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MAGGIO 2014 METROPOLITANE

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Questo numero di Aut&Aut nasce sulla scia del convegno promosso da Anci Toscana lo scorso 4 aprile a Firenze all’indomani dell’approvazione della cosiddetta “Riforma Delrio”, che ridisegna gli scenari istituzionali locali dando una volta per tutte avvio alla concreta attuazione delle Città metropolitane.

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MAGGIO 2014

METROPOLITANE

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In questO nuMerO

Questo numero di Aut&Aut nasce sulla scia del convegno promosso da Anci Toscana lo scorso 4 aprile a Firenze all ’indomani dell ’approvazione della cosiddetta “Riforma Delrio”, che ridisegna gli scenari

istituzionali locali dando una volta per tutte avvio alla concreta attuazione delle Città metropolitane.

Anno XXI numero n. 5 maggio 2014

Reg. Trib. di Prato nr. 180 del 8/7/1991.

Editore: Aut&Aut Associazione

Proprietà: Anci Toscana

Direttore responsabile: Marcello Bucci

Direttore editoriale: Alessandro Pesci

Collegio di garanzia: Alessandro Cosimi, Sabrina Sergio Gori, Angelo Andrea Zubbani

Redazione: Anci Toscana - email: [email protected]

Caporedattore: Olivia Bongianni

In redazione: Sandro Bartoletti, Monica Mani, Hilde March, Sara Denevi, Elena Cinelli

Grafica e impaginazione: Osman Bucci

Anci Toscana

Viale Giovine Italia, 17 - 50122 Firenze Tel 055 2477490 - Fax 055 2260538

[email protected] - www.ancitoscana.it

Per quanto riguarda i diritti di riproduzione, l’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare eventuali

spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.

METROPOLITANELe finalità di una riforma attesa 3LucianoVandelli

Il rischio? Accentuare differenze e disomogeneità tra territori 5IntervistaaGianFrancoCartei

Rinnovata capacità progettuale, con uno sguardo attento al contesto 6FrancoPizzetti

Un profondo riassetto che pone al centro Comuni, amministratori e cittadini 8VeronicaNicotra

Il sindaco metropolitano? Un direttore d’orchestra 9GiorgioOrsoni

Se i territori irrompono nella politica italiana... 10AlessandroCosimi

Riforme efficaci se riguardano tutto il sistema istituzionale 11VittorioBugli

Riforme istituzionali, efficienza amministrativa e competitività territoriale 12PatriziaLattarulo

ALTRIMERIDIANI 15

PERCORSI DI CITTADINANZAUn piano operativo per l’accoglienza e il rispetto della dignità delle persone 14SaraDenevi

Magi: “Comuni in difficoltà, a rischio la tenuta del sistema accoglienza toscano” 15SaraDenevi

Programmare per superare l’emergenza 16ElenaCinelli

Mare Nostrum, Frontex e Eurosur 17SaraDenevi

Nel 2013 rimandati dall’Italia alla Grecia tre migranti al giorno 18AssociazioneMEDU

DIREeFARE 19

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Le finalità di una riforma attesa

Introdotte nella legislazione italiana dal1990 ed elevate al rango costituzionaledal 2001, le Città metropolitane sono alungo rimaste inattuate; arenate da un

latotradifficoltànormativeeprocedurali,conpercorsi appesantiti da adempimenti com-plessiegravosie,dall’altro,dacontrapposi-zionisostanziali.Contrapposizionichehannoriguardato,inparticolare,lescelteterritoriali,trasostenitoridiareeristretteedifensoridicircoscrizioniampie,diterritoriomogenei,dicarattere essenzialmente urbano, e territoriintegrati, tra un’agglomerazione centrale egliambitiesterni,ancheruraliemontani,chesudiessagravitano.Machehannodivisoan-che le concezioni di governo, tra imposta-zionitendentiasoggettidotatidiunafortelegittimazione,asuffragiouniversaleediret-to,eipotesibasatepiuttostosuipotesiasso-ciativetraiComuni;traprogettibasatisullascissione del tradizionale Comune capoluo-goeipotesi incentrateprecisamentesulso-lidoeradicatoruolodiquesto;tratendenzeadattribuireallivellometropolitanorobustipoteri normativi, programmatori e ammini-strativi e orientamenti a configuralo preva-lentementecomeambitodicoordinamento.Precisamentepersuperarecontrastieinerzie,illegislatoreeraintervenuto,nelcorsodegliannirecenti,nell’ambitodimanovreadottatenelquadrodellacrisi.Questemisure,peraltro,sono state dichiarate incostituzionali (Cortecost.,sent.n.220del2013),nonpermotividimerito,maperesserestateadottateconde-cretolegge,inassenzadeipresuppostidine-cessitàeurgenzaprevistidallaCostituzione.Edè inquestocontestocheprendeavvio il

LA nuOVA LeGGe/GLI OBIettIVI

diLUCIANO VANDELLI,ProfessoreUniversitàdiBologna,CoordinatoreGruppotecnicoANCI

percorso che ha portato all’approvazionedellaleggen.56del2014,“Delrio”.Una legge che persegue finalità importantievariegate;alcuneesplicitamenteaffermatedallegislatore,altredesumibilidaunasiste-maticadelladisciplinaedalcontesto incuiessasicolloca.Tra le finalità espresse, già in apertura tro- Segueapag.4

viamo quella di adeguare l’ordinamentodegli enti locali, e particolarmente di cittàmetropolitane, province, unioni e fusionidi comuni, ai princìpi di sussidiarietà, diffe-renziazioneeadeguatezza.Inquestosenso,precisamenteitemitrattatisonoemblemati-ci:presupponendounadiversamodulazioneistituzionaleefunzionale,dandorispostedi-

verseasituazioniedesigenzediverse;qualisono,perquantoriguardalequestionidiareavasta, quelle delle aree caratterizzate dallapresenza di grandi agglomerazioni urbanerispetto alle realtà in cui esistono ordinarie

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Le finalità di una riforma attesaLA nuOVA LeGGe/

GLI OBIettIVI

situazioni territoriali; o quali sono, sul pianodel governo di prossimità, i territori contras-segnatidaunaframmentazionedellamappaamministrativa,conunaesistenzadiComunidipiccole-etalorapiccolissime-dimensioni.Nel tracciare una diversa configurazionedelle funzioni e degli organi delle Provin-ce, del resto, la legge si propone – comespiegava la relazione al disegno di legge1542 – di “anticipare la prospettiva” conte-nuta nel contestuale d.d.l. costituzionale

n. 1543, volto ad eliminare dalla Costitu-zione ogni riferimento alle Province stesse.Difondo,sitratta–spiegailGoverno-diper-seguireunambiziosodisegnodicaratteresi-stematico, delineando“una Repubblica delleautonomie fondata su due soli livelli territo-rialididirettarappresentanzadellerispettivecomunità:leRegionieiComuni.Aquestisiac-compagnaunlivellodigovernodiareavasta,chiaramentecollocatoinunavisionefunziona-lepiùadunarazionaleecoerenteorganizza-

zionedell’attivitàdeiComuniinsistentisulter-ritoriochenonaunlivellodidemocrazialoca-leespressionedellacomunitàmetropolitana”.D’altronde,èevidente,nellalegge,lavolontàdi perseguire un contenimento dei costi isti-tuzionalieamministratividelgovernolocale;sottolineata dalla previsione di una presso-ché generale gratuità delle cariche connesseallefunzionigovernodituttiglienticonside-rati (Città metropolitane, Province, Unioni).Ma sarebbe davvero riduttivo restringe-

re gli obbiettivi della legge alla sola ridu-zione dei costi, con qualche risparmio dispesa; perché anche e precisamente sulpiano economico, la legge presenta fina-lità più ambiziose, collegate al contrastoalla crisi ed alla promozione della crescita.Il discorso riguarda particolarmente le areemetropolitane,“motoredelleeconomienazio-nali”eprotagonistesemprepiùrilevanti“negliscenarieconomici,socialieistituzionaligloba-li”: realtà di cui anche l’Italia deve riconosce-re l’importanzafondamentaleper leprospet-tive di sviluppo del sistema industriale e perlacompetitivitàdelPaesenelsuocomplesso”.Inquestosenso,ilprevederespecificheformedi governo per queste aree costituisce “unapriorità strategica per il Paese”,“un’occasioneche il Paese non può perdere”1. Ed alla Cittàmetropolitane viene assegnato il compito di“migliorare la produzione e la regolazione dibeni e servizi pubblici locali, realizzare unamaggioredimensionedelleeconomiediscala,costruirepoliticheurbanepiùintegrateeunapianificazione solidale del territorio, aumen-taregli investimentipubblicie ridurre la loroduplicazione,esercitareilpotereunitarionel-lanegoziazionediaccordiperlarealizzazionedegli interventi di interesse nazionale, qualiinfrastruttureetrasporti”.Inquestaprospetti-va, laCittàmetropolitanadovràessereancheeanzitutto“un’occasionepermodernizzarelapubblica amministrazione e rispondere conunastrutturasnellaedefficienteallecrescentiaspettativedelleimpreseedeicittadini”.

1. Si riprendono qui parole del “Manifesto delle Città metropoli-tane italiane”, approvato dalla Rete delle Associazioni industriali metropolitane nel gennaio 2014.

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LA nuOVA LeGGe/Le CrItICItà

Il rischio? Accentuare differenze e disomogeneità tra territori

Professor Cartei, la riforma Delrio fis-sa finalmente un termine per l’avvio delle Città metropolitane, compresa quella di Firenze. Eppure in Toscana si parla da tempo di un’Area metro-politana, includendo generalmente anche i territori provinciali di Prato e Pistoia. Perché questi tentativi non hanno però mai trovato concreta at-tuazione? La Toscana conosce da molto tempol’importanza della dimensione me-tropolitanadelterritorio,edèstata laprima ad individuare la formulazioneArea metropolitana, mutuandola daquella di Area vasta. Per molto tem-po ladiscussionehariguardato l’AreaFirenze-Prato- Pistoia per le evidentiinterconnessionieconomiche,geogra-ficheeterritorialitraletreprovince.Nel1990,unadeliberadelConsiglioregio-nale stabiliva il coordinamento degliatti di pianificazione e di interventoin ambiti quali i sistemi insediativi, lerisorse ambientali e l’integrazione deisistemi produttivi. La contemporaneaistituzionedellaprovinciadiPratoave-vaperòprobabilmentesvoltounafun-zione di deterrente, frenando l’avvioconcretodelprogetto.AnchelastessaFirenzeavevapromos-so una dimensione metropolitana,nella forte consapevolezza dell’esi-genza di un allargamento dei confinidegli enti amministrativi e del fattochel’enteComunedasolononpotes-serispondereallenecessitàdi territo-

ri pressoché contigui, divenuti vere eproprieconurbazioni.Nel2002erasta-topertantosiglatounprotocollodiin-tesasull’Areametropolitanafiorentina,relativoadunaintegrazionedellefun-zioni,risorsemobilitàinternaequalitàurbana.

Quali sono a suo giudizio le principali novità contenute nella riforma?Un primo aspetto su cui focalizzarel’attenzioneècertamenteilfattochesitrattadiunariformadestinataadunaimmediataapplicazione,cheoperaunrestringimentodelcampo,individuan-do nove città metropolitane e circo-scrivendone il territorio alla provinciadiriferimento.Gli aspetti innovativi possono esseredeclinati principalmente in relazioneagliobiettivichelariformasipone.Perquanto riguarda le funzioni attribuitealle città metropolitane, l’aspetto terri-torialeèquelloprevalente:lacittàme-tropolitana deve dotarsi di un Pianostrategico dell’intero territorio metro-politano, destinato a sovrapporsi conquelli dei singoli comuni. A questo sisomma tutta la pianificazione territo-rialeeinfrastrutturale,ilcoordinamentoe l’organizzazione dei servizi pubblici,della mobilità e dello sviluppo econo-micoesociale.Nondobbiamoperderedivistailfattochelecittàmetropolita-ne non nascono in tutti i territori, masoloinquellipiùpopolosie“vivaci”perl’economiaitaliana-areechesonogià

dipersésovracomunalisenon,inalcu-nicasi,sovraprovinciali -e inrelazioneallequalilastessaUnioneeuropeafa-vorisce processi di sviluppo e processidicambiamentoautonomirispettoadaltriterritori.SecondounaindaginedelCensisdel febbraio2014, l’Italiacon lesue nove città metropolitane si atte-stamoltoaldilàdellamediaeuropea:è questo un dato che secondo alcunirappresenta una anomalia, anche per-ché,sunove,soloquattrosonodavveroareemetropolitane,mentrelealtrecin-quesonorelativamentepiccole.QuestodatoèdaattribuirsiallastessaUnioneEuropa,chehafattocomprenderechecisarannoaiutiestanziamentiperlecit-tàmetropolitane.Unelementodanonsottovalutare, perché potrebbe finirecolgenerarerivalitàtrachifaparteechiinveceèfuoridallacittàmetropolitana,

interminidiricezionediaiutifinanziariedeconomici(suinfrastrutture,mobili-tà,visibilità.Siaccentuerebberocosìdif-ferenzeedisomogeneità,contribuendoacreare,insintesi,territoridiserieA,BeC.Questoaspettoèdaritenersi ilveroelemento critico della riforma: occorrequindiadoperarsiperevitarecheesista-nocomuniche,perilsolofattodiesseredentroilterritoriodellacittàmetropoli-tana,godanodiunamaggioreattenzio-nerispettoaglialtri.

Ci sono secondo lei ulteriori elementi di criticità insiti nella nuova normati-va?Un altro elemento di criticità non se-condarioèrappresentatodalfattochenellafaseattualestiamoassistendoadunariscritturadelleregolecheriguar-danononsoltantoleautonomieloca-

li ma anche l’autonomia regionale. Inquestoquadro, lecittàmetropolitanepotrebberoentrareinconcorrenzaan-checonlaRegionestessa,contribuen-do ad alimentare confusione tra lecompetenzeattribuibiliaidiversienti.Nellacontrazionedellafinanzalocale,città e territori si rivolgono principal-menteall’UnioneEuropaperottenerefinanziamenti, e quest’ultima spingeper un determinato riassetto istitu-zionale. Per questo la domanda checittadini e imprese devono porsi è laseguente:chefinefaquell’autonomialocaleespressamentericonosciutadal-laCostituzionecomeunprocessoen-dogeno,chenascedalbasso,seirias-setti istituzionali vengono“dettati” daun ente sovranazionale, esterno, chepersegue finalità differenti e disomo-genee?

Intervista a GiAn FrAnCo CArTEi, Ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Firenze a cura di olivia Bongianni

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Un sistema di governo locale doppiamente differenziato e flessibile

La legge Delrio come superamento del modello di governo locale italiano: l’intro-duzione di enti di secondo livelloLa leggeDelriosegnaunmutamentoprofon-dodelmodellodigovernolocaleitalianoa150anni dalla legge comunale e provinciale del1865che,nell’ambitodelleleggidiunificazio-ne,sostanzialmenteestesea tutto ilRegnodiItalia il modello di governo locale del RegnodiSardegna,introdottodellalegge22ottobre1859n.3702diconversionedelDecretoRattaz-ziepredispostodall’alloraMinistrodell’InternoinvistadellaconquistadelLombardo-Veneto.Quelmodellosibasavasuprovince,circondariecomuni,maprevedevachesolo leprovinceeicomunifosserodotatidiConsigliprovincialie comunali elettivi. Le province erano essen-zialmentecircoscrizioniterritorialididecentra-mentoamministrativoconacapoungoverna-tore(poidiventatoprefetto)nominatodalRe.AccantoadessoeraistituitaunaDeputazioneprovincialecon funzioniessenzialmentepara-giurisdizionali, scelta da un Consiglio provin-cialeelettivoche,pursecondoleregolerestrit-tive del suffragio di allora, rappresentava co-munque la comunità territoriale. Il comune, asuavolta,eraguidatodaunsindacodinominaregia ma scelto all’interno di un Consiglio co-munaleelettivo.Tracomunieprovinceeranoprevisticircondariemandamenti.Iprimiesercitavanofunzionididecentramento statale; i secondi costituivanosoltantol’ambitoterritorialediufficistatalide-centrati.Ovviamente,questomodellofupoiprofonda-

mente modificato dalle leggi successive ma ildatodifattoècheessoprevedeva,findall’ini-zio, che province e comuni avessero Consiglicomunali e provinciali eletti direttamente daicittadini,siapureasuffragiolimitatocomeeracaratteristicadell’epocaIl primo elemento profondamente innovativodella riforma Delrio riguarda dunque propriolatrasformazionedelleprecedentiprovinceindue tipidientidi secondo livello,articolati incittà metropolitane e nuove province, guidatiinentrambiicasidaorganidigovernocompo-stidaisindacidelterritoriooelettidaquestiedaiconsigliericomunali.Ilcaratteredientedisecondogradoastruttu-ra associativa e governato da organi eletti dasindacieconsigliericomunaliconnota,inoltre,unterzolivellodigovernoacaratteresovraco-munale, già previsto dalTUEL, ma ora, anchein base alle pronunce della Corte costituzio-nalechehannoribaditolacompetenzastatalein materia (cfr., da ultimo, Corte cost., sent. n.44/2014),rafforzatoeinserito,dalla leggeDe-lrioinmodoorganiconelsistemadelgovernolocale:l’unionedeicomuni.

La legge Delrio e il superamento dell’uni-formitàIl secondo aspetto che, a partire dal decretoRattazzidel1859edallaleggecomunaleepro-vincialedel1865,hacaratterizzatoilnostrosi-stemadigovernolocaleèstatol’uniformità.

LA nuOVA LeGGe/Le nOVItà

di FrAnCo PizzETTi, Coordinatore del Comitato di indirizzo scientifico ANCI, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Torino*

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Un sistema di governo locale doppiamente differenziato e flessibile

Finoallal.n.56del2014,infatti,lanostralegisla-zionehasempreconsideratoprovinceecomunisìcomeduediversetipologiedienti territoriali,maleuneeglialtridotati,ciascunonelproprioambito,dellemedesimecompetenze,oltrechedianaloghiorgani.Entrambiquestitipidientisonostati inoltre caratterizzati da una struttura orga-nizzativa e da funzioni rigorosamente definitedallaleggeinmodoegualepertutteleprovinceepertuttiicomuni.Unmodelloimprontato,dunque,allapiùstrettauniformità e reso solo molto timidamente piùflessibiledallimitatopoterestatutarioriconosciu-toaprovinceecomunidallal.n.142del1990,poiconfluitanelTUELdel2001.NéquestauniformitàèstatadavveroscalfitadallasuccessivariformadelTitoloVdellaParteSecondadellaCostituzio-ne,chepurehaparecchioampliatolecompeten-

zedelleregioni.Anchedopolariformacostituzionaledicuiallal.n.3/2001,ilsistemadigovernolocaleèinfattista-tosaldamentepresidiatoeuniformementerego-latosullabasedellacompetenzaesclusivadelloStatoinmateriadifunzionifondamentalieorga-nizzazionedeglientiterritoriali,previstodall’art.117, secondo comma, lett. p) Cost. Una norma,questa,chehaanchedatocoperturacostituzio-nalealTUELdel2001.L’incidenza delle regioni in materia di enti terri-toriali ha riguardato, di conseguenza, sempre esoltanto l’organizzazionedelle funzioni limitata-menteallematerieassegnateallalorocompeten-zalegislativaoaformeparticolaridiassociazio-nismolegateacompetenzesquisitamenteregio-nali,qualilecomunitàmontaneelimitatamenteagliambititerritoriali,leunioni,oancoraspecifici

vincolidiesercizioconnessiafunzionidelegate.Neppure l’introduzione in Costituzione dell’art.118Cost.,cheimponediapplicarealsistemadidistribuzionedell’eserciziodellecompetenzefraidiversilivellidigovernoiprincipîdisussidiarietà,differenziazioneeadeguatezza,hadavveroinci-sosull’uniformitàdelmodello.Lanormacostituzionale, infatti,si riferisceall’at-tribuzione delle funzioni e non alle modalità digovernoediorganizzazionedeglientiterritoriali.Nonvièdubbio,dunque,chefinoall’entratainvi-goredellaleggeDelrio,ilgovernolocaleitalianoèstatodominatodalprincipiodiuniformità.Laleggen.56simuove,invece,nelsensooppo-sto:assicuraalsistemadigovernolocaleilmassi-modiflessibilità.Consente, infatti, alle città metropolitane e alleprovince(maanchealleunionidicomunieper-

sinoainuovicomunicreatidalle fusioni)didar-si,nelrispettodeipochilimitistabilitidallaleggerelativi essenzialmente alla composizione, allaformazioneeallecompetenzedegli loroorgani,lastrutturaorganizzativaeilsistemadeiraccordiconicomuniinternialterritoriopiùadattoacia-scunodiessi.Il solo dato di uniformità che resta, attiene allefunzioni fondamentali delle città metropolitane,daunlato,edelleprovince,dall’altro:molteero-bustenelcasodelleprima,menoesteseesostan-zialmentelimitateasettorispecifici,nelcasodelleseconde.Tuttavia,ancherispettoaquestefunzioni,special-menteperquantoriguardailraccordoconico-munidelterritorio,ilmodelloadottatoconsenteuna larga flessibilità relativamente all’organizza-zioneealconcretoesercizio.Atalfine,laleggeattribuisceaognitipologiadienti disciplinati, compresi le unioni e persino lefusioni,unamplissimopoterestatutario,checon-sentesceltedifferenziateperadattareilmodelloorganizzativoelemodalitàdieserciziodellefun-zioni alle specifiche esigenze di ciascuna realtà(cfr.l.n.56/2014,art.1,commi10,11e43perlecittà metropolitane; commi 55 e 57 per le pro-vince;commi105, letterab),106,111e112perleunionidicomuni;comma116perlafusionedicomuni).Perleggerel’articolocompletocliccaqui

* Pubblichiamo la prima parte del testo rivisto della Relazione presentata a Siena dal professor Franco Pizzetti al convegno “Alle porte del ridisegno dei po-teri locali. Il ruolo ed il destino delle competenze del-le Unioni di Comuni” (Siena,15 aprile 2014). Il testo è stato ampliato e pubblicato in forma di articolo anche su Astrid rassegna del maggio 2014.

LA nuOVA LeGGe/Le nOVItà

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Un profondo riassetto che pone al centro Comuni, amministratori e cittadini

Protagonismo dei territori e dei citta-dini. Efficienza. Lotta alla burocrazia.RinascitaesviluppodelPaese.Lade-finitiva istituzione delle città metro-

politane,epiùingeneralelenormecontenutenella legge Delrio, realizzano finalmente quelrinnovamentodellaRepubblicachesiattende-vadatroppianni.Ilpercorso-dicerto-nonsiconcludequi.Maconaltrettantacertezzapos-siamo oggi affermare che l’Italia ha iniziato amuoversinellagiustadirezione,versounnuo-voepiùefficienteassettoistituzionale.Per questo motivo l’ANCI è lieta di assistereallarealizzazionediquestoprofondoriassettodelle istituzioni territoriali a livello locale, cheponealcentroilruolodeiComuniedegliam-ministratori. È una soluzione che chiedevamoa gran voce da anni, spinti non solo dall’evi-denza che le città costituiscono il motore perlacrescitadelPaese,maanchedallavolontàdituttiisindaciegliamministratoridimettersiingioco,attraversopreciseassunzionidirespon-sabilitàdifronteaipropriconcittadini.Unare-sponsabilitàcherestaeffimeraenunciazionediprincipio,semancal’autonomia:perquestociaspettiamo ora che il Governo operi un cam-biamentoanchesuquestoversante,credendonelruolodeiComuniinfunzioneantirecessiva,modificando le regole del patto, liberando ri-sorseper investimenti,modificandoilTitoloVdella Costituzione, e soprattutto eliminandovincolienormecheparalizzanol’autonomia.Intanto, però, un primo percorso è giunto acompimento.Sonostatedefiniteregoleepro-cedureperlegestioniassociatedellefunzionicomunali. È stato ridisegnato il sistema delle

Province quali enti di rappresentanza di se-condogradodeiComuni:pocheebendefinitefunzioni,inmododaevitareleinutili,costoseeantieconomichesovrapposizionichefinoaierieranoall’ordinedelgiorno.Quindilecittàmetropolitane:unappuntamen-to a cui arriviamo con un grande ritardo, chepesasulnostrosviluppoechecidifferenziada-glialtri Paesi,europeienon.Lecittàmetropo-litaneassumerannounruolofortedicoordina-mento delle politiche pubbliche, esercitando

le funzioni delle Province, nonché le funzionitipicamente metropolitane, quali la creazionedi reti infrastrutturali, la gestione coordinatadeiservizipubblici,dellamobilità,dellaviabili-tà,dellosviluppoeconomicoesociale.Conunimpronta strategica peculiare data dalla coin-cidenza fra sindaco del Comune capoluogo esindacodellaCittàmetropolitana, indispensa-bile per avviarne l’istituzione e necessaria pergarantirne un buon funzionamento. La sceltasullarealizzazionee la localizzazionediun in-

ceneritore, tanto per fare un esempio, potràfinalmente essere rimessa alla responsabilitàdiununicolivellodecisionale,inunconfrontoapertocongliinteressidelterritorio.Tanto leProvincequanto leCittàmetropolita-nesaranno dunque pivot delrinnovatosistemadigovernolocale,riducendolaclassepolitica,rinunciandoadapparati serventi degliorgani,consolidandoquella“democraziadeicittadiniedellacittadinanza”cheèallabasedellanostraRepubblica.

AnCI nAZIOnALe

di VEroniCA niCoTrA, Segretario generale ANCI

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AnCI nAZIOnALe

Il sindaco metropolitano? Un direttore d’orchestra

Lalegittimazioneveradelleautono-mienelnostroPaeseèavvenutaso-lamenteconlaleggecostituzionaledel2001.Èinquelmomentoinfatti

chesisonodovutericonoscere ledifferen-zetra iterritori:chesonodiversitra loro,edevonodiconseguenzaesseregovernatiinmanieradiversa.Questononpuòsignifica-relimitarsiadaffermarecheesistonocomu-nipiùgrandiepiùpiccoli,occorrepassareadiversi livellidi rapporto tra le istituzioniimpostatointerminidicollaborazioneeco-ordinamento. Ed è proprio da qui che sca-turiscelaCittámetropolitana,chesignificasemplificazione e riconoscimento del fattocheillivellobaseèquellocomunale.ÈilCo-muneilsoggettoacuisiaffidanolefunzio-niamministrative.Dallaconflittualitàalcoordinamentotra li-vellidigovernoinvirtùdelriconoscimentodelledifferenzetraiterritori:questaèdun-quelaverainnovazionecontenutanellari-formaDelrio.Nello specifico, non è corretto dire che lafiguradelsindacometropolitanositroveràagestireterritoripiùgrandi,perchéquestariforma va letta in chiave comunale. Saràil direttore d’orchestra, il coordinatore deisindaci dell’ambito metropolitano. L’essen-za della riforma per le Città metropolitaneè che si eliminano i livelli di competenzasovrapposti,chepossonogenerareconflit-ti, per passare ad un modello di gestionecondivisaecoordinatadelle funzioni inunambitoterritorialeampio.Diconseguenza,nondobbiamopensarealsindacometropo-litanocomeaqualcunochestaaldisoprae

governaunterritoriopiùampio:nonavreb-beinfattisensocheilsindacodelcapoluo-goesercitasseunafunzionecosìpregnantesulterritorio.Quest’ultimodiventainveceilmediatoredelleesigenzedell’areavasta,inun’otticadicollaborazione.La città di Firenze, ad esempio, continueràadaverecomeriferimentoilpropriosinda-coe,allostessomodo, icomunichefannoparte dell’ambito metropolitano continue-ranno ad avere come referente il propriosindaco, mentre i sindaci tutti insieme svi-lupperanno ed elaboreranno delle politi-che condivise nei settori che sono affidatialla Città metropolitana. Questo avverrà inun’ottica di miglioramento delle politicheanche nei singoli territori, che comunqueresteranno affidate ai singoli consigli co-munali e sindaci. Le strutture della Cittámetropolitanaservirannoquindidacoordi-namentoinun’otticanuova,undiversomo-dellodigestionedellefunzionipubbliche.Cisaràdalavoraremoltoperraggiungeregliobiettividellariforma,siamoadunpuntodipartenzaenondiarrivo,edovremmoimpe-gnarcifortementeperindividuarenegliSta-tuti ilmeccanismoattraversocui realizzarequestagrandeinnovazione.Andiamoavan-ti anche con le altre riforme annunciate, apartire dal disegno di legge costituzionalesuSenatoeTitoloV,chepuòrappresentareunsecondopassaggioimportanteperridi-segnare la geografia istituzionale della Re-pubblica.

diGIORGIO ORSONI,sindacodiVeneziaecoordinatoresindacidelleCittàmetropolitaneANCI

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Se i territori irrompono nella politica italiana...

Il convegno che abbiamo orga-nizzato loscorso4aprileaFiren-ze sull’istituzione delle Città me-tropolitane, proprio all’indomani

dell’approvazione, da parte della Ca-mera, della cosiddetta “Riforma De-lrio”, così come quello proposto 15aprile a Siena, incentrato sulla ride-finizione del ruolo delle province e

di ALEssAnDro Cosimi, sindaco di Livorno, presidente Anci Toscana

sulladisciplinadelleUnionidicomu-ni,sonostateleprimeoccasionipro-mosse da AnciToscana per costruireefornirestrumentididiscussione,so-prattuttoagliamministratori,suinuo-viassettiistituzionalichesistannode-lineando. Questo è avvenuto in unamodalitàchecisembral’unicapossi-bile,ovveroquelladisuperarelafase

dellepolemicheperandareversounarealizzazionerazionale,chepassinonsoltantodall’applicazionedellalegge,maanchedaunaprofondariflessionesullospiritoesullemodalitàchelaca-ratterizzano.Per la prima volta assistiamo a un’irruzione dei territori nella politicaitaliana. Le nuove norme, ancorché

perfettibili,sonoestremamenteinno-vativeper ilmondodelleautonomielocali e certamente questa riformarappresentapertuttinoiunagrandesfida, perché costringe la politica afareunaanalisideiruoliperdavvero.Occorreandareversoilsuperamentodiunaconcezionestaticadeicomuni.NeiprossimiannilastessaANCIpotràesercitarenell’applicazionedellarifor-maunruoloimportante.PerquantoriguardanellospecificolaCittà metropolitana, questa rappre-senta una modalità innovativa di re-lazionetraterritoriegoverno,poichéstabilisce con quest’ultimo un rap-portodiretto;sicollocanelladialetti-cadellarelazioneconifondieuropeiconsentendo di avere una cabina di

regia importante. La città metropo-litanaoffremodalitàdiversedi strut-turazionedelleretitraentilocali,unamaggioredinamicitáeopportunitàdiomogeneitàtraiterritori.Iserviziven-gonoriorganizzatisullasuadimensio-ne.Unelementodasottolineareèan-chequellodellasemplificazione.Aldilà dell’aspetto dei risparmi che sonocerto non mancheranno, in questomomentomiinteressapiùporrel’ac-centoadesempiosulfattocheicitta-dinipotrannotrovareinunpostosolotuttelerisposteallelorodomande.Per questi motivi, ora più che mai icomuni dovranno avere un ruolo daprotagonisti nel costruire i nuovi as-settie imporre l’agendadeiprossimimesi.

AnCI tOsCAnA

IlpresidenteedilcoordinatoredelleCittàmetropolitanedell’ANCI,PieroFassinoeGiorgioOrsoni,hannoscrittounaletteraalsottosegretarioallapresidenzadelCon-siglioGrazianoDelrio,conl’intentodi‘’richiamarenuovamentel’attenzionesullanecessita’diapportarealcunecorrezioniurgentiallaleggen.56/2014,finalizzateasemplificarelaproceduraedevitareancheincombenzeedoneridicaratterefi-nanziario’’.IsindacidelleCittàmetropolitane,‘’consideratiitempiindispensabiliperl’insedia-mentodellenuoveamministrazionichevannoalvoto’’,ritengono‘’opportunopre-vederel’eliminazionedellaelezionedellaConferenzastatutaria,chenonavrebbeiltempoutileecongruopersvolgereilpropriocompito’’.Lostessocompitoe’tral’altroaffidatoalConsigliometropolitano,chevaelettoentroil30settembre.FassinoeOrsoni,infine,fannopresente‘’un’altraquestione,relativaall’opportunitàdiprevedereilvenirmenodellaprorogadegliorganidellaProvinciaall’attodell’in-sediamentodelConsigliometropolitano,perassicurareunordinatoepienoavviodelnuovoenteconipoterielefunzionideirelativiorgani’’. 

FASSINO E ORSONI A DELRIO: “NECESSARIE CORREZIONI A LEGGE ISTITUTIVA”

10Maggio2014

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Riforme efficaci se riguardano tutto il sistema istituzionale

Conleriformeistituzionaliall’esamedelParlamento,l’Italiastavivendounasta-gioneche,sebencondotta,vedràilno-stroPaesefareunpassodecisivoverso

imodellididemocraziapiùavanzatielapoliticarecuperarecredibilitàagliocchideicittadini.Il cuore di tutto sta nella riforma del Senato, omeglio: nel superamento del bicameralismo(“paritario”,piùche“perfetto”)comeloabbiamoconosciutofinoadoggi.Intutteleoccasionipubblicheincuisonointer-

venutodamoltimesiaquestaparte,hosempresostenutocheleriforme,peressereefficaci,de-vono riguardare tutto il sistema istituzionale eche,peresserecredibili,devonoiniziaredall’alto.PerlaToscanasignificariprendereilpercorsotrac-ciato nel 1984 dal Presidente Bartolini quandopresentòalParlamentounapropostadiriformacostituzionalebasatasulSenatodelleRegioni.Bene,dunque,chelariformadelSenatoelari-scrittura delTitoloV – alle quali si affiancano ilsuperamento delle Province e l’attuazione del-

lecittàmetropolitane-lesitrattinoinununicocontesto.Cosìchiedevamodatempo,cosìdeveessere.Oraè ilmomentopertutti i livelli istituzionalidi lavorare assieme, se si vuol fare il bene delPaeseemodernizzarlo.Senzafarlaguerraperavere una competenza in più, Stato centralecompreso, ma pensando all’insieme: con unocchioallariformacostituzionalecomplessivache dovrà venire - impegnati per correggerequalcheerrorechec’è,mapartendodaipregi

-econl’altroocchioalavorarepertradurreinconcretolariformaDelrio.Unpercorsoimportantechedunquedeveesse-re“presobene”,intuttisensi;sianelsensodiunincoraggiamentoaproseguirlo,sianelsensodidefinirlobeneestaremoltoattentianonincor-rereinerrorichesarebberoesiziali:sitrattadellariformadiunaparteimportantedellanostraCo-stituzione.Perquestoritengochel’approcciodelleRegionidebba quello di una componente importantedelloStato,chesentelaresponsabilitàdifarelariformaedifarlabene,ricercandounequilibriovirtuoso nel quale tutte le componenti istitu-zionalisisentanoaproprioagioesappiano“chidevefarecosa”.Conparidignitàdiruolo.Unapproccio,insomma,alqualepervenireconlaconsapevolezzadirappresentarequelregio-nalismo fondamentale per il buon funziona-mentodellanostrademocraziamachetroppospesso (per ragioni o colpe che non sto qui aelencaremacertamenteancheinpartenostre)viene messo in discussione. Un regionalismosenzailqualeunoStatononpuòbenfunziona-re,specialmentenelprocessoparallelodisupe-ramentodelleProvince.LaRegioneToscanaègià“sulpezzo”,egliufficisonoallavoropervalutarealmeglioriorganizza-zionedellecompetenze.Sono convinto inoltre che la riorganizzazionedegliassettiistituzionalisiasolounaspettodellariformadellapubblicaamministrazione:occorrechesiaaccompagnataanchedaunariformadel-laburocrazia,dell’organizzazioneedellagestio-ne delle risorse umane, puntando soprattuttosull’innovazione tecnologica. Un passaggio es-senzialepersemplificareleprocedureemigliora-reiservizipericittadini.

ViTTorio BuGLi, Assessore al bilancio e agli enti locali della Regione Toscana

reGIOne tOsCAnA

11Maggio2014

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Riforme istituzionali, efficienza amministrativa e competitività territoriale

L’urgenza delle riforme nasce, oggi,dalla necessità di rafforzare la capa-cità competitiva dei nostri territoriattraversolavalorizzazionedellafun-

zioni strategiche di valenza internazionalepropriealleareecentrali.Sudiquestegravailpesodiassettiistituzionalinonottimalicherappresentano una inefficienza ovvero uncosto per l’amministrazione e per la collet-tivitàtantonell’offertadeiservizia individuifamiglieeimprese,quantonellesceltedipia-nificazione territoriale. Comportano, infatti,costi aggiuntivi nell’offerta di servizi con ef-fetti negativi sulla qualità urbana e squilibrinelcaricofiscale.Confiniamministrativioggisuperati segmentano artificialmente spaziurbanisticamente continui, impedendoneunapianificazioneunitaria.Nonmancanogliesempi, anche recenti, di scelte pianificato-rie,guidatedalogichediconcorrenzafiscale,inefficienti e incoerenti rispetto a politichediareavasta (nesonoesempio il sorgeredicentricommercialivicinitra loroe inprossi-mitàdeiconfinicomunali).Aldilàdellediver-seposizionisullesingolesceltedipianononpuò,infine,nonrivelarsievidenteladifficoltàdioperaresceltestrategicheper losviluppourbanonell’unicaareadipossibileespansio-ne, quella della piana, dove invece conflui-sconogliinteressicontrappostidipiùammi-nistrazioni.Percomprenderecomesonocambiateleno-strecittàecomesisonoampliatiglispazidivita quotidiana al di fuori dei confini comu-nalièpossibilefareriferimentoall’evoluzionedemograficadeltrascorsodecennio.Maggio-

ri livelli di accessibilità, migliore dotazioneinfrastrutturale di collegamento, da un lato,altivaloriimmobiliarinelleareeurbanecen-trali,dall’altrohannospintopartedellapopo-lazioneaspostarsiversoicomunilimitrofi,incercadimigliorequalitàdellavitaerapportoqualitàprezzodelleabitazionipiùconvenien-te.Iconfinidellacittàsisono,quindi,amplia-tialdi fuorideiperimetri storici,mentresulcapoluogocontinuaagravareladomandadiservizidellapopolazioneresidenteediquan-tivivonolacittàquotidianamente.Lanascitadi nuove polarità commerciali e per il loisiraumenta gli spostamenti su distanze sovracomunali anche per motivi legati al tempolibero: acquisti, sport, fruizione culturale. Inrispostaallenuoveesigenzeabitative,lacre-scitainsediativasisviluppaprevalentementenelle aree periurbane, ancora libere e fuoridaiconfinidellacittàconsolidata.Qualirispostevengonofornitedallariformainatto ai cambiamenti del sistema e alle nuoveesigenzedelterritorio?Lapropostadicittàme-tropolitanacontenutanelDLLDelrio,ancorainitinere,nonsembraallostatoattualedestinataad incidere sufficientemente sugli attuali as-setti, imprimendo il cambiamento profondooggi necessario per adeguarsi efficacementeai nuovi bisogni appena richiamati. In primoluogo i confini della città metropolitana (levecchieprovince)pocohannoachefareconinuovispaziurbanienonpropongonosoluzio-ni innovative.Con lasceltadiadottare l’unitàterritorialeprovinciale,che-nelnostrocaso-includeareeafortedensitàurbanaeareeperi-fericheesubmontanesisposanodelimitazioni

diPATRIZIA LATTARULODirigentedell’AreadiricercaTerritorioeEconomiapubblicaIRPET

Irpet

storicamentesuperaterinunciando,quindi,adunpiùdirettolegametraunitàamministrativaedigovernoepopolazioneamministrataeri-nunciandoaricomporreinuoviconfinidettatidall’evoluzioneurbana.Ma ancora meno efficace è la governancericonosciuta al nuovo ente e l’assetto istitu-zionaleassegnato.Seguendoilprincipiodel-lasemplificazioneamministrativa,lasceltaèquelladiattribuireall’entecompitidicoordi-namentotracomuni,privandolodell’autore-volezzaderivantedallarappresentativitàpo-

liticaedafunzionidigovernoproprie.Qualiincentivi vengono attivati, dunque, a favoredelconsolidamentodifunzionistrategicheedellarisoluzionedeitradizionaliconflittidet-tatidallaframmentazionepolitica?Ilpercor-sointrapresosembraancoralungoesarannonecessarinonpochiaggiustamentiperchèlariformasidimostricapacedi risponderealledebolezzedegliassettiistituzionalidelnostropaeseecapacediimprimerenuovacompeti-tivitàallaattualeconfigurazioneterritoriale.

12Maggio2014

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ALtrI MerIDIAnI

Raccolta rifiuti RAEE: Toscana al top

LAMPRE Facebook dice “no” al bullismo

Sono 7.193 le tonnellatedi rifiuti recuperati, clas-sificati come Raee, che

proiettano la Toscana al se-condo posto tra Lombardia eEmiliaRomagnanellaclassificadelle Regioni più virtuose nelsettoredellagestionedeirifiutida Apparecchiature Elettricheed Elettroniche. Secondo ilrapporto di sostenibilità 2013presentatodaEcodom,ilCon-sorzio Italiano per il RecuperoeilRiciclaggiodegliElettrodo-mestici,leazionidirecuperoesmaltimento su frigoriferi, la-vatrici, lavastoviglie, condizio-natori,forniecomputeravreb-beroconsentitolariduzionedi62.312tonnellatedipotenzialirifiuti.Alprimopostotraima-teriali di recupero il ferro, per

un totale di 42.287 tonnellate(quantitativo necessario perprodurre 6 torri Eiffel) seguitoda7.486tonnellateplastica(unrisparmio totale quantificabilein 6 miliardi di mattoncini dacostruzione giocattolo). Recu-perate anche 2.058 tonnellatedialluminio(105milionidilat-tineda33cl)e1658tonnellatediRame(tantoquantoneser-virebbeper realizzareuncavoche colleghi Milano a Mosca).Il recupero dei materiali hainoltre consentito una ingen-te riduzione della produzionedi C02 (856.000 tonnellate inmeno)eun risparmioenerge-tico assimilabile al consumoenergetico annuo di una cittàdi64.000abitanti.

Unamappatura“storica”delle aree classificatearischiofrana,peros-

servarnel’evoluzionealfinediprevenire possibili eventi ca-tastrofici sfruttando dati sen-sibili raccolti da satelliti radarche-comespiegaSandroMo-retti, professore di geomorfo-logia applicata dell’Universi-tà di Firenze - “acquisisconoimmagini dal 1992 e permet-tono di ottenere misure dispostamento del suolo ad al-tissima precisione”. Si chiamaLAMPRE, il progetto guidatodalCNRalqualecollaboraat-tivamente il dipartimento diScienze della Terra dell’Uni-versità di Firenze, finanziatograzie i fondieuropeidel set-timoprogrammaquadrodella

ricerca (www.lampre-project.eu) e sviluppatosi nell’ambitodella prevenzione di eventicatastrofici legati al dissestogeologico del territorio. LAM-PREmiranonsoloallapreven-zione e mitigazione di eventiquali frane o smottamenti,maancheamigliorare la fasedipreparazioneerispostaalleemergenzeeleattivitàlegateal recupero e alla ricostruzio-ne del territorio, argomentocherisultaquantomaiattualeinToscana, alla luce di eventicalamitosi legati a frane qualiil recente crollo delle mura aVolterra, il cui centro storicorisulta adesso monitorato dalprogetto.

Due associazioni strategi-che nell’ambito della si-curezzaonlinedeiminori

siunisconoafacebooknelproget-topensatoperarginareilfenome-nobullismoedelcyberbullismo.Creata dagli ingegneri di Fa-cebook e dalloYale Center forEmotionalIntelligence,lapiat-taformaindirizzeràogniepiso-diosegnalatoallapaginainfor-mativa del progetto, uno spa-zio dove trovare utili consiglisu come affrontare la materiae confrontarsi con esperienzesimili. La strategia è quella diaffrontare il problema a tuttotondo, proponendo uno stru-mento di sostegno dedicatoai ragazzi ma aperto anche aadulti e insegnanti, che con-senta di arginare il fenomeno

in modo efficace, fornendoindicazioni e strumenti percostruire un ambiente sicuro,sviluppare normative scola-stiche adeguate e un sistemachiaro per la segnalazione deicasi. “La migliore risposta albullismo e al cyberbullismo ègarantire a ragazzi e ragazzespazi e opportunità per farsiparte attiva nel contrasto diquesto grave fenomeno”, diceRaffaela Milano, di Save theChildrenItalia.“Èindispensabi-lechefindaiprimipassimossiinreteiragazziapprendanoadesercitare il proprio senso cri-tico”, aggiunge Ernesto Caffo,PresidentediTelefonoAzzurroeordinariodiNeuropsichiatriainfantile presso l’Università diModenaeReggioEmilia.

Al secondo posto nel 2013 nella classifica delle regioni “virtuose” nella raccolta di rifiuti

elettrici ed elettronici (Raee)

Lanciata in Italia la piattaforma di prevenzione realizzata dal noto social in collaborazione con

Save the Children Italia e Telefono Azzurro

Un progetto europeo guidato dal Cnr per monitorare le aree a rischio frane

Le buone idee in giro per il web

13Maggio2014

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Un piano operativo per l’accoglienza e il rispetto della dignità delle persone

Ildocumentocon“Lapropostadiattuazione del Piano nazionaleperfronteggiareilflussostraordi-nariodicittadiniextracomunitari,

adulti,famiglieeminoristranierinonaccompagnati”, è stato presentato inConferenza unificata nella giornatadel15maggioalfinediavviarelafasedicondivisioneconilGoverno.Gior-

gio Pighi,sindacodiModenaedele-gatoANCIall’immigrazionealterminedella riunione ha dichiarato: “Stiamo lavorando in stretto raccordo con le Re-gioni e l’UPI a un piano operativo con-cordato con il Governo che consenta di accompagnare le situazioni straordi-narie con procedure che rispondano al Sistema integrato di accoglienza e ri-

spettino la dignità delle persone’’.‘’Una risposta – ha aggiunto – che ha dato nuova centralità al Tavolo di coordi-namento Nazionale insediato presso il Ministero dell’Interno per dare operati-vità concreta agli impegni del Governo, a partire dall’attivazione di tutti i posti dello SPRAR e dall’erogazione dei fondi utili a sostenerlo”.IldelegatoANCIha

anchefattoriferimentoinmodopar-ticolareall’accoglienzasuiterritorideiminori stranieri non accompagnati:“E’ necessario-hasottolineatoPighi-sanare una confusione legislativa che, peraltro, dà adito a conflittualità tra Comuni e tra questi e il terzo settore, di cui a fare le spese rischiano di essere pri-ma di tutto i ragazzi’’.Haulteriormente

sottolineato“l’assoluta necessità che le responsabilità e le competenze ammini-strative ed economiche in materia ven-gano pienamente assunte dall’ammini-strazione centrale dello Stato, secondo il modello dello SPRAR, assicurando massima protezione a tutti i minori che entrano soli in Italia’’.

di sArA DEnEVi

14Maggio2014

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AnCI tOsCAnA

“C i associamo alla posi-zione e alle richieste di Anci nazionale e chie-diamo che il Ministero

dell’Interno rispetti gli impegni presi con gli enti locali per l’accoglienza dei profughi. Un’emergenza di questa portata non si può affrontare senza la piena collaborazione dei comuni e delle associazioni, che peraltro sono

già pronti avendo siglato l’accordo per l’accoglienza ordinaria e di emergen-za dal primo gennaio. Il Ministero non può gestire in modo adeguato l’acco-glienza affidandosi solo alle Prefettu-re, metodo che sta suscitando in molti casi contrasti piuttosto che collabora-zione”.Così la responsabile della Consul-ta Immigrazione di Anci Toscana,

Stefania Magi, interviene sullamodalità di dislocazione nei varicentrideimigrantichearrivanoinItalia,piùdi10miladainizioanno,chiedendo al Ministro dell’Internounmaggiorraccordoconle istitu-zionilocaliancheinvistadelpros-simoarrivoinToscanadicirca400persone distribuite nelle provincedi Lucca, Livorno, Massa Carrara,

Grosseto, Firenze, Arezzo, Prato eSiena.“ll recente aumento del numero di pro-fughi, e la gestione dell’accoglienza diffusa tramite le Prefetture e senza il coinvolgimento dei territori - ha ag-giuntolaresponsabile-sta mettendo in difficoltà i comuni e rischia di met-tere a rischio la tenuta complessiva del sistema di accoglienza”.

L’argomento è stato portato all’or-dine del giorno e segnalato anchedagli amministratori presenti allaConsulta immigrazione di Anci  To-scana tenutasi il 15 maggio scorso,allaqualehapresoparteLucaPacini,responsabile nazionale area immi-grazione.  ANCI è fortemente impe-gnata su questo tema, insieme allaConferenzadelleregioniedUpi,perrafforzareunsistemadiaccoglienzadiffusaefficientechevedailcoinvol-gimentoattivodeidiversi livelli isti-tuzionali,nonché ilruolopropositivodicomunieregioniversoilgovernointemanormativoedirelazionieu-ropeeedinternazionali.Alfinedicondividerequestapriorità,duranteilcorsodellaconsulta,sonostatiesaminatilaletteradelsottose-gretarioDelriodel6maggioscorso,con l’impegno del governo a  finan-ziare i 6000 posti aggiuntivi SPRAR,

eildocumentoapprovatoinConfe-renza Unificata delle Regioni e del-le Province autonome il 15 maggioscorso, che propone un  piano  ope-rativo nazionale  per fronteggiare ilflusso straordinario di cittadini ex-tracomunitari,siapergliadultiefa-migliecheperiminoristranierinonaccompagnati.Nellaletterasievinceilriconoscimentodelsistemadicon-certazioneconregionicomuniepro-vincecomemetodo,ordinarioenonderogabile,digestionedelfenome-nomigratorio.Mentreildocumento,approvato in Conferenza UnificatadelleRegioniedelleProvinceauto-nomeil15maggioscorso,proponeun  piano  operativo nazionale  perfronteggiareilflussostraordinariodicittadini extracomunitari, sia per gliadultiefamigliecheperiminoristra-nierinonaccompagnati.Ildocumen-to richiama, inoltre, la necessità diuna leale collaborazione interistitu-zionalemediantetavolidicoordina-mentonazionaleeregionali,equelladiconiugarelanecessitàdellarispo-staimmediataaibisogniprimariconquelladi interventidiaccompagna-mento.SiribadisceilvaloredellareteSPRARcomemodellodiaccoglienzaefficiente,daintegrareconcentridiprimaaccoglienzasuscalaregionale(hub).

Magi: “Comuni in difficoltà, a rischio la tenuta del sistema accoglienza toscano”di sArA DEnEVi

15Maggio2014

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LO sprAs

Programmare per superare l’emergenza

IlSistemadiprotezioneperrichiedentiasi-loerifugiati(SPRAR)èstatoistituitodallalegge189/2002edècostituitodallaretedeglientilocalicheperrealizzareprogetti

di accoglienza di migranti forzati accedono,neilimitidellerisorsedisponibili,alFondo na-zionale per le politiche e i servizi dell’asilogesti-todalMinisterodell’Interno.Glientilocaliincollaborazioneconlerealtàdelterzosettoregarantisconointerventidi“acco-glienzaintegrata”cheprevedonooltreladistri-buzionedivittoealloggio,misurediorienta-mento e accompagnamento legale e sociale,nonchélacostruzionedipercorsiindividualidi

inclusione e di inserimento socio-economico.L’obiettivoprincipaledelloSprarèlapresainca-ricodellasingolapersonaperfavorireunasuaeffettiva partecipazione al territorio italiano,neiterminidiintegrazioneabitativaelavorati-va,diaccessoaiservizidelterritorio,disocia-lizzazione,diinserimentoscolasticodeimino-ri. Ilcoordinamentodelsistemadiprotezioneègarantitodalserviziocentrale,unastrutturaoperativa istituita dal Ministero dell’Interno eaffidataconconvenzioneadAnci.“Lo Sprar rappresenta una rete di accoglienza integrata e distribuita su tutto il territorio na-zionale offrendo servizi che garantiscono una

presa in carico a 360 gradi- afferma Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale e dello Sprar- La volontarietà degli enti loca-li nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza e il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, sono tutti punti di forza dello stesso Sprar”.Glientilocaliinsiemealterzosettore implementanoprogettiterri-torialidiaccoglienzaconiugandolelineegui-dadelloSprarconlepeculiaritàdelterritorio.I progetti possono infatti rivolgersi a singoliadultionucleifamiliari,oppureafamigliemo-noparentali,donnesoleinstatodigravidanza,

minori non accompagnati richiedenti asilo,personebisognosedicurecontinuativeoaf-fettedadisabilitàfisicaopsichica.Percolorochehannounavulnerabilitàriconducibileallasfera della salute mentale sono previsti pro-gettispeciali.“A fronte di un aumento dei posti di accoglienza, manca una programmazione della presa in carico in base ai nuovi arrivi-con-clude Di Capua- L’operazione Mare nostrum è lodevole, ma se non iniziamo ad organizzare il processo nel suo complesso si parlerà sempre di emergenza”.

di ELEnA CinELLi

La rete dell’accoglienzaLo SPRAR ha saputo in questi anni impor-si come modello all’avanguardia in Europa,consentendo non solo di far fronte al cre-scentenumerodiarrivimaanchegaranten-do, a costi estremamente ridotti, strumentiinnovativi, concertati, efficaci e sostenibili,siaeconomicamentechesocialmente.IlfinanziamentodelFNPSAalloSPRARhaca-rattere triennale.Per il triennio2014-2016 laretediaccoglienzacoinvolge:415entilocali,di cui 375 Comuni (compresi ambiti territo-rialiesociali,Consorzi,SocietàdellasaluteeComunitàMontane),30Province,10UnionidiComuni.IProgettiapprovatisono456,dicui367ordinari,57perminorinonaccompagna-ti,32perpersonecondisagiomentaleodisa-bilità.Iltotaledeipostifinanziatisono13.020,di cui 12.076 ordinari, 691 per minori nonaccompagnati, 253 per persone con disagiomentaleodisabilità.Sonoinvece6.490ipostiaggiuntiviattivabilidicui,6.259ordinari,174perminorinonaccompagnati,57perpersonecondisagiomentaleodisabilità.(ec)

16Maggio2014

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MArInA MILItAre

L’operazione militare e uma-nitaria nel Mar Mediterra-neo meridionale denomina-ta  Mare Nostrum  è iniziata il

18ottobre2013alfinedifronteggiarelo  stato di emergenza umanitaria  incorso nello Stretto di Sicilia, dovutoall’eccezionale afflusso di migran-ti. Questa operatività ha la duplicemissione di garantire la  salvaguardiadella vita in mare e assicurare allagiustizia tutti coloro che lucrano sultraffico illegaledimigranti.Perassol-vereaquesticompiti,essaprevede ilrafforzamento delle attività correlateconil controllodelflussomigratorio eilpotenziamentodell’attualedisposi-tivo militare di sorveglianza aeroma-rittima.L’operazioneMareNostrumèlostrumentoscelto,insiemeaFrontexe Eurosur, con l’intento di a renderepiùsicuro ilmaree lecosteeuropeeche ancora una volta sono menzio-nati dalle recenti cronache come tri-stecorniceditrafficodiesseriumanie di stato di emergenza umanitaria.Frontex è  l’agenzia  per la gestionedella cooperazione internaziona-le alle frontiere esterne degli Statimembri dell’Unione europea. È statacreatanel2004,hasedea Varsavia eha come principale obiettivo quellodi  aiutare le autorità di frontiera deidiversiPaesieuropeialavorareinsie-me. Frontex coordina la cooperazio-ne fra gli stati membri in materia digestione e controllo delle frontiereesterne, fornisce assistenza nella for-

mazione professionale delle guardieinservizio,neicontrolli,nei pattuglia-mentienellavigilanza.Delmanage-mentboardfannoparteirappresen-tantidei26Paesimembrichehannoaderito al trattato di  Schengen, duemembri della Commissione euro-pea,  due rappresentanti di RegnoUnito e Irlanda e quattro paesi chenon sono membri dell’Ue (Islanda,

Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).Eurosurèlostrumentonatoperilraf-forzamento di Frontex. Attivo da di-cembre2013è il sistemaeuropeodisorveglianza delle frontiere: attraver-soloscambiodiinformazionitrastatiintemporeale, laraccoltadati, l’ana-lisi dei rischi e l’identificazione deigruppidimigranti, hacomeobiettiviquellodi  limitareilnumerodeicitta-

dinidipaesiterzicheentranoillegal-mentenelterritoriodell’Ue,di ridurreil numero di decessi, di  rafforzare lasicurezza interna in tutta l’Ue con-tribuendo a prevenire la criminalità.TutteleoperazionichegliStatimem-brieFrontexsvolgonoinambitoEu-rosurdevonorispettareidirittifonda-mentalieiprincipiUeinmateriadiim-migrazione, compreso quello di non

respingimento verso paesi a rischio,quellodellaprotezionedeidatiperso-nalielanoncomunicazionediquestidatiaipaesidioriginedeimigrantipernon mettere in pericolo la loro vita.Concretamente,ogniStatodeveren-dereoperativouncentronazionaledicoordinamentoperEurosur inmododaattuareilsistemadiscambiodiin-formazioni.

Mare Nostrum, Frontex e EurosursArA DEnEVi

17Maggio2014

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Venezia,Ancona,Bari,Brin-disi:questiinomideipor-ti da cui, nel 2013, sonostati rimandati in Grecia

1.091dei1.317migrantirintraccia-ti negli scali marittimi, giunti nelnostro paese nascosti sotto a un

Tir o nel doppiofondo di un pul-lmanturistico.LohadocumentatoMEDU - Medici per i Diritti Umani- nel recente rapporto Porti Insi-curi. Nel mondo contemporaneosembrafarsisemprepiùprofondoil solcotra individuiepopoli libe-

ri di viaggiare spostandosi da uncontinente all’altro e individui epopolicuiquestapossibilitàèpre-clusa, se non a prezzo di enormidifficoltàe,avolte,dellalorostes-sa vita. “Tragedie di clandestini”si ostinano a definirli le cronache,

ignorando colpevolmente che co-lorochehannopersolavitaeranopersone in fuga da paesi sconvol-ti da drammatici conflitti inter-ni come la Siria, l’Afghanistan, laSomalia, il Sudan e l’Eritrea. Sonopersone che avrebbero tutti i re-

quisiti per fare richiesta di prote-zioneinternazionaleinItalia,moltidi loro adolescenti poco più chebambini,chevengonoreimbarcatiperunviaggiodiritornosenzaunesameaccuratodellalorosituazio-ne soggettiva. Il respingimento inGreciasignifica,perquesteperso-ne, tornare a vivere in condizioniinumane e degradanti in un pae-se piegato dalla crisi economicaedaunaviolenzaxenofobasenzaprecedenti, dove le possibilità diaccoglienza e integrazione per imigrantisonoridottealminimoeletuteleperirichiedentiasilosidi-mostranoancoraoggigravementecarenti.NelcorsodeglianniMEDUharaccolto,ancheaFirenze,diver-se testimonianze di profughi che,dopo più di un tentativo, sono ri-usciti a giungere nelle nostre cit-tà,raccontandoildrammadelloroviaggio. Alcuni di essi, una voltaottenuta la protezione internazio-nale,sisonoperfettamenteinseri-tinelnostrocontestosociale,altrivivononellamarginalità,pagandola cronica carenza di posti di ac-coglienzanelnostropaese,altrisimuovonocomefantasmi,nascostie silenziosi, con l’unico obiettivodi proseguire la loro rotta migra-toriaversoilnorddell’Europa,perraggiungere parenti, amici e con-dizioni di accoglienza certamentemigliori.

Nel 2013 rimandati dall’Italia alla Grecia tre migranti al giorno

MeDu

Acuradell’AssociazioneMEDU

Le foto di questo numero di Percorsi sono state

gentilmente concesse da MEDU - Medici per i diritti umani

18Maggio2014

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