antonio socci - indagine su gesù

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Antonio Socci - Indagine su Gesù.txt Antonio Socci Indagine su Gesù Rizzoli Proprietà letteraria riservata 2008 RCS Libri S. p.A., Milano ISBN 978-88-17-02590-4 Prima edizione: novembre 2008 Per notizie ulteriori sull'autore o comunicazioni si può consultare il sito www. antoniosocci. it. \-\ Note per la consultazione Ogni sezione del libro è divisa dai segni \-\ e in ambiente dos comincia ad inizio schermo. I titoli non presenti nell'indice, e tuttavia presenti nel corso del testo, sono contrassegnati da un asterisco. Per chi la possiede, consiglio vivamente di leggere questo libro con la barra braille visto che per la sua completa comprensione è importante notare le molte virgolette, i trattini per delimitare un inciso, le parentesi eccetera. Ci sono molte note, a volte con testo piuttosto lungo, che ho messo in un'apposita sezione al termine del libro (dopo l'indice). Visto che durante la lettura del testo è bene consultarle, magari potresti copiare tale sezione in un altro file da leggere aprendo un'ulteriore finestra oppure con un secondo computer o notex. Oltre che dal numero, dopo del quale ho aggiunto anche il segno dei due punti per una lettura migliore per chi usa la sintesi, l'inizio di ogni nota è contrassegnato da una rientranza del margine sinistro. Non ho invece inserito il numero di pagina a cui la nota si riferisce. In origine le note erano a piè di pagina e a volte il testo di una nota continuava nella pagina successiva. Durante il testo ho lasciato i numeri di nota là dove si trovavano racchiuden- doli però tra parentesi quadre e mettendo uno spazio dopo la parola accanto a cui erano posti in modo da evidenziarli e non confonderli con altri numeri presenti nel libro. Inoltre questi numeri erano posti un po'"più in alto rispetto al testo come si usa fare spesso per indicare le note nei libri in nero. Ovviamente questo libro non è un romanzo e va letto un po'"alla volta per capire e meditare quanto si sta leggendo. La vita di Gesù qui viene analizzata dal punto di vista religioso, storico e scientifico e troverai moltissimi riferimenti ad altri testi. A causa delle diverse edizioni, i numeri dei versetti della Bibbia citati nel libro potrebbero non corrispondere con l'edizione che stai usando. Quindi, se fosse necessario, cerca il riscontro qualche versetto prima o dopo del numero citato nel libro. Nel testo c'erano dei numeri con elevazione a potenza scritti con la grafia usata dai vedenti (non molto acquisibile con lo scanner e quindi controllati da persona vedente). Ho lasciato il numero così com'era mentre l'elevazione a potenza l'ho scritta per esteso, vedi ad esempio 10 alla diciasettesima. Revisione lavoro 8 ottobre 2009 (prima versione data a terzi). \-\ Con gratitudine e stupore ad Andrea Aziani a don Luigi Giussani a don Julián Carrón per la loro paziente e illuminante paternità Ringrazio per la preziosa collaborazione la professoressa Emanuela Marinelli e don Giuseppe Virgilio. La tua voce ha potuto intenerirmi La tua presenza trattenermi, E il tuo rispetto commuovermi. Chi sei? (..) Tu, solo tu, hai destato (..) L'ammirazione dei miei occhi, la meraviglia del mio udito. Ogni volta che ti guardo Mi provochi nuovo stupore E quanto più ti guardo Più desidero guardarti. Pedro Calderón de la Barca \-\ Pagina 1

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La vita di Gesù analizzatadal punto di vista religioso, storico e scientifico

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtAntonio SocciIndagine su GesRizzoliPropriet letteraria riservata2008 RCS Libri S. p.A., MilanoISBN 978-88-17-02590-4Prima edizione: novembre 2008Per notizie ulteriori sull'autore o comunicazioni si pu consultare il sitowww. antoniosocci. it.

    \-\Note per la consultazioneOgni sezione del libro divisa dai segni \-\ e in ambiente dos comincia adinizio schermo. I titoli non presenti nell'indice, e tuttavia presenti nelcorso del testo, sono contrassegnati da un asterisco. Per chi la possiede,consiglio vivamente di leggere questo libro con la barra braille visto che perla sua completa comprensione importante notare le molte virgolette, i trattiniper delimitare un inciso, le parentesi eccetera. Ci sono molte note, avolte con testo piuttosto lungo, che ho messo in un'apposita sezione al terminedel libro (dopo l'indice). Visto che durante la lettura del testo beneconsultarle, magari potresti copiare tale sezione in un altro file da leggereaprendo un'ulteriore finestra oppure con un secondo computer o notex.Oltre che dal numero, dopo del quale ho aggiunto anche il segno dei due puntiper una lettura migliore per chi usa la sintesi, l'inizio di ogni nota contrassegnato da una rientranza del margine sinistro. Non ho invece inseritoil numero di pagina a cui la nota si riferisce. In origine le note erano a pidi pagina e a volte il testo di una nota continuava nella pagina successiva.Durante il testo ho lasciato i numeri di nota l dove si trovavano racchiuden-doli per tra parentesi quadre e mettendo uno spazio dopo la parola accanto acui erano posti in modo da evidenziarli e non confonderli con altri numeripresenti nel libro. Inoltre questi numeri erano posti un po'"pi in altorispetto al testo come si usa fare spesso per indicare le note nei libri innero. Ovviamente questo libro non un romanzo e va letto un po'"alla voltaper capire e meditare quanto si sta leggendo. La vita di Ges qui vieneanalizzatadal punto di vista religioso, storico e scientifico e troverai moltissimiriferimenti ad altri testi. A causa delle diverse edizioni, i numeri deiversetti della Bibbia citati nel libro potrebbero non corrispondere conl'edizioneche stai usando. Quindi, se fosse necessario, cerca il riscontro qualcheversetto prima o dopo del numero citato nel libro. Nel testo c'erano deinumeri con elevazione a potenza scritti con la grafia usata dai vedenti (nonmolto acquisibile con lo scanner e quindi controllati da persona vedente). Holasciato il numero cos com'era mentre l'elevazione a potenza l'ho scritta peresteso, vedi ad esempio 10 alla diciasettesima.Revisione lavoro 8 ottobre 2009 (prima versione data a terzi).

    \-\Con gratitudine e stupore ad Andrea Aziania don Luigi Giussania don Julin Carrnper la loro paziente e illuminante paternitRingrazio per la preziosa collaborazione la professoressa Emanuela Marinelli edon Giuseppe Virgilio.La tua voce ha potuto intenerirmiLa tua presenza trattenermi,E il tuo rispetto commuovermi.Chi sei? (..)Tu, solo tu, hai destato (..)L'ammirazione dei miei occhi,la meraviglia del mio udito.Ogni volta che ti guardoMi provochi nuovo stuporeE quanto pi ti guardoPi desidero guardarti.Pedro Caldern de la Barca

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtPrologo.Il caso Flew, Einstein e GesUn po'"di scienza allontana da Dio,ma molta vi riconduceLouis PasteurIl 9 dicembre 2004, fra i tanti lanci di agenzia, ne esce uno della AssociatedPress con questa notizia: Celebre ateista adesso crede in Dio. Parla diAntony Flew, il filosofo che era stato fino ad allora il simbolo mondialedell'ateismo scientifico e il padrino dei vari attuali divulgatoridell'inesistenzadi Dio come Richard Dawkins. Flew, durante un convegno a New York,dichiar pubblicamente di essersi convinto dell'esistenza di Dio e che questasua certezza basata sull'evidenza scientifica. [1] Si tratta di unaconversioneal deismo, concezione che riconosce l'esistenza di Dio come causa delmondo, ma non riconosce la rivelazione e i dogmi cristiani. Anche classici delpensiero laico come Voltaire e Rousseau concordano sull'esistenza di Dio.Scrive Voltaire: Gli atei sono per lo pi uomini di scienza coraggiosi, masviati nei loro ragionamenti, i quali non potendo comprendere la creazione,l'origine del male e altre difficolt, ricorrono alla ipotesi dell'eternitdelle cose e della necessit [...] Va notato soprattutto che il numero degliatei minore oggi che in qualsiasi altro tempo, da quando cio i filosofihanno riconosciuto che non esiste alcun essere vegetante senza germe, alcungerme senza struttura, ecc... Geometri non filosofi hanno potuto rigettare lecause finali, ma i veri filosofi le ammettono; e, come ha detto un noto autore,il catechismo annuncia Dio ai fanciulli e Newton lo dimostra ai sapienti.(Dizionario filosofico)Fra gli addetti ai lavori la notizia una vera e propria bomba, perch Flewera da mezzo secolo la mente del moderno ateismo filosofico- scientifico:precisamente dal 1950, quando espose a Oxford le sue tesi con Theology andFalsification, che divent uno fra i libri di filosofia pi ristampati delventesimo secolo. Contribu come pochi altri a elaborare seri argomenti teoricisull'inesistenza di Dio. Espose sistematicamente le sue speculazioni invarie opere, diventando il punto di riferimento filosofico di coloro cheproclamano l'incompatibilit fra la scienza e l'idea di Dio. La clamorosaconversione al deismo di Flew un evento di grande significato perch nonderiva da una crisi di coscienza personale, da una storia privata che esuladai suoi studi filosofici. Al contrario, egli l'ha cos motivata: La miascoperta del Divino stato un itinerario (pellegrinaggio) della ragione e nondella fede. [2] Certo, occorre una straordinaria lealt intellettuale perannunciare, a 80 anni, dopo mezzo secolo di gloria accademica, di capitolaredi fronte all'evidenza, capovolgendo un sistema filosofico per il quale eraritenuto un celebre maestro di ateismo. E infine dichiarare: I now believethere is a God! [3] Flew ha messo nero su bianco gli argomenti principali chelo hanno vinto e convinto in un libro straordinario, uscito per HarperCollinsnel 2007: There is a God. Sottotitolo: Come il pi famoso ateo del mondo hacambiato idea. [4] Si tratta (nientemeno) della scoperta razionaledell'esistenzadi Dio. [5] La sua vicenda, fra gli addetti ai lavori, ha suscitatoenorme scalpore. Mentre sui mass media e nel dibattito pubblico assai meno diquanto meriterebbe. [6] C' imbarazzo nel mondo dell'accademia, che preferisceaver ragione piuttosto che correggere i propri errori. Sul New York Times,Francis S. Collins [7] ha tracciato questo quadro: Nella sua giovinezza,l'ateo Antony Flew decise di far suo il principio socratico di "seguirel'evidenzaovunque essa possa condurre". Dopo un'intera vita di ricerca filosoficaindagatrice questa coraggiosa ed eminente intelligenza adesso pervenuta allaconclusione che l'evidenza conduce definitivamente a Dio. I suoi colleghinella chiesa dell'ateismo fondamentalista saranno scandalizzati dalla suastoria, ma i credenti saranno enormemente incoraggiati, e coloro che conseriet sono alla ricerca troveranno molto, nell'itinerario di Flew, perilluminare la loro stessa strada verso la verit. Ci che rende interessantequesta vicenda - dicevamo - la sua connotazione filosofico- scientifica. IlDio che Flew riconosce esistente quello di Aristotele e di Einstein. Quelloa cui arriva la ragione: Non ho sentito nessuna voce. E" stata la stessaevidenza che mi ha condotto a questa conclusione. Sono i risultati delle pirecenti, sofisticate ricerche nel campo della biologia, della chimica e dellafisica ad aver convinto Flew. Nel ripensamento di Flew sono stati decisivi

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtanche gli argomenti di un geniale scienziato ebreo, Gerald Schroeder, autoredell'Universo sapiente. [8] E poi le riflessioni contenute in The Wonder ofthe World del giornalista cattolico Roy Abraham Varghese col quale poi hascritto There is God. Le evidenti tracce del Creatore che questi e altriautori, da anni, indicano, riguardano sia il macrocosmo che il microcosmo. Chiinfatti ha dato alla materia inerte e cieca le ferree leggi logico- matematicheche ne ordinano meravigliosamente lo svolgimento vitale, nell'infinitamentepiccolo e nell'infinitamente grande? Consideriamo l'istante in cui sono natientrambi, il Big Bang che ha dato origine dell'universo. La potentissimaesplosione di luce che ha fatto espandere un'infinitesimale grumo di puraenergia fino alle dimensioni attuali dell'universo una cosa strepitosamentesimile al primo atto della creazione raccontato nella Genesi: il Fiat lux diDio. Col Big Bang abbiamo scoperto che il tempo, lo spazio e la materia ebberoorigine in quell'istante, circa 15 miliardi di anni fa. Arno Penzias, premioNobel per la fisica per aver scoperto la radiazione cosmica di fondo (ciol'eco del Big Bang) dice: Non c' un "prima" del Big Bang, perch prima nonesistevano tempo, spazio e materia. Dunque tutto nato in un preciso istantee da un'origine inafferrabile chesta fuori dal tempo, dallo spazio, dalla materia e dalle leggi fisiche cheregolano questo universo. Ma il segno di quella presenza trascendente, diquell'Intelligenza creatrice si trova poi - stando a quanto affermano i fisicicome Schroeder - in tutto quello che seguito. Fin dalle primissime frazionidi secondo. Basti pensare al perfetto equilibrio fra l'energia di espansione ele forze gravitazionali: se l'energia del Big Bang fosse stata appena superioreo appena inferiore tutto si sarebbe autodistrutto. Invece era perfetta.Nota l'astrofisico Marco Bersanelli: La struttura del mondo fisico, dagliatomi ai pianeti, alle galassie, strettamente dipendente dal valore numericoche assumono alcune - poche - costanti fondamentali della natura. [...] Ladinamica dell'intero cosmo fin dai primi momenti appare accuratamentepredispostaa generare condizioni favorevoli per accogliere la nostra comparsa adun certo punto della sua storia [9] La stessa cosa dice Stephen Hawking:L'intera storia della scienza stata una graduale presa di coscienza delfatto che gli eventi non accadono in modo arbitrario, ma che riflettono uncerto ordine sottostante. [10] Fra i numeri fondamentali Hawking segnala,per esempio, la grandezza della carica elettrica dell'elettrone e il rapportodella massa del protone a quella dell'elettrone [...] Il fatto degno di nota che i valori di questi numeri sembrano essere stati esattamente coordinati perrendere possibile lo sviluppo della vita. [11] Tutta una miriade di altrecoincidenze intelligenti di questo tipo, che qui non possibile enucleare,nel loro insieme portano a ritenere razionalmente impossibile che si tratti diun meccanismo casuale. Hawking spiega: Sarebbe in effetti molto difficilespiegare perch mai l'universo dovrebbe essere cominciato proprio in questomodo, a meno che non si veda nell'origine dell'universo l'atto di un Dio cheintendesse creare esseri simili a noi. [12] C' poi tutta un'altra serie dicoincidenze sorprendenti, quelle che hanno portato alla formazione di unpianeta - la Terra - che incredibilmente, forse da solo, in un immenso abissoinospitale, possiede tutte le eccezionali caratteristiche necessarie,esattamentequelle indispensabili, per permettere lo sbocciare della vita. Schroe-der, analizzando una per una queste incredibili peculiarit, scrive: E" comese la Terra fosse stata fabbricata su ordinazione per ospitare la vita. [13]Vediamone solo qualcuna, fra le tante meravigliosamente esposte da Schroeder:la distanza ottimale dal Sole (bastava essere appena pi vicini o appena pilontani e la vita sarebbe stata impossibile); l'orbita perfetta (se fossestata pi ellittica, come quella di Marte, non ci sarebbe stata vita). [14]Inoltre il caso ha voluto che i gas vulcanici permettessero il formarsidell'atmosfera e degli oceani e che il cosiddetto vento solare della fase T-Tauri si verificasse prima, cos salvando i mattoni della vita. [15] E sempreper lo stesso fortunatissimo caso l'atmosfera della Terra ha uno strato diozono che protegge da radiazioni letali, ma fa passare la luce e il calorenecessari alla vita. E per un'altra fantastica casualit, al centro dellaTerra, si trova quella massa di piombo fuso che provvidenzialmente protegge lavita sul pianeta da altre radiazioni devastanti e ci permette di vivere sottoun vero e proprio ombrello magnetico. [16] Del resto, anche dopo aver azzeccatoalla lotteria tutti questi numeri fortunati, al caso si sarebbe infinepresentato il compito pi arduo, quello statisticamente impossibile: riuscirea far nascere, da reazioni chimiche casuali, la prima, la pi elementare,

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtforma di vita sulla terra. Jacques Monod, nel libro Il caso e la necessit,nota: La vita comparsa sulla terra, ma prima di quest'avvenimento... la suaprobabilit era quasi nulla. Era una eventualit statisticamente remotissima,pressoch prossima allo zero. Griscia Bogdanov aveva effettuato questo calcolo:Affinch la formazione dei nucleotidi porti "per caso" all'elaborazionedi una molecola di RNA (acido ribonucleico) utilizzabile, sarebbe statonecessarioche la natura moltiplicasse i tentativi a caso per un tempo di almenoanni 1 seguito da 15 zeri (cio un milione di miliardi di anni), il che untempo centomila volte pi esteso dell'et complessiva del nostro universo.[17] Immaginiamo di trovare un giorno incisa in una caverna l'intera DivinaCommedia. Se qualcuno affermasse che quelle lettere sono segni formatisicasualmente per l'azione del vento, dell'acqua e dei minerali certo sarebbeaccolto con una risata. E. ovviamente impossibile. Del tutto inverosimile.Eppure un semplice organismo unicellulare ha un contenuto di informazioniequivalente a cinquemila volte l'intera Divina Commedia. [18] Dunque come puessersi formata per caso la prima cellula vivente? Un altro celebre scienziato,Fred Hoyle, dichiara: credere che la prima cellula si sia formata per caso come credere che un tornado infuriando in un deposito di sfasciacarrozzeabbia messo insieme un boeing. E come si pu immaginare allora che si sianostrutturati e plasmati per caso esseri vivente incommensurabilmente picomplessidegli organismi unicellulari? La complessit di una semplice formicaappare vertiginosa e inimmaginabile. E la formica ancora poca cosa. Se fosserinvenuto in qualche luogo remoto un mega computer fra i pi sofisticati edefficienti, potrebbe mai saltar fuori qualcuno a sostenere che quel mirabilemacchinario stato prodotto dalla casuale azione degli agenti naturali? Soloun buontempone. Ebbene, l'essere umano un'entit fisico- intellettualeimmensamentepi raffinata e complessa di qualsiasi computer esistente (che, non acaso, un prodotto dell'uomo). Eppure non si ritiene assurdo affermare chequesto perfetto organismo stato elaborato e realizzato dal caso. Il cervelloumano, afferma Owen Gingerich, professore di astronomia e storia della scienzaall'universit di Harvard, di gran lunga il pi complesso oggetto fisico anoi noto nell'intero cosmo. Dei grosso modo 35 mila geni codificati dal DNAnel genoma umano, ben la met trova espressione nel cervello. Sempre nelcervello vi sono circa cento miliardi di neuroni, cellule nervose [...]interconnessel'una con l'altra in maniera estremamente intricata. Ogni neurone siconnette in media con 10.000 altri neuroni... il numero di interconnessionisinaptiche di un singolo cervello umano supera abbondantemente quello dellestelle della nostra Via Lattea: 1015 sinapsi contro 1011 stelle. [19] Sidovrebbe spiegare come sia possibile che dal caos primordiale sia stata plasmataper caso una entit cos eccezionale, di inaudita complessit, quandoneanche un infimo organismo unicellulare poteva statisticamente essere prodottocasualmente. Oltretutto uno dei pilastri del pensiero scientifico ilSecondo principio della termodinamica, secondo cui nel tempo, l'entropia(indice di disordine del sistema) dell'universo tende ad aumentare (cio si vasempre dall'ordine al disordine, dall'unit al caos, tutto si disperde e sidegrada). Com' possibile che si sia passati dal caotico ammasso atomicoiniziale alla mirabile e misteriosa architettura del cervello umano? Ancorapi sorprendente l'esistenza di quel sistema di informazioni chiamato DNAche mette in grado qualsiasi organismo umano con l'accoppiamento di generarein brevissimo tempo un altro essere umano dotato di quel mistero inspiegabilecome la coscienza. Furono James Watson e Francis Crick, nel 1953, a scoprirenel nucleo delle nostre cellule, la struttura a doppia elica della molecoladel DNA (acronimo inglese che sta per acido desossoribonucleico), che trasmettele informazioni genetiche in tutti gli esseri viventi (eccetto quelli incui tale funzione svolta dall'RNA). E" stata una delle pi grandi scopertedel XX secolo. Quando Flew cominci a rendere pubbliche le nuove conclusioni acui era pervenuto indic soprattutto le scoperte sul DNA come prova di unasuperiore intelligenza creatrice della natura. Oltre all'immane quantit diinformazioni contenute nel DNA umano, con la sua stupenda complessit, bisognasapere che tali informazioni sono scritte come in un codice informatico o inun linguaggio, sennonch i soli codici che conosciamo sono di origine umana,presuppongono un'intelligenza che li elabora e non si sono trovate altrecreature che ne sono dotate. Quale intelligenza dunque ha inventato, formulatoe miniaturizzato a tal punto tutte quelle informazioni contenute nel DNA nella

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtgiusta sequenza? E quale ha saputo far s che l'informazione potesse diventare,tramite processi naturali, materia biologica? Oltretutto le informazionicontenute nella molecola di DNA vanno distinte da essa. E" come un libro. Lacarta e l'inchiostro sono il mezzo che veicolano delle informazioni che nonsono carta e inchiostro, ma sono altro. Sono pensiero. [20] Bill Gates dice:Il DNA come un software, solo molto pi complesso. E cos'altro un softwarese non un pensiero molto elaborato, che esige necessariamente un essereintelligente? E" di fronte a evidenze del genere che Flew si arreso. E hadefinito come sforzo comico il modo con cui Dawkins ha cercato di spiegarel'origine della vita con la categoria di occasione fortunata. Cio colricorso al caso. Flew stato sarcastico: Se questo il miglior argomentoche potete fornire su questo tema la questione chiusa. Diceva invece AlbertEinstein che nelle leggi della natura si rivela una ragione cos superioreche tutta la razionalit del pensiero e degli ordinamenti umani al confrontoun riflesso assolutamente insignificante. [21] Proprio l'approccio di Einsteinha pesato nella svolta di Flew. Molti hanno definito il padre dellarelativit come ateo o panteista spinoziano. Invece Flew, nel suo libro, citaquesto pensiero di Einstein che esprime chiaramente la sua certezzasull'esistenzadi una Intelligenza superiore e trascendente che ha ordinato razionalmenteil mondo: Io non sono ateo e non penso di potermi definire panteista.Noi siamo nella situazione di un bambino che entrato in una immensa bibliotecapiena di libri scritti in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deveaver scritto quei libri. Ma non sa come. E non conosce le lingue in cui sonostati scritti quei libri. Il bambino oscuramente sospetta che vi sia unmisteriosoordine nella disposizione dei volumi, ma non sa quale sia. Questa misembra sia la situazione dell'essere umano, anche il pi intelligente, difronte Dio. Noi vediamo l'universo meravigliosamente disposto e regolato dacerte leggi, ma solo con incertezza noi comprendiamo queste leggi. La nostramente limitata comprende la misteriosa forza che muove le costellazioni. [22]Ed ancora: Chiunque sia seriamente impegnato nel lavoro scientifico si convinceche le leggi della natura manifestano l'esistenza di uno spirito immensamentesuperiore a quello dell'uomo, e di fronte al quale noi, con le nostremodeste facolt, dobbiamo essere umili. [23] Ecco perch Einstein moltoesplicitamente stronc la mentalit positivistica: Io non sono un positivista.Il positivismo stabilisce che quanto non pu essere osservato non esiste.Questa concezione scientificamente insostenibile, perch impossibile fareaffermazioni valide su ci che uno "pu" o "non pu" osservare. Uno dovrebbedire: "Solo ci che noi osserviamo esiste". Il che ovviamente falso. [24]Infine Flew cita questa confessione di Einstein: La mia religiosit consistenell'umile ammirazione dello spirito infinitamente superiore che rivela sestesso nei minimi dettagli che noi siamo in grado di comprendere con la nostrafragile e debole intelligenza. La convinzione profondamente appassionantedella presenza di un superiore potere razionale, che si rivelanell'incomprensibileuniverso, fonda la mia idea di Dio. [25] A questo punto inevitabiledomandarsi se il Creatore - la cui esistenza cos evidente - si sia maimesso in relazionecon gli esseri umani. Flew non si sottrae a questo appassionante interrogativo:La questione se il Divino abbia rivelato se stesso nella storiaumana resta un valido tema di discussione. Non si possono limitare lepossibilitdell'onnipotenza eccetto per quello che una impossibilit logica. [26]Qualunque altra cosa alla portata dell'onnipotenza. [27] Per questo l'ultimaparte del libro di Flew dedicata proprio a verificare la possibilit chequesta Intelligenza onnipotente, si sia messa in contatto con gli uomini, cheaddirittura sia venuto Lui stesso sulla terra facendosi uomo. I greci antichichiamavano Logos l'evidente razionalit dell'universo. Per san Giovanni ilLogos la Ragione e la Parola con cui Dio ha creato il mondo e le leggirazionali che governano dal microcosmo degli atomi al macrocosmo delle galassie.E san Giovanni inizia il suo Vangelo con una notizia che riguarda proprioquella misteriosa razionalit che ci salva dall'assurdo: Il Logos si fattocarne ed venuto ad abitare fra noi. Flew sostiene che certamente la figuracarismatica di Ges cos speciale che sensato prendere in seriaconsiderazionel'annuncio che lo riguarda. [28] Se Dio si davvero rivelato, a suoparere, plausibile che lo abbia fatto con quel volto. Ma quali informazioni

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtsu Ges troverebbe un esploratore ignaro di lui che oggi volesse comprenderechi egli sia stato? Certo troverebbe pure le flebili tesi di qualche stravaganteo qualche fanatico dell'anticlericalismo che ne ha addirittura messo indubbio l'esistenza. Ma in questo caso basta la risposta di un pensatore al disopra di ogni sospetto, come Voltaire. Il quale giudicava coloro che neganol'esistenza di Ges pi ingegnosi che colti. [29] E Rudolf Bultmann - chepure ha demolito tutto il possibile del cristianesimo - scrisse nel 1926: Ildubbio se Ges sia veramente esistito infondato e non merita di essereconfutato. E" del tutto evidente che egli all'origine di quel movimentostorico, di cui il primo stadio tangibile rappresentato dalla comunitcristiana primitiva palestinese. [30] Paradossalmente se Ges non fosseesistitoci troveremmo davanti al pi colossale dei miracoli, come osserva acutamenteil Gougel: Solo la realt storica di Ges permette di comprendere lanascita e lo svolgimento storico del cristianesimo, che senza di essa sarebbeun enigma, anzi un miracolo. [31] Esploreremo i tanti documenti storici in unprossimo volume. Qui basti osservare che nei primi anni della Chiesa, quandosarebbe stato facile, ai numerosi nemici del cristianesimo, usare un argomentosimile, nessuno degli autori che attaccarono i cristiani o Ges (talora concalunnie micidiali, come Celso) n mise mai in discussione la sua esistenza.Essi l'avrebbero fatto, dice giustamente Harnack, se vi fosse stata anchesolo l'ombra di un'incertezza: perch nessuna confutazione del cristianesimosarebbe stata pi radicale. [32] Ma era un argomento del tutto ridicolo econtroproducente. Anche perch dalle "Memorie" di Egesippo risulta che versoil 180 "vivevano ancora i parenti del Salvatore, vale a dire i nipoti di Giudache fu detto fratello di lui secondo la carne...". Erano agricoltori e visserofino al tempo di Traiano (vedi Eusebio, Hist. Eccl., III, 20). Non c' statouno solo dei numerosi Apologisti della fede cristiana che, nel rispondere agliattacchi di pagani ed ebrei, abbia dovuto dimostrare l'esistenza storica diCristo: nessuno aveva potuto mai dubitarne. Basta scorrere gli scritti polemicidi Celso, Porfirio, Luciano, Giuliano l'Apostata.... [33] Gli stessi testiebraici antichi su Ges sono testimonianze preziose. Nota, a proposito diessi, un importante storico ebreo come Riccardo Calimani: L'importanza delleinformazioni che possono essere desunte non trascurabile [...] perch vieneconfermata l'esistenza storica di Ges, spesso superficialmente negata. [34]Perfino dei testi cos polemici con Ges come le Toledt, sottolinea Calima-ni, testimoniano l'autenticit della sua esistenza storica proprio controcoloro che intendono trasformarlo in un mito. [35] E viene confermatal'eccezionalitdella rivelazione da lui fatta su se stesso. Questo Ges stato ilsolo, nella storia, ad aver avanzato la pretesa inaudita di essere Dio stessofatto uomo. E" possibile che Dio si sia rivelato cos, in questo modo tantoclamoroso, sorprendente e inaudito? Come non restare allibiti e perplessi difronte a tale pretesa, soprattutto considerando l'epilogo della vita diGes? Ren Girard ha espresso questo stesso sconcerto: Come pensare che ungiovane Ebreo ucciso duemila anni fa con un tipo di supplizio da lungo tempoabolito possa essere l'incarnazione dell'Onnipotente?. [36] Ebbene Girard si convertito al cattolicesimo. E Flew, in fondo al suo libro, dopo averriportatoil dialogo del vescovo N. T. Wright su Ges e sulla sua resurrezione,arriva a una conclusione sorprendente. Si dice colpito. Poi aggiunge: E"possibile che vi sia stata o possa esserci una divina rivelazione? Come hodetto, non si pu limitare la possibilit dell'onnipotenza eccetto per produrreil logicamente impossibile. Ogni altra cosa aperta all'onnipotenza. [37]Dunque noi vogliamo vedere, scoprire, toccar con mano e valutare ogni traccia.Vogliamo svolgere la nostra indagine su Ges come se fossimo dei marzianiappena sbarcati sulla terra. Innanzitutto chiederemo di lui a chi non cristiano, ateo o professa altre fedi e addirittura ai nemici della sua Chiesa.

    \-\Chi Ges di Nazaret?Il pi bello fra i figli dell'uomoSalmo 44,3Nietzsche, che fu il suo nemico giurato, un giorno confess: (Ges) ha volatopi alto di chiunque altro. [38] Ed Ernest Renan, che pure sferr un attaccoterribile al cristianesimo e alla Chiesa, defin Ges una persona eccezionale.[39] Aggiunse: Ges l'individuo che ha fatto fare alla sua specie il

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtpi grande passo verso il divino, Ges la pi eccelsa di quelle colonneche indicano all'uomo donde venga e dove debba andare. In lui si condensatotutto ci che vi di buono e di elevato nella nostra natura... Quali chepossano essere i fenomeni imprevisti dell'avvenire, Ges non sar mai superato.Il suo culto ringiovanir continuamente, la sua leggenda strapper interminabililacrime; le sue sofferenze commuoveranno i migliori cuori: tutti isecoli proclameranno che tra i figli dell'uomo non mai nato uno pi grandedi Ges. [40] Ma chi precisamente questo enigmatico Ges che da duemilaanni affascina tutti, perfino i nemici? Chi questo giovane rabbi ebreo, chedoveva essere cancellato dalla faccia della terra duemila anni fa con unaferoce esecuzione capitale da schiavo, se oggi, dopo venti secoli, quel suosupplizio ricordato in ogni angolo del mondo? Infatti, come scriveva GiovanniPapini, la sua memoria dappertutto. Sui muri delle chiese e delle scuole,sulle cime dei campanili, dei tabernacoli e dei monti, a capo dei letti esopra le tombe E...] milioni di croci rammentano la morte del Crocifisso.[41] Un ateo militante come Paul Louis Couchoud - mentre cercava di sferrareil suo attacco finale al cristianesimo - dovette ammettere: Nella mente degliuomini, nel mondo ideale che esiste sotto i crani, Ges incommensurabile. Lesue proporzioni sono fuori di paragone, il suo ordine di grandezza appenaconcepibile. La storia di Occidente, dall'impero romano in poi, si ordinaintorno a un fatto centrale, a un evento generatore: la rappresentazionecollettiva di Ges e della sua morte. Il resto uscito di l o si adattatoa ci. Tutto ci che si fatto in Occidente durante tanti secoli si fattoall'ombra gigantesca della croce. [42] Interroghiamo Jean Jacques Rousseau,che fu un nemico filosofico della Chiesa. Ecco quali pensieri e sentimentirivela, parlando di Ges, in un libro peraltro condannato sia nella Parigicattolica che nella Ginevra calvinista: Vi confesso che la santit del Vangeloparla al mio cuore. Osservate i libri dei filosofi, con tutta la loro pompa!Come sono piccoli in confronto a quello. Pu darsi che Colui di cui fa lastoria sia egli stesso un uomo? E" questo il tono di un invasato o di unsettario ambizioso? Che dolcezza, che purit nei suoi costumi! Quale graziatoccante nei suoi insegnamenti, quale elevatezza nelle sue massime, qualesaggezza nei suoi discorsi, quale presenza di spirito, quale finezza, qualeesattezza nelle sue risposte! Quale dominio delle passioni! Dove l'uomo,dove il saggio che sa agire, soffrire e morire senza debolezza e senzaostentazione? [...] Ma dove aveva Ges preso i suoi precetti, presa questamorale elevata e pura, di cui Egli solo ha dato gli insegnamenti e gli esempi?[...] La morte di Socrate che filosofeggia tranquillamente coi suoi amici, la pi dolce che si possa desiderare; quella di Ges che spira fra i tormenti,ingiuriato, canzonato, maledetto da tutto un popolo, la pi orribile che sipossa temere. Socrate che prende la coppa avvelenata benedice colui che glielaoffre e che piange; Ges, nello spaventoso supplizio, prega per i suoi accaniticarnefici. S, se la vita e la morte di Socrate sono quelle di un saggio,la vita e la morte di Ges sono di un Dio. [43] Stupisce anche lo sguardo suGes del giovanissimo Karl Marx. Egli scrisse che l'unione con Cristo donaun'elevazione interiore, conforto nel dolore, tranquilla certezza e cuoreaperto all'amore del prossimo, ad ogni cosa nobile e grande, non gi perambizione n brama di gloria, ma solo per amore di Cristo, dunque l'unione conCristo dona una letizia che invano l'epicureo nella sua filosofia superficiale,invano il pi acuto pensatore nelle pi riposte profondit del sapere,tentarono di cogliere; una letizia che solo pu conoscere un animo schietto,infantile, unito a Cristo e attraverso di Lui a Dio, una letizia che innalza epi bella rende la vita. [44] Indagando, interrogando, Ges emerge semprecome l'uomo pi sconvolgente di tutti i tempi (com' noto il tempo stesso, inbuona parte del mondo, da secoli, si computa a partire dalla sua nascita). Nonc' nessun individuo che gli si possa paragonare per l'importanza, la vastite la durata della sua influenza. Nessuno scatena amore e odio come lui. E"anche il pi rappresentato e cantato dall'arte di tutti i tempi. Anche laletteratura moderna ne testimone. Sembra che molti autori scrive LuigiPozzoli pur non riconoscendo il Cristo della fede, siano pronti a condividerele parole e i sentimenti che Dostoevskij ha confidato un giorno a una personaamica. [45] Ecco le parole dello scrittore russo: Non c' nulla di pibello, di pi profondo, di pi ragionevole, di pi coraggioso e di pi perfettodi Cristo e non solo non c', ma non pu esserci. [46]46 A tal punto chese mi si dimostrasse che Cristo fuori della verit ed effettivamenterisultasseche la verit fuori di Cristo, io preferirei restare con Cristo anzichcon la verit. Certo in Dostoevskij l'incontenibile ammirazione per Ges

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtarriva al paradosso, ma la sua osservazione esprime davvero il sentimento dimolti: Quest'uomo fu il pi eccelso sulla terra, la ragione per cui la terraesiste. Tutto il nostro pianeta, con tutto ci che contiene, sarebbe unafollia senza quest'uomo. Non c' stato e non ci sar mai nulla che gli siaparagonabile. E" qui il grande miracolo. [47] In effetti la personalit diGes continua a sorprendere anche i non credenti. Dice Alfredo Oriani: Credulio increduli, nessuno sa sottrarsi all'incanto di quella figura, nessundolore ha rinunciato sinceramente al fascino della sua promessa. [49] Perfinoil simbolo del laicismo italiano, Gaetano Salvemini, rimase folgoratodall'altezzasublime della sua figura e del suo insegnamento. Raccont, in Empirici eTeologi, di essersi trovato in una stagione della vita come sperduto nel buioe fu una impressione disperata. Si sent illuminato allora da una pagina diPascal in cui una vecchietta dice: Io non so dimostrare a me stessa che c'un Dio. Ma mi regolo come se ci fosse. Salvemini spiega: Quella vecchierellami insegn la via da seguire. Debbo aggiungere che nel seguire quella via, hotrovato un'altra guida e mi sono trovato bene a lasciarmene guidare. E questaguida stato Ges Cristo che ha lasciato il pi perfetto codice morale chel'umanit abbia mai conosciuto. Io non so se Ges Cristo sia stato davverofiglio di Dio o no. Su problemi di questo genere sono cieco nato. Ma sullanecessit di seguire la moralit insegnata da Ges Cristo non ho nessun dubbio.Sfogliando il diario del turbolento e inquieto autore di On the Road,Jack Kerouac, ci si pu imbattere in questa annotazione: So che soltanto Gesconosce la risposta definitiva. [49] Nell'itinerario tormentato di GiovanniTestori perfino la bestemmia segno dell'impossibilit di dimenticarlo eproprio perch non si pu sradicare dal cuore spada che lacera. Nel tempodella sua lontananza dalla Chiesa il poeta lombardo scriveva:T'ho amato con pietCon furia T'ho adorato.T'ho violato, sconciato,bestemmiato.Tutto puoi dire di meTranne che T'ho evitato.Sembra che sia rimasta nel mondo - per chi non cristiano - una nostalgiaincolmabile di lui. Con altrettanta drammaticit infatti Pier Paolo Pasolinigrida al vuoto divorante della sua assenza: Manca sempre qualcosa, c' unvuoto in ogni mio intuire. Ed volgare, questo non essere completo, volgare,mai fui cos volgare come in questa ansia, questo "non avere Cristo"[...]. [50] Resta diffuso e inestirpabile, a quanto pare, il desiderio disentirsi guardati dai suoi occhi, da cui furono guardati i diversi personaggidei Vangeli. Il poeta libanese Gibran, in Ges Figlio dell'uomo, mette inscena varie voci che, tutte, parlano di Ges. [51] Le parole della Maddalena:Amico mio, io ero morta, sappilo [...]. Ma quando i suoi occhi d'auroraguardarono i miei occhi, tutte le stelle della mia notte si dileguarono.Jorge L. Borges, da non credente, dichiara: Gli uomini hanno perduto unvolto, un volto irrecuperabile e tutti vorrebbero essere quel pellegrino [...]che a Roma vede il sudario della Veronica e mormora con fede: Ges Cristo, Diomio, Dio vero, cos era dunque la tua faccia? [...] Abbiamo perduto queilineamenti come si pu perdere un numero magico, fatto di cifre abituali, comesi perde per sempre un'immagine nel caleidoscopio. Possiamo scorgerli e nonriconoscerli. [52] Lo scrittore argentino confessa di non vederepersonalmenteil volto di Cristo nella sua vita, tuttavia insister a cercarlo finoal giorno dei miei ultimi passi sulla terra. [53] Il fascino di Ges perraggiunge tutti, non solo gli artisti. Pur rifuggendo dalla retorica un famosogiornalista dei nostri anni come Enzo Biagi, solitamente ironico e disincantato,di fronte al gigante che riempie le pagine dei Vangeli non nasconde il suostupore: Ges [...] ha detto cose che a tutt'oggi sono insuperabili. E credoche nessuno abbia conosciuto l'uomo come lui. Ges una figura misteriosa,difficile da spiegare solo con l'umano. Regge da 2002 anni. Non vedo paragoniin giro. [54] Tutti parlano di lui come di un uomo sublime, di tale statura,bellezza e nobilt, che neanche la fantasia avrebbe potuto crearlo. Secondo unintellettuale laico come Umberto Eco, quand'anche Ges fosse - per assurdo -un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essereimmaginato da noi bipedi implumi, di per s, sarebbe altrettanto miracoloso(miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio si siaveramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe diturbare e ingentilire il cuore di chi non crede. [55] Un grande scrittore

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtebreo, Franz Kafka, interpellato dall'amico Janouch con una domanda inattesa:E Cristo?, dette la sensazione di una scossa all'anima: Chin il capo. "E"un abisso pieno di luce. Bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi".[56] Anche il laico Albert Camus accusa il colpo: Io non credo nellarisurrezioneper non posso nascondere l'emozione che sento di fronte a Cristo e alsuo insegnamento. Di fronte a lui e di fronte alla sua storia non provo cherispetto e venerazione. [57] Umberto Saba, poeta triestino, ebreo, confidandosiin alcune sue lettere con l'amico monsignor Giovanni Fallani, dichiaravadi non avere la fede, ma scriveva anche: Io amo Ges come l'uomo che pi si avvicinato al divino o, almeno, a quello che i poveri uomini immaginano essereil divino. S, amo infinitamente Ges, ma (se cos oso dire) lo amo come unponte fra l'uomo e il Divino. Lo amo come un "fratello"; infinitamente grande,infinitamente buono e amabile. Ho bisogno di credere, di appoggiare, in ognicaso, la mia disperazione a Ges. E in un'altra lettera, raccontando del suocalvario nell'assistere la moglie malata: Quando mia moglie era ancora a casae, almeno a tratti, in s, le ho parlato un giorno di Ges [...]. Si era atavola e pareva molto commossa, tanto che, appena l'aiutai a mettersi a letto,le dissi: Lina mia, vuoi che ci baciamo in Ges? La povera vecchia mi rispose:Magari! Abbiamo provato entrambi momenti di grande dolcezza. Ci siamo baciatie abbiamo pianto. [58] E" sorprendente che un uomo - a distanza di duemilaanni - possa commuovere a tal punto da medicare le ferite della vita di unuomo e una donna del XX secolo, come una carezza buona che arriva fin nelprofondo dell'anima. Non mai accaduto nella storia. Oltretutto nel caso diGes - lo stiamo considerando al momento come un semplice uomo - ancor piinspiegabile con parametri mondani la sua capacit di attraversare e invaderei secoli e i cuori.

    \-\* La malattia chiamata GesQuesto giovane rabbi ebreo nacque da un piccolo popolo, che era sotto ildominio della Roma di Augusto, nella lontana e polverosa periferia diquell'impero. Anzi, lui addirittura proveniva dalla periferia di Israele, laGalilea. Anche il suo modo di porsi sembrava destinarlo per forza a esserespazzato via e dimenticato dal rullo compressore della storia. Infatti vissetotalmente inerme, senza mezzi, senza rivendicazioni di tipo terreno, colrifiuto radicale dell'uso della forza, del potere mondano (politico, militare,economico e intellettuale) e di ogni ambizione terrena. Addirittura in qualchecaso dovette rendersi fisicamente irreperibile quando la folla, entusiasta dilui, voleva proclamarlo re politico. E" nei cuori che voleva stabilire il suoregno. Il senso di questa scelta stato spiegato da Soren Kierkegaard neisuoi Frammenti filosofici. Kierkegaard sostiene che la situazione fra Dio enoi paragonabile a quella di un grande Re innamorato che voleva conquistarel'amore di una donna comune. Se le si fosse fatto incontro in tutta la suamaest, bellezza, potenza e ricchezza lei sarebbe rimasta abbagliata da tantamagnificenza e non sarebbe stata veramente libera di amarlo come ci si innamorae ci si ama con spontaneit e in piena libert. Sarebbe stata attrattaforse da tanta ricchezza e magnificenza. Per questo decise di farsi da leiconoscere in incognito nelle vesti di un uomo povero. Per poter suscitare ilsuo sincero amore. Ecco perch, spiega Kierkegaard, Dio si fatto uomo. E si fatto incontrare nella normalit della vita quotidiana, la vita della gentecomune. [59] Egli - per usare un'immagine analoga - come un Re che torna inincognito nella sua terra, dominata da un usurpatore, un desposta sanguinarioche tiene prigionieri i cuori. L'unico vero Re legittimo, avendo gi stabilitoil giorno della sua manifestazione trionfale, con la gloria di un esercitoinvincibile, cerca, ora qui, amici e fratelli che si leghino a lui per sempree portino subito, a tutti, la notizia della liberazione, della sua vittoria edel suo arrivo imminente a cui prepararsi. Quanti accetteranno di essere orasuoi cavalieri o soldati, che portano a tutti il conforto di questa notizia,saranno fatti grandi nel suo regno. L'unica regola o legge del suo Regno, giora, l'amore e il perdono (che sembrano quanto mai perdenti nel tritacarnedella storia e della politica). Ges interessato solo al cuore degli esseriumani (ci che meno interessa ai potenti), interessato solo a conquistare icuori, a partire da quelli dei pi marginali e insignificanti. Come ha notatoKierkegaard: Cristo non ritenne mai un tetto tanto misero da impedirgli dientrarvi con gioia, mai un uomo tanto insignificante da non voler collocare lasua dimora nel suo cuore. Non si era mai visto uno cos. Del resto Ges nonpromise ai suoi - un gruppetto di uomini semplici - n potere, n soldi, n

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtfama, n onori sulla terra, anzi li invit decisamente a disprezzare tuttoquesto e ad aspettarsi persecuzioni in cambio del suo Regno che non avrebbeavuto mai fine, godendo per, gi in terra, della felicit incomparabile ched la sua amicizia e l'avventura della vita vicino a lui. Cose che rappresentanoil centuplo rispetto a tutto ci che il mondo spaccia come felicit.Insomma Ges un giovane rabbi itinerante la cui missione brevissima, comeuna meteora, dura solo due anni e mezzo. Appena trenta mesi. Un nulla, unsoffio. Un'inezia nel corso dei secoli. Un istante al confronto dei lunghiregni di condottieri e imperatori. Oltretutto due anni nel corso dei qualiegli (al contrario di tutti gli altri) non ammazz nessuno, anzi si lasciammazzare senza opporre alcuna resistenza fisica. Venne spazzato via nel modopi feroce e umiliante dal potere imperiale romano e dalla casta sacerdotale.Ammazzato col supplizio degli schiavi. Stando a un criterio di realismo storicoe politico uno cos non doveva lasciare un'impronta profonda e indelebile.Personaggi del suo tempo che avevano suscitato molto pi clamore, capeggiandorivolte e usando spregiudicatamente la forza, sollevando popoli in nome diappassionanti ideali politico- nazionalisti, oggi sono pressoch dimenticati,al massimo sono un nome e una riga in qualche polveroso libro di storia. Luiinvece da duemila anni ha sconvolto il mondo, l'Amato per cui arde il cuoredi milioni di esseri umani, pronti a dare la propria stessa vita per lui.Perfino formidabili capi di imperi - come certi faraoni egiziani o altrisovrani orientali - che ebbero in vita un potere vastissimo e assoluto suimmense nazioni, sono oggi solo un nome menzionato ogni tanto da qualchestorico. Mentre Ges la passione dell'umanit. Come disse un mistico arabo:Chi soffre di una malattia chiamata Ges, non potr pi guarire. Chi lo haincontrato e conosciuto non pu pi cancellarlo dal cuore e farne a meno.Expertus potest credere quid sit Jesum diligere. [60] E" un innamoramento,un ricordo, una nostalgia che non passa pi. E riguarda popoli e popoli. Maperch? Come si pu spiegare un simile enigma? Oltretutto il finale dellavicenda pubblica di Ges - dopo quei due brevissimi anni di predicazione - segnato da una totale disfatta. Egli in effetti far una fine orrenda,schiacciatocome pochi altri, abbandonato in quella umiliazione da tutti i suoiamici, povera gente semplice, terrorizzata e in fuga. E" il pi totalefallimentoche si poteva immaginare e avrebbe dovuto cancellarlo dalla memoria ditutti. Invece accaduto inspiegabilmente il contrario. Ernest Renan, che stato un acerrimo nemico della Chiesa e della fede, proprio nel suo libro suGes afferma che, con la sua audace iniziativa e l'amore che seppe ispirareGes cre qualcosa (il cristianesimo) che ha rappresentato la rivoluzione,l'avvenimento capitale della storia del mondo. [61] Com' possibile cheanche i nemici dicano di lui parole simili? Mai si visto un caso analogo.Boris Pasternak, lo scrittore russo premio Nobel per la letteratura, cristianodi origini ebraiche, scrive nel suo romanzo- capolavoro: Si pu essere atei, sipu non sapere se Dio esista e per che cosa, e nello stesso tempo sapere chel'uomo non vive nella natura, ma nella storia, e che, nella concezione cheoggi se ne ha, essa stata fondata da Cristo, e che il Vangelo ne fondamento.Ma che cos' la storia? E" un dar principio a lavori secolari per riuscirea poco a poco a risolvere il mistero della morte e a vincerla un giorno. Perquesto si scoprono l'infinito matematico e le onde elettromagnetiche, perquesto si scrivono sinfonie, ma non si pu progredire in tale direzione senzauna certa spinta. Per scoperte del genere occorre un'attrezzatura spirituale,e in questo senso, i dati sono gi tutti nel Vangelo. In primo luogo, l'amoreper il prossimo; questa forma suprema dell'energia vivente che riempie ilcuore dell'uomo ed esige di espandersi e di essere spesa. Poi, i principalielementi costitutivi dell'uomo d'oggi, senza i quali l'uomo non pensabile ecio l'idea della libera individualit e della vita come sacrificio. Teneteconto che oggi ci ancora straordinariamente nuovo. Gli antichi non avevanostoria in questo senso. Solo dopo Cristo, i secoli e le generazioni hannopotuto respirare liberamente. Solo dopo di lui, cominciata la vita nellaposterit e l'uomo non muore pi per la strada, ma in casa sua, nella storia,nel pieno di un'attivit consacrata a vincere la morte, dedito lui stesso aquesta impresa. [62] In effetti a una semplice considerazione storica leconseguenze nei secoli di quei due anni e mezzo di vita pubblica di Gesappaiono incalcolabili. Per tutti.

    \-\* Non pi schiavi, ma uomini e donne

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtUn giorno, raccontava Chesterton, un ateo molto leale con cui mi trovai adiscutere fece uso di questa espressione: "Gli uomini sono stati tenuti inschiavit per paura dell'inferno". Gli ho fatto osservare che se avesse dettoche gli uomini erano stati affrancati dalla schiavit per paura dell'inferno,avrebbe almeno fatto riferimento a un inoppugnabile fatto storico. [63] Ineffetti la sparizione della schiavit - una delle pi clamorose e stupefacentirivoluzioni, conseguenti al cristianesimo (un evento unico in quanto laschiavitesisteva da sempre, tanto da essere addirittura ritenuta naturale, undiritto) - ha avuto un motivo esclusivamente spirituale. [64] Non c' affattouna ideologia sociale o politica all'origine di questo sconvolgimento, maun uomo: Ges. Il fatto che fin da Paolo sia stata proclamata la totaleuguaglianza- in forza di Cristo - di ebrei e pagani, uomini e donne, schiavi eliberi, il fatto che la Chiesa abbia portato dovunque, con la fede, questoannuncio di liberazione e che, nel momento delle grandi conquiste e dell'apogeodel pato, il Successore di Pietro, l'amico di Ges, abbia proclamatodavanti al mondo, contro tutti gli appetiti delle potenze politiche edeconomicheplanetarie, che Indios veros homines esse, [65] una rivoluzione,un capovolgimento di mentalit che non si spiega certo con l'eredit dellacultura classica (teorizzavano lo schiavismo sia i filosofi greci che ildiritto romano), n era patrimonio della tradizione ebraica, tantomenoappartenevaalla cultura islamica. Non stato neanche - come qualcuno potrebbecredere - l'esito di un progresso civile, di un'evoluzione storica neutrale,perch - anzi - di l a poco, con la frattura protestante, l'avvento dellacultura laica, illuminista e l'indebolirsi della Chiesa, torner a dominareproprio l'ideologia razziale della disegueglianza degli esseri umani.Addiritturagiustificata con teorie scientifiche. [66] Dunque quella rottura storica,che andava contro le cosiddette leggi di natura, cio le leggi del dominio,era tutta e solo dovuta all'irrompere di Ges nella storia. Era dovuta al suofare scudo agli uomini indifesi col suo stesso corpo, al suo essersi messo alposto di tutte le vittime e di tutti i sofferenti, al suo espiare per ciascunuomo, perfino per i colpevoli. Nessuno uomo poteva pi essere vulnerato, nelcorpo o nell'anima. Come notava Lon Bloy: Ges sta al centro di tutto,assume tutto e si fa carico di tutto, tutto soffre. E" impossibile colpireoggi un qualunque essere senza colpire lui, impossibile umiliare qualcuno oannientarlo, senza umiliare lui, maledire o assassinare uno qualsiasi, senzamaledire o uccidere lui. [67] C' voluto un grande filosofo come Ren Girardper far capire la colossale rivoluzione portata nella storia umana dal raccontoevangelico della vita e della morte di Ges. [68] Cos cambi tutto. Nullafu pi come prima. Anche se ci vollero secoli. Kant era convinto che ilVangelo fosse la fonte da cui scaturita la nostra cultura, tutto ci chenoi chiamiamo la civilt. Se Ges non fosse nato, se non fosse stato fra noi- per fare qualche esempio - non ci sarebbero stati n l'Europa moderna (contutto quello che ha dato al mondo, europeizzandolo), n pi il ricordo e leopere dell'antichit greca e romana che furono custodite e tramandate daimonaci. Non ci sarebbe stata neanche la moderna economia, [69] col suo ineditobenessere perch sempre i monaci - seguendo Ges lavoratore - nobilitarono illavoro manuale, un tempo ritenuto prerogativa degli schiavi, al livello divinodella preghiera, e trasformarono l'Europa devastata dalle invasioni barbarichee coperta di foreste selvagge e acquitrini, in un giardino fertile e rigoglioso.Come ebbe a dire Henry Goodel i monaci benedettini lungo un arco di 1500anni salvarono l'agricoltura. Quindi la sopravvivenza stessa dei popoli e illoro futuro. Un altro studioso aggiunse: Dobbiamo ai monaci la ricostruzioneagraria di gran parte dell'Europa, [70] con tutto ci che comport in terminidi alimentazione, benessere, esplosione demografica. Educatori economici, lidefin lo storico Henri Pirenne. L'abolizione della schiavit [71] portall'invenzione (sostitutiva) di macchine per sfruttare l'energia idraulica chei monaci usavano per battere il frumento, setacciare la farina, follare ipanni e per la conciatura. [72] Cos, questa messa al bando della logica deisacrifici umani (a cui apparteneva lo schiavismo), non solo non fece decaderela societ, come riteneva Nietzsche, ma fece fare un balzo avanti nellatecnologia che produsse vantaggi straordinari e immensi progressi. I monaciinsegnarono ai contadini a dissodare, bonificare, coltivare e irrigare el'Europa divenne fertile. I monaci introdussero l'allevamento del bestiame e

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtdei cavalli, la fabbricazione della birra, l'apicoltura, la frutticoltura.Dovettero ai monaci la propria esistenza il commercio del grano in Svezia, lafabbricazione del formaggio a Parma, i vivai di salmone in Irlanda [73] etante altre cose. Citiamo - per fare un altro esempio - la produzione del vinoe la stessa scoperta dello champagne che si pu far risalire a un monacobenedettino, Dom Perignon, dell'Abbazia di Saint Pierre a Hautvillers sullaMarna. [74] Grazie a questa fiorente agricoltura rifondata dai monaci l'Europasuper la sussistenza e fior il suo successivo progresso che umanizz ilmondo. Perfino la celebre bellezza del paesaggio italiano - specialmente dellacampagna umbra e toscana - porta il segno vivo del cattolicesimo che - secondoFranco Rodano - ha plasmato la millenaria capacit contadina (conservatadalla Controriforma) di vivere il lavoro non solo come duro travagliodisseminatodi "spine e triboli", ma anche come accurata e paziente ricerca, al tempostesso, del necessario e del bello. [75] Tutta questa fioritura di una civiltnon era stata perseguita dai monaci. Loro cercavano solo il regno di Dio,il resto - secondo la promessa di Ges - fu dato in sovrappi. Fu il frutto diuna liberazione dell'umano. I monaci non avevano un progetto sociale, politicoo culturale. Il loro pensiero quotidiano era alla Gerusalemme celeste, quellache rappresentavano come l'incontro definitivo con Ges. Ecco le travolgentiparole di un autore monastico del XII secolo: Egli il bellissimo d'aspetto,il desiderabile a vedersi, colui che gli angeli desiderano contemplare. Egli il re pacifico, il cui volto tutta la terra desidera. Egli la propiziazionedei penitenti, l'amico dei miseri, il consolatore degli afflitti, il custodedei piccoli, il maestro dei semplici, la guida dei pellegrini, il redentoredei morti, forte ausilio di chi combatte, pio remuneratore di chi vince. Egli l'altare d'oro nel Santo dei Santi, dolce riposo dei figli, visione di gioiaper gli angeli [...]. Che gli renderemo per tutto ci che ci ha donato? Quandosaremo liberati dal corpo di questa morte? Quando saremo inebriatidall'abbondanzadella casa di Dio nella sua luce vedendo la luce? Quando apparir Cristo,vita nostra, e noi con Lui nella gloria?. [76] Ecco cos'avevano nelcuore e nella mente questi uomini forti e temerari mentre - in fraternit,umilt e obbedienza - salvavano la bellezza dalla barbarie, l'umanit dallabestialit, mentre trascrivevano codici, dissodavano campi, dipingevanominiature,sanavano paludi, costruivano abbazie, inventavano sistemi di irrigazionee coltivazione e cantavano a ogni ora le lodi di Dio, dagli abissi delleforeste alle pendici delle montagne. Mi sono soffermato su particolari di vitaquotidiana per sottolineare quante piccole, innumerevoli conseguenze - senzache ne abbiamo coscienza - ebbe la vita di Ges. Ma bisognerebbe menzionareanche cose e istituzioni pi importanti. Non ci sarebbero state n scuole, nuniversit, n ospedali, [77] con tutta una serie di grandi opere di carit,[78] n la scienza moderna e la tecnologia che conosciamo, senza i monaci chevivevano nella meditazione della vita di Ges. [79] E nemmeno la musica. E"facile provare storicamente che queste istituzioni, nate nel medioevo cristiano(insieme alle Cattedrali e all'arte occidentale), sarebbero state del tuttoinconcepibili senza la storia cristiana. Se Ges non fosse venuto fra noi nonsarebbe stato possibile conoscere neanche l'amore come oggi lo conosciamo,cio la felicit terrena fra un uomo e una donna innamorati che formano unafamiglia, generano figli e si sostengono per la vita, facendo crescere la lorocomunit e quindi il loro popolo. E" quanto mostra Denis De Rougement nellasua memorabile opera L'amore e l'Occidente. Prima di Ges all'uomo si presentavasolo la disperata alternativa fra i contratti matrimoniali, dove non eraprevisto l'amore (e dove la donna era propriet del marito),[80] e l"amourpassion, il mito della fusione e dell'estasi, sempre inappagata. Era l'uomocondannato all'infelicit nel suo desiderio di infinito. L'incarnazione delVerbo nel mondo scrive De Rougement questo l'inaudito evento che ci liberadall'infelicit di vivere. [81] I popoli cristianizzati scoprono, grazieall'insegnamento della Chiesa e alla testimonianza dei santi, l'amore monogamicoe indissolubile di cui parla Ges. Prende inizio quella nuova storiadell'amore, finalmente felice, che si chiama famiglia: Amare diviene alloraun'azione positiva, un'azione di trasformazione. Ges comand addirittura:Amate i vostri nemici. Dentro questa misura divina e infinita, chiesel'abbandono dell'egoismo, dell'io fatto di desiderio e d'angoscia; la mortedell'uomo isolato, ma altres la nascita del prossimo. A coloro che glidomandanoironicamente "chi il mio prossimo?" Ges risponde: l'uomo che ha

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtbisogno di te. Tutti i rapporti umani, da quell'istante, mutano di senso. Ilnuovo simbolo dell'Amore non pi la passione infinita dell'anima in cerca diluce, ma il matrimonio di Cristo e della Chiesa. Lo stesso amore umano neviene trasformato [...]. Un amore siffatto, essendo concepito sull'immaginedell'amore di Cristo per la sua Chiesa (Ef. 5, 25), pu essere veramentereciproco. Perch egli ama l'altro com', anzich amare l'idea dell'amore o lasua vampa mortale e deliziosa. Inoltre un amore felice, malgrado gli impaccidel peccato, in quanto conosce fin da quaggi, nell'obbedienza, la pienezzadel suo ordine. [82] Ges fa scoprire l"agap, l'amore che riconosce untu prima di affermare il proprio desiderio. L'amore che ama l'altro(accettandonei limiti) e non l'idea dell'altro. L'amore che perdona e che sostiene.E dunque Tristano pu finalmente sposare la sua Isotta, smettendola di farneil simbolo del Desiderio (sempre inappagato e smanioso di morte). Pu sposarlasperimentando con lei la felicit e la fatica dei giorni, pu generaredei figli e costruire la dimora degli uomini, scoprendo il vero eroismo che quello della vita quotidiana, quello - come diceva Charles Pguy - delmisconosciutopadre di famiglia e della madre. Un amore che crea e fa crescere,non distrugge nel possesso, un amore che permane fedelmente e quindi costruiscenel tempo. Un amore che protegge, che aiuta e che sostiene - per dirlacon Chesterton - la pi straordinaria delle trasgressioni e la pi romanticadelle rivolte. [83] E" anche la base della civilt, questo delicato efragilissimoponticello di umanit che sta sospeso sull'abisso dell'istinto selvaggio.E anche la base di ogni Stato concepito come casa di un popolo. Del restosenza Ges non avremmo mai avuto neanche lo Stato laico, perch - come hadimostrato Joseph Ratzinger in un memorabile discorso alla Sorbona - Gesche ha desacralizzato il potere, il quale da sempre aveva usato le religioniper assolutizzare se stesso. Dopo Ges, Cesare non si pu pi sovrapporre aDio, non pu avere pi un potere assoluto sulle persone e le cose. Con Gesinizia veramente la storia della libert umana.

    \-\* La rivoluzionePuro filosofo quale sono e, per sincerit verso me stesso, voglio restare,scrisse Benedetto Croce io stimo che il pi profondo rivolgimento spiritualecompiuto dall'umanit sia stato il cristianesimo. [84] Pur rimanendo laico,Croce nel memorabile saggio del 1942 Perch non possiamo non dirci cristiani,osserv: Il Cristianesimo stato la pi grande rivoluzione che l'umanitabbia mai compiuta: cos grande, cos comprensiva e profonda, cos feconda diconseguenze, cos inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che nonmeravigliache sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazionedall'alto, un diretto intervento di Dio nelle cose umane, che da lui hannoricevuto legge e indirizzo affatto nuovo. Tutte le altre rivoluzioni, tutte lemaggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suoconfronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate. [...] E le rivoluzionie le scoperte che seguirono nei tempi moderni [...] non si possonopensare senza la rivoluzione cristiana, in relazione di dipendenza da lei, acui spetta il primato perch l'impulso originario fu e perdura il suo. Qualemotivazione adduce il filosofo di un tale giudizio? La ragione di ci spiegaCroce che la rivoluzione cristiana oper nel centro dell'anima, nellacoscienza morale, e, conferendo risalto all'intimo e al proprio di talecoscienza,quasi parve che le acquistasse una nuova virt, una nuova qualitspirituale, che fin allora era mancata all'umanit. Gli uomini, i geni, glieroi che furono innanzi al Cristianesimo, compirono azioni stupende, operebellissime, e ci trasmisero un ricchissimo tesoro di forme, di pensieri e diesperienze; ma in tutti essi si desidera quel proprio accento che noi accomunae affratella, e che il Cristianesimo ha dato esso solo alla vita umana. Sullasua scia anche un altro grande intellettuale laico, Federico Chabod, nellaStoria dell'idea d'Europa, scrive: Non possiamo non essere cristiani, anchese non seguiamo pi le pratiche di culto, perch il Cristianesimo ha modellatoil nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversitprofonda che c' fra noi e gli Antichi, fra il nostro modo di sentire la vitae quello di un contemporaneo di Pericle e di Augusto proprio dovuta a questogran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cio il

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtverbo cristiano. Anche i cosiddetti "liberi pensatori", anche gli"anticlericali"non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo. [85]In effetti pure il cardinale Giuseppe Siri notava che in Europa (ma oggi ingran parte del mondo, visto che la cultura europea ha globalizzato tutte lecivilt) l'aria impregnata di Ges Cristo, anche dove non lo si vuole,anche dove non lo si ama, dove lo si bestemmia, dove non lo si cerca, lo sirinnega. Se Ges non ci fosse stato, se il mondo non avesse avuto quei dueanni e mezzo, brevissimi e folgoranti, della sua vita pubblica - per farequalche altro esempio pratico - le donne oggi non sarebbero considerate creaturecome gli uomini, non avrebbero eguali diritti, sarebbero ritenute ancoraesseri su cui gli uomini hanno potere di vita e di morte, com'era perfinonella Roma imperiale, patria del diritto. [86] La Roma di Ponzio Pilato e disua moglie Claudia che (avendo fatto un sogno che l'aveva turbata o forseavendo avuto contatti con seguaci del Nazareno e avendo sentito parlare dilui) lo esort accoratamente a non condannare Ges. Il messaggio di Claudia(a Pilato) scrive Fulton Sheen fu l'epitome di tutto ci che il cristianesimoavrebbe fatto per le donne pagane. Ella l'unica donna romana citata neiVangeli... Quel suo sogno era l'epitome dei sogni e dei desideri di un mondopagano, la secolare speranza di questo mondo in un uomo giusto: un salvatore.[87] In effetti con Ges che alle donne finalmente vengono riconosciuti lastessa dignit e lo stesso valore dell'uomo. E" un cambiamento incommensurabile.Se Ges non fosse vissuto, vecchi e malati continuerebbero a essere abbandonati.Se Ges non ci fosse stato non esisterebbero i diritti dell'uomo. Nla democrazia (ripeto: la democrazia e la libert sarebbero statiinconcepibili).Si tratta di conseguenze che sono state rilevate dagli studiosi,indipendentementedal loro eventuale credo religioso. Thomas S. Eliot espresse lostesso paradosso: Un singolo europeo pu non credere che la fede cristianasia vera, e tuttavia tutto ci che egli dice e fa scaturir dalla parte dellacultura cristiana di cui erede, e da quella trarr significato. Solamenteuna cultura cristiana avrebbe potuto produrre un Voltaire e un Nietzsche.[88] Se Ges non fosse vissuto probabilmente avremmo ancora un sistema economicofondato strutturalmente sulla schiavit e quindi arretrato (oltrechdisumano e bestiale), sempre al limite della sussistenza. Invece Ges venutoe il continente che l'ha accolto, il continente che Roma aveva preparato e che diventato quello cristiano per eccellenza, l'Europa, di colpo ha fatto unsalto di qualit inaudito, lasciando indietro il resto del mondo, perfinocivilt molto pi antiche, come quella cinese. Dopo Ges e grazie a lui l'essereumano fiorito: con la sua intelligenza, la sua umanit, la sua creativit,la sua razionalit (soprattutto!) e innanzitutto la sua libert. Aillustrarlo in un libro brillante non un apologeta cattolico, ma un sociologoamericano, Rodney Stark. Il volume uscito in Italia col titolo: La vittoriadella Ragione. Sottotitolo: Come il cristianesimo ha prodotto libert,progresso e ricchezza. Il suo excursus lungo i secoli documentatissimo:quando gli europei per primi cominciarono a esplorare il mondo, ci che listup fu la scoperta del loro grado di superiorit tecnologica rispetto allealtre societ. Oltretutto bisogna considerare il fatto che l'Europa - dopo ilcrollo dell'Impero romano - era partita da condizioni quasi primitive. Starkprende anche in considerazione alcuni particolari emblematici della vitaquotidiana che per sottintendonouna tecnologia e una notevole civilt: Perch per secoli gli europei rimaserogli unici a possedere occhiali da vista, camini, orologi affidabili, cavalleriapesante o un sistema di notazione musicale?. Il perch - risponde Stark -risale a quella razionalit e a quel genio della realt fioriti colcristianesimo.Gli esempi sembrano minimi (gli occhiali, i camini), ma si tratta dioggetti di uso quotidiano che hanno letteralmente rivoluzionato la vita e laqualit della vita. Si possono citare conquiste ben pi grandi. Stark dimostrache dal cristianesimo, dalla certezza di un Dio che ha razionalmente ordinatoil cosmo, che deriva la straordinaria fede nella ragione che connotal'Occidente cristiano. Sin dagli albori i padri della Chiesa insegnarono chela ragione era il dono pi grande che Dio aveva offerto agli uomini... Ilcristianesimo fu la sola religione ad accogliere l'utilizzo della ragione edella logica come guida principale verso la verit religiosa. E" per questoche un grande convertito del Novecento, lo scrittore inglese Gilbert K. Che-sterton fa dire a un suo personaggio: Il convertito non abbandona assolutamente

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtle ricerche e nemmeno le avventure.. la gente ha grossolanamente frainteso...Diventare cattolici non vuol dire rinunciare a pensare, esattamentecome guarire dalla paralisi non vuol dire cessare di muoversi, bens impararemovimenti esatti. [89] Da qui, da questa vittoria della ragione, da questacertezza che il mondo non una divinit, n un capriccio di oscure divinitinconoscibile dagli uomini, ma creato da Dio secondo il Logos razionale epu essere compreso e dominato dall'uomo, deriva la scienza. Stanley Jaki hadimostrato in Science and Creation come il pensiero scientifico moderno natosu fondamentali presupposti cristiani, e analizza sette civilt non cristiane(araba, babilonese, cinese, egiziana, greca, hindu e maya) nelle quali lascienza nacque morta proprio per la loro concezione della natura, di Dio edella ragione. [90] Insieme con la scienza, da queste basi cristiane vieneanche la tecnologia e, pi profondamente, la stessa idea di libert personale,su cui fiorisce - per esempio - come conseguenza sociale, pure quel sistema diproduzione e di libero scambio regolato che ha portato a una prosperit maiconosciuta prima nella storia umana. Naturalmente potremmo dettagliare tuttele cose che sono contenute in questa rivoluzione: la nobilitazione del lavoroumano e i diritti di chi lavora, la legittimazione teologica e morale dellapropriet privata e del giusto profitto (ma anche il suo uso sociale), ildiritto della persona a non essere schiavizzato che ha provocato, come si detto, una quantit di scoperte e conquiste tecnologiche, ma soprattutto ladottrina dei diritti dell'uomo che fior nelle universit medievali e nellateologia successiva. Ed stata recepita nelle istituzioni moderne. Comediceva Arnold Toynbee, la democrazia una pagina strappata dal Vangelo. E"iniziata la libert quando stata sancita la limitazione dell'arbitrio delloStato, da quando cio a Cesare stato dato solo ci che era di Cesare e si riconosciuto che c'erano beni indisponibili per lo Stato: ci che appartiene aDio. Era la fine dello stato assoluto e divino. Che si verificata grazie alcristianesimo, alla presenza della Chiesa. Lo stesso Bertrand Russell, nel suolibro pi anticristiano, lo riconosce sorprendentemente: La libert che vigenei paesi in cui la civilt ha origine europea (cio la sola libert esistentenel mondo, nda) si pu storicamente far risalire al conflitto fra Chiesa eStato nel medioevo. [91] E" tutto un sistema di pensiero e di valori che haletteralmente dato forma al nostro vivere quotidiano e che deriva da ci cheGes ha portato nella storia umana. Il progresso stesso un concetto nato daipadri della Chiesa e non concepibile se non nella concezione cristiana dellastoria. Stark dettaglia le conseguenze della rivoluzione cristiana fino aparticolari a cui noi di solito neanche facciamo caso, ma che hanno umanizzatoil mondo. Una quantit di nostrigesti quotidiani, come accendere la luce, avere acqua e riscaldamento in casa,muoversi a velocit inaudita sul pianeta coprendo distanze immense, comunicareda un capo all'altro del mondo, disporre di cibo oltre ogni immaginazione,dominare lo spazio, debellare tante malattie allungando la vita umana didecenni... Tutto questo - letteralmente - non sarebbe stato neanche immaginabilesenza quella conoscenza razionale e scientifica che ci ha portato ilcristianesimo. Non un caso se le conquiste dell'Occidente cristiano hannocivilizzato tutto il mondo. [92] Ripeto che stiamo facendo solo una valutazionedei fatti perch, per i cristiani, il fine ultimo non questa liberazionestorica, il cristianesimo non si identifica con la civilt (n ovviamente conuna civilt, per esempio quella occidentale). Ges - dice la Chiesa - non venuto innanzitutto per civilizzare il mondo, ma per santificare gli uomini,[93] per renderli, da bestiali, divini. [94] Ma noi per ora stiamo indagandosull'uomo Ges e su ci che storicamente la sua vita ha determinato. Ancorapi esplicito il libro di uno storico americano, Thomas E. Woods: Come laChiesa Cattolica ha costruito la civilt occidentale, che segnala l'immensaquantit e qualit di cose di cui siamo debitori al cristianesimo. Perfino perl'elaborazione del concetto di diritto internazionale che si deve non agliintellettuali illuministi, ma alle universit spagnole del Cinquecento,specialmentea Francisco de Vitoria (sacerdote e teologo). E non si tratta solodi dottrina teorica: c'erano di mezzo i diritti umani di tanti popoli,soprattuttonelle terre appena scoperte. [95] Hegel - il grande nemico filosoficodella Chiesa - ha sentenziato: Cristo il cardine della storia. [96] Ineffetti dopo di lui nulla stato pi come prima. Tutto cambiato. Non chesia mutato l'uomo: resta la sua bestiale ferocia e - sotto diverse maschere -sempre persister la tentazione diabolica del potere e dell'abuso. Perfinoinalberando strumentalmente vessilli cristiani. Anche i cristiani, come i

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtmusulmani, i pagani o gli atei hanno commesso crimini, ma qual l'immensanovit? Che i cristiani mai potranno giustificarsi richiamandosi a Ges [97]perch lui (che non uccise nessuno e si fece uccidere) sempre con le vittime(di tutti). [98] Non cos - per esempio - per Maometto e i musulmani.Consideriamoanche solo il massacro della comunit ebraica di Medina, i Quraiza.Maometto fece scavare grandi fosse nel mercato di al- Madina. Gli ebrei vifurono condotti legati e furono decapitati uno per uno sull'orlo del fosso,poi gettati nel fosso stesso. Secondo gli uni erano seicento o settecento;secondo altri ottocento o novecento [...]. Poi furono venduti le donne e ibambini (come schiavi, nda). Il denaro ricavato dalla vendita e gli oggettimobiliari furono spartiti, inoltre il profeta prese per s come concubina labella Rayhana, vedova di uno dei giustiziati. [99] Uccisi a freddo, nel corsodi diverse ore, dunque, e altri orrori. Un grande arabista come FrancescoGabrieli ha scritto: Questo inutile bagno di sangue resta come la piperturbantemacchia nella carriera religiosa del Profeta. Non condividiamo le disinvoltespiegazioni di chi se la sbriga sentenziando che "l'etica di Maomettonon la nostra" [...]. E" anche da quell'episodio che ne consegu che chi,allora e poi, sparse sangue umano per la causa dell'islam, non ag affattocontro lo spirito di Maometto; mentre chi lo sparse in nome della fede cristianaha sempre agito contro lo spirito di Ges. Il principio "l'etica diMaometto non la nostra" pu bastare a spiegare l'aspetto guerrierodell'Islam, ma non gli assassini individuali e i massacri di inermi di cui ilProfeta si macchi. [100]

    \-\* Gli occhi dei bambiniCome e perch Ges riuscito a capovolgere la storia in un modo unico eradicale? I cristiani rispondono indicando il suo potere divino. Ma noi oravogliamo restare alle considerazioni degli avversari della Chiesa. Sentiamodunque la risposta di uno dei nemici pi acerrimi del cristianesimo, FriedrichNietzsche: Dio in croce: si continua ancora a non comprendere lo spaventosomondo di pensieri nascosto in questo simbolo? Tutto quanto soffre, tuttoquanto appeso alla croce, divino... Noi tutti siamo appesi alla croce,quindi noi siamo divini. [101] Ecco la rivoluzione di Ges. Tutti hannopensato di cambiare il mondo uccidendo. Ges solo l'ha cambiato lasciandosiuccidere. La rivoluzione cristiana, che per Nietzsche la pi grande sciagura,sta nel fatto che - dopo la croce di Ges - nessun essere umano pu esserepi ritenuto, per principio, sacrificabile. Ma proprio sui sacrifici umani -nelle loro molteplici forme, politiche, rituali, sociali o militari - sonostati edificati da sempre tutti i regni e gli imperi, quindi Ges - inchiodatoal patibolo - un colpo mortale alla storia precedente (come rileva Nietz-sche), uno spazzar via tutta la storia pagana, fondata sul dominio del piforte. Per questo chi come Nietzsche a quella storia pagana vorrebbe tornaregiudica Ges come la peggiore sciagura del mondo: L'individuo fu tenuto dalcristianesimo cos importante, posto in modo cos assoluto, che non lo si potpi sacrificare scrive il filosofo dell'Anticristo ma la specie sussistesolo grazie a sacrifici umani [...] E questo pseudoumanesimo che si chiamacristianesimo, vuole giungere appunto a far s che nessuno vengasacrificato.... [102] Tutti noi oggi consideriamo naturale che ogni essereumano abbia diritti inviolabili, che non possa essere propriet di nessuno eda nessuno sacrificabile, ma non affatto cos. E" sempre stato naturalel'esatto contrario. Peter Singer, [103] il famoso bioeticista che vuole disfarsidell'eredit ebraico- cristiana - c'informa che i nostri atteggiamentiattuali datano dal sorgere del Cristianesimo. E" da quando Ges di Nazaret passato su questa terra che tutto cambiato. Infatti se ritorniamo alleorigini della civilt occidentale, ai tempi dei Greci e dei Romani, spiegaSinger troviamo che l'appartenenza alla specie homo sapiens non era sufficientea garantire la protezione della propria vita. Non c'era rispetto per levite degli schiavi o degli altri "barbari"; e anche tra gli stessi Greci eRomani, i neonati non avevano un automatico diritto alla vita. I neonatideformi venivano uccisi esponendoli alle intemperie sulla cima di una collina.Platone e Aristotele pensavano che lo Stato dovesse imporre l'uccisione deineonati deformi. I tanto celebrati codici legislativi attribuiti a Licurgo eSolone contenevano disposizioni analoghe. [104] Ma veramente cos? Davvero con Ges che tutto cambia? Se interpelliamo un altro importante intellettualelaico del nostro tempo come Richard Rorty (simbolo del neopragmatismo

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtamericano) troviamo lo stesso giudizio. Rorty, in Objectivity, relativism andTruth. Philosophical papers (Cambridge 1991) nota: Se si guarda a un bambinocome a un essere umano, nonostante la mancanza di elementari relazioni socialie culturali, questo dovuto soltanto all'influenza della tradizione ebraico-cristiana e alla sua specifica concezione di persona umana. E" con Ges cheanche i bambini diventano persone. Il suo sguardo di tenerezza e di protezionenei loro confronti ha anch'esso letteralmente cambiato lo sguardo del mondo.Nei Vangeli evidente la sua struggente commozione verso i bambini. Lo sicomprende quando li abbraccia, o quando, prendendola per mano, resuscita lafanciulla morta. Le dice: Talit kum (Mc. 5,41), che significa letteralmenteagnellino, alzati [105] (e come si rivela attento e realista subito dopo,quando, nella immaginabile concitazione dei presenti, raccomanda alla mamma:Datele da mangiare). C' poi quel senso di protezione verso di loro: il suosguardo, sempre mite, sembra d'improvviso lanciare fiamme per difenderel'innocenzadella loro anima, che anche la purit di quanti credono in lui; lasola frase terribile, spaventosa del Vangelo, quella in cui tuona: Chiscandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglioper lui che gli fosse appesa al collo una macina e fosse gettato negli abissidel mare (Mt. 18,6). Ma c' anche di pi. I bambini per lui sono addirittural'esempio da cui imparare. Una volta, lungo il cammino, gli apostoli confabulanosu chi fra loro fosse il pi grande. Arrivati a un villaggio, Ges sisiede, li guarda e chiede di cosa discutevano. Davanti al loro silenzioimbarazzatoil Maestro, con dolcezza, spiega: Se uno vuol essere il primo, sial'ultimo di tutti e il servo ditutti. Poi preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse: Inverit vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini nonentrerete nel regno dei cieli. Perch chiunque diventer piccolo come questobambino, sar il pi grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solodi questi bambini in nome mio, accoglie me (Mt. 18,2-5). E un giorno in cui idiscepoli sgridavano i bambini che letteralmente assalivano Ges, il quale liprendeva in braccio e li benediceva, egli s'indign per il comportamento deisuoi e disse: Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite,perch a chi come loro appartiene il Regno di Dio (Mc. 10,13-14). Non isapienti, non gli eroi o i forti di Nietzsche, non i potenti o i giusti sonoindicati come l'esempio da ammirare, ma i bambini. Non si pu apprezzare laforza di queste parole scrivono Corrado Augias e Mauro Pesce se non siconsidera che i bambini, in una societ contadina primitiva, erano nulla,erano non persone, proprio come i miserabili. Un bambino non aveva nemmenodiritto alla vita. Se suo padre non lo accettava come membro della famiglia,poteva benissimo gettarlo per la strada e farlo morire, oppure cederlo aqualcuno come schiavo. [106] Questo era il mondo prima di Ges. Bambini,miserabili, donne, vecchi, schiavi, malfamati, peccatori, ammalati, storpi edeformi, tutti coloro che erano considerati cose o rifiuti o esseri di minorvalore o erano disprezzati, per Ges proprio loro sono le creature piimportanti,quelli a cui va specialmente il suo amore e la sua cura, coloro chepassano avanti a quanti si sentono forti, giusti e importanti. Nella suafondamentale opera Da Hegel a Nietzsche. La frattura rivoluzionaria nel pensierodel secolo XIX (Einaudi 1949), Lowith scrive: Il mondo storico in cuisi potuto formare il "pregiudizio" che chiunque abbia un volto umano possiedacome tale la "dignit" e il "destino" di essere uomo, non originariamenteil mondo, oggi in riflusso, della semplice umanit, avente le sue origininell""uomo universale" e anche "terribile" del Rinascimento, ma il mondo delCristianesimo, in cui l'uomo ha ritrovato attraverso l'Uomo- Dio, Cristo, lasua posizione di fronte a s e al prossimo. Non si tratta solo di questionifilosofiche, ma di ci che ha fatto nascere la persona umana nella storia equindi i diritti della persona, la sua libert, e che ha generato un oceano dicarit, quell'immensa quantit di istituzioni, opere e iniziative che hannoletteralmente coperto - da secoli - l'Europa e il mondo, dove per la primavolta nella storia umana uno stuolo incalcolabile di persone - a diversotitolo (anche con donazioni e testamenti, come con l'offerta di se stessi) -si speso per alleviare sofferenze, aiutare disperati, provvedere ad affamati,curare amorosamente ammalati, bimbi abbandonati e reietti. Uno spettacolounico nella storia dell'umanit che nato dalla compassione che Ges avevaper i poveri, i sofferenti, gli ammalati, gli appestati, i menomati e che haplasmato una civilt definita dalla solidariet e piena di istituzioni di

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtassistenza. Lo stesso Voltaire - anticlericale accanito - si arrese davanti aquesto immenso e millenario spettacolo di amore dei seguaci di Ges,specialmentedi tante donne: Non vi forse nulla di pi grande, sulla terra, delsacrificio della giovinezza e della bellezza compiuto dal gentil sesso -giovani spesso di nobili natali - al fine di poter lavorare negli ospedali perl'alleviamento della sofferenza umana; la vista del qual sacrificio cosarivoltante, per il nostro animo delicato. Gli individui che si sono staccatidalla religione romana hanno imitato in modo assai imperfetto un cos altospirito di carit. [107] Prima di Ges, scrive Fielding Garrison, storicodella medicina, l'atteggiamento degli uomini verso la malattia e la sfortunanon era di compassione... il merito di aver dato sollievo su vasta scala allasofferenza umana appartiene al Cristianesimo. [108] E" precisamente la colpache Nietzsche gli imputa: Il cristianesimo ha preso le parti di tutto quanto debole, abietto, malriuscito.' [109] Con Ges irrompe nel mondo lacompassionedi Dio. O, secondo Ren Girard, la piet per le vittime. E" entratanel mondo la verit e la verit vi far liberi, aveva detto Ges. SpiegaGirard che l'azione del cristianesimo nel nostro mondo ha reso possibile atutti riconoscere le situazioni di oppressione e di persecuzione e chiamare lecose con il loro nome. Ha reso possibile conoscere la propria dignit e ladignit di ciascuno, cosa che, di fatto, alla lunga, delegittima e demolisceil dominio dell'arbitrio: nel corso dei secoli tale tendenza ha creato unasociet che non comparabile a nessun'altra, e questa tendenza oggi haunificatoil mondo. [110] In genere noi non facciamo caso a questa globalizzazionespirituale, ma davvero, anche ormai in societ non cristiane, penso per esempioall'India, ha fatto irruzione quella che Girard chiama la preoccupazioneper le vittime portata da Ges. Si tratta di un'assoluta novit nella storiaumana: E" un fenomeno senza precedenti afferma Girard. Per quanto siesamininole testimonianze antiche e si facciano inchieste... non si trover nullache assomigli anche solo da lontano alla preoccupazione moderna per le vittime.N la Cina dei mandarini, n il Giappone dei samurai, n le Indie, n lecivilt precolombiane, n la Grecia, n la Roma della repubblica o dell'Imperosi curavano minimamente delle vittime che, con mano generosa, sacrificavano ailoro di, all'onore della patria, all'ambizione di grandi o piccoliconquistatori.[111] Ripeto: non che non vi siano state e non vi siano ricadute, anchegravissime, orrende, nella storia attuale, ma appunto - dopo il Golgota, ilmacello di Dio da parte dei poteri di questo mondo - il loro volto demoniaco stato smascherato e la contraddizione con gli enunciati umanisti (e con ogniforma di moralit) sar sempre stridente: Ormai per sfuggire davvero alcristianesimo, il nostro mondo dovrebbe rinunciare del tutto alla sensibilitper le vittime ed appunto quello che Nietzsche e il nazismo avevano compreso.[112] In questo senso si realizza sotto i nostri occhi, anche storicamente,l'affermazione di Ges: Io ho vinto il mondo (Gv. 16,33). Dichiarazioneche poteva sembrare davvero molto velleitaria, folle, da povero illuso, quandola pronunci, cio alla vigilia del suo massacro, oltretutto annunciandopersecuzioni anche ai suoi. Eppure, proprio attraverso quella sua croce, Gesha vinto il mondo, ha vinto i forti e i potenti esaltati da Nietzsche. Hadavvero sbaragliato i poteri di questo mondo, paradosso supremo, con la suasconfitta. Accettando volontariamente il sacrificio di s. Racconta RobertHugh Benson: Il Venerd Santo, sotto le rovine del Palatino, andai allachiesa di San Toto e ascoltai quel versetto: "Se liberi costui non sei amicodi Cesare" (Gv. 19,12). Oggi "costui" il Re mentre Cesare non nulla.[113]

    \-\* Gandhi, la Ginzburg e il crocifissoInfatti, storicamente, Ges rimane. I poteri mondani passano. Tutto ci che dibuono, di umano, di vero stato detto o fatto nella storia umana, in questiventi secoli, porta l'impronta o l'evocazione di lui. Non un'affermazione difede, ma una constatazione storica. Che pot fare, per esempio, anche ElioVittorini sul Politecnico, quindi non certo un clericale: Come cultura,Cristo non meno importante di ci che come fede o vita dei fedeli. Nulladi quanto gli uomini hanno detto di nuovo o concreto o anche solo utile, dopodi lui, stato detto in contrasto con lui. [114] E ogni volta che si vorr

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtdifendere l'uomo, si trover legittimit e forza evocando Ges. Perfino quando- fra Ottocento e Novecento - nasceranno i primi movimenti socialisti: il loroslancio umanitario, il grido dei miseri e degli sfruttati pronuncia il suonome. Ignazio Silone, nel romanzo Uscita di sicurezza, descrivendo la sededella lega dei contadini, dentro una baracca per terremotati, dice: Affissoin una parete c'era un quadro che raffigurava Cristo Redentore, avvolto in unlungo camice rosso e sormontato dalla scritta: "Beati gli assetati digiustizia!".Nel 1988 scoppi in Italia una polemica sulla presenza del crocifissonelle aule scolastiche. Soprattutto da Sinistra - per motivi ideologici epolitici - arrivavano contestazioni e richieste di cancellazione di quelsegno. Fu Natalia Ginzburg, scrittrice di sinistra e di origini ebraiche, aopporsi sull"Unit (del 22 marzo) con un articolo dal titolo Non toglietequel crocifisso. Scrisse fra l'altro: Il crocifisso non genera nessunadiscriminazione.Tace. E" l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso peril mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. Larivoluzionecristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiatoil mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopoCristo". O vogliamo forse smettere di dire cos? Il crocifisso il segno deldolore umano. La corona di spine, ichiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima almonte, il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni chediano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso faparte della storia del mondo. Per i cattolici, Ges Cristo il figlio di Dio.Per i non cattolici, pu essere semplicemente l'immagine di uno che statovenduto, tradito, martoriato ed morto sulla croce per amore di Dio e delprossimo. Chi ateo, cancella l'idea di Dio ma conserva l'idea del prossimo.Si dir che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propriafede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri dellescuole non c' immagine. E" vero,ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perchprima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratellitutti, ricchi e poveri, credenti enon credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui avevadetto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietfra gli uomini. Ges Cristo ha portato la croce. A tutti noi accaduto oaccade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura. A questa sventuradiamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici, perch troppo fortee da troppi secoli impressa l'idea della croce nel nostro pensiero. Alcuneparole di Cristo, le pensiamo sempre, e possiamo essere laici, atei o quelloche si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto"ama il prossimo come te stesso". Erano parole gi scritte nell'AnticoTestamento,ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono lachiave di tutto. [...] Il crocifisso fa parte della storia del mondo. Unaccanito anticlericale come Renan riconosceva che strappare il nome di Gesdal mondo sarebbe come scuoterlo dalle fondamenta. [115] E non solo nelleterre tradizionalmente cristiane. Consideriamo la situazione odierna, dopoduemila anni: non solo vi sono nel mondo due miliardi di cristiani su seimiliardi di abitanti (quindi due miliardi di persone che lo adorano come ilFiglio di Dio fatto uomo), ma il fascino della su persona dilaga anche nelresto dell'umanit. Ai quattro angoli del pianeta, in qualunque civilt, aqualsiasi religione si appartenga, Ges fa breccia nei cuori. Consideriamo ilcontinente indiano e il suo miglior simbolo moderno, il Mahatma Gandhi, unadelle personalit pi suggestive del Novecento. Sebbene induista rimasefortementeimpressionato dalla figura di Ges. Un giorno rivel: E" il Sermonedella montagna che mi ha fatto amare Ges [...]. E" il Sermone della Montagnache mi ha rivelato il valore della resistenza. Io fui colmo di gioia leggendo:"Amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano". [116] Dunquela straordinaria vicenda biografica di Gandhi deve tantissimo all'incontro conla figura di Ges, cos come l'evoluzione dell'induismo dalla disumana dottrinadelle caste all'emancipazione (almeno giuridica) dei dalit. [117] Siracconta che sulla parete di fango della sua capanna era appesa una stampa inbianco e nero con l'immagine del Cristo e la scritta: "Egli la nostrapace". [118] Nel dicembre 1931, in visita a Roma, Gandhi fu portato a visitare

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  • Antonio Socci - Indagine su Ges.txtla Cappella Sistina e si sofferm a lungo davanti al crocifisso del XVsecolo che sta sopra l'altare. Dopo molto tempo sussurr: Non si pu fare ameno di commuoversi fino alle lacrime. [119] Il Mahatma arriv a dichiarare:Io dico agli ind che la loro vita sar imperfetta se non studiano con rispettola vita di Ges. [120] Se prendiamo una grande personalit del mondobuddista, il Dalai Lama, sentiamo parole egualmente ammirate: Nell'entrare incontatto con Ges Cristo, che ha influito spiritualmente su milioni di persone,emancipandole e liberandole dalla sofferenza come dimostra chiaramente lasua biografia, un buddhista, che cerca rifugio soprattutto nel Buddha,proverebbeil sentimento di profondo rispetto riservato agli esseri pienamenteilluminati o ai bodhisattva. E ancora: In quanto buddhista, il mioatteggiamentonei confronti di Ges Cristo questo: era un essere pienamente illuminato,oppure un bodhisattva con un altissimo livello di realizzazione spirituale.[121]

    \-\* Nel Corano e non soloconsideriamo il mondo islamico, che sulla terra ha oggi circa un miliardo emezzo di fedeli. La figura di Ges venerata anche fra di loro. Nel Corano sene parla come di un uomo sublime (anche se pare totalmente astratto dallastoria: il Corano nega la sua morte in croce perch Dio non pu permettere lasconfitta di un suo profeta). E" menzionato in 15 sure su 114 per un totale di93 versetti: considerato u