i referendum nella storia repubblicana · i referendum nella storia repubblicana dal 1946 in italia...
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I referendum nella storia repubblicana
Dal 1946 in Italia si sono svolti 72 referendum nazionali, di cui 67 referendum abrogativi, 1 referendum istituzionale, 1 referendum
d’indirizzo e 3 referendum costituzionali. Per questi ultimi, a differenza del referendum abrogativo, non è previsto un quorum di validità.
La tabella 1 reca l’elenco delle 72 consultazioni referendarie abrogative. Per ciascuna, oltre alla descrizione e alle informazioni sul Governo in
carica, vengono fornite indicazioni sulla data di svolgimento, l’affluenza, il raggiungimento del quorum e il risultato.
Nella tabella 2 si trovano le statistiche dei referendum abrogativi: il quorum della maggioranza degli aventi diritto è stato raggiunto nel 58,2%
delle consultazioni, mentre non è stato raggiunto nel 41,8% dei casi. Nelle consultazioni che hanno raggiunto il quorum, i SI hanno prevalso nel
59%, mentre i NO nel 41,2%. Nei casi in cui non è stato raggiunto il quorum i SI hanno prevalso nel 96% nei casi (con una percentuale media del
78,6%) e i NO nel 4%. La bassa percentuale di NO (21,4%) nei referendum ai quali non ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto
evidenzia che, in presenza nel quorum strutturale, è accaduto sovente che le posizioni contrarie all’ abrogazione delle norme oggetto di
referendum hanno puntato sull’astensione invece che sulla partecipazione dei cittadini.
Le tabelle 3, 4 e 5 recano le informazioni sui referendum costituzionali, sul referendum istituzionale e d’indirizzo. In particolare nella tabella 5
relativa ai referendum costituzionali (per i quale non è previsto il quorum di partecipazione) si evidenzia che una riforma di grande rilievo come
quella del titolo V e della parte seconda della Costituzione è stata introdotta a seguito di un referendum a cui hanno partecipato il 34% degli aventi
diritto il 64, 2% dei quali si sono espressi a favore della riforma.
Tabella 1- Elenco delle consultazioni referendarie abrogative
Data Titolo Affluenza Quorum Sì No Risultato Governo Descrizione
12 e 13
maggio
1974
Divorzio 87,7% raggiunto 40,7% 59,3% No
1 dicembre 1970:
Approvata la legge 898 sul
divorzio.
25 gennaio 1972: La Corte
Costituzionale dichiara
ammissibile il referendum.
27 febbraio 1972: Il P.d.R.
Leone indice il referendum
per l’11 giugno 1972.
28 febbraio 1972: Il P.d.R.
Leone decreta il primo
scioglimento anticipato di
entrambe le Camere nella
storia della Repubblica. (il
15 gennaio 1972 il governo
Colombo si dimette.
Andreotti forma un governo
monocolore democristiano
che non ottiene la fiducia
del Parlamento: dopo
quest'ultimo tentativo, per
la prima volta nella storia
della Repubblica, il
Presidente della Repubblica
decreta lo scioglimento
anticipato delle Camere).
7-8 maggio 1972: Elezioni
politiche, con un anticipo di
oltre un anno.
2 marzo 1974: Il P.d.R.
Leone fissa la data del
referendum.
12-13 maggio 1974: Si vota
per il referendum sul
Promosso dalla
Democrazia Cristiana di
Fanfani con il sostegno
dell'Azione cattolica e
l'appoggio della CEI e di
gran parte della DC e del
MSI
divorzio.
11 e 12
giugno
1978
Ordine
pubblico
81,2% raggiunto 23,5% 76,5% No
30 giugno 1977: Il Partito
Radicale presenta la
richiesta per otto
referendum: legge reale
(ordine pubblico),
finanziamento pubblico dei
partiti; legge sui manicomi;
Commissione Inquirente;
Concordato; norme fasciste
del Codice Rocco; Codici
militari; Tribunali militari.
6 dicembre 1977: La Corte
di Cassazione dichiara
legittime le richieste.
6 gennaio 1978: I radicali
fanno ricorso alla Corte
costituzionale contro la
decisione della Cassazione
sulla legge Reale. (III
Governo Andreotti)
2 febbraio 1978: Sentenza
n. 16 della Corte
costituzionale sono
dichiarati ammissibili i
referendum su Legge Reale,
finanziamento dei partiti.
14 aprile 1978: Il P.d.R.
Leone indice la data dei
referendum. (dall’11 marzo
1978 si insedia il IV
Governo Andreotti)
10 maggio 1978:
Approvata la legge che
riforma la Commissione
Inquirente, che consente di
evitare il referendum.
Abrogazione della legge
Reale (norme restrittive in
tema di ordine pubblico).
Promosso dai Radicali.
Finanziament
o pubblico dei
partiti
81,2% raggiunto 43,6% 56,4% No
Abolizione del
finanziamento pubblico
dei partiti (primo
tentativo). Promosso dai
Radicali.
13 maggio 1978:
Approvata la legge 180 che
riforma la precedente
normativa sui manicomi,
che consente di evitare il
referendum.
22 maggio 1978:
Approvata la legge 194
sull’aborto che consente di
evitare il referendum.
11-12 giugno 1978: Si vota
sulla legge Reale e sul
finanziamento pubblico ai
partiti.
17 e 18
maggio
1981
Ordine
pubblico
79,4% raggiunto 14,9% 85,1% No
27 marzo 1980: Parte la
raccolta delle firme per un
nuovo “pacchetto” di dieci
referendum radicali: la
legge Cossiga sull’ordine
pubblico; reati di opinione,
riunione e associazione;
ergastolo; caccia; porto
d’armi; tribunali militari;
liberalizzazione delle
droghe leggere; aborto;
centrali nucleari;
smilitarizzazione della
Guardia di Finanza.
(Governo Forlani)
29 settembre 1980:
L’associazione “Movimento
per la Vita” deposita due
richieste di referendum per
l’abrogazione della legge
194.
Abrogazione della legge
Cossiga, che era stata
concepita per affrontare
l'emergenza
terrorismo negli anni 70.
Promosso dai Radicali.
Ergastolo
79,4% raggiunto 22,6% 77,4% No
Abolizione della pena
dell'ergastolo. Promosso
dai Radicali.
Porto d'armi 79,4% raggiunto 14,1% 85,9% No Abolizione delle norme
sulla concessione
del porto d’armi.
9-10 febbraio 1981: La
Corte Costituzionale
dichiara ammissibili le
richieste referendarie sulla
legge Cossiga, l’ergastolo,
il porto d’armi, i tribunali
militari, due dei tre
referendum sull’aborto: la
richiesta radicale e uno del
Movimento per la Vita;
dichiara inammissibile
l’altra richiesta sull’aborto
del Movimento per la Vita,
e le richieste radicali sulla
caccia, i reati di opinione e
associazione, la
smilitarizzazione della
Guardia di finanza, le
droghe leggere, le centrali
nucleari.
24 marzo 1981: Il p.d.R.
Pertini fissa la data per i
referendum.
17-18 maggio 1981: Si vota
per i referendum
sull’aborto, la legge
Cossiga, l’ergastolo, il porto
d’armi.
Promosso dai Radicali.
Interruzione
di gravidanza
(proposta
radicale)
79,4% raggiunto 11,6% 88,4% No
Abrogazione di alcune
norme della legge
194 sull’aborto per
renderne più libero il
ricorso. Promosso dai
Radicali.
Interruzione
di gravidanza
(proposta
Movimento
per la vita)
79,4% raggiunto 32,0% 68,0% No
Abrogazione di alcune
norme della legge
194 sull’aborto per
restringerne i casi di
liceità. Di segno opposto
al quesito precedente.
Promosso dal Movimento
per la vita.
9 e 10 giugno
1985
Indennità di
contingenza 77,9% raggiunto 45,7% 54,3% No
7 febbraio 1985: La Corte
costituzionale, con sentenza
n. 35/85, dichiara
ammissibile il referendum
sulla scala mobile.
(I Governo Craxi)
3 aprile 1985: Il presidente
Pertini fissa la data del
referendum.
Abolizione della norma
che comporta un taglio
dei punti della scala
mobile. Promosso dal
PCI.
9-10 giugno 1985: Gli
Italiani alle urne per
decidere se ripristinare i tre
punti di scala mobile
(valore: circa 20 mila lire)
tagliati dal governo Craxi.
Ancora una volta (ma
contro la volontà dei
proponenti) vince il "No".
8 e 9
novembre
1987
Responsabilit
à civile del
giudice
65,1% raggiunto 80,2% 19,8% Sì
13 marzo 1986: Radicali,
socialisti e liberali
presentano la richiesta di tre
referendum abrogativi sulla
responsabilità civile dei
magistrati, sull’abrogazione
della Commissione
Inquirente e sul sistema
elettorale del Consiglio
Superiore della
Magistratura.
22 maggio 1986: Radicali,
verdi, DP, ARCI, FGCI,
Sinistra Indipendente,
cominciano la raccolta di
firme per tre referendum
antinucleari riguardanti la
partecipazione italiana a
consorzi internazionali che
promuovono iniziative sul
campo dell’energia
nucleare; il contributo dello
Stato agli enti locali che
accettino la localizzazione
delle centrali nucleari; il
. Abrogazione delle
norme limitative della
responsabilità civile per
igiudici. Promosso da
Radicali, Socialisti e
Liberali
Commissione
inquirente 65,1% raggiunto 85,0% 15,0% Sì
Abolizione della
commissione inquirente e
del trattamento dei
reatiministeriali.
Promosso da Radicali,
Socialisti e Liberali.
Localizzazion
e centrali
nucleari
65,1% raggiunto 80,6% 19,4% Sì
Abrogazione
dell'intervento statale se il
Comune non concede un
sito per la costruzione di
una centrale nucleare.
Promosso dai Radicali.
Contributi
enti locali 65,1% raggiunto 79,7% 20,3% Sì
parere degli enti locali, che
da consultivo deve
diventare vincolante.
27 giugno 1986: Va in crisi
il governo Craxi. La DC
rivendica l’alternanza a
Palazzo Chigi, in
obbedienza del cosiddetto
patto della “staffetta”; dopo
un incarico senza risultati,
Andreotti conclude con il
PSI il “patto” cosiddetto
della “staffetta”: Craxi
governerà ancora un anno, e
lascerà il posto nel 1987 per
la conclusione della
legislatura.
16 gennaio 1987: La Corte
Costituzionale dichiara
inammissibili due
referendum sulla caccia;
sono ammessi quelli sulla
giustizia (responsabilità
civile dei giudici, e
Inquirente).
3 marzo 1987: Craxi si
dimette da presidente del
Consiglio. E’ la crisi del suo
secondo Governo.
8 marzo 1987: I
referendum pendenti su
giustizia e nucleare
ostacolano la trattativa per
la formazione del governo.
La DC chiede che il nuovo
governo li aggiri facendo
approvare nuove leggi in
Parlamento. Il PSI, che è tra
i promotori, non accetta. Il
P.d.R. Cossiga affida
l’incarico per un nuovo
Abrogazione dei
contributi di
compensazione agli enti
locali per la presenza sul
proprio territorio di
centrali nucleari.
Promosso dai Radicali.
Divieto
partecipazion
e dell'ENEL a
impianti
nucleari
all'estero
65,1% raggiunto 71,9% 28,1% Sì
Esclusione della
possibilità per l'Enel di
partecipare alla
costruzione di centrali
nucleari all'estero.
Promosso dai Radicali.
governo a Andreotti, che il
15 marzo rinuncia; nuovo
incarico al presidente della
Camera Iotti, che restituisce
l’incarico il 31 marzo. Il
P.d.R. rinvia il governo alle
Camere. L’8 aprile tutti i
ministri democristiani si
dimettono, e il giorno
successivo il governo
rassegna le dimissioni. Il
presidente del Senato
Fanfani rifiuta l’incarico,
conferito a Scalfaro, che a
sua volta rinuncia. Nuovo
incarico a Fanfani che si
presenta alla Camera il 28
aprile per ottenere la
fiducia: 131 voti favorevoli,
240 contrari, 193 astenuti. Il
PSI vota a favore del
Governo, assieme a
Radicali e PSDI; votano
contro il PCI e il MSI,
mentre su indicazione del
presidente del Gruppo
parlamentare Mino
Martinazzoli, si astiene la
DC, assieme a PLI e PRI. In
conseguenza a ciò, il
governo rassegna le
dimissioni, e il presidente
della Repubblica scioglie le
Camere.
4 settembre 1987: Il
Presidente Cossiga fissa la
data dei referendum.
8-9 novembre 1987: Si
vota per cinque referendum
(responsabilità civile dei
giudici, commissione
inquirente e i tre sul
nucleare).
3 e 4 giugno
1990
Disciplina
della caccia 43,4% non raggiunto 92,2% 7,8% Non valido
19 gennaio 1990: La Corte
costituzionale dichiara
ammissibili i due
referendum sulla caccia
promossi da verdi, radicali,
socialisti, giovani liberali,
comunisti, Dp, Sinistra
indipendente (sentenza n.
63/90), quello sui pesticidi
(sentenza n. 64/90),
promosso dallo stesso
"cartello" meno socialisti e
giovani liberali, e quello
sullo Statuto dei lavoratori
(sentenza n. 65/90), voluto
soprattutto da Dp.
11 maggio 1990: Approvata
dal Senato la legge che
estende lo Statuto dei
lavoratori anche alle
aziende con meno di 15
dipendenti e che evita il
referendum previsto su
questa materia.
3 giugno 1990: Si vota su
caccia e pesticidi. I
referendum sono annullati
perché non viene raggiunto
il quorum (50,1 per cento
degli elettori).
Disciplina della caccia.
Promosso da Radicali,
Verdi, Partito Comunista
Italiano, Partito Socialista
Italiano, Democrazia
Proletaria e Sinistra
Indipendente.
Accesso dei
cacciatori a
fondi privati
42,9% non raggiunto 92,3% 7,7% Non valido
Abolizione della
possibilità per il
cacciatore di entrare
liberamente nel fondo
altrui (primo tentativo).
Promosso da Radicali,
Verdi, Partito Comunista
Italiano, Partito Socialista
Italiano, Democrazia
Proletaria e Sinistra
Indipendente.
Uso dei
fitofarmaci 43,1% non raggiunto 93,5% 6,5% Non valido
Abrogazione dell'uso dei
fitofarmaci
nell'agricoltura. Promosso
da Radicali, Verdi, Partito
Comunista Italiano,
Democrazia Proletaria e
Sinistra Indipendente.
9 e 10 giugno
1991
Riduzione
delle
preferenze
per la Camera
dei deputati
62,5% raggiunto 95,6% 4,4% Sì
2 agosto 1990: Depositate
presso la Corte di
Cassazione 608mila firme
per i referendum elettorali
promossi dal Comitato
presieduto da Mario Segni;
sistema elettorale del
Senato; estensione del
sistema elettorale
maggioritario previsto per i
comuni con meno di 5mila
abitanti anche a quelli con
maggior numero di abitanti;
sulla preferenza unica e non
multipla. (VI Governo
Andreotti)
17 gennaio 1991: La Corte
Costituzionale dichiara
ammissibile il solo
referendum sulla preferenza
unica della Camera e
respinge gli altri due.
9-10 giugno 1991: Si vota
se passare dalla preferenza
multipla a quella unica.
Vince la proposta dei
promotori. (VII Governo
Andreotti)
Riduzione dei voti di
preferenza, da tre a uno,
nelle elezioni per la
Camera dei deputati.
Promosso da Mariotto
Segni e dal Manifesto dei
31.
18 e 19 aprile Competenze
USL 76,8% raggiunto 82,6% 17,4% Sì
29 gennaio 1992: vengono
depositate 13 richieste di
referendum. (VII Governo
Andreotti)
16 gennaio 1993: la Corte
Abrogazione delle norme
sui controlli ambientali
effettuati per legge dalle
USL. Promosso dai
1993 costituzionale giudica
ammissibili 10 dei 13
referendum presentati.
2 marzo 1993: il Presidente
della Repubblica stabilisce
che la consultazione
referendaria si svolga il 18
aprile 1993.
2 aprile 1993: la Corte di
cassazione annulla il
referendum sulla legge
elettorale per i Comuni,
essendo stata approvata una
nuova normativa sulla
materia.
7 aprile 1993: la Corte di
cassazione annulla anche il
referendum sull’intervento
straordinario nel
Mezzogiorno, perchè nel
frattempo si è legiferato in
materia.
17 e 18 aprile 1993: si vota
sui rimanenti 8 referendum.
(Governo Amato)
Radicali.
Stupefacenti e
sostanze
psicotrope
77,0% raggiunto 55,4% 44,6% Sì
Abrogazione delle pene
per la detenzione ad uso
personale di droghe
leggere. Promosso dai
Radicali.
Finanziament
o pubblico dei
partiti
77,0% raggiunto 90,3% 9,7% Sì
Abolizione del
finanziamento pubblico ai
partiti (secondo
tentativo). Promosso dai
Radicali.
Casse
Risparmio e
Monti Pietà
76,9% raggiunto 89,8% 10,2% Sì
Abrogazione delle norme
per le nomine ai vertici
delle banche pubbliche.
Promosso dai Radicali.
Ministero
delle
partecipazioni
statali
76,9% raggiunto 90,1% 9,9% Sì
Abrogazione della legge
che istituisce il Ministero
delle Partecipazioni
Statali. Promosso dai
Radicali.
Elezione
Senato della
77,0% raggiunto 82,7% 17,3% Sì . Abrogazione di norme
della legge elettorale del
Senato per introdurre il
Repubblica sistema elettorale
maggioritario
uninominale. Promosso
dai Radicali
Ministero
dell'agricoltur
a e delle
foreste
76,9% raggiunto 70,2% 29,8% Sì
Abrogazione della legge
che istituisce il Ministero
dell'agricoltura e delle
foreste. Promosso dai
Radicali.
Ministero
turismo e
spettacolo
76,9% raggiunto 82,3% 17,7% Sì
Abrogazione della legge
che istituisce il Ministero
del turismo e dello
spettacolo. Promosso dai
Radicali.
11 giugno
1995
Rappresentan
ze sindacali
(richiesta
massimale)
57,2% raggiunto 49,97% 50,03% No
11 gennaio 1995: la Corte
Costituzionale ha dichiarato
ammissibili 9 dei 16
referendum sottoposti al suo
giudizio ai quali vanno
aggiunti i 3 quesiti sulla
rappresentatività sindacale
già ammessi nel gennaio
1994 e poi rimasti in
sospeso a causa delle
elezioni politiche anticipate.
11 aprile 1995: il P.d.R
indice i referendum.
11 giugno 1995: si vota
(Governo Dini)
Liberalizzazione delle
rappresentanze sindacali
(abolizione del monopolio
confederale). Promosso
da Cobas e Rifondazione
Comunista.
Rappresentan
ze sindacali
(richiesta
57,2% raggiunto 62,1% 37,9% Sì Rappresentanze sindacali
nella contrattazione
pubblica: modifica dei
minimale) criteri di rappresentanza
in modo che questa vada
anche alle organizzazioni
di base. Promosso da
Cobas e Rifondazione
Comunista.
Contrattazion
e pubblico
impiego
57,4% raggiunto 64,7% 35,3% Sì
Contrattazione collettiva
nel pubblico impiego:
abrogazione della norma
sulla rappresentatività per
i contratti del pubblico
impiego. Promosso da
Cobas e Rifondazione
Comunista.
Soggiorno
cautelare 57,2% raggiunto 63,7% 36,3% Sì
Abrogazione della norma
sul soggiorno cautelare
per gli imputati di reati di
mafia. Promosso da
Radicali e Lega Nord.
Privatizzazion
e RAI
57,4% raggiunto 54,9% 45,1% Sì
. Abrogazione della
norma che definisce
pubblica la RAI, in modo
da avviarne la
privatizzazione. Promosso
dai Radicali
Autorizzazion
e al
commercio
57,2% raggiunto 35,6% 64,4% No Abrogazione della norma
che sottopone ad
autorizzazione
amministrativa il
commercio. Promosso dai
Radicali.
Trattenute
contributi
sindacali
57,3% raggiunto 56,2% 43,8% Sì
Abrogazione della norma
che impone la
contribuzione sindacale
automatica. Promosso da
Radicali e Lega Nord.
Legge
elettorale
comuni
57,4% raggiunto 49,4% 50,6% No
Abrogazione della norma
che limita ai comuni con
popolazione superiore a
15 000 abitanti l'elezione
diretta del sindaco.
Promosso dai Radicali.
Orari esercizi
commerciali 57,3% raggiunto 37,5% 62,5% No
. Abrogazione della
norma che impedisce la
liberalizzazione degli
orari dei negozi.
Promosso dai Radicali
Concessioni
televisive
nazionali
58,1% raggiunto 43,1% 56,9% No
Abrogazione delle norme
che consentono la
concentrazione di tre reti
televisive. Promosso da
esponenti del Partito
Democratico della
Sinistra
Interruzioni 58,1% raggiunto 44,3% 55,7% No Abrogazione delle norme
che consentono un certo
pubblicitarie numero di interruzioni
pubblicitarie in tv.
Promosso da esponenti
del Partito Democratico
della Sinistra.
Raccolta
pubblicità
radiotelevisiv
a
58,1% raggiunto 43,6% 56,4% No
Modifica del tetto
massimo di raccolta
pubblicitaria delle
televisioni private.
Promosso da esponenti
del Partito Democratico
della Sinistra.
15 giugno
1997
Privatizzazion
e
30,2% non raggiunto 74,1% 25,9% Non valido
30 gennaio 1997: La Corte
Costituzionale deve
decidere su 30 quesiti
referendari: diciotto
proposti dai Riformatori (ne
ammette sei e ne respinge
dodici). (Governo Prodi)
14 marzo 1997: Marco
Pannella e Roberto
Formigoni protestano per la
scelta del 15 giugno,
considerata la prima
domenica di ferie degli
Italiani, per votare i
referendum.
3 aprile 1997: Il Senato
boccia la richiesta dei
Riformatori di anticipare la
data del voto del
referendum.
15 aprile 1997: il P.d.R
Abolizione dei poteri
speciali riservati al
Ministero del tesoro nelle
aziende privatizzate.
Promosso dai Radicali.
Obiezione di
coscienza 30,3% non raggiunto 71,7% 28,3% Non valido
Abolizione dei limiti per
essere ammessi al
servizio civile in luogo
del servizio militare.
Promosso dai Radicali.
Accesso dei
cacciatori a
30,2% non raggiunto 80,9% 19,1% Non valido Abolizione della
possibilità per il
fondi privati indice il referendum per il
15 giugno 1997.
15 giugno 1997: Si vota per
sette referendum nessuno
dei quali raggiunge il
quorum: abolizione del
golden share, obiezione di
coscienza, diritto di accesso
ai cacciatori, promozioni
magistratura, Ordine dei
giornalisti, incarichi
extragiudiziari ai magistrati,
ministero delle Risorse
agricole.
24 giugno 1997: La
Commissione Bicamerale
D’Alema approva una
proposta di riforma dei
referendum, per limitarne il
numero possibile in una
tornata ed aumentare la
quantità delle firme
necessarie per indirli.
cacciatore di entrare
liberamente nel fondo
altrui (secondo tentativo).
Promosso dai Radicali.
Carriere dei
magistrati
30,2% non raggiunto 83,6% 16,4% Non valido
Abolizione del sistema di
progressione delle
carriere dei magistrati.
Promosso dai Radicali.
Ordine dei
giornalisti
30,0% non raggiunto 65,5% 34,5% Non valido
Abolizione dell'Ordine
dei giornalisti. Promosso
dai Radicali.
Incarichi
extragiudiziar
i dei
magistrati
30,2% non raggiunto 85,6% 14,4% Non valido
Abolizione della
possibilità per i magistrati
di assumere incarichi al di
fuori delle loro attività
giudiziarie. Promosso dai
Radicali.
Ministero
delle risorse
agricole,
alimentari e
forestali
30,1% non raggiunto 66,9% 33,1% Non valido
Abrogazione della legge
che istituisce il Ministero
delle risorse agricole,
alimentari e forestali.
Promosso dai Radicali.
18 aprile
1999
Elezione della
Camera dei
deputati:
abolizione del
voto di lista
per
l'attribuzione
con metodo
proporzionale
del 25% dei
seggi
49,6% non raggiunto 91,5% 8,5% Non valido
18 gennaio 1999: La Corte
costituzionale giudica
ammissibile (sent. n. 13 del
1999) la richiesta di
referendum popolare per
l’abrogazione di alcuni
articoli della legge per
l’elezione della Camera dei
deputati.
(Governo D’Alema I)
18 aprile 1999: Si vota per
abrogare la ripartizione
proporzionale del 25% dei
seggi prevista dalla legge
elettorale della Camera.
Abolizione della quota
proporzionale nelle
elezioni della Camera dei
deputati (primo tentativo).
Promosso da Segni e Di
Pietro.
21 maggio
2000
Rimborso
delle spese per
consultazioni
elettorali e
referendarie.
Abrogazione
32,2% non raggiunto 71,1% 28,9% Non valido
2 febbraio 2000: la Corte
Costituzionale dei 20
referendum «liberali e
liberisti» ne ammette 7.
(Governo D’Alema)
29 marzo 2000: il P.d.R.
indice il referendum per il
21 maggio 2000.
21 maggio 2000: si vota
(Governo Amato II)
. Eliminazione del
rimborso spese per
consultazioni elettorali e
referendarie. Promosso
dai Radicali
Elezione della
Camera dei
deputati:
abolizione del
voto di lista
32,4% non raggiunto 82,0% 18,0% Non valido
Abolizione della quota
proporzionale nelle
elezioni della Camera dei
deputati (secondo
tentativo). Promosso dai
per
l'attribuzione
con metodo
proporzionale
del 25% dei
seggi
Radicali.
Elezione del
Consiglio
superiore
della
magistratura:
Abrogazione
dell'attuale
sistema
elettorale dei
componenti
magistrati con
metodo
proporzionale
per liste
contrapposte
31,9% non raggiunto 70,6% 29,4% Non valido
. Abolizione del voto di
lista per l'elezione dei
membri togati del CSM.
Promosso dai Radicali
Ordinamento
giudiziario:
separazione
delle carriere
dei magistrati
giudicanti e
requirenti
32,0% non raggiunto 69,0% 31,0% Non valido
Separazione della carriera
di pubblico ministero da
quella di giudice.
Promosso da Radicali,
SDI e PRI.
Incarichi
extragiudiziar
i dei
magistrati:
Abolizione
della
possibilità per
i magistrati di
assumere
incarichi al di
fuori delle
loro attività
giudiziarie
32,0% non raggiunto 75,2% 24,8% Non valido
Abolizione della
possibilità per i magistrati
di assumere incarichi al di
fuori delle loro attività
giudiziarie. Promosso dai
Radicali.
Licenziamenti
: Abrogazione
delle norme
sulla
reintegrazione
del posto di
lavoro
32,5% non raggiunto 33,4% 66,6% Non valido
Abrogazione dell'art.18
dello Statuto dei
lavoratori. Promosso dai
Radicali, Forza Italia e
PRI.
Trattenute
associative e
sindacali
tramite gli
enti
previdenziali.
Abolizione
32,2% non raggiunto 61,8% 38,2% Non valido
Abrogazione della
possibilità di trattenere
dalla busta paga o dalla
pensione la quota di
adesione volontaria a un
sindacato o associazione
di categoria attraverso un
patronato. Promosso dai
Radicali.
15 giugno
2003
Reintegrazion
e dei
lavoratori
illegittimamen
te licenziati:
abrogazione
delle norme
che
stabiliscono
limiti
numerici ed
esenzioni per
l'applicazione
dell'art. 18
dello Statuto
dei lavoratori
25,5% non raggiunto 86,7% 13,3% Non valido
30 gennaio 2003: la Corte
Costituzionale dichiara
ammissibili i 2 referendum
abrogativi
11 aprile 2003: il P.d.R.
indice il referendum per il
15 giugno 2003.
15 giugno 2003 si vota
(Governo Berlusconi II)
Estensione a tutti i
lavoratori del diritto al
reintegro nel posto di
lavoro per i dipendenti
licenziati senza giusta
causa. Promosso da
Rifondazione Comunista.
Servitù
coattiva di
elettrodotto.
Abrogazione
25,6% non raggiunto 85,6% 14,4% Non valido
Abrogazione dell'obbligo
per i proprietari terrieri di
dar passaggio alle
condutture elettriche sui
loro terreni. Promosso dai
Verdi.
12 e 13 Procreazione
medicalmente
25,4% non raggiunto 88,0% 12,0% Non valido 25 marzo 2004: i Radicali
Italiani depositano in Corte Abolizione ai limiti alla
ricerca clinica e
giugno
2005
assistita,
limite alla
ricerca clinica
e
sperimentale
sugli
embrioni.
Abrogazione
parziale
di Cassazione le richieste di
referendum di abrogazione
della legge 19 febbraio
2004, n. 40, "Norme in
materia di procreazione
medicalmente assistita
(Governo Berlusconi II)
13 gennaio 2005: la Corte
Costituzionale decide
l'inammissibilità del quesito
referendario di abrogazione
totale, mentre dichiara
ammissibili i quattro di
abrogazione parziale della
legge.
7 aprile 2005: il P.d.R.
indice il referendum per il
12 giugno 2005.
12 giugno 2005. si vota
(Governo Berlusconi III)
sperimentale sugli
embrioni. Promosso dai
Radicali.
Procreazione
medicalmente
assistita,
norme sui
limiti
all'accesso.
Abrogazione
parziale
25,5% non raggiunto 88,8% 11,2% Non valido
Abolizione di limiti
all'accesso alla
procreazione
medicalmente assistita.
Promosso dai Radicali
Procreazione
medicalmente
assistita,
norme sulle
finalità, sui
diritti dei
soggetti
coinvolti e sui
limiti
all'accesso.
Abrogazione
parziale
25,5% non raggiunto 87,7% 12,3% Non valido
Abolizione di norme su
finalità, diritti, soggetti
coinvolti e limiti
all'accesso alla
procreazione
medicalmente assistita.
Promosso dai Radicali.
Procreazione
medicalmente
assistita,
divieto di
fecondazione
eterologa.
Abrogazione
parziale
25,5% non raggiunto 77,4% 22,6% Non valido
Abolizione del divieto di
fecondazione eterologa.
Promosso dai Radicali.
21 e 22
giugno
2009
Elezione della
Camera dei
deputati.
Abrogazione
della
possibilità di
collegamento
tra liste e di
attribuzione
del premio di
maggioranza
ad una
coalizione di
liste
23,31% non raggiunto 77,64% 22,36% Non valido
La raccolta delle firme ha
avuto inizio il 24 aprile
2007 ed è terminata il 24
luglio dello stesso anno. A
seguito dell'autenticazione
delle firme da parte della
Corte di cassazione e
dell'approvazione dei
quesiti da parte della Corte
Costituzionale, il
referendum è stato
inizialmente indetto per il
18 e il 19 maggio 2008 ;
tuttavia, a seguito dello
scioglimento delle camere
del 6 febbraio 2008
(Governo Prodi II) , la
consultazione è stata
rinviata di un anno.
30 aprile 2009: il PdR
indice il referendum per il
21 e 22 giugno 2009 in
contemporanea con lo
svolgimento del
Assegnazione del premio
di maggioranza alla lista
più votata, anziché alla
coalizione (Camera dei
deputati). Promosso da
Mario Segni e Giovanni
Guzzetta.
Elezione del
Senato della
Repubblica.
Abrogazione
della
possibilità di
collegamento
tra liste e di
attribuzione
23,31% non raggiunto 77,69% 22,31% Non valido
Assegnazione del premio
di maggioranza alla lista
più votata, anziché alla
coalizione (Senato).
Promosso da Mario Segni
e Giovanni Guzzetta.
del premio di
maggioranza
ad una
coalizione di
liste
ballottaggio per le elezioni
amministrative (in un primo
momento, era stato proposto
l'accorpamento al turno
delle elezioni europee e
amministrative del 6-7
giugno. Tale proposta trovò
tuttavia la ferma
opposizione della Lega
Nord, contraria ai quesiti
referendari, e intenzionata a
rimandare la data della
consultazione per sfruttare
l'effetto astensione sul
quorum.)
21 e 22 giugno 2009: si
vota (Governo Berlusconi
IV)
Elezione della
Camera dei
deputati.
Abrogazione
della
possibilità per
uno stesso
candidato di
presentare la
propria
candidatura
in più di una
circoscrizione
23,84% non raggiunto 87,00% 13,00% Non valido
Impossibilità per una
stessa persona di
candidarsi in più
circoscrizioni. Promosso
da Mario Segni e
Giovanni Guzzetta.
12 e 13
giugno
2011
Modalità di
affidamento e
gestione dei
servizi
pubblici locali
di rilevanza
economica.
Abrogazione
54,81% raggiunto 95,35% 4,65% Sì
12-13 gennaio 2011:la
Corte Costituzionale con
le sentenze ha dichiarato
ammissibili i 4 quesiti
referendari
4 aprile 2011: il PdR fissa
la data di svolgimento del
referendum al 12 giugno
2011, con prosecuzione
delle operazioni di
Abrogazione delle norme
che consentono di
affidare la gestione dei
servizi pubblici locali a
operatori privati.
Promosso dal comitato
referendario "2 Sì per
l'Acqua Bene Comune".
Determinazio
ne della
tariffa del
servizio idrico
integrato in
base
all'adeguata
remunerazion
e del capitale
investito.
Abrogazione
parziale di
norma
54,82% raggiunto 95,80% 4,20% Sì
votazione nel giorno di
lunedì' 13 giugno 2011 (in
un primo momento, era
stato proposto
l'accorpamento al primo
turno (15-16 maggio) o al
turno di ballottaggio (29-30
maggio) delle elezioni
amministrative. Tuttavia il
ministro degli Interni
Maroni ha optato per la
divisione delle due
consultazioni, dichiarando
che «il referendum si
svolgerà il 12 e 13 giugno
secondo una tradizione
italiana che ha sempre
distinto le due date».)
12 giugno 2011: si vota
(Governo Berlusconi IV)
Abrogazione delle norme
che prevedono che
all'interno della tariffa
dell'acqua sia compresa
anche la remunerazione
del capitale investito dal
gestore. Promosso dal
comitato referendario "2
Sì per l'Acqua Bene
Comune".
Abrogazione
delle nuove
norme che
consentono la
produzione
nel territorio
nazionale di
energia
elettrica
nucleare
54,79% raggiunto 94,05% 5,95% Sì
Abrogazione delle norme
che consentono la
produzione nel territorio
nazionale di energia
nucleare. Promosso
dall'Italia dei Valori.
Legittimo
impedimento
per le alte
cariche dello
Stato
54,78% raggiunto 94,62% 5,38% Sì
Abolizione della legge sul
legittimo impedimento
del presidente del
Consiglio dei ministri e
dei ministri. Promosso
dall'Italia dei Valori.
17 aprile
2016
Proroga delle
concessioni di
estrazione di
idrocarburi
entro le 12
miglia marine
31,18% non raggiunto 85,84% 14,16% Non valido
27 novembre 2015: l'Ufficio centrale per il
referendum presso la Corte
di cassazione giudica
legittimi tutti i 6 quesiti
presentati dai Consigli
regionali, riformulandone il
testo in alcuni passaggi e
attribuendo una
denominazione a ciascuna
delle richieste referendarie
(Governo Renzi)
8 gennaio 2016: l'Ufficio
centrale per il referendum è
stato chiamato a
riesaminare i quesiti,
respingendo i primi cinque
a causa delle modifiche
promosse dal Governo e
introdotte nel frattempo dal
Parlamento con la legge di
stabilità finanziaria
19 gennaio 2016: la Corte
costituzionale dichiara
ammissibile l’'unico quesito
rimasto, volto a cancellare
la facoltà di prorogare le
estrazioni fino
all'esaurimento dei
giacimenti
9 marzo 2016: la Corte
costituzionale dichiara
inammissibile il conflitto di
attribuzioni fra poteri dello
Stato promosso da alcuni
Consigli regionali
promotori della
Abrogazione della norma
che prevede che le
concessioni già in essere
per l'estrazione di
idrocarburi in zone di
mare (entro le 12 miglia
marine) siano estese fino
al termine della vita utile
del giacimento. Richiesto
dai Consigli regionali di
Basilicata,
Calabria,Campania,
Liguria, Marche, Molise,
Puglia, Sardegna e
Veneto.
consultazione allo scopo di
far riammettere due dei
cinque quesiti non accolti
dall'Ufficio centrale per il
referendum,
15 febbraio 2016: il PdR
indice il referendum
abrogativo per il 17 aprile
2016 (in un primo
momento, era stato proposto
l'accorpamento alle elezioni
amministrative. Tuttavia il
Governo ha optato per la
divisione delle due
consultazioni. A favore
dell'accorpamento si sono
dichiarati i promotori e
l'opposizione parlamentare)
17 aprile 2016 si è votato
Tab. 2 - Statistiche dei referendum abrogativi
Referendum abrogativi Tot. Affluenza media Magg. Sì Magg. No Media sì Media no
Quorum raggiunto 39 67,63% 23 16 60,77% 39,23%
Referendum abrogativi Tot. Affluenza media Magg. Sì Magg. No Media sì Media no
Quorum non raggiunto 28 31,07% 27 1 78,69% 21,31%
Totale 67 52,35% 50 17 68,26% 31,74%
Elenco delle consultazioni referendarie non abrogative
In Italia si sono svolti 5 referendum non abrogativi: il primo è stato un referendum istituzionale per scegliere tra monarchia e repubblica, il secondo
è stato un referendum di indirizzo, gli ultimi tre sono stati referendum costituzionali.
Elenco delle consultazioni referendarie non abrogative, per le quali non è previsto il quorum di validità.
Tab.3 -Referendum istituzionale
Data Referendum Affluenza MONARCHIA REPUBBLICA Risultato Descrizione
2
giugno
1946
Referendum sulla forma istituzionale
dello Stato 89,1% 45,7% 54,3% Repubblica
Referendum in cui il popolo era chiamato a scegliere tra
monarchia e repubblica.
Tab. 4 - Referendum di indirizzo
Data Referendum Affluenza SÌ NO Risultato Descrizione
18 giugno
1989
Referendum di indirizzo. Conferimento
del mandato costituente al Parlamento
europeo
80,7% 88,0% 12,0% Sì Referendum sul conferimento del mandato costituente al
Parlamento europeo.
Tab. 5 - Referendum costituzionali
Data Referendum Affluenza SÌ NO Risultato Descrizione
7 ottobre
2001
Referendum costituzionale. Modifica al titolo V della parte
seconda della Costituzione 34,05% 64,21% 35,79% Sì
13 marzo 2001:Il
procedimento relativo a
tale referendum fu
attivato da due distinte
richieste, avanzate
entrambe in tale data, la
prima da parte dei
senatori La Loggia,
Mantica e Castelli, la
seconda dai senatori,
Angius, Napoli e Pieroni,
sottoscritte
rispettivamente da 102 e
da 77 senatori.
21 marzo 2001: deposito
presso la Corte di
cassazione della
Referendum sulla
modifica del titolo V
della Costituzione.
.
dichiarazione, resa da 11
cittadini che avevano
eletto il proprio domicilio
presso il Gruppo della
Lega Nord della Camera
dei deputati, di voler
promuovere una richiesta
di referendum popolare ai
sensi dell’art. 138 Cost.
sul medesimo testo di
legge costituzionale,
attraverso la raccolta delle
firme di almeno 500.000
elettori.
22 marzo 2001:’Ufficio
centrale per il
referendum, ha dichiarato
conformi alle norme
dell’art. 138 Cost e della
L. 352/1970 le due
richieste di referendum
depositate, ammettendo
il referendum sul citato
quesito citato.
24 aprile 2001: il
Consiglio dei ministri, ha
stabilito che all’indizione
del referendum potesse
procedersi entro i 60
giorni successivi alla
scadenza dei tre mesi
stabiliti dall’art. 138 Cost.
(scadenza prevista per il
12 giugno 2001), così da
consentire al comitato dei
cittadini di promuovere
ed eventualmente
completare la raccolta
delle 500 mila firme
(infatti, si era posta la
questione se il termine di
60 giorni per l’indizione
con D.P.R. del
referendum decorresse
dalla data di
comunicazione al
Presidente della
Repubblica
dell’ordinanza che
dichiara la legittimità del
referendum -come
prevede testualmente
l’art. 15 della L. 352/1970
- o vi fosse la necessità,
prima di indire il
referendum, di attendere
l’intero decorso dei tre
mesi previsti dall’art. 138
Cost. per la presentazione
di richieste referendarie).
3 agosto 2001 il PdR fissa
la data di svolgimento del
referendum per il giorno
7 ottobre 2001
18 ottobre 2001: il PdR a
seguito del risultato del
referendum favorevole
all’approvazione del testo
della legge costituzionale
ha promulgato la legge
(legge costituzionale 18
ottobre 2001, n.3)
25 e 26
giugno
2006
Referendum costituzionale. Modifica alla parte seconda della
Costituzione 52,46% 38,71% 61,29% No
Nel 2006 il Parlamento in
essere durante il
referendum non era lo
stesso che aveva votato la
riforma voluta dal
Governo Berlusconi.
Infatti, il referendum si
svolse pochi mesi dopo le
elezioni politiche del
2006, che portarono al
Governo Prodi II
Referendum sulla
modifica della parte II
della Costituzione
4 dicembre
2016
Referendum costituzionale. Disposizioni per il superamento
del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei
parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento
delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del
65,48% 40,88% 59,12%
No
titolo V della parte seconda della Costituzione
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