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Antonio Golini e Cristiano Marini, La città nell’era neo-industriale: il ruolo dell’innovazione - I cambiamenti socio-economici, IRME 2005, Pisa, 14 giugno 2005 LA CITTÀ NELL’EPOCA NEO-INDUSTRIALE: IL RUOLO DELL’INNOVAZIONE Pisa, 14 giugno 2005 I CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI di Antonio Golini e Cristiano Marini Università di Roma “La Sapienza” Dipartimento di Scienze demografiche [email protected] ; [email protected]

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Page 1: Antonio Golini e Cristiano Marini, La città nellera neo-industriale: il ruolo dellinnovazione - I cambiamenti socio-economici, IRME 2005, Pisa, 14 giugno

Antonio Golini e Cristiano Marini, La città nell’era neo-industriale: il ruolo dell’innovazione - I cambiamenti socio-economici, IRME 2005, Pisa, 14 giugno 2005

LA CITTÀ NELL’EPOCA NEO-INDUSTRIALE:

IL RUOLO DELL’INNOVAZIONE Pisa, 14 giugno 2005

I CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI

di

Antonio Golini e Cristiano Marini Università di Roma “La Sapienza” Dipartimento di Scienze demografiche

[email protected]; [email protected]

Page 2: Antonio Golini e Cristiano Marini, La città nellera neo-industriale: il ruolo dellinnovazione - I cambiamenti socio-economici, IRME 2005, Pisa, 14 giugno

2Antonio Golini e Cristiano Marini, La città nell’era neo-industriale: il ruolo dell’innovazione - I cambiamenti socio-economici, IRME 2005, Pisa, 14 giugno 2005

SOMMARIO

1. AUMENTA STRAORDINARIAMENTE LA MOBILITÀ E LA INFORMALITÀ NELLA VITA DELLE PERSONE

2. AUMENTA LA DELOCALIZZAZIONE DELLE PERSONE E DEL LAVORO

3. SI DILATA ENORMEMENTE IL CONFINE DELLA CITTÀ CHE ASSUME SEMPRE PIÙ SPESSO LA DIMENSIONE DI REGIONE URBANA. NASCONO CITTÀ TRANS-REGIONALI E CITTÀ TRANS-FRONTALIERE

4. SI TRASFORMA LA POPOLAZIONE DELLE CITTÀ E DELLE REGIONI URBANE; DIMINUISCE LA CONOSCENZA CHE SE NE HA.

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1. AUMENTA STRAORDINARIAMENTE LA MOBILITÀ E LA INFORMALITÀ NELLA VITA DELLE PERSONE

1.1. non più una famiglia nella vita, ma più famiglie lungo le quali si vive il proprio ciclo di vita;

1.2. non più un lavoro nella vita, ma più lavori, in senso diacronico e sincronico, nel proprio ciclo di vita;

1.3. non più un solo luogo di vita, ma più luoghi nel ciclo giornaliero, settimanale, annuale e nel proprio ciclo di vita. Aumentano smisuratamente le traiettorie che gli individui tracciano sul territorio;

1.4. un paradosso: aumentano smisuratamente la capacità, la velocità e la economicità dei trasporti , che fanno però aumentare smisuratamente la fragilità delle strutture e delle organizzazioni provocando in molti casi lentezza, congestione e alti costi indiretti

1.5. non più una continua e completa formalizzazione giuridica e amministrativa degli eventi della vita e quindi, fra l’altro, crisi della statistica che si basa principalmente sulla formalizzazione degli eventi

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2. AUMENTA LA DELOCALIZZAZIONE DELLE PERSONE E DEL LAVORO

2.1. un paradosso: le persone sono sempre più facilmente raggiungibili dovunque, ma non necessariamente se ne conosce sempre la localizzazione

2.2 un numero crescente di lavori nei servizi immateriali non è più ancorato necessariamente a un luogo fisico, può essere svolto quasi dappertutto. Non c’è più distinzione netta fra i tempi del lavoro, i tempi “fisiologici” e il tempo libero; in molti casi questo determina un aumento delle ore di lavoro

I cellulari di terza generazione e i computer portatili con accesso ad internet wireless, oltre che altra tecnologia, favoriscono una maggiore mobilità territoriale e confondono l’attribuzione territoriale della prestazione lavorativa e del suo valore aggiunto. Una tendenza che tende a crescere.

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3. SI DILATA ENORMEMENTE IL CONFINE DELLA CITTÀ CHE ASSUME SEMPRE PIÙ SPESSO LA DIMENSIONE DI REGIONE URBANA

Si registra una crescita urbana diffusa e differenziata: lenta o negativa nei grandi centri urbani; positiva, e anche sostenuta, nei comuni che sul centro urbano comunque gravitano

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4. SI TRASFORMA LA POPOLAZIONE DELLE CITTÀ E DELLE REGIONI URBANE E DIMINUISCE LA CONOSCENZA CHE SE NE HA.

IN RELAZIONE AI DATI UFFICIALI NECESSARIAMENTE LACUNOSI E IMPRECISI SI POSSONO METTERE IN EVIDENZA:

4.1 una modificazione profonda della struttura per età della popolazione: anziani e vecchi concentrati nei centri storici; bambini e ragazzi concentrati nelle aree periferiche

4.2 una modificazione profonda della struttura delle famiglie

4.3 una crescente popolazione straniera

4.4 nuove forme socio-demografiche: pendolari della famiglia

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IL PUNTO DI PARTENZA

1. aumenta straordinariamente la mobilità e la informalità nella vita delle persone

2. aumenta la delocalizzazione delle persone e del lavoro

3. si dilata enormemente il confine della città che assume sempre più spesso la dimensione di regione urbana. Nascono città trans-regionali e città trans-frontaliere

4. si trasforma la popolazione delle città e delle regioni urbane

Di fronte a tale crescente complessità:

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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE• AUMENTANO LE RELAZIONI ECONOMICHE, CULTURALI,

AMMINISTRATIVE TRA LA CITTA’ CENTRALE E LE CITTA’, PIU’ O MENO PICCOLE, CHE SU DI ESSA GRAVITANO, MA

• RESTANO IMMUTABILI, O QUASI, LE DEFINIZIONI E LE ATTRIBUZIONI GIURIDICO-AMMINISTRATIVE DEI SINGOLI COMUNI. NON SI ATTUA LA NORMA ORDINARIA E FINANCHE LA NORMA COSTITUZIONALE PER LA INDIVIDUAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELLE CITTA’ METROPOLITANE, DONDE UNA

• CONTINUA DEVASTAZIONE DEL TERRITORIO E PENALIZZAZIONE DEI CITTADINI, E INOLTRE

• AUMENTANO LE DIFFICOLTA’ CONOSCITIVE DI UNA POPOLAZIONE COSI’ MOBILE E DI TERRITORI COSI’ ESTESI

IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE, AUMENTANO LE DIFFICOLTA’ DI GESTIONE DELLA CITTA’, ANCHE PER EFFETTO DI UNA INADEGUATA E PARADOSSALE - NELL’ERA DEL SAPERE E DELLA INNOVAZIONE - CONOSCENZA DEL SUO TERRITORIO, DEI SUOI ABITANTI E DEI SUOI UTILIZZATORI

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Persone residenti che nei dodici mesi precedenti il censimento 2001 hanno vissuto in una dimora diversa da quella abituale fino a 90

giorni e più di 90 giorni (v.a. e % sul totale della popolazione residente)

Fonte: ISTAT, Censimento 2001

v.a % v.a %

Italia Nord-Occidentale 731.001 4,9 1.055.058 7,1Italia Nord-Orientale 520.999 4,9 761.919 7,2Italia Centrale 461.566 4,2 817.376 7,5Italia Meridionale 424.565 3,1 936.056 6,7Italia Insulare 251.736 3,8 502.425 7,6

Italia 2.389.867 4,2 4.072.834 7,1

AREA GEOGRAFICAfino a 90 giorni più di 90 giorni

HA VISSUTO IN UNA DIMORA DIVERSA DA QUELLA ABITUALE

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Variazione percentuale della popolazione 1991-2001

Fonte: ISTAT, Censimento 2001

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Percentuale di popolazione residente con 75 anni e più nel 2001

Percentuale di popolazione residente con meno di 5 anni nel 2001

Fonte: ISTAT, Censimento 2001

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Percentuale di coppie con figli nel 2001

Percentuale di nuclei familiari ricostituiti nel 2001

Fonte: ISTAT, Censimento 2001

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Fonte: ISTAT, Censimenti 1991 e 2001

Percentuale di popolazione straniera residente

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LUOGO DI DESTINAZIONEv.a. % v.a. %

stesso comune di dimora abituale 7.222.486 74,5 9.856.712 57,7altro comune della stessa provincia 2.061.123 21,3 5.998.285 35,1altra provincia della stessa regione 340.982 3,5 969.764 5,7province di altre regioni 69.607 0,7 198.051 1,2estero 3.206 0,0 44.145 0,3

totale 9.697.404 100,0 17.066.957 100,0

studio lavoroMOTIVO DELLO SPOSTAMENTO

Popolazione residente che si sposta giornalmente per motivo e luogo di destinazione (%). Italia, 2001

Fonte: ISTAT, Censimenti 1991 e 2001

Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione (%). Italia, 1991 e 2001

LUOGO DI DESTINAZIONEv.a. % v.a. %

stesso comune di dimora abituale 18.803.356 68,3 17.079.198 63,8altro comune 8.736.855 31,7 9.685.173 36,2stessa provincia 8.059.408 30,1altra provincia, stessa regione 1.310.746 4,9altra regione o estero 315.009 1,2

totale 27.540.211 100,0 26.764.371 100,0

1991 2001

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Popolazione residente che si sposta per mezzo utilizzato (%). Italia, 1991 e 2001

Fonte: ISTAT, Censimenti 1991 e 2001

mezzo utilizzato 1991 2001

treno, tram, metropolitana 5,8 4,1autobus 15,8 12,3auto privata 47,8 58,7ciclomotori 3,7 4,7bicicletta 3,7 2,9altro mezzo 0,4 0,4a piedi 22,8 16,9

totale 100,0 100,0

anno

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Popolazione residente che si sposta giornalmente all’interno, in entrata e in uscita nei comuni italiani di maggiore dimensione demografica e che si sposta per tempo impiegato e per mezzo utilizzato

Fonte: ISTAT, Censimento 2001

COMUNEv.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Roma 797.986 65,7 216.648 17,8 199.574 16,5 1.214.208 100,0Milano 437.369 72,1 103.730 17,1 65.921 10,8 607.020 100,0Napoli 282.313 77,3 50.874 14,0 31.796 8,7 364.983 100,0

totale aree metropolitane 3.074.209 75,8 569.531 14,0 414.738 10,2 4.058.478 100,0

totale

TEMPO IMPIEGATO IN MINUTI

fino a 30 da 31 a 45 oltre 46

COMUNEv.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Roma 116.272 9,6 173.437 14,3 595.898 49,0 141.623 11,7 4.163 0,3 182.815 15,1 1.214.208 100,0Milano 128.490 21,2 67.456 11,1 233.019 38,4 38.405 6,3 18.570 3,1 121.080 19,9 607.020 100,0Napoli 22.612 6,2 74.714 20,5 120.517 33,0 22.684 6,2 2.549 0,7 121.907 33,4 364.983 100,0

totale aree metropolitane 338.850 4,1 613.948 12,3 1.816.854 58,7 400.327 4,7 83.079 3,3 805.420 16,9 4.058.478 100,0

altro mezzo a piedi totale

MEZZO UTILIZZATO

ciclomotoritreno, tram, metro autobus auto privata

COMUNEv.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Roma 1.489.199 100,0 1.228.538 82,5 214.352 14,4 46.309 3,1 168.043 11,3Milano 1.066.653 100,0 542.571 50,9 436.097 40,9 87.985 8,2 348.112 32,7Napoli 570.761 100,0 350.282 61,5 183.804 32,3 36.675 6,2 147.129 26,1

totale

SPOSTAMENTI

entrata-uscitaall'interno in entrata in uscita

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Persone residenti che nei dodici mesi precedenti il censimento 2001 hanno vissuto in una dimora diversa da quella abituale (per motivi

diversi da precedente dimora abituale) per più di 90 giorni per luogo e motivo (v.a. e %)

Fonte: ISTAT, Censimento 2001

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

lavoro 789.406 100,0 95.518 12,1 569.951 72,2 123.937 15,7studio 441.100 100,0 24.261 5,5 373.171 84,6 43.669 9,9presenza di familiari 890.301 100,0 343.656 38,6 449.602 50,5 97.043 10,9vacanza 334.502 100,0 43.485 13 271.281 81,1 19.736 5,9altro 693.970 100,0 271.342 39,1 373.356 53,8 49.272 7,1

totale 3.149.279 100,0 777.872 24,7 2.037.584 64,7 333.824 10,6

motivo uso dimora diversa da quella abituale

stesso comune di dimora abituale

totalealtro comune

italianoall'estero

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Persone di 20-34 anni (%) che vivono con una certa regolarità in un luogo diverso dalla loro abitazione per area territoriale e

ripartizione, 2002-03

Fonte: ISTAT, Indagine multiscopo

ripartizione %

Italia Nord-Occidentale 6,7Italia Nord-Orientale 8,8Italia Centrale 8,2Italia Meridionale 10,5Italia Insulare 13,3

Italia 9,2

area territoriale %

comune centro dell'area metropolitana 4,8periferia dell'area metropolitana 7,1fino a 2.000 abitanti 14,2da 2.001 a 10.000 abitanti 10,0da 10.001 a 50.000 abitanti 10,250.001 abitanti e più 10,2