astronomia per astrologi di luciano drusetta

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  • 7/27/2019 Astronomia per Astrologi di Luciano Drusetta

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    Ricerca 90 Astronomia per astrologi

    Astronomia perastrologidi Luciano Drusetta

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    Seminario organizzatoda Lidia Fassio e tenu-to nei giorni 15 e 16settembre 2001a Ro-

    bassomanero (TO).

    REMESSA (1.):Limiti e scopi di questo seminario

    Ogni seminario che si rispetti ha uno sco-po e dei limiti.

    Che utilit pu avere per noi astrologi pos-

    sedere delle pur minime nozioni, diciamocos, scientifiche di astronomia?

    Innanzi tutto pu aiutarci a capire un po meglio quel sistema diproiezioni su cui si basa lastrologia, disciplina che viene spessocontestata dagli astronomi tra gli altri motivi - anche perchtiene conto di movimenti apparenti sullo sfondo di sezioni teo-riche dello spazio (i 12 segni, le 12 case) alle quali non semprecorrisponde qualcosa di fisico. E senza nulla togliere alla validite allimportanza delle basi storiche, esoteriche, simboliche della

    nostra materia, lastronomia pu aiutare a riscoprire gli aspettipi tecnici della nostra disciplina, poco conosciuti forse perchritenuti pi astrusi e noiosi.

    Avere nozioni di astronomia pu aiutarci anche a capire quandoe come si creata la separazione ideologica tra astrologia eastronomia, che non dimentichiamolo sono sempre statestudiate e praticate come una sola disciplina fino ad almeno tre-quattro secoli fa. E non detto che sia meglio adesso

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    Avere nozioni di astronomia pu anche farci riflettere su alcuneimportanti questioni epistemologiche. Tra queste: perch lastro-

    nomia considerata una scienza e lastrologia no? come funzionaquesta benedetta scienza? perch essa considerata un metododi conoscenza migliore o pi affidabile di altri? E lo davvero?La scienza dimostra davvero, nei fatti, di essere un metodo diconoscenza migliore o pi affidabile degli altri?

    Perch se gli astronomi si permettono di mettere in dubbio lavalidit dellastrologia, senza nemmeno prendersi la briga diconoscerla e capirla, noi astrologi cosa dobbiamo fare? Dobbia-mo fare un esame di coscienza, dobbiamo farci venire dei dubbi,

    dobbiamo metterci sulla difensiva? dobbiamo accettare le criti-che e cercare ad ogni costo di rendere pi scientifica la nostramateria? O magari talvolta, peccando di immodestia, sottovo-ce: vergognandoci perfino di osare tanto possiamo permettercianche noi di mettere in dubbio la validit, non dico di tutta lascienza, ovviamente, ma per lo meno di alcuni postulati del-lastronomia?

    Questo dunque lo scopo di questo seminario. Per quel cheriguarda i suoi limiti, posso dirvi questo: molto difficile

    concentrare in poco tempo tutto quello che si potrebbe diredelle attuali conoscenze scientifiche sullUniverso. Io qui cer-cher di evidenziare alcuni aspetti che per un astrologo possonoessere pi interessanti o pi curiosi di altri, magari sottolineandoalcune importanti nozioni o novit scientifiche di cui si parla

    poco ultimamente, e che sicuramente i divulgatori e i difensoridella supremazia della scienza si guardano bene dal diffondere al

    pubblico.

    Certamente cercher di portare lacqua al mio mulino, e appro-fitter di questa occasione per proporvi alcuni temi che mi sono

    particolarmente cari, ma che, mi ha detto Lidia, probabilmenteincuriosiscono anche molti di voi: parleremo infatti anche diUFO e di Astrologia Extraterrestre, due temi di cui forse qualcu-no di voi ha gi sentito parlare ma magari non ha capito bene diche cosa si tratta.

    Per fare questo ovviamente ho dovuto rinunciare, a malincuore,a trattare parecchi altri argomenti. Innanzi tutto, questa nostra

    carrellata mancher di una certa precisione scientifica. Mentre

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    stendevo i miei appunti per questo seminario ho avuto il timorecostante di mettere troppa carne al fuoco. E magari sono caduto

    nellestremo opposto, cio ho evitato di sommergervi di numeri,date e dati; ho saltato di netto alcuni argomenti che sarebberostati interessanti, ma che magari potete trovare voi stessi neimigliori manuali di astrologia: ma se alla fine di questo incontroresterete a bocca asciutta, con dubbi e curiosit che non abbiamo

    potuto approfondire, di queste cose eventualmente potremo par-lare in unaltra occasione. Non poniamo limiti alla Provvidenza!

    Spero che gli argomenti che toccheremo possano suggerirvialcuni spunti di riflessione che magari vi potranno portare, col

    tempo, ad avere una visione delle cose un po diversa, un po piaperta, un po pi possibilista; se sar cos almeno per quantomi riguarda - credo che di questo nostro incontro si potr certa-mente dire che stato un successo.

    2. CONCETTI FONDAMENTALI:

    Geografia astronomica: la Terra come pianeta.

    Meridiani e paralleli, coordinate geografiche.

    Si discute spesso se lAstrologia sia o no una scienza. E spessose ne discute anche a sproposito. Ma non dimentichiamo (qualun-que sia la nostra opinione al proposito) che lAstrologia si basasostanzialmente su due discipline che possiamo tranquillamentedefinire scientifiche: e sono lastronomia e la geografia astro-nomica.

    Iniziamo ora a parlare di geografia astronomica: quella disciplinache considera la Terra come un pianeta, e che si occupa di fissarequei sistemi di riferimento che ci permettono di individuare la

    posizione di un oggetto sulla superficie terrestre o sulla voltaceleste.

    * LA FORMA DELLA TERRA La Terra dunque un pianetae come tutti i pianeti sostanzialmente una sfera di roccia cheorbita attorno ad una stella. Sappiamo che la Terra non propriouna sfera perfetta, perch per effetto della rotazione attorno al

    proprio asse in realt lievemente schiacciata ai poli. Si trattaper di una differenza minima: per dare unidea di questo schiac-ciamento, il diametro della Terra di circa 6 milioni e 400mila

    km, per se lo misuriamo allequatore questo diametro lungo

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    21 km in pi rispetto al diametro misurato tra Polo Nord e PoloSud. Lattrazione gravitazionale della Luna comporta che, se

    vogliamo essere ancora pi precisi, la forma della Terra assomi-gli anche a quella di un uovo, con la parte pi appuntita rivoltaverso la Luna. Se poi vogliamo essere ancora pi precisi, dobbia-mo dire che la Terra ha una forma tutta sua, chiamata geoide.

    Ma per quello che interessa noi astrologi, possiamo permettercidi considerare la Terra come una sfera perfetta. E, come vedre-mo, in certe circostanze possiamo anche permetterci di conside-rarla un punto senza dimensione situato al centro della voltaceleste. Volta celeste di cui parleremo fra un po.

    Questa sfera che la Terra compie, pensate, ben 60 movimentinello spazio! Il pi importante sicuramente il moto di:

    * RIVOLUZIONE orbitale, che le fa compiere 360 attorno alSole in circa 365 giorni 6 ore 9 minuti e 6 secondi (annosiderale), con una velocit media nello spazio di 30 km/secondo!Si tratta di unorbita ellittica, non circolare. Lellisse, saprete, una figura geometrica con due centri chiamati fuochi. Nel casodellorbita terrestre uno dei due fuochi occupato dal Sole.Laltro vuoto. La distanza tra i fuochi di unellisse si chiamaeccentricit. Leccentricit dellorbita della Terra (cos comequella di tutti gli altri pianeti) talmente piccola che lorbita si

    pu considerare, in pratica, perfettamente circolare.

    Nei mesi estivi la Terra si trova alla massima distanza dal Sole(afelio: 152 milioni di km), e la sua velocit pi bassa; nei mesiinvernali la Terra alla distanza minore dal Sole (perielio: 147milioni di km), e la sua velocit maggiore. Dal punto di vistaastrologico, tutto questo cosa comporta? comporta che il Soleogni giorno si sposta nello Zodiaco ad una velocit variabile, cheva da un minimo di 57' al giorno (poco meno di un grado, nei mesiestivi) fino ad un massimo di 1 e rotti ogni 24 ore (nei mesiinvernali). In altre parole quando in Capricorno il Sole un po

    pi veloce rispetto a quando si trova nel Cancro e nel Leone.

    Orbitando attorno al Sole, la Terra descrive nello spazio un pianochiamato Eclittica: che si chiama cos perch le eclissi (sia diSole sia di Luna) avvengono solo quando Sole, Terra e Luna si

    trovano tutti e tre su questo piano.

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    Un altro importante movimento della Terra nello spazio la:

    * ROTAZIONE attorno al proprio asse di 360 in circa 23oree 56 minuti (giorno siderale). Lasse di rotazione della Terra inclinato di circa 6633' rispetto al piano orbitale. Non 2327'come si dice comunemente: vediamo perch. Questasse di rota-zione, che poi quello che congiunge idealmente il Polo Nord eil Polo Sud geografico (esiste anche un Polo Nord e un Polo Sudmagnetico che non corrispondono esattamente a quello geogra-fico), perpendicolare allEquatore; dunque possiamo dire che il

    piano dellEclittica inclinato di 90 - 6633' = 2327' rispettoal piano dellEquatore. Ricordiamo che gli angoli complementari

    sono quelli la cui somma uguale a 90, e gli angoli supplemen-tari sono quelli la cui somma uguale a 180.

    Dal punto di vista astrologico la rotazione terrestre cosa com-porta? comporta che ogni due ore circa allorizzonte Est sorge unsegno diverso, e comporta ovviamente anche il sorgere e iltramontare del Sole, della Luna e la rotazione continua apparentedi tutta la volta celeste.

    Ma che cos questa VOLTA CELESTE? Dobbiamo immaginareche la Terra si trovi al centro di unimmaginaria sfera dal diame-tro indefinito: ecco, questa sfera la nostra volta celeste. Non vi mai capitato di passeggiare in una giornata di nebbia molto fitta?Io che abito nella Bassa Padana, la terra di Peppone e DonCamillo, conosco bene questesperienza. Sembra di essere alcentro di una bolla (o meglio: una semibolla, una calotta), al cuiinterno gli oggetti sono ben visibili, mentre al suo esterno sonosfocati; appunto, nascosti dalla nebbia. Il diametro di questabolla cambia a seconda dello spessore della nebbia: se moltofitta, la bolla sembra pi piccola; quando la nebbia menodensa, il diametro della bolla maggiore e permette di vederemeglio anche gli oggetti lontani. Ma la cosa interessante che la

    persona, anche se si sposta, passeggia, si guarda in giro, hasempre limpressione di trovarsi al centro di questa bolla imma-ginaria. Allo stesso modo la Terra, che il nostro punto diosservazione astronomico e astrologico, sempre al centrodella volta celeste: anche se si sposta nello spazio.

    Allora noi cosa facciamo? estendiamo allinfinito il piano del-

    lEclittica fino a toccare (intersecare) la volta celeste; cos

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    facendo il piano dellEclittica disegna un cerchio su questa sferaimmaginaria; e questo cerchio la linea chiamata appunto Eclit-

    tica: su questa linea che si muovono, allapparenza, il Sole, laLuna e tutti i pianeti (tranne Plutone, che si allontana spesso evolentieri dallEclittica); ed a partire da questa linea che vienedefinita la fascia zodiacale, che si estende di alcuni gradi soprae sotto lEclittica. Quanti gradi alta la fascia zodiacale? beh,a seconda degli autori: qualcuno parla di 4, altri dicono 12;insomma, su questo punto c una certa divergenza di vedute siatra gli astronomi sia tra gli astrologi.

    Se poi proiettiamo, o estendiamo, sulla volta celeste anche

    lEquatore terrestre, esso former sulla Volta Celeste una lineaimmaginaria detta Equatore celeste, inclinata di 2327' rispettoalla linea dellEclittica. I due punti della volta celeste nei qualisincontrano questi due cerchi (lEclittica e lEquatore celeste)si chiamano Punti equinoziali o punti vernali o anche semplice-mente Equinozi.

    Il punto in cui il Sole si trova a transitare durante lEquinozio diprimavera si chiama Punto Gamma o Punto Equinoziale di Prima-vera: astronomicamente corrisponde allinizio della primavera

    boreale (lautunno nellemisfero Sud), e astrologicamente cor-risponde allentrata del Sole nel segno dellAriete.Il punto opposto, in cui passa il Sole durante lEquinozio diautunno, si chiama Punto Omega o Punto Equinoziale di Autun-no: corrisponde astronomicamente allinizio dellautunno bore-ale (la primavera nellemisfero Sud), e astrologicamenteallentrata del Sole nel segno della Bilancia.

    Se dunque noi vogliamo definire che cos lo Zodiaco, la defini-zione pi appropriata : la fascia che si estende di qualche gradosopra e sotto lEclittica, suddivisa in 12 porzioni uguali di 30ciascuno (i 12 segni) a partire dal punto vernale gamma.

    Detto questo, possiamo vedere che cos la tanto decantata:

    * PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI, che dovuta a un altrodi quei famosi 60 movimenti che la Terra compie nello spazio.

    Gli equinozi si chiamano cos dal latino aequa nox, cio notte

    uguale al d, perch come tutti saprete in quei due giorni, e solo

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    in quei due giorni allanno, su tutta la Terra si hanno 12 ore di lucee 12 ore di buio.

    E fin qui abbiamo detto cosa sono gli equinozi. Ma cos la loroprecessione? Lo vediamo con un esempio. Avete mai osservatocosa succede quando si fa girare una trottola? Gira gira gira e perun po il suo asse di rotazione si mantiene fermo, verticale. Cossuccede anche ai pianeti: con la differenza che il loro asse dirotazione non quasi mai verticale, ma sempre costantemen-te inclinato di una certa misura rispetto allEclittica. Abbiamodetto che nel caso della Terra questinclinazione di 2327'.Marte ha uninclinazione simile alla nostra, attorno ai 25. Vene-

    re poco inclinata: 5 circa. Lasse di rotazione di Mercurio quasi perfettamente perpendicolare allEclittica. Urano il pia-neta con lasse pi inclinato di tutti, quasi coricato sul pianodellEclittica (dunque, uninclinazione vicina ai 90).

    Una diretta conseguenza dellinclinazione dellasse di rotazione lalternarsi delle stagioni su quel dato pianeta. Su Mercurio, peresempio, dove lasse perpendicolare allEclittica, non ci sonostagioni. Su tutti gli altri pianeti s, anche se queste stagioni

    possono avere caratteristiche e durate diverse rispetto alle sta-

    gioni terrestri.

    Torniamo al paragone della trottola che ruota mantenendo ilproprio asse in verticale. Per dopo un po la trottola cosa fa?comincia a perdere colpi e lasse di rotazione comincia aoscillare, disegna dei cerchi immaginari (in realt un doppiocono) e poi la trottola perde equilibrio e cade.

    I pianeti non cadono da nessuna parte, per fortuna. Sono mante-nuti in rotazione da una forza che non sembra esaurirsi mai. Maanche il loro asse di rotazione, come quello di una trottola che sta

    per fermarsi, disegna (ma molto lentamente) un doppio cononello spazio. Nel caso della Terra il cerchio immaginario chedisegna lasse di rotazione viene completato ogni 26.000 annicirca. A causa di questo movimento i punti equinoziali si sposta-no in senso contrario alla rotazione terrestre percorrendo 1ogni 72 anni circa: dunque 30 ogni 2.160 anni circa.

    Tra parentesi, attualmente il nostro Polo Nord punta (ma non

    esattamente, c uno scarto di 1) verso lultima stella della

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    come la parte pi alta del Cane Minore o quella di Orione; cheper sono costellazioni, appunto, che non hanno niente a che

    vedere con i 12 segni zodiacali e con la tradizionale simbologiaastrologica.

    Cosa sono dunque i segni zodiacali? se vi ricordate la definizio-ne di Zodiaco, la risposta non pu essere che questa: i segnizodiacali sono 12 suddivisioni teoriche dello Zodiaco, tutteuguali di 30 ciascuno, a partire dal punto vernale gamma chesegna il primo grado del segno dellAriete.

    Esistono altri movimenti minori della Terra, come per esempio

    la NUTAZIONE, una lieve oscillazione del doppio cono i cuibordi pertanto non sono perfettamente circolari ma frastagliati.Un po come il bordo di una formella, uno stampino per il budino.Anche i bordi dellorbita terrestre sono frastagliati, perch Terrae Luna ruotano tra loro ed il loro baricentro in realt ad orbitareattorno al Sole. Per noi astrologi queste irregolarit comportanouna cosa: che il moto retrogrado dei Nodi Lunari non omoge-neo. A tratti retrogrado e a tratti diretto. Ma nella normale

    pratica astrologica questi dettagli si possono tralasciare e noiastrologi possiamo tranquillamente considerare uno spostamen-

    to medio costante (e retrogrado) del Nodo Lunare.

    Altri moti riguardano il fatto che lintero sistema solare si trovaa met strada di un braccio esterno di una galassia a spirale (la ViaLattea) e che questo braccio in rotazione rispetto al centro dellagalassia stessa (che poi quello che vediamo nel cielo e chechiamiamo appunto Via Lattea); e anche questa galassia (se-condo le attuali teorie scientifiche relative allespansione del-lUniverso) si sposterebbe a gran velocit in una certa direzione.Ma di questo parleremo domani.

    E comunque questo tipo di movimenti minori non hanno nessunainfluenza sulla nostra astrologia, che da questo punto di vista

    basata su punti di riferimento assolutamente locali e costanti.

    Adesso accenniamo rapidamente alla suddivisione della superfi-cie della Terra in meridiani e paralleli, linee essenziali perdeterminare le COORDINATE GEOGRAFICHEche ci servo-no per la domificazione del Tema Natale.

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    I MERIDIANI sono 180 circonferenze massime passanti per ipoli = 360 semicirconferenze. La prima, corrispondente alla

    Longitudine Zero, quella di Greenwich. La LONGITUDINEla distanza angolare (espressa in gradi e frazioni di grado) fra uncerto punto della superficie terrestre e il meridiano Zero, misu-rata sul parallelo passante per quel punto.

    I PARALLELI sono circonferenze di diametro decrescente,parallele allEquatore. Sono 178 + i 2 punti corrispondenti ai duePoli. Il Parallelo Zero lEquatore, corrispondente alla Latitu-dine 0. La LATITUDINE la distanza angolare (in gradi efrazioni di grado) fra un certo punto e lEquatore, misurata sul

    meridiano passante per quel punto.

    Queste circonferenze (meridiani e paralleli) vengono proiettatesulla Volta Celeste e servono anche come sistema di riferimentouniversale. LEquatore diventa Equatore celeste, il meridiano diGreenwich celeste si chiama Circolo Meridiano (passa per i

    poli e indica la linea Nord-Sud) e la linea Est-Ovest viene indicatada un circolo, perpendicolare a questo Circolo Meridiano, chia-mato Primo Circolo Verticale. La Latitudine celeste di chiamaaltezza, la Longitudine Celeste si chiama azimut (angolo tra

    circolo verticale passante per loggetto e Circolo Meridiano).

    Per fissare le coordinate celesti di un oggetto, si calcola ladistanza verticale dallorizzonte (altezza) o dallo zenit (distanzazenitale) e la distanza dal punto cardinale Sud (azimut).

    Anche noi astrologi abbiamo un nostro sistema di coordinate,che si basa sullo Zodiaco. La longitudine astrologica la distanzain gradi dal punto vernale (o comunque dal primo grado di ognisegno), la latitudine la distanza dalla linea dellEclittica.

    Alcuni paralleli rivestono particolare importanza per le stagionie per la domificazione. Si tratta dei tropici (2327' a Nord e a SuddellEquatore) e dei Circoli Polari (6633' a Nord e a Sud).Questi cerchi dividono la superficie terrestre in tre fasce bendistinte:

    - la fascia tropicale, in cui il Sole sempre perpendicolare (allozenit) per tutto lanno, e in cui le case placidiane sono sempre di

    30;

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    - la fascia temperata o intermedia, in cui il Sole non mai allozenit, e in cui le case placidiane hanno unestensione variabile a

    seconda della latitudine e della stagione (pi regolari e vicine a30 nei pressi dellEquatore e nei periodi vicini agli Equinozi, piirregolari nei pressi dei Circoli Polari e nei periodi vicini aiSolstizi); e

    - le due calotte polari, dove il Sole non raggiunge mai una certaaltezza, restando basso rispetto allorizzonte per 6 mesi allanno,e tramontando per altri 6 mesi; e dove la domificazione placidia-na non funziona.

    Abbiamo appena cominciato ma facciamo subito un po di ripas-so .

    Abbiamo detto che i due principali movimenti della Terra sono laRotazione attorno al proprio asse e la Rivoluzione orbitaleattorno al Sole.

    Quando si parla di giorno e di anno, che sono due unit fondamen-tali del nostro modo di misurare il tempo, si pensa comunementeche un giorno corrisponda esattamente a un giro completo dellaTerra su s stessa, e che un anno corrisponda esattamente a ungiro completo della Terra attorno al Sole. Questo non vero! O

    per lo meno, non del tutto esatto.

    * Il GIORNO- Infatti abbiamo detto che la Terra compie un girocompleto su s stessa (cio 360 attorno al proprio asse dirotazione) in 23 ore e 56 minuti circa, mentre tutti sappiamo cheil giorno uguale a 24 ore.

    Allora dobbiamo innanzitutto fare una distinzione tra giornosiderale, che appunto quello di 23 ore e 56 minuti circa, egiorno civile medio, che quello di 24 ore esatte.

    Come mai questa differenza di 4 minuti? Da dove viene? Vienedal fatto che, nel tempo impiegato a fare un giro attorno a sstessa, la Terra si sposta anche nel suo viaggio orbitale attorno alSole.

    Il giorno siderale si chiama cos perch prende come riferimento

    una stella, una qualsiasi: dopo 23 ore e 56 minuti circa quella

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    stella ritorna alla stessa posizione che aveva il giorno prima (omeglio, la notte prima) rispetto al nostro orizzonte locale. Il Sole

    invece ritarda e torna alla stessa posizione rispetto al nostroorizzonte 4 minuti pi tardi, cio dopo 23 ore 56 minuti + 4minuti = 24 ore. Ma anche in questo caso non si tratta di 24 oreesatte, ed per questo che dovremmo anche distinguere ungiorno solare di circa 24 ore e un giorno civile di 24 oreesatte.

    Semplificando, per, possiamo affermare che la Terra fa un girocompleto su s stessa in 24 ore, e che pertanto la cosa cheinteressa noi astrologi che il Sole percorre 360 : 24 = 15

    circa allora. Ma va ricordato che si tratta di un dato assolutamen-te approssimativo.

    * LANNO - Qualcosa di molto simile avviene con lanno.Comunemente si pensa che un anno corrisponda a un giro orbitalecompleto della Terra (360 attorno al Sole). Ma anche in questocaso le cose non stanno esattamente cos: perch abbiamo dettoche la Terra compie questo giro completo in 365 giorni, 6 ore, 9minuti e qualche secondo. Questo periodo viene detto annosiderale: si chiama cos perch il tempo necessario affinch

    una stella, una stella qualsiasi, venga di nuovo a trovarsi nellastessa posizione che aveva lanno prima rispetto al nostro puntodi osservazione.

    Esiste anche in questo caso uno sfasamento tra il ritorno annualedelle stelle e quello del Sole, dovuto al semplice fatto che lestelle, come direbbe il saggio, stanno ferme mentre invece ilSole si muove sulla Volta Celeste. Il periodo che passa tra dueritorni esatti del Sole nella stessa precisa posizione che occupa-va un anno prima nella Volta Celeste si chiama anno solare.

    Ma noi quando parliamo di anno nel linguaggio di tutti i giorniintendiamo un anno ancora diverso da questi due che vi ho detto.

    Noi intendiamo lanno civile, che di 365 giorni esatti. Trannegli anni bisestili, ovviamente, quando di 366 giorni.

    Una domanda che capita spesso a noi astrologi io sono nato il20 maggio: sono Toro o Gemelli?, oppure ma se sono nato il 17ottobre, perch il prossimo Ritorno Solare ce lho il giorno 18?

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    Perch... semplificando, possiamo dire che ci avviene perchabbiamo a che fare con due misure non commensurabili, cio non

    confrontabili, che non si possono mettere in relazione fra diloro: da un lato un cerchio che si chiude, e che come tutti i cerchi diviso in 360; n uno di pi, n uno di meno. E dallaltro latoabbiamo un periodo di tempo (lanno, il giorno) che non esattamente divisibile per 360.

    Se sto benedetto anno fosse di 360 giorni, esattamente uguale alnumero di gradi in cui suddividiamo il cerchio, non ci sarebbero

    problemi! La Terra si sposterebbe ogni giorno di 1 grado esatto,e tutti gli anni il Sole entrerebbe in Ariete sempre alla stessa ora

    del 21 marzo. Ma purtroppo, o per fortuna, le cose stannodiversamente e per sapere dove si trova il Sole un certo giorno diun certo anno, dobbiamo ricorrere alle effemeridi.

    Devo sottolineare che questa sfasatura tra lanno civile e quelloastrologico non dovuta, come pensa qualcuno, alle varie rifor-me dei calendari. Anzi: i calendari sono stati riformati appunto

    per ridurre questo sfasamento, che una specie di malattiacongenita del nostro sistema di misurazione del tempo, che siostina a mettere in rapporto delle grandezze che abbiamo definito

    incommensurabili: da un lato il cerchio di 360, dallaltro deiperiodi di tempo che, in qualsiasi modo vengano calcolati (minu-ti, ore, giorni), non dnno mai una cifra intera.

    4. CONCETTI FONDAMENTALI:

    Problemi legati alla misurazione del tempo.

    Calendari. Stagioni: solstizi ed equinozi.

    I problemi legati alla misurazione del tempo sono molto vasti ecomplessi, ma nascono tutti dal tentativo di mettere in relazionegrandezze diverse, come gi detto, non commensurabili: ilGIOR-NOcon la rotazione della Terra attorno al proprio asse, lANNOcon la rivoluzione orbitale attorno al Sole; il MESE con il

    periodo che passa tra due fasi lunari uguali (detto lunazione).

    Nemmeno questi tre periodi di tempo (il GIORNO, il MESEelANNO e se vogliamo complicare ancora le cose, ci possiamomettere anche la SETTIMANA) sono commensurabili tra loro. Ela storia dei calendari anche la storia del difficile, direi quasi

    impossibile tentativo di armonizzare queste tre o quattro misure

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    del tempo.

    * Il MESE - Il mese infatti non , come afferma qualcuno, undodicesimo di anno, e non ha nemmeno una precisa corrispon-denza con i 12 segni zodiacali. Il mese, lo dice la parola stessa,la sua etimologia, ha a che fare con la Luna ed il periodo ditempo che intercorre tra due lunazioni: corrisponde a 29 giorni12 ore e 44 minuti 16 secondi circa. E non un dodicesimo dianno. In un anno civile medio abbiamo infatti 12 lunazioni + 11giorni 8 ore eccetera.

    * CALENDARI - I vari calendari che luomo ha adottato nel

    tempo e che ancora oggi sono usati in diverse aree geografiche,sono essenzialmente di tre tipi:

    - quelli LUNARI- quelli SOLARI- quelli LUNISOLARI.

    Un esempio di calendario lunare quello musulmano, che contaun anno di 12 lunazioni esatte, e si basa su un ciclo trentennaleche alterna anni di 354 e anni di 355 giorni, con una differenza di11 giorni in meno rispetto al nostro calendario solare. Dunquenel corso di 33 anni circa le feste musulmane percorrono tuttolarco del nostro anno gregoriano; per esempio il ramadan (mesedel digiuno), ogni anno arriva sempre un po prima rispetto alnostro calendario e cos cpita che i musulmani praticano ildigiuno a volte destate, a volte in primavera, a volte dinverno ecos via... Il calendario musulmano non si preoccupa di armoniz-zare il ciclo lunare con quello solare, e come detto pi breve delnostro: 100 anni musulmani corrispondono a circa 97 anni gre-goriani.

    Un esempio di calendario lunisolare quello ebraico, che cercadi correggere la sfasatura tra lunazioni e anno solare tramite unciclo di 19 anni nel quale si alternano, con regole piuttostocomplesse (il primo giorno dellanno e il giorno di Pasqua

    possono cadere solo di luned, marted, gioved e sabato), ben seitipi di anno: di 353, 354, 355, 383, 384 e 385 giorni.

    Il nostro calendario gregoriano di tipo Solare. Infatti si basa

    sulla rigida suddivisione dellanno in 365 giorni (366 negli anni

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    bisestili) senza preoccuparsi delle sfasature che ci comportanel ciclo lunare.

    Credo che sia interessante accennare a un sistema di misurazionedel tempo molto particolare, che quello che usavano per esem-

    pio gli antichi Romani: che contavano gli anni passati dallafondazione di Roma, oppure dal momento in cui un certo perso-naggio era diventato Console o Imperatore. Questo un sistemaadattissimo a descrivere avvenimenti passati. Infatti si potevadire che una certa battaglia era avvenuta il terzo mese del quintoanno del consolato di Marco Tullio Vitellio; e con una seriecalcoli, conoscendo la data dinizio di quel consolato, si poteva

    fissare nel tempo qualsiasi avvenimento passato. Ma evidenteche questo sistema non si poteva usare per fissare nel tempoavvenimenti futuri...

    Anche il sistema astrologico che usiamo noi oggi, e basato sulleposizioni zodiacali dei luminari e dei pianeti, per certi aspettiun sistema di misurazione del tempo. Noi possiamo dire peresempio che un certo avvenimento accaduto, o accadr, durantela congiunzione di Giove e Urano a 1530' del segno del Leone,e ci ci permette di fissare nel tempo quellavvenimento, passato

    o futuro. Per, ripeto, un sistema di misurazione del tempo noncommensurabile a quello usato nel nostro calendario civile.Dunque sbaglia chi afferma che un mese di calendario equivale aun segno zodiacale, o che un anno civile equivale al ritorno delSole nella stessa posizione zodiacale.

    Il sistema astrologico effettivamente una specie di calendarioparticolare che potremmo definire stagionale. Infatti abbiamodetto che lo Zodiaco viene suddiviso in 12 parti uguali a partiredal punto vernale gamma, e che questo punto corrisponde alla

    posizione del Sole nel momento preciso dellEquinozio di Pri-mavera.

    risaputo per che lEquinozio di primavera, e con esso lentratatrionfale del Sole in Ariete, non avviene mai lo stesso giornodellanno, e anche se avviene lo stesso giorno dellanno prima,non avviene mai alla stessa ora.

    Quando il Sole passa per il punto opposto a quello vernale, entra

    in Bilancia e si ha lEquinozio di autunno.

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    Esistono nello Zodiaco due punti che si trovano a 90 esatti daidue punti equinoziali: uno segna linizio del segno del Cancro, e

    quando il Sole ci transita sopra si ha il Solstizio destate. Sei mesidopo (circa 6 mesi dopo!) il Sole passa per il punto zodiacaleopposto, entra nel segno del Capricorno e si ha il Solstiziodinverno.

    Adesso torniamo un attimo a considerare linclinazione dellasseterrestre e le fasce che questa inclinazione disegna sulla super-ficie della Terra: la fascia tropicale, quella intermedia e le duecalotte polari.

    Abbiamo detto che (se tralasciamo il movimento di precessione,che comunque non ha nessuna influenza sullalternarsi dellestagioni) lasse di rotazione della Terra mantiene la sua inclina-zione di 2327' costante, sempre, durante tutto il periodo neces-sario alla Terra per percorrere lintera orbita attorno al Sole.Mentre rispetto al piano orbitale linclinazione costante, ri-spetto al Sole cambia a seconda delle stagioni. Vediamo un po:

    * SOLSTIZIO DINVERNO: la Terra di fronte al Sole in modotale da avere il Polo Sud pi vicino al Sole, illuminato dal Sole,e il Polo Nord pi lontano, allombra. In questo momento nel-lemisfero Sud della Terra estate e il Sole allo Zenit sulTropico del Capricorno.

    Nel nostro emisfero si ha la notte pi lunga dellanno, nellemi-sfero Sud invece le stagioni sono invertite, dunque estate e cil giorno pi lungo dellanno. A Nord le giornate cominciano adallungarsi, a Sud sono le ore di luce a diventare sempre di meno.

    * EQUINOZIO DI PRIMAVERA: spostandosi nella sua orbita,la Terra mantiene fissa langolazione dellasse di rotazione.Dopo tre mesi circa la nostra Terra si trova spostata di 90rispetto alla posizione precedente. In questo momento lasse dirotazione, sempre inclinato di 2327' rispetto al piano del-lEclittica, per perfettamente perpendicolare rispetto al Sole.

    Cosa vuol dire questo? Vuol dire che il Sole si trova a piccosullEquatore, e allo stesso tempo, sorge sul Circolo Polare

    Nord e tramonta al Circolo Polare Sud. questo il momento

    dellEquinozio di primavera, quando il giorno diviso in 12 ore

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    di luce e 12 ore di buio su tutta la superficie terrestre.

    * SOLSTIZIO DESTATE: andiamo avanti. Dopo circa 3 mesi laTerra si trova spostata di altri 90. Stavolta il Polo Nord adessere rivolto al Sole, e il Polo Sud completamente allombra.In questo momento nellemisfero Sud della Terra inverno e ilSole allo Zenit sul Tropico del Cancro.

    Nel nostro emisfero le giornate cominciano ad accorciarsi e lenotti ad allungarsi, il contrario avviene nellaltra met del mondo.

    * EQUINOZIO DAUTUNNO: dopo altri tre mesi circa la

    nostra Terra si trova spostata di 90 rispetto alla posizioneprecedente, e di 180 rispetto allEquinozio di Primavera. Inquesto momento lasse di rotazione, sempre inclinato di 2327'rispetto al piano dellEclittica, di nuovo perfettamente perpen-dicolare rispetto al Sole.

    Il Sole allora si trova di nuovo a picco sullEquatore, e bassosullorizzonte sia al Polo Nord sia al Polo Sud. Solo che al Polo

    Nord tramonta e al Polo Sud sorge. Di nuovo il giorno diviso in12 ore di luce e 12 ore di buio su tutta la superficie terrestre.

    * SOLSTIZIO DINVERNO: la Terra di nuovo di fronte al Solein modo tale da avere il Polo Sud pi vicino al Sole, illuminato,e il Polo Nord pi lontano, allombra. In questo momento nel-lemisfero Sud della Terra estate e il Sole allo Zenit sulTropico del Capricorno.

    Ha dunque ragione chi afferma che la nostra astrologia stagio-nale, e che siccome le stagioni sono invertite nei due emisferi,anche i valori e i simboli astrologici vanno invertiti se si faloroscopo a una persona nata nellemisfero australe?

    Secondo me la risposta : decisamente NO.

    Perch no? Per una serie di motivi:

    - perch basta interpretare un paio di grafici relativi a personenate nellaltro emisfero o relativi a eventi (tipo RivoluzioniSolari, transiti) che avvengono nellemisfero boreale, per ren-

    dersi conto che il nostro sistema tradizionale funziona benis-

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    simo, senza bisogno di nessuna altra modifica oltre la normalesottrazione di 12 ore nel calcolo del Tempo siderale e linversio-

    ne dei segni nelle Tabelle di domificazione.

    - perch le stagioni non sono una causa: ma sono un effettodellinclinazione dellasse di rotazione terrestre.

    - perch le stagioni come le conosciamo noi sono la somma diuniconografia culturale che si sviluppata e affinata nel tempo.Un esempio per tutti: una certa canzone descrive Settembrecome il mese dei ripensamenti sul tempo e sullet. In realtnessuno ci vieta di vivere momenti di riflessione e magari anche

    di depressione, o introspezione, chiusura in noi stessi, che so io:in piena estate, davanti a una spiaggia assolata, o in primaveradavanti a unape che si posa su una margherita. Quello che vogliodire che le analogie tipo inverno -> freddo, buio, grigiore,chiusura, preparazione per la rinascita oppure primavera ->rinascita, disgelo, calore, freschezza, profumo, ebbrezza ecce-tera, non sono per niente universali e sono legate a un ciclostagionale valido soltanto nel nostro bacino del Mediterraneo (enemmeno in tutta Europa): mentre lAstrologia dimostra di fun-zionare su tutto il globo terrestre, ed dunque molto pi univer-

    sale del linguaggio stagionale codificato nella nostra areageografica.

    - perch i 12 segni sono una divisione teorica dello spaziozodiacale, e non un dodicesimo di anno o un terzo di stagione.

    - perch non riesco ad accettare lidea di unastrologia nata inmodo pragmatico, da una serie di attente ed acute osservazionifatte (secondo alcuni) dai pastori Caldei sul carattere delle

    persone, o del bestiame, in un periodo storico in cui nessuno sisognava di usare un metodo nemmeno lontanamente pragmaticoo pseudogalileiano per ricavare dei rapporti di causa-effetto suiquali basare, e con i quali giustificare la propria visione delmondo.

    Ma si tratta di una mia opinione personale, ovviamente. Pi avantitratteremo argomenti meno tecnici e forse anche pi interessan-ti. Perci se con questi temi vi siete un pochino annoiati, non

    preoccupatevi: dora in poi sar pi facile restare svegli!

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    5. IL NOSTRO SISTEMA SOLARE:

    Pianeti, asteroidi, satelliti, comete.

    Agli astrologi spesso si contesta labitudine di chiamare piane-ti anche il Sole e la Luna; perch dal punto di vista astronomico,sono: il Sole, una stella; e la Luna, un satellite.

    Ma noi astrologi usiamo la parola pianeta nel suo significatooriginale. Gli antichi, infatti, chiamavano stelle tutto ci che

    brillava nel cielo. E avevano notato che cerano alcune stelle chenon cambiavano posizione da una notte allaltra, e queste lechiamavano stelle fisse; altre invece si spostavano da una notte

    allaltra, e per questo le chiamavano stelle erranti. Ecco, piane-ta vuol dire errante.

    Da questo punto di vista, per gli antichi erano pianeti anche lecomete, i meteoriti, le stelle cadenti e le supernovae (stellaenovae).

    Noi astrologi abbiamo mantenuto questa terminologia tradizio-nale, ma per evitare certe critiche da parte degli astronomi,

    personalmente consiglio di usare il termine Luminare perindicare il Sole e la Luna.

    Allora vediamo quanti e quali tipi di corpi celesti popolano ilnostro sistema solare. Innanzi tutto c una stella centrale:

    * IL SOLE. Come tutte le stelle, il sole una massa di fuococomposta principalmente di elio che si trasforma in idrogenoliberando energia. una sfera gassosa che non ha una superficiesolida; quello che vediamo (fotosfera) la zona pi esterna cheimpedisce di vedere quello che sta sotto la fotosfera: linternodel Sole.

    Oscurando opportunamente il disco solare (per esempio durantele eclissi di Sole, oppure con accorgimenti speciali) per

    possibile vedere quello che sta sopra la fotosfera, e che chia-miamo, per analogia con i pianeti, atmosfera solare, suddivisa incromosfera (strato pi interno) e corona solare (lo strato piesterno).

    Ricordatevi che il Sole non va mai osservato direttamente, n a

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    occhio nudo n tanto meno col binocolo o col telescopio!!!Lunica eccezione, se coperto da strati di nebbia, fumo, spesse

    nubi, oppure al tramonto quando molto basso allorizzonte.

    Comunque, osservata con gli opportuni accorgimenti, la superfi-cie del Sole rivela una fitta granulazione del tutto simile alribollire della superficie di un liquido appunto, in ebollizione; esoprattutto le famose macchie solari che sono zone in cui latemperatura superficiale un po pi bassa di quella tuttintorno,e che per questo emettono meno luce e appaiono scure.

    Nella cromosfera e nella corona solare avvengono diversi altri

    fenomeni, come le famose protuberanze, violenti getti di mate-riale solare verso lo spazio esterno, che possono provocareconseguenze dirette anche sulla Terra: aurore boreali, tempestemagnetiche, disturbi o addirittura interruzione dei segnali radio.

    Tutta lattivit solare nel suo complesso mostra un ciclo di 11anni. Nel periodo di minima abbiamo delle macchie solari al-lequatore, mentre altre nascono alle latitudini medie (attorno ai40 sopra e sotto lEquatore solare) e scendono lentamente (nelgiro di 4-5 anni) verso lEquatore.

    Il Sole non emette solo luce, ma anche e soprattutto energia,raggi ultravioletti, raggi X, particelle subatomiche: si tratta di unvero e proprio vento spaziale che tra laltro verr sfruttato per farviaggiare nello spazio una specie di vela spaziale.

    Il Sole una stella nana gialla, come ce ne sono molte nelluni-verso, e secondo le attuali teorie relative alla classificazionedelle stelle, il Sole una stella relativamente giovane, che fraqualche miliardo di anni si espander fino a diventare una giganterossa, e in seguito (ma sempre nel giro di alcuni miliardi di anni)collasser rapidamente diventando una stella nana bianca, o forseaddirittura un buco nero.

    Attorno alla stella centrale orbitano, tutti nella stessa direzione(antioraria se si osservasse il sistema solare da sopra, dal Polo

    Nord Celeste), i pianeti. La differenza tra stella e pianeta sta nelfatto che la stella brilla di luce propria, mentre il pianeta brilla diluce riflessa.

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    Ma quando noi osserviamo il cielo di notte, come possiamocapire se un certo puntino luminoso una stella o un pianeta?

    un pianeta se, notte dopo notte, si sposta e lo vediamo inposizione diversa rispetto alle altre stelle. un pianeta se molto brillante, ma questa non una regolagenerale. un pianeta se la sua luce non scintilla come quella delle stelle(specialmente quando sono basse allorizzonte o nelle giornatedi vento). un pianeta se, osservato al binocolo o al telescopio, rivela uncerto diametro (le stelle appaiono come dei punti anche col pi

    potente telescopio!).

    In ordine di distanza dal Sole, troviamo:

    * MERCURIO. Gli astronomi lo descrivevano fino a pochi annifa come un pianeta sterile, con una met perennemente illuminatadal sole e laltra perennemente ghiacciata. In realt si poiscoperto che Mercurio non mostra sempre la stessa faccia versoil Sole, ma effettua una lenta rotazione. Ha un aspetto moltosimile alla nostra luna: pieno di crateri. Sembra che non abbiaatmosfera, ed appena un po pi grande della nostra Luna.

    * VENERE. un pianeta che sembra avere caratteristiche similia quelle della Terra (dimensione, massa, gravit), ma siccome coperto di fitte nuvole difficile capire com fatto davvero,

    perch non riusciamo a vedere la sua superficie. Alcune sondesono atterrate su Venere, ma latmosfera molto densa, il calore,i gas o qualche altro fattore hanno impedito finora di ricevereimmagini esaurienti e dati precisi dalla superficie di Venere.Attualmente si pensa che non sia possibile nessuna forma di vitasu questo pianeta, perch troppo vicino al Sole e le temperaturesono troppo elevate. Tuttavia, mi sembra interessante notarecome questo pianeta ricorre spesso nella casistica ufologica. Maavremo occasione di parlarne pi avanti.Venere un po pi piccola della Terra, e ha i poli invertiti: cioil polo Nord in basso e il polo Sud in alto; in altri termini,Venere ruota su s stessa in senso inverso rispetto alla Terra ealla maggior parte degli altri pianeti.

    * MARTE. Dopo la Terra troviamo Marte, pianeta molto simile

    alla Terra, e che possiamo studiare molto bene perch ha unat-

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    mosfera piuttosto rarefatta. Marte ha uninclinazione sul proprioasse di circa 25, e anche le dimensioni e la durata del giorno

    sono molto vicine a quelle della Terra. Non un caso che si stianoprogettando missioni spaziali con equipaggio dirette su Marte.Gli scienziati scettici ritengono per che latmosfera di Martesia troppo rarefatta perch possa sostenere la vita, che sul Piane-ta Rosso non ci sia acqua e che Marte sia troppo distante dal Solee che pertanto sia molto freddo. Come forse saprete, Marte un

    pianeta misterioso e affascinante anche perch sulla sua superfi-cie sono state fotografate delle strutture molto particolari:alcune piramidi, muraglie che possono sembrare edifici, unafaccia misteriosa e addirittura un cratere che assomiglia molto

    alla famosa faccina che ride.

    Nel 1877 lastrologo italiano Schiaparelli not per primo duecose interessanti sulla superficie di Marte, che fecero pensaresubito alla possibilit di un mondo abitato: i famosi canali e deiveri e propri cambiamenti stagionali (tipo calotte polari e vastearee verdi che cambiavano estensione col passare dei mesi). Imisteri di Marte sono alimentati dal fatto che, anche di recente,alcune sonde spaziali sono letteralmente sparite a poca distanzadalla sua superficie, senza motivo apparente. Marte il pianeta

    delle dimensioni eccezionali: ha un monte Olimpo alto 26 km, eun sistema di canyon molto pi profondi di quelli della Terra.Marte ha anche due satelliti naturali piuttosto piccoli e veloci,chiamati Phobos e Deimos.

    * Tra Marte e Giove (in una zona dove, secondo la legge di Titius-Bode, dovrebbe trovarsi un altro pianeta, a 2,8 Unit Astronomi-che dal Sole), c la fascia degli ASTEROIDIo PIANETINI, cheforse sono ci che rimane di un antico pianeta andato distrutto.Alcuni di questi asteroidi sono raggruppati in due punti precisi,a 60 da Giove, chiamati punti lagrangiani dallastronomo fran-cese, Lagrange, che studi questi due punti dequilibrio gravita-zionale. Alcuni asteroidi si muovono piuttosto liberamente nelsistema solare, dunque escono ed entrano molto spesso da questafascia, ma sempre su orbite ellittiche che noi possiamo misuraree calcolare in anticipo. Il primo asteroide conosciuto (e anche il

    pi grande: 1000 km di diametro) Cerere, scoperto dallastro-nomo palermitano Piazzi nel 1801; altri tre (Pallade, Giunone eVesta) furono individuati tra il 1802 e il 1807. Chirone un

    asteroide anomalo perch orbita tra Saturno e Urano. Hidalgo ha

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    unorbita talmente eccentrica che allafelio si trova vicino aSaturno, al perielio vicino a Marte.

    I pianeti interni alla fascia degli asteroidi sono tutti piuttostopiccoli (diciamo grosso modo come la Terra) e hanno caratteri-stiche simili alla nostra Terra: cio sono delle sfere di rocciaavvolte da unatmosfera gassosa pi o meno densa. Inoltre hanno

    pochissimi satelliti, o nessuno. I pianeti esterni a questa fasciasono invece dei giganti gassosi, dunque privi di una superficiesolida, caratterizzati da una pressione atmosferica molto elevata,una gravit eccezionale (proporzionale alla loro massa) e dalfatto davere ciascuno numerosi satelliti naturali.

    * Il primo dei pianeti giganti GIOVE, il pianeta in assoluto pigrande del sistema solare, famoso per la sua macchia rossanellemisfero sud, che in effetti non si sa bene che cos!Lipotesi pi accreditata parla di una irregolarit sulla superficiedi Giove, che provoca un ristagno di gas nella zona soprastante.Giove ha numerosi satelliti, e alcuni di questi (Io, Europa)

    potrebbero ospitare forme di vita: e non tanto per la presenza diattivit vulcanica, laghi dacqua ghiacciata o atmosfera pi omeno ricca di metano; quanto perch Giove un pianeta partico-

    lare, che si contrae anche se di pochissimo (un millimetroallanno), emettendo pi energia di quanta ne riceva dal Sole: eche pertanto potrebbe scaldare i propri satelliti pi di quanto

    pu fare il Sole. Che da quella distanza appare come una stella,molto luminosa, ma anche molto piccola (6' di grado). Si deduceche Giove gassoso dal fatto che lEquatore ruota molto pivelocemente dei Poli (come avviene anche sul Sole), ma non

    possiamo escludere lesistenza di strati solidi in profondit,sotto latmosfera. Anche Giove, come Saturno, circondato dauna serie di anelli.

    * Poi arriva SATURNO. Un po pi piccolo di Giove, famosoper i suoi anelli, che - si pensa - sono i resti di una o pi lune chesi sono disgregate perch si sono avvicinate troppo alla superfi-cie del pianeta. Unaltra teoria dice il contrario, e cio che sitratta di materiale primordiale che non riuscito a fondersiinsieme per formare una luna, proprio perch troppo vicino al

    pianeta. Come vedete, gli astronomi spesso ci rimproverano diessere imprecisi e contraddittori, ma tante volte lo sono anche

    loro!

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    Gli anelli di Giove e Saturno sono comunque formati da unamiriade di corpuscoli di ghiaccio e roccia ghiacciata, in orbita

    attorno al pianeta come una serie di piccolissime lune. AncheSaturno attorniato da numerosi satelliti. Il pi grande, Titano, dotato di atmosfera, e sembra che sia lunico fra i satelliti delsistema solare ad avere unatmosfera gassosa. Anche Saturno,come Giove, si contrae emettendo energia.

    * Dopo Saturno ci sono dei pianeti che non si possono osservarea occhio nudo. Il primo di questi URANO, scoperto da WilliamHerschel nel 1781, per puro caso. Gli altri (Nettuno e Plutone)invece furono scoperti in base a calcoli matematici, studiando le

    anomalie nelle orbite di Urano e Nettuno. Urano un po pipiccolo di Giove e Saturno, ma ugualmente maestoso, di un belcolore azzurro e dotato anche lui di una sottile fascia di anelli cheruotano attorno allequatore. Ma la caratteristica pi interessan-te di Urano, che sembrerebbe confermare la sua fama astrologicadi pianeta delle novit e controcorrente, il fatto che il suo assedi rotazione quasi adagiato sul piano orbitale (98), e cheanche Urano, come Venere, ruota attorno a s stesso in sensocontrario a quello di tutti gli altri pianeti. Questa particolarissi-ma situazione astronomica comporta delle evoluzioni molto

    interessanti che il Sole fa, osservato da Urano. Se non che vistoda Urano il Sole molto piccolo (poco meno di due primi digrado), dunque si pu tranquillamente confondere con una stellao un altro pianeta. Anche Urano ha numerosi satelliti (Ariel,Miranda, Titania, Oberon) che ruotano sul piano equatorialedel pianeta.

    * NETTUNO un altro pianeta gassoso gigante, ma pi piccolodi Giove e Saturno. Fu osservato per la prima volta nel 1846, mala sua esistenza era gi ipotizzata da alcuni anni per le irregolaritdellorbita di Urano. Ha alcuni satelliti (Tritone, Nereide) e aquanto pare, anche lui emette energia.

    * PLUTONE stato scoperto da Tombaugh nel 1930. consi-derato lultimo pianeta del sistema solare, ma in realt a volte lasua orbita interseca quella di Nettuno, e in quei periodi Nettunolultimo pianeta del sistema solare, e Plutone il penultimo.Secondo voi questo comporta un diverso valore astrologico diPlutone, quando lultimo pianeta e quando il penultimo? Se s,

    perch? Comunque Plutone un pianeta decisamente pi picco-

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    lo, ha dimensioni paragonabili a quelle dei pianeti interni, e hauna caratteristica che lo accomuna alla Terra: ha un satellite

    naturale molto grande rispetto alle sue dimensioni, Caronte.Infatti a essere pi precisi, Terra e Luna, pi che pianeta-satellite,si possono definire un sistema planetario doppio, e cos anchePlutone-Caronte.

    Si parlato di una possibile retrocessione di Plutone, perchsecondo alcuni astronomi troppo piccolo, lontano e insignifi-cante per aspirare al ruolo di pianeta. Alcuni pensano che possaessere una luna di Nettuno sfuggita alla sua attrazione gravitazio-nale. Se fosse davvero cos, secondo voi questo comporterebbe

    un diverso valore astrologico di Plutone? E perch?

    * Altri oggetti - Il sistema solare attorniato da una zonachiamata Nube di Oort, dalla quale fuoriescono ogni tanto dei

    blocchi di ghiaccio o roccia ghiacciata che, giunti in prossimitdel Sole (a circa due Unit Astronomiche), per effetto del ventosolare, liberano dei gas e formano una caratteristica coda che siestende sempre in direzione opposta a quella del Sole: sono lecomete. Alcune di queste comete hanno orbite aperte, il che vuoldire che tracciano una parabola nel cui fuoco si trova il Sole, e poi

    ritornano nello spazio da dove vengono e non tornano pi. Ma lamaggior parte hanno orbite ellittiche e ritornano a periodi rego-lari, anche se spesso si tratta di periodi molto lunghi, di migliaiadi anni. La cometa pi famosa senzaltro quella di Halley che haun periodo di 76 anni.

    Nello spazio ormai gira un po di tutto, anche e soprattuttorottami e immondizia lasciata dalle ormai numerose missionispaziali. Ma anche frammenti di roccia chiamate meteoriti che,entrando nellatmosfera terrestre, sinfiammano diventando quelleche pi poeticamente chiamiamo stelle cadenti. Molti di questiframmenti sono raggruppati in fasce orbitali ben precise, e incerti periodi dellanno la Terra passa attraverso queste zone eallora si hanno le pi famose piogge di stelle cadenti, comequella del 10 agosto (circa 70 stelle lora) quando le meteoritisembrano provenire dalla costellazione di Perseo e per questo sichiamano Perseidi; o quella del 15 novembre, quando sembrano

    provenire dalla costellazione del Leone e per questo si chiamanoLeonidi (20 stelle lora).

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    6. STELLE E ALTRI OGGETTI:

    Stelle, pulsar, quasar, nebulose, galassie

    Gli antichi avevano una visione delluniverso che per certi versiera molto, ma molto complessa; ma per altri aspetti, era molto

    pi semplice della nostra.

    Per loro, per esempio, tutti gli oggetti che brillano nella voltaceleste erano stelle. Cerano per diversi tipi di stelle:

    le stelle fisse: quelle che da una notte allaltra non si spostanoperch sembrano fissate, inchiodate alla volta celeste

    le stelle erranti (i nostri pianeti): quelle che ogni notte appaio-no in una posizione diversa rispetto a quella precedente

    le stelle comete: caratterizzate dalla coda e dal fatto di apparire(ma non tutte) ad intervalli regolari

    le stelle nuove: quelle che appaiono allimprovviso, brillantissi-me, luminosissime, a volte anche al punto di illuminare il cieloa giorno, per poi sparire dopo poche ore o poche notti. Si putrattare di stelle che scoppiano, oppure di un certo tipo di stellevariabili che, per motivi sconosciuti, aumentano allimprovvisola loro luminosit

    le stelle cadenti o meteore: oggi le chiamiamo meteoriti obolidi, appaiono allimprovviso e spariscono quasi subito dopoaver lasciato una scia luminosa.

    La classificazione tradizionale si basa dunque sullosservazione,su quello che si vede osservando ad occhio nudo la volta celeste.La scienza moderna invece usa una classificazione diversa. E fasubito una netta distinzione tra stelle (globi di materiale incan-descente allo stato semigassoso) e altri tipi di corpi celesti.Abbiamo visto che ci sono i pianeti, i satelliti naturali dei pianeti,gli asteroidi, le meteore e le comete; adesso vediamo che cosac fuori dal nostro sistema solare.

    * Le STELLE- Innanzi tutto luniverso appare popolato di stelle.Le stelle vengono classificate in base alla loro luminosit, alle

    loro dimensioni e al loro colore, che poi direttamente collega-

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    to alla loro temperatura.

    Una prima classificazione riguarda la magnitudine o grandezza.Risale al II secolo a.C., quando Ipparco classific le stellenormalmente visibili ad occhio nudo (che poi non sono tantissi-me: sono circa 2600 in una notte limpida e senza luna) in base allaloro luminosit apparente. Le stelle pi luminose erano dette dimagnitudine 1 e via via quelle meno luminose, di magnitudine 2,3 eccetera fino alla sesta magnitudine, quella delle stelle appena

    percepibili ad occhio nudo. Le stelle di prima magnitudine sonocirca 100 volte pi luminose di quelle di sesta. Nel 1856 si volledare precisione scientifica a questo sistema empirico di classi-

    ficazione e si precis che le stelle di sesta magnitudine dovevanoessere esattamente 100 volte meno luminose di quelle di prima.Per stato necessario assegnare dei valori negativi a queglioggetti ancora pi luminosi delle stelle di prima grandezza: come

    Sirio: magnitudine -1,5Venere: magnitudine -4,4la Luna: magnitudine -12,7 eil Sole: magnitudine -26,8

    Contemporaneamente si dovuto estendere la scala anche allestelle visibili solo al binocolo o al telescopio, cos una stella disettima magnitudine gi normalmente invisibile ad occhionudo, e i pi potenti telescopi ottici possono vedere le stella finoalla magnitudine +24.

    Tra laltro le stelle e i pianeti pi luminosi (magnitudine 1 onegativa) si possono vedere anche di giorno, specialmente seosservati con un binocolo o anche un tubo annerito che riduca dimolto la luminosit del cielo diurno. Certo, in questo mododobbiamo sapere dove cercarle!

    Un altro modo per classificare le stelle quello di misurare conparticolari strumenti la loro luminosit, cio la quantit di ener-gia emessa dalla stella prendendo come valore di riferimentolenergia emessa dal Sole. Una stella di luminosit 10 vuol direche emette 10 volte tanta energia quanta quella che emette ilSole.

    Un altro sistema quello della magnitudine assoluta, che quella

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    che avrebbero le stelle se fossero tutte alla stessa distanza da noi(e per convenzione si prende una distanza di 10 parsec, corri-

    spondente a poco pi di 3 anni luce, cio 90 trilioni di km).Vedremo pi avanti come si fa a misurare la distanza delle stelle.

    * Esiste poi un diagramma, detto di Hertzsprung-Russel, chesuddivide le stelle in base a criteri di vario tipo: tipo spettrale,temperature, colore e dimensioni. In questo diagramma le stelleche si trovano pi in alto sono quelle pi luminose e grandi;spostandoci da sinistra verso destra invece abbiamo diversi tipispettrali, corrispondenti a stelle sempre meno calde. Quelle asinistra sono pi azzurre e incandescenti, quelle a destra sono pi

    rosse e fredde.

    Cosa sintende per tipo spettrale? Tutti sanno che la luce solare,se passa attraverso un prisma ottico, viene scomposta nelle settelunghezze donda corrispondenti ai colori fondamentali dellar-cobaleno. Arcobaleno che, tra parentesi, si forma proprio quandola luce del sole passa attraverso migliaia di goccioline in sospen-sione che funzionano da altrettanti prismi. Comunque il primo ascoprire questo fenomeno stato Newton.

    Se per ingrandiamo e osserviamo attentamente la luce solareche esce da un prisma, scopriremo che su di essa appaionotantissime righe scure. Queste righe sono state osservate la

    prima volta nel 1802, e poi con maggior chiarezza nel 1818. Cosasono queste righe nere?

    Sono dovute al fatto che il Sole ha delle componenti solide edelle componenti gassose. Se noi mettiamo in incandescenza unsolido e scomponiamo la sua luce con un prisma, avremo dellefasce colorate continue; se invece mettiamo in incandescenza ungas e scomponiamo la sua luce col prisma, avremo delle strisceverticali luminose (a seconda della sua composizione; ogni ele-mento chimico emette, infatti, una radiazione luminosa ben

    precisa). Il Sole e tutte le altre stelle hanno uno strato esterno digas incandescente che copre un nucleo interno solido, anchessoincandescente. In questo caso le linee verticali delle componentigassose appaiono come linee scure che interrompono la conti-nuit delle fasce colorate in sottofondo.

    Dal tipo di spettro emesso dalle diverse stelle, possiamo sapere

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    la loro composizione, e anche la temperatura a cui bruciano i varicomponenti.

    Torniamo al diagramma di H-R. La maggior parte delle stelle siraggruppa in una fascia che lo attraversa in diagonale, dettasequenza principale, in cui ogni punto rappresenta una stella. IlSole occupa una posizione intermedia nella sequenza principale: una stella non troppo grande n troppo piccola, non troppofredda e nemmeno troppo calda, luminosa n pi n meno di tantealtre. In particolare, il Sole viene definito una stella Nana gialla.

    Sotto la sequenza principale abbiamo il gruppo delle Nane bian-

    che, che sono stelle pi calde e pi piccole; in alto a destra c ilgruppo delle Giganti Rosse (pi grandi e pi fredde) ancora pisopra quello delle Giganti, o Supergiganti, Blu (un po pi caldedelle giganti rosse e molto pi luminose).

    Si suppone che le stelle si evolvano e che nel giro di miliardi dianni cambino espandendosi fino a diventare giganti rosse o blu, eche poi a seconda della loro massa iniziale, si contraggano finoa diventare:

    le stelle di dimensioni medie, come il nostro Sole, diventanonane bianche e si spengono lentamente come una candela che siconsuma;

    le stelle pi grandi forse esplodono in supernovae lasciandoattorno a s grandiose nubi di materiale stellare come quella chevediamo nella nebulosa del Granchio (e che fu osservata daastronomi giapponesi e cinesi, ma anche da alcune trib Navajo,nel 1504);

    le stelle pi piccole probabilmente collassano diventando bu-chi neri.

    * Cosa sono i BUCHI NERI? sono masse enormi concentrate inspazi ridottissimi. Sono stelle collassate molto piccole, grandicome un pianeta, che possiedono una gravit cos forte chenemmeno la luce riesce a sfuggire dalla loro superficie. Avretesentito forse parlare di velocit di fuga: la velocit necessariaa sfuggire allattrazione gravitazionale di una pianeta, partendo

    dalla sua superficie. Sui buchi neri la gravit talmente forte che

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    nemmeno la luce, con i suoi 300 mila km al secondo, capace disfuggire allattrazione gravitazionale. Perci un ipotetico raggio

    di luce che partisse dalla superficie di un buco nero, farebbecome un sasso lanciato per aria: percorrerebbe una traiettoriacurva e poi ricadrebbe a terra. Tra laltro per sfuggire allattrazio-ne di un pianeta non basta raggiungere una certa velocit, occorreanche allontanarsi per la via pi breve dalla sua superficie:dunque in linea retta, sempre pi in alto. Dunque ricordate che un

    buco nero non un vero proprio buco: un corpo celeste,solo che appare nero perch cattura tutta la luce che gli passavicino.

    Secondo le attuali teorie relativistiche, i buchi neri provocanouna deformazione tale dello spazio-tempo circostante da creare

    paradossi. Si dice che se un astronauta potesse arrivare nei pressidi un buco nero con una certa angolazione, potrebbe incontrare sstesso nel momento in cui entra. Oppure potrebbe passare inunaltra dimensione. Dunque i buchi neri potrebbero essere

    possibili passaggi, tunnel spaziali.

    LUniverso popolato da molti altri oggetti interessanti. Vedia-mone alcuni.

    * Le PULSAR: il nome viene da Pulsing Star, stella pulsante dineutroni. una stella che emette, ai due estremi, due fortiimpulsi radio, e che ruotando su s stessa indirizza questi fasciverso la Terra a intervalli regolari. Dalla Terra, questi impulsiregolari possono dare lidea di un messaggio di vita intelligente.Ma un segnale, appunto, troppo regolare. Si suppone che lePulsar siano quello che rimane di una supernova. Come maiemettono solo due fasci? Per il motivo detto prima a propositodei buchi neri. Hanno una massa talmente concentrata e unagravit talmente forte che lenergia che esse stesse emettono dalloro interno riesce a sfuggire solo in minima parte, nelle zone incui si allontana in linea retta dalla superficie.

    * i QUASAR: oggetti quasi stellari di cui si sa molto poco. Sitratta di radiogalassie, che emettono potenti onde radio come sefossero oggetti giganteschi o luminosissimi, quando in realtcome forma e dimensioni non si distinguono dalle altre stelle odalle altre galassie.

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    * le STELLE VARIABILI: a volte pi luminose, a volte meno.Questo pu essere dovuto a motivi interni alla stella (e allora si

    parla di stella variabile intrinseca) o a fattori esterni (variabileestrinseca). Le stelle variabili estrinseche appaiono meno lumi-nose quando un altro corpo celeste (che pu essere un pianeta, ounaltra stella che ruota intorno) passa loro davanti interponen-dosi tra la Terra e loro, eclissandole per un certo periodo. Lestelle variabili intrinseche non vengono oscurate da niente, masono sottoposte a periodi di maggiore e minore luminosit permotivi che non conosciamo. Esistono anche variabili irregolari,che aumentano in modo spettacolare la loro luminosit senzamotivi apparenti (dando origine alle supernovae) e poi ritornano

    alla loro luminosit normale.

    Tutti questi oggetti di solito non sono sparsi casualmente nellospazio, ma sono concentrati in gruppi che, a seconda della formae delle caratteristiche, prendono diveri nomi. Ci sono per esem-

    pio:

    le GALASSIE: di solito sono a spirale, come la Nebulosa diAndromeda o come la nostra Via Lattea; ma possono essereanche a ellisse, lenticolari, a spirale barrata, o di forma irregolare

    gli ammassi globulari in cui le stelle appaiono ammassate attornoa un punto centralele nebulose: spettacolari nubi di gas cosmico. Come quella adanello del Granchio, residuo di una supernova osservata dagliastronomi cinesi nel 1504. O quella a testa di cavallo in Orione.

    A volte le galassie possono essere a coppie: una pi grande e unapi piccola che le ruota intorno, oppure raggruppate. La nostraVia Lattea fa parte di un gruppo locale comprendente una decinadi oggetti tra cui le Nubi di Magellano e la Galassia gemella diAndromeda.

    7. DISTANZE ASTRONOMICHE RELATIVITA:

    Unit astronomiche, Anno-luce, Parallasse, Parsec.

    Universo in espansione. Relativit.

    Lastrologia, abbiamo visto, riduce luniverso ad un piano solo,quello dellEclittica. Potremmo affermare che una specie diastronomia a due dimensioni (il che ovviamente non significa

    necessariamente astronomia semplificata o banalizzata!).

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    Inoltre si basa su una visione geocentrica che annulla di fatto ledistanze, immaginando luniverso come una sfera che circonda la

    Terra ad una distanza difficilmente definibile.

    Ma vediamo quali sono le unit di misura che utilizzano gliastronomi pi frequentemente, e come possiamo sapere a chedistanza si trova, da noi osservatori, un oggetto dello spazioesterno.

    * UNITA ASTRONOMICA: la distanza media Sole-Terra, ecorrisponde a 149 milioni e 1/2 di km (afelio 152 - perielio 147milioni di km). Due astronomi, Titius e Bode, hanno ritenuto di

    trovare una certa regolarit nelle distanze dei pianeti dal Sole,misurate in unit astronomiche. Mercurio si trova a 0,4 UA dalSole, Venere a 0,7 UA, la Terra a 1 UA, Marte a 1,5 UA. Un altro

    pianeta si dovrebbe trovare a 2,8 UA dal Sole e l ci troviamola fascia degli asteroidi. Giove si trova a 5 UA, Saturno a 9,5 UA,Urano a 19 UA, Nettuno a 30 UA e Plutone a 39 UA dal Sole.

    * ANNO-LUCE: corrisponde alla distanza percorsa dalla luce(che, si suppone, viaggia sempre e costantemente a 300.000 km/sec) in un anno. Sempre che sia costante! Corrisponde ad unadistanza di 9 trilioni e mezzo di km.Il Sole si trova a 8 minuti-luce dalla Terra. Questo vuol dire chela luce del Sole impiega 8 minuti ad arrivare ai nostri occhi.Dunque, quando lo vediamo sorgere in realt si gi spostato.

    Noi lo vediamo sempre comera 8 minuti fa! La Luna lontanapoche frazioni di secondo-luce. La stella pi vicina, Proximacentauri, si trova a 4 anni-luce. Quindi noi la vediamo comera 4anni fa!

    * Parallasse: Si tratta di un metodo di misurazione trigonometri-ca, che permette di misurare con una certa precisione le stelle

    piuttosto vicine. un sistema che funziona per piccole distanzeastronomiche: fino a 30 anni luce d una precisione oltre l85%,ma per distanze maggiori non pi affidabile. Il limite massimofino a cui funziona la parallasse di 400 anni luce.

    Per avere unidea di cos la parallasse trigonometrica dobbiamoosservare un oggetto relativamente vicino, proiettato contro unosfondo relativamente lontano. Per esempio, tendiamo il braccio

    tenendo in mano una biro e osserviamo la biro prima con un

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    occhio, poi con laltro. La biro sembra spostarsi rispetto alfondo. Questo spostamento si chiama parallasse, ed dovuto al

    fatto che i nostri due occhi sono conficcati nella nostra testa aduna certa distanza luno dallaltro. Siccome la distanza tra i nostriocchi non cambia (e meno male!), pi loggetto lontano, minoresar il suo spostamento apparente rispetto allo sfondo; pi log-getto vicino, e pi sembrer spostarsi rispetto allo sfondo,giusto?

    Vi ricordate il View-Master? quei dischi di cartone con dellepiccole diapositive a colori e in rilievo disposte a coppie, cheinserite in un particolare visore davano vita a immagini tridimen-

    sionali? Funzionano in base allo stesso principio. Infatti eranofoto scattate da una particolare macchina fotografica con dueobiettivi, posti alla stessa distanza degli occhi.

    Torniamo al nostro esempio: gli occhi, la biro e lo sfondo.Dobbiamo allora immaginare un triangolo ai cui vertici si trovanoi nostri due occhi e loggetto che osserviamo. E poi dobbiamo

    prolungare i due lati del triangolo che partono dai nostri occhi esi congiungono sulloggetto, e proiettarli sullo sfondo. Facendocos disegniamo un altro triangolo, tra loggetto e il fondo. Ci

    siamo?

    Allora abbiamo un triangolo con alcuni elementi noti (che sonola distanza tra i nostri occhi e lo spostamento apparente dellog-getto sullo sfondo) e altri elementi ignoti (la distanza dellogget-to dai nostri occhi), giusto? Con una serie di calcoli trigonometrici possibile calcolare la distanza reale delloggetto. La trigono-metria, sapendo che la somma interna degli angoli di un triangoloqualsiasi = 180, ci permette di calcolare la lunghezza dei latiadiacenti oppure opposti al vertice, rispetto allangolo di cuiconosciamo lampiezza (ma non chiedetemi quali funzioni trigo-nometriche sono usate in questo caso, perch non mi sono

    preparato! magari ne parliamo unaltra volta).

    Ecco, con la Terra avviene una cosa simile. In sei mesi la Terrapercorre mezzo giro attorno al Sole, spostandosi nello spazio dicirca 2 UA (300 mila km circa). una distanza sufficiente a fars che le stelle pi vicine appaiano spostate rispetto allo sfondofatto di stelle pi lontane, che allapparenza rimangono immobi-

    li .

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    La distanza dalla quale il raggio medio dellorbita terrestre (UA) visibile in un secondo di grado si chiama parsec (abbreviazione

    di parallasse al secondo). La cosa si pu dire anche in un altromodo. Quando una stella, in 6 mesi, si sposta di 2 secondi digrado, lontana 1 parsec = 30 trilioni di km = 3,26 anni luce =200 mila unit astronomiche.

    Abbiamo detto che questi metodi di misurazione della distanzasono validi entro certi limiti. Per le distanze maggiori, comefacciamo a sapere a che distanza si trovano le stelle? Ci sono deimetodi indiretti.

    * Per esempio stato scoperto un certo tipo di stella variabile,detto cefeide, il cui periodo di pulsazione direttamente propor-zionale alla sua magnitudine assoluta. Cio si scoperto che lecefeidi pi luminose hanno anche un ciclo di pulsazione pilungo, e quelle meno luminose hanno un ciclo di variabilit pirapido. Cos quando viene scoperta una nuova cefeide, si misurail ciclo di variabilit e da questo si risale alla sua magnitudineassoluta, e rapportata a quella apparente possiamo avere unideaabbastanza precisa della distanza della stella da noi. Come? Beh,non difficilissimo. Immaginiamo di avere due cefeidi che

    seguono un ciclo di durata uguale. Ci significa che hanno lastessa magnitudine assoluta, la stessa luminosit reale. Quelladelle due che appare meno luminosa vuol dire che la pi lontana.

    Questo sistema di misurazione vale per distanze maggiori rispet-to a quelle del parsec, e ci servito per misurare il diametro dellanostra galassia e la distanza delle galassie vicine. Ma anchequesto sistema non vale per misurare distanze maggiori.

    * Ormai lo abbiamo sentito tutti: lUniverso in espansione.Pare che Piero Angela, in una puntata particolarmente riuscita diSuperquark, abbia paragonato luniverso a un panettone che lievi-ta: le stelle e le galassie si allontanano tra di loro come gli acinidi uvetta e i pezzettini di frutta candita allinterno del panettone.Come divulgazione scientifica, mi sembra un po estrema, marende certamente lidea.

    Ma noi come lo sappiamo? Non lo sappiamo per certo, ma lodeduciamo da una serie di considerazioni teoriche basate, solo in

    parte, su alcune osservazioni pratiche. La cosa funziona un po

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    come la distanza delle cefeidi, che viene dedotta in base a unalegge astronomica che dice: la stella cefeide pi ha un ciclo

    lungo, e pi luminosa. In altre parole, la teoria dellespansionedellUniverso non basata sullosservazione diretta. E infatti senoi osserviamo luniverso con un telescopio, non lo vedremo maiespandersi, neanche a stare l centanni tutte le notti a rovinarcila vista con gli occhi attaccati al telescopio. un po come sevolessimo trovare la prova dellevoluzione darwiniana osser-vando per tutta la vita il susseguirsi delle generazioni del nostrogatto, sperando che si trasformi prima o poi in qualcosa che non pi un gatto ma non ancora del tutto unaltra specie. Anchelasciando questo ingrato compito ai nostri nipoti, sar difficile

    poter osservare questo tipo di evoluzione.

    Il discorso diverso se osserviamo le stelle e le galassie attra-verso lenti prismatiche: allora notiamo un fenomeno particolare,noto come spostamento verso il rosso. Di che cosa si tratta?

    Abbiamo parlato dello spettro delle stelle, che mostra delle lineescure su uno sfondo dato dai vari colori dellarcobaleno. Ecco, lamaggior parte delle stelle e delle galassie, osservate al telesco-

    pio con lenti prismatiche, mostra un accumulo di queste linee

    scure nella zona rossa dello spettro. Nel 1929 lastronomoHubble osserv che pi le galassie sono lontane, pi marcato questo spostamento verso il rosso.

    Qui finisce il dato sperimentale, losservazione empirica e gali-leiana. Attenzione: quello che segue speculazione scientifica:nel senso di una deduzione basata sullinterpretazione teorica deidati sperimentali.

    Questo spostamento verso il rosso viene interpretato comeEffetto Doppler. Vediamo allora cos lEffetto Doppler.

    * Effetto Doppler: lo incontriamo innanzi tutto nella fisica delleonde sonore. la deformazione delle onde sonore quando sonoemesse da un oggetto in movimento. Se loggetto fermo, leonde si propagano in cerchio, con loggetto al centro: propriocome le onde concentriche provocate da un sasso lanciato in unostagno. Se loggetto si muove, le onde davanti sono pi ravvi-cinate e quindi producono un suono pi acuto; le onde dietro

    sono pi distanziate e danno un suono pi basso. (es. la famosa

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    pubblicit del: gedppaaaaahhh!)

    Poi c una conseguenza particolare delleffetto Doppler, che dato dallaccumularsi delle onde sonore davanti alloggetto manmano che la velocit aumenta, fino a formare un vero e propriomuro (il famoso Muro del suono) quando la velocit delloggetto molto vicina o uguale a quella del suono (circa 300 metri alsecondo). Ma questo un altro discorso che ha poco a che farecon le stelle.

    Leffetto Doppler riguarda le stelle perch si ritiene che la stessacosa che avviene con le onde sonore avviene anche con la luce. E

    cio che se la fonte luminosa si allontana, le onde luminose chearrivano al nostro occhio sono pi distanziate e loggetto cidovrebbe apparire pi rossastro. Se si avvicina, le onde luminoseche ci arrivano sono pi raggruppate e loggetto ci dovrebbeapparire pi blu.

    Questo non detto che sia del tutto vero, anche perch la naturadella luce non ancora chiara: si comporta a volte come unondae a volte come unemissione di energia. E studi recenti hannodimostrato che questa energia non continua, ma formata dauna serie di pacchettini che avanzano in rapida successione (icosiddetti fotoni).

    Comunque sia non sar certo io a dimostrare che lUniverso nonsi espande. E allora accettiamo che lo spostamento verso il rossodelle linee spettrali sia effettivamente causato dalleffetto Dop-

    pler -> dunque le galassie si allontanano da noi, in tutte ledirezioni, anzi, pi sono lontane e pi rapidamente si allontanano-> e dunque lUniverso in espansione.

    Qualche galassia fa eccezione, e mostra un marcato spostamentoverso il blu. Pertanto secondo questa teoria, in realt si avvicinaa noi. Ma questo viene interpretato come normale allontanamen-to dai valori statistici, perfettamente nella norma (esempio:Curva di Gauss). Dunque in questo caso leccezione non dico checonferma la regola, ma per lo meno non la falsifica.

    Ammettiamo dunque che lUniverso sia in espansione. Perch siespande? Fino a pochi anni fa a scuola insegnavano le tre ipotesi che

    scaturiscono dalla constatazione che luniverso in espansione:

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    lUniverso si espande e continuer a espandersi allinfinito,diradandosi sempre di pi; diventer sempre pi grande e vuoto

    lUniverso si espande e negli spazi vuoti si crea nuova materiainterstellare (ipotesi della creazione continua)lUniverso si espande, ma poi rallenter, si fermer e inizier acontrarsi fino a ritornare allo stato primordiale per poi riscop-

    piare di nuovo (teoria del Big Bang).

    interessante notare che ultimamente le prime due teorie sonosparite dai libri di testo e dai documentari televisivi e che adessola teoria imperante quella del Big Bang, tanto che le altre nonvengono mai nemmeno accennate.

    Credo che un piccolo dettaglio sia sfuggito a molti astronomi. Eriguarda la Velocit della luce, che si credeva costante e irrag-giungibile. Infatti la lettera c nellequazione di Einstein E=mc2cperch indica una costante.

    Questa equazione va letta cos: Lenergia (E) uguale alla massa(m) moltiplicata per la costante (c) al quadrato. Sennonch

    proprio rallentando la luce si scoperto che c non una costante!

    Questo un dettaglio che comporta il venir meno di moltecertezze scientifiche (ma non ce lo dicono). Per esempio cadetutta la relativit di Einstein, basata sul presupposto che nellUni-verso non ci sia niente di pi veloce della luce (nemmenoSuperman!) e che nessun oggetto dotato di massa pu nemmenolontanamente avvicinarsi alla velocit della luce. Anzi, se ciavvenisse, dice Einstein, questo oggetto si gonfierebbe aumen-tando la propria massa a dismisura proprio per frenare edevitare di raggiungere la velocit della luce.

    Ma per quello che interessa noi, non detto che lo spostamentoverso il rosso delle linee scure delle stelle sia veramente causatodal movimento della fonte luminosa.

    Per esempio potrebbe essere causato dal fatto che pi loggetto lontano, pi strada percorre la luce fino a giungere a noi, emagari incontra qualche ostacolo (polveri cosmiche, nubi ioniz-zate, campi gravitazionali) che ne modificano la lunghezzadonda.

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    E poi non detto che la luce si comporti come unonda sonora,e che leffetto Doppler sia applicabile anche alle radiazioni

    luminose.

    Insomma, per questi motivi mi permetto di avanzare un lievissi-mo dubbio sul fatto che lUniverso sia davvero in espansione.

    Ma per carit, che la cosa rimanga tra noi!

    8. UFOLOGIA:

    Possibilit di vita extraterrestre, fenomeno di costume,

    oggetti misteriosi, esseri alieni

    Gli scienziati sono tutti concordi, anche i pi scettici: c unaltapossibilit di vita intelligente nello spazio. Semplici calcolistatistici ce lo dimostrano. Abbiamo miliardi e miliardi di galas-sie composte ciascuna da miliardi di stelle, ognuna delle quali ha

    probabilmente almeno un pianeta che le orbita attorno. Se ancheuna minima parte di questi pianeti fosse abitabile, avremmomolte migliaia di pianeti che possono ospitare forme di vita.

    E se anche una minima parte di questi pianeti che ospitano formedi vita fosse giunto al grado di evoluzione della nostra Terra,avremmo comunque alcune migliaia di pianeti che probabilmentegi in questo momento ospitano forme di vita tecnologicamenteevolute come la nostra, e che pertanto potrebbero teoricamenteentrare in contatto con noi.

    Il problema che le distanze astronomiche sono tali che difficile entrare in contatto. Perch se dovessimo captare unmessaggio proveniente dallo spazio profondo, gi nel momentoin cui lo riceviamo quella civilt potrebbe essere scomparsa,morta e sepolta da milioni di anni.

    Comunque qualcuno ci prova e da un lato manda dei potentisegnali radio con informazioni basilari sulluomo, sulla nostralogica, sulla nostra matematica, sulla nostra composizione fisicaeccetera; sperando ovviamente che qualcuno li capisca. E dallal-tro lato rimane in costante ascolto sperando di ricevere prima o poiun segnale di vita intelligente proveniente dallo spazio. Si tratta del

    progetto SETI: Search for Extra Terrestrial Intelligence, caldeg-

    giato dallastronomo Carl Sagan, scomparso di recente.

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    Questo, per quel che riguarda la vita nellUniverso. E nel nostrosistema solare? Gli scienziati sono scettici: Mercurio e Venere

    sono troppo vicini al Sole, dunque troppo caldi per ospitareforme di vita. Marte forse potrebbe avere ospitato forme di vitain passato, ma adesso non c acqua (non cera acqua nemmenosulla Luna, dicevano, ma di recente si scoperto che ci sonotracce di acqua in fondo ad alcuni crateri). I pianeti dopo Martesono troppo lontani, troppo freddi, non hanno una superficiesolida, non hanno atmosfere respirabili: insomma tutte le scusesono buone per convincerci che non possono ospitare forme divita.

    Per sono stati scoperti interi oceani su Titano, uno dei satellitidi Saturno (la notizia del maggio 2001, ed stata riportata anchedal Televideo della RAI). Si tratta per di masse dacqua, proba-

    bilmente salata, coperte da spessi strati di ghiaccio.

    Ecco perch gli scienziati non credono agli UFO: supponendoche UFO voglia dire astronave extraterrestre (il che tutto dadimostrare) dicono che non esiste una tecnologia cos avanzatada poter superare le enormi distanze astronomiche che abbiamovisto. Ed escludono che questi alieni possano provenire da un

    pianeta o da un satellite interno al nostro sistema solare. E anchese cos fosse, non ammettono (con unottica secondo me piutto-sto riduttiva) che se una civilt si prende la briga di fare un viaggiocos importante, non prenda poi contatto ufficiale con le grandiautorit della Terra (il Papa, il presidente degli Stati Uniti, ilSegretario Generale della NATO).

    Ecco, con questo seminario ho provato a suggerirvi alcuni picco-li dubbi sulla granitica validit delle attuali teorie scientifiche.Tutto sommato una teoria valida nella misura in cui riesce a dareuna spiegazione soddisfacente a un numero maggiore di fenome-ni. La forza di gravit da sola non basta a spiegare perch gli aereivolano, perch la fiamma di una candela va verso lalto e perchuna calamita capace di attirare a s dei piccoli pezzi di ferro.Per queste cose sono spiegabili prendendo in considerazionealtri fattori, altre forze, in una visione della realt pi complessae pi aperta.

    Qualcosa di simile avviene secondo me con gli UFO. possibile

    che essi vengano da altri mondi, ma che ne sappiamo noi di quanto

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    dei pi famosi e discussi contattisti italiani. Non so se ne avetesentito parlare, si chiama Giorgio Bongiovanni ed famoso

    perch stato a lungo stigmatizzato, cio durante una visita a uncerto santuario (che adesso non ricordo) ha avuto una visionemistica e da allora gli sono venute le stimmate: cio delle feritea forma di croce sulla fronte, sulle mani, sui piedi e sul costato;ferite che non si rimarginano mai, e che anzi a volte sanguinanocopiosamente.

    Il contattismo un fenomeno molto discusso, ma che se non altrorisponde a una delle domande degli scettici: perch questi alieni,se esistono e davvero vengono a farci visita, non prendono

    contatto con noi? La risposta : perch in realt hanno gi presocontatto con luomo, ma visto che un contatto a livello ufficiale(ONU, potenze internazionali) non riuscito o non ha avuto irisultati sperati, o comunque indipendentemente da questi con-tatti ufficiali, questi esseri alieni avrebbero deciso di prenderecontatto con alcuni singoli individui.

    Ma vediamo un po di vedere un po meglio cos questo fenome-no UFO. Qui infatti sappiamo tutti di che cosa si occupa lAstro-logia, ma forse non tutti sanno di che cosa si occupa lUfologia.

    Per farlo dovr ripetere in parte quello che ho scritto in un mioarticolo su Ricerca 90, per cui se qualcuno di voi lha gi letto,abbia pazienza.

    Allora; lufologia studia e vaglia le testimonianze di quellepersone che affermano di avere osservato strani oggetti nel cieloo di avere avuto contatti con entit umanoidi. La casistica al

    proposito molto vasta e viene classificata, come proposto perla prima volta dallastronomo-ufologo Allen Hynek (che tralaltro aveva cominciato a occuparsi di UFO da scettico, proprio

    per provare linconsistenza del fenomeno) in Incontri ravvicinatidel:

    tipo: avvistamento di un oggetto nel cielo, senza contatto con ilsuolo n con il testimone, ma comunque a meno di 100 - 150metri di distanza dallosservatore

    tipo: avvistamento di un oggetto a terra o a poca distanza dalterreno; presenza di tracce e bruciature sul terreno probabilmen-

    te causate da un atterraggio

  • 7/27/2019 Astronomia per Astrologi di Luciano Drusetta

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    Astronomia per astrologi Ricerca 90

    tipo (tutti ricorderanno il film di Spielberg): avvistamento diesseri umanoidi senza contatto fisico col testimone

    tipo: contatto o interazione tra uomo e Ufo: rapimenti, raggi cheescono dallastronave e colpiscono il testimone, etc.

    tipo: altri fenomeni presumibilmente connessi con gli Ufo:ferite superficiali che possono indicare interventi, esami subitio esposizione a radiazioni; esperienze mistiche etc.

    Al di l di ci che ognuno di noi pu pensare a proposito di Ufo,il fenomeno esiste e non pu essere negato. Resta dunque da

    ricercarne le cause, scoprire di che cosa si tratta in realt.Potrebbe essere per es