studi biblici. lampada ai miei passi è la tua parola e luce al mio cammino (sal 118,105) card....

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StudiStudi biblicibiblici

Lampadaai miei passi

è la tua Parolae luce al mio

cammino(Sal 118,105)

Card. Carlo MARIA Martini

Introduzione allo studio della BibbiaIntroduzione allo studio della Bibbia

Jean-Louis Ska: «cinque principi» per leggere l’Antico Testamento

1. La verità è come un canto polifonico

Non sempre i testi sono coerenti o conciliabili;

alcuni sono profondamente contraddittori e inconciliabili.

Così se a volte Dio appare come un Padre premuroso

o un amante tenerissimo,

altre sembra piuttosto un giudice implacabile o un feroce guerriero...

Allora cosa pensare:

è Dio che cambia d’umore

o sono gli uomini che se lo raffigurano in modi completamente diversi?

2. Considerare testo e contesto

Per ogni testo va considerato

- il momento in cui è stato scritto

- e il motivo per cui è stato scritto.

Per evitare due pericoli:

1.confondere il racconto con un resoconto accurato di un evento realmente accaduto

2.trarre dal testo alcune lezioni sbagliate.

Es: la «caduta di Gerico» (Gs 6,1-27)

3. La Bibbia parla il linguaggio degli uomini

E’ necessario conoscere i diversi «generi letterari»

usati dalla Bibbia per interpretare correttamente

quello che vuole dire un certo autore in un determinato testo.

Es: un episodio del ciclo del profeta Eliseo (2Re 2,23-25)

«Un racconto biblico va quindi interpretato secondo le regole

e le convenzioni del suo linguaggio e non del nostro».

4. Lo scopo del racconto non è «insegnare» qualcosa, ma far «fare una esperienza»

Altri due pericoli della lettura di un testo:

1. assolutizzarne un aspetto, mentre il vero messaggio è nell’insieme.

2. cercare un’idea astratta: una verità da imparare a memoria o una lezione morale da mettere in pratica,

mentre il vero scopo è spingere a fare un’esperienza. Luis Alonso Schökel:

«il problema non è leggere la Bibbia, il vero problema è leggere».

Es: il passaggio del mare (Es 14,1-31)

4. Lo scopo del racconto non è «insegnare» qualcosa, ma far «fare una esperienza»

Il racconto non dice che Israele deve credere nel Signore e come deve crederci; non dice nemmeno che deve e come deve crederci il lettore. Racconta semplicemente come è giunto a credere...

... passando dalla paura degli egiziani al timore del Signore. E «timore» non significa paura, ma rispetto e venerazione.

La lezione per Israele e per il lettore è allora la stessa: in ogni momento della vita bisogna sempre fidarsi di Dio, perché il Signore non abbandona mai quelli che si affidano a lui.

5. La verità sta nell’insieme non nei dettagli

Presi singolarmente, molti dettagli sono inverosimili.

Per questo, a volte, la Bibbia viene criticata con pretese «scientifiche»...

...il guaio è che spesso viene anche «difesa» in modo surreale

«La verità della Bibbia non è da cercare nell’uno o nell’altro degli elementi che la compongono... ma nella composizione finale che raccoglie tutti gli elementi e ne fa una sola opera organica».

Questa è frutto di una lunga ricerca e di una serie di risposte alle stesse domande: Chi siamo? Qual è il nostro futuro?

L’Antico Testamento prova a rispondere, in ogni epoca, a queste domande, cui il Nuovo Testamento darà le ultime risposte»

IL LIBRO

NOME E STRUTTURA DELLA BIBBIA

1. Significato della parola “Bibbia”

2. Significato della parola “Testamento”

- Antico Testamento (o Primo T. o Testamento Ebraico)

- Nuovo Testamento (o Secondo T. o Testamento Cristiano)

3. Struttura della Bibbia

- La Bibbia Ebraica (Tanak): 24 libri- La Bibbia Cristiana: 2 Testamenti, 73 libri

LINGUE E CULTUREDELLA BIBBIA

- Molte lingue, un solo canto

- La mentalità della gente biblica

EDIZIONI DELLA BIBBIA

Qualunque edizione cattolica o interconfessionale

Consigliate:

La Biblia de nuestro pueblo (vers. America Latina)

La Bibbia Emmaus (S. Paolo 1995)

La Bibbia. Vers. CEI 2008

COME SI INDICA UNVERSETTO BIBLICO

Per indicare un versetto della Bibbiascriviamo nell’ordine:

libro (abrev.) + num del capitolo + il (i) versetto (i)

Esempio: Gn 12, 1-9

COME SI INDICA UNVERSETTO BIBLICO

Se si tratta di un solo versetto, si scrive il numero del v. dopo quello del capitolo.

Esempio: Gn 12,1

COME SI INDICA UNVERSETTO BIBLICO

Se sono più versetti, si scrive il primero el’ultimo divisi dal segno " - "

Esempio: Gn 12,1-9

COME SI INDICA UNVERSETTO BIBLICO

Se si tratta di vari versetti non conseguenti, si pone un punto “ . ” alla fine di ciascun gruppo.

Esempio: Gn 12,1-9.13-17.19

COME SI INDICA UNVERSETTO BIBLICO

Se si tratta di versetti di uno stesso libro distribuiti in diversi capitoli,

si mette un punto e virgola " ; " più uno spazio

Esempio: Gn 12,1-9; 24,1-3

I GENERI LETTERARIDELLA BIBBIA

- Storico - Apocalittico - Simbolico

- Legislativo - Edificante (religioso)- Eziologico

- Profetico - Poetico-

Midrashico- Lirico - Parabolico

- Sapienziale - Metaforico- Epistolare - Allegorico

LE TERRE DELLA BIBBIA

LE TERRE DELLA BIBBIA, OGGI

Domenica 13 ottobre 2013

Nella prossima lezione parleremo della Storia d’Israele secondo la Bibbia

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