ambrosia 37 - educazione olistica: montessori

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37 numero Direttore Responsabile: Catia Trevisani. Direttore Scientifico: Catia Trevisani. Hanno collaborato a questo numero: Elena Balsamo, Catia Trevisani e Lorenzo Locatelli. Per le immagini si ringrazia Elena Balsamo, la Gonzaga Arredi e l’AMI. La riproduzione anche parziale di testi, fotografie e disegni è possibile previa autorizzazione. Registrazione: Tribunale di Milano n. 28 del 28-01-2003. Stampa: Linea Grafica. Città di Castello Editore: SI.RI.E. S.R.L. Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano Progetto grafico: Magazino Poste Italiane spa spedizione in A.P. art.1, comma 1 D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) DCB Milano NEWSLETTER di Medicina Olistica trimestrale anno 2011 www.scuolasimo.it Care amiche e amici, In questo e nei prossimi numeri ci occuperemo dello sviluppo globale del bambino e dell’educazione all’Olismo, filosofia di base della Naturopatia. Il termine deriva dal greco “olos” che significa “tutto” come intero, come unità. Considera dunque l’uomo nella sua interezza, non è il singolo organo che si amma- la, è la persona intera che è in uno stato di sofferenza, la malat- tia segnala la necessità di un cambiamento e di un ritorno alle leggi naturali. Quale maggior prevenzione di uno sviluppo sano, armonioso già dall’infanzia? Si considera dunque fondamentale una riflessione seria e approfondita sul bambino e il suo svilup- po globale, dunque anche sull’educazione. Lo sviluppo del bambino è globale solo se comprende tutte le dimensioni umane: fisica, psichica e spirituale. Dopo aver parla- to di gravidanza, parto, allattamento e nutrizione ci addentriamo nel campo dell’educazione. Il termine educare significa “portare MILANO 02 89420556 FIRENZE 055 8248253 fuori”, non tanto riempire il bambino di informazioni come si potrebbe fare con un vaso vuoto, quanto risvegliare qualcosa di straordinario che per la sua natura intrinseca è già dentro di lui. Educare inoltre è al tempo stesso autoeducarsi, l’adulto dunque, che sia genitore o insegnante, è in un continuo processo di cre- scita e sviluppo personale grazie anche al rapporto genuino a cui è invitato dal bambino. In questo viaggio percorreremo varie tappe. L’approccio Mon- tessori qui trattato è senza dubbio olistico, stimola importanti riflessioni che applicate nel vivere quotidiano possono aiutarci nel rapportarci al “nostro bambino interiore” e ai nostri bambini in quanto figli, pazienti o allievi. Auguro a ognuno che tale spun- to di riflessione sia come un sassolino gettato nello stagno che genera cerchi concentrici e si espande sempre più per raggiun- gere mete inaspettate. Buona lettura! Catia Trevisani [email protected] educazione olistica: l’approccio Montessori

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Ambrosia è un trimestrale di medicina olistica che si occupa di salute, prevenzione ed educazione.

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  • 37numero

    Direttore Responsabile:Catia Trevisani.

    Direttore Scientifico:Catia Trevisani.

    Hanno collaboratoa questo numero:Elena Balsamo, Catia Trevisani e Lorenzo Locatelli.

    Per le immagini si ringrazia Elena Balsamo, la Gonzaga Arredi e lAMI.

    La riproduzione anche parziale di testi,fotografie e disegni possibileprevia autorizzazione.

    Registrazione:Tribunale di Milano n. 28del 28-01-2003.

    Stampa:Linea Grafica. Citt di Castello

    Editore:SI.RI.E. S.R.L.Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano

    Progetto grafico:Magazino

    Poste Italiane spa spedizione in A.P. art.1, comma 1 D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) DCB Milano

    NEWSLETTERdi Medicina Olistica

    trimestraleanno 2011

    www.scuolasimo.it

    Care amiche e amici,

    In questo e nei prossimi numeri ci occuperemo dello sviluppo globale del bambino e delleducazione allOlismo, filosofia di base della Naturopatia. Il termine deriva dal greco olos che significa tutto come intero, come unit. Considera dunque luomo nella sua interezza, non il singolo organo che si amma-la, la persona intera che in uno stato di sofferenza, la malat-tia segnala la necessit di un cambiamento e di un ritorno alle leggi naturali. Quale maggior prevenzione di uno sviluppo sano, armonioso gi dallinfanzia? Si considera dunque fondamentale una riflessione seria e approfondita sul bambino e il suo svilup-po globale, dunque anche sulleducazione.Lo sviluppo del bambino globale solo se comprende tutte le dimensioni umane: fisica, psichica e spirituale. Dopo aver parla-to di gravidanza, parto, allattamento e nutrizione ci addentriamo nel campo delleducazione. Il termine educare significa portare

    MILANO 02 89420556FIRENZE 055 8248253

    fuori, non tanto riempire il bambino di informazioni come si potrebbe fare con un vaso vuoto, quanto risvegliare qualcosa di straordinario che per la sua natura intrinseca gi dentro di lui. Educare inoltre al tempo stesso autoeducarsi, ladulto dunque, che sia genitore o insegnante, in un continuo processo di cre-scita e sviluppo personale grazie anche al rapporto genuino a cui invitato dal bambino.In questo viaggio percorreremo varie tappe. Lapproccio Mon-tessori qui trattato senza dubbio olistico, stimola importanti riflessioni che applicate nel vivere quotidiano possono aiutarci nel rapportarci al nostro bambino interiore e ai nostri bambini in quanto figli, pazienti o allievi. Auguro a ognuno che tale spun-to di riflessione sia come un sassolino gettato nello stagno che genera cerchi concentrici e si espande sempre pi per raggiun-gere mete inaspettate.

    Buona lettura!

    Catia [email protected]

    educazione olistica:lapproccio Montessori

  • ambrosia02

    Maria Montessori: biografiaCi sono persone che riescono a fare della loro vita una sorta di opera darte perch sono capaci di allinearsi perfettamente sulla linea del loro destino realizzando quello che potremmo chiamare il dise-gno dellanima. Ebbene, Maria Montes-sori fu sicuramente una di queste.Nata a Chiaravalle, tra le colline marchi-giane, nel 1870, Maria fu speciale sin da bambina. Il senso di missione, di un grande compito da svolgere, era profon-damente insito in lei sin dallinfanzia. So che diventer un medico rispose in tutta calma e con grande gentilezza al dottor Baccelli, che le faceva notare limpossibi-lit per lei, donna, di realizzare il progetto di studi che le stava a cuore. Del resto quando in famiglia le veniva suggerita la carriera di insegnante lei era solita ri-spondere: Tutto tranne che questo!.Se la sensazione di una missione specia-le da compiere era ben presente e chiara in lei, in che cosa questa missione con-sistesse non era invece ancora cos evi-dente nei primi tempi della sua vita. Era come se il cammino a Maria si rivelasse solo un passo alla volta. Del periodo in cui frequent lUniversit ella scrisse: Era come se mi stessi preparando per una missione sconosciuta nella consa-pevolezza che raccogliere le proprie forze, anche quando sembrano essere sparpagliate e quando il proprio scopo percepito solo debolmente, una gran-de azione che prima o poi porter i suoi frutti. Tra le prime donne a laurearsi in medicina in Italia, ella comp una serie di scelte ol-tremodo coraggiose, specie per lepoca: si dedic alla carriera di scienziata facen-dosi spazio in un ambiente maschile, si lanci con entusiasmo nellimpegno so-ciale a favore della donna. Nella sfera pri-vata non fu da meno: il dramma della re-lazione segreta con il collega Montesano, drasticamente interrotta in seguito alla nascita del figlio Mario, segn inequivo-cabilmente la sua vita. La delusione senti-

    mentale e il conseguente abbandono del figlio per tredici, lunghi, interminabili anni furono eventi importanti che conferma-rono alla Montessori la decisione di de-dicare tutta se stessa e la sua esistenza alla causa del bambino. Si diede anima e corpo al lavoro dapprima con i piccoli ritardati del manicomio romano, trasfe-riti allIstituto Medico-pedagogico di Via dei Volsci a Roma con i quali trascorse due anni ottenendo risultati veramente miracolosi, grazie allintuizione che la deficienza mentale era un problema pe-dagogico piuttosto che medico; poi con i figli degli operai nel quartiere di San Lo-renzo, per i quali lasci i prestigiosi inca-richi universitari che le erano stati affidati, incurante delle difficolt economiche a cui sarebbe andata incontro. Fu l, nella sua prima Casa dei Bambini, che Maria pot iniziare a confrontare gli studi e le ricerche condotti fino ad allora in ambito educativo e psichiatrico con quanto veni-va osservando dei bambini sani, unendovi il rigore di una grande mente alla profon-dit di un grande cuore. A differenza di quello di tanti pedagogisti, il pensiero

    montessoriano non nasce a tavolino ma proviene dallumile e attenta osserva-zione del bambino. Il grande valore del suo esperimento scrive Anna Maria Maccheroni che lavorava come chi si trova a scoprire un potere sconosciuto, non certo come uno che applica le sue proprie teorie. Osservava. Come ci ricorda Grazia Honegger Fre-sco, Maria Montessori era dotata di grande flessibilit: era sempre pronta ad adattare la sua proposta educativa alle esigenze concrete dei bambini.Da rigorosa scienziata quale era, stu-di lessere umano, fin dalle sue origini, come fanno gli etologi: pertanto il suo potrebbe essere definito una sorta di child watching. Le sue scoperte, i segreti che i bambini le rivelarono, la portarono a viaggiare in tutto il mondo fino a tarda et (lultimo corso del 1951, un anno prima di morire), per diffondere il suo messag-gio.I suoi libri, in cui raccontava le scoperte effettuate con i bambini, furono pubblicati in moltissime lingue, anche inusuali come lhindi e il gujarati, mentre le sue scuole si diffusero sempre pi, in tutti i continenti, anche negli angoli pi remoti della terra: oggi se ne contano 22.000 in pi di cen-to paesi del mondo.Grande oratrice e conferenziera applau-ditissima, Maria Montessori tenne corsi di formazione per insegnanti in tutto il mondo, con partecipanti anche di 30-40 nazionalit diverse e sempre affascina-va il pubblico con il suo carisma. Donna elegante e dai modi raffinati, dalla sciolta eloquenza, possedeva una rara qualit: sapeva attirare e trascinare le persone perch riusciva a stabilire con esse una sorta di contatto spirituale. Sentiva chi lavvicinava, ogni persona individualmen-te, vedeva in ogni allieva assai pi di quanto chiunque altro avrebbe visto.Molto si detto e scritto, per esempio, sugli anni passati dalla Montessori in Ita-lia, fino allesilio in epoca fascista; molto meno invece si sa degli anni trascorsi in India. Eppure lultima parte della sua vita, la meno conosciuta, proprio la pi in-teressante: il settennio vissuto in Oriente (tra India, Pakistan e Sri Lanka) fu infatti

    Libert e amoreLapproccio Montessori per uneducazione secondo natura

    di Elena Balsamo

    20,00 358 pagine Il Leone Verde

    Un intenso viaggio per scoprire una nuova modalit di approccio al bambino, dalla vita prenatale alladolescenza secondo la visione di Maria Montessori, una donna coraggiosa che ha dato origine ad un sistema educativo rivoluzionario diffuso in tutto il mondo ma ancora poco noto da noi in Italia. Le sue scuole sono un vero e proprio laboratorio creativo in cui, in un clima di estremo rispetto e di autentica libert di scelta, le potenzialit del bambino possono svilupparsi e sbocciare in tutta la loro forza e bellezza. Ma quello montessoriano non solo un metodo educativo, molto di pi: un modo di guardare il mondo e le creature che lo abitano con gentilezza e amore, nella consapevolezza che siamo tutti parte della stessa grande ragnatela.

    Nelle seguenti pagine vi proponiamo delle ampie parti di questo libro adattate per la rivista. I passaggi in corsivo sono a cura di Catia Trevisani.

  • ambrosia 03

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    decisivo per lo sviluppo della sua visio-ne cosmica e fu l, in quelle terre antiche, dove ebbe modo di incontrare personag-gi come Krishnamurti, Gandhi e Tagore, che la spiritualit di Maria sbocci in tutto il suo splendore, regalando al mondo la sua squisita fragranza. Spesso fraintesa e combattuta da espo-nenti delle diverse ideologie, criticata dal-la sinistra, contrastata dalla destra, Maria Montessori si eleva al di sopra delle parti e di qualsiasi credo politico e religioso per proclamare il valore supremo della libert dellindividuo e del bambino. Trop-po rivoluzionaria, troppo scomoda, Maria Montessori, per trovare credito allinterno delle istituzioni, troppo dalla parte del bambino.Spirito ribelle, ricercatrice del vero, pio-niera e profeta di un mondo nuovo che sta, con sempre maggiore urgenza, bus-sando alle nostre porte. Ha precorso i tempi: femminista ante litteram, ha par-lato in difesa del neonato cinquantanni prima di Leboyer, ha realizzato una scuola interculturale, in India a Kodaikanal, mez-zo secolo prima che si iniziasse a parlare di intercultura.Il suo pensiero era ed a tal punto inno-vativo da far paura come tutto ci che nuovo e diverso. Il suo approccio, volto a formare individui liberi, dotati di senso critico, spaventa in quanto non funziona-

    le al sistema. Il suo messaggio era ed talmente grande e spiritualmente elevato che solo pochi sono riusciti a coglierlo nella sua interezza. Non per nulla, verso la fine della sua vita, i nipoti lhanno vista scuotere il capo esclamando sconsolata: Non hanno capito niente!.Sebbene il suo volto sia comparso sulle nostre banconote e parte della sua storia sia stata rappresentata, seppur in modo discutibile, sugli schermi televisivi, quan-ti genitori e insegnanti conoscono il suo pensiero in modo approfondito, al di l degli stereotipi e dei pregiudizi comuni? Quanti hanno colto davvero la ricchezza e la profondit del suo messaggio?Sicuramente meriterebbe un maggiore riconoscimento, soprattutto nel nostro Paese, dove le scuole Montessori sono purtroppo per ancora realt isolate. Non cos allestero: nei soli Stati Uniti se ne contano a centinaia e finanche negli an-goli pi remoti della terra se ne ritrovano interessantissimi esempi. Da noi invece ancora troppo spesso il nome Montes-sori suscita in molti limmagine di una pedagogia antiquata: secondo alcuni troppo permissiva, secondo altri troppo rigida. In entrambi i casi, curiosamen-te contraddittori, si tratta di impressioni superficiali che rasentano il pregiudizio. Il fatto concreto che le scoperte mon-tessoriane hanno ricevuto continue con-ferme da ricerche in campi diversi e la loro reale portata deve ancora venire alla luce.

    Vediamo di seguito i principi base dellap-proccio Montessori.

    La centralit del bambinoSe vogliamo costruire un mondo nuovo, dobbiamo ripartire dal bambino. Maria Montessori ha studiato il bambino con il rigore di una scienziata e lha avvicina-to con il cuore di un mistico, il bambino le ha rivelato segreti prima sconosciu-ti, le ha mostrato il vero volto della sua anima. Cos si accorta che il bambino che siamo abituati a conoscere (quello che fa capricci, che desidera un giocat-tolo dietro laltro, che urla per ottenere qualcosa o che non riesce a controllare i movimenti) non il vero bambino, ma un bambino le cui energie sono state devia-te, proprio come lacqua di un fiume, da ostacoli che ne impediscono il normale scorrimento. Leducazione quindi con-siste nelleliminare ci che impedisce il libero flusso dellenergia e offrire al bam-bino condizioni di vita normali: Noi non abbiamo moralizzato i bambini scrive Maria non abbiamo insegnato loro a vincere i capricci e a rimanere tranquilli nel lavoro; non abbiamo insegnato la cal-ma e lordine esortandoli a seguire degli esempi e spiegando come lordine sia uti-le alluomo; non abbiamo fatto prediche per insegnare la cortesia dei rapporti, per animare al rispetto verso il lavoro altrui, alla pazienza dellattesa per non ledere gli altrui diritti. Nulla di ci: noi abbiamo soltanto liberato il bambino e lo abbiamo

    aiutato a vivere. Tutto il resto venuto di conseguenza. E il bambino si tolto la maschera e ha rivelato il suo vero volto.

    Le leggi di natura sono gi insite in noi, non c niente da aggiungere, occorre solo togliere, cambiare ci che porta a deviare dalla via, dharma per la cultura dellIndia, Tao secondo la cultura cine-se. Leducazione, come la salute, un risveglio, un ritorno a qualcosa di pro-fondamente sano e armonioso che gi presente in ognuno, ma che ha bisogno, attraverso lesperienza di vita, di diventa-re consapevole.

    Limportanza dellambienteNellapproccio Montessori importan-te un ambiente in cui il bambino possa crescere secondo natura e sviluppare tutte le sue immense e meravigliose po-tenzialit. Perch i bambini in cattivit non sbocciano! Un ambiente a misura di bam-bino dove tutto alla sua portata e alla sua altezza e ogni cosa commisurata alle esigenze della sua et, un ambiente dove il bambino pu trovare gli strumenti per svilupparsi da solo, per autoeducarsi. Un ambiente ordinato, dove ogni cosa al suo posto. Lordine il primo bisogno dellanima, diceva Simone Weil, lordine esterno aiuta a costruire lordine interno, una bussola per orientarsi nel mondo scriveva Maria. E nel giusto ambiente la normalit viene naturalmente, da sola. Un ambiente bello e accogliente, che prima di ogni altra cosa promuova la vita e lamore, un ambiente flessibile, che cresce e muta insieme al bambino: dalla cestina del neonato, al lettino basso del lattante in cui il piccolo pu salire e scen-dere da solo, alla cameretta del bimbo che comincia a muoversi da solo, con i mobiletti bassi e i giocattoli alla sua por-tata, al tavolino da apparecchiare insieme con i segni dove poggiare le stoviglie, al

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    Nido per i bimbi di 1-2 anni, alla Casa dei Bambini per i 3-6 anni, suddivisa in tanti angoli con proposte diverse (i materiali sensoriali, le attivit di vita pratica ecc.), alle elementari per i pi grandicelli con tanto spazio esterno dove coltivare lorto o prendersi cura di piccoli animali. La pro-posta Montessori segue il bambino dalla nascita anzi ancor prima dalla gravidan-za della mamma fino alladolescenza: quindi un approccio globale e comple-to che affronta tutti gli stadi di sviluppo dellessere umano in crescita.La scuola Montessori innanzitutto un luogo di salute cos lo definiva Maria volto a proteggere i bambini durante il periodo delicato e difficile della loro cre-scita. un luogo dellanima, che si prende cura non solo del corpo e della mente del bambino ma anche della sua parte pi delicata e speciale: la sua anima appun-to, che affamata di verit, di amore e di bellezza. un luogo centrato sul bambino, che ce-lebra la diversit, lunicit di ogni essere umano, che rispetta i bisogni del bambi-no e i suoi stadi di sviluppo, che ne fa emergere e realizzare le potenzialit na-scoste, che educa allinterdipendenza, che rafforza il legame con la terra, con la natura per sentirsi parte di un tutto, per riscoprire il proprio posto nel grande pro-getto cosmico. una scuola che non una scuola e infat-ti Maria lha chiamata Casa, descriven-dola in questo modo: La casa unoasi, il luogo dove si vive, dove la pace, la felicit ci fanno migliori. [] La casa di tutti quelli che la abitano e ognuno vi tro-va tutto quanto necessario a dare forza e riposo. Ogni membro della famiglia dice casa mia e tutti ci vivono insieme. La casa un luogo intimo e raccolto, caldo e accogliente, casa per ognuno di noi l dov il nostro cuore. Quella Montessori una proposta per tutti i bambini, di qualsiasi nazionalit e cultura perch non vi pu essere che un unico mezzo di educare o trattare i bambini nella prima et; e se leducazio-ne deve cominciare dalla nascita non vi

    pu essere che un solo modo. Non si pu dunque parlare di metodi particolari per trattare bambini indiani, cinesi o europei; n bambini appartenenti a differenti clas-si sociali, ma di un metodo che segue la natura umana che si svolge, poich tutti hanno gli stessi bisogni psichici e seguo-no lo stesso procedimento per raggiun-gere la costruzione delluomo: ognuno deve passare attraverso le stesse fasi di crescenza. Quella montessoriana pret-tamente uneducazione interculturale: uneducazione cosmica, che mira a tra-smettere proprio questo: linterrelazione tra tutti gli esseri viventi.

    Come la cellula sana solo se sana la matrice, cio lambiente, la sostanza intercellulare in cui immersa, cos il bambino risente totalmente dellambien-te in cui si trova a crescere. Ha delle sue proprie esigenze, molto diverse da quelle delladulto, dunque i suoi spazi vanno or-ganizzati rispettando i suoi bisogni. Per conoscerlo basta osservarlo, ha bisogno di spazio, luce, movimento, colori, stimo-lazioni sensoriali di vario tipo, ha bisogno di ordine e pulizia, vuole imitare le fac-cende delladulto perch vuole imparare a vivere con tutte le sue forze.

    La libert e la libera sceltaLamore pu crescere solo sul terreno della libert. Nelle scuole Montessori i bambini hanno tutto il giorno libert di scelta: sono loro a decidere a quali attivi-t dedicarsi, con quali materiali lavorare. linteresse che li guida. Cos pu suc-cedere che in una classe di venti bambini da due a sei anni ci sia chi legge sdraiato per terra, chi annaffia i fiori, chi lava i faz-zoletti, chi costruisce torri, chi compone parole e chi fa operazioni matematiche. I bambini possono scegliere se lavorare da soli, individualmente, o in piccoli gruppi,

    possono scegliere con quale compagno lavorare o a fianco di quale compagno sedersi a tavola. Possono anche sceglie-re di non lavorare affatto. Nelle classi Montessori regna unatmo-sfera di silenzio, pace, concentrazione e cooperazione. I bambini si aiutano lun laltro, sono sereni e contenti di ubbidi-re perch la loro disciplina non impo-sta dallesterno, nasce da dentro. Ma per arrivare a questo occorre riportare il bambino a uno stato di normalit cio di equilibrio, di benessere psicofisico (attraverso un processo che la Montes-sori chiamava di normalizzazione). La normalizzazione ella scriveva viene dalla concentrazione in un lavoro. Quan-do il bambino attratto da un oggetto o unattivit e prova interesse nei suoi con-fronti allora nasce la concentrazione che piano piano si trasforma in uno stato di vera e propria meditazione. Lo diceva la Montessori stessa: Il modo scelto dai nostri bambini per seguire il loro svilup-po naturale la meditazione perch altro non pu essere quel soffermarsi a lungo sopra ogni singola cosa, traendone una graduale maturazione interiore. Ed ecco che i bambini si trasformano, diventano dei nuovi bambini.Il pi grande aiuto che possiamo dare ai nostri bambini di stare al loro fianco e lasciarli liberi di svilupparsi a modo loro. [] Poich su questo argomento i nostri figli ne sanno pi di noi, diceva Maria Montessori in un discorso rivolto ai geni-tori a Londra nel 1930.Su questo tema ci sono stati e ci sono ancora molti fraintendimenti: libert non significa anarchia o abbandono a se stessi. Lasciar fare quello che vuole al bambino che non ha sviluppato la volon-t tradire il senso di libert, scriveva la Montessori. Per poter conquistare la libert occorre prepararsi: ci vuole un ambiente adeguato, predisposto nei mi-nimi particolari, un adulto che sappia ac-compagnare il bambino senza sopraffarlo o prevaricarlo e un bambino che abbia la possibilit di esercitarsi nella ginnastica della volont. Impressionante , a questo proposito, la risposta data da un bambino a una signora in visita alla scuola Mon-tessori che gli chiedeva: Cos questo un posto dove fate quello che volete, non vero?, No, Signora, noi non facciamo quel che vogliamo, vogliamo quel che facciamo. Il bambino sentiva la sottile differenza tra fare ci che a uno piace e amare ci che uno fa.La libera scelta la pi alta attivit: solo il bambino che conosce ci di cui ha bi-sogno per esercitarsi e sviluppare la sua vita spirituale pu in verit scegliere libe-ramente. Il bambino che non sa ancora obbedire a una guida interiore, non il bambino libero che si mette sulla strada lunga e stretta della perfezione.Luomo nasce quando la sua anima sen-te se stessa, si fissa, si orienta, sceglie, dice ancora Maria Montessori. Tale attitu-dine nasce per da un lungo lavoro e da una costante disciplina. Tale termine ha la stessa radice della parola discepolo e indica un processo di apprendimento. La disciplina la disponibilit allappren-dimento.Il tacere venne dal di dentro, scrive Anna Maria Maccheroni parlando dei piccoli alunni di una Casa dei Bambini.

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    E cos deve essere. Nulla di ci che vie-ne imposto dal di fuori pu mai portare grandi frutti.Tutte le vere discipline sono autodiscipli-ne. E lautodisciplina non mai contro la libert in realt la scala verso la liber-t. Solo le persone disciplinate diventano libere, ma la loro disciplina non obbe-dienza agli altri, bens alla propria voce in-teriore. E per essa sono pronti a rischiare ogni cosa, scrive Maria Montessori.Noi chiamiamo disciplinato un individuo che padrone di se stesso e non uno che si reso artificialmente silenzioso come un muto e immobile come un pa-ralitico. Quello un individuo annientato, non disciplinato. Se la disciplina fon-data sulla libert deve essere necessa-riamente attiva. Libert e disciplina sono due facce della stessa medaglia perch la libert porta alla disciplina.Anche il termine obbedienza stato equivocato e associato allidea di una pas-siva sottomissione, di stampo militaresco: in realt obbedire viene dal latino ob-audire che vuol dire andare verso ci che si sente. Da cui si deduce che lunica vera obbedienza quella nei confronti di se stessi, del proprio maestro interiore. Altrimenti una repressione. [] Solo chi maestro di se stesso pu obbedire.Secondo la Montessori esistono tre gradi di obbedienza: nel primo il bambino ubbi-disce di tanto in tanto, nel secondo obbe-disce sempre, nel terzo sembra ansioso

    di obbedire: Chiedimi di fare qualcosa e io lo faccio! pare dire alladulto, pieno di entusiasmo e di zelo. In questo caso ob-bedire diventa un piacere, una gioia. Que-sta lobbedienza che nasce dallamore. Quando il bambino prova amore per il ge-nitore o il maestro ubbidisce spontanea-mente ai suoi richiami, quando il bambino nutre amore per lambiente risponde al suo tacito invito e si dedica al lavoro con entusiasmo e allegria.Ma per giungere a tale supremo livello di obbedienza occorre prepararsi: Lobbe-dienza una caratteristica superiore che richiede una previa preparazione. Per fare qualcosa bisogna essere in grado di far-la. Inutile dire o dare ci che il bambino non ancora in grado di ricevere. Noi non giudichiamo. Aiutiamo. E ogni bambi-no fa quello che pu, diceva Anna Maria Maccheroni a proposito delle maestre montessoriane.Maria Montessori si era accorta che nella sua Casa dei Bambini di San Lorenzo re-gnava una calma impressionante: Nes-suno laveva provocata, anzi mai nessuno avrebbe potuto ottenerla dallesterno. Quei bambini ella si chiese erano forse penetrati, nellorbita del loro ciclo, come lo sono le stelle che girano senza stancarsi e senza allontanarsi dal loro ordine, continuando a brillare per tutta leternit?Cos i bambini assecondano i desideri della maestra con una rapidit sorpren-dente e cooperano tra loro in un clima di pacata tranquillit e operosit.La cooperazione la conseguenza di una vita libera con attivit libera. I bambini allora sono ordinati e hanno unarmonio-sa disciplina. Una disciplina in cui ognu-no ha i suoi diversi interessi. diversa dalla disciplina di un soldato, che for-zato allobbedienza, quando tutti devono fare la stessa cosa allo stesso momento.Come dice Maria, tutti vogliono la libert almeno a parole ma nessuno vera-mente libero. E nessuno vuole veramente essere libero, perch la libert comporta responsabilit, non arriva da sola. Il clima di libert nella scuola va costruito giorno per giorno e richiede un grosso lavoro da parte dellinsegnante, prima di tutto su di s e poi sullambiente e con i bambini.

    Come riportato sul sito dellOpera Na-zionale Montessori (www.operanaziona-lemontessori.it) con ogni evidenza gi appare il nuovo ruolo dellinsegnante, che assume una figura di aiuto e facilita-zione, di organizzatore e osservatore del-la vita psichica e culturale del bambino. Ci richiede momenti prolungati durante i quali linsegnante possa svolgere le atti-vit di preparazione dei materiali, di orga-nizzazione e cura degli spazi e di lavoro creativo per la costruzione di strumenti di cultura necessari alle attivit autoedu-cative degli alunni. Il processo di forma-zione professionale dellinsegnante mon-tessioriano specifico e inpegnativo. Se lo spontaneo processo di autoapprendi-mento del bambino deve essere aiutato e rispettato, lazione dellinsegnante perde il carattere di centralit, sia come sog-getto di docenza che come soggetto di controllo. Egli non impone, n dispone, n impedisce, ma propone, predispone, stimola ed orienta. E, soprattutto egli stesso esercita in se stesso:

    la capacit di osservazione dei bam-bini e delle interazioni tra essi e lam-biente;

    lanalisi e lutilizzo del materiale di svi-luppo, il quale sempre aperto a nuo-ve e sorprendenti novit;

    il rispetto dei tempi e ritmi di apprendi-mento sempre collegato alle differen-ze e alle variabili individuali;

    il rispetto delle libere scelte del bambi-no quale presupposto di un ambiente psico-sociale calmo, tranquillo, pacifico;

    la misura dellintervento diretto limi-tato allessenziale e al necessario affinch non sia disturbato il lavoro individuale;

    la preparazione attenta delle attivit in vista del lavoro autoeducativo del bambino.

    I temi della libert, dellautodisciplina e dellamore per quello che si fa, sono fon-damentali per ogni essere umano. Repri-mere la propra creativit o liberarla senza alcuna capacit di autodisciplina portano entrambi alla sofferenza e a lungo anda-re alla malattia. Lamore, linteresse, la gioia di fare sono una potente medicina. Dare al bambino lopportunit di speri-mentare tutto questo porre le basi della costruzione del carattere e di una soli-dit interiore che lo accompagner per tutta la vita.

    La normalizzazioneMaria Montessori, pur scusandosi di non aver saputo individuare un termine equivalente e meno ambiguo, ha sem-pre precisato che la normalizzazione non una azione correttiva ed emendativa (punizione, ecc). Essa il ritorno spon-taneo del bambino allespressione e alla sperimentazione delle sue forze positive e costruttive: dunque, un processo di autonormalizzazione, di liberazione dei

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    poteri sani da stati di coscienza e di com-portamento che ne impediscono ladatta-mento attivo. La normalizzazione la rinascita della normalit bio-psichica attraverso la quale il bambino riprende interesse, desiderio di lavoro, sforzo e soddisfazione nellat-tivit prescelta. Il suo io perde via via la paura, la pigrizia, laggressivit, la timidez-za, la fantasticheria, e conquista un nuo-vo orizzonte che lo orienta e lo guida. La libera scelta e il lavoro appropriato sono le medicine miracolose che canalizzano lo spirito del bambino nella scoperta della sua pi profonda natura: il fare e il saper fare, non imposti e giudicati dalladulto, ma sperimentati nellattivit con le cose in un ambiente sociale a sua volta non violento, non competitivo, n selettivo, n emarginante. Questo aspetto delleducazione montes-soriana stato sempre notato e ricono-sciuto come il tipico effetto di un inter-vento indiretto dellambiente che offre lopportunit di autoriformare le proprie tendenze di fuga, di opposizione, di ab-bandono, di capriccio. La guarigione del bambino nelle sue stesse mani, proprio nel senso della mano che riprende ad esplorare, a fare, a pensare, a conoscere. Ambiente, bambino e adulto sono per Maria Montessori una sorta di trinit, si tratta di un triangolo equilatero, in cui tutti i lati sono uguali: ladulto agisce sul bambino in modo indiretto, attraverso lambiente predisposto per lui, il bam-bino impara dallambiente con la guida delladulto che lo accompagna.Un ambiente a misura di bambino, adatto alle sue esigenze psichiche e spirituali, un bambino libero di scegliere e di seguire la via dei propri interessi e un adulto che veglia su di lui come farebbe un angelo custode: grazie a questi tre elementi il bambino pu venire riportato ad una si-tuazione di non patologia o, meglio, di salute, intesa come stato globale di be-nessere psicofisico. il processo della cosiddetta normalizzazione: un termine utilizzato dalla Montessori per indicare un fenomeno psicologico che ricorda le guarigioni che si ottengono nelladul-to con la psicanalisi ma ritenuto da lei stessa imperfetto inquantoch un adattamento di una parola molto usata, per unidea che, essendo nuova, avreb-be bisogno anche di un termine nuovo. Come parlare di cose del tutto nuove con il vecchio vocabolario?. Anche perch, come lei stessa afferma, il concetto di normalit si riferisce ad un assoluto che non esiste nella realt. Chi il bambino normale? Quello che aumenta di peso e di altezza secondo quanto previsto dal-le tabelle pediatriche, che segue gli sche-mi imposti dagli esperti della salute? O piuttosto quello che cresce secondo le direttive della natura? Per normalizzazio-ne in attesa di trovare un termine pi adatto va inteso il processo del ripor-tare il bambino alla sua natura originaria. un po quello che succede quando, togliendo strati di colore sovrappostisi nel tempo, si fa riemergere da un vecchio quadro il dipinto originale sottostante, il vero capolavoro.Didatticamente parlando, ci avviene quando linsegnante riesce ad affasci-nare il bambino, a suscitare in lui un in-teresse che lo porta un po alla volta a

    concentrare la sua attenzione. Pu dire per esempio con tono allegro: Vi va oggi di cambiare di posto ai mobili? e lavorare con i bimbi incoraggiando tutti e apprez-zando tutti. Oppure: E se si lustrasse quel bel vaso di ottone? O, ancora: Vo-gliamo andare in giardino a raccogliere un po di fiori?. Oppure pu far divertire i bambini con canzoni, rime e racconti. Pu fare pi o meno quello che vuole, dice Maria, per accendere la scintilla dellinteresse, ma appena la concentra-zione ha inizio deve fare come se il bam-bino non esistesse cio non interferire sotto nessuna forma. Perch anche un semplice sguardo e a maggior ragione una lode, una correzione o un aiuto pu essere sufficiente a interrompere latti-vit del bambino e a spezzare i delicati processi psichici che stanno avvenendo in lui. Perfezione e sicurezza devono svi-lupparsi nel bambino da sorgenti interne con le quali il maestro non ha nulla a che fare. Egli deve solo preparare lambien-te adatto, vigilare che tutto proceda se-condo natura e attendere fiducioso che il bambino riveli a se stesso e agli altri il suo vero volto.

    Educazione cosmicaIl termine cosmo deriva da una parola greca che significa ordine. Anche se a noi sembra a volte di essere immersi nel caos, in realt viviamo in un universo che perfettamente ordinato e armonico. come se noi fossimo i fili di un grande arazzo cosmico, di cui per vediamo solo il rovescio per cui non comprendiamo il disegno che c dietro. Siamo intrecciati in modi che ci sfuggono ma che hanno una loro precisa ragione di essere. E tutti indistintamente tendiamo verso la stessa meta.Luniverso ci che va verso luno, ci ricorda Raniero Regni.

    Il valore delleducazione cosmica, per come la vedo io scrive A.Wolf che pone la vita del bambino in una prospet-tiva spirituale. Nessuno pu confrontarsi con il miracolo cosmico e non vedere che c qualcosa di pi nella vita delle nostre esperienze quotidiane. Fast foods, eroi dei videogames e dello sport impal-lidiscono tutti a fianco della meraviglia delluniverso.In un momento cos particolare come il nostro, in cui i bambini vivono sempre di pi immersi nella crudezza e nel grigiore di un mondo violento e artificiale, di una realt materialistica e consumistica, dove lavere ha preso il posto dellessere, dove i ritmi frenetici di lavoro hanno rubato i tempi dellaffettivit e della relazione, dove gli esigui spazi cittadini hanno pri-vato i piccoli del contatto con gli elementi naturali, rendendoli schiavi degli schermi televisivi ed elettronici, veramente ur-gente ed essenziale riproporre loro una visione cosmica della vita, in cui la di-mensione magica abbia il posto che le compete. Educare alla bellezza, favorire il senso di meraviglia, che gi insito nello spirito del bambino, ecco ci di cui c un pressante bisogno. In unepoca in cui ci si preoccupa enormemente del corpo, ci si dimenticati che occorre nutrire an-che lanima dei bambini. Il vero pericolo dellumanit il vuoto delle anime scri-veva Maria Montessori in Educazione e pace. I bambini sono assetati di una grande visione diceva ancora Maria. Ma noi che visione offriamo ai nostri figli perch possano desiderare larrivo del doma-ni?. Ci abbiamo mai pensato? Spesso gli adulti utilizzano una pedagogia del terrore, basata sul ricordo delle grandi tragedie dellumanit (guerre, deportazio-ni, argomento privilegiato di studio sco-lastico) e sulla prospettiva di altrettante situazioni catastrofiche, nella convinzione che in questo modo attraverso cio la paura per ci che potrebbe succedere si possano prevenire futuri disastri am-bientali e sociali. Ma non cos. La legge

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    che regola luniverso una legge di at-trazione: il simile attira il simile. La paura genera solo altra paura, non pu certo far nascere lamore necessario a curare le ferite del nostro pianeta e degli esseri che lo abitano. Leducazione cosmica montessoriana in-vece va oltre, ben al di l di questa ristret-ta visuale. Non solo abbraccia e riassume in s i concetti di educazione ecologica, educazione alla pace, educazione alla mondialit, ma li trascende con una vi-sione veramente olistica. Leducazione cosmica volta a seminare nel bambino lamore per la vita che pu nascere solo dalla conoscenza e dalla propria e per-sonale esperienza nellambiente. da l che nasce lamore. Si ama solo se si stati amati e si ama quello che si cono-sce, che ci familiare. Questo vale sia nei confronti della natura che delle persone, dei popoli diversi dal nostro. Ecco perch importante offrire al bambino, fin da piccolo, il mondo intero da scoprire. Ci che prende deve essere interessante, deve affascinarlo: bisogna offrirgli cose grandiose: per cominciare offriamogli il Mondo diceva Maria Montessori. Non restringete la natura del bambino, dategli tutto. Non date cose piccole e materiali. [] Lanima del bambino si nutre di gran-dezza. Quella montessoriana, propria-mente uneducazione di vastit. Occorre dare al bambino una visione am-pia delluniverso, fargliene sentire il respi-ro, gustarne la bellezza attraverso tutti i

    sensi: di qui nascer in lui un senso di ammirazione per la vita e per lumanit. Non quindi unecologia in senso negativo e catastrofico come quella proposta in genere dai mass-media ma unecolo-gia positiva, un amore per tutto ci che vive. E questo possibile attraverso un approccio graduale alla conoscenza dellequilibrio cosmico e del funziona-mento dellecosistema Terra.Per trasmettere ai bambini questo amo-re per la natura, per la vita in tutte le sue manifestazioni e forme non serve molti-plicare le materie di studio educazione ecologica, educazione civica, educazione interculturale, educazione alla pace ma offrire loro un ambiente che consenta di assorbire, vivendoli, tutti questi con-cetti. Non noiose lezioni teoriche quindi, ma la possibilit in un ambiente adatto di scoprire, esplorare, sperimentare. Di sentire dentro di s, di comprendere, nel senso etimologico di fare proprio, il senso dellamore, che il bambino peraltro si porta dentro di s fin dalla nascita. Per-ch il bambino amore. Come del resto ogni altra creatura vivente o non vivente. Siamo fatti della stessa sostanza delle stelle, siamo parte di un universo il cui collante una forza potente, unenergia che siamo soliti chiamare amore. Ma ce ne siamo dimenticati. Il bambino, se viene rispettato e lasciato libero di esprimere le sue potenzialit, pu ricordarcelo e di-ventare veramente per noi un maestro di questo amore.

    Ogni uomo assetato di una grande visione perch quando si accontenta di ci che ristretto e limitato, della sod-disfazione del suo piccolo ego, fa solo disastri: inquina, consuma oggetti e rela-zioni e tanto altro, ma in fondo non n sano n felice.

    Levoluzione un processo di liberazioneAbbiamo visto che la prima tappa del pro-cesso educativo nel bambino consiste nella normalizzazione dello stesso, bi-sogna cio portarlo a uno stato di natura-lezza primordiale, indirizzando le energie deviate verso la giusta direzione. esattamente il tipo di lavoro che si fa in un percorso di evoluzione spirituale, in cui occorre innanzitutto curare le vec-chie ferite ancora sanguinanti, sbloccare situazioni traumatiche rimaste congelate nel tempo, liberare le emozioni soffocate, curare le radici ammalate, per poi poter permettere allanima di spiccare il volo verso nuove altezze.Per ritrovare il proprio s perduto occor-re togliere tutta una serie di strati, proprio come si fa quando si pela una cipolla. Si evolve solo liberandosi dai blocchi, dai fardelli che ci si porta inconsapevolmente sulle spalle attraverso un lavoro di libera-zione dai condizionamenti familiari e so-ciali che si sono accumulati nel corso del tempo. Il problema sta sempre nel passato ma la soluzione va ricercata nel presente attraverso una liber-azione, ovverossia unazione che libera. Pu trattarsi per esempio di parole non dette che esigono di essere pronunciate, oppure di gesti non fatti che vanno finalmente compiuti. E, pro-prio come avviene allinterno di un pozzo, una volta tolti i detriti e la spazzatura, ecco che lacqua pu nuovamente sgorgare.

    CONFERENZESerate di Presentazionedel Corso diNaturopatia a Distanza

    relatrice:Dott. Catia Trevisani

    Gioved 24 febbraioore 21:00, FIRENZE

    Gioved 3 marzoore 21:00, MILANO

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    La scuola, la famiglia dovrebbero esse-re luoghi di guarigione emotiva in cui il bimbo pu esprimere liberamente i suoi sentimenti, anche se alladulto pu dar fastidio, ma pu essere unoccasione di crescita (anche se pensa di essere gi grande) se sa mettersi in discussione. Il bambino che sa esprimere un disagio ne gi un po libero, inoltre insieme si pu cercare di risolverlo.

    Levoluzione avviene a balziCos come il bambino non aumenta re-golarmente in peso e in altezza ma per burst, come ben sanno i pediatri, cio a scatti, anche levoluzione psichica e spiri-tuale di ogni individuo non avviene linear-mente ma a salti, per balzi quantici.A un periodo di apparente silenzio e stasi fa seguito unesplosione, una conquista. Proprio quando esteriormente sembra che nulla avvenga, interiormente ci si sta preparando per il balzo successivo. Come da un giorno allaltro il bambino sta in piedi e cammina da solo, cos da un giorno allaltro anche per noi scatta un click: acquisiamo una nuova visione, abbiamo unintuizione, compiamo una svolta nella nostra vita. Lo sviluppo una successione di nascite. Si muore al pas-sato per rinascere al presente.E come laumento di peso lindice della crescenza del corpo cos la gioia lin-dice della crescenza interiore.

    La gioia che c nella nostra vita il baro-metro che ci permette di valutare landa-mento della nostra evoluzione spirituale. Quanto sono felice? se imparassimo a farci ogni tanto questa domanda, potrem-mo avere delle interessanti sorprese

    Ogni cosa a suo tempo la legge dei periodi sensitivi: momen-ti di particolare sensibilit previsti dalla natura per lacquisizione di determinate

    competenze. C un tempo per ogni cosa scritto nella Bibbia e tutto nella natura ce lo ricorda. Levoluzione avviene secondo un percorso prestabilito, attra-versando tappe ben definite, che devono svolgersi in un ordine preciso: ogni cosa a suo tempo. Come non si possono tirare i fiori per farli crescere pi velocemente cos non si possono spingere gli esseri umani verso esperienze che non sono ancora pronti a vivere. Ognuno ha i suoi tempi, i suoi ritmi e i suoi percorsi che vanno rispettati. Occorre dunque la pa-zienza di attendere i tempi di maturazione di ogni singolo bambino senza forzarlo mai. Ad un tratto quellabilit sboccer in modo naturale perch le si dato il tem-po di maturare in profondit e sar unabi-lit ben appresa per sempre.

    Questo un punto che anche molti te-rapeuti spesso dimenticano. Non si pos-sono saltare le tappe o fare i gradini a due a due per arrivare prima A volte una malattia o un incidente ci evita di af-frontare situazioni che non saremmo in grado di vivere e di gestire e ci offre il tempo necessario per prenderci cura di noi e rinforzarci cos da poterle guardare e prendere in mano le situazioni.

    Aiutami a fare da soloAiutami a fare da solo il motto del bambino che cresce secondo natura. Lautonomia la prima e principale con-quista: Il bambino che si fa indipendente spiritualmente nato diceva Maria Mon-tessori.

    Nel cammino dellevoluzione spirituale ognuno procede da solo, imparando at-traverso la propria personale esperienza. Non servono purtroppo i consigli altrui, ma solo il sostegno e la fiducia nelle pro-prie capacit. Nessuno pu sviluppare unaltra persona. Lo sviluppo non si pu insegnare scriveva la Montessori. Il vero Maestro colui che ci aiuta a ricordar-ci chi siamo, che ci sprona a cammina-re sulle nostre proprie gambe. La Verit scritta nel profondo del cuore di ogni uomo, ed l che egli la deve cercare.

    lEnergia divina di cui ogni individuo una scintilla a guidare la nostra vita e questa energia possiamo trovarla solo allinterno di noi stessi. quella mi-steriosa e nascosta fonte da cui hanno origine lordine, lo sviluppo mentale, la vita dellintelletto e dei sentimenti. Maria Montessori la definiva spesso il Maestro interiore.

    Esempio di materiale montessoli: la botanica.

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    Fiori di Bach Anatomia e Fisiologia19-20 Febbraio - 05-06 Marzo 19-20 Marzo - 02-03 Aprile 16-17 Aprile - 25-26 giugnoPsicosomatica Reflessologia I12-13 Marzo 21-22 Maggio09-10 Aprile 11-12 Giugno

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    Il ruolo del mentoreSe vero che nel cammino della crescita spirituale si procede fondamentalmente da soli, vero anche che ogni tanto si ha bisogno di un mentore che ci accom-pagni, magari anche solo per un tratto di strada. Qualcuno che ci ricordi chi siamo, dove stiamo andando e quanta strada abbiamo gi percorso. Qualcuno che ci incoraggi nei momenti di debolezza e av-vilimento, qualcuno che rinforzi la fiducia nelle nostre capacit, qualcuno che cre-da in noi e si interessi a noi. Qualcuno che ci dica: Sono qui con te. La consi-derazione il bisogno principale dellesi-stenza per ogni individuo. Senza essere considerati non si pu vivere. Basta una sola persona che ci veda, che abbia fi-ducia in noi, che ci ascolti con interesse per darci la forza necessaria a superare tutti gli ostacoli che la vita ci pone.

    Come linteresse spinge il bambino allazione, cos linteresse per qualcosa o per qualcuno , anche per ladulto, una potente spinta ad andare avanti, a rinnovare le energie, a tirarle fuori anche quando sembrano essere sparite nei meandri pi profondi del proprio essere. Poi, quando ci si fortificati abbastanza, il maestro non serve pi perch la vita stessa diventa nostra maestra, se siamo capaci di cogliere e interpretare i mes-saggi che in ogni momento ci manda.

    Un approccio individualizzatoUno dei cardini del metodo Montessori lapproccio individualizzato al bambino, un approccio su misura: ogni bambino diverso dallaltro e ha bisogno di atten-zioni individuali. C chi attratto dalle lettere e chi dai cubi della torre rosa, chi ha bisogno di lavorare con lacqua e chi con la terra

    Lo stesso vale per gli adulti che neces-sitano di una terapia: questa non pu essere uguale per tutti ma devessere differenziata a seconda delle caratteristi-che di ogni singolo individuo. Devessere pluridimensionale e plurisensoriale com ogni essere umano e puntare sugli inte-ressi specifici della persona. Cos, per esempio, per uno scrittore le fiabe e la poesia possono essere un ottimo stru-mento terapeutico, per un artista pu es-serlo la pittura e il disegno, per uno spor-tivo magari le arti marziali Perlomeno questi strumenti possono rappresentare il canale privilegiato di comunicazione con il terapeuta, laggancio, il punto di partenza da cui poi estendersi e aprirsi ad altri orizzonti. Non esiste una sola via per arrivare in cima ad una montagna: ce ne sono tante e ognuno ha il diritto di scegliere quella a lui pi consona in quel particolare mo-mento della sua vita. Ci sar chi punta dritto alla vetta arrampicandosi per una parete di sesto grado e chi invece ci arri-va lentamente, passo dopo passo, lungo stretti e tortuosi sentieri, lunghi e ripidi

    ghiaioni. Rispettare le scelte di ognuno segno di maturit e saggezza. Le for-zature invece non servono a nulla, n con i bambini n con gli adulti: entrambi crescono e fioriscono solo in un clima di libert.Ognuno di noi si porta dentro un bambi-no ferito che ha bisogno di essere nor-malizzato ed educato, nel senso etimolo-gico del termine, cio aiutato a tirar fuori il proprio vero volto, i principi universali che ci suggerisce lapproccio Montessori pu essere applicato non solo al bambino esteriore ma anche a quello interiore che ogni adulto alberga dentro di s. Anche il bambino emozionale infatti un bambi-no deviato, le cui energie devono essere

    canalizzate nella giusta direzione, ma per poterlo aiutare necessario sapere che esiste e guardarlo in faccia, osservarlo con attenzione e con amore. Solo cos sar possibile comprendere il grido del-la sua anima, cogliere i suoi bisogni pi profondi e cercare di curare le sue ferite. Il bambino emozionale pu guarire, ma ha bisogno di un clima di libert e amore per poterlo fare. un bambino che fa capric-ci, che reclama attenzioni costanti, che ha mille pretese: non serve ignorarlo e far finta di niente ma nemmeno punirlo o al contrario ricoprirlo di baci e carezze; ci che gli occorre un sincero interesse nei suoi confronti e un accompagnamento amorevole da parte di un adulto-mentore

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    LIBRI IN CATALOGOAroma-color di Luca FortunaAromaterapia Naturopatica di Luca FortunaAudiocorso di Anatomia per operatori della salute di Riccardo ForlaniAudiocorso di Aromaterapia Naturopatica di Luca FortunaAudiocorso di Fiori di Bach e Naturopatia di Catia TrevisaniAudiocorso di Introduzione alla Naturopatia di Catia TrevisaniAudiocorso di Medicina Tradizionale Cinese di Catia TrevisaniChimica, biochimica e metachimica degli oli essenziali di Luca FortunaCucinare secondo Natura di Antonietta RinaldiCurarsi con la Naturopatia vol. 1 a cura di Catia TrevisaniCurarsi con la Naturopatia vol. 2 a cura di Catia TrevisaniCurarsi con la Naturopatia vol. 3 a cura di Catia TrevisaniFeng Shui Naturopatico di Omar DiscepoliFiori di Bach e Naturopatia di Catia TrevisaniFondamenti di chimica per naturopati di G. Ferrero, I. Husu, M. PicconiFondamenti di Nutrizione di Catia TrevisaniFondamenti di patologia per operatori della salute di Riccardo ForlaniFondamenti di Psicosomatica di Caterina CarloniI colori del cuore di Marcello SchmidIl castello delle mille sorgenti di Emanuele PiccioniIl paese degli alberi di fuoco di Emanuele PiccioniIntroduzione alla Naturopatia di Anna Melai e Catia TrevisaniIridologia del profondo di Lucio Birello e Daniele Lo RitoIridologia e Ayurveda di Federica Zanoni, Daniele Lo RitoIridologia Naturopatica di Lucio Birello e Daniele Lo RitoLIridologia proiettata nella dimensione spazio-temporale di Daniele Lo RitoLa crisi come opportunit di crescita (SdR 2) di Priscilla BianchiLa cura naturale della mamma e del bambino a cura di Catia TrevisaniLa scienza della relazione (SdR 1) di Priscilla BianchiLa scienza della relazione, La crisi come oppurtunit di crescita, Noi e la morte. Audiolibro. CD Audio formato MP3 di P. Bianchi e C. TrevisaniLe Reflessoterapie dellUltrasensibile di Gianmichele FerreroNoi e la morte (SdR 3) di Priscilla BianchiReflessologia Naturopatica di Catia TrevisaniSegni, sintomi ed emozioni in Omeopatia di Domenico ClapsSpring di Federica AragoneTecniche di Cristalloterapia di Angelo BalladoriTerapia del colore di Gloria GrazziniVademecum di Omeopatia di Alfredo Mandice

    Prossime usciteKi Therapy di Angelo BalladoriAnalisi di laboratorio per operatori della salute di Riccardo ForlaniFondamenti di anatomia per operatori della salute di Riccardo ForlaniAudiocorso di Alimentazione e salute di Catia TrevisaniAudiocorso di Psicosomatica di Caterina Carloni e Catia TrevisaniFitoterapia Naturopatica di Nadia SerafiniGuida pratica alla ricerca dei punti di agopuntura di Giuliana GiussaniLarte dellagire (SdR 4) di Priscilla BianchiLa conoscenza segreta (SdR 5) di Priscilla BianchiLarte dellequilibrio (SdR 6) di Priscilla Bianchi

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    (un familiare o un terapeuta) che gli dica: Non temere, sono qui con te. Insieme si pu e gli offra gli strumenti adeguati per il suo sviluppo, spiegandogliene luso, proprio come si fa con i materiali senso-riali. Proprio come il bambino esteriore, anche quello interiore ha bisogno di tro-vare un ambiente adatto, di sentirsi libero di scegliere ci da cui si sente attratto, di appagare i desideri della sua anima, di recuperare la motivazione per andare nel mondo, un mondo che invece spesso lo terrorizza e lo spinge a chiudersi in se stesso e nella sua sofferenza.

    I piani di sviluppo e il progetto formativo MontessoriHa scritto Mario, il figlio di Maria Montes-sori: Nella concezione di Maria Montes-sori, leducazione non un episodio della vita: essa dovrebbe cominciare con la nascita e durare cos a lungo come la vita stessa. Leducazione concepita da lei non soltanto come una trasmissione di cultura, ma piuttosto come un aiuto alla vita in tutte le sue espressioni.La vita di tutti gli esseri viventi, dagli or-ganismi monocellulari vegetali e animali, fino ai mammiferi scandita da ritmi ben precisi, sincronizzati con i ritmi cosmici e planetari: il ritmo giornaliero (alternanza giorno/notte) legato alla rotazione della Terra su se stessa (che condiziona il rit-mo sonno-veglia); il ritmo mensile, legato alla rotazione della luna intorno alla ter-ra (che condiziona il ciclo mestruale); il ritmo annuale, legato alla rotazione della terra intorno al sole (alternanza delle sta-gioni, migrazioni degli uccelli, stagione degli amori ecc.). Anche la vita delluomo regolata da ritmi: basti pensare al batti-to cardiaco, al ritmo del respiro o a quello cerebrale, al ciclo mestruale ecc. La vita ritmo e il ritmo la vita stessa.

    Un organismo privato del proprio ritmo o a cui si imponga un ritmo che non il suo corre gravi rischi di sfasamento che lo rendono fragile e vulnerabile.Anche la crescita del bambino segue dei ritmi e dei tempi particolari. Si visto che lo sviluppo del bambino non avviene se-condo un ritmo lineare ma a balzi.La crescita in altezza e in peso per esem-pio stata studiata in un campione di bambini durante i loro primi 21 mesi di vita e i dati raccolti dagli esami auxolo-gici hanno mostrato come essa avvenga in realt attraverso scatti discontinui e aperiodici: ci significa che un bambi-no non aumenta in peso e in altezza in modo regolare ma pu crescere molto in un certo periodo e poi fermarsi in quello

    sucessivo. Il ritmo della vita scandito da momenti di intensa produttivit e da altri di calma e di latenza, in cui sembra che niente avvenga mentre in realt il bambi-no sta lavorando per costruire se stesso.Lo sviluppo scriveva la Dottoressa una successione di nascite. In un certo periodo della vita unindividualit psichica cessa e ne nasce unaltra. Il bambino non qualcosa di piccolo che aumen-ta conservando sempre la stessa forma [] ma esistono diversi tipi di psiche e di mente nei diversi periodi della vita. Un bambino di 4 anni molto diverso da uno di 12 mesi non soltanto per le sue dimen-sioni ma perch possiede una mente di-versa da questultimo. Quando pensiamo alla crescita siamo abituati a pensare allaumento di peso e di altezza, al piccolo che diventa grande, al semplice che diventa difficile, insomma ci compare davanti agli occhi un grafico di curva in ascesa. Ma non cos che funziona la natura. Il bruco esce dalla crisalide e allimprovviso diventa farfalla, il girino esce dallacqua e diventa rana, compiendo una vera metamorfosi.Analogamente, lo sviluppo umano non avviene in modo lineare dal pi semplice al pi complesso (come siamo abituati a ritenere e come ritiene anche il sistema scolastico tradizionale) ma attraverso una serie di piani formativi, che Maria Montes-sori ha individuato in due relativi allinfan-zia e in due relativi allet adulta. Come la crescita fisica del bambino (e questo i pediatri lo sanno bene) avviene a scatti, cos anche la crescita psicologica e spi-rituale dellessere umano avviene a balzi, con un andamento da montagne russe, in cui a vertiginose salite fanno sguito periodi di stasi, di apparente calma e tranquillit, in cui si vanno elaborando le conquiste delle fasi successive.Questa visione dello sviluppo interpreta-to come una serie di rinascite coincide in modo sorprendente con la visione del ci-

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    clo vitale tipica di tutti i popoli tradizionali, africani, asiatici o nordamericani. Sembra quasi che in un certo periodo della vita, un individuo cessi di esistere e ne nasca un altro.Maria Montessori, durante le sue lezioni, ha illustrato graficamente in un cartellone i quattro piani di sviluppo mediante quat-tro triangoli identici, suddivisi in due parti: quella sinistra rappresenta lo sbocciare, il nascere di una fase della vita, cio linizio di una serie di esperienze, acquisizioni e conquiste, mentre la parte destra rap-presenta la conclusione di una fase vitale che permette e prepara laprirsi di una nuova fase di sviluppo. Non altro che la rappresentazione grafica dei periodi sensitivi.Il primo di questi periodi il piano dellin-fanzia colorato in rosso che va dalla nascita ai sette anni di vita del bambino e a sua volta suddiviso in altre due fasi: una dalla nascita ai tre anni e una dai tre anni ai sette.Nella prima fase il bambino presenta una mentalit inaccessibile per ladulto, che non pu esercitarvi alcuna influenza: il periodo del creatore inconscio, che apprende grazie alla mente assorbente o dellembrione spirituale che lavora per costruire luomo, luomo del suo tempo e della sua cultura. il periodo in assoluto pi importante e delicato dello sviluppo.Nella seconda fase, dai tre ai sette anni, lentit psichica del bambino comincia a diventare accessibile, ma solo in un modo speciale. Il bambino diventa un lavoratore cosciente che vuole conqui-starsi lambiente e con esso i mezzi per il suo sviluppo.In questo periodo lo sviluppo del bam-bino raggiunge una tappa cruciale, se-gnata da notevoli cambiamenti fisiologici, per esempio la perdita dei primi dentini. Il bambino impara attraverso esperienze nellambiente. un periodo di perfeziona-mento costruttivo: tutte le funzioni create prima dei tre anni vengono ora sviluppate mediante esperienze coscienti ed eserci-zio della volont e allo stesso tempo per-fezionate e arricchite. anche un periodo di formazione del carattere.Il periodo successivo dai sette ai dodici anni, ovverosia il secondo piano dello sviluppo, colorato in blu, s un perio-do di crescita ma non di trasformazioni, ed normalmente caratterizzato da un atteggiamento di serenit e docilit. il periodo di acquisizione della cultura. una fase calma di crescita uniforme, in cui si organizza il piano astratto dello spirito umano. il periodo dellesplora-zione, in cui si schiudono orizzonti fisici e mentali senza limiti. In questo momen-to pi che mai il bambino ha bisogno di uneducazione dilatatrice, di vastit, che spazi attraverso i confini del mondo intero e delluniverso. Il bambino da 6 a 12 anni ha fame di cultura ed fornito di tutte le capacit necessarie per acquisirla: vigo-ria e salute, capacit di astrarre e ragio-nare, potere dimmaginazione. Leduca-zione cosmica la risposta migliore che si possa fornire ai bisogni e alle aspirazio-ni di un bambino di questa et.Il terzo periodo, dai dodici ai diciotto anni, presenta di nuovo profonde tra-sformazioni, sia psichiche sia fisiche. Durante questo periodo si osserva una certa instabilit nel carattere, con una

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    PRONTUARIO DI AROMATERAPIALuca Fortuna

    CURARSI CON LACQUACatia Trevisani - Elisabetta Poggi

    IO MANGIOVEGETARIANONicla Vozzella

    PRONTO SOCCORSO OMEOPATICOAlfredo Mandice

    NATUROPATIAVIBRAZIONALEGianmichele Ferrero - Gloria Grazzini

    FIORI DI BACHPER ADULTI E BAMBINICatia Trevisani

    novit

    novit

    tendenza allindisciplina e a varie forme di ribellione: siamo di fronte allet criti-ca delladolescenza. Questo terzo piano, rosso come il primo, un piano creativo: il bambino crea ladulto, luomo sociale. il momento in cui dovrebbero svilupparsi i sentimenti di giustizia e dignit persona-le, il periodo sensitivo degli scambi e delle interazioni sociali.Il quarto piano blu della maturit, quello compreso dai 18 ai 24 anni, corrisponde pressappoco al periodo della vita univer-sitaria: la fase in cui lindividuo dovrebbe sviluppare forza spirituale e indipendenza per compiere la sua missione personale e offrire il suo contributo allumanit.Tutti i piani dello sviluppo sono necessa-riamente interdipendenti tra loro: il piano che precede prepara sempre quello che segue, ne costituisce la base, nutre le energie che spingono lindividuo verso il periodo successivo.Questo modello di sviluppo, che nasce dallosservazione di bambini in diverse culture e in molti Paesi del mondo, vie-ne confrontato dalla Montessori a quello sottinteso nel sistema educativo previsto dalla societ. Nella seconda parte del suo cartellone, infatti, Maria Montessori il-lustra con un altro schema la sua critica al sistema educativo in atto che la conse-guenza del considerare leducazione dal punto di vista della societ o dellorganiz-zazione sociale piuttosto che dal punto di vista dei bisogni fisici e psichici propri della crescita umana e dello sviluppo.Il sistema scolastico convenzionale pre-vede un percorso in ascesa che parte dai sei anni (in quanto et dellistruzione obbligatoria) per arrivare ai ventiquattro in un continuo progredire di difficolt, materie, insegnanti. Tutto aumenta paral-lelamente al livello di istruzione secondo il pregiudizio che intelligenza e capacit di acquisizione aumentino in modo costante con let dellindividuo. Nel primo schema il bambino tende a una finalit che quel-la prevista dalla natura per lui, nel secon-

    do schema invece leducazione tradizio-nale mira a riempire il bambino come un vaso vuoto: in questo caso linsegnante causa e lalunno effetto. Unaltra diffe-renza sta nel colore del secondo schema che uniformemente grigio: Un grigiore squallido che simboleggia totale unifor-mit e monotonia di concezione e della sua attuazione da parte della societ.Lapproccio Montessori, essendo conce-pito come un aiuto alla vita in ogni fase del suo sviluppo, presenta un piano for-mativo assai ampio, che va dalla nascita alladolescenza e soprattutto altamente individualizzato, adatto cio alle specifi-che esigenze di ogni et e di ogni singolo bambino. Leducazione comincia, ancora

    prima della nascita, con il sostegno alla coppia mamma-bambino durante la gravi-danza, il parto e il puerperio, continua nei primi tre anni di vita con i Nidi Montessori e quindi con le Case dei Bambini dai 3 ai 6 anni, poi con le Elementari Montessori dai 6 ai 12 e infine con le Scuole per ado-lescenti dai 12 ai 18 anni. Una proposta dunque veramente completa, che accom-pagna il bambino in tutte le tappe del suo sviluppo offrendogli sempre un vestito su misura, unopera di alta sartoria e non un prodotto uguale per tutti

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    lo sviluppo che dovrebbero avere, tutti i problemi insolubili saranno risolti sia a livello di individuo che di societ. E solo cos, finalmente, le nostre relazioni diven-teranno storie damore.

    La vis medicatrix naturaeMaria Montessori nel suo libro Lautoedu-cazione scrive: La vis medicarix naturae la forza medicatrice della natura. Nellor-ganismo vivente esiste un potere naturale di combattere e vincere le malattie: ed a quello che bisogna mirare per costrui-re una medicina razionale; chi crede che siano il medico e la medicina a gurarire il malato un empirico; ma chi sa che solo loganismo pu produrre la guarigione, e che perci occorre proteggere e aiutare le forze che la natura d per la salvezza, quegli uno scienziato. [] Ed proba-bile che cos avvenga per quella scienza che studia la salute e le malattie dellani-ma. Se essa scopre che anche lanima [] ha le sue leggi di salute e la sua vis medicatrix naturae, dovr moltiplicare smi-suratamente le cure rivolte a rispettare e ad aiutare questa forza preziosa della vita: e al tempo stesso la sua sorgente misteriosa donde essa scaturisce dovr imporsi, come limmunit si imposta alla medicina moderna. Allora vita, moralit e religione saranno indissolubilmente unite.

    La cura naturale della mamma e del bambinoGravidanza, parto, allattamento, alimentazione, vaccinazioni e tanto altro

    a cura di Catia Trevisani

    16,00 196 pagine Edizioni Enea

    Un libro chiaro e accurato con tutto ci che serve sapere ai genitori che si appre-stano ad avere un bimbo o che hanno dei figli piccoli e desiderano informarsi sugli approcci pi vicini alla natura in tutte le fasi: gravidanza, parto, allattamento fino allo svezzamento e allalimentazione del bambino.Grazie allaiuto di professionisti esperti e sensibili a una visione olistica sfatiamo tanti miti e cerchiamo di ritrovare una via semplice dettata dalle leggi di natura e dal rispetto profondo del bambino, di ogni essere e dellambiente in cui viviamo. Il benessere di uno coincide, e non a caso, con il benessere dellinsieme, siamo tutti collegati.Molti scopriranno che tanti suggerimenti sono gli stessi che dettava loro il cuore, perch quando lamore che ci guida e non le paure o le convenzioni, o il sentito dire, si pi vicini al vero bene dei nostri bambini.

    AmoreGi, lamore C forse una parola pi importante ma anche pi fraintesa e abu-sata di questa? Ce ne riempiamo la boc-ca continuamente ma non ne compren-diamo il vero significato. Perch quello che noi chiamiamo amore in realt non lo . In genere dipendenza e possesso.Tutti dicono di amare il bambino, non tro-verete nessun adulto che vi dica di non amare suo figlio ma il punto : come ama-no? La risposta : nel solo modo in cui sono capaci di farlo e cio come sono stati amati dai loro genitori. Come hanno imparato ad amare. Nella quasi totalit dei casi si tratta di un amore condiziona-to: il bambino impara fin da piccolo che deve guadagnarsi lamore dei genitori comportandosi nel modo richiesto, dan-do sempre il massimo, soddisfacendo i desideri delladulto, ubbidendo non al proprio maestro interiore ma a una au-torit esterna. Il fatto per che lamore un dono, non n un dovere n una ricompensa. gratis, non va guadagnato.Come il sole splende sui buoni e sui cat-tivi e la terra nutre tutti i suoi figli, indi-pendentemente dalle loro azioni, cos Dio ama: come i fiori che regalano il loro pro-fumo a chiunque passi nelle loro vicinan-ze, come gli uccelli che regalano il loro canto a chi li sa ascoltare. Il vero amore una condivisione, una luce e una fra-granza che chiede solo di essere offerta.Scriveva Maria Montessori: Vi sono due livelli damore. Sovente, quando si dice di amare i bambini, ci si riferisce alle cure, alle carezze che si prodigano a quei bambini, che noi conosciamo e che suscitano in noi tenerezza e se un rapporto spirituale ci unisce a loro, si esprime solo nellinsegna-mento della preghiera. Ma il livello di cui io parlo un altro. Qui lamore non pi per-sonale, n materiale: chi serve il bambino sente di servire lo spirito delluomo, lo spi-rito che deve liberarsi. Leducatore che la-vora per aiutare la vita del bambino a com-piere la sua creazione, lo fa non per spirito di sacrificio ma perch ne ricava unintima e profonda soddisfazione, una felicit spiri-tuale che quasi nessuno capisce, perch difficile da comprendere se non se ne fatta personalmente esperienza.

    In effetti, per arrivare a questa compren-sione occorre fare un lungo cammino ed ecco che noi ci mettiamo in viaggio alla ri-cerca dellamore solo per poi accorgerci, strada facendo, che noi siamo amore. la nostra stessa natura, la stoffa di cui sia-mo fatti. Questa forza che noi chiamiamo amore la pi grande energia delluniver-so. unenergia molto complessa, che regge luniverso, mantiene le stelle nel loro corso, fa unire gli atomi fra loro per formare nuove sostanze, trattiene le cose sulla superficie della terra. lenergia che regola ed ordina lanimato e linanimato e che viene incorporata nellessenza di tutto e di tutti. pi che unenergia: la creazione stessa. lamore che rende vivi. Quando ci sen-tiamo amati da qualcuno che ci capisce allora la fiamma che arde in noi riprende vita, ci scalda il cuore. La logica con-gelata dice Maria e nellamore non ci deve essere logica. Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce di-ceva Pascal.Senza amore nulla esiste. Nulla impos-sibile allamore: lamore cura, guarisce, trasforma ogni cosa. Lamore nutre. Gli anglosassoni hanno un bellissimo termi-ne per indicare questa realt: nurturing love, lamore che nutre.Lamore spezza gli incantesimi, muta il metallo in oro. Lamore va al di l del tem-po e dello spazio, non conosce confini. Lamore travalica la morte, la trasforma in vita. Noi non possiamo insegnare lamore a un bambino ci ricorda Maria Montessori perch lui gi amore. Ci che pos-siamo fare invece togliere gli ostacoli che intralciano il suo cammino cos da rendere pi agevole la sua strada e, nello stesso tempo, lavorare su di noi per di-ventare specchi sempre pi limpidi in cui lui possa riflettersi e riscoprire il suo vol-to. Non c nulla da mettere, basta solo togliere uno a uno gli strati di detriti e di immondizia che abbiamo accumulato nel corso del tempo. Basta fare un po ordi-ne e di pulizia. leredit pi grande che possiamo lasciare ai nostri figli, il tesoro pi prezioso che possiamo offrire loro. In paragone al quale come dice Maria i tesori economici perdono il loro valore: quando lo spirito e lintelligenza avranno

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    Si, desidero ricevere 4 numeri di ambrosia al prezzo di euro 10 da versare sul numero di conto corrente postale n40109209.Compili e spedisca in busta chiusa, con la ricevuta del bollettino postale, al seguente indirizzo:

    EDIZIONI ENEA Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI)tel. +39 329 6046560trattamento dati a norma di legge 30 Giugno 2003, n. 196 sulla Privacy

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    Perch lapproccio Montessori?

    Perch un approccio educativo secondo natura, fisiologico, ossia rispettoso del bambino e delle leggi che ne regolano lo sviluppo.

    Perch adatto a tutti i bambini di qualsiasi nazionalit e cultura, come testimonia lenorme diffusione a livello internazionale: esistono scuole mon-tessoriane sparse in oltre cento Paesi del mondo, in tutti e sei i continenti.

    Perch aiuta i bambini a crescere fe-lici, consentendo la realizzazione delle loro immense potenzialit.

    Perch prevede un piano educativo globale che include tutti i periodi dalla nascita allet adulta.

    Che cosa non lapproccio Montessori

    Lapproccio Montessori NON quel-lo che consente ai bambini di fare ci che vogliono.

    Lapproccio Montessori NON quello che impone ai bambini una severa di-sciplina e li costringe alluso rigido di materiali precostituiti.

    Lapproccio Montessori NON sor-passato, n inadatto ai bambini dei giorni nostri.

    Che cosa lapproccio Montessori

    Libera scelta delle attivit: rispetto delle esigenze e dei ritmi individuali.

    Autodisciplina del bambino: autono-mia e indipendenza con la guida di un maestro competente e amorevole.

    Societ per coesione: cooperazione, pace e interdipendenza.

    Aiuto alla vita del bambino perch possa sbocciare in tutte le sue innu-merevoli potenzialit.

    Milano Nuova sede Scuola SIMOdal 9 Febbraio 2011

    La Scuola SIMO di Milano si trasferita lungo il Naviglio Grande in Ripa di Porta Ticinese, 79 c/o i Siti di Leonardo.

    Vi aspettiamo come sempre numerosi nella nuova casa!

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