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  • 7/29/2019 Avvicendamenti - Successioni - Articolo

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    I buoniavvicendamenti

    di LUCA CONTE*

    Una razionale successione colturale fondamentale

    per unagricoltura ecologicamente intesa:

    lesempio dellanguria come pivot dellavvicendamento

    Continuiamo il viaggio alla conoscenza degli avvicenda-menti, cominciato lo scorso numero di Bioagricultura,quando abbiamo fatto lesempio della coltivazione del

    pomodoro da salsa in unazienda della provincia di Ferrara, suterreno pesante. Questa volta ci spostiamo nel Veneto orientale

    per esaminare come stato coltivato un altro ortaggio estivo,languria, e come stato gestito lavvicendamento in un campocon un terreno di medio impasto. Lazienda che ci ospita ha unasuperficie di otto ettari, ordinamento colturale orticolo-cereali-colo e pratica la vendita diretta delle produzioni orticole.Anche questa volta, per semplicit espositiva, la descrizione del-le operazioni sar fatta a modo di scheda: oltre ad indicazionisullavvicendamento, daremo notizie sulla tecnica di coltivazio-ne dellanguria. Quando troverete un numero tra due parente-si, significa che nel paragrafo successivo ci sar un commentoche riguarda quel passaggio.

    Il secondo esempioLuogo: provincia di Venezia, comune di Gruaro (40 km a nord-est di Venezia), altitudine 0 m s.l.m.Terreno: tessitura: 45% sabbia, 45% limo, 10% argilla; assenzadi scheletro; sostanza organica: 2,32%; pH: 7,82; calcare atti-vo: 3,9%; capacit di scambio cationico 24,32 meq/100 g; sa-linit: 0,11 mS/cm. (1)Coltura: anguria cultivar Crimson Sweet.Fertilizzazione: sovescio autunno-vernino di segale e veccia co-mune che abbiamo seminato alla dose di 130 + 30 kg/ha il30.09.03, trinciato il 08.04.04 ed interrato con unaratura a 25-30 cm il 11.04.04. (2)Preparazione del terreno: dopo linterramento del sovescio ab-biamo eseguito due passaggi con erpice rotante.Data di trapianto dellanguria: 30.04.04Densit di trapianto: file singole distanti 2,5 m, distanza dellepiante sulla fila 1 m; ogni 4 file di anguria abbiamo risparmia-to una fascia di segale e veccia larga 2,5 m (tecnica dell inter-cropping). (3)Irrigazione: nessuna. (4)Controllo delle malerbe: pacciamatura con telo in amido di maissulla fila e paglia sullinterfila; abbiamo steso il telo al momen-to del trapianto dellanguria, la paglia tre giorni dopo. (5)Controllo degli organismi dannosi: abbiamo eseguito il monito-raggio una volta per settimana, il luned mattina. (6)

    Controllo dei patogeni: il 13.05.04, 03.06.04 e 27.06.04 ab-biamo eseguito un trattamento con ossicloruro di rame a scopopreventivo contro Pseudoperonospora cubensis, agente della ma-lattia della peronospora delle cucurbitacee.

    Controllo dei fitofagi:- la consociazione con le fasce inerbite di segale e veccia ha fa-cilitato linsediamento di un buon numero di ausiliari nellestrette vicinanze della coltura (sirfidi, coccinellidi, crisopidi, na-bidi, parassitoidi);- per il controllo diAphis gossypiinon abbiamo fatto nessun trat-tamento insetticida ma, subito dopo aver rilevato la presenzadellafide, abbiamo effettuato due introduzioni massali dellime-nottero parassitoideAphidius colmani(il 22.05.04 e il 29.05.04)che abbiamo distribuito al tramonto, un po sulle fasce di segalee veccia, e un po sulla coltura, in questo caso in ragione di 1adulto per pianta di anguria per volta; altri insetti utili, sponta-neamente giunti in locograzie alle fasce inerbite, hanno comple-tato egregiamente lattivit diAphidius colmani; (7)- non abbiamo riscontrato nessun problema per quanto riguar-da la presenza di altri fitofagi.Raccolta: stata scalare dalla seconda met di luglio a tutto ilmese dagosto.Gestione del suolo nel periodo post-raccolta: fino alla prima setti-mana di ottobre il terreno rimasto coperto dai residui coltu-rali, dalla paglia e da quel che restava della pacciamatura in ami-do di mais; dopodich abbiamo trinciato la paglia e distribuito

    sopra della borlanda da zuccherificio. (8)Quindi abbiamo interrato il tutto alla profondit di 20-25 cmcon unestirpatura e preparato il terreno per la semina di unacoltura di frumento tenero con un passaggio di erpice rotante

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    sapere per fare

    Consociazione di anguria con fasce di segale e veccia fotografata pocodopo il trapianto dellortaggio

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    ed uno di vibrocoltivatore. Il 5 novembre abbiamo seminato ilfrumento, cultivar Bolero, alla dose di 200 kg/ha.Alla fine di febbraio 2005 abbiamo traseminato nel cereale deltrifoglio violetto, cultivar Viola, nella quantit di 20 kg/ha. (9)Dopo la raccolta del frumento (prima settimana di luglio2005), il terreno rimasto coperto dallerbaio di trifoglio da

    cui abbiamo ricavato due sfalci di foraggio (uno in agosto e unoin ottobre).N.d.A.: questo articolo viene consegnato alla redazione il 10novembre 2005, per cui le date che seguono saranno per forzaapprossimative.Alla fine di marzo/primi di aprile 2006, sovesceremo lerbaio ditrifoglio e quindi decideremo se procedere con una coltivazio-ne di patata, di cipolla o di un cereale estivo. (10)Dopodich proseguiremo con la coltivazione di altre specie se-condo il progetto di avvicendamento, riportato nella figura, chepotr svilupparsi lungo percorsi diversi a seconda delle oppor-tunit e delle necessit che si verranno a creare.

    Commenti(1) La ripartizione percentuale in sabbia, limo ed argilla ci ri-corda che stiamo coltivando in un terreno di medio impasto(franco) con caratteristiche spostate verso quelle dei terrenifranco-limosi e franco-sabbiosi. In particolare, il limo fa s che,dopo le piogge, o anche le irrigazioni per aspersione (a piog-gia), questo terreno formi con facilit la crosta che ci obbliga aripetuti interventi di sarchiatura. La presenza di crosta superfi-ciale, infatti, nuoce al benessere del terreno e degli organismiche lo popolano perch:ostacola il ricambio daria nei macropori del terreno con conse-

    guente minore disponibilit di ossigeno per la respirazione del-le radici che faticano a produrre lenergia necessaria allassorbi-mento dei nutrienti;la minore disponibilit di ossigeno negli strati superficiali delterreno limita anche lattivit di molti organismi terricoli im-

    pegnati nella degradazione della sostanza organica fresca (ferti-lizzanti, residui colturali, sovesci): essi, in condizioni idonee,avrebbero contribuito in modo decisivo alla produzione diprincipi nutritivi e humus, mentre ora cedono il passo ad altriorganismi, specializzati nelloperare con poco ossigeno, che de-compongono la sostanza organica liberando sostanze poco assi-milabili dalle piante e talvolta fitotossiche (es. acido solfidrico,acidi grassi volatili).Si tratta di un terreno che tende, tra laltro, ad avere una strut-tura poco stabile a causa dellabbondante presenza di sabbia elimo i quali, assieme, compongono il 90% della terra fine. Chefare per migliorare questa situazione?

    27gennaio/febbraio 2006

    FIGURA 1. DATA DI SEMINAO TRAPIANTO

    sovescio segale + veccia SET-03

    anguria APR-04

    frumento bulato NOV-04

    erbaio trifoglio violetto FEB-05

    patata cipolla mais o sorgo APR/MAG-06

    lattuga o spinacio AGO-06

    sovescio loiessa SET/OTT-06

    fagiolo o fagiolino APR/MAG-07

    radicchio LUG/AGO-07

    sovescio avena + favino MAR-08

    porro GIU-08

    letame + sovescio brassica juncea MAR-09

    lattuga estiva GIU-09

    ombrellifere e/o chenopodiacee sovescio grano saraceno LUG/AGO-09

    sovescio loiessa + veccia cereale autunno vernino OTT/NOV-09

    cucurbitacee e/o solanacee MAG-10

    letame + crucifere o zucchino di 2raccolto LUG-10

    spinacio SET-10

    sovescio segale o colza SET/OTT-10

    sov. segale + veccia pisello FEB/MAR-10

    cereali o orticole primaverili-estive APR/MAG-11

    orticole estivo-autunnali LUG/AGO-11

    sovescio o cereale autunno vernino OTT/NOV-11

    Le piante della fascia consociata si popolano spontaneamente di afidi

    non dannosi alla coltura da reddito, ma che sono fonte di nutrimento

    per numerosi insetti utili

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    - Dovremo mantenere o migliorare la (gi buona) dotazione inhumus/sostanza organica eseguendo frequenti letamazioni e so-vesci (com noto, lhumus un forte aggregante delle particel-le del terreno); in particolare, gli erbai da sovescio dovrebbero

    essere trinciati il pi tardi possibile, cio nella fase di post-fiori-tura, quando il loro coefficiente isoumico k1 si innalza;- nel caso dei sovesci, dovremo seminare spesso graminacee inpurezza o consociate, in modo da trarre beneficio dallenergicaazione strutturante operata dal loro folto apparato radicale fa-scicolato (la loiessa soprattutto);laddove possibile e conveniente, dovremo pacciamare (in azien-da gi usiamo molto la paglia, da sola o combinata ai teli inamido di mais);- per lirrigazione sar meglio usare sistemi a goccia, oppure an-che a pioggia, ma con microsprinkler (o spruzzatori dinamici)che tendano a polverizzare il getto riducendo lazione batten-

    te/destrutturante delle gocce sulla superficie del terreno.I risultati delle analisi ci dicono anche che:- la presenza di humus/sostanza organica buona per un tipodi terreno come questo;- il valore del pH, pur essendo prossimo a 8, non preoccu-pante per quel che riguarda la disponibilit di alcuni principinutritivi (es. ferro, fosforo), vista anche la bassa quantit di cal-care attivo, la buona presenza di sostanza organica e la gestionedella fertilit del terreno in cui le colture da reddito sono inter-calate a letamazioni e sovesci; fra le essenze da sovescio teniamoin grande considerazione anche le leguminose per la loro abili-t nel mobilizzare il fosforo;- la percentuale di argilla bassa, ma la capacit di scambio ca-tionico alta: questo valore non deve sorprenderci perch conseguenza non solo della buona dotazione di humus/sostan-za organica, ma anche del tipo di argille che, in questo caso,sembrano davvero caratterizzate da una buona capacit di ad-sorbire (trattenere per poi rilasciare) nutrienti con carica elet-trica positiva (K, Mg, Fe, ecc.); se confrontiamo questa capaci-t di scambio cationico (24,32 meq/100 g) con quella delle-sempio della volta scorsa (che era di 25,52 meq/100 g, in unterreno in cui cerano per il 30% di argilla e il 2,5% di hu-mus/sostanza organica) possiamo affermare che le argille pre-senti in questo caso abbiano un maggiore potere adsorbente;- la salinit bassa per cui non ci sono problemi;

    - considerata una densit del terreno di 1,25 kg/dm3 ed un co-efficiente di distruzione dellhumus (k2) pari a 2,1, possiamostimare che ogni anno vengano mineralizzati (consumati) 1827kg di humus/ha (nello strato di suolo da 0 a 30 cm), con con-

    seguente liberazione di 91 kg azoto/ha e 9,1 kg fosforo/ha: sitratta di valori considerevoli sia per quel che riguarda la quan-tit di azoto messa a disposizione delle coltivazioni, sia per quelche riguarda la quantit di humus da reintegrare mediamenteogni anno (vedere disegno a pag. 41 del n. 94 di Bioagricultu-ra, pi gli articoli di Enos Costantini sul n. 89 di Bioagricultu-

    ra, pag. 32 e sul n. 90, pag. 33).(2) In azienda non abbiamo a disposizione la vangatrice e per-tanto usiamo laratro per linterramento dei sovesci, consapevo-li dei pro e dei contro che questattrezzo comporta. In partico-lare, sappiamo di correre dei rischi per quanto concerne la for-mazione della suola di lavorazione e la distribuzione disomoge-nea della massa interrata lungo il profilo colturale. Luso delle-stirpatore, in alternativa allaratro, per linterramento di questotipo di erbaio, non possibile a causa dellapparato radicale del-la segale che fascicolato e bene sviluppato; se si fosse trattatodi un sovescio di colza, senape, pisello o veccia sarebbe stataunaltra cosa.

    (3) Intercropping sinonimo di consociazione e, pi precisa-mente, indica la coltivazione di due o pi colture in fasce lar-ghe abbastanza da permetterne una gestione indipendente, mavicine abbastanza da permettere uninterazione agronomica po-sitiva che, nel nostro caso, riguarda il contenimento di Aphis

    gossypii. Per maggiori informazioni su questa tecnica si vedalarticolo Il problema la soluzione, pubblicato nel n. 80 diBioagricultura.(4)Abbiamo deciso di non irrigare languria, perch lunica for-ma conveniente sarebbe stata quella a goccia e, nella parcella in-teressata da questa coltivazione, non eravamo ancora attrezzati.Abbiamo evitato lirrigazione a pioggia perch troppo favorevo-

    le allo sviluppo del fungo Pseudoperonospora cubensis. Per soddi-sfare i fabbisogni idrici della coltura, dunque, abbiamo fatto af-

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    sapere per fare

    Segale e veccia comune: le fasce derbaio consociate alla coltura da

    reddito sono attrattive anche per le coccinelle

    Grazie alle punture di nutrizione, Aphis gossypii trasforma le foglie in

    un riparo dalla pioggia, dal vento, dai trattamenti di piretro e rotenone

    (ma non dai parassitoidi)

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    fidamento solo sugli apporti meteorici che abbiamo acquisito inmodo efficiente grazie alla pacciamatura con la paglia.(5) La paglia stata stesa con generosit sul terreno soffice (cioben strutturato e senza crosta) e libero da plantule di malerbe.Abbiamo deciso di usare la paglia perch lanalisi costi-beneficici sembrata favorevole.

    Costi:- non possiamo stenderla meccanicamente, ma solo a mano;- non efficace verso erbe infestanti che si sviluppano anche apartire da parti di pianta (es. sorghetta, vilucchio) che, pertan-to, dovranno essere di volta in volta estirpate a mano.Benefici:- contiene bene le erbe infestanti che si sviluppano a partire dalseme;- protegge il terreno dalla formazione di crosta e dallazione ero-siva prodotta da piogge prolungate o forti (es. i temporali estivi,piuttosto frequenti in questa zona), e lo mantiene bene struttu-rato con una buona ripartizione tra micropori e macropori;

    - lascia penetrare la pioggia in modo efficace sotto tutta la su-perficie coperta;- destate mantiene il terreno pi fresco;- mantiene pulita la vegetazione e le parti destinate al consumodagli schizzi dacqua misti a terra prodotti dalle piogge;- impedisce un prolungato contatto dei frutti col terreno umi-do e quindi lattacco di alcuni funghi agenti di marciumi (nelcaso dellanguria i pi importanti sono Pythiume Phytophtora);- a fine coltura, una volta trinciata ed arricchita dazoto, puessere interrata e quindi trasformata in humus e principi nutri-tivi (vedi anche il commento n. 8);- unopportunit in pi per usare con intelligenza un sotto-

    prodotto della coltivazione dei cereali laddove non si alleva be-stiame, come accade in questazienda.(6) Monitoraggio: per saperne di pi su questa fondamentalepratica vedere Bioagricultura n. 91 a pag. 48 e n. 92 a pag. 33.(7) Perch abbiamo deciso di contenere le popolazioni diAphis

    gossypiicol controllo biologico, piuttosto che col controllo di-retto (insetticidi)?- Perch con le punture di nutrizioneAphis gossypiiaccartocciale foglie trasformandole in un riparo inviolabile per gli insetti-cidi che agiscono per contatto, come per esempio sono piretroe rotenone (che, tra laltro, uccidono anche gli insetti utili);- perch luso dellunico insetticida ad azione sistemica, lazadi-ractina, poco conveniente anche per il costo elevato;- infine, perch il controllo diretto di Aphis gossypiinon maisostenibile perch questo insetto sviluppa con facilit popola-zioni resistenti a tutti i principi attivi (naturali e di sintesi); ilcontrollo biologico, invece, porta a soluzioni durature, dal mo-mento che si avvale dellattivit di organismi utili che da mil-lenni sono specializzati nel vivere a spese di organismi dannosialle piante:Aphis gossypiinon riesce a sfuggire alla caccia che glidannoAphidius colemanied altri parassitoidi (es. Lysiphlebus te-staceipes)che, se ben usati, lo contengono con efficacia anchenelle foglie accartocciate.(8) La paglia di cereali autunno-vernini ha un rapporto C/Nprossimo a 100 ed un discreto coefficiente isoumico (k1 =

    15%): considerata la presenza di circa 80 kg di sostanza orga-nica per ogni 100 kg di paglia, da 100 kg di massa interrataavremo una resa in humus pari a circa 12 kg. Dato che la pa-glia povera dazoto, affinch i microrganismi possano umifi-

    carla, occorrer fornire loro questo elemento, altrimenti se lo

    prenderanno dal terreno sottraendolo alla coltura che sar avvi-cendata allanguria: infatti si passa da un materiale, la paglia,con rapporto C/N pari a 100 ad un altro materiale, lhumus,con rapporto C/N pari a 11. A tal fine, abbiamo deciso di som-ministrare lazoto distribuendo della borlanda sulla paglia pre-ventivamente trinciata, il giorno prima dellinterramento. Persaperne di pi, si consulti larticolo a pag. 32 sul n. 89 di Bioa-gricultura e larticolo a pag. 25 sul n. 93 di Bioagricultura.(9) In questazienda normalmente seminiamo il frumento te-nero alla dose di 240 kg/ha ma, dovendo eseguire la traseminadi trifoglio violetto in febbraio, abbiamo ridotto la quantit diseme per lasciare abbastanza spazio alla leguminosa consociata.

    Per saperne di pi sulla tecnica della bulatura, si consulti larti-colo a pag. 47 del n. 88 di Bioagricultura.(10) In base alle nostre esperienze sulla bulatura, riteniamo che,in questo caso, la maggior parte della biomassa che lerbaio ditrifoglio violetto lascer nel terreno sia costituita dagli apparatiradicali, piuttosto che dai fusti e dalle foglie (non dimentichia-mo che lultimo sfalcio di trifoglio stato fatto nel mese di ot-tobre, che linterramento dellerbaio stato programmato perfine marzo/primi di aprile, e che durante linverno le piante pidi tanto non riusciranno crescere). In particolare, ci aspettiamo

    29gennaio/febbraio 2006

    Gli afidi pi tondi e di colore marrone sono stati parassitizzati

    dallimenotteroAphidius colemani

    Anguria che matura tranquilla sopra un soffice cuscino di paglia

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    che linterramento dellerbaio lasci in eredit alla coltura chesegue 70-80 kg N/ha e una buona macroporosit, consideratolo sviluppo dellapparato radicale fittonante delle piante che, almomento del sovescio, avranno pi di un anno.

    Punti deboli

    di questo avvicendamento1) Nel 2005-2006 la successione trifoglio-patata e la succes-sione trifoglio-cereale estivo sono a rischio di attacchi di ela-teridi: pertanto, sar necessario monitorare la presenza di larve

    con opportuni vasetti-trappola da interrare nella parcella inte-ressata nel mese di settembre 2005.2) La successione delle coltivazioni (da reddito ed intercalari) volutamente serrata, coi suoi pro (vedi sotto) e contro. Nel ca-so dei sovesci autunno-vernini va segnalata la possibilit di nonriuscire a rispettare i tempi nella preparazione del terreno per

    una semina/trapianto di aprile se a marzo dovesse piovere mol-to e fare freddo; se la semina/trapianto della coltura, invece, fos-se prevista per maggio, tutto diventa pi facile.3) La quota di humus da reintegrare mediamente ogni anno elevata (1827 kg/ha) e non sempre i sovesci, da soli, ce la pos-sono fare; sar importante, pertanto, studiarsi bene il bilancioumico e, in caso di deficit, usare un po pi spesso letame o al-tri ammendanti dallalto coefficiente isoumico. Se volessimoavere contemporaneamente unalta resa in humus e in azoto efosforo, potremmo fare un sovescio di graminacee fertilizzatocon letame maturo (tecnica della siderazione) in alternativa al-la semina di miscugli di graminacee e leguminose.

    Punti di forzadi questo avvicendamento1) Per come strutturato questo avvicendamento ci offre lop-portunit di scegliere tra pi percorsi (che non cosa da poco).2) La possibilit di avvicendare tante specie nello stesso appez-zamento vantaggiosa perch produce residui colturali di di-versa qualit (influenza sulla fertilit biologica), perch com-porta una successione di diversi tipi di apparato radicale cheesplorano e lavorano il suolo (influenza sulla fertilit fisica) eperch riduce la probabilit che alcuni organismi dannosi (so-prattutto funghi) possano trovare condizioni favorevoli per una

    rapida crescita (influenza sulla fertilit biologica).3) Questo tipo di avvicendamento pone grande attenzione anon lasciare il terreno scoperto da vegetazione troppo a lun-go, il che dar un grande impulso al mantenimento/migliora-mento della fertilit fisica, biologica e chimica del terreno. In-fatti, da settembre 2003 ad ottobre 2011 sono previsti otto so-vesci, in media uno allanno.

    *Associazione Espodac.p. 203 - Treviso

    Lassociazione Espoda partner della Scuola EsperienzialeItinerante di Agricoltura Biologica (www.scuolaesperienziale.it)

    30

    sapere per fare

    Nella coltivazione di anguria, melone e zucca la paglia pu essere stesa

    nelle interfila in combinazione con teli biodegradabili stesi sulla fila

    La paglia protegge il suolo dallazione destrutturante delle piogge:

    il terreno resta soffice e poroso, lacqua riesce a penetrare, non si forma

    la crosta, le radici e gli organismi terricoli respirano

    Bulatura: particolare del trifoglio violetto mentre germina

    tra le file di frumento

    Dopo la raccolta del cereale, la leguminosa consociata diventa padrona

    del campo fino alla primavera dellanno successivo,

    allorch verr sovesciata