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Anno scolastico 2007 – 2008 I.C. FANELLI MARINI CLASSE 2 B La domanda più frequente che fanno i genitori è: " MIO FIGLIO HA MANGIATO?" Ma la cosa più importante di cui si dovrebbero preoccupare è il CHE COSA MANGIA il proprio bambino Progetto Comunicazione ed Educazione Alimentare Dimmi cosa mangi … e ti dirò chi sei…

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Anno scolastico 2007 – 2008 I.C. FANELLI MARINICLASSE 2 B

La domanda più frequente che fanno i genitori è:" MIO FIGLIO HA MANGIATO?" Ma la cosa più importante di cui si dovrebbero preoccupare è il CHE COSA MANGIA il proprio bambino

Progetto Comunicazione

ed Educazione Alimentare

Dimmi cosa mangi …

e ti dirò chi sei…

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Anoressia e bulimia nervosa sono diventati, nell’ultimo ventennio, una vera e propria emergenza di salute mentale. Se i disordini alimentari non sono trattati in tempi adeguati,possono diventare una condizione permanente che possono portare alla morte.Oltre all’anoressia e alla bulimia, esiste anche un genere di disordine alimentare non definito.

Alcuni soggetti, ad esempio, iniziano con una forma di anoressia, ma poi, incapaci di mantenere il basso peso, scivolano verso comportamenti bulimici.Sono malattie complesse che richiedono un trattamento della sua natura psichica..

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L’obiettivo è quello di portare il paziente a adottare soluzioni di gestione dei propri stress emotivi per recuperare un comportamento equilibrato.

Tra le ragioni che portano lo sviluppo di comportamenti anoressici e bulimici si evidenziano, oltre a una componente di familiarità, l’influenza negativa da parte di altri componenti familiari e sociali. Per alcune persone, si tratta di una tendenza autodistruttiva che le porta ad alterare il proprio comportamento alimentare.

L’anoressia e la bulimia, però, possono anche dipendere dal fatto che l’individuo subisca situazioni particolarmente traumatiche, come ad esempio violenze sessuali, drammi familiari, difficoltà ad essere accettati socialmente e nella propria famiglia.Gli effetti dei disordini alimentari, sia sotto il profilo fisico che quello psicologico, comportano ulcere intestinali e danni permanenti dell’apparato digerente.

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Una persona diventa anoressica quando, riducendo o interrompendo la propria consueta alimentazione, scende sotto l’85% del peso normale per la propria età, sesso e altezza. L’anoressia è conseguente al rifiuto ad assumere cibo, determinato da una paura di acquistare peso anche quando si è sottopeso.

Il corpo viene percepito e vissuto in modo alterato, con un eccesso di attenzione alla forma e con il rifiuto frequente ad ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso.

La patologia si manifesta in due modi:-con restrizioni,determinata dalla riduzione costante della quantità di alimenti ingeriti.-con abbuffate e successiva eliminazione.Nei bambini, è più comune che l’anoressia si manifesta attraverso altri sintomi, come la nausea e il sentimento di non fame.

Anoressia nervosa

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Le caratteristiche tipiche del comportamento bulimico sono:- ingestione di una quantità eccessiva di cibo, in un arco di tempo molto stretto.- la sensazione di non poter smettere di mangiare e di non poter controllare il proprio comportamento.- l’abbuffata è preceduta e seguita da uno stress emotivo molto forte.

Bulimia nervosa

La persona bulimica si sente in colpa e tende a punirsi vomitando, ingerendo pillole diuretiche e lassativi.A lungo andare, un soggetto bulimico entra in una fase di depressione e cerca di occultare il proprio comportamento anche se la propria forma e apparenza fisica finiscono con il diventare una ossessione permanente. Una persona bulimica può essere di peso normale, sottopeso, o soprappeso, quindi si mimetizza molto facilmente.

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Per molti anni, i DCA ( Disturbi del Comportamento Alimentari) sono stati considerati da molti ricercatori come l’espressione di una patologia che nasceva nel nucleo familiare.Infatti è stato dimostrato che i DCA sono patologie a causalità multipla. È tuttavia vero il fatto che in molte famiglie di pazienti affetti da DCA si possono riscontrare alcuni elementi specifici:grandi variabili di difficoltà di comunicazioneincapacità di riconoscere ed esprimerete le emozionielevata preoccupazione per il peso da parte di alcuni membri della famiglia.

Famiglia e DCA

Logo campagna contro i disturbi alimentari

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Generalmente possiamo dire che una famiglia predispone un individuo a soffrire di disturbi emotivi e di DCA se non riesce a trasmettere un sano sentimento di sé che comprenda:una immagine distinta del proprio corpouna consapevolezza del proprio funzionamento mentalechiarezza dei confini tra sé ed il mondo esternostrategie di adattamento efficaci dei propri sentimenti e desideriun discreto sentimento di autostimaun buon senso di identità personaleun sentimento di coerenza interiore

Una persona che non abbia accesso a queste risorse, troverà difficile sviluppare adeguatamente i suoi talenti.

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Moltissimi studi hanno dimostrato che i DCA sono patologie a fortissima determinante culturale. Non a caso i DCA costituiscono un’emergenza epidemiologica nei paesi industrializzati (dove il 4/5% delle ragazze in età compresa tra i 15 ed i 35 anni ne soffre), mentre sono pressoché sconosciuti in Cina, nel sub-continente indiano, in Africa, in Oceania, in molti stati arabi.Tuttavia una ragazza cresciuta in questo tipo di culture che si trasferisce può rischiare di sviluppare un DCA.

Contesto culturale e DCA

Il peso medio della popolazione dei paesi occidentali è andato aumentando negli ultimi 40 anni, mentre il peso medio dei suoi modelli ideali è andato costantemente diminuendo. Questo ci fa capire perché, oggi ci sono tanti DCA, mentre negli anni ‘60 queste patologie erano una rarità.

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Anoressia BulimiaRivolgersi ad un centro specializzato, in grado di offrire assistenza medica completaCi vuole un lavoro di psicoterapia in progetto di sostegno.Se la situazione è grave, serve il ricovero

Gli individui devono recuperare la propria immagine, seguiti da medici specializzati.controllare in modo non ossessivo cosa si mangia e come si mangiaCreare un clima sereno e non colpevolizzante

Come affrontare il problema

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In classe abbiamo fatto un giornale alimentare per una settimana e abbiamo notato che la maggior parte della classe mangia: -a colazione latte e cereali,-a merenda pizza, patatine, panini e merendine,-a pranzo pasta al sugo-a merenda gelato, panino con la nutella,-a cena carne, pesce,-nel dopo cena cioccolatini, biscotti ecc.-Da questa indagine è risultato che la maggior parte di noi mangia poco le minestre e le verdure. I legumi non sono molto amati così come la frutta.

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L’indagine della 2BE’ stata svolta un’indagine sulle abitudini alimentari degli alunni della 2B raccogliendo i dati per tre giorni consecutivi. I dati sono stati poi elaborati. E’ stata calcolata la moda e la percentuale del consumo degli alimenti su un totale di 36 valori (12 alunni per 3 giorni). I risultati sono riportati nei grafici acclusi. La moda ad ogni pasto è risultata la seguente:

Pasto Moda

Colazione Latte

Merenda Panino

Pranzo Pasta

Merenda Dolce

Cena Carne/verdura

ConclusioniI ragazzi a colazione consumano soprattutto latte (99%) e cereali (50%); alla merenda del mattino consumano di preferenza un panino (52%) o una merendina (30%); a pranzo mangiano quasi tutti pasta (81%) e affettati (42%); alla merenda pomeridiana consumano di preferenza un panino(38%) o un dolce(44%); a cena mangiano verdura(50%) e carne o pesce(50%). Dalla ricerca effettuata risulta che i ragazzi mangiano, comunque, poca frutta (25%).

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La dieta mediterranea è il nome che definisce l’alimentazione dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Italia,Grecia,Francia,Spagna,Africa del Nord).È stato dimostrato da numerose ricerche, che l’alimentazione mediterranea è la migliore per conservare la salute e per diminuire le “malattie da benessere ”(trombosi,arterioscleriosi,infarto,diabete,ipertensione,obesità).

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Alcune regole della dieta mediterranea:

Preferire il pane ancor meglio se integrale,,evitando pani industriali e a lunga conservazione.

Consumare la pasta come primo piatto: 80 g di pasta , infatti,forniscono solo 285 calorie. Evitare di condirla con troppi grassi, come burro e margarina, dando preferenza al sugo di pomodoro e all’olio d’oliva.

Tra i grassi preferire quelli vegetali, e tra quelli, sicuramente l’olio d’oliva, utile anche per le fritture.

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Ricorrere alla carne alternativa a quella bovina (pollo,coniglio,tacchino)

Consumare soprattutto pesce azzurro (sarde, alici tonno), tipico del Mediterraneo e di basso costo.

Alternare prodotti ortofrutticoli ricchi di vitamina A (carote, zucche,radicchio verde,albicocche,meloni) con quelli ricchi di vitamina C (agrumi,fragole,pomodori,peperoni, broccoletti, spinaci) cuocendoli nella minore quantità di acqua possibile.

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SEMI DI SEDANO

Dal sapore amarognolo, si abbinano a piatti a base di uova ed alle insalate

PEPERONCINO ROSSO

Potere seccare i peperoncini maturi, si conserveranno a lungo; la polvere in commercio spesso contiene altre spezie

PEPE DI CAYENNA

Viene venduto macinato; da usare con estrema cautela

PEPE

E' certamente la spezia più conosciuta e diffusa; viene consumata sia fresca (pepe verde) che secca. I semi acerbi sono di colore più chiaro (pepe bianco) e sono aromatici e non molto piccanti.Maturo assume una colorazione bruna (pepe nero), un sapore più deciso, piccante e meno profumato

LA DISPENSA DELLE SPEZIE

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NOCE MOSCATA

Acquistatela intera e grattugiatela solo al momento dell'uso

SEMI DI PAPAVERO

I semi bianchi sono un possibile ingrediente del curry.Il seme azzurro è invece molto usato in pasticceria e per la preparazione di numerose varietà di pane

SEMI DI SENAPE

Usati per la preparazione di salse e conserve (celeberrima la Mostarda di Cremona)

SEMI DI FINOCCHIO

I semi di anice possono essere sostituiti dai semi di finocchio e dai semi di aneto. Usati anche nella preparazione di verdure sott'olio

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CHIODI DI GAROFANO

Sono i germogli di un albero sempreverde, utilizzati per piatti al curry, carni tritare e stufate, piatti alla frutta; essenziale nella preparazione del vin brulé

ZAFFERANO

La spezia più costosa, ottenuta dai pistilli di alcune varietà di crocus, è venduta sia in polvere (facile da adulterare) sia in filamenti; prima di utilizzarlo (con parsimonia) sciogliete la polvere o immergete i pistilli in poca acqua tiepida, aiuterà a liberare l'aroma.

CURCUMA

Per accentuare la colorazione lo zafferano può essere abbinato ad un poco di curcuma, commercializzata sempre macinata ed utilizzata nella cucina medio orientale soprattutto come colorante

CORIANDOLO

Molto aromatico, è fondamentale nella cucina orientale e araba

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CUMINO

Spezia dal profumo penetrante in miscele a base di curry, viene spesso combinato con il coriandolo.

ZENZERO

La radice di zenzero fresca è soda e succosa, e va sbucciata prima dell'uso. Può essere affettata, tritata o grattugiata. Molto usato nella cucina orientale, lo zenzero è presente anche in numerosi piatti della cucina italiana. Fuori stagione è possibile utilizzarlo anche in polvere.

CANNELLA

Disponibile sia in rotoli di corteccia che in polvere, è utilizzata sia per aromatizzare bevande e dolci sia in numerosi piatti agrodolci.

VANIGLIA

Frutto di una pianta messicana della famiglia delle orchidee, è venduta in "stecche" (baccelli). Usata per aromatizzare creme, cioccolato, budini ecc. Dall'aroma molto intenso, si conserva accuratamente chiusa in un vaso di vetro per non "inquinare" tutte le altre spezie.

GINEPRO

Tipico arbusto di montagna, ne vengono utilizzate le bacche dal sapore intenso e resinoso. Aggiungono un tocco di leggerezza a piatti untuosi o pesanti, soprattutto a base di carni stufate e di cavolo

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“Pochi mesi dopo la grande crisi, ebbi la gioia di veder formarsi nuovamente la fila delle carovane in riva all'Oriente; le oasi si

ripopolavano di mercanti che commentavano le notizie alla luce dei bivacchi, e che ogni mattina , insieme alle loro merci , starei per dire

caricavano, per trasportarle in paesi sconosciuti, parole, pensieri, costumi intimamente nostri, che a poco a poco avrebbero dilagato nel mondo in modo più sicuro che non le legioni in marcia. La circolazione dell'oro , il passaggio delle idee, sottile come quello del sangue nelle

arterie, riprendeva nel grande corpo del mondo: ricominciava a battere il polso della terra”

(Yourcenar M., Memorie di Adriano, Einaudi, 1981: 94)

La via delle spezie tra Oriente e Occidente

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Cannella, zenzero, pepe nero e bianco,queste e molte altre spezie provenienti dal lontano Oriente vennero considerate merci preziose ed il loro possesso sinonimo di lusso .Non a caso il termine stesso "spezie" deriva dal latino species. Il loro valore economico derivava certamente anche dallo loro relativa rarità, provenendo da luoghi lontani e avvolti nella leggenda.

La rotta delle Spezie era la via marittima dall‘ Europa all’India e oltre, fino alle Isole delle Spezie ( le Molucche). La rotta venne aperta tra il XV e il XVI secolo da esploratori portoghesi.L'apertura della rotta delle spezie, in parte ottenuta con l'uso della forza militare, rappresenta il punto di partenza dell'espansione europea nel mondo e del colonialismo.

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L’Europa importò dal Nuovo Mondo molti vegetali che erano sconosciuti nell’alimentazione degli Europei e che oggi, invece, consumiamo abitualmente. Il mais era il cereale su cui si fondava l’alimentazione della popolazione centro americana. Questa pianta fu portata in Spagna da Colombo, ma solo verso la fine del ‘500 fu trapiantata nelle campagne europee.

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Poiché il mais dava una buona resa e non necessitava di molte cure, tra il XVI e il XVII sec. divenne l’ alimento di base dei contadini, soprattutto nell’Italia settentrionale.

La patata fu scoperta da uno spagnolo nel 1518, ma si affermò solo nel corso del ‘700. Inizialmente, infatti, fu giudicato un cibo malsano e poco nutriente.

Molti altri vegetali furono portati in Europa dall’America: tra questi il pomodoro,il cacao e il tabacco

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Colombo nel suo giornale di viaggio, ricorda di aver incontrato indigeni con “un tizzone in mano “. Presto l’uso del tabacco

divenne oggetto di discussioni fra gli studiosi

e si diffuse in Europa come una moda.

Il cacao era coltivato nell’area messicana quando vi arrivò Cortès. Era usato per fare un’originale bevanda. Presso gli Atzechi e i Maya le fave di cacao erano usate come moneta.

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In Europa il cacao e la cioccolata suscitarono moltissima curiosità: si aprirono discussioni e si scrissero addirittura libri sull’ argomento. Furono gli spagnoli ad introdurre l’uso del cacao.

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Oggi sempre più etichette dei prodotti alimentari contengono informazioni nutrizionali e sulla salute che forniscono utili indicazioni sugli alimenti che acquistiamo. Capire il contributo che i diversi alimenti danno alla nostra salute e al nostro benessere può risultare utile, anche nella scelta di una dieta più bilanciata.

Fatta eccezione per alcuni casi,per legge tutti gli alimenti confezionati devono recare le seguenti informazioni:denominazione di vendita del prodotto•nome e indirizzo del produttore o del confezionatore•quantitativo netto espresso in peso o in volume•elenchi degli ingredienti•elenco degli additivi•termine ultimo di conservazione•istruzione per l’uso •modalità di conservazione•sede dello stabilimento•peso netto sgocciolato

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• il nome di vendita del prodotto era Carrefour, • l’indirizzo del produttore era via Emilia Ponente,4,• il peso netto era 700 ml, • gli elenchi degli ingredienti erano:acqua,(21,5 %)succo

d’arancia,succo di limone(5,5 ),sciroppo di glucosio da frumento,succo di carota(3 %),aromi,acidificante:acido citrico,vitamina C,vitamina E,stabilizzante:pectina, provitamina A (beta-carotene).

• Gli additivi erano succo d’arancia,succo di limone e succo di carota.• Il prodotto era da consumarsi entro il 14|07|2008.

Queste informazioni le possiamo osservare su ogni prodotto infatti noi ne abbiamo avuto la prova prendendo un’etichetta e c’erano tutte.In classe abbiamo preso in considerazione un’etichetta di un succo ddi frutta ACE,e aveva tutte le informazioni che servivano per formare un ‘etichetta:

Lettore ottico di codici a barre

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CODICE A BARRE

Nelle istruzioni per l’uso c’ era scritto che dopo aver aperto la confezione bisognava conservarla nel frigorifero per 2 o 3 giorni e bisognava agitarla prima dell’uso. Infine c’era riportato la sede dello stabilimento di confezionamento che è a Faenza.

Oltre tutte le informazioni da seguire,il codice a barre fa sempre parte di un’ etichetta.Il codice a barre rappresenta una sorta di marchio di identificazione del prodotto, che può essere riconosciuto da un computer.Le prime due cifre definiscono la nazionalità del produttore, le successive cinque cifre consentono di identificare l’azienda produttrice, invece gli altri cinque numeri rappresentano il prodotto e rimane soltanto l’ultima cifra che è una sorta di controllo sull’accuratezza della sequenza numerica.

Scanner per Codice a barre

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COME APPARECCHIARE LA TAVOLA:

La tavola deve essere apparecchiata con cura, rispettando un allineamento perfetto per bicchieri, piatti e posate, ma apparecchiare bene la tavola non è solo un fatto di galateo : infatti sedersi ad una tavola ben imbandita predispone il commensale ad avere un pasto soddisfacente. specialmente in occasione di un pranzo particolare o di una cena importante essendo la prima cosa che si nota.

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Tovaglia e tovaglioli: la scelta della tovaglia non deve essere per niente casuale, deve rispecchiare l'arredo del locale, dei servizi da tavola ma allo stesso tempo anche dell'importanza degli ospiti. La tovaglia deve essere sistemata accuratamente rispettando le dimensioni del tavolo.I tovaglioli devono essere posti a destra del piatto piegati semplicemente a rettangolo o triangolo, una piegatura particolare porterebbe all'utilizzo delle mani sul tovagliolo, gesto non igienico.

La tovaglia deve essere sistemata con cura rispettando le dimensioni del tavolo.I tovaglioli devono essere posti a destra del piatto piegati semplicemente a rettangolo o triangolo.Una piegatura particolare porterebbe all'utilizzo delle mani sul tovagliolo, gesto non igienico.

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Posate: alla destra dei piatti vengono posti coltelli e cucchiaio, le forchette a sinistra, le lame dei coltelli devo essere rivolte verso i piatti. Si dispongono solo le posate per la prima portata, per le successive si dovrà provvedere di volta in volta.

Bicchieri: il numero massimo di bicchieri è di quattro, il primo da sinistra è il bicchiere dell'acqua, segue quello per il vino rosso di dimensioni medie, poi quello per il vino bianco e infine il flute per lo spumante. I bicchieri non devo essere posti in linea ma sfasati su due linee con dietro il flute per lo spumante.

Saliere, olio e aceto: sale e pepe non devono comparire sulla tavola apparecchiata ma devono essere portati solo su richiesta dei commensali, anche olio e aceto non sono necessari sulla tavola.

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I pranzi e le cene importanti richiedono: il sottopiatto (per tutta la durata del pranzo non verrà mai tolto), il piatto piano, la fondina;a destra dei piatti: il coltello (con la lama rivolta verso l'interno) e il cucchiaio;a sinistra dei piatti:una o due forchette (secondo il menù) e il tovagliolo piegato in modo semplice, a rettangolo o a triangolo; (con la lama rivolta verso l’interno);

in alto, sopra il piatto: le posate da dessert (manico della forchettina a sinistra, il coltellino o il cucchiaino con l'impugnatura a destra);sopra le posate di destra: i bicchieri fino ad un massimo di quattro, con questo ordine partendo da sinistra: per l'acqua (grande), per il vino rosso (medio),per il vino bianco.Sopra, l'eventuale bicchiere per il dessert o lo spumante.

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sopra le posate di sinistra: il piattino per il pane, eventuali segnaposti dietro le posate del dessert.Il sale e il pepe negli appositi contenitori o in ciotoline provviste di cucchiaino.Le coppe lavadita, si portano in tavola sul piattino da frutta coperto da un centrino o da un tovagliolino, servono per lavare la punta delle dita, asciugate poi con il tovagliolo.

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La padrona di casa deve: accogliere con il sorriso ogni invitato e tenere anche un pur breve colloquio con tutti gli ospiti;mantenere il sangue freddo e il sorriso, minimizzando ogni "incidente" o "disguido" che dovesse accadere; rianimare conversazioni languenti o tristi e allontanarle da argomenti spinosi o imbarazzanti per altri ospiti;interrompere le discussioni troppo accese, cambiando argomento;fare attenzione che ognuno abbia il bicchiere pieno; non costringere gli invitati a berei fumatori, se non disturbano i commensali, devono avere i portacenere a portata di sigaretta.

Il padrone di casa, oltre ad aiutare la consorte nell'assistere gli ospiti si occupa: della scelta e del servizio dell'aperitivo, dei vini, dei liquori, del servizio dei formaggi e del vino che li accompagna

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La presentazione deve essere fatta possibilmente da una terza persona che si preoccupa di far conoscere le parti.La persona di minor riguardo viene presentata a quella di maggiore importanza.L'uomo alla donna.La persona con la quale si ha maggiore familiarità a quella che si conosce meno. La persona di maggior prestigio a quella di grado superiore.

La giovane alla signora, il giovane alla giovane ecc. La signora risponde con un sorriso, mentre l'uomo si dichiara "molto lieto". Il coniuge viene presentato nel modo più semplice: mia moglie, mio marito, evitando di usare formule ridicole quali: la mia signora; il dottore X, mio marito; la mia metà, la mia padrona ecc. ecc.La persona presentata non deve porgere la mano per prima, ma aspetta"l'accettazione". Guardare negli occhi la persona presentata mentre si porge la mano.L'uomo, se è seduto, si deve alzare. No le signore, a meno che la presentazione sia di una persona anziana.

PRESENTAZIONI

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POSTI A TAVOLAL'assegnazione dei posti: ad un pranzo l'assegnazione dei posti può indicarsi con cartellini che riportanoi nomi dei commensali (se si e' in più di otto).

Solo nei pranzi formali si indicano i titoli delle persone.

I padroni di casa siedono a capotavola e di fronte, quando il numero degli ospiti consente di trovare posto ad un'unica tavola.

Alla loro destra l'ospite più importante e di maggior riguardo, non dimenticando l'alternanza uomo-donna tra tutti i commensali.

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Il padrone di casa avrà alla destra la signora più importante e alla sinistra un'altra signora;la padrona di casa: alla destra l'uomo più importante, alla sinistra un altro ospite.

Se questa disposizione non fosse possibile (ad esempio nel caso di un tavolo rettangolare con otto persone) la padrona di casa siede a capotavola, avendo di fronte l'invitato più importante.

Inoltre "lei" siede dirimpetto alla porta d'ingresso della sala.

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Regola primaria da seguire e' l'alternanza uomo-donna.Nei pranzi di famiglia, presenti i quattro suoceri,

il padrone di casa ha alla destra la suocera, alla sinistra la madre.La padrona di casa: alla destra il suocero, alla sinistra il padre.

Una coppia invita un'altra coppia: le due signore, una di fronte all'altra.La padrona di casa avrà alla sua destra l'invitato, alla sinistra il marito.

Se la tavola e' rettangolare: la padrona di casa e l'invitato siedono dallo stesso lato (lui alla destra di lei), il padrone e l'invitata sull'altro lato (lei alla destra di lui).

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Una coppia invita una persona sola: se donna siede alla destra del padrone di casa; se uomo, alla destra della padrona.

Le signore divise dai rispettivi mariti. Egualmente divisi i grandi amici e i colleghi di lavoro.Gli stranieri trovano posto a fianco di persone che parlano la loro lingua, facilitando in questo modo il loro inserimento nella conversazione.

Monsignore Giovanni Della Casa scrisse Il Galateo nel 1550, manuale per acquisire la buona creanza a tavola

Persone con interessi comuni vanno disposte in prossimità, favorendo in questo modo la loro conversazione. Posti d'onore sono quelli alla destra del padrone e della padrona di casa.

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I piatti da portata si ricevono da sinistra, cominciando dalla persona più importante.Si continua servendo tutte le signore fino alla padrona di casa (che si trova al lato opposto del marito). Quindi, nell'ordine: l'uomo alla destra della padrona di casa, tutti gli uomini, il padrone di casa.

Il vino si serve dopo il primo giro di antipasti, mescendo non oltre la metà del bicchiere (dipende dal tipo di vino a dalla linea del bicchiere). Con il cambio del tipo di vino anche il bicchiere va sostituito. Prima di servire il dessert e' consigliabile togliere i bicchieri superflui.

I piatti si sostituiscono ad ogni cambio di portata, ma solo quando tutti i commensali avranno terminato.Il piatto da sostituire, e l'eventuale piatto piano su cui questo appoggia, va tolto da destra, lasciando sulla tovaglia il sottopiatto.Il nuovo piatto, tiepido se la pietanza che segue e' calda, si mette sul sottopiatto da sinistra. Si servono una sola volta: il brodo in tazza, la minestra, il formaggio, la frutta.

SERVIRE A TAVOLA

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La pietanza va servita due volte: al primo giro i commensali si servono in modo contenuto, proprio per poter accettare il secondo passaggio, evitando in tal modo di lasciare che a tavola ci sia una sola persona a farlo.

Il pane sistemato nell'apposito piattino (in alto, a sinistra) si rimpiazza prontamente prendendolo dal cestino, utilizzando le pinze o, in mancanza, il cucchiaio e la forchetta.

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Prima del dessert il piattino del pane va tolto dalla tavola e spazzolate le eventuali briciole.Caffè, liquori, bibite e dolcetti si servono in salotto.Il caffè va portato in salotto e impegno della padrona di casa e' quello di versarlo nelle tazzine, chiedendo ad ogni ospite quanto lo desideri zuccherato.Il padrone di casa si occupa dell'offerta dei liquori o delle bibite, mentre la padrona di casa serve i cioccolatini o i dolcetti.

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Le prime posate a comparire sulla tavola sono il cucchiaio e il coltello: il primo troppo ingombrante e il secondo di forma offensiva. All'origine vengono usati in comune con tutti i commensali, tanto che le norme di buon costume raccomandano di pulirlo con la tovaglia o col tovagliolo prima di passarlo agli altri commensali o prima di prendere il cibo dai piatti comuni.

I primi cucchiai sono in legno, molto grossi e rotondeggianti, quindi non entrano in bocca e il liquido viene dunque aspirato con i conseguenti rumori. Solo successivamente assumono la loro forma attuale più ovale che permette un uso più funzionale. Il cucchiaio non nasce per i ricchi ma per i poveri, che mangiano spesso la zuppa.

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I coltelli sono molto affilati e hanno una punta acuminata che serve anche per prendere il cibo già tagliato, quando non è ancora in uso la forchetta. Col tempo saranno delegate alla forchetta le funzioni della punta del coltello, che diventa sempre più arrotondata e la lama stessa sempre meno affilata per diminuire l'immagine negativa del coltello.

Lo stesso significato riveste l'usanza francese di apparecchiare la tavola con le punte della forchetta rivolte verso il basso, cioè appoggiate sul tavolo; quelle punte che "guardano" potrebbero infatti richiamare immagini offensive agli occhi dei commensali.

Posate del Medioevo

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L'uso del coltello, ove non strettamente necessario, viene addirittura abolito, o viene introdotto l'uso di coltelli ad hoc, come i coltelli da pesce, da dessert e da burro, che assomigliano di più a una spatola che non a veri coltelli, sempre con lo scopo di attenuarne gli aspetti offensivi alla vista e sensibilità dei commensali. La produzione di coltelli è molto diffusa tanto in Spagna come in Francia e Germania, ma fino alla fine del Rinascimento l'eccellenza assoluta di qualità ed estetica viene raggiunta dai coltellinai italiani.L'uso dei tre pezzi, cioè cucchiaio, forchetta e coltello è una conquista recente.

Prima del rinascimento i piatti sono di peltro e il loro uso è in comune tra i commensali, solo alla fine del quattrocento vengono per la prima volta utilizzati piatti di metallo e individuali.

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Il tovagliolo, che inizialmente si chiama "truccabocca", inizia ad essere utilizzato a tavola nel Rinascimento. Questo accessorio nasce come mezzo di purificazione delle dita sporche di cibo e per pulirsi la bocca prima di bere dal bicchiere comune. I galatei dell'epoca raccomandano di non usare il tovagliolo per pulirsi il viso, i denti o per soffiarsi il naso. Quando le posate sono in comune e tra i commensali, il fazzoletto viene anche utilizzato per pulirle prima di porgerle agli altri commensali. Il tovagliolo viene portato sulla spalla o sul braccio sinistro perché si usa mettere nei piatti comuni la mano destra.

Il tovagliolo