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RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 36 DEL 13 NOVEMBRE 2014 EDITORIALE Cari Colleghi, È di pochi giorni fa la notizia relativa alla prossima uscita di UnipolSai da Ania. Si tratta di una decisione che, se confermata dal prossimo CdA, che si svolge proprio oggi, mentre scrivo questo editoriale, potrebbe avere un impatto dirompente nel mondo delle assicurazioni italiane. Mi limito in questa fase ad alcune brevi considerazioni e ai conseguenti quesiti che un provvedimento così deflagrante rischia di generare, partendo dal futuro della contrattazione collettiva, già seriamente compromessa dal provvedimento AGCM di qualche mese fa. Senza l'impresa che detiene la maggior quota di mercato nei rami danni e il maggior numero di agenti operanti in Italia immaginare uno sviluppo della trattativa per il rinnovo ANA appare davvero complicato. E che ne sarà della proposta Ania relativa al piano di salvataggio del fondo pensione agenti? Anche in questo caso UnipoSai è o forse sarebbe stato il maggior contribuente. Ci sono inoltre alcuni aspetti strettamente legati a processi gestiti da Ania, come ad esempio la convenzione card; in questo caso come coniugare l'uscita di UnipolSai dall'associazione con la convenzione stessa? Perché nel caso la compagnia restasse fuori dalla convenzione ad essere penalizzati non sarebbero soltanto gli assicurati UnipolSai ma, in definitiva, tutti gli assicurati. Interrogativi che al momento non trovano una risposta e, dovrebbero spingere anche la stessa AGCM a suggerire al legislatore un ripensamento circa i limiti relativi alla concentrazione di quote di mercato; considerando che oggi tre gruppi assicurativi detengono il 60% del mercato danni, e che forse il tetto del 30% rischia di non generare una vera concorrenza, quella stessa concorrenza che è richiesta invece alla parte distributiva nei confronti della quale si agisce contro ogni logica industriale. E' un momento delicato e difficile per la nostra categoria di agenti professionisti ed è proprio per questo che Anapa e Unapass hanno convocato per il prossimo 18 novembre a Bologna il 3' forum dei gruppi agenti nel corso del quale si discuterà del salvataggio del fondo pensione con la presentazione di tutta la documentazione susseguitasi nei mesi. Inoltre, sarà l'occasione per fare il punto sulla trattativa in ambito CCNL che, dopo 12 mesi di complessa trattativa con le OO.SS, è giunta ad una fase di snodo. A tal proposito, considerando l'importanza dei suddetti argomenti e avendo già ricevuto numerose adesioni abbiamo prenotato una sala più capiente, in modo da poter ospitare tutti i componenti degli organi direttivi dei Gaa interessati a partecipare e che hanno inviato, alle

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RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 36 DEL 13 NOVEMBRE 2014 

EDITORIALE  Cari Colleghi,  È di pochi giorni fa la notizia relativa alla prossima uscita di UnipolSai da Ania. Si tratta di una decisione che, se confermata dal prossimo CdA, che si svolge proprio oggi, mentre scrivo questo editoriale, potrebbe avere un impatto dirompente nel mondo delle assicurazioni italiane. Mi limito in questa fase ad alcune brevi considerazioni e ai conseguenti quesiti che un provvedimento così deflagrante rischia di generare, partendo dal futuro della contrattazione collettiva, già seriamente compromessa dal provvedimento AGCM di qualche mese fa. Senza l'impresa che detiene la maggior quota di mercato nei rami danni e il maggior numero di agenti operanti in Italia immaginare uno sviluppo della trattativa per il rinnovo ANA appare davvero complicato. E che ne sarà della proposta Ania relativa al piano di salvataggio del fondo pensione agenti? Anche in questo caso UnipoSai è o forse sarebbe stato il maggior contribuente.  Ci sono inoltre alcuni aspetti strettamente legati a processi gestiti da Ania, come ad esempio la convenzione card; in questo caso come coniugare l'uscita di UnipolSai dall'associazione con la convenzione stessa? Perché nel caso la compagnia restasse fuori dalla convenzione ad essere penalizzati non sarebbero soltanto gli assicurati UnipolSai ma, in definitiva, tutti gli assicurati.  Interrogativi che al momento non trovano una risposta e, dovrebbero spingere anche la stessa AGCM a suggerire al legislatore un ripensamento circa i limiti relativi alla concentrazione di quote di mercato; considerando che oggi tre gruppi assicurativi detengono il 60% del mercato danni, e che forse il tetto del 30% rischia di non generare una vera concorrenza, quella stessa concorrenza che è richiesta invece alla parte distributiva nei confronti della quale si agisce contro ogni logica industriale.  E' un momento delicato e difficile per la nostra categoria di agenti professionisti ed è proprio per questo che Anapa e Unapass hanno convocato per il prossimo 18 novembre a Bologna il 3' forum dei gruppi agenti nel corso del quale si discuterà del salvataggio del fondo pensione con la presentazione di tutta la documentazione susseguitasi nei mesi.   Inoltre, sarà l'occasione per fare il punto sulla trattativa in ambito CCNL che, dopo 12 mesi di complessa trattativa con le OO.SS, è giunta ad una fase di snodo.   A tal proposito, considerando l'importanza dei suddetti argomenti e avendo già ricevuto numerose adesioni abbiamo prenotato una sala più capiente, in modo da poter ospitare tutti i componenti degli organi direttivi dei Gaa interessati a partecipare e che hanno inviato, alle 

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rispettive segreterie di Anapa e Unapass,  la mail di iscrizione, in modo da offrire una trasparente e diretta informazione, evitando così, potenziali, mistificazioni o strumentalizzazioni da parte di “qualcuno”.   Buona lettura  Alessandro Lazzaro   vicepresidente vicario     

NOTIZIE DAL MONDO ASSOCIATIVO  

IL 18 NOVEMBRE A BOLOGNA IL TERZO FORUM GAA DI ANAPA E UNAPASS       

FONTE: IO TI ASSICURO 

 (12/11/2014)   

Si terrà il 18 novembre dalle 14 alle 18 presso l’Hotel Carlton di Bologna il terzo  forum  Gaa  organizzato  da  Anapa  e  Unapass.  Oggetto  dell’incontro saranno  due  temi  di  principale  rilevanza  per  la  categoria:  la  crisi finanziaria del Fondo pensione agenti e il rinnovo del Contratto collettivo dei  dipendenti  di  agenzia.  Per  quanto  riguarda  la  vicenda  del  fondo pensione, dopo dieci mesi di trattativa si è giunti al punto di non ritorno. Infatti,  dopo  l’offerta  delle  compagnie  di  16  milioni  di  euro  a  titolo  di contributo straordinario, e considerata non più negoziabile, pur valutando insufficiente  l’importo  della  stessa,  Anapa  e  Unapass  hanno  preso  atto dello  stato  di  fatto,  dichiarandosi  disposte  al  salvataggio  del  fondo  nella particolare  considerazione  dell’impegno  dell’Ania  alla  salvaguardia  delle prestazioni mutualistiche,  al mantenimento  del  50%  della  contribuzione totale e alla possibilità di aumentare le dotazioni straordinarie a beneficio degli agenti, tramite la contrattazione di secondo livello. Un altro tema rilevante è la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti di agenzia, che è giunta alla sua conclusione e che ha visto Anapa e Unapass confrontarsi con le organizzazioni sindacali da quasi un anno.  Allo  scopo  è  stato  negoziato  un  razionale  “nuovo”  CCNL,  che sull’impianto normativo procede a una ridefinizione delle declaratorie dei profili professionali e l’abolizione degli automatismi. Su questi temi e sugli altri  che  eventualmente  emergeranno  in  sede  di  dibattito,  Anapa  e Unapass ritengono necessario e fondamentale acquisire il punto di vista eil contributo  dei  gruppi  agenti  per  portare  avanti  e  rendere  proficua  ed efficace  l’attività  politica  e  sindacale  svolta  in  rappresentanza  e  a  tutela della  categoria.  La  presenza  può  essere  confermata  alla  segreteria  di ANAPA  ([email protected])  o  di  Unapass  Rete  impresagenzia ([email protected]) entro il prossimo 14 novembre.   

ANAPA E UNAPASS, A BOLOGNA IL 3° FORUM GAA  FONTE: INSURANCE TRADE 

Anapa e Unapass hanno indetto per il prossimo 18 novembre a Bologna il 3°  Forum  Gaa  (riservato  ai  presidenti  dei  gruppi  aziendali  agenti  e  ai componenti  delle  rispettive  giunte  esecutive  nazionali)  per  affrontare alcune  tra  le  più  urgenti  tematiche  che  interessano  l'attività  degli  agenti italiani, su tutte il rinnovo del Ccnl dipendenti di agenzia, e soprattutto la 

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 (10/11/2014)   

crisi finanziaria del fondo pensione agenti (Fpa), su cui incombe lo spettro del commissariamento della Covip; inoltre, sempre su quest'ultimo fronte, la normativa vigente consente soltanto per un periodo limitato di tempo la sospensione dei trasferimenti delle posizioni individuali degli iscritti attivi presso  altri  fondi  pensione.  Al  momento  l'Ania  ha  offerto  16  milioni  di euro  a  titolo  di  contributo  straordinario  (non  più  negoziabile):  Anapa  e Unapass,  pur  valutando  insufficiente  questo  importo,  "con  senso  di responsabilità",  si  sono  dette  disposte  "al  salvataggio  del  fondo",  spiega una  nota  congiunta  delle  due  associazioni,  considerando  l'impegno dell'Ania  "alla  salvaguardia  delle  prestazioni  mutualistiche,  al mantenimento  del  50%  della  contribuzione  totale  e  alla  possibilità  di aumentare  le  dotazioni  straordinarie  a  benefico  degli  agenti,  tramite  la contrattazione di secondo livello". L'altro  tema  di  primo  piano,  la  trattativa  per  il  rinnovo  del  Ccnl  dei dipendenti di agenzia è giunta alla sua conclusione, con Anapa e Unapass da  quasi  un  anno  impegnate  in  un  confronto  con  le  organizzazioni sindacali. "Allo scopo ‐ scrivono le due associazioni ‐ è stato negoziato un razionale  nuovo  Ccnl  che  sull'impianto  normativo  procede  a  una ridefinizione delle declaratorie dei profili professionali e l'abolizione degli automatismi".  Sul  piano  economico  il  nuovo  impianto  prevede  un adeguamento tabellare al tasso d'inflazione reale per gli anni già trascorsi e programmata per il futuro. "Su  questi  temi  e  sugli  altri  che  eventualmente  emergeranno  in  sede  di dibattito",  Anapa  e  Unapass  "ritengono  necessario  e  fondamentale acquisire  il  punto  di  vista  e  il  contributo  dei  Gruppi  agenti  per  portare avanti e rendere proficua ed efficace l'attività politica e sindacale svolta in rappresentanza e a tutela della categoria". 

L'ANIA SI SPACCA SULLA GOVERNANCE  FONTE: MF 

 (12/11/2014)     

Alla fine le modifiche alla governance dell'Ania sono state approvate, ma il voto  dei  soci  riuniti  ieri  nel  comitato  esecutivo  non  è  stato  affatto compatto. Il via libera a un nuovo assetto di governo, che prevede un terzo vicepresidente  oltre  ai  due  attuali  (Maria  Bianca  Farina  di  Poste  Vita  e Carlo  Acutis  di  Vittoria)  e  un  comitato  strategico  di  dieci  membri  (oggi sono nove), è arrivato dopo ore di discussione, e solo con la maggioranza dei voti. Ad  astenersi  o  a  votare  contro  in  un  comitato  composto  da  30  persone sarebbero  state  in  particolare  le  compagnie  assicurative  medio‐piccole, che  avrebbero  espresso  più  di  qualche  dubbio  sulla  gestione dell'associazione, convinte che le modifiche alla governance approvate ieri dovrebbero  essere  solo  il  primo  passo  di  una  riforma  ben  più  profonda. L'annunciata  uscita  di  Unipol  dall'associazione,  che  qualche  giorno  fa  ha fatto sapere di voler abbandonare l'Ania perché così com'è strutturata non è  efficace,  ha  insomma  aperto  un'accesa  discussione  tra  gli  assicuratori, che  vorrebbero  dare  vita  a  un'associazione  più  autorevole  nei  confronti del  mercato  e  delle  istituzioni.  Certo  non  sono  piaciute  le  modalità  di intervento di Unipol, con l'amministratore Carlo Cimbri che ha annunciato la  sua  decisione  in  un'intervista,  e  nessuna  compagnia  sarebbe intenzionata  a  seguire  l'esempio  dell'assicurazione  di  Bologna.  Ma  il dibattito  sulla  riorganizzazione  dell'associazione  è  aperto,  e  il  vento nuovo,  a  questo  punto,  potrebbe  coinvolgere  anche  la  presidenza,  visto 

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che proprio quest'anno scade il primo mandato triennale di Aldo Minucci. Ieri  il  comitato  esecutivo,  oltre  a  votare  le  nuove  regole  di  governance, avrebbe infatti dovuto designare anche il candidato presidente, da votare poi  nell'assemblea  del  16  dicembre.  Ma  la  discussione,  come  detto,  si  è spostata su altre questioni, e il confronto sul presidente dovrebbe riaprirsi nei  prossimi  giorni,  con  un  altro  comitato  esecutivo  straordinario  che, salvo  rinvii,  dovrebbe  tenersi  il  prossimo 25 novembre. A oggi non  sono circolati nomi di possibili  candidati alternativi, ma  la discussione entrerà nel vivo nei prossimi giorni e non è escluso che in questa partita potrebbe avere un ruolo importante la stessa Unipol.  Ieri  il  comitato  esecutivo  dell'Ania,  in  questo  caso  all'unanimità,  ha espresso  «la  volontà  di  riaprire  un  confronto  con  il  gruppo  UnipolSai, auspicando una riconsiderazione della decisione da esso annunciata». E c'è chi  fa  notare  come  la  poltrona  in  più  di  vicepresidente  potrebbe  essere stata  creata  proprio  per  far  spazio  a  Unipol,  qualora  la  compagnia decidesse  di  tornare  sui  suoi  passi.  Cimbri,  parlando  della  presidenza, aveva  lanciato  l'idea  di  una  figura  esterna  al  mondo  assicurativo,  anche per dare un  segnale  che  l'Ania non è  solo  sinonimo di difesa di  interessi corporativi. I tempi, però sono decisamente stretti, considerando che il cda Unipol che dovrebbe votare l'uscita dall'Ania si terrà giovedì prossimo.  

I NODI DA RISOLVERE SE UNIPOL DIVORZIA DALL'ANIA «ATTUALE»   FONTE: PLUS 24 

 (08/11/2014)    

Si dice che il diavolo è nei dettagli. Le diverse visioni di Carlo Cimbri, ceo del Gruppo Unipol, e di Aldo Minucci, presidente dell'Ania, sul nodo del Tfr in busta paga, registrato  in un articolo di "Plus24" della scorsa settimana era solo  la punta dell'iceberg. La settimana che si è conclusa ha poi  fatto emergere  la  reale  portata  della  frattura  tra  la  compagnia  bolognese  e l'associazione rappresentativa delle compagnie. In  un'intervista  al  "Sole  24Ore"  Cimbri  ha  annunciato  di  voler  uscire dall'Ania,  in  quanto  "UnipolSai  non  si  riconosce  e  non  si  sente rappresentata  dall'Ania  attuale,  la  cui  governance,  peraltro,  andrebbe, secondo  il  ceo,  completamente  riformulata.  Dopo  Intesa  Sanpaolo  Vita, non più nell'associazione dall'inizio del 2013, ma per motivi contributivi, È seguito  un  comunicato  di  Ania  che  si  augura  «che  la  decisione preannunciata  possa  essere  riconsiderata,  anche  alla  luce  del  nuovo assetto di governance proposto e della storica vicinanza di UnipolSai». Se prevarrà l'ipotesi di divorzio ci sono parecchi nodi da sciogliere, anche di natura pratica: si pensi alle "banche dati".  Innanzitutto quello dei rinnovi contrattuali,  sui  quali  però  Cimbri  si  è  già  espresso  garantendo  ai lavoratori  del  gruppo  l'applicazione  del  contratto  nazionale  collettivo  di lavoro.  Nel  campo  degli  agenti  ci  sarà  poi  da  chiarire  chi  sarà,  dopo l'eventuale  uscita  del  gruppo  bolognese  dall'associazione  degli assicuratori,  il  sostituto  di  Franco  Ellena,  direttore  generale  Unipol Assicurazioni  che  è  l'attuale  presidente  della  commissione  distribuzione Ania.  È  l'uomo  che  sta  trattando  con  gli  agenti  la  questione  del  rinnovo contrattuale  (ormai  arenatosi), ma  anche  il  grave  problema  del  fondo  di categoria degli agenti assicurativi. Ma qualcuno pensa che forse la frattura potrebbe comporsi di fronte a un'Ania "rinnovata" più vicina al Governo e con un esecutivo "ristretto" come nei desiderata di Cimbri. 

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CAVINA: «L’INTERMEDIAZIONE TRADIZIONALE SI DEVE SVECCHIARE»  FONTE: TUTTO INTERMEDIARI 

 (11/11/2014)     

«L’intermediazione  tradizionale  si  deve  svecchiare.  Le  sfide  vanno  colte; non ci si può arroccare sul fatto che si rappresenta una quota consistente di mercato  perché  lo  dice  la  storia».  È  quanto  ha  sostenuto Maria  Luisa Cavina  (nella  foto),  capo  del  servizio  vigilanza  intermediari  assicurativi dell’Ivass,  nel  corso  di  un  recente  convegno  organizzato  da  Insurance Connect sulla consulenza nel mondo dell’intermediazione assicurativa.  «I  nuovi  scenari  e  le  nuove  tendenze  in  atto,  tra  cui  l’ingresso  di  nuovi soggetti  sul  mercato,  la  multicanalità,  la  dematerializzazione  e  la digitalizzazione,  portano  a  riconsiderare  il  ruolo  dell’intermediario tradizionale. E anche se, a mio parere, queste tendenze generali non vanno prese e considerate come un modello perfetto da applicarsi ovunque, non vanno ignorate», ha sottolineato Cavina.  Cosa  deve  fare  l’intermediario  per  continuare  a  stare  sul  mercato? «Valorizzare la sua professionalità e le sue competenze, che non devono e non possono essere ridotte a una capacità di vendere e basta», ha detto il dirigente di Ivass. «Deve cercare di possedere delle competenze più ampie. Oggi, per l’intermediario ci sono possibilità di sviluppo e di profittabilità in settori che non sono stati finora esplorati e dove il peso della consulenza è sicuramente  centrale,  dal momento  che  si  tratta  di  vendere  un  prodotto che deve essere tagliato su misura». 

NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO 

IL CALO DELL'RC AUTO AFFOSSA GLI UTILI DEGLI INTERMEDIARI    FONTE: PLUS 24 

 (08/11/2014)   

In  uno  scenario  che  sorride,  almeno  per  ora,  alle  compagnie  con combined  ratio  e bilanci  in miglioramento, non accenna a  riprendersi  il business  degli  agenti  assicurativi.  Lo  evidenzia  anche  l'indagine  di Innovation  Team  dal  titolo  «Il  cambiamento  dell'intermediazione assicurativa e il punto di vista degli agenti» che fotografa il settore a fine 2013. La crisi delle agenzie si è acuita nell'ultimo anno in analisi soprattutto a causa  della  contrazione  della  raccolta  auto,  che  produce  non  solo  una diminuzione  degli  incassi  d'agenzia  ma  anche  un  aumento  dei  costi causato  dall'allungamento  dei  tempi  di  trattativa  per  il  rinnovo.  Così l'utile medio dell'agenzia per singola polizza auto intermediata è sceso a 3,7  euro.  La  redditività  media,  in  un  mercato  ancora  dominato  dall'Rc auto, crolla di conseguenza dai 76mila euro del 2012 ai 71mila euro del 2013,  con  un  calo  del  6,6%.  Un'agenzia  sostiene  in  media  costi  pari  a 229mila  euro,  mentre  i  ricavi  sono  scesi  a  300mila  euro  (304mila  nel 2012).  Va  al  di  sotto  delle  13mila  unità  anche  il  numero  delle  agenzie. Secondo  i  dati  rielaborati  utilizzando  i  numeri  ricavati  dai  siti  delle compagnie,  in  Italia  alla  fine  dello  scorso  anno  le  agenzie  erano  12.993 (con  un  calo  del  3%  rispetto  alle  13.402  del  2012).  Dal  2008  a  oggi  il sistema  distributivo  ha  perso  2.500  agenzie  (pari  a  un  calo  del  16%)  e 

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oltre duemila agenti che hanno subito nel periodo in analisi un calo meno significativo  anche  grazie  all'accorpamento  di  agenzie  in  corso  sul territorio anche a fronte delle fusioni realizzate. In  uno  scenario  in  caduta  libera  tiene  il  plurimandato.  «Nonostante  la riduzione del numero di agenzie plurimandatarie (scese a 2.990 unità) – spiega  Fabio  Orsi,  manager  di  Innovation  Team  –  a  fine  2013  il plurimandato  rappresenta  in  termini  numerici  il  23%  del  contesto agenziale  italiano:  il  dato più  alto di  sempre. Ma  solo  la metà dei  4.254 plurimandatari  utilizza  la  pluralità  dei  marchi  in  modo  consapevole  e significativo – continua Orsi –. Gli altri sono plurimandatari o per finalità tattico‐difensive o perché in possesso di mandati specialistici».  Lo studio fa anche il punto sulle collaborazioni a poco meno di due anni dalla possibilità di realizzare accordi con altri intermediari iscritti al Rui (Registo  unico  degli  intermediari).  Le  collaborazioni  riguardano  circa  il 60%  delle  agenzie.  Più  nel  dettaglio  il  29,7%  di  chi  "collabora"  ha realizzato  accordi  con  altri  agenti,  il  46,3%  lavora  con broker mentre  il 16,6% delle  agenzie ha  in  corso accordi  con gli  iscritti  alla  lettera E del Rui.  Considerando  plurimandato  e  collaborazioni  dunque  ormai  meno  del 30%  delle  agenzie  è  effettivamente  monomandatario.  Rispetto  alla situazione  antecedente  al  decreto  Bersani,  che  ha  introdotto  il plurimandato, quando questa quota era superiore al 90% il cambiamento è profondo. Tuttavia il desiderio del legislatore che pensava di stimolare la  concorrenza  introducendo  anche  la  libertà di  collaborazione non  si  è ancora realizzato, anzi. Le collaborazioni hanno un  impatto modesto sul mercato in termini di volume di affari incide per circa il 2% sugli incassi realizzati dall'agenzia nel danni. «L'utilizzo  è  prevalentemente  tattico  per  non  perdere  il  cliente  e focalizzato  sui  rischi  professionali  (dove  le  compagnie  generaliste  non vogliono  assumere)  nonché  su  altri  business  specialistici  come  le cauzioni e  l'auto», sottolineano a Innovation Team dove per condurre lo studio,  oltre  ad  avere  elaborato  i  dati  del  Rui  e  delle  altre  banche  dati, hanno realizzato 1.800 questionari online associati a  focus group. Forse le cose cambieranno dopo l'intervento dell'Antitrust, mirato a rimuovere gli  ostacoli  alla  concorrenza,  che ha  sortito da parte delle  compagnie  la stesura degli "impegni". Per ora l'effetto Antitrust non si sente perché le compagnie  stanno  operando  internamente  per  rivedere  gli  accordi.  È probabile  però  che  nei  prossimi  mesi  anche  i  marchi  che  più  hanno disincentivato  l'intermediazione  indipendente  si  affaccino  al plurimandato e alle collaborazioni. 

COOP, LA SANITÀ INTEGRATIVA ENTRA NEL CARRELLO DELLA SPESA    FONTE: INTERMEDIA CHANNEL 

 (11/11/2014)        

I piani sanitari entrano nel carrello della spesa: sono da oggi in vendita, in 79  tra  ipercoop  e  grandi  supermercati  Coop,  i  pacchetti  NoiSalute  di Faremutua,  società  di  mutuo  soccorso  nata  per  offrire  prestazioni  e assistenza socio‐sanitaria. Faremutua è stata fondata nel 2013 da alcune delle  principali  Cooperative  di  consumo  italiane  –  Coop Adriatica,  Coop Consumatori Nordest, Coop Reno – insieme a Legacoop Emilia Romagna ed  alle  Leghe  di  tutte  le  province  emiliano‐romagnole.  Ad  oggi  eroga prestazioni  a  12.000  dipendenti  di  cooperative  sociali  grazie  al  Piano sanitario  previsto  del  Contratto  nazionale  di  lavoro  del  comparto. All’interno della società di mutuo soccorso stanno ora confluendo anche 

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le  realtà  analoghe  di  Legacoop Mutua  Più  di  Bologna,  Mutua  Futura  di Ravenna  e  Salute  Romagna  di  Forlì  Cesena,  portando  a  15  mila  gli assistiti.  I  servizi  vengono  offerti  in  tre  piani,  con  costi  e  gradi  differenti  di copertura:  si  possono  sottoscrivere  negli  uffici  soci  dei  negozi  e  pagare direttamente alla cassa. “L’obiettivo – spiega il presidente di Faremutua, Marco Gaiba – è offrire, anche a chi non gode di una copertura sanitaria integrativa  prevista  dal  contratto  collettivo  di  lavoro,  le  stesse  cure  e servizi ad un canone molto contenuto. Con una particolare attenzione alle persone  che  affrontano  malattie  croniche  ed  i  problemi  della  non autosufficienza,  e  in  generale  a  chi  ha  minori  tutele  come  i  lavoratori autonomi e i precari”.  I piani sanitari saranno distribuiti nei negozi più grandi di Coop Adriatica, Coop Reno e Coop Consumatori Nordest di Emilia‐Romagna, Lombardia, Trentino, Friuli‐Venezia Giulia, Veneto, Marche e Abruzzo. Si parte con la formula NoiSalute Base, che con una quota associativa di 10 euro l’anno prevede, in caso di necessità, il rimborso integrale dei ticket sanitari per visite  ed  esami  diagnostici  di  alta  specializzazione,  assistenza medica  e infermieristica  a  domicilio  dopo  un  ricovero,  consulenza  completa  per gestire  la  non  autosufficienza  ed  accedere  ai  servizi  socio‐sanitari adeguati,  consulenza  medica  24  ore  su  24  al  telefono  o  a  domicilio. Oppure, è possibile optare per il pacchetto Medio che, a una tariffa di 120 euro  l’anno,  comprende,  oltre  alle  prestazioni  NoiSalute  Base,  anche un’indennità giornaliera fino a 30 giorni di ricovero per grandi interventi chirurgici,  fisioterapia  a  seguito  di  infortunio,  tariffe  agevolate  su  una vasta gamma di prestazioni specialistiche, diagnosi comparata.  L’offerta  dei  piani  si  completa  con  il  pacchetto  Più,  che  oltre  a  tutte  le prestazioni  del  Base  e  del  Medio  offre,  per  220  euro  l’anno,  tariffe agevolate  su  qualsiasi  prestazione  diagnostica  e  specialistica  comprese quelle del dentista, visita odontoiatrica e igiene orale annuale, e un piano assistenziale  individuale  per  le  persone  non  autosufficienti.  Per  tutte  le prestazioni  a  tariffe  convenzionate  –  si  legge  in  una  nota  –  “si  può accedere in tempi rapidi alla vasta rete di strutture e specialisti qualificati gestita  da  Unisalute,  l’assicurazione  del  gruppo  Unipol  leader  in  Italia nella  gestione  delle  coperture  sanitarie  per  Fondi  di  categoria,  Casse professionali  e  aziendali  e  Mutue”.  Le  garanzie  del  piano  sanitario  si possono sottoscrivere fino agli 80 anni di età ed essere estese, con tariffe ridotte, anche ai familiari;  il 19% dei contributi versati è detraibile dalle tasse.  “Siamo  convinti  –  continua Gaiba  –  di  poter  offrire  un  servizio  davvero utile,  qualificato  e  approvato  da  Coop,  a  migliaia  di  persone  che  oggi rinunciano  o  faticano  a  curarsi.  Non  si  tratta  di  sostituire  il  Servizio Sanitario Nazionale, ma di  integrarne  le prestazioni con un meccanismo di mutuo aiuto, che consente di ottenere di più a costi minori. Erogare  i piani sanitari in quasi 80 ipercoop e supermercati ci permetterà di essere facilmente accessibili per tutti, offrendo anche nel campo socio‐sanitario 

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le garanzie di trasparenza e affidabilità delle cooperative di consumo”. RC AUTO, ANCORA AMPIE DIFFERENZE NEI SISTEMI EUROPEI  FONTE: INSURANCE TRADE 

 (10/11/2014)   

 L'Ivass ha pubblicato  la  sua  ricerca  sul  sistema Rc  auto  italiano  (premi, sinistri e risarcimenti), comparato con quello dei principali Paesi europei: Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Si tratta di uno studio condotto, per quanto riguarda  la parte  sul  costo dei premi,  sia nell'intero periodo 2008‐2012  sia  alla  fine  del  2012.  I  capitoli  relativi  ai  sistemi  risarcitori del  danno  alla  persona  sono  invece  limitati  a  singole  casistiche  di particolare  rilievo:  morte,  invalidità  grave,  macrolesioni  medie  e microlesioni più frequenti.  I  principali  risultati  della  ricerca  evidenziano  che  gli  assicurati  italiani hanno pagato  in media,  tra  il  periodo 2008  e  il  2012,  un  premio per  la sola  garanzia  di  responsabilità  che  l'Istituto  definisce  "largamente superiore  alla media degli  altri  Paesi  considerati",  cioè 144 euro  in più, pari  al  +56%.  Questa  differenza  è  composta  da  108  euro  del  costo  dei sinistri,  (+49%  sulla media)  e  per  21  euro  (+28%)  dalle  commissioni  e spese  di  gestione.  Nel  medesimo  periodo,  le  imprese  italiane  hanno realizzato i migliori risultati tecnici, contenendo le perdite a due euro per polizza, a fronte di una perdita media Ue di 17 euro.  Ma ciò che stupisce di più è probabilmente che a fine 2012, la differenza tra  il  premio medio  italiano  e  quello  degli  altri  Paesi  si  sia  accentuata. Sono 154 gli euro che l'assicurato italiano ha speso in più, pari al +58%, a fronte  di  un  decremento  del  costo  sinistri  di  38  euro:  il  premio  puro  è passato da 329 a 291 euro, pari al 42% sopra la media, e di un aumento di tre  euro  per  i  costi  per  commissioni  e  le  spese  di  gestione  (da  74  a  77 euro). La differenza netta, positiva, tra premio di tariffa e costi per sinistri e  spese  di  gestione  è  assorbita  dal  margine  tecnico  che  è  49  euro  per polizza, al netto dei proventi finanziari, contro una media europea di due euro per polizza. La struttura di costo del premio medio italiano a fine 2012 era costituita per il 69,8% dal costo per i sinistri, per il 18,4% da commissioni e spese di gestione e per l'11,8% dal margine.  Per  quanto  riguarda  il  danno  alla  persona,  l'Ivass  evidenzia  "marcate differenze"  nei  risarcimenti  tra  i  cinque  Paesi  considerati,  a  significare che  un'armonizzazione  continentale  è  ancora  lontana.  Tuttavia  gli assicurati  italiani  ricevono  più  di  quanto  corrispondono  in  termini  di premio  medio  nei  casi  di  morte  e  macrolesioni  (con  invalidità permanente al 25%) e meno in caso di macrolesioni molto gravi (90%) e di microlesioni (5%).  Nell'ottica di una definizione della tabella nazionale per  le macrolesioni, "il  cui  iter  è  attualmente  bloccato  in  Parlamento  ‐  ricorda  Ivass  ‐  si riterrebbe  auspicabile,  sia  una  riduzione  o  un  riallineamento  del risarcimento  non  patrimoniale  per  morte  ai  valori  medi  europei (salvaguardando  con  apposite  disposizioni  gravi  fattispecie  familiari)  e nel contempo una tutela adeguata dei casi di lesioni gravissime". 

RACCOLTA PREMI NEL  Continua  a  diminuire  l’incidenza  delle  canale  agenziale  sulla  raccolta 

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COMPARTO VITA: IL CANALE AGENZIALE PERDE COLPI     FONTE: TUTTO INTERMEDIARI 

 (10/11/2014)     

premi  nel  comparto  vita.  I  dati  diffusi  dall’Ivass  relativamente  alla ripartizione per canale distributivo della raccolta premi vita nei primi sei mesi del 2014 evidenziano una diminuzione  sia per quanto  concerne  le agenzie con mandato (l’incidenza passa dal 13,1% del 2013 all’11,9% del 2014),  sia  per  quanto  riguarda  le  agenzie  in  economia  e  gerenze (dall’8,6% di giugno 2013 al 7,3% di giugno 2014).  Anche  il  canale  dei  promotori  finanziari  segna  una  diminuzione, passando dal 19,3% al 14,4%. Segno meno anche per i broker (da 1,1% a 0,7%).  La parte del leone continuano a recitarla gli sportelli bancari e postali, la cui  incidenza aumenta dal 57,7% al 65,3%. Segno positivo, seppur lieve, anche per altre forme di vendita diretta (da 0,2% a 0,4%).