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Prof. Silvano Monarca

Università degli Studi di Perugia

FACOLTÀ DI FARMACIA

- CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA-

Epidemiologia descrittiva

Le inchieste epidemiologiche, a seconda della posizione assunta dal ricercatore nei confronti della realtà allo studio, possono essere distinte in OSSERVAZIONALI e SPERIMENTALI.

Nell’EPIDEMIOLOGIA OSSERVAZIONALE non è previsto alcun intervento dello studioso sulla realtà che si limita ad osservare registrando la frequenza e l’andamento dei fenomeni.

Nell’EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE, invece, il ricercatore compie interventi diretti sulla realtà allo studio, volti a modificarla almeno per una delle caratteristiche (applicando, ad es., diverse strategie preventive o terapeutiche ai gruppi allo studio).

OSSERVAZIONALE SPERIMENTALE

EPIDEMIOLOGIA

Studi epidemiologici

Modalità di applicazione del metodo epidemiologico

• Descrive correttamente eventi sanitari significativi • Utilizza tecniche di statistica descrittiva • Risponde alle domande: chi? dove? quando? • Può portare a formulare ipotesi su eventuali relazioni causa-effetto

EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA O ECOLOGICA

• Indaga l’eventuale relazione causa-effetto • Risponde alla domanda: perchè?

EPIDEMIOLOGIA ANALITICA

• Valuta l’efficacia di interventi sanitari (preventivi o terapeutici)

• Risponde alla domanda: funziona?

EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE

Studi descrittivi o ecologici Utilizzano statistiche correnti (ISTAT, Ministeri, Osservatori epidemiologici, OMS, ISS, registri di malattie, ecc.)

Analizzano dati aggregati (nessun problema di riservatezza) riguardanti malattie o fattori di rischio

Illustrano il quadro della distribuzione delle varie malattie in rapporto a tempo, spazio ed alcune caratteristiche individuali (età, sesso, ecc.)

Calcolano tassi di mortalità o di morbosità

Ottengono informazioni a livello di popolazione sull’esposizione e sulla prevalenza di una patologia in

un determinato periodo

EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA

1. Descrive eventi sanitari, come le malattie, le cause di morte e la presenza di fattori di rischio

2. Utilizza strumenti statistici denominati:

MISURE DI FREQUENZA

Principali misure in

epidemiologia

• Misure di frequenza degli effetti

– Descrizione del numero di eventi

– Rapporti

– Proporzioni

– Tassi

• Misure di effetto o di associazione

• Misure di impatto sulla popolazione

MISURE DI FREQUENZA

* K

Cosa c’è al denominatore?

Tasso

Proporzione

Rapporto

Rapporti, proporzioni e tassi

• Rapporti e proporzioni sono misure statiche, che si intendono

effettuate in un determinato istante e nelle quali non viene

considerata la variabile tempo.

I «tassi» sono invece misure dinamiche, che rappresentano la

variazione di una quantità per la variazione unitaria di un'altra

quantità (generalmente il tempo).

FREQUENZA

ASSOLUTA

Numero di eventi che si verificano in una data popolazione

MISURE DI FREQUENZA

Descrizione del numero di eventi

• La determinazione del numero degli eventi rappresenta il

primo approccio a qualsiasi tipo di ricerca e rimane

comunque preliminare a qualunque elaborazione.

• L’uso della descrizione degli eventi in epidemiologia è

praticamente nullo essendo sostituito da altri tipi di misure

(tassi o quozienti) che permettono di correlare il

fenomeno in studio con la consistenza e con le diverse

caratteristiche della popolazione in cui esso si verifica.

• Soddisfa una esigenza amministrativa

• Informazione utile per programmare:

– idonee strutture ospedaliere

– produzione o acquisto di una determinata quantità

di farmaco

RAPPORTO Relazione tra due quantità tra loro indipendenti

ES. N. di donne

N. di uomini

MISURE DI FREQUENZA

Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore

Rapporto tra i sessi: M/F, F/M

Abitanti per medico

È un rapporto particolare in cui il numeratore è incluso nel denominatore.

Assume valori compresi tra 0 e 1 (o 100)

PROPORZIONE

MISURE DI FREQUENZA

X ------------- x k

(X + Y) Percentuale: k = 100

Popolazione

3500 donne

6500 uomini

Proporzione di uomini

6500 / (6500 + 3500) = 0,65 = 65%

Rapporto maschi su femmine

6500 : 3500 = 1,86 : 1

Rapporto femmine su maschi

3500 : 6500 = 054 : 1

ESEMPI

TASSO

MISURE DI FREQUENZA

Costituisce la stima più affidabile del rischio di malattia

e si compone di tre elementi essenziali:

♣ Il numero di eventi che si sviluppano in una popolazione

esposta al rischio di manifestare un certo evento

♣ Il numero degli individui che appartengono alla popolazione

studiata durante il periodo di tempo scelto

♣ L’intervallo di tempo scelto nel quale viene misurato il tasso

probabilità che un evento si verifichi

nell’unità di tempo

Tassi (rates)

• Forniscono un’informazione nella quale la misura della

frequenza di un evento o una malattia tiene conto anche

del tempo impiegato perché esso venga osservato

• il tempo è incluso nel denominatore

• misurano la velocità con la quale accade un certo

evento

• misurano la probabilità che un evento si verifichi

nell’unità di tempo

• Viene utilizzato per analizzare nascite,morti e

malattie.

• Si distinguono in:

– Tassi grezzi

– Tassi specifici

– Tassi standardizzati

X

Y X K

(t1-t0 )

TASSO

Numero di eventi

Numero di individui nella

popolazione in studio

L’intervallo di

tempo in studio

Costante, pari ad un multiplo di

10 10n ; migliora la

presentabilità del dato

TASSI

Mortalita’

Morbosità

GREZZO

SPECIFICO

STANDARDIZZATO

GREZZO

SPECIFICO

STANDARDIZZATO

INCIDENZA

PREVALENZA

Popolazione totale

Tassi grezzi (crude rate)

Esprimono quanti eventi si verificano in un certo

intervallo di tempo relativamente agli individui

mediamente presenti nella popolazione

Non considerano le differenze dovute all’età, al sesso,

alla etnia, e ad altre caratteristiche

evento Tasso grezzo =

Popolazione con

evento

Popolazione

totale

Tasso di mortalità generale

• Il tasso di mortalità generale esprime il

rapporto tra il numero di morti e la

popolazione (generalmente riferita a

100.000 abitanti) in un determinato periodo

di tempo (generalmente un anno):

N° di morti – MGENERALE = -------------------------------- × 100.000

Popolazione residente

Tasso grezzo di mortalità in Italia

http://www.mortalita.iss.it/

ISTAT, 2000

560.241

57.844.017

x 1000 = 9,7 ‰

0

5

10

15

20

25

1900

1961

1969

1982

1986

1992

1994

1997

1998

Mo

rtali

à x

1.0

00

Tassi specifici (specific rate)

• I tassi specifici non si riferiscono alla totalità

degli eventi occorsi, ma solo a quelli

interessanti particolari gruppi di soggetti

selezionati o in base al sesso (tassi specifici

per tassi specifici per sesso), all’età (tassi

specifici per classi di età) o alla diversa

tipologia degli eventi (tassi specifici di

mortalità per cause).

• Nei tassi specifici numeratore e denominatore

del rapporto risultano omogenei per la

componente considerata.

Tassi specifici (specific rate)

Popolazione totale

evento

Popolazione

< 25 anni

Popolazione

26-65 anni

Popolazione

> 66 anni

Tasso specifico per età = Soggetti con evento ed età <25 anni

Popolazione con età <25 anni

Tassi specifici di mortalità

• I tassi di mortalità specifica per sesso si ottengono

suddividendo la popolazione in maschi e femmine

rapportando a ciascun sesso il numero relativo di morti.

– N° di morti nella popolazione maschile • MSPECIFICO (sesso) = ----------------------------------------------------- × 10.000

• N° di soggetti maschi

Tasso di mortalità per sesso

in Italia

7

8

9

10

11

12

1980

1982

1984

1986

1988

1990

1992

1994

1996

1998

Mo

rtali

à x

1.0

00

Maschi Femmine

http://www.mortalita.iss.it/

Mortalità generale ∎ Tumori ∎ Sistema circolatorio

IST

AT

. Q

uo

zie

nti

per

100.0

00

ab

itan

ti 1

99

9

1390

1241

1187

1185

1184

1137

1078

1051

1046

995

962

958

954

933

907

891

870

852

838

802

788

818

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

Liguria

Friuli-Venezia G.

Toscana

Piemonte

Emilia-Romagna

Umbria

Molise

Marche

Valle d'Aosta

Abruzzo

Trento

Veneto

Lombardia

Lazio

Sicilia

Trentino-Alto Adige

Basilicata

Sardegna

Calabria

Bolzano-Bozen

Campania

Puglia

MORTI PER CAUSA E REGIONE DI DECESSO

389,9

380,8

348,1

333,5

328,1

322,9

320,2

311

295,6

294,5

278,5

261,6

260,3

252,2

241,6

239

223

207,7

202,9

193,7

182,5

501,1

573,7

506,3

529,1

513,9

392

511,5

391,2

391,4

467,6

445,5

403,5

408,3

444,2

370,2

517,8

341,7

329

427,2

364,5

424

200,8

412,9

0 100 200 300 400 500 600 700

Friuli-Venezia G.

Liguria

Emilia-Romagna

Toscana

Piemonte

Valle d'Aosta

Umbria

Lombardia

Veneto

Marche

Trento

Lazio

Trentino-Alto Adige

Abruzzo

Bolzano-Bozen

Molise

Sardegna

Puglia

Sicilia

Campania

Basilicata

Calabria

Confronto di tassi Si effettuano confronti di tassi quando si vuole verificare se un determinato evento è più o meno frequente in una popolazione rispetto ad un’altra (es. efficacia di una campagna vaccinale)

L’utilizzo di tassi grezzi fornisce un’idea generale del fenomeno ma

può portare ad errori di interpretazione nei confronti

Utilizzo di tassi specifici (es.suddivisione in classi di età)

Standardizzazione dei tassi (metodo diretto o indiretto)

Azzera l’effetto confondente dovuto all’età

Si confrontano le due popolazioni allo studio con una

popolazione standard

Per confrontare tassi è necessaria la loro

standardizzazione così da rimuovere l’effetto

di variabili di disturbo che rendono viziati i

confronti

STANDARDIZZAZIONE

Entrambi i metodi sono volti ad eliminare

l’influenza di una variabile di disturbo mediante il

confronto con misure standard

Tassi standardizzati di mortalità

generale

http://gamapserver.who.int/gho/interactive_charts/mbd/as_death_rates/atlas.html

Europa:Tassi standardizzati di

mortalità generale

popol. Standard = popol. europea

Tassi specifici di mortalità

• Alcuni tassi specifici riguardanti le prime fasi della vita

assumono un’importanza particolare.

– Particolare importanza rivestono i tassi riferiti

alle nascite (tasso di natalità), alle morti

fetali ed a quelle che avvengono nel primo

periodo di vita.

– Tra questi, il tasso di mortalità infantile è

considerato uno degli indicatori più fedeli del

livello igienico-sanitario di una popolazione.

MORTALITA’ PER PROVINCE

MORTALITA’ GENERALE

(tassi standardizzati-maschi)

MORTALITA’ GENERALE

(tassi standardizzati-femmine)

MALATTIE SISTEMA

CIRCOLATORIO

(maschi)

MALATTIE SISTEMA

CIRCOLATORIO

(femmine)

TUMORI

(maschi)

TUMORI

(femmine)

CAUSE VIOLENTE

(maschi)

CAUSE VIOLENTE

(femmine)

Tassi di mortalità infantile

28 0 1 4 52

SETTIMANE DALLA NASCITA SETT. DAL CONCEPIMENTO

FETALE

POST-NEONATALE

TARDIVA

NEONATALE

PERINATALE

NATIMORTALITÀ

PRE.

MORTALITÀ INFANTILE

NASCITA

Cause favorenti la mortalità

perinatale

• cause esogene

– Agenti teratogeni

– Incidenti

• cause legate al parto

• cause endogene

– Malattie della madre

– Malattie ereditarie (emofilia)

– Anomalie della meiosi (trisomie)

– Isoimmunizzazione Rh

Cause favorenti la mortalità

infantile • La principale causa singola di mortalità

infantile è rappresentata dalle degradanti

condizioni a cui i bambini sono costretti

durante i primi anni di vita

• Altri fattori rilevanti sono le infezioni e le

malattie parassitarie, la malnutrizione,

l’acqua contaminata o non potabile e le

cattive condizioni igienico-sanitarie

• Anche la diffusione dei conflitti armati ha

contribuito a far accrescere la mortalità

infantile

Confronti internazionali (1)

45

INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONI

A

REGNO

UNITO

USA ITALIA

Speranza di vita alla nascita (anni) 54 65 76 80 79 82

Speranza di vita sana (anni)

Healthy Life Expectancy (HLE)

42 56 67 72 70 74

Tasso di mortalità materna (per 100.000 nati vivi) 840 230 6 12 24 5

Tasso di mortalità infantile sotto 1 anno

(per 1.000 nati vivi)

86 50 5 5 7 3

Tasso di mortalità sotto i 5 anni (per 1.000 nati vivi) 138 66 6 5 8 4

Tasso di mortalità tra 15-60 anni (per 1.000) 370 212 137 77 106 59

Mortalità per malattie infettive (per 100.000) 832 363 28 36 34 16

Mortalità per malattie non infettive (per 100.000) 809 685 546 401 418 342

Confronti internazionali (2)

46

Mortalità per incidenti (per 100.000) 76 99 54 25 53 25

Anni di vita persi per malattie infettive (%) 81 52 5 8 9 5

Anni di vita persi per malattie non infettive (%) 14 35 80 83 72 86

Anni di vita persi per incidenti (%) 5 13 15 9 19 9

Percentuale di vaccinazioni anti-morbillo in bambini < 1

anno 41 71 98 86 92 91

Incidenza annua di tubercolosi (per 100.000) 296 168 24 12 4,1 6,4

Spesa pro-capite annua per la sanità ($) 69 45 804 3.285 7.410 3.328

INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONIA REGNO

UNITO

USA ITALIA

Come studiare le malattie:

i tassi di morbosità

• : i tassi di morbosità

TASSI

Mortalita’

Morbosità

GREZZO

SPECIFICO

STANDARDIZZATO

GREZZO

SPECIFICO

STANDARDIZZATO

INCIDENZA

PREVALENZA

Tassi di prevalenza e incidenza

(morbosità)

• Sono le due più importanti misure di

frequenza dell’evento malattia di cui ne

definiscono l’entità e la frequenza di

comparsa nella popolazione.

• Sono utili per:

– stimare l’entità del danno indotto da una

determinata malattia in una popolazione,

– stimare la realizzazione o la riuscita di un

piano di prevenzione

Tasso di prevalenza di una

malattia • Esprime il numero di eventi o di malati

effettivamente presenti o “attivi” in un certo

periodo di tempo.

• La prevalenza di una malattia può essere

calcolata in un certo periodo di tempo, come un

anno, o un mese, oppure in un punto preciso

nel tempo, come un giorno.

• La prevalenza si utilizza spesso per descrivere

la frequenza di malattie che hanno un inizio

graduale e decorso cronico.

Tasso di prevalenza

Soggetti affetti da una determinata malattia in un determinato periodo di tempo

Indica la probabilità di essere malati

soggetti malati x K soggetti recettivi alla malattia

Fattori che influenzano la prevalenza

• Maggiore durata della malattia • Prolungamento della vita dei malati senza guarigione

• Aumento di nuovi casi • Immigrazione di casi • Emigrazione di persone sane • Immigrazione di persone suscettibili

• Miglioramento delle capacità diagnostiche

• Durata più breve della malattia • Elevato tasso di letalità della malattia

• Diminuzione di nuovi casi • Immigrazione di persone sane • Emigrazione di casi • Miglioramento del tasso di guarigione della malattia

Esempi di dati di prevalenza

HIV Prevalence trends in South Africa 1990-1999

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t0):

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t0):

P(t0) = 2 / 10 = 20%

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t1):

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t1):

P(t1) = 3 / 10 = 30%

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t0 ÷ t1) :

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t0 ÷ t1) :

P(t0 ÷ t1) = 6 / 10 = 60%

Tasso di incidenza

• Indica il numero di nuovi casi di malattia che

si osservano in una popolazione, in un

determinato periodo di tempo.

• Il periodo durante il quale viene misurato il

numero dei casi di malattia può essere variabile

secondo l’uso:

– quando si studia un’epidemia, può essere utile

calcolare il tasso di incidenza in un periodo breve

(questa misura viene spesso indicata come tasso

di attacco)

– in altri casi il periodo di osservazione può durare

anche tutta la vita.

Tasso di prevalenza

Soggetti affetti da una determinata malattia in un determinato periodo di tempo

Indica la probabilità di essere malati

soggetti malati x K soggetti recettivi alla malattia

Fattori che influenzano la prevalenza

• Maggiore durata della malattia • Prolungamento della vita dei malati senza guarigione

• Aumento di nuovi casi • Immigrazione di casi • Emigrazione di persone sane • Immigrazione di persone suscettibili

• Miglioramento delle capacità diagnostiche

• Durata più breve della malattia • Elevato tasso di letalità della malattia

• Diminuzione di nuovi casi • Immigrazione di persone sane • Emigrazione di casi • Miglioramento del tasso di guarigione della malattia

Esempi di dati di prevalenza

HIV Prevalence trends in South Africa 1990-1999

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t0):

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t0):

P(t0) = 2 / 10 = 20%

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t1):

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t1):

P(t1) = 3 / 10 = 30%

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t0 ÷ t1) :

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t0 ÷ t1) :

P(t0 ÷ t1) = 6 / 10 = 60%

Tasso di incidenza

• Indica il numero di nuovi casi di malattia che

si osservano in una popolazione, in un

determinato periodo di tempo.

• Il periodo durante il quale viene misurato il

numero dei casi di malattia può essere variabile

secondo l’uso:

– quando si studia un’epidemia, può essere utile

calcolare il tasso di incidenza in un periodo breve

(questa misura viene spesso indicata come tasso

di attacco)

– in altri casi il periodo di osservazione può durare

anche tutta la vita.

Tasso di incidenza

Nuovi casi di malattia in un determinato periodo di tempo Misura la velocità con la quale si verifica un evento Misura la probabilità di ammalarsi nell’unità di tempo

nuovi casi di malattia x K soggetti recettivi alla malattia

Relazione tra incidenza e prevalenza Prevalenza = incidenza x durata della malattia

5

10

3

DIC

2

1

4

GEN

6

9

7

8

SOGG. N. t0 t1

MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO)

Calcolare il tasso di incidenza nel periodo (t0 ÷ t1) :

Relazione tra prevalenza e

incidenza

Prevalenza = incidenza x durata media

della malattia

(o guariscono !)

Esempi di dati di incidenza

Incidenza per mese delle malattie in sorveglianza. SPES, anno 2000

Fattori che influenzano

l’incidenza

• Aumento dei soggetti esposti ai fattori di rischio

• Fallimento dei programmi di prevenzione

• Aumento dell’età media della popolazione

• Successo dei programmi di prevenzione

• Diminuzione dei soggetti esposti ai fattori di rischio

Indicatori negativi di impatto di una malattia: DALY

Gli studi promossi dall’OMS e dalla Banca Mondiale usano come misura dell’impatto di una determinata patologia una unità chiamata DALY (Disability Adjusted Life Years: Anni di vita vissuti al netto della disabilità), la quale cumula a livello di popolazioni il peso, espresso in anni di:

• Anni persi per mortalità prematura (years of life lost, YLL)

+ • Anni persi per disabilità (years lost due to disability, YLD) per

conseguenze non fatali di patologie ed incidenti.

• 1 unità di DALY= perdita di un anno di vita sana, cioè un anno vissuto in stato di disabilità o perso per morte prematura.

Caratteristica di questo tipo di misura quindi, è quella di non limitare la valutazione dello stato di salute di una popolazione ai soli dati di mortalità, ma di prendere in considerazione anche la intera storia patologica.

Anni persi per mortalità prematura (years of life lost, YLL)

+

Anni persi per disabilità (years lost due to disability, YLD)

Malattie causa di DALY in Europa

I determinanti globali di malattia nel mondo: DALY

DALY: disability-adjusted life years = anni di vita in condizioni di disabilità

Cause di impatto patologico (DALY) Malattia o Infortuni

DALY (milioni)

Percentuale del DALY Totale

Malattia o infortuni

DALY (milioni)

Percentuale del DALY totale

Mondo Paesi a basso reddito

1 Infezioni delle basse vie respiratorie 94.5 6.2 1 Infezione delle basse vie aree 76.9 9.3

2 Malattie diarroiche 72.8 4.8 2 Malattie diarroiche 59.2 7.2

3 Disturbo depressivo unipolare 65.5 4.3 3 HIV/AIDS 42.9 5.2

4 Cardiopatia ischemica 62.6 4.1 4 Malaria 32.8 4.0

5 HIV/ AIDS 58.5 3.8 5 Nascita prematura e basso peso Alla nascita

32.1 3.9

6 Malattia cerebrovascolare 46.6 3.1 6 Sepsi infantile e altro 31.4 3.8

7 Nascita prematura e basso peso Alla nascita

44.3 2.9 7 Asfissia neonatale e traumi 29.8 3.6

8 Asfissia neonatale e traumi 41.7 2.7 8 Disturbo depressivo unipolare 26.5 3.2

9 Incidenti stradali 41.2 2.7 9 Cardiopatia ischemica 26.0 3.1

10 Sepsi neonatale e altro 40.4 2.7 10 Tubercolosi 22.4 2.7

Paesi a medio reddito Paesi ad alto reddito

1 Disturbo depressivo unipolare 29.0 5.1 1 Disturbo depressivo unipolare 10.0 8.2

2 Cardiopatia ischemica 28.9 5.0 2 Cardiopatia ischemica 7.7 6.3

3 Malattia cerebrovascolare 27.5 4.8 3 Malattia cerebrovascolare 4.8 3.9

4 Incidenti stradali 21.4 3.7 4 Alzheimer e altre demenze 4.4 3.6

5 Infezioni delle basse vie respiratorie 16.3 2.8 5 Disturbi da abuso di alcol 4.2 3.4

6 BPCO 16.1 2.8 6 Perdita dell’udito legata all’età 4.2 3.4

7 HIV/ AIDS 15.0 2.6 7 BPCO 3.7 3.0

8 Disturbi da abuso di alcol 14.9 2.6 8 Diabete mellito 3.6 3.0

9 Errori di rifrazione 13.7 2.4 9 Tumori alla trachea, bronchi e polmoni

3.6 3.0

10 Malattie diarroiche 13.1 2.3 10 Incidenti stradali 3.1 2.6

MORTALITA’ e GLOBAL BURDEN

Indicatori di qualità della vita

• Il concetto di qualità della vita è divenuto un elemento

importante per la definizione e la valutazione di servizi

sanitari e psico-sociali. Specie in Paesi con maggiore

possibilità, la promozione della qualità della vita è

considerata il vero obiettivo del singolo e di una

popolazione, anche nel trattamento, nella prevenzione delle

malattie e nella assistenza sociale.

• La qualità della vita è un concetto multidimensionale che

include una serie di elementi dell’esperienza umana che

riguardano non solo condizioni fisiche e sintomi, ma

anche lo stato funzionale, il benessere psicologico e

sociale, la capacità di trarre soddisfazione da quanto si

fa, in rapporto sia alle proprie aspettative che alla

propria capacità di realizzare ciò che si desidera.

Indicatori di qualità della vita: HLY e QALY

• Il concetto di qualità della vita è divenuto un elemento importante per la definizione e la valutazione di servizi sanitari e psico-sociali.

• Specie in Paesi con maggiore possibilità, la promozione della qualità della vita è considerata il vero obiettivo del singolo e di una popolazione, anche nel trattamento, nella prevenzione delle malattie e nella assistenza “sociale”.

• HLY (Healthy Life Years)= anni di vita in buona salute (chiamato anche la speranza di vita libera da disabilità) , misura il numero di anni restanti che una persona di una certa età ci si può aspettare di vivere senza disabilità.

• Questo indicatore introduce il concetto di qualità della vita. E’ utilizzato per distinguere tra anni di vita, liberi da qualsiasi limitazione di attività e anni di vita con almeno un limite di attività. L’ HLY è un indicatore di stato funzionale di salute che è sempre più utilizzato per integrare tradizionali indici di aspettativa di vita. L'indice HLY è stato sviluppato per riflettere il fatto che non tutti gli anni di vita di una persona sono in genere vissuti in perfetta salute; malattie croniche, fragilità e disabilità tendono a diventare più frequenti in età avanzata, per cui una popolazione con una maggiore aspettativa di vita potrebbe non essere più

HLY-donne 2008

HLY-uomini-2008

Quality Adjusted Life Years

QALY

• Il QALY (acronimo di Quality Adjusted Life Years) è un'unità di misura impiegata nell'analisi costi utilità che combina insieme la durata della vita con la qualità della stessa.

• Un QALY pari ad 1 corrisponde all'aspettativa di vita di un anno in condizioni di buona salute; il valore 0 corrisponde alla morte.

• La scala di misurazione è continua e ad alcuni anni di vita possono essere attribuiti anche valori negativi (nel caso si abbiano condizioni gravi di immobilità e di sofferenza acuta).

• Viene utilizzato come indice di ponderazione nella valutazione degli incrementi nell'aspettativa di vita connessi agli interventi sanitari. Così, ad esempio, se l'introduzione di una nuova tecnica chirurgica permette al malato di sopravvivere in media 6 anni in più, ma le condizioni dopo l'operazione sono tali da venir giudicate pari a 0.2 QALY (ad es., per via di gravi deficienze motorie e dolori frequenti), l'effetto dell'intervento sull'aspettativa di vita ponderata per la qualità sarà solo di 1.2 anni.

STUDI TRASVERSALI o di prevalenza.

Rilevazione istantanea da una “popolazione definita” dei dati su i fattori di rischio, gli atteggiamenti dei soggetti, le loro malattie, i loro disturbi. Sono dati individuali.

Obiettivi principali: Descrivere il carico di malattie in una comunità, a scopo di pianificazione sanitaria;

Ottenere informazioni sugli atteggiamenti della popolazione nei confronti dei servizi sanitari, sui bisogni di assistenza percepiti, sull'utilizzo dei servizi sanitari stessi;

Descrivere la distribuzione di una variabile fisiologica in una comunità;

Analizzare l'associazione di un fattore con una malattia (spesso primo stadio di uno studio longitudinale che prosegue sui non malati);

STILI DI VITA degli Italiani

Fumo

Fumatori (www.osservasalute.it)

Alcol

• Persone di 19-64 anni che dichiarano di aver consumato

giornalmente piu di 3 Unità alcoliche (UA)

• Persone di 19-64 anni che dichiarano di aver consumato piu di

6 UA, anche diverse,in un’unica occasione

ALIMENTI

OBESITA’

OBESITA’ INFANTILE

OBESITA’ INFANTILE

NON SPORTIVI

VACCINAZIONI

ANTI-INFLUENZALE

SCREENING MAMMOGRAFICO

Consumo farmaci

DDD=Dosi Definite Giornaliere: “la dose media giornaliera, di

mantenimento per un farmaco, nella sua indicazione terapeutica

principale in pazienti adulti”

CONCLUSIONI

• Lo stato di salute degli Italiani risulta complessivamente buono, ma aumentano sempre più le differenze tra macroaree geografiche, tra singole regioni e tra uomini e donne, sia nello stato di salute che nell’organizzazione e gestione delle attività socio-sanitarie.

Nonostante gli apprezzabili guadagni nella salute e nell’aspettativa di vita della popolazione, legati ai miglioramenti nelle condizioni di vita e di assistenza conseguenti allo sviluppo socio-economico dei passati decenni, i principali indicatori di mortalità e morbosità dimostrano come il nostro Paese sia ancora attraversato da differenze geografiche e socio-demografiche a sfavore delle aree e delle posizioni sociali più svantaggiate, in particolare fra i soggetti meno istruiti, quelli di bassa classe sociale, i meno abbienti ed i più poveri di risorse di rete familiare.

Il profilo di comunità Il profilo di comunità costituisce:

• una lettura ragionata e partecipata dei bisogni di salute

e di benessere della popolazione;

• uno strumento di supporto nella individuazione delle

criticità e delle priorità da considerare all’interno della

programmazione e delle politiche territoriali sociali,

socio-sanitarie e sanitarie;

• uno strumento essenziale per mettere in evidenza le

peculiarità di un territorio, delle problematiche da

affrontare e delle risorse disponibili e/o attivabili.

http://sociale.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/piano-sociale-e-sanitario/il-profilo-di-comunita

Struttura di un profilo di

comunità (1)

• La comunità in cui viviamo

• 1. Profilo demografico del territorio

(struttura della popolazione, immigrati,

comp. familiare)

• 2. Natalità, mortalità e speranza di vita

• 3. Ambiente e territorio

• 4. Sicurezza

• 5. Salute e stili di vita

• 6. Profilo socio-economico del territorio

• 7. Mobilità

Struttura di un profilo di

comunità (2)

• Servizi, risorse informali, domanda

espressa e domanda soddisfatta

• 1. Ambito sociale e socio-sanitario

• 2. Ambito sanitario

• 3. Ambito educativo e socio-educativo

• 4. Ambito abitativo

• 5. Ambito formativo e lavorativo

• 6. Ambito culturale e ricreativo

• 7. Capitale sociale

Indice di deprivazione • L’indice di deprivazione su base geografica è uno

dei pochissimi strumenti operativi a disposizione per

misurare in modo sintetico le condizioni

socioeconomiche di un determinato territorio.

Hanno il vantaggio di essere poco costosi, perché si

possono desumere direttamente dai dati censuari e

trasparenti, perché si basano su informazioni

oggettive,facilmente reperibili, che utilizzano gli

stessi criteri di rilevazione. Anche la loro struttura è

piuttosto semplice perché la maggioranza di tali

indici non è altro che la somma di indicatori parziali

riferiti alle variabili ritenute rilevanti.

Indice di deprivazione:

le variabili

FAQ

• Che cosa sono i tassi di mortalità e di

morbosità?

• Perché è necessario standardizzare i

tassi?

• Che cosa è il DALY?

• Che cosa sono gli indici HLY e QALY?

• Quali altri indici socio-economici conosci?

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