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Sistema Telematico Molise - STM Programma Operativo Regionale 2000-2006 Misura 6.3. Società dell'Informazione. Piano Strategico di Attuazione Tipologia documento Piano Versione 4.2.1 Amministrazione responsabile Regione Molise Struttura responsabile Servizio Sistema Informativo Responsabile della Misura dott.sa Walda Viola A cura di Molise Dati S.p.A. Maggio 2004 SEZIONE I PIANIFICAZIONE STRATEGICA (Approfondimenti)

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Sistema Telematico Molise - STM Programma Operativo Regionale 2000-2006

Misura 6.3. Società dell'Informazione. Piano Strategico di Attuazione

Tipologia documento Piano Versione 4.2.1 Amministrazione responsabile Regione Molise Struttura responsabile Servizio Sistema Informativo Responsabile della Misura dott.sa Walda Viola A cura di Molise Dati S.p.A.

Maggio 2004

SEZIONE I PIANIFICAZIONE STRATEGICA

(Approfondimenti)

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 2

INDICE Sezione I Pianificazione Strategica Introduzione 4 Struttura del documento 5

1.0. IL PROCESSO DI ELABORAZIONE DEL PIANO 1.1. Indirizzi metodologici per l’elaborazione del Piano 6

1.2. Organizzazione e organismi di indirizzo del Piano 9 1.2.1. Modello organizzativo per la gestione ed il monitoraggio 9 1.2.2. Comitato di coordinamento eGovernment 10 1.2.3. Forum Regionale per la Società dell'Informazione 13

1.3. Situazione regionale in materia di Società dell’Informazione 15

2.0. IL QUADRO DI RIFERIMENTO E GLI ORIENTAMENTI COMUNITARI NAZIONALI E REGIONALI PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE

2.1. Politiche, orientamenti e Piani di Azione dell’Unione Europea 16 2.1.1. Piano di Azione eEurope 16

2.2. Politiche, orientamenti e Piani di Azione Nazionali 20 2.2.1. Piano di Azione Nazionale per l'eGovernment 20

2.3. Quadro normativo 23 2.3.1. Norme e documenti europei 23 2.3.2. Norme e documenti nazionali 24 2.3.3. Norme e documenti regionali 28

3.0. L’ANALISI DELLA SITUAZIONE REGIONALE 3.1. Contesto socio-economico regionale 29 3.1.1. Situazione economica e divari regionali 29 3.1.2. Andamenti demografici e mercato del lavoro 37 3.1.3. Analisi SWOT 44

3.2. Diffusione delle ICT nelle famiglie 55 3.2.1. Indicatori, metodologia di analisi e fonti informative 55 3.2.2. Analisi dei divari regionali ed extraregionali 55 3.2.3. Analisi dei fattori sociali, culturali, professionali e tecnologici 77 3.2.4. Analisi SWOT 87

3.3. Utilizzo delle ICT nelle pubbliche amministrazioni locali 88 3.3.1. Indicatori, metodologia di analisi e fonti informative 88 3.3.2. Analisi dei divari regionali ed extraregionali 88 3.3.3. Analisi del livello di utilizzazione delle ICT per la realizzazione delle attività interne 1043.3.4. Analisi del livello di utilizzazione delle ICT per l’erogazione dei servizi ai cittadini

(informativi e transazionali) 107

3.3.5. Analisi del livello di utilizzazione delle ICT per l’erogazione dei servizi alle imprese (informativi e transazionali)

114

3.3.6. Analisi SWOT 119

3.4. Utilizzo delle ICT nelle imprese 1203.4.1. Indicatori, metodologie di analisi e fonti informative 1203.4.2. Analisi dei divari regionali ed extra regionali 1203.4.3. Analisi del livello di utilizzazione delle ICT nelle imprese 1253.4.3.1. Organizzazione del lavoro e gestione dei processi di produzione dei prodotti e/o

erogazione dei servizi 127

3.4.3.2. Reti di imprese, subfornitura ed internazionalizzazione 1303.4.3.3. Sistemi e servizi per la logistica 1313.4.3.4. Marketing dei prodotti/servizi e commercio elettronico 132

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3.4.4. Analisi SWOT 134

3.5. Sviluppo delle imprese del settore ICT e dei contenuti 1363.5.1. Analisi dell’offerta privata di prodotti e servizi nel settore delle ICT 1363.5.2. Analisi SWOT 168

3.6. Stato delle infrastrutture telematiche e dei servizi di base 1703.6.1. Indicatori, metodologia di analisi e fonti informative 1703.6.2. Analisi dei divari regionali ed extraregionali, delle aree territoriali e delle fasce di

utenza che presentano difficoltà nell’accesso ai servizi di rete 170

3.6.2.1. Indicatori per zona territoriale – infrastrutture 1703.6.2.2. Indicatori per zona territoriale – servizi 1723.6.2.3. Indicatori Regionali – Infrastrutture 1753.6.2.4. Indicatori Regionali – Servizi 179

3.6.3. Analisi delle reti telematiche pubbliche (infrastrutture, servizi) 1853.6.3.1. Le infrastrutture in Molise 1853.6.3.2. I servizi applicativi gestiti in rete 1913.6.3.3. Reti di area territoriale 1943.6.3.4. Le principali iniziative in corso per infrastrutture e servizi 1973.6.3.5. Software “open source” 1993.6.4. Analisi SWOT 202

4.0. LA STRATEGIA REGIONALE PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE

4.1. Obiettivi del Piano 2034.1.1. Obiettivi strategici 2034.1.2. Risultati attesi 204

4.2. Definizione della strategia e delle linee di intervento del Piano 2064.2.1. Attuazione del processo di rinnovamento della P.A.L. e consolidamento e

potenziamento delle infrastrutture di collegamento dati 206

4.2.2. Educazione all'utilizzo delle nuove tecnologie ed alla loro diffusione, sia a livello P.A. che di cittadini e di imprese

207

4.2.3. Sviluppo dei rapporti di cooperazione con gli Enti e le imprese. 2074.2.4. Diffusione della ICT a tutti i livelli. 208

4.3. Strumenti per la strategia regionale. 2094.3.1. Gli standard tecnologici 2094.3.2. Fornitori e standard 2094.3.3. Infrastrutture di comunicazione integrate 2104.3.4. Reti di comunicazione geografiche 210

4.3.5. Portali 2114.3.6. Servizi applicativi Web oriented 2114.3.7. Il ruolo del "progetto" nelle ICT. 212

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Introduzione Il Piano Strategico di Attuazione del Sistema Telematico Molise (Piano STM) rappresenta la strategia attuativa adottata dalla Regione Molise sul tema "Sviluppo della Società dell'Informazione", con specifico riferimento alle definizioni derivanti dal "Programma Operativo Regionale Misura 6.3 - Società dell'Informazione" (FESR). Nel Piano STM si ritrovano la gran parte dei principali elementi infrastrutturali ed organizzativi che possono dare un concreto supporto al processo di sviluppo e pervasione della Information and Communication Technology (ICT) nel tessuto sociale ed economico molisano preso nel suo complesso: Pubbliche Amministrazioni, Imprese, cittadini. La precisione del processo di analisi seguito nella individuazione della situazione attuale, conferisce all’azione di previsione e pianificazione il pregio della estrema concretezza. La discussione delle scelte strategiche di Piano maturata in seno al Forum Società dell’Informazione e, maggiormente, la loro condivisione da parte degli attori del territorio molisano, sono fatti che conferiscono al Piano STM quel carattere di collegialità costituente il miglior presupposto per la sua buona riuscita nel tempo. La particolare attenzione posta nella progettazione degli interventi ha consentito di effettuare vaste opere di integrazione che, eliminando ogni ridondanza, hanno permesso ampi recuperi economici utilizzati per allargare il raggio d’azione del Piano stesso. Il costante dialogo con gli Enti territoriali ha consentito di pianificare profondi interventi anche nell’area eGovernment e, in special modo per i segmenti infrastrutturali non coperti da precedenti fonti di finanziamento. Infine, la particolare sensibilità che la Giunta Regionale ha voluto dedicare alla problematica della Società dell’Informazione ha, inoltre, consentito di ipotizzare recuperi economici relativi ad altre fonti di finanziamento (FESR, FSE) che daranno l’opportunità di avviare importanti azioni complementari al Piano STM stesso.

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Struttura del documento Come già accennato nell’introduzione, la preparazione del Piano è basata su un approccio bottom-up delle azioni progettuali nella convinzione che ciò consenta sia una puntuale rispondenza degli interventi alle priorità territoriali che un generale consenso sulle iniziative da attuare. Il documento è articolato in otto capitoli che seguono, in linea di massima, le indicazioni date dall’indice tipo elaborato dal Gruppo Tecnico di Valutazione promosso dal Gruppo di Lavoro del QCS Obiettivo 1 “Società dell’Informazione”. Nel primo capitolo si descrive la metodologia e l’organizzazione posta in capo all’intero processo di pianificazione e gestione del Piano facendo particolare riferimento al Forum per la Società dell’Informazione (operativo dall’inizio del 2003) e promosso dalla Regione Molise con la finalità di stimolare il dibattito riguardo le problematiche della Società dell’Informazione. Nel secondo capitolo si offre un’ampia panoramica dei piani nazionali e comunitari in tema di politiche volte al sostegno dello sviluppo della Società dell’Informazione. Nel terzo capitolo si sviluppa l’analisi del contesto molisano e di ciascuno dei sottosistemi che lo costituiscono (cittadini, imprese, PAL). I dati rilevati dalle indagini effettuate sono alla base dell’analisi SWOT relativa a ciascun comparto analizzato. L’indagine è stata condotta sia attraverso la somministrazione di questionari finalizzati a rilevare il grado di informatizzazione dei soggetti territoriali, sia attingendo informazioni dai più recenti rapporti di settore. Sulla base delle risultanze dell’analisi di contesto, si giunge, nel quarto capitolo, alla definizione degli obiettivi e delle relative opzioni strategiche regionali poste a regola dello sviluppo della Società dell’Informazione negli ambiti pubblici e privati. Il quinto capitolo contiene una dettagliata illustrazione delle specifiche azioni proposte, adattate e modellate intorno alla specifica realtà molisana. Il Piano prevede interventi per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione regionale e territoriale finalizzati alla diffusione ed allo sviluppo delle ICT nel contesto regionale. Nel sesto capitolo si illustra come la strategia del Piano si integra nelle politiche e negli strumenti attuativi della Regione e degli Enti locali molisani. Il settimo capitolo contiene la descrizione dei profili attuativi del Piano con l’indicazione delle procedure tecnico-amministrative per la sua attuazione integrata. Infine, l’ottavo capitolo illustra gli indicatori per il monitoraggio, in itinere e su step di progetto, di quanto programmato. Gli indicatori utilizzati “misurano” la realizzazione, i risultati e l’impatto del Piano. In particolare, gli indicatori di realizzazione misurano le azioni in unità fisiche (ad es. numero punti di accesso attivati, numero di Enti collegati, numero di nodi di rete, ecc.) o finanziarie. Gli indicatori di risultato (fisici o finanziari) si riferiscono agli effetti diretti prodotti dal Piano e forniscono informazioni sui cambiamenti intervenuti a livello di capacità e di comportamento dei beneficiari delle azioni (numero di cittadini e imprese che utilizzano servizi on-line, incremento della qualità dei servizi). Gli indicatori di impatto, infine, misurano gli effetti prodotti dal Piano nel suo complesso: occupazione, reddito, ecc.

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1.0. IL PROCESSO DI ELABORAZIONE DEL PIANO 1.1. Indirizzi metodologici per l’elaborazione del Piano Il Piano strategico di Attuazione ha come premessa il Complemento di Programmazione del Programma Operativo Regionale Molise 2000 / 2006, Misura 6.3 Società dell’Informazione.

Derivazione da "Complemento di Programmazione POR Molise 2000/2006

Le azioni previste dalla Misura 6.3 si connettono all’obiettivo globale assunto, nel QCS, come riferimento per la strategia d’asse: “Migliorare e creare le condizioni di contesto (nei trasporti, nella SI, nella sicurezza) per lo sviluppo imprenditoriale e la localizzazione di nuove iniziative e per aumentare la competitività e la produttività strutturale dei sistemi economici territoriali, mediante interventi che assicurino la sostenibilità ambientale, promuovano la riduzione degli impatti (riequilibrio modale nei trasporti), rispettino la capacità di carico dell'ambiente e del territorio in generale e favoriscano i processi di recupero della fiducia sociale."

L’obiettivo specifico cui fa riferimento la Misura 6.3 è: "Sostenere e diffondere la Società dell'Informazione con particolare riferimento ai settori della pubblica amministrazione, dell'educazione pubblica e dei sistemi produttivi."

Per raggiungere questi obiettivi occorre, in una comunità di Villaggio globale, in un clima di libero mercato, come potrebbe essere il Molise, saper coniugare al meglio le tre T poste ad indicare: - Tecnologia: capacità di riorganizzarsi in chiave tecnologica per sostenere la competitività dei propri

prodotti. - Talento: capacità di sviluppare conoscenza e innovazione nei suoi appartenenti. - Tolleranza: capacità di recepire appieno quanto reso disponibile dalle nuove tecnologie. Il Piano di Attuazione, seguendo questa metafora, si articola lungo tre direttrici integrate: a) Asse A: Infrastrutture, Impianti, Servizi di base al servizio della Pubblica Amministrazione e del territorio. b) Asse B: Risorse umane per lo sviluppo delle professionalità ICT espresse nel territorio molisano. c) Asse C: Community Network per la capillare diffusione dell'uso dei servizi telematici nel contesto sociale molisano. Il Piano, attraverso interventi nell'area pubblica, libera risorse che sono rese immediatamente disponibili per lo sviluppo della comunità molisana nel suo complesso.

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Sub a) Asse A: Infrastrutture Dell'Asse A, Infrastrutture, fanno parte i Sottoprogrammi che realizzano gli interventi di Piano Sistema Telematico Molise attinenti alla impiantistica di base e necessari a garantire l'erogazione e la fruizione dei servizi in rete da parte delle Pubbliche Amministrazioni Locali. In particolare si distinguono: - Nucleo base di Rete Unitaria Regione Molise al servizio della interconnessione tra Pubbliche

Amministrazioni. - Funzioni di base per la interoperabilità tra Pubbliche Amministrazioni. - Interconnessione a reti esterne e di accesso per i soggetti esterni pubblici e privati ai servizi erogati

sulla Rete. - Diffusione di accessi periferici e polifunzionali dell'utenza esterna, cittadini e imprese, alla Rete

regionale per la fruizione territoriale di servizi finali attraverso servizi di comunicazione elettronica, per fini sia informativi che transazionali, del tipo: certificazioni; autorizzazioni; autenticazioni; prenotazioni; pagamenti ed altro.

- Diffusione dell'accesso al mondo Internet per tutti i cittadini, in una regione nella quale le

comunicazioni e i punti di accesso alla rete sono particolarmente poco numerosi, per offrire una possibilità di conoscenza e di sviluppo utilizzando e rendendo disponibili, praticamente a tutti, le nuove metodologie di lavoro.

Le infrastrutture ed i servizi realizzati operano come piattaforma fisica e logica, distinta nei livelli connessi di funzioni: - Trasporto informativo: nei diversi ambiti di circolazione tra Pubbliche Amministrazioni (intra-

Amministrazione, inter-Amministrazioni, da e verso gli "sportelli" di accesso dell'utenza esterna sul territorio regionale, da e verso le reti ed i sistemi esterni), attraverso la Rete Unitaria Regione Molise.

- Trasporto di servizi: di carattere applicativo, informativo e transazionale, erogabili all'utenza esterna

dalle diverse strutture delle Pubbliche Amministrazioni o da altri fornitori esterni, attraverso una connessione funzionale standard dei relativi sottosistemi informativi a tale piattaforma.

- Trasporto culturale: apertura verso il mondo Internet per poter "sfruttare" le possibilità di

"conoscere" e di "farsi conoscere"; utilizzo della Rete ai fini della formazione ed istruzione secondo i più moderni paradigmi dell’utilizzo delle nuove tecnologie ICT.

Sub b) Asse B: Risorse umane Atteso l'universale riconoscimento dell'importanza assunta dalla formazione di tipo "permanente" nel contesto della diffusione dell'uso "democratico" degli strumenti telematici e, premesso che la stessa ICT fornisce gli strumenti tecnologici a supporto di una capillare ed efficiente distribuzione dei prodotti formativi, nell'Asse B - "Risorse umane", si raccolgono l'insieme delle azioni progettate per realizzare il “Centro Regionale per l’erogazione dei servizi di Net-Learning”. A proposito, essenziale sarà la collaborazione con l’Università ed il sistema nazionale della ricerca, che sarà tesa, secondo le indicazioni da questi soggetti provenienti, in: - Avviare azioni dirette al potenziamento ed alla qualificazione della dotazione infrastrutturale e di

attrezzature destinate alla ricerca scientifica e tecnologica e all’alta formazione, in modo tale da rafforzare il potenziale innovativo della Regione Molise e i collegamenti a rete tra organismi, anche diversi dal punto di vista istituzionale e disciplinare.

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- Azioni specifiche di: - infrastrutture e sistemi innovativi per l’apprendimento e la conoscenza limitatamente a:

- realizzazione di applicazioni multimediali e centri di servizi per la diffusione delle ICT; - strutture eLearning ed eTraining, per la formazione (anche a distanza) di personale

qualificato nelle aree disciplinari in cui le ICT svolgono un ruolo fondante e abilitante di innovazioni metodologiche e cognitive.

- potenziamento e sviluppo di strutture per attività di ricerca e innovazione operanti nelle tematiche

scientifiche e tecnologiche prioritarie nelle ICT ed in grado di generare ricadute in termini di sviluppo socio-economico del territorio.

Sub c) Asse C: Community network L'Asse C, Community Network, nasce dalla ferma convinzione che il modello di sviluppo "Società dell'Informazione", adottato in sede comunitaria e nazionale, basa ogni consistenza sull'uso esteso degli strumenti ICT negli ambiti delle più diverse attività umane. A tale capacità di impiego strumentale, fatto in modo usuale ed efficiente, si associa la intrinseca capacità di un contesto sociale volto a cogliere ogni nuova opportunità offerta da questi strumenti in virtù del loro costante progresso tecnologico. In questo senso, si richiede a tutti, persone fisiche e giuridiche, di divenire attori competitivi nei processi di sviluppo e di innovazione tecnologica. In attesa della definizione puntuale delle misure da approntare al fine di operare in modo tale che nessuna delle categorie sociali, e specialmente quelle più deboli, possano restare escluse dai benefici derivanti dalla Società dell'Informazione, i progetti esposti nel Programma di attuazione rendono immediatamente disponibili, al contesto molisano, specifiche azioni poste a superamento delle barriere che si frappongono tra i benefici tecnologici e le capacità personali di coglierli. Sulla base di queste premesse il Piano, nell’attuale stesura, si è sviluppato con: - Audit dei fabbisogni ICT nel contesto socio-economico della Regione, fatta direttamente sul territorio,

mediante somministrazione di questionari ad un campione di Enti Pubblici territoriali e non, imprese ed associazioni.

- Contributi progettuali di tutti i soggetti regionali realmente interessati al tema della Società dell’Informazione.

- Concertazione con i suddetti soggetti per la definizione partenariale di strategie, obiettivi ed azioni da intraprendere.

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1.2. Organizzazione e organismi di indirizzo del Piano 1.2.1. Modello organizzativo per la gestione ed il monitoraggio Se ogni progetto è “uno sforzo complesso, coinvolgente risorse (uomini e mezzi) spesso diverse e composite, che abbia come obiettivo il perseguimento di uno specifico risultato in un determinato periodo di tempo”, è possibile intuire come il Piano in esame è notevolmente articolato poiché riguarda numerosi progetti che coinvolgono sia il funzionamento e l'organizzazione della P.A.L. sia un numero elevato di utenti sparsi sul territorio, con esigenze diverse e problematiche molto spinte di sicurezza, qualità e continuità dei servizi. Il successo del Piano è condizionato dall’efficienza con cui se ne organizza l’attuazione. L’esatta definizione delle responsabilità, dei criteri operativi, della pianificazione e controllo, delle metodologie di attuazione, è parte integrante del progetto stesso. Considerando “i progetti” come veri e propri “processi produttivi”, ciascuna fase di “produzione” richiede la puntuale pianificazione dell’attività e dei tempi di tutti coloro che partecipano alla sua realizzazione. Inoltre, in questo preciso contesto, va tenuto conto che, nel Piano, che è costituito da diversi progetti, sono coinvolte, non solo le risorse capaci di raggiungere i necessari obiettivi tecnici, ma anche le risorse utente mirate alla qualità delle funzioni e delle prestazioni. Una precisa strategia realizzativa ed una corretta pianificazione del Piano ne garantiscono la governabilità e consentono, con la regolarità e la periodicità dei controlli, di individuare eventuali problemi e di intervenire in tempi utili con soluzioni appropriate. Un progetto così complesso ed impegnativo suggerisce un approccio che parte da una visione d’insieme dell’intero progetto e dei risultati attesi, per poi, con dettagli successivi, verificare le singole fasi realizzative, le complessità e, soprattutto, le problematiche di integrazione. L’integrazione nel progetto è riferita sostanzialmente a due livelli: - integrazione dei risultati attesi da tutte le componenti di progetto, non ultimi gli utenti; - integrazione applicativa/tecnologica (system integration). Per il raggiungimento di tali integrazioni si richiede: - il consenso nella determinazione di obiettivi e risultati attesi e la definizione dei tempi necessari alla

loro attuazione; - la disponibilità di competenze necessarie alla pianificazione e alla programmazione dei compiti; - la definizione di un sistema di misurazione dello stato d’avanzamento lavori (modello di SAL = stato

avanzamento lavori); - la definizione di un “methodology validation model”, ovvero, di un modello che consenta la

validazione di quanto prodotto nel corso della sua attuazione e nel rilascio finale. L’attività di project management è quella che presiede alla definizione e controllo di tutte le attività necessarie alla realizzazione del progetto stesso. Il project management in questione deve tener conto della complessità del Piano, gestendo le sinergie tra elaborazioni parallele sincrone, intendendo con ciò la capacità di gestire sviluppi contemporanei di parti di progetti che si “ricongiungono” ad una determinata fase di master plan (piano generale di progetto).

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1.2.2. Comitato di coordinamento eGovernment L’Organismo di cui trattasi nasce dalla stipula dell’accordo quadro tra la Regione e gli Enti Locali del Molise per lo sviluppo del Piano Regionale di eGovernment, quale presidio permanente congiunto al fine di esercitare funzioni di indirizzo, di governo, di monitoraggio e di controllo dello sviluppo e di avvio del Piano Regionale di eGovernment. Il Comitato di Coordinamento è stato istituito con Decreto del Presidente della regione Molise n.85 del 6/6/2002 ed è presieduto dallo stesso Presidente della Regione e costituito dai rappresentanti della Regione, delle due Province molisane, dell’A.N.C.I. Molise e dell’U.N.C.E.M. Molise. La sua funzione istituzionale è quella di guidare il coacervo delle P.A.L. nella attuazione dei contenuti del citato accordo quadro, il cui testo si ritiene opportuno riportare integralmente: ACCORDO QUADRO TRA REGIONE ED ENTI LOCALI DEL MOLISE PER LO SVILUPPO DEL PIANO

REGIONALE DI eGOVERNMENT

Premesse Il piano di azione eGovernment, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 22 giugno 2000, intende stimolare l'utilizzo delle moderne tecnologie dell'informatica e delle telecomunicazioni nel processo di ammodernamento della Amministrazione del paese, ponendo l'accento sulle azioni che hanno un impatto ed una visibilità diretta per gli utenti, e si propone di coinvolgere tutte le Amministrazioni, centrali, regionali e locali e tutte le istituzioni del paese in un programma integrato di informatizzazione. Ogni Amministrazione centrale o locale viene così chiamata a realizzare azioni progettuali che, nel loro insieme, dovranno consentire la complessiva modernizzazione della Amministrazione del paese, superando una visione settoriale. In data 18 gennaio 2001, la Conferenza Unificata Stato, Regioni e Autonomie locali ha approvato un documento che identifica le linee generali delle azioni da svolgere in questa direzione e fornisce il quadro di riferimento delle iniziative che Amministrazioni centrali, Regioni ed Enti Locali sono chiamate ad attivare. Il documento sollecita la predisposizione da parte delle Regioni, di piani regionali di eGovernment, che debbono essere condivisi dagli Enti locali del territorio. L'approvazione di un piano regionale di eGovernment è considerata condizione abilitante per l'accesso ai finanziamenti previsti per le azioni a livello regionale e condizione preferenziale per l'accesso ai finanziamenti previsti per gli enti locali. In data 22 febbraio 2001, la Conferenza Unificata ha espresso parere positivo sullo schema di DPCM che precisa procedure e criteri per la realizzazione degli interventi e determina gli stanziamenti disponibili per i singoli progetti, da emettere con successivi bandi. In questo quadro istituzionale di riferimento, la Regione e gli Enti Locali del Molise ritengono prioritario pervenire alla definizione di una struttura di cooperazione tra le Amministrazioni del territorio, per realizzare un nuovo modello di sviluppo e gestione dei servizi, nel quale le Amministrazioni locali rappresenteranno maggiormente il "front-office" del sistema amministrativo e l'Amministrazione regionale svolgerà il ruolo di "back-office". Un modello di sviluppo condiviso, che ha lo scopo di integrare e riunire le esigenze di molteplici amministrazioni, presenta notevoli vantaggi, quali: - la definizione di strategie di sviluppo e gestione dei nuovi sistemi informativi che prendano in

considerazione le esigenze di tutti gli attori, nell'ambito di una coerenza globale del progetto; - la valorizzazione e lo scambio fra i vari territori ed amministrazioni delle esperienze, delle risorse e

dei progetti realizzati o in via di sviluppo a livello locale; - lo sviluppo e la diffusione delle innovazioni realizzate e progettate in altre Amministrazioni o territori; - la possibilità di ridurre i costi di realizzazione delle soluzioni, mediante la condivisione dei progetti e la

realizzazione di economie di scala; - la possibilità di assicurare uniformità sul territorio regionale dei servizi erogati dalle Amministrazioni

locali. Tali obiettivi possono essere perseguiti solo se viene garantito un processo di codecisione tra l'Amministrazione regionale e le Amministrazioni locali, che rende necessarie azioni parallele sul piano politico-normativo e su quello tecnico-organizzativo.

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 11

Tutto ciò premesso La Regione Molise, le Province, i Comuni, le Comunità montane ed i Consorzi del territorio molisano (per brevità chiamati nel seguito "Amministrazioni Partecipanti"), aderenti al Piano regionale dell'eGovernment, nel condividere le considerazioni sopra evidenziate ed al fine di dare concreta attuazione all'iniziativa, esprimono il proprio assenso al seguente "Accordo Quadro".

Articolo 1. Finalità dell'Accordo Quadro Le Amministrazioni partecipanti concordano sull'opportunità di operare congiuntamente e di avviare un piano coordinato per lo sviluppo delle nuove applicazioni informatiche e di rete per migliorare il governo dell'amministrazione nel suo insieme e per migliorare l'accesso alle strutture e la fruizione dei servizi da parte dei cittadini e delle imprese.

Articolo 2. Obiettivi del piano regionale di eGovernment Le Amministrazioni partecipanti concordano che il piano regionale di eGovernment debba permettere, ad ogni livello organizzativo e secondo un disegno coerente, unitario ed omogeneo, il conseguimento dei seguenti obiettivi, distinti in: a. obiettivi di governo: miglioramento della capacità di comunicazione, interazione e cooperazione tra gli

enti del territorio, tra loro e verso gli Enti nazionali; standardizzazione delle modalità di uso e di accesso dei dati pubblici;

b. obiettivi di servizio: promozione della globalizzazione dell'offerta dei servizi in rete a cittadini ed imprese; facilitazione dell'accesso degli utenti alle strutture ed alle prestazioni attraverso strumenti informatici.

Il Piano regionale prevede l’implementazione della "rete regionale", che permetterà la interconnessione tra le Amministrazioni partecipanti, secondo gli standard definiti a livello nazionale e fornirà servizi di gestione, supporto, sicurezza e cooperazione applicativa.

Articolo 3. Requisiti funzionali Le Amministrazioni partecipanti concordano che i "Sistemi Informativi" realizzati in base al piano regionale di eGovernment debbano soddisfare i seguenti requisiti di carattere funzionale: - Sicurezza e rispetto della privacy dei cittadini e delle imprese; la tutela della riservatezza delle

informazioni personali rappresenta uno dei diritti fondamentali di ogni individuo, riconosciuto dalla normativa vigente e dalle disposizioni comunitarie.

- Significatività e consistenza; le informazioni che vengono gestite dal sistema devono avere lo stesso significato per tutti coloro che ne fanno uso; pertanto saranno individuate, nella piena intesa tra le parti, oltre che adottate e diffuse, metodologie standard per la descrizione delle entità oggetto di trattamento.

- Sviluppo della cooperazione applicativa tra gli Enti; le applicazioni informatizzate dovranno parlare tra loro, riducendo al massimo l'intervento umano, le duplicazioni e le possibilità di errore, oltre che i tempi di completamento dei procedimenti;

- Orientamento al cittadino e facilità di accesso e di utilizzo; il sistema, nell’uso, deve poter essere percepito di facile accessibilità dai decisori istituzionali, dal management, dal mondo della ricerca e delle professioni, dal cittadino;

- Flessibilità; i sistemi debbono potersi adattare senza difficoltà ai mutamenti ed alle evoluzioni strategiche.

Articolo 4. Requisiti organizzativi Le Amministrazioni partecipanti concordano che il piano regionale di eGovernment debba operare nell'ambito di un quadro normativo, organizzativo e tecnologico tale da assicurare una visione strategica unitaria, la coerenza dei processi operativi, l'adeguamento dei Sistemi Informativi locali e regionale agli standard da adottare. Pertanto le Amministrazioni partecipanti concordano sulla istituzione di un Comitato di Coordinamento, come presidio permanente congiunto per esercitare funzioni di indirizzo, governo, monitoraggio e controllo dello sviluppo ed avvio del piano regionale di eGovernment.

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Il Comitato di Coordinamento sarà costituito con decreto del Presidente della Giunta regionale e ne faranno parte: a. il Presidente della Regione, competente in materia di informatica, o altro Consigliere o Assessore

regionale da lui designato, che lo presiede; b. tre rappresentanti della Regione, designati dal Presidente della Regione; c. due rappresentanti delle Province, di cui uno designato dalla Provincia di Campobasso e l'altro

designato dalla Provincia di Isernia; d. tre rappresentanti dei Comuni, designati dall'Associazione nazionale comuni d'Italia del Molise

(A.N.C.I. Molise); e. un rappresentante delle Comunità montane, designato dall'Unione nazionale comuni ed Enti montani

del Molise (U.N.C.E.M. - Molise). Il Comitato avrà sede presso la Regione Molise, che metterà a sua disposizione le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per il relativo funzionamento.

Articolo 5. Piano di attività Per il conseguimento degli obiettivi sopra indicati, le Amministrazioni partecipanti concordano sul seguente piano di attività da svolgere da parte di ciascuno, sulla base delle rispettive competenze: - Adozione delle azioni proposte dal Piano di azione; - Individuazione delle esigenze di cambiamento del quadro organizzativo finalizzato alla attuazione del

Piano regionale; - Adesione agli standard per le architetture, le informazioni, i flussi, le elaborazioni, le tecnologie del

sistema; - Individuazione del quadro delle risorse e delle loro modalità di impiego; - Definizione dei progetti e piano finanziario; - Presentazione dei progetti per il finanziamento da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica o di

altre istituzioni, nazionali o comunitarie.

Articolo 6. Atti esecutivi dell'Accordo Quadro La realizzazione degli obiettivi indicati nell'articolo 2 avverrà attraverso la stipula di appositi atti esecutivi.

Articolo 7. Attuazione operativa Le Amministrazioni partecipanti si impegnano ad adottare ogni iniziativa necessaria ad assicurare il coordinamento tecnico ed operativo delle attività di propria competenza, funzionali al perseguimento degli obiettivi del piano regionale di eGovernment.

Articolo 8. Durata Il presente accordo quadro avrà la durata di tre anni dalla data della sottoscrizione. Firmato: Il Presidente della Regione Molise Il Presidente della Provincia di Campobasso Il Presidente della Provincia di Isernia Il Presidente dell’ANCI Molise Il Presidente dell’UNCEM Molise

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1.2.3. Forum Regionale per la Società dell'Informazione Il Forum Regionale per la Società dell'Informazione, operante dall’inizio del 2003, mettendo in collegamento costante i diversi attori del territorio, ha fornito sia elementi di riflessione e di indirizzo sulle attività da sviluppare, che suggerimenti per migliorare e rendere più efficienti quelle già in essere. Assolve, inoltre, al compito fondamentale di rendere tutti gli attori della Società dell’Informazione consapevoli delle diverse problematiche, stimolando, così, una collaborazione che non è limitata unicamente ad una "lista di richieste", ma tenendo conto del quadro complessivo della situazione, si è inserito a pieno titolo nel processo di formulazione del Piano, sostenendone e confermandone le principali linee guida. Infatti, i contributi finora pervenuti ed il dibattito che si è attorno ad essi sviluppato sono essenzialmente incentrati sulla richiesta di infrastrutture di comunicazione ICT all’interno della Regione, sulla disponibilità di servizi per i cittadini e le imprese, nonché sulle opzioni strategiche del Piano. Di seguito è riportata la definizione del Forum, così come estratta dal Progetto costitutivo dello stesso.

Definizione del Forum Il Forum Società dell'Informazione (Forum) è l'organismo creato dalla Regione Molise quale luogo istituzionale deputato allo sviluppo del dibattito regionale sulle tematiche oggetto di determinazione dinamica del “Piano di azione di sviluppo della Società dell'Informazione”, piano curato e gestito dalla Regione Molise nell'ambito del Programma Operativo Regionale Molise 2000-2006 (POR) e di altre iniziative di finanziamento. In questo ambito, ed in vista delle improrogabili scadenze imposte dal “Piano d'azione eGovernment nazionale”, la Regione Molise ha già provveduto ad approvare il “Documento preliminare del Piano di azione di sviluppo della Società dell'Informazione - Sezione eGovernment”, consentendo così alle Amministrazioni Locali molisane di partecipare a pieno titolo al bando di concorso progettuale indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sul tema eGovernment e scaduto il 10 giugno 2002. In armonia con le “Linee guida del Governo per lo Sviluppo della Società dell’Informazione”, emesse nel giugno 2002 dal Ministro per l'Innovazione Tecnologica, il Forum contribuisce a definire le modalità migliori di trasferimento nel Corpo Sociale Molisano dei benefici derivanti dalla introduzione delle moderne tecnologie in campo informatico (ICT) nelle Pubbliche Amministrazioni italiane (Centrali e Locali), rendendo, in questo modo, sostenibile lo sforzo di costante allineamento del “Sistema Molise” col “Sistema Italia” e col “Sistema Europa”.

In particolare, le attività del Forum contribuiranno, in modo sostanziale, al dibattito volto a definire lo scenario di intervento pubblico e privato che più si adatta alla attuale situazione socio-economica del Molise, che ancora risente in modo particolare, per la sua situazione geografica e la natura del suo territorio, di svantaggi strutturali che le opportunità offerte dalla ICT, sostenute dall'impegno della Regione, possono contribuire a ridurre notevolmente.

Tale scenario risulterà sintonico con le priorità d'intervento stabilite dalla Commissione Europea, coerente con l'iniziativa eEurope e compatibile col POR Molise, nell'ambito del quale, tra l’altro, saranno sviluppate le tre linee d'intervento indicate nel QCS come strategiche per lo sviluppo della Società dell'Informazione nel Mezzogiorno d'Italia, come riportato nelle citate “Linee guida del Governo per lo Sviluppo della Società dell'Informazione”:

la sensibilizzazione di imprese, dei cittadini, delle associazioni e degli operatori pubblici alle possibilità offerte dalle tecnologie informatiche, con particolare attenzione alla diffusione rapida all'interno della società delle capacità di uso del computer e dei nuovi strumenti telematici;

l'ammodernamento della Pubblica Amministrazione, con riferimento particolare a quella regionale e locale, con un'enfasi sui servizi resi ai cittadini e alle imprese;

l'utilizzo della “Information Technology” da parte delle Piccole e Medie Imprese (PMI), privilegiando i servizi ad alto valore aggiunto per le aziende.

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Considerata la valenza e l’ormai consolidato radicamento della struttura organizzativa del Forum tra gli attori regionali della Società dell’Informazione, è intenzione della Regione Molise affidare alla segreteria di tale organismo anche il ruolo di Centro Regionale di Competenza per l’eGovernment e la Società dell’Informazione. Allo scopo è già stato conferito mandato al Presidente pro tempore del Forum di concordare con il responsabile nazionale del Progetto CRC la fattibilità di quanto ipotizzato e la conseguente definizione della convenzione tra la Regione ed il DIT per la costituzione di tale organo.

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1.3. Situazione regionale in materia di Società dell’Informazione La situazione regionale in materia di sviluppo della Società dell'Informazione risente della forte carenza di strutture di base, non solo per quanto riguarda l'introduzione della banda larga, ma addirittura per quanto concerne i "normali" collegamenti telefonici. Il numero degli operatori e dei provider presenti sul territorio è molto limitato e le loro attività sono concentrate unicamente nei capoluoghi di Provincia. Di conseguenza, lo sforzo della Regione deve essere innanzitutto rivolto a favorire la creazione di una infrastruttura di base. L’analisi del livello di implementazione della Società dell’Informazione nella Regione Molise è opportunamente illustrata nel successivo “capitolo 3” con riferimento a: - famiglie; - Pubbliche Amministrazioni locali; - imprese; - imprese del settore ICT e dei contenuti.

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2.0. IL QUADRO DI RIFERIMENTO E GLI ORIENTAMENTI COMUNITARI NAZIONALI E REGIONALI PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE 2.1. Politiche, orientamenti e Piani di Azione dell’Unione Europea

La trasformazione culturale di questi anni, dovuta alla evoluzione delle tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione ed alla loro inarrestabile diffusione nel quotidiano, sta, nei fatti, modificando profondamente il nostro abituale modo di rapportarci "al mondo". È una trasformazione paragonabile a quella avutasi con l'introduzione della stampa nel '500, quando la trasformazione dell'interfaccia di comunicazione tra gli uomini ha contribuito in modo determinante alla nascita della scienza moderna e poi delle moderne democrazie. La partecipazione alla facilità di accesso alla informazione e la possibilità di utilizzare strumenti operativi, fino a qualche anno fa patrimonio di pochi, cambia i nostri abituali modelli di comportamento ed introduce un ulteriore sviluppo di "presa di coscienza" che inevitabilmente trasforma i rapporti sociali, di affari e di visione della "cosa pubblica". Una società nella quale i cittadini sono "informati" è "naturalmente" più democratica di una nella quale l'informazione circola poco: modelli burocratici e centralizzati vengono ad essere, sempre più, messi in discussione e sono destinati a sparire. Tra "governo" e "cittadini", in una società realmente democratica, devono prevalere rapporti di "trasparenza" e accessibilità ai servizi disposti per il bene comune, servizi indispensabili anche per sostenere le esigenze di una rete di rapporti commerciali che diviene sempre più vasta ed ha necessità di risposte veloci ed efficienti. I mutamenti tecnologici e scientifici in corso costituiscono, quindi, una nuova opportunità per la crescita economica e democratica che va sfruttata al meglio nelle nuove possibilità offerte nel campo del lavoro, dei servizi, dei diritti, delle relazioni sociali e del tempo libero. A tutto questo si è cominciato a rispondere con la costruzione di istituzioni europee e di processi di radicale decentramento delle funzioni di governo. Se "l'informazione", nel nuovo modello di società "connessa" che si viene creando, costituisce un valore ed il discrimine per cui l'accesso, o il non accesso, a questa corrisponde, in buona misura, alla capacità di sviluppo ed alla crescita, è necessario, oggi, un forte ruolo politico e programmatico che veda la risorsa "informazione" e le infrastrutture abilitanti al suo accesso come nuove prioritarie azioni pubbliche per dare "regole" che favoriscano uno sviluppo ordinato e facilitino una crescita comune. Perché si possa rendere operativa questa trasformazione che riguarda l'intero corpo sociale, ma anche il modo di operare delle Pubbliche Amministrazioni, occorrono di conseguenza nuovi indispensabili strumenti amministrativi di programmazione che tengano conto delle realtà locali, siano radicati nel territorio e coerenti con le linee guida dei piani strategici e programmatici promossi a livello europeo e nazionale (eEurope, Forum per la Società dell'Informazione, Piano di eGovernment). In questo quadro di riferimento, i Piani di Azione Regionale per lo sviluppo della Società dell'Informazione rappresentano un strumento indispensabile per una diffusione sul territorio, rispettandone e valorizzandone le particolarità di un cambiamento culturale in atto, con l'opportunità di rivedere, concertare, condividere e sviluppare le relazioni fra le autonomie ed i territori, inserendoli in un contesto nazionale ed europeo; la spinta attuativa del governo, che si tradurrà anche in una distribuzione di risorse, offre la possibilità concreta per la realizzazione di alcune delle azioni già indicate nel Piano di Programmazione Regionale. 2.1.1. Piano di Azione eEurope La strategia del governo dell'Unione Europea mira alla modernizzazione della economia europea ed alla instaurazione di forme di collaborazione sempre più profonde tra i vari Stati membri dell’UE. Nell'ambito di tale visione strategica, gli interventi mirati alla promozione di strumenti che facilitino e promuovano tali sviluppi ne costituiscono la pratica attuazione. Nel dicembre del 1999 la Commissione Europea ha promosso l'inziativa eEurope il cui obiettivo è quello di accelerare l'utilizzo delle tecnologie digitali in tutta l'Europa garantendo, nel contempo, la diffusione delle conoscenze e delle competenze indispensabili ad un corretto utilizzo di questi "nuovi" strumenti, ritenendoli fattore portante per la crescita economica e cooperativa.

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La connessione on-line della intera società civile è tra gli obiettivi principali del programma eEurope: la comunicazione tra amministrazioni, imprese, Enti, scuole e cittadini è la condizione preliminare per il potenziamento di un rapporto cooperativo che faccia crescere la società e permetta di utilizzare appieno le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali sia per quanto riguarda la cultura che l'economia, dall'eCommerce alla new-economy. Un tale sviluppo deve essere condotto in modo da garantire l'accesso alla società dell'informazione a tutte le categorie senza discriminazioni, sfruttando le nuove tecnologie per raggiungere in modo più agevole anche le zone disagiate e, oggi, tagliate fuori dallo sviluppo. In fase iniziale, sulla base di questi obiettivi, sono stati definiti dieci settori di intervento prioritari finalizzati allo sviluppo di un sistema europeo competitivo che possa supportare la diffusione dell'eCommerce, della new-economy e la ricerca universitaria. Nel giugno 2000 il programma è stato sviluppato in un piano di azione che raggruppa gli interventi su tre filoni principali, ognuno dei quali articolato su diverse iniziative. Gli obiettivi principali sono i seguenti: 1. Permettere e favorire un accesso più economico, più rapido e più sicuro ad Internet; 2. Investire nelle risorse umane e nella formazione; 3. Promuovere l'utilizzo di Internet. Sub 1) Per quanto riguarda il primo obiettivo, attualmente, i principali ostacoli alla sua attuazione sono costituiti da: - mancanza di infrastrutture di connessione veloce on-line, che di fatto non coprono l'intero territorio,

con particolare riguardo alle zone oggi economicamente più povere; - disomogeneità nelle velocità di trasporto dati e negli strumenti di utilizzo; - livelli di sicurezza dei dati trasmessi sulla rete non sempre garantiti. Occorre, quindi, procedere a riorganizzare e costruire la infrastruttura di trasporto dati, garantendo accessi ad alta velocità anche alle zone oggi trascurate perché non economicamente convenienti, in modo che un tale svantaggio non si traduca in un maggiore gap economico e sociale tra chi oggi è favorito e chi non lo è. Sono necessarie inoltre, nuove ed efficienti tecnologie di security per garantire la sicurezza dei dati trasmessi e la riservatezza dei dati personali: sulla rete infatti viaggiano informazioni che riguardano per esempio i rapporti con le Amministrazioni Pubbliche, dati sanitari, fiscali e bancari. Questi dati devono poter essere disponibili alle persone interessate indipendentemente dal luogo nel quale temporaneamente si trovano. Una politica di gestione integrata che utilizzi diversi metodi quali smart-card, sistemi anti intrusioni, chiavi personali di accesso, controlli incrociati, criptaggi, ecc. è certamente capace di soddisfare la necessità della sicurezza delle informazioni, ma richiede, comunque, ai soggetti collegati alla rete il rispetto di norme che, se disattese, possono mettere in discussione il livello di sicurezza dell'intera rete. Sub 2) Per quanto riguarda il secondo obiettivo, si tratta di: - introdurre all'utilizzo dei nuovi strumenti il maggior numero possibile di cittadini; - diffondere l'istruzione in modo omogeneo tra tutte le classi sociali, senza tralasciare in alcun modo le

zone più difficili da raggiungere o le persone con handicap culturali o fisici. Il programma europeo prevede una alfabetizzazione della società, a partire dai giovani, attraverso l'introduzione delle nuove metodologie nelle scuole e prevedendo corsi di formazione permanente per tutte le categorie sociali. Poiché nel campo dell'informatica l'unico modo di apprendere è "iniziare ad usarla", per svolgere una azione di educazione efficace occorre, di pari passo, mettere a disposizione "contenuti" che forniscano vantaggi a chi utilizza le nuove tecnologie ed insegnare ad utilizzarle: il problema è non solo complesso, ma riguarda un numero molto vasto di utenti. Occorrerà quindi utilizzare nuovi metodi di insegnamento, come per esempio la formazione a distanza, ma anche coinvolgere Enti, associazioni ed aziende private. Per queste ultime potrebbe esserci l'opportunità di utilizzare il telelavoro come forma di flessibilità e di sperimentare nuovi modelli organizzativi che, attraverso l'uso della I.T., cooperino alla formazione continua dei dipendenti. L'accesso e l'utilizzo delle funzioni messe a disposizione dagli Istituti ed Enti Pubblici dovrà essere garantito a tutti, perché nella società dell'informazione la capacità di utilizzo dei nuovi strumenti favorirà

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chi saprà valersene. È perciò necessario poter disporre di un numero molto elevato di punti di accesso alla rete ed è quindi necessario ottenere la collaborazione e la partecipazione non solo delle strutture pubbliche (università, scuole, comuni, biblioteche comunali) ma anche delle Associazioni, con direttive che prestino particolare attenzione ad evitare rischi di "infoesclusione" in modo che anche le persone con handicap possano fruire dei servizi. Sub 3) Il terzo obiettivo riguarda le azioni operative da intraprendere per la messa a disposizione dei servizi ai cittadini ed alle imprese. Si tratta di definire il quadro normativo di riferimento, i sistemi di sicurezza e crittografia, i meccanismi per l'utilizzo elettronico degli incassi e dei pagamenti, la diffusione dei servizi delle Amministrazioni "in remoto". Tali servizi dovranno essere utilizzati anche dalle Piccole e Medie Imprese: sono perciò previsti programmi di finanziamento per la creazione di "Centri di Riferimento" che promuovano e facciano da guida per queste realtà che in Europa costituiscono il tessuto economico connettivo. Per quanto riguarda i servizi da produrre, il documento si sofferma sui servizi sanitari, il settore dei trasporti, i servizi culturali e quello dei servizi di eGovernment. La possibilità offerta di poter scambiare, in tempo reale, informazioni da qualunque punto della rete e la creazione di banche dati accessibili a tutte le strutture sanitarie può garantire al cittadino una assistenza sanitaria, in qualsiasi punto dell'Unione Europea, che tenga conto della sua anamnesi e delle sue particolarità mediche e può consentire la realizzazione di centri di valutazione comparativa per il controllo medico dell'intero territorio. Dall'esame sistematico delle risorse impegnate, delle tecniche mediche, delle metodiche assistenziali e dei farmaci utilizzati sarà possibile sia migliorare il servizio che arrivare ad una riduzione dei costi complessivi. Il volume del trasporto si incrementa in modo continuo, aumentando la congestione del traffico, il rischio di incidenti e la quantità di agenti inquinanti. I provvedimenti previsti dal piano eEurope mirano alla realizzazione di sistemi di trasporto in grado di ottimizzare i processi ed aumentare la sicurezza incrementando i servizi di informazione per tutti coloro che viaggiano in Europa. La messa in rete dei servizi renderà possibile inoltre la messa in opera di sistemi di localizzazione che varrà per l'intera Unione Europea. Per quanto riguarda la diffusione della cultura, l'Europa è ricchissima di istituzioni culturali che possono contribuire alla creazione di un enorme banca dati di informazioni il cui scambio, attraverso la società dell'informazione, contribuirà alla valorizzazione delle risorse territoriali, alla riscoperta ed alla formazione di un patrimonio comune producendo, contemporaneamente, ricchezza di lavoro ed aumento di occupazione. Per finire, l'utilizzo di Internet elimina le barriere tra i cittadini ed i servizi della Pubblica Amministrazione, permettendo una informazione efficiente, un accesso trasparente ai servizi, ed una serie di facilitazioni che derivano dalla unicità delle informazioni. Obiettivo dell'iniziativa eEurope non è solo quello di fornire un facile accesso ai dati pubblici da parte dei cittadini, ma anche di promuovere servizi interattivi on-line. All'interno di una strategia coordinata a livello europeo verrà sperimentata direttamente a livello comunitario la messa in opera dei nuovi servizi per lo scambio e l'interazione dei dati tra stati membri e cittadini; inoltre, saranno finanziati nuovi servizi per utilizzo di software open-source, metodiche di best-practice e di autenticazione dei procedimenti tramite la firma digitale. La transizione verso la Società dell'Informazione costituisce una opportunità molto favorevole ed è un fattore strategico per la crescita della Comunità europea: il piano viene continuamente tenuto sotto controllo per verificarne l’attuazione e la rispondenza con gli obiettivi. Il monitoraggio, nel corso del 2001 ha messo in evidenza che, ad oggi il piano è in linea con gli obiettivi e gli Enti partecipanti, Stati e Regioni, ne seguono le linee e contribuiscono al suo successo attraverso le loro iniziative. Anche il Giappone ha imitato il piano eEurope, lanciando un proprio piano (e-Japan). Gli aspetti che destano maggiore preoccupazione riguardano il rischio di creare disparità sociali tra i cittadini che utilizzano o meno le risorse informatiche e quello del verificarsi di diversi livelli di sviluppo

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economico ed informatico tra gli Stati membri e tra questi ultimi e quelli che entreranno, nel prossimo futuro, a far parte dell'Unione Europea.

Per fronteggiare questi possibili rischi sono stati lanciati due programmi: - eInclusion che mira al pieno utilizzo degli strumenti telematici anche per i più svantaggiati; - eEurope+ che contiene un insieme di misure e scadenze destinate alle necessità dei nuovi stati

membri, oltre agli obiettivi di eEurope. Il 23 giugno del 2000 il Governo Italiano ha prodotto un documento che riguarda il Piano Nazionale, dando risalto, tra i diversi Piani di azione, ai servizi elettronici dedicati allo sviluppo dei servizi delle Pubbliche Amministrazioni. Il piano eGovernment nazionale ha fatto proprio il piano eEurope, opportunamente ampliato in chiave sociale per garantirne la applicazione nelle aree più svantaggiate del sud Italia in modo da rendere omogenea la Rete delle infrastrutture sull'intero territorio nazionale.

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2.2. Politiche, orientamenti e Piani di Azione Nazionali 2.2.1. Piano di Azione Nazionale per l'eGovernment Il piano di azione eGovernment suggerisce alle Pubbliche Amministrazioni un nuovo modello di erogazione dei servizi resi ai cittadini ed alle imprese per modernizzare e rendere più efficienti ed efficaci i reciproci rapporti. L' eGovernment è basato sull'utilizzo generalizzato di tecnologie ICT, inserite all'interno di una architettura condivisa da attori diversi e si sviluppa attraverso una serie di azioni di progetto. Negli obiettivi del piano di azione è sottolineata l'esigenza di utilizzare le tecniche informatiche, non solo, per l'ammodernamento "interno" delle P.A. ma, soprattutto, per mettere, gli uffici aventi contatti con il pubblico, nella condizione di svolgere in modo efficace i loro servizi di front-office; viene, inoltre, ribadito, il concetto che uffici diversi della stessa Amministrazione, o Amministrazioni diverse debbano cooperare in modo tale che le richieste di degli utenti che prevedono il coinvolgimento di entità diverse, siano assolte attraverso un'unica richiesta ed abbiano un'unica risposta. Nell'ambito delle azioni previste dal programma eGovernment i progetti sono raggruppati in: - progetti di competenza delle Regioni e degli Enti locali; - progetti di competenza delle Amministrazioni centrali; - progetti di competenza del Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie della Presidenza del

Consiglio dei Ministri. Nello specifico, per quanto riguarda i progetti di competenza delle regioni e degli Enti locali, le raccomandazioni si rivolgono allo sviluppo di azioni mirate a consentire l'accesso telematico degli utilizzatori ai servizi ed alle informazioni della Pubblica Amministrazione, informatizzando la erogazione dei servizi ai cittadini ed alle imprese e integrando i servizi di amministrazioni diverse. Particolare attenzione viene posta alla eliminazione dei "falsi servizi", cioè alla eliminazione di quei certificati, richiesti da una Amministrazione, che contengono dati già in possesso di altre. Il raggiungimento di questo obiettivo passa necessariamente per una fase di riorganizzazione informatica interna agli uffici, volta a migliorarne l'efficienza utilizzando le nuove tecnologie. Questa fase va però condotta nell'ottica del "servizio" agli utenti, con azioni che modifichino e semplifichino, da subito, i rapporti utente/Pubblica Amministrazione: in pratica, la riorganizzazione non può esser vista nell'ottica particolare della singola amministrazione ma, va inserita in un quadro più vasto, che coinvolge entità diverse: amministrazioni centrali e locali, le regioni, le province, i comuni, le scuole, gli ospedali, le ASL, i Centri per l'impiego, le Camere di Commercio, gli Enti culturali ecc: in pratica ogni ente od organizzazione cui siano delegate funzioni di servizio pubblico alle persone o alle imprese. Conseguentemente, uno dei requisiti necessari per la partecipazione al piano eGovernment è che la Amministrazione sia dotata di un sistema informativo in grado di stabilire collegamenti operativi e fornire servizi ai sistemi informatici delle altre Amministrazioni, attraverso un sistema di reti paritetiche che appartengano a soggetti diversi delle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali. Poiché, poi, il cittadino o l'impresa devono poter accedere ai servizi indipendentemente dalla loro residenza o dal luogo ove è situata la amministrazione, e senza che sia necessario sapere quale amministrazione pubblica fornisce il servizio, è necessario un sistema capillare di accesso che operi secondo sistemi standard ed in sicurezza su tutto il territorio. In particolare, l'identificazione di chi richiede il servizio, cittadino o impresa, e la verifica delle sue autorizzazioni, devono avvenire secondo modalità uniformi e utilizzando mezzi di identificazione indipendenti dal servizio richiesto. A questo fine verrà utilizzata la carta di identità elettronica come strumento privilegiato di accesso a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. Ancora, poiché le informazioni scambiate tra cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni devono produrre servizi con modalità diverse da quelle attuali, sarà necessario "ricostruire" le "funzioni servizio" inquadrandole nelle nuove logiche operative, utilizzando, in primo luogo, le potenzialità della rete e automatizzando al massimo lo scambio richiesta/fornitura di servizio.

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Le modalità di attuazione del Piano prevedono, per quanto riguarda lo scambio dei dati, l'utilizzo sia di canali fisici (sportello unico, call center, reti di terze parti) che virtuali (portali web, telefonia mobile) e raccomandano l'utilizzo di soluzioni integrate tra canali fisici e virtuali (per esempio: utilizzo di sportello unico e portali, oppure portale e call center). Uno degli strumenti indicato dal Piano per l'attuazione pratica delle direttive e la realizzazione di una visione unitaria della P.A., è costituito dai portali di accesso che opereranno, per l'erogazione dei servizi di livello superiore attraverso la firma digitale e la carta di identità elettronica. Per una capillare diffusione dei portali sul territorio potranno utilizzarsi canali fisici di reti di terzi, come il sistema bancario ATM, gli Uffici Postali e la rete dei tabaccai. Sono stati valutati circa 500 diversi possibili "servizi": di questi, sulla base di diversi parametri, ne vengono raccomandati, per una prima fase di attuazione, 80 (40 destinati ai cittadini e 40 alle imprese), tra i quali è possibile scegliere tenendo conto della facilità di erogazione (che a sua volta è basata su semplicità di implementazione e compatibilità del sistema con il pagamento effettuato attraverso carte di credito) e dell'impatto sugli utenti (frequenza media di utilizzo e predisposizione utilizzo di internet da parte degli utenti). In pratica i servizi proposti devono rispondere ai seguenti requisiti: - essere semplici da comprendere ed utilizzare; - avere un soddisfacente grado di interazione on-line; - essere rivolti alla soddisfazione di servizi prioritari; - produrre un "buon livello di soddisfazione". Per favorire la comprensione e l'accesso ai servizi, si suggerisce di utilizzare "metafore di comunicazione" delle quali viene fornito uno schema: così, per esempio, la prenotazione di visite mediche, sarà un "sottotitolo" di "vivere in salute" o il passaggio di proprietà di un automezzo sarà sotto la metafora di comunicazione "usare un mezzo di trasporto". Per quanto riguarda i gradi di interazione on-line, sono stati stabiliti quattro livelli: - richiesta di informazioni; - interazione one-way (produzione di moduli di richiesta); - interazione two-way (avvio di una procedura); - esecuzione della pratica on-line, compreso il pagamento. L'obiettivo è quello di erogare, partendo in fase iniziale dai livelli più bassi, entro 1-2 anni, i servizi maggiormente interessati a livello 3 e sperimentare qualche servizio a livello 4. Il livello di soddisfazione dei servizi sarà valutato in modo diverso tra quelli destinati ai cittadini e quelli destinati alle imprese, tenendo conto di diversi parametri tra i quali: facilità d'uso, fruibilità, accessibilità, economicità e sicurezza. Le risorse assegnate al piano di eGovernment sono circa 400 ml di euro, dei quali più della metà (circa 250) per progetti delle amministrazioni locali (Regioni, province, comuni, ecc.), 55 ml. per i servizi infrastrutturali di rete e portali nazionali, 59 ml. per progetti di interesse generale (carta di identità, Indice Nazionale delle Anagrafi, eProcurement) e 36 ml. per la formazione dei dipendenti pubblici. Lo stanziamento di 500 miliardi (di lire) per la "Informatizzazione degli Enti Locali" fornisce un insieme di risorse aggiuntive a quelle già predisposte dagli stessi Enti per le azioni nel settore delle infrastrutture di comunicazione integrate, dei servizi applicativi ed in generale nell'area della Information and Communication Technology. L'attribuzione dei fondi avviene per mezzo di appositi bandi per la presentazione di progetti contenenti indicazioni il più possibile precise sui costi, i risultati e i tempi di realizzazione. I progetti dei Comuni e degli Enti Locali dovranno in ogni caso essere integrati all'interno del P.A.S.I. eGovernment predisposto dalla Regione, e presentati in forma associata.

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E' previsto anche il finanziamento di progetti di trasferimento e riuso di soluzioni sviluppate da altre Amministrazioni. La ripartizione dei fondi privilegia la interoperabilità telematica tra Pubbliche Amministrazioni e non prevede finanziamenti per la informatizzazione di base dei Comuni: è comunque chiaro che questi ultimi, se installeranno sistemi informativi con procedure realizzate secondo le direttive dell'eGovernment, potranno partecipare ad una quota parte dei finanziamenti. Il piano di azione costituisce una opportunità "raccomandata" e non un obbligo: le Pubbliche Amministrazioni sono completamente autonome rispetto al piano di azione dell'eGovernment per quanto riguarda piani informatici già inseriti nell'interno di piani generali finalizzati ad ottenere sinergie, risparmi di costi ed erogazione di servizi integrati; è però evidente che nel tempo le verranno con sempre maggiore frequenza richiesti servizi da integrare nella amministrazione generale con modalità telematiche conformi al piano di eGovernment. Il 25 settembre 2000 presso il Dipartimento della Funzione Pubblica è stata costituita l'Unità strategica per formulare il piano di eGovernment, elaborare e gestire la strategia del Programma ed assicurare il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni e l'uniformità dei servizi del Sistema Informativo Integrato Nazionale. La gestione operativa del piano è stata assegnata al Centro Tecnico della Rete Nazionale, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Compito del Centro Tecnico è di pianificare e gestire il programma di lavoro, realizzare i servizi infrastrutturali, dirigere i lavori che coinvolgono più Amministrazioni. Il Centro Tecnico è anche responsabile del raggiungimento degli obiettivi e gestirà direttamente la fase di integrazione dei sottoprogetti autonomamente realizzati dalle Amministrazioni, sia in termini di pianificazione che in termini funzionali e tecnici. La realizzazione del piano vedrà coinvolte le Amministrazioni locali, centrali e gli organismi pubblici del paese, in relazione ai propri compiti istituzionali. In particolare, le Amministrazioni locali assumeranno nel modello decentrato il ruolo di sportello erogatore dei servizi pubblici (il front-office) della P.A., mentre le Amministrazioni territoriali avranno il compito di promuovere reti di area (regionali o provinciali) sulle quali erogare servizi in forma associata (back-office). Le Regioni sono chiamate a coordinare sul loro territorio gli interventi che riguardano la attuazione del piano, emanando regole di "standardizzazione" per la rete, i portali informativi, le interfacce di scambio dati e di fruizione dei servizi, in modo da essere esse stesse "interfacce" tra lo stato ed i cittadini e le imprese, per realizzare la completa integrazione dei servizi prevista dal piano eGovernment nazionale.

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2.3 Quadro normativo Le normative di riferimento Viene riportata, qui di seguito, un elenco di documenti di riferimento Europei, Nazionali e Regionali. L'elenco è limitato alla documentazione principale e non ha assolutamente la pretesa di essere completo: è, comunque, sufficientemente ampio per sottolineare l’attenzione con la quale vengono seguite le problematiche di ammodernamento e informatizzazione. 2.3.1 Norme e documenti Europei Direttiva 2002/58/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 12 luglio 2002, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche (direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche) Risoluzione del Consiglio del 25 marzo 2002 sul piano d'azione eEurope 2002: accessibilità del pubblico ai siti web e al loro contenuto Direttiva 2002/22/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica (direttiva servizio universale) Direttiva 2002/21/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica (direttiva quadro) Direttiva 2002/20/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa alle autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (direttiva autorizzazioni) Direttiva 2002/19/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa all'accesso alle reti di comunicazione elettronica e alle risorse correlate, e all'interconnessione delle medesime (direttiva accesso) Report on eEurope Plan to Spring Council Marzo 2001 Regolamento (CE) n. 45/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2000, concernente la tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni e degli organismi comunitari, nonché la libera circolazione di tali dati Regolamento (CE) n. 2887/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2000, relativo all'accesso disaggregato alla rete locale (Testo rilevante ai fini del SEE) eEurope National Progress Reports Dicembre 2000 eEurope Update to heads of state Novembre 2000 Risoluzione del Consiglio del 3 ottobre 2000 relativa all'organizzazione e alla gestione di Internet Direttiva 2000/31/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2000 relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione, in particolare il commercio elettronico, nel mercato interno («Direttiva sul commercio elettronico») eEurope 2002 Action Plan Giugno 2000 eEurope Initiative Dicembre 1999.

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1999/1720/CE: Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999 che adotta una serie di azioni e di misure per garantire l'interoperabilità e l'accesso alle reti transeuropee per lo scambio elettronico di dati fra amministrazioni (IDA) Direttiva 1999/93/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 1999, relativa ad un quadro comunitario per le firme elettroniche Risoluzione del Consiglio del 19 gennaio 1999 relativa all'aspetto «consumatori» della società dell'informazione Direttiva 1998/34/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22/6/98, come modificata dalla Direttiva 1998/48/CEE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20/7/1998, che prevede una procedura di informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche nonché delle regole e dei servizi relativi alla Società della Informazione. 98/253/CE: Decisione del Consiglio del 30 marzo 1998 che adotta un programma comunitario pluriennale per incentivare la realizzazione della Società dell'informazione in Europa («Società dell'Informazione») Risoluzione del Consiglio del 21 novembre 1996 sulle nuove priorità in materia di politica relativa alla società dell'informazione 96/664/CE: Decisione del Consiglio del 21 novembre 1996 riguardante l'adozione di un programma pluriennale per la promozione della diversità linguistica della Comunità nella società dell'informazione Risoluzione del Consiglio del 27 novembre 1995 sugli aspetti industriali per l'Unione europea nell'ambito della creazione della società dell'informazione EPHOS European Procurement Handbook for Open Systems Agosto 1991.

2.3.2 Norme e documenti nazionali Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria per il 2003) Norme per la Società dell’Informazione “Linee guida del Governo per lo sviluppo delle Società dell’informazione nella legislatura”, Roma, giugno 2002 a cura del Ministro per l’Innovazione e Tecnologie. CIRCOLARE n. AIPA/CR/40, 22 aprile 2002. Formato per la rappresentazione elettronica dei provvedimenti normativi tramite il linguaggio di marcatura XML. CIRCOLARE n. AIPA/CR/39, 8 febbraio 2002. Art. 14, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell' 8 febbraio 1999: codici identificativi idonei per la verifica del valore della chiave pubblica della coppia di chiavi del presidente dell'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione. Testo Unico sulla documentazione amministrativa con modifiche apportate dal D.Lgs. 23 gennaio 2002, n. 10 CIRCOLARE n. AIPA/CR/38, 28 dicembre 2001. Art. 13, comma 2, del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39 – Monitoraggio dei contratti di grande rilievo per la progettazione, realizzazione, manutenzione, gestione e conduzione operativa dei sistemi informativi automatizzati. Deliberazione 42/2001, 13 dicembre 2001 e Note esplicative - (G.U. Serie generale n. 296 del 21 dicembre 2001). Regole tecniche per la riproduzione e conservazione di documenti su supporto ottico. CIRCOLARE n. AIPA/CR/35, 6 novembre 2001 - (G.U. Serie generale n. 262 del 10 novembre 2001). Assegnazione dei nomi uniformi ai documenti giuridici. Una descrizione dettagliata delle regole è contenuta nel documento "Definizione delle regole per l'assegnazione dei nomi uniformi ai documenti giuridici".

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CIRCOLARE n. AIPA/CR/32, 6 settembre 2001. Criteri e strumenti per migliorare l'accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche a persone disabili. CIRCOLARE n. AIPA/CR/31, 21 giugno 2001. Art. 7, comma 6, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 31 ottobre 2000, recante "Regole tecniche per il protocollo informatico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 428" - requisiti minimi di sicurezza dei sistemi operativi disponibili commercialmente. DPEF 2002/2006 – La Società dell’Informazione (16 luglio 2001). Deliberazione 16/2001, 31 maggio 2001. Regole tecniche per il telelavoro ai sensi dell'art. 6 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 70. CIRCOLARE n. AIPA/CR/29, 18 maggio 2001. Art. 14, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 febbraio 1999: codici identificativi idonei per la verifica del valore della chiave pubblica della coppia di chiavi del Presidente dell'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione. CIRCOLARE n. AIPA/CR/28, 7 maggio 2001 - (G.U. 17 maggio 2001, Serie generale n. 113). Articolo 18, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 31 ottobre 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 21 novembre 2000, n. 272, recante regole tecniche per il protocollo informatico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 - Standard, modalità di trasmissione, formato e definizioni dei tipi di informazioni minime ed accessorie comunemente scambiate tra le pubbliche amministrazioni e associate ai documenti protocollati. Legge n. 26 del 28 Febbraio 2001 (Disposizioni urgenti in materia di Enti Locali). CIRCOLARE n. AIPA/CR/27, 16 febbraio 2001.Art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 513: utilizzo della firma digitale nelle Pubbliche Amministrazioni. P.C.M. – Conferenza Unificata Stato Regioni e Autonomie Locali del 18 Gennaio 2001 – Linee Guida per la Rete Nazionale. D.P.C.M. del 6 Marzo 2001 (Proposte di determinazione di procedure, modalità e strumenti per l’utilizzo dei fondi assegnati al Piano d’azione nazionale per l’eGovernment). P.C.M. – Conferenza Unificata Stato Regioni e Autonomie Locali del 18 Gennaio 2001 – Deliberazione Piano d’azione nazionale per l’eGovernment. Modalità di utilizzazione dei fondi destinati alle Regioni e agli Enti locali. D.P.R. n. 445 del 28 Dicembre 2000 (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa). Legge n. 388 del 23 Dicembre 2000 (Finanziaria 2001). Legge n. 340 del 24 Novembre 2000 (Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi). Deliberazione 51/2000, 23 novembre 2000. Regole tecniche in materia di formazione e conservazione di documenti informatici delle pubbliche amministrazioni ai sensi dell’art. 18, comma 3, del Decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 513. Deliberazione 49/2000, 9 novembre 2000. Regole tecniche e criteri operativi per l’utilizzo della certificazione EN ISO 9000 nell’appalto di contratti relativi a progettazione, realizzazione, manutenzione, gestione e conduzione operativa dei sistemi informativi automatizzati, ex art. 7, co. 1, lett. a), del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39. D. Lgs 18 agosto 2000, n. 267: “Testo Unico delle legge sull’ordinamento degli Enti Locali”.

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P.C.M. del 23 Giugno 2000 – Piano di Azione nazionale per l’eGovernment. CIRCOLARE n. AIPA/CR/24, 19 giugno 2000 (G.U. 30 giugno 2000, Serie generale n. 151) Art. 16, comma 1, dell’allegato tecnico al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 febbraio 1999, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 aprile 1999, serie generale, n. 87 – Linee guida per l'interoperabilità tra i certificatori iscritti nell’elenco pubblico di cui all’articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 513. P.C.M. del 16 Giugno 2000 – Piano di Azione Società dell’Informazione. CIRCOLARE n. AIPA/CR/23, 24 maggio 2000 (G.U. 31 maggio 2000, Serie generale n. 125). Qualificazione dei "gruppi di monitoraggio" interni alla Pubblica Amministrazione, ai sensi della circolare AIPA/CR/17 del 13 marzo 1998. D. Lgs. n. 65 25 febbraio 2000: “Attuazione delle direttive 97/52/CE e 98/4/CE, che modificano ed integrano, rispettivamente, le direttive 92/50/CEE, in materia di appalti pubblici di servizi, e 93/38/CEE, limitatamente ai concorsi di progettazione” RACCOMANDAZIONE n. 1/2000. Norme provvisorie in materia di sicurezza dei siti Internet delle Amministrazioni Centrali e degli Enti Pubblici P.C.M. - Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2000-2003. D. Lgs. n. 525, 25 novembre 1999:"Attuazione della direttiva 98/4/CE che modifica la normativa comunitaria sulle procedure di appalti nei settori esclusi". D.P.C.M. n. 437 del 22 Ottobre 1999 (Regolamento recante caratteristiche e modalità per il rilascio della Carta di identità elettronica e del documento di identità elettronico). CIRCOLARE CR/22, 26 luglio 1999 (Gazz.Uff. 2 agosto 1999, Serie Generale, n. 179). Art. 16, comma 1, dell’allegato tecnico al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 febbraio 1999, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 aprile 1999, serie generale, n. 87 – Modalità per presentare domanda di iscrizione nell’elenco pubblico dei certificatori di cui all’articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 513. Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 70 (Gazz. Uff. n. 70 del 25 marzo 1999). Regolamento recante norme organizzative in materia di telelavoro nelle pubbliche amministrazioni. Legge n. 50 del 8 Marzo 1999 (Delegificazione e testi unici di norme concernenti procedimenti amministrativi – Legge semplificazione 1998). Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 febbraio 1999 (Gazz. Uff. n. 87 del 15 aprile 1999). Regole tecniche per la formazione, la trasmissione, la conservazione, la duplicazione, la riproduzione e la validazione, anche temporale, dei documenti informatici ai sensi dell’art. 3, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 513. Decreto del Presidente della Repubblica del 20 ottobre 1998, n. 428. Regolamento per la tenuta del protocollo amministrativo con procedura informatica. MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA - DECRETO 17 giugno 1998 (Gazz. Uff. n. 236 del 9 ottobre 1998). Affidamento alla Con.S.I.P. S.p.A. delle attività informatiche riservate allo Stato. Decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1997, n. 522..Regolamento recante norme per l'organizzazione ed il funzionamento del Centro tecnico per l'assistenza ai soggetti che utilizzano la Rete unitaria della pubblica amministrazione, a norma dell'articolo 17, comma 19, della Legge 15 maggio 1997, n. 127.

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Decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997, n. 513 (Gazz. Uff. n. 60 del 13 marzo 1998). Regolamento recante criteri e modalità per la formazione, l'archiviazione e la trasmissione di documenti con strumenti informatici e telematici, a norma dell'articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n.59. Legge 15 maggio 1997, n. 127 (in Suppl. ordinario n. 98-L, alla Gazz. Uff. n. 113, del 17 maggio) (estratto). Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo. Legge 15 marzo 1997, n. 59 (in Suppl. ordinario n. 56/L, alla Gazz. Uff. n. 63, del 17 marzo) (estratto). Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa. Legge 31 dicembre 1996, n. 676 (in Suppl. ordinario n. 3, alla Gazz. Uff. n. 5, 8 gennaio). Delega al Governo in materia di tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Legge 31 dicembre 1996, n. 675 (in Suppl. ordinario n. 3, alla Gazz. Uff. n. 5, 8 gennaio). Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. NOTA: Testo aggiornato con le disposizioni introdotte dal decreto legislativo 9 maggio 1997, n. 123(Gazz. Uff. n. 107 del 10/5/97) e con il decreto legislativo 28 luglio 1997, n. 255 (in grassetto nel testo). Decreto Legge 12 maggio 1995, n.163, convertito in legge 11 luglio 1995 , n.273 (G.U. 11/7/1995, n.160) (estratto). Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni. D. Lgs. n. 158, 17 marzo 1995: "Attuazione delle direttive 90/531/CEE e 93/38/CEE relative alle procedure di appalti nei settori esclusi" D. Lgs 17 marzo 1995, n. 157: “Attuazione della direttiva 92/50/CEE in materia di appalti di pubblici servizi”. Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 1994 (G.U. 8/11/1994, n.261) (estratto).Direttiva sui principi per l'istituzione ed il funzionamento degli uffici per le relazioni con il pubblico. Legge 11 febbraio 1994, n. 109: “Legge quadro in materia di Lavori Pubblici”. Legge n. 547 del 1993 (Misure inerenti le attività illegali nel settore informatico “computer crimes”). D. Lgs 12 febbraio 1993, n. 39: “Norme in materia di sistemi informativi automatizzati delle Amministrazioni Pubbliche”. D. Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 (Norme in materia di sistemi automatizzati delle Amministrazioni Pubbliche a norma dell’art. 2 comma 1 della L. 421 del 23/10/1992). D. Lgs 24 luglio 1992, n. 358: “Testo Unico delle disposizioni in materia appalti pubblici di forniture in attuazione delle direttive 77/62/CEE, 80/767/CEE e 88/295/CEE”. Legge n. 489 del 1992 (Disposizioni in materia di attuazione di direttive comunitarie relative al mercato interno - art. 7 - Tutela giuridica dei programmi per elaboratori: criteri di delega). Legge n. 241 del 1990 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi). Legge n. 30 del 1990 (Rilascio automatico certificati anagrafici).

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2.3.3 Norme e documenti regionali Legge Regionale n. 3 del 27/1/99 (Interventi in favore dell'informatizzazione degli Uffici e dei Servizi Regionali). Legge Regionale n. 34 del 29/9/1999 (Norme sulla ripartizione delle funzioni e dei compiti amministrativi tra la regione e gli Enti Locali, in attuazione dell'art. 3 della Legge 8/6/90 n. 142, della Legge 15/3/97 n. 59 e del decreto Legislativo 31/3/98 n. 112). Legge Regionale n. 10 del 17/02/2000 (disciplina del Sistema Regionale di Protezione Civile). Legge regionale n. 45 del 30/12/2002 (disposizioni in materia di Imposta Regionale sulle Attività Produttive – IRAP) Legge Regionale n. 8 del 24/02/2003 (Sistema Statistico Regionale SISTAR Molise). Programma regionale di sviluppo della Regione Molise. Anno 1999 – Proposta. Programma Operativo Regionale Molise 2000/2006 approvato con decisione della Comunità europea n. C (2000) 2371 del 8/8/2000. Programma Operativo Regionale 2000/2006 - Complemento di programmazione. Approvato con delibere della Giunta Regionale del Molise n. 653 del 5/6/2001 e n. 986 del 17/10/2001, pubblicato BUR Molise n. 24 del 1/12/2001. Legge Regionale n. 3 del 27 gennaio 1999 Attraverso la Legge Regionale n. 3 del 27 gennaio 1999, la Regione Molise ha inteso dotarsi di uno strumento per la gestione dei propri programmi poliennali di intervento rivolti allo sviluppo dell'informatizzazione degli Uffici e dei servizi della Regione e, con particolare riferimento, ai settori produttivi e sociali. Gli strumenti attuativi individuati dalla Legge sono la istituzione della società a prevalente capitale regionale Molise Dati S.p.A. e la convenzione con la medesima, da porsi a regola delle attività di: - sostegno allo sviluppo dell'informatica in Molise, mediante la predisposizione di un censimento dei

fabbisogni, la identificazione dei progetti prioritari e la predisposizione di un piano conseguente; - coordinamento tecnico e operativo delle iniziative degli Enti pubblici e degli Enti locali attraverso lo

scambio di informazioni e conoscenze per la standardizzazione delle procedure; - formazione e aggiornamento del personale per l'utilizzo di tecniche informatiche; - sviluppo e gestione di tecniche automatizzate; - sviluppo della ricerca e della didattica rivolte alle esigenze della pubblica amministrazione, all'attività

di programmazione e alla crescita della imprenditorialità locale nel settore. In particolare, il comma 1 dell’art. 3 della Legge affida, alla suddetta Società Molise Dati S.p.A., la realizzazione dei programmi poliennali di intervento della Regione relativi al comparto ICT.

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3.0 L’ANALISI DELLA SITUAZIONE REGIONALE 3.1 Contesto socio-economico regionale

3.1.1 Situazione economica e divari regionali A febbraio 2003 è stato presentato il Quinto Rapporto del Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Rapporto, nel suo complesso, tende a confermare alcune indicazioni che erano state formulate nel Rapporto sul Mezzogiorno realizzato dall’Ires-Cgil nel novembre 2002. Si riconosce infatti che il Mezzogiorno, nel corso della seconda metà degli anni 90, ha presentato una dinamica economica significativa, seppur insufficiente a colmare quegli stessi squilibri che il Sud presenta, ormai da decenni, nei confronti del resto del paese. Un’ampia serie di indicatori tende a confermare la dinamica favorevole del meridione durante il periodo 1996-2001: crescita cumulata del Pil delle regioni del Mezzogiorno superiore alla media nazionale (in particolare per Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia); incremento del numero di imprese non agricole registrate, superiore rispetto alle altre aree del paese; crescita delle esportazioni; aumento delle presenze turistiche; ripresa dell’occupazione non agricola. A ciò si aggiunga che in uno scenario europeo caratterizzato da un lieve incremento nelle disuguaglianze di reddito pro capite tra gli Stati membri dell’Unione, l’Italia insieme a Belgio, Grecia e Austria si caratterizza per una sostanziale riduzione di tali differenze (EC, 2003, Second progress report on economic and social cohesion). Tuttavia, sulla base della lettura di alcuni indicatori economici che prendono come anno di riferimento il 2002 (Pil, esportazioni, presenze turistiche, occupati), questa fase di crescita sembra essersi esaurita, tanto che gli estensori del Rapporto parlano di un vero e proprio “sviluppo frenato”. Tra i fattori frenanti della crescita economica nel Mezzogiorno, lo studio individua lo scarso livello qualitativo e quantitativo dei servizi pubblici e privati per i cittadini e le imprese e il divario infrastrutturale esistente rispetto alle regioni del Centro-Nord.

Aspetti generali

Il 5 maggio 2003 si è tenuta la prima giornata dell’economia, in contemporanea in tutte le 103 Camere di commercio italiane. L’obiettivo di questa iniziativa, promossa da Unioncamere, è quello di offrire una chiave interpretativa delle tendenze evolutive dei sistemi produttivi locali, attraverso la lettura dei dati statistici raccolti ed elaborati dal sistema delle Camere di Commercio. I dati elaborati dall’Istituto Tagliacarne mostrano come l’economia molisana sia caratterizzata dalla doppia identità del modello di sviluppo locale. Sebbene, infatti, la regione sia fra le più piccole d'Italia, al suo interno è possibile verificare la presenza di due economie distinte. Da una parte quella di Campobasso, legata ad uno scenario di sviluppo fortemente legato al settore agricolo e delle trasformazioni alimentari, dall'altra quella di Isernia che manifesta una maggiore propensione al comparto manifatturiero. La prima si distingue per una bassa presenza di "reti formali" (per reti formali si intende "gruppi proprietari di impresa") tra imprese ma con un tessuto economico in grado di far registrare un andamento congiunturale del settore agroalimentare molto soddisfacente. Al contrario Isernia, con una struttura produttiva relativamente più robusta e con un'elevata quota di aziende appartenenti a gruppi di impresa, fa registrare delle modeste performance dei principali indicatori congiunturali del settore tessile e abbigliamento, subendo soprattutto il debole andamento della congiuntura nazionale. A parte le differenze relative alla vocazione produttiva delle due province, anche i principali indicatori macroeconomici mostrano valori poco omogenei che indicano la presenza di un'economia dai “due volti". Schiacciata fra Nord e Sud, a contatto con i sistemi industriali di Abruzzo, Lazio e Campania, ma con il persistere di alcune aree depresse tipiche del Mezzogiorno, il Molise ha trovato un suo tipico percorso di sviluppo. Un contesto socio economico, comunque, che manifesta segnali di recupero del gap di competitività esistente tra Europa e Mezzogiorno, anche se gli elementi di fragilità che rendono scarsamente organico e competitivo il tessuto economico molisano rivestono una importante barriera al

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definitivo "take off' della regione. Alcuni dati confermano tale ipotesi. La dinamica del Pil, e di conseguenza anche la ricchezza pro capite, mostra un andamento che, dal 1995 al 2001, premia l'intera regione, confermando la capacità del sistema economico di ridurre il divario comunque esistente fra Molise e Italia (2001/1995 Molise +33,4% del Pil, da 3.764 euro del 1995 a 5.020 euro del 2001; Italia +30,7% del Pil, da 868.273 euro del 1995 a 1.135.037 euro del 2001). Anche l'occupazione segna un dato che può essere considerato favorevole. La disoccupazione si riduce in maniera più sensibile rispetto alla media nazionale (2002/1995 Molise -20,9%; Italia - 17,9%), con un tasso che passa dal 16% del 1995 al 12,6 del 2002. Le interessanti performance conosciute dall'economia molisana sono dovute soprattutto alla componente estera della domanda aggregata. Infatti, aumentano le esportazioni del Molise nel 2002 (+1,2%), soprattutto per la capacità competitiva acquisita dal settore tessile e dell'abbigliamento che consentono alla propensione all'export di assestarsi su buoni valori ma con possibilità di miglioramento. Del resto cresce la struttura imprenditoriale anche se in presenza di un fase congiunturale non eccessivamente dinamica, con un tasso di sviluppo favorevole per entrambe le province (Campobasso 2,2%; Isernia 2,0%) 3. Negli ultimi tre anni il tessuto produttivo ha fatto registrare un irrobustimento sensibile, determinato dalla crescita assoluta del numero delle società di capitale. Permangono i problemi legati ai fattori della crescita. Lo sviluppo economico locale non giova della distribuzione di sportelli creditizi e del costo del denaro, con conseguente limitazione dell'impiego sul territorio delle risorse finanziarie disponibili. Inoltre, la dotazione infrastrutturale limita la capacità di proiezione all'estero delle imprese locali (numero indice Molise senza porti 54,3; numero indice Italia 100), con aggravio dei tempi e dei costi della logistica, ma anche con l'incapacità di sfruttare la favorevole posizione geografica e quindi le opportunità derivanti dai mercati dell'Est europeo.

Principali risultati dell’economia Molisana (in %)

Variazioni Pil

2001/1995

Variazioni Pil pro capite 2001/1995

Variazione della disoccupazione

2002/1995

Tasso di crescita imprenditoriale

2002* Export 2002

Campobasso 33,6 36,3 -19,8 2,2 1,2 Isernia 32,7 34,7 -23,6 2 2,2 Molise 33,4 35,8 -20,9 2,1 1,8 Italia 30,7 30 -17,9 1,2 -2,7

Al netto dell’agricoltura Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati ISTAT, Infocamere

Il modesto andamento dell'economia ha influenzato solo parzialmente il sistema economico molisano per l'assenza di una forte caratterizzazione del modello di sviluppo, consentendo una sostanziale stabilità che, a fronte di una andamento macro molto penalizzante, può essere considerata un discreto risultato. In altri termini il sistema del Molise ha risentito scarsamente della contrazione del ciclo economico internazionale, degli attriti di guerra e, non ultimo, il forte terremoto che ha sconvolto nel 2002 alcune aree della regione. Un concreto giovamento economico di questo scenario è stato tratto dal settore edile che ha mostrato un buon andamento, grazie al comune atteggiamento che considera il comparto delle costruzioni come "rifugio" e settore anticiclico nei periodi di modesta dinamicità. Sostanzialmente stabile è l'andamento del settore manifatturiero, mentre l'agricoltura ed il terziario destano alcune preoccupazioni con un clima d'opinione piuttosto debole. Per quanto riguarda le previsioni 2003, l'indagine evidenzia un atteggiamento di maggiore cautela, anche se nel terziario l'area della contrazione del fatturato è meno penalizzante.

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Andamento del fatturato delle imprese molisane nel 2002 e previsioni 2003 Agricoltura* Manifatturiero Costruzioni Terziario

2002 Stime 2003 2002 Stime 2003 2002 Stime 2003 2002 Stime 2003 Maggiore 9,4 0 28 18,7 40 16 15,2 15,7 Minore 53,1 43,8 26,9 9,8 18 18 41,6 14,1 Uguale 37,5 40,6 43 52,3 40 54 43,2 52,5 N.r. 0 15,6 2,1 19,2 2 12 0 17,7 Totale 100 100 100 100 100 100 100 100

Per l’agricoltura si intende la produzione lorda totale Fonte: Osservatorio Economico regionale, Molise 2003

Dall'indagine emerge, inoltre, che tra i fattori di contesto ritenuti maggiormente limitativi dell'economia locale possiamo annoverare l'insufficienza degli incentivi, l'elevato costo del lavoro e le difficoltà legate alla logistica ed al trasporto merci, mentre tra i fattori aziendali è possibile sottolineare la scarsa qualificazione del personale. Si avverte inoltre la necessità di rendere operativi i finanziamenti legati ai piani di sviluppo, in special modo riguardanti le infrastrutture di trasporto e comunicazione, per facilitare le operazioni della logistica aziendale e sfruttare le opportunità connesse alla posizione geografica, riducendo al minimo le cosiddette "rotture di carico". Infine, anche il credito alle imprese rappresenta un fattore di criticità che rischia di rendere meno agevole il percorso di sviluppo dell'intero sistema economico, poiché l'accelerazione dei tassi di crescita passa anche per il miglioramento dei rapporti banche - imprese. Analisi del Prodotto Interno Lordo regionale

L'analisi e la comprensione delle recenti dinamiche e delle future prospettive di crescita del sistema economico molisano passano dalla considerazione degli andamenti registrati dalla ricchezza complessivamente prodotta, tanto a livello regionale quanto provinciale, prendendo come riferimento temporale il periodo 1995-2001. I valori assoluti del Pil nel periodo considerato consentono di apprezzare, per il Molise, un tasso di variazione, nel periodo 1996-2001, ben al di sopra di quello registrato per l'Italia nel suo complesso, confermando la tendenza alla riduzione del divario di sviluppo tra la Regione ed il Paese che ha caratterizzato i primi anni '90 e, in misura ancor più marcata, il decennio precedente. Andamento Pil complessivo e tasso di variazione nelle province molisane, in Molise ed in Italia (1995 – 2001; valori in milioni di euro a prezzi correnti)

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Var 01/95

Campobasso 2.655 2.859 3.100 3.075 3.119 3.347 3.547 33,6 Isernia 1.109 1.209 1.283 1.296 1.300 1.367 1.472 32,7 Molise 3.764 4.068 4.383 4.371 4.418 4.714 5.020 33,4 Italia 868.273 925.193 960.000 997.025 1.024.961 1.079.016 1.135.037 30,7

Campobasso/Molise 70,5 70,3 70,7 70,3 70,6 71 70,7 Isernia/Molise 29,5 29,7 29,3 29,7 29,4 29 29,3 Molise/Italia 0,4 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 0,4 Fonte: elaborazioni su dati dell’Istituto Tagliacarne

Come detto, nell'arco temporale di riferimento, si osserva una crescita della ricchezza regionale significativamente superiore a quella media nazionale, nell'ordine di 2,7 punti percentuali (33,4% per il Molise contro il 30,7% dell'Italia). La specificazione del dato a livello provinciale, inoltre, conferma il giudizio positivo appena espresso, evidenziando come il risultato si componga di un trend complessivamente favorevole tanto per la provincia di Campobasso quanto, sebbene in misura minore, per quella di Isernia, con tassi di variazione media annua del Pil rispettivamente pari a 33,6 e 32,7%. A fronte di tali variazioni, ad ogni modo, le diverse dinamiche nella composizione regionale della ricchezza prodotta a livello nazionale hanno determinato la sostanziale stabilità della quota parte di essa assorbita dal Molise, pari allo 0,4% nel corso di tutti e sette gli anni osservati, con la sola eccezione del dato riferito al 1997 (0,5%). Un sostanziale equilibrio, d’altronde, si osserva nel peso economico associato alle province di

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Campobasso ed Isernia, laddove, la prima mantiene una dimensione economica di rilievo, partecipando per più del 70% alla determinazione della ricchezza regionale, con valori che oscillano da un minimo del 70,3%, associato agli anni 1996 e 1998, ad un massimo del 71% riferito, invece, al 2000. Un equilibrio tra province che, sebbene in un arco temporale abbastanza ridotto, sottende interessanti oscillazioni dei rispettivi tassi di variazione del prodotto. La scomposizione, a livello provinciale degli andamenti registrati nella variazione percentuale del Pil evidenzia come la dimensione economica della provincia di Campobasso abbia determinato sostanzialmente il risultato complessivo regionale, principalmente tra il 1997 e il 2000. Andamento del Pil pro capite nelle province molisane, nel Molise e in Italia (1995 – 2001; valori in euro). 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Var 01/95 Campobasso 10.681 11.520 12.624 12.535 12.772 13.758 14.554 36,3 Isernia 11.630 12.747 13.625 13.802 13.869 14.535 15.664 34,7 Molise 10.945 11.862 12.903 12.889 13.078 13.975 14.863 35,8 Italia 14.457 15.410 15.977 16.604 17.088 17.930 18.794 30 Campobasso/Italia 73,9 74,8 79 75,5. 74,7 76,7 77,4 - Isernia/Italia 80,4 82,7 85,3 83,1, 81,2 81,1 83,3 - Molise/Italia 75,7 77 80,8 77,6 76,5 77,9 79,1 -

Fonte: elaborazione su dati dell'Istituto Tagliacarne Gli scambi con l’estero

L'analisi del tessuto economico del Molise non può prescindere dallo studio del processo di internazionalizzazione che caratterizza l'intera regione, con particolare riferimento al posizionamento delle province di Campobasso e Isernia nel contesto degli scambi con l'estero. Isernia detiene oltre il 60% delle esportazioni regionali pari ad un valore di 336 milioni di euro e un incremento nel 2002 dell'1,2%. D'altro canto, Campobasso realizza, nel periodo considerato, 208 milioni di export, con un incremento del 2,2%. Le importazioni aumentano dello 0,3% a livello regionale, per un valore complessivo di 465 milioni di euro, trainate dal sistema economico di Isernia che incrementa di oltre 13 punti percentuali la quota di merci richieste all'estero. Campobasso decrementa fortemente l'import (-17%), sintomo di un ripiegamento sul proprio sistema economico. Importazioni ed asportazioni delle province di Campobasso e Isernia e del Molise /2001 – 2002) (valori in euro)

2001 2002 Variazione in % 02/01 Import export import export import Export

Campobasso 199.898.298 205.998.382 165.832.499 208.468.720 -17 1,2 Isernia 264.586.801 329.544.426 299.991.290 336.634.996 13,4 2,2 MOLISE 464.485.099 535.542.808 465.823.789 545.103.716 0,3 1,8

Fonte: Istituto Tagliacarne su dati ISTAT A livello settoriale le esportazioni molisane sono composte per il 47,2% dalle industrie tessili e dell'abbigliamento che, nel 2002, incrementano il loro valore di quasi 7 punti percentuali per un totale di 257 milioni di euro. Le altre componenti settoriali di concreta rilevanza sull'export regionale sono i prodotti chimici e le fibre sintetiche (20,5%) e gli articoli in gomma (15,4%) che tuttavia manifestano una dinamica in flessione (-2,5%; -0,8% rispettivamente). Il settore alimentare evidenzia una dinamica favorevole (+10,3%), unitamente ad un'incidenza sul totale export di quasi 8 punti percentuali. Incrementi settoriali molto consistenti possono essere rilevati per i prodotti dell'agricoltura (+68%), i combustibili (+381,7%) e le macchine elettriche (+127,5%) che, insieme, hanno un peso sul totale esportato del 2,5%. Gli altri settori manifestano variazioni percentuali negative per il periodo considerato. La disaggregazione settoriale delle importazioni vede crescere notevolmente i prodotti della pesca (+202,2%), i minerali (+202,6%) e i combustibili (+119,9%), che, insieme, non arrivano all' 1 % del

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totale. Il settore che più incide sul complesso delle importazioni è il conciario (24,9%) che incrementa, nel 2002, di oltre 45 punti percentuali. Variazioni negative molto consistenti possono essere rilevate per l'agricoltura (-63,5%) e per gli apparecchi meccanici (-37,6%) che insieme arrivano al 5% sul complesso delle importazioni. Importazioni ed esportazioni del Molise per settore di attività economica (2001 – 2002)

2001 2002 Var % 02/01 Import* % Export* % Import* % Export* % import export

Agricoltura, caccia e silvicoltura 10.533.266 2,3 1.629.465 0,3 3.842.505 0,8 2.737.004 0,5 -63,5 68

Pesca e piscicoltura 17.633 0 0 0 55050 0 0 0 212,2 0

Minerali energetici e non energetici 164.218 0 161308 0 496883 0,1 56936 0 202,6 -64,7

Alimentari, bevande e tabacco 36.931.645 8 38.988.768 7,3 33.673.713 7,2 42.992.434 7,9 -8,8 10,3

Tessili e abbigliamento 84.578.292 18,2 240.922.999 45 91.485.684 19,6 257.435.383 47,2 8,2 6,9

Cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari 79.878.037 17,2 6.197.196 1,2 116.187.300 24,9 7.440.080 1,4 45,5 20,1

Legno e prodotti in legno 4.174.787 0,9 1.781.815 0,3 3.474.485 0,7 1.762.040 0,3 -16,8 -1,1Fabbr. della pasta-carta, carta; stampa, editoria 2.499.192 0,5 1.468.290 0,3 2.372.449 0,5 1.262.913 0,2 -5,1 -14

Coke, prodotti petroliferi raffinati e combustibili nucleari

116305 0 5049 0 255788 0,1 24.323 0 119,9 381,7

Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali 72.676.768 15,6 114.581.032 21,4 66.051.127 14,2 111.761.648 20,5 -9,1 -2,5

Articoli in gomma e materie plastiche 7.749.954 1,7 84.595.277 15,8 7.511.487 1,6 83.886.247 15,4 -3,1 -0,8

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

542.380 0,1 1.391.817 0,3 618.548 0,1 1.384.556 0,3 14 -0,5

Metalli e prodotti in metallo 41.568.061 8,9 5.707.935 1,1 38.147.386 8,2 3.531.283 0,6 -8,2 -38,1

Macchine ed apparecchi meccanici 30.907.407 6,7 17.992.647 3,4 19.275.945 4,1 13.745.492 2,5 -37,6 -23,6

Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche

13.815.818 3 4.787.182 0,9 13.285.104 2,9 10.889.248 2 -3,8 127,5

Mezzi di trasporto 63.181.755 13,6 2.934.725 0,5 53.752.930 11,5 2.224.050 0,4 -14,9 -24,2Altri prodotti delle industrie manifatturiere 10.485.981 2,3 6.506.635 1,2 10.116.329 2,2 2.825.810 0,5 -3,5 -56,6

Altro 4.663.600 1 5890668 1,1 5.221.076 1,1 1144269 0,2 12 -80,6

Totale 464.485.099 100 535.542.808 100 465.823.789 100 545103716 100 0,3 1,8* valori in euro Fonte: Istituto Tagliacarne su dati ISTAT

Per comprendere meglio la dinamica dei flussi commerciali del Molise è utile soffermarsi brevemente sull’analisi delle principali direttrici geografiche degli scambi. A livello regionale, il 2002 evidenzia che i principali partner all'estero siano le nazioni del Vecchio Continente con un valore di oltre 408 milioni di euro di export e 419 milioni di import. Le esportazioni in Europa costituiscono il 75% del totale con un incremento sul 2001 di 5,6 punti percentuali, ciò sottolinea che, in un periodo nel quale le merci italiane subiscono forti contrazioni sui mercati europei, le imprese del Molise ottengono un risultato di rilievo. La maggior parte delle merci esportate trova sbocco sui mercati dell'Unione europea (62,9%, per un valore di 342 milioni di euro) con un incremento del 6,7%, ad ulteriore dimostrazione della competitività assunta dal sistema economico molisano in

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una fase di modesto incremento dello sviluppo. Questi dati suggeriscono che tale scenario è propizio per il consolidamento dei legami tra operatori economici, tra imprese produttrici e canali distributivi, poiché nella fase della ripresa economica sarà opportuno conferire maggiore valore aggiunto a quei prodotti che sono diretti verso i mercati ricchi, quelli dell'Unione europea. Il mercato americano, che attualmente assorbe l'11,6% del totale export regionale (Nord America 10%), dimostra una netta flessione (-16,8%) rispetto al 2001 (Nord America -14,3%), coerentemente con i mercati asiatici che, con la quota del 10,8%, ottengono un risultato del -1,5%. Residuali appaiono altre quote di export. Per ciò che riguarda l'import, oltre il 90% in valore delle merci, deriva dalle nazioni europee, con un andamento stabile rispetto all'anno precedente (-0,1%). In tale contesto il 79,5% dell'import proviene dalle piazze comunitarie con una flessione del -1,3%. Le merci provenienti dall'America ottengono un incremento considerevole (+46%), anche se la quota sul totale importato non è molto rilevante (2,7%). Esportazioni e importazioni del Molise per area geografica (2001 – 2002) 2001 2002 Import* % Export* % Import* % Export* % Var % 02/01 EUROPA 419.768.489 90,4 387.182.626 72,3 419.536.048 90,1 408.746.397 75 -0,1 5,6Unione europea 375.037.013 80,7 321.329.747 60 370.178.011 79,5 342.700.572 62,9 -1,3 6,7AFRICA 11.524.341 2,5 7.747.783 1,4 11.710.753 2,5 8.694.203 1,6 1,6 12,2AMERICA 8.669.979 1,9 76.085.072 14,2 12.658.900 2,7 63.290.120 11,6 46 -16,8America settentrionale

8.161.101

1,8

63.773.386

11,9 11.631.947 2,5 54.626.333 10 42,5 -14,3

ASIA 23.936.971 5,2 59.863.211 11,2 21.075.244 4,5 58.987.800 10,8 -12 -1,5Medio oriente 5.115.923 1,1 9.725.659 1,8 1.466.577 0,3 8.703.826 1,6 -71,3 -10,5OCEANIA E ALTRO

585.319

0,1

4.664.116

0,9 842.844 0,2 5.385.196 1 44 15,5

Totale 464.485.099 100 535.542.808 100 465.823.789 100 545.103.716 100 0,3 1,8 * valori in euro Fonte: Istituto Tagliacarne su dati ISTAT

La dotazione infrastrutturale del Molise

Le forti carenze che caratterizzano la dotazione infrastrutturale molisana, costituiscono un rilevante vincolo allo sviluppo economico regionale, sia per le iniziative a carattere endogeno, sia per le imprese a capitale esterno. I divari nella dotazione infrastrutturale risultano particolarmente rilevanti soprattutto con riferimento a quasi tutte le principali infrastrutture direttamente collegate con il sistema produttivo, a partire da quelle riguardanti il settore dei trasporti, che hanno un impatto diretto sul sistema socio economico.

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Fonte: elaborazioni su dati Istituto G. Tagliacarne Se mettiamo in relazione il livello di sviluppo economico raggiunto dalla regione, misurato tramite il Pil pro-capite che fornisce una misura della ricchezza prodotta, e il livello complessivo di dotazione di infrastrutture di trasporto, misurato come media degli indici infrastrutturali, vediamo che il Molise si trova nel quadrante in basso a sinistra nel grafico che mette in relazione le due variabili. Ciò significa che il Molise, malgrado i progressi compiuti a partire dagli anni ottanta, non è stato ancora in grado di colmare i divari presenti nella dotazione infrastrutturale. A tal fine, la regione (nel POR 2000-2006) ha assunto come obiettivi specifici prioritari: 1. rafforzare i collegamenti di nodi e terminali a livello locale con le reti nazionali, al fine di agevolare i

flussi di merci (con particolare attenzione nel settore delle merci al legame fra dotazione e articolazione delle infrastrutture -reti e nodi- e qualità e articolazione dei servizi erogabili), risorse finanziarie e capitale umano da e verso il Molise, nel rispetto degli standard di sicurezza e in materia di inquinamento atmosferico e acustico, degli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (accordi di Kyoto) e dei criteri di minimizzazione degli impatti sulle aree naturali e sul paesaggio;

2. realizzare e adeguare i collegamenti dei nodi alle reti nazionali e internazionali (collegamenti delle città con gli aeroporti, collegamento di aree in fase di forte sviluppo e di città capoluogo con la rete ferroviaria nazionale);

3. rafforzare e migliorare l'interconnessione delle reti a livello locale, elevando la qualità dei servizi, aumentando l'utilizzo delle strutture trasportistiche esistenti, in modo soprattutto da soddisfare la domanda proveniente dalle attività economiche.

Gli obiettivi specifici suddetti si collegano alle seguenti linee di intervento: a. interventi di ammodernamento/integrazione della viabilità ordinaria per garantire una migliore

accessibilità alle principali direttrici autostradali nazionali (tirrenica ed adriatica), nonché migliorare i collegamenti tra poli di sviluppo locale;

b. interventi di adeguamento della rete stradale per elevare gli standard di sicurezza; c. interventi di potenziamento dei nodi a valenza nazionale, regionale, locale, per favorire un

efficiente passaggio tra le diverse modalità di trasporto; d. interventi di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture portuali di Termoli (banchine,

raccordi stradali o ferroviari, ecc.) per accogliere un volume di traffico in continua crescita.

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La Programmazione Negoziata

Gli strumenti della Programmazione negoziata costituiscono oggi la modalità ordinaria di cooperazione e di concertazione per l’attuazione e la gestione di programmi di sviluppo territoriale e settoriale a livello nazionale, regionale e locale. La programmazione negoziata indica un processo di decisione dal basso che ha come protagonista la "società di mezzo" e che utilizza come strumento la concertazione tra i Soggetti pubblici, le parti sociali e le associazioni di categoria interessate allo sviluppo locale del territorio. E' uno strumento indispensabile in considerazione delle riforme istituzionali in atto, del più incisivo ruolo delle Autonomie Locali, delle mutate forme di intervento nel Mezzogiorno ed infine dei nuovi regolamenti dei Fondi comunitari, che fanno delle regioni il perno della programmazione. La legge 662/96 (art. 2 comma 203) definisce nelle seguenti tipologie gli strumenti di programmazione negoziata: - intese istituzionali di programma; - accordi di programma quadro; - patti territoriali; - contratti di programma; - contratti d'area. Strumenti di programmazione negoziata attivi nel Molise: - Il Contratto d'area "Molise Interno". - Patto territoriale per l'Agricoltura per la Provincia di Isernia. - Il patto territoriale "Trigno-Sinello" che interessa le province di Campobasso, Isernia e Chieti. - Il patto territoriale "Fortore-Basso Molise", in fase di realizzazione. - L'Intesa Istituzionale di Programma. A questi si aggiunge Il Patto territoriale del Matese per l’occupazione.

Principali agevolazioni presenti in Molise

Il Molise dal 2000 non è più una area Obiettivo 1, quindi non gode più delle agevolazioni concesse per il Mezzogiorno. Fino al 2006 rientra, però, nelle aree che hanno diritto al cosiddetto sostegno transitorio e viene quindi definita zona in “phasing out”. Questo significa che gode di buona parte delle agevolazioni previste per le area Obiettivo 1, ma in misura ridotta, cioè con percentuali di aiuto più basse. A questo proposito segnaliamo che la Regione è divisa in due gruppi di Comuni: quelli che l’Unione Europea considera in sostegno transitorio e quelle invece considerate in deroga all’articolo 87 comma 3 lettera c. I primi godono di agevolazioni con una percentuale minore e sono quelli in cui sono meno presenti gli insediamenti industriali. Le principali leggi nazionali agevolative applicabili sul territorio molisano sono: - Legge nazionale 488/92 (agevolazioni per programmi organici di investimento); - Legge nazionale 215/92 (agevolazioni per la creazione e lo sviluppo della imprenditorialità femminile); - Legge nazionale 598/94 (agevolazioni per investimenti innovativi ed a tutela ambientale); - Legge nazionale 44/86 (agevolazioni per lo sviluppo della imprenditorialità giovanile); - Legge nazionale 449/97 (agevolazioni per le assunzioni); - Legge nazionale 1329 – Legge Sabatini (agevolazioni per l’acquisto o la locazione di macchinari); - Legge nazionale 317/91 (agevolazioni per spese di ricerca); - Legge nazionale 46/82 – Fondo di ricerca applicata (agevolazioni per spese di ricerca).

Opportunità offerte dal Programma Interreg III

La Regione Molise è particolarmente interessata al Programma di Iniziativa Comunitaria INTERREG III 2000/2006, essendo naturalmente proiettata verso i paesi che si affacciano sull'altra sponda dell'adriatico, e con alcuni dei quali è legata da forti legami storico-culturali. L’iniziativa comunitaria INTERREG III intende contribuire al rafforzamento della coesione economica e sociale dell'Unione europea, in particolare promuovendo: - la cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale; - lo sviluppo armonioso, equilibrato e duraturo dell'Unione.

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L’iniziativa comunitaria si articola in tre sezioni: 1. Sez A: Cooperazione transfrontaliera, intesa come promozione dello sviluppo regionale tra le regioni di frontiera contigue, comprese le frontiere esterne ed alcune frontiere marittime; 2. Sez B: Cooperazione transnazionale tra autorità nazionali, regionali e locali ai fini della promozione di una maggiore integrazione territoriale tra ampi raggruppamenti di regioni europee; 3. Sez C: Cooperazione interregionale finalizzata al miglioramento delle tecniche e delle politiche di coesione e sviluppo regionale mediante la creazione di reti. 3.1.2 Andamenti demografici e mercato del lavoro I sistemi locali del lavoro del Molise si presentano piuttosto omogenei dal punto di vista della densità demografica associata ad una rarefazione degli insediamenti urbani: la popolazione dei Comuni è molto limitata, infatti, tra i 136 Comuni molisani, solo Campobasso, Termoli, Isernia e Venafro superano i 10.000 abitanti. Il numero complessivo degli abitanti della regione Molise secondo il "14° Censimento Generale della popolazione e delle abitazioni" in Italia è di 320.601, con una densità pari a 72,2 abitanti per Kmq. Si tratta del minimo storico per quanto riguarda la situazione demografica della regione dal lontano 1861. Un dato allarmante e che dovrebbe far riflettere se si pensa che nel non lontano 1991 gli abitanti del Molise erano circa 330.900 (variazione % di -3,1). Nel complesso la provincia di Campobasso raggiunge i 230.749 (71,97% dell’intera popolazione regionale) contro gli 89.852 abitanti della provincia di Isernia. Rispettivamente, la prima ha fatto registrare un decremento di 8.209 unità (-3,4%) e la seconda di 2.090 (-2,3%). Risulta evidente la tendenza in atto che delinea un lento ma inesorabile spopolamento della regione a partire dal 1951, anno in cui la popolazione molisana ha raggiunto il suo massimo sviluppo attestandosi intorno alle 400.000 unità.

Bilancio demografico periodo 22/10/2001 – 31/12/2001 CB IS Molise

Popolazione legale 230749 89852 320601 Nati 364 121 485 Morti 484 212 696 Movimento naturale -120 -91 -211 Iscritti 625 293 918 Cancellati 562 279 841 Movimento migratorio 63 14 77 Popolazione al 31/12/2001 230.692 89.775 320.467

Fonte: ISTAT

Per quanto concerne la distribuzione della popolazione sul territorio provinciale, si rilevano i seguenti elementi di rilievo.

Campobasso La densità media è di 79,3 abitanti per Kmq di superficie, con punte che arrivano a 912,2 per il capoluogo, a 549,1 per il comune di Termoli e 196,8 per il comune di Portocannone e con sette comuni che hanno una densità inferiore a 20 abitanti per Kmq (Campochiaro, Civitacampomarano, Guardiaregia, Montorio nei Frentani, Morrone del Sannio, Provvidenti, Rotello). Più di un terzo della popolazione provinciale è concentrato a Campobasso e a Termoli, comuni che ospitano, rispettivamente il 22% e il 13,11% degli abitanti. E’ importante sottolineare che, con le uniche eccezioni di Campobasso e Termoli, non vi sono realtà comunali con un numero di abitanti superiore a 10.000 e che è estremamente elevata l’incidenza dei comuni con meno di 2000 residenti. Su 84 comuni della provincia, 75 hanno una popolazione inferiore a 5000 residenti.

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Isernia I dati del 14° censimento, confermano come la provincia di Isernia, dal punto di vista del numero di abitanti sia la più piccola di Italia. Isernia è l’unico comune della provincia ad avere più di 20.000 abitanti. Oltre che in termini assoluti, la provincia si presenta scarsamente popolata anche in termini relativi, visto che la densità è di appena 58,8 abitanti per Kmq, con punte che arrivano a 307,7 per Isernia, a 248,2 per il comune di Venafro e 103,7 per il comune di Pesche; e con otto comuni che hanno una densità inferiore a 20 abitanti per Kmq (Castelpizzuto, Chiauci, Civitanova del Sannio, Pizzone, Roccamandolfi, San Pietro Avellana, Sant’Elena Sannita, Vastogirardi). Il comune di Isernia e Venafro, assieme, ospitano il 36% della popolazione provinciale (rispettivamente il 23,54% e 12,46%). Fatta eccezione di questi due comuni e del comune di Agnone, i restanti 49 hanno una popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Nel complesso, i 320.601 abitanti della regione sono distribuiti in un territorio privo di aspetti pianeggianti e prettamente montuoso.

Popolazione residente per zona altimetrica Provincia Montagna % Collina % Pianura % Totale %

Isernia 45312 50,4 44540 49,6 0 0 89852 100 Campobasso 116466 50,5 114283 49,5 0 0 230749 100 Totale 161778 50,5 158823 49,5 0 0 320601 100

Fonte: ISTAT

Numero di comuni per zona altimetrica e provincia Provincia Montagna % Collina % Pianura % Totale %

Isernia 43 82,7 9 17,3 0 0 52 100 Campobasso 41 48,8 43 51,2 0 0 84 100 Totale 84 61,8 52 38,2 0 0 136 100

Fonte: ISTAT La modesta densità di popolazione possono rappresentare un importante fattore di attrazione alla localizzazione in considerazione della bassa pressione esercitata sulle risorse locali e della sostanziale mancanza di fenomeni di saturazione. Questi fattori, associati all'assenza di fenomeni di criminalità organizzata e di microcriminalità concorrono a determinare un'alta qualità della vita e un clima di tranquillità diffuso su tutto il territorio regionale.

Indicatori demografici: stime per il 2001

Tassi generici per 1000 abitanti Natalità Mortalità Crescita Naturale

1999 2000 2001 1999 2000 2001 1999 2000 2001 * * ** * * ** * * **

Molise 8,5 8,2 7,9 10,9 10,8 10,3 -2,4 -2,7 -2,4 Italia 9,3 9,4 9,2 9,9 9,7 9,5 -0,6 -0,3 -0,2 Nord 8,6 9 8,8 10,6 10,3 10,1 -2 -1,4 -1,3 Centro 8,7 8,7 8,5 10,4 10,2 10 -1,8 -1,5 -1,5 Mezzogiorno 10,5 10,3 10,1 8,7 8,7 8,4 1,8 1,7 1,7

Fonte: ISTAT

Migratorio Netto Crescita Totale Nuzialità 1999 2000 2001 1999 2000 2001 1999 2000 2001

* * ** * * ** * * ** Molise -0,6 0,2 -0,2 -3 -2,5 -2,7 4,4 4,3 3,7 Italia 1,8 3,1 2,1 1,2 2,8 1,9 4,9 4,9 4,5 Nord 5,2 6,1 5,2 3,2 4,7 3,9 4,5 4,5 4,1 Centro 4 7,1 5,2 2,3 5,6 3,8 4,6 4,7 4,4 Mezzogiorno -3,7 -2,6 -3,3 -2 -0,9 -1,5 5,5 5,4 5,1

Fonte: ISTAT Indicatori sintetici: Numero medio di figli per donna, speranza di vita alla nascita, tasso di nuzialità totale

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Speranza di vita alla nascita Numero medio di figli

per donna 1999 2000 2001

1999 2000 2001 M. F. M. F. M. F. Molise* 1,17 1,14 1,11 76,7 82,6 77 82,8 77,5 83,8 Italia 1,22 1,24 1,23 76 82,1 76,3 82,4 76,8 82,9 Nord 1,13 1,18 1,19 75,9 82,5 76,3 82,7 76,8 83,1 Centro 1,14 1,15 1,15 76,4 82,4 76,9 82,7 77,3 83,2 Mezzogiorno 1,35 1,34 1,35 75,9 81,4 76,1 81,7 76,6 82,3

Fonte: ISTAT • il valore di speranza di vita è relativo all’insieme di Abruzzo e Molise

Tasso di nuzialità totale 1999 2000 2001 M. F. M. F. M. F. Molise 590 617 587 621 502 537 Italia 598 638 626 677 588 637 Nord 532 586 576 621 532 571 Centro 566 596 609 624 575 594 Mezzogiorno 691 699 664 693 632 664

Fonte: ISTAT Indicatori di struttura della popolazione al 1° gennaio 2001

Composizione percentuale 1999 2000 2001

0-14 anni

15-64 anni

65 anni e oltre

0-14 anni

15-64 anni

65 anni e oltre

0-14 anni

15-64 anni

65 anni e oltre

Molise 14,9 64,9 20,1 14,7 64,7 20,6 14,4 64,6 20,9 Italia 14,5 67,8 17,7 14,4 67,6 18 14,4 67,4 18,2 Nord 12,4 68,6 19 12,5 68,2 19,3 12,6 67,9 19,5 Centro 13 67,7 19,3 13 67,4 19,5 13 67,2 19,8 Mezzogiorno 17,8 66,9 15,2 17,6 66,9 15,5 17,3 66,9 15,8

Fonte: ISTAT Criminalità

Di recente è iniziata la pubblicazione, regione per regione, dei dati della criminalità del 2001 nelle 103 province italiane con le variazioni percentuali rispetto ai reati commessi nel 2000. Le statistiche fornite dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, rielaborate dalla rivista Panorama, fanno riferimento ai valori assoluti dei 6 crimini che maggiormente ledono il senso di sicurezza dei cittadini: omicidi, borseggi, furti in appartamento, scippi, rapine in banca e rapine totali.

Campobasso Isernia

Numero reati

2001 Var % sul

2000 Numero reati

2001 Var % sul

2000 Omicidi - - - - Borseggi 13 - 6 45,45 Scippi - -100 - -100 Furti in casa 62 -21,52 49 -24,62 Rapine in banca - - - - Rapine 3 -40 2 -50

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Versione 4.2.1 Pag 40

Scolarizzazione

Il livello di scolarizzazione rappresenta una delle risorse della regione e la presenza sul territorio di una rete di poli terziari d'eccellenza a supporto dello sviluppo, quali ad esempio l'Università degli Studi del Molise, costituisce, senza dubbio, un punto forza (L'Università degli Studi del Molise, istituita nel 1982, riveste un ruolo centrale nello sviluppo culturale, sociale e scientifico del territorio e si propone come "volano dello sviluppo locale"). Tale ruolo trova conferma nella recente costituzione del "Parco Scientifico e Tecnologico", strumento innovativo di politica industriale e di qualificazione e promozione del sistema imprenditoriale del Molise. L'Università degli Studi del Molise ha attualmente quattro facoltà: Agraria, Economia, Giurisprudenza e la recentissima Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Le Facoltà di Agraria, Economia e Giurisprudenza sono ubicate a Campobasso, mentre quella di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali è nella sede distaccata di Isernia. Nel capoluogo regionale, infine, è stato di recente istituito il Centro di Ricerca e servizio di Ateneo per la Formazione, considerato un investimento strategico per lo sviluppo sia della regione sia di tutto il Centro - Sud. Occupazione e popolazione per titolo di studio in Molise

Occupati

Dottorato Laurea

Diploma Univ.

Laurea Breve

MaturitàQualifica

senza accesso

Licenza Media

Licenza Elementare

/ nessun titolo

Totale

1995 2 0 22 2 40 85 151 1996 2 0 24 2 39 85 153 1997 2 0 24 3 39 84 152 1998 3 0 25 2 37 84 151 1999 3 1 25 2 38 83 152 2000 3 1 26 2 40 82 152 2001 3 0 26 2 39 80 150 2002 3 0 26 2 39 80 150

Persone in Cerca di Occupazione

Dottorato Laurea

Diploma Univ.

Laurea Breve

MaturitàQualifica

senza accesso

Licenza Media

Licenza Elementare

/ nessun titolo

Totale

1995 9 1 28 4 38 26 105 1996 10 1 30 4 36 25 105 1997 10 1 31 4 37 23 106 1998 10 1 33 4 37 21 106 1999 11 1 33 5 38 18 105 2000 10 1 36 5 38 18 108 2001 11 1 39 5 39 16 110 2002 11 1 39 5 39 16 110

Non Forze di Lavoro

Dottorato Laurea

Diploma Univ.

Laurea Breve

MaturitàQualifica

senza accesso

Licenza Media

Licenza Elementare

/ nessun titolo

Totale

1995 1 0 8 1 8 2 20 1996 1 0 7 1 8 3 20 1997 1 0 8 1 8 2 20 1998 2 0 9 1 8 2 21 1999 2 0 9 1 8 2 20 2000 1 0 8 1 6 1 18 2001 1 0 7 1 6 2 17 2002 1 0 7 1 6 2 17

Valori assoluti in migliaia

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Versione 4.2.1 Pag 41

Fonte: Istat, Indagine sulle Forze di lavoro ed elaborazioni CNEL su dati Istat.

Popolazione e forze di lavoro in Molise Forze di Lavoro Non Forze di Lavoro

Occupati

Persone in cerca

di lavoro

Totale Forze

in età 15-64

anni

< di 15

anni

> di 64

anni

Totale non

Forze

Popolaztotale

Tasso di disoccup.

Tasso di

attività Tasso di occupaz.

Maschi 1995 69 9 78 31 27 25 83 161 11,4 71,7 63,5 1996 69 9 78 31 27 25 83 161 11,7 71,3 63 1997 69 9 79 30 26 25 82 160 12 72,3 63,7 1998 69 10 79 29 26 26 81 160 12,8 73,1 63,8 1999 70 10 79 28 25 27 80 159 12,1 73,6 64,7 2000 71 8 79 29 25 27 80 159 10,3 73,4 65,8 2001 71 7 78 29 24 27 80 159 9,2 73,3 66,6 2002 71 7 78 28 24 28 80 158 8,8 73,4 66,9

Femmine 1995 36 11 47 60 26 35 122 169 23,7 44 33,6 1996 36 11 47 61 25 36 122 169 23 43,5 33,5 1997 37 11 48 60 25 36 121 168 23,3 44,3 34 1998 37 11 48 59 24 36 120 168 23,4 44,7 34,2 1999 36 11 47 60 24 37 121 167 22,9 43,9 33,8 2000 37 9 47 59 23 38 120 167 20,1 44,1 35,2 2001 39 10 49 56 23 38 117 166 20,8 46,6 36,9 2002 39 9 48 57 23 39 118 166 18,8 45,7 37,1

Maschi e Femmine 1995 105 20 125 91 53 61 205 330 16,1 58 48,7 1996 105 20 125 92 52 61 205 329 16 57,5 48,4 1997 106 21 126 90 51 61 202 329 16,2 58,4 48,9 1998 106 21 127 88 50 62 201 328 16,8 59 49,1 1999 106 20 126 88 49 64 201 327 16,2 58,8 49,3 2000 108 18 125 88 48 65 201 326 14 58,8 50,6 2001 110 17 128 85 47 65 197 325 13,6 60,1 51,9 2002 110 16 126 86 47 66 198 325 12,6 59,6 52,1

Valori assoluti in migliaia Fonte: Istat, Indagine sulle Forze di lavoro ed elaborazioni CNEL su dati Istat.

Qualità ambientale

Legambiente ha pubblicato l'Ottavo Rapporto sulla Qualità Ambientale dei Comuni Capoluogo (ECOSISTEMA URBANO 2001) con il quale annualmente evidenzia la qualità dell'ambiente delle nostre città. Il punteggio di ecosistema urbano è espresso attraverso un valore percentuale relativo alla totalità di punti che un capoluogo potrebbe conquistare raggiungendo livelli di eccellenza in ognuno degli indicatori (100%). Contrariamente agli anni passati, l'Italia, nel suo complesso, fa un passo indietro evidenziato anche dall'assenza di capoluoghi nella categoria di valutazione "buono". Si conferma, invece, l'arretratezza del Sud: il primo comune classificato è Salerno giunto al 42° posto. Isernia e Campobasso conquistano un punteggio simile a quello dello scorso anno che però non consente loro di rintuzzare l'attacco di altre città meridionali che le superano in graduatoria. Nella classifica finale, Isernia si colloca al 76° posto (giudizio: insufficiente) e Campobasso al 60° (giudizio: medio). I due capoluoghi molisani eccellono per i bassi consumi energetici, per la produzione di rifiuti solidi urbani (Isernia si è classificata al 1° posto) e per i modesti consumi d'acqua (Campobasso al 3° posto). A dispetto di ciò, entrambe le città si collocano piuttosto indietro per la depurazione delle acque reflue e soprattutto per la raccolta differenziata che incide sulla totalità dei rifiuti prodotti con una percentuale irrisoria.

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 42

Scarso è l'utilizzo dei mezzi pubblici in entrambe le città, mentre, a parità di auto circolanti, Campobasso mostra un consumo di carburante decisamente maggiore. Una grossa sorpresa è rappresentata dalla prima posizione occupata da Isernia nella categoria "Aziende certificate ISO 14000". Questo parametro indica il grado di innovazione e di attenzione all'ambiente da parte delle imprese. Lo scorso anno Isernia era già in terza posizione ma con un numero di siti provinciali su 1000 miliardi di valore aggiunto provinciale pari solo a 0,49 contro i 3,27 attuali. Decisamente scadente è il risultato raggiunto, in particolare da Isernia, nella categoria Green Purchasing che rileva l'impegno amministrativo nella gestione ecosostenibile delle risorse e delle politiche (mense biologiche, uso di carta riciclata, adozione di prodotti elettrici ed elettronici ad alta efficienza energetica, ecc.). Risulta inoltre carente la disponibilità di verde urbano, di isole pedonali, di zone a traffico limitato, di piste ciclabili, di un vero sistema di monitoraggio della qualità dell'aria. In conclusione, le due città si collocano in buona posizione per i parametri ricollegabili al singolo cittadino. Non altrettanto si può dire per i parametri legati all'attività della PAL.

Il mercato del lavoro

Si presentano, di seguito, le recenti evoluzioni nel mercato del lavoro molisano e delle sue province, prendendo a riferimento il periodo 1995-2002. L'analisi svolta, opportunamente articolata, conduce ad interessanti conclusioni sulla base dei diversi piani d'osservazione. Da un lato, difatti, è possibile osservare come l'esperienza molisana, tra il 1995 e il 2002, con una variazione assoluta di oltre 5 mila unità, sia caratterizzata da un incremento percentuale del numero assoluto degli occupati pari al 4,97%, sensibilmente inferiore rispetto al dato medio nazionale pari, invece, al 9,0%. Parallelamente, tuttavia, per il Molise, si riscontra una riduzione nel numero di disoccupati di oltre 4 mila unità, riduzione nettamente più marcata rispetto a quella registrata per il Paese nel complesso, nell'ordine di tre punti percentuali (20,98 e -17,99%, rispettivamente). La combinazione degli andamenti nei due aggregati determina, per il Molise, una sostanziale stabilità nell'ammontare complessivo delle forze di lavoro che, nel periodo considerato, aumentano per solo lo 0,81%; con riferimento all'Italia, invece, tale aggregato aumenta in media di oltre sette volte tanto (+5,86%). L'effetto netto che in tal modo si determina, tanto per il Molise quanto per l'Italia, è rappresentato dall'incremento del peso relativo degli occupati sul complesso delle forze di lavoro, nella misura del 3,5 e 2,6%, rispettivamente. Lo stesso fenomeno si registra favorevolmente per entrambe le province molisane, in particolar modo per quella di Isernia nella quale il peso degli occupati sul totale delle forze di lavoro cresce del 3,8%, contro il 3,3% riferito al capoluogo. Tali percentuali, simili tra loro, derivano, tuttavia, da alcune differenze nelle dinamiche complessivamente registrate dai diversi aggregati. Tra il 1995 e il 2002, per Campobasso si osserva un tasso di variazione del numero di occupati pari al 5,2%, corrispondente ad un incremento netto di quasi 4 mila unità, ed una riduzione del numero dei disoccupati del 19,9%, per l'ammontare netto di circa 3 mila unità; ne risulta una crescita ridotta della forza lavoro, pari all'1,22%. Di contro, nello stesso arco di tempo, la provincia di Isernia sperimenta una variazione in aumento degli occupati leggermente meno sostenuta (+4,39%, per complessive 1.312 unità) ma, parallelamente, una più marcata diminuzione del numero di disoccupati, nell'ordine di circa quattro punti percentuali (-23,66%, per complessive 1.395 unità), con la conseguente contrazione netta delle forze di lavoro (-0,23%). In sintesi, appare senz'altro da accogliere positivamente, tanto a livello regionale quanto provinciale, l'incremento del numero assoluto degli occupati e del loro peso sul complesso delle forze di lavoro, parallelamente alla riduzione del numero dei disoccupati. Tuttavia, interessante si considera l'indicazione fornita da una debole crescita o, addirittura, da una contrazione del totale delle forze lavoro. Ciò, difatti, può significare una scarsa propensione del mercato del lavoro locale verso la creazione di "nuova occupazione", intesa come forme di impiego maggiormente caratterizzate da connotati di flessibilità.

Al 2002, Campobasso ed Isernia si collocano, rispettivamente, al 28° e al 33° posto della graduatoria nazionale del tasso di disoccupazione corretto (comprende le persone in cerca di occupazione , quelle

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che pur essendo disoccupate non cercano lavoro attivamente e quelle che lavorerebbero solo a particolari condizioni) redatta per le 103 province italiane (graduatoria elaborata dall’Istituto Tagliacarne su dati ISTAT). I relativi tassi, pari al 24,6 e al 19,8%, indicano una scarsa vitalità dell'occupazione regionale dal momento che, nel calcolo del suddetto tasso di disoccupazione corretto, si considerano anche le persone disoccupate che non cercano lavoro attivamente e coloro che lavorerebbero solo a particolari condizioni. L'esito di tale "correzione" del tasso di disoccupazione standard, d'altro canto, potrebbe lasciar supporre l'esistenza di condizioni favorevoli al consolidamento di forme di "lavoro sommerso". Andamento dei principali aggregati del mercato del lavoro nelle province molisane, nel Molise ed in Italia (1995 – 2002; valori assoluti in migliaia) OCCUPATI DISOCCUPATI FORZE LAVORO

ANNI CB IS Molise Italia CB IS Molise Italia CB IS Molise Italia 1995 75 30 105 20026 14 6 20 2638 89 36 125 22664 1996 75 29 105 20125 14 6 20 2653 89 35 125 22778 1997 77 29 106 20207 15 6 20 2688 92 35 126 22895 1998 76 29 106 20435 16 5 21 2745 93 34 127 23180 1999 76 30 106 20692 16 4 20 2669 92 34 126 23361 2000 78 30 108 21080 14 3 17 2495 92 33 125 23575 2001 79 31 110 21514 13 4 17 2267 92 35 128 23781

2002 79 31 110 21829 11 5 16 2163 90 36 126 23993 Variazione % dei principali aggregati del mercato del lavoro nelle province molisane, nel Molise ed in Italia OCCUPATI DISOCCUPATI FORZE LAVORO

ANNI CB IS Molise Italia CB IS Molise Italia CB IS Molise Italia 96/95 0,15 -1,52 -0,33 0,49 -0,71 -1,87 -1,05 0,59 0,01 -1,58 -0,44 0,51 97/96 2,23 -2,24 0,98 0,41 3,39 2,13 3,02 1,31 2,42 -1,52 1,3 0,51 98/97 -0,85 2,11 -0,04 1,13 12,62 -16,9 4,09 2,1 1,29 -1,13 0,63 1,24 99/98 -0,86 1,54 -0,19 1,25 -1,85 -12,87 -4,39 -2,74 -1,04 -0,53 -0,9 0,78 00/99 3,18 -0,52 2,14 1,88 -11,9 -22,97 -14,23 -6,53 0,54 -3,34 -0,51 0,92 01/00 1,06 4,95 2,13 2,06 -4,94 20,21 -0,19 -9,14 0,14 6,48 1,81 0,88

02/01 0,24 0,17 0,22 1,46 -15,66 13,63 -9,02 -4,57 -2,08 1,69 -1,04 0,89

02/95 5,2 4,39 4,97 9 -19,86 -23,66 -20,98 -17,99 1,22 -0,23 0,81 5,86 Fonte: elaborazione Istituto Tagliacarne

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3.1.3 Analisi Swot

ANALISI SWOT: IL TERRITORIO E LE SUE RISORSE

Punti di forza Punti di debolezza • grande disponibilità di acqua sorgiva di ottima qualità • presenza di una rete acquedottistica piuttosto capillare, in grado di servire

pressoché la totalità dei comuni molisani • presenza di impianti di depurazione delle acque reflue urbane adeguati alle

esigenze regionali • presenza nei tre agglomerati industriali di impianti di depurazione aventi

caratteristiche idonee al trattamento delle varie tipologie di reflui industriali

• problemi di irregolarità nell'erogazione dell'acqua durante i mesi estivi, soprattutto nelle località della fascia costiera

• elevata dispersione idrica, a causa dell'obsolescenza di alcuni tratti di conduttura e dell'assenza di una capillare azione di monitoraggio e controllo

• mancanza di monitoraggio dei corpi idrici minori, a rischio per la presenza di scarichi inquinanti in corrispondenza delle zone di insediamento produttivo di dimensione locale (PIP)

• rilevanti captazioni di acqua che alterano il regime di deflusso delle acque fluviali

Opportunità Minacce

Risorse Idriche

• presenza di una normativa di riforma nel settore acqua, che sollecita la razionalizzazione e l'ammodernamento dei servizi e introduce elementi di concorrenzialità e di crescita dell'imprenditorialità privata

• possibilità di coinvolgimento di capitali ed operatori privati per il completamento o la realizzazione di interventi nel settore

• mancata semplificazione del decreto del MLLPP del agosto ’96 • le tariffe attuali non permettono una adeguata copertura dei costi.

Punti di forza Punti di debolezza

Suolo

• scarsa densità abitativa e scarso livello di urbanizzazione soprattutto nelle zone collinari e montane

• limitata presenza di siti industriali dismessi da bonificare

• diffuso stato di dissesto idrogeologico che caratterizza in particolar modo le aree collinari, costiere e del medio e basso Molise

• forte erosione costiera che interessa principalmente le zone a ridosso delle foci dei fiumi Trigno e Biferno, rispettivamente a nord e a sud del centro abitato di Termoli

• aree estrattive (sia in attività che dismesse) disseminate su tutto il territorio regionale, anche in zone particolarmente vulnerabili come gli alvei fluviali

• assenza di monitoraggio e di prevenzione nelle politiche di difesa del suolo • ritardi nell'avvio della pianificazione di bacino prevista dalla legge 183/1989 • scarsa presenza di una strumentazione urbanistica, territoriale e comunale

in grado di definire con chiarezza gli obiettivi di assetto del territorio • mancanza di una normativa di regolamentazione dell'attività estrattiva che

potrebbe incentivare l'estrazione di materiali da “esportare” nelle regioni limitrofe, nelle quali sono stati introdotti limiti più severi

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Opportunità Minacce

Suolo • presenza di una normativa di riforma nel settore della difesa del suolo,

che sollecita la razionalizzazione e l'ammodernamento dei servizi e introduce elementi di concorrenzialità e di crescita dell'imprenditorialità privata

• elevato rischio di dissesto connesso alla frequente presenza di eventi meteorici non ordinari

• elevata porzione di territorio soggetta a rischio sismico

Punti di forza Punti di debolezza

Rifiuti

• tendenza ad una progressiva riduzione della produzione di RSU e assimilabili

• sensibile incremento nel corso degli ultimi anni della percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato

• prossima adozione del Piano per i rifiuti speciali, in corso di redazione

• assoluta prevalenza della raccolta in discarica • percentuale di rifiuti raccolti e trattati in modo differenziato ancora lontana

dagli standard fissati dal decreto Ronchi • carenza di impianti di termodistruzione, compostaggio e trattamento di

rifiuti urbani e di impianti specifici di trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali

• mancanza di una pianificazione relativa alla gestione e al trattamento del ciclo integrato dei rifiuti

• mancato adempimento dell'obbligo di creare ambiti territoriali ottimali per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti

Opportunità Minacce

• nuova normativa che incrementerà la domanda di attività industriali al servizio di altre regioni

• bassa capacità decisionale e di spesa da parte delle Amministrazioni centrali

Punti di forza Punti di debolezza • produzione di gas naturale che eccede la domanda interna

(consentendo l'"esportazione", attraverso metanodotti, soprattutto nel Lazio)

• presenza di una capillare rete di metanodotti che garantisce l'erogazione del gas a quasi tutta la popolazione residente, con l'unica eccezione di quella che risiede nelle aree marginali più interne

• significativa crescita di impianti privati per la produzione di energia elettrica

• produzione interna di energia elettrica nettamente al di sotto del quantitativo annuo consumato

• disservizi nella fornitura dell'energia elettrica per usi sia civili che industriali • insufficienza dello sfruttamento a fini energetici delle potenzialità

idroelettriche della Regione • modestissimo sviluppo di fonti rinnovabili di energia

Opportunità Minacce

Energia

• possibilità di ulteriore coinvolgimento di capitali ed operatori privati per il completamento o la realizzazione di interventi in campo energetico

• condizioni ambientali (vento) favorevoli allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili (energia eolica)

• liberalizzazione del mercato (sia elettrico che del gas), che renderà più pressante l’esigenza di economicità degli investimenti

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ANALISI SWOT: LE RISORSE NATURALISTICHE ED AMBIENTALI

Punti di forza Punti di debolezza • Ampia dotazione di risorse naturalistiche ed ambientali valorizzabili a fini turistici • Scarsa presenza di fenomeni di inquinamento atmosferico • Elevata qualità delle acque marine costiere • Aree montane (Mainarde, Matese, Alto Molise e la montagna di Frosolone)

caratterizzate da elevati valori paesaggistici, vegetazionali e faunistici • Diffusa presenza dell'attività agricola che connota fortemente l'assetto

paesaggistico

• quota di territorio protetto fra le più basse a livello nazionale, vista l'assenza di Parchi naturali nazionali o regionali

• rete dei corridoi fluviali che presenta un grado di naturalità discontinuo e frequentemente alterato per la realizzazione delle opere di presa, per la continua estrazione di materiali o per la realizzazione di opere di regimazione

• fascia costiera che presenta ecosistemi per vasti tratti fortemente alterati dallo sviluppo urbano ed infrastrutturale

• assenza di una legislazione regionale per le aree naturali protette • insufficiente azione di protezione esercitata dalla pianificazione paesistica e da

quella urbanistica • presenza di numerose specie floristiche a rischio di estinzione

Opportunità Minacce • forte aumento della domanda di turismo naturalistico-culturale • crescente attenzione dell'opinione pubblica per le tematiche ambientali, suscettibile

di esercitare una maggiore pressione sulle amministrazioni ai fini della tutela e della prevenzione dell'inquinamento e del rischio ambientale

• crescente quota di risorse finanziarie (statali, comunitarie) destinate alla conservazione, alla valorizzazione ed allo sviluppo delle aree ad elevata naturalità

• forte concorrenza esercitata dalle regioni limitrofe (soprattutto Abruzzo) che godono di un’immagine in campo naturalistico-ambientale molto consolidata

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ANALISI SWOT: LE RISORSE CULTURALI

Punti di forza Punti di debolezza • patrimonio culturale vasto e diversitifcato che comprende: importanti resti

preistorici (Homo Aeserniensis); alcune rilevanti aree archeologiche sannitiche (Pietrabbondante), romane (Larino, Sepino) e monastiche (S.Vincenzo al Volturno); diffuse testimonianze di età medievale (chiese) e rinascimentale (castelli)

• radicate tradizioni nel campo dell'artigianato artistico e del folclore locale • diffusa presenza di centri minori, dotati di un ricco patrimonio storico-architettonico

di origine prevalentemente medievale • presenza di una rete ramificata di tratturi lungo i quali si sono stratificate

numerose testimonianze dei popoli che hanno vissuto in Molise • elevata propensione, specie giovanile e femminile, alla ricerca di opportunità di

impiego nelle attività della filiera "artistico-culturale"

• scarsa valorizzazione delle risorse storico-culturali esistenti • mancanza di realtà museali di richiamo sovra-locale • offerta museale costituita da strutture di piccola e piccolissima dimensione, in

buona parte non facilmente accessibili al pubblico • insufficiente attenzione al problema della tutela e conservazione del patrimonio

culturale, con particolare riferimento ai beni minori sparsi sul territorio • scarsissima dotazione di infrastrutture e spazi per lo spettacolo (teatri, cinema,

ecc.) • assenza di manifestazioni o eventi culturali di richiamo sovra locale/regionale • scarsissima conoscenza del patrimonio culturale molisano al di fuori della Regione • assenza di servizi connessi alla fruizione delle risorse culturali • domanda di cultura che assume a livello regionale un'intensità piuttosto modesta • scarsissima propensione alla spesa per attività culturali (cinema, teatri, ecc.) da

parte della popolazione molisana • forte degrado dello stato di conservazione del patrimonio culturale, soprattutto nelle

aree rurali marginali in progressivo spopolamento • scarsa presenza di professionalità legate alle attività di tutela, valorizzazione,

fruizione e gestione del patrimonio culturale

Opportunità Minacce • crescente interesse da parte del turismo nazionale e internazionale verso il

patrimonio culturale, le tradizioni, le identità locali • crescente quota di risorse finanziarie (statali, comunitarie) destinate alla

conservazione ed alla valorizzazione delle risorse culturali

• forte concorrenza esercitata dall'offerta culturale che caratterizza le regioni limitrofe (soprattutto Lazio e Campania)

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Versione 4.2.1 Pag 48

ANALISI SWOT: LE RISORSE UMANE ED IL SISTEMA DELLA FORMAZIONE

Punti di forza Punti di debolezza • presenza di un segmento rilevante della FL con un livello di scolarizzazione

piuttosto elevato • presenza di manodopera con competenze specialistiche ed abilità tecniche

nell'ambito di alcuni particolari settori manifatturieri (tessile, abbigliamento, alimentare)

• significativa crescita dell'occupazione nel settore della trasformazione industriale • avvio del partenariato istituzionale e sociale nel campo delle politiche del lavoro,

della formazione e dell’istruzione • significative prospettive di crescita occupazionale nei nuovi bacini d'impiego

(società dell'informazione, servizi ambientali e culturali, servizi socio-assistenziali, ecc.)

• buone prospettive di crescita occupazionale connesse al processo di ulteriore consolidamento dell'apparato produttivo regionale

• sviluppo in nuce di una rete di centri per l'alta formazione e la ricerca scientifica (Università, Parco Scientifico e Tecnologico, Laboratori privati, ecc.)

• disoccupazione elevata ed in crescita, nonostante la dinamica demografica negativa

• elevata quota di disoccupati di lunga durata (oltre i 12 mesi) • crescenti difficoltà da parte della componente femminile e giovanile a trovare

nuove opportunità occupazionali, anche in presenza di elevati titoli di studio • sostanziale stasi nella partecipazione al lavoro da parte della componente

femminile, caratterizzata in passato da una elevata propensione al lavoro • struttura occupazionale fortemente sbilanciata verso i settori e le professioni più

tradizionali • presenza nel terziario di aree di occupazione assistita, soprattutto nel settore

pubblico, che conferiscono rigidità e scarsa produttività al sistema • scarsa propensione al rischio ed al lavoro autonomo da parte della popolazione

locale • scarsa presenza di soggetti imprenditoriali con adeguate capacità manageriali • scarsa presenza di personale qualificato, addetto alle attività di ricerca • attuale inadeguatezza della struttura dell’offerta formativa rispetto ai nuovi compiti

ad essa assegnati • domanda di lavoro, prevalentemente concentrata su qualifiche medio-basse, che

penalizza i giovani in possesso di qualificazioni elevate e spinge all'emigrazione "intellettuale";

• elevata quota di occupazione nel settore agricolo (soprattutto autonoma), destinata a subire inevitabilmente un ulteriore ridimensionamento

Opportunità Minacce

• decollo a livello regionale dei nuovi servizi per l'impiego e riorganizzazione del sistema della formazione professionale

• presenza di una normativa nazionale di riforma nel settore dei servizi dell’impiego che dovrebbe facilitare l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro;

• crescente quota di risorse finanziarie (statali e comunitarie) destinate alle politiche attive del lavoro

• scarsa disponibilità in prospettiva di manodopera giovane ed istruita, in conseguenza del progressivo declino demografico

• progressivo incremento dell’immigrazione che in prospettiva potrebbe rendere più difficile la ricerca di una nuova occupazione per le componenti meno qualificate della forza lavoro;

• aumento della concorrenza esercitata dai paesi esteri (soprattutto a minor costo del lavoro) e conseguente perdita di competitività da parte delle regioni italiane (in particolare meridionali) che rischia di determinare un calo dei livelli occupazionali.

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ANALISI SWOT: IL SISTEMA SOCIO-ASSISTENZIALE

Punti di forza Punti di debolezza • scarsa presenza di fenomeni di grave disagio ed emarginazione sociale, grazie

soprattutto all'assenza di grandi agglomerati urbani • scarso rilievo del fenomeno della dispersione scolastica • scarso rilievo del fenomeno dell'immigrazione, in particolare di quella irregolare • struttura ospedaliera dimensionata su livelli sufficienti a coprire la domanda locale

• inadeguata dotazione di infrastrutture e di servizi socio-assistenziali • scarsa attenzione da parte della pubblica amministrazione locale nei confronti della

domanda di servizi sociali, sia espressa che latente • scarsissima presenza di strutture destinate all'infanzia, soprattutto per ciò che

concerne i servizi di custodia dei bambini in asili e nidi d'infanzia • ridottissima presenza delle organizzazioni no-profit operanti nel terzo settore • crescente tendenza da parte della popolazione regionale a ricorrere a strutture

extra regionali per prestazioni ospedaliere più qualificate • processo di forte invecchiamento della popolazione residente a causa di saldi

naturali fortemente negativi • crescita del fenomeno della tossicodipendenza, che rimane tuttavia su livelli ancora

piuttosto contenuti al confronto con altre realtà • lavoro femminile costretto a svolgere in modo informale funzioni inerenti

l'assistenza sociale, con conseguenze negative sulla propensione delle donne ad offrirsi sul mercato del lavoro regolare;

• elevata dispersione demografica e situazione geomorfologica che ostacolano lo sviluppo di un sistema di welfare in grado di garantire assistenza a tutti i soggetti bisognosi

• mancanza di un Piano Socio-Assistenziale della Regione

Opportunità Minacce • opportunità offerte dalle nuove tecnologie telematiche che rendono teoricamente

possibile lo sviluppo di servizi (teleassistenza, telemedicina) in grado di coprire tutto il territorio regionale

• presenza di una normativa nazionale di riforma nel settore dei servizi socio-assistenziali destinata a creare significative prospettive di sviluppo dell'economia sociale (associazioni e organizzazioni del volontariato, cooperative sociali, ecc.)

• progressivo sfaldamento del modello familiare allargato che per tanto tempo ha surrogato la mancanza di un'assistenza fornita dalle strutture pubbliche

• forte crescita in prospettiva della domanda di servizi sanitari e socio-assistenziali specificatamente rivolti alla popolazione anziana

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ANALISI SWOT: I TRASPORTI E LE TELECOMUNICAZIONI

Punti di forza Punti di debolezza • domanda di mobilità relativamente contenuta • presenza di una rete stradale in grado di assicurare, pur con alcune eccezioni, i

collegamenti tra molte aree interne ed i grandi itinerari nazionali • facile connessione alla rete autostradale nazionale sia per i comuni della fascia

costiera, che per quelli del Venafrano; • condizioni favorevoli allo sviluppo delle attività logistiche connesse alla

realizzazione dell'Interporto ed al potenziamento dello scalo portuale di Termoli • possibilità di utilizzo del trasporto pubblico a fini turistici (la rete ferroviaria esistente

attraversa già alcune zone turistiche di rilevante interesse, sia lungo la costa che nelle aree montane)

• possibilità di sfruttare la posizione strategica del Porto di Termoli, quale nodo di interscambio delle merci, collegandolo alle aree industriali della piana del Biferno e di Roiana del Re

• bassa dotazione di infrastrutture nel campo dei trasporti e della mobilità • assetto insediativo della Regione (bassa densità della popolazione e tortuosità dei

tracciati) che non consente facili alternative al trasporto su gomma • rete stradale che serve volumi di traffico molto differenti fra loro, risultando per molti

tratti sottoutilizzata e viceversa congestionata in corrispondenza dei principali sistemi insediativi

• linee ferroviarie obsolete e poco ramificate, che non consentono di offrire un servizio competitivo, né per il trasporto merci, né per quello passeggeri

• domanda fortemente squilibrata verso il trasporto su gomma • basso grado di integrazione fra le diverse modalità di trasporto, anche per la

carenza di strutture logistiche appropriate • assenza di infrastrutture aeroportuali • marginalità del trasporto pubblico ed assoluta prevalenza del ricorso al mezzo

individuale • scarsa accessibilità delle aree montane più interne; • mancanza a livello locale/regionale di strutture tecniche e di specifiche

professionalità per la gestione delle nuove competenze in materia di programmazione, amministrazione e finanziamento dei trasporti, trasferite alle Regioni e agli Enti Locali

• scarso utilizzo delle nuove tecnologie telematiche da parte di imprese, cittadini e P.A.

• scarsa capacità delle Amministrazioni Pubbliche locali di gestire i processi di costituzione delle reti informatiche

Opportunità Minacce

• apertura verso l'imprenditorialità privata e introduzione di forme di concorrenzialità nell'offerta di servizi di trasporto

• rilevanti ricadute positive sul sistema produttivo, sulle Amministrazioni Pubbliche e sul lavoro connesse all’introduzione di IT

• accrescimento del carico ambientale a causa dei costi esternalizzati conseguenti alla realizzazione di infrastrutture (in particolare in aree ad elevata sensibilità naturalistico-paesaggistica o di rischio ambientale);

• orientamento da parte delle grandi aziende delle TLC a realizzare investimenti nelle reti infrastrutturali in regioni a più alta densità abitativa e/o imprenditoriale

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ANALISI SWOT: AGRICOLTURA

Punti di forza Punti di debolezza • presenza di un'agricoltura diffusa in modo capillare sul territorio, in grado di fornire

un contributo essenziale alla difesa dell'ambiente e dell'identità dei luoghi, oltre a svolgere un'importante funzione di carattere sociale

• presenza in alcune aree di un'agricoltura di "nicchia", ad alto valore aggiunto (soprattutto per ciò che riguarda le produzioni ortofrutticole, l'olio ed il vino), in grado di fornire un contributo importante alla formazione del reddito locale

• segnali di una progressiva crescita delle superfici colturali aziendali, con particolare riguardo ad alcune specifiche produzioni (cereali, barbabietole, coltivazioni ortive e fruttifere, olivo, ecc.)

• condizioni favorevoli allo sviluppo dei comparti della zootecnia da latte (bovino e bufalino) e delle coltivazioni orticole industriali

• disponibilità di produzioni agricole di elevata qualità e tipicità destinabili sia al consumo fresco, che alla trasformazione

• presenza di risorse forestali valorizzabili per l'attivazione di una filiera locale dei prodotti del bosco

• agricoltura con caratteri di forte ritardo: bassa incidenza della SAU, ridotta estensione dei seminativi, basso livello di meccanizzazione, forte frammentazione fondiaria, scarsa produttività

• fattori fisici ed ambientali (altitudine, acclività, condizioni pedoclimatiche) che condizionano le scelte colturali e produttive

• progressiva "erosione" dei terreni agricoli, a vantaggio di altre attività e dell'espansione dei centri abitati

• rigidità del mercato fondiario e conseguente difficoltà ad operare processi di riordino ed accorpamento delle maglie poderali secondo criteri di efficienza tecnico-economica

• aziende a conduzione diretta di dimensioni troppo modeste, spesso sottocapitalizzate e non in grado di sostenere i necessari investimenti

• difficoltà delle produzioni tipiche locali a inserirsi nei circuiti di commercializzazione nazionale ed internazionale

• forte processo di senilizzazione degli imprenditori agricoli con conseguenti difficoltà ad operare processi di ricambio generazionale

• insufficiente livello di differenziazione dei redditi e delle attività economiche incentrate nell'azienda agricola

• debolezza strutturale dei comparti della viticoltura e dell'olivicoltura, che rivestono un'importanza notevole nel panorama agricolo e territoriale del Molise

Opportunità Minacce

• possibilità di valorizzare il ruolo degli insediamenti agricoli attraverso l'incentivazione della "pluriattività", con particolare riferimento all'integrazione dei sistemi agro-forestali, ai servizi ambientali, alle attività artigianali e turistiche

• progressiva concentrazione dell'attività agricola nelle aree di maggiore redditività, con conseguente abbandono dei terreni più marginali

• eccessiva specializzazione della struttura agricola regionale verso produzioni più esposte alla concorrenza dei paesi esteri e alle politiche comunitarie di sostegno

• progressiva riduzione delle risorse finanziarie comunitarie destinate al sostegno dell’attività agricola

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ANALISI SWOT: INDUSTRIA, ARTIGIANATO E SERVIZI ALLE IMPRESE

Punti di forza Punti di debolezza • presenza di un tessuto manifatturiero in progressivo consolidamento, con alcune

punte di eccellenza nel comparto automobilistico, nel tessile-abbigliamento e nell'alimentare

• crescente presenza di stabilimenti industriali a capitale extra-locale, in grado di fungere da modelli per l'imprenditoria locale

• ampia disponibilità di spazi per nuovi insediamenti all'interno dei principali agglomerati industriali della Regione

• disponibilità di risorse umane non occupate con un livello di scolarizzazione media piuttosto elevato

• diffuso clima di collaborazione instauratosi tra le parti sociali e gli attori istituzionali (vedi esperienza dei Patti territoriali e del Contratto d'Area)

• assenza della criminalità organizzata • buon livello di relazioni industriali e disponibilità a forme di impiego flessibili

• presenza di un tessuto industriale ancora troppo esile e non sufficientemente organizzato sul piano delle filiere produttive e dei collegamenti interaziendali

• scarse ricadute sull'indotto locale prodotte dalla presenza degli stabilimenti industriali a capitale extra-regionale

• tasso di natalità dell'imprenditoria regionale inadeguato per lo sviluppo del settore industriale

• imprese locali caratterizzate da dimensioni competitive troppo modeste, da una sostanziale fragilità finanziaria, da un modesto grado di apertura ai mercati esteri e da una bassa propensione all'innovazione di prodotto e di processo

• scarso sviluppo dei servizi alle imprese • inefficienze del sistema creditizio e finanziario, che si traducono soprattutto in una

maggiore onerosità dei tassi di interesse • scarsa presenza di imprenditori locali con adeguate capacità manageriali • scarsa qualità dei servizi offerti dalla P.A. regionale e locale, con specifico

riferimento agli adempimenti che influiscono sulle scelte di localizzazione

Opportunità Minacce • progressiva saturazione degli spazi e mancanza di manodopera nelle principali

aree di sviluppo industriale del Centro-Nord; • progressivo trasferimento di competenze verso le Regioni e gli EE.LL. che

consentirà loro di gestire le politiche per lo sviluppo industriale; • possibilità di apertura a mercati più ampi offerte dalle nuove tecnologie (Internet) • posizione geografica strategica del Molise, in quanto snodo tra Centro-Nord e Sud

• riduzione degli aiuti dovuta alla fuoriuscita del Molise dalle regioni dell'Obiettivo 1, che potrebbe innescare l'avvio di un processo di delocalizzazione

• crescente concorrenza internazionale soprattutto per ciò che riguarda le produzioni a più basso valore aggiunto

• forte concorrenza esercitata dalle aree dell’U.E. caratterizzate dalla presenza di elevate economie esterne

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ANALISI SWOT: TURISMO

Punti di forza Punti di debolezza • variegato patrimonio storico-culturale, archeologico ed ambientale suscettibile di

una valorizzazione in chiave turistica • situazione ambientale favorevole allo sviluppo del turismo naturalistico-culturale • territorio regionale sostanzialmente integro ed immune da fenomeni di

compromissione generalmente riscontrabili nel Mezzogiorno • radicate tradizioni in campo artigianale ed alimentare • diffusi segnali di un interesse crescente del turismo verso le località del Molise • progressiva crescita dell'offerta ricettiva, soprattutto nel segmento extra-albeghiero

• posizione marginale rispetto ai grandi circuiti del turismo nazionale e internazionale

• scarsa notorietà delle località regionali più dotate di fattori di attrazione • turismo attratto quasi esclusivamente dalla motivazione balneare e caratterizzato

da forte stagionalità • difficile accessibilità dei siti turistici più interessanti • scarsissimo sviluppo dell'offerta turistico-ricettiva • bassa qualificazione dell'offerta alberghiera esistente, caratterizzata da dimensioni

medie molto ridotte e da standard qualitativi spesso inadeguati • mancanza di servizi ausiliari e di contorno all'attività turistica (attrezzature sportive,

infrastrutture culturali e per il tempo libero, ecc.) • scarsa capacità da parte degli Enti Locali di mettere in atto una strategia di

intervento che abbia carattere integrato e guardi all'intera filiera turistica

Opportunità Minacce • crescita del turismo mosso da motivazioni riconducibili alla riscoperta della natura

e del patrimonio storico ed artistico-culturale • relativa vicinanza del Molise a grandi bacini di domanda potenziale (Roma, Napoli) • attenzione crescente da parte della domanda turistica per le tradizioni e le identità

locali • grandi potenzialità di sviluppo dell'agriturismo • opportunità di conquistare una maggiore visibilità sui mercati nazionali ed

internazionali attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione

• forte concorrenza delle regioni limitrofe (ad esempio Campania e Abruzzo), dotate di un patrimonio naturale e storico-culturale molto più noto di quello molisano

• aumento della concorrenza mondiale.

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ANALISI SWOT: COMMERCIO

Punti di forza Punti di debolezza • capillare presenza sul territorio della piccola impresa commerciale che spesso

costituisce un elemento non secondario della qualità, dell'identità e della vivibilità urbana

• minore pressione competitiva fino ad oggi esercitata dalla grande distribuzione organizzata

• esistenza sul territorio regionale di produzioni tipiche valorizzabili dalla piccola distribuzione commerciale

• imprenditoria commerciale che si caratterizza per una eccessiva micro dimensione, per una diffusa sottocapitalizzazione, per un modello di gestione di tipo prevalentemente familiare

• assenza di significativi fenomeni di innovazione nella struttura della rete distributiva tradizionale

• scarsa propensione da parte dell'imprenditoria commerciale nello stabilire una qualche forma di collegamento economico con altre imprese dello stesso settore

• scarso sviluppo del comparto del commercio all'ingrosso; • elevata dispersione demografica e situazione geomorfologica che ostacolano lo

sviluppo di un moderno sistema di distribuzione; • eccessivo sovradimensionamento del comparto della piccola distribuzione

commerciale, che rischia di essere "spiazzato" dai cambiamenti strutturali che stanno investendo il settore;

• elevata dispersione demografica e caratteristiche geomorfologiche che ostacolano lo sviluppo di un moderno sistema distributivo

Opportunità Minacce

• entrata in vigore della riforma del commercio (L.R. 33/99 del 27 settembre '99) che dovrebbe accelerare i processi di innovazione e di modernizzazione nella rete distributiva tradizionale

• tendenza a livello nazionale da parte del piccolo commercio al dettaglio di svolgere un ruolo di "vetrina" per i prodotti della tradizione artigianale ed agro-alimentare locale

• progressivo avvento della grande distribuzione organizzata con il rischio che i profitti derivanti dall’attività commerciale vadano a remunerare soprattutto il capitale e le rendite delle imprese commerciali extra-regionali

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3.2 Diffusione delle ICT nelle famiglie 3.2.1 Indicatori, metodologia di analisi e fonti informative Il presente paragrafo ha lo scopo di analizzare il mondo dell’Information & Communication Technology nella Regione Molise con focus su cittadini e famiglie, attraverso: - la quantificazione della spesa ICT a livello locale; - la determinazione dei trend di mercato; - l’analisi di alcuni degli indicatori (percentuale di famiglie con connessione ad internet, con accesso in

banda larga, percentuale di individui che utilizzano internet per interagire con la PA e/o per effettuare acquisti in rete, determinazione dei costi di accesso, ecc.) individuati dalla Commissione Europea (piano di azione eEurope) per quantificare gli sviluppi della “Società dell’Informazione”, cioè di un sistema che sulla disponibilità e lo scambio della conoscenza fonda i presupposti del proprio sviluppo futuro.

L’obiettivo è quello di individuare il gap di conoscenza relativo allo stato di utilizzo dell’ICT attraverso una metodologia che, dall’acquisizione dei dati a livello globale, giunge ad analizzare la specificità del fenomeno nella Regione Molise, in modo da relazionare i dati statistici con le tipicità locali (sociali, culturali, economiche) ed ottenere una visione quanto più reale dei punti di forza, di debolezza, delle minacce ed opportunità (analisi SWOT). Il percorso è il seguente: - partendo da macrodati (sia a livello mondiale che europeo), quantificare la spesa ICT nazionale,

regionale e per area geografica, evidenziandone il trend degli ultimi anni ed illustrare i driver che guidano il dimensionamento della domanda a livello locale.

- valutare le differenti condizioni della domanda locale di Information Technology e analizzare il digital divide presente tra le Regioni italiane: un buon livello di penetrazione e di utilizzo dell’IT e una buona dotazione infrastrutturale sono presupposti necessari per il successo dei piani governativi di incentivo all’utilizzo di Internet e della tecnologia, sia presso la PA che presso l’utenza locale;

Alla luce di tali obiettivi sono state raccolte informazioni derivanti da diverse fonti, quali ASSINFORM-NETCONSULTING, EITO, ISTAT, EURISKO, CENSIS, FEDERCOMIN, CRC (centri regionali di competenza per l’eGovernment e la società dell’informazione), sia per quanto riguarda il contesto internazionale che per quello strettamente locale (compatibilmente con i dati disponibili). L’analisi ha permesso di cogliere le relazioni della situazione ICT rispetto ad alcuni indicatori macroeconomici e soprattutto rispetto ad alcuni aspetti particolarmente importanti (fattori sociali, culturali, professionali e tecnologici). 3.2.2 Analisi dei divari regionali ed extraregionali Il contesto mondiale

La società contemporanea si caratterizza sempre più per la tendenza alla globalizzazione dei processi politici, economici e sociali. Tali processi devono essere interpretati nella doverosa prospettiva di iniziative a carattere prevalentemente strutturale, finalizzate alla costruzione di un “villaggio globale” in grado di ricomporre gradualmente le fratture fra le diverse aree del pianeta. In tale contesto, le nuove tecnologie ICT rappresentano uno strumento straordinario per ridurre i divari all'interno delle diverse aree del pianeta: l’altra faccia della medaglia consiste nel rischio che la necessità di grandi investimenti (materiali e immateriali) aumenti le differenze fra ed entro le aree stesse. Secondo EITO (European Information Technology Observatory) il mercato ICT è ormai uscito dalla crisi del 2001-2002 e, seppur in lenta ripresa nel 2003, consente di auspicare ottimi risultati per il 2004. A seguito di una crescita esponenziale degli anni ’90 il 2001 l’ITC ha rappresentato, anche alla luce degli accadimenti dell’11 settembre, della recessione economica e della crisi politica dell'ultima parte dell'anno, se non un’inversione di tendenza, quantomeno un brusco rallentamento del mercato le cui ripercussioni, enfatizzate dalla diffusa crisi economica, si sono proiettate ed ampliate anche nel 2002.

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71 5

967

79 0

1083

876

123 9

891

1 327

0

50 0

100 0

150 0

200 0

250 0

Valo

ri es

pres

si in

Mld

di $

USA

1 998 1999 20 00 2 001

A nno

M e rc a t o M o n d ia le I& C T

te le com unica zioniinfo rm ation te cnology

Tot 2 218

To t 1873T ot 211 5

Tot 1 682

Fonte: Rapporto mercato ICT 2002 – ASSINFORM-NETCONSULTING

La tendenza della crisi iniziata nel 2001 è facilmente desumibile dall’andamento del successivo grafico che mostra una brusca diminuzione nella crescita del mercato dell’I&CT.

V a ria zione a nnua

0 ,0%

2 ,0%

4 ,0%

6 ,0%

8 ,0%

10 ,0%

12 ,0%

14 ,0%

16 ,0%

1999 2000 2001

infor mation tecnology

telecomunica z ioni

tot

Fonte: Rapporto mercato ICT 2002 – ASSINFORM-NETCONSULTING

Una ulteriore analisi mostra le componenti del mercato I&CT ed il loro andamento negli anni 2000-2001. Come possiamo notare, a subire maggiormente la crisi nel settore IT (settore che riguarda indicatori a livello aggregato relativi alla spesa hardware, software e servizi) è stato il comparto dell’hardware che ha registrato una flessione del mercato nel periodo preso in esame.

350

518

339

551,4

0 100 200 300 400 500 600 Va

lori espressi in Mld di $ USA

2000 2001

Dinamica del mercato IT a livello mondiale per componenti

Hardware Software

Tot 890,4Tot 868

Fonte: Rapporto mercato ICT 2002 – ASSINFORM-NETCONSULTING

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Meno marcata è stata la diminuzione nel settore delle Telecomunicazioni di rete fissa e mobile o TLC (settore a sua volta distinto in due sottoparti, quella riferita ai Servizi e quella che riguarda i Sistemi ed apparati).

339

900

333

994

0100200300400500600700800900

1000

Valo

ri es

pres

si in

Mld

di $

USA

2000 2001

Dinamica del mercato TLC a livello mondiale per componenti

Sistemi ed apparati

Serviz i

Tot 1239 Tot 1327

Fonte: Rapporto mercato ICT 2002 – ASSINFORM-NETCONSULTING

La previsione di EITO per il 2003 mostra una crescita del 5,7% del mercato globale, trascinato soprattutto dal settore della Telecomunicazione anche se le previsioni sono positive anche per l’Information Technology. Si tratta di numeri migliori rispetto al 2002, anno in cui le due percentuali erano state rispettivamente del 2% e del -1,5%.

0,2

2,5

4,1

- 2,7

1,12,6 3,2

4,7 4,96,0

10,41 1,0

1,2

4,55,7

-6

-4

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

Europa Occ identale USA Giappon e Resto del Mondo Mondo

M e r cato M ondiale I& CT (s viluppo 2002-2004 in pe rce ntuale )20 02 200 3 200 4

Fonte: Elaborazione su dati Rapporto EITO 2003

Gli ultimi anni hanno consacrato Internet come il fenomeno trainante di tutte le componenti del mercato ICT: dalle evoluzioni tecnologiche, alla domanda e alle applicazioni emergenti, alle strategie di offerta di tutti i principali attori sul mercato dell’informatica e delle telecomunicazioni. I nuovi paradigmi di comunicazione legati a Internet e alla connettività globale, sommati alla continua crescita della domanda di servizi di mobilità e dell’”ubiquità” ad essi connessa, allargano infatti sempre di più, non solo, le occasioni di contatto, ma anche le modalità e la “qualità” delle relazioni, rendendo attuale e concreto il disegno della “Società dell’Informazione. Questo processo è destinato a consolidarsi nel breve-medio termine grazie alla convergenza attesa dei servizi “on line” e mobili su un’unica piattaforma integrata su cui si svilupperà l’accesso universale ai servizi di comunicazione.

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Versione 4.2.1 Pag 58

Lo sviluppo di Internet realizza, di fatto, la convergenza tra telecomunicazioni, informatica e microelettronica e, di conseguenza, condiziona i trend di sviluppo tecnologico. L’esigenza di maggiore potenza e di architetture innovative ha coinvolto sia il mondo dei microprocessori e delle memorie, sia i sistemi hardware e le piattaforme software che tali componenti utilizzano, sia le reti di telecomunicazioni che sempre più dovranno essere in grado di gestire flussi crescenti di traffico dati rispetto alle tradizionali comunicazioni voce. Dato il fattore propulsivo di tale fenomeno non si può prescindere da una sua dettagliata analisi. I dati di Host count (cioè indirizzi IP permanenti ed attivi o anche nodi connessi alla rete) è indice rilevante del livello di attività nell’uso di Internet. Le relative statistiche semestrali pubblicate da Network Wizard (Internet Software Consortium) mostrano, anche in questo caso, un trend di crescita esponenziale, soprattutto, dal 1999 con una flessione a partire dal 2001 in linea con l’andamento del mercato ICT:

Host internet 1991-2002

Numeri in milioni Fonte: Network Wizard – elaborazione su dati www.gandalf.it Come vedremo più avanti, un dato che emerge con chiarezza è il maggior incremento in Italia rispetto al resto del mondo.

Host internet 1995-2002 fine 1994 = 100 Dati semestrali

Fonte: Network Wizard – elaborazione www.gandalf.it

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In forma schematica, la situazione per macro aree geografiche è la seguente:

Ripartizione Host internet 2002 Fonte: elaborazione dati www.gandalf.it Altro utilissimo indicatore del fenomeno è il numero di Host Internet in rapporto al reddito (PNL)

Host internet in rapporto al reddito (PNL) Fonte: elaborazione dati www.gandalf.it In conclusione, emerge con chiarezza l’aumento dell’utilizzo di Internet e la buona performance dell’Italia nonostante gli anni di crisi 2001-2002.

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Versione 4.2.1 Pag 60

Il contesto europeo

Il trend del mercato mondiale ICT analizzato nel paragrafo precedente trova conferma anche nel “vecchio continente”. La convergenza di una serie di eventi negativi nel 2001-2002 hanno inevitabilmente comportato un rallentamento dell’economia europea, con evidenti ripercussioni nel mercato dell’Information & Communication Technology. Come possiamo notare dal successivo grafico, il 2002 registra una battuta di arresto nel mercato IT ed in alcuni casi una vera e propria inversione di tendenza.

Mercato IT in Europa Occidentale (crescita espressa in %)

- 0 ,2

2,5

4 ,2

- 3,7

- 1 ,9

1 ,9

-0 ,6

2,6

5,1

-0 ,3

2 ,73,9

-0 ,4

2 ,8

5,4

- 1 ,5

1 ,3

3,7

- 6

- 4

- 2

0

2

4

6

8

Fra nc ia G er man ia Ita lia Regno Un ito Spagna Europa O c c .

2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4

Fonte: Rapporto EITO 2003 in collaborazione con IDC Diverso il discorso per il settore delle Telecomunicazioni (TLC) che, pur registrando una flessione per il 2002, non evidenzia valori negativi a dimostrazione che la crisi ha riguardato più il mercato del Software e dell’Hardware (servizi compresi) che il comparto delle comunicazioni. La tendenza in esame risulterà anche dall’analisi del fenomeno “Internet” i cui dati, anche nel biennio 2000-2002, risultano in controtendenza rispetto al mercato I&CT considerato nel suo complesso.

Mercato TCL in Europa Occidentale (crescita espressa in %)

2 , 4

3 ,1

5 , 0

1 , 3

3 , 6

4 ,6

2 ,5 2 , 7

4 ,3

1 ,0

4 , 65 , 0

4 , 0

3 , 6

4 , 4

2 , 0

3 ,8

4 ,5

0

1

2

3

4

5

6

Fra n c ia Ge r m a n ia Ita lia Re g n o U n it o Sp a g n a Eu ro p a O c c .

2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4

Fonte: Rapporto EITO 2003 in collaborazione con IDC Dopo tale periodo di crisi il settore dell’ICT sembra riprendere slancio, trainato da nuove opportunità tecnologiche come la banda larga e la mobilità informatica. Lo confermano i dati raccolti dall’edizione 2003 di EITO in base ai quali il mercato ICT europeo crescerà con un tasso del 2,5% nel 2003, raggiungendo il 4,1% nel 2004, percentuale che supera notevolmente il 2,6%, previsto per lo stesso anno negli Stati Uniti. In particolare, il comparto delle TLC crescerà con un tasso del 3,8% nel 2003, e del 4,5% nel 2004, mentre il tasso di crescita del settore IT toccherà l’1,3% nell’anno in corso, raggiungendo l’anno seguente il 3,7%. Diffusione della banda larga, sviluppo dell’eCommerce, investimenti nei programmi di eGovernment,

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Versione 4.2.1 Pag 61

eLearning e eHealth e sviluppo di una cultura informatica sono tra i fattori più importanti in questo processo. Per quanto riguarda i singoli Paesi, nel mercato dell'Information Technology il segno negativo per il 2003 rimarrà solo in Germania, mentre in Francia, Italia, Regno Unito e Spagna la crescita si attesterà tra il 2,5 e il 2,8%. Nel settore delle TLC, invece, la crescita sarà più omogenea, e sarà compresa tra il 2,7% dell'Italia e il 4,6% del Regno Unito. Ancora migliori sono le previsioni per l’Italia nel 2004: il settore IT dovrebbe crescere del 5,1 %, secondo solo alla performance della Spagna; più contenuta la crescita (4,3 %) nel comparto TCL. Anche nell’analisi europea, come per quella a livello mondiale, non si può prescindere dall’esame dei dati relativi al fenomeno Internet, ed in particolare i dati relativi agli Host count quali più significativi del livello di attività nell’uso della Rete.

Host internet in Europa 1994-2002 Numeri in migliaia

Fonte: statistiche RIPE (aprile 2003); elaborazioni www.gandalf.it

Si osserva un fenomeno analogo anche nei dati su scala mondiale. A differenza delle tendenze del mercato complessivo dell’I&CT, le statistiche relative all’uso di internet mostrano un incremento nell’utilizzo della rete anche nel biennio 2000-2002, seppur con una crescita minore rispetto al trend del periodo precedente. In particolare, a livello dei principali paesi europei, la situazione è illustrata nel grafico che segue:

Host internet in cinque paesi europei 1995-2002 Dati semestrali – numeri in migliaia

Fonte: statistiche RIPE (aprile 2003); elaborazioni www.gandalf.it

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Nel 2002 l’Italia è al quarto posto (dopo la Gran Bretagna, la Germania e l’Olanda), ma si trova comunque una posizione molto più avanzata di quella che aveva alcuni anni fa. Il successivo grafico riassume la situazione “in cifra assoluta” nei 15 paesi europei con più di 500.000 host internet.

15 paesi europei

Per quanto riguarda la velocità di crescita, l’andamento dei singoli paesi viene messo in evidenza nel successivo grafico:

Host internet Numeri in migliaia

La parte rossa delle barre rappresenta la crescita in due anni (dal 2000 al 2002)

Fonte: elaborazione dati www.gandalf.it

Le differenze di velocità di crescita sono evidenti, così come risulta evidente la performance dell’Italia nel 2002.

Fonte: elaborazione dati www.gandalf.it

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Vediamo, infine, il grafico riguardante l’attività in rete in relazione al reddito.

Host internet in rapporto al reddito (PNL) in 29 paesi dell’area Europa - Mediterraneo - Medio Oriente

Anche da questo punto di vista la posizione dell’Italia è molto migliorata rispetto al passato, ma rimane ancora relativamente arretrata a posizioni tuttavia condivise da altri grandi paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna, ecc.). Il contesto italiano

Il mercato nazionale dell'Information & Communication Technology, a fine 2002, è di circa 60 miliardi di euro, in crescita solo dello 0,36% rispetto all'anno precedente; un passo indietro, rispetto al trend degli anni passati, che ha interessato tutte le aree geografiche italiane, con punte più accentuate al Sud e nelle Isole e meno evidenti nelle regioni del Nord. Ciò, tuttavia, conferma la tendenza registrata in Europa e nel resto del mondo. Dopo l’andamento positivo dal ’99 al 2001, il 2002 ha registrato una flessione del mercato passando da 60,503 miliardi di euro a 60,206 dovuta, soprattutto, alla diminuzione del settore IT.

3 2 ,6 8 6

1 6 ,8 4 1

3 6 , 9 0 1

1 8 , 9 5 9

4 0 ,0 2 5

2 0 , 4 7 8

4 0 , 1 7 0

2 0 , 0 3 6

0

1 0

2 0

3 0

4 0

5 0

6 0

7 0

1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2

Il M e r c a t o i t a lia n o d e ll ' I C T

ITTL C

T o t . 6 0 , 2 0 6T o t . 6 0 , 5 0 3T o t. 5 5 ,8 6 0

T o t. 4 9 , 5 2 7

Fonte: elaborazione dati www.gandalf.it

dati in Mld di Euro Fonte: Rapporto mercato ICT 2002 - ASSINFORM-NETCONSULTING

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Versione 4.2.1 Pag 64

In particolare, le tendenza è evidenziata nel successivo grafico

T re nd m e rc a to IC T I ta lia (v a l or i in % )

8 ,4 7 %

0 ,3 6 %

-2 ,1 6 %-0 ,4 9 %

1 2 , 90 %

8 ,0 1 %

1 2 ,5 8 %

8 ,3 1 %

1 2 ,7 9 %

-4 , 0 0%

-2 , 0 0%

0 , 0 0%

2 , 0 0%

4 , 0 0%

6 , 0 0%

8 , 0 0%

1 0 , 0 0%

1 2 , 0 0%

1 4 , 0 0%

2 0 0 0 2 00 1 2 0 0 1

TL CITTO T

Analizzando la spesa IT per regione, nonché alcuni indicatori particolarmente importanti, emerge con evidenza il digital divide tra Nord e Sud del paese ed in particolare tra le Regioni.

Andamento spesa IT per regione e Area geografica, 2000-2002 (milioni di €) Regione 2000 2001 ∆ 2001/00 2002 ∆ 2002/01

Lombardia 4.190,6 4.525,1 8,0% 4.550,5 0,6% Piemonte 2.182,4 2.348,9 7,6% 2.252,5 -4,1%

Liguria 552,9 593,2 7,3% 547,2 -7,7% Valle d'Aosta 60,1 64,9 7,9% 60,2 -7,1%

Nord Ovest 6.986,0 7.532,0 7,8% 7.410,4 -1,6% Veneto 1.553,5 1.708,1 9,9% 1.730,3 1,3%

Trentino AA 413,2 438,6 6,1% 425,2 -3,1%

Friuli V.G. 415,2 456,5 9,9% 445,2 -2,5% Emilia R. 1.547,1 1.671,6 8,0% 1.600,2 -4,3% Nord Est 3.929,0 4.274,8 8,8% 4.200,9 -1,7% Toscana 1.152,2 1.266,7 9,9% 1.245,1 -1,7%

Marche 450,9 461,6 2,4% 466,0 l,0%

Umbria 248,2 264,4 6,5% 263,3 -0,4% Lazio 3.644,8 3.921,4 7,6% 3.806,7 -2,9%

Centro 5.496,0 5.914,1 7,6% 5.781,1 -2,3%

Campania 872,2 956,3 9,6% 910,1 -4,8% Abruzzo 177,1 194,1 9,6% 185,9 -4,2% Puglia 488,5 530,8 8,7% 514,7 -3,0%

Molise 47,5 48,6 2,4% 45,6 -6,2%

Basilicata 84,6 86,6 2,4% 80,6 -6,9% Calabria 203,8 218,0 6,9% 209,2 -4,0% Sicilia 500,9 550,7 9,9% 534,3 -3,0%

Sardegna 173,6 172,0 -0,9% 162,9 -5,3% Sud e Isole 2.548,0 2.757,0 8,2% 2.643,4 -4,1% Totale Italia 18.959,0 20.478,0 8,0% 20.035,8 -2,2%

Fonte: Assinform/NetConsulting

Fonte: Elaborazione su dati ASSINFORM-NETCONSULTING - Rapporto mercato ICT 2002

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Versione 4.2.1 Pag 65

Graficamente:

Spesa IT per regione 2000-2002

0,00500,00

1.000,001.500,002.000,002.500,003.000,003.500,004.000,004.500,005.000,00

Lombard

ia

Piemon

te

Liguri

a

Valle

d'Aosta

Veneto

Trentino

AA

Friuli V

.G.

EmiliaR

Tosca

na

Marche

Umbria

Lazio

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Abruz

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Mol ise

Basil ic

ata

Calabri

aSici

li a

Sardeg

na

(val

ori i

n m

ilion

i di €

)

2000

2001

2002

Spe sa IT per macrore gione

0,00

5. 000,00

10. 000,00

15. 000,00

20. 000,00

25. 000,00

Nord Ovest Nord E s t Centro Sud e Isole Tot ale Ital ia

valo

ri in

mili

oni d

i €

200020012002

Fonte: Rapporto mercato ICT 2002 - ASSINFORM-NETCONSULTING

Fonte: I° Rapporto sul mercato dell’IT nelle Regioni Italiane - ASSINFORM-NETCONSULTING

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Versione 4.2.1 Pag 66

Per ciò che riguarda la ripartizione del mercato IT per area geografica, il nord-ovest concentra il 37% dell'intera spesa IT italiana, forte del contributo di Lombardia (che detiene la quota di mercato più alta, il 22,7%, del mercato complessivo) e Piemonte e il Centro, trascinato da Lazio e Toscana, il 28,8%, mentre il restante terzo della torta la coprono il nordest per il 21% (con il Veneto a fare da capofila)

e Sud e Isole con il 13%, frutto dei volumi di domanda assai bassi (intorno all'1%, come la Valle d'Aosta) prodotti da Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Molise.

Rispetto al tasso di crescita tendenziale del mercato IT, l’andamento per regione è evidenziato nel successivo grafico.

Tasso di crescita medio annuo del settore IT per regione (2000-2002 valori in %)

Mercato IT per macroarea Fonte: Dati Assinform/NetConsulting 2002

Mercato IT per macroarea Fonte: Dati Assinform/NetConsulting 2002

Fonte: I° Rapporto sul mercato dell’IT nelle Regioni Italiane - ASSINFORM-NETCONSULTING

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Versione 4.2.1 Pag 67

L'analisi dei dati conferma il divario esistente tra il Sud ed il Nord trainato dalla regione Lombardia la cui crescita media annua è decisamente più elevata della media nazionale (4,2% contro 2,8%) e il livello degli investimenti in IT continua a crescere (dal 22,1% del 2000 al 22,7% del 2002). Gli altri due gradini del podio, in termini di quote di mercato, sono occupati da altre due regioni vitali per l'economia italiana, Lazio e Piemonte: la prima ha garantito nel 2002 un mercato di circa 3,8 miliardi di euro (con una quota del 19%) ma al tasso di crescita nel triennio del 2,2%, la seconda può vantare un fatturato di 2,2 miliardi di euro (per una quota pari all'11,2%) ma in flessione del 4,1% rispetto al 2001, a causa delle difficoltà delle imprese gravitanti attorno al polo automobilistico. Ma è nel Nord-Est che si registra il tasso di crescita maggiore del settore IT (Veneto +5,5% rispetto al 2000). Sempre secondo il primo Rapporto Assinform sull’innovazione nelle regioni italiane, le differenze digitali fra una regione e l'altra sono dovute innanzitutto alla carenza di infrastrutture; ciò è rilevabile dal rapporto tra la spesa IT italiana ed il prodotto interno lordo che nel 2002 è di solo il 2% (gli Usa arrivano al 3,8%, la Francia al 3,2%); inoltre, tale valore è raggiunto solo da quattro regioni (Lazio, Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia) su 20 e ben cinque (Molise, Abruzzo, Calabria, Sicilia e Sardegna) investono in capitale tecnologico un valore inferiore all'1% del valore aggiunto prodotto. Evidente, quindi, il gap esistente fra Nord e Sud.

Spesa IT su l PIL regionale 2002 (valo ri in % )

2,50 %2,20%2,1 0%

1,90% 1,90%1,80%1,80 %1,80%1,80 %1,80%1,7 0%1,30%

1,10%1,00% 1,00 %1,00%0,9 0%0,90%0,7 0%

3,70 %

0, 00%0, 50%1, 00%1, 50%2, 00%2, 50%3, 00%3, 50%4, 00%

Lazio

Piemon

te

Valle d'Aosta

Lombardia

Trentin

o A A

Friul

i V. G

.

Veneto

Umbria

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ia

Emilia R

Tosca

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March

e

Campania

Puglia

Basilic

ata

Molise

Abruzz

o

Calabria

S icilia

Sarde

gna

L’analisi della spesa IT per regioni porta con sé alcune considerazioni relative alla diffusione ed allo sviluppo dell’IT nelle diverse aree italiane e del relativo digital divide esistente. L’analisi è fondamentale per individuare le aree del Paese che maggiormente necessitano di un sostegno di tipo infrastrutturale nonché di alfabetizzazione nell’uso delle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione. Ciò è confermato anche dall’analisi della spesa per occupato nelle diverse regioni italiane evidenziata nel successivo grafico. Anche in tal caso è netto il divario esistente negli investimenti tecnologici tra il Nord e il Sud del Paese: le ultime posizioni risultano tutte occupate da regioni del Centro-Sud. La situazione è dunque chiara ma, al tempo stesso, molto preoccupante: scendendo gradualmente verso il Sud del Paese, il grado di penetrazione dell’IT nelle regioni diminuisce notevolmente.

Fonte: Assinform/NetConsulting su dati Istat e Unioncamere

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Versione 4.2.1 Pag 68

Sp esa IT pe r occupato , 2002

0200400600800

1.0001.2001.4001.6001.800

Lazio

Piemonte

Valle d'Aosta

Lomba

rdia

Trentino A

A

Friuli V

. G.

Veneto

Liguria

Emilia

R

Tosca

na

Umbria

Marche

Campania

Basilica

ta

MolisePug

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Abruzz

o

CalabriaSici

lia

Sardeg

na

valo

ri in

Le nuove piattaforme tecnologiche nelle famiglie italiane

Il recente interesse delle famiglie italiane per le nuove piattaforme tecnologiche è sorprendente se paragonato ad un decennio fa, quando l’Italia registrava notevoli ritardi rispetto agli altri paesi europei. La domanda di nuove piattaforme in casa inizia solo negli anni ’90, con almeno un decennio di ritardo rispetto agli altri paesi industrializzati. Nel 2002 la penetrazione del cellulare personale ha raggiunto in Italia un livello di avanguardia. Per il PC e console videogiochi si è quasi colmato il distacco nei confronti dell’Europa; la piattaforma storicamente in ritardo (la pay-tv) ha di recente rimontato posizioni. Ciò in controtendenza, come abbiamo visto inizialmente, con i dati del mercato complessivo ICT. Per quanto concerne la penetrazione di nuove piattaforme tecnologiche in casa, quindi, la famiglia italiana è oramai pienamente “europea”, ad eccezione dei collegamenti ad Internet che continuano a registrare un gap significativo.

158121

46 45 29 37 23 28 21 27

0

50

100

150

200

% d

elle

fa

mi g

lie

Cellularepersonale

Personalcomputer

Collegamentointernet

Consolevideogiochi

Pay-tv

Penetrazione delle nuove piattaforme in Italia ed Europa

Italia

Europa

Fonte: Assinform/NetConsulting su dati Istat e Unioncamere

Fonte: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 69

Ut il iz z a to r i n u o ve p ia tt af o r m e in c a sa (va lo r i in M ig lia ia )

0

5 .0 0 0

1 0 .0 0 0

1 5 .0 0 0

2 0 .0 0 0

2 5 .0 0 0

3 0 .0 0 0

3 5 .0 0 0

U t iliz z a t o r ic e llu la re

p e r s o n a le

Pc In te r n e t V id e o g io c h i Pa y - t v

2 0 0 1

2 0 0 2

Nell’arco temporale 1995-2001 il numero di utilizzatori di PC si e moltiplicato di circa 6 volte, il numero di utilizzatori di cellulare personale di circa 25 volte, il numero di utilizzatori di internet, nonostante quanto detto in precedenza, di un centinaio di volte. Nel 2001-2002 il tasso di crescita non è aumentato come negli anni precedenti: tuttavia anche in quest’ultimo periodo si sono registrati in tutte le piattaforme tassi di incremento che fanno ben sperare circa la possibilità dell’Italia di recuperare terreno nel breve periodo.

T as s o d i in c r e m e n t o (2 001 -2 002 in % )

6 ,5

15 ,5

1 7 ,7

8 ,6

22 ,2

Ut i li z z ato r i c e l lu la r e p e r s o n a le

P c

In t e r n e t

V id e o g io c h i

P ay- tv

Tra le persone tra 15 e 64 anni gli utilizzatori di un cellulare sono oggi i due terzi della popolazione, gli utilizzatori del PC in casa quasi un terzo e gli utilizzatori di internet in casa il 18%. Solo per la pay-tv la percentuale di utilizzatori e ancora contenuta (9%) Nel 2002 la spesa della famiglia per l'acquisto/utilizzo di prodotti/servizi delle nuove piattaforme in casa e pari a 17,3 miliardi di euro contro i 2 del 1995. Il cellulare “pesa” per il 56% di questa spesa, seguito da PC e internet con una spesa annua pari 6,3 miliardi di euro e la pay-tv con una spesa annua pari a 1,4 miliardi di euro.

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 70

Spesa per nuove piattaforme (2002)

Parco Spesa pro-capite Spesa totale (migliaia) (euro/anno) (milioni euro/anno)

Cellulari personali (linee) 30.640 315 9.650 Pc (parco) 9.825 400 3.930 Internet (collegamenti) 5.380 440 2.370 Pay-tv (abbonamenti) 3.850 360 1.380 Famiglie con nuove piattaforme 16.000 1.080 17.330 Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Nella graduatoria di crescita assoluta, il cellulare si conferma al primo posto ma con un trend contenuto rispetto agli anni precedenti. Al secondo posto viene il lettore dvd video; in terza posizione il PC. Seguono la pay-tv, internet, i collegamenti a larga banda e la console videogiochi.

In c r e m e n to a s s o lu to d e lla pe n e tra z io ne n e lle fa m ig lie (2 0 0 1 -2 0 0 2 )

1 .90 0.0 00

1.300 .00 0 1.200.000

850 .00 0

590.0004 09.000 34 0.0 00

Cellula re Le ttoreDV D video

P C P a y-Tv Internet LargaB and a

Con sole

L’incremento dei collegamenti internet da casa si colloca in quinta posizione. In termini relativi, l’incremento di penetrazione piu elevato si registra per i collegamenti a larga banda nelle telecomunicazioni fisse (principalmente adsl); seguono il lettore dvd video, la pay-tv, il PC, i collegamenti internet e le console videogiochi. In ultima posizione l’incremento nel parco cellulari.

Incrementi della penetrazione nelle famiglie (% 2001-2002)

335

8728

14 12 9 7

1

10

100

1000

Larg

a band

a

DVD vide

o

Pay-T

v PC

Intern

et (c

olleg

amen

ti)

Cons ole

Cellula

ri

valo

ri in

per

cent

uale

200

1-20

02

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 71

Per quanto riguarda l’incremento assoluto degli utilizzatori delle principali piattaforme tecnologiche, il dato importantissimo che emerge è il notevole incremento degli utilizzatori di PC che aumentano di 1.850.000 tra il 2001 ed il 2002.

V a ria z ioni assol ute nel num e ro di util izzatori pe r ogni pia ttaform a (2001-2002)

PC ; 1.85 0.000

C e llu la re ; 1.750.000

In te rn e t d a cas a; 1.150.000

Pay-T v; 880.000

C o ns o le ; 480.000

Benchmarking - Divari Regionali ed Extra-Regionali

La penetrazione delle nuove piattaforme tecnologiche nelle famiglie italiane sembra essere sostanzialmente omogenea tra Centro-Nord e Mezzogiorno, ad eccezione della piattaforma informatica. Le famiglie del Sud, infatti, registrano ritardi rispetto al resto del Paese, seppur con un gap diminuito rispetto al 1995.

Pe n e tr a z io n e in % n el le fa m ig l ie (1 9 9 5 )

6 ,9

1 6 , 6

0 ,4

1 7 , 5

2 ,6

6 ,88 ,2

0 ,1

8 ,8

1 ,2

0

5

1 0

1 5

C e llu la r ep e rs o n a le

Pc In te r n e t C o n s o lev id e o g io c h i

R ic e z io n es a te llit a re

C e n t ro N o rd

M e z z o Gio r n o

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 72

Penetrazione in % nelle famiglie (2002)

48,7

30,8

19,222,5 21,5

83,2

41,3

24,1 23,2

81,6

0

30

60

90

Cellulare personale

Pc Internet Consolevideogiochi

Ricezionesatellitare

Centro Nord Mezzo Giorno

Fonte: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 73

Il comparto TLC nelle famiglie

Dopo alcuni anni di aumento costante della spesa per Telecomunicazioni, tra il 2000 ed il 2001 si è assistito per la prima volta ad una leggera diminuzione, divenuta più marcata nel 2002. La spesa per telefonia mobile delle famiglie rimane tuttavia superiore alla spesa per telefonia fissa.

S p e s a m e d ia a n n u a p e r T e le c o m u n ic a z io n i p e r fa m ig l ia

0

20 0

40 0

60 0

80 0

1 00 0

1 99 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2

valo

ri in

€ T e le fo ni a F i s s aT e le fo ni a M o bi l eS p e s a T o t a le

Anche la spesa per telecomunicazioni delle famiglie italiane è omogenea tra le principali aree geografiche, sia per quanto riguarda la telefonia fissa che la telefonia mobile, ad eccezione del Centro Italia che evidenzia i valori più elevati.

Sp e sa an nu a p e r Te l e f on ia p e r fa m ig li a d is tr ib u ita p e r a re a ge o gra fi ca

3 8 8

4 0 7

3 9 2

4 1 34 0 4

3 9 23 9 03 9 9

4 1 1

4 4 0

3 6 03 7 03 8 03 9 04 0 04 1 04 2 04 3 04 4 04 5 0

N o r dO ve s t

N o r d E s t C e n tr o S u d eIs o l e

Me d i aI ta l ia

valo

ri in

Te le fo n i a r e te F is s a

Te le fo n i a r e te Mo b i le

La telefonia su rete fissa non ha evidenziato ottime performance, ma dal 2002 si registra per la prima volta un fenomeno di notevole interesse che riguarda la larga banda, la cui penetrazione (ADSL) si è più che triplicata in un anno. Il numero di famiglie che ne dispongono è passato da circa 170.000 nel 2001 a quasi 600.000 a giugno 2002.

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 74

Pe ne traz io ne B an d a Larg a in f am ig lia p e r are a ge o grafica (2002)

00 ,5

11 ,5

22 ,5

33 ,5

44 ,5

5

N ord O ve s t No rd E s t C en tro S ud e Iso le M ed ia It al ia

valo

ri in

%

IT nelle Famiglie

La penetrazione del PC è cresciuta nel 2002 ad un ritmo sostenuto trainando tutte le principali periferiche (stampante, scanner, lettore di DVD-rom e masterizzatore). Con questo ritmo, nel 2003 la penetrazione del PC supererà con ogni probabilità la soglia del 50% delle famiglie italiane. La penetrazione di internet in casa è, invece, ancora piuttosto bassa in valore assoluto; nonostante questo, i collegamenti alla Rete hanno fatto registrare dal 1999 al 2002 (vedi grafico) la più alta percentuale di crescita nelle famiglie italiane rispetto alle altre piattaforme informatiche. Il gap nei confronti degli altri paesi europei è, comunque, ancora significativo. Spostando l’analisi nell’ambito delle differenze extra-regionali, la penetrazione del PC tocca la punta più alta nel Centro Italia (50%) e quella più bassa nel mezzogiorno (41,3%).

INFO RMATIO N TECHNOLO GY (pe ne tra zione % nel le fa m iglie)

05

101520253035404550

1995 1996 199 7 1998 1999 20 00 2001 2002

valo

ri in

%

PC

Stampante

Inter net

2° PC

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 75

Pe n e tra z io n e P C in fa m i g lia p e r ar ea ge o g ra fica (2002)

4 7 ,4 49 ,5 49 ,9

4 1 ,3

48 ,2

0

1 0

2 0

3 0

4 0

5 0

6 0

Nord O v e s t Nord Es t Cen t ro S u d e Is o le Me d ia It a lia

valo

ri in

%

In linea con i dati su Personal Computer sono anche quelli relativi alla penetrazione delle altre piattaforme informatiche.

Penetrazione in famiglia di modem, stampanti e collegamento ad internet per area geografica (2002)

39,7 41,8 43,4

35,439,4

31,9 31,8 29 31,528,935,1

28,624,1

3232,6

0

10

20

30

40

50

Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Media Italia

valo

ri in

%

Stampanti Modem Collegamento ad Internet

Le famiglie con 2 o più PC sono il 13% delle famiglie con PC, con una variazione molto contenuta tra le quattro macro-aree.

N° PC per famiglia (2002)

1,14

1,16

1,13

1,1

1,13

1,071,081,091,1

1,111,121,131,141,151,161,17

Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Media Italia

N° PC per famiglia

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 76

Nonostante la penetrazione della piattaforma informatica sia in continua crescita, il successivo grafico mostra ancora una volta il ritardo accumulato dalle famiglie del Mezzogiorno.

Famiglie con PC in numero assoluto e per aree geografiche (2002)

8.693

6.117

2.576

01.0002.0003.0004.0005.0006.0007.000

8.0009.000

10.000

valo

ri in

mig

liaia

TOTALE FAMIGLIECENTRO-NORDMEZZOGIORNO

Per ciò che riguarda le ragioni che spingono all’utilizzo di Internet, la posta elettronica è diventata in maniera netta la prima motivazione di uso della Rete, con un notevole balzo in avanti rispetto al 2001, seguono la curiosità ed il lavoro e studio. L’uso di Internet per disporre di news e per ottenere informazioni per organizzare il proprio tempo libero sta assumendo una crescente rilevanza. Del tutto marginale, anche se in leggera crescita, è per ora anche l’uso di Internet per fare, direttamente o indirettamente, commercio elettronico e per l’home-banking.

Motivazioni utilizzo Internet (valori in %)

0,2

1,6

1,1

0,7

2,9

3,6

24,1

36,2

27

0 5 10 15 20 25 30 35 40

Navigare/curiosare

Posta elettronica

Lavoro e studio

Informazioni per tempo libero

Attualita’, quotidiani, riviste

Gruppi di discussione

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Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Elaborazione su dati: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 77

3.2.3 Analisi dei fattori sociali, culturali, professionali e tecnologici Analizzando i mercati per macro-regioni, si osserva che il maggior utilizzatore di IT è il Nord Ovest (concentra il 37% dell’intera spesa italiana), grazie soprattutto al contributo di Lombardia e Piemonte, seguito dal Centro (in cui si evidenzia l’elevato valore della spesa del Lazio ed in secondo luogo della Toscana). La spesa in IT risulta, invece, molto bassa al Sud (circa il 13% del dato complessivo italiano) ed in particolare il Molise si evidenzia come regione italiana che spende meno in IT.

Quota mercato IT in Molise sul totale Italia (valore %)

0,2%

99,8%

Molise

Italia

Altro dato preoccupante riguarda il trend del mercato IT in Molise. Come evidenziato nel successivo grafico, dopo l’incremento tra il 2000 ed il 2001, la diminuzione del mercato IT nel Molise è stata piuttosto marcata nel 2002 (-6,2%) e superiore alla diminuzione media registrata in Italia nello stesso periodo (vedi paragrafo precedente).

M e rca to IT in M o l ise i n M ln d i € e V a ria z io n i in % (2000-2002)

45 ,6

47 ,5 48 ,6

44

44 ,545

45 ,5

46

46 ,5

4747 ,5

4848 ,5

49

2000 2001 2002

valo

ri in

Mln

di €

+ 2 ,4%

-6 ,2 %

Stesso discorso può essere fatto per un altro importante indicatore: la spesa IT per occupato.

Fonte: I° Rapporto sul mercato dell’IT nelle Regioni Italiane (2002) - ASSINFORM-NETCONSULTING

Fonte: I° Rapporto sul mercato dell’IT nelle Regioni Italiane - ASSINFORM-NETCONSULTING

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 78

Spesa IT pe r occupato e v ariazioni in % (2000-2002)

469 468

431

400

410

420

430

440

450

460

470

480

2000 2001 2002

valo

ri in

-7,9%

-0,2%

A fronte di una diminuzione del mercato IT, non si registra, tuttavia, una corrispondente diminuzione dell’offerta che risulta pressoché stabile nel 2002 (-0,4% rispetto al 2001).

Impre se att iv e IT in M olise (200-2002)

248249

218

200

210

220

230

240

250

260

2000 2001 2002

Uni

-0,4%

+ 14,2%

Per quanto riguarda più specificatamente la penetrazione delle nuove piattaforme tecnologiche presso i cittadini e le famiglie molisane, i dati statistici raccolti devono essere interpretati alla luce di alcuni fattori sociali (es. struttura familiare, livello del reddito) culturali (es. livello di istruzione), professionali (es. attività svolta dagli occupati) e tecnologici (es. presenza di infrastrutture, reti telematiche, ecc.). Fattore sociale sicuramente interessante nell’analisi della penetrazione delle piattaforme tecnologiche è la struttura familiare. E’ un driver di notevole importanza per comprendere i meccanismi di apertura e diffusione tra gli individui degli apparati informatici e di comunicazione e della relativa cognizione di utilizzo, nonché per comprendere le potenzialità o i fattori di criticità collegati allo sviluppo della “Società dell’Informazione” nelle diverse regioni del Paese. Le tipologie di famiglie in cui e maggiormente concentrata la penetrazione delle nuove piattaforme tecnologiche (in particolare PC ed Internet) sono le seguenti: 1) Le famiglie con figli a scuola, in cui sono molto elevate le motivazioni all'acquisto delle nuove

piattaforme. Esse sono pari al 36% delle famiglie italiane ma assorbono il 52% del parco PC e dispongono del 50% dei collegamenti Internet da casa. La rilevanza di queste famiglie e particolarmente alta nel Mezzogiorno come possiamo vedere dal successivo grafico.

Fonte: I° Rapporto sul mercato dell’IT nelle Regioni Italiane - ASSINFORM-NETCONSULTING

Fonte: I° Rapporto sul mercato dell’IT nelle Regioni Italiane - ASSINFORM-NETCONSULTING

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Versione 4.2.1 Pag 79

Uso PC tra gli studenti (giugno 2000-giugno 2002)

01020304050607080

Hannoun pc in

casa

Usanopc

In casa A casaed a

scuola

Solo incasa

Solo ascuola

Nonusano

pc

valo

ri in

%

Centro Nord 2000Mezzogiorno 2000Centro Nord 2002Mezzogiorno 2002

Penetrazione informatica in famiglie con figli a scuola

66,9

6,8

40,7

59

4,3

21,928,5

34,7

0

10

20

30

40

50

60

70

80

PC 2° PC Internet Stampante

valo

ri in

%

Famiglie con figli a scuola

Altre f amiglie

Confronto famiglie Centro-Nord e Sud

36,5 3640

46,3

24,328

05

101520253035404550

FAMIGLIE CON FIGLI ASCUOLA (%)

FAMIGLIE SENZA FIGLI(%)

FAMIGLIE IN CUIENTRAMBE I GENITORI

LAVORANO (%)

valo

ri in

%

CENTRO-NORD

MEZZOGIORNO

Tale condizione rappresenta, dunque, un’opportunità di sviluppo nell’ambito della “Società dell’Informazione” per gli individui e le famiglie del Mezzogiorno ed in particolare del Molise, che registra un tasso di scolarità (secondaria superiore) maggiore non solo della media riscontrata nel Mezzogiorno, ma anche a quella italiana.

Fonte: Famiglia ℮ multimedialità nel Mezzogiorno - FEDERCOMIN-NICHE CONSULTING

Fonte: Famiglia e multimedialità nel Mezzogiorno - FEDERCOMIN-NICHE CONSULTING

Fonte: Famiglia ℮ multimedialità nel Mezzogiorno - FEDERCOMIN-NICHE CONSULTING

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Versione 4.2.1 Pag 80

Indicatori is t ruzione secondar ia superiore (anno scolast ico 2000-2001)

7783,3

6 7,3

86,2

68,3

9 3,1

0

20

40

60

80

100

Tasso di s colar ità Diplo mat i per 100perso ne

valo

ri in

% Molise

Media Italia Meridionale

MEDIA ITA LIA

2) Le famiglie in cui i due componenti adulti svolgono attività lavorativa, nelle quali sono forti le motivazioni all’acquisto di nuove piattaforme tecnologiche in virtù del livello di reddito più elevato ma anche, e soprattutto, a maggiori esigenze di tipo professionale ed alla maggiore circolazione di esperienze e confronti che si hanno quando in famiglia si riflettono doppie esperienze di lavoro: esse sono pari al 35% delle famiglie italiane ma assorbono il 47% del parco PC e dispongono del 50% dei collegamenti Internet. Questo tipo di famiglie ha una rilevanza nettamente più elevata nelle regioni del Centro-Nord. Le famiglie in cui i due componenti adulti lavorano sono oltre il 39% delle famiglie nel Centro-Nord, mentre non superano il 28% nel Sud. Al contrario di quanto visto precedentemente, tale fenomeno rappresenta un punto di debolezza nella penetrazione delle piattaforme tecnologiche tra gli individui e le famiglie del Sud ed in particolare del Molise che, tradizionalmente, sono caratterizzate da una struttura in cui solo il capo famiglia lavora.

P e ne tra zi o ne i n fo rm a ti ca in fam ig lie co n e n tr am b i i g e ni to ri o ccup a ti (2002)

61,2

8,1

40 ,8

6 3,2

3,6

3 8,131,9

21,9

0

20

40

60

PC 2 PC Inter net S tampante

valo

ri in

%

Entr ambi i genitori lav or ano

Alt re famig lie

3) Le famiglie con più alto numero di componenti: maggiore è il loro numero, maggiore è la

probabilità di avere nuove tecnologie in casa. La differenza nel numero di componenti è legata al numero di figli: essi sono pari a 0,99 per famiglia nel Centro-Nord e 1,41 per famiglia nel Mezzogiorno. Il Mezzogiorno non è stato investito dai fenomeni di elevata denatalità che caratterizzano la famiglia dell’Italia del Centro-Nord, e i figli sono un forte driver nell’ingresso di nuove piattaforme tecnologiche in casa. Come possiamo vedere dal grafico, all’aumentare del numero dei figli per coppia corrisponde una maggiore percentuale delle famiglie del Sud rientranti in tale tipologia. Il Molise segue, seppur con percentuali inferiori, le medie del Sud e, comunque, con valori più elevati della media italiana. Ciò rappresenta sicuramente un fattore di potenziale crescita nella penetrazione di nuove tecnologie tra la popolazione molisana.

Fonte: Annuario ISTAT 2002

Fonte: Annuario ISTAT 2002

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Versione 4.2.1 Pag 81

Confronto famiglie Centro-Nord e Sud

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

DIMENSIONE FAMIGLIA (n°componenti)

FIGLI (n° per f amiglia)

Uni

tà CENTRO-NORD

MEZZOGIORNO

Numero figli per coppia (2002)

39,9

33,1

42,6

12,7

19,6

11,6

45,847,347,4

0

10

20

30

40

50

Molise Media ItaliaMeridionale

MEDIA ITALIA

valo

ri in

% 1 figlio per coppia2 figli per coppia3 e più figli per coppia

Altro fattore importante nell’analisi della penetrazione delle tecnologie ICT tra gli individui è il reddito pro capite. Lo studio dei dati raccolti potrebbe indurre a giustificare il gap nella penetrazione delle nuove piattaforme tecnologiche con la differenza di reddito tra nord e sud del Paese. Tuttavia, tale conclusione non è coerente con alcune importanti considerazioni:

Utilizzo telefono cellulare

50

57,9

53,1

4648505254565860

Molise Media ItaliaMeridionale

MEDIA ITALIAvalo

ri in

% s

u pe

rson

e di

11

anni

e p

Fonte: Famiglia ℮ multimedialità nel Mezzogiorno - FEDERCOMIN-NICHE CONSULTING

Fonte: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

Fonte: Annuario ISTAT 2002

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Versione 4.2.1 Pag 82

a) le nuove tecnologie informatiche e di telecomunicazione hanno, ormai, costi di accesso relativamente bassi e potenzialmente alla portata delle famiglie del Sud:

R ed d ito p ro c a p ite ( 2 0 01 )

9 .7 2 7 9 . 4 7 4

1 2 . 3 0 4

0

2 0 0 0

4 0 0 0

6 0 0 0

8 0 0 0

1 0 0 0 0

1 2 0 0 0

1 4 0 0 0

Re d d ito p ro c a p ite

valo

ri in

€ M o lis e

M e d ia It a lia M e rid io n a le

M EDIA ITA L IA

b) l’analisi più approfondita del contesto mostra che la penetrazione delle tecnologie di

telecomunicazione (televisore, lettore DVD, antenna satellitare, Pay-Tv, telefono cellulare ecc.) è pressoché identica tra Nord e Sud (quindi indipendente dal livello di reddito pro capite), mentre il gap rimane significativo sulle tecnologie informatiche.

Penetrazione apparat i di comunicazione passiva (2000)

4,9

97,5

6,812,2 6,8

62,7

11,1

93,2

64,8

10,7

63,7

96,2

0

20

40

60

80

100

120

Televisore Antennasatellitare

Televideo Abbonamentopay-tv

valo

ri in

% Molise

Media Italia Mer idionale

MEDIA ITALIA

In conclusione, il fattore reddito non sembra essere elemento discriminante nella penetrazione delle nuove tecnologie tra gli individui del Sud, ed in particolare molisani, pur rappresentando un punto di debolezza rispetto al Centro-Nord. Al contrario, sembrerebbe essere un fattore di criticità la minore conoscenza della piattaforma informatica da parte degli individui del Mezzogiorno.

Fonte: Annuario ISTAT 2002

Fonte: Annuario ISTAT 2002

Percentuali utilizzatori PC (2000)

25,722,9

29,6

0

5

10

15

20

25

30

35

Molise Media Italia Meridionale MEDIA ITALIAvalo

ri in

% s

u pe

rson

e di

3 a

nni e

pi

ù

Fonte: Annuario ISTAT 2002

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Versione 4.2.1 Pag 83

Utilizzo posta elettronica (2000)

63,7

54,9

58,6

50 52 54 56 58 60 62 64 66

Molise Media Italia Meridionale MEDIA ITALIA

U t il iz z o In t e r n e t ( 2 0 0 0 )

1 3 , 1

1 8 , 41 4 , 9

0

5

1 0

1 5

2 0

M o l is e M e d ia I t a l ia M e r id io n a le M E D IA IT A L I A

Attività svolte attraverso Internet (2000)

31,3

55,6

44,9

13,4

3,99,6

33,7

22,3

57,4

43,9

17,4

10,5 11

,5

31,3

19,8

59,6

47,1

22,3

9,2 6,9

26,8

0

10

20

30

40

50

60

70

Partecipazi one a chat, newsgroup ecc.

Infor mazioni su gior nali el ett.Ri vi ste ecc

Acquisi re documenti edi nformazioni var ie (banche dati

ecc.)

Uti li zzare servizi (anagr af i ci ,bancar i , orari ecc.)

Far e acqui st i Cercar e l avoro Di ver timento

Molise

Media ItaliaMeridionale

MEDIAITALIA

Fonte: Annuario ISTAT 2002

Fonte: Annuario ISTAT 2002

Fonte: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Versione 4.2.1 Pag 84

Altro fattore di sicuro rilievo nell’analisi della penetrazione dell’ICT presso gli individui e le famiglie molisane è il grado di istruzione della popolazione. Dato che le nuove piattaforme tecnologiche vengono definite ad “attivazione mentale” più che ad “attivazione manuale”, l’importanza di questo driver non va sottovalutata. Al riguardo, dal successivo grafico non emergono sostanziali differenze nel livello di istruzione tra Molise, media Italia meridionale e media Italia.

Popo lazione r esidente d i 6 ann i e d o ltre pe r titolo di studio (2001)

05

1015202530354045

Dot

tora

to,

laur

ea e

dipl

oma

univ

ersi

tario

Mat

urità

Qua

lific

apr

ofes

sion

ale

Lice

nza

med

ia

Lice

nza

elem

enta

re

valo

ri in

% Mol is e

Media Ita l ia Mer id ionale

MED IA ITALIA

Il grado di istruzione, quindi, non rappresenta un punto di debolezza in Molise per ciò che riguarda la penetrazione delle nuove piattaforme tecnologiche. Considerando ora la ripartizione per fasce di età della popolazione residente, emerge un altro fattore di interesse sul quale vale la pena soffermarsi. La percentuale maggiore di utilizzatori della piattaforma informatica (in particolare PC) è compresa in una fascia di età tra gli 11 ed i 25 anni, tradizionalmente più “aperta” alle nuove tecnologie.

Utilizzatori di PC da casa (2002)

11,7

44,7

57,2

52,9

47,2

37,9

25,2

17,5

9,8

53,8

47,1

31,5

21,6

11,7

62,2

3939,9

7,3

42,5

9,6

55,5

50,2

29,6

18,4

11,9

5,9

0

10

20

30

40

50

60

70

Fino a 10anni

11-1 4 anni 15 -17 anni 18-2 4 anni 25 -34 anni 35-4 4 anni 45 -54 anni 55-6 4 anni Oltr e 6 4anni

valo

ri in

% Uomini

Donne

Totale

Fonte: Annuario ISTAT 2002

Fonte: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 85

Se consideriamo la struttura demografica della popolazione residente (fino a 25 anni per semplicità di analisi) nella regione Molise notiamo che, per la stessa fascia di età, le percentuali sono superiori alla media italiana.

Po p olazion e re side n te pe r c lasse di e tà (f in o a 25 ann i) An n o 2001

0 ,00%

2 ,00%

4 ,00%

6 ,00%

8 ,00%

10 ,00%

12 ,00%

14 ,00%

Meno di 1

da 1 a 4

da 5 a 9

da 10 a 14

da 15 a 24

Molis e

ITA LIA

Ciò costituisce un punto di forza per la diffusione della cultura e dell’utilizzo delle nuove tecnologie nella regione Molise. L’analisi dei fattori tecnologici nella regione Molise (limitando il campo alle reti telefoniche ed alle infrastrutture telematiche) evidenzia un punto di debolezza. Prendendo in considerazione, ad esempio, la percentuale di penetrazione della banda larga nelle regioni del Sud, emerge un notevole ritardo rispetto al resto del Paese.

P e ne tra z io ne B an d a La r g a in f am ig lia p e r a r e a ge o gr a fi ca (2 00 2 )

00 ,5

11 ,5

22 ,5

33 ,5

44 ,5

5

N o rd O ve s t N o rd E s t C e n tro S ud e Iso l e M e d ia It al i a

valo

ri in

%

Le reti telefoniche (sia fisse che mobili) e le infrastrutture telematiche rappresentano sicuramente un volano nello sviluppo e diffusione delle nuove piattaforme tecnologiche. La possibilità di sfruttare tutte le applicazioni offerte da Internet (acquisti on line, videoconferenze, partecipazione a forum, interazione remota con la Pubblica Amministrazione, eLearning, ecc.), così come l’utilizzo delle più avanzate funzioni della telefonia mobile e dei dispositivi informatici portatili (connessioni ad Internet, possibilità di ricevere ed inoltrare e-mail, video ed altri tipi di dati tramite rete telefonica mobile) necessitano di infrastrutture tecnologiche che supportino il processo in atto di integrazione e sviluppo dei sistemi di comunicazione. Le stesse iniziative della Commissione Europea pongono tra gli interventi prioritari nei paesi dell’Unione Europea lo sviluppo della banda larga, confermando la convinzione ormai diffusa a livello internazionale

Fonte: Annuario ISTAT 2002

Fonte: Rapporto Federcomin-Anie, e-family 2002

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 86

che la presenza di un’offerta di infrastrutture e servizi a banda larga sia fondamentale per lo sviluppo della Società dell’Informazione che ha una delle sue espressioni più evidenti nel fenomeno del commercio elettronico e, più genericamente, nell’utilizzazione della rete e delle altre tecnologie della comunicazione a fini di utilità personale o di business, per creare quel “villaggio globale” in grado di ricomporre gradualmente le fratture fra le diverse aree del pianeta. Dall’analisi dell’Istituto Tagliacarne (Osservatorio Economico del Molise 2003) risulta carente la distribuzione sul territorio di reti per la telefonia e la telematica.

Indicatore della dotazione di Strutture e reti per la telefonia e la telematica nel Molise e nel

Mezzogiorno (ITALIA=100) anno 2001

36

65

0

20

40

60

80

Molise Mezzogiorno

Indicatore della dotazione di Strutture e reti per la telefonia e la telematica nel Molise e nel

Mezzogiorno (ITALIA=100) anno 1991

40,4

67,4

0

20

40

60

80

Molise Mezzogiorno

Inoltre, analizzando i dati della copertura regionale in fibra ottica, il gap di infrastrutture tecnologiche appare ancora più evidente.

Copertura regionale backbone in fibra ottica (settembre 2002)

Copertura regionale servizi ADSL(settembre 2002)

Fonte: Osservatorio Banda Larga 2002 –BETWEEN

Fonte: Osservatorio Banda Larga 2002 –BETWEEN

Fonte: Osservatorio Banda Larga 2002 –BETWEEN

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Versione 4.2.1 Pag 87

3.2.4 Analisi SWOT L’analisi SWOT, come sintesi dell’elaborazione dei dati circa la diffusione delle tecnologie ICT tra i cittadini della regione Molise, è riassunta nella seguente tabella ed ha lo scopo di evidenziare quali sono i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e le minacce su cui porre particolare attenzione per favorire lo sviluppo della “Società dell’Informazione”.

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

Forza lavoro caratterizzata da ampia presenza del segmento giovane

Basso livello di spesa IT per occupato

Elevato tasso di scolarizzazione

Reddito pro capite inferiore alla media italiana

Attitudine al consumo di tecnologia TLC sostanzialmente in linea con la media del Paese

Scarsa dotazione di strutture e reti per la telefonia e la telematica

Scarso utilizzo piattaforme IT

Scarso utilizzo di Internet (in particolare per ciò che riguarda gli acquisti on-line e l'utilizzo dei servizi in rete della P.A.)

Scarsa conoscenza circa l’utilizzo delle piattaforme informatiche

Scarsa disponibilità di competenze tecniche e scientifiche di alto profilo nel settore della Tecnologia dell'Informazione

OPPORTUNITA' MINACCE

Numero di componenti familiari (figli) più alto della media nazionale

Assenza di progetti TLC consolidati o in via di consolidamento

Definizione ed approvazione di iniziative regionali nell'ambito dell'eGovernment e della "Società dell'Informazione"

Saldo migratorio negativo (in particolare, gli studenti universitari, che frequentano corsi di laurea fuori regione, difficilmente rientrano in Molise una volta terminati gli studi)

Sostanziale stabilità nell'ammontare delle "forze

lavoro" rispetto al trend italiano che registra, invece, un incremento di quasi 6 punti percentuali

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3.3 Utilizzo delle ICT nelle Pubbliche Amministrazioni Locali 3.3.1 Indicatori, metodologia di analisi e fonti informative Nell’analisi dello scenario situazione della Pubblica Amministrazione si è tenuto conto degli indicatori definiti per il Piano di Azione eEurope. Tali indicatori hanno lo scopo di evidenziare i risultati delle politiche e delle azioni nazionali e regionali in materia di Società dell’Informazione, e di effettuare le conseguenti analisi comparative (Benchmarking) tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Con la comunicazione COM (2002) 62 del 5.2.2002, la Commissione ha presentato il documento eEurope Benchmarching Report contenente una panoramica completa dei risultati di tale analisi comparativa, con l’obiettivo di illustrare lo stato di avanzamento delle politiche all’evoluzione del mercato e trarre alcune conclusioni per l’ultimo anno del Piano di Azione eEurope 2002. La metodologia di analisi seguita ha utilizzato due strumenti di indagine: - ricerche e studi field - dati ed informazioni desk. 1. L’analisi sul campo è stata realizzata tramite l’attività di audit della percezione che testimoni privilegiati ed imprese hanno del contesto locale, con particolare riferimento alla situazione delle tecnologie ICT nel territorio regionale. Come noto, l’attività di audit rappresenta un utile strumento di comprensione della percezione che gli attori locali hanno del territorio in cui operano. I risultati dell’audit, da un lato, supportano la definizione delle aree di forza e debolezza, dall’altro, offrono indicazioni sulle direttrici da seguire nelle strategie di programmazione per colmare eventuali lacune relative allo stato di avanzamento nell’attuazione della strategia per la Società dell’Informazione nella Regione Molise. Lo studio ha avuto un duplice obiettivo: 1) raccogliere dati oggettivi sullo stato di informatizzazione degli enti; 2) rilevare la percezione che i soggetti intervistati hanno del contesto ICT nella Regione Molise e delle azioni da intraprendere in via prioritaria. L’indagine è stata condotta su un panel di imprese e di testimoni privilegiati della Pubblica Amministrazione, associazioni di categoria e sindacali, consorzi, ecc. 2. L’attività di audit è stata integrata con fonti informative desk, essenzialmente costituite da studi, rapporti ed analisi di settore. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si citano le seguenti fonti da cui sono state attinte le informazioni: - dati Istat; - rapporti Assinform; - sito web eEurope; - rapporti e relazioni Aipa; - rapporti Censis-RUR; - rapporti Federcomin. 3.3.2 Analisi dei divari regionali ed extraregionali Prima di procedere ad una ricognizione sistematica sullo “stato dell’arte” delle tecnologie ICT nella Regione Molise ed al confronto con le altre realtà del Paese, appare utile premettere alcune brevi considerazioni di carattere generale. L’incontro tra la grande Rete e la Pubblica Amministrazione risale al 1998; da allora sono stati compiuti molti passi avanti ed i servizi pubblici, pur con i divari regionali di cui infra, grazie anche alle leggi sulla semplificazione amministrativa, hanno raggiunto una presenza in Rete paragonabile a quella dei Paesi europei più avanzati tecnologicamente. Secondo la consueta analisi annuale delle Città digitali in Italia (7° Rapporto Rur, Dipartimento della Funzione Pubblica, Formez e Censis, 2002), la diffusione dei siti web delle pubbliche amministrazioni locali è ormai prossima al completamento: tutte le regioni e le province, infatti, hanno un sito Internet mentre tra i comuni capoluogo di provincia si lamenta una sola assenza. A livello nazionale, si registra che i comuni con più di 5.000 abitanti che hanno un sito sono il 68,5% del totale, contro il 62,9% del 2001 e il 46,3 del 2000. La crescita e la diffusione di Internet rappresentano per la Pubblica Amministrazione italiana una sfida e una potente leva innovativa: venendo a mancare l’alibi tecnologico, la P.A. deve cambiare le modalità di erogazione dei propri servizi al cittadino, che diviene finalmente utente a pieno titolo di servizi amministrativi e sociali.

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Servizi di base disponibili online

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

IRL

FINNOR F P I A B CH

apr-02ott-01

I servizi della Pubblica Amministrazione disponibili sulla Rete possono essere raggruppati in quattro livelli, a seconda del tipo di flusso informativo che adottano rispetto all’utente:

- servizi di base che offrono informazioni generiche non personalizzate; - servizi che offrono la possibilità di scaricare moduli; - servizi che danno la possibilità di rinviare i moduli grazie ad un processo di elaborazione elettronica; - infine, servizi più avanzati che permettono di effettuare in modo completamente automatizzato

operazioni e transazioni tra le amministrazioni e cittadini ed imprese. Studi recenti indicano che la strada per raggiungere la quarta categoria di servizi, e di conseguenza per poter contare su veri e propri interscambi tra le amministrazioni e i loro utenti, è ancora lunga. In effetti, i dati evidenziano che in Europa la maggior parte dei siti web delle amministrazioni pubbliche raggiunge il secondo dei quattro livelli sopra identificati, consentendo di scaricare moduli per via elettronica, mentre solo una piccola minoranza di essi permette anche di rinviarli automaticamente. Due sono essenzialmente le spinte che inducono la P.A. a rivolgere un’attenzione vieppiù crescente al fenomeno Internet. La prima, di carattere interno, riguarda la spinta all’uso della rete da parte dell’Unione Europea. La Commissione ed i Ministri della Funzione Pubblica, nel quadro del programma eEurope, hanno decisamente puntato allo sviluppo di servizi di on-line, divenuti oggetto anche di comparazione internazionale. Alcuni dei 23 indicatori adottati nell’ambito del citato programma riguardano infatti espressamente la disponibilità di servizi telematici. In particolare, due dei principali indicatori di eGovernment, che saranno oggetto di benchmarking tra i partner comunitari, misurano: 1) la “percentuale di servizi pubblici di base disponibili in linea”; 2) “l’utilizzo di servizi pubblici in linea per l’acquisizione di informazioni e/o l’invio di moduli”. L’altra spinta, di carattere esterno, è rappresentata invece dalla crescita della domanda da parte degli utenti. In particolare, nell’Unione europea nel 2000, il numero di utenti Internet ha raggiunto i 123 milioni di persone, con un tasso di diffusione tra la popolazione superiore ai 15 anni che è salito dal 26 al 32%. In Italia, nello stesso periodo, i “navigatori” sono passati da 13 a 14 milioni, con un tasso di diffusione del 25,2%. La sfida è ora diffondere e mettere a disposizione degli utenti non solo i tradizionali servizi informativi e comunicativi, ma i più evoluti servizi transazionali. Sotto questo profilo, sono emblematici i dati dall’eEurope Benchmarking Report (supra, paragrafo 3.3.1), secondo il quale il livello di disponibilità on-line per i 20 servizi (8 rivolti alle imprese e 12 destinati ai cittadini) erogati dalla Pubblica Amministrazione sono ancora ben lontani dal proporre una piena interazione elettronica. La tabella che segue mostra il livello medio di disponibilità on-line per i 20 servizi in questione, ovvero la possibilità di effettuare on-line le operazioni di sportello.

Fonte: Commissione europea (studio di Cap Gemini Ernest & Young) Nel grafico, le percentuali indicano il livello medio di disponibilità dei 20 servizi in base alla classificazione nei quattro livelli sopra richiamati (servizi informativi, scarico e presentazione moduli on-line, evasione dell’intera pratica, sicurezza delle transazioni in rete). L’Italia, pur conseguendo un incremento del livello

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di disponibilità di servizi in rete (+ 12% nel periodo ottobre ’01-aprile ’02), occupa una posizione intermedia tra i partner europei, ben staccata da paesi come l’Irlanda e la Spagna. Nel complesso, l’analisi comparativa ha messo in luce nuovi problemi collegati all’uso di Internet: - necessità di passare alla tecnologia a banda larga; - scarsa diffusione di Internet nei curricula scolastici; - i servizi pubblici on-line sono ben lontani da una vera interattività elettronica. Queste ragioni hanno spinto al prolungamento dell’iniziativa eEurope oltre il 2002, allo scopo di promuovere ulteriormente la disponibilità e l’uso efficace di Internet ed investire nelle risorse umane e nelle competenze. E’ stato quindi lanciato il Piano eEurope 2005, che contiene interessanti novità allo scopo di promuovere servizi, applicazioni e contenuti sicuri basati su un’infrastruttura a banda larga diffusa, con il riconoscimento dell’importanza dell’accesso garantito a tutti e della disponibilità di strumenti e modalità di contatto con l’amministrazione, non limitate al solo utilizzo del computer ma con un approccio multicanale con strumenti come l’sms e il wap. Ma l’aspetto più rilevante, come sopra si accennava, è forse il tema dell’interoperabilità tra Pubblica Amministrazione, cittadino e associazioni di categoria con funzioni pubbliche. Interoperare significa mettere a disposizione dell’Ente che li richiede, e ne ha legittimamente titolo, i propri servizi e i propri dati. In questo senso, le amministrazioni locali agiscono da front office, garantendo al cittadino l’accesso ai servizi, e si collegano poi alle amministrazioni centrali per portare avanti il procedimento amministrativo attivato dal cittadino. Nella prospettiva di una maggiore diffusione dei servizi in Rete appare positiva la nascita, nel 2002, di una nuova tendenza in materia di erogazione dei servizi on-line, e cioè il passaggio dai siti istituzionali ai portali orientati ai servizi, spesso realizzati attraverso la collaborazione tra Enti Locali e aziende private (utilities, banche, camere di commercio, ASL, ecc.). Tale novità potrebbe rappresentare lo strumento idoneo a garantire il passaggio completo dalla dimensione “informativa” alla dimensione “transattiva” dei servizi on-line. Allo stato, infatti, la disponibilità di transazioni resta appannaggio di poche, nessuna in Molise, affermate realtà del centro-nord che da tempo hanno intrapreso un efficace percorso di innovazione. Al di là di queste punte di eccellenza, quindi, il livello medio di interazione dei servizi non supera di molto la semplice presenza di informazioni: inoltrare un richiesta, effettuare un pagamento o richiedere un certificato collegandosi da casa rappresentano ancora, per la stragrande maggioranza di cittadini ed imprese, solo una interessante prospettiva. Per incrementare l’offerta di servizi e la fruibilità da parte dell’utenza, la P.A. pone sempre più l’attenzione ad aspetti quali accessibilità ed usabilità nella realizzazione dei siti web a carattere istituzionale rivolti alla cittadinanza. Su questo tema, è intervenuto il Governo centrale per mezzo della direttiva “Per la conoscenza e l’uso del dominio Internet .gov.it e l’efficace interazione del Portale Italia.gov.it con le amministrazioni”. Nella direttiva si afferma che i siti della P.A. devono essere conformi al livello A degli standard elaborati dal W3C/WAI che, pur non essendo un Ente governativo, è seguito da numerose istituzioni e dalla stessa Unione Europea. Nella tabella che segue, con riferimento alla PAL italiana, sono riportati i livelli di interazione (informazioni, one way, two way e transazioni) dei servizi on-line per categoria di ente locale, in base ai parametri utilizzati dall’Unione Europea.

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Presenza e livelli di interazione dei servizi al cittadino e alle imprese per ciascuna Tipologia di ente territoriale (v.a. e val. %)

Tipologia di servizio Assente Informa- Interazione Interazione Transazione Zioni one way two way Regioni v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. Bandi e concorsi - 1 18 1 - Servizi sociali 2 7 10 1 - Sistema del lavoro 1 6 9 4 - Formazione professionale - 3 14 2 1 Imposizione fiscale 7 8 3 1 1 Trasporti pubblici e mobilità 2 11 4 3 - Servizi culturali - 5 4 9 2 Urbanistica 4 9 7 - - Sanità 2 15 1 2 - Istruzione 5 9 6 - - Autocertificazione 4 7 7 2 - Acquisto on line prodotti 19 1 - - - EProcurement 5 5 1 4 1 Altri servizi 5 2 3 6 4

Province Bandi e concorsi 7 4 89 - - Servizi sociali 36 45 18 1 - Sistema del lavoro locale 18 26 47 8 1 Formazione professionale 23 19 56 1 1 Imposizione fiscale 69 22 7 - 2 Trasporti pubblici e mobilità 23 60 13 2 2 Servizi culturali 7 53 9 31 - Urbanistica 51 31 40 4 1 Sanità 88 11 1 - - Istruzione 51 41 8 - - Autocertifcazione 39 33 26 2 - Acquisto on line prodotti 99 - 1 - - eProcurement 98 1 - - 1 Altri servizi 81 4 1 13 1

Comuni capoluogo Bandi e concorsi 12,7 24,5 62,8 - - Servizi sociali 19,6 49 31,4 - - Sistema del lavoro 36,3 51 7,8 3,9 1 Formazione professionale 44,1 48,1 7,8 - - Imposizione fiscale 8,8 29,4 24,6 17,6 19,6 Trasporti pubblici e mobilità 17,6 74,5 6,9 1 - Servizi culturali 6,9 61,8 3,9 19,6 7,8 Urbanistica 25,5 30,4 39,2 3,9 1 Sanità 60,7 36,3 2 1 - Istruzione 31,4 41,2 26,5 1 - Autocertificazione 22,5 13,7 51 11,8 1 Acquisto ori line prodotti 99 - 1 - - Altri servizi 78,4 - 2 9,8 9,8 eProcurement 96,1 1 - - 2,9 Fonte: Le Città Digitali in Italia, 7° Rapporto, 2002.

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Del resto, è chiara la richiesta che proviene dall’utenza, come si evince dal grafico che segue:

Opinione degli intervistati su quali servizi e contenuti debba offrire la Pubblica Amministrazione tramite Internet (Val. %)

Fonte: Indagine Censis-Unicab, 2000

L’attenzione degli utenti è chiaramente rivolta a servizi di tipo interattivo, che rappresentano perciò i principali strumenti su cui incentrare il processo di innovazione della P.A.. Il cittadino dovrà poter comunicare solo una volta gli eventi significativi (nascita di un figlio, cambiamento di residenza) senza dover ripetere la comunicazione a tutte le amministrazioni potenzialmente interessate: il sistema dovrà provvedere a propagare automaticamente questa informazione, lungo un percorso fortemente caratterizzato da strumenti informatici pienamente integrati mediante Internet. Per l’analisi dei servizi on-line offerti dalle pubbliche amministrazioni locali, con i relativi divari regionali, si rimanda ai pertinenti paragrafi 3.3.3, 3.3.4 e 3.3.5. Con riferimento al processo di informatizzazione ed ai divari tra le amministrazioni regionali, sono stati utilizzati i dati del Rapporto 1998 – 1999 sullo Stato di Informatizzazione delle Regioni e delle Province autonome. Le informazioni del Rapporto relative al processo di informatizzazione riguardano tre aspetti essenziali: - risorse finanziarie; - risorse umane; - risorse tecnologiche. 1. Relativamente all’amministrazione regionale del Molise, nel biennio 1998-1999, la spesa complessiva IT nella Regione Molise, rappresentando lo 0,3% della spesa totale regionale, in linea con il valore medio di tutte le regioni e province autonome, ha mostrato una dinamica positiva. La Regione si avvale di servizi di outsourcing per la gestione, manutenzione e sviluppo del proprio sistema informativo, per questo circa il 96% della spesa IT è destinata alla spesa esterna, ossia all’acquisizione di beni e servizi. Questi ultimi, nello specifico, sono stati destinati per la quasi totalità alle attività di gestione e manutenzione del sistema (93%), mentre l’impegno nelle attività di sviluppo è solo residuale ed in ulteriore diminuzione nel biennio,

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passando dal 9,2% del 1998 al 7% del 1999. Il patrimonio tecnologico, negli anni esaminati, evidenzia un trend in crescita e risulta anche rinnovato nella sua composizione. Il numero di postazioni di lavoro disponibili su 100 dipendenti si attesta, nel 1998, su circa 66 ed aumenta, l’anno successivo, a 78, valore nettamente superiore al corrispettivo della media su tutte le regioni e province autonome. Si registra, inoltre, una completa sostituzione dei personal computer di tipo stand alone con personal computer collegati in rete. La spesa complessiva destinata all’IT nel biennio 1998-1999 ha mostrato un andamento crescente, segnando una variazione positiva pari al 4,4% nel 1998 e al 9,2% nel 1999, anno in cui si è attestata sui 5,2 miliardi di lire (nel 2002, il livello della spesa è di oltre 3 Meuro, con un +8,35% sul 2001). Tale ammontare ha rappresentato, nel periodo osservato, circa lo 0,3% del totale della spesa regionale, valore in linea con la media regionale. Anche la spesa IT per dipendente ha mostrato un andamento crescente, attestandosi sui 5,4 milioni nel 1998 e 6 milioni nel 1999, registrando quindi valori inferiori alla media del complesso delle regioni e province autonome rilevate, ma leggermente superiori a quelli delle pubbliche amministrazioni centrali. Diminuisce, invece, la spesa per postazione di lavoro da 8,2 a 7,7 milioni di lire fra il 1998 e il 1999. La spesa esterna, cioè la spesa destinata all’acquisto di beni e servizi, ha assorbito il 95,8% nel 1998 e il 96,1% nel 1999 dell’intera spesa IT; il residuale è stato destinato alla spesa interna, rappresentata esclusivamente dal costo del personale IT che opera presso l’Ente. Nel 2002, l’acquisizione di procedure software ha assorbito la “fetta” maggiore della spesa IT, a seguire hardware, infrastrutture di rete e potenziamento Intranet. La ripartizione della spesa esterna IT tra attività di sviluppo e attività di gestione e manutenzione risulta fortemente sbilanciata verso queste ultime, che assorbono una quota pari al 90,8% della spesa totale IT nel 1998 e 93% nel 1999. La ripartizione della spesa totale IT tra spesa esterna ed interna, del resto, riflette il fatto che la Regione affida ad una società esterna la gestione e la manutenzione del proprio sistema informativo. 2. Il numero di addetti IT della Regione Molise, compresi quelli che di fatto svolgono tale attività pur non essendo inquadrati in un profilo informatico, è stato di solo due unità, entrambe impiegate in attività di coordinamento, pianificazione e controllo. Il loro costo unitario medio per addetto si è attestato, nel biennio osservato, sui 100 milioni. 3. Il patrimonio informatico, infine, risulta in espansione sia nel numero di mainframe, che nel 1999 passa da una a due unità, cui corrisponde una capacità dischi di 87 gigabyte, sia nel numero di postazioni di lavoro informatizzate, che, per il 1999, si attesta su 78 postazioni ogni 100 dipendenti. Per quanto riguarda, invece i personal computer, si registra un trend crescente di quelli collegati in rete che nel 1999, sostituiscono completamente quelli di tipo stand alone, passando dai 460 del 1998 ai 550 del 1999; il numero di terminali, invece, si è mantenuto piuttosto costante nel biennio in esame (115 nel 1998 e 120 nel 1999). La Regione ha diverse forme di collegamento telematico, del tipo terminale remoto, tramite posta elettronica e servizi applicativi, con organi costituzionali e amministrazioni indipendenti dello Stato, enti pubblici assistenziali e università, con le amministrazioni locali, con la banca tesoriera e con organismi internazionali. Di seguito vengono riportate alcune tabelle con indicatori sul Molise.

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Indicatori di spesa per IT nel Molise, nelle regioni e province autonome (RPA) e nelle pubbliche amministrazioni centrali (PAC). Anni 1998 e 1999 (milioni di lire e valori percentuali)

Indicatori Molise RPA PAC

1998 1999 1998 1999 1998 1999Spesa IT sul totale Della Spesa (%) 0,30 0,30 0,27 0,31 0,34 0,39Spesa IT per dipendente (Ml Lire) 5,43 5,99 8,57 9,54 5,00 5,60Spesa IT per postazione di lavoro (Ml Lire) 8,22 7,71 14,32 14,14 14,60 13,60Spesa IT per attività di autoamministrazione sul totale spesa IT (%) 40,00 - 38,57 38,88 - - Spesa IT per attività istituzionali sul totale della spesa (%) 60,00 - 61,43 61,12 - - Spesa IT per sviluppo su totale della spesa esterna (%) 9,17 7,05 43,56 45,47 42,00 49,50Spesa IT per gestione e manutenzione su totale spesa esterna (%) 90,83 92,95 56,44 54,53 58,00 50,50Spesa IT interna sul totale della spesa IT (%) 4,23 3,87 13,71 13,32 19,90 20,70Spesa IT esterna sul totale della spesa IT (%) 95,77 96,13 86,29 86,68 80,10 79,30Spesa IT(variazione % rispetto all'anno precedente) 4,39 9,24 16,30 12,04 1,40 8,60Fonte: AIPA, Lo stato dell'informatizzazione nelle regioni e nelle province autonome 1998-1999

Indicatori tecnologici nel Molise, nelle regioni e province autonome (RPA) e nelle pubbliche amministrazioni centrali (PAC). Anni 1998 e 1999.

Indicatori Molise RPA PAC 1998 1999 1998 1999 1998 1999Capacità di memorizzazione per postazione di lavoro (Gbyte) 0,12 0,13 0,25 0,31 0,35 0,46Capacità di memorizzazione per dipendente(Gbyte) 0,08 0,1 0,15 0,21 0,12 0,19Rapporto tra terminali e postazioni di lavoro (%) 20,00 17,91 8,25 6,20 14,00 6,00Rapporto tra personal computer in rete e pc totali (%) 100,00 100,00 72,11 81,25 54,00 68,00Fonte: AIPA, Lo stato dell'informatizzazione nelle regioni e nelle province autonome 1998-1999

Indicatori organizzativi nel Molise, nelle regioni e province autonome (RPA) e nelle pubbliche amministrazioni centrali (PAC). Anni 1998 e 1999.

Indicatori Molise RPA PAC 1998 1999 1998 1999 1998 1999

Addetti IT sul totale addetti (%) 0,23 0,23 1,86 1,92 2,00 2,42Postazioni di lavoro per dipendente (%) 66,09 77,73 59,87 67,49 34,00 37,00Addetti IT (variazione %) 0,00 0,00 13,70 3,71 22,24 20,70Fonte: AIPA, Lo stato dell'informatizzazione nelle regioni e nelle province autonome 1998-1999

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Analisi dei divari regionali ed extraregionali

Ai fini dell’analisi dei divari regionali ed extraregionali sono stati utilizzati i dati contenuti nel rapporto 2002 sulle “Città digitali” elaborato dalla Rur, in collaborazione con il dipartimento della Funzione Pubblica, Formez e Censis. Nel Rapporto (il 7°), sono stati sottoposti a rilevazione diretta oltre 500 siti istituzionali di Regioni, Province e Comuni attraverso una griglia di valutazione di oltre 120 indicatori. Il dato principale emerso dal rapporto è la crescita esponenziale della presenza in linea di siti web, presenza che giunge ormai praticamente al completamento, come si evince dal grafico che segue. Tutte le Regioni e le Province hanno un sito Internet, mentre tra i Comuni capoluogo si registra una sola assenza. A livello nazionale, i Comuni con più di 5.000 abitanti che hanno un sito sono il 68,5% del totale, contro il 62,9% del 2001 e il 46,3% del 2000. Il Rapporto Rur, inoltre, mostra come, finita l’epoca dello spontaneismo, sia iniziato il momento della progettazione. L’erogazione dei servizi on-line, auspicata come già visto dalla UE e dal Governo nazionale, richiede collaborazione e scambi, con la realizzazione di una rete di soggetti. Già nel corso del 2002 molte amministrazioni locali si sono unite per partecipare al bando di eGovernment e le molte che hanno ottenuto i finanziamenti si trovano oggi a collaborare per la realizzazione dei progetti. La risposta degli Enti molisani al 1° avviso per l’eGovernment ha visto la presentazione di 8 progetti coordinati da un ente regionale (e la partecipazione ad altri 6 progetti a coordinamento extraregionale) di cui 2 ammessi a cofinanziamento: “comunimolisani” e “Rete regione Molise”, per un cofinanziamento totale di quasi 2 milioni di euro.

I siti Internet delle PA locali

0

50

100

150

200

250

300

Regioni Province Comunicapoluogo

Altri comuni

v.a.Percentuale

Fonte: Le Città Digitali in Italia, 7° Rapporto 2002

Il rapporto Città digitali ha elaborato un indice o rating sintetico sulla base di 120 indicatori utilizzati in sede di rilevazione diretta effettuata sui siti istituzionali della Pubblica Amministrazione locale. Gli enti sono stati classificati secondo punteggi ottenuti per ciascuno dei 6 seguenti indici settoriali: - Contenuti istituzionali e trasparenza amministrativa, la capacità informativa a livello istituzionale dei

siti analizzati. - Qualità e interattività dei servizi, la disponibilità di informazioni o di procedure di transazione

riguardanti i servizi on-line. - Usabilità e accessibilità, la facilità di accesso e reperibilità delle informazioni. - Cooperazione, relazionalità e communities, la relazionalità espressa dal sito istituzionale, come

capacità di interazione a vari livelli sul territorio. - Marketing territoriale, la presenza di contenuti riferiti all’offerta turistica e alle possibilità di

investimento sul territorio. - Professionalizzazione dei dispositivi tecnologici, la qualità tecnologica dei siti.

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Il grafico che segue espone i risultati dell’indagine relativamente alle amministrazioni regionali, con raffronto rispetto alla rilevazione dell’anno precedente (Rating regionali).

R ating

V alore indice V alore indice settoriale

sintetico

2002 2001 E nte 2002 C ontenu ti Q ualità U sab ilità e C ooperazion i M arketing Q ualità

istituzionalidei

servizi accessib ilitàe

relazionalità territo riale tecno logica

1 3 L iguria 79 86 69 71 77 78 57 2 1 E m ilia-R o m agna 71 84 57 52 65 68 64 3 2 Toscana 70 81 45 52 74 59 75 4 7 Lo m bard ia 65 77 60 45 37 62 90 4 5 P iem onte 65 73 59 46 52 67 76 4 6 V alle d 'A osta 65 81 52 80 52 56 63 5 8 V eneto 64 61 46 76 52 63 82 6 6 M arche 63 84 52 45 54 69 63 7 4 F riu li V .G . 60 76 51 50 42 49 73 8 11 S icilia 58 81 39 51 37 50 84 9 8 Sardegna 57 50 25 59 69 52 78

10 9 Lazio 55 78 45 52 22 54 77 10 12 Puglia 55 64 37 49 57 41 82 10 8 U m bria 55 52 42 48 43 66 68 11 9 A bruzzo 53 57 39 33 57 61 70 12 10 B asilicata 52 78 59 30 17 57 71 13 14 C am pania 50 63 45 50 42 25 77 14 12 M olise 46 51 27 46 28 37 87 15 15 C alabria 43 71 29 37 20 35 67

16 13 Tren tino A . A dige 42 52 27 34 41 18 82

Fonte : Le C ittà d ig ita li, 7 ° R apporto , 2002 Il Molise, inteso come Ente Regione, ha riportato un indice sintetico di 46, in terz’ultima posizione nella graduatoria nazionale. Occupa la posizione rating 14, in calo rispetto al Rapporto 2001 (12). Con riferimento alle Amministrazioni provinciali italiane (in totale 102) invece, la prima posizione è occupata dalla Provincia di Bologna con un indice sintetico di 71. Le Province molisane registrano risultati contrastanti: mentre la Provincia di Campobasso conquista un valore sintetico di 52 con un rating di 16, in calo rispetto al 2001 (13), la Provincia di Isernia riporta un indice sintetico di 35 ed un rating di 33, in flessione rispetto alla precedente rilevazione annuale (27). Infine, nella classifica dei comuni capoluogo (in totale 103), le Amministrazioni comunali molisane (Campobasso ed Isernia) conseguono posizioni non troppo lusinghiere, a conferma di una presenza online più recente e sicuramente da affinare. Il comune di Campobasso ottiene l’indice sintetico 44 ed un rating di 28 rispetto al 27 del 2001, mentre il comune di Isernia si posiziona nella parte bassa della classifica, con un indice di 31 ed un rating di 40 rispetto al 34 della precedente indagine annuale. Il comune di Bologna si conferma primo comune capoluogo in quanto servizi pubblici erogati on-line, grazie anche all’esperienza accumulata durante gli anni unita ad una persistente e sempre più coordinata strategia d’azione su Internet. I grafici che seguono consentono di apprezzare, per tipologia di Ente, i divari regionali emersi dall’indagine Rur, Censis, Formez e Dipartimento della Funzione Pubblica.

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Classificazione delle regioni secondo l’indice sintetico

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Classificazione delle province secondo l’indice sintetico

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Un cenno particolare va dedicato alle realtà comunali, attesa la loro importanza in veste di prima interfaccia di cittadini ed imprese grazie al loro inserimento nel territorio. Si tratta delle pubbliche amministrazioni più vicine agli utenti e, quindi, di quelle che hanno maggior interesse e necessità di soddisfare le esigenze sia di coloro che vivono sul territorio di competenza, sia di chi entra nella stessa area solo occasionalmente. Da parte di questi enti è, quindi, necessario un uso intelligente di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi quelli basati sulle tecnologie ICT, e su Internet in particolare. La realtà molisana, tuttavia, presenta un profilo tutto particolare ed il divario che separa i comuni capoluogo rispetto alle amministrazioni di altre realtà del Paese si dilata con riferimento all’universo dei comuni molisani. Si tratta, per oltre il 90%, di enti piccolissimi con popolazione residente fino a 5.000 abitanti (Censimento 2001), situati nelle aree più remote della regione e che registrano fenomeni di abbandono e spopolamento. E’ evidente che, in tali realtà, complice anche la popolazione in

Classificazione delle regioni secondo la media degli indici sintetici dei comuni capoluogo

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maggioranza composta di anziani, l’utilizzo delle ICT è limitata ai processi interni, con assoluta, se non esclusiva, prevalenza della gestione contabile ed economale, come meglio si metterà in evidenza nel successivi paragrafi. Di qui l’importanza dei consorzi intercomunali o le unioni di comuni piccolissimi, che hanno proprio lo scopo di mettere a disposizione le nuove tecnologie informatiche anche degli enti minori, con bilanci limitati che non consentono gli indispensabili investimenti per accedere alle opportunità offerte dalle stesse tecnologie. Si riporta, per consentire di inquadrare la realtà territoriale molisana, la classificazione dei comuni per popolazione residente.

Classificazione dei Comuni molisani perpopolazione residente

1(1%)

3(2%)

8(6%)20

(15%)

63(46%)

41(30%)

0-1.0001.000-2.0002.000-5.0005.000-10.00010.000-50.000>50.000

Fonte: Istat, 14� Censimento Generale della popolazione e delle Abitazioni, 2001

In una tale realtà, è concreto il rischio del digital divide, tra le aree interne (l’Alto Molise, ad esempio) che hanno meno presenza di reti Internet avanzate rispetto ai capoluoghi di provincia o ai centri costieri più sviluppati. Il divario digitale, che indica la disuguaglianza nell’accesso e nell’utilizzo delle tecnologie digitali nella società dell’informazione, divide le aree di sviluppo da quelle depresse, a livello mondiale, nazionale e regionale, separa i giovani, che crescono con computer e cellulare, dagli anziani, rimasti ai margini o addirittura esclusi dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Una recente indagine commissionata da Netsystem al Cresme (aprile 2003) rivela come, su 8.100 comuni italiani, sono proprio i 5.800 comuni (il 71% del totale) con meno di 5.000 abitanti che oggi sono esclusi dalle varie modalità di connessione a banda larga. Se consideriamo che in Molise la percentuale dei comuni fino a 5.000 abitanti è del 91% (124 su 136), ben si comprende quanto sia concreta ed attuale la minaccia del divario digitale che, non va dimenticato, ha costi rilevanti sociali (in termini di mancata fruibilità di servizi quali formazione a distanza, università virtuali, telemedicina, sviluppo economico, ecc.). Inoltre, con riferimento alla popolazione residente i due grafici che seguono mostrano la distribuzione precedente per comune e per fasce di età. Nella provincia di Campobasso la fascia di età 51-100 anni è prevalente nel 79% dei comuni, nella provincia di Isernia è prevalente nel 77% dei comuni. Occorre quindi attivare politiche ed interventi mirati per promuovere l’inclusione digitale delle fasce di popolazione in età avanzata.

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Sulla questione, un ulteriore campanello d’allarme, per il Molise e per il Mezzogiorno in generale, proviene dalla progettualità espressa sul 1° Avviso per l’eGoverment: meno del 20% dei progetti proviene dal Sud. Di questi, il 75% proviene da 3 sole regioni (Calabria, Campania e Puglia), evidenziando che nel Mezzogiorno vi sono aree che stanno cercando di tenere il passo ed altre in cui emerge, una volta di più, il rischio di un’ulteriore spaccatura con il resto del paese.

Distribuzione dei progetti 1° Avviso eGovernment per Regione

Fonte: Re-Set

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3.3.3 Analisi del livello di utilizzazione delle ICT per la realizzazione delle attività interne La ricognizione del livello di utilizzazione delle tecnologie dell’Informazione e della comunicazione per lo svolgimento delle attività interne, e per l’erogazione dei servizi a cittadini ed imprese, viene presentata con riferimento a cinque livelli: - REGIONE - PROVINCE - COMUNI - IL SISTEMA CAMERALE - ALTRI ENTI CON FUNZIONI PUBBLICHE Rimandando ai successivi paragrafi 3.3.4 e 3.3.5 l’analisi dell’erogazione di servizi all’utenza, di seguito si relaziona riguardo alla situazione concernente lo svolgimento dei processi interni agli Enti della Pubblica Amministrazione locale.

a. L’amministrazione regionale

L’Ente Regione Molise, allo stato, svolte alcune attività interne con l’impiego di strumenti e tecnologie ICT. La tabella fornisce un quadro aggiornato (giugno 2003) di tali attività:

REGIONE MOLISE: attività interne con l’utilizzo delle ICT Reingegnerizzazione dei processi (protocollo informatico, …) Sistemi automatizzati per la gestione dei flussi documentali x Sistemi di supporto al lavoro individuale e cooperativo x Sistemi di eProcurement per la razionalizzazione degli acquisti Sistemi per il telelavoro Sistemi di eLearning (Fad=formazione e distanza) x Altri sistemi informativi interni (gestione contabile, economato, …) x Connessione con altri sistemi informativi della PA locale e centrale x Gestione del territorio x

Complessivamente buona è la dotazione di servizi on-line, in vista della prossima attivazione di ulteriori processi interni quali il protocollo informatico e sistemi di eProcurement.

b. Province

L’indagine sulle due amministrazioni provinciali molisane (Campobasso e Isernia) è stata condotta mediante la somministrazione diretta di un questionario (cfr. paragrafo 3.3.1). Con riferimento al livello di utilizzazione delle tecnologie ICT nello svolgimento delle attività interne, sono emersi i seguenti risultati:

PROVINCE: attività interne delle Province con l’utilizzo delle ICT Campobasso Isernia Reingegnerizzazione dei processi (protocollo informatico, …) x X Sistemi automatizzati per la gestione dei flussi documentali x X Sistemi di supporto al lavoro individuale e cooperativo x X Sistemi di eProcurement per la razionalizzazione degli acquisti X Sistemi per il telelavoro Sistemi di eLearning (Fad=formazione e distanza) X Altri sistemi informativi interni (gestione contabile, economato, …) x X Connessione con altri sistemi informativi della PA locale e centrale Gestione del territorio x

Nel complesso, è soddisfacente l’impiego delle tecnologie informatiche nell’esecuzione delle attività interne ai due Enti, specie con riferimento alla Provincia di Isernia, grazie al notevole sforzo profuso nell’ultimo biennio per l’informatizzazione dei processi. Tuttavia, anche a causa della carenza territoriale di infrastrutture telematiche (infra, paragrafo 3.6) entrambe le amministrazioni presentano importanti lacune per quanto riguarda i collegamenti ad altri sistemi informativi della P.A. locale e centrale. In particolare, la Provincia di Isernia non ha attivato nessuna collaborazione con altri Enti Pubblici locali per lo scambio di documentazione amministrativa per via telematica, mentre a livello di P.A. centrale accede

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ai servizi del Ministero dei Trasporti e del Ministero delle Finanze. Entrambe le Province sono dotate di un sito web e dell’Intranet estesa a tutti gli uffici (la Provincia di Campobasso ha esteso l’Intranet anche alle aziende comunali e ad altri utenti fiduciari). Le ulteriori innovazioni che le amministrazioni intendono attuare a breve termine (entro il 2003), sono riepilogate nella tabella che segue:

PROVINCE: innovazioni entro il 2003 Campobasso Isernia Gestione interprocedimentale x Archiviazione ottica dei documenti x x Adozione firma digitale x x Archivio informatico delle dotazioni strumentali x Adesione alle convenzioni Consip x Gare ed acquisti on-line x x Gestione informatizzata della cartografia comunale x

c. Comuni

Nel panel degli intervistati sono stati compresi n. 10 amministrazioni comunali, scelte in ragione della loro rappresentatività dell’intero universo dei comunimolisani (supra, paragrafo 3.3.1). In merito all’utilizzo degli strumenti ICT nell’espletamento delle attività interne, è emerso quanto segue:

COMUNI (panel): attività interne con l’utilizzo delle ICT Frequenza Risposte Sistemi informativi interni (gestione contabile, economato, ecc.) 100% 10 Sistemi di supporto al lavoro individuale e cooperativo 30% 3 Connessione con altri sistemi informativi della PA locale e centrale 30% 3 Reingegnerizzazione dei processi (protocollo informatico, ecc.) 20% 2 Sistemi automatizzati per la gestione dei flussi documentali 20% 2 Sistemi di eLearning (Fad=formazione e distanza) 10% 1 Gestione del territorio 10% 1 Sistemi di eProcurement per la razionalizzazione degli acquisti 0% 0 Sistemi per il telelavoro 0% 0

In linea generale, i comuni intervistati sono risultati sufficientemente informatizzati (tutti hanno una rete locale, i pc stand alone sono davvero pochi), anche se vi è una sola attività interna che tutti svolgono con strumenti informatici, vale a dire la gestione contabile ed economale. Per tutte le altre attività, il livello di impiego delle ICT è ancora limitato o del tutto assente (telelavoro, eProcurement).

d. Il sistema camerale

Nella regione operano due enti camerali (Campobasso ed Isernia), punti di riferimento costanti nelle politiche di sviluppo del territorio.

CCIAA: attività interne con l’utilizzo delle ICT Campobasso Isernia Sistemi informativi interni (gestione contabile, economato, ecc.) x x Sistemi di supporto al lavoro individuale e cooperativo x Connessione con altri sistemi informativi della PA locale e centrale x x Reingegnerizzazione dei processi (protocollo informatico, ecc.) x Sistemi automatizzati per la gestione dei flussi documentali Sistemi di eLearning (Fad=formazione e distanza) x Gestione del territorio Sistemi di eProcurement per la razionalizzazione degli acquisti x Sistemi per il telelavoro x

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Segue il quadro delle innovazioni che le camere intendono attuare entro il corrente anno 2003:

CCIAA: innovazioni entro il 2003 Campobasso Isernia Gestione interprocedimentale x Archiviazione ottica dei documenti x X Adozione firma digitale x X Archivio informatico delle dotazioni strumentali x Adesione alle convenzioni Consip x X Protocollo informatizzato X

Nel complesso, è buono il grado di informatizzazione degli enti camerali molisani, sia in termini di dotazioni strumentali che di livello di implementazione delle tecnologie ICT per attività interne che, come più oltre si vedrà, verso cittadini ed imprese.

e. Altri enti con funzioni pubbliche

Tra gli innumerevoli altri enti con funzioni pubbliche che operano nel territorio molisano, è stato analizzato con la somministrazione di un questionario (supra, paragrafo 3.3.1) un panel composto da: - Comunità Montana - Asl - Ente di Sviluppo Agricolo - Istituto di Ricerche Educative - Università - Istituto Tecnico Commerciale - Consorzio di Sviluppo Industriale - Associazioni imprenditoriali - Associazione sindacale Pur nella consapevolezza della eterogeneità, quanto a natura scopi e caratteristiche degli enti, appare utile presentarne le risultanze in ordine agli aspetti legati alle ICT.

ENTI (campione): attività interne con l’utilizzo delle ICT Frequenza Risposte Sistemi informativi interni (gestione contabile, economato, ecc.) 80% 8 Sistemi di supporto al lavoro individuale e cooperativo 50% 5 Sistemi automatizzati per la gestione dei flussi documentali 40% 4 Connessione con altri sistemi informativi della PA locale e centrale 20% 2 Sistemi di eLearning (Fad=formazione e distanza) 20% 2 Gestione del territorio 20% 2 Sistemi di eProcurement per la razionalizzazione degli acquisti 20% 2 Reingegnerizzazione dei processi (protocollo informatico, ecc.) 10% 1 Sistemi per il telelavoro 0% 0

Da quanto rilevato, è emersa una convergenza fra i dati relativi ai Comuni e quanto emerso dalle interviste agli Enti con funzioni pubbliche: l’utilizzo delle ICT per le attività interne è abbastanza diffuso con riguardo alle attività tradizionali (contabilità, flusso documentale, supporto al lavoro individuale), mentre è scarso nei collegamenti telematici e nella interoperabilità tra Enti. Il dato, com’è naturale, risente delle carenze infrastrutturali di reti regionali e geografiche.

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3.3.4 Analisi del livello di utilizzazione delle ICT per l’erogazione dei servizi ai cittadini (informativi e transazionali)

L’erogazione di servizi on-line in Molise risulta ancora poco diffusa, riflettendo il dato nazionale emerso dal 7° Rapporto Città Digitali. L’analisi del livello di impiego delle ICT nella prestazione di servizi ai cittadini viene di seguito presentata con riferimento a: - REGIONE - PROVINCE - COMUNI - ALTRI ENTI CON FUNZIONI PUBBLICHE

Occorre, in via preliminare, delineare brevemente la classificazione dei servizi secondo la loro natura, distinguendo: - servizi informativi, di base o avanzati; - servizi comunicativi; - servizi transazionali; - servizi di utilità. I servizi informativi di base riguardano la presenza sui siti di informazioni di tipo amministrativo sulla struttura organizzativa, gli indirizzi, orari e numeri telefonici degli uffici, ecc. Per servizi informativi avanzati si intende la disponibilità di informazioni e di indicazioni più approfondite sull’attività della regione: documenti e rapporti, guide di orientamento per l’accesso ai servizi, servizi personalizzati, delibere di giunta o di consiglio. I servizi comunicativi fanno riferimento alla disponibilità on-line di strumenti di interazione bidirezionale con il pubblico: e-mail, forum di discussione, mailing list, ecc.. I servizi transazionali consentono un livello di interattività più sofisticato, vale a dire quei servizi che corrispondono al livello 3 e al livello 4 del sistema di benchmarking nell’ambito per programma eEurope (supra, paragrafo 3.3.1). Nei servizi di utilità, infine, sono considerati quelli che forniscono agli utenti strumenti di orientamento durante la navigazione nelle pagine web e di verifica del gradimento sui servizi erogati. Il documento del Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, rilasciato il 13 febbraio 2002, stima una percentuale di servizi disponibili on line pari al 5% (febbraio 2002) dei servizi prioritari individuati. L’obiettivo programmato dal Ministero per l’Innovazione prevede che tali servizi dovranno essere erogati on-line per il 40 entro il 2003 e per il 100% entro il 2005. Ad oggi (giugno 2003), i dati indicano una situazione di forte ritardo nella diffusione di tali servizi, specie con riferimento alle amministrazioni comunali, ed uno scostamento sensibile dagli obiettivi fissati dal Governo. I servizi ritenuti come prioritari (come da Allegato 1 del 1° Avviso eGovernment del 2002) risultano scarsamente diffusi sulla Rete. Inoltre, il livello di interattività con cui vengono erogati è piuttosto basso, raggiungendo raramente il livello transazionale, mentre prevale la dimensione informativa dei servizi. Considerato il ruolo svolto dalle PAL (front-office nei confronti degli utenti nell’erogazione dei servizi pubblici), risulta strategico il processo di realizzazione della Società dell’Informazione a livello locale e per lo sviluppo dell’eGoverment, visto anche il gap che separa l’Italia rispetto alla media europea (Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, Riunione del 13 febbraio 2002). A seguire l’analisi dell’utilizzo delle ICT nell’erogazione dei servizi ai cittadini nelle PAL molisane.

a. L’amministrazione regionale

Sono stati utilizzati i dati contenuti nel rapporto Aipa “I servizi in rete offerti sui siti web delle regioni italiane e delle province autonome” (N. 11 iQuaderni, luglio 2002). La tabella indica la presenza dei servizi informativi avanzati ai cittadini nelle 20 Regioni italiane:

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REGIONI - Servizi informativi avanzati ai cittadini Denominazione

Servizi informativi

Personalizzati

Guide per il cittadino

Delibere in bozza

Pubblicazioni e rapporti

Abruzzo X X X Basilicata X X X Calabria X X Campania X X Emilia-Romagna X X X Friuli-Venezia Giulia X X X Lazio X X Liguria X X X Lombardia X X X Marche X X X X Molise X X Piemonte X X Puglia X Sardegna Sicilia X X X Toscana X X X Trentino-Alto Adige X Umbria X X Valle d’Aosta X X X Veneto X X X

Fonte: Aipa, iQuaderni, luglio 2002 I servizi (tra i 4 oggetto di rilevazione) erogati ai cittadini molisani tramite il sito della Regione sono relativi alle guide, pubblicazioni e rapporti; il dato è in linea con le altre amministrazioni regionali dell’Obiettivo 1, solo Sicilia e Basilicata fanno meglio, mentre è al di sotto degli standard delle Regioni del Centro-Nord (ove peraltro si registrano alcuni casi meno evoluti).

Per i servizi comunicativi, la situazione è riepilogata nella seguente tabella:

REGIONI - Servizi comunicativi ai cittadini Denominazione

News

Comunicati stampa

E-mail uffici

News letter

Referendum sondaggi

Forum mailing list

Abruzzo x X x Basilicata x X x X Calabria X x X Campania x x Emilia-Romagna x X x X X Friuli-Venezia Giulia x X x X Lazio x x X Liguria x X x X Lombardia x x X X Marche x X x X Molise x x X Piemonte x X x X Puglia x x X Sardegna x X x X X Sicilia x X x X Toscana x X x X X Trentino-Alto Adige x Umbria x x X Valle d’Aosta x x X x X Veneto x x x X X

Fonte: Aipa, iQuaderni, luglio 2002 La Regione Molise eroga 3 dei 6 servizi monitorati dall’indagine Aipa, nella media delle regioni

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meridionali, ma con un divario negativo rispetto alle amministrazioni regionali del Centro-Nord. I servizi forniti on-line sono le news, la disponibilità di indirizzi di posta elettronica degli uffici, la mailing list ed il Forum. Relativamente ai servizi transazionali, lo studio Aipa ha considerato quei servizi che consentono un livello di interattività più sofisticato, ovvero quei servizi che corrispondono ai livelli 3 e 4 dal sistema di benchmarking del programma eEurope. Non sono stati quindi presi in considerazione la possibilità di prelevare in formato elettronico la modulistica (livello 2 eEurope) perché ormai in tutti i siti è presente la modulistica necessaria per l’espletamento di molte procedure amministrative. La tabella seguente illustra in dettaglio i servizi ai cittadino rilevati per ciascuna Regione (l’accesso può essere riservato ad utenti registrati ovvero libero).

REGIONI – Servizi transazionali per i cittadini Denominazione Tipologia servizio Basilicata Servizio di prenotazione on-line delle prestazioni sanitarie Emilia-Romagna Acquisto on-line della cartografia regionale e delle pubblicazioni

Acquisto on-line dei biglietti teatrali Friuli-Venezia Giulia Prenotazione on-line soggiorno in agriturismo

Ordinazione on-line pubblicazioni gratuite politiche comunitarie Prenotazione on-line colloquio pressi i Centri di Orientamento al lavoro

Liguria Prenotazione on-line strutture ricettive Acquisto on-line basi dati ambientali e territoriali

Lombardia Prenotazione on-line audiovisivi mediateca Presentazione on-line dei progetti di formazione FSE

Marche Questionario sull’attività estrattiva delle Marche finalizzato del piano cave Molise Piemonte Richiesta delle mappe territoriali in formato PDF e trasmissione via e-mail

Trasmissione on-line richiesta di occupazione in valle Prenotazione on-line analisi del terreno Prenotazioni on-line postazioni multimediali presso URP Iscrizione all’anagrafe regionale degli operatori di formazione Inserimento e modifica dati repertorio cooperazione allo sviluppo Agorà Prenotazione on-line visita guidata musei e mostre Inserimento curriculum nella banca dati dei dirigenti Inserimento curriculum per le aziende che aderiscono ad AssoNet Acquisto on-line prodotti tipici piemontesi

Puglia Inserimento curriculum nella base dati del servizio Eures Inserimento curriculum disabili nella base dati domanda/offerta lavoro

Sicilia Inserimento curriculum nella base dati dell’Agenzia Regionale per l’Impiego Toscana Corsi di formazione distanza (progetto TRIO) Umbria Prenotazione on-line strutture ricettive e spettacoli

Acquisti on-line prodotti tipici Fonte: Aipa, iQuaderni, luglio 2002

All’epoca (dicembre 2001-gennaio 2002) dell’indagine Aipa, la Regione Molise non erogava ai cittadini alcun servizio transazionale on-line. Del resto, dal rapporto emerge una concentrazione di tali servizi in poche regioni settentrionali che da tempo hanno avviato un percorso di innovazione tecnologica. Allo stato (giugno 2003), la Regione ha invece attivato: - servizi informativi e transazionali su tasse e tributi vari; - servizi informativi su leggi e normative; - servizi per l’utilizzazione delle reti di trasporto; - servizi per l’accesso e l’utilizzazione.

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Il grafico seguente illustra la distribuzione dei servizi transazionali erogati da tutte le regioni in base alla categoria utente; nella classe “Più categorie” sono inclusi cittadini, imprese, operatori specifici di alcuni settori, enti locali, organismi di formazione, agenzia regionali, ecc.

Distribuzione dei servizi transazionali per categoria utente

Cittadini35%

Imprese24%

PA-PAL7%

Più categorie34%

Fonte: Aipa, iQuaderni, luglio 2002 Dal lato dei fruitori dei servizi, la percentuale di coloro (cittadini ed aziende molisane) che “parlano” con la Regione Molise on-line è elevata (100%) solo con riferimento ai servizi sanitari; per il resto, non vi sono utenti telematici.

b. Le amministrazioni provinciali

Il grado di utilizzazione delle tecnologie ICT per l’erogazione di servizi on-line ai cittadini da parte delle due amministrazioni provinciali molisane è stato rilevato direttamente, con la somministrazione del questionario del quale si è precedentemente riferito. I risultati dell’indagine sono presentati nella tabella seguente:

Province: servizi ai cittadini con l’utilizzo delle ICT Campobasso Isernia Ambienti e strumenti per l’accesso dei cittadini ai servizi della PA x Servizi di interscambio e di cooperazione tra le anagrafi Servizi informativi e transazionali su tasse e tributi vari Servizi informativi su leggi e normative x x Servizi informativi sullo stato dell’ambiente x x Servizi per l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale e ambientale regionale x Servizi per l’accesso e la fruizione dell’offerta turistica regionale x x Servizi per l’utilizzazione delle reti di trasporto x Servizi per l’accesso e l’utilizzazione dei servizi sanitari Servizi per l’integrazione sociale delle persone svantaggiate o non autosufficienti X x Servizi per l’integrazione domanda-offerta di lavoro X

Dal lato degli utenti (nel caso di specie i cittadini), l’utilizzo dei servizi messi a disposizione dalle Province ha finora incontrato un gradimento parziale, nel senso che i cittadini usano (relativamente) i servizi informativi e comunicativi (i servizi transazionali non sono attivi). Un atteggiamento che denota forse una scarsa fiducia nel mezzo informatico, e soprattutto una bassa attitudine ad operare in modo più evoluto che non la semplice navigazione o l'invio di posta elettronica.

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Versione 4.2.1 Pag 111

I cittadini che utilizzano i servizi on-line messi a disposizione delle amministrazioni provinciali molisane sono indicati nella tabella che segue:

70

2530

25

0 00

10

20

30

40

50

60

70

serviz i informativi servizi comunicativi serviz i transazionali

Percentuale di cittadini che interagiscono con le Province

CBIS

c. Le amministrazioni comunali

Anche la ricognizione del grado di utilizzazione delle ICT nella prestazione dei servizi ai cittadini da parte dei comuni molisani è stato rilevato direttamente sul campo tramite la somministrazione di un questionario.

COMUNI (campione): servizi ai cittadini con l’utilizzo delle ICT Frequenza Risposte Ambienti e strumenti per l’accesso dei cittadini ai servizi della PA 30% 3 Servizi informativi sulle leggi e normative 20% 2 Servizi per l’accesso e la fruizione dell’offerta turistica regionale 20% 2 Servizi di interscambio e di cooperazione tra le anagrafi 10% 1 Servizi per l’integrazione domanda-offerta di lavoro 10% 1 Servizi informativi sullo stato dell’ambiente 0% 0 Servizi per l’integrazione sociale delle persone svantaggiate o non autosufficienti 0% 0 Servizi informativi e transazionali su tasse e tributi vari 0% 0 Servizi per l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale e ambientale regionale 0% 0 Servizi per l’utilizzazione delle reti di trasporto 0% 0 Servizi per l’accesso e l’utilizzazione dei servizi sanitari 0% 0 Nessun servizio 60% 6

Si conferma la generale tendenza di fornire ai cittadini prioritariamente servizi informativi, di base e/o avanzati, mentre è del tutto assente, anche a livello di comuni capoluogo, l’offerta di transazioni complete on-line. Del resto, a livello nazionale la situazione non è certo molto diversa, stante all’indagine condotta dalla RUR nel giugno 2002, che ha evidenziato una bassa presenza non solo di servizi interattivi, ma addirittura di semplici informazioni circa l’erogazione del servizio di pagamento dell’ICI. Ancora a febbraio 2003, la transazione completa (pagamento on-line) riguardante l’ICI era implementata dal 17,6% dei comuni capoluogo italiani, e tra essi da nessun comune molisano. Da rimarcare, inoltre, che ben il 60% del campione intervistato non eroga alcun servizio telematico ai cittadini. La risposta dei cittadini molisani, d’altro canto, limitatamente ai servizi on-line già attivi, è ancora scarsissima, come si evince dal grafico che segue. Incidono sicuramente fattori culturali (si vedano in proposito, le considerazioni sviluppate nel paragrafo 3.2.3.) legati alla scarsa alfabetizzazione informatica degli utenti, ma anche ragioni di carattere tecnologico, o per meglio dire infrastrutturali. Si vuole dire che,

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per conseguire il risultato di abbattere, attraverso le tecnologie dell’informazione, la barriere burocratiche che separano la PAL dai cittadini, garantendo l’accesso on-line ad atti, servizi e documenti, è necessario dotare scuole, case, uffici ed imprese di personal computer e nel contempo attivare massicce campagne di alfabetizzazione informatica. Ma soprattutto è indispensabile realizzare infrastrutture di telecomunicazione satellitare o terrestre in grado di garantire l’accesso alla Rete ad ampie porzioni di cittadini.

98

00

2

4

6

8

10

servizi informativi servizicomunicativi

servizitransazionali

MOLISE: Percentuale di cittadini che interagiscono on line con i Comuni

In questo senso, uno dei due progetti di eGovernment approvati in Molise, denominato “Progetto unitario di eGovernment dei Comuni molisani” si pone l’obiettivo di innalzare in modo diffuso e coerente il livello dei servizi offerti dai comuni molisani a cittadini ed imprese, colmando così le attuali lacune sopra rilevate, attraverso l’utilizzo delle TSI. Il principale risultato che il progetto, al quale hanno aderito 87 dei 136 comuni della regione, mira a conseguire è la completa realizzazione e attivazione di un sistema unificato di servizi per cittadini ed aziende (il progetto è illustrato nel paragrafo 3.6.3.4).

Altri enti con funzioni pubbliche

Analogamente a quanto sopra riportato in merito all’utilizzo delle ICT nei processi interni, di seguito si relaziona sui risultati dell’auditing svolta su un panel di enti pubblici appartenenti alle seguenti categorie: - Comunità Montana - Asl - Ente di Sviluppo Agricolo - Istituto di Ricerche Educative - Università - Istituto Tecnico Commerciale - Associazione sindacale.

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Il grado di utilizzazione delle ICT da parte dei suddetti enti nell’erogazione dei servizi ai cittadini è rappresentato nella tabella seguente:

ENTI PUBBLICI (panel): servizi ai cittadini con l’utilizzo delle ICT Frequenza Risposte Servizi informativi sulle leggi e normative 28,5% 2 Servizi per l’integrazione sociale delle persone svantaggiate o non autosufficienti 28,5% 2 Servizi informativi e transazionali su tasse e tributi vari 28,5% 2 Ambienti e strumenti per l’accesso dei cittadini ai servizi della PA 12,4% 1 Servizi per l’integrazione domanda-offerta di lavoro 14,2% 1 Servizi informativi sullo stato dell’ambiente 14,2% 1 Servizi per l’accesso e la fruizione dell’offerta turistica regionale 0% 0 Servizi di interscambio e di cooperazione tra le anagrafi 0% 0 Servizi per l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale e ambientale regionale 0% 0 Servizi per l’utilizzazione delle reti di trasporto 0% 0 Servizi per l’accesso e l’utilizzazione dei servizi sanitari 0% 0 Nessun servizio 57 4

E’ da rilevare la presenza di due enti (l’Università e un patronato sindacale) che erogano servizi transazionali completi (rispettivamente per tasse universitarie e per imposte sul reddito). Persistono, di contro, situazioni di assoluta mancanza di servizi on-line. Dal lato dei cittadini, se si eccettuano gli studenti nei confronti dell’Università, è scarso o addirittura nullo l’utilizzo delle ICT nella fruizione del servizi on-line.

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3.3.5 Analisi del livello di utilizzazione delle ICT per l’erogazione dei servizi alle imprese (informativi e transazionali)

Anche in questo caso la ricognizione sarà focalizzata sulle seguenti Pubbliche Amministrazioni locali: -REGIONE -PROVINCE -COMUNI -SISTEMA CAMERALE -ALTRI ENTI CON FUNZIONI PUBBLICHE a. L’Amministrazione regionale

Rimandando al precedente paragrafo 3.3.4 per quanto concerne l’analisi dei servizi informativi e comunicativi, in questa sede viene descritta l’offerta dei servizi transazionali erogati dall’Ente Regione Molise, e dalle altre Regioni italiane alle imprese.

REGIONI – Servizi alle imprese Denominazione Tipologia servizio Friuli-Venezia Giulia Ordinazione on-line pubblicazioni gratuite politiche comunitarie Liguria Prenotazione on-line strutture ricettive

Acquisto on-line basi dati ambientali e territoriali Lombardia Prenotazione on-line audiovisivi mediateca

Presentazione on-line dei progetti di formazione FSE Molise Servizio di supporto all’irrigazione

Sistema informatizzato aree produttive Piemonte Richiesta delle mappe territoriali in formato PDF e trasmissione via e-mail

Prenotazione on-line analisi del terreno Iscrizione all’anagrafe regionale degli operatori di formazione Inserimento e modifica dati repertorio cooperazione allo sviluppo Agorà Inserimento offerte di lavoro nella banca dati dei dirigenti

Puglia Richiesta preventivo alle aziende pugliesi che hanno aderito al Portale Registrazione impresa nel repertorio imprese pugliesi che hanno aderito al Portale Registrazione impresa nel repertorio imprese pugliesi del Portale Pubblicazione inserzione nell’archivio domanda e offerta prodotti e servizi E-apulia – Commercio elettronico

Sardegna Trasmissione via e-mail modulo offerta di lavoro Servizio di supporto all’irrigazione

Toscana Servizio telematico di supporto all’irrigazione Inserimento offerte di lavoro nella base dati offerte di lavoro

Veneto Inserimento offerte di lavoro in Borsa lavoro Fonte: Aipa, iQuaderni, luglio 2002

La Regione Molise eroga due servizi interattivi molto utili ed interessanti. Il primo concerne il servizio telematico di supporto all’irrigazione, che fornisce una serie di informazioni necessarie alle imprese agricole per ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche. Il servizio, per gli utenti registrati, attraverso la quotidiana elaborazione di dati agrometeorologici della rete di rilevamento e di dati aziendali immessi dagli agricoltori, fornisce in tempo reale un consiglio agronomico inerente al momento più propizio per effettuare le irrigazioni ed i volumi più congrui da distribuire alle colture. Il Sistema informatizzato aree produttive, tramite il sito www.inmolise.it, è finalizzato allo sviluppo della Regione attraverso un’adeguata valorizzazione delle risorse del territorio ed il riassetto produttivo ed infrastrutturale. Il servizio eroga servizi per l’assistenza alla localizzazione di nuovi investimenti produttivi nelle aree industriali della regione. b. Le Province

Di seguito si espongono i servizi on-line erogati dalle due province molisane, secondo i dati raccolti nell’attività di audit del territorio.

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Province: servizi alle imprese con l’utilizzo delle ICT Campobasso Isernia Ambienti e strumenti per l’accesso delle imprese ai servizi della PA Servizi di sportello unico alle attività produttive (SUAP) Servizi per la gestione degli appalti pubblici x X Servizi per la pianificazione territoriale x Servizi per il marketing territoriale e la promozione di nuove iniziative imprenditoriali x X Servizi per la gestione del sistema idrico intergrato e delle reti energetiche Servizi per la gestione delle reti di trasporto Servizi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico Servizi per la promozione dell’offerta turistica X Servizi pubblicitari X Servizi per la promozione dei prodotti agricoli, silvicoli e della pesca

Come si può vedere, risulta ancora troppo limitata l’offerta di servizi messi a disposizione delle imprese da parte delle province molisane, con standard peggiori del dato nazionale. Rispetto ai pochi servizi già attivi, le imprese rispondono in misura contrastante nelle due circoscrizioni territoriali, come si evince dal grafico che segue. Sono più numerose le aziende che usufruiscono dei servizi informativi on-line (70% Campobasso, 25% Isernia), meno numerose quelle che interagiscono per servizi comunicativi (30% Campobasso, 25% Isernia). Nessuna azienda effettua transazioni on line con le amministrazioni provinciali.

30

25

30

25

0 00

5

10

15

20

25

30

servi zi info rma tivi s erviz i comunic ativi servizi transazionali

Molise: percen tu ale di imprese che interagiscono o n line con le Province

CampobassoIs ernia

c. I Comuni

L’attività di audit ha permesso di ricavare il grado di utilizzazione delle tecnologie ICT da parte dei comuni molisani nella fornitura di servizi alle imprese attive sul territorio. La tabella seguente illustra i risultati delle interviste. Comuni (panel): servizi alle imprese con l’utilizzo delle ICT Frequenza Risposte Servizi di sportello unico alle attività produttive (SUAP) 40% 4 Servizi per la promozione dell’offerta turistica 20% 2 Ambienti e strumenti per l’accesso delle imprese ai servizi della PA 10% 1 Servizi per il marketing territoriale e la promozione di nuove iniziative imprenditoriali 10% 1 Servizi per la gestione degli appalti pubblici 0% 0 Servizi per la pianificazione territoriale 0% 0 Servizi per la gestione del sistema idrico intergrato e delle reti energetiche 0% 0 Servizi per la gestione delle reti di trasporto 0% 0 Servizi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico 0% 0 Servizi pubblicitari 0% 0 Servizi per la promozione dei prodotti agricoli, silvicoli e della pesca 0% 0 Nessun servizio 50% 5

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Anche con riferimento ai Comuni, l’offerta di servizi appare allo stato alquanto deficitaria, con alcune realtà che non forniscono alcun servizio telematico alle imprese. Relativamente all’interesse delle imprese verso un tipo di interazione telematica con i servizi dei comuni, il grafico che segue mostra i risultati delle interviste effettuate.

0%

1%

2%

3%

4%

serviziinformativi

servizicomunicativi

servizitransazionali

MOLISE: Percentuale di imprese che interagiscono on line con i comuni

d. Il sistema camerale

Più numerosi, in ragione della migliore dotazione tecnologica ed umana, gli utenti telematici appartenenti alla categoria affari (imprese), come da tabella che segue: CCIAA: servizi alle imprese con l’utilizzo delle ICT Campobasso Isernia Servizi di sportello unico alle attività produttive (SUAP) Servizi per la promozione dell’offerta turistica x Ambienti e strumenti per l’accesso delle imprese ai servizi della PA x x Servizi per il marketing territoriale e la promozione di nuove iniziative imprenditoriali x x Servizi per la gestione degli appalti pubblici Servizi per la pianificazione territoriale Servizi per la gestione del sistema idrico intergrato e delle reti energetiche x Servizi per la gestione delle reti di trasporto Servizi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico x Servizi pubblicitari Servizi per la promozione dei prodotti agricoli, silvicoli e della pesca x Sistema certificazione anagrafico x

5

25

0

5

0

30

0

5

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20

25

30

informativi comunicativi transazionali

CCIAA: Percentuale di utenti on line

CittadiniImprese

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e Altri Enti con funzioni pubbliche

Nella categoria sono ricompresi quegli enti che, a vario titolo, erogano servizi alle imprese. Il panel degli intervistati comprende: - Comunità Montana Centro Pentria - Ente Regionale di Sviluppo Agricolo - Confcooperative Molise - Consorzio di Sviluppo Industriale Isernia-Venafro - Assindustria Molise.

ENTI PUBBLICI (panel): servizi alle imprese con l’utilizzo delle ICT Frequenza Risposte Servizi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico 20% 1 Servizi per il marketing territoriale e la promozione di nuove iniziative imprenditoriali 20% 1 Ambienti e strumenti per l’accesso delle imprese ai servizi della PA 20% 1 Servizi pubblicitari 0% 0 Servizi per la promozione dell’offerta turistica 0% 0 Servizi per la promozione dei prodotti agricoli, silvicoli e della pesca 0% 0 Servizi per la pianificazione territoriale 0% 0 Servizi per la gestione delle reti di trasporto 0% 0 Servizi per la gestione del sistema idrico intergrato e delle reti energetiche 0% 0 Servizi per la gestione degli appalti pubblici 0% 0 Servizi di sportello unico alle attività produttive (SUAP) 0% 0 Nessun servizio 60% 3

Davvero povera, allo stato, l’offerta di servizi da parte di soggetti attivi nello sviluppo locale, specie con riferimento ad enti come le Comunità Montane che nella specifica realtà molisana dovrebbero supportare meglio le aree interne lontane dai centri urbani più sviluppati. D’altra parte, la carenza di adeguate risorse finanziarie rappresenta un fattore di debolezza del territorio, ed un ostacolo importante nell’attuazione di programmi di informatizzazione e di erogazione di servizi telematici agli utenti.

Considerazioni Conclusive

L’offerta di servizi è fortemente differenziata tra le singole amministrazioni sia rispetto all’ampiezza dell’offerta che rispetto alle modalità di fruizione dei servizi stessi. Vi sono (poche) realtà più evolute, e tante realtà che, benché abbastanza bene informatizzate per lo svolgimento di attività interne, accusano un forte ritardo nell’offerta di servizi on-line a cittadini ed imprese. La spesa ICT delle singole amministrazioni locali varia in funzione della tipologia e della dimensione degli enti. La distribuzione della spesa informatica a livello di Regioni vede il Molise, con una spesa 2002 di 3 milioni di euro, a fronte di Regioni che hanno un budget per l’informatica da 10 ad oltre 40 milioni di euro. Tale dato, evidentemente riflette una disomogenea capacità di spesa tra le Regioni, anche per ragioni legate a fattori economici e di differenziali di sviluppo. A livello di Province, la spesa ICT delle due amministrazioni molisane risulta piuttosto disomogenea, e con andamenti (2001-2002) che vedono Campobasso con una spesa in crescita ed Isernia in calo; comunque, rispetto al dato nazionale, entrambe le Province si collocano nella parte bassa delle classi di spesa (meno di 500.000 euro/anno) che include il 44% dell’universo delle amministrazioni provinciali italiane (Rapporto E-Regions, Federcomin, 2003). Nei Comuni, considerate anche le dimensioni degli enti (supra, paragrafo 3.3.2), il livello della spesa è piuttosto limitato (dai 3-4 mila euro dei comuni piccolissimi, fino ai 100 mila euro dei comuni capoluogo). Per quanto riguarda la composizione della spesa, si rileva come quote significative del budget informatico delle PAL sono assorbite da hardware, software, reti Lan e consulenza specialistica. Risultano, per converso, ancora scarse le risorse destinate alla creazione/potenziamento dei siti web e della Intranet. I fattori di ostacolo allo sviluppo delle ICT in Molise, secondo le amministrazioni intervistate nell’attività di audit, sono molteplici. Gli enti percepiscono quali ostacoli principali alla realizzazione dei programmi di eGovernment l’attuale livello di infrastrutturazione telematica (banda larga) e la carenza dei servizi di base (consulenza informatica, offerta di prodotti hardware, ecc.). In merito alla tipologia di infrastrutture

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ICT percepite come prioritarie, gli enti mettono al primo posto le centrali veloci per connessioni ad Internet (Adsl. Hdsl, ecc.), le reti immateriali, ma anche i tradizionali hardware e software. In secondo luogo, è ritenuto fattore frenante dello sviluppo ICT la scarsa alfabetizzazione informatica dei cittadini, ponendo perciò un problema di competenze, sia di base che specialistiche. Meno vincolanti sono considerati altri fattori quali la bassa diffusione di Internet, il reddito pro-capite, i costi di connessione alla Rete. Dall’analisi condotta, emerge, inoltre, una sostanziale differenza tra le PAL del Centro-Nord e quelle del Sud. Le amministrazioni settentrionali e centrali erogano servizi in un numero superiore rispetto a quanto erogato dalle amministrazioni del Mezzogiorno, e tale differenza è stata riscontrata per tutti e tre i livelli amministrativi locali, sottolineando il concreto rischio di digital divide. Infine, il problema principale che le PAL hanno riscontrato nel processo di informatizzazione dell’Ente è rappresentato dalla a) inadeguatezza delle risorse finanziarie disponibili e b) dal personale interno con scarse conoscenze informatiche.

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3.3.6 Analisi SWOT L’analisi SWOT, finalizzata alla valutazione dell’utilizzo delle ICT nella Pubblica Amministrazione Locale molisana, ha lo scopo di presentare, sinteticamente, le caratteristiche del contesto in esame sulla base delle considerazioni svolte nei paragrafi precedenti e dei risultati dell’attività di audit del territorio condotta direttamente.

PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

Incremento dei bugdet che la PAL destina agli investimenti ICT per dotazione tecnologica e formazione delle risorse umane

Risorse finanziarie insufficienti a sostenere programmi di eGovernment, specie con riferimento alle infrastrutture telematiche a larga banda

Sensibilità dimostrata dagli attori locali verso la problematica della Società dell’Informazione, sotto la duplice spinta dell’Unione Europea e della domanda degli utenti

Insufficiente dotazione di infrastrutture telematiche e di servizi di base

Presenza dell’Università e del Parco Tecnologico che consentono di mettere sul mercato risorse di rilievo, in termini quantitativi e qualitativi, che possono costituire quindi un vantaggio competitivo

Carenza di una diffusa cultura informatica nel personale interno alla P.A.L. e dei relativi servizi telematici

Rischio di digital divide per alcune aree interne, rispetto ai centri regionali più sviluppati

Scarsa diffusione dei servizi on-line a cittadini ed imprese, con particolare riguardo ai servizi interattivi più evoluti

OPPORTUNITA'

MINACCE

Possibilità di utilizzo dei Fondi Strutturali per la diffusione della larga banda, per offrire l’accesso ad Internet anche alle popolazioni ed alle aree meno sviluppate, nelle quali il mercato non ha interesse ad investire

Presumibile riduzione dei fondi comunitari nella prossima programmazione finanziaria che rappresenta una minaccia per il processo di informatizzazione della Regione, sia con riferimento alla formazione delle risorse umane sia, per l’ammodernamento e la dotazione delle infrastrutture telematiche

Possibilità di accedere ai fondi del VI Programma Quadro “Ricerca & Sviluppo tecnologico”, che contiene una specifica misura per la Società dell’Informazione

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3.4 Utilizzo delle ICT nelle imprese 3.4.1 Indicatori, metodologia di analisi e fonti informative L’indagine ha richiesto la ricerca, l’elaborazione e lo studio di numerose informazioni. La metodologia seguita ha riguardato due livelli di indagine: - ricerche e studi field; - dati ed informazioni desk. Numerose sono le ricerche e studi utilizzati e, a titolo esemplificativo e non esaustivo, si citano le seguenti fonti: - I rapporti Assinform sul “mercato IT nelle regioni italiane” (edizione 2002) ed il rapporto Assinform

sull’”informatica e le telecomunicazioni” (edizione 2003); - I rapporti SMAU sulle “Tecnologie ICT e Mezzogiorno” (edizione 2002) e sull’Italia: “ICT

Innovazione e competitività del sistema Paese” (2003); - La pubblicazione: “L’osservatorio economico del Molise 2003” a cura dell’Unione regionale delle

camere di commercio del Molise. - Il primo “rapporto sull’innovazione nella regione Molise” a cura dei Centri Regionali di

competenza per l’eGovernment e la società dell’informazione; - I rapporti Assintel sul “Mercato dell’ICT e sull’ Economia digitale nelle PMI Italiane”; - Le fonti ufficiali disponibili attraverso i database di Unioncamere, Banca Italia, Istat, ecc.. Una fonte preziosa di informazioni è stata lo studio condotto in occasione della redazione del programma di marketing territoriale finalizzato allo sviluppo della Regione Molise ed eseguito dall’Ati tra Sviluppo Italia S.p.A., Arthur Andersen MBA S.r.l. e il Gruppo Moccia S.r.l.. Il progetto avviato nel febbraio del 2000 ha avuto termine nell’ottobre del 2001. L’indagine ha avuto ad oggetto le unità locali della regione operanti nel settore manifatturiero, con un campione di analisi formato da 103 imprese. Alle stesse è stato somministrato un questionario molto articolato contenente numerosi dati sullo stato di informatizzazione delle aziende stesse. Nel prosieguo della trattazione tale indagine verrà richiamata con il termine “programma di marketing territoriale del Molise”. L’analisi sul campo ha riguardato l’attività di audit della percezione che le imprese hanno del contesto locale, con riferimento alla situazione delle tecnologie ICT nel territorio regionale. Nel seguito l’obiettivo è di fornire una serie di indicazioni in merito all’utilizzo delle ICT nelle imprese in Molise, sintetizzando lo stato dell’arte, i fabbisogni e le potenzialità di sviluppo. Con riferimento alla situazione attuale delle aziende presenti nell’area, risulta che esse sono, prevalentemente, ancora nella fase della cosiddetta “prima automazione” delle principali funzioni aziendali. Prima di entrare dettagliatamente nell’analisi, lo studio evidenzia alcune caratteristiche strutturali delle imprese molisane confrontandole con la situazione del resto d’Italia. Da questa panoramica è emerso che, qualunque sia il parametro analizzato, l’area risulta in una condizione di svantaggio rispetto al resto del paese. 3.4.2 Analisi dei divari regionali ed extraregionali L’espressione “digital divide” indica un fenomeno complesso che separa Regioni pronte ad usare le tecnologie ICT (information rich) da Regioni incapaci di trarne profitto (information poor). Il digital divide in termini di penetrazione dell’IT presso i sistemi produttivi delle Regioni italiane, è molto forte. Infatti, dato il totale nazionale di aziende informatizzate (ossia che utilizzano almeno un PC) di oltre 2,1 milioni nel 2001 (cfr. Ricerca Smau: “ICT Innovazione e competitività del sistema Paese”, edizione 2003), esse si distribuiscono in modo non omogeneo tra le diverse regioni. Il 21,1% delle aziende italiane con PC è localizzato in Lombardia e, complessivamente, il 21,3% è localizzato nell’area del Mezzogiorno. La regione del Mezzogiorno con il maggior numero di aziende informatizzate è la Campania (5,9% sul totale nazionale) seguita dalla Sicilia (5,6%) e dalla Puglia (5%). Per comprendere meglio l’effettiva penetrazione dell’IT nelle aziende presenti nelle regioni italiane, si confronta ora il numero di aziende IT con il numero totale di aziende operanti nelle diverse regioni. La regione in cui la percentuale di aziende IT rispetto all’universo delle aziende presenti è maggiore è la Lombardia, in cui si osserva una percentuale del 65,8%; seguono le regioni Friuli Venezia Giulia (63,9%),

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Emilia Romagna (62,5%), Toscana (62,2%), Trentino Alto Adige (61,8%) e Veneto (61,6%). Analizzando la situazione nelle regioni del Mezzogiorno è possibile osservare come la percentuale di penetrazione dell’IT nelle aziende sia, per tutte le regioni dell’area, inferiore rispetto alla media nazionale (58,4%). In particolare, la regione in cui la percentuale di aziende informatizzate rispetto alle aziende esistenti è più basso è proprio il Molise in cui si registra una tasso 44,9% (vedi tabella seguente).

Tabella - Percentuale di aziende con IT sul totale delle aziende presenti nella regione stessa

61,6%

54,7%

61,8%

62,2%

51,1%

51,1%

52,1%

60,5%

44,9%

60,3%

65,8%

54,6%

59,7%

63,9%

62,5%

45,3%

44,9%

45,4%

58,9%

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0%

Veneto

Umbria

Trentino Alto Adige

Toscana

Sicilia

Sardegna

Puglia

Piemonte e Valle d'Aosta

Molise

Marche

Lombardia

Liguria

Lazio

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Campania

Calabria

Basilicata

Abruzzo

Ricerca Smau: ICT Innovazione e competitività del sistema Paese, edizione 2003

Analizzando ora il numero di imprese con accesso a Internet, in Lombardia la quasi totalità delle aziende informatizzate è collegata alla rete con un tasso di penetrazione di Internet del 96,6%. Seguono le regioni Friuli Venezia Giulia (90,3%), Veneto (75,7%), Piemonte e Valle d’Aosta (73,8%) e Umbria (73,5%). Si osservi come la maggior penetrazione di Internet nelle imprese sia un fenomeno riguardante

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prevalentemente le regioni localizzate nel Nord del Paese mentre nel Centro e nelle regioni del Mezzogiorno le percentuali di penetrazione della Rete risultano sempre inferiori alla media nazionale. In particolare, la presenza di Internet nelle imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno è abbastanza rilevante in Basilicata, Puglia e Sicilia, in cui la percentuale di aziende informatizzate dotate di collegamento alla “Rete” risulta essere rispettivamente del 49,1%, 48,3% e 47,4%, mentre nelle restanti regioni le percentuali osservate sono tra le più basse d’Italia. Più precisamente in Campania la presenza di Internet nelle aziende è del 42,5%, in Calabria del 31,4% e in Sardegna del 19,9%. Per quanto riguarda il Molise, il dato disponibile conferma il basso tasso di penetrazione di Internet, tanto più considerando che l’informazione riguarda unitamente il Molise e l’Abruzzo a livello di aggregato.

Grafico - Aziende con accesso ad Internet distinte per regione di appartenenza

A bruzzo e M o lise

B asilicata

C alabria

C am pania

Em ilia R o m agna

Friuli Venezia Giulia

Lazio

Liguria

Lo m bardiaM arche

P iem o nte e Valle d'A o s ta

P uglia

Sardegna

Sic ilia

To scana

Trent ino A lto A dige

Um briaVeneto

Fonte:Smau

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Tabella - Distribuzione geografica imprese IT e con accesso ad Internet

Numero di aziende

con IT 2001

Numero di aziende con accesso a Internet 2001

Penetrazione

di Internet

Distribuzione %

aziende con Internet per Regione

Abruzzo e Molise 52.419 22.080 42,1% 1,50% Basilicata 15.289 7.510 49,1% 0,60% Calabria 43.682 13.710 31,4% 0,90% Campania 128.864 54.825 42,5% 3,60% Emilia Romagna 200.941 145.645 72,5% 9,50% Friuli Venezia Giulia 50.235 45.350 90,3% 3,70% Lazio 194.388 128.380 66,0% 8,30% Liguria 63.340 45.690 72,1% 3,00% Lombardia 445.563 430.416 96,6% 28,40% Marche 67.709 43.350 64,0% 2,70% Piemonte e Valle d'Aosta 187.836 138.600 73,8% 9,10%

Puglia 109.207 52.760 48,3% 3,50% Sardegna 45.866 9.140 19,9% 0,60% Sicilia 122.312 57.935 47,4% 3,80% Toscana 176.916 117.040 66,2% 7,50% Trentino Alto Adige 39.314 26.830 68,2% 1,20% Umbria 32.762 24.090 73,5% 1,80% Veneto 207.493 157.030 75,7% 10,30% Totale 2.184.136 1.520.381 69,6% 100,00%

Fonte: Smau Nello studio condotto in occasione della redazione del programma marketing territoriale del Molise, le Unità Locali che dichiarano di utilizzare correntemente un collegamento Internet sono 70; per 10 unità, il collegamento esiste ma è utilizzato raramente, mentre in 20 unità non c'è alcun ricorso a collegamenti Internet. L’audit della percezione fornisce un dato leggermente più positivo: tutte le imprese dichiarano di essere connesse ad internet, ma 8 su 10 dichiarano di utilizzare lo stesso solo per la ricerca di informazioni. I dati della rilevazione "long form" del Censimento Intermedio dell’industria e dei servizi dell’ISTAT (1997) possono essere utili per confermare (ed estendere) le osservazioni tratte. Così, se consideriamo la diffusione dell'uso di attrezzature e tecnologie informatiche come un indicatore, per quanto parziale, del grado di avanzamento tecnologico delle imprese, possiamo notare come in generale il Molise presenti una situazione sensibilmente sfavorevole rispetto alla media nazionale (l'incidenza delle imprese che nel 1997 si sono avvalse di attrezzature informatiche è sensibilmente inferiore alla media nazionale). La situazione è però migliore considerando le classi dimensionali di addetti.

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Tabella - Uso di tecnologie informatiche (hardware). Incidenza percentuale delle imprese che al 31 dicembre 1997 si sono avvalse di attrezzature informatiche, in Molise e nelle principali aree informatiche

Classe di addetti

1-9 10-19 20-49 50-99 100-249 250+ TOTALE

Molise 27,7 72,4 88,5 97,7 100,0 0 29,5

Nord Ovest 35,4 81,4 92,9 98,0 99,1 100,0 39,1

Nord Est 35,3 79,4 89,7 97,1 99,0 100,0 39,1

Centro 33,8 75,2 87,5 95,5 98,7 99,4 36,3

Sud ed Isole 28,7 71,9 82,4 90,3 94,9 100,0 30,3

Totale Italia 32,9 78,4 89,4 96,0 98,2 99,9 35,5 Fonte: ISTAT - Rilevazione "long form " del Censimento intermedio dell'industria e dei servizi, 1997

Passiamo a considerare i dati sull'uso di software. Analogamente a quanto detto in precedenza, anche se, in media, l'incidenza percentuale delle imprese che nel 1997 si sono avvalse di tecnologie informatiche rimane più bassa che nella media nazionale (16,7% delle imprese in Molise contro 21,1% nella media nazionale), nelle classi dimensionali centrali le tendenze appaiono piuttosto incoraggianti, come dimostrano i dati riportati nella tabella. In particolare, nella classe da 100 a 249 addetti l'incidenza percentuale delle imprese che si sono avvalse di tecnologie informatiche (software) è sensibilmente più alta che nella media nazionale, mentre rimane contenuto il ritardo dalla media nazionale nelle due classi che ricadono nell'intervallo fra 20 e 99 addetti.

Tabella - Uso di tecnologie informatiche (software). Incidenza percentuale delle imprese che al 31 dicembre 1997 si sono avvalse di tecnologie informatiche, in Molise e nelle principali aree geografiche

Classe di addetti

1-9 10-19 20-49 50-99 100-249 250+ TOTALE

Molise 15,3 45,4 69,6 78,9 92,3 .... 16,7

Nord Ovest 21,1 59,7 76,6 87,4 91,4 95,6 24,0

Nord Est 20,4 58,1 73,1 85,2 91,4 95,4 23,5

Centro 18,5 1 52,2 68,2_ 81,1 90,5 93,5 20,5

Sud ed Isole 15,4 46,4 60,3 71,8 _ 79,2 90,7 16,6

Totale Italia 18,8 55,7 71,4 83,5 89,7 94,7 21,1 Fonte: ISTA T - Rilevazione "long form " del Censimento intermedio dell'industria e dei servizi, 1997

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3.4.3 Analisi del livello di utilizzazione delle ICT nelle imprese L’adozione di soluzioni IT da parte delle imprese è condizionata da una serie di variabili, alcune di natura economica e strutturale (settore di appartenenza dell’impresa, dimensioni, localizzazione geografica), altre legate ad aspetti più tipicamente culturali. Elaborazione su dati ASSINFORM/NetConsulting Si può facilmente intuire come le dimensioni aziendali, definite in termini di entità del fatturato e numerosità degli addetti, influiscono sulla propensione ad adottare soluzioni per l’e-business: spesso, infatti, vi è un rapporto proporzionale diretto tra la dimensione dell’impresa e le sue capacità di investimento. Nelle piccole imprese le capacità di spesa in soluzioni IT sono estremamente contenute. Generalmente queste imprese non dispongono di sistemi informativi evoluti e gli investimenti per soluzioni informatiche avanzate non sono ritenuti prioritari (la media generale degli addetti per azienda è inferiore alle 10 unità). Per esse, le problematiche più urgenti da affrontare sono di tipo strutturale e richiedono in primo luogo un intervento sui modelli di business; molta attenzione viene dedicata alla ricerca di soluzioni idonee a migliorare la gestione nelle aree della finanza e del credito e del mercato del lavoro. L’adozione di soluzioni di ICT è quasi sempre un problema che si pone in tempi successivi: in questo campo le piccole aziende rappresentano dei follower e adottano una tecnologia IT solo quando questa è diventata di uso comune. Viceversa, le grandi aziende hanno pesantemente investito negli ultimi anni per introdurre al loro interno le soluzioni ICT, sia di CRM (Customer Relationship Management) che di SCM (Supply Chain Management). Ma sotto questo punto di vista il 2002 si presenta come un anno di riflessione e di transizione. In questa fase, nelle grandi imprese si bada soprattutto alla razionalizzazione delle strutture interne e cresce la consapevolezza che le soluzioni di ICT non portano i benefici sperati se non supportate da una rigorosa integrazione dei flussi informativi e da un importante sostegno analitico. In posizione intermedia si collocano le aziende di medie dimensioni in cui, più frequentemente che nelle piccole imprese, l’innovazione tecnologica viene riconosciuta come strumento indispensabile a supporto

Grandi

Medie

Piccole

Focus su razionalizzazione

Introduzione di strumenti analitici

Integrazione tra i sistemi

Azienda leader: maggiore utilizzo strategico

Azienda follower: gestione della transazione generazionale

Spesa IT contenuta Problematiche strutturali Diffidenza verso le tecnologie

fattori culturali

fattori

Figura : variabili influenti sull’adozione di soluzioni ICT da parte delle imprese

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della competitività. Fra esse possiamo distinguere quelle aziende che non hanno una preclusione nei confronti di progetti di ICT, semplicemente non è ancora avvenuto l’incontro tra domanda e offerta, e quelle aziende culturalmente più mature che, pur avendo sviluppato un’elevata confidenza nei confronti delle nuove tecnologie, si astengono dall’effettuare investimenti in soluzioni di ICT. Il problema quasi sempre risiede in una gestione aziendale che privilegia eccessivamente la visione tattica di breve termine rispetto a una visione più strategica e orientata al lungo termine. Esaminando la distribuzione geografica delle imprese per segmento, emerge che in Molise operano prevalentemente microimprese.

Tabella - distribuzione geografica delle imprese per segmento di appartenenza

Regioni Microimprese PMI Imprese medio - grandi Totale

Abruzzo 95,50% 4,50% 0,06% 100%

Basilicata 96,80% 3,20% 0,03% 100%

Calabria 97,90% 2,10% 0,02% 100%

Campania 97,00% 3,00% 0,05% 100%

Molise 96,70% 3,20% 0,02% 100% Puglia 96,50% 3,50% 0,05% 100%

Sardegna 96,70% 3,20% 0,04% 100%

Sicilia 97,60% 2,40% 0,04% 100% Fonte Sirmi SPA - Anno 2000

Scendendo maggiormente in dettaglio vi è una indiscutibile prevalenza di forme individuali d’impresa pari, nel 2002, all’84% delle imprese attive presenti.

Graf ico - Composizione (%) delle aziende nel Molise per nat ura giur idica

Imprese individuali84%

Socoetà di persone9%

Società di capitale5%

Altre forme2%

Elaborazione su dati Istituto Tagliacarne

Tabella - Numerosità delle Imprese Attive del Molise per natura giurudica

Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme TOTALE

2000 1434 2783 28960 605 33782

2001 1609 2831 28541 616 33597

2002 1806 2879 28018 657 33360

Fonte: Dati Istituto Tagliacarte

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L’elevata presenza di microimprese, che per lo più presentano tassi di volatilità molto alti (alti tassi di natalità uniti ad alti tassi di mortalità) non contribuisce a configurare un sistema produttivo stabile ed assestato. Nel 2001 la riduzione del sistema PMI del Molise è stato pari a -0,05% nel 2001 e a -0,07% nel 2002. E’ difficile ipotizzare che tali PMI, caratterizzate da forme di attività economica di tipo tradizionale possano, nel breve periodo, effettuare investimenti significativi in strumenti ICT, diventerà essenziale nella competitività del sistema produttivo regionale creare delle sinergie operative. Infatti, le decisioni di investimento in ICT nel sistema delle PMI molisane sono notevolmente influenzate da fattori di tipo culturale, in cui prevale ancora un’aperta diffidenza nei confronti delle tecnologie. Inoltre, in molti imprenditori è viva la convinzione che la loro azienda e il loro business abbiano caratteri di unicità che possono essere mantenuti e difesi solo attraverso un sistema di relazioni con i clienti e fornitori basato su rapporti personali di tipo tradizionale e gli investimenti in informatica sono ritenuti poco utili e onerosi. Per molte aziende, non solo di piccole dimensioni, tra gli ostacoli di natura culturale che si oppongono all’adozione di soluzioni di ICT bisogna includere la mancanza di adeguate competenze tecnologiche e manageriali a supporto del cambiamento. 3.4.3.1 Organizzazione del lavoro e gestione dei processi di produzione dei prodotti e/o

erogazione dei servizi

L’innovazione dei processi e dell’organizzazione è una chiave per crescere e competere su un mercato sempre più concorrenziale. Si tratta di abbandonare il modello tradizionale basato solo sulle diverse funzioni, spesso non integrate fra loro ed adottare come punto di riferimento il sistema delle relazioni con i clienti e con le aziende della filiera. Questo approccio si traduce in un forte stimolo ad investire in tecnologie, anche se l’intensità e il contenuto degli investimenti assumono caratteristiche diverse a seconda della realtà presa in esame. Nella prevalenza delle PMI molisane, l’investimento in IT è volto quasi esclusivamente a colmare lacune nei sistemi già presenti in azienda o a completare iniziative avviate in precedenza, piuttosto che a supportare nuovi e complessi progetti per la riorganizzazione del modello di business. In generale, gli strumenti IT sono più diffusi nelle funzioni di tipo amministrativo e contabile che in quelle di produzione e marketing. L’informatica è, quindi, utilizzata soprattutto per rispondere alle esigenze di immediata operatività e di automazione di alcune procedure piuttosto che per il supporto e l’ottimizzazione dei processi. La grande maggioranza delle unità intervistate nell’ambito del già citato programma marketing territoriale del Molise, dichiara di avere effettuato innovazioni negli ultimi tre anni (79 unità su 103) che hanno riguardato anche l'informatizzazione (50 unità)

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Tabella - Unità locali intervistate per tipologia di innovazioni introdotte e classi di addetti

Tipologia di innovazioni introdotte 0-10 11-20 21-50 51-100 101-200 oltre 200 TOTALE

Innovazioni di processo 9 12 20 8 5 2 56Innovazioni di prodotti 11 12 11 6 4 1 45

Innovazioni organizzative 13 11 14 9 4 - 51commerciale 5 9 8 3 1 1 27

Informatizzazione 10 12 14 8 5 1 50Sistemi telematici 6 10 10 2 1 36

TOTALE 54 66 77 41 21 6 265

Innovazioni di processo 16,1 21,4 35,7 14,3 8,9 3,6 100Innovazioni di prodotti 24,4 26,7 24,4 13,3 8,9 2,2 100

Innovazioni organizzative 25,5 21,6 27,5 17,6 7,8 - 100Commerciale 18,5 33,3 29,6 11,1 3,7 3,7 100

Informatizzazione 20 24 28 16 10 2 100Sistemi telematici 16,7 27,8 27,8 19,4 5,6 2,8 100

TOTALE 20,4 24,9 29,1 15,5 7,9 2,3 100

Innovazioni di processo 16,7 18,2 26 19,5 23,8 33,3 21,1Innovazioni di prodotti 20,4 18,2 14,3 14,6 19 16,7 17

Innovazioni organizzative 24,1 16,7 18,2 22 19 - 19,2Commerciale 9,3 13,6 10,4 7,3 4,8 16,7 10,2

Informatizzazione 18,5 18,2 18,2 19,5 23,8 16,7 18,9Sistemi telematici 11,1 15,2 13 17,1 9,5 16,7 13,6

TOTALE 100 100 100 100 100 100 100

Classi di addetti

Valori assoluti

Composizione percentuale per riga

Composizione percentuale per colonna

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Dall’audit della percezione effettuata sul territorio, nonché dalle risultanze delle varie indagini svolte sui dati ed informazioni desk, emerge chiaramente che le aziende, ed in particolare quelle che hanno già realizzato una connessione internet, rivolgono sempre più la loro attenzione verso l’intranet. Tra gli elementi che influenzano questo tendenza vi sono soprattutto un concreto interesse delle imprese minori verso soluzioni Intranet anche di piccole dimensioni, quale strumento per ottimizzare i flussi informativi interni ed esterni. Piuttosto scarsa si è invece rilevata la propensione ad estendere l'accesso a Intranet anche da parte del personale viaggiante con funzioni commerciali e con terminali mobili (palmari e PC portatili) e la diffusione di Intranet per l'utilizzo di "servizi orizzontali" (accesso alle banche dati aziendali, procedure per il controllo di gestione e di pianificazione delle risorse). Maggiori diffidenze si sono manifestate verso i servizi interattivi di videocomunicazione, soprattutto perché nelle aziende Molisane (ed italiane in genere) è ancora poco diffusa la cultura della Comunicazione aziendale basata sull'immagine (ad esempio per servizi di Formazione a Distanza, Videoconferenze). (cfr. Edizione 2001 dello studio di Data bank Consulting sulla diffusione delle Intranet). E' prevedibile, comunque, che la diffusione delle Intranet, anche nelle imprese di piccole e medie dimensioni, trainerà con sé anche un costante incremento del mercato della connettività e della sicurezza on-line, per il quale nei prossimi anni sono attesi particolari incrementi.

Figura

Fonte: Dati ISTAT 2000

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3.4.3.2 Reti di imprese, subfornitura ed internazionalizzazione Il sistema delle imprese molisane è in gran parte autonomo (53,4% delle imprese intervistate in occasione della redazione del programma di marketing territoriale): è quindi relativamente ridotta l’incidenza delle imprese che sono subfornitrici di imprese committenti oppure solo committenti di lavorazioni ad altre unità produttive oppure ancora interessate da relazioni di subfornitura sia di committenza. Solo una minoranza delle imprese dichiara di operare all’interno di distretti industriali (15 imprese su 103 intervistati nell’ambito del programma di marketing territoriale e 4 su 6 nell’audit della percezione). Più consistente è invece il numero di imprese che operano all’interno di filiere produttive. In particolare, le filiere produttive maggiormente rappresentate sono: - l’agroalimentare; - la chimica e prodotti plastici; - il tessile ed abbigliamento. Le relazioni di collaborazione fra imprese all’interno delle filiere produttive vengono istaurate, in gran parte, per definire standard di qualità, quindi per l’introduzione di innovazioni tecnologiche e per la ricerca di nuovi mercati. Relativamente modesta è l’integrazione orizzontale con altre imprese. Nel programma di marketing territoriale, per l’attrazione d’investimenti, solo sei imprese dichiarano di aver relazioni di natura cooperativa con altre imprese; altre sei dichiarano di aver proceduto all’acquisto ed all’utilizzazione comune di servizi di base. Segnalazioni sporadiche riguardano, invece, l’acquisto e l’utilizzazione di servizi per l’innovazione di prodotto e di processo, l’acquisto ed utilizzazione di servizi reali, l’accesso e l’utilizzazione a servizi finanziari. I dati appena esposti sono coerenti con quanto emerso dal Censimento intermedio dell’industria e dei servizi dell’ISTAT. Come si vede nella tabella 6, risulta in generale piuttosto modesta in Molise l’incidenza percentuale delle imprese che nel 1997 hanno avuto collaborazioni, accordi o consorzi con altre imprese. In totale, le imprese che in Molise hanno effettuato collaborazioni, accordi o consorzi sono il 3,9% del totale, mentre nella media nazionale l’incidenza di tali imprese è del 5%. (tabella)

Tabella - Incidenza percentuale delle imprese che nel 1997 hanno collaborazioni, accordi o consorzi con altre imprese in Molise e nelle principali aree geografiche

Classe di addetti

1-9 10 - 19 20 - 49 50 - 99 100 - 249 250+ TOTALE Molise 3,6 12,2 21,0 1 18,9 30,2 0,0 3,9 Nord Ovest 4,9 14,1 17,5 22,7 26,8 35,0 5,6 Nord Est 6,6 17,2 23,1 27,6 29,9 41,3 7,5 Centro 5,0 14,7 20,5 26,6 31,4 46,4 5,6 Sud ed Isole 3,2 12,8 18,5 28,4 31,7 39,9 3,6 Totale Italia 4,8 14,9 19,8 25,6 29,1 39,3 5,5

Fonte: ISTAT - Rilevazione “long form” del Censimento intermedio dell’industria e dei servizi, 1997 In effetti, considerando i dati disaggregati per fascia dimensionale, è interessante notare come, per alcune classi di valori, la propensione delle imprese molisane a stipulare collaborazioni, accordi e consorzi non sia affatto trascurabile rispetto alla media nazionale: ad esempio nelle classi da 20 a 49 addetti e da 100 a 249 addetti. Questa propensione è, invece, singolarmente ridotta nelle classi da 50 a 99 addetti e soprattutto nella classe oltre i 250 addetti. In questa ultima classe, l'incidenza delle imprese che stipulano collaborazioni, accordi e consorzi è in generale (nelle circoscrizioni e nel totale nazionale) molto alta; in Molise l’inesistente propensione delle imprese a stabilire relazioni è dovuta, presumibilmente, anche al modesto numero delle imprese con oltre 250 addetti presenti sul territorio. Questi dettagli aiutano a capire le debolezze del sistema delle PMI molisane. All’interno delle filiere produttive il senso di appartenenza ad un sistema strutturato, l’esigenza di profonde e frequenti interazioni tra i diversi soggetti o la presenza di un ente aggregatore particolarmente riconosciuto sollecitano le imprese a prestare maggiore attenzione verso la necessità di mantenersi tecnologicamente allineate agli altri operatori della filiera. La prevalenza di imprese autonome comporta la mancanza di interconnessioni tra imprese e impedisce che settori maggiormente sensibili e capaci, in termini di

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innovazione interagiscano con gli altri per facilitare il trasferimento di esperienze. L’appartenenza ad una filiera strutturata costituisce un fattore di traino degli investimenti in IT. Vi sono infatti diversi motivi che possono indurre le PMI a intensificare gli investimenti IT. Un primo motivo risiede nella necessità di comunicare e interagire con le altre aziende appartenenti alla filiera; in tal caso l’impresa deve allineare gli strumenti che consentono una maggiore cooperazione. Quanto più le altre aziende della filiera sono evolute dal punto di vista informatico, tanto più la piccola impresa sarà stimolata all’adozione di nuovi strumenti. Non è un caso che tra i progetti in crescita, almeno nelle imprese più strutturate, vi siano quelli di eProcurement, che consentono un abbattimento dei tempi e dei costi di relazione con l’esterno. Un secondo motivo che stimola gli investimenti IT è la necessità di migliorare i canali di comunicazione e di scambio dei documenti, di business ed amministrativi. In questo caso, anche le aziende di piccole dimensioni percepiscono l’esigenza di utilizzare strumenti capaci di gestire in tempi più rapidi e con un buon livello di sicurezza tutta una serie di interazioni con altre realtà esterne, siano queste aziende della filiera o altre entità. La creazione di un maggiore spirito di collaborazione tra imprese di una medesima filiera non è risultato raggiungibile in breve tempo. Spesso, per queste imprese risulta difficile capire sino a che punto è possibile e conveniente spingere il rapporto di collaborazione; ma se si riescono a superare ostacoli come quelli citati, i vantaggi che le imprese ottengono da una stretta collaborazione nell’ambito della filiera sono molto importanti. Sul fronte della internazionalizzazione, nonostante il 2002 sia stato un anno particolarmente difficile per gli scambi economici, il Molise ha aumentato le sue esportazioni dell’1,8% attestandosi ad una quota di 545 milioni di euro, pari allo 0,2% del totale nazionale. A livello settoriale le esportazioni molisane sono composte per il 47,2% dalle industrie tessili e dell’abbigliamento che incrementano il loro valore di quasi 7 punti percentuali per un totale di 257 milioni di euro. Fra gli altri settori spiccano i segmenti produttivi della chimica e delle materie plastiche, dell’industria conciaria, del legno, dell’alimentare e del comparto agricolo. Il Molise ha una buona propensione agli scambi commerciali con l’estero; infatti, l’ausilio di un indicatore statistico quale il rapporto fra la somma di importazioni ed esportazioni con il PIL (tasso di apertura), pone Isernia al 51-esimo posto fra le 103 province Italiane mentre Campobasso si inserisce in 87-esima posizione. (cfr. Tasso di apertura – Osservatorio economico del Molise 2003 - Istituto Tagliacarne) Dall’indagine del programma di Marketing territoriale emerge che questo risultato dipende, comunque, dall'esistenza di un piccolo numero di imprese caratterizzate da forti volumi di esportazione: cinque imprese esportano più di 10.000.000 di euro; una di queste imprese esporta oltre 26.000.000 di euro. Vi è una ampia fascia di imprese che ha diversi gradi di internazionalizzazione e di uso della rete. Per queste imprese vanno pianificati due percorsi diversi di crescita: alle imprese con elevata internazionalizzazione e nessuna o scarsa visibilità in rete vanno pianificati interventi di rapido e progressivo approccio all’uso di internet, mentre per le presenze fortemente diffuse in rete, ma scarsamente internazionalizzate, possono essere pianificate azioni di espansione dell’export, sia con servizi di informazione in rete, sia con strumenti più tradizionali di accompagnamento. Per le imprese con basso livello di internazionalizzazione si pone un problema di competitività complessiva nel prossimo futuro, per cui vanno pianificate azioni nella direzione dell’introduzione della tecnologia in azienda, utilizzata come leva per espandere i processi di internazionalizzazione. 3.4.3.3 Sistemi e servizi per la logistica

Il tema delle nuove tecnologie applicate al settore della logistica è estremamente vasto e include tutta la serie di attività quali: - customer service; - previsione della domanda; - gestione della comunicazione; - gestione scorte; - material handling; - processazione dell'ordine; - localizzazione di fabbriche e depositi; - approvvigionamenti;

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- imballaggio; - gestione dei ritorni; - trasporti; - magazzinaggio; - stoccaggio. Quando questi servizi vengono svolti in maniera perfettamente integrata si parla di logistica integrata e questa modalità è quella che rende più efficiente e produttiva l’azienda. Il raggiungimento di questa integrazione nella gestione aziendale richiede un orientamento diverso da quello tipicamente presente nelle organizzazioni convenzionali molisane (ed italiane in genere). Il sistema molisano è composto per lo più da imprese in cui marketing e produzione sono considerate come due attività nettamente separate all'interno dell'organizzazione; al meglio coesistono. Solo una minoranza delle imprese riconoscono la necessità di un minimo grado di integrazione tra le funzioni adiacenti (es. distribuzione e gestione scorte, acquisti e controllo materiali) e propendono per la supply chain management, concetto relativamente nuovo che non è altro che un’estensione della logistica tradizionale. Ma le vere novità nell’evoluzione dell’ICT applicata alla logistica saranno determinate da una effettiva collaborazione tra gli attori della filiera; tale collaborazione fa sì che il ciclo produttivo reale si identifichi, in maniera sempre più esatta, con il ciclo produttivo previsto; in questo modo si riducono le incertezze della previsione, il fornitore può fare affidamento su tempi e quantitativi certi degli ordini ed il produttore ha maggiori garanzie sui tempi e sulla qualità della fornitura. 3.4.3.4 Marketing dei prodotti/servizi e commercio elettronico Nella seguente tabella si mostra che, a livello europeo, la maggior parte delle imprese connesse utilizza Internet solo allo scopo di fornire informazione sui prodotti e/o servizi e solo una minoranza gestisce transazioni attraverso la rete. Tabella - Uso di Internet in base alla dimensione dell'azienda. Europa 1999

Classe di Addetti 1 1-9 10-49 50-249 Totale

Con accesso ad Internet 33% 49% 67% 86% 42% Diffusione delle informazioni su prodotti via 14% 27% 42% 59% 21% Distribuzione dei prodotti via Internet 6% 7% 9% 13% 7% Ricevimento dell'ordine 8% 10% 15% 20% 10% Conferma degli ordini 6% 9% 12% 16% 8% Pagamenti Via Internet 4% 5% 8% 9% 4% Ricevimento dei pagamenti via Internet 3% 3% 4% 7% 3% Cooperazione dell'offerta congiunta di prodotti o servizi 9% 13% 19% 29% 12%

Fonte: ENSR Enterprise Survey 1999, Osservatorio Europeo sulle PMI, Commissione Europea 2000 Per quanto riguarda la situazione del Molise, l’indagine già citata sul Marketing territoriale della Regione Molise, conferma le tendenze generali. Ben 68 unità locali dichiarano di non avere intenzione di svolgere commercio elettronico, mentre 29 appaiono interessate a farlo e 3 sostengono di averne già in corso lo svolgimento. In effetti, questo dato appare piuttosto critico considerando le potenzialità del commercio elettronico ed è "migliorabile" attraverso azioni specifiche di promozione ed informazione. Inoltre, circa il 9,6% delle imprese ha sperimentato tecniche di eProcurement, per acquistare beni e servizi da altre aziende. L’audit della percezione conferma che su dieci aziende intervistate 4 utilizzano il sito web come sito istituzionale, quindi come strumento per ampliare la propria visibilità, 3 come catologo on line per la promozione dei propri prodotti e/o servizi e soltanto 1 per il commercio elettronico, per lo più con un ritorno in fatturato molto basso rispetto al volume degli affari totale. Le ridotte dimensioni aziendali si riflettono negativamente sulla dotazione di attrezzature tecnologiche avanzate e sulla capacità di trarre profitto dalle opportunità offerte dalle ICT ed in particolare dalle potenzialità del business-to-business (B2B). L’eCommerce stenta ancora a trovare una sua precisa

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collocazione all’interno dei processi delle aziende e spesso non gli viene riconosciuta una valenza strategica; in molti casi l’approccio è di tipo artigianale e sperimentale. Anche quando viene colta l’importanza dell’eCommerce per il proprio business, permane una bassa propensione a intraprendere gli onerosi investimenti necessari. Le politiche governative possono contribuire in maniera importante ad incentivare le iniziative delle imprese per lo sviluppo di soluzioni di commercio elettronico. All’inizio del 2003 il governo italiano ha pubblicato un “Bando per l’eCommerce” che metteva a disposizione oltre 100 milioni di euro di finanziamenti. Il bando privilegiava le iniziative proposte da gruppi di imprese, partendo dal presupposto che Internet permette di sviluppare concretamente il concetto di azienda estesa, fino a comprendere i rapporti con i fornitori, i clienti e i concorrenti. L’esaurimento dei fondi disponibili, avvenuto già nel primo giorno di apertura del bando, testimonia il successo dell’iniziativa.

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3.4.4 Analisi SWOT I risultati emersi da questa indagine offrono diverse chiavi di lettura del rapporto tra le imprese e l’adozione delle nuove tecnologie. Ad un alto grado di diffusione di Internet all’interno delle aziende corrisponde un suo impiego limitato, nella maggioranza dei casi circoscritto all’utilizzo della posta elettronica e ad un sito internet come strumento per ampliare la propria visibilità. Sono pochi i casi in cui si pianificano investimenti specifici in Information and Communication Technology; ancora meno le imprese che hanno già sperimentato il commercio elettronico. Sintetizzando le considerazioni svolte fin qui, si può costruire un sistema SWOT per evidenziare punti di forza e di debolezza, nonché le opportunità e i rischi da considerare per lo sviluppo della SI presso imprese molisane.

PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

Presenza di un nucleo strutturato di imprese, con un’articolazione produttiva relativamente soddisfacente

Tessuto economico caratterizzato dalla presenza di una miriade di piccole imprese, che si avvalgono delle nuove tecnologie, ma che hanno difficoltà nell’affrontare problemi di marketing, di finanziamenti e di programmazione della crescita dell’impresa

Forte sensibilità dimostrata sui temi della Tecnologia dell’Informazione, della qualità, della ricerca e sviluppo, della comunicazione

Dimensioni ridotte delle imprese che, unite all’individualismo aziendale, impediscono investimenti consistenti in attrezzature informatiche, in ricerca e sviluppo e formazione continua

Presenza di diverse filiere produttive e, nello specifico, l’agroalimentare, la chimica, i prodotti plastici, il tessile – abbigliamento

Carenza di strategie a supporto dell'internazionalizzazione delle imprese che evidenzia una preoccupante debolezza della rete delle alleanze e del sostegno all'export

Carenza di consulenze specialistiche ICT di cui le imprese locali risentono. D’altronde le dimensioni ridotte, la scarsa propensione all’innovazione e l’assenza di processi articolati, portano le imprese a sostenere volumi di spesa IT contenuti, che non rappresentano un bacino sufficientemente ampio per stimolare l’offerta. Si crea, quindi, un circolo vizioso per la quale la carenza di offerta si ripercuote sulla limitatezza della domanda e viceversa

Distribuzione delle reti per la telefonia e la telematica carente. In un momento in cui vi sono leggi a favore dell’eCommerce e si sta sviluppando l’eGovernment, l’area molisana rischia di essere marginalizzata da tale processo per alcune carenze di fondo

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OPPORTUNITA' MINACCE

Aree del Mediterraneo e dei Balcani che possono offrire nuovi spazi di intervento ed occasioni alle economie locali. Ne consegue l’ampliamento dei mercati esterni e la formazione di nuovi mercati di sbocco

Competizione di aree limitrofe e di altre aree, in Italia ed all’estero. Molti sistemi locali sono più attrezzati di quello molisano e più preparati all’ingresso nella SI e possono rivelarsi concorrenti temibili nello stesso territorio regionale

Attuazione di una serie di programmi e di politiche UE finalizzate ad assicurare una maggiore competitività dei sistemi territoriali attraverso la ricerca e l’innovazione. Essi sono in grado di produrre effetti positivi su alcuni dei deficit del territorio molisano

Riduzione dell’intensità degli aiuti. Il Molise, che era stato ammesso all’Obiettivo 1 per il periodo 1994-1999, dal 1° gennaio 2000 è fuori Obiettivo e gode di uno specifico sostegno transitorio che terminerà nel 2006

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3.5 Sviluppo delle imprese del settore ICT e dei contenuti 3.5.1 Analisi dell’offerta privata di prodotti e servizi nel settore delle ICT L’analisi dell’offerta è stata condotta confrontando i dati relativi alle imprese molisane del settore ICT con i dati relativi alla situazione delle altre regioni italiane. L’analisi è stata inoltre approfondita a livello provinciale. Criteri metodologici

- La fonte dei dati: la fonte primaria dei dati è il registro delle imprese della CCIAA di Campobasso e Isernia.

- Criterio geografico di inclusione: i dati selezionati riguardano le imprese aventi sede nel territorio molisano.

- Lo status delle imprese: i dati sono stati selezionati facendo riferimento alle imprese attive. - L’orizzonte temporale: I dati si riferiscono all’anno 1998 e all’anno 2002. - Definizione del settore: l’analisi è stata condotta facendo riferimento ai codici ATECO 91 in modo da

consentire un appropriata analisi comparativa tra i due ani presi come riferimento. - Il sistema di classificazione: la classificazione delle imprese appartenenti al settore ICT è stata fatta

sulla base della definizione di settore ICT data dall’OECD. L’OECD ha dato una definizione del settore ICT che si basa sull’aggregazione delle attività economiche che direttamente producono le specifiche tecnologie e di quelle che le utilizzano in modo estensivo nei processi di produzione.

La definizione è trasversale al settore manifatturiero e dei servizi e si basa sui seguenti principi: - i settori manifatturieri dell'ICT sono quelli che realizzano prodotti utilizzabili per il trattamento e

l'elaborazione delle informazioni o per funzioni di comunicazione, incluse la trasmissione e la visualizzazione dei dati, oppure prodotti che utilizzano processi elettronici per rilevare, misurare o registrare fenomeni fisici, oppure controllare processi fisici;

- i settori dei servizi inclusi nell'ambito ICT sono quelli che offrono servizi di trattamento ed elaborazione delle informazioni e servizi di comunicazione, mediante l'uso di strumenti elettronici.

Tenendo conto delle definizioni concordate dall’OECD (Organization for Economic Cooperation and Development), la determinazione dell’attuale consistenza del settore ICT, è stata condotta elaborando i dati relativi alle imprese appartenenti ai seguenti settori di attività:

Definizione del settore ICT: comparti

INDUSTRIA DEI CONTENUTI 22.11 Edizione di libri, opuscoli, libri di musica e altre pubblicazioni 22.12 Edizione di giornali 22.13 Edizione di riviste e periodici22.14 Edizione di supporti sonori registrati22.15 Altre edizioni 22.03 Riproduzione di supporti registrati22.31 Riproduzione di supporti sonori registrati22.32 Riproduzione di supporti video registrati22.33 Riproduzione di supporti informatici registrati92.11 Produzioni cinematografiche e di video92.12 Distribuzioni cinematografiche e di video92.13 Proiezioni cinematografiche

92.2 Attività radiotelevisive 92.4 Attività delle agenzie di stampa

92.40.02 Pubblicisti e assimilati 92.51 Attività di biblioteche e archivi

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MANIFATTURIERI ICT

24.65 Fabbricazione di supporti preparati per registrazione audio, video, informatica 30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici

30.01 Fabbricazione di macchine per ufficio30.02 Fabbricazione di elaboratori, sistemi e di altre apparecchiature per l'informatica

31.3 Fabbricazione di fili e cavi isolati31.62 Fabbricazione di altri apparecchi elettrici n.c.a.

31.62.1 Fabbricazione di altri apparecchi elettrici n.c.a. (comprese parti staccate e accessori) 31.62.2 Lavori di impianto tecnico di impianti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

32.1 Fabbricazione di tubi e valvole elettronici e di altri componenti elettronici32.2 Fabbricazione di apparecchi trasmittenti per la radio diffusione e la televisione e di app. per la

32.20.1 Fabbricazione e montaggio di app. trasmittenti radiotelevisivi, comprese le telecamere e 32.20.2 Fabbricazione di apparecchi elettrici ed elettronici per telecomunicazione, compreso il 32.20.3 Riparazione di apparecchi elettrici ed elettronici, impianti radiotelevisivi e di amplificazione

32.3 Fabbricazione di apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione, di apparecchi per la 33.2 Fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione , controllo, prova, navigazione e simili,

33.20.1 Costruzione di apparecchi di misura elettrici ed elettronici

33.20.2 Costruzione di contatori per gas, acqua ed altri liquidi, di apparecchi di misura, controllo e regolazione

33.20.3 Costruzione di strumenti per navigazione, idrologia, geofisica e meteorologia33.20.4 Costruzione di strumenti per disegno e calcolo; strumenti di misura dimensionale di precisione; 33.20.5 Riparazione di strumenti scientifici e di precisione (esclusi quelli ottici)

33.3 Fabbricazione di apparecchiature per il controllo dei processi industriali

SERVIZI COLLEGATI AI BENI ICT 51.43 Commercio all'ingrosso di elettrodomestici apparecchi radio e televisori

51.43.2 Commercio all'ingrosso di apparecchi radiotelevisivi51.43.3 Commercio all'ingrosso di supporti audio, video, informatici (dischi, nastri e altri supporti) 51.43.4 Commercio all'ingrosso di materiali radioelettrici, telefonici e televisivi51.43.5 Commercio all'ingrosso di articoli per illuminazione e materiale elettrico vario non di tipo 51.43.6 Commercio all'ingrosso despecializzato di elettrodomestici, apparecchi radio, televisori, materiali

51,64 Commercio all'ingrosso di macchine e di attrezzature per ufficio51.64.1 Commercio all'ingrosso di macchine per scrivere e da calcolo51.64.2 Commercio all'ingrosso di attrezzature per ufficio (esclusi i mobili)

51.65 Commercio all'ingrosso di altre macchine per l'industria il commercio, la navigazione 51.65.1 Commercio all'ingrosso di macchine per bar e gelaterie51.65.2 Commercio all'ingrosso di macchine grafiche51.65.3 Commercio all'ingrosso di bilance e altri prodotti simili51.65.4 Commercio all'ingrosso di altre macchine e attrezzature varie per l'industria, il commercio e la

navigazione 52.48.1 Commercio al dettaglio di macchine e attrezzature per ufficio

71.33 Noleggio di macchinari e attrezzature per ufficio, inclusi gli elaboratoriSERVIZI INTANGIBILI

64.2 Telecomunicazioni64.20.01 Comunicazioni telefoniche, telegrafiche e mediante telex64.20.02 Trasmissioni radiofoniche e televisive64.20.03 Altre attività connesse alle telecomunicazioni

72.1 Consulenza per installazione di elaboratori elettronici72.2 Fornitura di software e consulenza in materia di informatica72.3 Elaborazione elettronica dei dati72.4 Attività delle banche di dati 72.5 Manutenzione e riparazione di macchine per ufficio e di elaboratori elettronici72.6 Altre attività connesse all'informatica

72.60.1 Servizi di telematica, robotica, eidomatica72.60.2 Altri servizi connessi all'informatica

92.11 Produzioni cinematografiche e di video92.12 Distribuzioni cinematografiche e di video92.13 Proiezioni cinematografiche

92.2 Attività radiotelevisive 92.4 Attività delle agenzie di stampa

92.51 Attività di biblioteche e archivi

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Molise - Settore ICT: imprese ed addetti, 1998 e 2002 22.11 22.12 22.13 22.14 22.15 22.3 22.31 22.32

2002 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 4 3 5 1 1 0 1 0 2 2 1 0 2 2Isernia 3 1 1 0 3 2 2 1

Abruzzo 72 257 19 34 34 59 9 11 13 47 0 0 6 2 5 14

Basilicata 9 8 8 0 4 2 2 1 2 2 0 0 5 2 3 2

Calabria 75 27 24 41 33 19 11 2 12 9 3 10 5 1 9 1

Campania 284 753 67 177 118 97 51 35 39 64 6 39 21 12 13 25

Emilia Romagna 403 1087 73 612 198

411 157 134 45 85 8 5 40 34 16 28

Friuli Venezia G. 111 173 15 47 43 64 19 18 19 88 0 0 3 4 3 24

Lazio 276 565 69 95 152

740 102 46 126 175 9 12 11 10 13 52

Liguria 73 80 16 315 33 66 25 23 10 37 0 0 6 4 3 5

Lombardia 993 2399 121 981 571

2.410 245 340 139 622 20 168 94 175 31 200

Marche 70 71 21 112 49 74 13 12 22 81 1 0 4 5 3 3

Molise 7 4 6 1 4 2 1 0 4 3 1 0 0 0 2 2

Piemonte 229 915 75 324 121

297 51 85 24 79 4 2 18 10 18 15

Puglia 91 139 38 360 74 52 14 13 20 15 2 37 9 13 12 21

Sardegna 117 102 35 355 64 74 7 4 15 25 0 0 8 3 1 0

Sicilia 127 94 33 25 66 69 21 15 21 39 3 15 15 12 6 2

Toscana 274 386 34 195 151

299 67 46 37 44 6 4 26 36 15 7

Trentino Alto A 49 124 10 52 34 54 9 5 4 8 2 0 13 12 0 0

Umbria 65 79 7 77 35 41 9 2 12 36 0 0 3 3 3 8

Valle D'Aosta 4 6 3 4 3 7 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0

Veneto 231 518 28 70 119

174 41 33 86 193 3 2 16 11 12 11

ITALIA 3560 7787 702 3877 1906

5011 856 826 650 1652 68 294 303 349 168 420

Nord Ovest 1299 3400 215 1624 728

2780 323 449 173 738 24 170 118 189 52 220

Nord Est 794 1902 126 781 394

703 226 190 154 374 13 7 72 61 31 63

Centro 685 1101 131 479 387

1154 191 106 197 336 16 16 44 54 34 70

Mezzogiorno 782 1384 230 993 397

374 116 81 126 204 15 101 69 45 51 67

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Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 22.11 22.12 22.13 22.14 22.15 22.3 22.31 22.32

1998 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 3 4 2 0 3 0 1 0 2 1 1 1Isernia 1 0 3 0 1 1

Abruzzo 69 230 12 71 25 57 6 1 14 61 0 0 5 4 5 16

Basilicata 11 15 0 0 3 3 2 0 2 1 0 0 2 0 2 1

Calabria 70 21 12 6 18 14 3 0 6 5 2 2 5 3 4 2

Campania 294 659 51 317 92 87 27 16 34 9 4 2 19 12 13 10

Emilia Romagna 459 982 57 208 147

459 76 85 39 82 3 1 50 61 20 24

Friuli Venezia G. 122 222 13 288 24 33 17 12 23 100 0 0 4 4 1 1

Lazio 254 645 32 88 89

284 46 30 126 140 9 6 12 7 12 22

Liguria 69 82 10 290 27 40 14 9 15 29 0 0 10 14 6 7

Lombardia 1.024 1.588 98 629 502

1.602 141 93 124 688 17 20 103 113 29 17

Marche 71 74 9 4 39 47 8 14 28 67 1 0 6 6 5 3

Molise 4 4 2 0 6 0 1 0 0 0 3 2 0 0 1 1

Piemonte 227 750 64 133 85

125 25 19 18 64 4 13 14 11 18 100

Puglia 70 129 24 68 57 43 5 4 11 9 2 36 5 11 12 9

Sardegna 102 103 16 172 37 23 10 8 22 21 2 1 6 3 5 1

Sicilia 123 136 32 12 47 26 12 4 16 15 3 1 10 9 6 2

Toscana 267 526 27 37 103

139 29 66 31 52 2 2 29 30 10 10

Trentino Alto A 45 41 6 18 14 23 9 9 9 20 2 1 4 0 0 0

Umbria 66 146 8 83 21 23 5 2 14 43 0 0 6 3 7 8

Valle D'Aosta 5 1 3 3 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Veneto 201 585 21 16 67 72 26 20 99 204 3 1 15 26 10 9

ITALIA 3553 6939 497 2443 1406

3100 462 392 631 1610 57 88 305 317 166 243

Nord Ovest 1.325 2.421 175 1.055 617

1.767 180 121 157 781 21 33 127 138 53 124

Nord Est 827 1830 97 530 252

587 128 126 170 406 8 3 73 91 31 34

Centro 658 1391 76 212 252

493 88 112 199 302 12 8 53 46 34 43

Mezzogiorno 743 1297 149 646 285

253 66 33 105 121 16 44 52 42 48 42

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 140

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 22.33 24.65 30 30.01 30.02 31.3 31.62 31.62.1

2002 R A R A R A R A R A R ACampobasso 1 0 12 12 4 0 4 300 13 34Isernia 3 18 1 0 2 2 2 3Abruzzo 2 0 3 5 1 2 90 166 14 411 20 117 61 448Basilicata 1 34 1 1 2 2 34 25 3 1 10 19 12 320

Calabria 1 1 1 0 4 16 3 1 124 100 6 52 17 29 31 92

Campania 9 6 21 56 9 8 13 17 224 1.014 115 1.045 128 231 145 582

Emilia Romagna 3 2 18 35 8 24 23 151 322 614 44 805 142 1.314 664 5.266

Friuli Venezia G. 4 18 4 11 5 19 8 78 128 430 2 85 46 116 64 653

Lazio 4 2 14 77 13 93 14 190 274 2.335 17 676 45 910 151 932

Liguria 5 13 2 0 3 15 6 5 101 276 2 25 82 489 94 264

Lombardia 16 103 79 211 105

662 67 891 716 1.949 212 2.028 573 5.890 1.330 9.436

Marche 2 7 1 2 1 4 7 16 112 404 22 597 54 298 165 1.717Molise 0 0 1 0 15 30 5 0 6 302 15 37

Piemonte 15 55 18 76 21

626 38 799 358 2.174 56 1.636 159 2.301 502 2.769

Puglia 4 4 8 10 11 32 10 29 161 304 9 276 91 294 73 702

Sardegna 1 1 6 4 1 3 7 3 185 257 7 13 16 24 42 280

Sicilia 9 6 4 1 9 16 9 4 233 344 20 248 60 151 69 175

Toscana 3 6 17 52 8

332 22 127 206 596 26 551 62 403 233 1.061

Trentino Alto A 0 0 1 28 3 78 42 69 4 250 4 69 33 220Umbria 0 0 2 2 2 4 53 108 5 2 2 1 49 339Valle D'Aosta 0 0 14 427 0 0 9 56

Veneto 12 13 13 24 13 37 21 181 299 800 45 1.056 259 2.733 552 5.050

ITALIA 91 271 214 595 212

1889 255 2576 3691 12422 614 9757 1776 15691 4294 30399

Nord Ovest 36 171 99 287 129

1303 111 1695 1189 4826 270 3689 814 8680 1935 12525

Nord Est 19 33 36 98 26 80 55 488 791 1913 95 2196 451 4232 1313 11189

Centro 9 15 34 133 22

429 45 337 645 3443 70 1826 163 1612 598 4049

Mezzogiorno 27 52 45 77 35 77 44 56 1066 2240 179 2046 348 1167 448 2636

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Versione 4.2.1 Pag 141

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 22.33 24.65 30 30.01 30.02 31.3 31.62 31.62.1

1998 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 3 2 1 0 1 3 2 3 2 71 6 299 5 19Isernia 3 2 2 1 3 14

Abruzzo 2 1 5 13 3 19 1 0 39 111 12 324 25 164 27 215

Basilicata 2 0 3 2 0 0 3 7 13 40 4 0 9 72 7 301

Calabria 8 2 9 3 10 25 5 0 36 83 4 90 26 79 12 19

Campania 9 9 17 25 14 9 13 26 117 178 68 775 179 1.538 97 946

Emilia Romagna 4 0 21 39 14 72 20 41 160 845 38 741 320 2.805 441 3.362

Friuli Venezia G. 9 25 6 12 11 54 12 68 93 795 5 20 64 264 43 768

Lazio 3 7 20 230 16

122 10 25 161 1.447 19 621 62 1.964 100 1.306

Liguria 11 2 9 5 4 11 6 8 39 76 2 22 111 1.037 51 219

Lombardia 21 14 77 80 135

651 79 447 449 2.226 191 1.045 723 7.022 1.081 6.164

Marche 1 0 8 4 3 9 6 4 46 103 19 639 73 420 71 792Molise 0 0 3 2 1 0 1 3 5 5 2 71 8 300 8 33

Piemonte 18 70 23 158 28 71 39 1.602 222 1.733 48 2.446 189 2.203 315 1.723

Puglia 8 26 13 7 17 14 12 14 67 158 10 5 116 336 46 460

Sardegna 2 1 15 4 4 17 12 13 55 50 5 9 22 246 26 191

Sicilia 7 2 10 3 16 31 16 10 76 184 9 150 74 502 54 90

Toscana 6 11 16 27 16

773 27 98 117 281 26 462 95 900 178 1.022

Trentino Alto A 0 0 1 27 3 6 5 38 10 20 3 207 10 16 10 19Umbria 1 0 2 0 1 0 3 5 26 37 1 8 6 2 27 361Valle D'Aosta 0 0 20 26 0 0 1 20 6 458 52 1.075 0 0 6 51

Veneto 15 17 24 28 25 82 155 444 340 3.883 395 3.951

ITALIA 127 187 278 667 320

1912 296 2511 1892 9274 518 8710 2452 23753 2995 21993

Nord Ovest 50 86 129 269 167

733 125 2.077 716 4.493 293 4.588 1.023 10.262 1.453 8.157

Nord Est 28 42 28 78 52

160 62 229 418 2104 46 968 734 6968 889 8100

Centro 11 18 46 261 36

904 46 132 350 1868 65 1730 236 3286 376 3481

Mezzogiorno 38 41 75 59 65

115 63 73 408 809 114 1424 459 3237 277 2255

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Versione 4.2.1 Pag 142

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 31.62.2 32.1 32.2 32.20.1 32.20.2 32.20.3 32.3 33.2

2002 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 16 35 6 5 1 0 2 3 9 8 0 0 Isernia 12 113 3 14 1 33 5 6 0 0

Abruzzo 135 493 54 2.002 15 44 8 21 55 2.358 90 82 12 12 14 273

Basilicata 30 69 8 93 0 0 1 0 5 142 23 27 1 2 3 3Calabria 113 267 11 17 4 2 1 1 13 32 112 88 12 13 6 7

Campania 442 1.022 69 632 29 54 10 34 90 3.455 254 225 23 41 19 154

Emilia Romagna 668 2.811 371 2.640 66

343 33 290 108 647 208 544 0 408 48 1.112

Friuli Venezia G. 164 694 56 857 23

1.088 15 13 32 1.060 142 266 12 29 14 100

Lazio 433 1.959 107 2.898 29

837 19 30 133 4.465 417 913 21 78 20 130

Liguria 193 5.504 37 290 17 50 9 12 50 2.345 128 352 5 23 26 2.941

Lombardia 1.773 5.614 787 8.132 133

1.497 82 614 343 7.763 1.071 3.216 140 595 227 2.158

Marche 224 865 179 1.344 22

103 13 71 40 396 88 130 52 718 16 277

Molise 28 148 9 19 1 0 0 0 3 36 14 14 0 0

Piemonte 998 3.620 280 4.089 54

267 18 72 133 1.907 317 856 35 364 61 1.469

Puglia 275 718 34 136 28

121 12 14 53 359 270 344 11 7 16 70

Sardegna 118 370 18 113 5 16 1 0 29 108 135 161 3 5 8 3

Sicilia 349 1.813 24 3.363 25 38 15 14 49 569 509 490 25 39 15 32

Toscana 401 1.674 129 826 35 76 24 50 95 617 236 467 38 107 38 199

Trentino Alto A 92 256 11 26 4 3 5 19 14 81 78 156 10 37 10 46

Umbria 102 400 14 28 9

306 5 167 22 385 41 56 5 8 1 5

Valle D'Aosta 7 8 7 617 1 1 0 0 6 4 10 44 0 0

Veneto 730 2.697 248 1.961 59

742 29 312 99 882 282 622 43 366 59 457

ITALIA 7275 31002 2453 30083 559

5588 300 1734 1372 27611 4425 9053 448 2852 601 9436

Nord Ovest 2971 14746 1111 13128 205

1815 109 698 532 12019 1526 4468 180 982 314 6568

Nord Est 1654 6458 686 5484 152

2176 82 634 253 2670 710 1588 65 840 131 1715

Centro 1160 4898 429 5096 95

1322 61 318 290 5863 782 1566 116 911 75 611

Mezzogiorno 1490 4900 227 6375 107

275 48 84 297 7059 1407 1431 87 119 81 542

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 143

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 31.62.2 32.1 32.2 32.20.1 32.20.2 32.20.3 32.3 33.2

1998 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 16 51 3 1 1 0 3 1 13 13 Isernia 4 17 2 34 4 41 6 2

Abruzzo 130 561 37 295 12 56 9 8 36 902 106 114 9 25 13 202

Basilicata 25 72 3 12 0 0 0 0 6 102 38 24 1 2 3 2

Calabria 121 266 8 14 6 10 3 2 10 680 167 144 5 5 4 15

Campania 425 1.162 60 633 25 65 3 2 69 3.597 279 222 23 15 23 204

Emilia Romagna 582 2.728 387 3.173 68

427 19 51 110 811 239 446 68 511 67 1.461

Friuli Venezia G. 170 867 61 712 22

118 12 163 25 747 179 286 12 59 18 114

Lazio 480 2.263 98 3.302 24

623 18 18 107 5.464 419 642 20 71 24 102

Liguria 171 6.299 37 348 14 43 5 7 26 259 171 258 7 19 32 443

Lombardia 1.678 6.999 830 4.692 123

1.195 74 406 349 6.167 1.285 2.384 122 288 228 2.136

Marche 164 667 203 1.566 23

107 14 78 38 277 117 219 43 558 16 250

Molise 20 68 5 35 1 0 0 0 7 42 19 15 0 0

Piemonte 1.168 4.621 309 4.071 47

184 18 66 109 2.155 367 829 34 235 71 1.849

Puglia 251 763 37 126 32 98 7 10 36 623 277 369 7 6 13 43

Sardegna 114 336 12 208 3 11 0 0 24 133 167 168 5 6 3 8

Sicilia 323 2.562 27 113 20 23 13 15 31 355 609 526 17 36 14 27

Toscana 400 1.704 138 1.065 43

226 15 33 95 1.612 303 496 30 509 37 331

Trentino Alto A 33 84 13 255 5 7 5 74 16 67 197 381 7 9 2 31

Umbria 88 213 16 34 12

526 3 154 20 443 41 45 7 10 2 7

Valle D'Aosta 11 15 5 463 0 0 0 0 4 4 12 35 3 16 0 0

Veneto 688 2.365 248 2.681 60

598 19 207 95 429 320 566 33 138 72 660

ITALIA 7042 34615 2534 23798 540

4317 237 1294 1213 24869 5312 8169 453 2518 642 7885

Nord Ovest 3.028 17.934 1.181 9.574 184

1.422 97 479 488 8.585 1.835 3.506 166 558 331 4.428

Nord Est 1473 6044 709 6821 155

1150 55 495 246 2054 935 1679 120 717 159 2266

Centro 1132 4847 455 5967 102

1482 50 283 260 7796 880 1402 100 1148 79 690

Mezzogiorno 1409 5790 189 1436 99

263 35 37 219 6434 1662 1582 67 95 73 501

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Versione 4.2.1 Pag 144

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 33.20.1 33.20.2

33.20.3 33.20.4 33.20.5 33.3 51.43 51.43.2

2002 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 2 4 2 14 2 2 3 4Isernia Abruzzo 7 151 8 50 1 0 2 3 7 13 15 67 24 23 13 37Basilicata 0 0 0 0 0 0 1 2 3 1 6 11 8 3 4 3Calabria 1 4 3 2 2 1 4 20 16 20 1 0 32 47 12 13

Campania 32 121 13 195 6 12 9 79 33 38 24 90 129 183 106 94

Emilia Romagna 48 651 48 683 10 60 28 252 37 105 234 1.697 63 223 69 373

Friuli Venezia G. 18 386 6 159 2 2 6 2 14 15 27 112 39 130 13 24

Lazio 49 631 30 67 6 41 11 18 81 189 29 324 88 174 36 81

Liguria 18 592 16 26 33 96 8 25 8 6 34 366 45 100 15 11

Lombardia 416 3.448 152 1.746 56

515 141 1.189 126 418 314 2.022 256 1.860 168 429

Marche 15 25 2 12 2 3 0 0 13 22 28 252 29 94 19 38Molise 0 0 2 4 0 0 0 0 0 0 2 14 2 2 3 4

Piemonte 47 553 52 819 9

160 45 396 48 117 185 1.739 58 199 40 41

Puglia 12 26 9 118 3 4 2 7 29 47 29 95 71 177 22 54Sardegna 5 7 4 10 1 0 1 1 26 73 5 5 16 20 9 13Sicilia 7 17 9 24 4 3 1 2 40 49 18 12 98 196 67 52

Toscana 35 194 27 234 8 73 11 31 41 65 53 351 43 96 26 51

Trentino Alto A 4 11 7 63 0 0 5 185 3 4 17 85 29 124 17 77Umbria 6 8 1 45 1 0 1 5 11 36 14 41 5 25 14 26Valle D'Aosta 0 0 0 0 2 4 0 0 2 1 1 0 0 0 0 0

Veneto 64 734 37 147 16 73 25 202 65 147 135 1.284 111 550 46 143

ITALIA 784 7559 426 4404 162

1047 301 2419 603 1366 1171 8567 1146 4226 699 1564

Nord Ovest 481 4593 220 2591 100

775 194 1610 184 542 534 4127 359 2159 223 481

Nord Est 134 1782 98 1052 28

135 64 641 119 271 413 3178 242 1027 145 617

Centro 105 858 60 358 17

117 23 54 146 312 124 968 165 389 95 196

Mezzogiorno 64 326 48 403 17 20 20 114 154 241 100 294 380 651 236 270

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Versione 4.2.1 Pag 145

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 33.20.1 33.20.2

33.20.3 33.20.4 33.20.5 33.3 51.43 51.43.2

1998 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 1 0 1 1 2 2 1 1 5 5Isernia 1 6 3 4 Abruzzo 5 132 6 32 0 0 3 2 11 14 6 15 30 46 12 42Basilicata 0 0 0 0 0 0 1 1 3 9 9 6 3 2Calabria 4 9 2 1 1 0 2 9 8 15 51 50 7 16Campania 29 99 6 223 4 8 6 53 34 30 14 153 148 221 82 69

Emilia Romagna 46 822 43 466 7 14 18 107 30 56 153 1.127 98 438 39 329

Friuli Venezia G. 23 332 7 154 3 4 5 4 16 23 10 67 48 147 9 25

Lazio 60 555 26 83 3 42 14 8 66 149 20 153 88 168 24 60

Liguria 13 147 13 43 17 30 3 24 8 9 12 38 60 235 14 15

Lombardia 485 2.192 152 1.489 50

528 143 1.841 132 175 220 1.452 280 1.618 138 411

Marche 13 70 5 43 1 2 1 1 15 21 14 118 44 188 11 34Molise 0 0 1 0 0 0 2 7 0 0 2 2 4 5 5 5

Piemonte 59 745 44 758 7 79 39 632 37 130 125 1.818 70 388 25 56

Puglia 13 17 10 106 3 4 2 2 21 27 19 78 79 187 16 26Sardegna 6 6 6 20 1 0 1 5 30 57 3 0 20 37 14 27

Sicilia 10 153 15 53 5 11 2 2 30 56 9 105 144 241 27 48

Toscana 32 351 33 375 3 50 8 55 43 87 32 243 61 197 19 40

Trentino Alto A 9 23 10 172 0 0 5 157 1 1 4 67 17 49 14 103Umbria 11 34 2 57 0 0 4 30 16 98 7 17 11 47 7 8Valle D'Aosta 1 1 0 0 0 0 0 0 1 2 1 3 0 0

Veneto 69 676 32 124 6 55 22 108 56 131 69 407 133 689 28 91

ITALIA 888 6364 413 4199 111

827 281 3048 558 1090 719 5860 1396 4960 494 1407

Nord Ovest 558 3.085 209 2.290 74

637 185 2.497 178 316 357 3.308 411 2.244 177 482

Nord Est 147 1853 92 916 16 73 50 376 103 211 236 1668 296 1323 90 548

Centro 116 1010 66 558 7 94 27 94 140 355 73 531 204 600 61 142

Mezzogiorno 67 416 46 435 14 23 19 81 137 208 53 353 485 793 166 235

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Versione 4.2.1 Pag 146

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 51.43.3 51.43.4

51.43.5 51.43.6 51.64 51.64.1 51.64.2 51.65

2002 R A R A R A R A R A R A R A R A

Campobasso 9 11 7 10 4 10 16 15 10 4 2 8

Isernia 4 1 1 2 4 1 2 2 1 7

Abruzzo 20 27 32 24 49

107 25 51 34 63 76 106 48 61 52 106

Basilicata 5 4 10 5 16 52 7 11 15 24 27 16 13 5 11 13

Calabria 16 5 39 31 74

131 28 116 25 32 111 98 54 36 22 75

Campania 159 108 195 121 299

558 55 117 184 222 454 383 338 487 132 213

Emilia Romagna 96 139 179 517 283

1.505 84 315 150 530 533 1.554 197 581 313 1.338

Friuli Venezia G. 12 31 41 191 63

262 16 42 55 164 119 308 58 147 90 237

Lazio 116 88 177 385 180

534 58 62 254 697 353 636 214 303 181 655

Liguria 27 11 64 92 92

333 22 33 71 138 111 240 59 102 131 278

Lombardia 370 830 487 2.008 1.029

5.044 202 729 640 2.815 1.118 3.129 557 1.644 794 3.824

Marche 15 14 48 193 95

405 20 128 52 197 99 281 62 158 43 104

Molise 0 0 0 0 13 12 7 10 5 12 20 16 12 6 3 15

Piemonte 121 251 152 424 301

1.352 52 103 176 449 429 770 217 619 278 915

Puglia 55 56 96 65 171

496 50 90 131 289 150 164 112 172 121 287

Sardegna 15 13 24 35 78

157 25 33 35 55 118 162 55 51 53 123

Sicilia 81 40 112 124 184

475 19 19 168 269 368 284 195 168 176 371

Toscana 61 95 113 181 247

1.021 64 181 115 287 354 873 146 322 110 402

Trentino Alto A 12 19 33 82 75

350 7 24 50 152 160 384 77 115 95 460

Umbria 8 8 19 22 42

192 15 11 32 99 102 238 31 39 25 54

Valle D'Aosta 1 0 0 0 2 7 2 27 6 19 5 11 3 3 0 0

Veneto 102 161 169 356 322

1.648 75 165 218 854 468 1.428 245 633 388 1.810

ITALIA 1292 1900 1990 4856 3615

14641 833 2267 2416 7367 5175 11081 2693 5652 3018 11280

Nord Ovest 519 1092 703 2524 1424

6736 278 892 893 3421 1663 4150 836 2368 1203 5017

Nord Est 222 350 422 1146 743

3765 182 546 473 1700 1280 3674 577 1476 886 3845

Centro 200 205 357 781 564

2152 157 382 453 1280 908 2028 453 822 359 1215

Mezzogiorno 351 253 508 405 884

1988 216 447 597 966 1324 1229 827 986 570 1203

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Versione 4.2.1 Pag 147

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 51.43.3 51.43.4

51.43.5 51.43.6 51.64 51.64.1 51.64.2 51.65

1998 R A R A R A R A R A R A R A R A

Campobasso 3 1 1 1 4 10 3 4 11 11 1 1 5 4 7 11

Isernia 2 0 2 5 2 3 3 8 3 4

Abruzzo 12 28 19 29 44

255 5 14 29 30 26 59 29 38 59 114

Basilicata 3 4 6 5 14 58 6 6 22 21 7 13 6 5 16 29

Calabria 11 9 9 13 43 86 12 8 36 43 32 51 25 27 37 99

Campania 114 133 112 94 194

309 30 26 200 252 119 143 193 409 122 218

Emilia Romagna 83 118 147 642 224

1.506 45 136 225 844 234 702 119 547 490 1.927

Friuli Venezia G. 8 20 29 179 46

236 17 25 62 193 79 206 53 197 134 329

Lazio 51 38 103 370 123

527 39 68 241 544 84 254 80 168 210 806

Liguria 25 14 35 96 80

260 18 28 86 197 38 68 42 110 163 694

Lombardia 254 266 414 874 891

6.989 140 274 701 2.083 445 1.331 412 949 945 2.862

Marche 17 14 30 83 64

411 19 103 77 251 39 192 38 150 77 228

Molise 5 1 1 1 6 15 3 4 13 14 1 1 8 12 10 15

Piemonte 103 196 138 440 243

1.316 28 53 183 539 144 438 166 572 413 1.397

Puglia 39 51 43 62 120

369 29 67 129 236 40 68 64 128 150 307

Sardegna 13 24 17 37 65

223 5 10 47 81 69 109 41 79 99 169

Sicilia 52 36 83 112 111

296 24 34 207 304 134 186 122 94 240 420

Toscana 50 78 76 177 216

1.047 38 65 163 392 149 496 90 273 172 558

Trentino Alto A 10 50 47 95 91

345 9 8 145 465 28 74 30 73 166 595

Umbria 15 17 18 19 44

160 7 1 52 181 34 94 23 45 32 54

Valle D'Aosta 0 0 0 0 3 8 1 1 7 26 2 6 4 4 2 2

Veneto 100 127 138 451 261

2.000 53 86 270 980 210 912 175 612 468 1.891

ITALIA 965 1224 1465 3779 2883

16416 528 1017 2895 7676 1914 5403 1720 4492 4005 12714

Nord Ovest 382 476 587 1.410 1.217

8.573 187 356 977 2.845 629 1.843 624 1.635 1.523 4.955

Nord Est 201 315 361 1367 622

4087 124 255 702 2482 551 1894 377 1429 1258 4742

Centro 133 147 227 649 447

2145 103 237 533 1368 306 1036 231 636 491 1646

Mezzogiorno 249 286 290 353 597

1611 114 169 683 981 428 630 488 792 733 1371

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Versione 4.2.1 Pag 148

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 51.65.01 51.65.02

51.65.03 51.65.04 52.48.1 64.2 64.20.01 64.20.02

2002 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 2 2 7 13 39 29 4 1 13 12Isernia 2 0 16 19 1 0 Abruzzo 4 10 2 0 3 6 84 132 204 266 13 341 2 9 23 48Basilicata 0 0 0 0 4 4 18 31 105 101 3 0 0 0 9 6Calabria 9 5 3 1 3 8 62 47 375 190 14 8 5 1.370 20 50Campania 15 13 7 0 6 6 240 237 978 484 58 57 18 6 12 27

Emilia Romagna 40 91 30 122 17 44 928 2.945 460 977 30 43 57 5.001 36 61

Friuli Venezia G. 12 26 3 12 3 12 166 350 140 189 9 48 8 126 11 20

Lazio 14 20 8 16 8 14 252 488 695 687 82 1.143 59 524 49 501

Liguria 9 47 0 0 7 14 212 307 169 152 27 1.434 4 347 18 47

Lombardia 68 203 68 158 35 66 1.574 4.500 796 1.351 147 1.785 41 58 40 176

Marche 15 25 6 12 4 7 212 493 157 183 14 17 2 1 18 71Molise 2 2 0 0 0 0 9 13 55 48 5 1 0 0 13 12

Piemonte 39 74 13 30 17 38 660 2.348 497 658 49 2.314 23 75 32 59

Puglia 23 12 11 14 1 7 170 190 648 565 26 73 8 4 30 21Sardegna 13 11 7 15 1 1 102 140 228 218 18 19 15 240 25 33Sicilia 17 27 7 4 4 6 263 233 579 360 47 582 17 324 33 31

Toscana 38 34 10 18 14 44 482 1.279 510 750 31 14 34 219 50 155

Trentino Alto A 11 23 2 9 2 7 146 333 79 267 12 505 6 2 5 7

Umbria 8 5 2 2 4 10 121 246 106 145 12 127 7 4 9 2

Valle D'Aosta 0 0 0 0 0 0 7 7 16 31 1 1 0 0 1 0

Veneto 23 133 21 51 18 42 658 1.479 444 731 43 388 21 14 29 49

ITALIA 360 761 200 464 151

336 6366 15798 7241 8353 641 8900 327 8324 463 1376

Nord Ovest 116 324 81 188 59

118 2453 7162 1478 2192 224 5534 68 480 91 282

Nord Est 86 273 56 194 40

105 1898 5107 1123 2164 94 984 92 5143 81 137

Centro 75 84 26 48 30 75 1067 2506 1468 1765 139 1301 102 748 126 729

Mezzogiorno 83 80 37 34 22 38 948 1023 3172 2232 184 1081 65 1953 165 228

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 149

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 51.65.01 51.65.02

51.65.03 51.65.04 52.48.1 64.2 64.20.01 64.20.02

1998 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 1 2 5 10 12 30 1 0 2 1Isernia 1 0 2 7 1 0 Abruzzo 6 6 1 1 4 6 21 57 114 198 12 1.818 1 20 7 16Basilicata 0 0 1 0 4 6 4 4 41 66 1 0 0 0 3 5Calabria 4 2 0 0 2 8 11 12 137 164 24 32 8 1.382 3 1Campania 5 2 2 3 7 6 56 77 348 317 34 670 6 2 4 1

Emilia Romagna 38 93 18 52 18 46 553 2.002 322 583 22 56 43 2.829 15 62

Friuli Venezia G. 14 32 5 20 0 0 104 327 64 178 11 95 12 1.258 4 4

Lazio 11 9 7 11 8 22 42 207 264 395 76 652 45 57 19 35

Liguria 6 11 1 2 3 8 59 233 80 153 17 11 3 299 3 2

Lombardia 59 181 37 76 21 29 699 2.439 515 820 97 302 28 6 20 50

Marche 13 30 4 7 2 4 89 253 87 132 13 32 3 2 4 5Molise 2 2 0 0 0 0 5 10 14 37 2 0 0 0 2 1

Piemonte 26 56 12 46 19 30 323 1.710 234 516 28 214 11 28 8 16

Puglia 8 18 6 13 1 7 43 94 291 341 13 43 4 12 8 9Sardegna 9 3 3 4 2 5 58 97 97 98 16 27 5 3 6 2Sicilia 13 19 0 0 1 0 74 147 212 226 33 51 8 284 23 17

Toscana 20 36 5 5 10 25 269 1.052 305 675 21 37 25 97 26 42

Trentino Alto A 10 25 2 19 2 6 5 8 35 54 2 10 2 0 2 1

Umbria 4 7 2 4 2 13 53 175 69 130 5 1 2 1 7 14

Valle D'Aosta 0 0 0 0 0 0 7 10 8 22 0 0 0 0 1 0

Veneto 18 38 13 50 13 34 218 999 214 1.368 19 65 12 37 6 25

ITALIA 266 570 119 313 119

255 2693 9913 3451 6473 446 4116 218 6317 171 308

Nord Ovest 91 248 50 124 43 67 1.088 4.392 837 1.511 142 527 42 333 32 68

Nord Est 80 188 38 141 33 86 880 3336 635 2183 54 226 69 4124 27 92

Centro 48 82 18 27 22 64 453 1687 725 1332 115 722 75 157 56 96

Mezzogiorno 47 52 13 21 21 38 272 498 1254 1447 135 2641 32 1703 56 52

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Versione 4.2.1 Pag 150

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 64.20.03 71.33 72.1 72.2 72.3 72.4 72.5 72.6

2002 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 9 2 4 6 2 1 51 73 119 240 20 19 6 6Isernia 1 0 17 17 54 40 10 12 2 0

Abruzzo 30 36 19 18 9 14 482 872 736 973 19 25 170 188 46 67

Basilicata 12 4 1 0 4 4 121 163 401 539 2 7 76 82 13 7Calabria 30 43 16 16 13 3 454 746 941 849 31 73 209 151 86 21

Campania 93 26 37 17 55 89 1.557 3.496 2.348 3.059 65 64 518 513 221 77

Emilia Romagna 171 357 54 55 74

140 2.576 7.638 2.944 8.919 52 548 612 1.357 141 122

Friuli Venezia G. 46 50 16 10 19 18 567 3.620 1.137 3.026 7 8 189 329 48 62

Lazio 186 327 51 61 77

103 2.196 9.368 2.346 6.240 57 264 660 824 374 513

Liguria 80 34 18 22 33 34 748 1.846 990 1.872 12 16 268 408 86 41

Lombardia 329 641 94 301 271

756 7.257 9.790 7.846 21.965 119 138 1.398 3.808 875 1.199

Marche 43 11 18 18 13 21 573 1.057 1.147 2.949 15 19 216 396 74 52

Molise 10 2 4 6 2 1 68 90 173 280 0 0 30 31 8 6

Piemonte 155 179 79 103 116

327 3.119 11.899 2.498 9.430 55 115 628 1.638 260 828

Puglia 59 22 26 17 57 83 899 2.096 1.401 2.160 44 74 419 463 180 523

Sardegna 26 2 19 9 27 65 449 780 1.283 1.728 23 21 299 402 42 15

Sicilia 96 47 25 11 66 81 999 1.501 2.270 3.671 70 51 595 508 202 70

Toscana 156 103 117 75 55

124 1.746 4.541 3.166 7.178 38 142 527 948 160 226

Trentino Alto A 19 3 6 5 10 23 386 820 714 1.948 0 0 100 136 34 4

Umbria 50 14 6 4 10 9 408 753 584 1.422 9 4 111 267 53 20Valle D'Aosta 1 0 2 0 52 414 128 207 1 0 18 14 0 0

Veneto 143 91 48 44 78

192 2.441 6.223 4.107 10.778 38 71 608 1.021 200 331

ITALIA 1735 1992 654 792 991

2087 27098 67713 37160 89193 657 1640 7651 13484 3103 4184

Nord Ovest 565 854 191 426 422

1117 11176 23949 11462 33474 187 269 2312 5868 1221 2068

Nord Est 379 501 124 114 181

373 5970 18301 8902 24671 97 627 1509 2843 423 519

Centro 435 455 192 158 155

257 4923 15719 7243 17789 119 429 1514 2435 661 811

Mezzogiorno 356 182 147 94 233

340 5029 9744 9553 13259 254 315 2316 2338 798 786

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Versione 4.2.1 Pag 151

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 64.20.03 71.33 72.1 72.2 72.3 72.4 72.5 72.6

1998 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 1 1 2 1 29 69 98 162 2 1 19 22 3 2Isernia 16 16 29 41 2 6 6 5

Abruzzo 9 11 4 8 12 21 271 597 481 851 25 25 131 199 14 25

Basilicata 1 0 3 1 117 365 308 458 1 5 62 60 4 2Calabria 8 7 5 9 15 8 203 411 651 763 22 37 113 101 13 15

Campania 6 1 15 10 42

991 847 1.955 1.667 4.708 50 36 383 412 27 21

Emilia Romagna 27 16 29 46 90

131 1.779 5.489 2.656 8.699 65 347 440 1.205 27 48

Friuli Venezia G. 9 30 8 9 28 56 354 725 1.045 2.965 4 4 140 312 19 14

Lazio 80 124 22 44 69 97 984 3.631 1.903 6.036 27 155 476 970 101 191

Liguria 7 0 14 23 42 33 443 983 844 1.869 15 19 200 365 43 41

Lombardia 72 342 57 163 282

257 4.782 7.234 7.166 12.730 107 121 1.107 3.718 300 196

Marche 4 2 5 13 22 27 358 829 995 2.705 15 7 154 309 17 23

Molise 1 1 2 1 45 85 127 203 4 7 25 27 3 2

Piemonte 27 56 26 53 90

105 1.895 6.832 2.264 9.212 40 97 455 936 105 883

Puglia 3 0 14 9 66 61 559 1.295 925 1.879 30 33 282 404 36 256

Sardegna 3 5 9 7 36 85 237 596 1.000 1.580 17 11 198 377 7 5

Sicilia 12 2 11 12 83 82 549 1.031 1.515 2.380 95 69 384 442 35 32

Toscana 19 5 28 35 75

103 1.070 2.854 2.980 7.039 25 46 407 1.111 76 102

Trentino Alto A 5 59 4 8 10 8 187 687 465 1.782 3 2 71 173 6 9

Umbria 7 6 3 3 14 11 236 474 520 1.455 9 22 89 153 13 6

Valle D'Aosta 1 0 3 8 34 108 98 193 0 0 7 30 0 0

Veneto 18 12 24 31 76

111 1.426 3.818 3.635 10.992 31 22 468 985 60 115

ITALIA 319 679 278 483 1060

2197 16376 39999 31245 78499 585 1065 5592 12289 906 1986

Nord Ovest 107 398 97 239 417

403 7.154 15.157 10.372 24.004 162 237 1.769 5.049 448 1.120

Nord Est 59 117 65 94 204

306 3746 10719 7801 24438 103 375 1119 2675 112 186

Centro 110 137 58 95 180

238 2648 7788 6398 17235 76 230 1126 2543 207 322

Mezzogiorno 43 27 58 55 259

1250 2828 6335 6674 12822 244 223 1578 2022 139 358

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 152

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 72.60.1 72.60.2 92.11 92.12 92.13 92.2 92.4 92.51

2002 R A R A R A R A R A R A R A R A

Campobasso 7 12 25 22 9 10 4 4 11 80 2 1 1 0

Isernia 2 2 6 0 10 4 2 2 4 8 1 0

Abruzzo 74 35 158 72 84

229 3 4 45 65 59 559 12 13 5 1

Basilicata 17 13 28 40 18 21 0 0 12 17 28 103 4 1 5 1

Calabria 85 32 80 24 83 61 7 4 48 46 108 302 15 22 13 6

Campania 180 248 421 276 240

118 54 28 184 287 198 728 49 33 17 10

Emilia Romagna 206 272 368 443 284

574 20 27 257 579 161 608 33 45 26 66

Friuli Venezia G. 64 62 133 156 46 30 2 1 48 176 65 325 6 13 5 18

Lazio 166 518 477 552 707

4.100 90 327 160 480 209 1.349 102 650 16 33

Liguria 96 112 145 97 101 80 6 2 113 184 61 114 17 13 1 2

Lombardia 752 1.003 1.111 1.777 902

6.849 71 156 303 589 357 2.603 172 504 45 172

Marche 82 44 117 48 76 50 8 9 96 147 47 92 14 11 10 17

Molise 9 14 31 22 19 14 0 0 6 6 15 88 3 1 1 0

Piemonte 222 350 529 595 208

302 9 9 212 432 150 301 36 31 13 436

Puglia 114 133 251 134 132 70 18 20 153 283 193 461 16 14 23 30

Sardegna 51 42 168 42 106 72 3 8 43 74 76 75 5 11 51 324

Sicilia 261 258 183 101 173 85 41 42 189 194 286 404 22 21 17 31

Toscana 213 209 442 241 246

187 14 12 233 477 175 512 33 44 21 20

Trentino Alto A 45 34 92 26 67 59 2 1 28 35 50 415 2 1 2 4

Umbria 86 128 67 59 57 46 0 0 33 50 34 196 6 0 3 22

Valle D'Aosta 8 10 16 15 6 3 0 0 11 22 6 97 3 12 0 0

Veneto 241 179 454 297 168

130 15 21 139 293 172 600 28 45 9 35

ITALIA 2972 3696 5271 5017 3723

13080 363 671 2313 4436 2450 9932 578 1485 283 1228

Nord Ovest 1078 1475 1801 2484 1217

7234 86 167 639 1227 574 3115 228 560 59 610

Nord Est 556 547 1047 922 565

793 39 50 472 1083 448 1948 69 104 42 123

4383 112 348 522 1154 465

2149 155 705 50 92

Mezzogiorno 791 775 1320 711 855

670 126 106 680 972 963 2720 126 116 132 403

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Versione 4.2.1 Pag 153

Molise - Settore ICT: imprese ed addetti 72.60.1 72.60.2 92.11 92.12 92.13 92.2 92.4 92.51

1998 R A R A R A R A R A R A R A R ACampobasso 3 1 7 2 4 2 2 3 19 97 1 0

Isernia 3 2 2 68 1 1 4 7 1 9

Abruzzo 19 15 77 45 51

213 4 4 38 81 75 501 12 3 6 1

Basilicata 4 3 22 16 6 16 0 0 13 13 46 140 6 8 4 2

Calabria 16 7 44 23 16 34 6 4 52 57 124 319 20 30 8 17

Campania 64 28 227 130 117

322 54 22 184 174 221 374 41 17 7 3

Emilia Romagna 60 44 127 103 202

380 22 59 250 593 149 570 29 46 27 69

Friuli Venezia G. 21 22 67 80 35 43 5 4 38 101 66 293 10 8 4 20

Lazio 52 44 233 266 411

1.380 86 178 148 385 177 10.170 84 625 9 11

Liguria 33 9 67 66 44 33 9 6 91 185 73 183 19 16 2 0

Lombardia 177 143 697 287 687

1.072 72 74 300 471 362 1.577 165 290 34 49

Marche 17 5 44 36 38 46 9 7 82 151 72 165 12 6 2 4

Molise 3 1 10 4 6 70 0 0 3 4 23 104 2 9 0 0

Piemonte 93 217 301 571 111

159 10 11 173 419 175 374 37 32 9 25

Puglia 43 65 117 60 36 50 24 31 136 282 217 544 17 34 13 16

Sardegna 17 13 24 36 35 35 4 8 40 78 84 141 4 19 46 318

Sicilia 64 33 103 40 64 74 54 105 173 192 292 398 29 20 15 65

Toscana 58 106 142 133 127

154 13 22 217 425 206 582 38 42 6 4

Trentino Alto A 11 5 12 33 40 37 1 0 27 48 46 418 4 6 1 0

Umbria 23 31 45 30 27 23 1 1 31 87 33 205 7 12 5 10

Valle D'Aosta 6 9 3 4 5 4 0 0 4 9 14 120 2 3 0 0

Veneto 52 51 182 110 105 94 14 21 132 321 171 608 20 38 8 13

ITALIA 833 851 2544 2073 2163

4239 388 557 2132 4076 2626 17786 558 1264 206 627

Nord Ovest 309 378 1.068 928 847

1.268 91 91 568 1.084 624 2.254 223 341 45 74

Nord Est 144 122 388 326 382

554 42 84 447 1063 432 1889 63 98 40 102

Centro 150 186 464 465 603

1603 109 208 478 1048 488 11122 141 685 22 29

Mezzogiorno 230 165 624 354 331

814 146 174 639 881 1082 2521 131 140 99 422

R: imprese attive registrate - A: addetti Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 154

Imprese ICT:

TOTALE DELLE IMPRESE ED ADDETTI

1998 2002

R A R A ABRUZZO 2.293 9.022 3431 11.730 BASILICATA 886 1.985 1174 2.049 CALABRIA 2.339 5.369 3781 5.537 CAMPANIA 7.776 23.240 11.938 22.698 EMILA ROMAGNA 12.418 52.764 15.615 60.959 FRIULI VENEZIA GIULIA 3.562 14.473 4.261 16.834 LAZIO 8.727 49.117 13.373 52.207 LIGURIA 3.592 16.085 4901 22.808 LOMBARDIA 33.128 104.627 41.365 150.252 MARCHE 3.538 12.617 4.700 14.983 MOLISE 437 1.231 654 1.330 PIEMONTE 11.756 57.386 15.432 66.285 PUGLIA 4.804 10.658 7.291 13.686 SARDEGNA 3.063 6.170 4.379 7.029 SICILIA 6.622 12.706 9.725 18.322 TOSCANA 9.393 29.628 12.148 30.170 TRENTINO ALTO ADIGE 1.948 7.028 2843 8.395 UMBRIA 1.873 5.889 2559 6.441 VALLE D'AOSTA 346 2.740 367 2.080 VENETO 11.956 46.280 15.931 52.518

TOTALE 130.457 469.015 175868 566.313 NORD OVEST 48.822 180.838 62065 241425 NORD EST 29.884 120.545 38650 138706 CENTRO 23.531 97.251 32780 103801 MEZZOGIORNO 28.220 70.381 42373 82381 ITALIA 130.457 469.015 175868 566313

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Ripartizione territoriale delle imprese attive nel 2002

FRIULI VENEZIA GIULIA2,42%

LAZIO 7,60%

LIGURIA2,79%

LOMBARDIA 23,52%

PIEM ONTE8,77%

PUGLIA4,15%

SARDEGNA2,49%

SICILIA5,53%

TOSCANA6,91%

ABRUZZO1,95% BASILICATA

0,67%

CALABRIA2,15%

VENETO9,06%

UMBRIA1,46%

VALLE D'AOSTA0,21%

TRENTINO ALTO ADIGE1,62%

MARCHE2,67%

MOLISE0,37%

CAMPANIA6,79%

EMILA ROM AGNA8,88%

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 155

Ripartizione territoria le degli addetti nel 2002

LA ZIO 9,22%

LIGURIA4,03%

LOM B ARDIA 26,53%

PIEM ON TE11,70%

SICILIA3,24%

VEN ETO9,27%

EM ILA ROM A GNA10,76%

FRIULI VENEZIA GIULIA2,97%

UM B RIA1,14%

TOSCA NA5,33%

TRENTINO A LTO ADIGE1,48%

VALLE D'AOSTA0,37%

A B RUZZO2,07% BA SILICA TA

0,36%CA LAB RIA

0,98%

CAM P A NIA4,01%

PUGLIA2,42%

SARDEGNA1,24%

M A RCHE2,65%

M OLISE0,23%

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Variazione delle imprese attive in Italia Anni 1998-2002

0 10.000 20.000 30.000 40.000

ABRUZZO

BASILICATA

CALABRIA

CAMPANIA

EM ILA ROM AGNA

FRIULI VENEZIA GIULIA

LAZIO

LIGURIA

LOM BARDIA

M ARCHE

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

SARDEGNA

SICILIA

TOSCANA

TRENTINO ALTO ADIGE

UMBRIA

VALLE D'AOSTA

VENETO

1998 2002

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 156

Variazio ne de gli addetti in ItaliaAnn i 1998 - 2002

0 20 .000 40.000 60 .000 80.000 100.000 120 .000 140.000 160 .000

A BR UZZO

B ASILIC A TA

CA LA BR IA

CA M P AN IA

EM ILA R OM AGNA

FR IULI VENEZIA GIULIA

LAZIO

LIGUR IA

LOM BA R DIA

M AR C HE

M OLISE

P IEM ONTE

PUGLIA

SAR DEGNA

SICILIA

TOSCA NA

TR EN TIN O A LTO AD IGE

UM BR IA

VA LLE D 'AOSTA

VEN ETO

1998 2002

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000

NOR D OVEST

NORD EST

CENTRO

MEZZOGIORNO

ITALIA

Variazione de lle imprese attive nei comparti territoriali Anni 1998-2002

1998 2002

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 157

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000

NOR D OVEST

NORD EST

CENTRO

MEZZOGIORNO

ITALIA

Variazione degli addetti nei comparti te rritoriali Anni 1998-2002

20021998

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Riepilogo imprese e addetti per comparto ICT di appartenenza

1998 Industria dei

contenuti Manifatturiero Servizi collegati ai

beni ICT Servizi intangibili R A R A R A R A

Campobasso 38 108 60 466 59 91 167 262 Isernia 13 86 25 117 18 31 57 70 Abruzzo 324 1244 495 3204 415 931 1059 3643 Basilicata 99 199 119 646 142 225 526 915 Calabria 354 516 443 1469 422 597 1120 2787 Campania 1167 2033 1505 9963 1747 2289 3357 8955 Emilia Romagna 1534 3619 2851 20105 2682 10011 5351 19029 Friuli Venezia G. 371 1154 797 5631 680 2123 1714 5565 Lazio 1498 13978 1767 19190 1397 3691 4065 12258 Liguria 400 896 751 9345 724 2147 1717 3697 Lombardia 3679 8297 8606 49579 6008 21365 14835 25386 Marche 383 594 893 5948 616 2093 1646 3982 Molise 51 194 85 583 77 122 224 332 Piemonte 988 2305 3298 28108 2153 7806 5317 19167 Puglia 637 1292 1009 3266 1072 1983 2086 4117 Sardegna 415 932 514 1488 568 1010 1566 2740 Sicilia 883 1061 1380 5007 1455 2175 2904 4463 Toscana 1111 2102 1687 10700 1671 5151 4924 11675 Trentino Alto A 208 621 349 1661 615 1977 776 2769 Umbria 232 646 295 2081 376 958 970 2204 Valle D'Aosta 36 140 122 2166 35 82 153 352 Veneto 907 2045 2728 17533 2336 10359 5985 16343 ITALIA 15277 43868 29694 197673 25191 77095 60295 150379 Nord Ovest 5103 11638 12777 89198 8920 31400 22022 48602 Nord Est 3020 7439 6725 44930 6313 24470 13826 43706 Centro 3224 17320 4642 37919 4060 11893 11605 30119 Mezzogiorno 3930 7471 5550 25626 5898 9332 12842 27952

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 158

Riepilogo imprese e addetti per comparto ICT di appartenenza

2002 Industria dei

contenuti Manifatturiero Servizi collegati ai beni ICT Servizi intangibili

R A R A R A R A Campobasso 43 103 72 415 105 114 256 388 Isernia 26 18 29 189 30 32 93 71 Abruzzo 368 1295 612 6718 689 1037 1762 2680 Basilicata 101 194 143 718 244 272 686 865 Calabria 447 552 485 764 881 851 1968 3370 Campania 1350 2412 1708 9105 3334 3243 5546 7938 Emilia Romagna 1724 4297 3128 20452 3496 11309 7267 24901 Friuli Venezia G. 389 999 788 6175 846 2135 2238 7525 Lazio 2046 8636 1913 17793 2685 4901 6729 20877 Liguria 470 938 872 13702 1052 1880 2507 6288 Lombardia 4080 18271 8843 59994 8256 28891 20186 43096 Marche 436 691 1056 7256 894 2350 2314 4686 Molise 69 121 101 604 135 146 349 459 Piemonte 1183 3293 3434 26809 3129 8374 7686 27809 Puglia 799 1532 1146 3713 1858 2655 3488 5786 Sardegna 532 1128 623 1456 798 1056 2426 3389 Sicilia 1029 1054 1494 7404 2363 2639 4839 7225 Toscana 1335 2275 1745 8086 2450 5709 6618 14100 Trentino Alto A 272 770 347 1686 801 2431 1423 3508 Umbria 267 560 346 1946 540 1126 1406 2809 Valle D'Aosta 38 152 59 1162 42 105 228 661 Veneto 1079 2149 3093 20507 3356 10228 8403 19634 ITALIA 18014 51319 31936 216050 37849 91338 88069 207606 Nord Ovest 5771 22654 13208 101667 12479 39250 30607 77854 Nord Est 3464 8215 7356 48820 8499 26103 19331 55568 Centro 4084 12162 5060 35081 6569 14086 17067 42472 Mezzogiorno 4695 8288 6312 30482 10302 11899 21064 31712

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Nel 2002 il dato nazionale, all’interno del settore ICT, registra n° 175.868 imprese (un incremento di 45.411 imprese rispetto al 1998) ed il numero di addetti è risultato di 566.313 (97.288 in più rispetto al 1998). A livello di comparto il 50,08% delle imprese attive e il 36,66% degli addetti operano nel settore dei servizi intangibili, il 21,52% delle imprese e il 16,13% degli addetti al settore dei servizi collegati ai beni ICT; il 18,16% delle imprese e il 38,15% degli addetti al settore manifatturiero; ed infine il 10,24% delle imprese e il 9,06% degli addetti appartengono al settore dell’industria dei contenuti. Il settore dei servizi intangibili rappresenta il settore all’interno del quale, per tutte le ripartizioni territoriali, si concentra il più elevato numero di imprese, si passa dal valore più elevato individuato nel Centro con il 52,07% di imprese, al valore relativamente più basso del Nord Ovest con il 50,02% di imprese. Nonostante ci sia una maggiore concentrazione di imprese nel comparto dei servizi intangibili, nel settore manifatturiero si registra una maggior numero di addetti (38,15% contro il 36,66% del settore dei servizi intangibili).

Ripartizione territoriale delle imprese ed addetti 1998 (Valori e composizioni % di riga)

TOTALE ICT Industria dei

contenuti Manifatturiero Servizi collegati

ai beni ICT Servizi intangibili

1998 R A R A R A R A R A

Nord Ovest 48822 180838 100 100 10,45% 6,44% 26,17% 49,32% 18,27% 17,36% 45,11% 26,88%

Nord Est 29884 120545 100 100 10,11% 6,17% 22,50% 37,27% 21,13% 20,30% 46,27% 36,26%

Centro 23531 97251 100 100 13,70% 17,81% 19,73% 38,99% 17,25% 12,23% 49,32% 30,97%

Mezzogiorno 28220 70381 100 100 13,93% 10,62% 19,67% 36,41% 20,90% 13,26% 45,51% 39,72%

ITALIA 130457 469015 100 100 11,71% 9,35% 22,76% 42,15% 19,31% 16,44% 46,22% 32,06% R: imprese attive registrate - A: addetti Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 159

Ripartizione territoriale delle imprese ed addetti 2002 (Valori e composizioni % di riga)

TOTALE ICT Industria dei

contenuti Manifatturiero Servizi collegati

ai beni ICT Servizi intangibili

2002 R A R A R A R A R A

Nord Ovest 62065 241425 100 100 9,30% 9,38% 21,28% 42,11% 20,11% 16,26% 49,31% 32,25%

Nord Est 38650 138706 100 100 8,96% 5,92% 19,03% 35,20% 21,99% 18,82% 50,02% 40,06%

Centro 32780 103801 100 100 12,46% 11,72% 15,44% 33,80% 20,04% 13,57% 52,07% 40,92%

Mezzogiorno 42373 82381 100 100 11,08% 10,06% 14,90% 37,00% 24,31% 14,44% 49,71% 38,49%

ITALIA 175868 566313 100 100 10,24% 9,06% 18,16% 38,15% 21,52% 16,13% 50,08% 36,66%R: imprese attive registrate - A: addetti Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Tra il 1998 e il 2002, l’intero settore ICT, ha fatto registrare un incremento del numero delle imprese attive e degli addetti. Tuttavia, nel periodo esaminato si evidenzia una riduzione della percentuale di imprese operanti nel comparto dell’industria dei contenuti e del settore manifatturiero (la percentuale delle imprese operanti in questi due comparti è scesa rispettivamente dal 11,71% e 22,76% al 10,24% e 18,16%) a vantaggio degli altri. Per quanto concerne gli addetti, mentre nel comparto dell’industria dei contenuti e in quello dei servizi collegati ai beni ICT la percentuale si è mantenuta costante, il settore manifatturiero ha fatto registrare una riduzione di quattro punti mentre quello dei servizi intangibili un incremento di pari importo. Nell’ambito della ripartizione territoriale dei quattro settori ICT si evidenzia la presenza di significativi squilibri territoriali.

Ripartizione territoriale delle imprese ed addetti 1998 (Valori e composizioni % di colonna)

Industria dei contenuti Manifatturiero Servizi collegati ai

beni ICT Servizi intangibili

1998 R A R A R A R ANord Ovest 33,40% 26,53% 43,03% 45,12% 35,41% 40,73% 36,52% 32,32%Nord Est 19,77% 16,96% 22,65% 22,73% 25,06% 31,74% 22,93% 29,06%Centro 21,10% 39,48% 15,63% 19,18% 16,12% 15,43% 19,25% 20,03%Mezzogiorno 25,72% 17,03% 18,69% 12,96% 23,41% 12,10% 21,30% 18,59%

ITALIA 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%R: imprese attive registrate - A: addetti Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Ripartizione territoriale delle imprese ed addetti 2002 (Valori e composizioni % di colonna)

Industria dei contenuti Manifatturiero Servizi collegati ai

beni ICT Servizi intangibili

2002 R A R A R A R ANord Ovest 32,04% 44,14% 41,36% 47,06% 32,97% 42,97% 34,75% 37,50%Nord Est 19,23% 16,01% 23,03% 22,60% 22,46% 28,58% 21,95% 26,77%

Centro 22,67% 23,70% 15,84% 16,24% 17,36% 15,42% 19,38% 20,46%Mezzogiorno 26,06% 16,15% 19,76% 14,11% 27,22% 13,03% 23,92% 15,28%

ITALIA 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%R: imprese attive registrate - A: addetti Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Grossi divari tra il Nord ed il Mezzogiorno, esistono soprattutto nel comparto manifatturiero ed in quello dei servizi intangibili. Il Nord-Ovest assume in questi due comparti un ruolo predominante. Nel primo, il 41,36% delle imprese e il 47,06% degli addetti di questo settore si colloca nel Nord-Ovest. Anche nel secondo, il 34,75% delle imprese e il 37,50% degli addetti tende a collocarsi nella ripartizione nord-occidentale.

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 160

Negli altri due settori esistono grosse differenze per quanto concerne la percentuale degli addetti. Infatti, nel comparto dell’industria dei contenuti il 44,14% degli addetti si colloca nel Nord-Ovest come anche nel comparto dei servizi collegati ai beni ICT (il 42,97% contro il 13,03% del Mezzogiorno). Nonostante le differenze accentuate in alcuni comparti rispetto ad altri, in tutti, il Nord-Ovest fa registrare valori più significativi. Tale situazione tende tuttavia ad attenuarsi se paragonata con gli altri comparti territoriali. Anche nel Mezzogiorno esistono differenze territoriali sia per quanto riguarda il numero delle imprese attive che per gli addetti. Si può notare che, per il complesso della filiera produttiva delle tecnologie informatiche e della comunicazione, nel 2002, la Campania rappresenta la regione del Mezzogiorno con la quota più elevata di imprese attive (il 28,17% con 11938 imprese) e di addetti (27,55% con 22698 addetti). Altre due regioni con quote significative sono la Sicilia (22,95% di imprese e il 22,24% di addetti) e la Puglia (17,21 di imprese e 16,61% di addetti).

Imprese ed addetti per regione (valori e composizioni % di colonna)

1998 2002 R A R A R A R A Abruzzo 2293 9022 8,13% 12,82% 3431 11730 8,10% 14,24% Basilicata 886 1985 3,14% 2,82% 1174 2049 2,77% 2,49% Calabria 2339 5369 8,29% 7,63% 3781 5537 8,92% 6,72% Campania 7776 23240 27,55% 33,02% 11938 22698 28,17% 27,55% Molise 437 1231 1,55% 1,75% 654 1330 1,54% 1,61% Puglia 4804 10658 17,02% 15,14% 7291 13686 17,21% 16,61% Sardegna 3063 6170 10,85% 8,77% 4379 7029 10,33% 8,53% Sicilia 6622 12706 23,47% 18,05% 9725 18322 22,95% 22,24% Mezzogiorno 28220 70381 100,00% 100,00% 42373 82381 100,00% 100,00%

R: imprese attive registrate - A: addetti Fonte: elaborazione su dati CCIAA

R ip artizione d e lle imp re se n e l M ezz ogiornoAnno 2002

Basilic ata

C am pan ia

Mo lisePuglia

Sardegna

SiciliaC alabria

Abruzz o

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 161

Ripartiz ione degli addetti ne l Me zzogiornoAnno 2002

Calabria

CampaniaMolise

Puglia

Sardegna

Sicilia BasilicataAbruzzo

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

In generale, il settore dell’ICT ha fatto registrare nelle regioni del Mezzogiorno, tra il 1998 e il 2002, un incremento significativo del numero delle imprese e del numero degli addetti. Il grafici che seguono mostrano in che modo questa crescita si è differenziata a livello territoriale.

Variazione del numero de lle imprese ne l Me zzogiorno

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000

Abruzzo

Bas il icata

Calabr ia

Cam pania

Molis e

Pugl ia

Sardegna

Sicil ia

20021998

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 162

Variazione de l numero degli adde tti nel Mezzogiorno

0 5000 10000 15000 20000 25000

Abruzzo

Bas il icata

Calabr ia

Cam pania

Molis e

Pugl ia

Sardegna

Sicil ia

20021998

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

A differenza delle altre regioni, in Campania si è registrata una lieve flessione negli addetti (da 23240 del 1998, gli addetti sono scesi a 22698 nel 2002). In questo contesto, il Molise, rappresenta la regione del Mezzogiorno con il più basso numero di imprese attive (1,54% con 654 imprese) e di addetti (1,61% con 1330 addetti).

Ripartizione provinciale delle imprese ed addetti Valori assoluti

TOT ICT Industria dei

contenuti Manifatturiero Servizi collegati ai

beni ICT Servizi intangibili 1998 R A R A R A R A R A

Campobasso 324 927 38 108 60 466 59 91 167 262Isernia 113 304 13 86 25 117 18 31 57 70

Molise 437 1231 51 194 85 583 77 122 224 3322002

Campobasso 476 1020 43 103 72 415 105 114 256 388Isernia 178 310 26 18 29 189 30 32 93 71

Molise 654 1330 69 121 101 604 135 146 349 459Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 163

Im pres e reg is trateAddetti

476

178

1020

310

0

200

400

600

800

1000

1200

Totale ICT 2002

Cam pobas soIs ernia

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

C am pobas s oIsern ia

4372

105

256

26 29 30

93

0

50

100

150

200

250

300

Le impre se dell'ICT 2002

Indus tria de i contenutiMani fa tturiero Servizi co llegati ai beni ICT

Servizi intangib ili

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 164

Cam pobas soIs ern ia

103

415

114

388

18

189

3271

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

Gli adde tti dell'ICT 2002

Indus tria de i contenuti

Mani fa tturiero Servizi co llegati ai beni ICTServizi intangib ili

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Ripartizione provinciale delle imprese ed addetti

Composizioni % di colonna

TOT ICT Industria dei

contenuti Manifatturiero Servizi collegati ai

beni ICT Servizi intangibili 1998 R A R A R A R A R A

Campobasso 74,14% 75,30% 74,51% 55,67% 70,59% 79,93% 76,62% 74,59% 74,55% 78,92%Isernia 25,86% 24,70% 25,49% 44,33% 29,41% 20,07% 23,38% 25,41% 25,45% 21,08%

Molise 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%2002

Campobasso 72,78% 76,69% 62,32% 85,12% 71,29% 68,71% 77,78% 78,08% 73,35% 84,53%Isernia 27,22% 23,31% 37,68% 14,88% 28,71% 31,29% 22,22% 21,92% 26,65% 15,47%

Molise 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%Fonte: Elaborazione su dati CCIAA

Nell’ambito della stessa regione esistono differenze notevoli tra le due province. Infatti, Campobasso rappresenta l’area con un più elevato numero di imprese (72,78% con 476 imprese) e di addetti (76,69% con 1020 addetti). In entrambe le province, il comparto che evidenzia una maggiore vivacità è quello dei servizi intangibili seguito dal comparto dei servizi collegati ai beni ICT. Infatti, sono i comparti che assorbono un maggior numero di imprese (349 il primo e 135 il secondo). Il settore che assorbe un maggior numero di addetti è quello manifatturiero con 604 addetti, seguito da quello dei servizi intangibili con 459 addetti. L’analisi a livello provinciale per i quattro comparti del settore ICT non fa altro che confermare quanto appena detto. Campobasso è la provincia che nei quattro comparti del settore presenta la più alta quota di imprese ed addetti. In particolare i settori che evidenziano il divario territoriale sono il settore dei servizi collegati ai beni ICT (77,78% di imprese e 78,08% di addetti) ed il comparto dei servizi intangibili con 73,35% di imprese e 84,53% di addetti. Un grosso divario esiste soprattutto nel comparto dell’industria dei contenuti per quanto riguarda la quota di addetti (85,12%). I grafici che seguono mostrano in che modo si è pervenuti alla situazione appena descritta.

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Versione 4.2.1 Pag 165

324

476

113

178

0 100 200 300 400 500

Campobass o

Isern ia

Variaz ione delle imprese attive in M oliseanni 1998-2002

20021998

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

927

1020

304

310

0 200 400 600 800 1000 1200

Campobass o

Isern ia

Variazione de gli addetti nel MoliseAnni 1998-2002

20021998

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

I grafici che seguono mostrano meglio quali siano i settori più attivi all’interno di ciascun comparto.

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Versione 4.2.1 Pag 166

0

2

4

6

8

10

12

Campobasso Isernia

Industria dei contenuti - Anno 2002

22.1122.1222.13

22.1422.1522.3

22.3122.3222.33

92.1192.1292.13

92.292.492.51

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Dall’analisi grafica emerge che nel comparto dell’industria dei contenuti, i settori che hanno un maggior numero di imprese sono: Produzioni cinematografiche e di video (cod. attività 92.11), Attività radiotelevisive (cod. attività 92.2). Nel comparto dell’industria manifatturiera il settore più attivo in entrambe le province molisane nell’anno 2002 è: Lavori di impianto tecnico (cod. attività 31.62.2).

0

2

4

6

8

10

12

14

16

Campobasso Isernia

Industria manifatturiera - Anno 2002

24.65

3030,0130.02

31.331.6231.62.1

31.62.232.132.2

32.20.132.20.2

32.20.332.333.2

33.20.133.20.233.20.3

33.20.433.20.533.3

Fonte: elaborazione su dati CCIAA Nel comparto dei servizi collegati ai beni ICT, le imprese tendono a concentrarsi nel commercio al dettaglio di macchine e attrezzature per ufficio (cod. attività 52.48.1).

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Versione 4.2.1 Pag 167

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Campobasso Isernia

Servizi collegati ai beni ICT - Anno 2002

51.43

51.43.251.43.351.43.4

51.43.551.43.651.64

51.64.151.64.251.65

51.65.0151.65.0251.65.03

51.65.0452.48.171.33

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

Nel comparto dei servizi intangibili, il settore più significativo è quello dell’elaborazione elettronica dei dati (cod. attività 72.3).

0

20

40

60

80

100

120

Campobasso Isernia

Servizi Intangibili - Anno 2002

64.264.20.01

64.20.0264.20.0372.1

72.272.372.4

72.572.672.60.1

72.60.2

Fonte: elaborazione su dati CCIAA

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Versione 4.2.1 Pag 168

3.5.2 Analisi SWOT Dall’analisi effettuata si individuano come punti di forza e di debolezza, e come opportunità e minacce, i seguenti fattori.

PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

Università e il Parco Scientifico Tecnologico (PST) promuovono attivamente il trasferimento di tecnologia dalle istituzioni accademiche e di ricerca alle aziende e alle organizzazioni del luogo. Essi favoriscono il trasferimento delle tecnologie e contribuiscono a creare posti di lavoro grazie ad una concentrazione geografica di nuove imprese a contenuto tecnologico

Popolazione delle imprese molisane costituita, per la maggior parte, da aziende di piccole o piccolissime dimensioni. La presenza di un numero elevato di piccole imprese e la parziale penetrazione dell’ICT nelle aziende fanno si che la domanda che caratterizza la regione sia di tipo semplice o al massimo complessa, ma non ancora tale da potersi considerare evoluta

Istituzione di un corso di laurea in “Produzione e gestione di servizi informatici” da parte della Facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali che ha l’obiettivo di formare esperti in grado di costruire soluzioni nel settore dell’ICT

Aziende ICT che appaiono fortemente condizionate da alcuni elementi caratterizzanti il loro mercato di riferimento. Trovandosi ad operare su un territorio con livelli di sviluppo ed economie disomogenee, con una concentrazione di domanda ICT anch’essa disomogenea a causa della modesta numerosità di medie imprese e di piccole imprese con elevata propensione all’innovazione, tali aziende hanno solitamente una tendenza all’offerta generalista o generica che, in linea di massima, determina una bassa specializzazione, piuttosto che una multi-competenza

Costo delle risorse umane qualificate in area ICT è inferiore rispetto a Nord e Centro: le imprese quindi possono essere invogliate a localizzare le strutture produttive in Molise

Tessuto imprenditoriale che ha principalmente come mercato di riferimento quello locale. E’ ovvio che qualsiasi iniziativa in ambito ICT, che faccia riferimento al mercato locale, è destinata nel medio periodo a pagare le dimensioni limitate del mercato stesso, a svilupparsi con lentezza oltre misura e presumibilmente ad involgersi in una spirale di ricerca di equilibri da sopravvivenza piuttosto che di nuove frontiere di evoluzione

Focus del PST principalmente su biotecnologie e industria agroalimentare; meno rilevante il focus su ICT. Infatti, il PST MOLISEINNOVAZIONE, è particolarmente specializzato nel comparto agroalimentare

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 169

OPPORTUNITA'

MINACCE

Rafforzamento del concetto di sistema e di interdipendenza economica: con gli investimenti in tecnologie dell’informazione e comunicazione si sviluppano le reti e si moltiplicano, in maniera esponenziale, le possibilità di contatto e di interazione tra tutti i soggetti economici

Presenza, prevalente, di operatori economici che operano in servizi a basso valore aggiunto, orientati principalmente alla vendita di prodotti, anziché allo sviluppo di applicazioni ed all’erogazione di servizi professionali. Tale situazione, in stretta aderenza con le caratteristiche del mercato che, come già detto, esprime domanda semplice e limitatamente di tipo avanzato, ma marginalmente di tipo complesso

Spostamento del baricentro del sistema economico dalle attività manifatturiere ai servizi: l’ICT offre la possibilità di guidare e non di subire l’evoluzione verso un modello produttivo che privilegia i servizi e l’elaborazione e la circolazione delle informazioni sulla produzione di beni materiali

Ritardi e inefficienze di taluni settori pubblici e privati diventano sempre meno tollerabili. Le tecnologie dell’informazione e comunicazione, favorendo l’interazione tra soggetti economici, amplificano i dati negativi presenti nel sistema economico e sociale: una sacca di inefficienza diviene immediatamente visibile a tutti e i suoi costi ricadono più rapidamente su tutto il sistema

Situazione di arretratezza in cui la regione si trova nei confronti delle nuove tecnologie in una situazione di arretratezza. Gli operatori dell’offerta di ICT sono presenti in misura minore rispetto alla media nazionale. Tuttavia, se da un lato questo è sicuramente un aspetto negativo, dall’altro evidenzia come quest’area rappresenti un mercato molto vantaggioso per chi ha il proprio business nel settore ICT

Bassa domanda di innovazione da parte delle imprese locali

Presenza di un’elevata disponibilità di manodopera qualificata non sfruttata opportunamente. Per lo svolgimento di alcune attività, strettamente legate alle nuove tecnologie, il luogo fisico in cui il lavoro viene svolto è del tutto irrilevante e le nuove tecnologie offriranno importanti opportunità di lavoro al personale esistente, permettendo almeno una parziale riduzione del tasso di disoccupazione

Richiesta di interventi di servizi con un livello di complessità mediamente inferiore alla media. Quando emergono esigenze fortemente specialistiche, si accede all’offerta proveniente dalle regioni del Centro, ed in particolare del Nord Italia, scoraggiando, così facendo, gli investimenti locali

Poli di formazione orientati alle discipline economico-scientifiche e in grado di rendere disponibili risorse umane altamente qualificate e specializzate

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Regione Molise – Piano Strategico di Attuazione S.T.M.

Versione 4.2.1 Pag 170

3.6 Stato delle infrastrutture telematiche e dei servizi di base 3.6.1 Indicatori, metodologia di analisi e fonti informative In questo paragrafo viene analizzata la disponibilità di infrastrutture e servizi relativamente alla telefonia e al trasporto dati nella Regione Molise. I dati elaborati sono stati ricavati da: - Osservatorio Banda Larga della Between S.p.A.; - Comitato per lo sviluppo della Banda Larga del Ministero dell’Innovazione; Tecnologica e Ministero

delle Comunicazioni; - ISTAT; - Assinform – Primo Rapporto Sull’Innovazione nelle Regioni d’Italia; - Commissione Banda Larga della Telecom Italia; - interviste con aziende e Pubbliche Amministrazioni locali (vedi paragrafi precedenti); La metodologia seguita consiste nell’analizzare lo stato dell’arte delle infrastrutture telematiche e dei servizi di base nella Regione Molise, confrontarli per quanto possibile con il contesto nazionale ed evidenziare eventuali gap infrastrutturali e difficoltà nell’accesso ai servizi di rete per determinate fasce di utenza. 3.6.2 Analisi dei divari regionali ed extraregionali, delle aree territoriali e delle fasce di utenza che

presentano difficoltà nell’accesso ai servizi di rete

La Commissione Europea individua tra gli interventi prioritari nei paesi dell’Unione lo sviluppo della banda larga, secondo l’opinione diffusa a livello internazionale che la presenza di un’offerta di infrastrutture e servizi a banda larga sia fondamentale per lo sviluppo della Società dell’Informazione. Il piano di azione eEurope 2005, infatti, mira a garantire a tutti i cittadini la possibilità di partecipare alla SI globale promuovendo servizi, applicazioni e contenuti sicuri basati su un’infrastruttura a banda larga ampiamente disponibile. E’ inevitabile, quindi, che si venga a creare una disparità tra zone del paese che già dispongono della banda larga e zone che ne disporranno progressivamente nel prossimo futuro o che ne potranno disporre nel medio periodo ed, infine, zone alle quali la logica economica negherà questa opportunità. Nell’analisi dei divari regionali ed extraregionali verranno presi in considerazione alcuni dati ed indicatori particolarmente importanti: - disponibilità di INFRASTRUTTURE IN FIBRA OTTICA che rappresentano attualmente la soluzione

tecnologica che garantisce le prestazioni più avanzate (studio BETWEEN 2002); - disponibilità dei SERVIZI DI CONNETTIVITA’ (tecnologie abilitanti quali: ADSL, HDSL, SHDSL anche

in modalità ULL-Unbundling Local Loop, fibra ottica, WLL-Wireless Local Loop (studio BETWEEN 2002);

- i dati emersi dall’analisi della diffusione dell’ICT nelle imprese e tra i cittadini: - iniziative locali per favorire lo sviluppo della banda larga da parte, ad esempio, delle aziende di servizi

pubblici locali. 3.6.2.1 Indicatori per zona territoriale – infrastrutture

Gli indicatori di copertura e competizione sulla diffusione delle infrastrutture in fibra ottica (Backbone1 a MAN2) sono suddivisi per zona territoriale a sono presentati come indice rispetto al valore Italia. L'analisi delle infrastrutture MAN si riferisce ai soli capoluoghi di provincia. Per ogni tipologia di indicatore è fornita la classifica delle zone in ordine decrescente dell'indicatore stesso. Infrastrutture in fibra ottica

1 reti in fibra ottica a lunga distanza che collegano le città o i grandi centri urbani. 2 reti in fibra ottica realizzate nelle città per consentire l’offerta di servizi di trasporto e accesso al cliente finale. 2

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Versione 4.2.1 Pag 171

A livello di backbone la densità di fibra ottica per superficie3 nel Nord Ovest è circa 36% superiore al dato nazionale e, in particolare, le infrastrutture realizzate nel Mezzogiorno sono pari a circa il 30% del totale nazionale (a fronte di un estensione del territorio pari ad oltre il 40% della superficie nazionale). Qui il divario tra le zone è più accentuato (la densità di fibra nel Nord Ovest è anche 10 volte superiore a quella delle zone Meridionale e Insulare).

INFRASTRUTTURE - INDICATORI DI COPERTURA Km-fibra/Km2 superficie

territorio (Backbone) 15

20

14

18

12

9

INFRASTRUTTURE - INDICATORI DI COPERTURA Km-fibra/Km2 superficie terr itorio (MAN)

I TALI A; 9 8

I TALI A NORD-OCCI DE NT AL

E; 3 3 8I TALIA NORD-ORI ENTALE;

76

ITALIA M ERID I ONAL

E; 5 4

I TALI A CENTRALE;

9 8

I TALI A I N ISULARE;

3 1

Fonte: Elaborazione su

Dati Between 2002

Fonte: Osservatorio Banda Larga

- BETWEEN 2002

3 la copertura è espressa in termini di km di fibra ottica posata e per confrontare l’intensità di fibra nelle diverse regioni viene

presentato un indice di densità di fibra per superficie (km fibra ottica/km2 superficie della regione).

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Versione 4.2.1 Pag 172

Aggiornamento al 30/09/2002 INFRASTRUTTURE - INDICATORI DI COPERTURA Classifica in base a Km-fibra/km2 superficie territorio

Zone territoriali Backbone MAN ITALIA NORD-OCCIDENTALE 1 1 ITALIA NORD-ORIENTALE 3 3 ITALIA CENTRALE 2 2 ITALIA MERIDIONALE 4 4 ITALIA INSULARE 5 5

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

INFRASTRUTTURE - INDICATORI DI COMPETIZIONE Numero operatori

(Backbone)

2117

1512

96

0

5

10

15

20

25

ITA

LIA

ITA

LIA

NO

RD

-O

CC

IDEN

TALE

ITA

LIA

NO

RD

-O

RIE

NTA

LE

ITA

LIA

CEN

TR

ALE

ITA

LIA

MER

IDIO

NA

LE

ITA

LIA

INSU

LA

RE

Aggi

orna

men

to a

l 30/

09/2

002

INFRASTRUTTURE - INDICATORI DI COMPETIZIONE Numero operatori (MAN)

35

25

17 18

82

05

10152025303540

ITA

LIA

ITA

LIA

NO

RD

-O

CC

IDEN

TALE

ITA

LIA

NO

RD

-O

RIE

NTA

LE

ITA

LIA

CEN

TR

ALE

ITA

LIA

MER

IDIO

NA

LE

ITA

LIA

INSU

LA

RE

Aggi

orna

men

to a

l 30/

09/2

002

Fonte: Elaborazione su dati Between 2002

La competizione a livello di Backbone si è sviluppata lungo le direttrici a maggiore traffico potenziale e nel Nord d’Italia vi è un numero di operatori pari a più del doppio del Sud. Le regioni a maggiore densità di fibra presentano, in generale, anche un maggiore livello di competizione, anche se non vi è una relazione diretta. La competizione, a livello di MAN, si è sviluppata prevalentemente nelle città a maggior potenziale, con una selettività di intervento, da parte di operatori alternativi a Telecom Italia, ancora più accentuata rispetto a quanto emerso a livello di Backbone. Nelle altre aree a minor potenziale, la realizzazione di MAN dipende fortemente dalla proattività dei soggetti localizzati, eventualmente attraverso il coinvolgimento di partner nazionali. 3.6.2.2 Indicatori per Zona Territoriale - Servizi Gli indicatori di copertura sulla diffusione dei servizi di connettività nelle tecnologie ADSL, HDSL e SHDSL sono espressi in termini di percentuale di popolazione che può usufruire dei servizi. Per quanto riguarda i servizi XDSL, tale acronimo indica la famiglia tecnologica Digital Subscriber Line, ossia l’insieme delle tecnologie sviluppate, a partire dagli anni ’70, per permettere la trasmissione digitale sulla rete in rame. All’interno della famiglia, la X viene sostituita da una o più lettere che caratterizzano le singole tecnologie (ADSL, HDSL, VDSL, ecc.).

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Versione 4.2.1 Pag 173

L'analisi dell'ADSL è affrontata anche dal punto di vista della diffusione di questi servizi in modalità ULL4, ovvero attraverso piattaforme di operatori alternativi a Telecom Italia. Al momento a stata effettuata un'analisi di competizione solo per l’ADSL (anche in modalità ULL), in quanto maggiormente sviluppata alla data della rilevazione (settembre 2002). L'analisi del WLL5 è affrontata in termini di competizione, in quanto in tutte le regioni sono state rilasciate licenze per l'offerta del servizio, ma il numero di operatori con licenza varia con la regione. Per ogni tipologia di indicatore è fornita la classifica delle zone in ordine decrescente dell'indicatore.

SER VIZI - IND ICATORI D I C OPER TUR A % popolaz ione coperta

70%

73%

73%

78%

63%

26%

12%

13%

9%

5%60%

74%

65%

63%

56%

61%

63%17%

31%

20%

21%

5%

21%

21%

ITALIA

ITALIA NORD-OCCIDENT ALE

ITALIA NORD-ORIENT ALE

ITALIA CENT RALE

ITAL IA MERIDIONALE

ITALIA INSULARE

Aggio rnam ento al 18/10/2002

ULLSHDS LHD SLAD SL

Fonte: Elaborazione su dati Between 2002

Servizi di connettività L'analisi di copertura dei servizi di connettività mostra che il Centro Italia è in posizione privilegiata in termini di percentuale di popolazione che può usufruire dei servizi. II divario tra le zone territoriali diventa significativo quando si osserva la diffusione dei servizi di connettività in modalità ULL, ovvero attraverso piattaforme di operatori alternativi a Telecom Italia.

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

4 Unbundling del Local Loop, consente agli operatori alternativi a Telecom Italia di gestire direttamente le linee telefoniche 5 Wireless Local Loop, rete di accesso che utilizza tecnologia radio.

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Versione 4.2.1 Pag 174

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

Aggiornamento al 18/10/2002 SERVIZI - INDICATORI DI COPERTURA Classifica in base alla % di popolazione coperta

Zone territoriali ADSL HDSL SHDSL ULL

ITALIA NORD-OCCIDENTALE 1 1 3 1

ITALIA NORD-ORIENTALE 3 1 2 3

ITALIA CENTRALE 2 2 1 2

ITALIA MERIDIONALE 5 3 5 5

ITALIA INSULARE 4 4 4 4 Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

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L'analisi di competizione dei servizi di connettività in tecnologia ADSL mostra che il Centro ed il Nord d'Italia sono abbastanza allineate mentre è significativo il divario con le zone Insulari e Meridionali. Per quarto riguarda la diffusione dei servizi di connettività in modalità ULL, ovvero attraverso piattaforme di operatori alternativi a Telecom Italia, diventa significativo il divario tra il Nord-Ovest e le altre zone. Analizzando il WLL, è il Centro la zona che registra il maggior numero di operatori con licenza.

Aggiornamento al 18/10/2002 SERVIZI - INDICATORI DI COMPETIZIONE Numero operatori

Zone territoriali ADSL ULL WLL

ITALIA 39 18 14

ITALIA NORD-OCCIDENTALE 37 14 4

ITALIA NORD-ORIENTALE 36 7 6

ITALIA CENTRALE 36 8 9

ITALIA MERIDIONALE 30 4 4

ITALIA INSULARE 28 3 3 Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

3.6.2.3 Indicatori Regionali - Infrastrutture Per ogni regione sono indicate le fasce di valori alle quali appartengono gli indicatori di copertura e competizione sulla diffusione delle infrastrutture in fibra ottica (Backbone e MAN). Gli indicatori di copertura sono raggruppati in tre intervalli di valori o fasce (in ordine decrescente le corrispondenti fasce sono denominate: A, B, C), mentre gli indicatori di competizione sono rappresentati dal numero di operatori con fibra ottica. Infrastrutture in fibra ottica A livello di backbone, 6 regioni hanno valori della densità di fibra ottica per superficie superiori al valore nazionale e, le prime in classifica hanno valori fino a 6 volte superiori alle regioni più arretrate. Lo sviluppo delle infrastrutture di backbone ha riguardato in misura maggiore le aree a potenziale più alto e tale fenomeno è stato ancora più accentuato a livello di infrastrutture MAN.

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

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Versione 4.2.1 Pag 176

Aggiornamento al 30/09/2002 INFRASTRUTTURE - INDICATORI DI COPERTURA Km-fibra/km2 superficie territorio

Backbone MAN A= > 20 A= > 150

B= da 1O a 2O B= da 5O a 15O

C=<10 C=<50 ITALIA 15 98 ABRUZZO C C BASILICATA B C CALABRIA B C CAMPANIA B A EMILIA-ROMAGNA B B FRIULI-VENEZIA GIULIA B A LAZIO A A LIGURIA A A LOMBARDIA A A MARCHE B B MOLISE C C PIEMONTE B A PUGLIA B C SARDEGNA C C SICILIA B C TOSCANA B C TRENTINO-ALTO ADIGE C B UMBRIA B C VALLE D'AOSTA C A VENETO B B

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002 A livello regionale, quindi, i valori più alti di densità di fibra per superficie (Backbone) si riferiscono a Liguria, Lazio e Lombardia mentre i valori più bassi riguardano Sardegna, Valle d’Aosta, Molise, Trentino Alto Adige, Abruzzo e Basilicata.

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Versione 4.2.1 Pag 177

La copertura delle infrastrutture in fibra ottica di MAN mostra che il divario tra Nord e Sud è ancora più accentuato rispetto al Backbone anche se, a livello regionale, il Molise sembra recuperare qualche posizione nella classifica nazionale.

Aggiornamento al 30/09/2002 INFRASTRUTTURE-INDICATORIDICOPERTURA

Classifica in base a Km-fibra/km2 superficie territorio

Regioni Backbone MAN ABRUZZO 16 18 BASILICATA 15 20 CALABRIA 5 15 CAMPANIA 9 3 EMILIA-ROMAGNA 7 10 FRIULI-VENEZIA GIULIA 13 6 LAZIO 2 5 LIGURIA 1 7 LOMBARDIA 3 1 MARCHE 10 11 MOLISE 18 14 PIEMONTE 8 4 PUGLIA 14 12 SARDEGNA 20 17 SICILIA 11 16 TOSCANA 6 13 TRENTINO-ALTO ADIGE 17 9 UMBRIA 12 19 VALLE D'AOSTA 19 2 VENETO 4 8

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002 Aggiornamento al 30/09/2002 INFRASTRUTTURE - INDICATORI DI COMPETIZIONE

Regioni Backbone MAN ITALIA 21 35 ABRUZZO 7 2 BASILICATA 4 1 CALABRIA 4 2 CAMPANIA 6 8 EMILIA-ROMAGNA 14 13 FRIULI-VENEZIA GIULIA 5 2 LAZIO 11 12 LIGURIA 12 9 LOMBARDIA 17 21 MARCHE 6 3 MOLISE 8 1 PIEMONTE 15 14 PUGLIA 7 5 SARDEGNA 3 2 SICILIA 6 2 TOSCANA 11 10 TRENTINO-ALTO ADIGE 5 3 UMBRIA 10 1 VALLE D'AOSTA 2 2 VENETO 12 11

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

Il numero di operatori presenti nel Mezzogiorno con proprie infrastrutture in fibra ottica è la metà rispetto

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Versione 4.2.1 Pag 178

al Nord per quanto riguarda le dorsali Backbone (10 operatori sui 21 censiti dall’Osservatorio Banda Larga) e 1/4 per quanto riguarda le reti metropolitane MAN (8 su 35 operatori censiti). D’altra parte, in molti capoluoghi del Mezzogiorno, la concorrenza sulle infrastrutture si limita spesso ad un unico operatore alternativo rispetto a Telecom Italia e vi sono diversi progetti infrastrutturali locali che non sono stati ad oggi portati a compimento.

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Versione 4.2.1 Pag 179

3.6.2.4 Indicatori regionali - servizi Per ogni regione sono indicate le fasce di valori alle quali appartengono gli indicatori di copertura e competizione sulla diffusione dei servizi di connettività nelle tecnologie ADSL, HDSL e SHDSL. Gli indicatori di copertura sono raggruppati in tre intervalli di valori o fasce (in ordine decrescente, le corrispondenti fasce sono denominate: A, B, C), mentre gli indicatori di competizione sono rappresentati dal numero di operatori che offrono i servizi. L'analisi dell'ADSL è affrontata anche dal punto di vista della diffusione di questi servizi in modalità ULL.

Aggiornamento al 18/10/2002 SERVIZI - INDICATORI DI COPERTURA % popolazione coperta

ADSL HDSL SHDSL ULL A = > 75% A = > 75% A = > 75% A = > 25%

B = da 50% a 75% B = da 50% a 75% B = da 50% a 75% B = da 11% a 25%

C =<50% C =<50% C =<50% C =<10% ITALIA 63% 70% 21% 13% ABRUZZO B B C C BASILICATA C C C C CALABRIA C C C C CAMPANIA B B C B EMILIA-ROMAGNA B A C B FRIULI-VENEZIA GIULIA B B C C LAZIO A A B A LIGURIA A A C A LOMBARDIA B A C B MARCHE B B C C MOLISE C C C C

- CAMPOBASSO C C C C - ISERNIA C C C C

PIEMONTE B B C B PUGLIA B B C C SARDEGNA C C C C SICILIA B B C C TOSCANA B A C C TRENTINO-ALTO ADIGE C B C B UMBRIA A B C C VALLE D'AOSTA C B C C VENETO B B C C

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

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La copertura dei servizi ADSL (dati di ottobre 2002) è pari a circa il 63% della popolazione, ma in alcune regioni (Liguria, Umbria e Lazio) si supera la soglia del 75% di popolazione coperta. La maggior parte delle regioni del Centro-Nord-Ovest (più alcune del Sud) si trova in una situazione media, mentre alcune regioni del Nord-Est e del Sud mostrano indici di copertura ancora inferiori al 50% (come si vedrà più avanti, infatti, in Molise si registra un valore non superiore al 40%).

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

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Versione 4.2.1 Pag 181

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

Aggiornamento al 18/10/2002 SERVIZI - INDICATORI DI COPERTURA Classifica in base alla % di popolazione coperta

Regioni ADSL HDSL SHDSL ULL ABRUZZO 13 14 15 12 BASILICATA 20 20 15 13 CALABRIA 17 18 15 13 CAMPANIA 11 9 4 6 EMILIA-ROMAGNA 4 2 3 5 FRIULI-VENEZIA GIULIA 12 7 10 13 LAZIO 1 1 1 1 LIGURIA 3 3 2 2 LOMBARDIA 6 5 11 4 MARCHE 8 10 14 11 MOLISE 19 19 15 13 -CAMPOBASSO (su 103 province) 42 49 31 22 -ISERNIA (su 103 province) 43 48 31 22 PIEMONTE 10 12 6 3 PUGLIA 9 13 13 13 SARDEGNA 16 17 12 13 SICILIA 7 11 8 9 TOSCANA 5 4 9 8 TRENTINO-ALTO ADIGE 15 15 5 7 UMBRIA 2 6 15 13 VALLE D'AOSTA 18 16 15 13

Fonte: Osservatorio Banda Larga – Elaborazione su dati BETWEEN 2002

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Versione 4.2.1 Pag 182

La competizione dei servizi di connettività in tecnologia ADSL è, in generale, elevata in tutte le regioni ad eccezione del Molise e della Valle D'Aosta, mentre al 30 giugno 2002 la competizione nell'offerta in modalità ULL era ancora molto limitata (solo in quattro regioni il numero di operatori che avevano attivato siti in ULL era superiore a 4). Per quanto riguarda il WLL, il numero di licenze assegnate per regione è basso ad eccezione dell'Umbria dove è stato assegnato il massimo numero di licenze.

Aggiornamento al 18/10/2002 SERVIZI - INDICATORI DI COMPETIZIONE Numero operatori

Regioni ADSL ULL WLL ITALIA 39 18 14 ABRUZZO 19 1 2 BASILICATA 14 - 2 CALABRIA 17 - 2 CAMPANIA 30 4 3 EMILIA-ROMAGNA 31 6 3 FRIULI-VENEZIA GIULIA 25 - 2 LAZIO 35 7 3 LIGURIA 29 4 4 LOMBARDIA 37 13 3 MARCHE 25 1 3 MOLISE 9 - 3 PIEMONTE 35 8 3 PUGLIA 25 - 3 SARDEGNA 22 - 3 SICILIA 28 3 3 TOSCANA 30 4 4 TRENTINO-ALTO ADIGE 23 1 4 UMBRIA 22 - 8 VALLE D'AOSTA 12 - 2 VENETO 32 3 5

Fonte: Osservatorio Banda Larga – Elaborazione su dati BETWEEN 2002 L’analisi dei servizi di connettività, a livello provinciale, mette ancora più in evidenza il divario esistente tra il Molise ed il resto del Paese.

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

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Versione 4.2.1 Pag 183

Fonte: Osservatorio Banda Larga – BETWEEN 2002

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Versione 4.2.1 Pag 184

In entrambe le province molisane la competizione nell’offerta dei servizi ADSL non è molto sviluppata e nessun operatore ha ancora elaborato una propria offerta in ULL. Inoltre non si ravvisano progetti consolidati o in via di consolidamento relativamente allo sviluppo di MAN con interlocutori locali a sostegno e partecipazione di progetti di telecomunicazioni. Se spostiamo l’analisi a livello dei comuni, vediamo che i servizi ADSL coprono solo 7 circoscrizioni comunali:

Copertura ADSL per Comune (Telecom – aggiornato al mese di giugno 2003)

COMUNI PROVINCIA POPOLAZIONE

Bojano CB 8.652

Campobasso CB 51.297

Larino CB 8.118

Termoli CB 30.593

Conca Casale IS 271

Isernia IS 21.192

Venafro IS 11.054

Totale raggiunti dal servizio 131.177

TOTALE POPOLAZIONE MOLISE 327.177 Fonte: Elaborazione su dati Telecom 2003

Copertura ADSL per Comune (popolazione raggiunta dal servizio)

3 2 7.177

2 71

11.0 54

2 1.19 2

8 .118

3 0 .59 3

51.2 9 78 .6 52

Fonte: Elaborazione su dati Telecom 2003

Se è vero che il servizio ADSL copre il 40% della popolazione molisana (in particolare, il 31% in provincia di Campobasso ed il 9% in provincia di Isernia), a livello territoriale la copertura è concentrata nei soli centri principali, mentre è del tutto assente nel resto della regione, soprattutto nei piccoli centri dell’Alto Molise, nei quali la difficoltà di mobilità fisica, dovuta alla morfologia del territorio, richiederebbe tali investimenti strutturali.

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Versione 4.2.1 Pag 185

3.6.3. Analisi delle reti telematiche pubbliche (infrastrutture, servizi) Come ha correttamente segnalato il rapporto della Task Force Ministeriale, il mercato, da solo, non potrà garantire uno sviluppo equilibrato ed una diffusione uniforme delle nuove tecnologie. E’ in questo contesto che lo sviluppo di progetti di eGovernment potranno giocare un ruolo determinante nel creare le condizioni abilitanti per una diffusione armonica delle nuove tecnologie così da evitare che si determini il fenomeno del “Digital Divide”. Al tempo stesso si realizzeranno le condizioni necessarie affinché il tessuto sociale possa disporre di tutti quei servizi tesi a modernizzare, integrare e semplificare il rapporto del cittadino con la P.A. che sono obiettivo del progetto eGovernment e delle azioni dello sviluppo della Società dell’Informazione. L’ infrastruttura tecnologica abilitante per realizzare il Piano di Azione eGovernment è rappresentata da una rete telematica di copertura nazionale, una extranet della Amministrazione (Rete Nazionale o RN), che sia in grado di interconnettere tutti a tutti i sistemi informatici delle Amministrazioni Locali e Centrali, che si ispiri al modello Internet e che offra servizi IP (Internet Protocol) paritetici tra tutti i domini amministrativi. Le opportunità sono facilmente identificabili: - Opportunità per le imprese derivanti dai vantaggi offerti dall’utilizzo di servizi, applicazioni e contenuti

tecnologicamente avanzati che permetteranno di migliorare/allargare/potenziare il proprio business attraverso un processo di sviluppo stabile della competitività;

- Opportunità per le P.A. in termini di efficienza, immagine, costi derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie e dalla “facilitazione” nel processo di comunicazione con il “Cittadino”;

- Opportunità per i cittadini che potranno disporre di servizi in rete in grado di migliorare significativamente il livello di qualità ed efficienza del rapporto con la P.A.

3.6.3.1 Le infrastrutture in Molise L'introduzione della tecnologia informatica presso Ia Regione Molise è iniziata nel 1979 partendo dai servizi interni che più si prestavano al nuovo tipo di organizzazione e per i quali si rendeva ormai necessario ed inderogabile un, seppur minimo, processo di informatizzazione. Questo approccio settoriale è continuato negli anni successivi ed ha avuto come conseguenza la creazione di una realtà informatica, in cui si sono meccanizzate varie attività, internamente ad alcune aree ben definite senza prevedere, ne tanto meno rendere possibile, nessun tipo di scambio tra flussi di informazioni appartenenti ad archivi diversi. Pur dando concreti risultati in termini di operatività, tale situazione a durata fino all'inizio del 1982, momento in cui la Regione Molise, definendo una nuova strategia per Ia diffusione della tecnologia informatica, decide di affidare lo sviluppo e la gestione del suo sistema informativo ad una struttura esterna a cui la Regione stessa partecipa attraverso la sua finanziaria (Finmolise S.p.A.), gettando così le basi di quello che attualmente è il Sistema Teleinformatico Regionale. Si è mirato a realizzare una infrastruttura di base per: - diffondere l’ utilizzo delle tecniche e delle funzioni informatiche; - sviluppare e gestire le procedure informatiche, in un'ottica di integrazione delle informazioni; - utilizzare una rete telematica a valore aggiunto, quale supporto del sistema informativo e in grado di

interconnettere il sistema regionale con i principali sistemi nazionali pubblici (ad es. sistemi dei Ministeri della Sanità e dell' Agricoltura).

L'anno 1994 è l’anno in cui emerge l'esigenza di aprirsi a nuovi servizi e di pianificare il mercato della domanda soprattutto per le diverse entità pubbliche. A partire dal 1994, si intensifica un' azione di promozione di nuovi servizi mettendo in atto le seguenti iniziative:

- dal punto di vista tecnologico, si sostituisce l’elaboratore IBM 3090 con due nuovi elaboratori di tecnologia avanzata della serie IBM 2003;

- si pianifica e si realizza l’ integrazione tra le varie procedure; - si sviluppano nuovi progetti; - si attivano nuovi servizi nelle aree più strategiche (Telematica, Sanità, Agricoltura, Turismo, Enti

Locali, ecc).

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Nel programma annuale, per l’anno 2001, è stata pianificata la realizzazione di quattro progetti: - implementazione di servizi IP nei Comuni delta Regione Molise; - automazione Atti Amministrativi; - adeguamento Hardware uffici regionali; - realizzazione di servizi per la Regione Molise in materia di autonomia impositiva. Il Sistema Teleinformatico Il sistema teleinformatico di cui dispone la Regione Molise (STR) si articola sui seguenti livelli di architettura hardware: 1 Sistema centrale; 2 Rete telematica; 3 Sistema periferico.

Sub1) Il Sistema centrale Il Sistema centrale è costituito da due sistemi IBM 2003/103 e 2003/203 Multiprice Funzioni di sistema centrale: - banca dati regionale (tradizionale, gerarchica, relazionale); - estrazione ed elaborazione dati; - ricerca delle informazioni su banche dati a testo libero; - scambio dati con sistemi extra-regionali.

Sub2) La Rete Telematica Il sistema elaborativo ha come completamento il sistema di telecomunicazioni regionale in grado di rispondere, in modo adeguato, alle esigenze della Regione.

Struttura e configurazione della Rete Nel 1989, con fondi PIM, la Molise Dati S.p.A., propose alla Comunità Economica Europea e realizzò la rete regionale a valore aggiunto X.25. La Regione Molise è stata la prima regione italiana ad avere una rete geografica della migliore tecnologia che il mercato in quel momento offriva e il sistema informativo realizzato copriva una parte stimata intorno al 30% delle necessità informatiche. La rete geografica X.25, ormai datata e quindi di tecnologia obsoleta, è stata migrata verso una nuova rete il cui collaudo a stato effettuato il 15/10/2000. Alla data, è in corso un ulteriore aggiornamento organizzativo e tecnologico della rete regionale che vedrà il suo completamento con l’implementazione di tutto quanto pianificato con il presente Piano STM. La rete TCP/IP a valore aggiunto della Regione Molise è una rete conforme alla normativa nazionale ed internazionale che offre, tra i servizi, la connettività ad INTERNET, presenta un'architettura in grado di supportare sia traffico LAN sia traffico di tipo SNA, permettendo la connessione tra Host che utilizzano protocolli differenti. Infatti, consente: - l’accesso ai servizi nazionali della Pubblica Amministrazione utilizzando l’infrastruttura di rete della

RUPA; - la connessione con reti dati pubbliche e private, nazionali ed internazionali; - l'interconnessione di hardware distribuito ed eterogeneo, consentendone l'accesso a tutte le

applicazioni presenti in rete; - un livello di servizio elevato, ottenuto mediante instradamenti alternativi gestiti in modo dinamico, e

l'affidabilità ottenuta mediante il backup completo della rete stessa; - la disponibilità di opportuni strumenti HW/SW per la gestione ed il controllo, in tempo reale, del

traffico di rete. La struttura della Rete è articolata in diversi nodi (Campobasso, Isernia, Termoli, Roma, Larino, Casacalenda, Montenero, Trivento, Bojano, Frosolone, Venafro, Agnone, Riccia). La Rete che si è realizzata, oltre agli aspetti principali quali: architettura flessibile, uniformità di piattaforma e scalabilità delle apparecchiature, rispetta anche i suggerimenti avuti in una serie di incontri con l'AIPA

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Versione 4.2.1 Pag 187

per la realizzazione della RUPA e della RUPAR. L'uniformità della soluzione, nonché l'esigenza di realizzare una struttura solida e moderna ha portato alla scelta di apparati della Cisco Systems che garantiscono un'unica piattaforma di gestione per progetti di queste dimensioni. II centro stella, dove sono collocati gli host, risiede a Campobasso mentre i nodi periferici sono dislocati su un'area che copre tutta la regione Molise. L'esigenza d'integrazione di nuovi servizi su un'unica infrastruttura ha determinato una nuova architettura basata su più livelli di concentrazione. E' stata fatta un'analisi sull'utenza, in base al volume ed al tipo di traffico, per determinare il dimensionamento delle apparecchiature e la scelta dei siti dove collocare i nodi di concentrazione. Nei siti periferici il traffico non è omogeneo e può essere classificato in: - tipo A: traffico seriale SNA proveniente dai siti ad alto profilo di traffico; - tipo B: traffico seriale SNA proveniente da siti a basso volume di traffico; - tipo C: traffico seriale SNA proveniente da siti con bassissimo traffico gestiti in modalità dial; - tipo D: traffico IP verso internet gestito in periferia in modalità dial. Il traffico di Tipo A utilizza dei link seriali V.35, il restante traffico seriale utilizza l'interfaccia V.24; i trunk internodali utilizzano un link seriale ad alta velocità (2 Mbps). I protocolli utilizzati sfruttano la funzione SDLC encapsulation che non impatta assolutamente sulle configurazioni hardware degli apparati. La topologia della rete non è di tipo magliato in quanto, il particolare profilo di traffico, convergente verso Campobasso, non ha richiesto magliature. La Rete è, comunque, completamente ridondante nei collegamenti poiché tutti gli apparati sono dotati, di interfacce ISDN per il backup.

Funzioni di rete telematica: - instradamento; - ottimizzazione utilizzo rete; - instradamenti alternativi; - controllo efficienza; - connessioni con reti extra-regionali; - telediagnostica delle malfunzioni.

Sub3) Il Sistema periferico Ogni singolo nodo di concentrazione è stato dimensionato opportunamente in base ai requisiti di traffico descritti precedentemente. Le macrofunzioni che ogni nodo deve svolgere sono sostanzialmente di due tipi: - aggregazione del traffico seriale e routing verso il backbone; - gestione del traffico IP dial. Questa divisione funzionale ha portato ad una divisione di apparati specializzati per singolo compito: - il router Cisco 3660 per le funzioni di aggregazione e routing; - il router Cisco 3640 per le funzioni di gestione del traffico IP dial. I due apparati sono tra toro collegati in Ethernet direttamente o tramite un opportuno switch a cui possono essere collegati eventuali server dipartimentali o LAN. Nei siti di: - Roma - Riccia - Frosolone - Casacalenda - Montenero visti i bassi requisiti di traffico, le due funzionalità sono integrate sull' apparato Cisco 3640.

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Nei siti di: - Isernia - Termoli - Larino - Trivento - Bojano - Venafro - Agnone considerati gli alti requisiti di traffico, le due funzioni sono svolte dal Cisco 3660 e dal Cisco 3640 collegati in Ethernet.

Il centro stella Il centro stella situato a Campobasso ha le funzioni di: - accesso ai due host IBM; - routing ed accesso ad Internet; - concentrazione accessi locali e dorsali; e rappresenta quindi il punto focale di tutta la rete. La parte di accesso ad Internet è svolta da un Cisco 5300 corredato di una scheda PRI ISDN per il collegamento al POP INTERBUSINESS e da schede modem che accettano sia utenti ISDN che analogici. La parte di accesso all'host è gestita da due Cisco della serie 72xx e da due Cisco 75xx che, collegati ai concentratori 3745 in rete Tocken Ring, gestiscono it traffico SNA.

Gli utenti

Gli utenti attualmente collegati allo STR sono:

- Regione Molise:

Presidenza della Giunta Regionale Assessorato alla Cultura, Turismo, Sport ed Ambiente

Giunta Regionale Assessorato alla Pubblica Istruzione

Assessorato all'Agricoltura Assessorato alle Risorse Umane

Assessorato alla Sanità Ispettorato Dipartimentale delle Foreste

Assessorato ai Lavori Pubblici Ufficio Foreste di Isernia

Assessorato all'Urbanistica Ufficio distaccato Agricoltura di Isernia

Assessorato alle Politiche della Casa Ufficio distaccato LL.PP. di Isernia

Assessorato alle Politiche della Casa (sismica) Ufficio distaccato Sanità di Isernia

Assessorato alla programmazione e Finanze Ufficio distaccato Edilizia residenziale di Isernia

Assessorato all'Industria e Artigianato Ufficio Distaccato Industria di Isernia

Assessorato alla Sicurezza Sociale Ufficio Distaccato Industria di Termoli - Presidenza Consiglio Regionale; - Consiglio Regionale; - Ente Regionale di Sviluppo Agricolo per il Molise (E.R.S.A.M.); - Archivio di Stato di Campobasso

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- Comunità montane di: Casacalenda Trivento Riccia Venafro - Istituzioni sanitarie pubbliche: A.S.L. Agnone Distretto - Isernia Distretto – S.Croce di Magliano A.S.L. Termoli Distretto - Bojano Distretto – Larino A.S.L. Campobasso Distretto – Campobasso EST Distretto – Termoli A.S.L. Isernia Distretto – Campobasso Ovest Distretto – Montenero di Bisaccia Distretto - Agnone Distretto - Trivento Distretto – Frosolone Distretto - Venafro Distretto - Riccia

- Uffici agricoli di zona di: Agnone Montenero di Bisaccia Bojano Riccia Casacalenda Termoli Frosolone Trivento Larino Venafro

- Ospedali e Cliniche private: Campobasso – Ospedale Larino – Ospedale Campobasso - Clinica Villa Maria Termoli – Ospedale Agnone – Ospedale Venafro – Ospedale Bojano – Clinica Villa Esther Pozzilli – Istituto di Ricerca Neuromed Campobasso - Università Cattolica del Sacro Cuore Isernia – Istituto Europeo di Riabilitazione Isernia – Ospedale

- Collegamenti extraregionali Roma - ICCU (SBN) Corte di Cassazione Roma - Ministero delle Finanze (Anagrafe tributaria) Cinsedo Roma – Ministero dell’Agricoltura e Foreste (SIM) Roma - Regione Molise sede distaccata

Sono inoltre collegati al STR le seguenti utenze: PASS - C.U.P. (centro unico di prenotazione) - tutti gli Ospedali ed i Poliambulatorii della regione Molise (26 utenze), - il 50% delle Farmacie Molisane; - n° 40 Comuni; - n° 30 Medici di base.

- Biblioteche pubbliche: Campobasso - dell’Università Venafro: Comunale Isernia - Provinciale, Comunale Larino: Comunale Agnone - Comunale Termoli: Comunale

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Internet

La configurazione della rete INTERNET prevede un'architettura distribuita sul territorio che, accogliendo richieste di connessione mediante POP installati in vari punti della regione ed utilizzando la rete di trasporto regionale, collega gli utenti finali al POP INTERBUSINESS di Campobasso (1 Mb). L'access server Cisco 5300 è connesso ad un accesso primario ISDN con 30 canali logici e con opportune integrazioni, supporta servizi VoIP e fax over IP di classe vettoriale. Tutti gli apparati sono collegati in Lan, utilizzando una classe di indirizzamento IP privato. Funzioni di sistema utente: - connessione alla rete telematica; - scambio dati col sistema regionale; - fruizione delle funzioni del sistema regionale; - scrittura; - foglio elettronico.

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3.6.3.2 I servizi applicativi gestiti in rete AREA INTERNET Sito WEB della Regione Posta elettronica Attivazione firma digitale

AREA ORGANI DECISIONALI E PROGRAMMAZIONE Gestione Delibere della Giunta Regionale Archiviazione pratiche Atti dei Comuni Protocollo Telematico

AREA FINANZA E CONTABILITA’ - Contabilità di bilancio - Gestione bollettini conto corrente postale - Creazione e gestione bilanci annuali - Gestione spese fisse. - Gestione contabilità finanziaria - Gestione discariche (R.S.U.) - Gestione mandati provvisori - Gestione certificazione emolumenti a terzi - Albo beneficiari - Gestione inventario patrimoniale - Riscontro economico entrate e uscite - Gestione mutui

AREA AGRICOLTURA - Gestione Utenti Motori Agricoli - Gestione archivio aziende agricole - Gestione archivio pratiche - Calamità naturali - Assegnazione piante forestali - Gestione e utilizzo suoli tratturali

A corredo della procedura gestione pratiche sono state create delle applicazioni su Personal Computer che, tenendo conto delle leggi di finanziamento (UE e/o Regionali), analizzano in dettaglio l’iter burocratico, amministrativo e finanziario degli interventi a favore delle imprese agricole. Macchine ed attrezzature agricole Sementi selezionate Indennità compensativa Gestione quote latte Vacche nutrici Gestione registro stalle e registro aziende Premi ovicaprini Gestione primo insediamento giovani agricoltori Con fondi della Comunità Economica Europea, Statali e regionali (POP), è stato realizzato il nuovo sistema informativo agricolo regionale (SIAR) che ha consentito la realizzazione del protocollo informatico e si conclude con il rilascio sperimentale della Agricard.

AREAGESTIONE RISORSE UMANE - Gestione economica del personale - Gestione amministrativa del personale - Certificazione di servizio per gli operai forestali

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AREA SANITA’ - Gestione economica medici convenzionati e guardia medica Gestione assistiti e medici convenzionati

Scheda Dimissione ospedaliera: CUP/PASS (Prenotazione Assistenza Specialistica Ambulatoriale)

- Gestione scheda dimissione ospedaliera Graduatoria medicina generale e guardia medica - DRG Ruoli del personale ASL - Statistiche SDO/DRG - Compensazione extra regionale SDO: compensazione

I servizi citati hanno consentito di collegare, in tempo reale, tutti gli ospedali e le cliniche private molisane consentendo alla nostra Regione, ancora oggi, di essere una delle prime a trasmettere al Ministero della Sanità i dati produttivi delle ASL molisane. Sono collegate in rete tutte le strutture pubbliche (Ospedali, Poliambulatorii), nonché il 50% delle farmacie molisane, i medici di base e i Comuni (ASL di Termoli) per le prenotazioni delle prestazioni ambulatoriali. Ogni struttura prenotante rilascia al cittadino il foglio di prenotazione con l’orario della visita e indicazioni sul tipo di esame, autocertificazioni per gli esenti per reddito, fattura di pagamento della prestazione. Inoltre, è in fase di realizzazione la sperimentazione della tessera sanitaria individuale con il coinvolgimento di 54.000 assistiti, di tutti i medici di base e di tutti i reparti degli ospedali e dei poliambulatorii coinvolti nella sperimentazione. E’ stata deliberata l’informatizzazione dell’intero sistema informativo sanitario e amministrativo-sanitario di tutte le ASL regionali.

AREA SERVIZI TECNICI Gestione manutenzione opere pubbliche Gestione pozzi artesiani Osservatorio opere pubbliche e concessioni Gestione parco macchine regionali

AREA INDUSTRIA, COMMERCIO ED ARTIGIANATO Gestione archivio pratiche Industria e Commercio Gestione cave e torbiere

AREA URBANISTICA E TRASPORTI Gestione Trasporti Gestione Strumenti Urbanistici

AREA CULTURA, TURISMO, SPORT,CACCIA E PESCA Biblioteche Gestione centri di lettura -CB - Biblioteca Pro.le, Università e Archivio di Stato Gestione impianti sportivi - Isernia - Biblioteca Provinciale e Comunale - Agnone – Biblioteca Comunale - Venafro - biblioteca Comunale Turismo - Larino - Biblioteca Comunale - Termoli - Biblioteca Comunale

Il Turismo sfrutta le potenzialità delle metodologie informatiche connesse all’utilizzo di Sistemi Informativi Geografici Integrati, (GIS) rendendo possibile una lettura completa ed integrata del territorio regionale e degli “eventi” storico-culturali ad esso connessi, ai fini della promozione e dello sviluppo del turismo, soprattutto di tipo culturale.

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AREA AMBIENTE Monitoraggio acque marine

AREA ENTI LOCALI E’ stata realizzata l’informatizzazione dei Comuni molisani, finalizzata alla creazione di una banca dati regionale della popolazione. Il progetto finanziato dalla Regione ha consentito di concedere a tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta, il software per la creazione e la gestione dell’Anagrafe con tutte le applicazioni ad essa connesse. Tutto questo ha consentito di informatizzare gli altri servizi comunali, coinvolgendo e stipulando apposite convenzioni con circa 40 Comuni. Nell’ambito dei Comuni si è provveduto, altresì, con il Ministero delle Finanze e con la società ad esso collegata (SOGEI) alla creazione di un collegamento Host to Host e con il collegamento in rete di numerosi Comuni per l’aggiornamento dell’anagrafe tributaria con l’attribuzione contestuale del codice fiscale. Servizi Demografici - Anagrafe dei cittadini - A.I.R.E. - Servizio Elettorale - Gestione statistiche - Servizio di leva

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3.6.3.3 Reti di Area Territoriale La “Rete delle Istituzioni della Provincia di Campobasso”, avviata nel 1999, collega le strutture organizzative degli Enti Locali della Provincia di Campobasso per consentire di comunicare e cooperare, sul piano istituzionale, tra loro e con gli enti sovraordinati Regione e Ministeri e di proporsi come punto di erogazione e di scambio informativo con le rispettive comunità locali attraverso Internet. Per questo, la rete telematica provinciale si presenta come: Infrastruttura di rete dati: a chiamata urbana sull’intero territorio provinciale dotata delle opportune risorse di rete Internet per ciascuno degli Enti Locali della rete. Pertanto le comunicazioni per i dati (risorse internet) consentono: - una cospicua economia di scala valutabile fino al 50% dei costi attuali ed attesi; - un ruolo di governo sulle tecnologie dell’informazione da parte degli Enti Locali come fattore abilitativo

per lo sviluppo locale nella “Società dell’Informazione”;

- l’orientamento a massimizzare gli elementi di cooperazione e collaborazione tra i soggetti pubblici locali;

- massimizzare l’efficacia attraverso l’efficienza della Pubblica Amministrazione verso i cittadini, le associazioni e le imprese;

- partecipare, consapevolmente, attraverso le conoscenze e la condivisione, ai processi di sviluppo inerenti lo sviluppo regionale in rapporto all’Europa.

Per quanto riguarda Internet, la rete telematica consente a ciascun Ente di: - essere presente con il proprio sito su Internet; - permettere a tutti i soggetti interni all’Amministrazione, autorizzati allo scopo, ad accedere alla rete

Internet; - consentire agli utenti esterni all’Amministrazione collegati alla rete telematica provinciale di poter

comunicare e scambiare informazioni con essa e con i soggetti pubblici della rete, indipendentemente dalla collocazione geografica in cui si trovano (su questo principio è possibile, ad esempio, per un assessore o dirigente di un Ente locale o della Provincia, collegarsi alla sede dell’Ente per poter consultare documenti o comunicare con persone dell’Amministrazione inviando o richiedendo documenti, ecc.);

- fornire ospitalità a siti Internet di specifici utenti come: biblioteche, scuole, associazioni, ecc.

Sul piano più generale la rete telematica si presenta come una vera e propria rete internet ma separata concettualmente in due: - la rete intranet, o privata, che collega tutte le utenze istituzionali: organi politici ed organi

amministrativi; - la rete internet, o pubblica, derivata dalle attività compiute o previste nella rete intranet, ulteriormente

arricchita da criteri di presentazione multimediale, disponibile per tutti coloro che “navigano” su internet. Il modello di rete così realizzato ha il vantaggio di essere immediatamente configurabile come l’insieme di numerose reti logiche che trovano riferimento con le strutture organizzative degli Enti. Infatti, all’atto della installazione della strumentazione prevista presso ciascuna Amministrazione saranno resi disponibili: - l’indirizzo di posta elettronica per ciascun utente; - la costituzione delle seguenti sottoreti intranet dotate di tutti gli elementi di sicurezza e riservatezza dei dati:

- la rete dei gruppi politici (posta elettronica e scambio documenti); - la rete delle biblioteche; - la rete degli URP; - la rete per le “Politiche attive del lavoro” - la rete degli “Sportelli unici per le attività produttive”; - la rete interna per la gestione dell’iter degli atti amministrativi collegate alla rete degli URP; - la rete dei dirigenti come gruppo di lavoro che sul piano organizzativo si pone come punto di

riferimento per il monitoraggio ed il coordinamento dello sviluppo ordinato del sistema informativo integrato con

- la rete telematica intranet – internet.

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Come si nota la rete così concepita è, in effetti, formata dai sistemi informativi delle singole Amministrazioni, pertanto è possibile, sulla base del modello, mettere a disposizione dei soggetti pubblici della rete servizi applicativi che vanno ad integrarsi con lo specifico sistema informativo.

Servizi erogabili agli enti aderenti alla Rete

Descrizione del servizio Specifiche Tempi di attivazione

Servizio Internet

Rete dati e risorsa Internet – Sito Web

Comunale e accesso ad Internet

Immediati

Assistenza alla progettazione delle reti locali

e del Sistema Informativo del Comune

Capitolati tecnici – Progetto esecutivo –

Procedure di gara

Su richiesta

Supporto di assistenza tecnica e funzionale

on-line

Rete per l’assistenza

Immediati

Posta elettronica Interna ed esterna Immediati

Sportello Europa

Banche dati e servizi informativi e di

assistenza, cooperazione e partenariato.

Immediati

Gestione U.R.P. e Sportello Informalavoro

Comunale

Procedure applicative intranet ed Internet

Disponibile e gruppo di lavoro

Banca Dati Normativa

Selezione della normativa Europea,

nazionale e regionale e focus

Immediati

Sportello Unico delle Attività Produttive Gruppo di lavoro su modello prototipale Gruppo di lavoro

Protocollo Unico

Procedure in client / Server e gestione dei

documenti

Su richiesta

Gestione Delibere e Determinazioni

Procedure in client / Server e gestione

dell’archivio e odg

Su richiesta

Gestione Iter dei Procedimenti Gruppo di lavoro su modello prototipale Gruppo di lavoro

Servizio di Telelavoro Gruppo di lavoro su modello prototipale Gruppo di lavoro

Gestione Integrata delle contabilità

Finanziaria, Economica e patrimoniale

Visibile e valutabile presso l’Info center

Su richiesta

Gestione dei trattamenti economici Visibile e valutabile presso l’Info center Su richiesta

Area Progetti

Sportello Informalavoro; Firma elettronica;

archivio documenti elettronici,

integrazioni catasto ecc.

Su costituzione dei diversi gruppi di

lavoro

Formazione Ad hoc e continua Disponibile da pianificare

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I Comuni aderenti alle Rete: Acquaviva Collecroce Baranello Bojano Bonefro Busso Campobasso Campochiaro Campodipietra Campolieto Campomarino Casacalenda Casalciprano Castelbottaccio Castellino del Biferno Castelmauro Castropignano Cercemaggiore Cercepiccola Civitacampomarano Colle D'Anchise Colletorto

Duronia Ferrazzano Fossalto Gambatesa Gildone Guardialfiera Guardiaregia Guglionesi Jelsi Larino Limosano Lucito Lupara Macchia Valfortore Mafalda Matrice Mirabello Sannitico Molise Monacilioni Montagano Montecilfone

Montefalcone Nel Sannio Montelongo Montemitro Montenero di Bisaccia Montorio Nei Frentani Morrone del Sannio Oratino Palata Petacciato Petrella Tifernina Pietracatella Pietracupa Portocannone Provvidenti Riccia Ripabottoni Ripalimosani Roccavivara Rotello Salcito San Biase

San Felice del Molise San Giacomo Degli Schiavoni San Giovanni in Galdo San Giuliano del Sannio San Giuliano di Puglia San Martino in Pensilis San Massimo San Polo Matese Sant'Angelo Limosano Sant'Elia a Pianisi Santa Croce di Magliano Sepino Spinete Tavenna Termoli Torella del Sannio Toro Trivento Tufara Ururi Vinchiaturo

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3.6.3.4 Le principali iniziative in corso per infrastrutture e servizi Progetto “comuni molisani”

Il “Progetto unitario di eGovernment dei Comuni molisani” nasce da una iniziativa di ANCI Molise di raccordare in unico progetto, le varie iniziative innovative che i Comuni molisani hanno avviato negli ultimi anni relative ai servizi per cittadini e imprese. Vi e l’adesione della grande maggioranza dei Comuni molisani (81 dei 136 Comuni), 3 Unioni di Comuni e una Comunità Montana. Il progetto consiste nell’innalzare il livello dei servizi offerti dai Comuni molisani ai cittadini e alle imprese attraverso un utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione. Il principale obiettivo e la completa realizzazione e attivazione di un Sistema unificato di servizi per cittadini e imprese dei Comuni molisani. Il Sistema unificato di servizi per cittadini e imprese, obiettivo del progetto, si articola in: - un modello condiviso di relazioni con gli utenti che comprende: una serie di servizi di primaria utilità per i

cittadini e le imprese; - l’unificazione a livello intercomunale delle modalità di interazione con gli utenti; - una componente tecnologica avanzata per l’erogazione dei servizi attraverso le reti telematiche, la

telefonia fissa e mobile, le reti terze per garantire la massima capillarità dei punti di contatto e la massima fruibilità per gli utenti;

- la possibilità per i cittadini e le imprese molisane di ottenere servizi di sportello da un Comune diverso da quello di competenza;

- un modello organizzativo avanzato per la sostenibilità del sistema per garantire: a livello intercomunale, la gestione dei servizi in forma associata e la partecipazione di tutti i Comuni al sistema; a livello comunale, la riorganizzazione degli uffici e la riqualificazione del personale addetto.

Il Sistema unificato di servizi per cittadini e imprese dei Comuni molisani sarà, di fatto, costituito dalla sommatoria di tutte le unità di servizio locali che interopereranno tra loro e con le altre PP.AA. secondo i modelli definiti dal Piano di eGovernment. A garanzia della sostenibilità e dell’efficacia degli interventi previsti, il progetto si avvale di un vasto partenariato con la partecipazione diretta dell’Università del Molise e della partnership dell’ ANCI Molise, della società consortile Matese per l’occupazione, dell’ ASL n. 3 di Campobasso, la Camera di Commercio di Campobasso, l’INPS regionale, INAIL Regionale. Il progetto ha, inoltre, ottenuto l’adesione formalizzata di realtà territoriali istituzionali, del mondo delle imprese e dell’associazionismo dei cittadini: Sviluppo Italia Molise, Confederazione Italiana Agricoltori Molise, CIPA.at, Confcommercio, Agenzia delle Entrate, Confederazione Nazionale Artigianato Molise, Confcooperative Molise, Lega Cooperative Molise, Associazione Costruttori Edili Molise, Confconsumatori della provincia di Campobasso, ADICONSUM, Cittadinanzattiva e numerose Associazioni dei quartieri di Campobasso (S. Antonio Abate, Vazzieri, Cese, S. Giovanni, Centro Storico). Nell’ambito del progetto “Comunimolisani”, ammesso al cofinanziamento del MIT in seguito al 1°Avviso per l’eGovernment, il Comune di Campobasso (insieme ad altri individuati secondo un’equa distribuzione regionale) rientra nella fase di sperimentazione per una graduale introduzione della Carta d’Identità Elettronica, da considerarsi come documento di identità ma anche come strumento d’accesso a svariati servizi e di autenticazione, per apporre una firma digitale valida ai sensi di legge sui documenti informatici. Ciascuno dei Comuni interessati dovrà dotare i propri uffici di una casella di posta elettronica certificata, di un sistema di protocollo informatico e distribuire ai propri dipendenti con potere di firma le autorizzazioni e i certificati per la firma digitale.

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Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIAR)

Il Sistema Agricolo Regionale (S.I.A.R.) è stato inquadrato e realizzato nell’ambito degli interventi di informatizzazione della Pubblica Amministrazione, Quadro Comunitario di Sostegno della Regione Molise, Programma Operativo Plurifondo 1994-1999, Sottoprogramma 4.3, misura 4.3.2. Sono stati realizzati interventi mirati ad affiancare il processo gestionale dei dati con lo sviluppo di funzioni di analisi e rappresentazione dei dati proprie di un sistema di supporto alle decisioni. In sintonia con i settori di intervento è stato realizzato il Sistema Informativo Agricolo Regionale, non solo, nell’ottica di soluzione delle problematiche connesse alle sole funzioni di gestione della struttura assessorile, bensì di Sistema Informativo che renda disponibili funzioni e dati agli organi politici ed ai tecnici di programmazione, nonché agli operatori agricoli. Il Sistema Informativo Agricolo Regionale ha tre ambiti logici distinti, ma perfettamente integrati tra loro: 1 Gestionale; 2 Decisionale; 3 Dei servizi.

Sub 1) Il sottosistema gestionale comprende l’automazione delle attività che la Regione svolge per

adempiere i propri compiti istituzionali nel comparto agricolo quali: - Gestione dei finanziamenti e agevolazioni erogabili sia in forma diretta che indiretta nei confronti delle

imprese agricole e degli organismi ed Enti operanti nel settore (costituzione di una banca dati contenente le informazioni dei beneficiari degli interventi finanziari regionali). Tale anagrafe dei beneficiari è l’estensione della banca dati delle aziende, in quanto comprende sia le aziende agricole singole ed associate sia gli enti ed organismi operanti nel settore agricolo che accedono a finanziamenti e/o contributi gestiti, direttamente od indirettamente, dalla Regione.

- Gestione delle licenze e/o autorizzazioni di competenza regionale (acquisizione dei dati riguardanti l’utilizzo delle licenze ed autorizzazioni e aggiornamento della base informativa anagrafica).

- Gestione delle anagrafi per comparti produttivi (acquisizione e aggiornamento dei dati anagrafici del produttore, acquisizione e aggiornamento dei dati aziendali, acquisizione dei dati di produzione e commercializzazione dei prodotti, aggiornamento della base informativa storica relativa alle produzioni ed alla commercializzazione).

Sub 2) Il sottosistema decisionale è lo strumento informativo per la programmazione ed ha come

utenze primarie gli organi politici nonché le strutture operative. Organizza ed elabora le informazioni che riguardano soprattutto:

- Dati socio – economici; - Dati sulla struttura dell’offerta; - Dati sulla struttura della domanda; - Dati sugli investimenti. Sub 3) Il sottosistema dei servizi comprende due categorie funzionali omogenee: - Servizi di base (analisi e consulenza sui terreni, analisi di gestione aziendale, divulgazione di

informazioni); - Servizi specialistici (assistenza agro-meteorologica, lotta all’ipofecondità del bestiame, altri servizi

specialistici).

Carta Sanitaria Individuale

Il progetto di Sistema Integrato Informatico Sanitario comprende la realizzazione della Carta Sanitaria individuale dei cittadini della Regione Molise. Carta sanitaria che, oltre a risolvere problemi legati all'attività di "Emergenza Sanitaria", diviene lo strumento informatico per eccellenza per il monitoraggio della spesa sanitaria a livello regionale. Infatti, i nuovi, non ipotizzati, ma determinati aspetti sociali per la soddisfazione delle necessità personali primarie, legate alla salute e al benessere della popolazione, hanno causato un incremento molte volte non programmabile della spesa sanitaria, con una contestuale contrazione degli stanziamenti sul bilancio regionale ed un parallelo trasferimento dei costi anche sul singolo assistito. Detta spesa, nonostante sia diretta a coprire un costo d'aspetto prettamente sociale, ha raggiunto limiti non più sostenibili (anche in considerazione del servizio corrisposto) ancorché la globalità della spesa sanitaria si articoli attraverso la complessa funzione dei servizi (sociali) espletati per il raggiungimento

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della massima resa. In conclusione, la Carta Sanitaria, in possesso di ogni cittadino rappresenta un ulteriore progresso verso una sanità migliore. In più, questo progetto (sperimentazione su 54.000 assistiti già finanziata) si prefigge, con l’ausilio di mezzi informatici all’avanguardia, di razionalizzare la spesa pubblica del servizio sanitario, creando, nel frattempo, notevoli risparmi sugli stanziamenti stabiliti nel bilancio regionale, consentendo, inoltre, aggiustamenti ed assestamenti in tempi reali secondo le necessità effettive attuando una gestione trasparente e competitiva rispetto ad altre soluzioni. 3.6.3.5 Software “open source” Si qualifica come Open Source (OS) quel software di cui l'utente ha a disposizione il codice sorgente e dal quale è possibile generare, per mezzo del processo di compilazione, il codice binario eseguibile dal computer. Affinché un determinato software possa venire considerato realmente open source è necessario che esso soddisfi i requisiti codificati nelle seguenti regole: - libertà di utilizzare il software, senza dover sostenere costi di licenza per ognuna delle installazione

eseguite; - libertà di accesso al codice sorgente, per poterne studiare e comprendere il funzionamento; - libertà di modificare il codice sorgente, per adattarlo alle proprie esigenze; - libertà di distribuire il software, non necessariamente a titolo gratuito. Un software Open Source è, quindi, un “software libero” proprio perché l’utente ha tutte queste libertà. In particolare, l’utente è libero di ridistribuire copie, con o senza modifiche, gratis o addebitando delle spese di distribuzione a tutti ed ovunque. Essere liberi di fare queste cose significa (tra l'altro) che non bisogna chiedere o pagare nessun permesso. Bisogna anche avere la libertà di fare modifiche e usarle privatamente nel proprio lavoro o divertimento senza doverlo dire a nessuno. Se si pubblicano le proprie modifiche, non si deve essere tenuti a comunicarlo a qualcuno in particolare, o in qualche modo particolare. Il software Open Source è perciò software per il quale ognuno ha il diritto legale di: a) copiare, b) studiare, c) modificare, d) ridistribuire. Il software OS si divide anch'esso in due grandi categorie: - i sistemi operativi; - gli applicativi. I sistemi operativi sono quelli che permettono al computer di interagire con i suoi componenti e con l'operatore. Il sistema operativo OS più noto è lo GNU/Linux. Gli applicativi sono quei software che consentono all'utente di risolvere rapidamente e in modo automatico, con il computer, dei problemi che altrimenti sarebbero forse stati risolvibili con altri mezzi, ancorché in modo meno veloce e brillante. Fra gli applicativi OS più affermati spicca Open Office, il prodotto che replica le funzionalità di Microsoft Office, la più nota delle suite per office-automation.

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Vantaggi dell’open source

Basso costo iniziale L’adozione di software OS porta normalmente a un risparmio iniziale in termini di costi per licenze, ma anche di costi per gli aggiornamenti. L'utilizzatore finale dal momento che può investire le proprie risorse solo verso i servizi necessari per l'utilizzo ottimale dell'applicazione, formazione e assistenza, è in grado di ottenere minori costi di avviamento o, a parità di costi, maggior resa dell'investimento rispetto a soluzioni "tradizionali". Indipendenza dai fornitori Il modello OS impedisce il monopolio da parte dei produttori di software, e permette un maggiore controllo da parte del cliente, ove il software proprietario costituisce invece uno strumento di pressione da parte del venditore. In questo modo l’utente non è legato alle politiche economiche e commerciali di un particolare fornitore di hardware/software. Inoltre il software libero, potendo contare su un numero virtualmente infinito di apporti collaborativi, consente una rapida crescita qualitativa del prodotto. Sicurezza Disporre del codice sorgente dei programmi utilizzati all’interno della propria organizzazione permette un grado maggiore di sicurezza, specie in presenza di dati sensibili (caso comune nella P.A.): sono infatti più agevoli i controlli interni (ove nei software proprietari ci si deve affidare ai produttori) alla ricerca di eventuali “back door” o debolezze sfruttabili da attacchi esterni. Inoltre, l’utente disponendo di tutte le sorgenti utilizzate, sia per la realizzazione del software che per la personalizzazione, non rischia di perdere il supporto tecnico da un giorno all’altro, neppure decidendo di cambiare il referente per la gestione. Per concludere, i cicli di sviluppo e correzione errori sono più veloci di almeno un ordine di grandezza rispetto alle tecnologie tradizionali. Flessibilità E’ possibile realizzare versioni molto specializzate, il che porta, facilmente, a implementazioni particolari. In generale il software OS è più adatto ad essere personalizzato o esteso come funzionalità rispetto a un software proprietario.

Svantaggi dell’Open Source Bassa compatibilità con standard commerciali L’enorme diffusione di alcuni prodotti software proprietari ha fatto sì che alcuni formati proprietari assurgessero a standard de facto. Ciò comporta che una non perfetta compatibilità venga vista come uno svantaggio dell’OS. Supporto non garantito La perplessità maggiore riguarda le garanzie contro malfunzionamenti del software OS: nella visione dei manager IT, i produttori di software proprietario godono di un livello superiore di fiducia. Portabilità non garantita I diversi sistemi operativi OS, è il caso di Linux, possono contenere versioni differenti delle stesse librerie, per cui gli sviluppatori hanno difficoltà nel garantire la portabilità delle loro applicazioni. Mercato instabile Dal momento che il modello attuale di distribuzione del software OS, economicamente basato sull’offerta di servizi piuttosto che sulle licenze, è rischioso in un mercato aggressivo come quello dell’IT; il pericolo per le grandi organizzazioni, che necessitano di supporto nel medio/lungo termine, è che il distributore scelto esca dal mercato prima che il periodo d’assistenza previsto dal contratto sia terminato.

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Carenza di driver La maggioranza dei produttori di periferiche non forniscono driver per sistemi operativi come ad es. Linux, dunque la lista dell’hardware compatibile è limitata ai dispositivi a cui la comunità degli sviluppatori OS ha accesso. Il fenomeno dell’OS ha assunto, ormai, una dimensione tale da dover essere preso necessariamente in considerazione nel mondo dell’ICT. Infatti, anche la Pubblica Amministrazione sta valutando la possibilità di utilizzo del software OS. Allo scopo di valutare un possibile utilizzo del codice informatico a sorgente aperta, è stata condotta una indagine conoscitiva da parte di una Commissione ministeriale promossa da Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. Per la prima volta in Italia si è affrontato, a livello istituzionale, il tema dell’OS analizzandolo in un contesto applicativo complesso quale quello dei sistemi informativi della P.A. Trattandosi di una indagine conoscitiva, il rapporto non mette in moto alcun iter legislativo o disposizione di sorta. Ad ogni modo, il Ministro Stanca ha colto l'occasione per prendere un impegno, precisando che l'indagine "ha fornito elementi che consentiranno di formulare a breve una serie di proposte". Tra questi elementi si segnala un'interessante ricognizione della spesa pubblica per il software relativa all'anno 2001. Secondo i dati della Commissione, nel 2001, la Pubblica Amministrazione centrale e locale ha speso, complessivamente, 675 milioni di euro per l'acquisto di software. Il 61% della cifra riguarda lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di programmi su commessa, nei quali, le caratteristiche dell'open source (software liberamente personalizzabile, diritto di modifiche successive se necessarie) possono costituire un vantaggio rispetto al software a pacchetto (dalle caratteristiche precostituite) e a quello proprietario implementato con personalizzazioni (tipica formula degli ERP). Il rimanente 39% della spesa ha riguardato l'acquisto di licenze per pacchetti software. In particolare 63 milioni di euro sono stati spesi per sistemi operativi, 30 milioni per la gestione di basi di dati (DBMS) e 17 milioni per i prodotti di office automation. Il Ministro, sulla base dei dati emersi dall’indagine, sentite le Amministrazioni regionali e locali, conta di emanare una direttiva che renda obbligatorio per la P.A. l’uso di almeno un formato dei dati aperto al fine di consentire la gestione del sistema informativo. Il Ministro, con gli orientamenti espressi, soddisfa un'annosa richiesta proveniente dai promotori dell'OS affermando che, nella scelta delle proprie soluzioni informatiche, le Amministrazioni pubbliche dovranno considerare anche quei prodotti a sorgente aperta. Ma precisa che la valutazione avverrà sempre "in base a un rigoroso criterio di analisi costi-benefici". Il Ministro promette inoltre "indicazioni per promuovere condizioni contrattuali tali da garantire l'accesso ai codici sorgente dei pacchetti acquisiti su licenza dalla Pubblica Amministrazione", naturalmente nel rispetto dei diritti di proprietà intellettuale. Con riferimento alla PAL molisana, l’attività di audit ha permesso di rilevare che solo pochissimi Enti (il 3% degli intervistati) ha in uso un software open source. Gli Enti che hanno dichiarato di utilizzare software a sorgente aperta sono la Provincia di Campobasso, l’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo e l’Università del Molise.

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3.6.4 Analisi SWOT L’analisi SWOT, come sintesi dell’elaborazione dei dati circa lo stato delle infrastrutture telematiche e dei servizi di base nella regione Molise, è riassunta nella seguente tabella ed ha lo scopo di evidenziare quali sono i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e le minacce su cui porre particolare attenzione per favorire lo sviluppo della “Società dell’Informazione”.

PUNTI DI FORZA

PUNTI DI DEBOLEZZA

Forte coinvolgimento degli enti locali nell’implementazione di infrastrutture telematiche

Bassa densità demografica che rende “poco convenienti” investimenti in infrastrutture telematiche

Predisposizione della Rete Regione Molise al collegamento alla RUPA

Scarsa percezione dell’utilità di mezzi di telecomunicazione avanzata

Diverse iniziative in corso per estendere l’offerta di servizi telematici ai cittadini ed imprese

Scarsa estensione di infrastrutture in fibra ottica (Backbone ma, soprattutto, MAN)

Difficoltà culturali all’introduzione di tecnologie innovative

Scarsa copertura dei servizi a banda larga e conseguente difficoltà di accesso ai servizi per la maggior parte delle imprese e dei cittadini, soprattutto nelle zone dell’Alto Molise

OPPORTUNITA'

MINACCE

Possibilità di valorizzare la Rete telematica esistente Elevato rischio di accrescere l’attuale livello di “digital divide” in assenza di interventi infrastrutturali immediati

Possibilità di perdere quote di mercato a seguito del mancato adeguamento alle innovazioni tecnologiche e alle nuove logiche di marketing

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4.0. LA STRATEGIA REGIONALE PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE 4.1 Obiettivi del Piano Le analisi sulla situazione attuale nel territorio del Molise, raffrontate con quelle a suo tempo inserite nel POR Molise 2000/2006 - Complemento di Programmazione, confermano che permane un notevole divario tra la nostra Regione e quelle più sviluppate: tale divario, “oggettivo", è "avvertito" in misura ancora maggiore in un momento in cui lo sviluppo sociale, il confronto con società diverse dalla nostra, l'evoluzione Tecnologica, la "globalizzazione" stanno modificando in modo notevole la società, introducendo, assieme alla sempre maggiore valenza data al "diritto al benessere" della "persona", una serie "bisogni" certamente diversi rispetto al passato. In questa situazione, il Governo Regionale deve poter utilizzare le opportunità offerte dalle tecnologie ICT per perseguire due obiettivi di base: - utilizzare al meglio le nuove tecnologie per contribuire a migliorare la qualità della vita fornendo su

base territoriale, servizi sempre più efficienti ai cittadini ed alle imprese, sviluppando sistemi di monitoraggio del territorio e favorendone lo sviluppo;

- porre particolare attenzione alle categorie sociali che in questo contesto, rischiano di restare tagliate fuori dallo sviluppo, coinvolgendole nelle nuove opportunità, in modo da ottenere uno sviluppo armonico del territorio.

A fronte di questi compiti è necessaria una pianificazione strategica mirata alla ottimizzazione ed alla integrazione della gestione degli strumenti e delle risorse disponibili poiché non si tratta, soltanto, di adeguare la P.A. con infrastrutture e procedure avanzate che rendano funzionali i rapporti tra la P.A., i cittadini e le imprese, ma di promuovere, nel territorio, un ambiente in grado di stimolare, e facilitare gli investimenti produttivi e la diffusione all'esterno dei propri vantaggi competitivi. In ogni caso, comunque, occorre, in primo luogo, aumentare l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa (che costituisce una delle premesse per lo sviluppo della società), "ammodernando" e superando, ove necessario, in cooperazione con tutte le Amministrazioni che forniscono servizi, sia le attuali caratteristiche strutturali dell'assetto istituzionale che le modalità organizzative e gestionali. 4.1.1 Obiettivi strategici Le problematiche di maggior rilievo per lo sviluppo futuro del Molise, tra loro strettamente legate, possono riassumersi nelle seguenti quattro: - attuazione del "federalismo fiscale", per il quale necessita una riorganizzazione funzionale delle

singole Amministrazioni Locali al fine di ottenere elevati standard di efficienza nell'uso delle risorse disponibili, nell'erogazione di servizi pubblici ai cittadini, alle imprese e ai soggetti intermedi;

- sviluppo della "Società dell'Informazione", inteso come supporto di base in grado di aiutare, in modo sostanziale, lo sviluppo del sistema socio-economico molisano;

- sviluppo e consolidamento dei rapporti di cooperazione, con e tra gli Enti che operano nella regione, facendosi carico, analizzando e risolvendo di comune accordo le problematiche che interessano il territorio, collaborando nella progettazione e realizzazione di servizi, fornendo assistenza metodologica e tecnica;

- diffusione dell'utilizzo degli strumenti ICT a tutti i livelli, dalla Regione agli Enti Locali per l'utilizzo ottimale delle procedure che forniscono servizi ai cittadini e alle imprese, fino alle scuole e ai cittadini perché possano fruire, possibilmente a costo nullo, dei servizi offerti dalla Rete Unitaria e dal mondo Internet.

Per affrontare e risolvere queste problematiche occorre una strategia ben definita che sviluppi e coordini, in modo integrato, le risorse disponibili al fine di far crescere, "insieme", tutte le aree della regione e tale

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da annullare le distanze che separano il Molise dalle aree più avanzate del Paese: in pratica si tratta di "comprendere" e fare proprie le linee guida dei cambiamenti istituzionali già avviati, (inserendoli nel contesto territoriale in modo "personalizzato" e aderente alle realtà regionali e assecondando, nello stesso tempo, le dinamiche evolutive in atto), per favorire, in modo equilibrato, il passaggio alla Società dell'Informazione. Le difficoltà del lavoro programmatico ed attuativo sono comunque notevoli e, sebbene già da tempo la Regione Molise stia lavorando in questa direzione, richiederanno un impegno non indifferente che durerà per i prossimi anni: occorrerà accelerare e monitorare costantemente l'opera di rinnovamento delle strategie, delle politiche e degli strumenti di intervento, catalizzando e coordinando le risorse in modo tale che la Regione sia l'effettivo centro di coordinamento e promozione di tutte le politiche di intervento nei vari settori. Le "attese" che provengono dal territorio dovranno essere tradotte in idonee politiche di intervento: la Regione Molise intende valorizzare il ruolo delle nuove tecnologie come strumento volto a migliorare il livello di comunicazione istituzionale sia per quanto riguarda il territorio dando adeguata visibilità ai programmi/progetti regionali e ai risultati raggiunti dall'Amministrazione, sia per rendere più efficiente la condivisione delle informazioni tra Regione ed Enti Locali. 4.1.2 Risultati attesi Per dare concreta attuazione agli obiettivi strategici individuati, le linee guida della Regione Molise mireranno, in particolare, a: Primo: attuazione del processo di rinnovamento della P.A.L. e consolidamento e potenziamento delle infrastrutture di collegamento dati. L'utilizzo delle nuove tecnologie può consentire un netto miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dei processi affidati alle P.A.L., sia permettendo di catalogare, in modo facilmente reperibile, tutte le pratiche in un archivio ordinato e di seguirne "l'iter burocratico", sia diminuendo la quantità di rapporti diretti con il pubblico (l'utente abilitato, seguendo le procedure propostegli, "fa da sé"), sia mettendo a disposizione una serie di dati aggregabili in forme diverse che permettono il controllo sulle azioni effettuate e quindi una programmazione più aderente alle necessità dei cittadini. I vantaggi di un tale modo di lavorare sono evidenti: - trasparenza nel governo della "cosa pubblica"; - minori carichi di lavoro e tempi rapidi di risposta alle domande di cittadini ed imprese; - possibilità di controllo e programmazione basata su "dati certi". La messa in opera delle strutture necessarie a lavorare con questo nuovo "modello organizzativo" e, di conseguenza, la possibilità data a tutti di utilizzarlo e di imitarlo, potrebbe poi portare ulteriori vantaggi: - nuove forme di collaborazione e di partecipazione civica; - sviluppo delle modalità di lavoro e nuove prospettive di crescita per i sistemi di impresa, spesso

limitati dalla non completa conoscenza dei sistemi e delle risorse disponibili. Lo scopo operativo è duplice: 1. Il rinnovamento della P.A.L. è indispensabile per il controllo e la gestione del territorio (la

"governance") sia per un più idoneo utilizzo delle risorse esistenti (il personale, i tributi, le opportunità del territorio, il monitoraggio, ecc.), sia per fornire ai cittadini e le imprese in modo "semplice" e con maggiore efficienza sia servizi amministrativi di base sia migliorativi della qualità della vita.

2. Il potenziamento delle infrastrutture di collegamento dati offre l'opportunità, in una regione "povera" di imprenditori telematici, di costituire una rete trasmissiva che serva da supporto, non solo alle comunicazioni della P.A.L. per la cooperazione applicativa, ma che faccia anche da "nucleo duro" per la diffusione delle tecnologie informatiche e di internet a livello di tutti gli attori del territorio.

Secondo: educazione all'utilizzo delle nuove tecnologie ed alla loro diffusione, sia a livello di P.A.L. che di cittadini e di imprese.

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Per rendere operativo e fruibile il processo di ammodernamento della P.A.L è necessario che i "produttori di servizi" e gli utenti siano in grado di utilizzare i nuovi strumenti e le nuove tecniche. Questi non rappresentano, in realtà, soltanto il mezzo di "fare in modo più funzionale" quello che "si faceva prima", ma offrono nuove e diverse possibilità di azione per uno sviluppo sociale, culturale e imprenditoriale: nuove forme di comunicazione, una maggiore visibilità sul mondo, nuovi strumenti di creatività, supporti "tecnici" per la soluzione di problemi e un diverso modo di rapportarsi agli altri. Come le cose cambieranno è una realtà probabilmente ancora da scoprire: nel frattempo è necessario utilizzare quelle funzionalità che possono migliorare e rendere più efficace il modo di lavorare e contribuire a facilitare tutti, e soprattutto i giovani, nella presa di possesso delle nuove tecnologie. Il raggiungimento di questo risultato, come del successivo, è strettamente connesso al precedente e passa attraverso la costituzione della Rete Unitaria della Regione Molise che prevede, non solo, la costruzione di una rete dedicata alla P.A.L., ma anche la possibilità di accesso ad essa e al mondo Internet per tutti i cittadini e le imprese, accesso previsto attraverso il nodo dell' Ente più vicino: un utilizzo corretto delle tecnologie informatiche da parte della P.A.L. costituisce, di per sé, un potente stimolo per "imitazione" alla diffusione del processo, che sarà comunque sostenuto con azioni specifiche mirate (convegni, scuola, eLearning, partecipazione del personale della P.A. ai progetti, Forum, ecc.) Terzo:sviluppo dei rapporti di cooperazione con e tra gli Enti e le imprese. Il risultato atteso è la cooperazione tra gli Enti del territorio per produrre una serie di servizi (la rete, procedure per gli Enti preposti al territorio, processi amministrativi più efficienti, Forum) per stimolare una collaborazione attiva ed un interscambio realmente cooperativo. Gli Enti potranno lavorare attraverso la rete regionale utilizzando le strutture del Centro di Servizi Regionale, sfruttando sia le potenzialità della rete che le strutture organizzative e di monitoraggio della Regione. La Regione, inoltre, eserciterà, in cooperazione con gli Enti e le associazioni territoriali pubbliche e private, azioni per favorire la crescita di attività produttive nel territorio, sia attraverso il Forum che con azioni specifiche (individuazione di possibili attività e "bacini di utenza" da "attrezzare", sviluppo di lavoro cooperativo in campo agricolo o della pastorizia e dei prodotti derivati, azioni di sostegno per lo sviluppo e la gestione di imprese artigiane, richiamo di investimenti e promozione per i "molisani all'estero", ecc.) Quarto: diffusione dell'utilizzo degli strumenti ICT a tutti i livelli. Il risultato atteso è la possibilità, in modo "reale", di utilizzare gli strumenti ICT da parte dei cittadini ed degli operatori del territorio e favorire la crescita dei rapporti per la fruizione di servizi Comunali, attraverso un accesso facilitato ad Internet. La diffusione dell'utilizzo degli strumenti sarà affiancata da opportune azioni di istruzione e di sostegno all'acquisto delle apparecchiature, specialmente per il mondo della scuola e per i cittadini in condizioni disagiate o sfavorite.

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4.2. Definizione della strategia e delle linee di intervento del Piano La strategia di sviluppo del Piano è articolata in funzione degli specifici risultati attesi dalla sua implementazione, così come definiti nel precedente paragrafo. 4.2.1. Attuazione del processo di rinnovamento della P.A.L. e consolidamento e potenziamento

delle infrastrutture di collegamento dati

Per rendere possibili queste prospettive occorre intanto:

1. realizzare i "collegamenti fisici" di trasporto dati su tutta l'area regionale, secondo modelli che ne consentano l'accesso alle più diverse tecnologie e siano pienamente compatibili con quelli nazionali ed europei;

2. ridisegnare la organizzazione della P.A.L. per renderla aderente agli obiettivi che si vogliono realizzare.

Il primo risultato atteso, pure con tutte le difficoltà pratiche che occorrerà superare, è risultato relativamente semplice: scegliere gli strumenti più adatti, stabilire reti di trasporto, monitorare successivamente il flusso delle informazioni per mantenerlo in efficienza è, in fondo, riconducibile solo alla questione dello "spendere bene". Il secondo risultato atteso è molto più difficile, perché coinvolge, innanzitutto, delle "persone" abituate a lavorare secondo procedure consolidate nel tempo e strutture che, in qualche caso, hanno trasformato il "possesso della informazione" in strumento di potere, cosa che è esattamente il contrario di quello che si vuole realizzare. Inoltre, c'è da considerare che non esistono modelli organizzativi o procedurali "assoluti": le organizzazioni sono tanto più efficienti quanto più raggiungono i loro obiettivi, utilizzando al meglio le risorse disponibili, compreso il "capitale umano" che deve essere comunque valorizzato. Si tratterà quindi di trovare, caso per caso, modelli organizzativi che tengano conto dei vari fattori in gioco in modo da raggiungere gli obiettivi senza stravolgere di colpo le realtà attuali, cercando di "convincere" piuttosto che di imporre. Nel Piano di Azione nazionale per l'eGovernment, recepito in pieno dalla Regione Molise, sono stati fissati obiettivi precisi per l'utilizzo delle nuove ICT e sono stati individuati i tempi e le risorse da attivare per conseguirli. Tutte le Amministrazioni, centrali o locali, dovranno "allargare il loro orizzonte", superando visioni settoriali che considerino unicamente i "propri servizi" ed i loro compiti istituzionali; in particolare le Amministrazioni Locali assumeranno il ruolo di "front-end" per il cittadino e le imprese, mentre le Amministrazioni centrali sono destinate a svolgere in maniera quasi esclusiva un ruolo di back-office. In questa visione ogni Amministrazione centrale o locale dovrà modificare il proprio abituale modo di operare e mettere in atto nuove procedure basate su tecnologie di organizzazione e trasporto delle informazioni che, nel loro insieme, dovranno consentire la complessiva modernizzazione dell’amministrazione della regione. Le Regioni, tra le Amministrazioni locali, rappresentano il fulcro attorno al quale si sviluppa il piano eGovernment: infatti all’interno del piano vengono chiamate a svolgere un ruolo cruciale nella effettiva attuazione del decentramento amministrativo in settori strategici del servizio pubblico (Welfare, Trasporti, Finanze, Sanità, ecc.) e sollecitate a ricoprire un ruolo attivo per lo sviluppo della Società dell'Informazione a livello locale, sia sviluppando infrastrutture e servizi, sia svolgendo un'azione di indirizzo e di coordinamento sul territorio, sia favorendo e promuovendo la cooperazione amministrativa e l'integrazione delle funzioni nella erogazione dei servizi all'utenza finale.

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4.2.2. Educazione all'utilizzo delle nuove tecnologie ed alla loro diffusione, sia a livello P.A. che di cittadini e di imprese

Per quanto riguarda le P.A., l'educazione all'utilizzo della IT non potrà essere che fatto in modo "partecipativo", con applicazioni pratiche e condivise che sviluppino un nuovo modo di lavorare tale che coloro che sono chiamati a svolgerlo si sentano "protagonisti" e padroni delle loro procedure: il tutto, però, tenendo ben presente il quadro di riferimento più ampio costituito da quello nazionale ed europeo. Sarà opportuno, per esempio, promuovere dapprima, seminari che introducano, in senso generale, alle nuove tecnologie e chiariscano gli obiettivi generali; favorire i contatti tra le diverse Amministrazioni, anche stimolando lo scambio, temporaneo, di personale; creare e coordinare, con esperti gruppi di lavoro, che indichino e studino, essi stessi, nuove procedure operative ed infine fare corsi pratici di utilizzo delle apparecchiature. A questa opera di "educazione", che è rilevante e faticosa, possono essere di supporto le stesse tecnologie che si vuole insegnare, mettendo a disposizione: gli obiettivi, le normative, i piani dettagliati di sviluppo, gli "help" nella operatività delle nuove procedure, lo scambio di esperienze tra le P.A. e i sistemi di apprendimento guidati. L'educazione e la partecipazione del personale delle P.A. è essenziale alla risuscita del progetto: strumenti modernissimi, tecnologie all'avanguardia, procedure automatizzate e definite in modo ottimale sono comunque utilizzate da persone che, se non conoscono e condividono gli obiettivi, e non sanno valersi dei mezzi a disposizione, possono ridurre l'intero Piano ad un modo sofisticato di dispersione di risorse economiche. Per quanto riguarda i cittadini e le imprese, la diffusione e l'apprendimento delle nuove tecnologie potrà avvenire secondo diverse modalità: azioni di sostegno per l'acquisto degli strumenti, facilitazioni per l'accesso alle LAN Locali ed alla Rete Unitaria della regione Molise, l'utilizzo pratico di internet e dei nuovi strumenti di comunicazione. Tale accesso sarà favorito sia con punti di assistenza "in loco", sia con aiuti alla creazione di siti di associazioni sia facilitandone l'accesso attraverso la rete regionale; messa a disposizione di programmi di eLearning, azioni da svolgere nelle scuole e nella Università. In ogni caso, i servizi che verranno via via attivati attraverso l'uso dei portali di comunicazione costituiranno essi stessi, se realizzati nel modo opportuno, un potente strumento di diffusione e di apprendimento. 4.2.3. Sviluppo dei rapporti di cooperazione con gli Enti e le imprese La diffusione della ICT e dei nuovi modi di concepire i rapporti che l'informatica richiede, riguarda tutte le categorie sociali, il settore dei servizi e, praticamente, tutti gli aspetti del vivere civile: si tratta di un cambiamento profondo che, per essere attuato e funzionare, ha bisogno di una partecipazione attiva la più vasta possibile. Per tale motivo, nella prima fase di attuazione del Piano le iniziative prioritarie sono quelle necessarie per organizzare le procedure di coordinamento e di cooperazione tra Regioni in modo da assicurare l'omogeneità dei servizi sul piano nazionale, lo scambio di soluzioni e risorse, l'ottenimento di economie di scala. Nello stesso tempo, perché il Piano abbia successo, è necessario stringere rapporti di cooperazione attiva con tutti quegli Enti che, in qualche modo, sono in possesso di dati pubblici e forniscono servizi. Per chi non è dotato di strutture proprie occorre concordare gli opportuni sistemi di crescita, sia proponendo di usufruire dei servizi forniti dalla Regione sia supportando lo sviluppo di sistemi propri, pienamente compatibili con il sistema regionale, e residenti nelle strutture del Centro di Supporto. Per chi ha già strutture proprie si tratta di stringere accordi sia per un eventuale aiuto alla riorganizzazione interna, sia per la messa in esercizio di protocolli di trasmissione comuni e di interfacce per l'accesso alle banche dati. La Regione si impegna, in una opera di sensibilizzazione alle nuove esigenze, a mettere in atto le opportune azioni necessarie al conseguimento del risultato atteso. La ICT consente, inoltre, di poter agire con maggiore efficacia e tenere sotto controllo sia le modalità di gestione della produzione che le fasi di commercializzazione e di distribuzione. Questo costituisce sia un potente strumento per la promozione di prodotti e servizi, che un mezzo per acquisire nuove idee e tecniche attraverso contatti che riguardano tutto il mondo. L'impatto delle tecnologie, in alcuni casi,

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potrebbe far evolvere i prodotti e i servizi offerti e portare alla creazione di prodotti e servizi del tutto nuovi rispetto agli originari. Lo sviluppo di nuovi modi di operare come l'eCommerce e l'eProcurement, i nuovi rapporti all’interno delle aziende e tra aziende, generati dallo sviluppo delle reti e l'eBusiness, mostrano, già oggi, che il futuro dei sistemi di impresa taglierà fuori quelle aziende che non si adegueranno al cambiamento: numerose grandi aziende sia italiane che europee, già oggi, hanno sviluppato rapporti di cooperazione con i loro fornitori e clienti. E', quindi, interesse primario, anche da parte delle aziende che operano nella regione, procedere nella direzione verso cui il mercato "spinge", sostenuto dallo sviluppo della tecnologia: in questo ambito, il settore pubblico non può certo intervenire in modo diretto, cosa che rappresenterebbe una interferenza al corretto funzionamento del mercato, ma comunque la Regione dovrà avere un suo ruolo di "spinta" propulsiva, con misure di intervento specifico che creino le condizioni "ambientali" nelle quali sia più agevole per le imprese evolvere secondo le nuove tecniche. 4.2.4.Diffusione della ICT a tutti i livelli La costruzione di una infrastruttura di rete che abbracci l'intero territorio regionale, consentendo il "trasporto" dei servizi in modo capillare assume, nel contesto regionale, una importanza fondamentale, non solo, e non tanto, per quanto riguarda il miglioramento dell’ l'efficienza dei servizi amministrativi resi ai cittadini ed alle imprese ma come effettivo strumento di sviluppo "culturale" in grado di diffondere la conoscenza delle nuove tecnologie, una più completa "visione del mondo", lo stimolo a nuove iniziative. L'accesso dei cittadini, delle imprese, degli Enti e delle associazioni ad Internet, nella strategia del Piano deve servire, insomma, non solo e non tanto per "utilizzare" servizi, ma per mostrare e promuovere modi diversi di lavorare e di produrre: in questo senso assumono particolare importanza le azioni da realizzare con la collaborazione dell’Università e delle Scuole, dei Comuni ed il contributo delle imprese.

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4.3. Strumenti per la strategia regionale Il termine eGovernment indica, nell’ambito della Pubblica Amministrazione, sostanzialmente il modo innovativo di utilizzare Internet per svolgere le proprie attività e fornire servizi ad utenti sia interni che esterni all'organizzazione. Tale termine è stato mutuato da quello e-business con il quale si identifica la modalità con cui si mescolano la semplicità d’uso e gli standard di Internet con i processi aziendali. Questo modello elaborativo, basato su Internet, si amplierà, sempre più, sia per la diffusione delle comunicazioni all'interno delle organizzazioni (Intranet) sia tra imprese/organizzazioni che cercheranno di fornire un ambiente comune informativo e di comunicazione a tutti i dipendenti, ai clienti/utenti, ai fornitori e ai partner. Tale processo innovativo può coesistere con i modelli di elaborazione preesistenti tradizionali di tipo centralizzato e di tipo client/server senza sostituirli, mentre comporta la necessità di adeguare tutte le applicazioni coinvolte in modo da poter espletare i servizi forniti con tempi certi e con la trasparenza delle operazioni amministrative.

4.3.1. Gli standard tecnologici In un settore in continua evoluzione, qual è quello in oggetto, è essenziale limitare al minimo i rischi dovuti alla realizzazione di applicazioni particolarmente innovative. E’ importante, perciò, che si prendano in considerazione soluzioni che rispettino standard condivisi e siano realizzate da società con elevato grado di affidabilità. L’ambiente realizzato deve utilizzare standard condivisi che definiscono, in modo aperto, interazioni ed interdipendenze. Tali standard consentono di ottimizzare i modelli stessi dell'azione amministrativa, ampliare le opportunità dell'organizzazione, offrire servizi innovativi, rendere flessibili i processi, migliorare i costi operativi e scegliere le migliori infrastrutture tecnologiche. Tale visione, oggettivamente supportata dall’AIPA è, ovviamente, in netto contrasto con la presenza di eventuali elementi proprietari sviluppati per acquisire un controllo indiretto su internet e posseduti solo da un ristretto numero di produttori di tecnologia. Il successo dell’applicazione del modello eGovernment dipende dalla capacità della struttura organizzativa di integrare i propri obiettivi interni con quelli dell’eGovernment. Tale abilità viene determinata dall’efficiente gestione della complessità e con l’adozione di misure che possano consentire di verificare che il valore creato superi i costi di realizzazione, gestione e manutenzione. L'adozione di standard aperti è, quindi, di importanza critica per assicurare ad un’organizzazione, il successo delle soluzioni.

4.3.2. Fornitori e standard Nella scelta dei fornitori di soluzioni informatiche è importante verificare l’impegno di chi produce tecnologie informatiche, verso standard Internet aperti e neutrali. Alcuni produttori di tecnologia tentano, infatti, di promuovere un proprio ambiente proprietario cercando di diffondere propri elementi di controllo nelle applicazioni in modo tale da ottenere un vantaggio competitivo a lungo termine. Diverse applicazioni eBusiness sono pertanto definite intorno ad ambienti caratterizzati da un unico sistema operativo senza tenere conto dell'ambiente aperto che caratterizza Internet. Molte tecnologie proprietarie vengono offerte come standard aperti anche senza l’avvallo di organizzazioni neutrali ed imparziali di standardizzazione o da comunità open source. Alcuni produttori di tecnologie tentano, continuamente, di sfruttare offerte di prodotti che espandono o ridefiniscono standard aperti preesistenti, senza cercare il consenso dell'industria. E’ pertanto importante definire esattamente le politiche dei fornitori in questo specifico settore.

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4.3.3. Infrastrutture di comunicazione integrate Gli attuali modelli di evoluzione della capacità elaborativa dei microprocessori e di quelli della rete di trasporto (ambedue raddoppiano ogni dodici mesi) permettono di ipotizzare uno scenario in cui l'informazione e le tecnologie necessarie per produrla saranno accessibili via rete con modalità di pagamento a consumo. Si prevede che i produttori di software offriranno i propri prodotti attraverso la vendita di servizi erogati via Internet, pagati in base al valore aggiunto ricevuto, piuttosto che attraverso la vendita di licenze d’uso. In tal modo, gli investimenti saranno indirizzati verso l'uso dei servizi informatici e non verso il loro possesso garantendo il costante aggiornamento dei prodotti in uso. L'utilizzo di infrastrutture di comunicazione integrate che trattano, in modo trasparente, i diversi tipi di segnale (video,voce,dati) permette di trasferire tutta una serie di funzioni applicative in ambito Internet consentendo all’utenza, in qualunque locazioni fisica si trovi, di avere a disposizione le funzionalità presenti in ufficio mettendola in condizione di comunicare agevolmente con diverse modalità. E’ importante, però, che le infrastrutture di comunicazione garantiscano all'utente caratteristiche come l'affidabilità, la scalabilità, una agevole gestione, la sicurezza ed il supporto ai diversi tipi di dispositivi. Si può prevedere, pertanto, che la fornitura di servizi, ad alto valore aggiunto, attraverso l'uso intensivo della banda trasmissiva costituirà una notevole fonte di business. 4.3.4. Reti di comunicazione geografiche Nel breve e nel medio termine i processi di ottimizzazione tecnica ed economica delle reti e delle infrastrutture, volte ad offrire servizi innovativi, richiederanno profonde trasformazioni rispetto al classico modello di rete adottato finora dai principali operatori (inter)nazionali. Per i “servizi dati”, tale modello sarà basato su un edge ATM/Frame Relay per la raccolta di traffico ed un backbone ATM/IP per le funzioni di switching/routing; mentre, per i “servizi voce”, il modello tradizionale prevede un edge costituito da interconnessioni con le centrali dell'operatore incombente ed un backbone costituito da una piattaforma di linee dedicate a banda larga. La rete della Regione e gli apparati saranno predisposti per utilizzare mezzi trasmissivi a banda larga come ATM, EPLS, FDH e tutte le tecnologie emergenti basate su fibra ottica, nonché le nuove tecnologie (WLL/PMP) basate su canali trasmessivi wireless. I circondari delle "foglie", i Comuni, saranno dotati di tecnologie di trasmissione dati basati su tecnologia WLL/Wifi, di cui già oggi la Regione dispone della licenza d'uso. Tali apparati saranno utilizzati per collegamenti locali (dai quali poi si potrà comunque accedere alla intera rete) a costo praticamente nullo.

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4.3.5. Portali Con il termine di "Portale" si intende, generalmente, un'interfaccia unica (Web oriented) per l'accesso ad applicazioni e informazioni interne ed esterne all'organizzazione. I portali sono pertanto siti WEB tagliati per specifiche comunità e "audience" che forniscono: aggregazione di contenuti e distribuzione di informazioni rilevanti all'audience, servizi di collaborazione e comunità e accesso a servizi applicativi rivolti alla utenza di riferimento. E’ determinante, in previsione della larga diffusione che queste infrastrutture avranno nei prossimi anni, individuare e scegliere prodotti in grado di garantire scalabilità, integrazione applicativa e funzionalità di ricerca su informazioni di tipo eterogeneo. I portali, in ambito della Pubblica Amministrazione, dovranno essere in grado di fornire una struttura comune di servizi su cui costruire portali specialistici ed integrare una grande gamma di informazioni di servizio ed applicazioni da rendere disponibili sia internamente che esternamente all'organizzazione. E’ opportuno che la scelta tra prodotti diversi sia basata sulla valutazione delle seguenti componenti/servizi: - L'accesso al Portale avviene via Web per cui devono essere assicurati il supporto di Web Browser,

Java Virtual Machine, HTML e XML con gli adeguati servizi di presentazione per ogni tipo di Client; - Il controllo degli accessi deve assicurare l'autenticazione degli utenti, la cifratura dei dati trasmessi e

la gestione degli stati nelle sessioni; - L'utente singolo e il centro di supporto dell'Ente debbono poter personalizzare le interfacce e le

funzioni disponibili in base alle varie esigenze; - Repository e sistemi di archiviazione costituiscono il cuore del sistema, fatto di dati, meta-dati, Link,

oggetti tradizionali e multimediali ai quali vengono spesso associati motori di Content Management per la gestione e la creazione dei contenuti;

- Deve essere consentito di inserire nel Portale nuovi contenuti, anche da parte degli utenti; - Il motore di ricerca deve permettere di estrarre rapidamente il contenuto del portale sulla base di una

determinata richiesta; - Gli oggetti devono essere rilasciati in ogni formato e distribuiti su qualsiasi canale disponibile; - Gli amministratori devono essere in grado di definire i diritti d'accesso suddivisi per individuo, gruppi e

ruoli. 4.3.6. Servizi applicativi Web oriented La sempre maggiore capacità trasmissiva disponibile sulla rete, il numero sempre crescente di digital devices (PC, Telefoni WAP, Telefoni UMTS, PDA, ecc.) che si affacceranno sulla Rete, permetteranno connessioni sempre attive e sempre disponibili. Questo scenario consente la realizzazione di applicazioni che permettono l’accesso, da parte dei privati, a servizi personalizzati secondo le proprie esigenze e la gestione, da parte delle aziende, dei rapporti con clienti e fornitori secondo modalità fortemente innovative. Con il termine di Web Services (eServices) si indicano delle applicazioni che possono essere assemblate dinamicamente nel momento in cui se ne presenta la necessità, a partire da componenti precostituiti e utilizzabili attraverso qualsiasi dispositivo in grado di accedere e interagire con la rete. La modularità di questi servizi permetterà di costruire, in modo rapido ed efficace, applicazioni in grado di rispondere a ogni tipo di esigenza, garantendo la flessibilità e l'adattabilità necessarie in contesti di business caratterizzati da veloci e imprevedibili cambiamenti. Si prevede, vista la complessità attuale di questo modello, che i primi Web services che si renderanno disponibili, saranno quelli inerenti le applicazioni di office automation e di scambio informativo (e-mail, videoconferenza, ecc.) per poi estendersi all'intero patrimonio applicativo disponibile.

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4.3.7. Il ruolo del “progetto” nelle ICT Le nuove tecnologie permettono, con una maggiore facilità rispetto al passato, la teorizzazione e la realizzazione di nuovi rapporti tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione per l'ingresso e lo sviluppo nella Società dell'Informazione, la cui messa in opera, praticamente, passa attraverso il Piano di Attuazione. E' però necessario non dimenticare che, oltre l'impegno "politico" e la determinazione a voler realizzare "le cose", l'utilizzo dei nuovi strumenti implica non solo uno sforzo al cambiamento del modo oggi abituale di operare, ma anche conoscenze tecniche e la comprensione "dal di dentro" di un fenomeno oggi talmente pubblicizzato e diffuso da sembrare già "posseduto" ed a portata di mano, ma che è in realtà molto complesso. In definitiva, quello che la Società dell'Informazione richiede, e che il Piano di Attuazione si sforza di mettere in pratica, è un sistema articolato su progetti finalizzati ciascuno alla soluzione di uno o più problemi particolari, ma tutti strettamente interconnessi tra loro. Occorre, quindi, a fronte di un "progetto politico" che fissi gli indirizzi e gli obiettivi di carattere generale, un "progetto tecnico" in grado di mettere in opera quanto stabilito. Le difficoltà insite nel progetto tecnico sono piuttosto elevate, per diversi ordini di motivi: - "politica" e "tecnica" si influenzano tra loro, offrendo una all'altra, di continuo, nuovi obiettivi e nuovi

mezzi di realizzazione; - il supporto tecnico non è assolutamente "stabile": l'evoluzione delle tecnologie rende rapidamente

obsoleti i mezzi utilizzati e li sostituisce con nuovi più potenti ed efficaci; - le realizzazioni, via via che vengono messe in esercizio, sono soggette a mutamenti anche profondi

sia per far fronte ad esigenze che possono evolvere e mutare sia per essere congruenti con le altre realizzazioni che fanno parte del sistema.

In questa situazione, quindi, il sistema non può essere pensato come "opera stabile", ma va visto come una realtà viva, soggetta alla crescita ed all'invecchiamento. Un buon progetto deve essere concepito in modo tale da potersi rinnovare senza eccessivi traumi. Ogni progetto informatico si basa, in linea di massima, su i tre diversi componenti: - gli indirizzi strategici e le finalità del progetto; - le procedure per la realizzazione; - le apparecchiature e i sistemi operativi. Di questi: - indirizzi strategici e finalità sono piuttosto stabili pur potendo generare nuove richieste o modifiche

di procedure; - le procedure sono soggette a cambiamenti in funzione delle visioni organizzative che le governano;

sono generalmente soggette ad "implementazione" e modifiche; - apparecchiature e sistemi operativi sono in evoluzione: invecchiano rapidamente, cambiano.

Di conseguenza, dal punto di vista strettamente tecnico, un buon progetto deve: - avere chiaro il quadro generale in modo da poter essere pianificato per una crescita senza

"scossoni"; - tendere ad utilizzare apparecchiature e sistemi operativi solo per la parte che gli garantisca il buon

funzionamento di quanto ha "in funzione" al momento; - progettare procedure indipendenti per quanto possibile dalle apparecchiature, modulari, in modo da

essere facilmente implementabili e manutenibili, integrate tra loro in modo che il sistema offra risposte coerenti;

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Le conseguenze pratiche di un tale modo di "vedere il progetto" sono quindi: - oltre il progetto "politico" è il progetto informatico che costituisce il nucleo di tutto il sistema: la stesura

del progetto è probabilmente la parte più difficile e delicata dell'intera operazione; al progetto deve quindi essere data la massima cura. Il progetto, che deve tendere alla realizzazione dell'intero sistema, deve anche, nella sua attuazione pratica, essere "realistico", nel senso che deve rendere disponibili le procedure misurandosi con la loro concreta utilizzabilità da parte dei suoi fruitori deve quindi essere sviluppato prevedendo sia tempi di attuazione operativi che la formazione degli utilizzatori;

- le procedure devono essere costruite in modo da risultare modulari e indipendenti dal mezzo

utilizzato, devono anche e soprattutto essere strettamente connesse tra loro per assicurare la coerenza delle risposte e la non dispersione delle informazioni. Il disegno delle singole procedure deve essere di conseguenza realizzato da un unico Ente; le realizzazioni devono avvenire in modo graduale e coerente con i tempi previsti nel progetto generale; le procedure costituiscono la reale messa in azione del progetto informatico generale: il successo del sistema dipende in definitiva dalla "bontà" delle procedure, dalla loro coerenza organizzativa, dalla loro modularità e facilità di gestione;

- apparecchiature e software di base devono essere disponibili nella misura prevista dai tempi e dalla

organizzazione del progetto generale ed a loro volta tali sia da poter essere facilmente accresciute che sostituite; sono in definitiva soltanto "strumenti" necessari a permettere la esecuzione delle applicazioni che costituiscono la parte viva e funzionale del sistema.

In definitiva, il sistema dovrà svilupparsi secondo il seguente modello: Progetto "politico" - definisce gli obiettivi generali, i limiti di spesa.

Progetto "tecnico" Attuativo - definisce l'architettura generale di sistema (le reti, il data base, gli

strumenti di controllo, ecc.); - fissa gli standard procedurali (i sistemi operativi, il tipo di data base, i

tempi ammissibili, "come" si scambiano i dati, "come" devono essere fatte le procedure, la documentazione, la sicurezza, la misura delle prestazioni, ecc.);

- definisce le procedure nel loro complesso (cosa fa ogni procedura, quali dati utilizza, quali produce, ecc.);

- pianifica la realizzazione e la messa in opera delle procedure operative.

Esecuzione - Definisce l’organizzazione della singola procedura nel rispetto della

architettura, degli standard e dei tempi previsti; - Provvede alla realizzazione ed alla messa in opera della procedura; - Addestra gli utenti; - Produce i manuali operativi.

Gestione - Provvede al mantenimento delle procedure nel tempo sia per quanto riguarda gli strumenti hardware che l'aggiornamento del software.