atelier per una sostenibilità quotidiana in cucina · quando si parla della teoria dei “100...
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un’idea di bambino“L’arte della ricerca è già nelle mani dei bambini sensibilissimi al godimento dello stupore.
Lo stupore del conoscere, dell’apprendere e del capire è una delle prime fondamentali sensazioni che ogni
essere umano si aspetta dall’esperienza che affronta da solo o con gli altri...” Loris Malaguzzi
L’esperienza educativa reggiana si fonda su un’immagine di bambino, e più in generale di essere umano, dotato di cento linguaggi, di grandi potenzialità di apprendimento e di cambiamento, di molteplici risorse affettive, relazionali, sensoriali, intellettive che si esplicitano in uno scambio incessante con il contesto culturale e sociale.
Ogni bambino è soggetto di diritti e prioritariamente porta in sé quello di essere rispettato e valorizzato nella propria identità, unicità, differenza e nei propri tempi di sviluppo e di crescita.
Ogni bambino, individualmente e nella relazione con il gruppo, è portatore di una sensibilità ecologica verso gli altri e verso l’ambiente ed è costruttore di esperienze a cui è capace di attribuire senso e significato.
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un pensiero ecologico
Perchè la cultura della sostenibilità diventi non solo una buona pratica, ma una vera consapevolezza e un modo di pensare il mondo e di pensarsi nel mondo è necessario cambiare il paradigma di fondo che ha orientato la relazione dell’uomo con la natura. Da una relazione di dominio a una relazione di rispetto e reciprocità.
Non più uomo e natura, non più bimbo e natura, ma uomo è natura, bimbo è natura: l’essere vivente negli occhi dei bambini è una “essere in relazione”, una relazione di interdipendenza e di reciprocità.
E la sostenibilità, quindi, diventa partecipazione come mantenimento delle relazioni, arricchimento delle relazioni attraverso la gioia, la bellezza di essere parte, di essere responsabile.
“La responsabilità sociale oggi ha bisogno di una sillaba in più: co-responsabilità sociale”
Francesco Profumo
“Gli alberi sono vivi perché fanno le mele, le foglie, il vento.” Camilla, 5 anni
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un’ecologia della quotidianità
L’educazione ambientale diventa qualcosa che va oltre: non solo educare alla sostenibilità, ai gesti della sostenibilità, ma educare al pensiero ecologico, all’approccio olistico di cui il bambino è portatore naturale.
Farlo nei piccoli gesti, nelle azioni, nei pensieri quotidiani. A scuola, a casa, in città, ovunque. Un’ecologia della quotidianità.
E’ questo sguardo che ci impone e ci imporrà un modo altro e diverso di concepire il tempo e lo spazio. Tempo della natura e tempo dei bambini.
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una sostenibilità quotidiana:dalle cucine dei nidi e delle scuole dell’infanzia
a Pause - atelier dei Sapori
Le cucine, presenti in tutti i nidi e le scuole dell’infanzia comunali, sono luoghi della sostenibilità dove si educano i bambini e gli adulti a conoscere e riconoscere i prodotti e i sapori buoni e giusti, cioè ecologicamente rispettosi. Nelle cucine viene preservato il diritto alla diversità e sviluppato un pensiero ecologico quotidiano.
Da questa cultura nasce al Centro Internazionale Loris Malaguzzi, Pause - Atelier dei Sapori, un progetto enogastromico con ristorante, caffetteria e BookFoodShop, un insieme di possibilità per chi desidera ristorarsi, gustare qualcosa di particolare in modi e tempi diversi. Un luogo dove l’esperienza con il cibo si fa polisensoriale e curiosa e dove poter incontrare i saperi e i sapori che più affascinano i bambini e, a partire dai bambini, anche gli adulti.
Quando si parla della teoria dei “100 linguaggi” pochi pensano che uno dei luoghi ove questa teoria acquista significato è la cucina dei nidi e delle scuole dell’infanzia: “l’atelier del gusto”.
Carla Rinaldi
Atelier “ti mangio e non ti scarto”
giovani e studenti
famiglie e bambini
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_ Cucinare Sostenibile: progettazione di atelier per una sostenibilità quotidiana in cucina. Il progetto sarà presentato come progetto pilota al Comitato Territoriale Iren di Parma. In questo progetto le esperienze degli atelier sul cibo di Reggio Children e Pause realizzati in questi anni con bambini e genitori, con studenti e professionisti - in particolare quelli dedicati al tema “ ti mangio e non ti scarto“ - si incontrano con le altre esperienze dei soggetti partecipanti al Comitato Territoriale Iren di Parma. In particolare con l’esperienza di Iren su casa intelligente, sicurezza del gas, riduzione dello spreco e con quelle in campo gastronomico dell’Istituto Superiore Alberghiero di Salsomaggiore “G. Magnaghi”.
_Fasi del progetto:• novembre 2015: presentazione del progetto al Comitato territoriale Iren di Parma• gennaio-dicembre 2016: progettazione, sviluppo e realizzazione degli atelier• dicembre 2016: termine della fase pilota del progetto
una sostenibilità quotidianaprogetto pilota: cucinare sostenibile
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_ Cucina Sostenibile: dall’esperienza degli atelier sul “Cucinare Sostenibile” potrebbe nascere, in un secondo momento, un prototipo di una vera e propria Cucina Sostenibile progettata e sviluppata completamente in ogni sua parte, architettonica, ingegneristica, didattica, raccogliendo gli stimoli del percorso svolto a Parma. In questo modo si porterebbe a compimento l’idea di un vero e proprio atelier per una sostenibilità quotidiana in cucina in tutte le sue parti.
Il prototipo avrebbe, infatti, l’obiettivo di dare sintesi e visibilità a tutto il ciclo che ruota intorno al cibo e alle sue manipolazioni: • origine • produzione • lavorazione • cottura • consumo • recupero • trasformazione
Inoltre, al termine dell’anno di sperimentazione, il progetto pilota di Parma su “Cucinare Sostenibile” sarà poi proposto e sviluppato anche all’interno degli altri Comitati Territoriali Iren (Reggio Emilia, Piacenza, Genova, Torino).
una sostenibilità quotidianaprogetto pilota: cucina sostenibile
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fasidel progetto
• 21 marzoPrimo incontro con gruppo di riferimento (Reggio Children - Iren - Istituto Alberghiero di Salsomaggiore).Presso Centro Internazionale Loris Malaguzzi
• inizio aprilePresentazione del progetto da parte di Reggio Children e Iren alla classe 4a individuata e agli insegnanti coinvolti. Presso Istituto Alberghiero di Salsomaggiore
• metà aprileSperimentazione dell’atelier con la classe 4a individuata e gli insegnanti coinvolti. L’Atelier sarà condotto da cuoche dei nidi e scuole dell’infanzia Comunali di Reggio Emilia, con esperienza anche con bambini delle scuole primarie, con la supervisione di Reggio Children. Durata dell’Atelier: 2 ore. Temi proposti dall’Atelier: verdure e merende all’interno del concetto di sostenibilità. Suddivisione in due gruppi.Al termine dell’Atelier dovrà essere previsto un momento per discutere sull’esperienza in vista del successivo incontro di maggio con la classe di scuola primaria. Presso Istituto Alberghiero di Salsomaggiore
• entro 19 maggioSperimentazione dell’atelier con una classe di scuola primaria (da individuare tramite Eduiren) Durata dell’Atelier: 2 ore. L’Atelier si potrebbe svolgere sia al mattino che al pomeriggio. Eventuale disponibilità sul sabato mattina anche se l’Istituto è chiuso. Temi proposti dall’Atelier: verdure e merende all’interno del concetto di sostenibilità. Suddivisione in due gruppi.Eventuale possibilità di coinvolgere i genitori in un incontro di presentazione del progetto. La genitorialità resta un aspetto importante delle esperienze che si andranno a realizzare.Presso Istituto Alberghiero di Salsomaggiore (sede Hotel Porro)
• maggio/giugnoDefinizione di tutti gli aspetti organizzativi dell’Atelier (date, durata, team ecc.) e presentazione per A.s. 2016-2017 alle scuole primarie di Parma e provincia (definizione piano di comunicazione)
• ottobre 2016/aprile 2017Avvio del progetto Atelier per una sostenibilità quotidiana. _Target: Scuole primarie di Parma e provincia _N° di classi previste per anno pilota: 8/10 classi
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partner
• Istituto Superiore G.Magnaghi di Salsomaggiore: _ coinvolgimento e partecipazione al team di progetto “Atelier per una sostenibilità quotidiana” di 2 docenti di Cucina e 1 docente di Sala, della Preside e Vice-Preside
_ coinvolgimento delle classi 4° sia per la sperimentazione entro fine maggio 2016 sia per l’implementazione del progetto nel corso del prossimo anno scolastico
_ svolgimento degli atelier presso la sede dell’Istituto Alberghiero a Salsomaggiore (o sede distaccata presso Hotel Porro)
_ attivazione da parte dell’Istituto delle procedure necessarie per la copertura economica del progetto per quanto riguarda i docenti e studenti coinvolti, le eventuali spese di trasferta ecc
_ attivazione da parte dell’Istituto delle procedure per capire come provvedere alla copertura delle spese per le derrate alimentari necessarie allo svolgimento degli atelier
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atelier cittadini: i linguaggi del cibonon la solita zuppa
Crema bianca...al latte
Vellutata di zucca
Mistra di legume
Zuppa arcobaleno
Zuppa Gamabarelli-Menozzi
bambine e bambini dai 7 agli 8 anni
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atelier cittadini: i linguaggi del ciboverdure: combinazioni e condimentiatelier cittadini: i linguaggi del ciboverdure: combinazioni e condimenti
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atelier cittadini: i linguaggi del ciboverdure: combinazioni e condimenti
finocchio
giraffa nell’erbafinocchio
_lia a.6
aereoplanofinocchio
_mario a. 4,11
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pesce piranhacipolla
_filippo a. 6
cipollad o r a t a
atelier cittadini: i linguaggi del ciboverdure: combinazioni e condimenti
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nodi concettuali
_cibo per tutti, cibo per una crescita sostenibile
_cibo e/è salute, cibo e/è cultura
_cibo come responsabilità quotidiana verso di noi e verso il pianeta: “mangiare equivale a votare” Ellen Gustafson
_dieta per la salute, dieta per il pianeta: la dieta mediterranea, una riscoperta per il futuro
_cibo e tempo: tempo di cui è fatta la materia primatempo a misura della natura (stagionalità)
_filiera corta: riduzione del numero di passaggi commerciali, privilegiando un rapporto quanto più possibile diretto tra produttore e consumatore
_cibo e processi di cottura
_cibo e consapevolezzaApproccio olistico: scelta di uno sguardo che tiene dentro il bambino e quella sua predisposizione naturale ad essere parte di un mondo
Educazione verso un approccio consapevole agito e creativo
Approccio estetico e polisensoriale al cibo: proposte ed esplorazioni finalizzate a considerare il cibo non solo per il gusto, ma anche per il tatto, il profumo, la vista...
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idee per la costruzione dell’atelier
• Prodotto: ingredienti, consistenze, “texture”, odori, sapori, caratteristiche.
• Piatto: cottura, temperatura, combinazioni, reazioni, altre trasformazioni.
• Cultura, intesa come legame con le tradizioni del territorio, ma anche come capacità di creare relazioni e generare benessere, e di influenzare e trasformare la società e le abitudini.
L’Atelier potrebbe seguire una logica di:
1. Scomposizione: esplorazione e scoperta del cibo, comprensione della “grammatica”del cibo;
2. Trasformazione: sperimentarne e comprenderne la capacità di trasformarsi, cambiare, combinarsi.
3. Composizione: costruire, agire sul cibo per creare combinazioni, trasformazioni e possibilità belle e inedite.
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