lasciarsi trasformare
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Paola Barigelli-Calcari
Spunti riflessivi mariani condivisi
su Porta fidei e sugli
Orientamenti pastorali
diocesani Chiamati a diventare comunità di credenti
nella corresponsabilità
tenendo presente la Costituzione dogmatica
Lumen Gentium
Dio non può dare di meno di se stesso. Grazia (charitóō) indica il chinarsi amoroso di Dio, il venire di Dio che porta pienezza. La Kecharitōménē ha liberamente corrisposto alla volontà del Padre conformandosì (2 Cor 3,18) così immediatamente al Figlio suo e di Dio Per far ciò si è autodefinita la serva del Signore (Lc 1,38.48)
(Lc 1,38)
Sap 9,17 Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo Santo Spirito dall’alto?
At 16,14
C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia,
commerciante di porpora, della città di Tiàtira,
una credente in Dio,
e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo
Secondo ciò che s. Paolo
ha compreso al centro del
mistero della volontà di
Dio c’è il progetto di
ricapitolare in Cristo
tutte le cose del cielo e
della terra (Ef 1,10).
Perciò i cristiani sono figli
adottivi ed eredi di Dio.
Essi ascoltano la parola di
verità del vangelo di
salvezza e gli credono
quindi ricevono il suggello
dello Spirito Santo (Ef 1,13).
Il Signore è lo Spirito
e dove c'è lo Spirito
del Signore c'è
libertà. E noi tutti, a
viso scoperto,
riflettendo come in
uno specchio la gloria
del Signore, veniamo
trasformati in quella
medesima
immagine, di gloria in
gloria, secondo
l'azione dello Spirito
del Signore (2 Cor 3, 17-
18).
Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, Ma trasformatevi rinnovando la vostra mente,
Per poter discernere la volontà di Dio, Ciò che è buono, a lui gradito e perfetto Rm 12,2 .
Come figli obbedienti non conformatevi ai desideri di un tempo,
quando eravate nell’ignoranza,
ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati,
diventate santi anche voi anche voi in tutta la vostra condotta;
Poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo 1 Pt 1,14
La nostra patria invece è nei cieli
e di là aspettiamo come Salvatore il Signore Gesù Cristo,
il quale trasfigurerà il nostro misero corpo
per conformarlo al suo corpo glorioso,
In virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose Fil 3, 20-21
Come un sapiente ebreo, Maria
“custodisce nell’animo quell’enigma,
con silenzio riverente e attivo.
Ella è protesa a decifrarne il senso
rimane aperta al mistero e se ne lascia coinvolgere”
Lc 12,19:
Maria, da parte sua, serbava tutti gli eventi
meditandoli nel suo cuore
Lc 2,51:
Sua madre conservava tutte le parole in cuor suo
I densi versetti lucani (Lc 2,29.51)
lasciano intravedere l’ attiva
interiorità della madre di
Gesù in relazione con la sua
apparente passività di fronte
agli eventi. La sua “attività
ermeneutica” comportava il
ricordo di quanto le accadeva
e la sollecitava a mettere
insieme in un confronto
riflessivo il senso di quanto
andava scoprendo.
LG 58. Così anche la beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette (cfr. Gv 19,25), soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al suo sacrifico, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata; e finalmente dallo stesso Gesù morente in croce fu data quale madre al discepolo con queste parole: Donna, ecco tuo figlio (cfr. Gv 19,26-27).
La stessa Vergine Maria, pur
essendo tra tutte le creature
umane la più vicina a Dio, ha
camminato giorno dopo
giorno come in un
pellegrinaggio della fede (cfr
Lumen Gentium, 58), custodendo e
meditando costantemente
nel suo cuore la Parola che
Dio le rivolgeva, sia
attraverso le Sacre Scritture
sia mediante gli avvenimenti
della vita del suo Figlio, nei
quali riconosceva e
accoglieva la misteriosa voce
del Signore.
Risignificare interiormente gli accadimenti esterni, secondo l’esempio di lei che serbava nel suo cuore ciò che accadeva a Gesù e nella sua famiglia. “Il serbare nel suo cuore” manifesta la necessità di una memoria, una riflessione e una comprensione dei fatti illuminata dallo Spirito
Sul piano della grazia
Maria di Nazareth è
in sinergia con lo
Spirito Santo nella
preghiera, nella
volontà, nella
coscienza e
nell’azione. Lo Spirito
Santo sarebbe il
principio delle azioni
di Maria, come di
ogni altro cristiano in
ordine alla propria
santificazione.
anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza,
perché nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare,
ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi,
con gemiti inesprimibili (Rm 8,26)
E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei
nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre (Gal
4,6)
Così Paolo insegna riguardo alla preghiera:
Infatti Gesù promette
agli apostoli :
Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi
E mi sarete testimoni a Gerusalemme,
in tutta la Giudea e la Samaria
E fino agli estremi confini della terra (At 1,8)
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona (At 2,17b)
Pietro e i fedeli circoncisi
prendono coscienza che lo
Spirito Santo è per tutti
E i fedeli circoncisi, che erano
venuti con Pietro, si
meravigliavano che anche sopra
i pagani
si effondesse il dono dello
Spirito Santo; li sentivano
infatti parlare lingue e
glorificare Dio. Allora Pietro
disse: "Forse che si
può proibire che siano
battezzati con l’acqua questi
che hanno ricevuto lo Spirito
Santo al pari di noi?". (At 10,45-47)
LG 65. Mentre la Chiesa ha già raggiunto nella
beatissima Vergine quella perfezione, che la rende
senza macchia e senza ruga (cfr. Ef 5,27), i fedeli del
Cristo si sforzano ancora di crescere nella santità per
la vittoria sul peccato; e per questo innalzano gli occhi
a Maria, la quale rifulge come modello di virtù
davanti a tutta la comunità degli eletti.
LG 58. Nella vita pubblica di Gesù la madre
sua appare distintamente fin da principio,
quando alle nozze in Cana di Galilea, mossa
a compassione, indusse con la sua
intercessione Gesù Messia a dar inizio ai
miracoli (cfr. Gv 2 1-11).
LG 58. Durante la predicazione di lui raccolse le
parole con le quali egli, mettendo il Regno al di
sopra delle considerazioni e dei vincoli della carne
e del sangue, proclamò beati quelli che ascoltano e
custodiscono la parola di Dio (cfr Mc 3,35; Lc 11,27-28), come
ella stessa fedelmente faceva (cfr. Lc 2,19 e 51)
Solo dopo Pasqua, Maria raggiunge la comprensione matura del mistero di cui è parte. La sua fede cresce, ma non passivamente, non a basso prezzo, bensì nella fatica e nell’esercizio dell’interpretazione continua delle poche parole e del molto silenzio di Dio.
LG 42 Ma perché la carità, come
buon seme, cresca e nidifichi, ogni
fedele deve ascoltare volentieri la
parola di Dio e con l'aiuto della sua
grazia compiere con le opere la sua
volontà, partecipare
frequentemente ai sacramenti,
soprattutto all'eucaristia, e alle
azioni liturgiche; applicarsi
costantemente alla preghiera,
all'abnegazione di se stesso,
all'attivo servizio dei fratelli e
all'esercizio di tutte le virtù.
Nella morale cristiana, disposizione a praticare le virtù contrarie all’egoismo e atte a raggiungere il perfetto amore di Dio e del prossimo. È richiesta dalle parole di Gesù «Se uno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso» (Matteo16, 24; Luca 9, 23) e si fonda sul principio secondo cui l’uomo, essendo essenzialmente dipendente da Dio e dalla sua provvidenza, deve collaborare al conseguimento del bene comune, subordinando a questo il proprio interesse.
LG 12 E invero, per quel senso della fede, che è suscitato e sorretto dallo Spirito di verità, e sotto la guida del sacro magistero, il quale permette, se gli si obbedisce fedelmente, di ricevere non più una parola umana, ma veramente la parola di Dio (cfr. 1 Ts 2,13), il popolo di Dio aderisce indefettibilmente alla fede trasmessa ai santi una volta per tutte (cfr. Gdc 3), con retto giudizio penetra in essa più a fondo e più pienamente l'applica nella vita.
I cristiani sono
predestinati ad
essere conformi
all’immagine di
Gesù Cristo per
poter discernere
la volontà di Dio
al fine di
diventare santi.
Del resto, noi sappiamo che
tutto concorre al ben di
coloro che amano Dio, che
sono stati chiamati secondo
il suo disegno. Poiché quelli
che egli da sempre ha
conosciuto li ha anche
predestinati ad essere
conformi all’immagine del
Figlio suo, perché egli sia il
primogenito tra molti fratelli;
quelli poi che ha predestinati
li ha anche chiamati; quelli
che ha chiamati li ha anche
giustificati; quelli che ha
giustificati li ha anche
glorificati (Rm 8,28-30).
Ecco allora il dono e l’impegno
per ognuno di noi …:
ascoltare Cristo, come Maria.
Ascoltarlo nella sua Parola,
custodita nella Sacra Scrittura.
Ascoltarlo negli eventi stessi della
nostra vita cercando di leggere in
essi i messaggi della
Provvidenza.
Ascoltarlo, infine, nei fratelli,
specialmente nei piccoli e nei
poveri, in cui Gesù stesso
domanda il nostro amore
concreto.
Ascoltare Cristo e ubbidire alla
sua voce: è questa la via maestra,
l’unica, che conduce alla pienezza
della gioia e dell’amore.
Rigenerati dalla
Parola del Dio vivo,
quale seme
incorruttibile, (cfr. 1 Pt
1,23)-LG 9- i cristiani sono
chiamati alla
pienezza della vita
cristiana e alla
perfezione della
carità –LG 40 -: Quello
che un tempo non
era neppure popolo,
ora invece è popolo
di Dio (1 Pt 2,9-10)
LG 64. Orbene, la Chiesa contemplando la santità misteriosa della Vergine, imitandone la carità e adempiendo fedelmente la volontà del Padre, per mezzo della parola di Dio accolta con fedeltà diventa essa pure madre, poiché con la predicazione e il battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio.
LG 64. Essa pure è vergine, che custodisce integra e pura la fede data allo sposo; imitando la madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito Santo conserva verginalmente integra la fede, salda la speranza, sincera la carità.
LG 40 È dunque evidente per tutti, che tutti coloro che credono nel Cristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano.
LG 40. Per raggiungere questa
perfezione i fedeli usino le forze
ricevute secondo la misura con cui
Cristo volle donarle, affinché,
seguendo l'esempio di lui e
diventati conformi alla sua
immagine, in tutto obbedienti alla
volontà del Padre, con piena
generosità si consacrino alla gloria
di Dio e al servizio del prossimo.
Così la santità del popolo di Dio
crescerà in frutti abbondanti,
come è splendidamente dimostrato
nella storia della Chiesa dalla vita
di tanti santi.
LG 37. I laici, come tutti i fedeli, hanno il diritto di ricevere abbondantemente dai sacri pastori i beni spirituali della Chiesa, soprattutto gli aiuti della parola di Dio e dei sacramenti; ad essi quindi manifestino le loro necessità e i loro desideri con quella libertà e fiducia che si addice ai figli di Dio e ai fratelli in Cristo
LG 11 Col sacramento della confermazione vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere la fede con la parola e con l'opera, come veri testimoni di Cristo.
Come si comporta
un vero credente
ebreo ?
1. Osserva
2. Fa silenzio
3. Ascolta
4. Obbedisce
5. Mette in pratica
«Si tratta, più
radicalmente,
di aderire alla
persona stessa di
Gesù,
di condividere la sua
vita e il suo destino,
di partecipare alla
sua obbedienza libera
ed amorosa al Padre»
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