959 65.174 10.044 53.128

(40° Bilancio)

2003 13.391 108.152 33.149 72.456

(1° Bilancio)

2004 14.195 108.110 34.944 73.949

2005 15.892 111.045 35.438 74.561

2006 16.338 111.046 40.263 67.629

2007 17.345 109.118 42.522 66.415

2008 18.059 110.383 51.014 52.449

2009 19.298 109.976 57.049 61.579

(7° Bilancio)

FusioneBanca delCrotonese

6.1 Il valore per i Soci

I soci sono il primo focus dell’attività imprenditoriale e sociale delle BCC, i pri-mi beneficiari dei vantaggi, bancari ed extrabancari che esse generano. Essi sono, in-fatti, parte (e non “controparte”) della banca.

Per la Banca del Crotonese i soci sono:

● i proprietari dell’azienda e, come tali ne stabilisconol’indirizzo strategico;

● gli amministratori e, come tali sono responsabili del-la gestione;

● i primi clienti, quindi colonna portante dell’operati-vità della banca;

● il miglior biglietto da visita della nostra Banca, i te-stimoni dell’impresa.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

39

6. Le relazioni con iportatori di interessi

�Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano – costituito dai soci,dai clienti e dai collaboratori – per valorizzarlo stabilmente. (art. 1)L’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nelsoddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando ilmiglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e

dei servizi offerti. (art. 2)

I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppodella banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l’adesione pressola comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza didiritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. (art. 9)

1.600 Soci al31/12/2009

26.190.898 euroimpieghi ai Soci al 31/12/09

a sinistra,veduta del porto

e cupola dellaCattedrale S. MicheleArcangelo a Cariati.

Banca del Crotonese

Chi sono i nostri SociI nostri soci persone fisiche sono espressione di diverse categorie professionali:

Questa diversificazione è frutto della ri-forma della Legge Bancaria del 1993 che hasvincolato le Banche di Credito Cooperativodall’obbligo di reclutamento dei soci esclusiva-mente nelle due categorie degli agricoltori e de-gli artigiani, adeguando in tal modo le compagi-ni sociali alla reale composizione delle econo-mie locali.

Diversificata è anche la composizione pernatura giuridica:

40

101168

67

58

185

28986

171

145

267

72

AgricoltoriCommerciantiOperaiArtigianiImpiegatiPensionatiCasalingheImprenditoriProfessionistiProfessioni altreAltri

Persone fisiche: 1567Persone giuridiche/società: 33

Per sesso:

Uomini: 1095Donne: 472

Per età:

Uomini <25 anni: 6Donne <25 anni: 6

Uomini <40 anni: 160Donne <40 anni: 67

Uomini >40 anni: 929Donne >40 anni: 399

sotto,MiracolosoCrocifisso, statualignea del 1638,opera di Frà Umileda Petralia (Pa).Venerato in Cutro(Kr) nella Chiesadella Riforma.Amorevolmentecustodito dai FratiFrancescani Minoria.Ricordo delSettennale 2009.

Dove sono i nostri SociI nostri soci risiedono o svolgono la propria attività nella zona di competenza

della Banca e prevalentemente nei comuni nei quali la Banca è presente con propriefiliali. Particolarmente significativa è l’incidenza dei soci provenienti dai comuni di ori-gine degli Istituti dalla cui fusione, nel 2003, è nata la Banca del Crotonese.

Il capitale socialeIl capitale sociale ammontava al 31 dicembre 2009 a Euro 391.715,22. La quota

media di capitale sociale detenuta da ciascun socio si mantiene piuttosto contenuta(243 euro) e anche questo esprime il fatto che la partecipazione del socio alla coope-rativa non ha motivazioni di carattere lucrativo, ma di ricerca di un più ampio vantag-gio di natura bancaria ed extrabancaria.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

41

PROVENIENZA DEI SOCI

PIAZZA N° Soci Percentuale Valuta Cap. Sociale

Isola Capo Rizzuto 423 26,66% 996 Eur 26.200,00

Cutro 270 16,78% 526 Eur 13.497,51

Le Castella 93 5,78% 254 Eur 6.623,57

Crucoli Torretta 425 26,54% 6312 Eur 162.898,38

Melissa 304 18,96% 5939 Eur 153.344,98

Cariati Marina 85 5,28% 1129 Eur 29.150,78

Totale 1600 15171 Eur 391.715,22

Banca del Crotonese

I vantaggi per i SociIl vantaggio che la Banca assicura ai soci si è espresso in tre modi:

1. la diffusione dell’informazione e la promozione della partecipazione;2. l’incentivazione di carattere bancario;3. l’incentivazione di carattere extra-bancario.

Per quanto riguarda la diffusione dell’informazione e la promozione della parte-cipazione, la Banca ha investito euro 8.230,00 per la realizzazione dell’assemblea Bi-lancio 2008, momento principale di espressione della volontà dei soci che, in base allaregola della cooperativa del voto capitario (una testa, un voto), hanno lo stesso pesoa prescindere dal numero di azioni possedute. Alla suddetta assemblea, che prevede-va anche il rinnovo delle cariche amministrative, hanno partecipato 993 soci di cui 977votanti.

L’organo di Vigilanza ha stabilito per il 2009 che l’assemblea straordinaria dove-va tenersi in una seduta separata da quella ordinaria, pertanto a giugno è stata convo-cata l’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno la (variazione degli articoli del-lo statuto e la definizione dei compensi degli amministratori e dei membri il collegiosindacale; via hanno partecipato 191 soci votanti.

Con riferimento alle incentivazioni di carattere bancario, la Banca ha in primoluogo rispettato il principio della erogazione del credito principalmente ai soci secon-do le regole della mutualità. Al 31/12/2009, le attività a ponderazione zero ammonta-no a 67.354.791 euro (a tal proposito si ricorda che le istruzioni di Vigilanza della Ban-ca d’Italia per le Banche di Credito Cooperativo prevedono che “tale principio è ri-spettato quando più del 50% delle attività di rischio è destinato a soci o ad attività aponderazione zero. Le attività di rischio assistite da garanzia rilasciata dal socio dellaBanca sono considerate attività di rischio verso soci, a condizione che la garanzia pre-stata sia personale, esplicita e incondizionata).

42

a destra,Moneta Incusadi Crotonecirca 480-460 A.C.

Altre condizioni di favore sono state applicate ai soci at-traverso:

● IL CONTO CORRENTE SOCIO: uno speci-fico contocon condizioni di favore e uno scoper-to a condizioni privi-legiate. Per la clientela prima-ria socio (fatturato superiore a1.000.000,00 eu-ro) le condizioni sono ulteriormente van-taggiose.

● I DEPOSITI A RISPARMIO prevedono un tasso superio-re a quello applicato alla clientela ordinaria.

● I PRESTITI AL CONSUMO sono erogati con tassi di in-teresse più convenienti rispetto a quelli di mercato applicatialla clientela ordinaria.

● LA CARTA DI CREDITO COOPERATIVO SOCIO èrilasciata gratuitamente, e anche la quota annua è gratis.

● IL SERVIZIO DI RELAX BANKING (Informativo e di-spositivo) completamente gratuito.

Per quanto riguarda i vantaggi di carattere ex-tra-bancario, la Banca offre ai soci opportunità so-prattutto nellagestione del tempo libero organiz-zando le gite sociali a condi-zioni particolarmente in-teressanti: per il 2009 la gita socialenon è stata organizzata.

Per gli auguri di Natale, i soci della Banca del Crotonesesi sono visti recapitare a casa un biglietto di auguri con l’invitoa recarsi sulla propria filiale di competenza e ritirare un picco-lo dono pensato appositamente per loro (nella versione ma-schile e femminile il regalo è stato un portafoglio in pelle conimpresso il logo della banca).

La Banca offre la possibilità di svolgere stage per tre me-si presso le filiali della stessa ai soci e figli di soci al fine di un’ul-teriore loro arricchimento professionale e lavorativo.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

a destra,l’home page del sitodi Banca del Crotonese.

43

Banca del Crotonese

a destra,interno dellafiliale di IsolaCapo Rizzuto.

44

Gli amministratoriLa nostra Banca è amministrata da 10 consiglieri.

PresidenteOttavio Rizzuto

Vice PresidenteFrancesco Murgi (vicario)Onofrio Asteriti

ConsiglieriAntonio AureaGaetano Chisari,Giuseppe GemelliLeonardo LeroseBevilacqua AntonioStanislao MattaceMariano SantoMusacchio Carmelo

Collegio Sindacalepresidente:rag. Vincenzo Mungosindaci effettivi:rag. Alfonso Proietto Donatodr. Francesco Filaretisindaci supplenti:dr. Morelli Mauriziodr. Serleti Elvira

PROFESSIONE N° AMMINISTRATORI

Professionista 4

Imprenditore 5

Pensionato 1

La composizione per professione è indicata nella tabella seguente:

45

Bilancio Sociale e di Missione 2009

Corsi per amministratoriLa nostra Carta dei Valori, all’articolo 10, afferma l’impegno degli Amministra-

tori per la propria qualificazione professionale e formazione permanente. Essere no-minato amministratore di una Banca di Credito Cooperativo è un mandato di fiduciada parte dei soci, particolarmente importante ed impegnativo, perché comporta l’as-sunzione di responsabilità anche su un piano etico.

Ed è per questo che occorre esercita-re tale ruolo nel modo migliore, con “spiritodi servizio” e dedicando allo svolgimentodell’incarico, volontariamente assunto, le mi-gliori energie e risorse.

La Banca, rispondendo anche alla ne-cessità imposta dall’organo di vigilanza, ilquale prevede che un requisito per la riele-zione degli stessi amministratori sia quello diavere maturato crediti formativi, per il 2009,con il supporto della Federazione Calabreseha formulato un piano di formazione di 5giornate per 20 ore con l’obiettivo di affron-tare temi come la visione imprenditorialedella BCC e l’assunzione consapevole dei ri-schi di impresa.

DESCRIZIONE CORSO Area Tematica Dur. Giorni Dur. Ore

Il sistema dei controlli interni comestrumento di governance aziendale Organi Collegiali 1 4

Ruolo e responsabilità degliamministratori Organi Collegiali 1 4

La funzione di conformità alle norme(compliance) e respon. Organi Collegiali Organi Collegiali 1 4

Le relazioni tra amministratorie management Organi Collegiali 1 4

Il CdA come gruppo di lavoro Organi Collegiali 1 4

Totale 5 20

Banca del Crotonese

6.2 Il valore per i Clienti

La Banca del Crotonese si impegna ad essere unabuona banca, perciò i clienti sono una parte essenzialenel perseguimento ottimale della attività sociale.

Con l’obiettivo di garantire servizi efficienti e diqualità la Banca impronta i propri rapporti ad uno stiledi trasparenza, fiducia e disponibilità.

Particolare attenzione, perciò, viene riservataall’aggiornamento e alla formazione del personale, inmodo da assicurare professionalità e cortesia; com-petenza e attenzione. Si adottano inoltre le più moderne tec-nologie, ad esempio i “cash processing”: unità multifunzione di ricircolo banconoteper il deposito, prelievo, conteggio e validazione delle stesse, che garantiscono eleva-ta produttività e sicurezza.

Tutto ciò, naturalmente, attraverso l’utilizzo delle più moderne e innovativetecnologie.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

47

...Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nellarelazione con i soci e clienti, l’approccio solidale, la cura dellaprofessionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra leaziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attivitàprofessionale. (art. 2)

Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vitaeconomica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l’accesso al credito,contribuisce alla parificazione delle opportunità. (art. 4)

15.459 Clienti

13.365 Clientiprivati

2.447 Clientiaffidati

pagina di sinistra,il Castello Aragonese

a Le Castella.

Banca del Crotonese

La rete di venditae i nuovi canali distributivi

La Banca opera oggi con 6 sportelli, nelle seguenti piazze:

La Banca dispone di altre postazioni ATM in comuni non presi-diati, e precisamente a Strongoli (transazioni per € 1.433) e Torre Me-lissa (transazioni per € 62), a Capo Rizzuto (transazioni per € 1.235);a Cirò (transazioni per € 367); a Steccato di Cutro, frazione del co-mune di Cutro (transazioni per € 829). Per continuare a perseguirel’obiettivo di garantire alla nostra clientela servizi efficienti e di quali-tà, sulla filiale di Isola di C.R. (agosto 2009) è stato sostituito un ATMtradizionale con un ATM cosiddetto “evoluto” ovvero adibito anche alversamento di assegni e contante. L’operazione è stata accolta grade-volmente da parte della clientela, che risparmiando tempo e agendoin completa sicurezza, può effettuare le comuni operazioni di versa-mento in qualunque ora della giornata semplicemente recandosi allosportello ATM. La Banca ha inoltre installato 16 POS in altrettantiesercizi commerciali.

Grande attenzione è stata riservata allo sviluppo del servizioPOS: ne è dimostrazione il fatto che la Banca si è classificata 1ª nel-la classe 7 al concorso a premi indetto da ICCREA BANCA SPA:“UN PIENO…di POS” (il concorso prevedeva l’incremento del 10%del parco pos in essere). La BCC si è aggiudicata un set di buoni ben-zina per un controvalore di 1.500,00 euro; inoltre, per ritirare la tar-ghetta di premiazione è stata organizzata la manifestazione a Petrain Giordania alla quale ha partecipato il nostro direttore generale.Anche il 2009 ha visto la nostra banca aggiudicarsi il primo premiodella classe 8 per il concorso a premi “Striscia la carta” che preve-deva l’incremento del volume del transato POS del 10%. Al31/12/2009 il volume del transato è stato di euro 5.965.866 con in-cremento del 42,42% rispetto allo stesso periodo del 2008: euro4.182.878. Il premio è consistito in un set di buoni carburante perun valore di 2.000,00 euro.

48

COMUNE ABITANTI SPORT. BANCARI ATM TRANSATO ATM(in migliaia di euro)

Isola Capo Rizzuto 15.326 1 2 5.783

Le Castella 1 1 3.477

Cutro 10.172 3 2 2.254

Crucoli 3.328 1 2 2.177

Melissa 3.472 1 3 2.547

Cariati 8.637 3 1 2.732

il alto,logo della Convention a Petra, Giordania.

al centro,consegna premio al Direttore GeneraleFrancesco Ierullo.

sotto,targhetta riconoscimento premio.

La clientela come patrimonioIl Credito Cooperativo si è dotato di due strumenti fondamentali di tutela dei

propri clienti: il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti e il Fondo di garanzia dei de-positanti. Il 25 luglio 2008 è stato, inoltre, costituito il Fondo di garanzia istituzionale:il fondo realizza uno dei progetti più rilevanti per rafforzare la rete delle Banche diCredito Cooperativo. Obiettivo del fondo è quello di tutelare la clientela delle 426bcc salvaguardando la liquidità e la solvibilità delle Banche aderenti attraverso azionicorrettive ed interventi di sostegno e prevenzione delle crisi.

La Banca ha recepito le “Linee Guida interassociative per l’applicazione delle mi-sure Consob di livello 3 in tema di prodotti finanziari illiquidi”; il contesto normativonel quale si collocano le linee guida è costituito dalla disciplina primaria e sondarladella MIFID alla luce degli orientamenti interpretativi di dettaglio forniti dalla Consob(Comunicazione n. 9019104 del 2 marzo 2009) con riferimento alla distribuzione al-la clientela al dettaglio di prodotti finanziari per i quali sussistono difficoltà di smobi-lizzo a condizioni significative.

Per quanto riguarda gli impieghi, la Banca ha seguito la filosofia del fraziona-mento del credito, non soltanto per ovvie ragioni di contenimento del rischio, ma an-che e soprattutto per concretizzare il principio cooperativo che vede nel credito unmezzo di promozione di una crescita endogena e responsabilmente gestita.

Nel corso del 2009, su 1276 per euro 38.527.627,82 proposte di affidamentopresentate, ne sono state respinte 92 per euro 2.037.053,36.

La Banca pur adottando un atteggiamento di prudenza e attenzione, ha favori-to l’accesso al credito in particolare dei piccoli operatori, dato fiducia alle iniziativeprogettuali, soprattutto giovanili.

Sono state intraprese tutte le iniziative messe a punto a livello nazionale per ga-rantire il sostegno alle imprese e alla famiglie. In riferimento a queste ultime, recen-temente è stata firmata la convenzione con il Fondo di Credito per i nuovi Nati.

Nella logica della personalizzazione dell’offerta, la Banca ha messo a punto unaserie di convenzioni volte a soddisfare specifiche esigenze della clientela: per gli arti-giani, gli imprenditori, i commercianti: linee di credito agevolato, convenzioni con con-sorzi di garanzia, facilitazioni nel leasing con le società del movimento.

Le convenzioni sono state stipulate con:

Si evidenzia in questo modo l’attenzione che si esprime anche nella costante ri-cerca di forme di finanziamenti agevolati che sostengono le iniziative imprenditorialisane del proprio territorio.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

sopra, dall’altoverso il basso,

La Torrettaa Cirò Marina.

Il Castelloa Cirò Marina.

Il Duomo diIsola Capo Rizzuto.

Il Santuario dellaMadonna d’Itria.

La Torre vecchia diIsola Capo Rizzuto.

49

● Fondazione Zaccheo(siamo la prima Banca ad avere aderito al progetto antiusura)

● Cosvig● Confcommercio● Confartigianato● Federazione Italiana Tabaccai (F.I.T.)● Regione Calabria (imprendigiovani)● Ministero dell’Istruzione (Progetto Giovani-Diamogli Credito)

● MCC: Legge 662/96 e 598/94 (ripianamento passività a breve)● Credito Agrario: Fondo interbancario di garanzia● SGFA: Anticipo PAC● Finanziamenti legge regionale 102/2004 (calamità naturali)● Finanziamenti in leasing tramite Agrileasing● Crediti Agevolati in Pool con Iccrea● Finanziamenti impianto fotovoltaico● Fondo di credito per i nuovi nati

Banca del Crotonese

I princìpi e le regole dell’attività dellaBanca nel settore della finanza

I princìpi sui quali si basa l’attività della Banca nel set-tore della finanza sono:

• Correttezza, integrità, onestà (dell’azienda edegli operatori).

• Trasparenza (dovere di fornire un’informazionetrasparente e chiara, accessibile anche in termini dilinguaggio).

• Controllo (dovere ed impegno a curare un effi-ciente ed efficace sistema di controlli interni).

• Informazione (dovere di fornire un’informazioneaggiornata sulle situazioni delle imprese e sull’evo-luzione dell’investimento effettuato).

Il Regolamento del Processo Finanza adottato dallanostra Banca prevede, con riferimento alla gestionedella finanza della clientela dei privati, che: “Primache un cliente concluda una qualsiasi operazione a con-tenuto finanziario, il personale dovrà valutare, congiunta-mente con la clientela, l’adeguatezza dell’operazione conriferimento agli obiettivi di investimento e alla propensioneal rischio dichiarati dalla stessa, e/o desumibili oggettiva-mente dai comportamenti assunti nella precedente ope-ratività con la BCC”.

La gestione dei reclamiI rapporti della Banca con la propria clientela sono ispirati alla trasparenza e alla

chiarezza. Il personale è costantemente a disposizione dei clienti per informazioni echiarimenti, allo scopo di garantire loro la massima soddisfazione.

La Banca è dotata di tutti gli strumenti per accogliere eventuali reclami da partedella clientela non soddisfatta del rapporto Banca-Cliente, in generale, ovvero per spe-cifici servizi e/o prodotti ad essa offerti dalla Banca stessa.

Per la gestione dei reclami, infatti, la nostra clientela può rivolgersi:

● all’Ufficio reclami, presso la Banca del Crotonese;● all’Ombudsman bancario, organismo collegiale interbancario cui rivolgersi per

controversie che non abbiano trovato risoluzione presso l’Ufficio Reclami della BCC.

Da giugno 2009 si aggiungealle misure già elencate anche lacostituzione dell’arbitro bancariofinanziario: un sistema di risolu-zione delle controversie tra con-sumatori e sistema bancario e fi-nanziario: facile, economico e im-parziale.

L’Arbitro Bancario Fi-nanziario (ABF) è un sistemadi risoluzione delle liti tra iclienti e le banche e gli altriintermediari che riguardanooperazioni e servizi bancarie finanziari. È detto “stra-

giudiziale” perché offre un’alternativa più semplice, rapida ed economica rispet-to al ricorso al giudice, che spesso invece comporta procedure complesse e an-che molto lunghe.

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito:www.arbitrobancariofinanziario.it

La Banca per adempiere pienamente alle norme riguardanti la trasparenzadelle operazioni e dei servizi bancari previste dal Decreto Legislativo n. 385/1993(Testo Unico Bancario) e dalle istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia ha già pre-disposto un sistema di presentazione (Totem) sistemati all’interno delle filiali ren-dendo più leggibile e accessibile tali informazioni a tutta la clientela.

Inoltre i fogli informativi sono stati adeguati alle recentissime istruzioni del-l’organo di vigilanza e contengono l’elemento del calcolo dell’ISC (calcolo dell’in-dicatore sintetico di costo per gli affidamenti in conto corrente).

Bilancio Sociale e di Missione 2009

51

Banca del Crotonese

6.3 Il valore per i Collaboratori

Le risorse umane sono per la Banca un patrimoniofondamentale, lo strumento principale con cui raggiungeretraguardi e obiettivi di sviluppo e di eccellenza e con cuiprodurre valore.

Alla selezione e valorizzazione delle competenze,alla promozione della partecipazione e del coinvolgimen-to delle risorse umane, al rafforzamento dello spirito disquadra e di uno stile di lavoro improntato alla logicadel servizio la Banca ha dedicato specifica attenzioneinvestendo molto nella formazione delle risorse uma-

ne incentrando gli argomenti trattati proprio su questi temi.

Il consiglio di Amministrazione della Banca ha deciso di introdurre un sistemapremiante per valorizzare la motivazione delle persone sia dal punto di vista econo-mico e sia da quello professionale. Dal 2009 sono state introdotte altre due catego-rie di attività da espletare al fine di stimolare i collaboratori ad un più puntuale con-trollo sull’andamento delle posizioni affidate e di ridurre in maniera sistematica e pro-gressiva quello con andamento anomalo (rinnovo affidamenti e contenimento dellerate scadute).

Chi sono i nostri collaboratoriAlla fine del 2009 la Banca aveva 30 collaboratori, le donne rappresentano il

26,67% dell’organico mentre gli uomini il restante 73,33%. Esaminando la composi-zione del personale, emerge che l’età media è di anni 41,8. Per quanto riguarda il ti-tolo di studio, il 36,67% possiede una laurea, prevalentemente in materia economiche;

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Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze edella professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e lacrescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci enelle comunità locali. (art. 8)

I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propriacapacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e adedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spiritocooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la qualelavorano. (art. 11)

30 Collaboratori

19/10/2009Bando di concorsoper 3 nuoveassunzioni

396 oredi formazione

il 60% è titolare di diploma di scuola media superiore, mentre un solo collaborato-reè titolare di altro titolo di studio.

La quasi totalità dei collaboratori della Banca è espressione del territorio dicompetenza.

Ai collaboratori la Banca ha destinato nel 2009 2.074.604 euro, tra salari e sti-pendi, oneri sociali, TFR, trattamento di quiescenza e simili, altri oneri, accantona-mento al Fondo pensione nazionale del Credito Cooperativo e per la Cassa Mutua.

A ottobre 2009 la Banca ha indetto un concorso per l’assunzione di nuovi colla-boratori esteso a tutti i soci e figli di soci con titolo di studio laurea in materie econo-miche.

L’attività a favore della crescita professionaledei collaboratori

Nel corso del 2009 i collaboratori della BCC hanno partecipato a tutti i corsitenutisi presso la Federazione Calabrese delle Banche di Credito Cooperativo, pres-so l’In.CRA (informatica casse rurali – ex centro elaborazioni dati, ora centro serviziISIDE), presso Extensa (società che dal 2003 gestisce i servizi di rete e puma per leBCC calabresi).

I corsi della locale Federazione hanno garantito un buon livello di soddisfazionedel fabbisogno formativo della BCC, soprattutto poiché hanno interessato tutte le areedell’operatività bancaria e quella commerciale propria delle società del gruppo Iccrea.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

a sinistra,i dipendenti

di Bancadel Crotonese.

53

Banca del Crotonese

Il 2009 ha visto la Banca in sinergia con le due società Assicurative che colla-borano con il Credito Cooperativo (BCCVITA del Gruppo Iccrea e Assimoco S.p.A.)attivarsi per adempiere alla formazione professionale richiesta dal RegolamentoISVAP n. 5, per riuscire a dare le necessarie e molteplici opportunità alla rete distri-butiva di crescita professionale e commerciale.

Elenco corsi svolti presso la federazione Locale, per descrizione corso, areatematica e durata:

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DESCRIZIONE CORSO Area Tematica Dur. Giorni Dur. Ore

Progetto Capi Intermedi Base - 1° modulo Rugiero Manageriale 2 16Progetto Capi Intermedi Base - 2° modulo Giacomotti Manageriale 2 16La consulenza finanziaria alle PMI Credito 3 24L’ALM e la gestione del rischio di interesse Rischi e Controlli Interni 2 16Le crisi aziendali ed il ruolo della banca locale Credito 2 16Antiriciclaggio - Trasparenza - Privacy Legale e normativa 2 16Monitoraggio e gestione del credito ad andamento anomalo Credito 2 16Progetto Capi Intermedi Base - 1° modulo Rugiero Manageriale 2 15La qualità degli affidamenti Credito 2 16Progetto Capi Intermedi Base - 2° modulo Giacomotti Manageriale 2 16Progetto Capi Intermedi Base - 3° modulo Giuliattini Mangeriale 2 16L’ALM e la gestione del rischio di interesse Rischi e Controlli Interni 2 16La gestione della tesoreria bancaria nell’ottica del risk management Finanza 1 8Problematiche fiscali e dichiarazione dei redditi Contabilità, Bilancio e Fisco 2 16Percorso formativo per addetti alla Pianificazionestrategica: approfondimento Abilità comportamentali e manageriali 2 16Percorso Formativo: 1° Mod. Posizionamento strategico Marketing bancario 2 16Normativa del Lavoro Legale e Normativa 1 8Percorso Formativo: 2° Mod. Obiettivi commerciali e pianificazione Marketing bancario 2 16Percorso formativo per addetti alla Pianificazione strategica: approfondimento Abilità comportamentali e manageriali 2 16La funzione di conformità alle norme: il presidio dei rischi Compliance 1 8La funzione di conformità alle norme: il presidio dei rischi Compliance 2 16Nuovo Regolamento Antiriciclaggio Manageriale/specialistico 1 5L’ALM e la gestione del rischio di interesse Rischi e Controlli Interni 2 16Misurazione e gestione dei rischi finanziari Finanza 1 8Antiriciclaggio - Trasparenza - Privacy Legale e normativa 2 16Percorso Formativo per Responsabile Funzione Compliance - approfondimento Compliance 1 8Percorso Formativo per Responsabile Funzione Compliance Compliance 2 16Percorso Formativo per Responsabile Funzione Compliance Compliance 1 8

Totale 50 396

Bilancio Sociale e di Missione 2009

IL NOSTRO ORGANIGRAMMA

La comunicazione internaParticolare attenzione la banca ha dedicato alla diffusione delle informazioni e

alla comunicazione come strumento essenziale per creare coinvolgimento. Se la for-mazione offre strumenti per l’azione, la comunicazione offre motivi per l’azione.

Per adempiere a questo compito la Banca ha stabilito degli incontri periodici traDirezione Generale e i Direttori di filiale (Comitati di Direzione); fra le varie areeprofessionali (Comitato Icaap) e riunioni su tutte le tematiche tecnico/operative conla partecipazione di tutte le risorse.

La valorizzazione delle risorse umaneLe linee guida della gestione delle risorse umane della banca sono ispirate ai cri-

teri del coinvolgimento e della centralità della persona. Interesse della nostra aziendaè lo sviluppo delle competenze, della capacità di operare in team, della sensibilità com-merciale, della flessibilità, dell’orientamento al cliente, della responsabilità, della pro-fessionalità.

Banca del Crotonese

sotto,collaboratori dellarete di vendita.

56

6.4 Il valore per i Fornitori

La BCC, anche nella gestione dei rapporti con i fornitori, ispira la propria azio-ne ai principi del localismo e del mutualismo, pertanto, nell’acquisizione di prodotti eservizi, a parità di condizioni, predilige i fornitori del luogo, oltre che le società del si-stema “Credito Cooperativo”.

I fornitori – partner della Banca per varie iniziative e progetti – sono stati scel-ti soprattutto in base a criteri di affidabilità, professionalità e competenza, qualità delservizio e assistenza offerti. Nella maggioranza dei casi ci si rivolge a fornitori appar-tenenti alla compagine sociale, allo scopo di privilegiare l’operatività con i soci.

Dal sistema di Offerta del Credito Cooperativo, vengono acquistati i seguentiprodotti/servizi:➢ sistema informativo, gestito dalla società Iside S.p.A.,➢ i servizi di Rete e Puma, gestiti da Extensa ed In.Cra;➢ il servizio di Internal Audit, fornito da Co.SE.BA. (consorzio di cui le BCC calabresi

detengono una partecipazione);➢ gli stampati e le pubblicazioni vengono prodotti da CISCRA e da altre aziende rica-

denti nel territorio di competenza della BCC;➢ i prodotti assicurativi collocati sono di BCCVITA (gruppo Iccrea) e Assimoco S.p.A.➢ il servizio “finanziario” di gestione della liquidità aziendale e del portafoglio titoli è

quasi esclusivamente affidato ad ICCREA Banca;➢ tutti i servizi bancari e parabancari (carte bancomat, carte di credito) sono forniti da

Iccrea Banca.

La cooperazione tra cooperativeLa Banca è attivamente inserita nel mondo della cooperazione, e della coopera-

zione di credito in particolare, e con questo mondo collabora in termini operativi.La Banca, inoltre, partecipa al sistema attraverso propri rappresentanti negli orga-

nismi di categoria sia a livello regionale sia a livello nazionale (il Presidente Rizzuto è con-sigliere del CdA della Federazione Calabrese e membro della delegazione sindacale del-la Federazione Calabria; il Direttore Generale Francesco dott. Ierullo è membro del Co-mitato Tecnico ICCREA Banca - INCRA - Federazione Calabrese delle BCC), e in que-sto modo favorisce la circolarità delle informazioni e delle esperienze, nonché la condivi-sione nella formulazione delle strategie e nella loro traduzione in linee operative.

Bilancio Sociale e di Missione 2009

57

...Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L’unione delle forze, il lavorodi gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro dellacooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraversole strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione perconservarne l’autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. (art. 5)

Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un’alleanzadurevole per lo sviluppo. (art. 7)

Banca del Crotonese

6.5 Il valore per la Collettivitàe la Comunità locale

La ricchezza che la Banca del Crotonese crea con la sua operatività resta nelterritorio, non solo perché la maggior parte degli inve-

stimenti per lo sviluppo dell’economia è rivolta allacomunità locale, ma anche perché la Banca desti-

na consistenti risorse al sostegno degli organi-smi locali e per la realizzazione di attività

nel campo dell’assistenza, della cultura,dell’ambiente. In una parola, per il mi-glioramento della qualità della vita nelterritorio.

La BCC promuove lo sviluppo socia-le e culturale nel territorio e delle comu-

nità locali in questo modo.

Il riparto utile 2008 al fondo di be-neficenza è stato pari a 30.000,00 euro.

Nel 2009 sono state effettuate eroga-zioni per 45.314,95 euro attraverso il Fon-do per la Beneficenza e la Mutualità, che

viene annualmente alimentato per decisionedell’assemblea con la destinazione di una par-

te degli utili della gestione.

58

Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è crearevalore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunitàlocale e “fabbricare” fiducia. (art. 2)

Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime daun’alleanza durevole per lo sviluppo.Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una partedegli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppoeconomico, Sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un’attività imprenditoriale “aresponsabilità Sociale”, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell’economia locale. (art. 7)

I settori di intervento verso i quali sono stati prioritariamente indirizzati i con-tributi sono:

Bilancio Sociale e di Missione 2009

sopra,la squadra di calcio

della Bancadel Crotonese.

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● Adozione n. 10 bambini con l’Adiaid

VOLONTARIATO SOCIALE

● Contributo alla Soc. Sportiva Pallavolocutro● Associazione Sportiva Scalese● Judo Milone Crotone● Polisportiva Castellese● Polisportiva Crotonese● A.S.D. Tiro a Volo● Ass. Punta Alice Pallavolo Femminile

SPORT

● Circoli Anziani comune di Isola C.R.; di Melissa; di Cutro; Crucoli e Torretta● Lions Club Crotone● Gruppo Folk Dioscuri

CULTURA E TEMPO LIBERO

● Confcommercio Ascom Le Castella● Scuola Media Isola di Capo Rizzuto● Direzione Didattica I Circ. Isola di Capo Rizzuto● Comune di Carfizzi contributo “Festa del Ritorno”● Comune di Scala Coeli● Carabinieri sez. di Cariati

ISTITUZIONI PUBBLICHE

● Santuario Ecce Homo Mesoraca● Comitato Festa Crocifisso Cutro● Parrocchia Maria Assunta

ASSOCIAZIONI RELIGIOSE

Banca del Crotonese

Grande iniziativa per il territorio ela comunità locale è l’aver voluto realiz-zare la manifestazione del Torneo di Cal-cetto a 5 del Credito Cooperativo adIsola di Capo Rizzuto.

Da circa sei anni si svolgono le edi-zioni del torneo nazionale di calcio a 5del Credito Cooperativo con un ogget-tivo e significativo successo, non solo dalpunto di vista sportivo.

La settima edizione del Torneo diCalcio a 5 del Credito Cooperativo si ètenuta dal 30 maggio al 2 giugno 2009nelle strutture turistiche e sportive diIsola di Capo Rizzuto e di Le Castelladove sono stati allestiti i campi di calcioa cinque. Si sono disputate ben 216 par-tite in 77 campi da gioco; 72 le squadremaschili e 14 quelle femminili, oltre i 33arbitri e ai 30 addetti dello stesso per untotale di 2000 presenze.

Un evento atteso e ricco di signifi-cato; la competizione sportiva rappre-senta per il Credito Cooperativo l’occa-sione per approfondire il senso di faresquadra e trasmettere valori come la fi-ducia e l’impegno che sono alla base delgioco di squadra; il calcio dunque comestrumento di unità e condivisione e, piùin generale, lo sport vissuto in manierasana, capace di insegnare a tutti il valoredella partecipazione e della solidarietà.

Il Presidente della Federazione Ca-labrese accogliendo con grande entusia-

smo l’iniziativa ha sottolineato l’impegnoe il lavoro sul gioco di squadra che ilCredito Cooperativo compie da semprecostruendo un mondo fondato sulle re-lazioni, sulla fiducia e sull’affiatamento.

Un ringraziamento particolare, atutti gli organizzatori del Torneo, è giun-to dal sindaco di Isola di C.R., D.ssa Ca-rolina Girasole, che ha visto in questoevento un “segno di vicinanza alla nostra

terra e alla nostra gente. Un motivo diorgoglio per tutti che ci stimola a farebene ed a dare il massimo per lasciareun segno positivo ai partecipanti giuntida tutta Italia”.

Per il Presidente Rizzuto l’organiz-zazione dell’evento è stata un’opportunitàper fare conoscere a tutti il territorio diIsola di C.R., ricco di bellezze paesaggisti-che e naturali e di prelibatezze gastrono-miche e che con i suoi 40 km di costa hal’area marina protetta più grande d’Italia.

a destra,un momento dellaconferenza stampa.

60

Bilancio Sociale e di Missione 2009

61

Il Programma

Sabato 30 maggio ore 15,30-22,00: inizio dei gironi eliminatori,maschili e femminili;

Domenica 31 maggio dalle 9,00 alle 19,00:gironi eliminatori e partita dei Numeri 1ore 22,00: serata sul mare a Le Castella

Lunedì 1 giugno: semifinali

Martedì 2 giugno ore 9,00: finale femminileore 10,00: finale maschileore 11,00: premiazioni

La VII edizione del torneo di calcio a 5 del Credito Coope-rativo ha decretato le seguenti squadre vincenti:

● per il Torneo maschile ha vinto la BCC di Pontassieve che ha battuto in finale ai ri-gori la BCC di Mediocrati;

● per il Torneo femminile ha vinto, come nella passata edizione, la formazione di fede-rasse che in finale ha battuto la BCC Altavilla Silentina e Calabritto per 5-1.

La serata sul mare è stata organizzata presso il porto turi-stico di Le Castella; grazie alla partecipazione gratuita deisoci sono stati organizzati gli stand per offrire agli ospiti ladegustazione dei nostri prodotti tipici.Si ringraziano: la Jonica Liquori; la Cantina Senatore Vini snc;La cantina Garrubba Giuseppe; il panificio Mesoraca di Cu-tro; la sig.ra Coniglio Teresa con i prodotti tipici e le cera-miche artigianali tipiche del nostro territorio; la cantina leAntiche Terre Castellesi.Inoltre, si sono potuti degustare i dolci tipici di Isola di C.R.oltre alla grande torta, che per restare in tema, rappresen-tava un campo di calcio.Insieme allo spettacolo pirotecnico, per allietare la serata,sono stati invitati i gruppi di musica popolare: Astiochena eil gruppo folk Magna Grecia.

a destra,spazio riser-

vatoper la

Banca del Crotonese

Bilancio Sociale e di Missione 2009

63

Le azioni a prevenzionedell’usura

I vantaggi derivanti dal radicamen-to nel territorio, la vicinanza al cliente, laconoscenza delle sue abitudini finanzia-rie e di consumo hanno reso il CreditoCooperativo un importante canale di fi-nanziamento delle famiglie e delle pic-cole imprese anche, a maggior ragione,quando sono costrette ad affrontaremomenti di particolare difficoltà. Perquesto la BCC ha affiancato la Fonda-zione Zaccheo che, nella Provincia diCrotone, opera come fondazione antiu-sura garantendo quelle richieste chenon avrebbero nessun merito creditizio. Lo stesso spirito ha contributo a sottoscri-ve le convenzioni con la Confidi e la Confesercenti, per sostenere le piccole e medieimprese del territorio.

Il contributo alle istituzioniNel corso dell’ultimo anno la Banca ha versato all’Erario 186.836 euro di im-

poste proprie, segnale della consistenza dell’attività svolta.

Anche a livello comunale la presenza della Banca del Crotonese ha portato be-nefici contributivi. Nel corso del 2009 sono state pagate imposte indirette per 69.194Euro, di cui:

● ICI: 10.376,00 euro● Raccolta rifiuti: 4.310,53 euro

La Banca collabora con lo Stato nell’applicazione di normative di rilevante valo-re sociale come quelle relative all’antiriciclaggio e alla prevenzione del crimine. Tale at-tività ha un costo, derivante anche dalla difficoltà di automatizzare il processo opera-tivo (ad esempio nel caso di accertamenti richiesti dalla Magistratura) e dall’elevatonumero di adempimenti da assolvere.

La Banca ha inoltre fornito supporto concreto agli enti e alle istituzioni pre-senti sul territorio attraverso lo svolgimento di servizi di tesoreria e di cassa per 9Amministrazioni Comunali, 6 Istituti Scolastici e un Ente Onlus (Misericordia di Iso-la di C.R.). In tutti i casi, il rapporto non si è esaurito in una procedura burocraticama si è trasformato in un servizio nel quale la Banca si è impegnata a supportare leesigenze finanziarie degli Enti, a garantire consulenza in materia fiscale, finanziaria enormativa.

sopra,Palazzo Porti

a Cirò Marina.

Banca del Crotonese

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Bilancio Sociale e di Missione 2009

6.6 Il valore per l’Ambiente

Non può esistere uno sviluppo durevole che non sia sostenibile, ovvero attentoinsieme alle implicazioni di carattere economico, sociale ed ambientale.

Per tale ragione, la nostra Banca collabora con chi si propone di salvaguardare evalorizzare il patrimonio ambientale, nonché di sostenere e promuovere le imprese egli organismi che si occupano dello sviluppo ecologicamente sostenibile.

La Banca del Crotonese, come intermediario creditizio, ha creato un pacchettoapposito per il finanziamento di attrezzature per il risparmio energetico e l’utilizzo dienergia eco-compatibile come gli impianti fotovoltaici (energia solare), diventando “unaBanca dell’energia pulita”.

a lato,vignetoa Cirò Marina.

pagina di sinistra,veduta aereadella costa di IsolaCapo Rizzuto.

�Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime daun’alleanza durevole per lo sviluppo. (art. 7)

Banca del Crotonese

66

Al 31 dicembre 2009 l’utile netto della Banca del Crotonese è di euro 834.433.Nel corso dell’anno la Banca ha creato valore a favore di diversi portatori di interes-si, contribuendo alla crescita dei soci, dei clienti, dei collaboratori e allo sviluppo delterritorio.

Tutto questo ha una rappresentazione sistematica attraverso la contabilità so-ciale, ovvero l’analisi del conto economico riclassificato secondo la logica del valoreaggiunto.

Il valore aggiunto emerge come differenza tra il valore della produzione e il co-sto della produzione, ovvero gli oneri sostenuti per realizzare la produzione stessa.

Il valore aggiunto prodotto dalla Banca è stato di 3.093.961 euro. Il conto eco-nomico ne evidenzia la formazione.

La ripartizione del valore aggiunto per il sistema del Credito Cooperativo rispecchiala peculiare natura delle BCC. In particolare essa è fortemente condizionata dalla nor-mativa di cui le BCC sono destinatarie, soprattutto per quanto riguarda l’obbligo di de-stinazione degli utili a riserva, le forti limitazioni alla distribuzione degli utili ai soci e ladestinazione del 3% degli utili residui al fondo per la promozione e lo sviluppo della coo-perazione.

Merita ancora sottolineare:

● Che nel Credito Cooperativo il valore per il socio non è misurato tanto dal dividendo, mada altri vantaggi di carattere economico e soprattutto metaeconomico a lui riservati, me-glio apprezzabili attraverso la descrizione delle attività svolte;

● Che il patrimonio alimentato dalle riserve ha nelle BCC un valore peculiare, vista l’indi-sponibilità dello stesso per i singoli e la sua finalizzazione, in questo senso, per le genera-zioni future e per la comunità locale.

A tal fine, è stata predisposta una metodologia che, utilizzando i dati delle segnalazionidi Vigilanza che censiscono l’attività delle BCC verso i soci, consente di meglio esplici-tare il valore assicurato ai soci-clienti delle BCC (distinguendo il socio cliente dal so-cio azionista).

7. Il valore economicogeneratoe la sua ripartizione

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CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO

d1650010 interessi attivi e proventi assimilati (10) 4.723.861d1650040 commissioni attive (40) 1.168.486d1650070 dividendi e proventi simili (70) 16.904d1650080 risultato netto dell’attività di negoziazione (80) 466.771d1650090 risultato netto dell’attività di copertura (90)d1650100 utili (perdite) da cessione o riacquisto crediti, att. e pass. finanziarie (100) 193.168d1650110 risultato netto delle att. e pass. finanziarie valutate al fair value (110) 100.845d1650190 altri oneri/proventi di gestione (190) 705.594d1650210 utili (perdite) delle partecipazioni (210)

Totale ricavi netti 7.375.629d1650020 interessi passivi e oneri assimilati (20) –1.280.616d1650050 commissioni passive (50) –176.853d1650153 altre spese amministrative (150b) –2.390.128v4089016 di cui: altre spese amministrative - imposte indirette e tasse –347.507v4089014 di cui: altre spese amministrative - spese pubblicitarie –18.031d1650130 rett./riprese di valore nette per deterior. crediti, att. e altre op. fin. (130) –250.942d1650160 accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (160) d1650170 rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (170)d1650180 rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (180)

Totale consumi 4.098.539Valore aggiunto caratteristico lordo 3.277.090

d1650220 risultato netto valutaz. al fair value delle attività materiali e immat. (220)d1650240 utili (perdite) da cessione di investimenti (240) –2.347

Valore aggiunto globale lordo 3.274.743Ammortamenti

v4089402 rettif. valore su attiv. mater. - ammortam. di - attiv. mater. propr. - uso funzion. –169.333v4089604 rettif. valore su attiv. immater. - ammortamento di - attiv. imm. di propr. - altre –11.449

Valore aggiunto globale netto 3.093.961d1650151 spese per il personale (150a) –2.074.604

Risultato prima delle imposte 1.019.357 d1650260 imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (260) –184.924v4096802 imposte: saldo positivo - sul reddito d’esercizio della operatività correntev4091002 imposte - sul reddito d’esercizio della operatività corrente - ires –98.748v4091004 imposte - sul reddito d’esercizio della operatività corrente - irap –86.176v4091006 imposte - sul reddito d’esercizio della operatività corrente - altre imposted1650270 utile (perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte (270) 834.433d1650280 utile (perdita) dei gruppi di att. in via di dismiss. al netto imposte (280)d1650290 utile (perdita) d’esercizio (290) 834.433

Banca del Crotonese

Bilancio Sociale e di Missione 2009

pagina di sinistra,un suggestivopanoramadella costa di IsolaCapo Rizzuto.

69

La invitiamo a dedicare qualche minuto per rispondere al seguente questionario,in modo da individuare le attuali criticità e migliorare le prossime edizioni.

Categoria di appartenenza1. Socio �

2. Dipendente �

3. Cliente �

4. Fornitore5. Ente pubblico o altra istituzione �

6. Collettività �

7. Altro (specificare) _______________________________________________________

Com’è venuto in possesso/conoscenza del Bilancio Sociale?1. Consegnato in assemblea �

2. Interesse personale �

3. Altro �

Qualità del Bilancio Sociale1. Completezza: sono state inserite nel Bilancio Sociale le informazioni importanti?

SI � NO �2. Efficacia: la lettura del Bilancio Sociale ha consentito di conoscere aspetti nuovi

della banca che prima non conosceva? SI � NO �3. Comunicazione: il Bilancio Sociale è comprensibile? SI � NO �

Leggibilità del Bilancio Sociale1. Grafica: SI � NO �2. Linguaggio adottato: SI � NO �3. Lunghezza: SI � NO �

8. Questionariodi valutazione del

Bilancio Sociale 2009

Banca del Crotonese

4. Impegno della BCC verso valori di cui è portatrice: SI � NO �5. Capacità di generare valore: SI � NO �6. Utilità a far comprendere l’impegno sociale della BCC: SI � NO �7. Grado di coinvolgimento dei soggetti con cui la BCC ha i principali scambi di

interesse: SI � NO �

Qual è il suo giudizio sul Bilancio Sociale e di Missione della nostra Banca?1. Molto Positivo �

2. Positivo �

3. Soddisfacente �

4. Sufficiente �

5. Scarso �

Per migliorare il Bilancio Sociale e di Missione suggerirei1. Coinvolgere maggiormente i portatori di interessi della Banca nella redazione �

2. Accrescere le informazioni qualitative sulle azioni svolte �

3. Accrescere le informazioni quantitative �

4. Condividere le informazioni con i portatori di interessi prima della pubblicazione �

5. Redigere un Bilancio Sociale e di missione preventivo �

6. Ampliare una sezione (specificare quale) ____________________________________7. Semplificare e aumentare la leggibilità �

8. Altro �

Si autorizza il trattamento dei dati ai sensi della Legge 196/2003. I dati verranno trattati dalla Banca delCrotonese Credito Cooperativo al solo fine di implementazione del Bilancio Sociale; le risposte indivi-duali non saranno comunicate a terzi.

Il questionario può essere compilato anche in forma anonima. Tuttavia se vuole può lasciare le seguen-ti informazioni per una corretta interpretazione dei dati.

Nome e cognome ___________________________________________________________Provincia di residenza __________________________________________________________Sesso: M � F � Età ___________Professione ________________________________________________________________e-mail: ____________________________________________________________________

Data ______________________ Firma __________________________________

Grazie per la collaborazione

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Bilancio Sociale e di Missione 2009

...insieme per il bene comune

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Sede:ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR)Via Tesoro, 19 - Tel. 0962 791 062 - Fax 0962 792 003Sito Internet: www.bancadelcrotonese.it

Filiali:CARIATI MARINA (CS) - Via Salvo D’Acquisto - Tel. 0983 968 722CRUCOLI TORRETTA (KR) - C.so Garibaldi - Tel. 0962 34 110CUTRO (KR) - Via S. Domenico, 13 - Tel. 0962 771 023ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR) - Via Tesoro, 19 - Tel. 0962 791 062LE CASTELLA - Fraz. Isola di Capo Rizzuto (KR) - Via A. Moravia - Tel. 0962 795 474MELISSA Fraz. Torre (KR) - Via Nazionale - Tel. 0962 865 800