arte come esperienza

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come si forma un’esperienza Poiché l’interazione dell’essere vivente con l’ambiente è implicita nel processo stesso della vita, lesperienza è continuamente in atto. Tuttavia non tutta l’esperienza si costituisce in un’esperienza. gli oggetti vengono sperimentati ma non in modo da comporsi in un’esperienza. Ciò che osserviamo, pensiamo, desideriamo, otteniamo non sono in accordo tra loro. Il materiale sperimentato procede verso il compimento (cessazione). Soltanto allora essa si integra e si distingue dalle altre esperienze nella corrente generale «quella cena», «quella tempesta», «quella rottura di amicizia» Un’esperienza ha un’unità: una qualità (estetica) che pervade tutta l’esperienza nonostante il variare delle parti costitutive di questa e che è percepita nel suo concreto attuarsi corrente generale dell’esperienza. né solo intellettuale né solo pratica né solo emotiva

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Page 1: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienzaPoiché l’interazione dell’essere vivente con l’ambiente è implicita nel processo

stesso della vita, l’esperienza è continuamente in atto.

Tuttavia non tutta l’esperienza si costituisce in un’esperienza.

gli oggetti vengono sperimentati ma non in

modo da comporsi in un’esperienza.

Ciò che osserviamo, pensiamo, desideriamo,

otteniamo non sono in accordo tra loro.

Il materiale sperimentato

procede verso il compimento

(≠cessazione). Soltanto allora

essa si integra e si distingue

dalle altre esperienze nella

corrente generale

«quella cena», «quella tempesta», «quella rottura di amicizia»

Un’esperienza ha un’unità: una qualità (estetica) che pervade tutta l’esperienza

nonostante il variare delle parti costitutive di questa e che è percepita nel suo

concreto attuarsi

corrente generale

dell’esperienza.

né solo intellettuale

né solo pratica

né solo emotiva

Page 2: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza

Una esperienza (di pensiero, pratica, emotiva) ha la propria qualità estetica.

esperienza intellettuale. Differisce da quelle esperienze che possono essere definite

estetiche, ma solo nel materiale. Il materiale dell’arte è fatto di qualità. Il materiale

dell’esperienza che ha un compimento intellettuale è costituito da segni e simboli che

Struttura artistica che può essere sentita immediatamente.

In questa misura è estetica.

non hanno qualità in sé stessi ma fanno le veci di cose che possono essere

sperimentate qualitativamente in un’altra esperienza.

Nessuna attività intellettuale è un fatto integrale (un’esperienza) almeno che non sia

caratterizzata da questa qualità. Senza di essa, il pensiero è inconcludente.

«(...) l’estetico non può essere completamente distinto dall’esperienza intellettuale dal

momento che quest’ultima deve ricevere un’impronta estetica per essere essa stessa

completa.»

Page 3: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza

Più in generale: nessuna esperienza di nessuna specie costituisce un’unità se non ha

una qualità estetica.

unità dell’esperienza qualità estetica (emotiva)

Il materiale dell’esperienza viene elaborato in un’esperienza coerente.

•le varie parti sono collegate •le varie parti sono collegate

le une alle altre;

•le parti si muovono verso un

compimento;

•nella coscienza viene

continuamente anticipato il

compimento è assaporato

con particolare intensità. “il chiudersi di un circuito di energia”

Page 4: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza

Le emozioni sono qualità, quando sono significanti, di una esperienza nel suo svolgimento.

Tutte le emozioni sono qualificazioni di un dramma (da drama, azione) ed

esse mutano man mano che il dramma si sviluppa.

La natura intima dell’emozione si manifesta nell’esperienza di chi assiste a una recita,

ascolta un brano musicale o legge un romanzo. Essa accompagna lo sviluppo di un

intreccio.intreccio.

Le emozioni sono legate ai fatti e agli oggetti nel loro movimento.

L’emozione appartiene evidentemente anche al soggetto, ma a un soggetto

impegnato nel movimento degli eventi verso un esito che sia desiderato o

disapprovato (un esito che implichi un interesse per il soggetto)

Un’esperienza ha una struttura non

un’alternarsi di azioni e di passioni.

Sussiste la percezione della relazione tra

azioni e passioni ed è questa relazione a

dare significato.

Anche l’eccesso di ricettività può disperdere l’esperienza.

Quello che in tal caso è oggetto di preferenza è la

semplice passione di questo o di quello senza riguardo

alla percezione del significato.

Page 5: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienzaesperienza consapevole relazione percepita tra

azione conseguenze

azione passione

fare subire

Arte come produzione percezione come godimento

Per essere pienamente artistico un lavoro deve essere estetico, cioè concepito per il

godimento di una percezione ricettiva.

L’arte denota un processo di azione

fattiva (compiere qualche cosa con

qualche materiale fisico: il corpo il

marmo i colori, ...)

artistico

L’esperienza di apprezzamento

denota il punto di vista del fruitore; è

il senso del gusto.

estetico

Page 6: Arte Come Esperienza

Jorge Luis Borges, Il credo di un poeta, Lezioni

americane, 2000

«Faccio ritorno a quell’ormai remota sera sudamericana e rivedo mio padre. Lo rivedo in questo stesso momento e ascolto la sua voce dire parole che non capisco, ma che, tuttavia, sento. (...Keats, Ode to a

Nightingale).Credevo di sapere tutto sulle parole, tutto sul linguaggio (quando si è bambini, si pensa di sapere tante cose), ma quelle parole mi giunsero come una rivelazione. Naturalmente, non le capivo. (...) Quei versi mi come una rivelazione. Naturalmente, non le capivo. (...) Quei versi mi giunsero attraverso la loro musica. Avevo pensato al linguaggio come a uno strumento per dire certe cose, per esprimere lagnanze, per dire che si era contenti o tristi, e così via. Eppure, quando sentii quei versi (si può dire che, da allora, non ho smesso di sentirli), seppi che il linguaggio poteva essere anche una musica e una passione. È così che mi fu rivelata la poesia»

Keats parla di del modo in cui si raggiunge l’espressione artistica quando parla “delle

innumerevoli composizioni e scomposizioni che si verificano tra l’intelletto e i suoi mille

materiali prima di arrivare a quella tremula, diafana percezione della bellezza”.

Page 7: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza

L’artista, mentre lavora, incorpora in sé l’atteggiamento di chi percepisce.

Es.: supponiamo che un oggetto finemente lavorato sia stato ritenuto il prodotto di

qualche popolo primitivo. Successivamente si scopre che si tratta di un prodotto

naturale accidentale. Anziché ad un museo d’arte viene affidato ad un museo di storia

naturale.

La differenza non riguarda solo la classificazione intellettuale. Si crea una differenza

nella percezione di apprezzamento e in modo diretto. L’esperienza estetica viene in

questo caso connessa con l’esperienza del creare (l’attività di cui è conseguenza).

Il processo di produzione artistico è organicamente collegato alla percezione estetica: il creare giunge al termine quando il prodotto dell’artista è “sperimentato”

come buono e non attraverso un giudizio intellettuale esterno, ma attraverso la

percezione diretta.

Page 8: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza

«In conseguenza del rapporto tra ciò che si fa e ciò che si subisce si ha un senso

immediato delle cose percepite in quanto coerenti o contrastanti tra loro.

Le conseguenze dell’atto del creare , riferite ai sensi, mostrano se ciò che si fa porti

avanti l’idea che viene attuata o segni una deviazione e un’interruzione.

Nella misura in cui lo sviluppo di un’esperienza è “controllato” dal riferimento a queste

relazioni d’ordine e di compimento immediatamente sentite, quella esperienza diviene di

natura eminentemente estetica.»

Comprendere l’intima unione tra il fare e il subire non è facile (né per chi percepisce, né Comprendere l’intima unione tra il fare e il subire non è facile (né per chi percepisce, né

per chi crea): la ricezione implica attività che sono paragonabili a quelle del creatore.

ricettività ≠ passività ricettività: insieme di atti reattivi in

direzione di un appagamento oggettivo,

altrimenti vi è solo riconoscimento. Il

riconoscimento è l’inizio di un atto di

percezione, ma questo per essere tale

deve essere diretto a qualche altro scopo.

Page 9: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza«La percezione è un atto di emissione di energia allo scopo di ricevere. (...) Per

immergerci in un oggetto determinato dobbiamo prima tuffarci in esso. Quando

siamo soltanto passivi rispetto a una scena, questa ci sopraffà e, per mancanza di

un’attività correlativa, non percepiamo ciò che ci sommerge. Per arrivare ad

apprendere dobbiamo fare appello a ogni energia e portarla a un tono adeguato»

Si può vedere, guardare, riconoscere, senza percepire esteticamente

Page 10: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza

in colui che percepisce gli elementi che costituiscono la forma nel suo intero debbono

essere ordinati, seppur non nei dettagli, con un processo uguale al processo di

organizzazione che il creatore del lavoro ha consapevolmente sperimentato.

seleziona, chiarifica, evidenzia, deve passare attraverso queste seleziona, chiarifica, evidenzia,

semplifica, sintetizza, codifica secondo

il suo interesse

deve passare attraverso queste

operazioni secondo il suo punto di vista

e il suo interesse.

In entrambi si realizza un atto di “ astrazione” (estrazione di ciò che è significativo) e

di “comprensione” (raccogliere insieme dettagli e particolari, materialmente

sparpagliati, in un tutto sperimentato come un tutto.

Page 11: Arte Come Esperienza

come si forma un’esperienza

«L’idea che la percezione estetica sia qualcosa che si fa a tempo perso è

una delle ragioni dello stato arretrato delle arti fra noi»

«Da parte di chi percepisce, come da parte dell’artista si compie un lavoro.

Chi è troppo pigro, svogliato o attaccato alle convenzioni per compiere

questo lavoro non vedrà e non udrà. Il suo “apprezzamento” sarà un questo lavoro non vedrà e non udrà. Il suo “apprezzamento” sarà un

mosaico di frammenti di conoscenza in conformità alle norme di

ammirazione convenzionale e avrà una confusa, anche se genuina,

eccitazione emotiva.»

Page 12: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione

L’atto di espressione nasce da un impulso che procede da un bisogno e da un’esigenza

che appartengono a tutto l’organismo, ma è atto di vera espressione solo quando si

afferra il significato dell’atto compiuto.

Ciò che occorre (...) è una trasformazione di energia in un’azione dotata di pensiero,

mediante un’assimilazione di concetti dal fondo di esperienze passate.

oggetti dell’esperienza presente oggetti dell’esperienze passate oggetti dell’esperienza presente

diventano mezzi

oggetti dell’esperienze passate

diventano coefficienti di fatti nuovi e

acquistano nuovo significato

è questo duplice mutamento che converte un’attività in un atto di espressione

“errore che disgraziatamente ha invaso le teorie estetiche”: di supporre che il mero dar sfogo ad un impulso, naturale o acquisito, costituisca espressione.(...) Non vi è espressione se non vi è spinta dall’interno verso l’esterno, ma ciò che scaturisce fuori, prima di poter divenire un atto di espressione, dev’essere chiarificato e ordinato e assumere in sé stesso il valore di esperienze precedenti

Page 13: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione

espressione reazione emotiva

esprimersi è continuare in uno stato, procedere

Nello sviluppo, elaborare un completamentosfogarsi equivale a

liberarsi

Un’attività che era naturale – spontanea e senza un fine – subisce una trasformazione

in quanto è stata intrapresa quale mezzo per ottenere una conseguenza attesa

consapevolmente. Tale trasformazione contrassegna ogni fatto d’arte.

Arte e espressione esistono soltanto laddove il materiale è impiegato come mezzo. Il

nesso tra un “mezzo” e l’atto dell’espressione è intrinseco. Un atto di espressione

impiega sempre materiale naturale (...) Esso diviene un mezzo quando è adoperato in

vista del suo posto o della sua funzione, nelle sue relazioni, in una situazione che lo

comprende:

i toni divengono musica quando sono ordinati in una melodia

Page 14: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione “spremere”; “spingere fuori”

“dai grappoli spremuti nella pigiatura si ottiene il succo”

materiali originali grezzi o naturali interazione con qualcosa di esterno

(buccia e vinaccioli vengono

trattenuti)

trasformazione del materiale originale

Per costituire un’espressione di emozione occorrono tanto oggetti circostanti e

resistenti quanto emozioni e impulsi interni.

l’espressione dell’individuo in e attraverso un intermediario, che costituisce

l’opera d’arte, è essa stessa una prolungata interazione tra qualche cosa che esce dall’individuo e determinate condizioni oggettive, un processo attraverso

cui ambedue acquistano una forma e un ordine che prima non possedevano.

trasformazione del materiale originale

Page 15: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione

«Si può piangere dalla gioia (...). La conseguenza non è un oggetto espressivo, salvo che

per lo spettatore. Ma se l’emozione porta a raccogliere un materiale affine e legato allo

stato d’animo suscitato, ne può nascere una poesia.»

l’emozione è essenziale all’atto di espressione che produce un’opera d’arte, ma questa

non ha l’emozione come suo contenuto significativo.

Il contenuto e la materia dell’emozione insita nell’espressione dipendono dal materiale

oggettivo utilizzato.

Nello sviluppo di un atto espressivo, l’emozione opera “come un magnete” che attira a

sé materiale appropriato. (...) Selezione e organizzazione del materiale sono al tempo

stesso una funzione e una prova della qualità dell’emozione sperimentata.

L’emozione lavora per realizzare continuità di movimento. Seleziona il materiale e ne

dirige l’ordine e la disposizione. Ma non è ciò che viene espresso.

Page 16: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressioneE la spontaneità?

Esistono opere d’arte che ci si manifestano con un’aria di spontaneità, con una qualità

lirica, come se fossero il canto non premeditato di un uccello. Ma l’uomo (...) non è un

uccello. I suoi sforzi più spontanei, se espressivi, non sono traboccamenti di

momentanee pressioni interne.

Lo spontaneo in arte è completo assorbimento in una materia da trattare che sia fresca

e che sia stata assorbita in modo vitale in un’esperienza concreta.

Van Gogh:

«le emozioni sono talvolta così forti che si lavora senza sapere che si lavora,

e le pennellate vengono con un ritmo e una coerenza pari a quella delle

parole in un discorso o in una lettera»

Page 17: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione

Campo di grano con volo di corvi, 1890

Piuttosto che un invito nella profondità dello spazio, si direbbe una barriera.(...) E

questa sensazione di essere ingoiati vivi, nella natura e nella pittura a un tempo, era

ciò per cui Van Gogh aveva lavorato fin da quando aveva preso in mano un

pennello.(...) Lottava da anni per realizzare una visione di totale assorbimento nello

slancio vitale della natura, una sensazione così elettrizzante che avrebbe fatto

scomparire la solitudine della sua vita. (Schama, Il potere dell’arte)

Page 18: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione

Tale pienezza e spontaneità d’ espressione , tuttavia, soltanto a coloro che si sono

immersi in esperienze di situazioni oggettive; a coloro che sono stati per lungo tempo

assorbiti dalla contemplazione del materiale relativo, e le cui fantasie sono state a

lungo occupate nel ricostruire ciò che essi vedono e sentono. Altrimenti, lo stato

d’animo è più simile ad uno stato di delirio, in cui il senso di una produzione ordinata è

soggettivo e allucinatorio.

«la “spontaneità” è il risultato di un lungo periodo di attività o altrimenti è così vuota

da non essere un atto di espressione.»

«con un quadro vorrei poter esprimere

qualcosa di commovente come una musica.

Vorrei dipingere uomini e donne con un non

so che di eterno, di cui una volta era simbolo

l’aureola, e che noi cerchiamo di rendere con

lo stesso raggiare, con la vibrazione dei

colori»

Page 19: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione

scienziati, poeti, musicisti, pittori ovvero pensare in parole, toni, immagini, colori

In tutti, e per la stessa estensione nel grado in cui essi sono di livello paragonabile, esiste un

pensiero emozionalizzato ed esistono sentimenti la cui sostanza è costituita da significati riconosciuti come concetti.

La sola distinzione significativa riguarda il tipo di materiale a cui l’immaginazione

emozionalizzata aderisce.

artisti hanno per loro materia la qualità delle cose di diretta esperienza;

trattano con queste qualità per i tramite di simboli che stanno

in luogo di qualità ma che non sono significativi nella loro

presenza immediata.

intellettuali

Se tutti i significati potessero essere espressi adeguatamente per mezzo delle parole, le

arti della pittura e della musica non esisterebbero. Vi sono valori e significati che

possono essere espressi solo mediante qualità immediatamente udibili e visibili.

Page 20: Arte Come Esperienza

l’atto dell’espressione

Ri-lavorare l’esperienza. Per garantire l’espressione artistica occorre trasformare il

materiale grezzo e primitivo dell’esperienza.

Nella formazione di un’opera d’arte i materiali devono sottostare ad una

trasformazione

materiali “esteriori”: il marmo, i

colori, le parole, ecc.

materiali “interiori”: immagini,

osservazioni, ricordi, emozioni, ecc.

questa modificazione è la costruzione di un vero atto espressivo.questa modificazione è la costruzione di un vero atto espressivo.

l’opera è artistica nella misura in cui le operazioni effettuate sul materiale

esteriore e su quello interiore sono simultanee.

emozione inizialeidea (materiale interno)

opera su un materiale oggettivo; sottostà alla sua azione.

il materiale si modifica nel divenire un mezzo di espressione

l’emozione originale cambia, così da farla divenire di natura estetica

Page 21: Arte Come Esperienza

l’oggetto espressivo

l’espressione come atto personale e come risultato oggettivo costituisce un tutto

organico.

una poesia o un quadro presentano un

materiale in cui il contributo

individuale ne fa qualcosa di nuovo.

Non hanno precedenti nell’esistenza

universale.

il materiale della poesia o del quadro

deriva dal mondo comune e ha qualità in

comune con quello di altre esperienze

il prodotto suscita negli altri nuove percezioni dei significati di quello stesso

mondo.

Che cosa significa che un’opera d’arte è rappresentativa?l’oggetto indica il significato. Ciò che si vede rimanda alla cosa suggerita (il disegno

è affine ad un cartello indicatore). L’accordo di linee e spazi non è goduto

percettivamente in forza di una qualità sperimentata a lui propria, ma in forza di ciò

che ci richiama alla mente.

un’opera d’arte non ha il genere di significato che è proprio dei segni e dei simboli

matematici.

Page 22: Arte Come Esperienza

l’oggetto espressivo

esposizione: la scienza espone

significati.

l’esposizione chiarisce le condizioni

attraverso le quali si può realizzare

l’esperienza di un oggetto di una

situazione. Non fornisce nessuna

esperienza.

es.: l’acqua è H2O

ha natura indicativa ma non esprime la

espressione: l’arte esprime significati.

l’espressione non conduce a un’esperienza. Ne

costituisce una.

La poesia o il dipinto, non opera nella

dimensione della corretta esposizione

descrittiva, ma in quella dell’esperienza stessa.

es.: “mi sto sforzando di trovare qualcosa di

assolutamente desolato”.

Queste parole non sono l’espressione,

natura interiore delle cose l’espressività, il significato estetico, è il dipinto

stesso.

il significato c’è. C’è come qualcosa che sta al di là dell’occasionale e privata

esperienza del pittore e che egli assume come potenzialmente esistente per

altri.

Il quadro non è rappresentativo di un particolare ponte sul rodano; né della

completa desolazione; né del turbamento di Van Gogh.

Egli mirava, attraverso la presentazione pittorica di un materiale che ciascuno

può osservare sul posto e che migliaia di persone hanno osservato, a

presentare un oggetto nuovo, sperimentato come possessore di proprio e unico

significato.

Page 23: Arte Come Esperienza

l’oggetto espressivo

l’esposizione è generica: il significato di un’affermazione logica è valido nella misura in

cui dirige la mente verso molte cose dello stesso genere.

l’espressione è individualizzata: il significato di un oggetto espressivo è localizzato.

il ritratto estetico del dolore manifesta il dolore di un

particolare individuo in connessione con un particolare

evento.; è quello stato di dolore che viene dipinto, non

un abbattimento astratto.

E l’arte astratta?E l’arte astratta?quando in un dipinto non possiamo trovare la rappresentazione di un qualsiasi oggetto

particolare, ciò che quel dipinto rappresenta possono essere le qualità che tutti i

particolari oggetti condividono con lui, quali colore, estensione, movimento, ritmo ...

L’arte non cessa d’essere espressiva per il fatto che traduce in forma visibile rapporti di

cose, senza alcuna maggiore indicazione dei particolari eventuali di quegli stessi

rapporti, di quella che è necessaria per comporre un tutto.

Page 24: Arte Come Esperienza

Wassily Kandinky, Transverse Line, 1923

“il mio libro, Lo spirituale nell’arte (...)si proponeva soprattutto di risvegliare la capacità,

indispensabile in futuro, di cogliere nelle cose materiali e nelle cose astratte l’elemento

spirituale, che rende possibili infinite esperienze”.

Page 25: Arte Come Esperienza

l’oggetto espressivol’espressività dell’oggetto artistico è dovuta al fatto che essa offre una perfetta e

completa compenetrazione dei materiali del momento passivo e di quello attivo,

includendo in quest’ultimo una riorganizzazione completa del materiale portato con noi

dalla passata esperienza.

Poiché gli oggetti d’arte sono espressivi, sussiste in loro la facoltà di comunicare.

Comunicare con gli altri non è lo scopo dell’artista. Ma questa è la conseguenza del suo

lavoro, che invero vive solo nella comunicazione, quando opera nell’esperienza degli altri.altri.

La pittura è un’arte e l’arte non è l’inutile creazione di cose che svaniscono nel vuoto, ma è una forza che ha un fine, e deve servire allo sviluppo e all’affinamento dell’anima (...) è un linguaggio che parla all’anima con parole proprie, di cose che per l’anima sono il pane quotidiano, e che solo così può ricevere. (...) L’artista deve avere qualcosa da dire, perché il suo compito non è quello di dominare la forma, ma di adattare la forma al contenuto.

Kandinsky, lo spirituale nell’arte, 1910