asteroidi e comete pericoli per la terra

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Asteroidi,comete e il pericolo per la terra. Relatore: Federico Pelliccia Di Federico Pelliccia e Manlio Suvieri 18/01/2012 Città della Pieve

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Page 1: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Asteroidi,comete e il pericolo

per la terra.

Relatore: Federico Pelliccia

Di Federico Pelliccia e

Manlio Suvieri

18/01/2012 Città della

Pieve

Page 2: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Di Federico Pelliccia e Manlio Suvieri Relatore Federico Pelliccia

•Il sistema solare comprende 8 pianeti

principali di cui 4 rocciosi e gli altri quattro

gassosi(ciascuno accompagnato dai relativi

satelliti naturali) e diversi pianeti “nani” tra

cui “Eris” e Plutone.

Page 3: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Marte ha due satelliti Demos e Fobos

Giove ha 67 satelliti naturali

Saturno ha 62 satelliti naturali più tutti i corpuscoli degli anelli

Urano ha 27 satelliti naturali

Nettuno ha 13 lune

Plutone ha 5 lune

più un gran numero di corpi minori (comete e asteroidi) e materia

interplanetaria. L’insieme di tutti questi corpi costituisce il nostro

Sistema Solare.

Page 4: Asteroidi e comete pericoli per la terra

L'ipotesi nebulare attualmente è quella generalmente accettata, afferma che il sistema solare ha avuto origine dal collasso gravitazionale di una nube gassosa, la nebulosa solare(circa 4,5miliardi di anni fa).

Si calcola che la nebulosa avesse un diametro di circa 100 UA e una massa circa 2-3 volte quella del Sole.

Page 5: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Dopo cento milioni di anni la pressione e la densità dell'idrogeno nel centro nella nebulosa divennero grandi a sufficienza per avviare la fusionenucleare nella protostella. Il vento solare prodotto dal neonato Sole spazzò via i gas e le polveri residui del disco allontanandoli nello spazio interstellare e fermando così il processo di crescita dei pianeti.

(il vento solare)

Page 6: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Nel Settecento Johann Daniel Tietz (latinizzato in Titius) scoprì una relazione empirica che permette di ricavare le distanze dei pianeti dal Sole tramite una semplice sequenza numerica. La relazione fu successivamente solo divulgata da Bode e prende oggi il nome di legge di Titius-Bode.

La sequenza parte da 0, passa a 3 e raddoppia di volta in volta: 0, 3, 6, 12, 24, 48, 96, 192, 384, 768.

Aggiungendo 4 a ciascun numero e dividendo il risultato per 10, si ottiene la distanza approssimativa dell’orbita in U. A.

Page 7: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Come si evince dalla tabella, anche la fascia degli asteroidi segue questa

legge, occupando il posto compreso tra Marte e Giove, ma Nettuno e Plutone

possiedono uno scarto rilevante.

Pianeta a (U.A.) Legge di Titus-

Bode

Mercurio 0,39 (0+4)/10 = 0,4

Venere 0,72 (3+4)/10 = 0,7

Terra 1 (6+4)/10 = 1,0

Marte 1,52 (12+4)/10 = 1,6

Fascia degli

asteroidi

2,77 (24+4)/10 = 2,8

Giove 5,2 (48+4)/10 = 5,2

Saturno 9,54 (96+4)/10 = 10,0

Urano 19,18 (192+4)/10 =

19,6

Nettuno 30,06 (384+4)/10 =

38,8

Plutone 39,48 (768+4)/10 =

77,2

Page 8: Asteroidi e comete pericoli per la terra

La fascia principale degli asteroidi è una

regione del sistema solare compresa fra le

orbite di Marte e Giove, che contiene la

maggiore concentrazione di asteroidi del

sistema solare.

Quasi metà della massa della fascia

principale è contenuta nei quattro asteroidi

più importanti: Cerere il più grande (1000km

di diametro) ed il primo ad essere scoperto,

dall’italiano Giuseppe Piazzi nel 1801, 4

Vesta, 2 Pallas e 10 Hygiea, che hanno tutti

diametri di oltre 400 km. Cerere in

particolare ha un diametro di circa 950 km

ed è l'unico identificato come pianeta nano.

I rimanenti oggetti della fascia hanno

dimensioni molto inferiori, fino a poco più

che particelle di pulviscolo.

Page 9: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Un asteroide (a volte chiamato pianetino o planetoide) è un corpo celeste simile per composizione ad un pianeta roccioso ma più piccolo, e generalmente privo di una forma sferica; ha in genere un diametro inferiore al chilometro, anche se non mancano corpi di grandi dimensioni.

243 Ida e la sua luna Dactyl, il primo satellite di un asteroide ad essere stato scoperto.

Page 10: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Secondo l'ipotesi della nebulosa la fascia

degli asteroidi conteneva INIZIALMENTE

una quantità di materia più che sufficiente

per formare un pianeta.

tuttavia i planetesimi presenti non poterono

fondersi in un unico corpo a causa

dell'interferenza gravitazionale prodotta da

Giove venutosi a formare prima.

Allora come oggi le orbite dei corpi nella

fascia degli asteroidi sono in risonanza con

Giove, tale risonanza causò la fuga di

numerosi planetesimi verso lo spazio

esterno e impedì agli altri di consolidarsi in

un corpo massiccio.

Sempre secondo questa ipotesi gli asteroidi

osservati oggi sono i residui dei numerosi

planetesimi che si sarebbero formati nelle

prime fasi della nascita del sistema solare.

Secondo l'ipotesi della nebulosa la fascia

degli asteroidi conteneva INIZIALMENTE

una quantità di materia più che sufficiente

per formare un pianeta.

tuttavia i planetesimi presenti non poterono

fondersi in un unico corpo a causa

dell'interferenza gravitazionale prodotta da

Giove venutosi a formare prima.

Allora come oggi le orbite dei corpi nella

fascia degli asteroidi sono in risonanza con

Giove, tale risonanza causò la fuga di

numerosi planetesimi verso lo spazio

esterno e impedì agli altri di consolidarsi in

un corpo massiccio.

Sempre secondo questa ipotesi gli asteroidi

osservati oggi sono i residui dei numerosi

planetesimi che si sarebbero formati nelle

prime fasi della nascita del sistema solare.

Page 11: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Nella meccanica celeste, la risonanza orbitale avviene quando due corpi

orbitanti hanno periodi di rivoluzione tali che il loro rapporto è esprimibile in

frazioni di numeri interi piccoli.

Quindi i due corpi esercitano, l'un l'altro, una regolare influenza

gravitazionale. Questo fenomeno può stabilizzare le orbite e proteggerle da

perturbazioni gravitazionali. Per esempio:Plutone, e alcuni piccoli corpi

celesti chiamati Plutini, sono salvati dall'espulsione da una risonanza 3:2

con Nettuno. Tre rivoluzioni di Nettuno corrispondono esattamente a due

rivoluzioni di Plutone.

Gli asteroidi Troiani si possono considerare protetti da una risonanza 1:1

con Giove.

La risonanza orbitale può anche destabilizzare una delle orbite.

Per esempio: Ci sono una serie di zone quasi vuote nella fascia di asteroidi

chiamate lacune di Kirkwood, dove gli asteroidi sarebbero in risonanza

orbitale con Giove, che ne causerebbe l'espulsione

Page 12: Asteroidi e comete pericoli per la terra

.

I punti lagrangiani identificano un particolare punto di un'orbita in un sistema di corpi, di un pianeta o di un satellite; i punti lagrangiani sono gli unici punti in cui si possono situare corpi minori, o gruppi di corpi minori, per condividere stabilmente l'orbita di un corpo più grande, in quanto le attrazioni gravitazionali si annullano. Situazione tipica è quella degli asteroidi Troiani, tra cui i più famosi sono quelli di Giove (recentemente sono stati scoperti i "Troiani di Nettuno") organizzati in due gruppi(gruppo di Achille,e gruppo di Patroclo)che condividono l'orbita del gigante, uno che lo precede di 60° e l'altro che lo segue alla stessa distanza angolare.

La famiglia di asteroidi Hilda: In verità non si tratta di una famiglia vera e propria, poiché i corpi che la compongono non discendono da un comune oggetto progenitore; è tuttavia una famiglia dinamica, composta da asteroidi intrappolati in un rapporto di risonanza orbitale 2:3 con il pianeta Giove.

Gli asteroidi Hilda percorrono le loro orbite in modo tale da raggiungere l'afelio in posizione diametralmente opposta(rispetto a Giove).

La famiglia deve il suo nome all'oggetto principale che vi appartiene, l'asteroide Hilda, appunto

Page 13: Asteroidi e comete pericoli per la terra
Page 14: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Gli oggetti di grande massa hanno un campo gravitazionale sufficiente ad impedire la perdita di grandi quantità di materia in seguito ai violenti impatti con altri corpi celesti (i frammenti ricadono sulla superficie del corpo principale). I corpi più massicci della fascia degli asteroidi non sarebbero stati invece sufficientemente dotati di massa: le collisioni li hanno frantumati ed i frammenti sono sfuggiti alla reciproca attrazione gravitazionale.

La prova delle avvenute collisioni è osservabile nelle piccole lune che orbitano attorno agli asteroidi più grandi che possono essere considerati frammenti la cui energia non è stata sufficiente per potersi separare dal corpo principale.

Page 15: Asteroidi e comete pericoli per la terra

L'alto numero di asteroidi presenti(si ipotizza siano circa un milione) porta, infatti, ad un ambiente molto attivo, dove le collisioni reciproche avvengono piuttosto frequentemente (in termini astronomici). Una collisione può spezzare un asteroide in molti piccoli frammenti (portando alla formazione di una famiglia di asteroidi), o può unire due asteroidi se avviene ad una bassa velocità relativa. Dopo cinque miliardi di anni, la fascia degli asteroidi odierna somiglia quindi molto poco a quella originale

La maggior parte degli asteroidi hanno eccentricità orbitale inferiore a 0,4 e inclinazione inferiore a 30°.

Pertanto un tipico asteroide ha un'orbita quasi circolare che giace nel piano dell'eclittica, mentre solo alcuni hanno orbite fortemente eccentriche che si estendono al di fuori del piano di quest’ultima.

Gli asteroidi non sono però distribuiti uniformemente: alcune "zone", definite come gruppi di asteroidi con lo stesso periodo orbitale, oppure la stessa inclinazione e così via, sono piuttosto fitte, altre quasi vuote (le zone vuote sono dette lacune di Kirkwood).

Page 16: Asteroidi e comete pericoli per la terra

La Fascia di Kuiper (o Fascia di Edgeworth-Kuiper) è una regione del Sistema Solare che si estende dall'orbita di Nettuno (alla distanza di 30 UA) fino a 50 UA dal Sole. Si tratta di una fascia di asteroidi esterna rispetto all'orbita dei pianeti maggiori.

Nella fascia sono stati scoperti più di 800 oggetti (Kuiper belt objects, o KBO). Il più grande è il pianeta nano Eris, scoperto nel 2005; prima di allora si riteneva che il primato spettasse a Plutone, assieme al suo satellite Caronte; intanto a partire dall'anno 2000 sono stati trovati altri oggetti di dimensioni ragguardevoli: 50000 Quaoar, scoperto nel 2002, è grande la metà di Plutone, e quindi è più grande del maggiore degli asteroidi tradizionali, Cerere. Gli altri KBO sono progressivamente più piccoli. L'esatta classificazione di questi oggetti non è chiara, perché sono probabilmente molto differenti dagli asteroidi più interni.

La maggior parte dei KBO, come si è visto usando la spettroscopia, sono costituiti da ghiaccio ed hanno la stessa composizione chimica delle comete, e così come nelle comete è evidente la presenza di compostiorganici. Molti astronomi pensano che siano appunto comete che, non avvicinandosi mai al Sole, non emettono la loro coda. La distinzione tra cometa e asteroide non è molto chiara e le incertezze abbondano, come mostrato dal caso dell'asteroide 2060 Chirone.

Page 17: Asteroidi e comete pericoli per la terra
Page 18: Asteroidi e comete pericoli per la terra

La teoria dice che la fascia di Kuiper fu inizialmente una regione esterna occupata da corpi ghiacciati dalla massa insufficiente per potersi consolidare in un pianeta. In origine il suo bordo interno era appena oltre l'orbita di Urano e Nettuno, all'epoca della loro formazione (probabilmente tra le 15 e 20 UA). Il suo bordo esterno era ad una distanza di circa 30 UA. Gli oggetti della fascia che entrarono nel sistema solare esterno causarono le migrazioni dei pianeti.

La risonanza orbitale 2:1 tra Giove e Saturno spinse Nettuno dentro la fascia di Kuiper, provocando la dispersione di numerosi dei suoi corpi. Molti di essi furono spinti verso l'interno fino ad interagire con la gravità gioviana che spesso li spinse su orbite molto ellittiche e a volte fuori dal sistema solare. Gli oggetti spinti sulle orbite altamente ellittiche vanno a far parte della nube di Oort. Alcuni oggetti spinti verso l'esterno da Nettuno formano la porzione del "disco disperso" degli oggetti della fascia di Kuiper.

Nella fascia di Kuiper,stazionano sia asteroidi sia

comete,forse discese dalla nube di Oort

Page 19: Asteroidi e comete pericoli per la terra

La nube di Oort (dal nome del suo scopritore Jan Oort) sarebbe una nube sferica di comete posta tra 20.000 e 100.000 UA, o 0,3 e 1,5 anni luce dal Sole, cioè circa 2400 volte la distanza tra il Sole e Plutone.

Questa nube non è mai stata osservata perché troppo lontana e buia perfino per i telescopi odierni, ma si ritiene che sia il luogo da cui provengono le comete di lungo periodo (come la Hale-Bopp e la Hyakutake, recentemente avvistate) che attraversano la parte interna del sistema solare. Le comete dette di corto periodo (tra le quali la Halley è la più famosa) potrebbero invece venire dalla fascia di Kuiper.

Page 20: Asteroidi e comete pericoli per la terra

•Secondo la teoria, la nube di

Oort contiene milioni di nuclei di

comete, che, disturbati da

interferenze gravitazionali,

modificano la loro orbita

penetrando all’interno del

sistema solare dando origine ad

una nuova cometa . La nube

fornisce una provvista continua

di nuove comete, che

rimpiazzano quelle distrutte dai

ripetuti passaggi vicino al Sole.

La teoria sembra confermata

dalle osservazioni successive,

che ci mostrano come le comete

provengano da ogni direzione,

con simmetria sferica.

La nube di Oort è un residuo della nebulosa originale da cui si formarono

il Sole e i pianeti cinque miliardi di anni fa ed è debolmente legata al

sistema solare. Si pensa che anche le altre stelle abbiano una nube di Oort

e che i bordi esterni delle nubi di due stelle vicine possano a volte

sovrapporsi, causando un'occasionale "intrusione" cometaria.

Page 21: Asteroidi e comete pericoli per la terra
Page 22: Asteroidi e comete pericoli per la terra

I Centauri sono una classe di planetoidi ghiacciati del sistemasolare che descrivono un'orbita intorno al Sole compresa fra quelle di Giove e Nettuno;

Chirone, il primo centauro ad essere scoperto, fu individuato nel 1977 e classificato inizialmente come un asteroide di tipo C. Tra il 1986 ed il 1988 le osservazioni dell'asteroide indicarono, senza alcun dubbio, delle variazioni di luminosità, attribuibili alla dispersione di materiali volatili. In poche parole, Chirone, nel suo avvicinamento al perielio, iniziava a sviluppare una chioma cometaria; per la sua duplice natura, è oggi ufficialmente classificato sia come asteroideche come cometa (95/P Chiron), anche se le sue dimensioni sono di gran lunga maggiori di quelle tipiche dei nuclei cometari conosciuti (132-142 km di diametro contro, ad esempio, gli 8-16 km della cometadi Halley).

Per questo motivo proseguono le controversie sulla sua classificazione, mentre altri centauri vengono costantemente monitorati per individuare eventuali segnali di attività cometaria.

Page 23: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Gli studi dinamici condotti sulle loro traiettorie indicano che i

Centauri costituiscono molto probabilmente una condizione orbitale

intermedia per i corpi celesti provenienti dalla fascia di Edgeworth-

Kuiper che si apprestano a trasformarsi in comete a corto periodo

della famiglia di Giove.

La loro evoluzione inizia nel sistema solare esterno, dove

occasionali perturbazioni gravitazionali possono sospingere i

planetoidi della fascia in direzione del Sole, portandoli ad incrociare

l'orbita di Nettuno ed eventualmente ad interagire gravitazionalmente

con il pianeta.

Le loro orbite non restano stabili, ma divengono ALTAMENTE

CAOTICHE, evolvendo in modo rapido e imprevedibile man mano che

essi compiono ripetuti avvicinamenti a uno o più degli altri giganti

gassosi.

Page 24: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Il termine cometa viene dal greco (kométes), cioè chiomato, dotato di chioma.

Una cometa è un oggetto celeste relativamente piccolo, simile ad un asteroide ma composto prevalentemente di ghiaccio.

Nel Sistema solare, le orbite delle comete generalmente si estendono oltre quella di Plutone.

Le comete che entrano nel sistema interno, e si rendono quindi visibili ad occhi umani, hanno orbite ellittiche.

Spesso descritte come "palle di neve sporche", le comete sono composte per la maggior parte di sostanze volatili come biossido dicarbonio, metano e acqua ghiacciati, con mescolati aggregati di polvere e vari minerali.

La sublimazione delle sostanze volatili quando la cometa è in prossimità del Sole causa la formazione della chioma e della coda.

Page 25: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Quando le comete sono prossime al

Sole diventano attive e se ne

distinguono le componenti principali

Una cometa è costituita: da un nucleo

solido

La chioma consiste di una densa nube

di acqua, biossido di carbonio e gas

neutri che vengono sublimati dalla

radiazione solare

La nube di idrogeno è molto estesa (alcuni

milioni di km) ed ha un inviluppo di idrogeno

sparso nello spazio interplanetario

La coda di polvere è composta di

particelle di polvere molto piccole

generate nel nucleo dai gas che lo

compongono. È la parte prominente

della cometa, quella maggiormente

visibile (ad occhio nudo) e si estende

fino a 10 milioni di km di lunghezza.La coda di ioni è costituita dal plasma prodotto

dalla interazione con il Vento Solare e si

estende per oltre 100 milioni di km.

Page 26: Asteroidi e comete pericoli per la terra

La cometa di Halley o 1P/Halley,

ritratta in una fotografia del 1986

(ossia in occasione del suo

ultimo perielio,il prossimo sarà

nel 2061)Sono ben evidenti le

“due code” della cometa.

La cometa Hale-Bopp o C/1995 O1

(Hale-Bopp) fotografata in

occasione del suo primo ed ultimo

perielio (trattandosi di una cometa

non periodica) durante l’aprile

1997.Anche in questo caso sono

ben distinte le due code.

Page 27: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Le comete sono usualmente classificate in base alla lunghezza del loro periodo orbitale.

Sono definite comete di corto periodo quelle che hanno un periodo orbitale inferiore a 200 anni. La maggior parte di esse percorre orbite che giacciono in prossimità del piano dell'eclittica .

Le comete di lungo periodo percorrono orbite con elevate eccentricità e con periodi compresi tra 200 e migliaia o anche milioni di anni.

Le comete extrasolari (in inglese, Single-apparition comets - comete da una singola apparizione) percorrono orbite paraboliche o iperboliche che le portano ad uscire permanentemente dal Sistema solare dopo esser passate una volta in prossimità del Sole .

Comete recentemente scoperte nella fascia principale degli asteroidi (cioè corpi appartenenti alla fascia principale che manifestano attività cometaria durante una parte della loro orbita), percorrono orbite semi-circolari e sono state classificate in una classe a sé .

Esistono infine le comete radenti , dal perielio così vicino al Sole che sfiorano letteralmente la superficie solare ed hanno breve vita

Page 28: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Le comete hanno vita relativamente breve. I ripetuti passaggi vicino al Sole le spogliano progressivamente degli elementi volatili, fino a che la coda non si può più formare, e rimane solo il materiale roccioso. Se questo non è abbastanza legato, la cometa può semplicemente svanire in una nuvola di polveri. Se invece il nucleo roccioso è consistente, la cometa è adesso diventata un asteroideinerte, che non subirà più cambiamenti.

La frammentazione delle comete può essere attribuita essenzialmente a tre effetti: all'urto con un asteroide, ad effetti mareali di un corpo maggiore, quale conseguenza dello shock termico derivante da un repentino riscaldamento del nucleo cometario. Spesso episodi di frantumazione seguono fasi di intensa attività della cometa, indicate col termine inglese outburst. La frammentazione può comportare un aumento della superficie esposta al Sole e può risolversi in un rapido processo di disgregazione della cometa.

Page 29: Asteroidi e comete pericoli per la terra

(Mosaico di immagini

della cometa

Shoemaker-Levy prima

dell'impatto con Giove)

Alcune comete possono subire una fine più violenta:

cadere nel Sole oppure entrare in collisione con un

pianeta, durante le loro innumerevoli orbite che

percorrono il Sistema solare in lungo e in largo.

Le collisioni tra pianeti e comete sono piuttosto

frequenti su scala astronomica: la Terra incontrò una

piccola cometa nel 1908, che esplose nella taiga

siberiana causando l'evento di Tunguska, che rase al

suolo migliaia di chilometri quadrati di foresta.

Page 30: Asteroidi e comete pericoli per la terra

La collisione di una grossa cometa

con la Terra sarebbe un disastro

immane se avvenisse vicino ad una

grande città, perché causerebbe

sicuramente migliaia, se non milioni

di morti.

Nel 1910 la Terra passò attraverso la coda della Cometa di Halley, ma le

code sono talmente immateriali che il nostro pianeta non subì il minimo

effetto.

Fortunatamente, seppur frequenti su scala astronomica, tali eventi sono molto

rari su scala umana, e i luoghi densamente abitati della Terra sono ancora

molto pochi rispetto alle vaste aree disabitate o coperte dai mari.

In realtà recenti studi sostengono che le comete abbiano avuto un ruolo

di fondamentale importanza per la formazione della vita sulla terra,in

quanto portatrici di acqua e sostanze organiche fondamentali.

Page 31: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Il nucleo di ogni cometa perde continuamente materia, che va a formare la coda.

La parte più pesante di questo materiale non è spinta via dal vento solare, ma resta su un'orbita simile a quella originaria.

Col tempo, l'orbita descritta dalla cometa si riempie di sciami di particelle piccolissime, ma molto numerose, e raggruppate in nubi che hanno origine in corrispondenza di un periodo di attività del nucleo.

Quando la Terra incrocia l'orbita di una cometa in corrispondenza di una nube, il risultato è uno sciame di stelle cadenti, come le famose "lacrime di San Lorenzo" (10 agosto), o numerosi sciami più piccoli e meno conosciuti.

A volte le nubi sono densissime: la Terra incrocia ogni 33 anni, la parte più densa della nube delle Leonidi, derivanti dalla cometa 55P/Tempel-Tuttle, nel 1833 e nel 1966 le Leonidi diedero luogo a "piogge", con conteggi superiori alle dieci meteore al secondo.

Page 32: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Dai primi anni del XX secolo divenne usanza comune nominare le comete con il nome degli scopritori

Una cometa può essere nominata dal nome di non più di tre scopritori.

In anni recenti, molte comete sono state scoperte da strumenti manovrati da un consistente numero di astronomi ed in questi casi le comete possono essere nominate dalla denominazione dello strumento. Per esempio, la Cometa IRAS-Araki-Alcock fu scoperta indipendentemente dal satellite IRASe dagli astronomi amatoriali Genichi Araki e George Alcock.

Oggi che la maggior parte delle comete viene scoperta da alcuni strumenti (nel dicembre del 2010, il telescopio orbitante solare SOHO ha scoperto la sua duemillesima cometa) questo sistema è divenuto poco pratico e non è fatto per assicurare ad ogni cometa un nome univoco, composto dalla denominazione dello strumento e dal numero. Invece, è stata adottata una designazione sistematica delle comete per evitare confusione.

Page 33: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Nella nomenclatura astronomica per le comete, la lettera

che precede l'anno indica la natura della cometa e può

essere:

P/ indica una cometa periodica (definita a tale scopo come

avente un periodo orbitale inferiore ai 200 anni o di cui sono

stati osservati almeno due passaggi al perielio);

C/ indica una cometa non periodica (definita come ogni

cometa che non è periodica in accordo alla definizione

precedente);

D/ indica una cometa disintegrata o "persa“;

X/ indica una cometa per cui non è stata calcolata un'orbita

precisa (solitamente sono le comete storiche).

A/ indica un oggetto identificato erroneamente come

cometa ma che è in realtà un asteroide.

Page 34: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Un oggetto near-Earth (in inglese near-Earth object -abbreviato NEO) è un oggetto del Sistema Solare la cui orbita può intersecare quella della Terra. Tutti i NEO hanno la distanza del perielio inferiore a 1,3 UA

I NEO comprendono i seguenti tipi di oggetti:

alcune migliaia di asteroidi near-Earth

le comete la cui orbita si avvicina alla Terra

le sonde orbitanti intorno al Sole

i meteoroidi sufficientemente grandi da essere intercettati nello spazio prima di colpire la Terra.

Page 35: Asteroidi e comete pericoli per la terra

È ormai ampiamente accettato dalla comunità scientifica che le collisioni di asteroidi con la Terra avvenute in passato hanno avuto un ruolo significativo nel disegnare la storia geologica e biologica del pianeta.

L'interesse verso i NEO è aumentato dagli anni '80 in poi con l'aumento della consapevolezza del potenziale rischio di impatti di questo tipo di oggetti con la Terra.

Uno studio scientifico ha dimostrato che Stati Uniti e Cina sono le nazioni più vulnerabili ad un impatto di un meteorite.

La categoria degli asteroidi pericolosi (chiamati anche NEA) possiede un'orbita che giace tra le 0,983 e 1,3 UA dal Sole (al Perielio). Quando un NEA viene rilevato si provvede a trasmettere i relativi dati all'Minor Planet Center per la catalogazione.

Page 36: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Le orbite di alcuni di questi asteroidi intersecano pericolosamente quella della Terra generando un “pericolo collisione”. Gli Stati Uniti, l'Unione europea e altre nazioni stanno monitorando i NEO in un progetto chiamato “Spaceguard”.

Negli Stati Uniti la NASA ha una delega del Congresso per la catalogazione di tutti i NEO grandi almeno 1 km, il cui impatto produrrebbe effetti catastrofici. Fino ad ottobre 2008, sono stati scoperti dalla NASA 982 oggetti NEO. È stato stimato nel 2006 che il 20% di questi oggetti non era stato ancora scoperto. Attualmente si sta pensando di utilizzare i telescopi esistenti in Australia per coprire circa il 30% di cielo che ancora non è stato scandagliato.

Gli oggetti potenzialmente pericolosi (PHO - Potentially Hazardous Objects) sono classificati sulla base di parametri che tengono conto del potenziale avvicinamento alla Terra. Si tratta per la maggior parte degli oggetti che possiede una distanza di intersezione minima all'orbita terrestre (MOID) inferiore o uguale 0,05 UA (7480000 km) e una magnitudine assolutainferiore o uguale a 22,0 (un indicatore grezzo della dimensione). Oggetti le cui dimensioni sono inferiori a 150 m di diametro non sono considerati pericolosi.

Page 37: Asteroidi e comete pericoli per la terra

Cerere: una roccia ricca di acqua, è stato promosso alla categoria pianeta

nano, Orbita nella cintura degli asteroidi tra Marte e Giove la sonda Dawn

della Nasa dopo aver visitato Vesta si sta dirigendo verso Cerere, che

raggiungerà nel 2015

Baptistina: la madre dell’asteroide che estinse i dinosauri.Secondo le

ipotesi più frequenti, questa enorme roccia spaziale avrebbe impattato

contro un altro asteroide, qualcosa come 160 milioni di anni fa. La collisione

avrebbe generato una miriade di enormi frammenti di roccia in ogni

direzione e proprio uno di essi sarebbe finito sul nostro pianeta. Baptistina è

oggi un asteroide della grandezza stimata di 13/30 chilometri di diametro e

viaggia ad una velocità media di 20 chilometri al secondo.

Hektor: l’asteroide troiano di Giove, è un asteroide con una lunghezza ed

una larghezza pari a circa 370 per 200 chilometri. Questa roccia possiede

anche una luna.

Page 38: Asteroidi e comete pericoli per la terra

216 Kleopatra: l’asteroide a forma di osso di cane!

Il nome di Cleopatra gli è stato assegnato perché

le sue due lune hanno avuto origine proprio da

questa roccia, negli ultimi 100 milioni di anni.La

loro scoperta risale a febbraio di quest’anno.

Themis: è una grande roccia localizzata nella fascia principale degli asteroidi .E’ il primo e

l’unico finora noto ad avere del ghiaccio sulla sua superficie. Nel 2009, le osservazioni a

luce infrarossa confermarono la presenza di ghiaccio sulla sua superficie, così come quella

delle molecole di carbone. Queste caratteristiche rendono Themis un asteroide ghiacciato e

pertanto simile se non identico ad una cometa.

Toutatis:un asteroide in prossimità della Terra. Il suo diametro è pari a circa 5,4

chilometri. Fu scoperto il 4 gennaio 1989 e, secondo gli esperti, è passato vicino alla

Terra il 12 di dicembre 2012 alle 6:40 ad appena 6,9 milioni di km da noi (18 volte la

distanza Terra-Luna). Ma, con le sue dimensioni di 5 km, secondo le simulazioni, nel

caso puramente teorico di un impatto, avrebbe prodotto una catastrofe globale. Anche

lui, in ogni modo, è una vecchia conoscenza. Già il 29 settembre 2004 aveva effettuato

un passaggio ravvicinato a 1,5 milioni di km (un’inezia sulla scala delle distanze

astronomiche!).

Apophis: ovvero Armageddon Secondo i calcoli degli astronomi, dovrebbe passare molto

vicino alla Terra nel 2029. Il corpo celeste ha un diametro di duecento metri Si muove alla

velocità di 20 chilometri al secondo per cui l’impatto libererebbe un’energia spaventosa.

effettuerà passaggi ravvicinati nel 2013 e nel 2021.

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l Minor Planet Center (Centro per gli oggetti minori) è un'organizzazione dipendente dalla III divisione, Scienze dei sistemi planetari, dell'Unione Astronomica Internazionale (UAI) ed opera presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory. (SAO) è un istituto di ricerca della Smithsonian Institution con sede a Cambridge, Massachusetts, dove si è unito con Harvard CollegeObservatory (HCO) per formare il Harvard-Smithsonian Center forAstrophysics (CfA). Per incarico dell’Unione Astronomica Internazionale, l'organizzazione è incaricata di raccogliere e conservare i dati osservativi sui corpi minori del Sistema solare(asteroidi e comete), calcolarne l'orbita e pubblicare tali informazioni. Il Minor Planet Center fornisce un certo numero di servizi on line per agevolare l'osservazione di asteroidi e comete, tra i quali il catalogo completo delle orbite dei corpi minori (MPCORB), che può essere liberamente scaricato.

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Si tratta di un certo numero di progetti e tentativi per scoprire e studiare sistematicamente ogni oggetto near-Earth (NEO).

Gli asteroidi e meteoroidi vengono scoperti casualmente da molti telescopi(ma nel caso dei progetti specifici, il cielo viene scandagliato in modo sistematico da propri telescopi a campo largo) che ripetutamente sorvegliano ampi campi del cielo, scattando foto sequenziali di una stessa zona celeste per osservare oggetti in rapido movimento.

Gli sforzi che si concentrano specificamente nella scoperta dei NEO sono considerati parti dello "Spaceguard Survey" (Sondaggio di Guardia-Spaziale) a prescindere dall'organizzazione alla quale siano affiliati o dipendenti economicamente.

vari dispositivi e programmi classificabili come "Spaceguard" non hanno rilevato in anticipo né l'evento meteorico del 6 giugno 2002 (giugno del 2002) né il Vitim event (settembre del 2002). Comunque il 6 ottobre del 2008, il meteoroide 2008 TC3, caduto nel Sudan venne rilevato dal telescopio di 1,5 metri di diametro del Catalina Sky Survey (CSS), osservatorio che si trova nel Mount Lemmon, e venne monitorato estesamente fino a che non colpì la Terra il giorno successivo.

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Deep Impact è una sonda spaziale della NASA progettata per studiare la composizione dell'interno di una cometa. Alle 5:52 UTCdel 4 luglio 2005 una parte della sonda ha impattato con successo il nucleo della cometa Tempel 1, portando alla luce i detriti provenienti dall'interno del nucleo.

Dopo il suo lancio avvenuto il 12 gennaio 2005, la navicella spazialeDeep Impact ha impiegato 174 giorni per raggiungere la cometa Tempel 1 a una velocità di crociera di circa 103.000 chilometri all'ora. Una volta giunta in prossimità della cometa (il 3 luglio), si è separata in due parti, il proiettile e la sonda (fly-by). Il proiettile ha utilizzato i suoi propulsori per intersecare la traiettoria della cometa, impattando 24 ore più tardi con una velocità relativa di 37.000 km/h. Il proiettile aveva una massa di 370 chilogrammi, e nell'impatto con la cometa ha liberato 1.96 × 1010 joule di energia cinetica, l'equivalente di 4,5 tonnellate di TNT. Gli scienziati credono che l'energia prodotta da questa collisione ad alta velocità sia sufficiente per creare un cratere di con un diametro di 100 m (largo quanto il Colosseo)

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Gli asteroidi annunciati in pericoloso avvicinamento alla Terra si sono limitati solo a sfiorarci. Solo qualche milione di chilometri che, in termini astronomici, equivalgono a destare ansie e paure . E come restare indifferenti, sapendo che il nostro pianeta è segnato da una serie considerevole di cicatrici da impatto? Gli astronomi ce lo confermano, il numero delle rocce spaziali a rischio di collisione è molto alto. Nel loro gergo si chiamano PHA, Potentially Hazardous Asteroids, ossia un sottogruppo della più numerosa famiglia dei NEO, i pericolosi Near Earth Objects .

A tal proposito in data 15 febbraio 2013,l’asteroide 2012 DA14 (circa 40 m di diametro) si troverà a una distanza di 21000 km dalla superficie terrestre!! Quindi si tratta di uno dei massimi avvicinamenti in assoluto per oggetti di questo diametro ! Se i dati orbitali sono esatti,l’asteroide attraverserà velocissimo i cieli di Europa e Asia con una magnitudine pari a +6/+7, spostandosi di un diametro lunare al minuto!

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Al momento la popolazione degli asteroidi potenzialmente

pericolosi, con un diametro superiore a 1 km, è stimata in un

migliaio di oggetti. Del 90% conosciamo le orbite e quindi

possiamo prevedere le loro traiettorie. Diverso è il discorso

per gli asteroidi con dimensioni minori, tra 100 m e 1 km

(quelli che potrebbero arrivare sulla Terra senza «vedere»

l’atmosfera): si stima che siano almeno 150 mila e il 90% di

questa popolazione è sconosciuta!

Ma cosa dicono le probabilità? L’impatto di un asteroide di 1

km può verificarsi una volta ogni milione di anni. Per eventi

come quello di Tunguska (quando nel 1908 un «sasso

spaziale» polverizzò 60 milioni di alberi) si stima una

frequenza, in media, di una volta ogni qualche centinaio di

anni.

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In definitiva, la probabilità che un asteroide di dimensioni importanti impatti contro

la Terra è relativamente elevata.Soprattutto se ne parliamo in termini di tempo

astronomico.Invece è un numero meno rilevante se lo consideriamo in rapporto

alla durata media della vita di un essere umano. Ed inoltre le moderne

strumentazioni ci hanno permesso di catalogare finora circa il 90% dei corpi

potenzialmente pericolosi ,di considerevoli dimensioni e di prevederne le

orbite.Infine la missione della NASA Deep Impact ha funzionato anche come un

test per provare a deviare l’orbita della cometa Tempel1 utilizzando la stessa sonda

come un proiettile scagliato ad alta velocità. I risultati sono stati positivi. Quindi

tutto ciò ci consente di vivere la nostra vita con una discreta “serenità” senza

essere ossessionati dalla possibilità costante che un asteroide possa impattare la

Terra da un giorno all’altro senza darci nemmeno il tempo di provare a cambiare il

corso dell’evento.

“Ad ogni modo è importante non prendere la questione

“sottogamba” e quindi continuare a scandagliare il cielo alla

ricerca di questi oggetti perché come abbiamo visto

precedentemente e come la storia ci insegna,non si può mai

sapere quali sorprese può riservarci lo spazio…”

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Relatore: Federico Pelliccia