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REGIONE LOMBARDIA
VAS SPERIMENTALE PER LA VARIANTE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE DI ARLUNO (MI)
RAPPORTO AMBIENTALE
a cura di: Sergio Malcevschi (*)
(*) supporto tecnico fornito da N.Q.A. srl
febbraio 2004
REGIONE LOMBARDIA - VAS SPERIMENTALE PER LA VARIANTE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE DI ARLUNO - RAPPORTO AMBIENTALE – gennaio 2004 2
INDICE
1. INTRODUZIONE
1.1 Oggetto e natura della VAS
1.2 Il quadro normativo specifico di riferimento
1.4 Metodologia seguita
1.5 Il rapporto tra VAS e fasi del piano
2. IL CONTESTO
2.1 L’ambito territoriale
2.2 Ecomosaici e valenze ambientali
3. IL QUADRO PROGRAMMATICO
3.1 La pianificazione territoriale di coordinamento
3.2 Il sistema delle tutele
3.3 I piani e programmi di settore
3.4 Gli obiettivi di sostenibilita’ degli strumenti sovracomunali
4. GLI SCENARI
4.1 Gli scenari territoriali e socio-economici
4.2 Gli scenari ambientali
5. STATO DELL’AREA OGGETTO DEL PIANO
5.1 L’insediamento
5.2 Le infrastrutture trasportistiche
5.3 Le infrastrutture tecnologiche
5.4 Le sensibilita’ ambientali locali
6. L PIANO
6.1 Le opzioni e gli obiettivi generali
6.2 Gli obiettivi specifici
6.3 Le azioni
7. GLI EFFETTI DEL PIANO
7.1 Il metodo
7.2 Le pressioni
7.3 Le interferenze sulle aree sensibili
8. IL MIGLIORAMENTO DEL PIANO
8.1 Il riscontro normativo
8.2 La calibrazione degli obiettivi generali
8.3 Gli obiettivi tecnici di miglioramento
8.4 Indicazioni per le NTA
9. IL PROCESSO ATTUATIVO
9.1 Gli indicatori per il monitoraggio
9.2 L’attuazione del piano
9.3 La partecipazione
10. QUADRO DI SINTESI DELLO STUDIO DI VAS
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1. INTRODUZIONE
1.1 Oggetto e natura della VAS Oggetto della presente VAS sperimentale e’ il Piano Regolatore Generale di Arluno. Essa si inserisce nel lavoro della Regione Lombardia per il programma internazionale ENPLAN. Non fa quindi riferimento a procedure previste da norme nazionali o regionali. Il lavoro in oggetto si inserisce in una fase sperimentale in cui si stanno chiarendo alcune questioni di fondo: - quale debba essere il rapporto con i differenti livelli di pianificazione urbanistica (a sua volta in un momento di trasformazione normativa); - quale debba essere (di conseguenza) il rapporto con gli strumenti della V.I.A. ecc. La sperimentazione VAS in oggetto e’ iniziata nel luglio 2003, quando il progetto di PRG di Arluno era gia in uno stadio avanzato, avendo gia’ definito opzioni strategiche e macro-localizzative (vedi Fig.1). Gli stadi precedenti del progetto di piano hanno quindi dovuto essere ripresi a posteriori, ed in parte simulati ai fini della metodologia di VAS. Il presente rapporto e’ stato redatto, nel gennaio 2004, durante e ultime fasi del progetto di piano, la cui adozione e’ prevista nell’aprile 2004. Si puo’ pertanto ipotizzare che alcune considerazioni del presente rapporto possano essere riprese nel progetto di piano stesso, prima della sua chiusura.
Fig.1 - Posizione della VAS rispetto alle fasi del piano
1.2 Il quadro normativo specifico di riferimento Il progetto di piano ha fatto riferimento alle norme urbanistiche tradizionali, fondate sul riconoscimento di azzonamenti a specifica destinazione d’uso. Nel periodo di attuazione della VAS era peraltro in corso la revisione della legge urbanistica lombarda, che prevede significative modifiche rispetto agli strumenti tradizionali, ad esempio la distinzione tra una fase preliminare del “Piano di governo del territorio” (in cui si definiscono le linee portanti dell’assetto territoriale) e la fase successiva dei piani attuativi e degli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale. Il presente Rapporto ha cercato per quanto possibile di tener conto di tale situazione. A parte il complesso delle norme di settore, sono stati considerate riferimenti significativi, in grado di condizionare il piano o di offrire opportunita’, le norme intersettoriali che presuppongono valutazioni ambientali, riassunte nella Tabella 1. Tab.1 – Rapporto generale tra le norme intersettoriali che presuppongono valutazioni ambientali ed il piano.
NORME INTERSETTORIALI CHE PRESUPPONGONO VALUTAZIONI AMBIENTALI
CONDIZIONAMENTI / OPPORTUNITA' GENERICI PER I PIANI-PROGRAMMI
D.P.C.M. n. 377 del 10 agosto 1988 e succ. (VIA nazionale)
Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349 recante istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale.
Possibile combinazione del sistema di mitigazioni/compensazioni con azioni di piano
D.P.R. 12 aprile 1996 e succ. (VIA regionale)
Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della L. 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale.
Possibile combinazione del sistema di mitigazioni/compensazioni con azioni di piano.Il piano puo' prevedere interventi attuativi che dovranno essere sottoposti a VIA, dettandone condizioni
Del. C.I.P.E. n.121 del 21.12.2001 (VIA speciale)
Legge obiettivo: 1° Programma delle infrastrutture strategiche.
Possibile combinazione del sistema di mitigazioni/compensazioni con azioni di piano
Dir. 2001/42/CE (VAS)
concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente.
Possibile sinergia con altre VAS settoriali
D.lgs n. 372 del 4.81999 (IPPC)
Attuazione della Direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’ambiente.
Possibilita' di definire criteri di qualita' ambientale a cui dovranno attenersi le aziende che devono procedere a rinnovi autorizzativi
D.lgs n.334 del 17.8.1999 (SEVESO2)
Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose.
Necessita' di tener conto dei rapporti di sicurezza per le scelte urbanistiche sui terreni vicini
D.M. 9.5.2001 Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante
Obbligo di produrre una RIR come elemento del piano in presenza di stabilimenti a rischio di incidente rilevante
Reg. (CE) n.761/2001 del 19.3.2001 (EMAS2)
Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS).
Possibilita' di definire criteri di qualita' ambientale a cui dovranno attenersi le aziende interessate alla certificazione. Possibilita’ dell’Amministrazione stessa di attivare un iter di certificazione ambientale.
DPR del 8.9.1997, n. 357(DIR.HABITAT)
Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
Obbligo di Relazione di incidenza in presenza di SIC
Del C.I.P.E. n. 57 del 2.8.2002
Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia
Quadro di riferimento per le politiche di sviluppo sostenibile
OPZIONI OPZIONI STRATEGICHESTRATEGICHE
OPZIONI MACRO- OPZIONI MACRO-LOCALIZZATIVELOCALIZZATIVE
OPZIONI OPZIONI ATTUATIVEATTUATIVE
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OPZIONI TECNICHEOPZIONI TECNICHESPECIFICHESPECIFICHE
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1.3 Metodologia seguita Lo schema metodologico generale a cui si e’ fatto riferimento prevedeva (vedi Figura 2):
• uno schema interpretativo degli effetti del tipo DPSIR; • una sequenza operativa del tipo contesto/obiettivi/azioni/stime/proposte di miglioramento/controlli; • la considerazione degli aspetti ambientali come oggetto specifico di approfondimento, come richiesto
dalla direttiva. Nello stesso tempo sono stati considerati anche gli aspetti sociali ed economici, nonche’ di quelli piu’ strettamente territoriali, in particolare nel loro ruolo di determinazione degli obiettivi di piano e nella loro capacita’ potenziale di condizionare l’evoluzione del sistema territoriale-ambientale di supporto alle scelte di piano.
Fig.2 – Schema metodologico generale utilizzato per il presente Rapporto.
1.4 Il rapporto tra VAS e fasi del piano Come gia’ detto, il lavoro tecnico ai fini della presente VAS sperimentale e’ stato condizionato dalla sua tardiva attivazione rispetto ai tempi previsti per la chiusura del piano, riuscendo peraltro a coinvolgere diversi soggetti. La sperimentazione regionale si e’ coordinata con un’altra azione simile della Provincia di Milano, volta a verificare la traduzione a livello locale della VAST (Valutazione Strategica del PTCP) prodotta dalla Provincia. Il referente della Provincia di Milano e’ stata l’arch. Manuela Panzini. Si sono prodotte relazioni frequenti con i soggetti coinvolti nella redazione del piano, in particolare con il progettista del Piano (arch. Andrea Micella), e il tecnico ambientale del Comune di Arluno (ing. Claudia Baldo), che hanno anche direttamente prodotto materiale utilizzato nel presente Rapporto. Il lavoro e’ stato inoltre condotto in contatto costante con i referenti della Regione Lombardia per la sperimentazione ENPLAN. Dal punto di vista del metodo di lavoro, si e’ in generale cercato un parallelismo di azione tra progetto del piano e VAS; quest’ultima e’ stata intesa come strumento per fornire al piano elementi di conoscenza e valutazione integrativi rispetto a quelli tradizionalmente utilizzati nella pianificazione urbanistica, piuttosto che come strumento ex-post di giudizio del piano stesso. La Fig. 3 riassume il sistema di soggetto e relazioni indicato. Fig.3 – Rete dei soggetti coinvolti nel processo di VAS sperimentale
ANALISTA AMBIENTALE
VALUTATOREPROGETTISTA
SUPPORTI TECNICI AL
PRG
TERRITORIO:URBANI STI CATRASPORTIECONOMI ASOCI ETA'
AMBIENTE:BI ODI VERSI TA'
I DRO- GEOMORFOLOGI AARI A, ACQUA, RUMORE, RI SCHI
TECNOLOGI CI
PAESAGGIO
PROFESSIONISTAINCARICATOPER IL PRG(Arch. Andrea Milella)
TECNICO AMBIENTALE DEL COMUNE(Ing. Claudia Baldo)
ESPERTO INCARICATO PER LA
SPERIMENTAZIONE
REFERENTE DELLA PROVINCIA PER LA
RISPONDENZA AL PTCP(Arch. Manuela Panzini)
REFERENTI DELLA REGIONE PER LA
SPERIMENTAZIONE
LE NORME DI RIFERIMENTO
IL CONTESTOL'AMBITO TERRITORIALE E SOCIO-ECONOMICO
ECOMOSAICI E VALENZE AMBIENTALI DI AREA VASTA
IL QUADRO DI RIFERIMENTO
PROGRAMMATICOLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DI
COORDINAMENTOIL SISTEMA DELLE TUTELE
I PIANI E PROGRAMMI DI SETTORE GLI SCENARITERRITORIALI E SOCIO-ECONOMICI
AMBIENTALI
GLI OBIETTIVI ESTERNI DI SOSTENIBILITA'
L'AREA OGGETTO DEL PIANO
GLI ELEMENTI TERRITORIALILE SENSIBILITA' AMBIENTALI
IL PIANOLE OPZIONI
GLI OBIETTIVILE AZIONI
GLI EFFETTILE PRESSIONI
GLI IMPATTI
IL MIGLIORAMENTO DEL PIANOIL RISCONTRO NORMATIVO
LA CALIBRAZIONE DEGLI OBIETTIVILA VERIFICA DELLE AZIONI AMBIENTALI DEL
PROGETTOI TARGET DI MIGLIORAMENTO
LE INDICAZIONI PER LE NORME ATTUATIVE
GLI INDICATORI ED IL MONITORAGGIO
IL PERCORSO ATTUATIVO
I SOGGETTILE MODAòLITA' DI PARTECIPAZIONE
IL BILANCIO AMBIENTALE
LA CONTESTUALIZZAZIONE
LE STIME
VALUTAZIONI E PROPOSTE
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2. IL CONTESTO
2.1 L’ambito tertitoriale
L’insediamento Il Comune di Arluno conta 8.999 abitanti; si colloca nella zona ad ovest di Milano lungo la direttrice verso Torino, sino
al confine della Regione Lombardia sul fiume Ticino.
Il complesso degli sistema degli insediamenti circostanti e’ costituito da centri urbani di piccole e medie dimensioni di
formazione antica e ancora riconoscibile nei loro centri storici.
Questa porzione dell’ovest milanese è un ambito territoriale omogeneo, caratterizzato da una formazione simile e
problematiche analoghe dei Comuni che vi fanno parte, che risalgono a lontane origini celtiche e romane, le cui presenze
sono state documentate da numerosi ritrovamenti.
Nello specifico i Comuni confinanti sono:
• a nord Casorezzo, Parabiago, Verviano e Pogliano Milanese;
• ad est Vanzago;
• a sud Sedriano, Vittuone, Corbetta;
• ad ovest Santo Stefano Ticino, Ossona
Fig. 4 – Sistema delle unita’ comunali confinanti con il Comune di Arluno
Fig. 5 – Il contesto territoriale
L’ambito fa parte dell’area metropolitana milanese, nella fascia di transizione tra la parte centrale fortemente e
diffusamente urbanizzata (Milano ed i Comuni dell’hinterland immediato) e la fascia occidentale meno
intensamente insediata che arriva al Parco del Ticino (Fig.5).
Aspetti socio-economici
La struttura socio-economica e territoriale di tali centri, pur essendo chiaramente connotabile come urbana, non
riesce ancora ad esprimere una realtà sufficientemente organizzata e coordinata. Il bacino considerato dal progetto
ha infatti la forma di una piccola città lineare, che presenta caratteri urbani senza avere però la concentrazione e la
densità che solitamente si accompagna ad essi.
ARLUNO
MILANO
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Fig. 6 – Principale viabilita’ di riferimento per il Comune di Arluno
Pur essendo l’area tra quelle lombarde più sviluppate sotto il profilo economico, si
evidenzia uno squilibrio tra lo sviluppo raggiunto e la struttura dei servizi che
dovrebbero sostenerlo, con il rischio, comune ad altre aree avanzate situate
nell’hinterland di metropoli europee, di perdita dell’identità socio-culturale e
perdita di efficienza, a causa della progressiva periferizzazione del loro territorio.
La mancanza di idonee comunicazioni tra i centri dell'area ha portato ad un
utilizzo prevalente del trasporto automobilistico privato, e prodotto la tendenza
della popolazione a rivolgersi preferenzialmente a Milano per fruire di servizi che
potrebbero essere meglio realizzati in zona, con conseguenze di sottoutilizzo dei
servizi locali.
Il sistema della mobilità e dei servizi locali
In Fig.6 si riporta la viabilita’ principale di riferimento per l’ambito considerato.
Gli spostamenti in zona avvengono con automezzi privati; solo i collegamenti
lungo l’asse principale est ovest con Milano usufruiscono di un limitato servizio
di trasporto pubblico.
La mobilità della zona è affidata ad una rete viaria diffusa capillarmente ma con
forti squilibri e alcuni punti particolarmente critici.
I problemi e le insufficienze del sistema sono aggravati dalla insufficienza del
trasporto pubblico che offre scarse alternative all’uso dei mezzi automobilistici
privati e dalla conseguente sovrapposizione del traffico locale a quello in transito
verso il Piemonte e verso la Svizzera.
La struttura è quella tradizionale radiale e monocentrica, con vertice a Milano,
rapresentata dalla strada statale n. 11, Padana superiore, e dalla parallela
autostrada Milano-Torino con i caselli di Rho (Cornaredo), Arluno e Magenta e il
collegamento alla tangenziale ovest a Settimo Milanese.
Limitano l’uso di queste arterie sia il pedaggio autostradale, che non rientra nei tratti gratuiti metropolitani, sia le strettoie della strada statale (che
attraversa il centro di molti dei Comuni) sia il calibro insufficiente e gli incroci a raso anche nei tratti liberi esterni.
Alcune varianti in via di ultimazione miglioreranno l’attraversamento di Settimo, circonvallando il centro abitato, ma permane critica la situazione tra
Sedriano e Bareggio, per la quale non è stata ancora neppure decisa una soluzione progettuale.
Le strozzature e gli incroci esistenti rallentano il flusso dei veicoli e determinano la formazione di lunghe code, soprattutto nelle ore di punta che
provocano inquinamento e allungano i tempi di percorrenza per decine di migliaia di persone, con pesanti negative conseguenze per la salute e per
l’economia.
La strada statale è l’unica arteria che consenta i collegamenti tra i centri della zona.
La zona vive la contraddizione dell'essere attraversata dalle reti della grande comunicazione e infrastrutturazione nazionale e internazionale, senza riuscire
invece a spostarsi comodamente sulle brevi distanze.
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2.2 Ecomosaici e valenze ambientali Per quanto riguarda i livelli di ecomosaico entro cui si colloca il Comune di Arluno, si possono evidenziare i seguenti aspetti:
• a livello di area vasta, l’area di colloca entro la fascia di medio-alta antropizzazione compresa tra i tre sistemi ad ecosistemi urbani caotici della fascia periferica della citta’ di Milano ad est, della direttrice del Sempione a nord, della direttrice Milano-Torino a sud (Fig.7);
• l’area non e’ caratterizzata da ecosistemi acquatici di rilevo; le principali linee idrografiche di riferimento, peraltro relativamente distanti, sono costituite dal Canale Villoresi e dal fiume Olona a nord e dal Naviglio Grande a sud; anche la linea del fontanili inizia qualche chilometro piu’ a sud;
• a livello di ambito (Fig.8), il sistema degli usi del suolo e’ costituito da una matrica agricola ancora significativa, invasa da consistenti aree urbanizzate e tendenzialmente impermeabilizzate;
• la matrice agricola e’ intercalata da frequenti presenze di elementi arboreo-arbustivi, essenzialmente lineari; il principale sistema integrato di unita’ naturali o naturaliformi ee’ quello dell’Oasi di Vanzago, immediatamente ad est del territorio comunale; e’ da notare l’elevata presenza di specchi di cava presenti nel territorio di Arluno e nelle immediate vicinanze, da considerare come un delicato elemento di vulnerabilita’ ambientale;
• i principali elementi di relazione ecosistemica dell’ambito (Fig.9) sono costituite da due gangli primari (rispettivamente a nord e sud del territorio comunale) e dal sistema di corridoi primari della rete ecologica della Provincia di Milano.
Fig. 7 – Ecomosaico di area vasta entro cui si colloca il Comune di Arluno
Fig. 8 – Ecomosaico di ambito entro cui si colloca il Comune di Arluno
Fig. 9 – Principali relazioni ecologiche di ambito potenzialmente condizionanti il piano di Arluno
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3. IL QUADRO PROGRAMMATICO
3.1 La pianificazione territoriale di coordinamento
Il Piano della Provincia di Milano e’ stato approvato con deliberazione consiliare n. 55 del 14 Ottobre 2003 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, Serie Inserzioni - n. 45 - 5 Novembre 2003, ai sensi dell'art. 3 comma 36 della L.R. 5/1/2000 n. 1 Esso assume come obiettivi generali la sostenibilità ambientale dello sviluppo e la valorizzazione dei caratteri paesistici locali e delle risorse territoriali, ambientali, sociali ed economiche. L’Amministrazione provinciale ha avviato la formazione della proposta di piano seguendo una procedura di forte e stretta collaborazione con i Comuni, organizzati in 12 forme associative volontarie denominate ambiti territoriali. Il Comune di Arluno appartiene all’ambito Magentino.
I 12 ambiti territoriali Il PTCP è stato accompagnato fin dalle prime fasi di elaborazione da un processo di valutazione strategica denominato VaSt, intendendo con esso una Valutazione Strategica del Piano non solo dal punto di vista ambientale (riferendosi quindi alle procedure e alle metodologie della VAS), ma anche da quello più strettamente territoriale (con riferimento ai criteri di valutazione delle policy). La Fig. 10 riporta le principali previsioni per quanto riguarda il territorio in cui si inserisce il Comune di Arluno.
Fig. 10 – Stralcio dal PTCP di Milano (Tavola 1 – Sistema insediativi)
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3.2 Il sistema delle tutele Il principali elementi di vincolo e tutela, a cui corrispondono specifici istituti, sono i seguenti (Fig.11):
• il PLIS Parco del Roccolo a nord, che comprende anche una parte significativa del territorio comunale;
• l’Oasi WWF di Vanzago, ora Sito di Importanza Comunitaria a nord-est, che e’ anche “Riserva naturale regionale del Bosco di Vanzago”, nonche’ SIC Sito di Importanza Comunitaria a livello europeo), avente una estensione di 143 ettari. La fascia nord occidentale del Parco ricade in parte nel territorio di Arluno; le aree boscate suddivise in piccole macchie, si trovano soprattutto in questa parte del territorio e coprono una superficie complessiva di circa 40 ha.
• il Parco Agricolo Sud Milano; una piccola parte del territorio comunale (19 ha) vi e’ ricompressa;
• il Parco Lombardo della Valle del Ticino a sud-ovest che, ancorche’ non confinante, costituisce un elemento fondamentale del sistema ambientale di area vasta.
Fig. 11 – Principali istituti di tutela interessanti direttamente o indirettamente il territorio oggetto del piano.
PLIS PARCO DEL ROCCOLO
PARCO LOMBARDO DEL TICINO
PARCO AGRICOLO SUD MILANO
SIC OASI DI VANZAGO
ARLUNO
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3.3 I piani e programmi di settore Di fatto, i principali elementi programmatici settoriali che direttamente o indirettamente interessano il Comune di Arluno sono i seguenti:
• la previsione di attraversamento da parte della nuova ferrovia ad alta capacita’, che pone il tema della ulteriore frammentazione del territorio comunale; il progetto di PRG ha sostanzialmente recepito le previsioni attuative relative;
• la previsione di allargamento in terza corsia dell’autostrada A4, in asse con l’intervento precedente, che incrementa ulteriormente il problema della frammentazione territoriale; si pone anche il problema del corretto riposizionamento del casello; (Fig.
• la previsione di posizionamento della Fiera di Milano a Rho, a moderata distanza verso est dal Comune di Arluno, che pone il tema dei possibili indotti sotto forma di nuova domanda per strutture di tipo ricettivo, nonche’ del possibile incremento dei problemi legati ai carichi di traffico; il piano ha considerato tali aspetti;
• i programmi relativi alle attivita’ estrattive, essendone territorio comunale ampiamente interessato.
Fig. 12 – Principali previsioni programmatiche interessanti direttamente il territorio oggetto del piano, ovvero il corridoio infrastrutturale che comprende l’Autostrada Milano-Torino (da ampliare), la nuova ferrovia ad Alta Capacita’, le opere annesse.
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3.4 Gli obiettivi di sostenibilita’ degli strumenti sovracomunali
Un importante sistema di riferimenti ufficiali, ancorche’ non tradotti in normativa cogente, e’ costituito dal sistema degli obiettivi di sostenibilita’ forniti da strumenti di governo sovracomunali. In Tabella 2 si riprendono gli obiettivi indicati dal Consiglio Europeo di Barcellona 2002 e dalla Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del CIPE 2.8.2002). Dalle liste iniziali, sensibilmente piu’ articolate, sono stati estratti quegli obiettivi teoricamente piu’ pertinenti per una situazione quale quella in oggetto (piano comunale). Si e’ anche ritenuto opportuno indicare il settore prevalente di sostenibilita’ a cui assegnare gli obiettivi, se di tipo ambientale, economico, sociale o piu’ strettamente territoriale, fermo restando che tutti tali settori sono almeno indirettamente interessati da tutti gli obiettivi. Un’importante distinzione, da verificare con i soggetti preposti, appare quella tra gli obiettivi direttamente perseguibili da un piano regolatore comunale, e quelli comunque di interesse, ma il cui perseguimento dipende da altri strumenti esterni a cui il piano puo’ solo concorrere.
SETTORI DI SOSTENIBILITA'
AMB Ambiente TER Territorio
ECON Economia SOC Societa' PPS Piano/Programma specifico
X Settore interessato prioritariamente o Settore interessato in modo complementare P Obiettivo direttamente perseguibile dal piano C Obiettivo dipendente da azioni esterni per il
quale il piano puo' concorrere
Tab.2 – Obiettivi di sostenibilita’ ambientale e territoriale da considerare ai fini del piano FONTI OBIETTIVI SETTORI DI
SOSTENIBILITA'
AMB TER ECON SOC PPS Riferimenti per lo sviluppo sostenibile del Consiglio Europeo di Barcellona 2002
LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI X o o o C GARANTIRE LA SOSTENIBILITÀ DEI TRASPORTI X X o o C AFFRONTARE LE MINACCE PER LA SANITÀ PUBBLICA X o o o C GESTIRE LE RISORSE NATURALI IN MANIERA PIÙ RESPONSABILE X o o o P
Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del CIPE 2.8.2002) Riduzione delle emissioni nazionali dei gas serra del 6,5% rispetto al 1990, nel periodo tra il 2008 e il
2012 X o o o C
Formazione, informazione e ricerca sul clima X o o o Riduzione delle emissioni globali dei gas serra del 70% nel lungo termine X o o o C Conservazione della biodiversità X o o o P Protezione del territorio dai rischi idrogeologici, sismici e vulcanici e dai fenomeni erosivi delle coste X o o o C Riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione X o o o Riduzione dell’inquinamento nelle acque interne, nell’ambiente marino e nei suoli X o o o C Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale,
sul mare e sulle coste X o o o C
Riequilibrio territoriale ed urbanistico o X o o P Migliore qualità dell’ambiente urbano X X o o P Uso sostenibile delle risorse ambientali X o o o P Valorizzazione delle risorse socioeconomiche e loro equa distribuzione o o X X C Miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica o o o X C Riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e mantenimento delle concentrazioni di inquinanti
al di sotto di limiti che escludano danni al la salute umana, agli ecosistemi e al patrimonio monumentale
X o o o C
Riduzione dell’inquinamento acustico e riduzione della popolazione esposta X o o o C Riduzione dell’esposizione a campi elettromagnetici in tutte le situazioni a rischio per la salute umana
e l’ambiente naturale X o o o C
Rafforzamento della normativa sui reati ambientali e della sua applicazione o o o X Riduzione del prelievo di risorse senza pregiudicare gli attuali livelli di qualità della vita X o o X P Conservazione o ripristino della risorsa idrica X o o o C Miglioramento della qualità della risorsa idrica X o o o C Gestione sostenibile del sistema produzione/ consumo della risorsa idrica X o o o Riduzione della produzione,recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti X o o o C
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Milano Indirizzi di trasformazione del territorio (art. 20 delle NdA) Compatibilità ecologica e paesistico ambientale delle trasformazioni X o o o P Integrazioni tra il sistema insediativo e della mobilità o X o o P Ricostruzione della rete ecologica X o o o P Compattazione della forma urbana o X o o P Innalzamento della qualità insediativa o X o o P
4. GLI SCENARI
GLI SCENARI LI SCENARI
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I SCENARI
4.1 Gli scenari territoriali e socio-economici Per quanto riguarda gli scenari di riferimento, l’evoluzione del territorio in oggetto sara’ presumibilmente influenzato da alcuni grandi processi infrastrutturali in corso: lo spostamento del nuovo polo fieristico nell’area Rho-Pero, lo sviluppo del sistema di Malpensa, la crescita progressiva del grande asse infrastrutturale est-ovest che, oltre all’allargamento dell’autostrada A4, vedra’ anche la realizzazione della nuova ferrovia ad Alta Capacita’. Altri processi capaci di influenzare il sistema arlunese sono collegabili ad aspetti sociali (la gravitazione progressiva della frazione Rogorotto verso l’insediamento di Mantegazza ad est.
4.2 Gli scenari ambientali Per quanto riguarda l’assetto ambientale, non sono riconoscibili specifici scenari esogeni locali, mentre deve essere considerato quello generale di global change climatico, che potra’ modificare le condizioni di riferimento per gli insediamenti e le componenti della qualita’ della vita.
Fig. 13 – Principali elementi di condizionamento degli scenari territoriali di medio periodo
Fig. 14A – Possibili processi indotti dallo sviluppo del nuovo polo fieristico di Rho-Pero
Fig. 14B – Possibili processi indotti dal progressivo distacco sociale della frazione Rogorotto
Fig. 14C – Possibili processi locali indotti dai cambiamenti climatici globali
NUOVO POLOFIERISTICO
ARLUNO
SISTEMA DIMALPENSA
CORRIDOIOINFRASTRUTTURALE
PRIMARIO
SVILUPPO DEL NUOVO POLO
FIERISTICO DI RHO-PERO
RICHIESTA DI RICETTIVITA' LUNGO LA
DIRETTRICE PER MAGENTA
OPPORTUNITA' ECONOMICHE IN CASO DI OFFERTA DI NUOVI
SERVIZI
CARICHI AGGIUNTIVI DI TRAFFICO LUNGO LA
VIABILITA' ESISTENTE
PROGRESSIVO DISTACCO DELLA
FRAZIONE DI ROGOROTTO, VERSO
MANTEGAZZA
RISCHI DI PERDITA DI COESIONE DEL
SISTEMA COMPLESSIVO DEL COMUNE DI ARLUNO
INCREMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI PER IL CONDIZIONAMENTO
DELL'ARIA
MUTAMENTI CLIMATICI CON AUMENTI DELLE
TEMPERATURE ESTIVE
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5. STATO DELL’AREA OGGETTO DEL PIANO
5.1 L’insediamento L’insediamento residenziale. Da oltre un decennio è stata messa a punto una pianificazione dell’area di completamento costituita soprattutto da ville e villette uni e bifamiliari che ha consentito di ampliare e sopralzare molti edifici, anticipando, tra l’altro, uno spirito e una normativa che sono stati poi mutuati dalla stessa Regione, con la legge sui sottotetti. E’ stata favorita anche la cosiddetta “cortina” permettendo il completamento dei varchi esistenti nelle cortine edilizie lungo le strade che costituiscono la tipologia prevalente costruita tra le due guerre. Insediamenti produttivi di interesse ai fini di trasformazioni urbanistiche in quanto sorgono accanto a insediamenti
residenziali sono:
• Allevamento di polli in Via Turati
• Stabilimento in via S. Giovanni Bosco a Rogorotto
• Fonderia in via Monfalcone a Rogorotto
• Fonderia di Arluno in via Monfalcone.
• Fascia produttiva lato ovest via Togliatti
5.2 Le infrastrutture trasportistiche Infrastrutture viarie Autostrada Milano-Torino. Attraversa e taglia interamente il territorio comunale sull’asse est-ovest.
Strada provinciale n. 34. Collega la strada statale n. 11 (Padana superiore) con l’area metropolitana Busto, Gallarate,
Legnano e con l’aeroporto della Malpensa e, verso sud, con Gaggiano, Corsico e rappresenta un tratto della cosiddetta
tangenziale esterna ovest.
Strada statale n. 11 (Padana superiore). La statale transita a sud di Arluno nei comuni di Sedriano, Vittuone e Corbetta
e costituisce il principale collegamento ordinario oltre che con Milano, con Torino e la Francia.
Altre strade provinciali. Da Arluno si dipartono a raggiera ulteriori sette strade provinciali contraddistinte dai seguenti
numeri: n. 241 ovest nord ovest per S. Stefano Ticino, n. 214 nord ovest per Casorezzo, n. 147 nord per Parabiago, n.
229 nord est per Pogliano, n. 214 per Pregnana e ancora n. 214 sud per Sedriano e n. 147 sud per S. Stefano Ticino e
Corbetta.
Circonvallazione del centro abitato di Arluno. La raggiera delle strade provinciali attorno al paese è raccordata con una
circonvallazione interrotta, per ora, sul lato ovest. La struttura esistente presenta due limiti principali: una strozzatura
all’incrocio tra viale Liberazione e via Roma, ed un calibro inadeguato (una sola corsia per senso di marcia) nel tratto
sud che deve servire la zona produttiva.
Attraversamenti autostrada e TAV. L’autostrada è attraversabile attualmente in 6 punti che, procedendo da ovest a est,
sono i seguenti:
sottopasso a piano campagna in corrispondenza della SP 34
cavalcavia nei pressi del casello autostradale
sottopasso a piano campagna in via Certosa per il collegamento con il centro storico. Il passaggio però è stretto e
basso e consente a malapena il transito di un’automobile
cavalcavia di via Mazzini, per il collegamento con la stazione ferroviaria di Vittuone
cavalcavia di via Donatori del sangue che collega con il sottopasso ferroviario di Vittuone
cavalcavia di Rogorotto sulla SP 214.
La linea ferroviaria Milano Torino Lione Trasporto passeggeri. La linea ferroviaria attraversa una piccola porzione del territorio sud occidentale. Le stazioni più
vicine sono quelle di Vittuone e di Corbetta/S. Stefano, che distano dal centro di Arluno pochi minuti d’auto.
Soprattutto la stazione di Vittuone è raggiungibile facilmente anche in bicicletta. Le stazioni dispongono di parcheggi
pubblici di interscambio.
Trasporto merci. Sul tratto della linea che attraversa Vittuone è attestato uno scalo merci con raccordi che entrano
nelle aree industriali limitrofe. In particolare raggiungono il territorio di Arluno in via privata Piemonte e le aree di
stoccaggio di container collocate all’intersezione con la SP 34.
5.3 Le infrastrutture tecnologiche
Elettrodotto. E’ una linea aerea per la quale la legge prevede una fascia minima di rispetto di mt 10 per lato.
Elettrodotto delle FS
Oleodotti. Oleodotto Rho-Malpensa dell’Agip Petroli
Si tratta di un condotto in acciaio diametro cm 25 alla profondità di circa mt 1,5 che trasporta prodotto
raffinato (benzina avio) all’aeroporto Malpensa. Deve essere protetto con fasce di rispetto larghe mt 3 per lato;
inoltre una valutazione del rischio effettuato dall’USSL n. 34 del 21.04.1997 n. 3801/BF indica in mt 94 per
lato l’ampiezza della fascia di pericolo in caso di incendio. E’ stato esaminato il rischio di perdite con
infiltrazioni nel terreno limitate con accorgimenti tecnici. In prossimità di pozzi di captazione di acqua dalla
falda, la tubazione dovrebbe essere incamiciata.
Oleodotto Esso
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5.4 Le sensibilita’ ambientali locali In Tab. 3 ed in Fig. 14 sono riportati i principali elementi di sensibilita’ ambientale di livello locale, di diretto interesse per una pianificazione territoriale comunale. Si e’ effettuata una distinzione tra: Valenze ambientali: Elementi (areali, lineari puntuali) a cui puo’ essere attribuito un significativo valore intrinseco sotto il profilo naturalistico o paesaggistico, o importanza per il sistema delle relazioni ecosistemiche. Criticita’ ambientali: Elementi (areali, lineari puntuali) a cui puo’ essere attribuito un livello piu’ o meno significativo di indesiderabilita’ per la presenza di situazioni di degrado attuale, o in quanto sorgente di pressioni (attuali o potenziali) significative sull’ambiente circostante. Vulnerabilita’ specifiche: Elementi ambientali (areali, lineari puntuali) che presentano qualche grado di rilevanza ai fini delle valutazioni, esposti a rischi di compromissione qualora si producano determinati fattori di pressione effettivamente o potenzialmente presenti sulle aree in oggetto. Nella tabella sono state usate le seguenti notazioni:
AS TIPO DI AREA SENSIBILE A Valenze ambientali K Criticita' ambientali V Vulnerabilita' specifiche
Fig. 14 – Principali elementi sensibili sul territorio comunale (i numeri corrispondono a quelli della Tab. 3
Tab. 3 – Sistema delle aree sensibili di rilevanza locale
AS AREE SENSIBILI SOTTO IL PROFILO AMBIENTALE
N° AREE SPEFICHE PER IL CASO IN ESAME
A Siti di Importanza Comunitaria proposti per l’inserimento della rete Natura 2000, di cui al DPR 8/91997 n.357
1 SIC dell'Oasi di Vanzago
A Parchi regionali di cui all’art.2 della legge 6 dicembre 1991, istituite o comunque perimetrate ai sensi della medesima legge (aree non di riserva naturale o orientata)
2 Parco agricolo Sud-Milano
A Altre zone tutelate a livello regionale o sub-regionale (Parchi di interesse sovracomunale ecc.)
3 Parco del Roccolo
A Aree con presenza significativa di vegetazione arborea o arbustiva, ancorche' non caratterizzata
4 Nuclei boscati nella zona nord del territorio comunale. Nucleo boscato relitto a sud-est.
A Sistemi di siepi e/i filari ambientalmente rilevanti
5 Sistemi di siepi e/i filari ambientalmente rilevanti nella zona nord del territorio comunale
A Gangli potenziali di reti ecologiche
in aree antropizzate 6 Gangli della Rete ecologica
provinciale di Milano
A Corridoi ecologici significativi a livello di area vasta
7 Corridoio primario della Rete ecologica provinciale di Milano
A Corridoi ecologici significativi a livello locale
8 Corridoio verso l'area boscata Central Park
V Varchi in ambiti antropizzati, a rischio ai fini della permeabilita’ ecologica
9 Varco tra il centro di Arluno e la frazione Rogorotto
V Zone con falde acquifere scoperchiate (es. per attivita' estrattive)
10 Aree di cava con falda scoperchiata
A Aree edificate abitate in modo permanente o semipermanente
11 Aree insediate di Arluno
K Aree metropolitane interessate da processi di sprawl
12 Sprawl dell'area metropolitana milanese
A Strutture insediative di interesse storico, extra-urbane
13 Ambito della Cascina Gomerasca
V Aree di frangia urbana
potenzialmente interessate da espansioni insediative critiche
14 Cintura periurbana a nord e ad ovest dell'insediamento di Arluno
K Infrastrutture lineari critiche come barriera ecologica e/o territoriale
15 Asse infrastrutturale Milano-Torino
K Aree produttive con caratteristiche di criticita' attuale o potenziale
16 Area produttiva a cavallo tra i Comuni di Arluno, Vittuone, Sedriano
K Stabilimenti fonte di inquinamento (idrico, e/o atomosferico, e/o sonoro)
17 Fonderia di Arluno
K Stabilimenti potenzialmente origine di rischi tecnologici
18 Deposito Esso-Sartom
K Zone interessate da previsioni infrastrutturali sorgenti di pressioni ambientali
19 Fascia interessata dalla AC ferroviaria e dall'ampliamento dell'A4
V Aree vicine a fonti di inquinamento o rischio ambientale
20 Aree vicine alle fonti di pressione precedenti
AREE PROTETTE
VALENZE AMBIENTALI
CRITICITA'
VULNERABILITA'
1
2
34
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
1819
20
10
10
202020
10
20
4
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6. L PIANO
Le scelte di piano hanno considerato una serie di politiche, riassunte in Tab.4. Esplicitamente o implicitamente sono state considerate una serie di opzioni . Le analisi e le valutazioni relative effettuate dal progetto di piano hanno portato all’individuazione di una serie di obiettivi generali, di cui la Tab.4 e la Fig. 15 rendono conto.
Fig. 15 – Localizzazione delle aree oggetto degli obiettivi generali di piano. Le sigle sono quelle della colonna OB della Tab.4.
6.1 Le opzioni e gli obiettivi generali Tab. 4 – Politiche e opzioni considerate dal piano. In verde sono indicati gli obiettivi generali adottati dal progetto di piano.
POL OB OBIETTIVI GENERALI
POLITICA DELLA RESIDENZA
P1.A Espansione significativa della residenza
P1.B Blocco dell'espansione residenziale
P1.C A Completamento residenziale del tessuto urbano con criteri di sostenibilità ambientale
POSIZIONE RISPETTO AGLI STANDARD URBANISTICI ESISTENTI P2.A Non revisione degli standard precedenti
P2.B L Revisione degli standard precedenti
POLITICA DELLE AREE PRODUTTIVE
P3.A Non revisione delle attuali aree produttive
P3.B Espansione delle attuali aree produttive
P3.C M Revisione delle attuali aree produttive
POLITICA DELLE AREE AGRICOLE
P4.A Assenza di azioni specifiche sulle aree agricole
P4.B E Salvaguardia delle aree agricole con valenza naturalistica
POLITICA RISPETTO AI NUOVI SCENARI TERRITORIALI DI AREA VASTA P5.A Non considerazione nel piano di azioni in merito
P5.B I Sviluppo terziario e ricettivo in rapporto anche alla nuova Fiera Rho / Pero e all'aeroporto di Malpensa
POSIZIONE NEI CONFRONTI DEL CORRIDOIO INFRASTRUTTURALE CHE ATTRAVERSA IL TERRITORIO P6.A C Mitigazione degli effetti della Linea Alta
Capacità ferroviaria P6.B Delega delle azioni relative agli enti
sovraordinati
POLITICA DELLA VIABILITA'
P10.A Mantenimento della struttura viabilistica attuale
P10.B G Completamento e potenziamento della viabilità primaria
POSIZIONE NEI CONFRONTI DELLE AREE OGGETTO DI ATTIVITA' ESTRATTIVE P11.A Rinvio delle azioni relative agli strumenti gestiti
da enti sovraordinati P11.B H Recupero delle aree ad assetto fisico degradato
POSIZIONE RISPETTO ALLE CRITICITA' AMBIENTALI LOCALI P12.A Rinvio ad altri strumenti delle azioni nei
confronti delle criticita' ambientali locali P12.B O Riduzione di criticita' specifiche sul territorio
comunale POSIZIONE NEI CONFRONTI DEI FATTORI DI PRESSIONE AMBIENTALE P13.A Rinvio ad altri strumenti delle azioni nei
confronti dei fattori di pressione ambientale P13.B N Governo territoriale delle fonti di campo
elettromagnetico
POSIZIONE VERSO LE POSSIBILI OPZIONI INTERCOMUNALI P14.A Non considerazione nel piano delle opportunita'
di livello intercomunale P14.B P Sviluppo di opportunita' di fruizione qualificata
del territorio POSIZIONE NEI CONFRONTI DEL NUOVO CASELLO AUTOSTRADALE P7.A D Riordino delle aree interessate dal casello
autostradale P7.B Rinvio delle decisioni relative ad altri momenti
amministrativi POLITICA DELLE POLARITA' URBANE
P8.A B Mantenimento delle polarità urbane
P8.B Previsione di nuove polarita' urbane
POLITICA DELLE AREE DI FRANGIA
P9.A F Qualificazione del perimetro urbano
P9.B Assenza di azioni specifiche sulle aree di frangia
AB
CD
E
F
G
H
I
L M N
O
P
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6.2 Gli obiettivi specifici Il progetto di piano ha tradotto gli obiettivi generali in una serie di obiettivi specifici, indicati in Tab.5. Tab. 5 – Obiettivi specifici individuati nel processo di piano POL. OB. OBIETTIVI SPECIFICI
P1.C A Completamento residenziale del tessuto urbano con criteri di sostenibilità ambientale
A1 Completamento residenziale del tessuto urbano nell'Ambito Monfalcone Rogorotto
A2 Completamento residenziale del tessuto urbano in piccoli comparti edificati nel centro abitato
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
A4 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra via Fanin e via Donatori di sangue
P2.B L Revisione degli standard precedenti
L1 Ripianificazione degli standard scaduti nella aree attualmente a standard
P3.C M Revisione delle attuali aree produttive
M1 Dismissione della fonderia
P4.B E Salvaguardia delle aree agricole con valenza naturalistica
E1 Salvaguardia delle aree agricole naturalistiche del Parco del Roccolo
P5.B I Sviluppo terziario e ricettivo in rapporto anche alla nuova Fiera Rho / Pero e all'aeroporto di Malpensa
I1 Sviluppo terziario e ricettivo nella zona a confine con Vittuone e S.Stefano Ticino
POLIT. COD. OBIETTIVI SPECIFICI
P6.A C Mitigazione degli effetti della Linea Alta Capacità ferroviaria
C1 Controllo e riduzione dell'impatto della Linea Alta Capacità ferroviaria nelle aree adiacenti la autostrada a nord della stessa (ambito TAV nord) (fascia di 50 m)
C2 Controllo e riduzione dell'impatto della Linea Alta Capacità ferroviaria nelle aree adiacenti la linea ferroviaria a sud della stessa (ambito Tav sud)
P7.A D Riordino delle aree interessate dal casello autostradale
D1 Inserimento della previsione del nuovo casello autostradale
D2 Rivalutazione della zona in corrispondenza del casello autostradale esistente da dismettere
P8.A B Mantenimento delle polarità urbane
B1 Mantenimento delle polarità urbane nell'Ambito Monfalcone Rogorotto
P9.A F Qualificazione del perimetro urbano
F1 Definizione e qualificazione del perimetro urbano e costituzione di una cintura agricola paesistica (940 ha)
P10.B G Completamento e potenziamento della viabilità primaria
P11.B H Recupero delle aree ad assetto fisico degradato
H1 Recupero degli ambiti di cava
P12.B O Riduzione di criticita' specifiche sul territorio comunale
O1 Ridefinizione della area attualmente occupata dalla struttura sportiva di Tiro a volo
P13.B N Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico
N1 Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico derivanti dagli elettrodotti
N2 Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico derivanti dalle antenne di ricetrasmissione per la telefonia mobile
P14.B P Sviluppo di opportunita' di fruizione qualificata del territorio
P1 Central park a confine con Vittuone e Sedriano
6.3 Le azioni A loro volta gli obiettivi specifici sono stati tradotti in azioni del progetto di piano, ovvero in previsioni concretamente localizzabili ed a cui fosse possibile associare stime di variazione rispetto allo stato attuale. La Tab. 6 mostra le azioni di piano cosi’ definite.
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Tab. 6 – Azioni del progetto di piano, associabili agli obiettivi precedentemente definiti
A Completamento residenziale del tessuto urbano con criteri di sostenibilità ambientale
A1 Completamento residenziale del tessuto urbano nell'Ambito Monfalcone Rogorotto A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la
frazione di Rogorotto. A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229.
A1.3 Progettazione attuativa coordinata dell’ambito del completamento residenziale verso Rogorotto, che limiti gli attraversamenti veicolari e preveda tipologie residenziali con altezze contenute e forma spaziale predefinita.
A1.4 Realizzazione di un parco pubblico lineare incuneato tra i lotti edificabili del completamento residenziale verso la frazione di Rogorotto.
A1.5 Realizzazione a lato del comparto produttivo della frazione Rogorotto, mediante le cessioni nei PA di attuazione dell'espansione residenziale, di una fascia di verde pubblico piantumata avente una profondità media di circa mt. 50.
A1.6 Vincolo agricolo naturalistico e paesistico sulla fascia posta tra il nuovo limite urbano e il confine con Vanzago (verso il cimitero consortile) anche in virtù della presenza dell'Oasi del WWF
A1.7 Vincolo agricolo naturalistico e paesistico tra il nuovo limite sud e la SP che affianca l'autostrada.
A2 Completamento residenziale del tessuto urbano in piccoli comparti edificati nel centro abitato A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini A4 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra via Fanin e via Donatori di
sangue A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue
A4.2 coordinamento Linea TAV - realizzazione della linea ferroviaria
A4.3 realizzazione delle opere di mitigazione (duna)
L Revisione degli standard precedenti L1 Ripianificazione degli standard scaduti nella aree attualmente a standard
L1.1 Edificazione parziale a copertura degli standard scaduti con cessione di quote di aree per verde, parcheggi e servizi.
L1.2 Ripianificazione degli standard scaduti, con conferma delle aree adiacenti a servizi esistenti (scuola media, il centro sportivo e il cimitero)
M1 Dismissione della fonderia M1.1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e
direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
E Salvaguardia delle aree agricole con valenza naturalistica E1 Salvaguardia delle aree agricole naturalistiche del Parco del Roccolo
E1.1 Mantenimento ad uso agricolo di una fascia verticale di territorio, posta tra il centro e Rogorotto.
E1.2 Conservazione all’uso agricolo delle aree a sud della TAV sul confine con Sedriano.
E1.3 Destinazione ad aree agricole naturali delle aree poste a sud del confine del Parco del Roccolo.
E1.4 Realizzazione di un progetto pilota per la salvaguardia del borgo e del comprensorio agricolo circostante la Cascina Gomarasca.
E1.5 Rimboschimento di aree indicate dal Piano del Parco del Roccolo.
E1.6 Superamento della SP 34, da parte del nuovo percorso verso la Cascina Gomarasca, mediante una collinetta artificiale da realizzarsi nell'ambito del progetto "Lune".
E1.7 Ricostituzione (ciclopedonale) dell'antico percorso dal centro storico sino al nucleo rurale della Cascina Gomarasca.
E1.8 Conferma della salvaguardia delle aree comprese nel Parco intercomunale del Roccolo e della loro valorizzazione a fini ambientali (in un'ottica di fruibilità diffusa del territorio rurale) secondo i progetti del Parco stesso.
E1.9 Tutela del territorio agricolo della Cascina Gomarasca sino alla ferrovia Milano Torino.
I Sviluppo terziario e ricettivo in rapporto anche alla nuova Fiera Rho /
Pero e all'aeroporto di Malpensa I1 Sviluppo terziario e ricettivo nella zona a confine con Vittuone e S.Stefano Ticino
I1.1 Progetto Lune. Sviluppo terziario e ricettivo dell’ambito di frangia a sud dell'autostrada, tra la SP 34 e il vecchio casello (Progetto Lune). Area d'intervento di circa 20 ettari, con un potenziale insediamento fondiario del 50% e altrettanta superficie destinata a verde e servizi. Nel progetto sarà concentrata la superficie fondiaria così da preservare e attuare un ampio canale libero, comprendente l'attuale velodromo amatoriale, dall'autostrada sino alla SP 34, a ridosso del "triangolo" agricolo della Cascina Gomarasca.
I1.2 Area di intervento del progetto Lune posta ad ovest della SP 34 sino al lago di cava e alla variante stradale per S. Stefano Ticino, destinata prevalentemente a insediamenti commerciali, alberghieri e ricreativi sportivi.
I1.3 Area di intervento del progetto Lune posta a est della SP 34 sino alla TAV e alla zona industriale esistente, destinata a nuovi insediamenti produttivi e attività alberghiere e commerciali, a completamento di quella recentemente programmata.
I1.4 Area di intervento del progetto Lune posta a sud della zona produttiva in direzione della stazione ferroviaria, destinata all'insediamento di tipologie residenziali integrate con studi-laboratori (loft) e sostenuta da un progetto per la creazione di un piccolo incubatore di professioni innovative.
I1.5 Coperture, rese di uso pubblico, di alcuni edifici lungo il percorso Lune, con alberature e giardini pensili e gli edifici addossati ad ondulazioni artificiali del terreno.
I1.6 Recupero delle parti della cava che si interfacciano con le aree del progetto Lune, senza attendere la conclusione dell'attività estrattiva.
I1.7 Riqualificazione del percorso che collega la zona del progetto Lune con la stazione ferroviaria.
I1.8 Percorso protetto dal centro storico sino al lago della cava del progetto Lune.
C Mitigazione degli effetti della Linea Alta Capacità ferroviaria C1 Controllo e riduzione dell'impatto della Linea Alta Capacità ferroviaria nelle aree adiacenti la
autostrada a nord della stessa (ambito TAV nord) (fascia di 50 m) C1.1 Definizione di una fascia di rispetto di distanza adeguata ("sostenibile") dall’autostrada a nord per i nuovi edifici
C1.2 riqualificazione delle aree residuali
C1.3 coordinamento Linea TAV - realizzazione della linea ferroviaria compresa la realizzazione delle opere di mitigazione (duna)
C1.4 Superamento del corridoio infrastrutturale con una collina artificiale atta a dare continuità alla flora e permettere il passaggio di piccoli animali.
C1.5 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
C1.6 Attraversamenti ciclopedonali affiancati ai sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale.
C1.7 Attraversamenti ciclopedonali in sede propria, collegati da una pista parallela all'autostrada e separata da questa da una duna artificiale.
C2 Controllo e riduzione dell'impatto della Linea Alta Capacità ferroviaria nelle aree adiacenti la linea ferroviaria a sud della stessa (ambito Tav sud)
C2.1 Definizione di una fascia di rispetto di distanza adeguata ("sostenibile") dall’autostrada a nord e dalla linea ferroviaria a sud per i nuovi edifici
C2.2 Superamento del corridoio infrastrutturale con una collina artificiale atta a dare continuità alla flora e permettere il passaggio di piccoli animali.
C2.3 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
C2.4 Nuova pista ciclopedonale RHO - Parco del Ticino
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Tab.6 – (continua)
D Riordino delle aree interessate dal casello autostradale D1 Inserimento della previsione del nuovo casello autostradale
D1.1 Conservazione di aree agricole lungo i bordi del corridoio infrastrutturale .
D1.2 Conservazione all'uso agricolo delle aree a nord del casello dismesso, (interessate provvisoriamente anche dal cantiere TAV).
D1.3 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello
D1.4 coordinamento Linea TAV - definizione della destinazione d'uso delle aree marginali dopo la chiusura di cantiere e villaggio
D1.5 Recupero a verde ex cave connessione ecologica N-S a ovest in relazione al Parco del Roccolo e delle destinazioni a confine con Santo Stefano Ticino
D1.6 Fasce di rispetto nei confronti dell'azienda a rischio di incidente rilevante (ESSO Sarpom)
D2 Rivalutazione della zona in corrispondenza del casello autostradale esistente da dismettere D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree
adiacenti il ristorante) . D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via
Adua) D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via
Adua) D2.5 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello
D2.6 definizione della destinazione d'uso delle aree marginali dopo la chiusura di cantiere e villaggio
B1.1 Mantenimento delle polarità urbane B1.1 Realizzazione di un parco pubblico lineare incuneato tra i lotti edificabili del completamento residenziale verso la
frazione di Rogorotto. F Qualificazione del perimetro urbano F1 Definizione e qualificazione del perimetro urbano e costituzione di una cintura agricola
paesistica (940 ha) F1.1 Costituzione di una fascia agricola paesistica (come definita dal PTCP) attorno alla circonvallazione.
F1.2 Incentivi ai proprietari dei terreni lungo il perimetro edificato per attivita’ agricole con contenuti paesistici (floro-vivaismo, golf, equitazione, agriturismo).
F1.3 Regole specifiche per tutte le attività edilizie che, anche con diverso azzonamento si trovano sul perimetro urbano o nei pressi dello stesso.
F1.4 Interventi pubblici diretti sulle aree agricole lungo il perimetro edificato per un'agricoltura con contenuti paesistici
F1.5 Attuazione del piano strategico per le piste ciclopedonali in collaborazione con la Regione (BICIPLAN).
G Completamento e potenziamento della viabilità primaria G1.1 Completamento circonvallazione stradale quale limite principale dell'urbanizzato.
G1.2 Riorganizzazione della viabilità di collegamento col nuovo casello autostradale e le aree di sviluppo terziario e produttivo a sud dell'autostrada in connessione con la SP 34 (Lune).
G1.3 Realizzazione di un nuovo collegamento viario con la frazione Rogorotto (via Monfalcone).
G1.4 Coordinamento con la nuova circonvallazione nord di S. Stefano Ticino.
G1.5 Eliminazione del passaggio a livello verso la rotonda di Corbetta.
G1.6 Riorganizzazione viaria conseguente alla demolizione e rifacimento dei cavalcavia e sottopassi per i nuovi attraversamenti infrastrutturali.
G1.7 Potenziamento della SP 34 nel tratto tra il nuovo casello e la SS 11.
H Recupero delle aree ad assetto fisico degradato H1 Recupero degli ambiti di cava H1 Stralcio dall'ambito estrattivo delle aree già scavate della cava Solles
H2 Costituzione di un'area umida protetta sulla cava Crosignani.
H3 Recupero della cava S. Giuseppe con ripristino agricolo o con la realizzazione di attrezzature sportive e ricreative a bassa occupazione del suolo e forte valenza paesistica e aree a lago
O1.1 Riduzione di criticita' specifiche sul territorio comunale O1 Ridefinizione della area attualmente occupata dalla struttura sportiva
di Tiro a volo O1.1 Riclassificazione della struttura esistente per il tiro a volo da area agricola a struttura sportiva privata.
N Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico N1 Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico derivanti dagli elettrodotti
N1.1 Mantenimento del divieto di edificazione su una fascia di mt 50 ai lati dell'elettrodotto
N1.2 Intererramento degli elettrodotti aerei che attraversano l'abitato.
N2 Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico derivanti dalle antenne di ricetrasmissione per la telefonia mobile
N2.1 Individuazione di apposite aree che garantiscano il rispetto del principio di cautela e contemporaneamente l'interesse pubblico
P Sviluppo di opportunita' di fruizione qualificata del territorio P1 Central park a confine con Vittuone e Sedriano
P1.1 Attivazione con i Comuni di Vittuone e Sedriano, nelle aree libere al confine tra i tre Comuni di un parco attrezzato per grandi spettacoli ed altri eventi all'aperto, da gestire in forma consortile (definito provvisoriamente Central Park).
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Tra le azioni cosi’ individuate sono state in particolare evidenziate quelle che si tradurranno in modifiche dell’uso del suolo, opportunamente localizzate (Fig. 16), mantenendo la distinzione in:
• nuove aree residenziali; • nuove aree industriali; • nuove aree commerciali.
Si evidenziano le principali aree di trasformazione prevista nella zona ad est (verso la frazione di Rogorotto) e nella zona a sud-ovest (ove e’ previsto il progetto “Lune”). Si intende che le indicazioni localizzative non corrispondono necessariamente alla versione finale del piano che verra’ adottato, quanto piuttosto allo stato di avanzamento al dicembre 2003.
Fig. 16 – Aree di trasformazione previste dal progetto di piano (stato di avanzamento dicembre 2003)
Fig. 17 – Azioni di miglioramento ambientale previste dal progetto di piano (stato di avanzamento dicembre 2003)
Accanto alle azioni di trasformazione il progetto di piano, al dicembre 2003, ha previsto anche alcune azioni configurabili come miglioramento anche sotto il profilo ambientale, in particolare:
• aree a verde; • fasce di rispetto.
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7. GLI EFFETTI DEL PIANO 7.1 Il metodo Non si e’ reputato accettabile, ai fini di una Valutazione Ambientale Strategica che prevedesse la possibilita’ di proporsi come processo dinamico, una stima degli effetti del piano puramente qualitativa. In tale prospettiva diventa infatti indispensabile l’utilizzo di indicatori traducibili in obiettivi nel tempo (target), rilevabili in termini quantitativi ed effettivamente disponibili. La risposta piu’ semplice a tale esigenza metodologica e’ quella di utilizzare un set di parametri di pressione direttamente collegabili alle azioni di piano. In tale ottica il percorso tecnico ha previsto le seguenti fasi:
• definizione di un sistema di parametri di pressione applicabili alle azioni di un piano regolatore comunale; integrazione con un elenco di fattori relativi allo stato ambientale il cui consumo o variazione viene considerato impatto ambientale ai fini delle valutazioni in obiettivo,
• attribuzione preliminare dei livelli di pressione attesa agli obiettivi specifici, sia pure in termini di stima preliminare di tipo qualitativo;
• stima, per i vari parametri di pressione, delle variazioni quantitative attese con l’attuazione del progetto di piano; e’ da notare che si tratta quasi sempre di stime parametriche o comunque di stime approssimate; tale fatto non inficia peraltro il percorso tecnico che utilizza il criterio della migliore approssimazione disponibile e non quello della previsione esatta;
• riconoscimento degli impatti derivati dalla compresenza (o dalla vicinanza ) di azioni del piano generanti pressioni con aree sensibili presenti sul territorio comunale.
7.2 Le pressioni In Tab.7 si riporta il set dei fattori di pressione e delle valenze ambientali modificabili, utilizzabili per stime quantitative degli effetti delle azioni del progetto di piano. In Tab. 8 si riporta un primo quadro sinottico delle pressioni generiche attese come conseguenza dell’attuazione degli obiettivi specifici del piano (stato di avanzamento dicembre 2004). In Tab. 9 si riportano le stime delle variazioni quantitative di parametri di pressione e di stato ambientale attese con l’attuazione del progetto di piano, distinguendo sostanzialmente:
• i parametri di carattere piu strettamente territoriale; • i parametri che rendono conto di trasformazioni di elementi ambientali esistenti; • i parametri che rendono conto del consumo di risorse generali; • i parametri che rendono conto delle emissioni di fattori critici nell’ambiente.
Tab.7 – Elenco dei fattori di pressione e delle valenze ambientali modificabili utilizzati per le stime quantitative degli effetti delle azioni del progetto di piano.
PRESSIONI PRODOTTE DA AZIONI SCA Scavi m3 RIP Riporti m3 IEX Inerti dall'esterno m3 IMP Aree impermeabilizzate (edif+pavim) m2 ASP Aree semipermeabili HOP Altezza massima opere presenti m FLU Flussi di materiali t
TRAF Traffico n° TRAF.L Traffico leggero n° TRAF.P Traffico pesante n° CIDR Consumi idrici m3/g CENE Consumi energetici kwh EMAT Emissioni in atmosfera m3 SIDR Scarichi idrici m3/g RIF Rifiuti generici t RSU Rifiuti solidi urbani t RS Rifiuti speciali t SP Sostanze pericolose t
RUM Rumore dBA VIB Vibrazioni xx RAD Radiazioni non ionizzanti u-tesla ION Radiazioni ionizzanti xx DIST Distanza di unita' abitative da attivita'
industriali m
RIR Rischio di incidente rilevante
VALENZE AMBIENTALI SUSCETTIBILI DI MODIFICA
UM
SU Suolo fertile m2 HAB Habitat di interesse per la biodiversita' m2 AVF Aree verdi per la fruizione m2 LCE Linee di connettivita' ecologica 1/0 VAA Vegetazione arborea-arbustiva m2 CIS Corpi idrici superficiali m / m2 HSU Risorse idriche del sottosuolo VSC Valenze storico-culturali 1/0 QVIS Qualita' visiva 1/0
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Tab.8 – Quadro delle pressioni generiche attese come conseguenza dell’attuazione degli obiettivi specifici del piano (stato di avanzamento dicembre 2004).
OBIETTIVI SPECIFICI/ PRESSIONI GENERICHE
PUS
UR
B
EDR
EDC
EDP
OLS
U
SCA
IMP
HO
P
TRA
F
CID
R
CEN
E
EATM
SID
R
SP
RIF
RU
M
RA
D
DIS
T
RIR
SU
HA
B
AV
F
VA
A
LCE
VSC
QV
IS
A Completamento residenziale del tessuto urbano con criteri di sostenibilità ambientale
| (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (-)
(?)
L Revisione degli standard precedenti | (+) (+) (+) (+) (+)
(?)M Revisione delle attuali aree produttive |
(+) (+) (+) (+) (+) (+) (?) (?) (+) (?) (?) (?) (?)
E Salvaguardia delle aree agricole con valenza naturalistica | (+) (+) [^] [^] [^] [^] [^]
[^]I Sviluppo terziario e ricettivo in rapporto anche alla nuova
Fiera Rho / Pero e all’aeroporto di Malpensa |
(+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (?) (?)
(?)
C Mitigazione degli effetti della Linea Alta Capacità ferroviaria | (+) (+) (+) (+) (+)
(+)D Riordino delle aree interessate dal casello autostradale |
(+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (+) (?)
B Mantenimento delle polarità urbane | (?) (?) (?) (+) (+) (+)
(+)F Qualificazione del perimetro urbano |
(?) (?) (+) [^] (?) (?) (?)
G Completamento e potenziamento della viabilità primaria | (?) (+) (?) (?) (+)
H Recupero delle aree ad assetto fisico degradato | (+) (?) (?)
O Riduzione di criticita’ specifiche sul territorio comunale | (?) (?) (?) (?)
N Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico | (?) (+) (?)
P Sviluppo di opportunita’ di fruizione qualificata del territorio | (?) (?) (?) (+)
STIME DI VARIAZIONE VALUTAZIONE DELLE VARIAZIONI
(+) Aumento Effetto positivo
(-) Diminuzione Effetto negativo
[^] Conservazione attiva Effetto indifferente
(?) Effetti non definibili Effetto potenzialmente critico
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Tab. 9 – Stime delle variazioni quantitative di parametri di pressione e di stato ambientale attese con l’attuazione del progetto di piano (stato di avanzamento dicembre 2004) A) PRESENZE UMANE
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz. A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra
le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto. n 1.480
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
numero 520
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue 193
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
numero 520
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
53
U TOTALE STIMA 2.766
B) EDIFICATO RESIDENZIALE
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
mc 213.000
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
mc 78.000
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue mc 29.000
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
mc 3.000
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est – industriale(a est di via Adua)
mc 360.000
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
mc 8.000
TOTALE STIMA 478.000
C) EDIFICATO COMMERCIALE
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
300.000
TOTALE STIMA mc 300.000
D) EDIFICATO PRODUTTIVO
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229. mc 68.900
TOTALE STIMA mc 68.900
E) OPERE NEL SOTTOSUOLO AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
m 875
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
m (?)
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via Adua)
m (?)
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
m (?)
TOTALE STIMA (parziale) m 875
F) SCAVI
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
mc 165.000
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229. mc 5.300
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
60.000
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via Adua)
30.000
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
13.500
TOTALE STIMA mc 273.800
G) TRAFFICO
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
auto 888
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229. auto (?)
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
auto 312
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue auto 115
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
auto 300
C1.5 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
auto (?)
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
auto 3.400
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
auto 32
D2.5 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello auto (?) TOTALE STIMA (parziale) auto 875
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Tab. 9 – (continua) H) TRASFORMAZIONI DEL SUOLO
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
mq -200.000
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229. mq -12.800
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
mq -70.000
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue mq -29.700
C1.5 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
mq (?)
C2.3 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
mq (?)
D1.3 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello mq (?)
D1.4 coordinamento Linea TAV - definizione della destinazione d'uso delle aree marginali dopo la chiusura di cantiere e villaggio
mq (?)
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
mq -150.000
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via Adua)
mq -99.000
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
mq -17.000
TOTALE STIMA mc -378.500
I) VARIAZIONI DELLA VEGETAZIONE ARBOREA-ARBUSTIVA
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
mq -875
A1.4 Realizzazione di un parco pubblico lineare incuneato tra i lotti edificabili del completamento residenziale verso la frazione di Rogorotto.
(?)
A1.5 Realizzazione a lato del comparto produttivo della frazione Rogorotto, mediante le cessioni nei PA di attuazione dell'espansione residenziale, di una fascia di verde pubblico piantumata avente una profondità media di circa mt. 50.
mq 0
L1.1 Edificazione parziale a copertura degli standard scaduti con cessione di quote di aree per verde, parcheggi e servizi.
(?)
E1.5 Rimboschimento di aree indicate dal Piano del Parco del Roccolo. (?)
C1.3 coordinamento Linea TAV - realizzazione della linea ferroviaria compresa la realizzazione delle opere di mitigazione (duna)
(?)
C2.1 Definizione di una fascia di rispetto di distanza adeguata ("sostenibile") dall’autostrada a nord e dalla linea ferroviaria a sud per i nuovi edifici
(?)
D1.5 Recupero a verde ex cave connessione ecologica N-S a ovest in relazione al Parco del Roccolo e delle destinazioni a confine con Santo Stefano Ticino
(?)
H1.2 Costituzione di un'area umida protetta sulla cava Crosignani. (?)
H1.3 Recupero della cava S. Giuseppe con ripristino agricolo o con la realizzazione di attrezzature sportive e ricreative a bassa occupazione del suolo e forte valenza paesistica e aree a lago
(?)
L) AREE IMPERMEABILIZZATE
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
10.500
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229. mq 5.300
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
mq 39.000
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue 15.000
L1.1 Edificazione parziale a copertura degli standard scaduti con cessione di quote di aree per verde, parcheggi e servizi.
(?)
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
mq 0
C1.5 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
(?)
C2.3 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
(?)
D1.3 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello (?)
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
75.000
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via Adua)
55.000
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
9.000
H1.1 Stralcio dall'ambito estrattivo delle aree già scavate della cava Solles (?)
N2.1 Individuazione di apposite aree che garantiscano il rispetto del principio di cautela e contemporaneamente l'interesse pubblico
(?)
TOTALE STIMA mc 208.800
M) AREE VERDI PER LA FRUIZIONE
AZIONE DI PIANO U.M. Variaz.
A1.4 Realizzazione di un parco pubblico lineare incuneato tra i lotti edificabili del completamento residenziale verso la frazione di Rogorotto.
mq 100.000
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Tab. 9 – (continua) N) CONSUMI IDRICI
AZIONE DI PIANO U.M. Stato Stima (max)
Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
mc 400 400
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229.
mc (?) (?)
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
mc 140 140
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue
mc 52 52
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
mc 29 140 112
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
mc (?) (?)
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via Adua)
mc (?) (?)
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
mc 14 14
TOTALE STIMA 29 747 718
O) CONSUMI ELETTRICI
AZIONE DI PIANO U.M. Stima (max) Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
(?) (?)
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229.
(?) (?)
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
(?) (?)
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue
(?) (?)
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
(?) (?)
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
(?) (?)
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via Adua)
(?) (?)
D2.4 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - residenziale est di via Adua)
(?) (?)
P) SCARICHI IDRICI
AZIONE DI PIANO U.M. Stato Stima (max)
Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
mc/ giorno 360 360
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229.
mc/ giorno (?) (?)
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
mc/ giorno 126 126
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue
mc/giorno 47 47
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
mc/ giorno 5
126 121
D2.5 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello
(?) (?)
TOTALE STIMA mc 5 659 654
Q) RADIAZIONI IONIZZANTI AZIONE DI PIANO U.M. Stato Stima
(max) Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
microtesla
0,43 0,50 0,07
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
microtesla 1,67 0,50 -1,17
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue
microtesla
0,43 0,50 0,07
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
microtesla
0,43 0,50 0,07
F1.2 Incentivi ai proprietari dei terreni lungo il perimetro edificato per attivita’ agricole con contenuti paesistici (floro-vivaismo, golf, equitazione, agriturismo).
microtesla
(?) (?)
N1.1 Mantenimento del divieto di edificazione su una fascia di mt 50 ai lati dell'elettrodotto
microtesla
0,50 0,50
N2.1 Individuazione di apposite aree che garantiscano il rispetto del principio di cautela e contemporaneamente l'interesse pubblico
microtesla
(?) (?)
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Tab. 9 – (continua) R) RUMORE (I)
AZIONE DI PIANO U.M. Stato Stima (max)
Variaz.
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
dBA 45 55 10
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
dBA 50 65 15
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
dBA 65 65 0
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
0
A1.1 Completamento residenziale, mediante azzonamento a macchie di leopardo, nella zona tra le vie Turati/Monfalcone e la frazione di Rogorotto.
dBA 65 variazioni da stimare
#VALORE!
A1.2 Completamento del comparto produttivo della frazione Rogorotto verso la SP 229.
dBA 55 65 10
A2 Completamento residenziale del tessuto urbano in piccoli comparti edificati nel centro abitato
dBA 70 70 0
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
dBA 50 65 15
A3 Completamento residenziale del tessuto urbano nella zona tra la SP 34 e la via Rossini
dBA 70 70 0
A4.1 Completamento residenziale nella zona tra le vie Fanin e Donatori di Sangue
dBA 68 64 -4
A4.2 coordinamento Linea TAV - realizzazione della linea ferroviaria
dBA 68 -68
L1.1 Edificazione parziale a copertura degli standard scaduti con cessione di quote di aree per verde, parcheggi e servizi.
dBA (?) (?)
M1 Riclassificazione dell’area della fonderia prevedendo solo la ricostruzione ad uso residenziale, commerciale e direzionale, con una cubatura riedificabile tale da compensare la dismissione. Previsione di fascia di rispetto inedificabile circostante il camino principale, con un raggio di mt 150.
dBA (?) (?)
RUMORE (II)
AZIONE DI PIANO U.M. Stato Stima (max)
Variaz.
C1.1 Definizione di una fascia di rispetto di distanza adeguata ("sostenibile") dall’autostrada a nord per i nuovi edifici
dBA 68 -68
C1.3 coordinamento Linea TAV - realizzazione della linea ferroviaria compresa la realizzazione delle opere di mitigazione (duna)
dBA 68 -68
C1.5 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
(?) (?)
C2.1 Definizione di una fascia di rispetto di distanza adeguata ("sostenibile") dall’autostrada a nord e dalla linea ferroviaria a sud per i nuovi edifici
dBA 68 -68
C2.3 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
dBA 68 -68
C2.3 Recepimento dei progetti TAV inerenti la realizzazione di sottopassi e sovrapassi veicolari sul corridoio infrastrutturale determinato dalla ferrovia ad alta capacità e dalla ristrutturazione dell'autostrada Milano Torino e riorganizzazione della viabilità esistente
0
D1.3 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello
dBA 68 -68
D2.1 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna sud Ovest (cava Solles, aree adiacenti il ristorante) .
dBA 70
70 0
D2.3 Riutilizzo delle aree del casello dismesso a sud dell'autostrada nel progetto "Lune": Luna nord est - industriale(a est di via Adua)
dBA 70
70 0
D2.5 Adeguamento della viabilità esistente per collegarla al nuovo casello
dBA 68 -68
F1.2 Incentivi ai proprietari dei terreni lungo il perimetro edificato per attivita’ agricole con contenuti paesistici (floro-vivaismo, golf, equitazione, agriturismo).
dBA 70 70 0
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7.3 Le interferenze sulle aree
sensibili In Fig. 18 si indicano le principali interferenze potenziali tra le previsioni del piano e le aree sensibili presenti sul territorio comunale.
1) Possibili interferenze tra l’esistente stabilimento a rischio di incidente rilevante e le azioni (cantieri ed opere definitive) prefigurate dal piano. Necessita’ di indicazioni in merito da parte del piano.
2) Possibili interferenze tra il progetto “Lune” e le sensibilita’ della zona (specchio di cava, unita’ arboreo-arbustive, linee di connessione ecologica. Necessita’ di indicazioni in merito da parte del piano
3) Possibili interferenze tra i nuovi edificati e le pressioni (rumore) prodotte dalla nuova linea di AC ferroviaria. Necessita’ di indicazioni in merito da parte del piano.
4) Esigenza, gia’ prefigurata dal progetto di piano, di prevedere un’opera di de-frammentazione ecologica-territoriale che consenta il mantenimento del corridoio ecologico di interesse locale.
5) Esigenza, gia’ prevista dal progetto di piano, di eliminare le pressioni sulle vicine residenza da parte dell’esistente Fonderia di Arluno.
6) Delicatezza delle nuove previsioni insediative ed infrastrutturali sul varco a rischio del corridoio ecologico locale. Il piano prevede anche nuove sistemazioni a verde, che peraltro dovranno essere parte di un progetto piu’ complessivo finalizzato al mantenimento di condizioni sufficienti di qualita’ ambientale strutturale e funzionale.
7) Delicatezza delle previsioni attuative sull’area, di elevata sensibilita’ a causa degli specchi di falda e del vicino SIC.
8) Esigenza, gia’ prevista dal progetto di piano, di un consolidamento degli elementi di qualita’ ambientale sulla frangia esterna dell’abitato. Opportunita’ che il piano prefiguri qualche strumento in tal senso.
Fig. 18 – Principali aree di interferenza tra azioni di piano ed aree ambientalmente sensibili. I numeri corrispondono a quelli utilizzati nel testo al paragrafo 7.3.
1
2
6
4
3
7
8
5
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8. IL MIGLIORAMENTO DEL PIANO 8.1 Il riscontro normativo Un primo livello di aiuto che il Rapporto ambientale puo’ offrire al piano e’ un quadro delle possibili sinergie con altre norme intersettoriali che presuppongono valutazioni ambientali, sintetizzabili nella Tab.10. Tab.10 – Elementi per il caso specifico in relazione alle norme intersettoriali che presuppongono valutazioni ambientali. NORME INTERSETTORIALI ELEMENTI PER IL CASO SPECIFICO D.P.C.M. n. 377 del 10 agosto 1988 e succ. (VIA nazionale)
La linea di Alta Capacita’ ferroviaria Milano-Torino e l’allargamento dell’Autostrada A4, non ancora realizzate, hanno terminato i rispettivi iter istruttori seguendo le procedure VIA nazionali. Il piano ha potuto
D.P.R. 12 aprile 1996 e succ. (VIA regionale)
Potrebbe essere opportuno definire modalita’ per le eventuali VIA delle fasi attuative del Piano.
Dir. 2001/42/CE (VAS)
E’ auspicabile una sinergia con la VAS per il programma triennale GRTN.
D.lgs n. 372 del 4.81999 (IPPC)
E’ da considerare che, qualora la dismissione della Fonderia di Arluno non avvenisse in tempi brevi, criticita’ locali indotte potrebbero essere governate attraverso una sinergia con lo strumento IPPC.
D.M. 9.5.2001 (Pianificazione urbanistica e stabilimenti a rischio di incidente rilevante)
Il deposito Esso-Sartom rientra in questa casistica, comportando tra l’altro interferenze con il vicino Comune di Ossona E’ necessario che il piano contenga gli elaborati previsti da tale norma, non ancora predisposti allo stato di avanzamento considerato (dicembre 2003).
Reg. (CE) n.761/2001 del 19.3.2001 (EMAS2)
E’ da valutare la possibilita’ di inserire nelle NTA benefici per le aziende che hanno acquisito e mantengono una certificazione EMAS.
DPR del 8.9.1997, n. 357 (applicazione della DIR.HABITAT)
Dal momento che una parte del SIC dell’Oasi di Vanzago ricade in territorio comunale, e’ da prevedere la redazione di una specifica RIN (Relazione di Incidenza) ai sensi delle norme esistenti.
Del C.I.P.E. n. 57 del 2.8.2002 (Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile)
La Delibera fornisce un quadro utile non solo per la verifica degli obiettivi strategici, ma anche per la individuazione di indicatori per il monitoraggio.
8.2 La calibrazione degli obiettivi generali Alla luce delle stime sugli effetti attesi, in Tab. 11 si valuta la relazione tra gli obiettivi ambientali emergenti dalle analisi sul contesto e sull’area comunale (vedi punti precedenti) con gli obiettivi generali del piano. E’ evidente che, dato l’avanzato stato di attuazione del piano, saranno difficili sostanziali re-impostazioni dello stesso. In tale fase la tabella costituisce quindi strumento di riferimento per alcune Norme Tecniche di Attuazione (vedi paragrafi successivi).
Tab. 11 - Relazione tra gli obiettivi ambientali riconosciuto dalle analisi e gli obiettivi generali del piano.
OBIETTIVI AMBIENTALI RICONOSCIUTI DALL'ANALISI
PP A L M E I C D B F G H O N P OA1 Minimo consumo di energia, di acqua, di suolo (obiettivo
generale di SVS) | n n n n n n
OA2 Minima produzione di inquinamento e di rifiuti (obiettivo generale di SVS)
| n n n n n n x
OA3 Tutela della biodiversita' (obiettivo generale di SVS) | n
OA4 Tutela ed il miglioramento ambientale delle aree confinanti con il SIC dell’Oasi di Vanzago
| C
OA5 Tutela delle aree a nord dell’abitato che concorrono al Parco del Roccolo
| X
OA6 Perseguimento della connettivita’ ambientale lungo le direttrici delle reti ecologiche locali e di area vasta
| k X
OA7 Minimizzazione degli effetti critici (frammentazione, pressioni dirette su abitati) del corridoio infrastrutturale (A4+AC) attuale e futuro
| x
OA8 Attivazione di un controllo coerente delle pressioni ambientali dell’ambito produttivo pluricomunale verso Vittuone e Sedriano
| n E
OA9 Minimizzazione degli effetti critici (frammentazione, pressioni su abitati e habitat) della viabilita' extraurbana attuale e futura
| n
OA10 Attivazione di azioni unitarie di controllo e miglioramento ambientale per il sistema delle cave in falda presenti nel territorio di Arluno ed in quello limitrofo
| E
OA11 Riduzione dell'inquinamento prodotto dalle sorgenti esistenti (fonderia, elettrodotti ecc.)
| X
OA12 Governo specifico dell'insediamento ad alto rischio di incidente (Deposito Esso-Sartom)
| N
OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO
PP Piano/Programma nel suo complesso A Completamento residenziale del tessuto urbano con criteri di sostenibilità
ambientale L Revisione degli standard precedenti VALUTAZIONI DEGLI OBIETTIVI DELLA PROPOSTA DI
PIANO (Stato di avanzamento: dicembre 3003) M Revisione delle attuali aree produttive E Salvaguardia delle aree agricole con valenza naturalistica X Perseguimento dichiarato ed effettivo I Sviluppo terziario e ricettivo in rapporto anche alla nuova Fiera Rho / Pero e
all'aeroporto di Malpensa x Perseguimento parziale, in parte dipendente da azioni esterne
C Mitigazione degli effetti della Linea Alta Capacità ferroviaria E Perseguimento riconosciuto, ma di fatto rimandato ad azioni esterne D Riordino delle aree interessate dal casello autostradale K Contrasto significativo B Mantenimento delle polarità urbane k Contrasto parziale F Qualificazione del perimetro urbano N Obiettivo ambientale non esplicitato, anche se necessario G Completamento e potenziamento della viabilità primaria n Obiettivo ambientale non esplicitato, anche se auspicabile H Recupero delle aree ad assetto fisico degradato C Considerazione esplicitata nella definizione delle azioni di piano O Riduzione di criticita' specifiche sul territorio comunale Assenza ove sostanzialmente indifferente N Governo territoriale delle fonti di campo elettromagnetico P Sviluppo di opportunita' di fruizione qualificata del territorio
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8.3 Gli obiettivi tecnici di miglioramento Obiettivi di miglioramento rispetto alle previsioni attuali del progetto di piano potranno essere ottenute attraverso ulteriori specificazioni del piano stesso prima della sua adozione (Tab.12), e con l’individuazione di specifici target legati alle pressioni piu’ direttamente dipendenti dalle caratteristiche del piano, o comunque controllate dai relativi processi di attuazione (Tab.13). Tab. 12 - Indicazioni per un perfezionamento del piano prima della sua adozione.
INTERFERENZE CON LE SENSIBILITA’ INDICAZIONI PER IL PIANO 1) Possibili interferenze tra l’esistente stabilimento a rischio di incidente rilevante e le azioni (cantieri ed opere definitive) prefigurate dal piano.
Necessita’ di indicazioni da parte del piano in merito allo stabilimento a rischio di incidente rilevante. Sarebbe auspicabile l’individuazione di fasce di rispetto.
2) Possibili interferenze tra il progetto “Lune” e le sensibilita’ della zona (specchio di cava, unita’ arboreo-arbustive, linee di connessione ecologica.
Necessita’ di indicazioni in merito da parte del piano. Le NTA dovranno indicare specifici requisiti di qualita’ sotto il profilo ambientale per il progetto “Lune”.
3) Possibili interferenze tra i nuovi edificati e le pressioni (rumore) prodotte dalla nuova linea di AC ferroviaria.
Necessita’ di indicazioni in merito da parte del piano. E’ da verificare l’effettiva necessita’ di mantenere i nuovi azionamenti residenziali in fregio al corridoio infrastrutturale.
4) Esigenza, gia’ prefigurata dal progetto di piano, di prevedere un’opera di de-frammentazione ecologica-territoriale che consenta il mantenimento del corridoio ecologico di interesse locale.
Opportunita’ che il piano espliciti in modo chiaro tale prospettiva di intervento (opera di de-frammentazione sul corridoio ad est dell’abitato principale).
5) Esigenza, gia’ prevista dal progetto di piano, di eliminare le pressioni sulle vicine residenze da parte dell’esistente Fonderia di Arluno.
Verificare la possibilita’, per la fonderia di Arluno, di inserire nelle NTA riferimenti ad un coordinamento con gli strumenti IPPC, nel caso in cui la dismissione non si profili su tempi brevi-medi.
6) Delicatezza delle nuove previsioni insediative ed infrastrutturali sul varco a rischio del corridoio ecologico locale.
Necessita’ che le nuove sistemazioni a verde previste dal piano facciano parte di un progetto piu’ complessivo finalizzato al mantenimento di condizioni sufficienti di qualita’ ambientale strutturale e funzionale.
7) Delicatezza delle previsioni attuative sull’area, di elevata sensibilita’ a causa degli specchi di falda e del vicino SIC.
Verifica, attraverso la Relazione di Incidenza, di individuazione di forme mitigative-compensative eventualmente collegabili alle attivita’ estrattive. Le NTA potrebbero anticipare qualche indirizzo in proposito.
8) Esigenza, gia’ prevista dal progetto di piano, di un consolidamento degli elementi di qualita’ ambientale sulla frangia esterna dell’abitato.
Opportunita’ che il piano prefiguri qualche strumento per le aree di frangia a nord. Ad esempio definendo requisiti di qualita’ per fruizioni particolari delle aree (sull’esempio dei “giardini del week-end” dati in affitto temporaneo a privati dai titolari dei fondi).
Tab. 13 - Target proponibili legati alle pressioni piu’ direttamente dipendenti dalle caratteristiche del piano, o comunque controllate dai relativi processi di attuazione
FATTORI U.M. VARIAZ. TARGET
SU Suolo fertile mq -378.500 Riduzione di almeno il 30% delle perdite previste attraverso regole di progettazione specificamente orientate.
IMP Aree impermeabilizzate (edificate +pavimentate)
mq 208.800 Riduzione di almeno il 30% dell’incremento previsto attraverso regole di progettazione che minimizzino i consumi di suolo corrispondenti, o che adottino materiali semi-permeabili (tetti verdi, pavimentazioni filtranti).
VAA Vegetazione arborea-arbustiva
mq -875 Nuove aree a vegetazione arboreo-arbustiva con caratteristiche almeno parziali di naturalita’ per almeno un’area doppia alla somma di quelle consumate e delle nuove aree impermeabilizzate. La corrispondenza dovra’ avere caratteristiche di contemporaneita’.
HAB Habitat di interesse per la biodiversita'
mq Riconoscimento di aree con queste caratteristiche su almeno 76 ha della superficie comunale (pari al doppio del suolo consumato previsto dal progetto di piano. Tali aree saranno oggetto per specifiche richieste di finanziamenti.
AVF Aree verdi per la fruizione
mq 100.000 La realizzazione di tali aree, entro cui potra’ essere inserita parte delle nuove piantagioni di vegetazione arboreo-arbustiva, dovra’ avvenire preliminarmente o contestualmente alle nuove edificazioni previste in aree adiacenti.
LCE Linee di connettivita' ecologica
Indic. specif.
Raggiungimento del livello di connettivita’ efficace lungo i corridoi ecologici locali, anche attraverso la promozione di interventi ad hoc (es. ponti verdi)
.
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9. IL PROCESSO ATTUATIVO
9.1 Gli indicatori per il monitoraggio Il controllo degli effetti del piano dovra’ fare riferimento ad un insieme di indicatori opportunamente identificati. In Tab.11 si riporta un elenco di indicatori di interesse per il governo del territorio di Arluno, derivati da fonti esterne canoniche (internazionali, nazionali), dalle proposte della Provincia di Milano, dal lavoro di analisi specifica degli effetti del piano. Dato l’alto numero dei riferimenti, si e’ ritenuto opportuno distinguere gli indicatori effettivamente legati alle azioni di piano e controllabili a livello comunale, da quelli importanti ma presumibilmente effettuato da soggetti esterni (ARPA ecc.) o sulla base di studi specifici, da promuovere, che il Comune potra’ considerare nelle Relazioni sullo Stato dell'Ambiente Tab. 13 - Set di indicatori di interesse per il governo del territorio del Comune di Arluno FONTI
INDICATORI IND.C
INDICATORI-DESCRITTORI INTERNAZIONALI E NAZIONALI
Riferimenti per lo sviluppo sostenibile del Consiglio Europeo di Barcellona 2002
Emissioni aggregate di gas ad effetto serra (6 gas) in termini CO2 equivalenti , in relazione all’obiettivo di Kyoto
Esposizione della popolazione a livelli elevati di rumore causato dai trasporti
SP
Qualità dell’aria: esposizione della popolazione urbana all’inquinamento atmosferico
SP
Rifiuti urbani raccolti, messi in discarica e inceneriti, in kg/abitante SP Quota di produzione lorda di energie rinnovabili MCP
DG Ambiente, Commissione europea - terza conferenza europea sulle città sostenibili, Hannover, Germania, 9-12 febbraio 2000
Soddisfazione generale dei cittadini in relazione a diverse caratteristiche del comune
MCP
Emissioni di CO2 (a lungo termine, quando sarà stata individuata una metodologia semplificata, questo indicatore si incentrerà sull’impronta ecologica)
Trasporto passeggeri quotidiano: distanze e modalità MCP Accesso dei cittadini a parchi e giardini pubblici e ai servizi di base MCP Numero di giorni in cui la qualità dell’aria è buona SP Modo di trasporto utilizzato dagli scolari per recarsi da casa a scuola e
viceversa SP
Percentuale degli enti pubblici e privati che adottano e usano procedure di gestione sociale e ambientale
Percentuale della popolazione esposta ad inquinamento acustico dannoso SP Sviluppo sostenibile, ripristino e tutela del territorio e dei siti appartenenti
al comune MCP
Percentuale sul consumo totale di prodotti contrassegnati dal marchio ecologico, biologici o provenienti dal commercio equo e solidale
Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del CIPE 2.8.2002) Iniziative e risorse dedicate alla informazione sul problema dei
cambiamenti climatici SP
Percentuale di specie minacciate sul totale delle specie native SP Superficie adibita ad agricoltura intensiva SP Uso del suolo: cambiamento da area naturale ad area edificata SP
Numero di strutture ricettive certificate EMAS, ISO 14000 e di marchi di
qualità SP
Popolazione esposta a rischio industriale (o tecnologico) SP Piani e azioni per efficienza ed energie rinnovabili SP Prelievi (o consumi) idrici pro capite e per addetto (vedi § Risorse idriche) SP Rifiuti urbani prodotti (pro capite) SP % Raccolta differenziata SP Uso del trasporto pubblico (passeggeri trasportati) SP Occupati e imprese ambientalmente orientate SP Numero e diffusione delle esperienze partecipative in favore della sostenibilità SP Concentrazioni di SO2, NO2, O3, CO, Benzene, PM10, Piombo, BaP in
atmosfera SP
Emissioni di SO2, Piombo, NH3, NOx, COVNM, PM10, CO, metalli pesanti e composti organici persistenti (POP)
SP
Concentrazioni SO2 in aria: medie orarie, medie giornaliere, 98° percentile e mediana su base annua, media annuale ed invernale
SP
Concentrazioni in aria di NOx: : medie orarie, medie giornaliere, 98° percentile e mediana su base annua
SP
Concentrazioni di benzene nelle aree urbane SP Concentrazioni di PM10 nelle aree urbane e nell’intorno di poli industriali e
assi viari SP
Concentrazioni di O3 in aree metropolitane, aree sottovento alle città e zone remote
SP
Livelli di esposizione della popolazione al rumore diurno SP Livelli di esposizione della popolazione al rumore notturno SP Intensità dei campi magnetici a bassa frequenza nelle aree di massima
esposizione SP
Intensità dei campi elettrici a radiofrequenza nelle aree di massima esposizione SP Consumi idrici pro capite SP BOD recapitato/BOD ammissibile nel Piano di tutela SP % della popolazione civile o industriale servita da impianti di depurazione SP % di rete separata di collettamento acque SP Produzione totale di RSU SP Raccolta Differenziata di rifiuti (RD) totale SP INDICATORI-DESCRITTORI DI ENTI
INTERMEDI
Indicatori di sostenibilità del PTCP di Milano (art. 86 delle NdA) Riuso del territorio urbanizzato SP Permeabilità dei suoli urbani SP Dotazione di aree verdi piantumate SP Indicatori proposti dalla VAST (Valutazione Strategica del PTCP di Milano) Tempo medio auto persona SP Tempo medio trasporto pubblico persona SP Quota modale pendolari SP Dotazione di piste ciclopedonali (I6) MCP
Dotazione parcheggi in stazioni di interscambio (I5) SP Comparti polifunzionali / area urbanizzata SP
Verde comunale per abitante MCP Abitazioni occupate sul totale del patrimonio edilizio MCP
Servizi sovracomunali per abitante SP Area urbanizzata / superficie territoriale SP
Aree in trasformazione a 500 mt dalle stazioni / area urbanizzata SP
Aree in trasformazione a 500 mt dalle stazioni / area urbanizzata SP Rapporto Addetti /attivi SP Indice di frammentazione degli insediamenti produttivi (I4) SP Dotazione arborea/arbustiva (Area arborata / superficie territoriale) SP
Percentuale di territorio servito da impianti di depurazione MCP
Aree bonificate sul totale delle aree da bonificare SP Percentuale di insediamenti a rischio di incidente rilevante certificati ISO 14001
SP
Connettività ambientale (I7) SP
Area coperta da siepi e filari /superficie territoriale SP Livello di criticità dell’aria SP Percentuale di rifiuti destinati alla raccolta differenziata SP Percentuale di territorio agricolo destinato ad agricoltura biologica SP Aree a tutela paesistica/superficie territoriale SP
INDICATORI-DESCRITTORI ASSOCIABILI ALLE AZIONI DI PIANO
Aree urbanizzate generiche SP Volumetrie edificate residenziali MCP Volumetrie edificate commerciali MCP Volumetrie edificate produttive MCP Volumettrie edificate per servizi MCP Scavi MCA Riporti SP Aree impermeabilizzate (edif+pavim) MCA Aree semipermeabili (pavimentazioni filtranti, tetti verdi) MCA Traffico SP Consumi idrici SP Consumi energetici SP Rifiuti solidi urbani SP Rifiuti speciali SP Rumore SP Radiazioni non ionizzanti SP Suolo fertile MCA Aree verdi per la fruizione ricreativa MCA Linee di connettivita' ecologica MCA Vegetazione arborea-arbustiva MCA Qualita' visiva percepita MCP
IND.C Indicatori di interesse per monitoraggi a livello comunale MCA Monitoraggio direttamente attivato dal Comune su base annuale MCP Monitoraggio direttamente attivato dal Comune su base pluriennale (es.3 anni) SP Monitoraggio presumibilmente effettuato da soggetti esterni (ARPA ecc.) o sulla
base di studi specifici, da promuovere e considerare nelle Relazioni sullo Stato dell'Ambiente
9.2 Il completamento e l’attuazione del piano La presente Relazione Ambientale si colloca temporalmente prima della consegna del Piano per l’adozione. Si puo’ ipotizzare che diventi un allegato del Piano stesso, che provvedera’ per quanto possibile ad adottarne le indicazioni nella sua versione definitiva. Per quanto riguarda il rapporto tra obiettivi/target e l’attuazione del piano, si puo’in prima istanza ipotizzare che, sulla base del monitoraggio suggerito, un controllo delle performances ottenute avvenga con una periodicita’ biennale.
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9.2 Il completamento e l’attuazione del piano La presente Relazione Ambientale si colloca temporalmente prima della consegna del Piano per l’adozione. Si puo’ ipotizzare che diventi un allegato del Piano stesso, che provvedera’ per quanto possibile ad adottarne le indicazioni nella sua versione definitiva. Per quanto riguarda il rapporto tra obiettivi/target e l’attuazione del piano, si puo’in prima istanza ipotizzare che, sulla base del monitoraggio suggerito, un controllo delle performances ottenute avvenga con una periodicita’ biennale.
9.3 La partecipazione Nella fase di predisposizione del piano le forme di partecipazione hanno seguito le modalita’ previste dal piano stesso. Specifiche forme di partecipazione a piano adottato potranno essere legate al processo di monitoraggio attivato, sotto i seguenti profili:
• la comunicazione dei risultati del monitoraggio; • il recepimento attraverso il monitoraggio del grado di soddisfazione dei cittadini, ed eventuali
proposte di miglioramento emergenti; • il coordinamento dell’azione VAS-Monitoraggio con altre azioni per lo sviluppo sostenibile (RSA,
Agende 21 locali).
10. QUADRO DI SINTESI DELLO STUDIO DI VAS Le indicazioni emerse dal Rapporto Ambientale possono essere riassunte nel quadro di sintesi riportato in Tab.12. Tale quadro lega gli obiettivi di qualita’ individuati mediante lo studio VAS con i principali indicatori di pressione/condizione ambientale specifici per il tipo di piano in oggetto, sin dove possibile quantificati dallo studio.
L’incrocio di tali elementi ha prodotto le indicazioni di miglioramento riassunte nella tabelle, in parte recepibili attraverso il completamento del piano prima dell’adozione (in particolare con le NTA), ed in parte trasformabili in target da perseguire con l’attuazione del piano stesso.
Tab. 14 – Quadro di sintesi delle indicazioni emerse nello studio di VAS (I)
INDICATORI E TARGET
OBIETTIVI DI QUALITA' DALLA VAS
PRESSIONE E/O CONDIZIONE AMBIENTALE
PRESTAZIONE DI GOVERNO
Suolo fertile Aree impermeabilizzate Vegetazione arborea-arbustiva
Habitat di interesse per la biodiversita'
Aree verdi per la fruizione
Linee di connettivita' ecologica
SI' / NO mq mq mq mq mq Indicatori specifici VARIAZIONI ATTESE CON GLI
OBIETTIVI DEL PIANO
-378.500
208.800
-875
100.000
Minimo consumo di energia, di acqua, di suolo (obiettivo generale di SVS). Minima produzione di inquinamento e di rifiuti (obiettivo generale di SVS).
-
Requisiti di qualita’ sotto il profilo ambientale per il progetto “Lune” nelle NTA.
Consumi previsti da ridurre di almeno il 30% attraverso specifiche regole di progettazione.
Impermeabilizzazioni previste da ridurre di almeno il 30% attraverso specifiche regole di progettazione.
Nuove aree para-naturali a vegetazione arboreo-arbustiva pari ad un'area almeno doppia rispetto alle nuove aree impermeabilizzate.
-
Tutela della biodiversita' (obiettivo generale di SVS)
-
Aree di questo tipo individuate su almeno 76 ha della superficie comunale (pari al doppio del suolo consumato previsto dal progetto di piano).
Nuove sistemazioni da prevedere entro un progetto piu’ complessivo di qualita’ polivalente ambientale e territoriale.
-
Tab. 12 – Quadro di sintesi delle indicazioni emerse nello studio di VAS (II)
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OBIETTIVI DI QUALITA' DALLA VAS
PRESSIONE E/O CONDIZIONE AMBIENTALE
PRESTAZIONE DI GOVERNO
Suolo fertile Aree impermeabilizzate Vegetazione arborea-arbustiva
Habitat di interesse per la biodiversita'
Aree verdi per la fruizione
Linee di connettivita' ecologica
SI' / NO mq mq mq mq mq Indicatori specifici Tutela ed il miglioramento ambientale delle aree confinanti con il SIC dell’Oasi di Vanzago
-
Forme mitigative-compensative eventualmente collegabili alle attivita’ estrattive nelle NTA.
-
Tutela delle aree a nord dell’abitato che concorrono al Parco del Roccolo
-
Requisiti di qualita' per le aree di frangia a nord nelle NTA.
-
Perseguimento della connettivita’ ambientale lungo le direttrici delle reti ecologiche locali e di area vasta
-
Piantagioni previste in tali aree da realizzarsi preliminarmente o contestualmente alle nuove edificazioni previste in aree adiacenti.
Livello di connettivita’ efficace lungo i corridoi ecologici locali, anche attraverso la promozione di interventi ad hoc (es. ponti verdi)
Minimizzazione degli effetti critici (frammentazione, pressioni dirette su abitati) del corridoio infrastrutturale (A4+AC) attuale e futuro
-
Previsione dal piano di un'opera di de-frammentazione sul corridoio ad est dell’abitato principale.
Minimizzazione degli effetti critici della viabilita' extraurbana attuale e futura.
-
Specifici requisiti di qualita’ sotto il profilo ambientale nella NTA.
- Nuove fasce di vegetazione arboreo-arbustiva laterali per ridurre i flussi contaminanti verso l'esterno.
- Sottopassi faunistici e/o calcavia polivalenti come requisito di accettabilita'.
Minimizzazione degli effetti critici connessi al sistema delle cave in falda presenti nel territorio di Arluno ed in quello limitrofo.
-
Nuove fasce di vegetazione arboreo-arbustiva esterni agli specchi di cava per ridurre i flussi contaminanti in arrivo.
-
Minimizzazione delle pressioni ambientali dell’ambito produttivo pluricomunale verso Vittuone e Sedriano.
-
Ri-permeabilizzazione del 10% delle attuali aree impermeabili attraverso azioni intercomunali.
- Progetto dell'obiettivo di piano "Central Park" che preveda valenze multiple.
-
Riduzione dell'inquinamento prodotto dalle sorgenti esistenti (fonderia, elettrodotti ecc.)
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Riferimenti nelle NTA ad un coordinamento con gli strumenti IPPC per la fonderia di Arluno, per l'eventualita' in cui la dismissione non si profili su tempi brevi-medi.
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Governo specifico dell'insediamento ad alto rischio di incidente (Deposito Esso-Sartom)
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RIR come documento di piano. Individuazione di fasce di rispetto da parte del piano.
- Nuove fasce di vegetazione arboreo-arbustiva esterni per ridurre i flussi contaminanti.
-