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quoziente emotivo

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ogni persona può avere più o meno capacità emotive!!!!! Nel benessere, nell’equilibrio, nel successo della persona il QE (quoziente emotivo) è più importante dell’QI (quoziente intellettivo)

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il QE ha cinque dimensioni

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autoconsapevolezza

• riconoscere le proprie emozioni

• capire le cause dei sentimenti

• riconoscere le differenze tra i sentimenti e le azioni

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autocontrollo

• tollerare le frustrazioni• gestire la rabbia• esprimere la rabbia senza violenza• evitare comportamenti esageratamente

aggressivi o autodistruttivi• avere sentimenti positivi riguardo se stesso, la

scuola, famiglia• gestire lo stress• evitare e gestire solitudine ed ansia

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automotivazione

• comportarsi responsabilmente seguendo le proprie scelte

• concentrarsi sul compito mettendo attenzione

• comportarsi il meno possibile impulsivamente

• migliorarsi nelle proprie abilità

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empatia

• entrare nel punto di vista dell’altro

• diventare sensibile ai sentimenti degli altri

• ascoltare abilmente gli altri

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abilità relazionali

• capire gli altri ed interpretare le relazioni

• risolvere abilmente i conflitti, negoziare le discordanze

• risolvere i problemi di relazione, comunicare abilmente

• essere amichevole, armonioso in gruppo, cooperativo e generoso.

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• piccola autovalutazione veloce del QE

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autoconsapevolezzabassa media alta

azioni senza sentimenti e senza consapevolezza

differenzio i sentimenti dalle emozioni. Riconosco i sentimenti base

differenzio numerose emozioni e definisco sottili differenze di intensità; distinguo umori, emozioni e sentimenti

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•e’ una necessità dell’allievo o è la mia?

•sto andando perché l’allievo mi sta chiamando o sto andando perché vorrei che lui mi chiamasse!!!???’

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autocontrollobasso medio alto

l’azione precede la consapevolezza

consapevole che le emozioni nascono poi agiscono. Metto in pratica un certo controllo

consapevole di cosa possono produrre le emozioni. Uso una varietà di tecniche di autocontrollo

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•Grido spesso!!! Ripeto mille volte! Perdo la pazienza!!! I miei NO non sono definitivi!!! Chiedo delle cose e poi io non le rispetto!!!!

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automotivazionebassa media alta

mi sento depresso senza consapevolezza delle cause

ho un buon linguaggio interno, sono concentrato sugli obiettivi

consapevolmente adatto i pensieri alle situazioni e ridisegno i compiti

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•Educo l’allievo come lui stesso o come me stesso?

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empatiabassa media alta

inconsapevole dei sentimenti degli altri

riconosco i sentimenti degli altri espressi chiaramente

riconosco negli altri sentimenti e umori non espressi chiaramente

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abilità relazionalibasse medie alte

non posso mantenere strette relazioni interpersonali

mantengo amicizie. relativamente abile in un ampio campo di relazioni sociali

ampia gamma di abilità:leadership, gestione dei gruppi, conduttore di progetti, amicizie

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che cosa sono le emozioni?

• le emozioni fanno parte delle nostre reazioni agli eventi della vita (inevitabilità delle emozioni)

• sono “vissuti” in risposta ad “eventi esterni o interni”

• hanno carattere improvviso, intenso e temporaneo

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le emozioni sono complicate collezioni di risposte chimiche e neurali, che formano una configurazione; tutte le emozioni hanno un qualche ruolo regolatore da svolgere, che porta in un modo o nell’altro alla creazione di circostanze vantaggiose per l’organismo in cui si manifesta il fenomeno……. Il loro ruolo è di assistere l’organismo nella conservazione della vita

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se le emozioni si presentassero a noi prive della capacità di provocare condizionamenti organici, di loro rimarrebbe ben poca traccia. In sostanza se il battito cardiaco non fosse alterato, o se non si modificasse la temperatura del nostro corpo, o se non iniziassimo a lacrimare o via di seguito, potremmo trovarci di fronte alla difficoltà di ricordare le percezioni.

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• Respirare profondamente è sentire profondamente. Se respiriamo in profondità nella cavità addominale, quella regione si anima. Se la nostra respirazione non è profonda, reprimiamo certi sentimenti associati all’addome.

lowen

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le emozioni non si possono evitare, si possono vivere e si possono controllare

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imparare a separare le emozioni dai comportamenti. Spesso i bambini in preda alla rabbia mettono insieme le emozioni che hanno provato e il comportamento attuato che spesso diventa causa di una punizione dell’adulto

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altre volte i soggetti con disabilità fisiche o psichiche perseverano in comportamenti di rabbia immotivata, capricci, rifiuto di svolgere l’attività. Sembra che lo facciano per provocare tensioni e stress in maniera gratuita nell’educatore

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così tengono sotto sequestro emotivo la figura dell’insegnante……risulta essere una richiesta di attenzione e affetto…..un modo sbagliato di gestire le emozioni.

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bisogna SMONTARE il comportamento appreso. L’insegnante che si innervosisce e si prodiga in soccorso continuamente sta rinforzando il comportamento del soggetto

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smontare significa disinteressarsi del comportamento per non venire sequestrati, per poi aprire una comunicazione nel momento di calma quando il comportamento non è in atto.

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l’esperienza emozionale è un fenomeno corporeo. Si fa esperienza solo di ciò che avviene nel corpo e l’esperienza è vivida o spenta a seconda della vitalità del corpo. Quando gli eventi esterni influenzano il corpo, ne facciamo esperienza: ma ciò di cui effettivamente facciamo esperienza è il loro effetto sul corpo.

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la vita del corpo è il sentire: sentirsi vivo, vibrante, buono, eccitato, irato, triste, gioioso, e finalmente soddisfatto. E’ la mancanza di sentire o la confusione riguardo a questo aspetto che porta la gente in terapia.

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• I valori dell’IO riguardano la soddisfazione che ci dà il conseguimento di un obiettivo; quelli corporei, invece, il piacere fisico che proviamo in una qualsiasi attività svolta con grazia. Se concentriamo tutta l’attenzione sul conseguimento dell’obiettivo, sacrifichiamo il piacere di muovere verso di esso.

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• Il corpo non conosce successo e insuccesso. Queste sono funzioni dell’EGO. Il corpo conosce solo piacere e dolore

Lowen

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le emozioni non si possono evitare, si possono controllare

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cercate di non dire ai vostri allievi non aver paura o non ci pensare……. Provate a dire la paura è naturale e questa cosa la potrai fare anche con la paura….

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patologie alimentari

da alcune indagini sistematiche condotte in alcune famiglie di pazienti anoressiche emerge poi con rilevanza come quest’ultime siano state precocemente catturate in un’infanzia esemplare, in una “gabbia d’oro”, in un mondo ideale dove potevano godere di tutti i favori ma, in virtù del fatto che non potevano mai deludere le aspettative dei loro genitori, non era loro mai concesso di esprimersi secondo propri bisogni o desideri

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anoressia, tossicodipendenza, e suicidio possono indicare un desiderio di immortalità, un rifiuto del cambiamento, di ogni passo verso nuove emozioni, verso il divenire adulti.

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violenze bullismo…..perchè non sono più abituato a tollerare la frustrazione, non conosco la solidità delle regole e non so vivere pienamente le emozioni quotidiane e sono alla ricerca di qualcos’altro

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Cosa fare? Come prevenire?

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presa di coscienza delle proprie emozioni

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• più alto è il quoziente emotivo dell’insegnante più possibilità abbiamo di fare educazione e prevenzione

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• gestire nella maniera migliore la relazione e quindi la comunicazione

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• evitare il paradosso!!!!!

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iperprotezione

evitare l’iperprotezione. Quando c’è iperprotezione nei confronti di un allievo è perché l’insegnante ha poca autoconsapevolezza, poco autocontrollo e poca empatia

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• l’iperprotezione è una forma di negazione del cambiamento come lo è la ripulsa completa

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• l’iperprotezione stigmatizza l’altro nella sua impotenza confermando l’inadeguatezza nei confronti del cambiamento

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• la convinzione protettiva favorisce le paure dei diversamente abili, privandoli dell’opportunità di imparare a superare i propri timori. La filosofia dell’”imparare ad adattarsi”, invece, aiuta i soggetti più paurosi a farsi coraggio.

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• l’impatto con l’inatteso e l’incerto a piccole dosi è un esercizio utilissimo per gli allievi diversamente abili. Quando l’incontro del soggetto con l’incertezza avviene sotto la guida dell’educatore che, per quanto affettuoso, non si precipita a soccorrerlo e a consolarlo a ogni minimo turbamento, tale persona gradualmente impara a controllare da sé queste situazioni.

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• gli educatori che proteggono i loro allievi altamente reattivi dalla frustrazione e dall’ansia nella speranza di ottenere un buon risultato in realtà esacerbano la loro incertezza e producono l’effetto contrario.

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• a livello neurologico ciò significa che i circuiti prefrontali di questi soggetti perdono l’opportunità di imparare reazioni alternative alla loro paura; invece, la loro tendenza alla paura incontrollata può uscire rafforzata dalla semplice ripetizione

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un adeguata maturazione emotiva ed affettiva del insegnante consente di educare in modo tale da promuovere apprendimenti significativi e cambiamenti intenzionali volti all’individuazione dell’allievo

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• La chiave della salute è vivere pienamente la vita del corpo. Significa che il sentire è più importante del fare, essere liberi più importante che essere ricchi e che il presente è sempre più importante del futuro

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Grazie per l’attenzione!

Dott. Marcantognini Sammy

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