arte veneta tra passato e futuro - andrea morucchio ·...

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WWW.WINEINART.ORG Verona 5 - 6 aprile 2008 Circolo Ufficiali Castelvecchio A R T E V E N E T A TRA PASSATO E FUTURO Un evento DMA&P | CAA Group Srl www.dmaep.com

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W W W . W I N E I N A R T . O R G

Verona 5 - 6 apr i l e 2008 C i r co lo U f f i c i a l i Cas te l vecch io

A R T E V E N E T AT R A P A S S A T O E F U T U R O

Un evento DMA&P | CAA Group Sr l

www.dmaep . com

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Wine in Art, iniziato nel 2007 a Sciacca in Sici l ia ed arrivato a Verona per laII° edizione, coniuga anche in questa occasione due grandi elementi della tradizionee cultura Italiana: Il Vino e l’Arte.

Come ogni regione e provincia italiana sono espressione di una specifica tradizionevitivinicola, così in ogni territorio si sono sviluppate esperienze artistiche che hannoprodotto importanti nomi dell’Arte di ieri e di oggi.

A Verona Wine in Art metterà a confronto due momenti dell’arte veneta con grandiartisti del primo 900 ed i più significativi rappresentanti delle Nuove Generazioni.

Una mostra insolita almeno in Italia che si pone l’obiettivo di presentare esperienzedi epoche diverse che si esprimono con materiali e gestualità altrettanto differenti.

Gli Artisti e le rispettive opere sono stati selezionati dal Prof. Gian Paolo Marchini, perla sezione Artisti Storici e dal Prof. Alberto Zanchetta, per la sezione NuoveGenerazioni e rappresentano, nel proprio periodo, stili e culture che sono state esono la massima rappresentatività in termini di espressione culturale ed artistica.

Ogni artista delle Nuove Generazioni ha donato un’opera che sarà poi messa all’astaed il ricavato interamente devoluto alla Fondazione Operation Smile Italia pre-sieduta dal Dr. Santo Versace.

Un gesto di solidarietà che sottolinea ancora una volta quanto l’Arte sia sempresensibile al tema del sociale.

Un grazie alle Aziende Partners, alle Istituzioni Pubbliche, ai nove Club del Rotary diVerona, alle Cantine Venete, agli Artisti e Curatori, a tutti gli amici che hannocontribuito a far si che questo evento si potesse realizzare in una città a noi tanto cara.

Dr. Patrizio Vanessi

Provincia di Verona

u n e v e n t o p e r i l s o c i a l e

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A R T I S T I S T O R I C IA C U R A D E L

P R O F . G I A N P A O L O M A R C H I N I

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Pere, olio su cartone telato, 50x35 cm. Firmato, ma senza data.Sul verso è incollato il cartiglio espositivo della IV Quadriennale di Roma del 1943.

Collezione privata. Pubblicato in G.P. Marchini, Vittorino Bagattini.Trent’anni di arte a verona (1930-1950) con alcuni scritti inediti di Renato Birolli, Verona,

Fondazione “Museo Miniscalchi-Erizzo”, 2007, p. 84.

VITTORINO BAGATTINI (Verona, 1908-1983)

Vocato naturalmente alla pittura, nel 1927 egli si diplomò con successo all’Ac-cademia di Pittura e Scultura di Verona, dove ebbe come maestri Antonio Nardie Guido Trentini. Legato da fraterna amicizia con Renato Birolli benché di tem-peramento profondamente diverso, seguì le tappe dell’evoluzione del coetaneocollega di studi, che si era trasferito a Milano già sul volgere del 1927, ripor-tandone profonde suggestioni e radicati convincimenti. Staccatosi ben prestodagli insegnamenti dell’Accademia, egli si accostò a una pittura di sintesi incui al colore è riconosciuta un’inedita valenza plastica: una pittura audace, inassoluta controtendenza con quella allineata ai dettami del regime; ovvia-mente Bagattini non solo non fu compreso nell’ambiente culturalmente chiusodella Verona del tempo, ma talora anche osteggiato. Incurante delle patrie in-comprensioni, egli praticò la strada delle Collettive veneziane della Bevilac-qua-La Masa fino ad approdare alla Quadriennale di Roma del 1935. Ne uscìstroncato da un critico ligio al regime, che definì la sua pittura degenerata.Auspice l’amico Birolli, Bagattini partecipò a due edizioni del Premio Bergamoassieme ai più bei nomi delle avanguardie artistiche italiane dell’epoca. La suaadesione al movimento di “Corrente” avvenne sempre attraverso la mediazionedi Birolli, che Bagattini rincorse da Verona anche nella inopinata svolta neo-cu-bista degli anni 1943-1945.La fine della guerra segnò per Birolli un momento di straordinario e fecondorisveglio, mentre Bagattini, rinchiuso nella sua provincia, finì per essere assor-bito dalle tendenze più appaganti di certa pittura “chiarista” veneta; e dal 1953in avanti cominciarono anche i riconoscimenti, almeno in ambito locale. Tut-tavia la straordinaria stagione della militanza artistica era ormai conclusa.Verona finì per dimenticarlo. Una recentissima retrospettiva, la prima dalla suamorte, si è tenuta nell’autunno del 2007 nella sede della Fondazione “MuseoMiniscalchi-Erizzo” a cura di Gian Paolo Marchini.

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ETTORE BERALDINI (Savigliano [CN], 1887 – Verona, 1965)

Approdato a Verona all’età di cinque anni, nella città scaligera frequentò l’Ac-cademia di Pittura e Scultura sotto la guida di Alfredo Savini, i cui insegnamentiaccolse con sincera adesione. In città si fece conoscere per una serie di cari-cature pubblicate sul “Satanasso” (1906-1908), sul “Can da la Scala” (1919-1926) e quindi sulla bella rivista “Il Garda” (1926-1942). La sua partecipazionealla Biennale di Venezia del 1912 lo portò all’attenzione nazionale. Alla Bien-nale veneziana partecipò ininterrottamente per i successivi trent’anni. Egli es-pose più volte anche alla Permanente di Milano, alla Triveneta di Padova, allaQuadriennale di Torino e, ovviamente, alle Biennali organizzate dalla Societàdi Belle Arti di Verona. Nel 1913 partecipò all’Esposizione nazionale di Napoli;nel 1919 vinse la Quadriennale di Torino e, subito appresso, il Premio nazionale“Fumagalli” bandito dall’Accademia di Brera. Egli espresse il proprio talentosoprattutto nella pittura a olio e nell’incisione. Ritrattista sensibile e acuto, Be-raldini preferì lavorare attorno a immagini di bambini e di vecchi, dando ilmeglio di sè nella rappresentazione della malinconia e addirittura della malat-tia mentale, seguendo appieno anche su tale versante la tendenza pauperis-tica di Savini. I suoi rari paesaggi si connotano di tratti essenziali ma di grandeefficacia, che qualificano e identificano in maniera inequivoca gli scorci rapp-resentati. Sue opere si conservano nelle Gallerie d’Arte Moderna di Verona edi Roma, oltreché in collezioni bancarie e private.

Ettore Beraldini, Borghetto sul Mincio, olio su cartone telato 38x56 cm.Firmato su recto e verso con titolo e dedica, ma senza data.

La data si evince da un cartiglio incollato sul verso: agosto 1938.Il punto di osservazione è dal Ponte visconteo sul versante a valle.

Collezione privata. Inedito.

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GUIDO FARINA (Verona, 1896-Padova, 1957)

Dopo anni giovanili segnati da numerosi trasferimenti di sede, tornato a Veronaegli frequentò brevemente la locale Accademia, dove strinse amicizia con An-gelo Zamboni, Orazio Pigato e Guido Casarini. Egli espose per la prima volta aVerona nel 1916 ricevendone l’ammirazione di Felice Casorati, che acquistò unsuo dipinto. Nel 1920 aderì al gruppo dei “secessionisti” di Ca’ Pesaro e com-inciò a viaggiare per l’Europa. Fu più volte a Parigi, Londra, Berlino. Nel 1924espose alla Biennale di Venezia. A Parigi, in particolare, egli soggiornò ripetu-tamente tra la fine degli anni Venti e durante la prima metà degli anni Trenta,realizzandovi parecchi dipinti: è quello il periodo unanimente considerato comeil migliore della sua carriera artistica.Nel 1937 fu nuovamente a Parigi, invitato all’Esposizione Universale. Dal 1931al 1943 partecipò a tutte le Quadriennali di Roma. Nel 1941 la Società di BelleArti di Verona gli dedicò una personale nel Museo di Castelvecchio.Dopo la seconda guerra mondiale riprese la sua attività di pittore e di inseg-nante, ma il suo periodo più felice rimane quello degli anni Venti e Trenta.

Tetti di Parigi, olio su tavola, 51x37 cm. Senza firma nè data.Autenticato sul verso dalla vedova dell’autore, signora Olga Farina, e assegnato attorno al 1930.

Collezione privata. Inedito.

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ALDO ETTORE KESSLER (Verona, 1884-1974)

Personalità singolare di avvocato e giornalista, egli si dedicò alla pittura comea un nobile diletto e in essa si rifugiò durante gli anni oscuri del Fascismo, dicui fu fiero avversario. Aldo Ettore Kessler fu un autodidatta geniale. Grazie allacostante frequentazione dell’ambiente artistico cittadino, segnatamente conAntonio Nardi, di cui fu amico fraterno, egli approdò alla pittura relativamentetardi, almeno rispetto alla data di nascita. Egli fa parte a pieno titolo di queldrappello di valorosi artisti cittadini formatisi tutti alla scuola di Alfredo Savini,che aderirono alla “secessione” veneziana di Ca’ Pesaro e che insieme, ognunocon la propria connotazione, diedero vita alla felice stagione della pitturaveronese degli anni Venti.Nel 1930 egli approdò alla Biennale di Venezia, ritornandovi nel 1935 per lamostra commemorativa, mentre più volte partecipò alle Collettive organizzatedall’Opera Bevilacqua –La Masa e, ovviamente, alle Biennali della locale Soci-età di Belle Arti e ad altre mostre venete. Nel 1939 Kessler partecipò alla IIIQuadriennale nazionale di Roma, all’epoca la più importante manifestazioneartistica italiana. Dopo la Liberazione, egli riprese la sua attività giornalistica,alla quale era sinceramente vocato, occupandosi anche di rimettere in fun-zione l’Accademia veronese. Il periodo migliore della sua attività artistica siconclude con gli anni Quaranta, anche se egli continuò a cimentarsi con colorie pennelli fino agli ultimi anni di vita. Nel 2004 gli è stata dedicata una granderetrospettiva nella sede della Fondazione “Museo Miniscalchi-Erizzo” a cura diGian Paolo Marchini.

Neve a Verona, olio su tavola, 60x50 cm.Firmato senza data, ma entro il 1935.

Collezione privata. Pubblicato in G. P. Marchini, Omaggio ad Aldo Ettore Kessler, Verona,Fondazione “Museo Miniscalchi-Erizzo”, 2004, vol. II, pp. 26-27.

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Natura morta, olio su tela, 58x44,5 cm.Firmato e datato 1941.

Collezione privata. Inedito.

ANTONIO NARDI (Cerea, 1888-Verona, 1965)

Colto, riservato, grande artista e maestro, egli mosse i primi passi nell’Accad-emia di Verona sotto la guida di Alfredo Savini, da cui apprese il rigore profes-sionale. Alla morte di Savini (1924) a lui fu affidato l’incarico di reggere le sortidell’Accademia veronese assieme al coetaneo Guido Trentini. Da Savini mutuòl’interesse per la ritrattistica, che prevalse nella sua produzione giovanile, maanche l’incontro con Casorati segnò una traccia significativa, per non dire deigrandi autori francesi come Cézanne, Bonnard, Matisse. Egli esordì nel 1918a Torino e a Verona; dal 1919 al 1928 fu sempre invitato alle esposizioniveneziane di Ca’ Pesaro. La sua pittura proseguì tranquilla e serena tenendosilontana dai fermenti pittorici che cominciavano ad agitarsi in Italia almenodalla metà degli anni Trenta.Oltre alla retrospettiva postuma allestita in sala Boggian a cura dell’amicofraterno Aldo Ettore Kessler (1967), sue opere furono esposte nella rassegnatenutasi a Firenze in palazzo Strozzi “Pittura italiana tra il 1915 e il 1935” e allaesposizione parigina “Les réalismes entre Révolution” (1980).

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Sottomarina, olio su tavola, 15,5x21 cm.Firmato, intitolato e datato sul verso: 1952.

Collezione privata. Inedito.

ORAZIO PIGATO (Reggio di Calabria, 1896-Verona, 1966)

Giunto a Verona in giovane età, egli frequentò l’Accademia di Pittura e Scul-tura a partire dal 1915 sotto la guida di Alfredo Savini. Espose per la primavolta nel 1918. Suggestionato dalla pittura di Umberto Boccioni, che svolse ilservizio militare a Verona, Pigato aderì al gruppo dei “secessionisti” di Ca’ Pe-saro. Nel 1922 fu invitato alla XXIII Biennale di Venezia, dove sarebbe tornatopiù volte fino al 1950. In parallelo egli fu assiduamente presente alle Collet-tive veneziane di Ca’ Pesaro. Negli anni Trenta espose a Barcellona, Milano,Roma. Dopo la conclusione della guerra partecipò alla VI Quadriennale di Romadel 1951-’52 e ad altre numerose esposizioni di minore rilevanza. Due annidopo la morte Verona gli dedicò un’antologica curata da Renzo Biason. La pit-tura di Pigato è armoniosa, ricca di poesia, in controtendenza con le avan-guardie contemporanee e si accosta preferibilmente alla cosidetta corrente“chiarista” veneta.

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Primo autunno in giardino, olio su tavola, 25x40 cm.Firmato senza data, ma attribuibile al primo decennio del Novecento.

Sullo sfondo la sommità innevata del monte Baldo.Collezione privata. Inedito.

ALFREDO SAVINI (Bologna, 1868-Garda, 1924)

Pittore per tradizione familiare, studiò all’Accademia di Belle Arti di Bolognacominciando a esporre all’età di diciassette anni. Le sue opere ebbero imme-diato successo e conseguirono vari premi. Nell’anno 1900, vincitore di con-corso, egli assunse la direzione dell’Accademia di Pittura e Scultura di Verona,nella quale raccolse la confusa eredità della gestione di Mosè Bianchi. Savinisi adoperò da subito per rinnovare contenuti e metodi dell’insegnamento pit-torico, facendosi banditore di una scuola en plein air e portando i suoi allievinei dintorni della città a dipingere all’aperto. Accanto a qualche raro consenso,perlopiù dei suoi discepoli, egli riscosse l’ostilità da parte dell’ambientetradizionalista di Verona, ciecamente succube della pittura rutilante di AngeloDall’Oca Bianca, che da subito osteggiò le novità portate da Savini. Egli sidedicò alla direzione dell’Accademia con esemplare scrupolo, favorendo in ognimaniera l’affermazione dei suoi allievi migliori e trascurando, di fatto, la pro-pria attività artistica partecipando raramente a mostre e a concorsi che lovidero, invece, spesso impegnato nel ruolo di commissario della giuria. Il con-fronto impossibile e improponibile sul piano artistico e umano con Dall’OcaBianca lo penalizzò durante tutta la sua non lunga vita. Ma il successo dei suoiallievi, soprattutto dopo l’adesione alla “secessione” di Ca’ Pesaro, rese gius-tizia postuma al Maestro cui va attribuito senz’altro il merito della fiorituradella felice stagione pittorica veronese degli anni Venti del Novecento.

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Natura morta. Fiori e limoni, olio su cartone, 33x47 cm.Firmato e datato 1959. Collezione privata.

Esposto all’VIII quadriennale di Roma (1959-1960).

PIO SEMEGHINI (Quistello [MN], 1878-Verona, 1964)

Dopo una giovinezza connotata da varie esperienze non legate all’arte, tra il1896 e il 1898 egli frequentò le Accademie di Belle Arti prima di Modena equindi di Firenze. Nel 1899 si recò a Parigi, dove conobbe e frequentò MedardoRosso, Ardengo Soffici, Amedeo Modigliani e strinse amicizia con Gino Rossi.Fino al 1914 i suoi soggiorni parigini furono ripetuti e non occasionali. Colpitodalla lezione degli impressionisti - Cézanne in particolare - nel 1905 egliconobbe tra i primi la pittura dei fauves, che esordirono ufficialmente nel Salond’automne di quell’anno, mentre rimase del tutto estraneo davanti alle avan-guardie cubiste e futuriste. Rientrato in Italia, nel 1914 Semeghini approdòper la prima volta a Burano, dove divenne sodale di Umberto Moggioli, PierettoBianco, Arturo Martini e Nino Barbantini. Dopo il richiamo alle armi, egli fissòla propria residenza a Venezia legandosi al gruppo dei “Buranelli”, che nell’isolasi trasferivano a dipingere tra l’estate e l’autunno.Mai dimentico della pittura francese, egli elaborò una propria tavolozza chiara,fatta di poco colore straordinariamente luminoso. La personale del 1919 a Ca’Pesaro ne decretò il successo. L’anno seguente Semeghini fu tra i “secession-isti”, preferendo esporre ben ventidue opere alla Galleria Geri-Boralevi in unasala a lui riservata. In quell’ambito conobbe e strinse amicizia con alcuni artistiveronesi (soprattutto Zamboni, Trentini, Farina, Pigato), che lo invitarono aesporre alle Biennali scaligere della Società di Belle Arti. La sua esperienza diartista e di insegnante di pittura spaziò da Milano a Lucca, a Monza. Nel 1942egli si trasferì a Verona, che divenne da quel momento la città di elezione,anche se ovviamente i suoi contatti continuarono a spaziare in un ben piùampio contesto. Nel 1963 fu nominato Accademico dei Lincei.

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La chiesa di san Giorgio a Verona dai giardini Lombroso, olio su tela, 60x50 cm.Firmato e datato 1925.

Collezione privata. Inedito.

GUIDO TRENTINI (Verona, 1889-1975)

Figlio d’arte – suo padre fu Attilio Trentini fu pittore e decoratore – egli fre-quentò l’Accademia di Pittura e Scultura di Verona sotto la guida di AlfredoSavini. Emancipatosi dalla sua influenza e dalla suggestione su di lui esercitatada Felice Casorati – ospite di Verona tra il 1911 e il 1917 – Guido Trentini diedevita a una sua pittura originale che lo portò nel 1922 a conseguire il primopremio alla Biennale di Venezia con l’opera La lettura. Nel 1924, alla morteimprovvisa di Savini, gli fu affidato l’incarico, insieme ad Antonio Nardi, di reg-gere le sorti dell’Accademia cittadina.Estraneo alle seduzioni del Liberty, egli predilesse uno spontaneo naturalismoassieme a una convinta adesione ai valori plastici della pittura. Nella sua operasi possono distinguere due fasi: la prima, connotata da una cromia semplifi-cata e incadescente di ascendenza secessionistica, la seconda in cui egli rein-terpreta la pittura veneta tradizionale con toni intensi e interiorizzati.Di grande efficacia sono anche i suoi ritratti, soprattutto femminili. Il periodomigliore della sua lunga e prolifica carriera si conclude certamente con laseconda guerra mondiale con una speciale rilevanza per le opere realizzate nelventennio 1910-1930.

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Verona da una torre del Castelvecchio, acquarello su carta, 29x39 cm. Firmato, ma senza data.La data (1935 ca.) si desume dalla presenza della passerella del ponte Garibaldi,

che sostituì il “ponte Neville” demolito nel 1934 e dalla compresenza del ponte della Vittoria,inaugurato il 4 novembre 1929.

Collezione privata. Pubblicato in AA.VV.La pittura a Verona dal primo Ottocento a metà Novecento,

Verona, Banca Mutua Popolare di Verona, 1986, vol. II, p. 375.

ALBANO VITTURI (Verona, 1888-San Bonifacio, 1968)

Dopo gli studi classici egli si laureò in Giurisprudenza a Padova frequentandonel contempo l’ambiente artistico veneto. Partecipò alla spedizione militare inAlbania (1916-1919). Attratto dal Futurismo, non vi aderì preferendovi lo stu-dio di Monet, di Cézanne e del grande post-impressionista francese GeorgeSeurat.Rientrato a Verona nel 1920, si impiegò presso il Comune, dove svolse le fun-zioni di vice-direttore del Museo di Castelvecchio e quindi di direttore dellaGalleria d’Arte Moderna inaugurata nel 1935. Dal 1924 si susseguono le suepartecipazioni alle Collettive veneziane di Ca’ Pesaro; nel 1931 tenne la suaprima personale nella Galleria “Il Milione” di Milano.Richiamato alle armi nella seconda guerra mondiale, dopo la Liberazione sidedicò soprattutto al recupero delle opere salvate dalla tragedia bellica. L’ul-timo ventennio della sua attività fu particolarmente intenso, soprattutto neidisegni. La sua pittura fu caratterizzata da una forte sensibilità plastica delcolore, aliena dall’eccessivo realismo descrittivo privilegiando sempre sintesi eimmediatezza espressiva. Anche per lui il periodo migliore della sua produzionesi esaurisce negli anni del secondo conflitto mondiale.

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N U O V E G E N E R A Z I O N IA C U R A D E L

P R O F . A L B E R T O Z A N C H E T T A

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NENAD BOHAREVICÈ nato a Belgrado nel 1963. Vive e lavora a Verona.PRINCIPALI ESPOSIZIONI:2007 Peter et ses amis au pays des psi, le balet de Jean-Piere Gillard, villa Fraccarolli, Verona2007 Coupures de Gérard-Philippe Broutin, Art film festival, Asolo2007 ></Sfera/I Am At Home, Teca, Verona2006 Nimimina Sfera, Gallery of Contemporary Art, Belgrado2005 I Am At Home, Ex Macello, Verona2004 Water Psychology, Design Exchange Museum, Toronto2002 Microconcepts, Tacheles, Berlino2000 SiliKon, galleria Alternative, Verona1998 The Art Of Otaru Venetian Art Museum, Okkaido-Giappone1997 Vetri Fatui, Fortezza da Basso, Firenze1997 Homage to Dercek Jarman, Quirina, Verona1996 Genius Loci, Abitare il Tempo, Verona1995 Immagini di Cristallo, galleria Alternative, Verona1994 Selection '94, Bevilacqua La Massa, Venezia

Tralùcere, 2008, stampa inkjet su tela, 95x23,5 cm(opera in asta)

Senza titolo, 2008, polipropilene lavorato a caldo, 200x43 cm

Tralùcere, 2008, video, durata 00:05:30

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Le désir paradisiaque (1), 2008, acrilico e inchiostro su telo transparente, 150x150 cm(opera in asta)

GERARD-PHILIPPE BROUTINÈ nato in Francia a Saint-Cloud nel 1948. Vive e lavora a Parigi e a Verona.PRINCIPALI ESPOSIZIONI:2006 Le désir retrouvé, Galleria Peccolo, Livorno2003 Après la fin de l’art, Musée d’Art Moderne, St Etienne,2001 Le tribù dell’arte, Macro, Roma,2000 Lettrisme avanguardia dimenticata, Galleria Civica di Castel San Pietro, Bologna,1996 Photos et documents, Frei Universitat, Berlino1994 Inhabitants of N.Y., Galerie du Théatre Kai, Tokyo1993 Passaggio ad oriente, Biennale di Venezia, Venezia1989 Lettrisme, Galleria Vivita, Firenze1987 La vie des letters in the Sackner Collection, Bass Museum, Miami1984 Letterism - the unknown avant-garde , Franklin Furnace, N.Y.1982 Présence du lettrisme, Centre Pompidou, Parigi,1977 Lettrisme et hypergraphie, Galerie Schindler, Berna1973 Le lettrisme toujours à l’avant-garde, Espace 2000, Bruxelles

A propos des pianos lettristes (1)2008 acrilico e inchiostro su tela 50x40 cm

A propos des pianos lettristes (2)2008 acrilico e inchiostro su tela 50x40 cm

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Nepal, 1999-2007, stampa fotografica digitale su carta, 40x53 cm(opera in asta)

ANDREA MORUCCHIOÈ nato a Venezia nel 1967, dove vive e lavora.PRINCIPALI ESPOSIZIONI:2008 Cuba - un popolo una nazione, Centro Culturale Candiani, Mestre-Venezia2007 Abbiamo fatto bene ad uscire, SPAC, Buttrio-Udine2006 Emerging Code, Galerie Rossella Junck, Berlino2006 Julutställning, Utställningssalongen, Stoccolma2006 Dis-orders, Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Venezia2005 Hollywood, Galleria Contemporaneo, Mestre-Venezia2005 10+4 days on the island, Despard Gallery, Hobart (Australia)2004 Cool, Primo Piano Gallery, Lecce2003 Eidetic Bush, Plimsoll Gallery, Tasmanian School of Art, Hobart (Australia)2003 Fragile Beauty, Stiftung Starke, Berlino2002 Upwardly mobile, Free Manifesta, Museum fur Moderne Kunst, Francoforte2002 Percer_voir #1, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia2000 Dinamiche, Gallery Rossella Junck, Venezia

Nepal, 1999-2007,stampa fotografica digitale su carta, 40x53 cm

Nepal, 1999-2007,stampa fotografica digitale su carta, 40x53 cm

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Di-segni, 2007, cenere su plexiglass; dittico, 18x18 cm cad.(opera in asta)

MARIA ELISABETTA NOVELLOÈ nata a Vicenza nel 1974. Vive e lavora a Udine.PRINCIPALI ESPOSIZIONI:2007 Causa-effetto, nt art gallery, Bologna2006 Torture Garden, Villa di Toppo Florio, Buttrio-Udine2005 Retrovie Avanguardia 1918-2000. Dalle trincee all’Europa, Museo Casabianca, Slovenia2004 Borsa Valori, Basilica Palladiana, Salone degli Zavatteri, Vicenza2003 Q13, Centro Culturale Candiani, Mestre-Venezia2003 Focus, Villacaccia di Lestizza, Udine2001 Eterno Femminino, Modern Art Agency, Casier2001 Inalgo, Da qualche parte, Villacaccia di Lestizza, Udine, Italy2000 Zwei Dimensionen, Deutsche Welle, Colon-Germania2000 Hicetnunc, Ex Essiccatoio Bozzoli, San Vito al Tagliamento, Pordenone1998 Due dimensioni, arte giovane in Italia e Germania, Accademia di Belle Arti di Venezia1997 Emergenza. Nuove immagini under 28, LAMeC, Vicenza1997 La federa di Chlebnikov, Galleria Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia

Di-segni, 2007, cenere su plexiglass; dittico, 21x35 cm cad.

Di-segni, 2007, cenere su plexiglass, 100x100 cm

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Tavola per ombre, 2007, ferro sagomato e smalto, 90x120 cm(opera in asta)

BEATRICE PASQUALIÈ nata a Verona nel 1973. Vive e lavora a Bologna.PRINCIPALI ESPOSIZIONI:2007 Fortart, Fortezza del Girifalco, Cortona2006 Summer tales, Les chances de l’art, Bolzano2005 Open Air, Orto botanico, Parma2005 Anne Cichos, Polona MaheR,, Beatrice Pasquali, Galerie Cicognani, Colonia2004 Intrecciano, Foro Boario, Modena2003 Solitari, Torre di Orlando, Castiglione della Valle2002 In Ralenti, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia2002 Generazioni/2, Palazzo Santa Margherita, Musei Civici, Modena2001 La Natura, l’Arte e la Meraviglia, Museo di Storia naturale, Verona2000 XL premio Suzzara, Galleria del Premio Suzzara, Suzzara1999 Historical Review, Vormgoving-Olanda1997 Printmarking Department, Wimbledon, School of Art, Londra1997 Cahiers du triangle, Palazzo Re Enzo, Bologna/Ecole des Beaux-Arts, Saint-Etienne

Garden reverse,2007, smalto su accaio sagomato, 38x82 cm

Garden reverse,2007, smalto su accaio sagomato,dittico, 90x186 cm

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Corredo 23, 2008, olio su tela, 35x50 cm(opera in asta)

ELISA ROSSIÈ nata a Venezia nel 1980, vive e lavora a Montebelluna (TV)PRINCIPALI ESPOSIZIONI:2007 La Nuova Figurazione Italiana, Fabbrica Borroni, Bollate-Milano2007 Curve Pericolose, Ex Castelli Daziari di Porta Venezia, Casa del Pane, Milano2006 Accesso Negato, Andrea Arte Contemporanea, Vicenza2006 Smalto, Galleria Corsoveneziaotto, Milano2006 Confini, lo spazio del corpo il corpo dello spazio, Palazzo Pigorini, Parma2006 La donna oggetto- miti e metamorfosi al femminile 1900-2005, Castello di Vigevano2005 Accesso Negato, Image Furini Arte Contemporanea, Arezzo2005 Dove, Vulcano Art Gallery - Napoli2004 V Premio Cairo Communication, Palazzo della Permanente, Milano2004 Vernice, i sentieri della giovane pittura italiana, Villa Manin, Passariano-Udine2004 Paintig from Venice, Old Dominium University Gallery, Norfolk-Virginia2003 Workshop Ptuj 2003, galleria Tenzor Ptuj, Slovenia2003 Non sono in casa, Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Venezia

Divieto d’accesso 31,2006, olio su tela, 100x70 cm

Divieto d’accesso 38,2007, olio su tela, 120x100 cm

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Il quotidiano mi uccide, 2000, cibachrome su alluminio, 60x82 cm(opera in asta)

Il quotidiano mi uccide, 2000,cibachrome su alluminio, 60x82 cm

Il quotidiano mi uccide, 2000,cibachrome su alluminio, 60x82 cm

SILVANO TESSAROLLOÈ nato a Bassano del Grappa nel 1956. Vive e lavora a Tezze sul Brenta (VI).PRINCIPALI ESPOSIZIONI:2007 Pianeta Terra, 2/20 Gallery, New York2007 Dies Irae, La Giarina arte contemporanea, Verona2006 Umano è il nostro cielo, Galleria BND, Milano2006 Il Museo dei balocchi, Galleria d’Arte Moderna, Udine2005 Il senso del male, Galleria delle arti contemporanee, Caserta2004 Media.comm(unity)/comm.medium, Masedu - Museo d’Arte Contemporanea, Sassari2003 Melting Pop, Palazzo delle Papesse, Siena2003 Interni Italiani, Kunsthaus Tacheles, Berlino2002 Eurovision - DNArt Gen.Etica e Mutazioni, Kunst Merano Arte, Marano (BZ)2001 Generazionale, LAMeC, Vicenza2000 Skulpturen, Gallerie Ernst Hilger, Vienna2000 Fotoalchimie, Museo Pecci, Prato1999 Il corpo assente / die Wahrnehmung des Korpers, Kunstverein di Steyr – Austria

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