imprese e lavoro alleati per competere 2011 programmi di welfare a scala aziendale e territoriale....
Post on 02-May-2015
219 Views
Preview:
TRANSCRIPT
Imprese e lavoro alleati per competere 2011
Programmi di welfare a scala aziendale e territoriale.
Treviso, 7 Novembre 2011
Il welfare aziendale come leva competitiva
RWA
2De Filippo & Associati - RWA
Il welfare aziendale
Il welfare aziendale è una soluzione proposta dalla nuova stagione di relazioni industriali per sostenere il potere d’acquisto dei salari.
L’intervento e il ruolo guida delle Istituzioni e delle Associazioni Industriali
assicura alle PMI la possibilità di usufruire appieno delle opportunità
offerte dal welfare aziendale in un dialogo sinergico con il territorio.
In una alleanza tra imprese e lavoro, la remunerazione si avvia ad assumere nuovi contenuti che rispondono a esigenze e bisogni primari dei dipendenti e delle loro famiglie.
3De Filippo & Associati - RWA
La remunerazione attraverso beni e servizi di welfare
inverte il rapporto tradizionale tra costo e
valore finale per il dipendente. La differenza
tra manovra retributiva tradizionale (100 euro di
incremento di costo azienda determinano c.a. 45 euro netti per il dipendente) ed iniziativa/benefit in ambito
welfare è significativa. Una iniziativa welfare permette di
generare, a parità di costo azienda, valore uguale o
superiore a 100 euro di beni e servizi per soddisfare i bisogni del dipendente e
della sua famiglia.
Una opportunità per imprese e lavoratori
Iniziativa Welfare
(Sole 24 Ore, 03-FEB-2009)
4De Filippo & Associati - RWA
Lato azienda Lato Dipendente
Aumento Retributivo verso Iniziativa Welfare Aziendale
confronto fra diverse formule di remunerazione
Attraverso processi e convenzioni di acquisto strutturati (es: centrali di acquisto) si possono acquisire beni e servizi che, a parità di costo azienda, avranno un maggior valore reale per il dipendente.
Valori indicativi; incidenze e % medie di riferimento
5De Filippo & Associati - RWA
Panoramica dei servizi di welfare aziendale che possono essere erogati come corrispettivo remunerativo
Iniziative Welfare Aziendale
Servizi Socio Sanitari• Cassa/Fondo Assistenza Sanitaria• Rimborso Spese Mediche • Medicina Preventiva • Check-up medici• Rimorsi Spese Visite/Cure specialistiche• Pacchetto Maternità • Assistenza malati terminali• Medicina di genere• Terapie e Riabilitazione • Profilassi antinfluenzale• Cure Termali• Cura dell’alimentazione
Servizi a portatori di Handicap/Disagi• Strutture Assistenziali• Supporto all’integrazione
Servizi per Anziani• Assistenza domiciliare• Centri di aggregazione
Servizi di Assistenza Sociale• Centri di recupero• Assistenza Psicologica
Iniziative Welfare Aziendale
Servizi per bambini/adolescenti• Asili Nido• Baby Sitting• Baby Parking• Colonie / Soggiorni Climatici• Centri estivi • Corsi di Lingue • Stage sportivi
Servizi per attività scolastica/istruzione• Borse / Assegni studio• Sostegno spese testi scolastici• Corsi di formazione / Istruzione• Sostegno Psicopedagogico• Iniziative di indirizzo scolastico• Formazione extra-scolastica
Servizi ricreativi / ludico / sportivi• Palestre / Centri sportivi• Attività Culturali• Biblioteche / Libri a prestito• Attività Ricreative• Iniziative Formative• Iniziative Ludiche
Iniziative Welfare Aziendale
Servizi di Mobilità Collettiva Casa-Lavoro•Servizi di trasporto Casa-Lavoro-Casa (navetta)• Biglietti servizi di trasporto• Abbonamenti servizi di trasporto
Mensa – somministrazioni di vitto• Mense organizzate direttamente• Mense gestite da terzi• Prestazioni sostitutive “ticket restaurant”
Altro • Beni generici ceduti• Servizi generici prestati• Beni di sostegno/consumo• Beni in natura prodotti dall’azienda• Opere e Servizi con finalità di Culto
6De Filippo & Associati - RWA
.
Costruire valore condiviso nel lungo termine
Costruire valore condiviso nel lungo termine attraverso programmi di Welfare aziendale aziendale e territoriale.
I programmi di welfare aziendale, solo se collocati all’interno di una visione che considera i principali stakeholder di riferimento, sono in grado di perpetuarsi e di generare valore nel lungo termine per la collettività
7De Filippo & Associati - RWA
II quadro normativo ed il modello di relazioni industriali
Già a partire dagli anni ’70, il legislatore ha introdotto norme volte all’incoraggiamento delle iniziative di Welfare aziendale derogandone esplicitamente l’impatto alla concorrenza di formazione del reddito (art 51 TUIR).
Per effetto di tali normative, i corrispettivi forniti dalle aziende ai lavoratori sottoforma di beni e servizi, non generano prelievo fiscale a carico del lavoratore né oneri contributivi a carico del datore di lavoro.
I recenti modelli di concertazione condivisi da Governo e Parti Sociali (es: Accordo Interconfederale aprile 2009 e rinnovi CCNL successivi), potenziano la diffusione del welfare aziendale su scala nazionale e territoriale come elemento aggiuntivo alle tradizionali componenti della remunerazione.
Di fronte alle opportunità del nuovo modello remunerativo, dal punto di vista organizzativo, è molto diversa la situazione in cui si trovano le grandi aziende e le PMI.
8De Filippo & Associati - RWA
Opportunità di sostenere il potere d’acquisto dei dipendenti e delle
famiglie con iniziative di Welfare
Nuovo quadro di relazioni industriali in seguito all’Accordo
Interconfederale15.04.09
welfare aziendale, etica d’impresa e CSR
Orientamenti del Libro Bianco sul futuro del modello sociale
del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Necessità di rinforzare le reti Sociali di protezione
Welfare aziendale e politiche
partecipative di HRM
Grandi Aziend
ePMI
il quadro sociale ed economico di riferimento
9De Filippo & Associati - RWA
Grandi Aziende PMI
Aziende ≥250 dipendenti: c.a. 3.400per un totale di c.a. 3.300.000 dipendenti
Aziende ≥10 e ≤249 dipendenti: c.a.200.000 per un totale di c.a.5.500.000 dipendenti
Aziende ≥2 e ≤9 dipendenti: c.a.1.500.000 per un totale di c.a. 5.300.000 dipendenti
Prassi relativamente frequentiBuon livello di skill manageriali a supporto
dei Piani di WelfareFrammentazione dei dispositivi
organizzativi e di processi gestionali dedicati al welfare
Possibilità di dedicare professional interni allo sviluppo ed alla gestione
Prassi poco frequentiApproccio generalmente paternalistico
dell’imprenditoreCarenza di skill manageriali e di dispositivi
organizzativi/processi dedicati internamente al welfare
Necessità di supporti esterni di tipo organizzativo e abilitante
Le Grandi Aziende e le PMI si trovano in situazioni molto diverse in relazione alla possibilità di avviare programmi welfare e di trarre
vantaggio dal nuovo scenario
Welfare: le opportunità per le Grandi Aziende ed i rischi per le PMI
10De Filippo & Associati - RWA
• Oneri di utilità sociale: educazione e istruzione, ricreazione, assistenza sociale, assistenza sanitaria, culto.
• Il valore dell’opportunità finanziaria in termini di acquisto di beni e opere è senza limiti• Esiste un limite di deducibilità delle spese sostenute dall’azienda pari al 5‰ del costo del
lavoro
Art. 100 TUIROneri di utilità sociale
• Comma 2 / Lettera a – i contributi di assistenza sanitaria versati ad enti o casse per un importo non superiore a euro 3.615,20 per anno.
• Comma 2 / Lettera c – le somministrazioni di vitto in mense organizzate direttamente o gestite da terzi. Le prestazioni sostitutive di mensa (ticket restaurant) fino a 5,29 euro/giorno.
• Comma 2 / Lettera d – le spese sostenute dall’azienda per la fornitura ai dipendenti di servizi di trasporto collettivo.
• Comma 2 / Lettera f bis – le somme di denaro erogate per frequenze di asili nido e/o colonie climatiche nonché per borse di studio.
• Comma 3 – la corresponsione di beni e servizi per un valore limite di 258,23 € per anno per ciascun dipendente.
• Comma 4 / Lettera b - Valore “convenzionale” degli interessi in caso di concessione di prestiti ai dipendenti (50% della differenza tra tasso ufficiale di sconto e tasso applicato ).
Art. 51 TUIRErogazioni a favore dei dipendenti
Alcune iniziative welfare non concorrono alla formazione di reddito di lavoro dipendente nel senso che possono godere di un particolare favor fiscale. In particolare alcuni articoli del TUIR stabiliscono specifiche deroghe al principio della tassabilità delle somme e dei valori erogati alla generalità dei dipendenti, (tabelle riassuntive solo come esempio, quadro non esaustivo della normativa in essere a cui si rimanda)
le opportunità offerte dal quadro normativo
11De Filippo & Associati - RWA
Modalità di erogazione Quantificazione in denaro del compenso in natura
Erogazione di somme di denaroAsili NidoLibri di testoSussidi allo studioBorse di studioColonie Climatiche ..
Erogazione in “natura” (*) (beni, opere, servizi)
Beni di consumoOggettiServizi SanitariBaby Sitter -Badanti Circoli Sportivi – PalestreAbbonamenti (riviste, teatro, ecc)…
In conformità alla regola generale prevista dall’art. 9, comma 3 del TUIR si può ritenere che il valore normale di riferimento, per i beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti, possa essere costituito dal prezzo scontato che il fornitore (del bene o servizio) pratica sulla base di apposite convenzioni ricorrenti nella prassi commerciale, compresa l’eventuale convenzione stipulata con il datore di lavoro (sconti d’uso).
(*) Con la Circolare n. 59/2008 l’Agenzia delle Entrate ha affermato che le erogazioni in natura rientrano nelle franchigie di 258,23 euro (Tuir; Art. 51 C. 3) anche se effettuate “sotto forma di beni o servizi o buoni rappresentativi degli stessi”. In seguito, nel 2010, ha affermato che l’evidenza del valore nominale porta a ritenere che il ticket non costituisce erogazione in natura. In attesa di una chiara posizione dell’Agenzia delle Entrate è consigliabile utilizzare “buoni” o “voucher” non “valorizzati”. (es: Buono per 10 kg di pasta, SI – Buono per 10 Euro di pasta, NO)
12De Filippo & Associati - RWA
alcuni quesiti chiave:
1)Con quale velocità procede la diffusione del welfare aziendale nel tessuto nazionale e nei territori?
2)In termini di benefici determinati dal welfare aziendale, per quanto tempo il dipendente della grande azienda rimarrà un privilegiato rispetto al dipendente della PMI? 3)Per converso, per quanto tempo l'imprenditore della PMI non sarà in grado di cogliere l'opportunità del sistema remunerativo non monetario e basato sul welfare aziendale?
Trend di diffusione delle buone prassi e opportunità 1/2
13De Filippo & Associati - RWA
la risposta attraverso alcuni dati di scenario:
Oltre il 50% dei CCNL rinnovati successivamente all'accordo interconfederale del 15 aprile 2009 ha introdotto dispositivi e/o indicazioni per la realizzazione di programmi di welfare aziendale Ruolo guida delle Associazioni Industriali nel promuovere modelli scientifici e organizzativi per la corretta promozione del welfare aziendale nei territorio nella cornice dei Patti per lo SviluppoIl Governo, con l'Avviso Comune del 7 marzo 2011, promuove l'adozione di dispositivi di conciliazione famiglia - lavoro ''family friendly'' incoraggiando sia soluzioni innovative che organizzative.La Regione Lombardia ha costituito nel 2010 una Cabina Strategica del Welfare Aziendale e nel mese di Agosto 2011 ha emesso un bando di finanziamento (5 milioni di euro) per le PMI; premiando in particolare la capacità delle PMI di attivare reti di imprese, e di procedere attraverso accordi sindacali per individuare sinergie tra il welfare aziendale e benessere del territorioLa contrattazione di secondo livello, con il sostegno del sindacato, recepisce in modo crescente l'importanza del welfare aziendale come corrispettivo nello scambio tra le parti
Trend di diffusione delle buone prassi e opportunità 2/2
top related