habitat contemporaneo - francoangeli · 2016. 1. 7. · habitat contemporaneo flessibilità...
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Habitat contemporaneoflessibilità tecnologica e spaziale
In ambito edilizio, l’incapacità di gestire le incertezze del contesto sociale ed economico – ossia le mutevoli esigenze ambien-tali e quelle altrettanto mutevoli degli utenti che in quel contesto si succedono – tende a rendere il “sistema abitativo” obsole-to e a ridurne la vita utile. Se per flessibilità s’intende la capacità di un sistema di essere facilmente modificato così da rispon-dere ai cambiamenti del contesto in modo tempestivo e conveniente, allora essa può essere considerata come l’antidoto all’ob-solescenza e, quindi, come la caratteristica che garantisce la permanenza nel tempo del sistema. Lo studio finalizzato alla defi-nizione dei criteri per l’implementazione della flessibilità ha richiesto un approfondimento sul concetto teorico di flessibilità inquanto spesso confuso, in ambito edilizio, con i concetti affini di adattabilità e mutevolezza. Proprio per la necessità di una defi-nizione chiara di flessibilità, nella seconda parte del libro si è analizzata quest’ultima dal punto di vista concettuale in diversicampi di indagine, ponendo in essa una proprietà fondamentale per il prolungamento della durata di vita di tutti i sistemi com-plessi: la flessibilità è stata indagata nei sistemi biologici, nei sistemi produttivi e, in particolare, nella letteratura di settore diuno specifico sistema ingegneristico complesso qual è l’ambito spaziale/aeronautico. La terza parte del libro prende in esame la flessibilità come proprietà fondamentale di un sistema complesso e si conclude conun contributo significativo: l’introduzione di considerazioni sulla relazione tra la durata di un sistema e la sua architettura (ovve-ro la sua forma e la sua tecnologia). S’individua nella flessibilità quella proprietà che incide su entrambe, attraverso una rela-zione tra i requisiti di versatilità, convertibilità, modularità, manutenibilità e reversibilità, da un lato, e l’equilibrio tra i criteri gene-rali di complessità organizzativa, semplicità strutturale e ottimizzazione di componenti, dall’altro. La quarta parte del libro affronta, quindi, una lettura dell’implementazione della flessibilità attraverso l’analisi critica di progettiche soddisfano i requisiti di versatilità, convertibilità, modularità, manutenibilità e reversibilità. In particolare si identificano quat-tro principali tendenze, nate in risposta a specifiche esigenze e poi evolute nel corso del tempo: flessibilità spaziale a superfi-cie costante; flessibilità spaziale evolutiva; flessibilità tecnologica relativa alle tecniche costruttive; flessibilità tecnologica rela-tiva alla manutenibilità degli impianti e dei subsistemi edilizi.L’ultima parte del libro definisce i criteri per implementare la flessibilità allo scopo di garantire la sopravvivenza nel tempo del-l’edificio, grazie alla possibilità di porre in atto più cicli d’uso dell’organismo edilizio riconfigurando eventualmente l’assetto inter-no e/o intervenendo in maniera semplificata sul sistema tecnologico che governa lo spazio. Si indicano, nella fattispecie, duematrici che mettono in relazione strategie, ambiti, requisiti e che possono, pertanto, guidare la valutazione e la progettazionedella flessibilità nell’abitazione. Vengono fornite, infine, alcune esemplificazioni di possibili modelli di combinazione delle stra-tegie individuate.
Michele Di Sivo, architetto e professore ordinario in Tecnologia dell’architettura presso il Dipartimento di Architetturadell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, autore e coordinatore di ricerche sulla politica tecnica in Italia, sullacultura manutentiva e della sicurezza del progetto e sui temi dell’innovazione tecnologica, svolge attività di ricerca applicata nelsettore della progettazione architettonica, della manutenzione programmata e della sicurezza dell’ambiente costruito.
Cristiana Cellucci, architetto e dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura, assegnista di ricerca presso il Dipartimento diArchitettura dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è autore e coordinatore di ricerche nel settore dellaprogettazione tecnologica dell’architettura, nel campo dell’housing sociale e dell’habitat per l’utenza debole.
FrancoAngeliLa passione per le conoscenze
HABITAT CONTEMPORANEOfflleessssiibbiilliittàà tteeccnnoollooggiiccaa ee ssppaazziiaallee
Cristiana Cellucci Michele Di Sivo
86.2.1 C. C
ellucci, M. D
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Technological Design for Social and Inclusive Architecture
FrancoAngeli
86.2.1 23-11-2015 15:05 Pagina 1
Informazioni per il lettore
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CollanaArchitettura e Innovazione
Serie TeDeSIA Technological Design for Social and Inclusive Architecture
DirettoreMichele Di Sivo
Coordinamento ScientificoDaniela Ladiana
Segreteria ScientificaCristiana Cellucci
Comitato ScientificoCristiana CellucciManuel Cerdà PerezTeresa Cunha FerreiraMichele Di SivoVittorio FioreEliana GangelliMaria Luisa GermanàGiorgio GiallocostaDaniela LadianaRicardo Lajara OlmoAntonio LauriaMassimo Lauria Josef Miàs GifreMaria MilanoFederica OttoneMaria Rita PintoRiccardo PolloAntonello SannaCinzia TalamoValeria TatanoAslihan Tavil
LaserieTechnologicalDesignforSocialandInclusiveArchitectureaffrontainoditeoricieapplicatividellaprogettazionetecnologicainrapportoallacapacitàdellospazioarchitettonicodiadattarsialcambiamentodeibisogniedeiritmisiasociali,culturaliedeconomici,siafisico-ambientali.Restituendocentralitàall’uomo,si individuanonuovi“territoriesigenziali”cheprefiguranoscenaridiprogettualitàincuiletecnologiecostruttivepossonoassumereuncaratteresoftohard.Ilprimosiriferisceastrategieesoluzionitecnichechepermettonoun’indeterminatezzadellospazio,affidandoall’utentelapossibilitàdiadattarloalleproprieesigenze;ilsecondoasoluzionideterminatechepiùspecificamentedefinisconolemodalitàconcuilospaziopuòessereutilizzatoemodificatoneltempo.Sidelineainquestosensoiltemadellaconfigurazionediunambienteabitativoparticolarmentecomplesso–rivoltoallesi-tuazionidiemergenza,allecriticitàambientali,alprogettoinclusivodicategoriedebolicomeimmigrati,anziani,disabili–machealcontemposviluppa,attraversoilprogetto,soluzionicostruttiveflessibili,manutenibiliereversibili,perrisponderealleistanzediunmondoincontinuocambiamento.
Ivolumipubblicatiinquestaseriesonosoggettiapeerreview
HABITAT CONTEMPORANEOflessibilità tecnologica e spaziale
Cristiana Cellucci, Michele Di Sivo
In copertina: Relazione tra il ciclo di vita dell’abitazione e la variabilità dell’utenza nel tempo,di Cristiana Cellucci
Copyright©2016byFrancoAngelis.r.l.,Milano,Italy.
L’opera,compresetuttelesueparti,ètutelatadallaleggesuldirittod’autore.L’Utentenelmomentoincuieettuaildownloaddell’operaaccettatuttelecondizionidellalicenzad’usodell’operaprevistee
comunicatesulsitowww.francoangeli.it.
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Introduzione,diMichele Di Sivo 7
Habitat contemporaneo. La cultura dell’abitare e i processi di obsolescenza funzionale e tecnologica,diCristiana Cellucci 13L’ottimizzazioneel’obsolescenzadellospazioabitativo 14 L’obsolescenzafunzionaleinrelazionealledinamichesocialiedeconomiche 16 L’obsolescenzatecnologicael’insostenibilitàedilizia 23Laflessibilitàcomestrategia 25
Flessibilità nei sistemi complessi,diMichele Di Sivo 29Laflessibilità:daisistemidiproduzioneaisistemibiologici 30 Iltempo,l’incertezzaelaresilienza 35 L’adattamento,l’evoluzioneel’innovazione 40Laflessibilitàeilprogetto:considerazioniperunadefinizionediflessibilità 43 Ilriferimentotemporale:laflessibilitàdiprocessoelaflessibilitàdiprodotto 44 Lacaratterizzazionedelcambiamento:flessibilità,ottimizzazione,robustezzaeuniversalità 49 Tral’ottimizzazioneelaflessibilità 51
Progettazione di sistemi flessibili,diMichele Di Sivo 55Levariabilidecisionalineisistemiflessibili 56Unmetodoperlosviluppodellaflessibilitànellaprogettazionediunsistema 61
Evoluzione e classificazione degli approcci alla flessibilità,diCristiana Cellucci 67Unaclassificazionedeiprogettidalpuntodivistadellaflessibilità 68Laflessibilitàspazialeasuperficiecostante 70 01GerritRietveld,Casa Schröder,Utrecht,1924 76 02LeCorbusier,Casa Doppie nel quartiere di Weissenhof,Stocarda,1924 78 03LeCorbusier,Edificio d’affitto in Francia,1928 80 04LeCorbusier,Maison Loucheur,1929 81 05Aranguren&Gallegosarquitectos,Abitazione in Carabanchel,Madrid,2003 82 Lemicroarchitetturepertecnoutopie 85 06JoeColombo,Total Furnishing Unit,1966 90 07JoeColombo,Casa Prototipo,Milano,1971 91
Indice
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Lefascetecnicheattrezzateelospaziopolifunzionale 92 08OkiSatoNendo,Drawer House,Tokyo,2003 95 09MichaelK.ChenArchitecture,Unfolding apartment,NewYork,2003 97 Inucleitecniciattrezzatifissi 99 10ACTARteam,Sistema ABC e Sistema Rail,1996 105 11ManuelCerdáPérez,ConxaTormoiClemente,Sitema ASH 107 12ManuelCerdáPérez,PauBatallaSoriano,ConxaTormoiClemente,Sistema MODAL 108 13ManuelCerdáPérez, Sistema UBICUO 109 14 SANAA-Sejima&Nishizawa,Casa S, Okayama,Giappone,1995 110 15SANAA-Sejima&Nishizawa,Casa in un prugneto,Tokyo,Giappone,2001 111 16JeanMusseaueThierryPeltrault, Alter Ego,1986 113 Inucleitecniciattrezzatimobili 114 17AngeloRoventa,Elastic_Living,2001 117 18GaryChang,Domestic Transformer,HongKong,2007 118 19AdrianIancueCatalinSandu,Life Edited Apartment,NewYork,2010 119Laflessibilitàspazialeevolutiva 121 20KalhöfereKorschildgen,Expander,1999 127 21AlejandroAravena,GonzaloArteaga,JuanCerda,DiegoTorres,VìctorOddû, Elemental Iquique, Chile,2005 128 22AlejandroAravena,GonzaloArteaga,JuanCerda,DiegoTorres,VìctorOddû, Elemental Monterrey - îLas Anacuasî,Mèxico,2005 129 23HerrerosArquitectos,Casa Garoza,Spagna,2010 130 24 dRMM,Sliding House,Inghilterra,2009 132 25Sj.Haaksma,Case Kasko,Delft,Olanda,1973 134 Laflessibilitàtecnologicarelativaalletecnichecostruttive 136 26Fuller,Dymaxion,1927 148 27CharleseRayEames,Case study house,LosAngeles,1949 149 28JeanProuvè,Maison Démontable 6x6,Francia,1944 150 29 JeanProuvè,Maison des Jours Meilleurs,Francia,1956 151 30GlennMurcutt,Magney House,BingiePoint,Australia,1984 152 31RogersStirkHarbour&partners,Oxley Woods,Inghilterra,2008 155 Laflessibilitàtecnologicarelativaallamanutenibilitàdell’apparatoimpiantistico edeisubsistemiedilizi 157 32BernardKohn,GeorgesMaurios,Les Marelles,1971 164 33PouvoirTerritoire,Extraversion,1989 165 34KalhöfereKorschildgen,Do it yourself,Germania,1997 166 Iprogettiflessibili 167 35 Werner Sobek,House R128,Germania,2000 171 36KieranTimberlake,Loblolly House,2006 173
Integrare la flessibilità spaziale e tecnologica nella progettazione dell’habitat,diCristiana Cellucci175Icriterielestrategieperlaflessibilità 176Lamatricedianalisidellaflessibilità 187Imodellidicombinazionedellestrategie 191
Bibliografia 201
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SergioCamplone,Berlino,2013.
Introduzione
Michele Di Sivo
Introduzione
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Unodei principali problemidello spazio della casa e in genere di tutti isistemitecnologici,sucuinegliultimidecennisisonointrecciateriflessioniprogettualieteoriche,èilrischiodidiventaretecnicamenteofunzionalmen-teobsoleti.Questoinparteèdovutoalfattochegliinterventisull’ediliziaabitativasisonoorientativersola logicadell’Optimal Point Design (OPD),ovveroversoilraggiungimentodiununicoobiettivo–l’abitareconcepitonel sensopiù tradizionaledel termine sfoltendo,di conseguenza, tutte lecapacitàchenonsianonecessarieperadempiereaquellespecifichefunzio-nalità; ilchesignifica,d’altrocanto,che,unavoltarimosselepotenzialitàineccessopermigliorare l’obiettivoprincipaledel sistema,questo risultarigidoversonuovicompiti.Èevidenteche,inambitoedilizio,l’incapacitàdigestireleincertezzedelcontestosocialeedeconomico–ossialemutevoliesigenze ambientali e quelle altrettantomutevolidegli utenti che inquelcontestosisuccedono–tendearendere ilsistemaobsoletoearidurne lavitautile.
Ladiversificazionedelleattese, imutamentidemografici, levariazionedeglistilidivitahannoportatoaldisagioabitativodell’utenza,chehacam-biato imodie i tempidellapermanenze,nonchéaldisagioprestazionaleedeconomicoperl’utilizzodisistemicostruttiviinsostenibili“usaegetta”,incapacidievolversiconilmodificarsidelleesigenze.Inaltreparole,ilpro-gettodellospaziodellacasaoperaoggiinuncontestoestremamenteincer-to,dominatodarapidiprocessidiobsolescenzafunzionaleetecnologicadeimodelliabitativiereditati.
Seperflessibilitàs’intendelacapacitàdiunsistemadiesserefacilmentemodificatocosìdarispondereaicambiamentidelcontestoinmodotempe-stivoeconveniente,alloralaflessibilitàpuòessereconsideratacomel’an-tidotoall’obsolescenzae,quindi,comelacaratteristicadelsistemachenegarantiscelapermanenzaneltempo.
Il progettomirato a prolungare la durata di vita dell’edificio deve fa-vorireinterventiingradononsolodisuperarel’incertezzaelavariabilità
Esoffitto...epareti...Vannoevengonoaprova,a norma che vi giova
nellostessolocalealternarnuoviaspettiaiconsueti.Ilnidonuzïaledov’è?
Qui,olà!...secondo...Anch’essoadoppiofondo!Lasala?Ecco!All’aperto?...
Unfiancoscorre...Capisco!Unaltro...Scivola!Eladimorafrivola...Saldacomeunatorredaterrafinoaltetto...
Èunacasaasoffietto(Madama Butterfly,Attoprimo)
Michele Di Sivo
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deigustidegliutenti,maanchedipreveniresial’obsolescenzafunzionale,attraversol’implementazionedellaflessibilitàspaziale(ovverodellamodi-ficabilitàdellacasainfunzionedelleesigenzedell’utenza),sial’obsolescen-za tecnologica, attraverso l’implementazione della flessibilità tecnologica(ovverodellamodificabilitàdella casaper ilmiglioramentodell’apparatotecnologico).
Lo studiofinalizzato alladefinizionedei criteriper l’implementazionedella flessibilità ha richiesto un approfondimento sul concetto teorico diflessibilitàinquantospessoconfuso,inambitoedilizio,coniconcettiaffinidi adattabilità emutevolezza.Proprioper lanecessitàdiunadefinizionechiaradiflessibilità,nelsecondocapitolodellibrosièanalizzataquest’ul-timadalpuntodivistaconcettualeindiversicampidiindagine,ponendoinessaunaproprietà fondamentaleper ilprolungamentodelladuratadivitadi tutti i sistemi complessi: laflessibilità è stata indagatanei sistemibiologici,neisistemiproduttivie,inparticolare,nellaletteraturadisettorediunospecificosistemaingegneristicocomplessoqualèl’ambitospaziale/aeronautico.Lasceltadi taleapprocciometodologicoèstatadettatadallavolontàdioperareinterminiditrasferimentotecnologicodellenozioniedeiconcettisviluppatiinaltrisettori,perpervenireall’individuazionediconte-stineiqualisianorichiestisistemiflessibilieall’elaborazionediunmetodoperl’implementazionedellaflessibilitànellaprogettazionediunsistemaingenerale.
Tempo,incertezza,flessibilitàeresilienzasonoiquattroconcettifonda-mentaliintornoacuisiincentrailsecondocapitolodellibro.Segnodistin-tivodituttiisistemicomplessièl’incertezza,intesacomemancanzadiunacompletaconoscenzadell’evoluzioneattualeofuturadiunsistema.Esistonodiversepossibilicausediincertezza,maèsoprattuttolanoncorrettacono-scenzadelcontestoincuiilsistemaoperaadeterminarelasuaobsolescen-zatecnologicaefunzionale.Isistemiingeneresono,difatti,costantementesottopostialleimprevedibilimodificazionideiloroambienticosìcomeallacompetitivitàdeiprodotticoncorrenti.Traquesti isistemiflessibilihannoduratadivitapiùlunga,poichésonoingradodifarfronteall’imprevedibi-litàdeilorocontesti;isistemirigidi,invece,appuntoperchéimmodificabili,hannotendenzialmenteunaduratadivitapiùbreve.L’incertezza,tradizio-nalmenteinterpretatacomeunaspettonegativocheminacciailsistema,puòquindiessereconsiderataun’opportunità,unostimoloallaprogettazionedisistemiflessibilicapacidiaffrontareicambiamenticheavvengononell’am-biente incuioperano, inmanieradarestituireunvaloreaggiuntopergliutenti.
Lamessa a punto di sistemi “evoluti”, atti ad evitare che l’incertezzacomportilamortedelsistema,nonèdelrestonuova:ilprocessodievolu-zionedellaspeciediDarwinoleriflessionisulladuratadeibenistrumentali
Introduzione
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diTerborghhannodimostratocheesistonoorganismiviventi–manufattiumanio, ingenerale, sistemi complessi – resilienti, ovveromeglioporta-tiadadattarsiagliambientimutevoli rispettoadaltripiùrigidi, incapacidi reagire al cambiamento.Tali sistemi sono comunementedetti “sistemicomplessiadattivi”inquantosistemiingradodiadattarsiedicambiareinseguitoall’esperienza,comeadesempiogliorganismiviventicaratterizzatidallacapacitàdievoluzione(Holland,2006).Inaltritermini,laflessibilitàri-ducel’esposizionediunprogettoall’incertezzafornendounasoluzionepermitigarenonsoloirischiderivantidaicambiamentinelmercato,maancheirischiassociatiall’obsolescenzatecnologica:è,dunque,quellaproprietàcherendeilsistemaresiliente,ossiapredispostoadassorbireloshocke/olaper-turbazionesenzasubirealterazionirilevantinellasuaorganizzazionefun-zionale,nelsuoassettoenellesuecaratteristicheidentitarie(UNEP,2005).
Daquesteprimeconsiderazionisievincecomelaflessibilitàmanifestilasuacriticitànellarelazioneconladuratadivitadeisistemi.Estendendoladuratadiunsistemasipossono,difatto,produrreeffetticollateralinegativi:ciclidivitalunghipossonocondurreall’obsolescenzatecnicaecommercialeprimadellaconclusionedeglistessi.Laduratadivitadiunsistemadevees-serevalutatainrapportoallecaratteristicheealledinamichedell’ambienteincuiilsistemasaràoperativo(confinedelsistema,aspettidelsistema,in-tervallotemporale,gradodiincertezzadelcontesto,rispostadelsistemaaipossibilicambiamenti).Sullabasediquestepremessesidovrannostabilirequalisianoicontestiincuisirendanonecessarisistemiflessibili.Laflessibi-litàèessenzialese:
§ l’incertezzadelcontestodiunsistemaètalechesidevonoridurreirischiderivantidall’esposizioneataleincertezza;
§ ilsistemaèsoggettoaunoopiùcambidiobiettivoduranteilsuociclodivita,acausadellavariabilitàdelleesigenzedell’utenza,richiedendoquin-diunasoluzioneperlimitareirischilegatiall’obsolescenzafunzionale;
§ latecnologiadibasedelsistemaevolveinuntempopiùbrevedelladuratadivitadelsistema,richiedendoquindiunasoluzioneperlimitareirischilegatiall’obsolescenzatecnologica.
Comegiàanticipato,ilsecondocapitolodellibroprendeinesamelafles-sibilitàcomeproprietàfondamentalediunsistemacomplessoesiconcludeconuncontributosignificativo:l’introduzionediconsiderazionisullarela-zione tra la durata di un sistema e la sua architettura (ovvero la sua forma elasuatecnologia).S’individuanellaflessibilitàquellaproprietàcheincidesuentrambe,attraversounarelazione tra i requisitidiversatilità,conver-tibilità,modularità,manutenibilitàereversibilità,daun lato,e l’equilibrotra i criteri generali di complessità organizzativa, semplicità strutturale eottimizzazionedicomponenti,dall’altro.
Michele Di Sivo
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Ancheselaletteraturaegliesempiconcretidiapplicazionedellaflessibi-litàall’alloggiononmancano,vièunvuotonell’articolareunquadrounita-rioecompletoperimplementareidiversiaspettidellaflessibilità(flessibilitàtecnologicaeflessibilitàfunzionale),intesicomerelazionetrarequisiti.Nel-laprogettazionedeglispazidellacasaemerge,infatti,unaprospettiva“sin-cronica” (Saussure, 1915), tendente a ottimizzare le prestazioni, piuttostocheun’analisirelativaadundeterminatoproblemaoperiodo.Questotipodiapproccio,cheèvoltoamitigareproblemispecificimediantel’implemen-tazionedisingolirequisiti,sembraesserepiùvicinoalle teoriedelRobust Design,dell’Universal Design e dell’Optimized Design,chenonallaprogetta-zioneflessibile:mancanoinessoquelleconsiderazionitemporaliche–perusareunaterminologianotaallalinguistica–introduconounaprospettivadiacronicadellaprogettazionedell’alloggio.
Ilquartocapitolodellibroaffronta,quindi,unaletturadell’implementa-zionedellaflessibilitàattraversol’analisicriticadiprogettichesoddisfanoi requisitidiversatilità,convertibilità,modularità,manutenibilitàerever-sibilità.Inparticolaresiidentificanoquattroprincipalitendenze,nateinri-spostaaspecificheesigenzeepoievolutenelcorsodel tempo:flessibilitàspazialeasuperficiecostante;flessibilitàspazialeevolutiva;flessibilitàtec-nologicarelativaalletecnichecostruttive;flessibilitàtecnologicarelativaallamanutenibilitàdegliimpiantiedeisubsistemiedilizi.
L’ultimocapitolodellalibrodefinisceicriteriperimplementarelaflessi-bilitàalloscopodigarantirelasopravvivenzaneltempodell’edificio,grazieallapossibilitàdiporreinattopiùciclid’usodell’organismoedilizioriconfi-gurandoeventualmentel’assettointernoe/ointervenendoinmanierasem-plificata sul sistema tecnologico chegoverna lo spazio. Si indicano,nellafattispecie,duematricichemettonoinrelazionestrategie,ambiti,requisitiechepossono,pertanto,guidarelavalutazioneelaprogettazionedellafles-sibilitànell’abitazione.Vengono fornite, infine, alcuneesemplificazionidipossibilimodellidicombinazionedellestrategieindividuate.
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Habitat contemporaneo. La cultura dell’abitare e i processidi obsolescenza funzionale e tecnologica
Cristiana Cellucci
SergioCamplone,Usual Place,2013.
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L’ottimizzazione e l’obsolescenza dello spazio abitativo
Ilprogettodell’habitatcontemporaneorappresentauntemaestremamentedelicato:l’alloggio,inquantoprimacostruzioneformaledellarelazionetral’uomoe l’ambiente, èunsistemacomplesso, costituitodaun insiemedipersone,componentierelazioni.Talesistemadevesoddisfarenonsolo leesigenzeprettamentefunzionaliallavitadell’uomo–comel’essereprotetti,ilpotersimuoveree ilsocializzare–checoincidonoconlastrutturadellacasa,maancheesigenzespecificatamentepsicologiche–comel’appartenen-za, il sentirsi tranquilli o angosciati – chedeterminano l’entitàdella casaintesacomeindividualitàeunicità.Tral’altro,ibisognidiognunodinoi–efraquestiquellidiabitare,avereun“tetto”sottoilqualeviveree“sentirsibene”–nonsonostatici,masisviluppanocontemporaneamenteallosvi-lupparsidellapersonalitàe,per l’appunto,delle corrispondentiesigenze.Lavariabilitàdellefunzioniedeilivelliprestazionalirichiestidagliutenticomporta,pertanto, lanecessitàdi implementarestrategieprogettualichenonimpediscanol’adeguamentoalmodificarsidellesuddettefunzioni.
Unodeiprincipaliproblemidell’ediliziaabitativae,ingenerale,dituttiisistemiingegneristiciconduratadivitaestesaallungoperiodoè,percon-verso, ilrischiodidiventaretecnicamenteofunzionalmenteobsoleti,per-chéiloroservizirisultanononpiùcompetitiviocomunquenonpiùutilionecessari.Perobsolescenzas’intendeilcomplessodeifattoridiinvecchia-mento,degradoedeterioramentoaseguitodeiqualisiverificalacadutadeilivelliprestazionalialdisottodeiprefissativaloridiaccettabilità.L’obsole-scenzapuòessereattribuita,quindi,all’incapacitàdelsistemadisoddisfarelemutevoli esigenzedettatedal contestoodall’utenza.È evidente come,in ambito edilizio, l’affermarsidinuovi stilidivita e il crescente interes-seperleproblematicheambientaliabbianoprovocatoundisagioabitativoperl’utenza,chehaconseguentementecambiatoimodieitempidellaper-manenze,nonchéundisagioprestazionaleperl’usodisistemiinsostenibili
“LacittàdiSofroniasicomponediduemezzecittà[...]unadellemezzecittàèfissa,l’altraèprovvisoriaequandoiltempodellasuasostaèfinitolaschioda-
no,lasmontanoelaportanovia,pertrapiantarlaneiterrenivaghid’un’altramezzacittà.Cosìogniannoarrivailgiornoincuiimanovalistaccanoifrontonidimarmo,calanoimuridipietra,ipilonidicemento,smontanoilministero,ilmonumento,idocks,laraffineriadipetrolio,l’ospedale,li
caricanosuirimorchi,perseguiredipiazzainpiazzal’itinerariodiognianno.”
ItaloCalvino, Le città invisibili,1972
Cristiana Cellucci
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“usaegetta”,sottopostiacontinuiecostosiprocessiditrasformazioneein-capacidievolversiconl’evolversidelmercato.Èchiarochequestopartico-laresistemaingegneristicocheèl’ediliziaabitativaèstatofinoraprogettato,secondo la logica dell’Optimal Point Design(OPD),attraversol’ottimizzazio-nediuncompitospecifico:quellodiprodurreunalloggiocherispondessealla semplice funzionedell’abitarenell’accezionepiù tradizionaledel ter-mine.Unsistemaottimizzatofocalizzalasuaattenzioneelesuerisorsesulraggiungimentodiununicoobiettivo,riducendotuttelecapacitàchenonsianoindispensabiliperadempiereaquellespecifichefunzionalità.Pertan-to,unavoltarimosselepotenzialitàineccessopermigliorareleprestazionidelsistema,ilsistemadivieneinflessibile,rigidoversonuovicompiti;talerigiditàvietaalsistemadifarconvergereleproprieabilitàinnuovicompiticheeventualmentesipresentino,facendolorisultareconilpassaredeltem-poobsoleto(Mark,2005).Inaltreparole,ilprogettodellospaziodellacasastrutturatosecondoilconcettodiottimizzazioneopera,oggi,inuncontestoestremamenteincerto,dominatodarapidiprocessidiobsolescenzafunzio-naleetecnologicachepossonocosìdefinirsi:
§ l’obsolescenza funzionaleincidesulgradodisoddisfazionedell’utenza,inquantoèdovutaaundisagiointerminidiatteseedibisognichesiveri-ficaquandoilsistemanongarantiscepiùl’ottimalesvolgimentodellefun-zioniperilqualeèstatoprogettatoologarantisceconunlivelloinferioredisoddisfazione;questa“opacizzazione”delvantaggiocompetitivorende,appunto,ilsistemaobsoleto;
§ l’obsolescenza tecnologicaincidesullaprestazionedelsistema,inquantoè dovuta all’obsolescenzadi unodei componenti del sistema attribuibileall’avanzamento tecnologico e all’introduzione sul mercato di nuovi com-ponenti;comeeffettocollateralelepartidiricambiodicomponentisemprepiùobsoletidiventanoscarse,costoseocomunqueallafinenonpiùdispo-nibili,percuilasogliadiconvenienzadellariparazionesiabbassaafavoredellasostituzionedelcomponente(DiSivo–Cellucci,2013b).
I processi di obsolescenza funzionale e tecnologica possono essere tantopiùrapidiquantopiùincerto1èl’ambienteincuiilsistemaopera,ovveroquantomaggioreèlamancanzadiconoscenzadelsistemaedelcontesto.Èpossibile,però,raccoglierequestotipodiconoscenzainmanieradaridurrel’incertezzaerallentareilprocessodiobsolescenza.Duequestionidevonoesserequindiindagate:
§ ledinamichedelcontestoincuiilsistemaèinserito,posteinrelazioneal Life Cicle Designdellacasa,nonchél’incertezzarelativaaquestoambien-te;
1L’incertezzaèdefinitainletteraturacomelamancanzadiconoscenza(McManus–Ha-stings,2004).
Habitat contemporaneo. La cultura dell’abitare e i processi di obsolescenza funzionale e tecnologica
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§ ledinamichedella base tecnologicadello spaziodella casa (modi etempidell’obsolescenzatecnologica).
Daquantodettopotrebbesembrarechelaflessibilitàel’ottimizzazionesianoapprocciantagonistici allaprogettazionediunsistema.Daun lato,infatti,sesivuoleostacolarel’obsolescenza,vièbisognodipotenzialitàineccessopersoddisfarenuovieulteriorirequisitichepotrebberosopraggiun-gere inun secondomomento; dall’altro, però, se queste abilità non sonoprevistealmomentodellamessaapuntodelprogetto,verrannoeliminateconunadupliceconseguenza:siottimizzeràilsistemaperuncompitospe-cifico,ma–aduntempo–siprocureràallostessosistemal’impossibilitàdidivenire flessibile.Inrealtà,comevedremodall’analisideiprogettiselezio-nati, chepresentanovarigradidiflessibilità, la sceltadiungradiente traottimizzazioneeflessibilitàpareesserelasoluzionemigliore.Silavora,insostanza,siaalivellodelcomponenteedilizio,chedeveessereottimizzatoperfunzionispecificheefacilmentesmontatoesostituito,siaalivellodiap-paratotecnologico-impiantistico,chedeveessereprogettatocomeunasortadi piattaforma flessibile2 ,ingradodirecepirecomponentidiversiperobiettividiversi.
L’obsolescenza funzionale in relazione alle dinamiche sociali ed economiche
Pubblicazionispecialisticheestampaquotidianacisegnalano,confrequen-zaquasiallarmante,unmercatoaltamenteinstabile.Unatipicaespressionechericorrequotidianamentesugiornaliorivistecommercialiè:“oggimol-tinuovimercatistannoemergendovelocemente,mentreimercatiesistentistannocambiandorapidamente”(Frickeetal.,2000).Questaconstatazionesollevaun’interessantequestione:apparelogicochesettoridiversiabbianodinamichemoltodiverse(esistonomercatistabiliealtrichesubisconora-pidicambiamenti),maingeneralec’èunagrandedifficoltàacatturareedamisuraretalivariazioni.Certamentel’ambientecircostanteèincontinuoevolversi,comepurel’uomocheneèabitante:inqualchemodotempora-
2Sipuòfornireunesempiodipiattaformaflessibiletrattodalcampoautomobilistico:larealizzazionedapartedellaNissandiun’autosportivaaduepostiediunaberlinaaquattroportesullastessapiattaforma.Ilproprietariodiun’autosportiva,perilsopraggiungeredinuoveesigenzefamiliari,potrebbeoptaresuccessivamenteperunaberlina,proprioperchélamancanzadeisediliposterioriimpedirebbelanuovafaseditrasportodellafamiglia.Strana-mentesialemacchinesportivechelaberlinacondividonomolteparti,percuiilproprietariononfaràaltrochenegoziareall’internodelsistemaperscambiareipezzi.Èevidentecheque-stoèildestinodeisistemialtamentetecnologicicheoperanoincondizioniipercompetitive.Lapiattaformaflessibileporteràilclienteanegoziaresololavecchiastrutturaperunprezzosufficientementebassoeconuntempodiinterruzionesufficientementebreve.Icomponen-ti cosìottimizzatidiventerannoobsoleti con lo sviluppodinuove tecnologie,masarannoaltresì facilmentesostituibilicondeinuovi,grazieappuntoall’usodiunapiattaformacheneltempononhasubitomiglioramentiessendonon“ottimizzata”,bensì“flessibile”,ossiaadattaadaccoglierecambiamenti.
Fig.1Variabili interne che determi-nanol’obsolescenafunzionaledelleabitazioni:a.variabilitàdell’utenza.b.cambiodeitempidipermanenza.c. variabilità deimodi di vivere lospazioabitativo.
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neonellasuamutevolezzailprimo,inassolutocostantenellaricercadiséilsecondo(Campioli,2009).Dellevoltecambiamentioprogressitecnologicipossonostimolareimercatioaprirnecompletamentedeinuovi;altrevoltesonogliutenti–ovveroleesigenzedellasocietàchecambiainmodieconritmidifferenti–adeterminareunavariazionenelmercato(Allen,1997).
L’incapacitàdi identificareegovernarelanaturadinamicadelmercatoincuisioperaediincorporareneisistemilapossibilitàdiadattarsiallemu-tevoliesigenzedeiclientièstata,perl’appunto,lacausadell’insuccessodimoltisistemicomplessidiingegneria.Unesempiosignificativo,incampoaerospaziale,èilfallimentodelprogetto“Iridium”:ilprogettodelleottan-tottoantenneorbitanticheavrebberodovutocollegaretuttoilmondo,ma-terializzandoilsognodelcellulareplanetario,sièconclusonelpiùpesantedisastrofinanziariofinorasubitodalleattivitàspazialicommerciali.Ilsiste-maditelefoniasatellitareentratoinfunzionenel1998,dieciannidopocheèstatoconcepito,èfallito,difatti,appenatreannidopo,conlaperditadioltretremiliardididollari.Talefallimentoèdaimputarsiall’errataanalisidimercatoeffettuatadaiprogettistidi“Iridium”,iqualipensavanodiaverviindividuatounostatostazionario,unaconfigurazionediequilibrio,mentreleinaspettateerepentineevoluzioniseguitealdecollodellatelefoniamobile(menocostosanonchépiùfunzionaleemaneggevole)hannodimostratoilcontrario.Questoesempioillustrabenetantolarelazionetradinamichedimercato,obsolescenzafunzionaleeimportanzadellaflessibilitànellapro-gettazionedeisistemi,quantoleconseguenzedellamancanzadiflessibilitàinsistemiprogettatipermercatiincostanteevoluzione.
I sistemi con una durata di vita minore sono quelli che meno si confron-tanoconleincertezzeeconicambiamenticheintervengonoopotrebberointervenirenelloroambiente.Inversamente,seunsistemadeveesserepro-gettatoperuntempodivitaesteso,lacapacitàdiaffrontarel’incertezzaeicambiamentivanecessariamenteincorporatanelsistemastesso.
Tra imercati esistenti, ilmercato immobiliare è unmercato altamenteinstabile,lacuiincertezzadipendedaunaconcomitanzadifattori:
§ dalladifficoltàdidefinirel’utenzatipodell’alloggio,dalmomentochel’instabilitàdellafamigliacontemporaneacomportal’impossibilitàdipredi-sporreunmodellodiresidenzacorrispondenteadunaconcezioneunivocadellospazioabitativo(Malighetti,2008);
§ dalpassaggiodaunadimensionestaticaepermanenteadunadi-mensionedinamicaetransitoriadelcostruire(Fig.1).
All’architettura dell’esseresistasovrapponendo,infatti,un’architettura del divenire: nellaprima, legata tradizionalmente al concettodidurata, ladi-mensionetemporaleèassociataalripristinodellecondizioniprestazionaliiniziali;nellasecondaprevale, invece, ilconcettodell’evolutivitàequindi
Habitat contemporaneo. La cultura dell’abitare e i processi di obsolescenza funzionale e tecnologica
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dellacapacitàdiadattamentorispettoaltrascorreredeltempoealmutaredellecondizioni.
Osservandoilpatrimonioedilizioesistente(nuovoodirecupero),appa-reevidentechelavariabilitàdelladomanda–legataadun’utenzachehacambiatoimodieitempidiviverelospaziodellacasa–nonhadetermi-natounaparallelaevoluzioneounadeguamentodell’offerta;alcontrario,l’abitazioneèstataridottaadunbenedimercato,soggetto–cometale–adinerzie commerciali tendenti alla generalizzazione ed alla banalizzazionedeimessaggi:modellicomuniavocazioneuniversaleperunodeibenipiùradicatiepersonalidell’immaginariocollettivoqualè,appunto,l’abitazio-ne3(Fig.2).
Ladimensionestaticaepermanentedellacasa,chehaguidatoilprocessodiricostruzionedaldopoguerrafinoagliannisettantaportandoilPaeseadotarsi di case (una casa per ogni famiglia e servizi adeguati all’esigenza di vivereinmodoradicatoestabileunluogo),appareoggiobsoleta.Questadi-mensionetradizionaledell’abitaresembra,infatti,costituireunostacolo,unelementodiresistenzaalprocessoditrasformazionechestainvestendolesocietàmature.Ècambiatalastrutturadibasedeinucleidiutenza(lafami-
3Giànegliannitrenta,RobertMusilaffermavanelsuocelebreromanzoL’uomosenzaqualità:“nondiamodunqueimportanzaalnomedellacittà,cometuttelemetropolieraco-stituitada irregolarità, avvicendamenti,precipitazioni, intermittenze, collisionidi cose edeventi,e frammezzopuntidisilenzioabissali” (Musil,2005).L’ambientecostruitosembraaver,oggi,superatolaspecificitàdeiluoghiedelle“umanenecessità”etrasformatolecittàin“territoriomogenei”contipiediliziesistemicostruttiviconsolidatichesiripetonoovunqueuguali.
Fig.2 Francesco Jodice, What We Want,SaoPaulo,T39,2006.“Il termine condominio indica unparticolare tipo di comunione, lepersone condividono parte di unedificiocondiversiprivilegiesvan-taggi. Nella cultura occidentale ilcondominio è sinonimo di ediliziapopolare,lepersonesitrovano,loromalgrado,costretteavivereinsieme.Solochidisponediingentidisponi-bilità può permettersi di vivere inuna villa, spazio rappresentativodell’equazione lusso=isolamento. Iltermine condominium nella cultura brasiliana si riferisce al contrario aun’edilizia di qualità, dove l’equa-zionesiconverteinlusso=sicurezza.L’ideadiproteggersiprevalesulde-siderio di una vita isolata ed elitaria […]nella fasedicostruzione ilpri-moelementoadesserecompletatoèproprioilrecintoarappresentarechelasicurezzaèlaprimacosa”(Jodice,2001).GliedificidiSanPaoloassu-monol’aspettoelecaratteristichediun obiettivo sensibile: muro di re-cinzione, cancelli antisfondamento,filo spinato elettrificato, sistemi ditelecamerea circuito chiuso,ascen-sori con codice numerico e guardia-niarmati.Sistabilisce,pertanto,unrapporto di reciproca sussistenzae cooperazione tra gli abitanti delcondominium e, per converso, unrapporto inconscio di conflittualitàconglialtrichevivonoaldifuori.
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glia),sonocambiateleabitudinidiviverelospaziodellacasa,sonocambiatiitempieimodidipermanenza(DiSivo–Cellucci,2012).
“Lacondizioneabitativadellepersoneanziane, inmolticasisegregateall’internodialloggidiventatiormaitroppograndietroppodifficilidausa-re;lapermanenzaprolungatadeigiovaninell’abitazionefamiliare;lecon-vivenzeforzatedicoppiecheaspirerebberoavivereseparate;lesoluzioniabitativeimproprieofferteagliimmigratie,ingenerale,ildifficileproblemadellacasapernumerosisoggettiogruppisocialinuovi,anche individuaticome famiglie nuovo modello4,cherappresentanoormaiunacomponentebenvisibiledellepopolazioniurbane,sonounesempiodell’apparentesorditàdelpatrimonioresidenzialedicuidisponiamo,anchesediproduzionere-cente,rispettoaibisognieaimodidell’abitarecontemporaneo”(Granato,2007).
Lecausediquestomutatorapportouomo-spazio-temposonomolteplici.Inprimoluogoilfenomenodellaglobalizzazioneedellasocietàdell’infor-mazione,conlacontrazionedeitempiedeiconfinispaziali,hatrasformatole strutture sociali e demografiche, imodi di lavorare e di comunicare, imercatidellavoro,dell’economiaedellafinanza,incidendoprofondamente–attraversoimutamentichehannocoinvoltolagestionedeltempoliberoedeirapportiinterpersonali–anchesulmododiabitare(Turchini–Grecchi,2006).Sonocambiati,infatti,iltempod’usoeiltempodifruizionedellacasadapartedell’utenza:lacasacontemporaneaèdivenutaunadimora“tem-poranea”,emblemadellamobilitàchecaratterizzalanostraepoca.Nuoviutenti,dunque,enuovibisogni:nonpiùalloggiperfamiglienumerose,maperanzianiautosufficienti,solioincoppia,conesigenzadisocializzareodiaveresupportiperl’accessibilità,perlasicurezzaeinalcunicasiancheperlepiccolefaccendedomestiche;pericosiddetticity users,ovveroperilavo-ratorieglistudenti fuorisede,cheabitanotemporaneamente inunacittàdiversadaquelladiorigine;pergliimmigratiextracomunitariconcultureemodidivitadifferenti(Delera,2009).
GiancarlodeCarlo, inunadelle sue riflessioni legate all’abitare (Guc-cione–Vittorini,2005),afferma:“primadituttoènecessarioinvestirepiùrisorsenell’alloggio, controllare laqualitàdeiprodotti edeimateriali.Lagente hadiritto di avere un alloggio: non quellominimodella cucinadiFrancoforte,dovesipotevacuocereunafrittatainpochisecondigrazieallostudioergonomicodelsuovolume,maquellodovel’abitantepuòsentirsiparte di un ambiente collettivo ricco, il cui organismofisico contribuisceall’arricchimentodelpaesaggio.Bisognaricaricarel’abitazionedivaloriche
4InItalia,secondounaricercaISTATpubblicatanelfebbraio1997,lafamigliatradizionale(genitoriconfigliconviventi)costituisceil48%deltotale.Sitrattadiunvaloreinrapidadiscesa(nel1988eraparial52%),compensatodaldiffondersidifamiglieanomale(laricercaledefiniscefamiglienuovomodello),cheammontanoapiùdel17%.NegliUSAall’iniziodeglianninovantalafamigliatradizionalerappre-sentavasoloil27%deltotale(ricercacontenutainSAIE1995,Lacasa,iltempo,illuogo,FiereInternazio-nalidiBologna–EnteAutonomoincollaborazioneconilGruppoEditorialeS.p.A.).
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