arianna dagnino stephan elleringmann il vero … · vita . . musica! musica! -m usica, maestro!...

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(OVER STORY «Possiamo fare a meno della musica? » si chiede il nostro lettore Luca Agazzi di Brembate. in provincia di Bergamo. (( Ma certo che no, Luca! )) , E te lo dimostriamo (on questa (aver story sul potere magico delle sette note. Grazie per averci scritto. Per te un abbonamento alla nostra rivista . 7 • Macchina del Tempo Meglio i concerti di Mozart o le canzoni di Sanremo? Qualunque sia la risposta, un fatto è certo: la musica è una delle più grandi dell'umanità. Produce un senso di benessere, ci fa sognare, cancella lo stress e migliora r intelligenza. Lo confermano i più recenti studi neurologici di ARIANNA DAGNINO foto di STEPHAN ELLERINGMANN Il vero segreto della vita . .

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(OVER STORY

«Possiamo fare a meno della musica?» si chiede il nostro lettore Luca Agazzi di Brembate. in provincia di Bergamo. (( Ma certo che no, Luca! )) , E te lo dimostriamo (on questa (aver story sul potere magico delle sette note. Grazie per averci scritto. Per te un abbonamento alla nostra rivista.

7 • Macchina del Tempo

Meglio i concerti di Mozart o le canzoni di Sanremo?

Qualunque sia la risposta, un fatto è certo: la musica è una

delle più grandi ~~scoperte" dell'umanità. Produce un senso di benessere, ci fa

sognare, cancella lo stress e migliora r intelligenza. Lo

confermano i più recenti studi neurologici

di ARIANNA DAGNINO foto di STEPHAN ELLERINGMANN

Il vero segreto della vita

. .

MUSICA! MUSICA!

-

Musica, maestro! Puntuale co­me sempre, anche quest'anno il Festival di Sanremo (in ar­

rivo i primi di marzo) pervaderà l'etere con le sue note pop. L'appuntamento con la musica italiana Cc non solo) è or­mai entrato nella consuetud ine, eppu­re riesce ancora a ca tal izzare milioni di spettatori in lutto il mondo. Perché, si tratti di espressioni colte o d i canzonet­te da canticchiare in riva al marc, la mu­sica continua a essere uno dei grandi il1-trattenimenti della vita. Non solo: è un vero e proprio toccasana. Che "ascolto cfj determinate melodie produca un sen­so di benessere, aiuti a rilassarsi e in ge­nerale migliori i1 1ono dell 'u more ora sono gli stessi scienziati a confermar­lo. In particolar modo i neurologi. che hanno scoperto quanto il nostro cer­ve llo sia l'mus ica le': AI punto che, a loro di re, in rea ltà sarebbero le sin fo-

Macchina del Tempo . 2

(OVER STORY M USICA, IL VERO SEGRETO DELLA VITA

nie dei neuroni a produrre melodie dal­le vibraz ioni e a farci sc iogliere o rab­brividire per un brano asco ltato. In so­stanza il cervello potrebbe essere consi­dera to come una vera e propria sa la da concerti, entro la qua le ha origine la mu­sica. «La m usica si forma prima di tut ­to nella testa» spiega infatti Eckart Al-

telll11ill1er, neurologo c fì siologo dell ' I­stituto Superiore di Musica e Teatro di Hannover.

se Evdyn Glennies - una delle migl iori batteriste del mondo - che è sorda e per­cepisce i ritmi con i piedi nudi e CO I1 il corpo. O come quello del grande Beethoven, iJ quale, <lrr ivato sordo alla vecchiaia , percepiva le vib razioni della propria musica appoggianuo dire tta ­mente la testa sulla cassa d i ri so nanza del pianoforte o addentando un'assice l­la di legno appoggiata alla cassa.

A dimostrare nella pratica che la musica proviene dall'inter­no e non dall'esterno ci sono alcuni ca­si esemplari , cOllle que llo della seQue-

Che la capacità di ascoltu re e ap­prezzare la musica sia in sostan za qual ­cosa di innato nell 'essere umano lo con­fermano ora anche gli studi di Steven Morrison e Steven Demorest, entramhi ricercatori presso la Scuola di mu sica d ell ' Università di Washington, i q uali hanno messo in evidenza come esista­no delle regolarità un iversali , al di là del ­le differenze cultu rali ed educat ive. nel modo di percep ire armonie c melodie. Attraverso la r isonanza magnetica fun­zionale (una particolare tecnica che con­sente di visualizzare le aree del cervello che si a ttiva no in risposta a un deter­minato stimolo) i due studios i sono riu­sciti a determinare che le aree del cer­vello co involte durante l' ascolto musi­cale S0 l10 le stesse per i vari soggetti pre­si in esame, di qualunque fo rmazione o estrazione ~1I 1turale ess i siano. «Le a ree

NINNANANNA

A sinistra, una dottoressa del Beth Israel Medicai (enter di New York suona una canzone per Alexandra, una bambina nata prematura. l a musica, in questo caso, e riuscita a indurre uno stato di ca lma e tranquillità nella bimba che si e addormentata tra le braccia della mamma.

Concerto di nove mesi per un solo ascoltatore. Anzi, due

P artorire cantando. Per alleviare il dolore. Non è un'idea

velleitaria ma una tecnica sperimentale di parto dolce, applicata per la prima volta con successo all'ospedale di Mantova da Elisa Benassi, esperta di psicolonia ostetrica. «Cantare durante il parto» spiega «riduce il dolore delle contrazioni, favorisce la respirazione e suggerisce una migliore pastura del corpo. Inoltre, serve a infondere a se stesse

3 . Macchina del Tempo

e al proprio bambino la certezza che tutto va per il meglio». Ma non è necessario intonare il "Va' pensiero": «È sufficiente una melodia personale, una semplice concatenazione di note, addirittura un suono solo».

A partire dal quinto mese il bimbo percepisce i suoni: ri conosce il battito cardiaco della mamma, il ritmo della respirazione, la sua voce e quella del papà. «Dagli studi più recenti emerge che le voci hanno proprietà

sinaptogeniche (cioè capacità di creare connessioni sinaptiche, ndr)) spiega il maestro Si lvio Feliciani «quella paterna sollecita le connessioni neuronali nel tronco e negli arti inferiori, quella materna stimola il torace e il capo, consentendo l'attivazione neurosensomotoria della parte superiore del corpo e la ricari ca corticale».

Lo stesso Bernard Auriol, psicoterapeuta, sostiene che il corpo del bambino nel

grembo materno suona e risuona; madre e liglio vibrano all'unisono, e questa consonanza è nutrimento per il cervello e per la mente del piccolo.

Per questo motivo il canto materno può diventare un suono di riconoscimento anche dopo il parto: « Basterà che la mamma accenni la sua canzone o la sua melodia)) conclude Benassi «per contribuire a ricordare al bambino la ca lma di quando si trovava nel pancione ».

L'ORECCHIO

1. 11 padiglione auricolare convoglia i suoni nel condotto auricolare

ORECCHIO ESTER NO

CANALE AURICOLARE

(111090 2.5 cm)

l'orecchio e formato da tre parti: orecchio esterno (inclusi padiglione auricolare e canale auricolare), orecchio medio (inclusi timpano e ossicini),orecchio interno (inclusa la chioccio la). Le vibrazioni dell'aria (i suoni), giungono all 'orecchio esterno che le amplifica e le convoglia verso le cellule sensoriali del!' orecchio interno. Queste cellule sono dotate di peli che, stimolati dalle vibrazioni, inviano i segnali al cervello.

2. 11 canale auricolare concentra i suoni nel timpano

3. la vibrazione muove una membrana elastica (timpano)

+ --NERVO UDITIVO

TROMBA DI EUSTACHIO

4. La vibrazione del timpano si trasmette a tre piccoli 05si(ini che la amplificano

S.Gli ossicin i trasmettono la vibrazione su un'altra membrana, la finestra ovale

6. Vibrando, la finestra ovale trasmette le onde di pressione in un canale avvolto, pieno di liquido (chiocciola)

7 . le onde muovono avanti e indietro i peli nella chiocciola

8.1 peli inviano segnali al cervello tramite il nervo uditivo

IL CAMPO DELL'UDIBILlTÀ DELL'UOMO Ingrandimenti al microscopio

dell'interno delf'orecchio

130 120 110 100 90

:il 80 'v 70 -Il 60

50 40 30 20 lO O

l O 3 4 56 2 3 <1 56 101 2 3 4 56

LA CAPACITÀ DI PERCEPIRE SUONI

lO' 2 3 4 Hl

o , a .. ~

" ~ Q

~ , --------~----------------~~----------------~------------------~------------------------~~

Macchina del Tempo . 4

COVER STORY M USICA, IL VERO SEGRETO DELLA VITA

I Cotroneo: «Serve a capire il mondo» attivate de l cervello sono il giro tempo­rale t raverso des tro e il g iro temporale superio re sinistro» specifica Morrison, cioè aree che si trovano nella corteccia, dove avviene l'elaborazione più fine del­le mol teplici informazion i provenien ti dali' esterno.

Cos'è la musica? E, soprattutto, come ci accompagna nella vita?

Con il libro "Chiedimi chi erano i ' '''UI''I ... , ... ~ l l(AlUS Beatles - Lettera a mio figlio

(,.) :J~. _~ sull'amore per la musica" ."""_. __ ••. - .. (Mondadori) lo scrittore e

giornalista Roberto Cotroneo racconta la musica attraverso storie, ricordi e suggestioni. Per

mostrarci che, più di ogni altra forma di arte. è un modo per conoscere se stessi. Dalla musica di Mozart e Beethoven a quella di John Lennon e Nino Rota, l'autore costruisce un racconto carico di nostalgie, di viaggi in carroua in Paesi lontani e di incontri biuarri. Pagine che, oltre a un atto d'amore per il figlio Andrea (che ha sette anni) e per la musica, sono un modo per capire il mondo senza bisogno di spiegarlo. Roberto Cotroneo, coso è, per lei, la musica? "La metà della mia vita. Ho cominciato a studiare musica all'età di sei anni e mi accompagna ancora oggi. La uso per scrivere, rilassarmi, concentrarmi, mangiare, pensare». Serve anche per l'anima? "Ma certo: la usiamo per sedurre, per senti rci felici e per restare tristi.

COS'~ UN SUONO Il suono è una vibrazione che si diffonde in forma di onde. Tali onde attraversano solidi, liquidi e gas, ma non il vuoto. dove mancano le particelle che trasmettono le vibrazioni.

Il diapason vibra provocando la (ompressione del1'aria circ.ostante.

DIAPASON

ONDE ACUSTICHE

Bassa pressione (,a,e'azione)

Alla lM'essione (compressione)

MOLECOLE O 'ARI~ RAREFATIE

Una fonte sonora produce vibrazioni che determinano compressioni- e ~rarefazioni~ dell'aria, che si propagano in forma di onde acustiche. Ogni suono ha un'alteua (suono acuto o grave), un mtensità (volume) e un timbro (-colore " del suono, legato alla forma dell'onda).

5 . Macchina del Tempo

Cerchiamo musica che sia accordata con il nostro stato d'animo e che possa generare sensazioni. Questo perché la musica è un linguaggio universale che viene molto prima del linguaggio convenzionale». Un esempio? "In un cinema vuoto sei assolutamente felice. Hai la sala, lo schermo e gli attori tutti per te. Ma un concerto senza pubblico è una impensabile tristezza. Le sale d'ascolto e le arene per concerti, dopotutto, sono progettate per uno scambio collettivo di emozioni». Qual è il futuro della musica? ,, ~Iegato alla tecnologia. La rivoluzione musicale è stato il riproduttore di suoni. Prima avevamo bisogno della presenza fisica dei musicisti, ora possiamo ascoltare musica dove e quando vogliamo. Allargando la fruizione della musica la qualità si è abbassata, ma sono convinto che anche nella musica più commerciale ci sia qualcosa che può rimanere dentro e che quindi ti arricchisce. Meglio ascoltare molta musica, anche brutta, che essere sordo a qualunque tipo di stimolo. E domani, grazie alla tecnologia, chiunque potrà creare la sua musica)) .

M,B.

COME SI PRODUCE I suoni possono essere prodotti in 5 modi:

Notevoli differenze si sono in­vece riscontrate tra chi fa at­tivamente musica (a live llo professio­nale e non ) e ch i no. Nei pr imi , infatti , si attivano "anche" altre aree del cervel­lo: «Questo ci porta a credere» aggiun­ge Morrison «che la formazion e, cioè il percorso di accultura mento musicale, più che il contesto cul tura le, in fluenzi gli schemi dell'attività cerebrale. Lo stu­dio, cioè, in fl uisce sul modo in cui un all ievo app roccia la musica molto più della fami liar ità con un particolare sti­le musicale».

Quanto sia r ilevante l'influsso eser­citato da l suonare musica sullo svilup­po del nostro sistema nervoso lo dimo­strano soprattutto le rice rche condotte presso la cl inica universitaria neurolo­gica di Heidelberg. Qui gli scienziat i te­deschi hanno scoperto che, ne i musici­sti esperti. la mate ria gr igia in determ i­nate reg ioni delle circonvoluzioni tra­sversali di Heschl è maggiore anche del 130 per cento rispetto ai soggett i senza preparazione musicale. Inolt re, in que­sta regione del cervello il numero di cel-

e CORDE (chitarra, violino, basso): una corda tesa fra due punti fissi può vibrare se spostata dalla sua condizione di riposo e lasciata libera. e TUBI (flauto, tromba, organo a canne): l'aria contenuta in un tubo può produrre periodiche compressioni e decompressioni. e PERCUSSIONI (batteria): sfruttano per lo più la vibrazione di una membrana tesa su un supporto rigido. • VOCE: funZiona con un misto di corde (le membrane delle corde vocali) e di tubi (l'aria spinta dai polomoni verso il tubo bronco-trachea le) e SINTETIZZATORI (tastiera): ottengono oscillazioni elettriche che vengono convertite in vibrazioni acustiche.

,< ............. y i'C ~ ... ...... ~ .. .... ... --.... ........... -

~ ..... ~ ~

.... C""'q c ..... <> ....... SUONO DEBOLE la forma d'onda di un suono debole mostra poca differenza tra zone di alta e bassa pressione

'" O ' VVV SUONO BASSO La forma d'onda di un suono basso presenta poche onde al secondo. perché il suono ha una bassa frequenza

FREQUENZA fONDAMENTALE Il suono principale ha la frequenza più bassa

SECONDA ARMONICA Frequenza doppia della frequenza fondanwnlale

TERZA ARMONICA Frequenza tripla della frequenza fondamentale

ooo e ;) \Tv V

SUONO FORTE Quando il suono diventa più forte la diHerenta Ira zone di alta e bassa pressione si accentua

1 1\1\1\1\ \Tv \} \Tt

SUONO ALTO Quando l'alteua di un suono aumenta, la sua frequenza sale e la forma d'onda riporta piiJ onde al secondo

In natura non esistono suoni ·puri", cioè prodotti da una singola onda sinusoidale; il suono naturale è in realtà prodotto dalla fusione di più onde deue .. armoniche". Il suono principale. chiamato "frequenza fondamentale", ha una frequenza più bassa; le altre armoniche si combinano con esso e producono il suono che sentiamo.

LA MUSICA COME MEDICINA

Sopra e a destra: due musicoterapeuti. Studi recenti hanno dimostrato che la musica favorisce il rilassamento, è utile nella terapia del dolore e agisce sugli asmatici, raddoppiando e portando alla normalità la quantità di aria inalata.

lule nervose attive nei professionisti è risultato doppio rispetto a chi non fa musica. Ma c'è di più: in base a quanto emerge dagli studi dei neurologi, prima si ha a che fare con la musica (in termi­ni di età) e meglio è.

Sempre da Heidelberg, infatti, arri­vano i risultati in base ai quali si è po­tuto stabil ire che i musicisti che aveva­no ricevuto le loro prime lezioni a me­no di sette anni presentavano un mi­gliore sca mbio di in fo rmazion i fra gli emisferi del cervello: nel loro caso il cor­po calloso, che collega la metà dest ra e quella sinist ra del cervello, era più gran­de rispetto ai musicisti che erano entrat i in contatto co n il loro strumento più tardi. Inoltre, nei musicisti professioni-

sti le aree di elaborazione della sintassi musicale si spostano dall'emisfero de­stro al sinistro, quello che domina illin­guaggio, cosa che probabilmente corri ­sponde a una trasformazione verso una maggiore elaborazione anali tica, come quella necessaria per la parola.

Evidentemente, l'esercizio costante e ripetuto di uno strumento musicale modifica molto velocemente gli schemi di attività della corteccia cerebrale e fa­vor isce le connessioni dei neuroni. AI punto che Eckart AltenmOUer è arriva­to a dichiarare che la musica è «lo sti­molo più forte che conosciamo per la ristrutturazio ne neuronale».

Fare musica richiede quindi, come si è visto, l'uso di parti diverse del cer-

vello. Alcune servono per scomporre i brani ascoltati o eseguiti nelle loro va­rie componenti (ritmo e tempo, armo­nia e melodia, pause, battute, interval­li ) e altre aree specifiche vengo no poi coinvolte per rimettere queste parti di nuovo insieme in un tutt 'uno organico.

Le più recenti conoscenze neurolo­giche arrivano così a sostenere le tesi di Hans GOnther Bastian, pedagogo mu­sicale di Francoforte, secondo il quale soprattutto il suono degli strumenti può favorire le prestazioni più diverse rela­tive all ' intelligenza. A patto, però, che si faccia musica att ivamente (almeno per un periodo di quattro anni, specifica Ba­stian ) e non si sia solo semplici ascolta­tori passivi. Ciò significa che la musica

COME SI MISURA LE CARATTERISTICHE l ' intensità di un suono dipende dai cambiamenti di press ione. Maggiore è la differenza di pressione tra il punto più alto e quello più basso di un 'onda sonora, più forte è il suono. l ' intensità di un suono si misura in decibel. l'altezza di un suono indica quanto alto o basso è il suono e dipende dalla frequenza (vibrazioni per secondo) delle onde sonore. l a frequenza (di tutti i tipi di onde) si misura in hertz (Hz).

p

VENTRE punto più basso (bassa pressione)

Rumore, vibrazioni aperiodiche

ms

ONDA SONORA l'andamento di un'onda sonora può essere tracciato in un grafico. le creste e i ventri della forma d'onda corrispondono alle zone di alta pressione (com~ressione) e bassa pressione (rarefazione) dell'onda sonora.

RUMORE Ha vibrazioni irregolari, e le componenti si succedono in modo non armonico, tanto da coprire tutto lo spettro acustico.

la stessa nota, suonata con un flauto o un violino, produce un suono diverso, perché cambia il timbro, cioè la qualità, del suono. Il timbro dipende dal modo in cui uno strumento vibra. l'altezza indica quanto alto o basso è un suono. g DIAPASON

Onda semplice: suono puro e delicato

.. ... .. ........................................................

/!J. .. F~".TO ....................... . ~UO,BIO .• EI~III.,~'J"~~lar.vuLd~

Cambiamenti omogenei: suono fluido

Cambiamenti rapidi: timbro più pieno

.. .............. ................ ........... . ...... .... .... ..

TIMBRO

Onde acute: timbro più brillante e piu stridulo

Il timbro di uno strumento dipende dai cambiamenti della pressione dell'aria nelle onde sonore che produce. le onde sonore di un diapason danno deboli cambiamenti di pressione e un suono delicato; le onde sonore di un violino danno bruschi cambiamenti di pressione che producono un suono più stridulo.

Macchina del Tempo . 6

(OVER STORY M USICA, IL VERO SEGRETO DELLA VITA

I Il cervello ascolta così

A Imeno tre aree diverse del cervello vengono attivate durante l'ascolto musicale:

la corteccia uditiva primaria, secondaria e terziaria.

La corteccia uditiva primaria, situata nelle circonvoluzioni trasversali di Heschl nel lobo temporale, identifica semplici strutture musicali, la differenza fra le altezze delle singole note e il volume. Come una carta geografica dei suoni: a seconda della frequenza, il suono che giunge stimola differenti cellu le nervose. Questa regione è collegata direttamente alle orecchie tramite il nervo acustico.

La confinante regione della corteccia uditiva secondaria, larga quasi un centimetro, riconosce le melodie, le armonie e il ritmo.

La corteccia uditiva terziaria, che si estende dalla regione anteriore del lobo temporale fino a quella posteriore, all'altezza del centro della parola di Wern icke, infine, riunisce le conoscenze conseguite fino a quel punto e, con l'aiuto delle aree del lobo fronta le, genera una completa impressione della struttura musicale.

avrebbe il potere di rendere più intelli ­genti? Per certi aspetti sì, perlomcno se si ritengono va lidi i risu ltat i di uno stu­dio condotto proprio dal professor Ba­sti an, che per sei a nni ha messo a con­fro nto lo sviluppo men tale scolastico di fig li d i opera i di Berl ino preparat i m u­sicalm ente con quello di alt ri ragazzi della stessa scuola cresciu ti senza l' inse­gnamento di uno stru mento. Ebbene, il ricercatore ha riscontrato nei pr imi un aumento del quoziente di intelligenza pa ri fino a circa sei pu nti , in particola­re nel campo delle capacità spazia li -ma­tematiche, che poteva essere ricondot­to allo st imolo mus ica le, soprattutto se questo veniva elargito prima dell'otta­vo anno di vita. Inoltre, Bastia n ha r i­scontrato che i bambini che facevano musica riuscivano anche a esse re so­cialmente più abil i e competitivi. Un ri ­su ltato eccezional e.

Porta a conclusioni simili an­che W10 studio condotto da Wil­fried Gruh n dell 'Università di Friburgo, i cui ri sultati mostrano come i bambi­ni che studiano musica possono conta­re su un vantaggio cognitivo da sei me­si a due anni rispetto ai loro coeta nei e ottengono un pun teggio sopra la media nei test d ' in tell igenza.

Dopo anni di insegname nto e di pratica come J11usicoterapeuta, anche il maestro Silvio Feliciani è convinto che

la teoria del van taggio cognitivo sia sen­sa ta. A una cond izio ne: «Affinch é l'e­voluzione del pcnsiero possa subirc con­diziona menti attend ibil mente ricondu­cibil i a una prat ica musicale è necessa­rio che la stessa abbia avuto il tempo di inc id ere e che questo s ia avvenuto nel preciso momento de llo sviluppo del si­stema nervoso centrale, cioè entro i pri ­mi d ieci ann i di vita».

Che il cervello possa veni re favore­volmen te plasmato in base alla cultu­ra musicale ri cevuta fin dalla più te ­ne ra età lo va sostenendo da tempo an­che Edwin E. Gordon, musicista (di ­plomato alla Eastman School of Mu­sic), contrabbassista nella jazz band di Gene Krupa e al con tempo ricercato­re (laureato in Music Education e Ph.D. in scie nze matematiche e pro­babilistiche) alla O hio Universi ty e al ­l' lowa Ullivers ity, dove ha svi luppato ne l corso degli ultimi quarant'anni la sua " Music Lea rnin g Theory", divul ­ga ta in un libro ora pubblicato anche in Italia, " L'a pprendi m ento musicale del bambino dalla nasci ta all 'e tà pre­scolare" (Curci) . «La musica è una pe­cu li arità d ell 'essere limano e, al pari de ll e form e d'a rte e del linguaggio, svo lge un ruo lo fo nda me ntale pe r lo svil uppo dell ' ind ividuo» sostie ne lo studioso. «Attraverso la musica, infa t­ti, il bambino sviluppa capac ità di in­trospezione, di comprensione degli al-

SCALE E INTERVALLI SCRIVERE LA MUSICA Chi ha inventato le note musicali? Gli antichi cinesi furono i primi a porsi il problema di dividere !'intervallo fondamentale fra due note, l'ottava (lo stesso suono, un Do, ripetuto a una frequenza doppia), in varie note, ognuna a intervalli regolari l'una dall'altra. Ogni civiltà ha stabilito regole e intervalli: il sistema che usiamo oggi, la "scala temperata", fu calcolato da Andrea Werckmeister alla fine del 1600 e divulgato da Johann Se bastian Bach: a fronte di 12 gradi da stabilire (i semi toni ), la base è la radice dodicesima di 2.

001 RE 1:1 9:8

lEGENDA

MI 5:4

FA SOL LA SI 001 4:3 3:2 5:3 15:8 2:1

Lo stesso suono viene designato come # (diesis) se è un' alterazione che sale di un semitono, come b (bemolle) se scende di un semitono. Sotto ogni nota è scritto il rapporto matematico del suono emesso rispetto al 001 .

7 • Macchina del Tempo

Il primo sistema di scrittura musicale documentato risale agli antichi greci, che designavano le note musicali con le lettere dell'alfabeto. Nel secolo XI Guido D'Arezzo propose l'adozione del tetragramma (rigo di 4 linee) su cui erano disposte le note. Nel 1500 si introdusse il pentagramma (5 linee), in uso ancora oggi. Poi, grazie all' invenzione della stampa, le note vennero indicate da pallini (nell'antichità erano punti), di forme diverse a seconda della loro lunghezza.

CHIAVE DI VIOliNO Determina l'altezza delle note scritte sul rigo. In questo caso, i! SOL è sulla seconda linea

I ~ DO RE MI

Fine di una misura

DO I DO I RE MI DO

tJ Fra Mar ti no cam pa na ro

TEMPO Indica quante pulsazioni (quarti) sono compresse in una misura

Nota della durata1l4

PARADISO ARTIFICIALE

Sopra, un esperimento sulla musicoterapia: attraverso l'utilizzo della Pet (Tomografia a emissione di positroni) si sta mappando l'a ttività cerebrale di un piani sta intento a suonare un pezzo di Johann Sebastian Bach. Grazie alle sue caratteristiche, il pianoforte è lo strumento musicale più utilizzato per esperimenti di questo genere.

tri c della vita s tessa c, co sa fo rse più importante, impara a migliorare la sua ca pacità di alim entare liberamen te la propria immaginazion e e creatività».

E non è tutto: (Tutta la teo ria di GOI"don nasce proprio da ques to pa ­ra ll elismo con il linguaggio )} conferma Andrea Apostoli . presidente de ll 'A i­ga m (Associazione italiana GOI"don per l'apprendimento Illusicale, con sede a

Roma ) «perché, co me è noto, un neo­nato imp ara a parlare ascoltando la madre e le person e into rn o ,,\ lui , per im itazione e attraverso l'autoappren­dimen to. Ma allo stesso modo, ilnco­nato è in grado di apprendere anche la sintassi musicale in autonom ia, se que­sta diventa ve ico lo di com un icazione all 'interno di una rela zion e)) . Musica come parole, in altri termini.

Per questo il compito dell'adul­to, che sia il genitore o l'inse­gnante (a nche in It alia ora si tengono co rsi isp irat i alle tco rie di Gordon), è, soprattutto nell a fascia di età da zero a cinque ann i, quello di instaurare un dia­logo musicale col bambino, rispettan­dane i tempi di apprendimento c scnza chiedergli saggi di competenze acquisi­te nel breve periodo. «La teoria dell 'a p-

I I buchi neri emettono un si bemolle

Il concetto che ci sia un'armonia che abbraccia tutto, il corp o,

l'anima e il cosmo intero, risale al filosofo e matematico greco Pitagora (575-490/97 a.c.).

Ma anche Dante, il sommo poeta, parlava di una musica celeste derivante dal perpetuo volgersi dei pianeti, la divina e paradisiaca "armonia delle sfere" .

Ebbene, quasi a voler confermare le intuizioni degli antichi, giunge la notizia che i buchi neri emettono suoni e che il tono equivalente per le nostre orecchie sarebbe un si bemolle (ovvero mezzo tono più in basso della nota

normale), se solo fossimo in grado di ascol tarl o.

Ma la cosa non è possibile «perché la nota è 57 ottave sotto il do medio (per una semplice comparazione basti pensare che un pianoforte generalmente contiene solo 7 ottave) e la frequenza è più di un milione di miliardi di volte più bassa del limite dell 'udito umano» spiegano alla Nasa, detentrice della scoperta.

Grazie al telescopio a raggi X Chandra, l'Agenzia spaziale ameri cana è infatti riuscita per la prima volta a individuare un'onda sonora proveniente da un buco nero supermassivo. di dimensioni

ben superiori rispetto a quelli di origine stellare. Il buco nero in questione si trova a circa 250 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione del Perseo, il più luminoso ammasso di galassie a raggi X: «Siamo in presenza della nota più profonda mai registrata nel l'Universo, di onde sonore che hanno viaggiato per centinaia di migliaia di anni luce dal buco nero verso il centro della coste llazione» ha raccontato Andrew Fabian del l'Istituto di Astronomia di Cambridge e capo del team di astronomi che hanno fatto la stupefacente scoperta. «Osservazioni precedenti

avevano rivelato le prodigiose quantità di luce e di calore che erano in grado di produrre i buchi neri. Ora siamo riusciti anche a catturare i suoni da loro emessi».

Non solo: «Le onde sonore provenienti dalla coste llazione di Perseo sono molto di più che un interessante fenomeno acustico» ha spiegato Steve Allen, coricercatore nel team di Cambridge «perché possono essere la chiave per scoprire finalmente come si formano ed evolvono le galassie, le più grandi strutture conosciute dell'Universo».

Macchina del Tempo . B

(OVER STORY MUSICA, IL VERO SEGRETO DELLA VITA

MIGLIAIA DI INFORMAZIONI IN UNA NOTA

Sopra, un esperimento sulla capacità di riconoscere i suoni. Quando percepisce il suono del suo strumento, il cervello del giovane vio linista Andrew reagisce in maniera del tutto differente rispetto a quando ascolta un suono che non ha mai udito prima.

prendim ento musicale di Gardon }) spie­ga Apos to li «prevede che il bambino possa prima di tutto sviluppare, con la "guida inform ale" ri cevuta in età pre­scolarc, la capacità di comprendere in ­ternamente la sintass i musicale, defini ­ta audiatiorl, una sorta di pensiero mu­sica le. Questa capacità è fondamentale perché egl i possa comprendere la mu ­sica, sia come ascoltato re sia come sog­getto attivo ch e fa mu sica, ed è indi -

sp en sabile per l' imp rovvisazione. So­lo dopo di ciò potrà intraprendere un più formale co rso di istruzio ne mu si­cale». Per ottenere ques ti risultati Go r­don sugge risce come strum enti didat ­t ici per i piccoli so tto i sei anni la sola voce e il movimento del corpo: «Jl mo­do migli ore per a iutare il bambino a scoprire la propria voce canta ta è quel­lo di cantare per lui: così come pren­d e a modello l'adu lto che si se rve del -

hl voce pa rlata , fa rà lo stesso con la vo­ce ca n tala )} . Perché, sost iene se mp re Gordon, (da musica non sta nello spar­tito o nell o strum ento Illu s ica le ma dentro l'i ndividuo;) .

Un'altra voce che si aggiunge al co­ro è quella di Ulla ve ra esperta dei rap­porti tra Illusica e in fa nzia : (( Quello che è importante sotto lineare» speci­fica Federi ca Braga. diplomata in pi a­nofor te al Co nservator io d i M ilano e

I Il maestro Morricone: «I cori sviluppano la socialità»

Maestro Ennio Morricone, secondo molti

esperti il sistema scolastico italiano non fornisce le basi per lo sviluppo di una cultura musicale. Cosa ne pensa? «Purtroppo c'è sta ta una certa trascuratezza da parte del ministero dell 'Educazione Pubblica. Gli insegnanti, e non certo per loro demerito, cercano di rendere le cose semplici. Ma il rischio è quello di far diventare la

9 . Macchina del Tempo

musica una materia poco importa nte, ricreativa, al pari dell'ora di ginnastica o di religione. In realtà bisognerebbe rendere l'insegna mento musicale qualcosa di ben più solido, apri re le menti dei ragazzi a tutt i i generi musicali. Non si fa musica se non c'è sostanza sotto. Un percorso è necessario per poi arri vare a distinguere tra "musica alta" e "musica bassa" grazie all'insegnamento. Non per disprezzare, ma per capire e

saper discernere». Si spieghi meglio. da musica afri cana è elementare, oserei dire "primitiva", e come tale risponde a istinti musicali di base, quelli che spingono il corpo a muoversi al ritmo dei ta mburi, o ai ritmi di un brano da discoteca, per arrivare ai giorni nostri. Tutt'a ltra cosa è la musica occidentale più sofi sticata, la cosiddetta musica classica: perché possa essere compresa e apprezzata è

effettivamente necessaria una fase preparatoria di acculturazione specificano Cosa suggerirebbe come metodo di apprendimento musicale? «Non ho una formula né una so luzione a portata di mano. Credo però che la musica corale sia la più adatta soprattutto nelle prime fasi di apprendimento. Quindi spronerei un ragazzo a entrare in un coro».

COVER SrORY MUSICA, IL VERO SEGRETO DELLA VITA

Italiani, musicisti nati?

L t Italia è il Paese che nel

corso della storia ha dato i natali ad alcuni

dei più celebri musicisti di tutti i tempi: da Verdi a Paganini, da Puccini a Toscanini. Ma è meritata la fama secondo la quale gli italiani sarebbero un popolo dotato di talento musicale?

Lo abbiamo chiesto a un paio di esperti: le loro risposte smontano il mito di chi ancora ci vede come grandi cantori di serenate sotto le stelle e abili menestrel li (come, ad esempio, nel recente film "I I mandolino del capitano Corelli" con Nicolas Cage). D'altra parte, a orecchie straniere, la nostra lingua suona come una melodia. Per gli anglosassoni, ad esempio, gli italiani non parlano: cantano. E allora, siamo musicisti nati o no?

((Assolutamente no» dichiara Ennio Morricone (( al contrario, la nostra cu ltura musicale è molto bassa. In casa Mozart era cosa normale fare musica in famiglia, come del resto usa ancora nei Paesi del Nord Europa, soprattutto in quelli di lingua tedesca. Da noi non è così. Ma c'è chi pensa che sapersi muovere al ritmo di una batteria sia sufficiente per ritenersi portati musica lmente».

Concorda anche il musicologo Si lvio Fe liciani: «L'Italia ha ospitato la nascita e l'evoluzione del melodramma, ma il concetto di musicalità non si limita al bel canto o alla connotazione della lingua, implica la precisa conCOrrenza di una enormità di fattori. Il fatto poi che siano solo un numero limitato di persone ad apprezzare la musica cosiddetta" alta" (classica, jazz, sinfonica) rispetto a quella "bassa" (pop) è sia questione di sensibilità e predisposizione che di cu ltura musicale: e l'una non può prescindere dalle altre.

«Per questo ribadisco che la stimolazione musicale in fase pre­scolare e scolare gioca in tutto questo un ruo lo determinante. Nei Paesi del Nord Europa la formazione è molto più accurata).

7 O. Macchina del Tempo

ARCHETTO TERAPEUTICO

Sopra, l'équipe del dottor Michael Thaut alla Colorado State University misura gli effetti benefici della musica combinati al movimento necessario per suonare un violoncello.

docente dei corsi Musicainfasce® del ­l'a ssociazione Aigal11 , «è che l' intento di Gordon non è quello di creare dei geni o dei mu sicisti pro fess ionisti ma d i con se ntire a tutti di sv iluppare la propria innata attitudine musicale e di incrementa re i l livello gen erale di cul­tura musicale dell a gente») .

Parte nd o p roprio dai pi ù pi cco li, visto che, secondo Ga rdo n, l'att itudi ­ne musical e non è m ai così alta come alla nascita. Successivamente, se il bam­bino non è imme rso in un ambiente musicale id o neo. tale param etro no n può che d iminuire nei suoi valo ri. In base alla sua quarantenn ale attività di ricerca, in parte riassunta nel tes to " In­trodu ction to Research and th e Psy­chology o f Music", Gordon arriva a so­stenere la tesi - confe rmata an che da altri studi in questo se ttore - secondo la quale in fa se neonatale, cioè nei pri ­mi 18 m es i di vita, vi sarebbero n ei bambini abilità naturali in campo mu­sicale che, se non vengono "catturate" e stimolate, va nno perdute. ~dl proces­so d i sviluppo e modell amento m usi­ca le a live llo cerebrale" a ffe rm a Gor­don «prosegue poi fin o ai nove anni , per po i stabili zza rsi) .

Ecco perché sono sempre più numerosi gli esperti convinti che la rinuncia alla stimolazione musi­cale nel bambino equivale praticam en­te a reprimere la sua matu razione emo­zional e e intellettuale. Insomma, oltre che u n potente stimolatore neufo nale, la musica si sta rivelando efficace anche

I Con Aretha Franklin

Anche le mucche pare abbiano le loro preferenze in campo musicale. Già da

tempo c'era chi sosteneva che soprattutto l'ascolto di brani di musica classica potesse influire positivamente sui placidi bovini, arrivando a far incrementare la loro produzione quotidiana di latte. Per anni queste affermazioni sono state considerate al pari di leggende metropolitane.

Ma ora un team di ricercatori britannici, capeggiato da Adrian North e Liam MacKenzie, in forza all'Università di Leicester, sembra esser riuscito a ottenere prove scientifiche a sostegno di queste

a live llo terapeutico, per mitigare - e in alcu ni casi addirittura sanare - molt i di­sturbi , sia negli adulti che nei bambini: (~ S i va dall e patologie psichiche ai di ­sturbi del linguaggio e della coord ina­zione visivo-motaria, dai problemi re­lat ivi all 'attenzione, alla memoria e a l­l'apprend imento alle d ifficoltà di socia­lizza zio ne» afferma Feliciani.

Due son o in gen e re le sc uole di pensiero, sia in Ita lia che all'estero, re­lat ive a ll'util izzo della musica a fi n i te­rapeulici. «La pri ma, definita musico­terapia attiva» prosegue Felic ian i «im­pl ica un coi nvolgimen to perso nale dei paz ient i: ess i cioè partecipano all' im­provvisazione di un a produzione mu­sica le co n prop rie esp ress ion i che ven ­gono rilevate, rispecchiate ed elabora­te dall'o pera to re in chiave psicoanali ­t ica. Nella seconda scuola di pensiero , conosci uta come mu sicoterapia passi­va, «il pazien te si predispon e ad asco l­ta re una produ zion e sonora. È prin ci­palmente l'operatore che u tilizza mo­duli musica li accuratamente presele­zionati pe r indurre p rec ise st imo la­zio ni o accompagnare e fa cili ta re l'e­laboraz ion e d ell ' in con scio». Alcuni studi in questo se ttore ri vel ano che la mu sica di Mozart è qu ella che ma g­gio rm ent e si p resta a un utili zzo in cam po medico, perché la sua struttu­ra regola re e bi lan ciata r icord a il rit ­mo cardiaco e respiratorio dell 'uomo, favorisce il r ilassam ento ed è utile nel ­la terapia del dol ore e per alleviare gli a ttacchi d i ce fa lea mu scolot ensiva, il tipo di mal d i testa più frequente (01-

STIMOLAZIONE INTELLETTUALE

Sopra, giovani violinisti partecipano a un esperimento: quando suoniamo uno strumento, il cervello reagisce in maniera diversa da quando ci limitiamo ad ascoltare.

tre il sessanta per cento dei casi), stret­tamente correlala a ll'ansia e allo stress. Una ri ce rca cond o tta all 'osped a le di Nara, in Giappon e, ha inoltre d imo ­strato che la musica cla ssica in gene­rale agisce sugli as matici, raddoppi an ­do c por tando alla normal ità la quan ­tità di a r ia ina la la.

le mucche fanno più latte

Alfred Tomatis, un otorinola­ringoiatra che da oltre qua­ran t'a n ni si OCC UP"\ dci problema del ­l'ascol to e dei suoi molteplici ri svolti au­dio logici e psicolinguistici, ha un'a ltra int eressan te leo ria: ritiene che il suono sia un vero c proprio alimento del cer­vel lo e che l'o recchio sia l'organo pre­posto a forni rgli energia. «Ascoltare l' u­niverso (ti tolo an che d i un suo lib ro pubblicato da llald in i&Castoldi, /ldr )>> dice TO I1l"lIis «è un viaggio alh\ scoper­ta di q uel mare so noro, invisibile ma reale, dentro cui ciascuno di no i si t ro­va immerso fin dall a nascita . Anzi da molto pr ima, co me dimostrano gli stu­di sulla percezione sonora durante la vi­ta in trauterina». Secondo lo stud ioso, i suoni ad alta freq uenza danno energia al ce rvel lo, ment re i suon i a bassa fre­quenza gli so ttraggono energia, lo de­pa upera no. Ecco perché, a suo pa rere, la m usica d i Mozart , che è ricca d i alte frequenze e non è sta nca nte ( in pa rt i­cola re i co ncert i per violino e quell i per pianoforte e orches tra, come per esem­pio il Concerto K 482), esplica il massi-1110 effetto tcrapeutico sul corpo uma ­no. «Moza rt è davve ro un'ott ima ma­dI'C» dice Tomatis <da sua musica ha sol-

tesi. Per nove settimane gli studiosi hanno tenuto sotto osservazione un migliaio di vacche frisone, nelle cui stalle era stato installato un impianto stereo che proponeva loro quotidianamente, per 12 ore di fila, una ricca compilation di brani musicali.

I dati raccolti, infatti, rivelano un incremento del tre per cento della produzione di latte, soprattutto dopo che le mucche avevano ascoltato melodie lente e romantiche. North e MacKenzie, inoltre,

hanno scoperto che la produzione di latte aumentava sensibilmente se la musica diffusa era quella di alcuni classici artisti americani (da Lou Reed a Simon and Garfunkel. passando per Aretha Franklin), mentre ritmi più "dinamici" (come quell i proposti da Jamiroquai, Supergrass e The Wonderstuff) erano in grado di far calare le loro rese di latte. «(on i nostri test volevamo verificare se le teorie, dimostratesi va lide per gl i uomini, potevano

trovare conferma anche per altre specie. E abbiamo riscontrato che i ritmi lenti aumentano la quantità di latte prodotto, forse perché provocano rilassamento» ha commentato Adrian North. Prossimo obiettivo dei due ricercatori è di estendere la ricerca anche ad altri animali. North e MacKenzie cominceranno dalle galline, spesso sottovalutate, ma che hanno per estimatore anche lo scrittore Luca Goldoni, recente autore del libro "Una bestia per amico " (ed. Rizzoli).

Macchina del Tempo . 7 7

(OVER STORY M USICA, IL VERO SEGRETO DELLA VITA

ORECCHIO BIONICO Sopra, un pianista professionista misura le impercettibili variazioni di suono tra un pianoforte e l'altro. Si tratta di un talento che richiede molto a llenamento: in altre parole, serve un orecchio affin ato da anni di pratica e di concerti.

lecitato la rinascita dell'ud ito di molti bambini»,

Michael Thaut, direttore del Centro per la ricerca musicale biomedica de lla Colorado State University, invece, rac­conta di veri e propri m iracoli. Attra­verso la musica, paralitici avrebbero riac­quistato l'uso delle gambe e mut i la pa­rola. Grazie alla musicoterapia, che vie­ne progetta ta e ap plicata da Thaut se­condo principi scientifici, il tasso di gua­r igio ne dei pazienti di attacco cardiaco sarebbe salito dal lO al 25 per cento.

Ma la stessa sfera affettiva del­l'individuo e il suo equilibrio psicofis ico - come dimostrato da mol ­teplici stud i ed esperienze in vari Paesi - traggono enorme vantaggio dalla mu­sica, che, superando i fi ltr i logici e an3-

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litici della mente, è capace di entrare di­rettamente in contatto con i sentimen­ti e le passioni pi ù profonde, stimolan­do la memoria e l'immaginazione fino a provocare ve re e proprie reazioni fisi­che. Attraverso iJ sistema neurovegeta­tivo involonta rio, infatti, la musica pe­net ra in ogni parte del corpo, anche sot­to la pelle, per poi arriva re d ritta al cer­vello. Per questo gli scienziat i parlano di "o rgasmo epidermi co" q uando d e­scr ivono i brividi di piacere del corpo intero, accompagnati da pelle d'oca, che la maggior par te delle persone prova in occasione dell'ascolto di musica.

Quale tipo di musica possieda que­sto effetto benefi co, in effe tti , sembra var ia re da persona a persona. «Ciò che piace dal punto d i vista m us icale ri ­guarda in fin dei conti la biografia indi -

vidualc» afferma Re inhard Kopiez, pre­sidente della Società di Psicologia della Musica ad Han nover. Un esemp io? Lo stesso Kopiez (insieme al collega Gu ido Brink) ha studiato anche i cori da sta­di o : come nascono le nuove canzoni , quali rituali si trovano alla base e attra­verso quali mezzi viene coo rdin ato il can to di massa.

I due musicologi hanno scoperto che le caratteristiche stru ttural i delle melo­die producono euforia tra coloro che partecipano al canto, Già, perché la mu­sica non è semplicemente una forma di arte: è un modo per conoscere se stessi e tutto ciò che ci circo nda. Il can to e i suoni possono guarire i mali del corpo e dell'anima , r ipo rtandoci a contatto con il nostro "mare so no ro" interno. D'altronde, come aveva già acuta men­te osservato Wi ll iam Shakespeare, (d'uo­mo che l'armo nia di d olci suoni no n commuove è nato per il t rad imento, le rapine, e gli ingann i».

Arianna Dagnino

Indirizzi utili per "sentire" la musica

APIM, Associazione Professionale Italiana musicoterapeuti, via Curletto Chiuso 5/6, Genova, teI.Ol0-593641. ~APIM è membro della Confederazione Italiana delle Associazioni di Musicoterapia.

FIM, Federazione Italiana Musicoterapeuti, Via Pignolo 18, Bergamo, tel. 035-217971, [email protected]. la FIM è una federazione di professionisti operanti nel campo della Musicoterapia che si riconoscono nell'approccio umanistico. la FIM è membro della WFMT (Federazione Mondiale di Musicoterapia).

AIGAM, Associazione Italiana Gordon per l'Apprendimento Musicale. Sede principale: via Ugo Bassi 20, Roma, tel. 06-58332205, www.aigam.org. L'associazione è riconosciuta da Edwin E. Gordon per

NETB

l'insegnamento della "Music learning Theory" in Italia. Autorizzata dal ministero dell'Istruzione per lo svolgimento del corso di formazione nazionale "~Educazione del bambino da O a6anni".

Musicainfasce®, corsi di educazione musicale per neonati secondo la Music learning Theory di Edwin E. Gordon. Presso: Consultorio Genitori Oggi, via della Commenda 37, Milano, tel. 0254120224; La casa delle note, via Hajech 21, Milano, tel. 02-733328; La nuova musica, via Guicciardini 5, Milano, tel. 02-780370.

Nascere in musica: corsi di preparazione al parto con l'elemento sonoro-musicale al reparto di ostetricia dell'Azienda Ospedaliera"C. Poma" di Mantova, tel. 0376-334116, www. lunaweb.orglelisa

www.mtonljne.it: musicoterapia on line. Il sito italiano di musicoterapia : propone appuntamenti, notizie e formazione. In una sezione è possibi le inserire e pubblicare sul web il proprio curriculum da musicoterapeuta.

www.centromusicoterapia .it: il sito del Centro di Musicoterapia studi e ricerche di Milano. ~associazione, tra l'altro, coordina il servizio di consulenza per l'attivita di musicoterapeuta in strutture pubbliche e convenzionate.

http://utenti.lycos.it/SilvioFeliciani: il sito personale del musicologo e musicoterapeuta Silvio Feliciani, uno dei massimi esperti italiani del settore. 8iografia, riconoscimenti e news sull'attivita didattica.

www.neuroscienze.net/index.asp ?cat-ida rt&a rid-3 7 3: informazioni su musica, suono e cervello curate da Paolo Mantelli sul portale Neuroscienze.