anno 27 - parrocchia di san desiderio · questo mondo è il primo mi-racolo che dio ha fatto, e dio...

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anno 27 - num. 45(982) 24 settembre 2017 Cari fratelli e sorelle, buongiorno! La catechesi di oggi ha per tema: educare alla speranza”. E per que- sto io la rivolgerò di- rettamente, con il tu”, immaginando di parla- re come educatore, come padre a un giova- ne, o a qualsiasi perso- na aperta ad imparare. Pensa, lì dove Dio ti ha seminato, spera! Sempre spera. Non arrenderti alla notte: ricorda che il primo nemico da sotto- mettere non è fuori di te: è dentro. Pertanto, non concedere spazio ai pensieri amari, oscuri. Questo mondo è il primo mi- racolo che Dio ha fatto, e Dio ha messo nelle nostre mani la grazia di nuovi prodigi. Fede e speranza procedono insieme. Credi allesistenza delle verità più alte e più belle. Confida in Dio Creatore, nello Spirito Santo che muove tutto verso il be- ne, nellabbraccio di Cristo che attende ogni uomo alla fine della sua esistenza; credi, Lui ti aspetta. Il mondo cammina grazie allo sguardo di tanti uomini che hanno aperto brecce, che hanno costruito ponti, che hanno sognato e creduto; anche quando intorno a sé sentivano parole di derisione. Non pensare mai che la lotta che conduci quaggiù sia del tutto inutile. Alla fine dellesistenza non ci aspetta il naufragio: in noi palpita un seme di assoluto. Dio non delude: se ha posto una speranza nei nostri cuori, non la vuole stroncare con conti- nue frustrazioni. Tutto nasce per fiorire in uneterna primave- ra. Anche Dio ci ha fatto per fiorire. Ricordo quel dialogo, quando la quercia ha chiesto al mandorlo: Parlami di Dio”. E il mandorlo fiorì. Ovunque tu sia, costruisci! Se sei a terra, alzati! Non rimanere mai caduto, alzati, lasciati aiutare per essere in piedi. Se sei seduto, mettiti in cammino! Se la noia ti paralizza, scacciala con le opere di bene! Se ti senti vuoto o demoralizzato, chiedi che lo Spirito Santo possa nuovamente riempire il tuo nulla. Opera la pace in mezzo agli uomini, e non ascoltare la voce di chi sparge odio e divisioni. Non ascoltare queste voci. Gli es- seri umani, per quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per vivere insieme. Nei contrasti, pazienta: un gior- no scoprirai che ognuno è depositario di un frammento di veri- tà. Ama le persone. Amale ad una ad una. Rispetta il cammino di tutti, lineare o travagliato che sia, perché ognuno ha la sua sto- ria da raccontare. Anche ognuno di noi ha la propria storia da raccontare. Ogni bambino che nasce è la promessa di una vita che ancora una volta si dimostra più forte della morte. Ogni amore che sorge è una potenza di trasformazione che anela alla felicità. Gesù ci ha consegnato una luce che brilla nelle tenebre: difen- dila, proteggila. Quellunico lume è la ricchezza più grande affidata alla tua vita. E soprattutto, sogna! Non avere paura di sognare. Sogna! So- gna un mondo che ancora non si vede, ma che di certo arrive- rà. La speranza ci porta a credere allesistenza di una creazione che si estende fino al suo compimento definitivo, quando Dio sarà tutto in tutti. Gli uomini capaci di immaginazione hanno regalato alluomo scoperte scientifiche e tecnologiche. Hanno solcato gli oceani, hanno calcato terre che nessuno aveva cal- pestato mai. Gli uomini che hanno coltivato speranze sono an- che quelli che hanno vinto la schiavitù, e portato migliori con- dizioni di vita su questa terra. Pensate a questi uomini. Sii responsabile di questo mondo e della vita di ogni uomo. Pensa che ogni ingiustizia contro un povero è una ferita aperta, e sminuisce la tua stessa dignità. La vita non cessa con la tua esistenza, e in questo mondo verranno altre generazioni che succederanno alla nostra, e tante altre ancora. E ogni giorno domanda a Dio il dono del coraggio. Ricordati che Gesù ha vinto per noi la paura. Lui ha vinto la paura! La nostra nemica più infida non può nulla contro la fede. E quando ti troverai impaurito davanti a qualche difficoltà della vita, ricordati che tu non vivi solo per te stesso. Nel Battesimo la tua vita è già stata immersa nel mistero della Trinità e tu appartieni a Gesù. E se un giorno ti prendesse lo spavento, o tu pensassi che il male è troppo grande per essere sfidato, pensa semplicemente che Gesù vive in te. Ed è Lui che, attraverso di te, con la sua mitezza vuole sottomettere tutti i nemici delluomo: il peccato, lodio, il crimine, la violenza; tutti nostri nemici. Abbi sempre il coraggio della verità, però ricordati: non sei superiore a nessuno. Ricordati di questo: non sei superiore a nessuno. Se tu fossi rimasto anche lultimo a credere nella ve- rità, non rifuggire per questo dalla compagnia degli uomini. Anche se tu vivessi nel silenzio di un eremo, porta nel cuore le sofferenze di ogni creatura. Sei cristiano; e nella preghiera tut- to riconsegni a Dio. E coltiva ideali. Vivi per qualcosa che supera luomo. E se un giorno questi ideali ti dovessero chiedere un conto salato da pagare, non smettere mai di portarli nel tuo cuore. La fedeltà ottiene tutto. Se sbagli, rialzati: nulla è più umano che commettere errori. E quegli stessi errori non devono diventare per te una prigione. Non essere ingabbiato nei tuoi errori. Il Figlio di Dio è venuto non per i sani, ma per i malati: quindi è venuto anche per te. E se sbaglierai ancora in futuro, non temere, rialzati! Sai perché? Perché Dio è tuo amico. Se ti colpisce lamarezza, credi fermamente in tutte le persone che ancora operano per il bene: nella loro umiltà cè il seme di un mondo nuovo. Frequenta le persone che hanno custodito il cuore come quello di un bambino. Impara dalla meraviglia, coltiva lo stupore. Vivi, ama, sogna, credi. E, con la grazia Dio, non disperare mai.

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anno 27 - num. 45(982) 24 settembre 2017

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! La catechesi di oggi ha per tema: “educare alla speranza”. E per que-sto io la rivolgerò di-rettamente, con il “tu”, immaginando di parla-re come educatore, come padre a un giova-ne, o a qualsiasi perso-na aperta ad imparare.

Pensa, lì dove Dio ti ha seminato, spera! Sempre spera. Non arrenderti alla notte: ricorda che il primo nemico da sotto-mettere non è fuori di te: è dentro. Pertanto, non concedere spazio ai pensieri amari, oscuri. Questo mondo è il primo mi-racolo che Dio ha fatto, e Dio ha messo nelle nostre mani la grazia di nuovi prodigi. Fede e speranza procedono insieme. Credi all’esistenza delle verità più alte e più belle. Confida in Dio Creatore, nello Spirito Santo che muove tutto verso il be-ne, nell’abbraccio di Cristo che attende ogni uomo alla fine della sua esistenza; credi, Lui ti aspetta. Il mondo cammina grazie allo sguardo di tanti uomini che hanno aperto brecce, che hanno costruito ponti, che hanno sognato e creduto; anche quando intorno a sé sentivano parole di derisione. Non pensare mai che la lotta che conduci quaggiù sia del tutto inutile. Alla fine dell’esistenza non ci aspetta il naufragio: in noi palpita un seme di assoluto. Dio non delude: se ha posto una speranza nei nostri cuori, non la vuole stroncare con conti-nue frustrazioni. Tutto nasce per fiorire in un’eterna primave-ra. Anche Dio ci ha fatto per fiorire. Ricordo quel dialogo, quando la quercia ha chiesto al mandorlo: “Parlami di Dio”. E il mandorlo fiorì. Ovunque tu sia, costruisci! Se sei a terra, alzati! Non rimanere mai caduto, alzati, lasciati aiutare per essere in piedi. Se sei seduto, mettiti in cammino! Se la noia ti paralizza, scacciala con le opere di bene! Se ti senti vuoto o demoralizzato, chiedi che lo Spirito Santo possa nuovamente riempire il tuo nulla. Opera la pace in mezzo agli uomini, e non ascoltare la voce di chi sparge odio e divisioni. Non ascoltare queste voci. Gli es-seri umani, per quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per vivere insieme. Nei contrasti, pazienta: un gior-no scoprirai che ognuno è depositario di un frammento di veri-tà. Ama le persone. Amale ad una ad una. Rispetta il cammino di tutti, lineare o travagliato che sia, perché ognuno ha la sua sto-ria da raccontare. Anche ognuno di noi ha la propria storia da raccontare. Ogni bambino che nasce è la promessa di una vita che ancora una volta si dimostra più forte della morte. Ogni amore che sorge è una potenza di trasformazione che anela alla felicità. Gesù ci ha consegnato una luce che brilla nelle tenebre: difen-

dila, proteggila. Quell’unico lume è la ricchezza più grande affidata alla tua vita. E soprattutto, sogna! Non avere paura di sognare. Sogna! So-gna un mondo che ancora non si vede, ma che di certo arrive-rà. La speranza ci porta a credere all’esistenza di una creazione che si estende fino al suo compimento definitivo, quando Dio sarà tutto in tutti. Gli uomini capaci di immaginazione hanno regalato all’uomo scoperte scientifiche e tecnologiche. Hanno solcato gli oceani, hanno calcato terre che nessuno aveva cal-pestato mai. Gli uomini che hanno coltivato speranze sono an-che quelli che hanno vinto la schiavitù, e portato migliori con-dizioni di vita su questa terra. Pensate a questi uomini. Sii responsabile di questo mondo e della vita di ogni uomo. Pensa che ogni ingiustizia contro un povero è una ferita aperta, e sminuisce la tua stessa dignità. La vita non cessa con la tua esistenza, e in questo mondo verranno altre generazioni che succederanno alla nostra, e tante altre ancora. E ogni giorno domanda a Dio il dono del coraggio. Ricordati che Gesù ha vinto per noi la paura. Lui ha vinto la paura! La nostra nemica più infida non può nulla contro la fede. E quando ti troverai impaurito davanti a qualche difficoltà della vita, ricordati che tu non vivi solo per te stesso. Nel Battesimo la tua vita è già stata immersa nel mistero della Trinità e tu appartieni a Gesù. E se un giorno ti prendesse lo spavento, o tu pensassi che il male è troppo grande per essere sfidato, pensa semplicemente che Gesù vive in te. Ed è Lui che, attraverso di te, con la sua mitezza vuole sottomettere tutti i nemici dell’uomo: il peccato, l’odio, il crimine, la violenza; tutti nostri nemici. Abbi sempre il coraggio della verità, però ricordati: non sei superiore a nessuno. Ricordati di questo: non sei superiore a nessuno. Se tu fossi rimasto anche l’ultimo a credere nella ve-rità, non rifuggire per questo dalla compagnia degli uomini. Anche se tu vivessi nel silenzio di un eremo, porta nel cuore le sofferenze di ogni creatura. Sei cristiano; e nella preghiera tut-to riconsegni a Dio. E coltiva ideali. Vivi per qualcosa che supera l’uomo. E se un giorno questi ideali ti dovessero chiedere un conto salato da pagare, non smettere mai di portarli nel tuo cuore. La fedeltà ottiene tutto. Se sbagli, rialzati: nulla è più umano che commettere errori. E quegli stessi errori non devono diventare per te una prigione. Non essere ingabbiato nei tuoi errori. Il Figlio di Dio è venuto non per i sani, ma per i malati: quindi è venuto anche per te. E se sbaglierai ancora in futuro, non temere, rialzati! Sai perché? Perché Dio è tuo amico. Se ti colpisce l’amarezza, credi fermamente in tutte le persone che ancora operano per il bene: nella loro umiltà c’è il seme di un mondo nuovo. Frequenta le persone che hanno custodito il cuore come quello di un bambino. Impara dalla meraviglia, coltiva lo stupore. Vivi, ama, sogna, credi. E, con la grazia Dio, non disperare mai.

L’ingresso in diocesi del nuovo Arcivescovo di Milano con la prima tappa alla basilica di Sant’Eustorgio

Delpini accolto dai nuovi cristiani L’ingresso del nuovo arcivescovo monsignor Mario Delpini in Diocesi avrà inizio con un primo incontro con i catecumeni adulti

che sono in cammino per ricevere i sacramenti dell’Iniziazione cristiana nella nostra Chiesa ambrosiana. Viene spontaneo chie-

derci subito perché il vescovo al suo ingresso incontri prima di ogni altro i catecumeni radunati nella Basilica di S. Eustorgio a

Milano. La cosa può sembrare curiosa, ma ha una ragione storica ben precisa e una ragione pastorale significativa. Nel cortile

interno di una casa prossima alla Basilica, in piazza S. Eustorgio, si trova un fonte battesimale, che si dice sia il primo fonte bat-

tesimale aperto a Milano nei tempi apostolici, restaurato e ribenedetto dal cardinal Federico Borromeo nell’ottobre del 1623. Un

testo redatto verso la fine del X secolo, il Libellus de situ civitatis Mediolani, riporta notizia di questo fonte battesimale, denomi-

nato poi «fonte di S. Eustorgio»: «Esiste ancora oggi, non lontano dalle mura di questa città, a meridione, presso la via che con-

duce alla città di Pavia, un fonte da cui sgorgano acque limpide e salutari.

Lì giunto con tutti quelli che erano segnati, dopo aver concluso un lungo

periodo di digiuno, il venerando presule Gaio si inginocchiò ri- volto al

Padre del Signore Gesù Cristo e, invocata secondo il costume la presenza

dello Spirito santo, benedì solennemente quel fonte e immergen- do tutti i

catecumeni li santificò nell’unico nome della Trinità con l’impo- sizione

della mano». Le tradizioni connesse a questo fonte ricordano un battistero

antico annesso alla basilica funeraria paleocristiana. Quel fonte battesima-

le e l’area annessa con un battistero e in seguito della basilica possono

allora essere ricordati simbolicamente, quasi con un gioco di pa- role, come

il luogo fontale dell’inizio del cristianesimo nella città di Milano, che secon-

do alcune tradizioni ricevette la prima evangelizzazione dallo stesso

apostolo san Barnaba, ricordato nel Nuovo Testamento come compagno

di san Paolo. In questo luogo, che ricorda le origini cristiane di Milano, ogni nuovo vescovo, all’inizio del suo ministero episco-

pale, fa quindi memoria del «primo» inizio della fede in questa Diocesi, si situa all’interno di questo cammino che riceve e lo fa

accogliendo innanzitutto chi viene iniziato alla fede, incontrando e benedicendo prima fra tutti i catecumeni adulti della Diocesi,

che si preparano a diventare cristiani. Il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia, ricevuti unitariamente dai catecumeni adulti, sono

infatti i sacramenti che introducono alla vita cristiana. Con il Battesimo si è purificati dal peccato d’origine e più ancora si è im-

messi mediante quella soglia nella Chiesa e ci si riconosce a pieno titolo figli di Dio e fratelli in Cristo, membri della comunità

cristiana. Ecco, quindi, anche una seconda ragione pastoralmente tanto significativa che possiamo mettere in evidenza del primo

gesto che il nuovo Arcivescovo compie incontrando primariamente i catecumeni. Mentre è accolto in città, in Diocesi, lui stesso

accoglie coloro che vengono alla fede nella Chiesa diocesana. Con un paterno e insieme un fraterno abbraccio a nome della Chie-

sa di cui è guida riceve tutti coloro che sono iniziati alla vita cristiana. Facendo eco a parole memorabili di sant’Agostino pronun-

ciate in un discorso fatto in occasione del suo anniversario di ordinazione episcopale, il vescovo potrà ben dire ai catecumeni:

«Per voi sono vescovo, con voi sono cristiano». Il vescovo, infatti, è padre e pastore, guida della Chiesa locale a lui affidata e

insieme fratello nella fede di tutti, chiamato a testimoniare con la parola e la vita la gioia del Vangelo.

DI ANTONIO COSTABILE responsabile del Servizio catechesi

domenica prossima 1 ottobre

l’arcivescovo Mario Delpini

sarà tra noi per amministrare le Cresime

è l’occasione per accoglierLo con gioia e fare festa

alle 9.30 ci troveremo tutti in piazza san Desiderio

attraversando via dei Caduti, via Carlo Alberto dalla Chiesa

arriveremo in chiesa santa Maria per la celebrazione dell’Eucaristia

come segno di accoglienza e di ben venuto sarebbe bello esporre alle finestre e ai balconi drappi bianco e rosso

Giovani e futuro! Santo Padre, noi riconosciamo la sua

capacità di parlare ai giovani e di infiammarli per la causa del Vangelo. Noi sappiamo anche del

suo impegno per avvicinare i giovani alla Chiesa; per questo ha convocato il prossimo Sinodo dei

vescovi sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Quali motivazioni l'hanno spinta a con-

vocare il Sinodo sui giovani? Quali suggerimenti ci offre per raggiungere i giovani oggi? Alla fine

del Sinodo scorso ogni partecipante ha dato tre suggerimenti sul tema da affrontare nel prossimo.

Poi sono state consultate le Conferenze episcopali. Le convergenze sono andate su temi forti, quali gioventù, formazione sacer-

dotale, dialogo interreligioso e pace. Nel primo Consiglio post-sinodale è stata fatta una bella discussione. Io ero presente. Ci

vado sempre, ma non parlo. Per me importante è ascoltare davvero...Hanno scelto i giovani. Ma alcuni sottolineavano l'impor-

tanza della formazione sacerdotale. Personalmente ho molto a cuore il tema del discernimento. Nella formazione siamo abituati

alle formule, ai bianchi e ai neri, ma non ai grigi della vita. E ciò che conta è la vita, non le formule. Dobbiamo crescere nel

discernimento. La logica del bianco e nero può portare all'astrazione casuistica. Invece il discernimento è andare avanti nel gri-

gio della vita secondo la volontà di Dio… Ragionando sulla formazione dei giovani e sulla formazione dei seminaristi, ho deciso

il tema finale così come è stato comunicato: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale».

La Chiesa deve accompagnare i giovani nel loro cammino verso la maturità, e solo con il discernimento e non con le astrazio-

ni i giovani possono scoprire il loro progetto di vita e vivere una vita davvero aperta a Dio e al mondo… Questo comunque è

il punto chiave: il discernimento, che è sempre dinamico, come la vita. Le cose statiche non vanno. Soprattutto con i giovani.

Quando io ero giovane, la moda era fare riunioni. Oggi le cose statiche come le riunioni non vanno bene. Si deve lavorare con i

giovani facendo cose, lavorando, con le missioni popolari, il lavoro sociale, con l'andare ogni settimana a dar da mangiare ai

senzatetto. I giovani trovano il Signore nell'azione. Poi, dopo l'azione si deve fare una riflessione. Ma la riflessione da sola non

aiuta: sono idee... solo idee. Carissimi giovani, sono lieto di annunciarvi che nell’ottobre 2018 si celebrerà il Sinodo dei Vescovi

sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel

cuore. Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad Abramo: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo

padre, verso la terra che io ti indicherò» (Gen 12,1). Queste parole sono oggi indirizzate anche a voi: sono parole di un Padre che

vi invita a “uscire” per lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure realizzazioni, incontro al quale Egli stesso

vi accompagna. Vi invito ad ascoltare la voce di Dio che risuona nei vostri cuori attraverso il soffio dello Spirito Santo. Quando

Dio disse ad Abramo «Vattene», che cosa voleva dirgli? Non certamente di fuggire dai suoi o dal mondo. Il suo fu un forte invi-

to, una vocazione, affinché lasciasse tutto e andasse verso una terra

nuova. Qual è per noi oggi questa terra nuova, se non una società più

giusta e fraterna che voi desiderate profondamente e che volete co-

struire fino alle periferie del mondo? Share the love! dDan

I nostri“cammini”…

da Ottobre

Lun ore 17-18.30 II anno (3^ elem)

Lun ore 21-22.30 Ado (1^-5^ sup)

Mar ore 17-18.30 I anno (2^ elem)

Mar ore 19-20 Giovanissimi (19-25 anni)

Mer ore 17-18.30 IV anno (5^ elem)

Gio ore 17-18.30 III anno (4^ elem)

Ven ore 18.45-21 Preado (Medie)

Dom ore 18 Giovani (26anni e oltre)

Dom ore 19.15 Vespri aperti comunità

Per iniziare… Le riunioni per conoscere, iscriversi e

avere il quadro dell’anno saranno…

I anno catechismo (II elem) Lun 25 sett ore 21

II anno catechismo (III elem) Mar 26 sett ore 21

III anno catechismo (IV elem) Mer 27 sett ore 21

IV anno catechismo (V elem) Gio 28 sett ore 21

Preado (Medie) Ven 29 sett ore 21

Giorni, orari e inizio vedi box sopra

1 Ottobre cresime 2° medie ore 10, 11.30

8 Ottobre cresime 1° medie ore 10,11.30

15 ottobre Festa dell’Oratorio

S. Girolamo – memoria

Dt 15, 1-11; Sal 97; Ef 2, 1-8; Lc 5, 29-32

Cantate al Signore, perché ha compiuto meraviglie

- ore 8.30: s. messa, s. Desiderio

- ore 18.00: s. messa vigiliare, santa Maria

24

domenica

IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI

Is 63, 19b - 64, 10; Sal 76; Eb 9, 1-12; Gv 6, 24-35

Vieni, Signore, a salvare il tuo popolo

- ore 8.30: s. Desiderio

- ore 10.00, 11.30, 18.00: santa Maria

S. ANATALO E TUTTI I SANTI VESCOVI MILANESI – F.

Ger 33, 17-22; Sal 8; Eb 13, 7-17; Mt 7, 24-27

Li ha coronati di gloria e di onore

- ore 8.30: s. messa, s. Desiderio

- ore 18.00: s. messa e vespri, sacra Famiglia

Ss. Cosma e Damiano – memoria facoltativa

2Pt 1, 20 - 2, 10a; Sal 36; Lc 18, 35-43

Il Signore è nostro aiuto e salvezza

- ore 8.30: s. Desiderio

- ore 18.00: s. messa e vespri, sacra Famiglia

27

mercoledì

S. Vincenzo de’ Paoli – memoria facoltativa

2Pt 2, 12-22; Sal 36; Lc 19, 11-27

Spera nel Signore e segui la sua via

- ore 8.30: s. messa, s. Desiderio

- ore 18.00: s. messa e vespri, sacra Famiglia

Beato Luigi Monza – memoria facoltativa

2Pt 3, 1-9; Sal 89; Lc 19, 37-40

Insegnaci, Signore, a contare i nostri giorni

- ore 8.30: s. messa, s. Desiderio

- ore 18.00: s. messa e vespri, sacra Famiglia

V DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI

Dt 6, 4-12; Sal 17; Gal 5, 1-14; Mt 22, 34-40

Ama il Signore e ascolta la sua parola

1 ottobre

domenica

24 settembre 2017:

FESTA DELLA DEDICAZIONE

DELLA CHIESA SANTA MARIA

Ss. Arcangeli MICHELE, GABRIELE e RAFFAELE

Ap 11,19-12,12; Sal 137; Col 1,13-20; Gv 1,47-51

A te cantiamo, Signore, davanti ai tuoi angeli

- ore 8.30: s. messa, s. Desiderio

- ore 18.00: s. messa e vespri, sacra Famiglia

“COMUNITA’ IN CAMMINO”

Settimanale di informazione della

Parrocchia S. Desiderio

via Carlo Alberto Dalla Chiesa,2 -

20090 Assago (MI)

Segreteria parrocchiale:

(da lunedì a venerdì ore 10-12; 16-18): 02-488.06.02.

Sede Caritas: via Giovanni XXIII 6; 342 7108160

Parroco: don Franco Colino: 02-488.06.02 -

334 5625581

Vicario: don Danilo Marcodoppido: 338 7069957 -

02 48849320

Diacono permanente: Gaetano Rindone: 339-5625485

Per donazioni alla parrocchia: Banca Prossima:

IBAB: IT90 S 03359 01600 1000000 17496

Pubblicazione gratuita - Ciclostilato in proprio

www.parrocchiaassago.it

30

sabato

Togli la nostra forza e donaci la vita O santo Spirito, noi ti preghiamo per noi e per tutti. O Spirito di vita, qui non mancano forze, educazione, prudenza: no, anzi ce n'è perfino in abbondanza. Ciò di cui abbiamo bisogno è che tu ci tolga la forza che ci porta a perdizione: prendila e donaci la vita. Certamente l'uomo prova un brivido mortale quando tu, per diventare la sua forza spirituale, lo privi della sua forza naturale.

Oh se le stesse creature irragionevoli capiscono, alla fine, il bene che loro viene poi quando il cocchiere reale prende in mano le briglie - ciò che dapprima le faceva rabbrividire in un moto di ribellione -, non sarebbe l'uomo in grado di comprendere quale beneficio tu gli fai quando gli togli la forza e gli fai dono della vita? S0REN KIERKEGAARD (1813-1855), Preghiere,

a cura di fra Davide Castronovo

25

lunedì

- ORE 16: CONFESSIONI;

- ORE 19.15: INCONTRO GRUPPO

FAMIGLIE

28

giovedì

29

venerdì

PRESENZA DEL NOSTRO

ARCIVESCOVO MONS. DELPINI

- ORE 10 E 11.30: CRESIME

ORARIO FESTIVO SANTE MESSE

- ORE 21: ADORAZIONE EUCARISTICA

ANIMATA DAI GIOVANI DELLA

PARROCCHIA, SAN DESIDERIO

- ORE 10: VISITA AI MALATI;

26

martedì

- ORE 16: BATTESIMI

- ORE 21: PREGHIERA CARISMATICA,

SAN DESIDERIO