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Arnolfo di Cambio design

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Page 1: Arnolfo di Cambio design · Arnolfo di Cambio design Lavorare il cristallo è un’arte difficile. Ci vogliono molti anni di espe-rienza e, ogni volta, il processo è quasi un’alchimia,

Arnolfo di Cambiodesign

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Athena / Sparta

Bolle

Celere / Memore

Cibi

Conversazione

Cuadriga

Discus

Felix / Laetitia

Gigi / Nana / Pepo

Kobe / Osaka / Yokohama

Mapan

Orfeo

Pitagora

Smoke

Tableta

Habana

9

11

13

15

17

19

21

23

25

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Arnolfo di Cambio

design

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Arnolfo di Cambio design

Lavorare il cristallo è un’arte difficile. Ci vogliono molti anni di espe-rienza e, ogni volta, il processo è quasi un’alchimia, una variabile che dipende da diversi momenti e dalla maestria di chi se ne occupa. La fusione, la levata, il soffio, che dà corpo e anima all’oggetto che si sta plasmando.

Non si parla solo di industria, di un lavoro seriale e ripetitivo, sempre uguale a se stesso. Si parla di una tradizione trasmessa e imparata dal patrimonio degli antichi vetrai che a Colle Val d’Elsa, sin dalle epoche più antiche, hanno fatto un mestiere di questa difficile arte.Si parla di una strada tra l’anima pura degli artigiani e il corpo organiz-zativo dell’industria.

Tutto questo è Arnolfo di Cambio, azienda specializzata nella produ-zione di oggetti in cristallo, fabbricati in Italia, i cui tagli, luci e rifrazioni sono esaltate da una lavorazione a mano, fatta con tecniche antiche, e da un design senza tempo, che reinterpreta i classici, riuscendo sempre a essere contemporaneo.

Un’azienda innovativa, leader nel settore della manifattura del cristallo, che accompagna uno stile unico con la ricerca delle ultime tecnologie, per coniugare funzionalità ed estetica, materia e creatività, valorizzando la bellezza del cristallo.

Una collezione che si richiama alle pure forme, per esaltare la cultura di origine dei designer con cui l’azienda collabora da sempre: dai nomi più noti, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Marco Zanuso, Cini Boeri, ai giovani talenti emergenti.

L’unicità di ogni pezzo, reso più funzionale e accessibile.Il rigore della forma, l’essenza del disegno. La tradizione italiana e l’innovazione del progetto.In un nome, Arnolfo di Cambio.

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Arnolfo di Cambio design

Creating crystal objects is a difficult art. It takes years of experience, and each time the process is almost magical, the variables changing according to the moment and the skill of the craftsman. Melting, lifting, and blowing, all give life to the object that is being formed.

This is not just an industrial process, repetitive production line work, always the same, identical copies of one model. This is a traditional craft that has been handed down and learned from the ancient glassblowers of Colle Val d’Elsa, who since ancient times have practised this difficult art.It is a path that picks its way between the pure soul of the craftsman and the organisational body of industry.

Arnolfo di Cambio is the embodiment of all this, a company that is specialised in the production of crystal objects made in Italy, whose cut, reflection, and light refraction are exalted by being handcrafted using ancient techniques and timeless designs, reinterpreting classical forms and at the same time al-ways managing to be contemporary.

An innovative company, leader in the sector of crystal manufacture, it ac-companies its unique style with research into the latest relevant technological solutions in order to combine functionality and aesthetics, material and crea-tivity, enhancing the beauty of the crystal itself.

A collection exemplifying purity of form in order to underline the origins of the designers with which the company has collaborated right from the start: from the well known names such as Ettore Sottsass, Enzo Mari, Marco Zanuso, and Cini Boeri, to emerging new talents.

The uniqueness of each piece, rendered more functional and accessible.The purity of the form, the essence of the design. Italian tradition and the innovation of the project.In a name, Arnolfo di Cambio.

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Athena 691571

vasovase

— h 260 ø 140

Athena / Sparta – 1999 Enzo Mari

9

Sparta 691561

vasovase

— h 200 ø 97

Athena nero 691571b

vasovase

— h 260 ø 140

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Bolle 5e0001

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

30 cl h 100 ø 90

Bolle 5e0111

bicchiere bibitahighball glass

35 cl h 150 ø 84

Bolle 5e0021

bicchiere old fashionold fashion glass

22 cl h 95 ø 84

Bolle 5e0401

secchiello ghiaccioice bucket

— h 170 ø 150

Bolle – 2007 Michele De Lucchi con Alberto Nason

11

Bolle rosso 5er001

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

30 cl h 100 ø 90

Bolle rosso 5er111

bicchiere bibitahighball glass

35 cl h 150 ø 84

Bolle rosso 5er021

bicchiere old fashionold fashion glass

22 cl h 95 ø 84

Bolle rosso 5er401

secchiello ghiaccioice bucket

— h 170 ø 150

Bolle nero 5en001

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

30 cl h 100 ø 90

Bolle nero 5en111

bicchiere bibitahighball glass

35 cl h 150 ø 84

Bolle nero 5en021

bicchiere old fashionold fashion glass

22 cl h 95 ø 84

Bolle nero 5en401

secchiello ghiaccioice bucket

— h 170 ø 150

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Celere 691641

vasovase

— h 310 xy 150x75

Celere / Memore – 2001 Konstantin Grcic

13

Memore 691651

vasovase

— h 310 xy 100x125

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Cibi 030001

bicchiere old fashionold fashion glass

22 cl h 84 ø 70

Cibi 031001

posacenereashtray

— h 40 ø 225

Cibi 030071

bicchiere vodkashot glass

12 cl h 130 ø 35

Cibi 031091

accendinolighter

— h 70 ø 50

Cibi 031301

vasovase

— h 320 xy 105x85

Cibi 030111

bicchiere bibitahighball glass

58 cl h 138 ø 32

Cibi 030101

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

37 cl h 93 ø 82

Cibi 030401

secchiello ghiaccioice bucket

— h 140 ø 135

Cibi – 1973 Cini Boeri

Cibi 030501

bottigliadecanter

74 cl h 310 ø 115

15

Cibi nero 03b101

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

37 cl h 93 ø 82

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Conversazione 0m0001

set 4 bicchieri double old fashiondouble old fashion glass, set of 4

28 cl h 96 ø 82

Conversazione 0m1001

posacenereashtray

— h 40 ø 140

Conversazione 0m0011

set 4 bicchieri old fashionold fashion glass, set of 4

25 cl h 114 ø 72

Conversazione 0m0111

set 4 bicchieri bibitahighball glass, set of 4

30 cl h 132 ø 72

Conversazione 0m0021

set 4 bicchieri vinowine glass, set of 4

18 cl h 96 ø 72

Conversazione 0m0401

secchiello ghiaccioice bucket

— h 88 ø 148

Conversazione – 1999 Enzo Mari

17

Conversazione 0m1101

contenitore polivalentemulti purpose container

— h 65 ø 148

Conversazione nero 0mb01a

bicchiere double old fashion ‘a’‘a’-type double old fashion glass

28 cl h 96 ø 82

Conversazione nero 0mb01c

bicchiere double old fashion ‘c’‘c’-type double old fashion glass

28 cl h 96 ø 82

A B

C D

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Cuadriga 501061

set da caffè, vassoio con 4 tazzinecoffee set, tray with 4 espresso cups

— h 27 xy 280x150

Cuadriga – 2003 Alfredo Häberli

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Discus 501071

porta cavialecaviar dish

— h 50 ø 200

Discus – 2004 Andrea Ruggiero

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Felix / Laetitia – 2004 Michele De Lucchi con Alberto Nason

23

Laetitia 4n0011

calice acquawater goblet

24 cl h 145 ø 75

Laetitia 4n0021

calice vinowine goblet

19 cl h 142 ø 65

Laetitia 4n0081

calice flutechampagne goblet

17 cl h 180 ø 50

Felix 4n0501

decantatorewine decanter

227 cl h 220 ø 230

Felix 4n0601

broccapitcher

175 cl h 290 ø 107

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Gigi / Nana / Pepo – 2000 Toshiyuki Kita

25

Gigi 1q0081

bicchiere liquoreshot glass

5 cl h 72 ø 33

Nana 1q0071

bicchiere liquoreshot glass

6 cl h 69 ø 32

Pepo 1q0061

bicchiere liquoreshot glass

7 cl h 80 ø 31

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Kobe 1h0421

orologio da tavolotable clock

— h 100 xy 100x70

Kobe / Osaka / Yokohama – 2000 Ettore Sottsass Jr.

27

Osaka 1h0401

orologio da tavolotable clock

— h 100 xy 100x75

Yokohama 1h0411

orologio da tavolotable clock

— h 100 xy 100x45

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Mapan 0l0011

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

38 cl h 100 ø 85

Mapan 0l0021

bicchiere old fashionold fashion glass

28 cl h 95 ø 80

Mapan – 1970 Sergio Asti

29

Mapan nero 0lb011

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

38 cl h 100 ø 85

Mapan nero 0lb021

bicchiere old fashionold fashion glass

28 cl h 95 ø 80

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Orfeo 0u0011

calice acquawater goblet

20 cl h 162 ø 87

Orfeo 0q0081

calice flutechampagne goblet

17 cl h 183 ø 73

Orfeo 0u0021

calice vino rossored wine goblet

15 cl h 150 ø 79

Orfeo 0q0261

coppettasmall bowl

— h 132 ø 127

Orfeo 0q0011

calice vino biancowhite wine goblet

15 cl h 136 ø 82

Orfeo 0q0301

coppalarge bowl

— h 113 ø 170

Orfeo 0q0021

calice liquoreliqueur goblet

13 cl h 143 ø 75

Orfeo – 1999 Ettore Sottsass Jr.

31

Orfeo nero 0ub011

calice acquawater goblet

20 cl h 162 ø 87

Orfeo nero 0ub021

calice vino rossored wine goblet

15 cl h 150 ø 79

Orfeo nero 0qb081

calice flutechampagne goblet

17 cl h 183 ø 73

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Pitagora 0i0001

bicchiere double old fashion double old fashion glass

26 cl h 75 ø 72

Pitagora 0i0011

bicchiere old fashion old fashion glass

18 cl h 90 ø 75

Pitagora 0i0071

bicchiere vodkashot glass

7 cl h 65 ø 52

Pitagora 0i0021

bicchiere vinowine glass

13 cl h 77 ø 75

Pitagora – 1969 Marco Zanuso

33

Pitagora 0i0111

bicchiere bibitahighball glass

23 cl h 160 ø 53

Pitagora 0i0261

coppettasmall bowl

— h 70 ø 90

Pitagora 0i0301

coppalarge bowl

— h 80 ø 220

Page 18: Arnolfo di Cambio design · Arnolfo di Cambio design Lavorare il cristallo è un’arte difficile. Ci vogliono molti anni di espe-rienza e, ogni volta, il processo è quasi un’alchimia,

Smoke 250001

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

28 cl h 97 ø 90

Smoke 250011

bicchiere acquawater glass

28 cl h 135 ø 70

Smoke 250081

bicchiere flutechampagne glass

13 cl h 177 ø 45

Smoke 250021

bicchiere vinowine glass

22 cl h 125 ø 70

Smoke – 1963 Joe Colombo

35

Smoke 250111

bicchiere bibitahighball glass

33 cl h 160 ø 70

Smoke nero 25b111

bicchiere bibitahighball glass

33 cl h 160 ø 70

Smoke nero 25b001

bicchiere double old fashiondouble old fashion glass

28 cl h 97 ø 90

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Tableta 1i0801

vassoio antipastierahors d’œuvre dish container

— h 34 ø 298

Tableta – 2000 Oscar Tusquets Blanca

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Habana 501001

posacenere–portasigaroashtray–cigar holder

— h 37 xy 253x60

Habana – 2000 Oscar Tusquets Blanca

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Sergio Asti si è sempre occupato di questioni relative all’architettura, all’interior design e al disegno industriale. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Mi-lano, diventa assistente alla cattedra di Interior Design per cinque anni. Sviluppa numerosi progetti sia in Italia che all’estero nei settori dell’architettura, del design di interni, della progettazione del mobile e degli allestimenti. È stato uno dei pionieri del design industriale negli anni ’50. Socio fondatore dell’ADI (Associazione per il Design Industriale). È stato nominato membro della giuria nell’ambito di nume-rosi concorsi di architettura e di design industriale. È stato più volte premiato con titoli onorifici e premi da parte di varie istituzioni quali la Triennale di Milano, il Compasso d’Oro, il MoMA di New York. Ha ricevuto inoltre importanti ricono-scimenti dai Ministeri del Commercio francese e giapponese e presso la biennale BIO di Lubljana. Ha spesso partecipato a mostre collettive o personali.

Laureata al Politecnico di Milano nel 1951, dopo una lunga collaborazione con Marco Zanuso, inizia la propria attività professionale nel 1963, occupandosi di architettura civile, architettura degli interni e disegno industriale. Ha progetta-to in Italia e all’estero case unifamiliari, appartamenti, uffici, negozi, dedicando grande attenzione allo studio della funzionalità dello spazio e ai rapporti psico-logici tra l’uomo e l’ambiente. Nell’ambito del disegno industriale si è occupata in modo particolare del progetto di elementi per l’arredo e la tavola. Diverse sue realizzazioni sono presenti in musei ed esposizioni internazionali. Nel 1986 ha partecipato alla mostra Progetto domestico allestita dalla XVII Triennale di Milano. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste specializzate, il libro Le di-mensioni umane dell ’abitazione e diversi saggi.

Architetto e designer milanese (1930-1971), studia pittura e scultura all’ac-cademia di Belle Arti di Brera e al Politecnico di Milano. Dopo un inizio di carriera nel mondo dell’arte, con esposizioni a fianco di Fontana, Matta e altri (il fratello Gianni è artista), aderisce al Movimento Arte Concreta nel 1959 e si getta nella progettazione. Alla morte del padre segue l’azienda di apparec-chiature elettriche e sperimenta nuovi materiali come il PVC. È del 1962 la lampada Acrilica per O-luce (Medaglia d’Oro alla Triennale di Milano), pro-getta blocchi cucina per Boffi, espone al MoMA di New York nella mostra del 1972. La sua sedia Universale per Kartell del 1965 è un best seller. È autore dei sistemi d’abitazione che rivoluzionano la concezione tradizionale dell’abitare. Scomparso precocemente, molti suoi progetti sono stati prodotti anni dopo anche a cura di Ignazia Favata, che attualmente dirige il suo studio.

Laureato in architettura a Firenze, negli anni dell’architettura radicale e spe-rimentale è stato tra i protagonisti di movimenti come Cavart, Alchimia e Memphis. Ha disegnato lampade ed elementi d’arredo per le più note aziende italiane ed europee. Ha sviluppato progetti sperimentali per Compaq, Philips, Siemens, Vitra. Tanti suoi interni per servizi sono in uso per Deutsche Bank, Deutsche Bahn, Enel, Poste Italiane, Telecom Italia, Banca Popolare di Lodi e altri istituti italiani ed esteri. Ha progettato edifici per musei pubblici e pri-vati. Alla professione ha sempre accompagnato una ricerca personale sui temi del progetto, del disegno, della tecnologia e dell’artigianato. Una selezione dei prodotti progettati da De Lucchi è esposta nei più importanti musei in Europa, USA e Giappone.

Designer di formazione, ha fondato nel 1991 a Monaco in Germania lo studio Konstantin Grcic Industrial Design. Ha creato mobili, prodotti e luci di design industriale per alcune delle maggiori aziende europee. Molti dei suoi prodotti, sintesi di rigore formale e considerevole acume, hanno ricevuto prestigiosi pre-mi di design e sono presenti nelle collezioni permanenti di diversi Musei inter-nazionali, tra cui il MoMA di New York. Il suo minimalismo è definito spesso come ‘funzione’ in termini di uso dell’oggetto nel quotidiano. Nell’ottobre 2000 Konstantin Grcic è stato nominato ospite d’onore alla Biennale di Design a Kortrijk in Belgio, presentando un’ampia selezione del suo lavoro.

Nato a Buenos Aires, si è trasferito in Svizzera nel 1977 dove si è laureato nel 1991 in Industrial design alla Höhere Schule für Gestaltung di Zurigo. Ha ricevuto il Diploma Prize SfGZ in 1991. Dal 1988 ha lavorato a Zurigo per il Museo del Design curando numerose mostre. Nel 1993 fonda il suo studio e lavora per aziende come Alias, Authentics, Edra, Driade, Luceplan, Thonet, Zanotta. Recentemente ha progettato prodotti per Cappellini, Classicon, Iitta-la, Joop!, Leitner, Moroso, Offecct, Volvo, Camper, Luceplan.Numerose mostre in tutta Europa sono state dedicate alla sua attività di desi-gner e progettista d’interni e ai suoi prodotti. Nel corso degli anni ha ricevuto molti premi e riconoscimenti internazionali in Europa e in USA. Nell’ottobre del 2006 è stato ospite d’onore alla Biennale del Design a Kortrij in Belgio, nel corso della quale è stato pubblicato il libro Alfredo Häberli Design Live.

Cini Boeri

Joe Colombo

Michele De Lucchi

I designer

Sergio Asti

Konstantin Grcic

Alfredo Häberli

Page 22: Arnolfo di Cambio design · Arnolfo di Cambio design Lavorare il cristallo è un’arte difficile. Ci vogliono molti anni di espe-rienza e, ogni volta, il processo è quasi un’alchimia,

Architetto d’interni e designer, dopo la laurea in Industrial design al Naniwa College di Osaka, ha cominciato la sua carriera di Giappone per poi trasfe-rirsi a Milano nel 1969. Alcuni dei suoi pezzi più significativi, progettati per aziende italiane, tedesche e giapponesi, fanno parte delle collezioni dei Musei più importanti del mondo, tra i quali il MoMA di New York. Ha ricevuto pre-mi prestigiosi come il Japan Interior Designers Association Award nel 1975 e il Product Design Award statunitense nel 1983. Ha partecipato a numerose esposizioni mondiali tra cui quella per il 10° anniversario del Centre Georges Pompidou di Parigi. Molto attento all’ambiente, si occupa anche di design ar-tigianale giapponese, nel quale ama esprimersi.

Artista e designer, si dedica negli anni ’50 a un’intensa attività artistica, qua-le esponente di spicco dell’arte programmata e cinetica. Nel 1963 coordina il gruppo italiano Nuova Tendenza, organizzando nel 1965 l’esposizione Bien-nale di Zagabria. Partecipa a diverse Triennali di Milano e Biennali di Vene-zia. Parallelamente si dedica alla grafica, al disegno di prodotti, allestimenti e mostre. Autore di pezzi che hanno fatto la storia del design, ha vinto 3 volte il Compasso d’Oro e si è reso protagonista del dibattito sulla professione grazie a testi di vario respiro (Funzione della ricerca estetica, 1974), opere dissacranti (Allegorie), interventi in prima persona. Le sue opere sono esposte presso im-portanti musei e tante sono le mostre personali a lui dedicate. Ha lavorato con le più famose aziende italiane e internazionali.

Dopo un’esperienza triennale presso lo studio di grafica Option One di Lon-dra, frequenta l’Istituto Europeo di Design a Milano conseguendo il diploma nel 1996 in Disegno industriale. Lavora in Germania presso lo studio di design Eckart & Barski a Francoforte e matura specifiche conoscenze sia tecniche che creative. A partire dal 1997 collabora come designer con lo studio dell’architet-to Michele De Lucchi, contribuendo allo sviluppo e alla progettazione di nu-merosi oggetti di design. Nell’aprile 2002, nell’ambito della mostra Legati ad un filo organizzata a Milano, assieme all’architetto Micheli e ad altri due colleghi, espone alcuni oggetti ricavati da vari materiali il cui filo conduttore è proprio l’utilizzo del filo. Oltre che per Arnolfo di Cambio, collabora con aziende come Effetre, Miniforms, Murano due, Domodinamica, Produzione Privata.

Cresciuto tra Italia, Cina e Austria, dopo gli studi alla Domus Academy di Milano, nel 1995 si laurea in Industrial design alla Parsons School of Design di New York. Attualmente svolge la libera professione progettando soluzio-ni integrate per committenti internazionali, imprese e startup. Guidato da un approccio totale verso il design, il suo campo d’interesse si estende dall’indu-strial design alla progettazione di mobili, complementi d’arredo, visual identity e interni commerciali. La sua opera, già pubblicata su molte riviste e giornali, è stata selezionata per vari riconoscimenti tra cui l’International Furniture De-sign Fair Award (Giappone, 1996), il Good Design Award (USA, 2003) e 2 volte per il prestigioso Annual Design Review della rivista «i-D». Dal 2002 è consulente presso la Color Association of the United States.

Architetto e designer (1917-2007), artista con molteplici interessi, figura eclet-tica e poliedrica tra le più famose e influenti nel design. Dopo la laurea al Politecnico di Torino nel 1939, inizia l’attività professionale a Milano, dove collabora con Giuseppe Pagano. Per più di 30 anni è responsabile del setto-re computer design per la Olivetti di Ivrea (la macchina da scrivere Valentine, 1969-1970, è esposta al MoMA di New York) e riceve il Compasso d’oro per l’elaboratore elettronico Elea nel 1959, primo di numerosi riconoscimenti in-ternazionali. Partecipa a numerose Triennali di Milano. Nel 1948 entra a far parte del Movimento Arte Concreta per passare poi allo Spazialismo. Fautore del ‘radical design’, aderisce al movimento Global Tools alla fine degli anni ’70 e fonda il gruppo Memphis nel 1981, un vero laboratorio di creatività. Mostre personali gli sono state dedicate dalla Biennale di Venezia (1976), dal Centre Pompidou (Parigi 1994), dal Suntory Museum di Osaka (Giappone, 2000) e dal Mart di Rovereto (2005). Gli oggetti di Sottsass, icone del design mondiale, sono esposti nelle collezioni permanenti di musei e gallerie internazionali.

Architetto per formazione, pittore per inclinazione e disegnatore per vocazio-ne, Tusquets è il prototipo dell’artista integrale. Laureato nel 1965 alla Escue-la Técnica Superior de Arquitectura di Barcellona, membro fondatore di BD Ediciones de Diseños, i suoi lavori fanno parte delle collezioni dei musei più importanti del mondo. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sia per le opere architettoniche che per oggetti d’uso quotidiano: la Medaglia d’Oro al merito dalle Belle Arti Spagnole e l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia. Nel 1994 ha pubblicato il suo primo libro come saggista Mas que discutible. Collabora con aziende come Alessi e Driade e recentemente ha debuttato come pittore esponendo le sue tele che combinano nudi e paesaggi architettonici.

Architetto, urbanista e designer (1916-2001). Attivo esponente della cultu-ra progettuale nazionale e internazionale, è stato condirettore di «Domus» e redattore di «Casabella». Ottiene più volte il riconoscimento della Medaglia d’Oro alla Triennale di Milano e consegue il gran Premio della Triennale nelle edizioni IX, X e XIII. Le attività di architetto e designer gli fanno guadagnare il Compasso d’Oro per diversi anni e quello alla carriera nel 1985. Tra le architet-ture lavora ai complessi per Olivetti in Sud America, allo stabilimento Necchi a Pavia e al Nuovo Piccolo Teatro di Milano. Tra i progetti di design Zanuso ha lavorato per Arflex, Brionvega, Borletti, Gavina, Bonacina, Kartell, Siemens.

Andrea Ruggiero

Oscar Tusquets Blanca

Toshiyuki Kita

Alberto Nason

Ettore Sottsass Jr.

Enzo Mari

Marco Zanuso

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Sergio Asti has always been involved with matters concerning architecture, inte-rior design, and industrial design. After a degree in Architecture at the Milan Polytechnic he became assistant lecturer of Interior Design for 5 years. He has de-veloped many projects both in Italy and abroad in the sectors of architecture, inte-rior design, furniture design and exhibition design. He was one of the pioneers of industrial design in the ’50s. He was a founding member of the ADI (Industrial Design Association). He has been nominated as a member of the jury for numerous architecture and industrial design competitions. He has been awarded many hon-orary titles and awards by various institutions such as the Milan Triennale, the Compasso d’Oro, and the MoMA in New York. He has also received many im-portant accolades from the French and Japanese Ministries for Trade, and the BIO exhibition in Ljubljana. He has often taken part in solo and collective exhibitions.

She earned her degree at the Milan Polytechnic in 1951, and after a long working relationship with Marco Zanuso, she started her own professional business in 1963, concentrating on civil architecture, interior architecture, and industrial design. She has designed, in Italy and abroad, single family homes, apartments, offices, and shops, dedicating great attention to the functionality of the spaces and the psychological re-lationships between people and their surroundings. In the industrial design sector she has been particularly concerned with designing furnishing elements and tableware. A number of her pieces are present in international museums and exhibitions. In 1986 she took part in the Progetto Domestico (domestic project) during the 17th Milan Triennale. She has also published numerous articles in specialised magazines, the book The human dimensions of the house and numerous other essays.

Architect and designer from Milan, (1930-1971), he studied painting and sculpture at the Fine Arts academy in Brera, and the Milan Polytechnic. After starting his career in the art world, with exhibitions alongside Fontana, Matta, and others (his brother Gianni is also an artist), he became part of the Movimento Arte Concreta in 1959 and threw himself into design. After the death of his father, Colombo took over his electrical appliances company and experimented with new materials such as PVC. In 1962 he designed the Acrilica lamp for O-luce (Gold Medal at the Milan Triennale) , and designed kitchen units for Boffi, he exhibited at the MoMA in New York during a 1972 show. His Universale chair for Kartell designed in 1965 became a best seller. He was the creator of housing systems that revolutionised traditional concepts of living spaces. He died young, and many of his projects were produced years after his death, many by Ignazia Favata, who currently runs his studio.

Sergio Asti

Cini Boeri

Joe Colombo

Michele De Lucchi After gaining his degree in architecture in Florence, he was amongst the protagonists of radical and experimental architecture movements such as Cavart, Alchimia, and Memphis. He has designed lamps and furnishing elements for the most renowned Italian and European companies. He has developed experimental projects for Com-paq, Philips, Siemens, and Vitra. Many of his public service interiors are in use by Deutsche Bank, Deutsche Bahn, Enel, Poste Italiane, Telecom Italia, Banca Popolare di Lodi and other institutes in Italy and abroad. He has designed buildings for public and private museums. He has always accompanied his work with personal research into the themes of the projects, the design, technology, and craftsmanship. Examples of some of the products designed by De Lucchi are on display in the most important museums throughout Europe, the USA and Japan.

Designer by training, in 1991 he founded the Konstantin Grcic Industrial Design studio in Munich, Germany. He has created many pieces of furniture, industrial design products and lighting for some of the major European companies. Many of his products, a synthesis of formal exactness and considerable acumen, have received prestigious design awards and are present in the permanent collections of many in-ternational museums, including the MoMA in New York. His minimalism is often defined as “function” in terms of the use of the object in daily life. In October 2000 Konstantin Grcic was nominated guest of honour at the Kortrijk Design Biennale in Belgium, where he presented a wide selection of his work.

Born in Buenos Aires, he moved to Switzerland in 1977 where he earned his degree in Industrial Design in 1991 at the Zurich Höhere Schule für Gestaltung. He re-ceived the Diploma Prize SfGZ in 1991. From 1988 he worked in Zurich for the Museum of Design, where he curated numerous exhibitions. In 1993 he founded his own studio and worked for companies such as Alias, Authentics, Edra, Driade, Lu-ceplan, Thonet, and Zanotta. More recently he has designed products for Cappellini, Classicon, Iittala, Joop!, Leitner, Moroso, Offecct, Volvo, Camper, and Luceplan.Numerous exhibitions throughout Europe have been dedicated to his work as a de-signer and designer of interiors, and to his products. Over the course of the years he has received many international awards and accolades in Europe and the USA. In October 2006 he was guest of honour at the Kortrijk Design Biennale in Belgium, during which the book Alfredo Häberli Design Live was released.

The designers

Konstantin Grcic

Alfredo Häberli

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Interior Architect and designer, after his degree in Industrial Design at the Naniwa College in Osaka, he initiated his career in Japan, later moving to Milan in 1969. Some of his more important works, designed for Italian, German, and Japanese com-panies are included in the collections of some of the most important museums through-out the world, including the MoMA in New York. He has been awarded prestigious accolades such as the Japan Interior Designers Association Award in 1975 and the USA Product Design Award in 1983. He has taken part in many worldwide exhi-bitions, including that in honour of the 10th anniversary of the Georges Pompidou Centre in Paris. Very mindful of the environment, he also spends time on Japanese crafts design, which allows him to fully express himself.

Artist and designer, the ’50s saw him dedicating himself to a period of intense artistic activity, during which he was a strong exponent of programmed and kinetic art. In 1963 he co-ordinated the Italian group Nuova Tendenza, organising its participation in the 1965 Zagreb Biennale exhibition. He has taken part in numerous editions of the Milan Triennale, and Venice Biennale. In parallel he has devoted his efforts to graphic design, product design, exhibition design and exhibitions. He is the author of pieces that have made design history, he has won the Compasso d’Oro Award 4 times, and has been the protagonist of debate about this profession thanks to his writings in vari-ous tones (Function of aesthetic research, 1974), irreverent works (Allegories), and personal appearences. His pieces are exhibited in important museums and numerous solo exhibitions have been dedicated to him. Over the course of his career he has worked with the most famous Italian and international companies.

After three years experience at the Option One graphic design studio in London, he attended the European Design Institute in Milan, earning his diploma in Industrial Design in 1996. He went on to work in Germany at the Eckart & Barski studio in Frankfurt and developed specific technical and creative skills. From 1997 he col-laborated as a designer with Michele De Lucchi’s architectural studio, contributing to the development and design of numerous designer objects. In April 2002, at the Legati ad un filo (tied to a string) exhibition organised in Milan, together with the architect Angelo Micheli and a further two colleagues, he exhibited objects made from various materials whose common denominator was the use of threads. As well as working with Arnolfo di Cambio, he collaborates with companies such as Effetre, Miniforms, Murano due, Domodinamica, and Produzione Privata.

Brought up between Italy, China, and Austria, after studying at the Domus Acad-emy in Milan, he gained his Industrial Design degree in 1995 from the Parsons School of Design in New York. He currently freelances, designing integrated solu-tions on commission for international clients, companies, and startups. Guided by a global approach to design, his field of interest extends from industrial design to the design of furniture, complementary furnishing items, visual identity and commer-cial interiors. His works, already featured in many magazines and newspapers, have been chosen for various accolades including the International Future Design Fair Award ( Japan 1996), the Good Design Award (USA, 2003) and twice for «ID» Magazine’s Annual Design Review. Since 2002 he has been a consultant at the Color Association of the United States.

Alberto Nason

Andrea Ruggiero

Ettore Sottsass Jr.

Oscar Tusquets Blanca

Architect and designer (1917-2007), an artist with multiple interests, he was an eclectic and multi-faceted figure, one of the most famous and influential in the world of design. After earning his degree at the Turin Polytechnic in 1939, he started work-ing in Milan, where he collaborated with Giuseppe Pagano. For more than 30 years he was in charge of computer design at Olivetti in Ivrea (the Valentine typewriter, 1969-1970, is an exhibit at the MoMA in New York) and received the Compasso d’Oro design award for the Elea electronic computer in 1959, the first of many international awards. He took part in many editions of the Milan Triennale. In 1948 he became part of the Movimento Arte Concreta, moving on later to em-brace Spazialismo. A supporter of “radical design”, he became part of the Global Tools movement at the end of the ’70s and founded the Memphis group, a true laboratory of creativity, in 1981. Various solo exhibitions have been dedicated to him: at the Venice Biennale (1976), at the Pompidou Centre (Paris 1994), at the Suntory Museum in Osaka ( Japan 2000), and at the Mart in Rovereto (2005). Objects by Sottsass, icons of world design, are on display in the permanent collections of numerous interna-tional galleries and museums.

An architect by training, an artist by inclination, and a designer by vocation, Tus-quets is a prototype of the all round artist. He gained his degree in 1965 from the Escuela Técnica Superior de Arquitectura in Barcelona, and was a founding member of BD Ediciones de Diseños, his works can be found in some of the world’s most important museums. He has received many awards and accolades both for his archi-tectural work and his objects for everyday use: the Gold Medal of merit for Fine Arts in Spain and the honour of Cavalier of the French Order of Art and Literature. In 1994 he published his first book as an essayist Mas que discutible. He collaborates with companies such as Alessi and Driade, and recently made his debut as a painter, exhibiting his canvasses that combine nudes and architectural landscapes.

Architect, urbanist, and designer (1916-2001). An active exponent of national and international design culture, he was for a time co-editor of «Domus» and edi-tor of «Casabella». He has won the Gold Medal award a number of times at the Milan Triennale and he was presented with the Grand Award at the 9th, 10th , and 13th editions of the event. His work as an archtiect and designer has earned him the Compasso d’Oro award many times, and the career award in 1985. Amongst the architectural projects he has worked on are the Olivetti complex in South America, the Necchi plant in Pavia, and the Nuovo Piccolo Theatre in Milan. As for his de-sign projects, Zanuso has worked for Arflex, Brionvega, Borletti, Gavina, Bonacina, Kartell, and Siemens.

Marco Zanuso

Toshiyuki Kita

Enzo Mari

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Arnolfo di Cambio

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