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ANNO I – N 1 – MAGGIO 2017 GIORNALISTI DI NATURA: UN TERRENO FERTILE DI IDEE L'idea di scrivere un giornalino scolastico per dare forma al lavoro svolto per il progetto MAB Unesco “Il valore della biodiversità tra presente e futuro” è nata grazie all'ambiente vivace e ricco di stimoli che è stata la scuola di Corniglio quest'anno. Le collaborazioni interne tra i docenti dell'istituto, le collaborazioni europee con i partners dei progetti Erasmus e quelle con vari enti locali sono stati un terreno fertile in cui è ritornato il desiderio di vedere la scuola come centro di diffusione di idee, di relazioni, di azioni verso la popolazione e il territorio circostante. In questo primo numero c'è già la spinta che ha la gemma apicale nel tendere verso l'alto: il giornalino si propone di continuare ad esistere anche nei prossimi anni e diventare uno strumento per avvicinare lo studio alla realtà e la popolazione alla scuola. Scopriamo le erbe Nel pomeriggio di lunedì 27 marzo gli alunni della scuola secondaria di Corniglio, accompagnati da tre professori e un esperto di erbe, sono andati alla scoperta delle piante del nostro territorio nei pressi della Colonia. All'inizio della passeggiata abbiamo incontrato nel bosco un grosso castagno, un albero di molte decine di anni, uno dei pochi che sono sopravvissuti al taglio dei boschi. Vicino al castagno c'era un essicatoio, usato per seccare le castagne, un frutto che era alla base dell'alimentazione fino a circa 50 anni fa. Abbiamo proseguito il percorso e ci siamo fermati lungo la strada perché abbiamo notato le piantine delle fragole selvatiche. Alessandro ci ha spiegato l'importanza di queste fragole, molto più ricche di vitamine e di sostanze naturali rispetto a quelle coltivate nelle serre. Una pianta commestibile è l'erba cipollina e si riconosce per il suo odore particolare, di cipolla, appunto. Abbiamo trovato poi il tarassaco (dente di leone) ottimo per depurare il corpo. Arrivati alla Colonia abbiamo poi osservato che c'erano alcuni pini in mezzo ai castagni e Alessandro ci ha spiegato che questi non sono autoctoni (cioè originari del nostro territorio) ma sono stati piantati durante il 1900 per essere utilizzati come legna da ardere. Non essendo naturali in questa zona, hanno modificato il suolo e quindi creato dei problemi anche sulla salute delle altre piante. Inoltre, avendo radici poco profonde, la pineta non è stata in grado di contrastare la frana che si è sviluppata a Corniglio.

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Page 1: ANNO I – N 1 – MAGGIO 2017 Scopriamo le erbe · scuola come centro di diffusione di idee, di relazioni, di azioni verso la popolazione e il territorio circostante. In questo primo

ANNO I – N 1 – MAGGIO 2017

GIORNALISTI DI NATURA: UN TERRENO FERTILE DI IDEE

L'idea di scrivere un giornalino scolastico per dare forma al lavoro svolto per il progetto MAB Unesco “Il valore della biodiversità tra presente e futuro” è nata grazie all'ambiente vivace e ricco di stimoli che è stata la scuola di Corniglio quest'anno. Le collaborazioni interne tra i docenti dell'istituto, le collaborazioni europee con i partners dei progetti Erasmus e quelle con vari enti locali sono stati un terreno fertile in cui è ritornato il desiderio di vedere la scuola come centro di diffusione di idee, di relazioni, di azioni verso la popolazione e il territorio circostante. In questo primo numero c'è già la spinta che ha la gemma apicale nel tendere verso l'alto: il giornalino si propone di continuare ad esistere anche nei prossimi anni e diventare uno strumento per avvicinare lo studio alla realtà e la popolazione alla scuola.

Scopriamo le erbeNel pomeriggio di lunedì 27 marzo gli alunni della scuola secondaria di Corniglio, accompagnati da tre professori e un esperto di erbe, sono andati alla scoperta delle piante del nostro territorio nei pressi della Colonia. All'inizio della passeggiata abbiamo incontrato nel bosco un grosso castagno, un albero di molte decine di anni, uno dei pochi che sono sopravvissuti al taglio dei boschi. Vicino al castagno c'era un essicatoio, usato per seccare le castagne, un frutto che era alla base dell'alimentazione fino a circa 50 anni fa.Abbiamo proseguito il percorso e ci siamo fermati lungo la strada perché abbiamo notato le piantine delle fragole selvatiche.Alessandro ci ha spiegato l'importanza di queste fragole, molto più ricche di vitamine e di sostanze naturali rispetto a quelle coltivate nelle serre.Una pianta commestibile è l'erba cipollina e si riconosce per il suo odore particolare, di cipolla, appunto.Abbiamo trovato poi il tarassaco (dente di leone) ottimo per depurare il corpo. Arrivati alla Colonia abbiamo poi osservato che c'erano alcuni pini in mezzo ai castagni e Alessandro ci ha spiegato che questi non sono autoctoni (cioè originari del nostro territorio) ma sono stati piantati durante il 1900 per essere utilizzati come legna da ardere. Non essendo naturali in questa zona, hanno modificato il suolo e quindi creato dei problemi anche sulla salute delle altre piante. Inoltre, avendo radici poco profonde, la pineta non è stata in grado di contrastare la frana che si è sviluppata a Corniglio.

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Imparare dagli asiniPiantare lamponi, fare il cippato, trovare la terra giusta per coltivare, sellare e portare gli asini. Queste sono le attività che gli alunni della scuola di Corniglio hanno svolto durante la visita alla fattoria didattica Casanuova di Tizzano. Lunedì 3 aprile 2017 Diadorim e Chiara, proprietari di Casanuova, hanno accolto studenti e docenti per insegnare in maniera divertente come rispettare la natura e i suoi ritmi. L'attività preferita dagli alunni è stata quella con gli asini: hanno imparato come sellarli e come caricare i sacchi; poi sono andati a caricare il cippato tritato poco prima con il cippatore e l'humus raccolto nel bosco.

Ha riscosso molto successo tra i ragazzi trapiantare i lamponi. Ognuno aveva il proprio compito, chi riempiva con la terra e chi annaffiava. Alcuni alunni sono andati a fare una passeggiata al laghetto lì vicino. Tutti, sia docenti sia alunni, sono stati entusiasti: imparare scienze all'aria aperta è efficace e divertente!

La biodiversità in pericolo

Oggi è in grave pericolo la biodiversità: si rischia di perdere varietà di ortaggi, piante, cereali e animali.I semi maggiormente in pericolo sono quelli che si auto-riproducono; oggi i contadini utilizzano semi ibridi, tutti uguali, che però non sono auto-riproducenti.Per la coltivazione sono utilizzate poche varietà, creando un rischio di estinzione per le altre.I semi antichi, così denominati perchè utilizzati in passato, sono più forti e resistenti rispetto ai semi utilizzati ora e quindi più produttivi.Oggi le piante hanno difficoltà a crescere per le intense irrorazioni chimiche.

Gli OGM: un dibattito acceso

Gli OGM sono un fatto nuovo e molto controverso, perciò bisogna parlarne con calma e cercare di fare chiarezza. C'è chi pensa che coltivare gli OGM possa essere vantaggioso per l'ambiente e l'economia. Inoltre per alcuni OGM sembra che le prove di sicurezza ambientali e per la salute umana siano esaustive poiché da 15 anni ci sono delle agenzie che certificano la sicurezza. Il principio di precauzione (già esistente da 20 anni) contro gli OGM dovrebbe valere anche per gli insetticidi che provocano danni evidenti alla biodiversità e alla salute dell'uomo. Il governo deve basarsi su fatti scientificamente provati per prendere decisioni e non sui sentimenti e sulle opinioni delle persone.

Gli insegnamenti della Guardia Forestale

Nei giorni scorsi i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Corniglio hanno incontrato il Corpo Forestale dello Stato nei locali della scuola. Questi rappresentanti dei Carabinieri, Paolo e Antonio, si sono presentati e hanno spiegato la loro missione: - proteggere i boschi - salvaguardare la natura.Proponendoci le immagini del nostro territorio hanno mostrato gli alberi di questa zona. Un argomento che ha interessato molti ragazzi è stata la frana più grande d'Europa, ovvero quella di Corniglio. Cosa c'entra la frana con gli alberi? Le radici aiutano a fissare la terra. Abbiamo visto immagini della frana e delle montagne qualche decennio fa e oggi, che differenza! Una volta erano spoglie mentre oggi si sono rimboscate. L'argomento che è piaciuto di più ai ragazzi è stato quello dei lupi, perché la guardia forestale ha fatto vedere un video che spiega che i lupi non sono un pericolo per l'uomo. A noi questo incontro è piaciuto molto perché ci ha fatto conoscere meglio il nostro territorio. Ci rimane l'unico dubbio: sarà vero che i lupi sono così innocui?

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La biodiversità nei nostri orti: i cambiamenti raccontati da chi coltiva

A scuola stiamo lavorando ad un progetto sulla biodiversità. Per prima cosa ci siamo chiesti se nell'arco del tempo il nostro territorio è cambiato e abbiamo deciso di intervistare alcuni compaesani, parenti e amici, che lavorano nell'ambito dell'agricoltura. Queste sono le domande che abbiamo posto loro:

- Quali semi coltivi?- Ci sono differenze tra le varietà seminate nel passato e al giorno d'oggi? Se si ,quali?- Quali differenze hanno portato?- Ci sono stati dei cambiamenti nel paesaggio negli ultimi 50 anni?- Quali tecniche vengono utilizzate al giorno d'oggi per seminare? E' faticoso?- Il lavoro di coltivatore è stato tramandato da genitori a figli nella vostra famiglia?Ecco le risposte che abbiamo raccolto.

Nonno DalmazioColtivo insalata, pomodori, limoni, cachi.Ci sono tante differenze rispetto al passato: una volta ciò che si seminava aveva bisogno di più cure e di più tempo; invece ora ci sono più prodotti per facilitare la coltivazione.Purtroppo, però,abusando di concimi chimici si possono prendere malattie.Ho osservato dei mutamenti negli ultimi decenni, dovuti al cambiamento del clima: varie specie sono sparite e hanno lasciato il posto ad altre.Anche in campo agricolo ci sono state delle trasformazioni: oggi si usano macchinari un tempo inesistenti. Nella mia famiglia non si coltiva più da 4 generazioni, mentre prima si coltivava.

Antonia di Migliarina Semino carote, prezzemolo, spinaci, insalata, radicchi e bieta .Credo che, rispetto ad un tempo, ci sia più scelta nelle varietà e al giorno d'oggi ci siano varietà più resistenti agli insetti e ai cambi di stagione. Tuttavia sono aumentate anche le malattie, come quella del castagno, del pino e dell'olivo. E poi ci sono problemi che un tempo non c'erano come le piogge acide, la desertificazione e l'abbandono delle campagne. Non credo che sia faticoso coltivare al giorno d'oggi perché vengono utilizzate le macchine, però io ho smesso di coltivare, anche se nella mia famiglia questo lavoro è stato tramandato per diverse generazioni.

Susanna di BoscoColtivo mirtilli, lamponi, ribes e more .Le varietà di piccoli frutti che coltivo sono selezionate per dare una maggiore produzione. I mirtilli non sono piccoli come quelli selvatici ma sono grossi (sia il frutto che la pianta).I lamponi fioriscono e fruttificano due volte l'anno anziché una sola volta. Le more non presentano spine.

Nonno GiuseppeColtivo mais, frumento, erba medica e la diversità che vedo è che una volta si seminava il frumento per uso famigliare, adesso invece si usano semenze per il bestiame. Inoltre le varietà coltivate al giorno d'oggi hanno una resa superiore. Però si usano le seminatrici a precisione e quindi non è faticoso.Il paesaggio è cambiato: ci sono molte più frane di una volta perché la gente è stata costretta ad abbandonare le campagne.Nella mia famiglia il lavoro di coltivatore è stato tramandato.

Francesca di Bosco di Corniglio Nell'orto abbiamo carote, insalata, cipolle, fagioli, piselli, patate. Sicuramente rispetto al passato le varietà di oggi sono migliori: c'è un maggior raccolto e senz'altro sono più belle. Ciò è dovuto ad un attenta selezione. Nel paesaggio sono avvenuti dei cambiamenti perché molti contadini, smettendo l'attività, hanno lasciato i campi e di conseguenza c'è stato un aumento della macchia che si è infittita. Nella nostra famiglia il lavoro della coltivazione è stato tramandato. Se è faticoso? Dipende: per alcune verdure ci sono le macchine ma per altre bisogna fare a mano ed è molto faticoso!

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In redazione: Alinovi A., Amato C.P., Baratta F., Berlingeri M., Bianchi M., Guidi M. C., Kaur P.,Lazzari S., Murru S., Pisani C., Giacopinelli G., Groppi M., Lucchi P., Martorana A., Baratta V.,

Belli A., Galluzzo G., Gandolfi G., Lazzari A., Mori R., Raschi A., Ravanetti Togni G. Direttore: Simonetti R., Collaboratori: Bussi T., Saladino A., Piscina N.

Marisa di Capriglio di TizzanoColtivo insalata, carote, prezzemolo, radicchio e altre piante da orto ed è una cosa che mi è stata tramandata dai miei genitori e dalle generazioni precedenti. Rispetto al passato oggi seminare e coltivare è più facile e molto meno faticoso perché ci sono molti più macchinari e tecniche più evolute.

Nonna LuisaColtivo patate, fagioli, piselli, carote, spinaci, insalata, cavoli, porri...insomma prodotti dell'orto.Sicuramente c'è stata una selezione: oggi i semi del grano sono più grandi e più numerosi e questo porta a una maggior produttività. Le patate sono più grosse e con maggiori varietà. Coltivare è piuttosto faticoso, ma meno rispetto al passato perché ora si possono utilizzare le macchine. I miei nonni coltivavano e questo è stato tramandato ai miei genitori e poi a me. Nel paesaggio ho visto dei cambiamenti negli ultimi 50 anni:sono stati lasciati all'abbandono i pascoli più alti che nel tempo, con l'avanzare dei boschi, sono spariti; senza il passaggio dei contadini, i sentieri sono diventati impraticabili.

In queste interviste abbiamo riscontrato che al giorno d'oggi si coltivano solo specie più produttive, soprattutto gli ortaggi e a cui vengono dati più fertilizzanti.Sono avvenuti cambiamenti nel paesaggio poiché è diminuita la cura del bosco e si sono perse delle varietà di piante e di semi. Chi coltiva ancora lo ha imparato quasi sempre dai suoi genitori e dalle generazioni precedenti.