associazione gados - ritrovarsi (dicembre 2013)

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Torino - Ospedale S. Anna - n° 2 Dicembre 2013 - Anno XXIII The Disasters - Mostra d’arte contemporanea curata dalla dott.ssa Sabrina Sottile nea Notiziario G.A.D.O.S. Associazione ONLUS Tel. 011.3134378 Fax: 011.3134550 e-mail: [email protected] www.gados.it C.C.P. 14794101 Ospedale S.Anna Corso Spezia, 60 10126 Torino Poste Italiane - Spedizione in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 D.C. Fil. TO - DCI. N° 1/2004 “Può, il batter d’ali di una farfalla in Bra- sile, provocare un tornado in Texas?” Così esordì Edward Norton Lorenz, matematico statunitense (1917-2008), noto per essere stato il pioniere della Teoria del Caos, durante una conferen- za tenuta nel 1972 alla New York Aca- demy of Sciences, e questo è stato an- che il filo conduttore che ha perseguito la curatrice Sabrina Sottile nell’ideare la mostra di Arte Contemporanea The Disasters – Il tempo della Rinasci- ta. Nel male, ma soprattutto nel bene, sono i piccoli e sottovalutati cambia- menti che possono innescare un effet- to domino capace di far crollare prima e rinascere poi, un sistema sociale, eco- nomico, culturale ed ecologico. Nel mese di novembre a Torino si è tenu- to, presso la sede della Biblioteca Nazio- nale Universitaria, un evento espositivo, per ora unico nel suo genere in Italia, dedicato agli accadimenti catastrofici e drammatici che stanno segnando ine- sorabilmente il nostro tempo. E’ chiaro che in tale contesto l’arte contemporanea, ormai lontana dal voler sublimare la bellezza, diventa un importante ed inedito veicolo per interpretare la realtà che ci circonda. Non più un’arte autoreferenziale che si muove secondo i dettami, a volte discutibili, del mercato, ma un’arte che si riappropria del proprio valore di- dattico e di divulgazione. Un’arte non più considerata come fine, ma come mezzo al servizio della società stessa. Quello che l’evento The Disasters si è proposto di fare è utilizzare il veicolo dell’arte per trasmettere un preciso mes- saggio di denuncia, ma nel contempo di speranza, affinché ogni persona possa di- ventare consapevole del fatto che qualsi- asi “disastro” può e deve essere affrontato e superato. I temi affrontati dagli artisti di The Disa- sters sono molteplici; la violenza sulle donne, l’infanzia negata, la violenza sugli animali, la malattia, l’uso e la produzione di armi, l’urbanizzazione selvaggia, l’in- quinamento, gli OGM, il vandalismo, il ter- rorismo, l’emarginazione, la violenza sulle minoranze etniche, la comunicazione deviata, il disagio mentale, il precariato lavorativo e molti altri ancora. L’artista Ni- coletta Nava ha trattato, con la sua opera a noi abbinata, il disastro provocato dalla chirurgia plastica esasperata , mentre per noi donne operate al seno la terapia rico- struttiva aiuta a migliorare la qualità di vita post intervento. Ad accompagnare i visitatori in questo percorso di “presa di coscienza”, vi sono state anche Associazioni di Volontariato importanti come l’IPB - International Peace Bureau di Ginevra – già Premio Nobel per la Pace, Lega Ambiente Piemonte e Valle d’Aosta, AVO Associazione Volontari Ospedalieri, Barka On- lus, Bioarmon, Engim Piemonte, Gados Gruppo Assistenza Don- ne Operate al Seno, Il cerchio degli uomini, Luce per la vita, che hanno testimoniato, attraverso la loro reale e concreta esperienza sul territorio, come l’impegno etico, sociale ed ecologico pos- sa essere la via di uscita di una situazione ripiegata su se stessa, ma solo apparente- mente senza soluzione. Ed è proprio un’Italia positiva e propositi- va che questo evento ha voluto mettere in luce, un’Italia determinata a farsi pro- motrice del cambiamento. Ringraziamo i curatori della mostra e, in particolare la dott.ssa Sabrina Sottile per aver pensato a noi e Daniela Bombardie- ri per la sua accoglienza.

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Page 1: Associazione Gados - Ritrovarsi (dicembre 2013)

Torino - Ospedale S. Anna - n° 2 Dicembre 2013 - Anno XXIII

The Disasters - Mostra d’arte contemporanea curata dalla dott.ssa Sabrina Sottile

nea

Notiziario

G.A.D.O.S. Associazione ONLUS

Tel. 011.3134378

Fax: 011.3134550

e-mail: [email protected]

www.gados.it

C.C.P. 14794101

Ospedale S.Anna

Corso Spezia, 60

10126 Torino

Poste Italiane - Spedizione in A.P. Art. 2

Comma 20/c Legge 662/96 D.C. Fil. TO - DCI. N° 1/2004

“Può, il batter d’ali di una farfalla in Bra-sile, provocare un tornado in Texas?” Così esordì Edward Norton Lorenz, matematico statunitense (1917-2008), noto per essere stato il pioniere della Teoria del Caos, durante una conferen-za tenuta nel 1972 alla New York Aca-demy of Sciences, e questo è stato an-che il fi lo conduttore che ha perseguito la curatrice Sabrina Sottile nell’ideare la mostra di Arte Contemporanea The

Disasters – Il tempo della Rinasci-

ta. Nel male, ma soprattutto nel bene, sono i piccoli e sottovalutati cambia-menti che possono innescare un eff et-to domino capace di far crollare prima e rinascere poi, un sistema sociale, eco-nomico, culturale ed ecologico. Nel mese di novembre a Torino si è tenu-to, presso la sede della Biblioteca Nazio-nale Universitaria, un evento espositivo, per ora unico nel suo genere in Italia, dedicato agli accadimenti catastrofi ci e drammatici che stanno segnando ine-sorabilmente il nostro tempo. E’ chiaro che in tale contesto l’arte contemporanea, ormai lontana dal voler sublimare la bellezza, diventa un importante ed inedito veicolo per interpretare la realtà che ci circonda. Non più un’arte autoreferenziale che si muove secondo i dettami, a volte discutibili, del mercato, ma un’arte che si riappropria del proprio valore di-dattico e di divulgazione. Un’arte non più considerata come fi ne, ma come mezzo al servizio della società stessa.

Quello che l’evento The Disasters si è proposto di fare è utilizzare il veicolo dell’arte per trasmettere un preciso mes-saggio di denuncia, ma nel contempo di speranza, affi nché ogni persona possa di-ventare consapevole del fatto che qualsi-asi “disastro” può e deve essere aff rontato e superato. I temi aff rontati dagli artisti di The Disa-

sters sono molteplici; la violenza sulle donne, l’infanzia negata, la violenza sugli animali, la malattia, l’uso e la produzione di armi, l’urbanizzazione selvaggia, l’in-quinamento, gli OGM, il vandalismo, il ter-rorismo, l’emarginazione, la violenza sulle minoranze etniche, la comunicazione

deviata, il disagio mentale, il precariato lavorativo e molti altri ancora. L’artista Ni-

coletta Nava ha trattato, con la sua opera a noi abbinata, il disastro provocato dalla chirurgia plastica esasperata , mentre per noi donne operate al seno la terapia rico-struttiva aiuta a migliorare la qualità di vita post intervento.Ad accompagnare i visitatori in questo

percorso di “presa di coscienza”, vi sono state anche Associazioni di Volontariato importanti come l’IPB - International Peace Bureau di Ginevra – già Premio Nobel per la Pace, Lega Ambiente Piemonte e Valle d’Aosta, AVO Associazione Volontari Ospedalieri, Barka On-lus, Bioarmon, Engim Piemonte, Gados Gruppo Assistenza Don-

ne Operate al Seno, Il cerchio

degli uomini, Luce per la vita, che hanno testimoniato, attraverso la loro reale e concreta esperienza sul territorio, come l’impegno etico, sociale ed ecologico pos-sa essere la via di uscita di una situazione ripiegata su se stessa, ma solo apparente-mente senza soluzione. Ed è proprio un’Italia positiva e propositi-va che questo evento ha voluto mettere in luce, un’Italia determinata a farsi pro-motrice del cambiamento. Ringraziamo i curatori della mostra e, in particolare la dott.ssa Sabrina Sottile per aver pensato a noi e Daniela Bombardie-

ri per la sua accoglienza.

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Ogni grande opera è iniziata ponendo il primo mattone. È proprio questo lo spirito che anima l’associazione GA-DOS e il Rotaract Chivasso.

Ed è proprio ciò che si è percepito nella serata del 17 ottobre 2013,in oc-casione della quale il Rac Chivasso ha organizzato una cena di raccolta fondi da destinare alla citata onlus di volon-tariato guidata dalla Dott.ssa Giuliana Sarteur.

Conciliando la piacevolezza di una cena in compagnia di amici e la serie-

tà dell’oggetto dell’assistenza verso le donne operate al seno, la dott.ssa Sar-teur ha intrattenuto i commensali con un dettagliato discorso attinente alle modalità cui si può fare appello per la prevenzione del cancro al seno e all’importanza di un sostegno psicolo-gico costante ed effi cace nei confronti delle pazienti aff ette da cancro. A ciò è seguita l’estrazione dei numeri vincen-ti della lotteria benefi ca e l’assegnazio-ne dei relativi premi ai possessori dei biglietti fortunati.

Il monte off erte raccolto,contro ogni aspettativa, ha toccato quota 1000€ e la soddisfazione e l’orgoglio sono stati grandi soprattutto nell’ottica che ciò che viene donato a questa associazione non è fi ne a se stesso ma strumentale alla cura di un pro-blema che non andrebbe mai sentito come lontano poiché le pazienti sono, purtroppo,sempre troppo numerose. Non facciamo benefi cenza per gli altri, la facciamo in primis per noi, per il fu-turo dei nostri fi gli.

Be DIFFERENT be PINKUna cena raccolta fondi al Rotaract Club Chivasso

Il nostro Rotaract Club è un piccolo

tassello di un mosaico di solidarietà e

leale cooperazione che in una visione

macro lega tutti i club del mondo e

in quella micro si rifl ette nell’amicizia

e nella reciproca volontà di aiuto che

contraddistingue il nostro gruppo di

amici “Service above self” nella tradu-

zione italiana uffi ciale “servire al di so-

pra di ogni interesse personale” è il no-

stro motto uffi ciale, e non rimane solo

su un piano teorico bensì si rifl ette an-

che nella pratica tramite continui ser-

vices di solidarietà che ci adoperiamo

ad organizzare con cadenza regolare a

sostegno della ricerca medica e di altre

delicate tematiche. Il tutto nell’ottica

che tante piccole gocce compongono

il mare e anche il più piccolo apporto

può avere un peso fondamentale per

molte persone

Le Ragazze in rosa del Rotaract

L’Associazione G.A.D.O.S, gruppo assistenza donne operate al seno vuole ringraziare il Rotaract Club Chivasso per l’opportunità con-cessaci con la giornata “be DIFFERENT be PINK” del 17 ottobre 2013, ideata come raccolta fondi per la nostra associazione.

La giornata svolta a scopo benefi co a favore del GADOS, è stata per noi un’importante risorsa a favore della missione della nostra associazione. Cogliamo l’occasione per inviare a tutti i Dirigenti e soci del Rotaract Club Chivasso, che hanno così generosamente partecipato al pranzo, i nostri più sentiti ringraziamenti.

La Presidente del Gados

Giuliana Sarteur

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La parola chemioterapia - la ‘chemio’- incute un certo disagio, perché evoca-soff erenze, nausee, paure, bruciori in bocca, allo stomaco, disturbi intesti-nali, una fatica profonda, e brutti pen-sieri. Eppure quando s’ha da fare s’ha

da fare; fi no a quando la ricerca non riuscirà a trovare cure capaci di guarire il tumore senza danneggiare gli organi sani. Perché proprio qui sta il punto, i ‘veleni’ della chemioterapia sono ca-paci di uccidere le cellule che si mol-tiplicano, e quindi le cellule tumorali, ma anche le cellule sane degli organi che devono ricostruirsi continuamen-te, come la mucosa del tubo digerente (di qui le stomatiti, esofagiti, gastriti, coliti di cui soff rono molti malati), il midollo delle ossa (di qui le anemie e la conseguente stanchezza) o la radice dei capelli (che quindi cadono). Che fare dunque? Innanzitutto prepararsi già prima di iniziare la terapia.

Se già si soff re di stitichezza, ad esem-pio cambiare subito l’alimentazione: introdurre cibi integrali, ad esempio il pane integrale a lievitazione natu-rale, facile da trovare in molti negozi, e comunque facile da fare in casa; an-cor meglio il pane integrale con i semi di lino; o il riso integrale, che si cuoce in modo diverso dal riso bianco (una tazza di riso ben lavato, due tazze di acqua fredda, un cucchiaino da caff è raso di sale marino integrale, cuocere a fuoco bassissimo per tre quarti d’o-ra, il riso è pronto quando ha consu-mato tutta l’acqua), o altri cereali in-tegrali con verdure, tutti da masticare molto accuratamente. I cibi ricchi di fi -bre non vanno bene, invece, in caso di colite, né durante i cicli di chemiotera-pia, specie i prodotti da forno, perché le fi bre indurite dalla cottura possono irritare meccanicamente le mucose e peggiorarne l’infi ammazione. Durante la chemioterapia, anche in caso di gravi infi ammazioni delle mu-cose, va molto bene mangiare i cere-ali integrali sotto forma di crema, ad esempio la crema di riso (una tazza di riso integrale in sette tazze di acqua, sale marino, cuocere per due-tre ore a fuoco basso poi passare al setaccio

in modo da togliere le fi bre; oppure si può partire da una semola di riso in-tegrale, meglio se macinata di fresco e poi tostata, con cui si può fare una crema in 10-15 minuti, sempre da pas-sare al setaccio). Le mucositi del tubo digerente causano un’aumentata per-meabilità intestinale, che favorisce l’assorbimento di sostanze potenzial-mente tossiche. Per contrastare l’au-mentata permeabilità è utile ispessire la crema di riso con l’amido tratto dal-la radice del kuzu (sciogliere un cuc-chiaino di kuzu in poca acqua fredda, aggiungere alla crema e far bollire per pochi minuti).

All’Istituto dei Tumori di Milano si possono frequentare corsi di cucina per chi deve fare la chemioterapia, dove insegniamo varie ricette a base di crema di riso, abbinate a creme di verdure, e altri accorgimenti per supe-rare meglio questo periodo.

Per prevenire o alleviare la colite è bene evitare carni e formaggi, perché nella putrefazione intestinale delle proteine animali si libera idrogeno solforato, che ha azione tossica sulla mucosa. Può andare bene però un po’ di pesce, anche se ricco di proteine animali, perché il grasso del pesce ri-duce l’infi ammazione. Se l’intestino è infi ammato è utile preparare un bro-do di miso utilizzando anche un cen-timetro di alga Wakame, che contiene mucillagini lenitive (dà un gusto di mare al brodo). Il rischio è che si asso-ci il sapore nuovo del miso con il ma-lessere del trattamento e poi non lo si voglia più gustare.

Consigliamo quindi di introdurre la zuppa di miso e la crema di riso non nei giorni del trattamento ma solo quando è passata la nausea. Contro la nausea possono servire cibi salati e asciutti. Talvolta vengono consigliati cracker e parmigiano, cioè cereali cotti al forno e proteine animali, che come abbiamo detto sono controindicati perché causano irritazione meccanica e chimica. Consigliamo piuttosto di masticare bene una galletta di riso in-tegrale (scegliere quelle con sale).

Se compare diarrea un aiuto lo si può ricevere dal kuzu, che ha la proprietà di irrobustire le pareti dell’intestino. Se ne scioglie un cucchiaino in una tazza di acqua fredda e lo si porta ad ebollizione fi no a che la preparazio-ne non diventa trasparente, a questo punto si aggiungono alcune gocce di tamari (salsa di soia). Va bene anche ispessire con il kuzu la crema di riso. Poiché la chemioterapia può causare anemia, alcuni consigliano di mangia-re carni rosse, ricche di ferro facilmen-te assimilabile. Per non esagerare con le proteine animali consigliamo piut-tosto di usare in cucina le alghe mari-ne, anche solo insaporire le zuppe con alga Nori.

Miso, alga Nori, kuzu e tamari si tro-vano in vendita nei negozi di alimenti biologici. Con queste conoscenze si può migliorare l’alimentazione anche quando si è guariti. Alcuni frangenti della vita invitano a scelte più sobrie. Accogliamoli come opportunità.

Un pregiudizio diff uso è che durante la chemioterapia, per irrobustire l’or-ganismo, sia bene mangiare molto, e mangiare alimenti molto calorici, come gelati, o piatti conditi con bur-ro e panna, o bevande zuccherate, e alimenti ricchi di proteine e di grassi, come uova, carni e formaggi. Questi consigli discendono dalla conoscen-za che quando un tumore è in stadio molto avanzato i malati te ndono a dimagrire e a perdere forze. Ma è ben dimostrato che le diete ipercaloriche e iperproteiche non aiutano.

Questi consigli anzi sono pericolosi per chi si sottopone a chemioterapie precauzionali, come quella che si fa dopo l’intervento per tumore al seno. Durante la chemioterapia infatti le pa-zienti tendono ad ingrassare, mentre se non si ingrassa è più facile guarire.

Franco Berrino,

Direttore del Dipartimento di Medicina

Preventiva e Predittiva,

Istituto Nazionale Tumori, Milano.

L’alimentazione durante la chemioterapia

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re si so in-

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SUL TRASLOCO: La morte e il morire - lettera ad un amico

Caro amico,

fi n da bambino ho avuto terrore della morte e l’approssimarsi del due novem-bre con la visita ai cimiteri era allora in-cubo nel sonno.Soltanto negli ultimi anni, grazie certo all’incontro con chi la morte l’ha vis-suta più da vicino, è un po’ cambiato il mio atteggiamento nei confronti di tale evento.M’hanno aiutato gli ammalati raccon-tandomi il loro soff rire. M’hanno aiuta-to le ricerche sulle esperienze dette di pre-morte, rispetto alle quali ho ricevuto anche testimonianze dirette e ancora le ricerche sullo spiritismo dell’ inizio del secolo scorso hanno contribuito.Diverse persone che si sono trovate in una condizione critica di “morte ap-parente”, rianimate, hanno raccontato esperienze simili.Quasi tutti i soggetti riferiscono una grande sensazione di pa ce, con scom-parsa immediata dei dolori fi sici e persi-stenza della coscienza.

Raccontano di visione del luogo in cui si trovano sebbene gli occhi siano chiusi, riportano quanto viene detto dai medici, infermieri e dai parenti durante i minuti di arresto car diaco. Vedono il loro corpo da un’angolazione diversa dal solito. Raccontano dell’attraversamento di un tunnel, della percezione di luci e la sen-sazione di essere dentro la luce, della visione di paesaggi fan tastici e di una vi-sione pano ramica di tutta la vita vissuta. Dicono dell’incontro con altri esseri di-sincarnati, con i quali co municano tele-paticamente, del desiderio di rimanere in quel luogo e ancora della per cezione di Dio in se stessi.Anche la lettura del materiale raccolto dagli spiritisti mi ha aiutato e mi ha mol-to impressionato per le concordanze che ho trovato con le esperienze dei casi di pre-morte che ti ho appena raccontato.

Tutti si sono ritrovati in forma umana nel mondo spirituale. Quando narrano di aver visto il proprio cadavere sul letto di morte per lo più accennano al fenome-no del loro corpo eterico condensatosi al di sopra del corpo fi sico. Aff ermano di aver ignorato per qualche tempo, od anche per lungo tempo, di essere morti.

Di essere passati per la prova del ricordo di tutte le vicende della loro esistenza. Di essere stati accolti nel mondo spiri-tuale dagli spiriti dei loro familiari o ami-ci che sono intervenuti per guidarli nella nuova dimensione. Di aver trovato che l’ambiente spirituale era un nuovo mon-do obiettivo, sostanziale, reale, analogo all’ambiente terreno spiritualizzato. Di aver appreso come ciò fosse dovuto al fatto che nel mondo spirituale il pensie-ro era una forza creatrice, con la quale uno spirito esistente nel “piano astrale” poteva riprodurre attorno a sé l’ambien-te dei suoi ricordi. E di non aver tardato ad apprendere che la trasmissione del pensiero era il linguaggio spirituale.

Nel corso della mia esperienza ho avuto modo di ricevere da un’ “entità mai in-carnata” che diceva di essere “educatore di libertà”, frammenti di conoscenza e consigli. Anche da lui ho avuto infor-mazioni sulla morte che confermano quanto ti ho già riferito, con aggiunta di aspetti nuovi.Mi è stato detto che il viaggio dell’u-manità è il viaggio dell’ignoranza verso l’illuminazione e che assomiglia a un’in-terminabile marcia di anime attraverso l’eternità.L’obiettivo profondo per ciascun essere, al di là degli obiettivi effi meri, è trovare la fonte del divino in sé e la totale auto-consapevolezza.

In particolare a proposito della morte è stato detto che tutto è materia, come tutto è Spirito e il fenomeno della Vita, testimonia una continua trasformazio-ne di forme. Nel procedere delle esistenze, le forme passano gradualmente dalla condizione iniziale, embrionale, alla maturità che da frutto; per poi lentamente morire e trasformarsi in nuove forme.

L’uomo, nel suo essere multidimensio-nale (corpo – mente- spirito) è assog-gettato alla medesima legge. Perciò la sua vita di espansione, dall’infanzia alla maturità, produce il frutto; la sua vita di concentrazione, dalla maturità alla de-crepitezza, concentra l’intera vita in un embrione vitale. La morte è la matura-zione della concentrazione, e l’anima di un morto è il frutto maturato e concen-

trato nel suo seme, che contiene, in vir-tù e in potenza, il compendio della vita vissuta e delle vite vissute.La consapevolezza delle esperienze fon-damentali di ogni vita rimangono im-presse in modo indelebile nell’anima e la accompagnano dopo la morte, come unico bagaglio di una vita, costituendo ciò che son detti “atomi permanenti” della personalità permanente .

Ciò che è inscritto nei nostri atomi per-manenti è eterno, assai più di ciò che è inscritto nelle nostre cellule.Il raggiungimento della totale autocon-sapevolezza conduce all’immortalità e all’eternità.Nel trasloco (la morte), la personalità permanente (anima) ha il sentire dell’e-ternità e per la realtà dell’anima, la mor-te è paragonabile al passaggio dalla ve-glia al sonno: una sorta di sogno. Non sempre il trapasso è facile, ci sono persone che hanno notevole diffi coltà a staccarsi dalla dimensione terrena. L’in-vito che ho ricevuto è di cercare di non avere, o meglio di avere il meno possi-bile, conti in sospeso , poiché il trasloco potrebbe essere piuttosto impegnativo.

Trai un po’ tu da quanto ho esposto le considerazioni che vuoi. Ti dico ancora la risposta che ebbi dall’e-ducatore di libertà alla domanda su come sarà il dopo morte.“Non temere: mi fu detto, sarai molto bello. Noi siamo al di fuori delle incar-nazioni, quindi, quando dipartirai non raggiungerai, precisamente, questo tempo e questo spazio, perché ancora dovrai percorrerne di cammino, ma ver-rai accolto, poiché mai chi giunge nel tempo dell’infi nito Amore incontra la solitudine”. Tutto ciò mi ha molto rasserenato e mi piacerebbe che rasserenasse, caro ami-co, anche te, se con la morte ancora devi far pace.

Un aff ettuoso abbraccio

G. Tirone

Ognissanti 2013

G.Tirone, Psicologia dell’anima. Editrice Psiche, Torino, 2005

far pace.

Un aff e

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“Emozioni comprese..emozioni Danzate”

La dott.ssa Paola Montaldo ci racconta...

“Pensieri e parole presi in prestito da un tempo lontano, più di 2000 anni fa, ci off rono visioni che sembrano esse-re eterne e innegabili: tutte le esisten-ze cercano e tendono verso una sola condizione, la felicità, eppure rimane una ricerca ardua e accidentata; “Per la buona salute dell’animo, infatti, nessun uomo è mai troppo giovane o troppo vecchio. E’ bene rifl ettere sulle cose che possono farci felici: infatti, se siamo felici abbiamo tutto ciò che occorre; se non lo siamo, facciamo di tutto per esserlo” lo af-fermava Epicuro.

Tutte le esisten-ze innumerevo-li e diverse, di culture vicine e lontane con usi e costumi dissi-mili, hanno “bi-sogno” di sentirsi UNO ovvero po-ter considerare ciò che accade al di là della di-mensione fi sica e attribuirvi un signifi cato, un bi-sogno dell’uomo di essere unitario nei suoi due aspetti di soma e psiche. “E’ un grande errore che nel trattamento di malattie ci siano medici per il corpo e medici per l’anima, mentre in realtà anima e corpo non possono essere di-visi…Bisognerebbe rivolgere l’atten-zione al TUTTO: poiché là, dove il tutto è indisposto, la parte non può essere sanata” questo lo scriveva Platone.

Ed ecco una proposta di GADOS dove si da’ spazio alla totalità della persona, dove si cerca di allontanarsi da quel dualismo che mette ancora un “trait d’union” tra le parole psiche e soma e dove si cerca con ardore, dolore, labo-

riosità e leggerezza la felicità. Insieme, perché il gruppo aiuta a capire.

Ed ecco la proposta di un corso di tec-niche distensive, basato sul training autogeno di Schultz, inserito in un progetto dal meditato e degno titolo “Emozioni comprese, emozioni dan-zate” (partirà anche il corso di danza) organizzato e fi nanziato dall’Associa-zione GADOS. Le nostre reazioni emo-zionali sono infatti un prezioso alleato terapeutico, che, se ben conosciute e

vissute “da svegli” ci accompagnano nella presa di coscienza delle nostre situazioni di confl itto cooperando in maniera rilevante nel processo di ac-cettazione, cura e riorganizzazione richiesto dalla gestione della malattia.

Il corso, partito il 2 ottobre, è una “va-lida tecnica che ha dato buona prova come terapia psicosomatica di appog-gio”; il training autogeno è infatti un metodo di auto distensione da con-centrazione psichica che consente di modifi care situazioni psichiche e so-matiche. Elaborato dallo psichiatra Jo-hannes Heinrich Schultz, nasce dallo studio sull’ipnosi e si caratterizza per

la mancanza di dipendenza dallo psi-coterapeuta (necessario soltanto per lo stretto periodo di apprendimento del metodo). Questa può essere si-curamente una tecnica introspettiva, non riguarda inizialmente l’anima o la psiche, bensì il corpo e la mente e l’orientamento della nostra volontà su entrambi. Infatti in una prima fase la nostra volontà veicola la mente, che a sua volta veicola il corpo facendolo rilassare, ottenendo benefi ci psico-

fi sici. Essere calmi e profondamente rilas-sati è un’esperienza unica e univoca che coinvolge corpo e mente unitamente. Il metodo consen-te di ottenere una concentrazione pas-siva che permette una benefi ca pausa dalle tensioni della vita quotidiana, un recupero rapido di energie e un accre-scimento delle ca-pacità di aff rontare gli stress e gli eventi ansiogeni.

Ed ecco che 20 don-ne guidate dal dott. Tirone si sono messe

in gioco per allenarsi (training) a por-tare nella loro quotidianità momenti in cui rifugiarsi, per trovare una zona di miglioramento delle proprie ener-gie, richiamare le forze di tutto l’es-sere. Grandi donne che aff rontano la realtà e ne escono raff orzate ed orga-nizzate… “

Paola Montaldo

Il corso si è concluso il 20 novembre e riprenderà nel 2014 docenti: Dott. Giuseppe Tirone Specialista in psi-cologia – Psicoterapeuta Dott.ssa Paola Montaldo – Psicologa

Programma realizzato grazie a un contributo off erto dalla Susan G. Komen-Italia onlus

1a parte: Corso di TRAINING AUTOGENO di Schultz

esercizi del ciclo inferiore ed introduzione agli esercizi del ciclo superiore

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Vellutata di cavolfioreVellutata di cavolfiore

Ingredienti:750 g di cavolfi ore, 2 topinambur, 2 cipolle bianche, 1 carota, 3 gambi di sedano, 1/2 mazzetto di rucola, qualche gambo di prezzemolo, 30 g di farina di riso, 30 g di zenzero fresco, 1 C. olio extravergine, q.b. sale marino e pepe bianco Preparate del brodo vegetale facendo lessare in una pentola 1 cipolla con la carota, il sedano e i gambi del prezzemolo per 1 ora circa. Filtrate e salate leggermente. Nel frattempo fate rosolare una cipolla media tritata fi nemente in una casseruola dove ag-giungerete il cavolfi ore tagliato a piccole cime e i topinambur a dadini. Dopo qualche minuto aggiungete il brodo vegetale e la farina di riso che avrete sciolto a parte in poca acqua fredda. Mescolate e lasciate cuocere il tutto per una ventina di minuti. A cottura ultimata passate al passaverdure oppure frullate con un frullino a immersione e aggiustate di sale. Servite la vellutata con una manciata di rucola fresca tritata fi nemente e poco zenzero grattugiato.

2a parte: DANZATERAPIAIl progetto è gestito dalla dott.ssa Anna Gasco psico- terapeuta e danza terapeuta che intende usare la danza per insegnare alle don-ne a superare il trauma che ha segnato profondamente il loro corpo partendo dal corpo stesso.

Il corso si svolgerà presso lo studio della dott.ssa Anna Gasco

Via Canova 37 - Torino

Ogni venerdì dal 17 gennaio al 21 marzo 2014 ore 17.00 - 19.00ed è rivolto

Sia alle donne che hanno subìto un intervento demolitivo nel corpo e nella psiche, dopo una diagnosi di carcinoma mammario, al fi ne di riappropriarsi della propria corporalità, di riconoscere le proprie emozioni e sentimenti per poterli esprimere, comunicare e condividere.

Sia alle volontarie (donne già operate al seno) e/o operatrici del settore oncologico per elaborare i sentimenti di angoscia, d’impo-tenza e di rabbia e migliorare le capacità comunicative sviluppando risorse creative.

“Emozioni comprese..emozioni Danzate”

Le ricette diLe ricette di Giovanni Allegro: le calde zuppe per combattere il freddoe calde zuppe per combattere il freddo

Zuppa di zucca con crostini al farroZuppa di zucca con crostini al farro

Ingredienti:600 g zucca gialla a cubetti, 1/2 litro di brodo vegetale, 1 cipolla piccola tagliata a dadini, 100 g di cannellini lessati, 2 C. olio extravergine, 1/2 C. di miso d’orzo, 1/2 C. di prezzemolo, 1 foglia di alloro, q.b. rosmarino, noce moscata e sale Lessate i cannellini con una foglia di alloro e qualche ago di rosmarino. Fate raff reddare e frullateli. In un’altra pentola, saltate in poco olio la cipolla, aggiungete la dadolata di zucca, un litro d’acqua in cui avrete sciolto il dado vegetale e portate a bollore. Coprite e fate cuocere fi nchè la zucca risulta tenera. Versate il miso diluito in un po’ di brodo, una pizzico di noce moscata e lasciate sobbollire un minuto. Assaggiate e aggiustate eventualmente di sale. Guarnite con prezzemolo tritato e servite con i crostini di pane abbrustoliti.

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Minestra di farro e lenticchieMinestra di farro e lenticchie

Ingredienti:360 g lenticchie rosse decorticate, 100 g di farro, 50 g di orzo, 150 g cavolo verza, 1 carota, 1 cipolla bianca, , 1 gambo di sedano, 1 pezzetto di alga kombu, 1 C. olio extravergine, 1 C. prezzemolo, q.b. sale marino e spezie Sciacquate accuratamente i chicchi di cereale più volte in acqua fredda e lasciateli in ammollo. Lessate il farro e l’orzo in due parti abbondanti d’acqua e un pizzico di sale. Tagliate le verdure a piccoli dadini e ammollate la kombu. In una pentola versate un cucchiaio di olio, unite le spezie e fate sudare qualche minuto la dadolata di verdure. Aggiungete acqua calda a coprire, unite le lenticchie e la kombu. Coprite e cuocete per 40’. Aggiustate di sale, versate nella zuppa il cereale cotto, il prezzemolo e mesco-late. Fate riposare qualche minuto prima di servire.

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Crema di carciofiCrema di carciofi

Ingredienti:1,2 litri di brodo vegetale, 5 carciofi , 1 cipolla, 1 topinambur, 60 g farina di avena, 3 C. olio extraverginedi oliva, 1 spicchio d’aglio, 1 C. prezzemolo tritato, 1/2 limone, q.b. sale marino integrale Private i carciofi delle foglie esterne più dure, cimateli e tagliate i gambi.Dividete a metà i carciofi , con un cucchiaino eliminate il fi eno centrale, tagliateli a spic-chietti sottili e metteteli a bagno in una terrina con acqua fredda acidulata con il succo di mezzo limone, per impedirne l’ossidazione. Versate 2 cucchiai d’olio in una pentola e rosolate la cipolla aff ettata per qualche minuto. Unite i carciofi ben sgocciolati, un pizzico di sale e fate stufare per 5 minuti a fuoco medio. Aggiungete la farina di avena, mescolate bene e versate il brodo caldo. Proseguite la cottura per 30 minuti. Condite con poco prezzemolo tritato, qualche goccia di olio extravergine e servite.

Continuano nel 2014 i corsi di ontinuano nel 2014 i corsi di Cucina NaturaleCucina Naturale

con il cuoco con il cuoco Giovanni AllegroGiovanni AllegroMercoledì 15-22-29 gennaio, 5 febbraio

Venerdì 7-14-21-28 marzoMercoledì 30 aprile, 7-14-21 maggio

Il Gados invita le donne che hanno subìto un inter-vento e/o una diagnosi di carcinoma mammario e tutte le persone che intendono fare prevenzione a partecipare ai Corsi di cucina naturale: presso l’I.I.S Giolitti, via Alassio 20 a Torino, secondo le di-rettive del prof. Franco Berrino .Per ulteriori informazioni e prenotazione telefonare a: 011.3134378 / 335.1565732 - e-mail [email protected]

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A Natale regaliamo e leggiamo libri!

Mandami tanta vita

Paolo Di Paolo - Ed. FeltrinelliMoraldo, arrivato a Torino per una sessio-ne d’esami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciu-to. Mentre fatica sui testi di fi losofi a e disegna caricature, coltiva la sua ammi-razione per un coetaneo di nome Piero. Alto, magro, occhiali da miope, a soli ventiquattro anni Piero ha già fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidità la deriva autoritaria del Paese.

Sono i giorni di carnevale del 1926. Mo-raldo spia Piero, vorrebbe incontrarlo, imitarlo, farselo amico, ma ogni tentativo fallisce. Nel frattempo ritrova la valigia smarrita, ed è conquistato da Carlotta, una fotografa di strada disinvolta e im-prendibile in partenza per Parigi. An-che Piero è partito per Parigi, lasciando a Torino il grande amore, Ada, e il loro bambino nato da un mese. Nel gelo della città straniera, mosso da una febbrile an-sia di progetti, di libertà, di rivoluzione, Piero si ammala. E Moraldo? Anche lui, inseguendo Carlotta, sta per raggiunge-re Parigi. L’amore, le aspirazioni, la ten-sione verso il futuro: tutto si leva in volo come le mongolfi ere sopra la Senna. Che risposte deve aspettarsi? Sono Carlotta e Piero, le sue risposte? O tutto è solo un’il-lusione della giovinezza? Paolo Di Paolo, evocando un protagonista del nostro Novecento, scrive un romanzo appassio-nato e commosso sull’incanto, la fatica, il rischio di essere giovani

Paolo Di Paolo è nato nel 1983 a Roma.

io che amo solo te

Luca Bianchini - Ed. MondadoriNinella ha 50 anni ed è la sarta più bella di Polignano, uno dei paesi più amati in Puglia. È una donna aff ascinante e dura, che ha un conto aperto con il passato e con il suo paese: molti anni prima non aveva potuto sposare Mimi Scagliusi - il re delle patate - perché suo fratello era stato arrestato per contrabbando e la fa-miglia di lui aveva fatto interrompere il fi danzamento. Ninella sposa così un sa-lentino che non ama, fa due fi glie, resta vedova e si chiude in casa a cucire. Ma il destino, dopo vent’anni, le off re una rivincita: Chiara, la sua primogenita, s’in-namora proprio del fi glio di don Mimi, Damiano, e i due decidono di sposarsi. Il matrimonio di Chiara e Damiano diventa così un matrimonio per interposta perso-na, perché la tensione (e l’attrazione) più grande è tra i loro genitori. Il tutto sotto gli occhi vigili della suocera, dei fi gli e del paese. In una tre giorni impregnata di

preparativi, parenti, cibo e bomboniere, si svolgerà un matrimonio da favola, tra piccoli drammi, colpi di scena e un gran-de amore. Nella girandola dei protagoni-sti, spiccano la sorella della sposa, Nancy (Annunziata all’anagrafe), diciassettenne che deve perdere 5 chili e la verginità, e il fratello gay dello sposo, Orlando, che si presenta alle nozze con una “fi nta fi dan-zata” per salvare le apparenze.

Perduti tra le pagine

Margherita Oggero - Ed. MondadoriUna classe d’asilo in visita al Salone del libro di Torino. Una baby-sitter romena appassionata di letteratura. Due coppie di genitori più o meno aff annate, più o meno in crisi, più o meno felici nella giungla quo-tidiana, tra la routine del lavoro e le distrazioni del cuore. E, soprattutto, due bambini: Leone, che si chiama così per davvero, e Orso, che avrebbe un nome meno “feroce” ma non vuole esse-re da meno del suo amico. Leone e Orso non si conoscono fi no a quando, proprio nella stessa mattina di caos e di carta, non si perdono entrambi tra gli stand della Fiera.

E mentre le maestre, la tata e i genitori si mettono a cerca...

Ferite a morte

Serena Dandini, Maura Misiti

Rizzoli Controtempo 2013

“Sono mogli, sorelle, fi glie, fi danzate, ex fi danzate che non sono state ai pat-ti, che sono uscite dal solco delle rego-le assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: “E se le vittime po-tessero parlare?”. Spiega così la Dandini il progetto di questo volume, che prova

a dar voce a chi da viva non ha po-tuto parlare, a tutte quel-le donne sopraffatte dalla violen-za maschile, per infonde-re coraggio a chi può an-cora farcela.

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A grande richiesta proseguono i corsi di Danza del Ventre!

I corsi base di Danza del ventre con la maestra Anna Maria Emi-liano dell’associazione BellyDea si stanno per concludere.

Le allieve che hanno iniziato, vo-gliono approfondire la nuova tecnica per arrivare al controllo del proprio corpo, con l’armonia e la grazia dei movimenti, che stanno diventando naturali non solo nella danza ma anche nel portamento quotidiano.

Visto il successo del proget-to, continueremo con corsi più avanzati ogni mercoledì dalle 18,15 alle 19,30 presso il presidio S. Anna, corso Spezia 60 a Torino, 4° piano- Sala Rossa Grande, dal 15 gennaio al 2 aprile 2014.

La Compagnia degli Incoscienti ha organizzato per la Nostra Associazione lo spettacolo teatrale dal titolo

“Bigamo per forza”

c/o l’Istituto Avogadro, in corso S. Maurizio 8 Giovedì 10 ottobre alle 20,30

Ringraziamo i nostri amici attori che hanno nuovamente voluto dedicarci il loro lavoro e il loro tem-po contribuendo in modo così generoso alla raccolta fondi per le nostre attività istituzionali !

8 Marzo 20148 Marzo 2014Festeggiamo insieme iFesteggiamo insieme i

del Gados: 1984 − 2014del Gados: 1984 − 2014Quest’anno l’associazione Gados organizza il convegno medico annuale,

presso:Città della Salute e della Scienza

Presidio Le Molinette - TorinoAula Magna Dogliotti

8 marzo 2014Ore 8,30 - 13.00 convegno medico organizzato con l’associazione RaVi

Ore 13.00 - 16,30 festeggiamo insieme i 30 anni dell’Associazione

anni

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Fare richiesta di invalidità civile appena avuto l’esito

dell’istologico

Per la certifi cazione, rivolgersi al proprio medico o ad altri medici autorizzati dall’INPS

Rivolgersi ad un patronato per la compilazione della domandaAgevolazione contributiva

Nel caso in cui sia accertata una invalidità superiore al 74%, la lavoratrice ha diritto ad una maggiorazione contributiva di due mesi per ogni anno eff ettivamente prestato, dal mo-mento in cui viene accertato lo stato di invalidità.

La maggiorazione contributiva non può superare i 5 anni. Congedo straordinario per cure

La normativa esistente ( art.26 legge 118/71; art.10 Dlgs 509/88 )

Congedo straordinario fi no ad un max di 30 gg. all’anno Può essere richiesto dai malati oncologici con un’ invalidità

superiore al 50% L’autorizzazione deve essere rilasciata dal medico di base o

dallo specialista convenzionato La richiesta deve evidenziare la correlazione delle cure con

la patologia La fruizione dei 30 gg. per cure, non rientra nel periodo di

comportoLegge 104/92

Indispensabile l’ accertamento di invalidità Riconoscimento dello stato di gravità ai sensi dell’art.33

consente di poter usufruire di 3 gg. di permesso retribuito al mese

I permessi possono essere frazionati a ore o a mezze giornateNe possono usufruire a scelta: i diretti interessati, i fi gli, il co-

niuge ed i parenti entro il secondo grado Congedo biennale retribuito

Art 42, c.5, Dlgs 26/3/2001, n° 151 Congedi lavorativi retribuiti biennali Prima solo per genitori. A seguito di una serie di sentenze

della Corte Costituzionale anche ai fi gli che assistono il geni-tore ed al coniuge

Mansioni compatibili con lo stato di salute

La lavoratrice può chiedere al datore di lavoro di essere adi-bita a mansioni compatibili con il proprio stato di salute e con la residua capacità lavorativa,compatibilmente con l’or-ganizzazione del lavoro ( D.lgs 62671994)

Permessi ai Lavoratori

La Legge 104/92 sancisce il diritto della dipendente malata di godere di permessi lavorativi per seguire le cure necessarie, concedendo la stessa facoltà anche a un familiare che la assi-ste. In particolare, i benefi ci per donne aff ette da carcinoma mammario sono: una riduzione dell’orario di lavoro (2 ore) o, a scelta, un per-

messo di 3 giorni al mese; il diritto di scegliere, laddove possibile, la sede di lavoro più

vicina al proprio domicilio, nonché il divieto per il datore di lavoro di trasferimento in altra sede senza il suo consenso;

il diritto per la lavoratrice, nel caso in cui sia riconosciu-ta un’invalidità superiore al 50%, di usufruire di 30 giorni all’anno, anche non continuativi, di congedo retribuito per cure mediche connesse allo stato di invalidità;

il diritto a trasformare il proprio contratto di lavoro da tem-

po pieno a parziale, almeno fi no a quando le condizioni di salute non consentono una normale ripresa dell’attività lavorativa;

il diritto a svolgere mansioni compatibili con il proprio stato di salute; in alcuni casi (invalidità riconosciuta superiore al 74%) di poter ri-

chiedere un pensionamento anticipato; il prolungamento del periodo di comporto, cioè il periodo di tem-

po durante il quale il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro (in caso di sospensione per malattia o infortunio). In questo lasso di tempo, la lavoratrice aff etta da tumore potrà go-dere dei trattamenti retributivi, secondo quanto disposto dalla leg-ge e dai contratti collettivi, nonché dei diritti garantiti al lavoratore in malattia.

Permessi ai Familiari

Vengono riconosciuti 3 giorni mensili retribuiti per familiari e affi ni entro il 3° grado a condizione che la persona da assistere non sia ricoverata a tempo pieno.

Il diritto a trasformare il proprio contratto di lavoro da tempo pie-no a tempo parziale, almeno fi no a quando le condizioni di salute della propria famiglia non consentono una normale ripresa dell’at-tività lavorativa.

Congedo straordinario biennale retribuito (continuativo o frazio-nato): viene riconosciuto al lavoratore-genitore, anche adottivo, di un portatore di handicap in situazione di gravità. In caso di decesso o di impossibilità di entrambi i genitori, analogo diritto è ricono-sciuto al fratello o alla sorella conviventi con il malato riconosciuto portatore di handicap grave. Questo diritto spetta anche al coniu-ge convivente prioritariamente rispetto agli altri familiari.

Nel caso di lavoro part-time, i permessi sono ridotti in proporzio-ne al lavoro prestato. I permessi non utilizzati nel mese di compe-tenza non possono essere fruiti nei mesi successivi. Per ottenere i diversi tipi di permesso è suffi ciente farne richiesta al datore di lavoro e/o all’Ente di previdenza cui si versano i contributi. Il perio-do può essere frazionato e l’indennità spettante è pari all’ultima retribuzione percepita.

Congedo biennale non retribuito (continuativo o frazionato): per gravi e documentati motivi familiari, garantisce il diritto alla con-servazione del posto di lavoro, ma vieta lo svolgimento di qualun-que attività lavorativa.

Divieto di lavoro notturno per il lavoratore che abbia a proprio ca-rico la persona disabile in stato di handicap grave.

Particolari facilitazioni per malattia oncologica:

I giorni di ricovero ospedaliero o di trattamento in day hospital e i giorni di assenza per sottoporsi alle cure sono esclusi dal computo dei giorni di assenza per malattia normalmente previsti e sono retribuiti interamente. Questo prolunga indirettamente il periodo di comporto. In particolare: Cicli di cura ricorrenti. Si applicano i criteri della “ricaduta della ma-

lattia” se sul certifi cato viene barrata l’apposita casella e il tratta-mento viene eseguito entro 30 giorni dalla precedente assenza. È suffi ciente un’unica certifi cazione medica in cui venga attestata la necessità dei trattamenti che determinano incapacità lavorativa e che siano qualifi cati l’uno ricaduta dell’altro.

Periodi intermedi. È possibile richiedere l’indennizzo con una certi-fi cazione del medico curante o dell’ospedale.

Day hospital. I giorni della prestazione in regime di day hospital sono equiparati alle giornate di ricovero.

Per fruire dei giorni di assenza per terapie salvavita è necessario spe-cifi care il motivo dell’assenza, che il datore di lavoro potrà chiedere di documentare con idonea certifi cazione medica.

I nostri dirittiI nostri diritti a cura di Anna Maria Olivetti, [email protected] - cell. 335.5822235

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Compilazione della scheda soci secondo le disposizioni in materia

Gentile socia/o

Stiamo aggiornando i dati dei nostri soci: ti preghiamo di compilare la scheda allegata e di farcela pervenire per posta, o via mail ([email protected] ) oppure portandola personalmente al nostro uffi cio GADOS , c/o Presidio S. Anna, corso Spezia 60- 10126 Torino, 1° piano, stanza 9, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, Qui di seguito potrai leggere l’informativa della privacy per il trattamento dei tuoi dati personali.

INFORMATIVA ex art. 13 D.Lgs. 196/2003

Gentile Signore/a,

desideriamo informarLa che il D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”) prevede la tu-tela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti. Ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 196/03, pertanto, Le forniamo le seguenti informazioni:

1. I dati da Lei forniti verranno trattati per le seguenti fi nalità:

• Realizzazione di un archivio dei soci interno all’Associazione

2. Il trattamento sarà eff ettuato con le seguenti modalità:

• Manuale e informatizzato

3. Il conferimento dei dati è facoltativo e l’eventuale rifi uto di fornire tali dati non ha nessuna conseguenza sull’iscrizione ma com-porterà una maggiore diffi coltà di comunicazione.

4. I dati non saranno comunicati ad altri soggetti, né saranno oggetto di diff usione.

5. L’articolo 5 non è applicato in quanto nella domanda di iscrizione non vengono richiesti dati sensibili (per dati sensibili vale a dire dati idonei a rilevare l’origine razziale od etnica, le convinzioni religiose, fi losofi che o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, fi losofi co, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale).

6. Il titolare del trattamento è: G.A.D.O.S. onlus con sede legale in via Giolitti 21 - Torino.

I responsabili del trattamento sono il Presidente (Giuliana Sarteur).

7. (non applicato)

8. In ogni momento potrà esercitare i Suoi diritti nei confronti del titolare del trattamento, ai sensi del D.Lgs. 196/03, art. 7, che per sua comodità riproduciamo integralmente:

Art. 7 Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti

1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2. L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione:

a. dell’origine dei dati personali;

b. delle fi nalità e modalità del trattamento;

c. della logica applicata in caso di trattamento eff ettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;

d. degli estremi identifi cativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;

e. dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a cono-scenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

3. L’interessato ha diritto di ottenere:

a. l’aggiornamento, la rettifi cazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;

b. la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;

c. l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diff usi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:

a. per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;

b. al trattamento di dati personali che lo riguardano a fi ni di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compi-mento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale

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G.A.D.O.S.L’associazione è nata nel 1984 per dare sostegno alle donne che all’atto della diagnosi di cancro si trovano in un grave stato di alterazione ed una forte reazione emotiva.Fino ad oggi abbiamo aiutato più di diecimila donne, prima durante e dopo le terapie oncologiche, e i loro parentiI nostri convegni annuali cercano di portare a noi donne un’informazione chiara e semplice grazie agli interventi di personale medico, e non, altamente qualifi cato.

Gli incontri di auto-aiuto e gli incontri individuali con lo psicologo raff orzano le nostre capacità emotive e fi siche, contribuiscono attivamente al buon esito delle terapie oncologiche, aiutano a renderci più autonome e di conseguenza più attive nei confronti di chi ci sta attorno.

Il tuo contributo ci aiuta a continuare.

Bollettino di c/c postale n. 14794101 intestato a GADOS onlus

Bonifi co bancario sul c/c n.100000120085

Codice IBAN: IT 87P0306909219100000120085

G.A.D.O.S. Associazione ONLUS

Corso Spezia, 60

Tel. 011.3134378 - Cell. 335.1565732

e-mail: [email protected] INTERNET www.gados.it

FAX (presso S. Anna) 011/3134550 ccp 14794101

Se hai bisogno di ascolto ti accogliamo

nella nostra nuova sede di

Corso Spezia 60, 1° piano, stanza 9

tutti i giorni dal lunedì al venerdìdalle ore 10.00 alle ore 12.00

Rispondiamo a domande sulle problematiche lavo-rative e invalidità civili

LE NOSTRE ATTIVITA’

Corso di Benessere Psicofi sico Teorico Pratico:

lo psicologo ti aiuta nella gestione

consapevole dei vissuti emotivi

Corso di Ginnastica Dolce:

rieducazione al movimento;

Corso di Danzaterapia:

emozioni in libertà;

Corso di Danza del Ventre:

l’arte di vivere il momento;

Corsi di cucina naturale

prevenzione a tavola;

Convegno annuale:

con relazioni mediche su temi specifi ci;

Corso di base per la formazione delle volontarie.

Sfi late di moda e corsetteria;

Gite ricreative, Festa della Donna

Anno XXIII n° 2 – dicembre 2013Notiziario semestrale del GADOS

Ospedale Sant’Anna – Corso Spezia, 60 Tel. 011/3134378 – 10126 Torino

Direttore Responsabile

Antonella Roggero

Autorizzazione tribunale

Torino n. 3529 del 2 Maggio 1985

Invio gratuito ai soci sostenitori

Progetto grafi co , impaginazione e stampa:

Tipografi a Casa Circondariale - Ivrea (TO)

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Ringraziamenti“Comunicato: Ricordiamo che l’Associazione vive anche grazie alla vostra quota associa-

tiva che ancora per quest’anno è di 15 euro.”

Cinquemila volte grazie per la Vostra generosità e per il Vostro sostegno!

Le preferenze dei contribuenti con il 5 per mille nella dichiarazione dei redditi per il 2010

sono state generose: per la nostra Associazione questo signifi ca portare avanti le attività

istituzionali a favore delle donne operate al seno e aprirci a nuove iniziative.

La campagna 5 per mille prosegue anche per la dichiarazione dei redditi del 2012: a Voi non

costa nulla e per noi è un aiuto importante.

Ci permettiamo pertanto di ricordarVi il ns. numero di codice fi scale

Associazione GADOS onlus: 97512380011

che potrà essere indicato nel primo riquadro dei quattro che fi gurano nei modelli 730 e/o

Unico insieme alla Vostra fi rma.

Fate il passaparola tra parenti e amici: per noi è vitale! Grazie di cuore.