“un corpo mi hai preparato” - seminario diocesano ...seminario minore di brescia la faretra del...

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“UN CORPO MI HAI PREPARATO” (cfr. Eb 10,5) A- FOCALIZZAZIONE: Camminare in punta di piedi B- ATTEGGIAMENTO COSTRUTTIVO O DISTRUTTIVO: Rispetto (alla fine della lettura del punto C, cerchia se l’atteggiamento è costruttivo o distruttivo per l’amicizia con Gesù) C- DECIFRAZIONE: Il rispetto è fondamentale e decisivo nelle nostre rela- zioni. Senza di esso, rischiamo di essere troppo invasivi, di offendere le persone, di imporre le nostre idee, di non ascoltare chi parla, di disobbedire ai nostri educato- ri, di essere sleali nel gioco, di non rispettare la natura che ci circonda. In molti ambiti è importante il rispetto! È una virtù che si acquisisce coltivandola e impegnando- si. Cresce quando le persone, le idee, il creato e gli oggetti acquistano la giusta importanza per noi, quando diamo ad essi il giusto significato, quando li amia- mo per il loro valore. Il rispetto ha bisogno di equilibrio perché, molte volte per rispetto dell’altro, non diciamo la verità, oppure ci ritiriamo in noi stessi, na- scondendo la nostra identità di amici di Gesù. A volte, siamo troppo rispettosi nei riguardi di chi sta sbagliando, di chi sta bestemmiando, di chi sta calpe- stando i nostri valori o di chi offende la nostra fede. In queste situazioni non si deve usare la violenza (CHE RISPETTO SAREBBE!), ma si deve difendere con determi- nazione le proprie verità e chiedere il rispetto per sé e per le proprie opinioni. Chi è il ragazzo rispettoso? PERSONE E IDEE: È colui che sa valutare e apprezzare l’opinione dell’altro. È colui che evita i pettegolezzi e le maldicenze. È colui che fa uso delle buone maniere. È colui che, con fermezza, difende la sua fede, Gesù e la Chiesa. È colui che si informa sulla sua fede per farla crescere. È colui che non dice cose che potrebbero offendere il prossimo. È colui che ascolta i suoi educatori. È colui che, quando gioca, rispetta sempre le regole e i suoi avversari. CREATO: È colui che sa apprezzare e si impegna a custodire il dono del creato. OGGETTI: È colui che tratta bene le cose degli altri quando le chiede in prestito. D- CONCRETIZZAZIONE: Questa settimana: 1- mi impegno ad utilizzare il gioco della quaresima (vedi FARETRA n°61); 2- mi impegno ad accogliere e rispettare le opinioni delle persone che incontro: a casa (genitori-fratelli-sorelle), a scuola (insegnanti-compagni-amici), in par- rocchia (don-catechisti-educatori). n°66 settimana dal 14 al 20 marzo Seminario minore di Brescia LA FARETRA DEL MINISTRANTE CAMMINARE IN PUNTA DI PIEDI Signore Gesù, rendimi un ragazzo rispettoso, come lo sei stato Tu che hai rispettato sempre il creato, ma soprattutto le persone: avversari, poveri, peccatori e chi ti era vicino, senza però perdere di vista la verità. Illuminato dallo Spirito Santo, possa io essere capace di dare la giusta importanza, il giusto significato e di amare per il loro valore le persone, il creato e tutte le cose che mi hai donato. Rendimi un ragazzo capace di camminare in punta di piedi, rispettoso nel valutare e nel tenere in considerazione le proposte e le idee altrui. Dammi la fermezza di difendere con il mio esempio e la mia parola determinata ed equilibrata la mia amicizia con Te. Nelle mie relazioni, aiutami a rispettare l’altro, evitando di offenderlo o sminuirlo. Fa’, o Gesù, che sia leale nel gioco; sia capace di valorizzare gli altri, senza dare subito etichette e senza fare pregiudizi; sia pronto ad ascoltare i miei educatori e a far tesoro dei loro insegnamenti. Amen.

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Page 1: “UN CORPO MI HAI PREPARATO” - Seminario Diocesano ...Seminario minore di Brescia LA FARETRA DEL MINISTRANTE CAMMINARE IN PUNTA DI PIEDI Signore Gesù, rendimi un ragazzo rispettoso,

“UN CORPO MI HAI PREPARATO” (cfr. Eb 10,5) A- FOCALIZZAZIONE: Camminare in punta di piedi B- ATTEGGIAMENTO COSTRUTTIVO O DISTRUTTIVO: Rispetto (alla fine della lettura del punto C, cerchia se l’atteggiamento è costruttivo o distruttivo per l’amicizia con Gesù)

C- DECIFRAZIONE: Il rispetto è fondamentale e decisivo nelle nostre rela-zioni. Senza di esso, rischiamo di essere troppo invasivi, di offendere le persone, di imporre le nostre idee, di non ascoltare chi parla, di disobbedire ai nostri educato-ri, di essere sleali nel gioco, di non rispettare la natura che ci circonda. In molti ambiti è importante il rispetto! È una virtù che si acquisisce coltivandola e impegnando-si. Cresce quando le persone, le idee, il creato e gli oggetti acquistano la giusta importanza per noi, quando diamo ad essi il giusto significato, quando li amia-mo per il loro valore. Il rispetto ha bisogno di equilibrio perché, molte volte per rispetto dell’altro, non diciamo la verità, oppure ci ritiriamo in noi stessi, na-scondendo la nostra identità di amici di Gesù. A volte, siamo troppo rispettosi nei riguardi di chi sta sbagliando, di chi sta bestemmiando, di chi sta calpe-stando i nostri valori o di chi offende la nostra fede. In queste situazioni non si deve usare la violenza (CHE RISPETTO SAREBBE!), ma si deve difendere con determi-nazione le proprie verità e chiedere il rispetto per sé e per le proprie opinioni. Chi è il ragazzo rispettoso? PERSONE E IDEE: È colui che sa valutare e apprezzare l’opinione dell’altro. È colui che evita i pettegolezzi e le maldicenze. È colui che fa uso delle buone maniere. È colui che, con fermezza, difende la sua fede, Gesù e la Chiesa. È colui che si informa sulla sua fede per farla crescere. È colui che non dice cose che potrebbero offendere il prossimo. È colui che ascolta i suoi educatori. È colui che, quando gioca, rispetta sempre le regole e i suoi avversari. CREATO: È colui che sa apprezzare e si impegna a custodire il dono del creato. OGGETTI: È colui che tratta bene le cose degli altri quando le chiede in prestito.

D- CONCRETIZZAZIONE: Questa settimana: 1- mi impegno ad utilizzare il gioco della quaresima (vedi FARETRA n°61); 2- mi impegno ad accogliere e rispettare le opinioni delle persone che incontro: a casa (genitori-fratelli-sorelle), a scuola (insegnanti-compagni-amici), in par-rocchia (don-catechisti-educatori).

n°66 settimana dal 14 al 20 marzo

Seminario minore di Brescia

LA FARETRA

DEL

MINISTRANTE

CAMMINARE IN PUNTA DI PIEDI Signore Gesù, rendimi un ragazzo rispettoso, come lo sei stato Tu che hai rispettato sempre il creato, ma soprattutto le persone: avversari, poveri, peccatori e chi ti era vicino, senza però perdere di vista la verità. Illuminato dallo Spirito Santo, possa io essere capace di dare la giusta importanza, il giusto significato e di amare per il loro valore le persone, il creato e tutte le cose che mi hai donato. Rendimi un ragazzo capace di camminare in punta di piedi, rispettoso nel valutare e nel tenere in considerazione le proposte e le idee altrui. Dammi la fermezza di difendere con il mio esempio e la mia parola determinata ed equilibrata la mia amicizia con Te. Nelle mie relazioni, aiutami a rispettare l’altro, evitando di offenderlo o sminuirlo. Fa’, o Gesù, che sia leale nel gioco; sia capace di valorizzare gli altri, senza dare subito etichette e senza fare pregiudizi; sia pronto ad ascoltare i miei educatori e a far tesoro dei loro insegnamenti. Amen.

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Andiamo a conoscere un ragazzo che ci incuriosisce ... COME TI CHIAMI? Mi chiamo Marco. QUANTI ANNI HAI? Dodici. COME MAI TI TROVAVI NELL’ORTO DEGLI ULIVI LA SERA DELL’ARRESTO DI GESÙ? Perché di nascosto ho seguito gli apostoli. PERCHÈ CONOSCEVI GLI APOSTOLI? Mia mamma era una delle donne che se-guiva Gesù e quindi ero molto amico so-prattutto di Pietro e Giovanni. COME MAI QUELLA SERA ERI PRESENTE? Giovanni mi aveva chiamato per aiutare nel servire la cena. Mia mamma insieme alle altre donne cucinava. HAI NOTATO QUALCOSA DI STRANO DU-RANTE QUELLA CENA? A un certo punto della cena, ho visto che i volti erano un po’ tristi e corrucciati. Giovanni ha posato il suo capo sul petto di Gesù: gli voleva proprio bene! Giuda, quello che teneva la cassa, è uscito in fretta con il volto teso e arrabbiato. PERCHÉ INDOSSAVI SOLO UN LENZUOLO? Perché si era fatto tardi e giù in cucina mi ero addormentato, così mia mamma mi aveva coperto con un lenzuolo. Quando sono scesi dal piano superiore, discuteva-no così ad alta voce che mi hanno sve-gliato e io li ho seguiti. CHE COSA HAI VISTO NELL’ORTO? Prima di tutto, ho seguito da lontano Ge-sù. Non volevo farmi vedere perché mi

avrebbero riportato a casa a dormire. Mi sono nascosto dietro un grosso ulivo. Gesù parlottava con i suoi apostoli, poi ha preso con sé Pietro, Giacomo e Gio-vanni e si è staccato dagli altri e poi … poi mi sono addormentato anch’io. A un certo punto ho sentito grida e urla. Ho visto soldati e persone con torce, spade e bastoni. Hanno preso con violenza Ge-sù, dopo che Giuda gli aveva dato un bacio. Tutti sono scappati eccetto Pietro che ha estratto una spada, ma poi l’ha rimessa nel fodero e si è defilato anche lui. E POI? All’inizio non si accorsero di me e decisi di seguirli per vedere che fine avrebbe fatto Gesù in mezzo a quella gente infe-rocita, ma poi un soldato mi ha afferrato il lenzuolo e allora dalla paura sono scappato via. Non ho avuto il coraggio di seguire Gesù fino in fondo come il mio amico Giovanni.

PER RIFLETTERE: NELLA TABELLA QUI A FIAN-CO, CANCELLA LE PAROLE SOTTOLINEATE SOPRA E, CON LE LETTERE CHE RIMANGONO, TROVA LA PAROLA MISTERIOSA. POI, INVIA LA RISPOSTA PER IL CAMPIONATO DELLA FARETRA D’ORO ([email protected]).

E TU HAI IL __________________ DI TESTIMONIARE GESÙ FINO IN FONDO, OPPURE ANCHE TU SCAPPI DAVANTI ALLE DIFFICOLTÀ?

LEGGI IL VANGELO DI MARCO (MC 14,50-52) SCOPRIAMO LA MESSA

PREGHIERE DEI FEDELI “Allora Carletto, abbiamo finito le letture, il vangelo, l’omelia, la professione di fede … ti ricordi cosa c’è adesso?”

“Se non sbaglio, ci sono quelle frasi a cui si risponde sempre la stes-sa cosa. Giusto?” “Bravo Carletto! Sono le preghiere dei fedeli.” COSA SONO? “Sono preghiere, richieste o lodi che la comunità vuole fare a Dio. Ad esempio, si prega per persone che vivono nella pover-tà, nella guerra, nella malattia. Possiamo anche ringraziare per quello che abbiamo ricevuto o pregare per le problematiche che stiamo vivendo. Per questo si chiamano anche preghiera universale perché coinvolgono tutti, anche chi non è cristiano o non si trova con noi in quel momento. È bello pensare che la

preghiera ci mette in comunione con tutti e possiamo affidare le nostre preoc-cupazioni a Dio.” COME FUNZIONANO? A- “Il sacerdote pronuncia una breve frase che introduce il momento. B- Una persona recita dunque un ritornello (solitamente Ascoltaci, Signore). C- Tutti insieme ripetiamo queste parole al termine di ogni preghiera. D- Il solista legge le preghiere che di solito hanno un ordine prestabilito: 1- per le necessità della Chiesa; 2- per i governanti e la salvezza di tutto il mondo; 3- per le persone che si trovano in difficoltà; 4- per la nostra comunità, ma se ne possono aggiungere altre non “ordinarie”. Ogni richiesta termina con l’espressione “noi ti preghiamo” a cui l’assemblea risponde con il ritornello. E- Può essere lasciato un momento di silenzio in cui si può formulare una preghiera dentro il proprio cuore da offrire insieme a quelle pronunciate dal solista. F- Alla fine il sacerdote conclude con l’orazione: una preghie-ra o una breve frase che vuole “raccogliere” tutte le preghie-re e portarle davanti a Dio perché le ascolti e le esaudisca.” PERCHÉ DOBBIAMO RIPETERE SEMPRE ASCOLTACI, SIGNORE O UN ATRO RITORNELLO? “Perché ripetendo insieme il ritornello, ci uniamo come co-munità alle intenzioni di preghiera lette dal solista e chiedia-mo a Dio di ascoltarle. In questo modo, la nostra preghiera diventa più robusta e più forte perché è fatta insieme.” DOVE SI LEGGONO E IN QUALE POSIZIONE BISOGNA RESTARE? “Si leggono all’ambone (vedi FARETRA n°24) e sia il sacerdote sia il popolo stanno in piedi.”

SCOPRIAMO LA MESSA

ho avuto il coraggio di