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Associazione Italiana di Acustica 37° Convegno Nazionale Siracusa, 26-28 maggio 2010 ESPERIENZE A PPL IC ATIV E DI PA E SA G G I SO N O R I ARTIFIC IA LI PER IL M ASCHERAM ENTO DEL RUMORE URBANO M attia Cobianchi(1), Lorenzo Brusci(2) 1,2)Architettura Sonora/B& C Speakers,Firenze

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Page 1: Associazione Italiana di Acustica 37° Convegno Nazionale Siracusa, 26-28 maggio 2010

Associazione Italiana di Acustica37° Convegno Nazionale

Siracusa, 26-28 maggio 2010

ESPERIENZE APPLICATIVE DI PAESAGGI SONORI ARTIFICIALI PER IL MASCHERAMENTO DEL RUMORE URBANO

Mattia Cobianchi (1), Lorenzo Brusci (2)

1,2) Architettura Sonora/B&C Speakers, Firenze

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SOMMARIO

I) L'APPROCCIO SOUNDSCAPE

II) IL PASSAGGIO ANALISI → SINTESI

III) IL SISTEMA IMPIEGATO ED I SUOI COMPONENTI PRINCIPALI

IV) PRINCIPALI ESPERIENZE APPLICATIVE ITALIANE

V) PROBLEMI APERTI E MIGLIORAMENTI

VI) CONCLUSIONI

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I - L'APPROCCIO SOUNDSCAPE

1) Per molte aree urbane le azioni che riducono il livello complessivo di rumore (interposizione di barriere acustiche, modificazioni della viabilità etc.) spesso non sono praticabili.

2) Lo scopo non deve essere solo ridurre il livello del rumore, ma aumentare il benessere generale degli utenti delle aree acusticamente disagiate, perfino a costo di un lieve aumento del livello sonoro complessivo.

Da qui il ricorso all'“approccio soundscape” al rumore ambientale, un paradigma ormai affermato per l'interpretazione, la caratterizzazione e la conservazione di situazioni esistenti attraverso l'uso di descrittori psicoacustici, studi psicologici e sociali in aiuto agli strumenti canonici del tecnico acustico.

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II - IL PASSAGGIO ANALISI → SINTESI

Lo step successivo alla mera caratterizzazione di una situazione esistente è la stesura di un piano di risanamento che sfrutti le stesse peculiarità multidisciplinari dell'approccio soundscape per definire una metodologia di generazione di soundscape artificiali dalle caratteristiche volute per recuperare i soundscape degradati e poco confortevoli.

Questo significa quindi riprogettare insieme ad urbanisti, tecnici acustici competenti, psicologi, sociologi ed autorità competenti le caratteristiche acustiche dell'area da risanare in funzione della sua destinazione d'uso, delle attività che vi si vogliono promuovere o scoraggiare, e delle aspettative degli utenti.

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III - IL SISTEMA IMPIEGATO ED I SUOI COMPONENTI PRINCIPALI

1) “Emettitori sonori” o “diffusori acustici”

2) Software interattivo di mascheramento

3) Contenuti audio, ovvero i mattoni del soundscape artificiale che il software assembla in tempo reale per il risanamento del soundscape esistente

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III-1- “EMETTITORI SONORI” O “DIFFUSORI ACUSTICI”

Sono dei diffusori acustici, impieganti altoparlanti, che vengono appositamente progettati per integrarsi al meglio nel contesto architettonico, paesaggistico e naturale, affinchè l'area da recuperare sia opportunamente “coperta” dal punto di vista acustico con un campo omogeneo ed uniforme di suono, ma allo stesso tempo lo spazio fisico ante operam, così come era definito, non venga stravolto nelle sue caratteristiche estetiche e paesaggistiche dall'introduzione di emettitori sonori puramente funzionali.

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III-2- SOFTWARE INTERATTIVO DI MASCHERAMENTO

Tale software processa in tempo reale i contenuti audio scelti da un database metacompositivo per adattarli alle caratteristiche del rumore da mascherare.

NON E' UN SISTEMA DI CANCELLAZIONE ATTIVA DEL RUMORE!

Perciò il livello di pressione sonora post-operam non potrà che aumentare, ma la diminuzione dell'annoyance compensa ampiamente l'incremento di SPL (ci si attesta su circa 3dBA di incremento di Leq tra situazione ante e post-operam)

I due meccanismi che vengono sfruttati per il mascheramento:1) Mascheramento spettrale/spaziale2) Mascheramento cognitivo/culturale

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III-2-1 MASCHERAMENTO SPETTRALE

Il mascheramento spettrale è il ben conosciuto fenomeno psicoacustico per il quale un suono di una certa frequenza e livello crea una “zona d'ombra” di inudibilità di suoni a frequenze vicine fino ad una certa soglia di livello. Il mascheramento spettrale in un ambiente tridimensionale non può però prescindere dal mascheramento spaziale, cioè il fenomeno psicoacustico per il quale due suoni provenienti da una stessa direzione, se sufficientemente simili spettralmente ed all'interno di una determinata finestra temporale, vengono integrati percettivamente in un unico suono. Viceversa, quando le sorgenti sono molto distanti angolarmente, si verifica lo “spatial unmasking”, ovvero la netta distinzione a livello percettivo di due sorgenti separate ed indipendenti.

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III-2-2 MASCHERAMENTO COGNITIVO/CULTURALE

Il mascheramento cognitivo/culturale è quello più difficile da ottimizzare in quanto legato al contesto socio-culturale ed alle aspettative del pubblico che “hic et nunc” usufruisce lo spazio. Si basa su quello che potremmo chiamare “contenuto informativo” del soundscape: se riesco a stimolare il cervello con un segnale più “interessante” del rumore di fondo, il cervello porrà la sua attenzione su tale segnale (attention-shift), relegando il rumore sullo sfondo percettivo. Se però il suono è “fuori contesto”, cioè non pertinente in alcun modo al soundscape ante operam, il rischio è di generare delle sensazioni di estraneità, allarme, imposizione di contenuto estetico non richiesto, è quindi necessario procedere alla composizione passando necessariamente da un'attenta analisi socio-culturale del background di ricezione.

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DIAGRAMMA A BLOCCHI DEL SOFTWARE DI MASCHERAMENTO

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III-3- CONTENUTI AUDIO

I materiali sonori che costituiscono il database metacompositivo dal quale estrarre gli elementi per la creazione dei soundscape artificiali sono strettamente site-specific e quindi appositamente composti di volta in volta per l'area da bonificare, cioè la composizione è guidata dalle specificità del rumore ambientale misurato e registrato nell'area da bonificare, al fine di risultare consona ed appropriata al tipo di paesaggio sonoro di partenza ed al tipo di attività che si vogliono incoraggiare in quell'area (relax, socializzazione, gioco etc.). Tali materiali sonori sono profondamente coinvolgenti ed immersivi, sfruttando sia in fase di produzione che di riproduzione le potenzialità dei sistemi multi-canale / surround, a 8 e 16 canali.

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IV- PRINCIPALI ESPERIENZE APPLICATIVE ITALIANE

-Giardino Sonoro La Limonaia dell'Imperialino, Firenze (2004-2007)

-Giardino sonoro del Parco Sempione, Milano, giugno 2009

-Giardino sonoro di Villa Aldobrandini, Roma, maggio 2010

-Giardino sonoro del Castello di Bisarno, Firenze, 2010

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IV- PRINCIPALI ESPERIENZE APPLICATIVE ITALIANE

Sono emersi vari possibili percorsi valutativi, alcuni più strettamente legati ai descrittori del soundscape, psicoacustici e non, altri più di ordine sociologico e psico-sociologico. I risultati raggiunti nel Giardino Sonoro La Limonaia dell'Imperialino, sono già di per se indicativi di quanto la "qualità" del soundscape ed il comfort esperito nelle aree bonificate con soundscape artificiali siano aumentati in seguito all'intervento di bonifica e quantificabili attraverso indicatori idonei come lo Slope (Licitra-Memoli) e di quanto il mero dato di livello equivalente non sia altresì sufficiente a prevedere l'effetto di tale intervento di bonifica.

Fino ad ora, in tutti i contesti applicativi affrontati, è da notare la completa assenza di perturbazione sulla fauna locale.

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IV-PRINCIPALI ESPERIENZE APPLICATIVE ITALIANE /2

E’ iniziata una sistematica collaborazione scientifica con l’Istituto IPCF CNR di Pisa (IT), un percorso che potrà permettere una validazione con parametri oggettivi degli strumenti in sviluppo per la generazione automatica di soundscape artificiali, adattati alle specifiche condizioni acustiche degradate di volta in volta esaminate.

L'area scelta per questo studio congiunto è il Nuovo Giardino Sonoro del Castello del Bisarno, Firenze. Tale area è stata scelta in quanto pregevole esempio di giardino all'italiana, acusticamente inquinato dalla adiacente strada di raccordo fra l'uscita Firenze Sud dell'autostrada A1 ed il centro cittadino.

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V- PROBLEMI APERTI E MIGLIORAMENTI IN CORSO

- gestione degli eventi impulsivi, cioè come reagire tempestivamente a bruschi aumenti di livello senza generare allarme negli utenti;

- gestione dei livelli SPL di rumore più elevati senza intraprendere una “guerra all'ultimo dB” e scelta dei limiti di intervento;

- riconoscimento di eventi per separare elementi desiderati del soundscape come urla di bambini, versi di uccelli ed animali (elementi cioè desiderabili ed attesi) dal rumore propriamente detto;

- variabili non acustiche da considerare come variabili di controllo in ingresso al sistema (condizioni meteo, presenza antropica, etc.)

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VI- CONCLUSIONI

- L'esperienza maturata negli ultimi anni, si è consolidata con le più recenti installazioni durante tutto il 2009 e 2010 ed ha mostrato grandi potenzialità ai fini del miglioramento e del recupero di situazioni acusticamente compromesse

- Le promettenti ricerche in corso, punteranno anche a validare ulteriormente, dal punto di vista psicoacustico attraverso opportuni indicatori, ed attraverso indagini socio-acustiche, i soundscape artificiali generati.

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VI- CONCLUSIONI /2

Abbiamo quindi a disposizione un nuovo ed efficace strumento per riprogettare e risanare l'acustica degli spazi aperti urbani, siano essi piazze, giardini, aree disagiate da riqualificare e perfino grandi spazi indoor o semichiusi come stazioni, showroom etc.

La crescita di tale strumento va di pari passo con le opportunità applicative che le autorità competenti, gli

studi di progettazione, i tecnici acustici competenti, potranno e vorranno fornirgli.

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