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Corso di Primo Livello per Volontari di Protezione Civile
Amm.ne Provinciale di Lecco
Lettura delle carte,orientamento sul territorio
Relatori: geologi Bonfanti Dr. Carlo, De Maron Dr. Egidio e Stanzione Dr. Luca
Lecco, 22.01.09
Spesso ci troviamo ad operare in zone non note, in condizioni difficili e
dobbiamo rispondere a richieste di spostamenti senza conoscere
perfettamente il territorio.
Come possiamo, in tali condizioni, rispondere a queste sollecitazioni senza
il rischio di "smarrire la strada "?
Abbiamo a disposizione le carte topografiche, fogli di carta pieni di simboli
e di parole che spesso ci sono sconosciuti e, se non interpretati
correttamente, possono indurci a grossolani errori.
Durante questa lezione cercheremo di imparare ad interpretare
ed usare correttamente le carte topografiche.
Ovviamente non è 1 lezione teorica che potrà chiarire tutti i "misteri" di
interpretazione e di uso delle carte topografiche ma risulta indispensabile
anche una buona pratica sul campo.
Sapersi orientare vuol dire:a) muoversi con sicurezza su di un terreno poco noto o del tutto
nuovob) conoscere in ogni istante la propria posizionec) essere in grado di individuare il percorso migliore per raggiungere
una meta prestabilita.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario:1) saper leggere una carta topografica2) conoscere alcune tecniche di base3) conoscere l'uso della bussola e dell’altimetro 4) acquisire esperienza sul campo
LA CARTA TOPOGRAFICA
La definizione di carta topografica si può sintetizzare con queste parole: è una rappresentazione grafica approssimata, ridotta e simbolica, di una parte della superficie terrestre su un piano, ovver o su un foglio di carta.
Analizziamo alcune di queste parole.
Approssimata : non è possibile rappresentare fedelmente su di un foglio (superficie a 2 dimensioni) una realtà a 3 dimension i. Si pensi ad un pallone, se tentiamo di schiacciarlo su di un piano non sarà possibile rappresentare fedelmente l'intera superficie.
Ridotta : è ovviamente impensabile avere delle carte topogra fiche con le stesse dimensioni presenti nella realtà, per ovviar e a tale problema si procede ad una riduzione in scala della realtà
Simbolica : su una carta i vari particolari presenti nella re altà vengono rappresentati con simboli, colori e testi
Classificazione delle carte
Le carte si possono classificare in base ai fenomeni rappresentati e/o secondo la porzione di territorio rappresentata, ed esempio: Carte fisiche : sono rappresentati i rilievi, le coste, i fiumi, i laghi, le pianure, Carte politiche : sono rappresentati gli stati, i confini amministrativi, le città, le strade, le ferrovie, ecc.Carte stradali : sono rappresentate con particolare cura e dovizia di informazioni le reti stradali presenti sul territorio.Carte orografiche : sono rappresentati i monti.Carte idrografiche : sono rappresentati i fiumi, i laghi, i mari.Carte etnografiche : sono rappresentate le diverse popolazioni.Carte meteorologiche : sono rappresentati i fenomeni atmosferici, le temperature, i venti, le piogge, ecc.Carte tematiche (in generale): sono rappresentati fenomeni specifici, ad esempio la densità di popolazione o la distribuzione delle produzioni agricole od industriali.
Per i nostri scopi ci avvaliamo generalmente di carte fisico-politiche conte-nenti quindi sia la conformazione del terreno che le costruzioni dell'uomo nonché i confini amministrativi.
Le carte si possono suddividere a loro volta anche secondo la porzione di territorio rappresentato ovvero della scala.
Planisferi : rappresentano l'intero pianeta
Carte geografiche propriamente dette : rappresentano porzioni del pianeta o continenti
Carte corografiche : rappresentano regioni del territorio, ad esempio la Lombardia. La parola corografica significa appunto "disegno di una regione“
Carte topografiche : rappresentano parti di province o comuni.
Mappe o piante : rappresentano piccole porzioni di territorio urbano con vie, edifici, terreni e sono molto dettagliate.
Ovviamente il dettaglio sarà man mano crescente andando da un planisferoad una mappa.
La differenza dei dettagli rappresentati è dipendente dalla scala.
Tutte le carte devono riportare sia la scala numerica che quella grafica.
LA SCALA
La scala è la prima entità da prendere in considerazione quando si legge una carta, maggiore sarà la scala maggiore saranno i dettagli presenti.
La scala è il rapporto fra la distanza misurabile sulla carta (sempre =1) e la distanza reale sul territorio.
Se una carta topografica ha la scala 1:25.000 significa che un centimetro sulla carta equivale a 25.000 centimetri nella realtà ovvero 250 metri, la stessa distanza misurata su una carta con scala 1:100.000 equivale ad 1 chilometro.
È quindi di fondamentale importanza avere immediatamente la sensazione delle dimensioni reali del territorio rappresentato su di una carta.
Ad aiutarci in questo compito oltre alla scala numerica esiste anche la scala grafica, ovvero un segmento sul quale sono riportate in maniera grafica e numerica le distanze reali sul territorio.
Tutte le carte riportano sia la scala numerica che quella grafica.
Facciamo l'esempio di una scala 1:25000: una certa distanza misurata sulla carta corrisponderà ad una distanza reale pari a 25000 volte quella sulla carta.
INTERPRETAZIONE DELLE SCALE
scala 1:2.000 - 1 cm = 20 metri
scala 1:5.000 - 1 cm = 50 metri
scala 1:10.000 - 1 cm = 100 metri
scala 1:25.000 - 1 cm = 250 metri
scala 1:50.000 - 1 cm = 500 metri
scala 1:1.000.000 - 1 cm = 10 km
AltimetriaEsistono vari modi per rappresentare un rilievo: sistema più utilizzato è quello delle curve di livello o isoipse. L’ isoipsa è una linea lungo dei punti aventi uguale quota, cioè è la linea ideale che unisce tutti i punti del terreno aventi la stessa altezza rispetto al livello del mare. Per ogni tipo di carta la distanza verticale (dislivello) tra due isoipse è sempre uguale ed è detta equidistanza.
Le curve di livello riportate sulle carte sono di tre specie:- Direttrici , tratto continuo e marcato con l'indicazione della quota - Intermedie, segnate a tratto continuo e sottile;- Ausiliarie , segnate a tratteggio e utilizzate per descrivere zone a scarsa pendenza
Per la rappresentazione in scala 1:25.000 abbiamoDirettrici = ogni 100 metri di dislivello (generalmente di colore marrone)
Intermedie = ogni 25 metri di dislivello (generalmente di colore nero)
Ausiliarie = ogni 5 metri di dislivello (generalmente di colore blu)
Per la rappresentazione in scala 1:10.000 abbiamoDirettrici = ogni 50 metri di dislivelloIntermedie = ogni 10 metri di dislivelloAusiliarie = ogni 2 metri di dislivello
Generalmente le linee INTERMEDIE corrispondono ad 1/1000 del valore della scala della carta
Abbinate alle curve di livello si riportano sulle carte anche dei punti caratteristici definiti “PUNTI QUOTATI ”.
Il loro numero e la distribuzione è generalmente ricollegata alla scala della carta utilizzata; il loro utilizzo è importante in quanto rappresen-tano punti fissi di quota certa.
Quanto più le curve di livello sono ravvicinate tra di loro, tanto più il pendio è ripido e viceversa, quanto più sono distanziate, tanto più il pendio è dolce.
La distanza orizzontale tra due punti sul terreno si ottiene misurando con un decimetro la distanza tra i punti corrispondenti sulla carta e riportandola sulla scala grafica per leggerne direttamente il valore.
Attenzione, quando tra i due punti considerati vi è una differenza di livello (quota), la distanza reale è ovviamente maggiore.
Distanza in piantaA
B
Distanza reale
dislivello
100
200
In sintesi, per esempio:
- più le curve sono vicine, più il pendio
è ripido ( ); più le curve sono
distanziate, più il pendio è dolce ( )
- quando le curve sono parallele, il pendio è uniforme;
- le curve a V con il vertice verso il monte
indicano una valle, un impluvio;
- le curve a V con il vertice verso il valle
indicano un displuvio, un costone.
Vallico, colle, passo, sella: sono i punti più bassi posti tra due cime, sono rappresentati da curve di livello di identica quota che si rivolgono reciprocamente il loro lato concavo
Cima : è rappresentata da una serie di curve di livello concentriche le cui quote crescono progressivamente verso l’interno
Depressione, conca: è rappresentata da una serie di curve di livello concentriche le cui quote decrescono progressivamente verso l’interno
All'inizio le curve di livello sembreranno un po' complicate, ma se fai pratica, utiliz-zando la carta topografica in attività all'aperto, ben presto imparerai a distinguere su di essa i monti, le valli, le colline e tutti gli altri particolari.
LE COORDINATE GEOGRAFICHEImmaginiamo la terra come una sfera, che gira su se stessa, attorno ad un asse passante dai due poli.
Se ora tagliamo questa sfera con un piano perpendicolare all’asse e passante per il suo centro determiniamo sulla superficie una circonferenza che risulta essere equidistante dai poli : questa linea è chiamata “EQUATORE” o “Parallelo Fondamentale ”.
Analogamente se tagliamo la sfera con un piano passante per l’asse di rotazione otteniamo una linea sulla superficie terrestre perpendicolare al parallelo: questa linea è chiamata “MERIDIANO” ed in particolare quello passante da Greenwich (presso Londra) viene indicato come il “Meridiano Fondamentale ”.
1°
Immaginiamo ora di suddividere la terra (sfera), con una serie infinita di piani PARALLELI all’Equatore e perpendicolari (MERIDIANI) all’asse di rotazione.
Per i PARALLELI , convenzionalmente, partendo da quello fondamentale ovvero dall’Equatore e risalendo di 1° verso i poli otteni amo 180 PARALLELI di cui: 90 nell’emisfero Nord e 90 in quello Sud)
Analogamente per i MERIDIANI, convenzionalmente, partendo da quello fondamen-tale ovvero quello passante da Greenwich e spostandoci di 1°, otteniamo 360 MERIDIANI di cui: 180 verso Est e 180 verso Ovest.
Polo Nord
Merdiano Fondamentale
EstOvst
0°
Polo Nord
Equatore
90°
1°
Pertanto la posizione assoluta o astronomica di un qualsiasi punto del-la superficie della terra viene definita completamente mediante tre coordinate geografiche: la latitudine, la longitudine e l'altitudine.
La latitudine di un punto è la misura, in gradi e frazioni di grado, dell'angolo al centro corrispondente all'arco di meridiano che separa quel punto dall'equatore. La latitudine può essere Nord o Sud
La longitudine di un punto è la misura, in gradi e frazioni di grado, dell'angolo al centro corrispondente all'arco di parallelo che separa quel punto dal meridiano di Greenwich. La longitudine può essere Est o Ovest.
L'altitudine di un punto è la distanza intercorrente, lungo la perpendi-colare, tra la sua posizione e il livello medio del mare, considerato per convenzione pari a 0.
La longitudine geografica è la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale, mi-surata sull'arco di parallelo che passa per quel punto. Essa corrisponde all'angolo compreso tra il piano del meridiano del punto e il piano del meridiano fondamentale. Nel disegno qui a fianco, si tratta dell'angolo PAO dove A è un punto sull’asse terrestre appartenente al piano del paralle-lo di P. La longitudine può essere EST o OVEST a seconda che il punto si trovi a oriente o a occidente del meridiano fondamentale. Essa varia numericamente da 0° (per i punti che s i tro-vano lungo il meridiano fondamentale) a 180°, in se nso + verso OVEST e - verso EST.
La latitudine geografica è la distanza angolare di un punto dall’equatore misurata lungo il meri-diano che passa per quel punto. Essa corrisponde all'angolo compreso tra la verticale del luogo e il piano dell'equatore. Nel disegno si tratta dell'angolo PCP' dove C è il centro della Terra. Essa varia da +90° (polo nord) a -90° (polo sud). I punti lungo l'equatore hanno latitudine 0°.
Sia la longitudine che la latitudine vengono espresse in gradi o frazioni di grado
Il problema di rappresentare la terra da superficie sferica a una super-ficie piana, alterando il meno possibile la sua forma ed i rapporti delle distanze e delle aree reali con quelle della carta, è stata risolta facendo ricorso a delle proiezioni geografiche.Tra tutte le proiezioni proposte quella detta “Proiezione conforme di Gauss”, che ha successivamente assunto il nome di SISTEMA CARTOGRAFICO UTM (Universal Transverse Mercator), è quella utilizzata come base della cartografia dei principali stati del mondo.L’Italia, ha aderito al sistema universale UTM, apportando alcune correzzioni (proposte dal geodeta BOAGA) adattandolo al nostro territorio.In particolare l’Italia rimane ricompresa tra i fusi (meridiani di ampiezza 6°) 32 e 33 e tra le fasce(paralleli di ampiezza 8°) S e T.Pertanto l’intero territorio italiano i racchiuso in 4 zone e cioè la32T, 33T, 32S e33T .A loro volta i fusi sono stati suddivisi in quadrati da 100 kmdi lato e ogni quadrato in un reticolo chilometrico.
Il territorio italiano risulta pertanto ricompreso, circa, tra le seguenti coordinate geografiche:
36°30’ - 47°05’ latitudine N
7°05’ - 18°30’ longitudine E
I quadrati di 100 Km di lato sono identificati con delle coppie di lettere (per es. NQ)
LA CARTA TOPOGRAFICA D’ITALIA
Pubblicata dall’Istituto Geografico Mili-tare IGM la carta topografica d’Italia si compone di FOGLI (in scala 1:100.000) che a loro volta sono suddivi-si in 4 parti (QUADRANTI in scala 1:50.000) che a loro volta sono ulteriormente divisi in 4 parti (TAVOLETTE in scala 1:25.000).I Fogli sono identificati con dei numeri (1÷285), i Quadranti con numeri romani (I ÷IV) procedendo in senso orario dal quello in alto a destra e le Tavolette in funzione della posizione occupata secon-do i punti cardinali (NE-SE-SO-NO).Solo per alcuni casi la Tavoletta viene ulteriormente suddivisa in SEZIONI (indicate con lettere A-B-C-D) in scala 1:10.000.Ogni carta è inoltre contrassegnata da un nome corrispondente all’oggetto geogra-fico più importante che vi è rappresenta-to (per es. COMO, Lecco, ecc.)
Normalmente la TAVOLETTA IGM (in scala 1:25.000) è la + utilizzata, proviamo a leggerla: innanzitutto dobbiamo dire che tutte le Tavolette hanno la stessa forma e sono orientate a Nord ovvero il lato alto della carta indica il Nord e conseguentemente i restanti lati l’Est, il Sud e l’Ovest. E’ composta da un quadro centrale (39x37 cm) che rappresenta la topografia del luogo e da una cornice che consente di identificare le coordinate. Ogni Tavoletta viene individuata con un numero identificativo, nel nostro esempio: “F° 32 II N.O.” (in alto a destra) ed un nome “ERBA” (in alto al centro); in alto a sinistra viene riportato la posizione che la tavoletta occupa nell’ambito del Foglio e del Quadrante.
Altre utili informazioni sono riportate in basso come la data di pubblicazione(ed eventuale successive edizioni), il quadro d’unione delle Tavolette, i limiti amministrativi , equidistan-za tra le isoipse, le coordinate del reticolo chilometrico Gauss-Boagae altre informazioni.
In basso al centro troviamo altre informazioni: la scala ed i segni convenzionali (la loro conoscenza costituiscono la premessa per una corretta lettura della carta)
COME DEFINIRE LE COORDINATE DI UN PUNTO
Sulle Tavolette è possibile identificate sia le coordinate geografiche (in gradi, minuti e secondi) che chilometriche (UTM) di un punto qualsiasi ricompreso nel quadro topografico. Oggi si utilizzano maggiormente le coordinate UTM e per fare questo, sovrapposta alla topografia, c’è una reticolo di 1 Km di lato (4 cm sulla carta) di colore viola.
1 Km
1 Km
Sulla cornice vengono riporta-ti i valori, in Km (in viola) del reticolo chilometrico, riferibi-li alla latitudine e longitudinee riferiti rispettivamente alla distanza dall’equatore (lati O e E cfr. 5074, 5075) e quello del meridiano di Greenwich(lati N e S cfr 516, 520).
Questi numeri stanno ad indi-care una distanza pari a 5.074km dall’equatore (latitudine) e 1.516 Km dal meridiano fondamentale – longitudine(in quest’ultima, per comodità rappresentativa, viene omessa l’unità delle migliaia).
Le coordinate Km-triche della cima del Monte saranno:
Latitudine – Km 5075 + 0,140 scriviamo 75 e 1
Longitudine – Km 516 + 0,100) scriviamo 16 e 1
Quindi la coordinata chilometrica finale della cima del Monte Pangas sarà così definita:
32TNO751161 e quota 902 m slm
(T stà ad indicare la fascia “T” in cui è ricompreso il Foglio 32)
Vogliamo ora individuare le coordinate della cima del Monte Pangas:
Latitudine : si individua la linea del reticolo km-tricopiù vicina al punto e si mi-sura (con un righello) la distanza dalla riga al punto voluto ), nel nostro caso 1,0 cm.
Longitudine: si individua la linea del reticolo km-trico più vicina al punto e si misura (con un righello) la distanza dalla riga al punto voluto ), nel nostro caso 1,4 cm.
La quota possiamo desu-merla direttamene dalla carta e pari a 902 m slm
Esistono diversi tipi di cartine utilizzabili per rappresentare il territorio:
a) Tavolette I.G.M. - coprono tutto il territorio nazionale. Sono però a piccola scala (1:25.000) e generalmente non sono aggiornate.
b) Tavole CTR (Carta Tecnica Regionale) - coprono tutto il territorio regionale. Sono a scala media (1:10.000) e l’aggiornamento non sempre risponde alle esigenze del territorio
c) CTC (Carta Tecnica Comunale) o Fotogrammetrici comunali - coprono generalmente l’intero territorio comunale. Sono a scala alta (1:5.000 – 1:2.000 –1:1.000 – 1:500), molto spesso non sono aggiornatissime
b) Ortofotocarte – generalmente in scala 1:10.000, sono abbastanza recenti e quindi rispecchiano con maggiore fedeltà il territorio. Sono in pratica delle foto aeree del territorio che consentono quindi una visione oggettivamente più realistca.
Tutte le carte disponibili sono realizzate graficamente allo stesso modo (più o meno sono presenti tutti i contenuti precedentemente visti per la Tavoletta IGM), sono sempre tutte orientate a Nord (lato alto della Carta), riportano la scala e sui vertici del quadro di rappresentazione sono sempre indicate le coordinate chilometriche UTM di riferimento. Sono generalmente in bianco e nero, a volte colorate (fotogrammetrici comunali di recente costruzione).