atti consiliari della provincia di bergamo · dice se tra qualche mese finisco, cessa...

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Atti consiliari della Provincia di Bergamo –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– SEDUTA DEL 28 MAGGIO 2012 –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Write System Srl - Multimedia Services - Pagina 1 di 63 PRESIDENTE: Signori Consiglieri prendete posto, diamo luogo all’appello. Prego signor Segretario. SEGRETARIO GENERALE: Appello PRESIDENTE: Con la presenza di 24 Consiglieri dichiaro aperta la seduta del Consiglio Provinciale odierno e do corso all’esame dell’ordine del giorno. Prego Consigliere Spada. CONSIGLIERE SPADA: Grazie Presidente. Chiedevo se era possibile spostare il punto 13 al punto 1, cioè farlo subito, data la presenza di alcune persone del Comitato contro la centrale di Cavernago che sono presenti: almeno possiamo lasciarle libere. Grazie. PRESIDENTE: Consigliere Spada il Presidente mi prega di rispettare l’ordine per il primo punto soltanto, il numero 6, dopodiché trattiamo immediatamente il 13.

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PRESIDENTE: Signori Consiglieri prendete posto, diamo luogo all’appello. Prego signor Segretario. SEGRETARIO GENERALE: Appello PRESIDENTE: Con la presenza di 24 Consiglieri dichiaro aperta la seduta del Consiglio Provinciale odierno e do corso all’esame dell’ordine del giorno. Prego Consigliere Spada. CONSIGLIERE SPADA: Grazie Presidente. Chiedevo se era possibile spostare il punto 13 al punto 1, cioè farlo subito, data la presenza di alcune persone del Comitato contro la centrale di Cavernago che sono presenti: almeno possiamo lasciarle libere. Grazie. PRESIDENTE: Consigliere Spada il Presidente mi prega di rispettare l’ordine per il primo punto soltanto, il numero 6, dopodiché trattiamo immediatamente il 13.

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O.d.g. n. 6 - Delib. n. 65 PRESIDENTE: “Interrogazione presentata dal Consigliere Milesi (Gruppo Lista Bettoni – UDC) riguardante la situazione degli ex dipendenti di Agripromo”. Prego, la parola al Consigliere Milesi per la presentazione dell’interrogazione. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. L’interrogazione fa riferimento ad una comunicazione che come Capigruppo consiliari abbiamo ricevuto nel corso del mese di aprile dagli ex dipendenti di Agripromo. Questi ex dipendenti sono diventati ex dipendenti a seguito dell’uscita della Provincia dalla compagine di Agripromo. Questi dipendenti sono stati messi in cassa integrazione dal primo febbraio al 31 dicembre 2011 e, alla cessazione della cassa integrazione, sono stati licenziati. Nella loro nota questi tre dipendenti, parliamo di tre dipendenti, fanno presente che godranno dell’indennità di disoccupazione fino al 7 ottobre e chiedono – sostanzialmente – di avere notizie riguardo a un impegno ad individuare nuove opportunità di lavoro che garantiscano a queste persone e alle loro famiglie condizioni di sicurezza. Facendo riferimento un po’ ad un impegno che il Presidente della Provincia si era assunto, devo dire a titolo personale, perché lo aveva specificato più volte, ma che si era assunto al tempo a titolo personale, rispetto alla situazione di queste persone. Ci rendiamo conto ovviamente delle difficoltà che ci sono, soprattutto in questo momento particolare, però siccome la questione riguarda tre dipendenti, quindi un numero limitato di persone, bene o male questa situazione del venir meno del posto di lavoro è un po’ riferita all’uscita della Provincia dalla compagine di Agripromo. Siccome la Provincia ha tutta una serie di realtà e di aziende, faccio riferimento magari in particolare all’ABF, che magari potrebbero consentire di trovare delle collocazioni a queste persone, se non a tempo indeterminato almeno a tempo determinato. L’esigenza è quindi quella di avere informazioni e di rappresentare nuovamente la situazione di queste tre persone e delle loro famiglie all’attenzione del Presidente e della Provincia. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Prego signor Presidente. PRESIDENTE PIROVANO: Grazie Presidente. Come giustamente ha precisato il Consigliere Milesi, l’impegno era un impegno personale, e questo avrebbe dovuto far recapitare questa richiesta a casa mia e non in Provincia. Io però rispondo comunque. Innanzitutto deve essere precisato che l’Agripromo non è stata chiusa perché è uscita la Provincia, Agripromo indipendentemente dall’uscita della Provincia, se non fosse stata ricapitalizzata da altri

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soci privati con un altro nome, per la cattiva gestione degli ultimi anni non avrebbe potuto far altro che chiudere. Non perché è uscita la Provincia, la Provincia tra l’altro era impossibilitata per Legge a ricapitalizzare una società che era in deficit da più di tre anni. Io ho preso un impegno personale, e questo impegno è stato svolto con grande attenzione. Vi dirò che per uno di questi tre – e non vi dirò il nome – era anche stato trovato un altro posto di lavoro, ma l’interessato o l’interessata, non mi ricordo perché ci pare che ci sia una signora e due uomini, ha risposto di no, che quello non andava bene. Per gli altri due, che non so chi fossero e non ho intenzione neanche di scoprirlo, non era stato possibile perché non avevano le caratteristiche per quello che oggi chiede il mercato. Per quanto riguarda ABF, a differenza di altre situazioni che sono successe in tante società partecipate o direttamente o indirettamente della Provincia, per poterci entrare a lavorare bisogna fare un concorso. Se ci saranno dei concorsi questi signori con un occhio di riguardo, che però non può sconfinare nella predisposizione, potranno partecipare. Stiamo continuando a cercare, però le caratteristiche di questi signori sappiamo bene che non sono… oggi veramente il problema è immenso, molto più di quanto lo fosse quando abbiamo discusso di Agripromo. Con tutta la buona volontà sto cercando, ovviamente anche con i mezzi della Provincia, che però ripeto non può essere coinvolta ufficialmente, perché non è un ricercatore di posti di lavoro. Io spero che troveremo qualcosa però, signori, sapete anche voi, fate il sindaco e credo che tutti i giorni abbiate tragedie da sopportare, da cercare di lenire in qualche modo. La cosa che faremo come Provincia – lo sapete – è aumentare del 50% il fondo per le famiglie, però questo significa solo che qualcuno sarà più certo di poter mangiare la sera o a mezzogiorno, non è certo un modo per trovargli il posto di lavoro. Mi dispiace infinitamente, ma per ora ci eravamo riusciti per uno, ma probabilmente il tipo di lavoro e il compenso non era in sintonia con le aspettative del soggetto che era stato individuato, e ha detto di no. Mi dispiace perché quel posto sarà andato a qualcuno per il quale noi non stiamo cercando un posto di lavoro. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. La parola all’interpellante. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Io non avevo detto prima che noi abbiamo incontrato, come Capigruppo di minoranza, queste tre persone, anche solo perché ci sembrava un gesto di cortesia incontrarli. Per la verità ci era anche stato detto che era una proposta, che però da quello che ho capito io era una proposta che non era percorribile per il soggetto che forse era stato chiamato a selezione. Al di là di questo io credo che sia l’occasione per riformulare e richiedere un’attenzione rispetto a questa situazione. Io non so, rispetto anche a quello che diceva lei Presidente, Agripromo esiste ancora anche se ha la sua sede di operatività nella pianura bergamasca più che nella città di

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Bergamo, se anche questa realtà non può in qualche modo riconsiderare la possibilità di assunzione per queste persone. Io credo che è un problema che dobbiamo tenere aperto e considerare, sapendo quello che diceva il Presidente. Questa mattina ho avuto, come sindaco, due persone che chiedevano la stessa cosa, uno, al di là di affermazioni di comprensione, che però non significano niente rispetto a chi ha la necessità di avere un posto di lavoro, a chi dice se tra qualche mese finisco, cessa l’indennità di mobilità, che cosa faccio per mantenere la famiglia, vado a rubare? Queste situazioni le abbiamo presenti tutti i giorni, credo che da questo punto di vista, lo ricordava bene il Presidente, mi pare che uno sforzo per ricordarcelo, perché qui abbiamo in qualche modo una sorta di obbligo anche morale, anche se è vero che ovviamente non è responsabilità della Provincia il fatto che queste tre persone abbiano perso il posto di lavoro. Credo che comunque è un richiamare l’attenzione rispetto a queste situazioni per quello che sarà possibile ovviamente fare. Grazie. PRESIDENTE: Consigliere Milesi come si dichiara? CONSIGLIERE MILESI: (fuori microfono: “né soddisfatto, né insoddisfatto: prendo atto!”)

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O.d.g. n. 13 - Delib. n. 66 PRESIDENTE: Adesso c’è la richiesta del Consigliere Spada che chiede di anticipare il punto 13.mo, motivando questa anticipazione con la presenza in Aula di una rappresentanza dei cittadini interessati alla presente interpellanza e trasportarla in luogo della questione numero 7. L’Assessore Romanò, che dovrebbe rispondere, è pronto per rispondere? Va bene. Chiedo all’Aula se ci sono opposizioni a questa anticipazione. Opposizioni non ne vedo, quindi a norma di Regolamento non debbo porla ai voti. Sto interpretando in maniera letterale l’Articolo. “Interpellanza presentata dal Consigliere Spada (Gruppo IDV) sulla centrale di produzione energia a biomasse vegetali in Comune di Cavernago”. Prego Consigliere Spada. CONSIGLIERE SPADA: Grazie Presidente. Ringrazio innanzitutto i colleghi per aver accettato questa inversione dell’ordine del giorno del Consiglio di oggi. Noi avevamo presentato un’interpellanza a settembre riguardo all’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Bergamo per la realizzazione di un nuovo impianto di produzione di energia elettrica a Cavernago. Successivamente era stato presentato e discusso un ordine del giorno presentato da tutti i Gruppi di minoranza, e anche un altro ordine del giorno presentato dalla maggioranza. Questi ordini del giorno erano stati poi ritirati, tutti d’accordo, con un preciso impegno del Presidente a fare delle verifiche interne. Le verifiche dovevano riguardare in modo particolare quanto risultava dalle relazioni fatte dai tecnici esperti, su incarico del Comune di Cavernago, dove risultavano, almeno i tecnici mettevano in evidenza diverse anomalie, si parlava di documentazione incompleta, documentazione fuorviante, lacunosa. Poi si è verificato il 5 di aprile, poi successivamente anche il 5 maggio, speriamo che non succeda la stessa cosa anche il 5 di giugno, che dalla centrale è uscito del fumo nero, quindi uno è legittimo che si faccia venire dei dubbi. Visto questo, io chiedevo innanzitutto a distanza di sei mesi di conoscere l’esito di queste verifiche effettuate, dove c’era un preciso impegno a nome della Giunta, a nome del Direttore Generale, degli Uffici etc. etc. A distanza di sei mesi nel Comitato, nel Consiglio, come c’era scritto sul verbale del Consiglio di allora, non c’è stata nessuna comunicazione. Chiederei anche di conoscere quali sono le verifiche, e anche che esito hanno dato, che sono state effettuate dopo che ci sono state quelle due fuoriuscite di fumo nero agli inizi di aprile e agli inizi di maggio, quali sono le verifiche e anche l’esito. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliere Spada. La parola all’Assessore Pietro Romanò, prego.

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ASSESSORE ROMANÒ: Grazie Presidente. Sono due sostanzialmente le domande corrette che il Consigliere fa, la prima per quanto riguarda l’impegno assunto qui dal Presidente e dalla Giunta, per quanto riguarda tutte le verifiche effettuate. Le dirò che probabilmente c’è stato un problema di comunicazione, comunque noi a dicembre avevamo pronta tutta questa cronologia molto dettagliata, anche molto corretta per quanto riguarda gli uffici di tutto il lavoro svolto, ce l’abbiamo e lo facciamo anche avere… io ho qui una copia pasticciata ma dovrebbe arrivare il file, quindi non ci sono problemi di nessun tipo su questa prima domanda. Per quanto riguarda invece l’altra domanda che riguardava le cosiddette fumate nere che sono cadute nel mese di aprile e di maggio, anche questa la divido in due parti così do anche un’informazione per quanto riguarda l’aspetto acustico. Si è verificata il 5 di aprile questa fumata nera dalla centrale che era stata ammessa, per cui c’era stato subito da parte dell’Ufficio, il giorno successivo, una richiesta di chiarimenti, e mentre si era in attesa dei chiarimenti da parte della ditta interessata, l’11 di aprile, cioè qualche giorno dopo, ce ne è stata subito un'altra, e naturalmente si risollecita la trasmissione di una relazione circa le cause che avevano determinato questi spiacevoli accadimenti. Mentre si faceva questa sollecitazione la ditta, quindi il 12, inviava una relazione tecnica, in cui in sostanza diceva che quanto era accaduto, cioè la fumata nera, era stata causata da uno sfilamento di un manicotto collegato tra il motore e una parte di tutto l’impianto, quindi si era scollegato. Questa è la risposta che ha dato la ditta. Mentre quella dell’11 aprile, quella che era avvenuta sei giorni dopo era causata dal fatto che c’erano rimasti dei residui nel circuito a causa del riavviamento del motore, tant’è che loro trovando questo tipo di motivazione al fatto della fumata nera, vedevano di ridurre i tempi dello spegnimento, perché il riattivare il motore causava questo. Questa era la risposta che veniva data l’11 di aprile. Solo che il 5 di maggio, cioè ad un mese esatto dalla prima volta, riaccade la stessa fumata, e allora si fa un sopralluogo da parte dei nostri Uffici, con ARPA e con il Comune stesso di Cavernago, e qui si constata uno sfilamento di un altro tubo, è una questione di tubi, non so di che grandezza. Tant’è che subito però, due giorni dopo, cioè il 10, i nostri Uffici chiedono a questo punto una trasmissione di una nota molto dettagliata, una relazione che dica con chiarezza i motivi di quanto è avvenuto e anche una copia delle registrazioni del sistema di analisi delle emissioni, sia quelle di aprile, del 5, dell’11 e quelle del 5 maggio, e di effettuare anche una puntuale e attenta revisione dei motori, con particolare riferimento a quelle tenute di collegamento di cui abbiamo parlato prima. Venivano dati, il 10 maggio, dieci giorni di tempo per una risposta. La società chiedeva una proroga, il 17, di dieci giorni. Non è ancora arrivata la risposta però la scadenza per una risposta completa è per dopodomani, cioè per il 30 di maggio, quindi siamo in attesa, poi no problem per un’analisi congiunta, c’è la disponibilità per una valutazione di tutti questi elementi che arriveranno sui nostri tavoli. Mi permetto, anche se non era nella richiesta del Consigliere, di far presente anche la questione acustica, perché

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vista anche la situazione creatasi per le emissioni, si era ritenuto opportuno anticipare anche i tempi per la consegna dei rilievi fonometrici, in base al Decreto che avrebbero dovuto consegnare nei mesi successivi, e invece si chiede di anticiparli. Questo viene fatto da parte della Provincia il 13 di aprile, quindi a metà aprile, poco dopo le prime due fumate nere. La società in questo caso risponde qualche giorno dopo, dicendo che chiede la temporanea sospensione, anzi prima chiede la conclusione, ma in subordine la temporanea sospensione in attesa sia della messa a regime dell’impianto, ma anche dell’azione giudiziaria che la stessa società aveva fatto ricorrendo al TAR, per impugnare la delibera del Comune che qualche giorno prima, non tanto tempo prima, aveva approvato il piano di zonizzazione acustica, Comune di Cavernago, dopo gli eventi che tutti conosciamo tra l’inverno e l’autunno. Per cui la ditta dice io non sono d’accordo e voglio aspettare. La Provincia ribadisce invece l’intenzione di proseguire il procedimento avviato anche alla segnalazione di ulteriori elementi di disturbo che arrivano anche in Provincia, oltre che al Comune. In sostanza la Provincia dice ti chiedo di anticipare i tempi della verifica di tipo acustico. Per quanto riguarda questo aspetto c’è sulla richiesta dell’A.S.L., siamo sempre nel mese di aprile, viene richiesta una ricognizione sul posto, e allora, mi pare che sia il 19, i nostri Uffici con ARPA e con lo stesso Comune di Cavernago nella persona di un tecnico, vanno sul posto per fare una valutazione dei rumori a confine dell’impianto stesso. Le valutazioni che vengono rilevate sono compatibili con i limiti acustici previsti dalla zonizzazione acustica comunale, ma proprio nello stesso giorno, mentre c’è questa verifica, i cittadini fanno ulteriormente presente che questo disturbo di tipo acustico avviene anche di notte, e allora sentito lo stesso Sindaco, si condivide, ma poi è il Sindaco che lo fa, di fare una richiesta ad ARPA, perché faccia un sopralluogo anche durante la notte, di cui però non abbiamo ancora i risultati vicino alle abitazioni. Questo è il quadro. Riassumendo, per quanto riguarda l’aspetto delle emissioni siamo in attesa di una relazione dettagliata, quindi dei relativi interventi, si spera, entro il 30. Per quanto riguarda la questione acustica abbiamo ribadito l’anticipazione dei risultati che la Società ci deve dare, e ci sarà a breve un rilievo anche durante le ore notturne da parte di ARPA viste le segnalazioni da parte dei cittadini. Poi mi pare che per quanto riguarda la relazione di cui giustamente lei parlava, ma se vede il file era stato fatto subito, poi probabilmente c’è stato un disguido di comunicazione, era pronto fin dal mese di dicembre. PRESIDENTE: Grazie Assessore. La parola all’interpellante. CONSIGLIERE SPADA: Grazie Presidente. Io non entro nel merito delle risposte date dalla ditta per quanto riguarda i cosiddetti sfilamenti di questi manicotti, perché credo che non mi competa. Per il resto mi meraviglio, se era pronta a dicembre nessuno di noi, né Consiglieri né il

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Comitato… sarà un disguido. Chiedo che venga trasmessa la relazione, che riguarda la verifica di tutta questa documentazione e soprattutto le anomalie messe in evidenza dai tecnici incaricati dal Comune, che vengano trasmessi subito sia al comitato, soprattutto, ma chiedo anche personalmente. Stessa cosa chiederei però anche per la relazione, una relazione su tutto quello che è avvenuto in questi giorni, non so, copie dei sopralluoghi soprattutto dei tecnici della Provincia, poi se c’è scritto che aspettiamo la relazione dell’ARPA va bene, quando arriverà la relazione dell’ARPA alla Provincia ne chiederemo copia, quindi uno e l’altro. Per il resto dopo sei mesi, adesso sono quasi sette, non c’è ancora una relazione su quella che era la cosa principale che avevamo chiesto. Non posso certamente dichiararmi soddisfatto. PRESIDENTE: Grazie.

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O.d.g. n. 7 - Delib. n. 67 PRESIDENTE: Riprendiamo l’ordine di trattazione con il punto 7: “Interpellanza presentata dal Consigliere D’Amico (Gruppo Sinistra per Bergamo) in merito all’inquinamento della falda acquifera”. La parola al Consigliere D’Amico. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Si tratta di acquisire delle informazioni più dettagliate, la finalità dell’interpellanza è questa, rispetto a quelli che sono accessibili finora relativamente a questo problema, cioè al fatto che da un censimento regionale da un lato fatto dalla Regione Lombardia, è emerso che il territorio della Lombardia è caratterizzato dalla presenza di questi fattori inquinanti, che interferiscono con il sistema degli acquedotti. Questa situazione preoccupa i cittadini che vivono su questo territorio, quindi per quanto riguarda la provincia di Bergamo, anche perché non sempre è possibile acquisire, non sempre i dati sulle analisi dei pozzi sono pubblici o comunque sono accessibili. Si chiede di pubblicizzare questi dati e se è possibile ottenerne la fusione e se è possibile anche fornire un elenco di quelle discariche autorizzate e non autorizzate che sono presenti sul nostro territorio, una mappatura di questi siti per avere un quadro, una fotografia il più possibile precisa di questa situazione che è stata rilevata in Regione Lombardia. Ovviamente più a medio – lungo termine che tipo di problema, ma questo è già emerso in altre occasioni, Provincia in collaborazione ovviamente con la Regione e con i Comuni, che tipo di programmazione si dà la Provincia per effettuare una serie di bonifiche a questi siti inquinati che ricadono poi con effetti negativi sulla salute dei cittadini bergamaschi. Grazie. PRESIDENTE: Grazie Consigliere. La parola all’Assessore Romanò, prego. ASSESSORE ROMANÒ: Grazie Presidente. Una premessa Consigliere, visto che lei solitamente fa, ma non solo lei, giustamente interpellanze, so che aspettava dei dati. Se per caso c’è una dimenticanza, magari una dimenticanza reciproca, chiedeteli pure, ricordo sulle cave, perché i dati poi ci sono, come in questo caso, magari dovrò dettagliarmi un attimo per rispondere alla sua domanda. Prima di tutto c’è una premessa da fare circa i pozzi ad uso potabile o altri pozzi, perché il detentore delle analisi non è la Provincia ma è – come molti di voi sanno – o il Comune o il gestore del servizio idrico integrato o la stessa A.S.L., come previsto dalla Legge, sono loro quindi che fanno i rilievi, le analisi e quant’altro. La Provincia da questo punto di vista non ha alcuna competenza, se non quella di ottenere dall’A.S.L., naturalmente in caso di pozzo potabile, il certificato di potabilità prima di dare

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l’autorizzazione alla realizzazione di un pozzo. La stessa cosa a maggior ragione vale su quelli non potabili, non si richiedono analisi a meno che ci siano delle problematiche come di falda inquinata o sugli impianti di scambio termico, proprio per non mettere in comunicazione le varie falde, allora anche qui con l’A.S.L., che ha la competenza, la si coinvolge in modo da avere un monitoraggio della situazione. Anche le analisi relative ai vari pozzi, piezometri posti a presidio delle discariche, sono eseguite dal gestore o da ARPA, e sono trasmesse alla Provincia per conoscenza. Questo per quanto riguarda le competenze. Per quanto riguarda le discariche a cui lei faceva riferimento, abbiamo quelle dei rifiuti inerti e tutte le autorizzazioni che abbiamo sono state adeguate ad un decreto, il Decreto Legge 36, che è uscito nel 2003. Io adesso anche per brevità, ma se vuole le do anche tutta la località, il soggetto autorizzato, il numero dell’autorizzazione e la data, se lei è d’accordo andrei solo su dove è ubicato l’impianto o se è in funzione o dismesso. A Bagnatica abbiamo una discarica in esercizio, però si tratta di fanghi di marmo, quindi una cosa anche dal punto di vista quantitativo piccola, come quell’altra che è l’unica in esercizio, che è a Pianico, anche qui si tratta di fanghi di marmo. Tutte le altre, quella di Costa di Mezzate è una discarica cessata e chiusa, quella di Grassobbio anche questa è cessata e in fase di posta gestione, cioè stanno terminando la sistemazione delle aree, idem quella di Palosco, così pure quella di Telgate che è cessata ed è in fase di post-gestione, pure quella di Trescore Balneario. Qui ci sono anche i sindaci che la sanno meglio di me, pure quella di Treviglio o l’ultima anche quella di Zanica, sono tutte cave cessate. Si tenga presente che le singole autorizzazioni contengono anche una modalità di ripristino delle aree dopo che è stato concluso il conferimento, e poi tutte sono dotate di piezometri per il monitoraggio della falda. Precedentemente al 2003 non era così, si parlava allora di un’autorizzazione che stabiliva delle modalità di ripristino, magari c’era anche una fideiussione, però attualmente queste sono tutte autorizzazioni adeguate dopo il 2003, di cui quelle in attività sono le prime due che le ho detto. Questo per gli inerti. Per quanto riguarda invece i rifiuti speciali, sono cessate, anche qui uso lo stesso criterio, quella di Almenno San Bartolomeo, stiamo parlando già di qualche anno fa, quella di Costa di Mezzate, quella di Osio Sotto, quella di Pontirolo nuovo. Mentre le uniche due in attivo sono una a Ponte Nossa, gestita tra l’altro dalla Società che porta lo stesso nome, lei chiede la zona, conoscerà meglio di me, e l’altra è quella di Cavernago, località Biancinella, che è in fase però anche questa di chiusura stando agli ultimi dati. Anche qui naturalmente tutte le autorizzazioni contengono le modalità di ripristino al termine dei conferimenti, e tutte queste discariche di rifiuti speciali sono anche queste dotate di piezometri per il monitoraggio della falda, e i dati questi vengono trasmessi in Provincia. Questo è quanto, poi ho anche le cartine con la localizzazione dove sono.

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PRESIDENTE: Grazie signor Assessore. Prego Consigliere D’Amico. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Chiederei cortesemente di avere anche la parte scritta, così almeno è possibile entrare meglio nel dettaglio rispetto a quello che mi ha detto. La ringrazio. PRESIDENTE: Grazie a lei, quindi si dichiara soddisfatto.

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O.d.g. n. 8 - Delib. n. 68 PRESIDENTE: Punto 8: “Interpellanza presentata dal Consigliere D’Amico (Gruppo Sinistra per Bergamo) in merito alla bonifica dell’area dell’ex stabilimento Baslini di Treviglio”. Prego Consigliere. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Il problema della Baslini di Treviglio è un problema complesso, perché questo stabilimento – come sappiamo – era un polo chimico importante che differenziava la sua produzione in vari settori, dai fitofarmaci ai collanti, all’acido solforico etc. Una volta dismessa questa attività, l’area interessata è stata trasformata in edificabile cercando un acquirente, a condizione che questo acquirente però procedesse alla bonifica. Da quanto riferisce l’ARPA, nel terreno della Baslini ci sono elementi di forte inquinamento, ne abbiamo già discusso diverse volte in questi anni. Nel 2007 quest’area è stata venduta alla Società Habitat che è partita negli anni successivi con una serie di lavori previsti appunto da progetti di bonifica che erano stati approvati dal Comune e dall’ARPA, con l’obiettivo di bonificare il terreno e poi realizzare un nuovo insediamento edilizio. Con giugno del 2010 il collaudo dei terreni sottoposti alla bonifica ha evidenziato il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti. Nel senso che il volume che non sembra emerso, che è il volume di terreno da sottoporre a bonifica, era circa del 60% superiore a quello previsto dal progetto iniziale steso dalla Baslini e approvato dalla Conferenza dei Servizi. Il primo fattore. Il secondo fattore. In questi ultimi mesi, in quest’anno solare si è evidenziata la presenza, a valle delle barriere di contenimento di quest’area, di concentrazioni inquinanti, di vanadio e arsenico, che potrebbero essere conseguenza di un funzionamento non corretto delle barriere stesse. Inoltre il 2 marzo, due mesi fa, appena prima che presentassi l’interpellanza, un escavatore durante i lavori di allestimento del nuovo insediamento edilizio ha colpito una bombola di acido cloridrico che era lì presente interessata, creando ovviamente tra i cittadini di Treviglio e i cittadini dei comuni limitrofi, timori e allarmi per i rischi connessi alla salute e anche connessi alla realizzazione di nuove abitazioni in un’area che potrebbe non essere bonificata idoneamente. Noi le chiediamo – Assessore – se l’acquifero dell’area interessata alla bonifica è destinato all’uso potabile dei pozzi di Treviglio oppure no, se le barriere approntate da Habitat intervengono in misura efficiente sul contenimento degli agenti inquinanti a valle, e se si trovassero dei problemi, si dovessero riscontrare dei problemi legati all’inquinamento di quest’area, se non si ritenga opportuno – con il Comune e le Autorità preposte – procedere alla sospensione dei lavori di realizzazione edilizia, garantendo prima di tutto la bonifica dei suoli interessati. Grazie.

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PRESIDENTE: Grazie a lei. Prego Assessore. ASSESSORE ROMANÒ: Grazie Presidente. Lei ha fatto anche una cronistoria, ho dovuto anche io ricostruirla, in sostanza si tratta di una ditta chimica che ha venduto un immobiliare, e tra i due soggetti c’è stato anche qualche confronto non sempre pacifico, detto con un eufemismo. Dal punto di vista ambientale io dividerei la risposta in tre momenti, la prima per quanto riguarda il pozzo di approvvigionamento idropotabile, quindi in Via Calvenzano, quindi verso sud, dove tutte le analisi, anche le ultime fornite da Cogeide, che è il gestore attuale per l’anno 2012, tutte le acque emunte da tale pozzo sono conformi ai limiti di potabilità indicati dal Decreto Legislativo. Da questo punto di vista, che è la cosa prima da tenere in considerazione anche negli interventi, si può stare, almeno per il momento, tranquilli. Anche la tutela della falda idrica sotterranea, ci sono parecchi piezometri che controllano tutta la situazione, e anche qui tutte le acque emunte e scaricate poi nelle varie rogge della zona sono conformi ai limiti previsti dal Decreto Legge. È chiaro che se dovessero arrivare per pozzi potabili nuove istanze le si guardano – passate il termine – con la lente di ingrandimento, vista la situazione di quest’area. Questo è il primo aspetto per quanto riguarda il pozzo di approvvigionamento di acqua potabile. Poi più a nord o più a sud della ditta c’è questo sbarramento idraulico con parecchi pozzi che era stato autorizzato da Regione Lombardia fin dal 2007, e anche qui guardi che ci sono dei monitoraggi bimestrali per quanto riguarda i piezometri interni all’insediamento, e mensile esterno, quindi quello più a nord, ogni due, e quello più a sud ogni mese. Anche qui le dirò che ci sono dei dati abbastanza positivi, perché si trovano dei lievi superamenti di cloroformio o di altri materiali ma solo all’interno dei pozzi. Quando si fanno le analisi delle acque che vengono scaricate nelle varie rogge rispettano sempre e comunque i parametri stabiliti dalla normativa, quindi il monitoraggio costante mensile per l’area esterna e bimensile per l’area interna, danno questi dati, sappiamo qual è la situazione dell’area però sono proprio sotto costante attenzione. Lei prima, nel suo intervento e anche nella sua richiesta scritta, aveva fatto riferimento ad ARPA. Ora ARPA però dice testualmente che tutte le concentrazioni rivelate nel 2011 sono tendenzialmente inferiori ai valori riscontrati nel biennio precedente. È un dato positivo quindi, anche se fa presente che avendo rallentato l’attività di bonifica, questo fatto del rallentamento dovuto ai motivi che prima abbiamo semplicemente enunciato con una battuta, questo rallentamento può essere non positivo rispetto alla situazione delle falde. La situazione non si può dire che è buona però è certamente sufficiente nei limiti della potabilità. Tant’è che per dirle la costante attenzione che anche nei vari incontri che comunque si susseguono Comune di Treviglio, Regione e Provincia, quando la stessa società presenta delle proposte non sempre vengono

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condivise e da parte dei nostri Uffici o dalla Regione o dal Comune, si fanno richieste più precise e dettagliate in modo da salvaguardare l’ambiente. Il terzo punto è il più semplice, che riguarda le attività in corso. Innanzitutto attualmente nell’area non ci risulta che siano in corso attività di edificazione, mentre sappiamo che da questo mese, dall’inizio di questo mese sono state avviate le attività di rimozione dei serbatoi interessati, con tutte le cautele. Questo per quanto riguarda le attività all’interno dell’area. Anche qui vale sempre il discorso di prima. PRESIDENTE: Grazie Assessore. Prego Consigliere D’Amico per le sue considerazioni. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. L’Assessore è sempre puntuale nei dati e lo ringrazio, però sono parzialmente soddisfatto perché credo che questa vicenda dell’area ex Baslini sia veramente una bomba ecologica in campo ancora innescata. Credo che da parte delle Istituzioni, da parte delle Autorità che hanno competenze su quest’area ci debba essere sempre una grande attenzione, la massima attenzione e il massimo delle garanzie che dovrebbe essere messo in campo quando ci si trova di fronte alle vicende che riguardano quest’area. Credo che questa grande attenzione, questa particolare attenzione non sempre ci sia, anche perché poi qui le ricadute sono concrete, nel senso che c’è un’area inquinata, c’è il rischio – se non c’è un’attenzione particolare e costante molto severa su questa questione – che ci siano effettivamente delle ricadute sui cittadini che abitano qui oggi, nell’oggi, ma anche negli anni prossimi, nel momento in cui si andassero a realizzare delle opere edilizie in aree che non sono conformi alla vita delle persone. Rischiando quindi di creare delle ricadute negative sulla vita dei cittadini. Assessore anche se non c’è la richiesta le chiederei cortesemente, anche qui, di avere una risposta scritta rispetto alla scaletta che lei ha usato. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei, quindi si dichiara parzialmente soddisfatto.

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O.d.g. n. 9 - Delib. n. 69 PRESIDENTE: Proposta numero 9: “Interpellanza presentata dal Consigliere D’Amico (Gruppo Sinistra per Bergamo) in merito alla realizzazione di un inceneritore presso la Società Montello SpA”. Prego a lei la parola Consigliere D’Amico. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Mi dispiace che per la terza volta devo ancora interloquire con l’Assessore Romanò, però insomma questo è quanto. PRESIDENTE: Le voglio dire che le sue interpellanze sono sempre molto garbate, lei è garbato, quindi per noi è un piacere. CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Anche qui siamo nel settore simile a quelli che abbiamo individuato prima, rispetto anche a situazioni che abbiamo anche qui già discusso. Una brevissima cronistoria, a Montello opera questa azienda, che è la Montello SpA, che si occupa di trattamento dei rifiuti e ogni anno raccoglie una certa quantità di questi rifiuti. Le materie plastiche vengono recuperate da questa azienda al 70% mentre rimane un restante 30% destinato al recupero energetico che viene inviato in inceneritori in Italia e negli altri Paesi dell’Unione Europea. L’azienda in questi ultimi mesi vorrebbe chiudere questo ciclo del 30% di raccolta differenziata, di frazione che rimane, vorrebbe chiudere questo ciclo in casa propria, realizzando quindi all’interno del territorio del comune di Montello un inceneritore per il recupero di questo 30% di materie plastiche lavorate, nonché di fanghi di depurazione trattati, ottenendo quindi una serie di vantaggi – ovviamente – dal punto di vista economico. L’Amministrazione Comunale di Montello ha concesso, con il recente Piano di Lottizzazione, la possibilità all’azienda di incenerire i rifiuti, nonostante i cittadini si siano espressi raccogliendo firme e protestando più volte, perché ritengono l’area della Montello SpA sia – come oggettivamente è – un’area fortemente antropizzata e già peraltro sottoposta alla pressione di diverse emissioni inquinanti. Anche qui abbiamo dei cittadini che si oppongono ad un determinato tipo di intervento che metterebbe in discussione quella che è la qualità della vita dei cittadini stessi. Dall’altro le Istituzioni pubbliche che non sempre declinano la volontà dei cittadini ascoltandone le istanze, e quindi bypassano questa richiesta di democrazia, vanno nella direzione invece di concedere autorizzazioni di questo tipo, in aree che sono fortemente antropizzate. Concludo Assessore chiedendole se non si ritenga la realizzazione di questo impianto di incenerimento in una zona antropizzata, un ulteriore elemento di danno alla salute dei cittadini. Se non si ritenga – infine – controproducente, questo è un discorso un po’

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più generale però lo abbiamo affrontato anche la settimana scorsa su Tavernola, moltiplicare la presenza di piccoli o grandi inceneritori sul territorio della provincia, che oltre a danneggiare la salute dei cittadini alimentano un processo distorto, cioè basato sull’incremento della produzione dei rifiuti invece che sulla loro riduzione, distruggendo risorse, materie prime che invece forse potrebbero essere, con una più attenta politica del riciclaggio, una più attenta politica del recupero, utilizzate in altra direzione. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliere D’Amico. Prego Assessore, a lei la parola. ASSESSORE ROMANÒ: Grazie Presidente. Vedo che il Consigliere D’Amico è corretto non solo nei modi ma anche nella sostanza perché ha usato il tempo condizionale prima parlando, e in effetti la Provincia non ha nessuna richiesta, non è arrivata alcuna istanza in tal senso, di realizzazione di un termodistruttore o valorizzatore, perché poi i nomi cambiano. Da questo punto di vista, poi lei mi pare che nel suo intervento abbia fatto cenno ad una questione di tipo urbanistico che si può prestare attenzione anche se non è di competenza della Provincia. Questa è la prima cosa, non risulta nessuna richiesta, e giustamente ha usato il condizionale. Sulla questione invece dei termovalorizzatori, mi pare che in quest’Aula ripetutamente, anche lo stesso Presidente, si sia espresso in maniera chiara nei confronti di REA e quindi a caduta. Anche perché io, e poi termino subito il mio intervento, ho citato anche all’ultimo incontro, lei però non era presente, la delibera di Consiglio Regionale che dà l’indirizzo alla Giunta in materia di programmazione della gestione dei rifiuti. Io mi permetto di leggere quanto la Provincia di Bergamo con il Presidente ha già di fatto anticipato, leggo solo due passaggi brevissimi. Si parla di valutare le caratteristiche della dotazione impiantistica esistente e in progetto, nell’ottica della realizzazione della programmazione del ciclo dei rifiuti a livello regionale, e al fine di eventuali e non opportuni, nonché diseconomici, sovradimensionamenti in sede di pianificazione provinciale. Verranno effettuate valutazioni quantitative e qualitative dei rifiuti da inviare a termovalorizzazione, introducendo il concetto di rete impiantistica per lo smaltimento regionale. Più avanti, il più successivo: sancito – parla della Legge citata ormai tante volte, 26 del 2003 – il superamento del rigido concetto di bacinizzazione provinciale dello smaltimento dei rifiuti urbani etc. etc. etc. Mi pare che non solo è l’ottica della Provincia di Bergamo, ma mi pare che abbia già attuato questa modalità, tra l’altro prevista dalla Legge. La nostra posizione quindi mi sembra non chiara ma chiarissima. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere D’Amico.

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CONSIGLIERE D’AMICO: Grazie Presidente. Assessore sono soddisfatto, anzi sono più che soddisfatto per tutti e due i livelli della risposta. Le chiedo anche qui cortesemente, anche se non ho fatto la richiesta in modo scritto, gli appunti che lei ha utilizzato, di averli come risposta scritta. Grazie.

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PRESIDENTE: Signori Consiglieri i punti 10 e 11 non possono essere trattati, perché l’Assessore Lanzani è stata trattenuta lontana dal Consiglio per questioni strettamente personali di famiglia. Vi dico comunque che gli Uffici comunicano che per quanto riguarda i punti 10 e 11 dell’ordine del giorno, il Comune di San Pellegrino, la Regione Lombardia ha convocato un tavolo tecnico, e probabilmente il Consigliere Milesi ne è a conoscenza, immagino, che avrebbe dovuto in qualche modo trattare alcuni argomenti collaterali e concomitanti, il cui esito non lo conosciamo, almeno io come Presidente del Consiglio non lo conosco ancora, lo conoscerà l’Ufficio, e che comunque questi due argomenti, mancando l’Assessore di riferimento, non possono essere trattati perché non vi è nessuno che possa rispondere.

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O.d.g. n. 14 - Delib. n. 70 PRESIDENTE: Passerei quindi velocemente al punto 14 prima di chiudere la sessione oraria destinata alle interpellanze. “Interpellanza presentata dal Consigliere Milesi riguardante i parametri per la formazione delle classi nelle scuole secondarie di secondo grado”. Prego Consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. L’interpellanza fa riferimento ad una problematica che da alcuni anni, in particolare dal 2010 con la nuova normativa che fissa i parametri per la formazione delle classi, che prevedono che per le scuole secondarie di secondo grado possono essere costituite classi di regola con 27 alunni fino ad un massimo di 30 alunni. In precedenza i parametri prevedevano classi di 25 alunni con un minimo di 15 alunni e un massimo di 28 alunni, che arrivavano a 29 in presenza di una sola classe. Questa nuova situazione ha comportato, in particolare presso l’Istituto Superiore Turoldo di Zogno, che negli anni 2011 e 2012 si sono sempre registrate delle difficoltà, proprio perché questi numeri eccessivamente rigidi hanno sempre determinato che un certo numero di studenti, tra virgolette in esubero rispetto ai numeri necessari per la formazione di una classe, dovevano poi iscriversi presso altri istituti e in particolare presso istituti della città capoluogo con conseguenti – ovviamente – gravi disagi. Questa situazione l’anno scorso ha interessato in particolare studenti del Comune di Brembilla, mentre quest’anno ha riguardato studenti del Comune di Zogno, dove l’Istituto Turoldo è ubicato. Questo perché il Consiglio di Istituto per la composizione delle classi, in modo anche per certi aspetti che potremmo considerare logici e comprensibili, ha utilizzato il criterio che abbiano la priorità gli studenti residenti nei comuni più distanti da Bergamo. È evidente però che questa situazione determina una serie di problematiche, in particolare quest’anno, verificatesi per gli studenti del comune di Zogno, che ovviamente avevano l’aspirazione, credo legittima, di frequentare nel loro comune questo Istituto, e che hanno dovuto invece fare scelte diverse. Ovviamente questa situazione ha dato origine ad una serie di polemiche che hanno coinvolto i genitori dello stesso Istituto, e credo che ponga questa situazione la necessità che vengano assunte delle iniziative che siano a salvaguardia degli istituti scolastici superiori collocati nelle aree montane, perché chiaramente in queste aree frequentemente si registrano problematiche di questo genere. L’interpellanza vuole chiedere se le problematiche emerse sia nel 2011 che nel 2012 nella formazione delle classi presso l’Istituto Turoldo, siano state valutate, se vi siano problematiche analoghe in altri istituti scolastici della provincia, e se non si ritenga opportuno assumere un’iniziativa nei confronti del Ministero dell’Istruzione, piuttosto che dell’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, per chiedere se questi criteri vengano applicati in un modo meno rigido, per evitare appunto che si producano sul territorio

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queste classi. Stiamo sostanzialmente un po’ tornando indietro, e credo che se le logiche sono di questo tipo, probabilmente si tornerà all’accentramento degli istituti scolastici superiori nel comune capoluogo. Credo che le politiche fatte in questi anni da parte della Provincia, ma credo che erano queste politiche assolutamente positive, proprio quello di cercare di portare più vicino al territorio queste scuole, oggi rischia – questa logica – di essere un po’ messa in discussione. Chiaramente non è accettabile che questo si produca, sia perché queste situazioni sostanzialmente portano oggi alcuni studenti a valutare se iscriversi direttamente a Bergamo anziché negli istituti periferici, per evitare poi di essere costretti all’ultimo momento ad andare a fare scelte di natura diversa. Questo determina anche il rischio di uno svuotamento delle iscrizioni in questi istituti periferici, perché ormai queste dinamiche sono conosciute e i genitori, gli stessi studenti, ovviamente, in alcuni casi dicono: “se devo rischiare poi di dover scegliere all’ultimo minuto scuole diverse, preferisco fare questa scelta subito” e quindi magari scelgono già l’istituto scolastico del capoluogo di provincia. Siccome è una situazione assolutamente nuova, che deriva da questa nuova normativa, credo che dobbiamo cercare di affrontare la situazione vedendo se è possibile trovare degli accorgimenti che evitino questo tipo di situazione. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliere Milesi. Prego Assessore Zucchi. ASSESSORE ZUCCHI: Grazie Presidente. Visto che ho il tempo contingentato, condivido le preoccupazioni sollevate dal Consigliere Milesi, ma anche dalle famiglie, il caso di Zogno è un caso emblematico, nel quale anche nel 2012/2013 sul Turoldo 37 iscritti, non potendo fare classi di 20, fatto salvo…(inc.) rispetto agli alunni handicappati, 11 ulteriori entrate, però 8 di questi hanno scelto di andare in istituti di Bergamo mantenendo l’indirizzo che avevano comunque individuato nel momento dell’iscrizione. Questo problema esiste anche su altri istituti che hanno attuato il riorientamento rispetto alle logiche ministeriali. Condivido e ce ne faremo comunque carico, di avanzare una proposta attraverso i canali istituzionali, quindi UST, USR e MIUR per vedere se almeno rispetto all’autonomia delle zone montane, si abbassa il limite del 600 e 400. C’è un tema che però è legato alla razionalizzazione e al taglio complessivo che il Ministro Giarda sta facendo rispetto al mondo scolastico, forse un elemento di analisi che sarebbe importante sottolineare, di fare magari una riduzione dei distacchi dei comandi. Il dato nazionale: abbiamo 10.000 insegnanti di ruolo che non svolgono la funzione di docenti nelle scuole, per effetto di inidoneità temporanea o permanente al servizio, 4.500, distacco presso il Ministero degli Esteri all’estero, 1.000 in altre istituzioni pubbliche e private, comandi presso organi 1.250, classi concorso in esubero, esoneri e aspettative sindacali 1.000. Immaginate che solo sul ripensare e

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chiedere alle persone di ritornare a fare il proprio mestiere, potrebbe permettere anche una logica di avere più insegnanti e quindi poter dare un servizio migliore. Tralascio tutti gli altri elementi dell’organizzazione rispetto… vi do solo il dato della spesa complessiva del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che è pari a 43 miliardi di euro gestiti dal Ministero, nel quale sull’istituzione scolastica si è fatto un risparmio o taglio, a seconda della lettura che si vuole dare, esattamente dai 45.000 milioni di euro, quindi 45 miliardi, si è arrivati a 43 miliardi nel 2011 con una differenza di 2.200. La spesa si è ridotta nell’ultimo triennio rispetto a quel totale 45, di 3,5 miliardi, di cui 2 nella scuola e 1 nell’università. Ci sono ancora alcuni elementi di disomogeneità rispetto anche alla logica del dimensionamento tra gli istituti del sud e quelli del nord, questo è un tema complessivo, questi sono gli elementi di revisione spesa pubblica del primo maggio del Ministro Giarda. Anche se abbiamo visto altri per altri elementi, formale richiesta in aiuto anche con l’UST e con l’USR per capire se si fa una rivisitazione complessiva, non so quanto in una logica di riorganizzazione complessiva che c’è in questo momento. Forse la riallocazione delle risorse e degli insegnanti potrebbe permettere a zone montane di avere e mantenere sul territorio le famiglie e gli allievi che si iscrivono su quel territorio, per evitare la componente di spesa maggiore che è quella della mobilità, del trasferimento da ambito ad ambito. PRESIDENTE: Grazie Assessore. Prego Consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Sono soddisfatto per la risposta, soprattutto per l’impegno ad assumere delle iniziative che vadano nella direzione di segnalare questo tipo di problematica e di cercare di individuare delle soluzioni. Non l’ho detto prima, è evidente che pensando al collega Sindaco di Zogno, che si trova ad aver in qualche modo portato avanti e aiutato la collocazione di questa scuola nel suo comune, il fatto di pensare che studenti del suo comune siano costretti, nel momento in cui devono scegliere l’istituto di istruzione secondaria, a dover andare a Zogno è evidente che pone anche dei problemi e delle difficoltà agli amministratori dei comuni, perché la cosa è assolutamente priva di senso. Raccomando ancora che la questione venga tenuta presente, proprio per evitare situazioni che sono antipatiche e che comunque mettono un po’ in discussione anche quello che è il senso della presenza di questi istituti in ambito provinciale, e soprattutto sui territori montani. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Milesi.

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PRESIDENTE: Abbiamo esaurito le interpellanze, passiamo quindi alla trattazione delle proposte di Consiglio e degli ordini del giorno. Come i signori Consiglieri hanno potuto verificare sono stati presentati quattro ordini del giorno, di cui tre hanno caratteristiche di urgenza, almeno dichiarata, mentre il quarto non ha nessuna caratteristica di urgenza. Il Consiglio Provinciale ne prende atto, lo inserisce nell’ordine del giorno e ovviamente lo tratta in coda, come è previsto dallo stesso Regolamento. Non ci sono opposizioni su questo, sull’iscrizione all’ordine del giorno del quarto, quello presentato alle ore 15.24 da Alessandro Sorte, lo ricevo, non c’è nessuna caratteristica d’urgenza e quindi va in coda. Per i tre ordini del giorno che sono stati presentati alle ore 15.10, avendo ad oggetto, il primo a firma Piccioli Cappelli e Bettera, quindi Lega Nord e Popolo delle Libertà, avente ad oggetto la Scuola di Magistratura, l’ordine del giorno avente ad oggetto pure Scuola di Magistratura presentato dalla Lista Bettoni – UDC, e il terzo, Lista Bettoni – UDC, avente ad oggetto l’ordine del giorno riguardante la soppressione del Tribunale di Clusone. Metto in votazione, ciascuno separatamente, in ordine all’urgenza contenuta. Se il Consiglio mi autorizza, eviterei l’esposizione orale dei motivi d’urgenza, perché mi paiono già rappresentati ma insiti nella materia da trattare, perché sono deliberazioni che vanno prese in questi momenti. Se siete d’accordo metto in votazione l’urgenza dell’ordine del giorno presentato dai Consiglieri Piccioli Cappelli e Bettera. Chi è favorevole alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astiene? Il Consigliere D’Amico e Cangelli. Metto in votazione l’urgenza dell’ordine del giorno presentato dalla Lista Bettoni – UDC, avente ad oggetto la stessa materia Scuola di Magistratura. Chi è favorevole alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astiene? Cangelli e D’Amico. Metto in votazione l’urgenza dell’ordine del giorno presentato dalla Lista Bettoni e UDC avente ad oggetto la dichiarata soppressione della sezione distaccata del Tribunale di Bergamo nella città di Clusone. Chi è favorevole alzi la mano. Chi è contrario? Chi si astiene? Cangelli e D’Amico. Tutti e tre gli ordini del giorno sono stati ammessi a trattazione, avente la caratteristica d’urgenza, con votazione unanime, essendo coloro che hanno votato il giudizio di favorevolezza e si sono astenuti, quindi il voto di astensione non viene considerato.

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O.d.g. n. 18 - Delib. n. 71 PRESIDENTE: Passiamo alla trattazione del 18.esimo punto all’ordine del giorno, che ha come oggetto: “Aggiornamento del Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti”. Ha caratteristiche di proposte di Consiglio, che quindi ha la priorità sulle altre urgenze, dopodiché tratteremo i tre ordini del giorno adesso ricevuti, e quindi daremo seguito con la lista dell’ordine del giorno già esistente. Invito pertanto l’Assessore Romanò ad illustrare la proposta di Consiglio numero diciotto. Prego. ASSESSORE ROMANÒ: Grazie Presidente. Ricordate tutti che avevamo approvato in quest’Aula, nel novembre del 2009, il nostro Piano Rifiuti che poi è stato approvato definitivamente dalla Regione Lombardia nel dicembre successivo. Nel frattempo la Regione Lombardia aveva emanato una delibera di Giunta, relativa ai criteri di localizzazione degli impianti per la gestione dei rifiuti urbani e speciali. In base a questa delibera abbiamo fatto predisporre un documento, l’aggiornamento dei criteri per l’individuazione delle zone etc. etc. ed è all’attenzione del Consiglio Comunale. Di fatto questo documento sostituisce integralmente il capitolo decimo del Piano Rifiuti. Come già si è discusso in Commissione, anche ripetutamente, è poco più – per usare una dizione non mia ma di un Consigliere – di una presa d’atto, perché poi di fatto in che cosa consiste realmente questo aggiornamento del Piano Rifiuti? C’è una modifica di tipo linguistico, di definizione degli impianti e di nuova modalità di che cosa si intende per nuovo impianto, impianto esistente, e quindi ci si adegua a questo tipo di dizione più precisa rispetto alla precedente, per individuare le modalità di intervento, se c’è da realizzare un impianto ex novo piuttosto che di realizzare una nuova attività o di andare a ristrutturare qualcosa di già esistente. Poi vengono declinate alcune di queste specifiche, era stato dato anche un riassunto, io mi permetto di farne un ulteriore, per esempio per gli impianti per i quali non si applicano i criteri localizzativi. Se si tratta di rifiuti lignei, cellulosi, con capacità complessiva inferiore alle 10 tonnellate al giorno, ad esempio questi possono stare anche all’interno di un parco, tanto per intenderci, che sono le zone – giustamente – preservate. Se ci sono da fare degli interventi di recupero in un’area industriale esistente, allora se è un’attività non prevalente ma secondaria, sempre con il quantitativo ridotto, è possibile fare questo tipo di attività. Chiaramente se c’è un’attività di bonifica è chiaro che lì ci vuole un impianto, ma naturalmente l’impianto deve essere utilizzato solo ed esclusivamente per la bonifica che si deve fare, naturalmente terminata la bonifica l’impianto deve essere smantellato. Oppure per una valutazione di impianti esistenti che ricadono in aree non idonee, cioè se vi è un impianto che è già stato autorizzato, chiaramente questo impianto va avanti fino alla scadenza dell’autorizzazione, e per un eventuale rinnovo ci

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sono naturalmente tutta una serie di attenzioni. Usando quella terminologia, ma che poi deve essere sostanza, di utilizzo di migliori tecnologie qualora sia possibile e sia fattibile in quella determinata zona anche un rinnovo. Oppure anche negli impianti di discarica, ma solo fino ad esaurimento delle volumetrie già autorizzate, se c’è una discarica dove c’è un impianto, poi terminato – tanto per essere chiari – il riempimento non è che si va avanti ad utilizzare quel tipo di impianto. Anche per la questione degli inerti, c’erano stati nostri Consiglieri che vengono dalla montagna, quando si parlava di riempimento con rocce di scavo o materiale di demolizione, questo vale solo per le aree di pianura, non è che si vanno ad appianare colline, è il solito meccanismo di buche da riempire dovute ad escavazioni precedenti che magari… C’è l’introduzione dello studio paesistico sempre e comunque, cosa che comunque in provincia già applichiamo da tempo, e poi vi era l’applicazione di alcuni criteri, ad esempio per alcune specifiche, per una corretta individuazione delle zone DOC, qui abbiamo il nostro Assessore all’agricoltura o quei prodotti garantiti. Chiaramente lì ci sono queste specifiche ben individuate, da seguire per la realizzazione di eventuali impianti. Viene eliminata, e su questo ricordo che c’era stata anche una discussione, il chilometro di distanza, e questo si vede molto chiaramente anche dalle cartine che fanno parte della delibera dei beni culturali. Il che non vuol dire che non ci sia una verifica paesaggistica e ci sia un’attenzione particolare, poi sappiamo che quando si mettono questi termini i 1.000 metri se sono 950 a volte non sono i 950 o gli 800 o i 1.000 metri ma è quanto si riesce a realizzare nel contorno, a salvaguardia anche di quel bene storico e culturale. Poi il discorso delle fasce di rispetto che al di là di quelle cimiteriali è possibile, con l’autorizzazione dell’Ente che ha questa fascia di rispetto, si tratta di strade statali, provinciali, di gasdotti, di elettrodotti o quant’altro, con l’autorizzazione del gestore è possibile stare anche in parte all’interno di queste fasce di rispetto. Io sono andato ad elencare quelle che mi sembravano le più significative, e quindi si tratta un po’ di questo, le altre mi sembrano meno significative, può darsi che abbia dimenticato qualche piccola parte. PRESIDENTE: Grazie Assessore. Dichiaro aperta la discussione. Non essendoci interventi dichiaro chiusa la discussione. Per dichiarazione di voto chi chiede di intervenire? Prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Annuncio il nostro voto di astensione su questa delibera, non solo perché – come ho avuto modo di dire – è un aggiornamento parziale sulla base tra l’altro di una delibera regionale, e quindi come diceva correttamente l’Assessore, è poco più di una presa d’atto. La nostra posizione di astensione si motiva per una serie di perplessità, la perplessità maggiore, ma non è l’unica, è quella ormai famosa credo,

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eliminazione di un chilometro in riferimento ai beni culturali. Questa mia sottolineatura non riguarda un fatto di cronaca, tra l’altro riguarda Villa Adriana vicino a Roma, lo avevo detto prima, però…

(Intervento fuori microfono non udibile) CONSIGLIERE CORNOLTI: Noi non pensiamo che questa eliminazione sia un’eliminazione di buonsenso, perché comunque l’aver tolto questa prescrizione, come peraltro sono state poste anche un'altra serie di prescrizioni, secondo noi va nella direzione di una diminuzione dell’attenzione nei confronti di quei siti che pure sono importanti anche nella nostra provincia di Bergamo. Questa è una perplessità, e forse la maggiore, non è l’unica appunto di questa norma. Già che ho la parola, brevemente voglio sottolineare che sta scadendo il Piano Provinciale dei rifiuti, e l’Assessore in fase di presentazione del consuntivo questa questione l’ha già affrontata, nel senso che si stanno aspettando delle disposizioni regionali che mi auguro arrivino presto. Il Piano dei rifiuti si può fare il giorno prima della scadenza o si può fare sei mesi prima, magari preparandolo, in modo che alla scadenza sia già praticamente pronto. Mi pare di aver capito che questa è l’idea dell’Assessorato e quindi non possiamo che essere d’accordo, e quindi anche su questo aspetto ci siamo permessi di fare questa sottolineatura. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Cornolti. Non essendoci altre dichiarazioni di voto, invito l’Aula a procedere alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: 25 presenti, 25 votanti, 16 favorevoli, nessun contrario, 9 astenuti. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità. Adesso il Consiglio è chiamato a votare l’immediata eseguibilità. VOTAZIONE PRESIDENTE: 25 presenti, 25 votanti, 20 favorevoli, nessun contrario, 5 astenuti. Il Consiglio Provinciale approva.

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O.d.g. urgente riguardante la sede della Scuola di Magistratura a Bergamo - Delib. n. 72 PRESIDENTE: Adesso passiamo alla trattazione degli ordini del giorno che, ritenuti aventi carattere d’urgenza, scavalcano gli altri punti all’ordine. Cominciamo a trattare l’ordine del giorno presentato… prego Consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie Presidente. Per semplificare le cose, avendo scambiato due parole prima con il Presidente rispetto agli ordini del giorno presentati sulla Scuola di Magistratura. È chiaro che hanno – i due ordini del giorno – impostazioni completamente differenti, però credo che chi ha proposto, i Gruppi di maggioranza che hanno proposto l’ordine del giorno lo hanno proposto identificando la problematica del completamento della fornitura degli arredi e delle attrezzature come elemento che possa essere utile a determinare il Ministero alla scelta rispetto a Bergamo. Credo quindi che o si sceglie una strada o si sceglie l’altra. Siccome credo che la maggioranza abbia – ovviamente – qualche elemento in più rispetto a noi, per capire qual è la strada migliore, noi anche a titolo di collaborazione, ma anche ritenendo che questa possa essere una strada utile, ritireremmo il nostro, condividendo e chiedendo la possibilità di sottoscrivere l’ordine del giorno dei Gruppi di maggioranza. PRESIDENTE: Prego Presidente. PRESIDENTE PIROVANO: Grazie Presidente. Ringrazio il Consigliere Milesi, non c’è la certezza matematica, però per fare un riassunto a tutti i Consiglieri di quanto ci siamo già detti, parlando con il membro del CSM Ettore Albertoni, e avendo sentito l’Onorevole Fontana che è andato a Scandicci a vedere che cosa sta succedendo là, sembra che le due cose funzionino. Ovvero vi avevo già detto che il Ministero aveva fatto un preventivo per la Scuola di Magistratura di Bergamo di 1.000.000 di euro per fare i mobili; i nostri Uffici hanno fatto il preventivo, probabilmente con mobili diversi ma con più attenzione, la cifra varia fra i 40 e i 50.000 euro. Forse hanno esagerato nella povertà dei mobili. Poi ci sono alcune strutture, apparecchiature, microfoni e qualche altoparlante da mettere nelle aule, magari uno schermo, un paio di schermi, monitor etc. Credo che mettere il Ministero di fronte al fatto compiuto di dire la scuola è finita, probabilmente mancherà la carta ma a quello si ovvia in un altro modo, credo che possa metterli nelle condizioni di non tergiversare più. A Scandicci l’edificio è un ex manicomio, non l’ho detto con ironia a proposito della Magistratura, è un ex manicomio, magari circola ancora qualche verso, non lo so,

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6.000 metri quadrati, che è restaurato a carico della Regione o in parte della Provincia, dove i lavori sono molto in ritardo, mesi, mesi e mesi. È lontano dal centro abitato, da un centro abitato molto più piccolo di quello di Bergamo che è Scandicci, quindi trasporti da inventare, ristoranti non sotto casa come ci sono stati chiesti qui a Bergamo e trovati con l’aiuto di Turismo Bergamo, spese di gestione altissime, perché 6.000 metri quadrati di un edificio che assomiglia un po’ a questo, immaginatevi quali possono essere i costi. Noi ipotizziamo, con una certa attendibilità, che se la Provincia e il Comune che sa di questa nostra posizione, perché è stato preavvertito, se noi ci mettiamo, dico una cifra, 50.000 euro noi e 50.000 euro il Comune e facciamo immediatamente una gara, che essendo sottosoglia se andiamo poi alla Consip, o se troviamo dei fornitori bergamaschi credo che potremmo fare degli affari d’oro. Metteremmo il Governo, il Ministro Fornero e il Presidente del Consiglio con le spalle al muro, per dire guarda che probabilmente noi in poche settimane vi diamo la possibilità di entrare e iniziare i corsi. Ho saputo oggi che i magistrati, non so come si chiamino quelli che sono di prima nomina, M.O.T., dovrebbero cominciare a percepire il loro stipendio o dal mese di maggio o dal mese di giugno, ed è un concorso fatto nel 2009. Pare che ci siano, e sono 328 o 338, non sono i 400 che ci erano stati detti ma ci sono, dovrebbero cominciare ad esserci, se veramente questi devono fare dei corsi credo che l’Italia, e la Legge non è stata cambiata, sono voci di corridoio quelli che identificano in una sede la Scuola di Magistratura, la Legge non è stata modificata e prevede tre scuole. Noi con questo finanziamento, che potrebbe essere fatto senza stravolgere i documenti di bilancio preventivo, attingendo provvisoriamente dal fondo di riserva, quindi non avremmo nessun problema di riprogrammazione del bilancio, quello che state guardando in Commissione, credo che quantomeno ci metteremmo nella condizione di non poter avere nessuna accusa di ritardo, perché stiamo facendo sostanzialmente un regalo. Io ho parlato personalmente con il vescovo, la Curia è d’accordo su questo, ma soprattutto il Ministero non potrebbe più dire lì sì, no, però, sarebbe un no che non avrebbe alcun riscontro con delle realtà… potremmo essere molto più arrabbiati tranquillamente. È un po’ un azzardo perché purtroppo con il Ministero non si riesce ad avere un dialogo, adesso so che il Sindaco Tentorio ha chiesto sabato un incontro con il Ministro Severino anche a nome nostro. Se andiamo là e gli facciamo vedere che ci sono i mobili, che c’è tutto, ovviamente se lo approviamo io sono ben felice che sia firmato da tutti, se questa è la vostra volontà, lo mando immediatamente ad Albertoni che è il membro del CSM e lo mandiamo subito al Comune di Bergamo che è a conoscenza di questa situazione e che Dio ce la mandi buona! Più di quello che stiamo facendo credo che non si possa fare nient’altro. Grazie.

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PRESIDENTE: Grazie. Il Consiglio prende atto che il Gruppo Bettoni - UDC ritira, con le motivazioni illustrate, il proprio ordine del giorno, chiedendo di poter sottoscrivere l’ordine del giorno presentato dai Consiglieri Piccioli Cappelli e Bettera. Chiedo ai Consiglieri Piccioli Cappelli e Bettera se sono consenzienti a questo… CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Sono veramente felice che il Gruppo Bettoni - UDC aderisca al documento, che peraltro è stato presentato senza simboli di Partito, e con l’occasione invito anche gli altri Gruppi, se possono e se lo desiderano, a darci una mano e a firmarlo anche loro. Grazie. PRESIDENTE: Prego. PRESIDENTE PIROVANO: Grazie Presidente. Io vorrei essere ancora più sereno, ripresentiamolo a nome di tutti quelli che firmano, ma non c’è scritto, queste sono solo firme… quindi qualsiasi firma aggiunta non è una coda ma è il presentatore, quindi va benissimo. Scusate non avevo visto che mancavano i vostri nomi sul testo, questo ci aiuta. PRESIDENTE: Prego Consigliere. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. Mi fa piacere, dopo la spiegazione anche del Presidente, che i Gruppi sottoscrivano insieme, è obiettivo comune, interesse comune, credo che perlomeno quando si tratta di interessi che riguardano tutti i cittadini, in questo caso sicuramente sì, siamo compatti e coesi al di là delle nostre posizioni di Gruppi o di Partito anche personali, quindi ben venga. PRESIDENTE: Grazie Consigliere. Ci sono altri Gruppi o altri Consiglieri che intendono aderire? Prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Anche noi aderiamo convintamente, nel senso che pensiamo che sia una soluzione – questa – che non preveda più degli equivoci, come diceva il Presidente, e quindi è una cosa dovuta, tra l’altro un segno di buona volontà per riuscire a recuperare la possibilità di avere la Scuola di Magistratura a Bergamo. Noi sottoscriviamo il documento.

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PRESIDENTE: Grazie. Chiedo – in via informale – a Italia dei Valori. Accetta anche Italia dei Valori. La Sinistra per Bergamo? Bene. Allora abbiamo la sottoscrizione unanime di tutto il Consiglio Provinciale per bocca dei rispettivi Capigruppo, e apro pertanto la discussione dando la parola ai presentatori dell’originario ordine del giorno. Chiedo se il Consigliere Piccioli Cappelli, piuttosto che il Consigliere Bettera, intendono illustrare ulteriormente l’ordine del giorno, oppure passare subito alla discussione. È stato già sufficientemente illustrato. Allora apro la discussione, ma credo che altrettanto la discussione sia superabile dalla decisione unanime, essendo anche la materia ben conosciuta da tutti i Consiglieri. Abbiamo la sottoscrizione di tutti i Gruppi perché la dichiarazione certificata dal Segretario Provinciale supera qualsiasi cosa. Se ritenete di doverlo sottoscrivere materialmente, visto che c’è la relazione, allora sottoscrivete l’originale per piacere, che è questo. Nelle more invito l’Aula ad esprimersi con un voto sull’ordine del giorno. Prego procediamo alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: 31 presenti, 31 votanti, 31 favorevoli, nessun contrario, nessun astenuto. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità e dispone che la copia dell’originale venga trasmessa secondo le anticipazioni del Presidente Ettore Pirovano al Sindaco di Bergamo.

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O.d.g. urgente riguardante la possibile soppressione del Tribunale di Clusone - Delib. n. 73 PRESIDENTE: Procediamo ora alla discussione del successivo ordine del giorno: “Ordine del giorno urgente riguardante la possibile soppressione del Tribunale di Clusone.” Chiedo ai presentatori di illustrare l’ordine del giorno, la parola al Consigliere Giudici. Prego. CONSIGLIERE GIUDICI: Grazie Presidente. Intervengo io perché il nostro Capogruppo è andato e poi il fatto che nei tempi, negli anni scorsi ho dovuto provvedere a finanziare e costruirlo, perché tanto lavoro non finisca in nulla vediamo di chiarirci le idee. Viene inaugurato nel 2009, viene potenziato e viene realizzato con i soldi del Ministero di Grazia e Giustizia e del Comune di Clusone, tanto per chiarire. Il Ministero di Grazia e Giustizia lo finanzia con un mutuo e tutto va avanti, arriviamo fino al dicembre dell’anno scorso, quando la Legge sul risparmio di spesa predisposta dal Governo, predispone un’analisi e un eventuale taglio delle sedi periferiche dei tribunali, e questo inizia a complicare le cose. In Commissione il discorso va avanti e nell’elenco dei poveri disperati periferici il discorso finisce chiaramente nell’elenco di quelli da sopprimere, in buona compagnia con quello di Grumello e quello di Treviglio. Il problema si pone, si pone perché il territorio su cui c’è competenza questa distaccata è un territorio che è ben il 30% del territorio della provincia di Bergamo, 52 comuni, qui hanno scritto 125.000 ma sono alcuni di più, ci avviciniamo ai 170.000 abitanti. Ha sempre avuto una vita un po’ perigliosa, anche perché essendo collocato in periferia, voi credete che gli avvocati siano contenti di venire a Clusone a fare le cause? Neanche per sogno, perché a loro il fatto di venire a Clusone comporta che invece di fare tre cause, come fanno a Bergamo, ne fanno una sola, e quindi dal punto di vista dell’economia dello studio legale non c’è molto ed è chiaro che non siano molto entusiasti della permanenza del Tribunale a Clusone, nonostante gli attuali avvocati abbiano messo le firme, però in tempi vecchi contrari all’istituzione del Tribunale c’erano stati gli avvocati e parecchi magistrati della sede di Bergamo. Fortunatamente il Ministro di Grazia e Giustizia era di parere opposto. A noi interessa la situazione di questa sede istituzionale di un servizio, non è che siamo campanilisti però il discorso è che quando noi vogliamo usufruire di queste strutture, immaginiamoci il Giudice di Pace che probabilmente viene spostato a Bergamo, uno dei miei agenti di Polizia che parte da Vilminore e va a Bergamo, per un problema di Giudice di Pace fa 140 chilometri in un giorno, sta via tutta la giornata. L’assistente sociale che va per il tutoraggio o per un problema dei minori, stessa cosa. Chi va per nominare il tutore dell’anziano, stessa cosa. Chi ha un minimo problema

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giudiziario fa avanti e indietro cinque, sei, sette volte per lo stesso problema. Il problema è reale, non è fittizio. Abbiamo tollerato male lo spostamento del Giudice di Pace da Lovere a Grumello ma non è che è stato spostato a Grumello perché sono più bravi, più belli e più buoni, la sede è nettamente precaria, però hanno il problema delle multe con il tutor sull’A4, e quindi il rapporto fra utenza e attività è chiaramente superiore, perché c’è sempre la situazione di chi ricorre per le multe sull’A4. Sono motivi contingenti quindi ma non reali, legati a quella che è la situazione. La Regione ha già espresso, per il fatto che questo è un ospedale di montagna, e che quindi ha le situazioni orografiche e infrastrutturali, si è già espressa a voto unanime per il mantenimento. Non so cosa riusciamo a fare, perché voi sapete che spesso le decisioni possono essere sensate o dissennate, però il fatto di riuscire e di tentare di difendere delle situazioni, che tra l’altro creerebbero dei grossissimi problemi, perché io sono certo che il Ministero di Grazia e Giustizia, qualora decidesse di chiudere la sede, chiaramente non è che continuerà a pagare il mutuo per la sede, che cadrebbe comunque a carico dell’Ente locale. L’invito è affinché sia da parte della Provincia, sia da parte dei nostri Parlamentari, che hanno comunque partecipato come nelle altre sedi a riunioni, per tentare di convincere a livello nazionale il Ministro che qualche realtà istituzionale e periferica va mantenuta, noi chiediamo che ci si muova, ci si sostenga. Anche perché alla fine saremo poveri e disperati in periferia, ma almeno una struttura istituzionale fuori, poi qualcuno dice se è lontana meglio così almeno non ci condannano, però ci condannano lo stesso quando andiamo. Se qualcuno vuole aderire alla nostra proposta tranquillamente ne saremo ben grati. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliere Giudici. È aperta la discussione, ha chiesto di intervenire il Consigliere Bosatelli. CONSIGLIERE BOSATELLI: Grazie Presidente. Premesso che io sono fra i sindaci dell’Alta Val Seriana che comunque fanno parte del territorio dove il Tribunale di Clusone opera, e sono fra quei sindaci che hanno sottoscritto attraverso una lettera di sensibilizzazione riguardo il problema emanata dal Tribunale di Clusone, per tenere e garantire questo servizio sul territorio. Un servizio che comunque in un recente incontro che è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale a Clusone, comunque non mi ha soddisfatto molto sotto un punto di vista che ho ritenuto molto importante. Qual è questo punto di vista? Non tanto il disagio degli avvocati, perché gli avvocati comunque sono in grado anche di spostarsi ovunque vogliono, ma per quanto riguarda il servizio all’utente. In quell’incontro è stata chiesta una grossa partecipazione da parte della rappresentanza politica con vari rappresentanti politici di altri schieramenti, quindi chiedendo di essere uniti nel tenere alta questa richiesta di mantenere questo servizio

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sul territorio, altrimenti ci sarebbero state delle grosse difficoltà. Io dico però che è importante che anche gli avvocati dovrebbero essere uniti quando si vogliono difendere determinate cose, perché così non sembra. Visto e considerato che sentendo alcuni avvocati, non tutti sono a favore per mantenere questa sede distaccata a Clusone, ma non voglio entrare nel merito di questo in quanto non so se la loro opposizione dipende da interessi personali, di vicinanza o meno a quello di Bergamo o quant’altro, e quindi non voglio entrare nel merito. Quello che a me interessava sapere è principalmente il servizio verso gli utenti. Sentendo alcuni avvocati sembrerebbe che determinati procedimenti durano molto di più a Clusone rispetto a Bergamo, questo naturalmente per alcuni aspetti logistici, e quindi in quell’occasione avevo chiesto se si poteva sapere se l’utente preferisce, se davvero ci fossero stati questi problemi, se l’utente preferisce avere un tribunale a chilometro zero piuttosto che la propria causa risolta prima. Per quello che comunque anche il Consigliere Giudici ha detto, che comunque il Tribunale dà una serie di servizi anche sotto una serie di questioni che ha elencato, io sostengo comunque che è importante difendere questa realtà, perché anche le amministrazioni comunali del territorio si stanno adoperando, affinché questo si riesca a fare. Il Consigliere Giudici citava prima lo sforzo che è stato fatto nel 2007, quando tra l’altro lui era amministratore, dove il Ministro era Roberto Castelli, e dove il Ministero aveva dato un importante contributo. Colgo a pieno sia la richiesta di discutere di questo ordine del giorno urgente, comunque al di là di alcuni dubbi che mi sono rimasti per quanto riguarda l’effettivo servizio che si dà o meno, anche io sono a favore per quanto riguarda il fare di tutto purché questo servizio rimanga sul territorio. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Ci sono altri interventi? Dichiaro chiusa la discussione. Chi chiede di intervenire per dichiarazione di voto? Prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. Per esprimere il nostro voto positivo all’ordine del giorno, e per esprimere anche un concetto di questo tipo. La riorganizzazione delle strutture statali, centrali e periferiche è una questione importante, è una questione che è all’ordine del giorno del Governo, e quindi crediamo sia un modo per risparmiare. Riteniamo anche, nel contempo, che lo stesso peso e la stessa misura non debba riguardare in modo identico tutto il territorio. Quando si parla del territorio montano, quando si parla di realtà periferiche occorre avere una valutazione, un metro di misura differente, proprio per la condizione, per le situazioni, anche per la condizione di periferia che questi servizi sono preposti a svolgere. Il concetto non è che si debbono fare dei tagli lineari e indiscriminati, i tagli devono essere fatti, i risparmi devono essere fatti, però con una commisurazione che va a fare riferimento ai problemi del territorio e alla situazione geomorfologica.

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Io poi non so francamente, e non mi interessa in questo momento sapere quanto è la redditività, perché pare che il concetto sia quello della redditività dei vari servizi, quindi anche il tribunale. Anche se ci fosse una redditività leggermente inferiore alla media, io credo che si debba iniziare a fare le verifiche, partendo appunto dal centro, quindi partendo dai risparmi che si possono ottenere, e sappiamo che si possono ottenere, partendo dal centro, semmai la redditività della periferia deve arrivare in un secondo momento. Per terminare, non è tanto nel merito che voglio entrare per dire che siamo d’accordo, ma nell’affermazione di una difesa dei servizi nel nostro territorio, specie nel territorio montano, che ritengo sia assolutamente indispensabile. PRESIDENTE: Grazie. Consigliere Bettera prego. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Per confermare l’adesione del PDL alla mozione illustrata dal Consigliere Giudici, non entrando in merito dell’organizzazione e dell’efficienza di queste strutture, ma ritenendo che le zone montane della provincia di Bergamo meritano una serie di servizi per le difficoltà viabilistiche e geografiche che hanno, che devono lì essere mantenuti a differenza magari di altre parti del territorio, come possono essere organizzati in maniera diversa. Aderiamo, ribadendo che come ha detto bene anche il Consigliere Cornolti, la nostra provincia nella parte alta, quella che riguarda le valli, abbia una situazione del tutto particolare ed in questo senso debba essere vista anche da noi. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Non essendoci nessun’altra dichiarazione di voto passiamo alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 27, votanti 27, favorevoli 26, nessun contrario, 1 astenuto. Il Consiglio Provinciale approva all’unanimità.

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O.d.g. n. 20 - Delib. n. 74 PRESIDENTE: Abbiamo esaurito gli ordini del giorno urgenti, riprendiamo la scaletta dell’ordine del giorno trattando il punto 20: “Ordine del giorno presentato dal Gruppo PD sul potenziamento del servizio di Mobility Management Provinciale”. Prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie Presidente. A seguito della riunione della Commissione con il Mobility Management, e a seguito di un accordo fatto con l’Assessore Capetti, abbiamo modificato l’ordine del giorno, predisponendo un disposto dell’ordine del giorno che è stato sottoscritto da quasi tutti i Gruppi Consiliari. Se permette io consegno questa nuova formazione dell’ordine del giorno, che mi sembra abbia un ampio accoglimento, e questo anche tra l’altro per sveltire i lavori. Mi sembra, poi comunque c’è l’Assessore Capetti che potrà confermarlo, che dopo questa riunione della Commissione su questo argomento, oltre ad averci illustrato e anche chiarito una serie di questioni, mi pare che siamo addivenuti ad un accordo, mi pare significativo. Consegnerei tutto al Presidente, in modo che possa metterlo ai voti. PRESIDENTE: Mi scusi, quindi questo ordine del giorno sostituisce il precedente, ed è sottoscritto da tutti i Gruppi, ad esclusione del Gruppo Lista Bettoni - UDC. Volete leggerlo per poterlo eventualmente sottoscrivere, in questo modo semplifichiamo la discussione? Prego Consigliere Marinoni. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. È già stato valutato dal nostro Gruppo, ed è stato deciso di non aderire alla sottoscrizione. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Do lettura prima di distribuirlo. A proposito del potenziamento di Mobility Management, il Consiglio Provinciale impegna la Giunta ad adottare i provvedimenti necessari, con eventuali e adeguati stanziamenti nel bilancio di previsione 2012, al fine di predisporre entro sei mesi un Piano Provinciale ad hoc che, attraverso il potenziamento del servizio di Mobility Management possa realizzare una rete provinciale di coordinamento dell’offerta dei servizi di trasporto privato, esempio carpooling, capaci di produrre risparmi agli utenti, ripagare con il servizio all’Ente i costi del coordinamento e generare complessivamente economie di consumi di trasporto, anche a beneficio della popolazione pendolare oggi particolarmente vessata.

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Questo è il nuovo testo, sul quale io apro la discussione, intanto che l’Ufficio provvede a distribuire le copie dell’atto. È aperta la discussione, prego Assessore. ASSESSORE CAPETTI: Grazie Presidente. Il nostro Mobility Manager ha partecipato ad un incontro in Commissione e ha illustrato quali sono le sue competenze e come abbia potuto agire nell’ultimo periodo con scarsità di risorse e mezzi. L’obiettivo dell’Amministrazione chiaramente è quello di potenziare il servizio, quindi è accolto il suggerimento, tutti consapevoli che non saranno grandissime risorse perché il bilancio ha grosse problematiche, però c’è un impegno da parte anche del settore, di avviarci a questo potenziamento. Per quanto ci riguarda noi accogliamo l’invito che è stato condiviso in questa Commissione. PRESIDENTE: Grazie signor Assessore. Prego Consigliere Marinoni. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. Solo per dire che naturalmente non è che si sottovaluti l’importanza di nuovi strumenti che cerchino di agevolare la mobilità dei nostri cittadini, andando a ridurre l’utilizzo del mezzo privato o comunque consentire alla fine anche degli effetti benefici in termini di salvaguardia dell'ambiente e quindi di qualità dell'aria, sono certamente elementi importanti. La ragione per cui noi non abbiamo inteso aderire alla sottoscrizione di questo documento congiunto è legata sostanzialmente a quella che è una presa di posizione originaria, quando a suo tempo ci siamo espressi proprio in questa sede di Consiglio provinciale con riferimento a tutta una serie, che poi seguirà, di ordini del giorno presentati dal Partito Democratico. Per cui si riteneva che potessero essere affrontati tranquillamente in sede di Commissione, come a suo tempo tra l'altro proposto dal Partito Democratico stesso, senza volere enfatizzare, non diciamo problematiche secondarie, perché non sono problematiche secondarie, ma in questo momento forse sono altre le questioni che dovrebbero essere poste all'attenzione del Consiglio provinciale, magari con un dispendio da parte nostra di energie maggiori. Di conseguenza, riteniamo che in questa fase non sia il caso di intervenire con una sottoscrizione, un'adesione da parte nostra su questo documento. PRESIDENTE: Grazie Consigliere Marinoni. La parola al Consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Non ritenevo di intervenire perché c'è stata unanimità, mi dispiace un po' invece dover commentare l'intervento del collega stimato Marinoni perché francamente questa posizione del gruppo UDC - Lista Bettoni è poco comprensibile. Nel senso che se

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l'obiettivo è quello di promuovere delle forme di risparmio della nostra popolazione, a fronte di uno scenario di crisi evidente sotto gli occhi di tutti, forme di risparmio che hanno poco costo perché chi le promuove, come dovrebbe essere, queste iniziative, dire che questa è secondaria, quando poi è in capo alle politiche di sviluppo che la Provincia è tenuta a promuovere per legge e anche al tema trasportistico che la Provincia è in procinto di promuovere con i prossimi bandi legati al tema del trasporto pubblico, mi fa sembrare la posizione del gruppo degli amici dell'UDC - Lista Bettoni poco comprensibile. Anche sul fatto che il tema debba essere semplicemente discusso in Commissione, va bene, quelle poche volte che si riesce a portare in Consiglio un qualche atto di indirizzo che dà lustro a questo Consiglio perché svolge il suo ruolo di ente di indirizzo e programmazione, io lo ritengo un risultato positivo e molto importante, non un'inutile perdita di tempo. Trovo, invece, spesso, altre inutili perdite di tempo, ma non sto qui a elencarle, anche se l'elenco sarebbe, come molti di noi sanno, parecchio lungo. Grazie PRESIDENTE: Grazie. Non essendoci altre dichiarazioni di voto, invito l'aula a procedere alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 33, votanti 33, favorevoli 30, astenuti 3. Il Consiglio provinciale approvata all'unanimità.

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O.d.g. n. 21 - Delib. n. 75 PRESIDENTE: Andiamo avanti: “Ordine del giorno presentato dal gruppo PD, Partito Democratico, sugli interventi di housing sociale”. La parola al Consigliere Rossi, prego. CONSIGLIERE ROSSI M.: Grazie Presidente. Il tema che abbiamo inserito nell'elenco di ordine del giorno che quest'anno stiamo discutendo e che abbiamo denominato "Agenda strategica per la Provincia", con questo ordine del giorno focalizza l'attenzione sul tema della casa, che riteniamo essere una tematica prioritaria, sia che venga discussa in Commissione, sia che venga discussa in Consiglio provinciale. Il problema è noto, occorre rispondere a quella parte di popolazione troppo ricca per avere diritto all'edilizia residenziale pubblica ma troppo povera per soddisfare il proprio bisogno sul libero mercato. È il ceto medio, quello che anche nella nostra provincia, dentro la crisi economica, ha subito un livellamento verso il basso, sia dal punto di vista del reddito, sia dal punto di vista del proprio livello di vita. Servono case che non ci sono, mentre esiste un surplus di abitazioni che nessuno riesce a comprare. Sul mercato libero i dati ci parlano di un'offerta di circa 85 mila vani rispetto a una domanda di 22 mila e rotti, uno scarto di circa 60 mila destinato a più che raddoppiare da qui al 2018, secondo gli studi delle associazioni di categoria. Al tempo stesso, già nel 2008, a fronte di 9.522 vani offerti a un mercato medio – basso, vi era una richiesta di 29.975 e se questi erano i dati del 2008 è chiaro che la forbice in questi anni non ha fatto che allargarsi ulteriormente. A questi numeri aggiungiamo (questi sono dati lombardi) 40 mila procedure di esecuzione di sfratto e 300 mila famiglie a rischio di insolvenza e pignoramenti. In ultimo, dati invece della Provincia di Bergamo, otto bergamaschi su dieci che hanno chiesto un aiuto al Fondo famiglia e lavoro l'hanno fatto per pagare spese relative all'affitto della casa. Fin qui la descrizione di un problema che immagino tutti conosciamo e del quale sentiamo l'urgenza. Qual è la nostra proposta, noi proponiamo con questo ordine del giorno che si lavori per la formazione di uno o più fondi di investimenti per l'housing sociale, perché l'housing sociale è quel tipo di offerta abitativa della quale oggi si sente maggiormente il bisogno e destinata in particolar modo a un ceto medio. Non è una proposta estemporanea e non chiede che la Provincia metta a disposizione ulteriori risorse, si inserisce, invece, nell'attuazione del Piano nazionale dell'edilizia abitativa, definito dal Consiglio dei Ministri il 19 luglio del 2009. La Cassa Depositi e Prestiti, dopo quella decisione, ha avviato il Fondo di investimenti per l'abitare, denominato anche "Fondo dei fondi", che può raccogliere fino a 2,6

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miliardi di euro per partecipare con finanziamenti fino al 40% alla realizzazione di fondi di investimenti locali, proprio per realizzare interventi di housing sociale. Noi riteniamo che la Provincia possa farsi promotrice, ripeto, anche senza partecipare direttamente dal punto di vista economico, di un lavoro che coinvolga associazioni di categorie, imprese interessate, istituti di credito locali, enti locali del territorio, affinché venga promosso un fondo di secondo livello finalizzato all'housing sociale, accedendo così al possibile finanziamento che accennavo poc’anzi. Riteniamo che questa possa essere un'iniziativa capace di rispondere a un bisogno sentito da tante famiglie, abbiamo ragione per credere che i soggetti socio - economici del territorio possano gradire ed essere coinvolti, come hanno dichiarato ultimamente sui giornali, in un'iniziativa di questo tipo e crediamo che la Provincia assumerebbe quel ruolo di coordinamento che già le spetta e che sempre più le competerà dentro lo scenario delle riforme istituzionali in atto. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei Consigliere Rossi. È aperta la discussione. Prego Consigliere D'Amico. CONSIGLIERE D'AMICO: Grazie Presidente. La proposta che fa il Partito Democratico credo sia importante perché coglie uno dei problemi che anche la Provincia di Bergamo sta vivendo negli ultimi anni, cioè la crescita vertiginosa di sfratti per morosità a Bergamo e Provincia che riguarda categorie sociali provenienti da altri stati ma che riguarda anche cittadini italiani. È un dato questo che coinvolge fortemente i settori sempre più ampi della popolazione anche della nostra Provincia. La proposta è qualificante perché l'housing sociale nasce come tentativo di ampliare l'offerta degli alloggi in affitto mettendoli a disposizione di quelle persone, di quelle famiglie che sono escluse per ragioni di reddito o per ragioni di accesso all'edilizia residenziale pubblica nel momento in cui non sono in grado di sostenere i costi del libero mercato. L'ordine del giorno mette a fuoco un problema reale perché questa fase di crisi economica che stiamo vivendo evidenzia uno dei temi caldi dell'agenda politica anche a livello nazionale, cioè il fatto che in Italia, lo diceva già prima bene Matteo Rossi con i dati legati alla Lombardia, in Italia negli ultimi venti, venticinque anni c'è stato un ritiro progressivo del settore pubblico dagli investimenti immobiliari ai fini sociali, che sono passati dal 20% in volumi di edilizia agevolata nell’ '84 a meno del 3,7/3,8%. Questa dismissione dell'intervento del settore pubblico negli investimenti immobiliari a fini sociali ha sicuramente contribuito, nella fase di crisi economica estremamente pesante che viviamo attualmente, ad allargare quest'area di disagio, rendendo difficile l'accesso alla casa a categorie di persone non comunitarie, di lavoratori non comunitari ma molto spesso anche di giovani coppie e di pensionati italiani.

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Credo che proporre il percorso che ha evidenziato nel suo intervento Matteo Rossi che presenta nell'ordine del giorno del Partito Democratico è importante perché presuppone l'apertura di prospettive di accesso a una casa, a un'abitazione dignitosa per chi oggi non riesce a sostenere i prezzi di mercato, per chi oggi vive pesanti processi di precarizzazione legati alla crisi economica, legati al mondo del lavoro, che ha bisogno assolutamente, per un'integrazione sociale, un'integrazione culturale in quella che è la nostra realtà, nella possibilità stessa di vivere, di affitti accessibili, che diano una risposta a questo tipo di vulnerabilità sociale presente sempre di più in molti settori della popolazione italiana, ma anche, come si diceva prima, della popolazione lombarda, della popolazione bergamasca. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Se non ci sono altri interventi, chiudo la discussione. Per dichiarazione di voto? Prego Consigliere Bettera. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Pur riconoscendo l'importanza di questo problema e anche in parte ritenendo valide le aspettative, il problema comunque della casa sia essa in proprietà che in affitto, della difficoltà di trovare la casa oggi anche in Regione Lombardia, si scontra con quelle che sono state le leggi urbanistiche riguardanti le costruzioni delle cosiddette "case popolari" degli anni passati, con espropri del terreno quanto meno discutibili, con assegnazioni più che discutibili. Per cui, nell'auspicio che naturalmente, come da tempo è nella cultura italiana, la casa è un bene primario per tutti, di tutti, e tutti, in particolare le giovani coppie, devono avere la possibilità di accedere alla casa, abbiamo perplessità sulle soluzioni proposte, che nel recente passato non si sono identificate con soluzioni a nostro avviso equanime e libertarie. Per tanto ci asterremo. PRESIDENTE: Prego Consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Solo per commentare il breve discorso del Consigliere Bettera. Mi fa piacere che il voto del gruppo PDL non sia un voto contrario ma un voto di astensione, però mi viene da dire che nel recente passato non ci sono stati esempi di housing sociale, perché l'housing sociale è una risposta che proprio il Governo in carica nel 2009, che non era di nostro segno politico, individuò come correlato al cosiddetto "piano casa 2", immaginando di diffondere investimenti sul territorio. Questa diffusione, però, non avviene spontaneamente, avviene se gli attori territoriali sono in grado di organizzarsi.

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Noi sappiamo che una delle difficoltà nel nostro territorio è che i nostri attori territoriali economici sono bravi ma spesso non coordinati, spesso agiscono in forma sparsa. Questa non capacità di coordinamento porta certe volte a non raggiungere delle risorse disponibili e temiamo che sia questo il caso. Perché c'entra la Provincia? Perché ricordiamo tutti i compiti di indirizzo e sviluppo socio – economico che la Provincia ha dal 1990 in base alla legge 142 ma anche perché nel momento in cui, come servizio urbanistica, diamo una verifica di compatibilità a tutti i piani di governo del territorio dei comuni, entriamo in contatto con ogni amministrazione comunale e possiamo suggerire, in forma di suggerimento, delle iniziative che vadano in questa direzione. Nello stesso tempo, con i SEAP che l'Assessorato all'ambiente ha promosso in buona parte nei comuni bergamaschi anche lì mettiamo in gioco delle politiche di riqualificazione urbana. Allora la Provincia, che si trova in una posizione di osservatorio privilegiato rispetto a queste dinamiche, se riesce a convincere istituti di credito locali, soggetti locali del mondo economico e non economico ad attivare un fondo, come ha detto bene Matteo Rossi, senza investimenti da parte della Provincia ma con la moral suasion che la Provincia può mettere in gioco, riesce a fare un'opera molto importante di stimolo allo sviluppo economico di questo territorio. Io raccomando al Consiglio attenzione nella logica che ci ha guidato nella formulazione di questa proposta. Questa è una proposta a costo zero, richiede fatica politica, capacità di mettere le persone attorno a un tavolo ma i risultati possono essere quelli di andare a catturare risorse, che nella nostra Provincia sono stimabili nell'ordine di qualche centinaio di migliaia di euro, investibili sul tema dell'housing sociale. Può riuscire a catturare risorse che altrimenti rischiano di essere perdute semplicemente perché i nostri soggetti non si coordinano. Ribadendo questo concetto, ovviamente il voto del nostro gruppo è favorevole. Grazie. PRESIDENTE: Prego Consigliere Marinoni. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. Solo due note, la prima. È ovvio che la Provincia, benché su questo tema non abbia delle competenze specifiche, come ente che si occupa di tutte le problematiche che riguardano il territorio della nostra Provincia e i problemi dei propri cittadini, potrebbe sicuramente adoperarsi a intervenire per trovare una soluzione a un problema sicuramente reale, benché credo e ritengo che sia forse importante che in questo ambito debbano intervenire in modo più diretto e sostanziale le amministrazioni comunali. È possibile, comunque, che in questo contesto la Provincia si possa fare promotrice di un'iniziativa che veda il coinvolgimento degli enti comunali insieme ovviamente anche ad altri soggetti che possano promuovere l'iniziativa come è stato detto.

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Il Consigliere Rossi ha più volte ripetuto che non ci devono essere degli impegni di carattere finanziario da parte della Provincia, però il testo dell'ordine del giorno dice che devono essere eventualmente anche stanziate adeguate risorse nel bilancio di previsione dell'anno 2012. Adesso non so se questa indicazione debba essere cancellata, se viene cancellata sicuramente potremo valutare in termini positivi questo ordine del giorno, perché non credo che per essere concreti ci sia la possibilità di individuare delle risorse da parte della Provincia in questo bilancio. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Prego Consigliere Finazzi. CONSIGLIERE FINAZZI: La posizione espressa dal Consigliere Marinoni è condivisibile da parte nostra, anche perché sarebbero da fare altre riflessioni che non sono da fare in dichiarazione di voto, però sono quelle chiare del mercato che oggi abbiamo non in provincia ma addirittura nel territorio regionale di surplus di disponibilità di alloggi a canone basso, di alloggi privati, oltre che disponibilità di vendita bassa rispetto ai valori di qualche anno fa. Un'esperienza, per esempio, di Trescore, è che abbiamo degli alloggi popolari ALER a canone moderato e a canone sociale, dove quelli a canone moderato non hanno avuto possibilità di assegnazione in relazione alla mancanza di richiesta. Questo è un dato molto importante di cui prendere atto e che con quest'ordine del giorno non può vincolarsi in merito a impegni di spesa e pianificazione, che non può essere a livello provinciale. Le amministrazioni comunali, gli enti comunali devono essere chiamati in campo per questa definizione, l'unica cosa che potremmo mettere in campo è un puro tavolo di valutazione per poter dare degli sviluppi a una strategia, non a impegni di spesa, non a ciò che può essere riferibile ad altri enti od organismi che non vedono la Provincia come unico interlocutore. Per questo motivo voteremo contro. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Rossi. CONSIGLIERE ROSSI M.: Solo per rispondere a quelle che mi sembrano le due sollecitazioni, che non abbiamo problemi a condividere. A nostro avviso… PRESIDENTE: Si inquadra la mozione d'ordine, nel senso… modifico… prego.

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CONSIGLIERE ROSSI M.: A noi interessa che rimanga inalterato il dispositivo, che è quello che impegna da qui a sei mesi a fare quello che diceva adesso Finazzi, avevamo messo "eventuale", però… Come organizzare gli uffici e le risorse interne, stando alle spese attuali, una volta preso l'impegno politico, questo rimane alla Giunta, non dobbiamo essere noi che chiediamo… Accettiamo la richiesta di modificare l'ultima riga della prima pagina, finendo con "Il Consiglio provinciale impegna la Giunta ad adottare i provvedimenti necessari", cancellando da "con eventuali", fino a "anno 2012". PRESIDENTE: Va bene. La Presidenza del Consiglio prende atto che l'ordine del giorno va ovviamente emendato nel senso descritto dal presentatore e quindi vengono espunte le parole "con eventuali e adeguati stanziamenti nel bilancio di previsione anno 2012 al fine di"… anzi, scusate, "al fine di" rimane. L'espunzione va dalla parola "con" ad "anno 2012. Bene, ciò detto ed esaurite anche le dichiarazioni di voto invito il Consiglio a procedere alla votazione. CONSIGLIERE FINAZZI: Avendo recepito la sollecitazione, penso che l'opportunità per istituire questo tavolo della discussione di indirizzo provinciale ci trova favorevoli e quindi ci asteniamo in funzione del fatto che questa proposta possa essere portata avanti. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 34, votanti 34, favorevoli 12, contrari nessuno, astenuti 22. Il Consiglio provinciale approvata all'unanimità.

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O.d.g. n. 22 - Delib. n. 76 PRESIDENTE: “Ordine del giorno sul trasporto pubblico Aeroporto – Stazione di Bergamo”. La parola al presentatore. CONSIGLIERE SERVIDATI: Grazie Presidente. Questo ordine del giorno focalizza l'attenzione sul trasporto pubblico aeroporto – stazione di Bergamo. L'aeroporto di Bergamo sappiamo essere uno dei più importanti d'Italia, il terzo o il quarto a seconda se consideriamo il trasporto passeggeri o le merci. Nel 2011 i passeggeri del Caravaggio sono stati più di 8 milioni e questo trend è ancora in crescita. Negli ultimi dieci anni l'aeroporto di Bergamo è passato da poco più di un milione di passeggeri agli attuali appunto 8 milioni 400 e rotti mila. A Orio arrivano e transitano ogni giorno migliaia di persone, ma i dati recentissimi ci dicono che poche di queste persone si fermano a Bergamo. Quindi, una grande opportunità sotto il profilo economico per Bergamo e per il suo territorio va ancora inespressa e in questo momento va persa. Per cogliere questa opportunità, soprattutto in un momento come quello attuale di grave crisi economica che stiamo vivendo, per cui l'aeroporto di Orio con i suoi 8 milioni di passeggeri rappresenta una straordinaria risorsa e potenzialità, soprattutto per incrementare il turismo nel nostro territorio, perché questa potenzialità sia colta è assolutamente necessario avere una mobilità sufficiente e adeguata, cosa che attualmente non abbiamo. Sappiamo bene che l'opera che risolverebbe quasi totalmente la problematica è il collegamento ferroviario Orio – Stazione di Bergamo, ma sappiamo altrettanto, purtroppo, che quest'opera non è alle viste, come c'è stato anche confermato dall'Assessore rispondendo all'interpellanza presentata dal Partito Democratico. In attesa di quest'opera noi non possiamo lasciare la situazione così come è, perdendo possibilità importanti. Da qui la proposta del nostro ordine del giorno, anche questa senza costi per la Provincia. Il nostro ordine del giorno chiede di predisporre entro sei mesi una proposta per un potenziamento del trasporto pubblico aeroporto – stazione di Bergamo, affinché si verifichi la possibilità di opere intermedie low-cost e di maggiore rapidità. Per il potenziamento e la valorizzazione celere della connessione Orio – Bergamo, promuovendo nel breve periodo una maggiore interazione tra il sistema commerciale del centro cittadino e utenti aeroportuali. Nel contempo, la riqualificazione delle aree dell'ambito di trasformazione denominato "Porta Sud". Io penso, noi pensiamo che in un momento come questo di crisi economica la prima

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azienda che noi abbiamo in bergamasca che è appunto l'aeroporto di Bergamo, che potrebbe rappresentare una grande opportunità anche da questo punto di vista, vada potenziata e vada, tra virgolette, studiata. Questo ordine del giorno va in questa direzione, nella consapevolezza anche della grave crisi che stiamo vivendo, per cui, non chiediamo alla Provincia in questo momento di mettere delle risorse, chiediamo che si faccia parte diligente e che predisponga questo piano entro sei mesi. Grazie. PRESIDENTE: Consigliere Servidati, dalle sue parole penso di poter immaginare che lei aderirà alla soppressione delle parole "con eventuali adeguati stanziamenti nel bilancio di previsione anno 2012"? Perché, se è così, lo emendiamo subito. CONSIGLIERE SERVIDATI: Se qualcuno lo chiede… esattamente come per l'ordine del giorno precedente. PRESIDENTE: Va bene, quindi per adesso rimane in questi termini. È aperta la discussione. Non essendoci nessuno iscritto a parlare… prego Consigliere Carissimi. CONSIGLIERE CARISSIMI: Grazie Presidente. Con questo ordine del giorno si invita a predisporre entro sei mesi una proposta per una forte innovazione e potenziamento del trasporto pubblico tra aeroporto Caravaggio e Stazione di Bergamo. Oggi vi è un collegamento con taxi e con autobus dalle ore 05.19 alle ore 00.07, pur avendo viaggiatori in arrivo con treno da Milano centrale alle ore 00.50. Purtroppo, con totem pubblicitari in aeroporto il viaggiatore viene orientato verso la città di Milano, che risulta essere più conosciuta e facilmente raggiungibile, tanto da far sì che il turista talvolta consideri l'aeroporto di Bergamo come uno degli aeroporti di Milano e hinterland. Sicuramente, per fermare i turisti a Bergamo, almeno per una notte, serve un battage pubblicitario più martellante, anche negli aeroporti collegati con Orio. Oltre a ciò, i servizi di connessione tra l'aeroporto e la città devono essere di maggiore rapidità, oltre che coordinati con le partenze e gli arrivi dei treni per Milano centrale, con il collegamento ferroviario con l'intera nazione. Certo la stazione ferroviaria di Bergamo non è sicuramente un bel biglietto da visita: stazione abbandonata. Con uno sguardo attento si intravedono subito tutte le attività illegali che la circondano, oltre a binari assai sporchi di immondizia, siringhe e altro, servizi igienici utilizzabili solo per un orario ridotto rispetto alla circolazione dei treni, sale d'attesa chiuse di notte, lasciando i viaggiatori notturni in balia dei personaggi notturni, fabbricati fatiscenti che sono diventati luoghi di ricovero per molti senza tetto. Purtroppo, con il progetto "Porta Sud" fermo, il degrado imperversa.

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Le note di cronaca di questi giorni portano ancora alla ribalta questi luoghi per i frequenti scippi e borseggi, per lo spaccio di sostanze proibite e, infine, per i tafferugli tra bande rivali. Molte volte mi sembra che vi sia rassegnazione sia dagli organi competenti che da parte dei cittadini nell'affrontare queste problematiche che pregiudicano la sicurezza di chi viene a Bergamo e danno una cattiva immagine della città. A giorni dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione della stazione, rimanendo anche in attesa della grande opera di collegamento ferroviario tra Bergamo e Orio bisognerebbe attivarsi immediatamente a dare un'immagine nuova della stazione. Con un nuovo orario estivo dei treni su Bergamo circoleranno mezzi nuovi ETR 150, che andranno a servire le linee Bergamo – Milano via Treviglio e via Carnate. È un'opportunità da sfruttare in quanto questi mezzi dalla TILO provengono da Bellinzona, sede anche della loro manutenzione e l'interesse svizzero è quello di collegare Canton Ticino con l'aeroporto della Malpensa. E perché non utilizzarli anche per Bellinzona – Bergamo, e quindi l'aeroporto Caravaggio? La tratta, però, come è di facile comprensione, sarebbe Bellinzona – Milano centrale – Bergamo. Ricordo che con il treno da Milano a Bergamo ci si impiega lo stesso tempo che per raggiungere Malpensa. Il 21 dicembre del 2011 l'Assessore regionale Cattaneo, con l'amministratore delegato di Trenord, Biesuz, ha visionato il vivere della stazione di Bergamo nelle ore notturne, precisamente, dalle ore 24.00 alle 02.00. Non sono servite parole ma la circostanza è servita per gli impegni. Ed ecco che come riportato anche dalla stampa locale nei giorni scorsi Trenord, Caritas, Regione, Provincia e Comune si sono incontrati per affrontare tale problematica e hanno proposto un progetto che risolva, o più realisticamente che riduca, il disagio che esiste in stazione. In questi anni vi è stata una sottovalutazione del fenomeno. Non condivido che il politico locale preferisca che il disagio e i suoi effetti rimangano delimitati in stazione non toccando i residenti, che poi sono quelli che votano, ma capisco di più l'amministratore delegato Biesuz, che fa pressing perché venga affrontata la problematica. Ogni mattina i suoi dipendenti devono far scendere più di cento senza tetti dai treni, sperando che non vi siano vetture sporche, vetri rotti o altro. Ricordo che i treni dove salgono i senza tetto sono gli stessi che utilizzano i pendolari qualche istante dopo, che pagano un biglietto regolare. L'accelerazione fatta dall'amministratore delegato per il progetto di cui la sua azienda parteciperà anche economicamente ha come obiettivo tentare di risolvere una questione di degrado per la stazione di Bergamo, ma ha anche un grande valore sociale verso queste persone cui Trenord non era necessariamente tenuta. La previsione di una struttura prefabbricata per un primo intervento per gli emarginati mi sembra un'idea buona e tutti gli attori devono fare in modo che ciò si realizzi nel più

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breve periodo, utilizzando anche il mondo del volontariato, assai presente sul nostro territorio. In questo periodo, inoltre, indispensabile sarebbe far partire la riqualificazione delle aree nell'ambito di trasformazione di Bergamo, piano denominato "Porta Sud". Questo sarebbe il vero biglietto da visita a chi arriva in via Marconi a Bergamo. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Prego Consigliere Bettera. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Adesso non voglio fare dell'ironia, farò una mozione se dobbiamo dare 3 mila euro di stipendio agli operai, credo che tutti in linea di massima saranno d'accordo, però, poi, diventa anche difficile concretizzare questo nostro mondo di buone intenzioni, che sono tutte lodevoli, tutte apprezzabili ma tutte teoriche. Quanto è stato proposto oggi con questa mozione sul collegamento tra la stazione di Bergamo e Orio al Serio in sostanza non fa una grinza, siamo tutti d'accordo che Orio al Serio e Bergamo vanno collegati, siamo tutti d'accordo che lo sviluppo di Porta Sud è importante e anche urgente in qualche modo ma credo che siamo anche tutti d'accordo che è inutile agitarsi perché non ci sono assolutamente le risorse oggi per fare quello che voi chiedete. Cosa dobbiamo fare? Noi alla mozione ci asteniamo, perché condividiamo che queste problematiche sono reali, perché condividiamo che attorno alla stazione c'è più disagio di quello che solitamente c'è attorno alle stazioni dei treni, che sono sempre stati posti di disagio da quando ero piccolino e anche da quando era piccolino mio padre. Ci sono delle situazioni che sono tradizionali, sono vere, sono reali, sono palpabili, però oggi credo che semplicemente fare dei programmi, portare avanti un ragionamento senza sapere che tipo di fondi abbiamo a disposizione sia particolarmente complicato. Non desideriamo sostenere una mozione che dice in sostanza che dobbiamo dare 3 mila euro di stipendio, o 4 mila, meglio ancora, a chi va a lavorare, quando poi, invece, sappiamo che questo non è ottenibile. Condividendo il problema, condividendo la realtà di questi problemi, il PDL si asterrà. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. Consigliere Marinoni, prego. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. L'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico è sicuramente molto impegnativo, coglie peraltro nel segno su una problematica che, come è stato sottolineato anche da chi mi ha preceduto, è ben presente a tutti noi.

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Peccato che si debba prendere atto che un progetto importante come il collegamento ferroviario da Orio a Bergamo vada in qualche modo messo da parte per evidenti problematiche finanziarie. Resta, però, il problema e il fatto che venga sollevato il problema è sicuramente importante. I colleghi, se vogliamo usare un termine abbastanza volgare, sparano molto in alto, però potrebbe essere questa l'occasione per trovare delle soluzioni molto concrete, che sono quelle che ci stanno a cuore a noi, che potrebbero essere, esemplificandole, un miglioramento nel trasporto e nel collegamento esistente adesso tra Orio e Bergamo. Sembra che ormai tutte le questioni vengano accantonate perché non ci sono risorse, non ci sono i fondi, non dobbiamo preoccuparci perché a questo punto tutti i problemi sono irrisolvibili, a questo punto, stiamocene qua, tranquilli, beati, pacifici e andiamo avanti. Ho visto, da parte anche di quest'Amministrazione, da parte dell'Assessore Capetti, dei suoi collaboratori, prendere in mano determinate situazioni e risolverle sul trasporto. Non è detto che un approfondimento, una valutazione della questione, che, per carità, tutti bravi, tutti se ne stanno occupando, però, tra i miliardi di problemi che ci sono forse questa passa in seconda istanza, non si potrebbe trovare una qualche soluzione che, ripeto, nell'immediato dia una risposta a una problematica molto impegnativa. Nell'ordine del giorno c'è ancora il riferimento a Porta Sud, sappiamo qual è l'importanza di una riqualificazione di Porta Sud, tutto sommato, credo che riproporla sia comunque importante, ma più ancora importante, ed è per questo che noi daremo il nostro voto favorevole, è sollevare la questione. Perché io credo che se ci si mette un po' di tempo a valutarla, sempre che non ci siano delle risorse investite a livello di bilancio, credo si possa fare tranquillamente un lavoro all'interno della Provincia con le risorse a nostra disposizione, si possa trovare una qualche formula che consenta comunque il miglioramento del servizio. Guardate, l'altro giorno, io sono un fruitore delle Ferrovie dello Stato, il collega Carissimi che vi lavora ha drammatizzato giustamente la situazione, però, qualche miglioramento io credo che ci sia, ma una signora mi ha fermato perché non riusciva a trovare indicazioni per il raggiungimento dell'aeroporto di Orio. Cose molto banali e molto semplici, ma ricordiamoci che questo è un collegamento fondamentale. Molti di quelli che arrivano a Bergamo devono andare all'aeroporto, basterebbe anche solo affrontare questa questione per dare un piccolo miglioramento, basterebbe che ce ne occupassimo. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. La parola al Consigliere Piccioli Cappelli. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie Presidente. Mi sembra che in questo ordine del giorno siano compresi due aspetti, uno di carattere generale di prospettive future, di riqualificazione territoriale

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ampia ed estesa per quanto riguarda l'area di Porta Sud, che è comunque citata espressamente, temi che noi già in passato abbiamo analizzato, abbiamo approfondito e su cui abbiamo già espresso le nostre posizioni come gruppi politici. L'altro aspetto è quello di una difficoltà. Mi è sembrato un po' eccessivo l'aspetto dalle tinte piuttosto drammatizzate esposto da Carissimi, però, al di là di questo, sicuramente c'è una difficoltà di collegamento di trasporto tra l'aeroporto e la stazione di Bergamo. Anche se un aeroporto come il Caravaggio con il numero di turisti e di passeggeri, ha le capacità per poter gestire in modo temporaneo, in attesa di un collegamento più organico, più veloce, più diretto, gestire il collegamento tra la stazione di Bergamo e l'aeroporto stesso, pur con qualche difficoltà, riconosco che ci possano essere delle difficoltà. Comunque, prima di analizzare questi due aspetti, quindi esprimere anche la posizione del gruppo Lega Nord, visto che c'è l'Assessore ai trasporti, vorrei chiedere, se il Presidente del Consiglio me lo permette, una valutazione da parte dell'Assessore stesso di quello che lui conosce, di quella che è la sua valutazione riguardo a questi aspetti che sono stati evidenziati. Dopodiché, mi riservo di fare una valutazione complessiva e anche una dichiarazione di voto. PRESIDENTE: Faccio presente che l'Assessore competente sarebbe l'Assessore Lanzani che è assente, da questo punto di vista… CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Lo so, però, visto che era l'unico Assessore… tra l'altro è proprio l'Assessore alla viabilità, alla comunicazione e trasporti meglio di Capetti in questo momento non ce ne sia. PRESIDENTE: Allora prego Assessore Capetti, lei ha diritto di intervenire in ogni momento. ASSESSORE CAPETTI: Per quanto riguarda gli aspetti di rapporto tra la stazione e l'aeroporto riferiti al progetto in essere, la competenza è della Silvia Lanzani, però, chiaramente, mi è toccato anche in passato affrontare questo argomento e vi dico qual è l'opinione che mi sono fatto sul piano personale, che non impegna l'Amministrazione ma è un'opinione. I rapporti tra l'aeroporto e la stazione ferroviaria possono essere risolti, e nell'ambito del progetto in discussione è previsto questo, attraverso anche una linea ferroviaria, purché questa linea ferroviaria parta dall'aeroporto, arrivi in stazione, lasci scendere chi vuole scendere, ma deve avere un altro punto di riferimento che è Milano. Sistemi di trasporto che dovessero collegare soltanto l'aeroporto e la città di Bergamo,

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per quanto attiene la mia opinione, sono destinati a non avere successo, perché la stragrande maggioranza degli utenti dell'aeroporto non sono cittadini di Bergamo e quando si dice stragrande maggioranza significa che il 95, 96, 97% non abita in città. Il problema di chi viaggia con l'aereo sono i bagagli. Quando si determina quella che i tecnici chiamano "rottura di carico" lì si va nei guai. Se io devo scendere dall'aereo, andare su un tram, su un mezzo ferroviario, salire con le valigie, poi scendere alla stazione ferroviaria di Bergamo e aspettare un altro treno che arriva e risalire sul treno per poi andare a Milano… quello lì prende l'autostradale, prende l'autobus che è lì, fuori dalla stazione, dall'aeroporto, e in trentacinque o quaranta minuti è a Milano alla stazione centrale oggi, con le quattro corsie dell'autostrada. Occorre un mezzo che eventualmente chiaramente fermi alla stazione, ma sta fermo tre, quattro minuti e poi va. Questo è lo studio che punta sul treno, secondo me correttamente, anche se ogni tanto nella città di Bergamo si aprono altre discussioni di altra natura che ipotizzano anche altri sistemi di trasporto che si fermerebbero, invece, soltanto lì alla stazione, con quella che si chiama, ripeto, rottura di carico. Per quanto riguarda, invece, il potenziamento del servizio di trasporto tra la città e l'aeroporto, occorre partire dal dato di fatto. Il dato di fatto è che esiste un sistema di trasporto pubblico fatto dall'ATB che va avanti e indietro dall'aeroporto, questo c'è e il Consigliere Carissimi l'ha anche citato. Se ci rivolgiamo, quindi, all'utenza della città di Bergamo, il problema che si porrebbe sarebbe quello di andare a indagare se il servizio attuale di ATB è sufficiente oppure no in rapporto alle necessità, e questo si può anche fare ma lo si può fare nell'ambito del nuovo piano del trasporto pubblico che noi dovremo fare da qui a un anno in vista della costituzione del nuovo bacino provinciale di trasporto pubblico. La legge è stata approvata, la legge prevede che la Provincia non sia più suddivisa in quattro aree, non esisterà più l'area urbana ed extra urbana dell'ATB distinta da tutte le altre, occorre andare a predisporre una gara unica provinciale, quindi ci sarà un unico soggetto vincente. Nell'ambito della definizione delle nuove linee di trasporto pubblico locale, si può anche prestare una particolare attenzione al collegamento tra la città di Bergamo e l'aeroporto, indagare il livello del servizio, che probabilmente è discutibile, il livello di servizio attualmente esistente, e cercare, come diceva qualcuno, di migliorarlo. In questo senso ci sta la discussione, ora dobbiamo sapere che il contratto in essere è scaduto, anche il Comune di Bergamo l'ha prorogato, loro hanno potuto prorogarlo per un anno, quindi il servizio in vigore oggi in città dura fino al 31.12, il nostro dura fino al 30.06. La legge regionale, però, stabilisce la possibilità di prorogare per diciotto mesi, quindi noi ci stiamo orientando a prorogare almeno per dodici mesi e arrivare all'estate dell'anno prossimo. Da qui ad allora facciamo la gara unica d'intesa con il Comune di Bergamo e potremo inserire una valutazione sui rapporti tra la città e l'aeroporto finalizzata al

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miglioramento del servizio. Questo è quello che secondo me è possibile, mentre eviterei di fare il progetto come avete detto, mi sembra entro sei mesi, una proposta per una forte innovazione e potenziamento entro sei mesi. Non ci sta perché i tempi per la definizione della gara e del nuovo servizio sono almeno da qui a un anno minimo. Se tutto va bene, dovremo arrivare a far funzionare il nuovo servizio diciamo da settembre dell'anno prossimo, quindi in occasione dell'inizio dell'anno scolastico, perché in questo modo non avremo problemi di cambio dei soggetti che devono svolgere il trasporto. L'ho fatta un po' lunga ma spero di avere dato qualche elemento di valutazione. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Capetti dei suoi chiarimenti, come sempre utili e precisi, questo mi fa ricordare ai colleghi che se avessimo avuto la possibilità di approfondire in Commissione anche questo tema… Però, va bene, direi che siamo arrivati a una sintesi secondo me molto interessante. Ciò che dice l'Assessore lo condividiamo pienamente, noi abbiamo messo sei mesi di tempo… ad agosto dell'anno scorso e sono già scaduti, quindi… Quello che vorrei dire è che l'occasione del nuovo piano di trasporto pubblico crediamo davvero sia l'occasione giusta. Ci fa piacere questo inserimento dell'Assessore, perché se noi riusciamo a dire che il treno è certo l'opera giusta, il treno per Milano, sappiamo tutti che da lì non se ne esce per una soluzione definitiva della questione a livello territoriale, ma siccome i 100 e rotti milioni di euro per il treno per Milano sono di là da venire, in attesa noi abbiamo 8 milioni di passeggeri, più gli accompagnatori, quelli che vanno a prenderli, che superano i dieci milioni complessivamente, forse li superano anche di parecchio, di persone che non sono con recapito Orio – Bergamo, sono poche. Potenzialmente, una quota di loro, però, può avere Bergamo come recapito se trova un sistema di trasporto un po' più efficace del pur glorioso sistema degli autobus ATB, che va bene. Non vogliamo inserire un ragionamento di questo genere in un ordine del giorno perché è di natura tecnica e deve valutarlo l'Assessorato, ma chi ha praticato l'aeroporto e si trova per caso con l'aereo che ritarda, arriva oltre mezzanotte, non c'è più il sistema di trasporto ATB, è in balia dei taxisti improvvisati, non autorizzati, privati, che alla modica spesa di 30 euro portano in città C'è un potenziale bacino d'utenza per un sistema di trasporto anche in capo all'ATB anche sugli autobus, o con guida vincolata, non vogliamo dire in che modo, che però potenzi il servizio e soprattutto lo renda molto più easy dal punto di vista della comunicazione. Faciliti cioè l'interfacciamento tra l'utente e il recapito a Bergamo, rimanendo nel

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miglioramento del sistema attuale. Non stiamo immaginando di fare una tramvia dedicata o altre opere costose che non avrebbero senso. La nostra direzione è proprio questa, anche perché la città di Bergamo, sia nella Maggioranza scorsa che in questa Maggioranza, lamenta una difficoltà e un disagio del tessuto del centro cittadino che sta perdendo, soprattutto nelle sue parti commerciali, utenza. La possibilità di poter riportare anche dei flussi importanti di traffico nel centro città aiuta e non poco, tanto più che sono spesso utenti stranieri che al segmento dei negozi di pregio della città sono anche potenzialmente interessati. Se quello che dice l'Assessore è accolto anche dagli altri gruppi di Consiglio, noi siamo disposti a modificare l'ordine del giorno inserendo non tanto il vincolo dei sei mesi ma inserendo l'obiettivo che il tema del potenziamento del trasporto pubblico esistente e la sua qualificazione anche innovativa sia inserito come uno degli obiettivi del piano provinciale del trasporto. Su questo noi siamo disponibili a modificare l'ordine del giorno. Grazie. PRESIDENTE: Consigliere Piccioli Cappelli. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Anche io ritengo che i chiarimenti dell'Assessore siano stati positivi, nel senso che ha chiarito il problema dei passeggeri che comunque per oltre il 90% fanno riferimento a Milano, alla città o ad altre località, questo è indubbio. Esiste un problema durante alcune ore notturne del trasporto ATB aeroporto e centro città, questo sicuramente. Se, come ha detto l'Assessore, questo può essere un tema di rafforzamento in termini di collegamenti, ben venga. A me la proposta di Simonetti va bene, inserire la tempistica di un anno ovviamente, l'unica cosa che chiedo è quella di stralciare gli altri riferimenti relativi a Porta Sud o alla strategia di riqualificazione territoriale della città così come è scritto nell'ordine del giorno. Mi limiterei a proporre entro un anno una proposta di inserirlo nel piano, "…con inserimento nel nuovo piano dei trasporti e un rafforzamento del collegamento aeroporto e centro città", fermandoci qua, senza vincolarci sulla valutazione, sulla condivisione dell'altro aspetto che è più di carattere generale, sulla riqualificazione territoriale della città stessa. Se va bene… PRESIDENTE: Consigliere Bettera, prego. CONSIGLIERE BETTERA: Esposta nei termini del Consigliere Piccioli questa proposta raccoglie anche il favore del PDL, però voglio fare una sottolineatura: tanto tuonò che non piovve!

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Il disagio Porta Sud, il treno, gli aeroplani, i missili su Marte… poi siamo arrivati a una richiesta che noi condividiamo, di mettere nel piano dei trasporti il potenziamento… va bene. Bastava dirlo all'inizio così magari risparmiavamo un po' di fiato, campavo un po' di più. PRESIDENTE: C'è una proposta del Consigliere Simonetti che chiede una sospensione di qualche minuto per concordare un testo tra i gruppi politici. Approfitto per fare una pausa anch'io, quindi riprendiamo i lavori alle sei e mezzo.

La seduta, sospesa alla ore 18.09, riprende alle ore 18.25 PRESIDENTE: Signori Consiglieri, per cortesia prendiamo posto, così riprendiamo i lavori del Consiglio. Grazie. Riprendiamo i lavori, chiedo al presentatore dell'ordine del giorno in discussione se vuole riassumere all'aula la questione, ma vedo che si è iscritto a parlare il Consigliere Maggioni. Prego Consigliere Maggioni. CONSIGLIERE MAGGIONI: Grazie Presidente. Prima di cominciare la discussione, volevo rendere edotto il pubblico, il Consiglio tutto, ne parlavo prima con il collega Mittiga, che il 10 di maggio è stata intitolata, visto che parliamo dell'aeroporto, la sala passeggeri a Ilario Testa, così come noi avevamo chiesto. Infatti, all'unanimità, soprattutto con l'appoggio del Consigliere della Sea, il C.d.A. della Sacbo ha accettato questa nostra proposta, a me è arrivata una comunicazione come soggetto privato, vista l'amicizia e quanto avevamo chiesto, ma pensavo che dessero la comunicazione ufficiale anche al Consiglio. Ho scoperto oggi dal nostro Presidente che non era stata data, allora, visto che stiamo parlando dell'aeroporto, vi voglio dire che ci sono due targhe nella grande sala superiore dei passeggeri dove si ricorda Ilario Testa e appositamente dall'Argentina è venuto il figlio, il primogenito, con la moglie, che ringrazia tutti quanti per la nostra sensibilità. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei per la notizia e la comunicazione, di cui prendiamo felicemente atto. Prego Consigliere Simonetti. CONSIGLIERE SIMONETTI: Io procederei a leggere il dispositivo variato come dovremmo avere concordato.

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"Predisporre, in occasione della preparazione del piano provinciale del trasporto, una proposta per una forte innovazione e potenziamento del trasporto pubblico aeroporto di Caravaggio – Stazione di Bergamo, affinché, in attesa dell'importante opera ferroviaria oggi in fase di studio, si promuova una maggiore interazione tra il sistema commerciale del centro cittadino e utenti aeroportuali, dando così anche alla riqualificazione in atto del progetto Porta Sud opportunità di ulteriore impulso". PRESIDENTE: Consigliere, questo è un testo condiviso da tutte le forze politiche, quindi da tutto il Consiglio Provinciale? CONSIGLIERE SIMONETTI: Credo di sì. PRESIDENTE: Bene, vuol darmi il testo così lo mettiamo agli atti? Prego Consigliere Bettera. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie, Presidente. Noi abbiamo preso atto delle modifiche, che riteniamo importanti, ma rimane comunque il giudizio che abbiamo dato all'inizio. È stato un po' semplificato, per cui, va bene, io lascerò liberi i miei Consiglieri se vogliono votare a favore, votino, ma tenuto conto che è tuonato molto, per piovere poi niente, io personalmente mi asterrò, ripeto, lasciando liberi i Consiglieri del PDL di votare secondo loro coscienza, o astenuti o a favore. Grazie. PRESIDENTE: Consigliere Piccioli prego. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Noi condividiamo la modifica per cui il voto da parte del gruppo è favorevole. PRESIDENTE: Grazie. Ci sono altri interventi con dichiarazione di voto? Nessuno. Esaurite anche le dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 26, votanti 26, favorevoli 20, nessun contrario, astenuti 6. Il Consiglio provinciale approvata all'unanimità.

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O.d.g. n. 23 - Delib. n. 77 PRESIDENTE: Passiamo al punto 23: “Ordine del giorno presentato dal gruppo PD per favorire un confronto con le amministrazioni comunali”, così recita il testo dell'ordine del giorno. Prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie. Questo è l'ultimo ordine del giorno del pacchetto che abbiamo presentato e il titolo appunto è il favorire un confronto con le amministrazioni comunali. In particolare, come dice il dispositivo, in particolar modo con quelle più piccole e quelle localizzate nei territori ad accessibilità svantaggiata e, questa è la cosa più importante, al fine di aiutare i processi di coordinamento e condivisione dei servizi più complessi e costosi, nell'ottica di una maggiore qualità del servizio al cittadino. La legislazione vigente, in particolare la numero 42 del 2009, la numero 122 del 2010 e la numero 111 del 2011, impongono ai comuni fino ai 5 mila abitanti di esercitare in forma associata una serie di funzioni e di servizi. Al momento sono individuate sei funzioni con i relativi servizi, che io ricordo: funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo, funzione di Polizia locale, funzione di istruzione pubblica, funzione di viabilità e trasporti, funzione di gestione del territorio e dell'ambiente, funzione nel settore sociale. Queste sono le sei funzioni che la legge stabilisce debbano essere gestite in modo associato, poi, per chiara volontà del legislatore di obbligare i piccoli comuni a gestire in forma associata una serie di funzioni, ha indicato entro il 31.12.2012 la gestione di queste funzioni di almeno quattro di queste sei, spostando al 31.12.2013 il restante delle sue funzioni. I comuni hanno sostanzialmente sei mesi di tempo per realizzare l'obiettivo della gestione associata di queste sei funzioni. Ora, come mai abbiamo proposto questo ordine del giorno? La nostra provincia è formata, come sappiamo, da gran parte di comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, per cui, per molti comuni si pone il problema di adeguarsi agli obblighi di legge. In base a questa normativa e al ruolo che la Provincia deve esercitare a sostegno e ad accompagnamento dei comuni piccoli, il nostro documento vuole nient'altro che impegnare la Giunta a promuovere iniziative di confronto e di servizio al fine di aiutare le piccole realtà amministrative a implementare i processi di unificazione dei servizi, specialmente i più costosi e complessi, in un'ottica di favorire al cittadino una buona qualità del servizio. Facciamo riferimento, cari colleghi, a quei piccoli comuni periferici e tendenzialmente svantaggiati che potrebbero, con l'aiuto della Provincia, affrontare con maggiore successo la gestione associata dei servizi. In conclusione, segnaliamo un'interessante esperienza condotta dalla Provincia di Cremona. Io ho della documentazione, al limite ve la posso lasciare, una Provincia che

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non è gestita dal Centrosinistra, ma quando le cose sono fatte bene bisogna copiare, quindi si copia da tutti, è molto importante, anche da quelli di Sinistra, se fanno le cose bene, ma in questo caso è del Centrodestra, in particolare della Lega. Dicevo, un'interessante esperienza condotta dalla Provincia di Cremona, che si è messa a disposizione dei piccoli comuni con una serie di iniziative. Se voi andate nel sito internet, io ho sentito anche i colleghi del Consiglio provinciale, hanno fatto degli incontri, hanno coordinato una serie di segretari comunali dei comuni piccoli e hanno predisposto una cosa interessante, una convenzione quadro. Praticamente la Provincia di Cremona ha preparato una convenzione quadro che facilita, che favorisce, che dà il là perché una serie di comuni con altre caratteristiche si mettano insieme per affrontare questi problemi. A me risulta, fino a poco tempo fa, che già dieci unioni dei comuni abbiano non solo sottoscritto questa convenzione ma già implementato questi servizi in modo da ottemperare a questi obblighi di legge. Ovviamente la Provincia di Cremona non è grande e importante come quella di Bergamo, però già dieci unioni di comuni sono partiti, vuol dire che lo strumento individuato dall'Amministrazione provinciale di Cremona ha avuto un certo seguito. Ho finito. La richiesta che noi facciamo è: la Giunta verifichi quest'opportunità e predisponga quegli strumenti che riterrà più idonei per favorire questa aggregazione dei servizi comunali. PRESIDENTE: Prego signor Segretario. SEGRETARIO GENERALE: Volevo semplicemente avvisare che la Provincia non solo ha intrapreso questa iniziativa ma la sta già svolgendo. Il primo incontro è stato fatto ad Alzano Lombardo attraverso l'ausilio della Lega delle autonomie, è stato fatto la settimana passata e se ne organizzerà un altro il 29 di giugno nella bassa bergamasca e va verso la direzione che diceva il Consigliere Cornolti. Grazie. PRESIDENTE: Grazie. È aperta la discussione, prego Consigliere Finazzi. CONSIGLIERE FINAZZI: A conferma di quello che ha detto il nostro Segretario, devo anche segnalare che la Comunità montana dei laghi bergamaschi ha fatto un paio di incontri con il supporto proprio di rappresentanti della Provincia di Cremona per spiegare a piccoli comuni, specialmente quelli anche al di sotto dei mille abitanti, qual è il sistema aggregativo conveniente rispetto alla convenzione o unione, quindi è un percorso che nella nostra Provincia è già tracciato e penso sia tracciato anche a livello qualitativamente adeguato.

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Comunque, un appoggio sicuramente da parte dell'Avvocatura piuttosto che della Segreteria e della direzione ci sarà sicuramente e in funzione di questo documento programmatico presentato penso che sia piuttosto superfluo, purché condivisibile. Per non impegnarci ulteriormente, il nostro gruppo voterà contrario, ma perché è un percorso già in atto in altri ambiti provinciali minori oltre che con la visione della Provincia stessa, quindi, senza impegni di bilancio che possono essere in questo momento difficoltosi. PRESIDENTE: Grazie. Consigliere Giudici, prego. CONSIGLIERE GIUDICI: Grazie Presidente. Non è che noi vogliamo fare quelli che stanno più avanti, però volevo ribadire che noi a livello di comunità montana abbiamo già fatto praticamente quasi tutto, nel senso che abbiamo conferito la Polizia locale in comunità montana, i servizi sociali sono conferiti, il commercio è conferito, l'attività di messi è conferita, la Commissione unica del paesaggio anche, la Commissione di vigilanza anche, la Polizia locale, la stazione appaltante unica sta per essere predisposta e il servizio tecnico di edilizia pubblica ed edilizia privata verrà conferito entro fine anno. Non è che abbiamo bisogno di molte fantasie romantiche per… tentiamo di andare un pochettino più avanti. Stranamente, forse per le contingenze economiche o politiche che ci stanno sulla testa, pochi dissensi e più fatti positivi che negativi. PRESIDENTE: Grazie. Non posso dare la parola al Consigliere Cornolti perché ha già preso la parola illustrando l'ordine del giorno.

(Intervento fuori microfono non udibile)

PRESIDENTE: Allora prego Consigliere Cornolti. CONSIGLIERE CORNOLTI: Dopo l'informativa del Segretario e tenuto conto che il nostro documento era datato, mi pare si possa sicuramente ritirare il documento come ordine del giorno e trasformarlo in raccomandazione. È per quello che mi sono permesso… perché ho studiato quasi a memoria il regolamento. Ritiriamo l'ordine del giorno chiedendo la trasformazione in raccomandazione che va nella stessa direzione.

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PRESIDENTE: Va bene, prendiamo atto che i proponenti intendono ritirare l'ordine del giorno e trasformarlo in una raccomandazione e il Consiglio provinciale prende nota della trasformazione e quindi l'assume come raccomandazione. Grazie.

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O.d.g. n. 24 - RITIRATO PRESIDENTE: Mozione presentata dal Consigliere Milesi, gruppo lista Bettoni, riguardante le disastrose condizioni dei treni sulla tratta Bergamo – Milano. Il Consigliere Milesi è assente ma la tratta un altro collega. Prego Consigliere Marinoni, a lei la parola. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. Più che trattare questa mozione la ritiriamo di comune accordo ovviamente con il presentatore, il collega Milesi, anche perché è un po' datata. In effetti, abbiamo registrato, anche per esperienza diretta, che molti dei problemi sollevati sono stati in parte risolti, ci sono altre problematiche che riguardano altre questioni, sempre legate al trasporto, ma più connesse a problematiche riguardanti la stazione. Per cui riteniamo di ritirarla, semmai riformuleremo la mozione in altro modo. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Quindi l'ordine del giorno 24 è ritirato. Approfitto per denunciare una mia disattenzione ma al punto 32 dell'ordine del giorno vi era una mozione avente ad oggetto la soppressione del Tribunale di Clusone, che era già all'ordine del giorno. Avendolo trattato, credo che il punto 32 possa essere ovviamente soppresso, perché la materia l'abbiamo già esaminata, quindi, credo si possa eliminare anche questo.

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O.d.g. n. 25 - Delib. n. 78 PRESIDENTE: Do la parola al presentatore, credo il Consigliere Natali, per il punto 25 all'ordine del giorno avente ad oggetto la mozione presentata in merito al 50° Anniversario della proclamazione di Romano di Lombardia con il titolo di "città". Prego Consigliere Natali. CONSIGLIERE NATALI: Il 17 settembre 1962 il Comune di Romano di Lombardia fu insignito del titolo di città dall'allora Presidente della Repubblica Antonio Segni. La città di Romano di Lombardia rappresenta in ambito provinciale la quinta realtà comunale in termini di abitanti, 19.500 abitanti, dopo Bergamo, Seriate, Dalmine, Treviglio, e la terza realtà in termini di aziende iscritte e operanti. Sono dati dell'agosto dello scorso anno, sono 1569 aziende operanti e presenti dopo Bergamo e Treviglio. Quest'anno ricorre il 50° anniversario della proclamazione del titolo di città, l'importanza storica, artistica ed economica che ricopre nella Provincia e lo stretto legame che Romano ha, legame storico, sociale, economico e religioso che da sempre unisce la città di Romano con Bergamo e la sua Provincia. Tanto per dirvi il legame stretto che ha con la città di Bergamo, la sua fondazione avvenuta nel 1171 è sorta dove è apposta perché c'era una diatriba tra la diocesi di Cremona e la diocesi di Bergamo. Sorge dove sorge ora apposta perché i romanesi si sentivano bergamaschi. Idem dal punto di vista storico per quanto riguarda le dominazioni, tra virgolette, sia del Ducato di Milano che della Serenissima, ha sempre seguito le sorti della città di Bergamo. Per la notevole rilevanza che per i romanesi questa ricorrenza ha, si invita la Giunta a predisporre un piano o una serie di eventi da organizzare a Romano in occasione del 50°. Ricordo, tanto per chiarire il termine di Romano, che al contrario di quanto può sembrare, Romano non deriva da Roma ma deriva dal termine "ru", che è ruscello, tanto per segnare le differenze. Infine, volevo ricordare che il 13 dicembre scorso nella vicina città di Martinengo, il 13 dicembre del 2011 anche Martinengo è stata proclamata città. Piccolo particolare, Romano è il centro più importante per quanto riguarda la bassa orientale, che è la calciana. Perciò invito tutto il Consiglio a sostenere questa mozione. PRESIDENTE: Grazie. È aperta la discussione. Consigliere Servidati, prego.

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CONSIGLIERE SERVIDATI: Grazie Presidente. Non posso non intervenire essendo romanese e condividendo pienamente la mozione presentata dal Consigliere Natali, tranne l'etimologia del termine romano, perché non è proprio così ma risale a Castrum, Castrum romanum. Potremmo aprire una discussione, ma siamo d'accordo con la mozione, per cui il Partito Democratico la condivide e la voterà. Se fosse possibile, personalmente la sottoscriverei, però questo lo chiedo al Consigliere Natali. Annuncio quindi il voto favorevole del Partito Democratico. PRESIDENTE: Grazie. Altri interventi? Nessuno. Chiudo la discussione. Il Consigliere Natali annuncia che se lei, Consigliere Servidati, intende sottoscrivere la mozione, la sua sottoscrizione è gradita. Chiusa la discussione. Dichiarazioni di voto? Nessuna. Procediamo alla votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 27, votanti 27, favorevoli 26, contrari nessuno, astenuto 1. Il Consiglio provinciale approvata all'unanimità. Alla Presidenza sono pervenute delle istanze molto sofferte secondo le quali, visto che è già dalle tre che siamo in seduta, se intorno alle sette, sette e qualche minuto si potessero concludere i lavori. Completiamo un paio di questioni ancora e intorno alle sette chiudiamo.

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O.d.g. n. 26 - Delib. n. 79 PRESIDENTE: “Ordine del giorno presentato dal gruppo Partito Democratico in merito al trasporto scolastico dei disabili e assistenza scolastica nelle scuole superiori”. Do la parola al presentatore, Consigliere Cornolti, prego. CONSIGLIERE CORNOLTI: Presidente, questo è un argomento che abbiamo già trattato più volte in questa sede in occasione dei diversi debiti fuori bilancio che abbiamo dovuto valutare a causa della questione del trasporto scolastico dei disabili. Noi abbiamo presentato un ordine del giorno che penso, per come è presentato, ci auguriamo, abbia l'appoggio di tutti i gruppi, che sostanzialmente riscrive la posizione di UPL in ordine a questo argomento. Mi dispiace che non sia presente l'Assessore Belloli, con il quale ho parlato qualche giorno fa, perché lui ci teneva a questo ordine del giorno, perché in qualche modo va a definire in modo particolare la questione del trasporto pubblico. Io, per la verità, a sostegno di questo nostro ordine del giorno, in cui siamo disponibili anche a togliere la parte che riguarda il Partito Democratico e non presentarlo come gruppo, se gli altri gruppi saranno di questa idea, ho anche qui una serie di delibere, tra cui la delibera della Giunta provinciale della Provincia di Milano che fa riferimento a tutta una storia che sta alla base di questo nostro ordine del giorno e seppure in termini generali conferma quello che noi abbiamo scritto nell'ordine del giorno. Questo serve per due motivi, il primo perché il Consiglio provinciale sostenga la Giunta a livello di UPL, ma in particolare l'UPL abbia la forza sufficiente per andare in Regione per chiedere una cosa importante che noi qui abbiamo chiesto. La Regione non può fare solo delle delibere ma deve fare una legge che vada a definire quali sono le competenze della Provincia e le competenze dei comuni, sia in termini di trasporto, ma soprattutto in termini di assistenza. L'ho fatta breve, siamo tutti d'accordo, conosciamo tutti, quindi poniamo alla vostra attenzione questo documento. PRESIDENTE: Grazie. Assessore Zucchi prego. ASSESSORE ZUCCHI: Era solo per dire che il tema è inquadrato in modo molto preciso dal Consigliere Cornolti, abbiamo avuto occasioni anche nella Giunta testé passata di affrontarlo e nella comunicazione che il collega Assessore Belloli ha fatto, quindi condividiamo la posizione soprattutto rispetto a Regione Lombardia, che deve fare un disegno di legge molto preciso.

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In particolar modo, visto che si sta parlando di disabilità, di persone disabili, quindi di persone fragili, il rapporto continuo che abbiamo con i comuni proprio per far sì che l'assistenza venga data. Credo che il tema complessivo sia di una delicatezza tale che non può rimanere sempre nelle zone d'ombra rispetto a una serie di norme che devono essere fatte da Regione Lombardia. Rispetto ai tre temi, ai tre punti, io credo che anche nella riflessione che abbiamo fatto in Giunta e anche nella posizione che il Presidente ha assunto rispetto all'assistenza ai disabili, qualsiasi posizione in termini economici anche debba essere sostenuta da questa Amministrazione. PRESIDENTE: Grazie Assessore. È aperta la discussione. Consigliere Bettera prego. CONSIGLIERE BETTERA: Grazie Presidente. Raccogliamo l'invito del Consigliere Cornolti a sottoscrivere il documento, grazie. PRESIDENTE: Consigliere Finazzi, prego. CONSIGLIERE FINAZZI: Anche il gruppo Lega Nord condivide la proposta, anche in sollecitazione del fatto che i vari comuni, piccoli e medi, sono sempre un po' in disagio nel riuscire ad affrontare determinate vertenze, richieste, quindi sicuramente l'accoglimento della proposta viene anche dal nostro gruppo. PRESIDENTE: Grazie. Prego Consigliere Marinoni. CONSIGLIERE MARINONI: Grazie Presidente. Anche noi accogliamo l'invito del capogruppo del PD per sottoscrivere il documento. Vorrei soltanto, all'interno del testo, sottolineare, oltre il primo punto, che ovviamente è quello centrale, è quello più importante, il secondo, che è quello riguardante il sollecito a Regione Lombardia perché dia finalmente chiarezza su questa materia. Insomma, sono tre anni che siamo qui e in tre anni non abbiamo avuto un intervento da parte della Regione su questo tema su un atto talmente importante che non si riesce a comprendere come mai ci sia tutta questa difficoltà da parte dell'istituzione regionale. Sembra alquanto strano, visto e considerato che credo l'UPL interloquisca periodicamente con la Regione, se l'ente regionale non si sveglia nel dare chiarezza

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SEDUTA DEL 28 MAGGIO 2012 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

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su questi temi, insomma, anche su altre questioni mi sembra che possiamo adeguatamente preoccuparci. Grazie. PRESIDENTE: Grazie a lei. Ci sono altri interventi? Ci sono altri gruppi che intendono sottoscrivere il documento? Se lo facciamo avere anche a Italia dei Valori così il Consigliere Cornolti me lo fa avere con la sottoscrizione di tutti quelli che hanno aderito, in modo che do lettura, dopodiché passiamo alle votazioni. C'è l'unanimità di tutti i gruppi. Adesso acquisiamo il documento sottoscritto da tutti i gruppi e non essendoci immagino dichiarazioni di voto perché è per facta concludentia, pongo in votazione l'ordine del giorno. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 25, votanti 25, favorevoli 25, contrari nessuno, astenuti nessuno. Il Consiglio provinciale approvata all'unanimità. Con questa unanimità io mi congedo da voi, dichiaro chiusi i lavori del Consiglio provinciale di oggi, vi ricordo che il 4 di giugno discuteremo del conto consuntivo e del bilancio.